4
fiducia nel superare ogni ostacolo nel cammino verso la santità". Dio è con noi, non ci lascia mai soli. Vuole la nostra collaborazione. Francesco d'Assisi non ha chiesto prima il cambiamento degli altri per cambiare se stesso, ma ha cambiato se stesso per diventare il vero imitatore di Cristo Gesù. Con la sua umiltà e santità è riuscito a trascinare tanti cuori e tante menti. E' la costanza nel cammino che manca, non basta cominciare, è difficile continuare. Oggi il mondo ha bisogno di veri testimoni. E tempo di cominciare e continuare. Vi comunico che il giorno 29 Aprile presso l'OASi di Pergusa inizia la prima parte del Capitolo Provinciale Ordinario che si concluderà con l'elezione del Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Sicilia. Con l'augurio sincero e fraterno che ogni risultato elettivo sia l'espressione più bella di un cammino gioioso verso una santità collettiva e individuale alla scuola di Francesco d'Assisi. A tutti gli amici e lettori il mio saluto francescano di Pace e Bene. REDAZIONE P. Damian Frunza Salvatore Burrometo Irene Cafiso La voce del Parroco... E-mail [email protected] Sede Parrocchia Angelo Custode C.so V. Veneto 328 Tel. 0932.622146 Hanno collaborato: P. Angelo Sparacino Grafica: Salvatore Burrometo Foto: Fra Damian Frunză insieme Camminiamo orrei sbito iniziare la mia breve riflessione di saluto, di ringraziamento e di augurio a tutti V gli amici, a tutti i lettori del giornalino parrocchiale "Camminiamo insieme" con le stesse parole dell'attuale Papa Francesco, da tutti noi apprezzato e onorato. "Non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c'e peccato che non possa perdonare se ci apriamo a Lui .... Spesso siamo stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela? Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la fiducia, non rassegniamoci mai". "E' tempo di iniziare fratelli - diceva S. Francesco -, mentre abbiamo tempo, operiamo il bene". La scelta di Francesco del nuovo Papa è visto da tutti come un programma della sua vita, del suo pontificato, dell'uomo di ogni tempo e di ogni luogo - Francesco è e rimane l'uomo della pace, del dialogo, della letizia, della povertà, della preghiera, della penitenza, della fraternità . La Chiesa, noi tutti, abbiamo bisogno di un cambiamento vero, sincero, costante. "Non lasciatevi rubare la speranza - ci ripete lo stesso Papa Francesco - il cristiano senza speranza non può chiamarsi cristiano. La speranza dà forza, coraggio, P. Damian Frunza Anno 2 - n° 12 Aprile 2013 GIORNALINO ONLINE Parrocchia Angelo Custode - Frati Minori Conventuali - Ragusa issuu.com/camminiamoinsiemegiornalino Flavia Bognanni Ivana Nobile Giovanni Iacono Mariacarmela Dirosa il vostro P. Angelo

camminiamo insieme 12- aprile 2013

Embed Size (px)

DESCRIPTION

giornalino parrocchia angelo custode

Citation preview

fiducia nel superare ogni ostacolo nel cammino verso la santità". Dio è con noi, non ci lascia mai soli. Vuole la nostra collaborazione. Francesco d'Assisi non ha chiesto prima il cambiamento degli altri per cambiare se stesso, ma ha cambiato se stesso per diventare il vero imitatore di Cristo Gesù. Con la sua umiltà e santità è riuscito a

trascinare tanti cuori e tante ment i . E ' la costanza nel cammino che manca, non basta cominciare, è difficile continuare. Oggi il mondo ha bisogno di veri testimoni. E tempo d i c o m i n c i a r e e continuare. Vi comunico che il giorno 29 Aprile presso l'OASi di Pergusa inizia la prima parte del Capitolo Provinciale O r d i n a r i o c h e s i c o n c l u d e r à c o n l'elezione del Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Sicilia. Con l'augurio sincero e fraterno che ogni risultato elettivo sia l'espressione più bella di

un cammino gioioso verso una santità collettiva e individuale alla scuola di Francesco d'Assisi. A tutti gli amici e lettori il mio saluto francescano di Pace e Bene.

REDAZIONE

P. Damian FrunzaSalvatore BurrometoIrene Cafiso

La voce del Parroco...

[email protected]

Sede Parrocchia Angelo Custode

C.so V. Veneto 328Tel. 0932.622146

Hanno collaborato:

P. Angelo Sparacino

Grafica:Salvatore Burrometo

Foto:Fra Damian Frunză

insiemeCamminiamo

orrei sbito iniziare la mia breve r i f l e s s i o n e d i s a l u t o , d i ringraziamento e di augurio a tutti V

gli amici, a tutti i lettori del giornalino parrocchiale "Camminiamo insieme" con le stesse parole dell'attuale Papa Francesco, da tutti noi apprezzato e onorato. "Non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c'e peccato che non possa p e r d o n a r e s e c i ap r i amo a Lu i . . . . Spesso siamo stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela? Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la f i d u c i a , n o n rassegniamoci mai". "E' tempo di iniziare fratelli - diceva S. Francesco -, mentre a b b i a m o t e m p o , operiamo il bene". La scelta di Francesco del nuovo Papa è visto da t u t t i c o m e u n programma della sua v i t a , d e l s u o pontificato, dell'uomo di ogni tempo e di ogni luogo - Francesco è e rimane l'uomo della pace, del dialogo, della letizia, della povertà, della preghiera, della penitenza, della fraternità . La Chiesa, noi tutti, abbiamo bisogno di un cambiamento vero, sincero, costante. "Non lasciatevi rubare la speranza - ci ripete lo stesso Papa Francesco - il cristiano senza speranza non può chiamarsi cristiano. La speranza dà forza, coraggio,

P. Damian Frunza

Anno 2 - n° 12 Aprile 2013

GIORNALINO

ONLINE

Parrocchia Angelo Custode - Frati Minori Conventuali - Ragusa

issuu.com/camminiamoinsiemegiornalino

Flavia Bognanni

Ivana Nobile

Giovanni Iacono

Mariacarmela Dirosa

il vostro P. Angelo

2

l 22 Aprile 2013 Giorgio Napolitano ha giurato davanti al

Parlamento e pronunciato il discorso di investitura del

secondo mandato da Presidente della Republica. IA me, che non sono cittadino italiano, mi ha colpito molto il discorso del Presidente. Il discorso del Capo dello Stato e stato breve, severo ma intriso di commozione personale. Napolitano non ha parlato al Paese, ma in nome del Paese. Ai parlamentari ha detto: "la politica non è uno stato di guerra di tutti contro tutti, è un modo di governare la cosa pubblica; come tutti gli italiani, sono stanco di ricordaverlo; voi non rappresentate qui le vostre fazioni, e nemmeno i vostri elettori, ma la nazione i n t e r a " . Un appello alla resposabilità, accorato ma con toni imperativi, ai partiti definiti "sordi e sterili". È stata una indimenticabile lezione di democrazia. Un richiamo forte ed autorevole alle responsabilità della politica, ovunque sia schierata. Una sferzata ai partiti, sempre più smarriti e in preda a sterili contrapposizioni che, nei giorni scorsi, in Parlamento hanno rappresentato «una lunga serie di omissioni e di guasti, di chiusure e d i i r r e s p o n s a b i l i t à » . "La politica è stata definita la seconda più antica professione del mondo. Certe volte trovo che assomigl i molto a l la pr ima" (Ronald Reagan) . Il Presidente uscente/entrante ha in pratica dato loro dei "deficienti" (non posso usare un altro termine) e loro giù ad applaudire fino a spellarsi le mani. Saremo anche dei "deficienti", devono aver pensato, ma almeno siamo ancora qui e siamo riusciti a salvare la pelle, almeno per ora.

n mese fa abbiamo celebrato la Pasqua, la Resurrezione di Nostro Signore . Abbiamo intrapreso il tempo di Quaresima che ci richiama a celebrare momenti di penitenza e riti speciali. Come è stata per Gesù la Quaresima è un'esperienza di deserto per tutta la chiesa e per i singoli cristiani. Infatti il deserto riduce l'uomo all'essenziale, lo libera dal superfluo, dalla vanità e gli fa U

scoprire le cose indispensabili è necessarie : l'acqua e il pane senza di ciò non potremo vivere. Giorno per giorno dovremo avere il compito di seminare e innaffiare un seme senza prenderci gioco di Dio e lasciandoci riconciliare a lui che morì per salvare tutta l'umanità, ma a volte ci dimentichiamo di mettere in primo luogo Gesù, lui non ha mai trascurato a nessuno è sempre vicino a noi in qualsiasi momento, io quando mi accorgo che lo trascuro mi porgo questa domanda perché lo faccio? Se lo merita? Vi invito a porgevela anche voi, vi risponderà fidatevi. Il tempo di quaresima inizia con il Mercoledì delle ceneri, che richiama il digiuno e la penitenza che ci apre un cammino di purificazione, si continua con la Domenica delle Palme, nella nostra parrocchia come usanza da molti anni vi è la benedizione dei ramoscelli e delle palme nel cortile parrocchiale, e dopo si procede a un piccola processione interparrocchiale per le vie della parrocchia, ripercorrendo il simile viaggio di Gesù. Poi ha inizio la settimana santa con il Giovedi Santo, con la celebrazione della lavanda dei piedi, dell'eucarestia e del sacerdozio, che Gesù istituì nell'ultima cena. L'episodio della lavanda dei piedi ci insegna che seguire Gesù è amare lui, come lui ha amato noi, essere fedeli al Padre sempre. Il parroco durante la celebrazione ha lavato i piedi a 12 fanciulli del catechismo su l'esempio di Gesù. Il venerdì Santo è molto sentito, perché si ricorda la passione e morte di Nostro Signore, e la sera a Ragusa vi è la via crucis cittadina per le vie della città, ripercorrendo il calvario di Gesù tra preghiere e canti. Il sabato santo il più atteso da tutti, il Signore Risorge. Siamo tutti in festa e festeggiamo la resurrezione con LA SLEGATA DELLE CAMPANE, CON IL CANTO DEL GLORIA e DELL' ALLELUIA. Si, Cristo è RISORTO VERAMENTE ALLELUIA. Amici, se cristo non fosse risorto dai morti, sarebbe vuoto il rapporto personale e comunitario con Cristo vivo, che oggi si ha nella sua parola, nel pane, nel vino e nel perdono dei peccati, nella comunità, nel fratello e nel povero. Voglio concludere con un verso del salmo 51 Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.

Pasqua di Risurrezione Mariacarmela Dirosa

Ovviamente Napolitano non ha usato la terminologia a cui ricorro io, ma in pratica ha rivolto alle forze politiche un discorso che potremmo così sintetizzare: "Siete imperdonabili, non avete fatto le riforme che servivano, non avete cioè cambiato la legge elettorale e neppure modificato il bicameralismo perfetto, non avete tagliato seriamente i costi della politica, nulla per mettere il Paese sulla strada dell'innovazione e delle sfide globali, non avete fatto altro che accapigliarvi fra schieramenti contrapposti nonostante tutti gli appelli che vi ho rivolto per cambiare l'andazzo. E alla fine, dopo 56 giorni in cui non siete riusciti nemmeno a formare un governo, siete venuti da me a pregarmi di accettare la rielezione perché stavate nella ... e non sapevate più come uscirne. Bene, ha detto in pratica Napolitano, io ho accetato controvoglia a

seguito la drammaticità della situazione in cui versa il Paese, m a s a p p i a t e c h e s e ricominciate con la stessa solfa di prima, io mi dimetterò e vi faro' perdere la reputazione definitivamente davanti al Paese. Per cui non ricominciate a prendervi a sberle e sappiate che è tassativo, per formare il governo, che vi incontriate fra forze anche molto distanti fra loro, così come accade in molti altri paesi". Da Giorgio Napolitano non ci si poteva aspettare altro che un discorso del genere: ha fatto la

sua parte da Capo di un Paese alla deriva cercando di dare una sberla a partiti che sono ancora più alla deriva della stessa Italia. Speriamo bene.

LA LEZIONE DEL PRESIDENTE Fra Damian Frunza

EDUCHIAMOCI ALLA CORRESPONSABILITÀ

i è tenuta anche quest'anno l'assemblea diocesana rivolta a tutti Sgli operatori della comunità, sia laici

che pastori, nei locali di San Giuseppe Artigiano a Ragusa. Il tema trattato è stato "Educhiamoci alla Corresponsabilità" e sono intervenuti oltre a S.E. il Vescovo Paolo Urso, il prof. G. Falanga e il Prof. C. La Porta. L'intento della manifestazione è stato quella di lavorare seguendo spunti provenienti dalla realtà e dai bisogni che vivono le persone residenti nel territorio della Diocesi che per fortuna ha le dimensioni giuste per avere un buon controllo della situazione. Quest'anno l'assemblea è stata articolata in più momenti; infatti oltre all'incontro del 4 aprile è seguito l'incontro nelle singole parrocchie per dare la possibilità di riflettere maggiormente sul tema trattato e per elaborare ognuno delle proposte che, pervenute all'ufficio diocesano, saranno messe insieme e poi discusse in assemblea il 18 c.m. Dall'assise è emersa la necessità di muoversi sempre più velocemente,

poiché il mondo in cui viviamo è talmente vorticoso che corriamo il rischio di vedere mutata la problematica nel mentre noi ancora ne stiamo discutendo. Per essere p r o n t i b i s o g n a p r e p a r a r s i c o n consapevolezza, realizzare unione tra gruppi ("mettersi in rete"), lasciar perdere i personalismi avere in testa la logica del servizio, il rispetto degli altri, la condivisione delle responsabilità, lo spirito di sacrificio… In tutto questo il laico può avere un ruolo importante e può lavorare assieme ai pastori per raggiungere gli obiettivi prefissati e impegnarsi su percorsi condivisi. Il laico può spendersi in ogni luogo: in famiglia, a scuola, nell'ambito del lavoro, nella società tutta, proprio perché la vita del laico si svolge in mezzo alla gente. Vi sono dei punti da tenere sempre presenti: la formazione che deve mettere sempre al centro l'unico educatore che esiste cioè Dio, e la comunità che deve essere docile a farsi educare. Dobbiamo tutti contribuire affinché le comunità siano "case e scuola di vita", dobbiamo guardarci attorno,

decidere in modo veloce cosa fare e cercare insieme il cambiamento e la strategia da usare. Importante, quindi, la progettazione avendo chiaro l'obiettivo e la strada da percorrere. Adesso attendiamo l'esito delle proposte che perverranno dal basso, dalla gente, e verificare cosa si può fare e quale strategia bisogna seguire, tutti insieme, in modo corresponsabile; dobbiamo muoverci!!! Ivana Nobile

Ivana Nobile

l racconto di monsignor Cuttitta, vescovo ausiliario, che ha assistito all'apertura della cassa del sacerdote I

Ci sono cose, nella vita, di fronte alle quali la ragione si ferma. E si interrompe il giudizio. E resta solo un'emozione difficile persino da dire. Lo stupore, spesso. La fede, talvolta. La suggestione di un pensiero, di un ricordo. Tutto questo rimane oggi sotto le ceneri di una notizia che come tutte le notizie brucia in fretta, e domani sarà probabilmente già vecchia: quella della traslazione delle spoglie di don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993, nel giorno del suo 56esimo compleanno, e il cui corpo è stato traslato nella Cattedrale di Palermo, dove riposerà in attesa della beatificazione, prevista il 25 maggio. Vent'anni sono trascorsi dalla sua morte, eppure di quei vent'anni non c'era traccia sul suo corpo: "Quando è stata aperta la sua cassa ci siamo trovati davanti un corpo in ottime condizioni, quasi mummificato - racconta monsignor Carmelo Cuttitta, vescovo ausiliare e delegato del cardinale Paolo Romeo, che ha partecipato alle fasi della traslazione - Non un teschio, ma un viso dai tratti perfettamente riconoscibili, persino il colore delle mani ci ha stupito. Sembravano quelle di una persona viva". Insieme a una copia del Vangelo e a un'icona della Madonna, nella cassa di don Pino Puglisi era conservata anche una rosa. Un dono particolarmente prezioso, lasciato scivolare lì all'epoca della morte del sacerdote da qualcuno che gli era evidentemente molto caro e che questa mattina era presente alla traslazione. Top secret il

suo nome, ma un altro particolare commovente è emerso dal racconto di monsignor Cuttitta: "Ci ha chiesto - ha detto il vescovo ausiliare - se la rosa fosse ancora lì". E si, la rosa c'era ancora. Anche questo, se vogliamo, un piccolo miracolo. Anche quel fiore così prezioso, insieme agli altri oggetti che sono stati a contatto con la salma di padre Puglisi fino ad oggi, può essere annoverato

adesso tra le reliquie di colui che tra poche settimane diventerà un Beato. Ancora pochi giorni: il 25 maggio è dietro l'angolo. Molti mesi prima di prendere l'epocale decisione di ritirarsi, Papa Ratzinger aveva assicurato la sua presenza a Palermo, per l'occasione. Attualmente però l'arrivo del suo successore, Papa Francesco, non è ancora in p r o g r a m m a . D e l r e s t o l a

beatificazione del sacerdote di Brancaccio sta ancora muovendo i primi passi. Nel frattempo le spoglie di don Puglisi riposeranno in Cattedrale: nella Cappella delle reliquie, al momento, insieme ai resti di martiri e santi, in attesa che venga eretta a Brancaccio la chiesa che dovrebbe ospitare il feretro in via definitiva. La futura casa di padre Puglisi dovrebbe accogliere, in sua memoria, anche un monumento particolare: una grande spiga di marmo. Una spiga, si. Che evocherà il suo nome, la sua storia e la sua vita attraverso il ricordo di un chicco di grano (e d'amore), così piccolo eppure capace, da solo, di fecondare la terra. Pubblicato su "IL SITO DI PALERMO" da Federica Di Gloria

Commovente scoperta: "Dopo vent'anni il corpo di don Puglisi era intatto" a cura di Giovanni Iacono

Si è svolta a Ragusa presso la Parrocchia San Giuseppe Artigiano l'annuale Assemblea Diocesana

3

5

ari letori, e anche questo mese torniamo a chiacchierare. Dato che davvero non saprei di che parlare, e che in queste settimane stiamo avendo la C

possibilità, attraverso la tv, di ascoltare, dalla straordinaria voce di Roberto Benigni, alcuni canti della Divina Commedia, ho pensato potrebbe essere il caso di conversare un po' riguardo una delle più grandi opere mai composte. Partiamo dall'ovvio, si tratta di un'opera di Dante Alighieri, fiorentino nato nel 1265, se la memoria non m'inganna. La sua produzione poetica è davvero vasta, ma la Divina Commedia resta di certo il suo capolavoro. Sempre passando per il banale, ma che ritengo comunque utile, la Divina Commedia racconta il viaggio di un personaggio, Dante, a cui è s t a t o d a t o l ' e c c e z i o n a l e privilegio di visitare, da vivo, i t re regni del l 'Oltretomba (Inferno, Purgatorio e Paradiso) e di tornare sulla Terra per riferire tutto quello che ha visto. Il viaggio, per precisare, dura sette giorni, anche se i versi che lo raccontano solo davvero tanti (più di 14.000!). L'opera quindi è divisa in tre cantiche, ciascuna per ogni regno. Ora passiamo a qualcosa che magari non tutti sanno, o che è sempre piacevole ricordare. Dante aveva intitolato questa sua opera semplicemente " Commedia". Un titolo, questo, piuttosto generico, dato che commedia era nella tradizione classica, solo il genere letterario medio, che si distingueva dalla più aulica tragedia. Ebbene, "Commedia" era stata intitolata, e questo permetteva a Dante di alternare forme eleganti a quelle più tipicamente popolari. L'aggettivo "Divina" fu poi aggiunto dal Boccaccio, uno dei primi commentatori dell'opera, che venne incaricato dal comune fiorentino di tenere delle letture pubbliche, in chiesa, per spiegare il significato di

quel capolavoro. Un po' quello che fa per noi il grande Benigni. Non sto qui ad annoiarvi sul fatto che si tratti di un poema didascalico allegorico (brevemente, insegna qualcosa e contiene un significato che va oltre quello letterale), ma preferisco ricordarvi piuttosto, qualcosa di più interessante. Le tre cantiche furono scritte e pubblicate una dopo l'altra, e Dante, che aveva lavorato all'ultima cantica (il Paradiso) praticamente fino alla morte, non poté pubblicarla a causa del sopraggiungere di questa. Toccò pertanto al figlio pubblicarla, e qui arriva la parte curiosa. Secondo un aneddoto, il figlio di Dante trovò "il Paradiso" privo degli ultimi sei canti. Dante gli sarebbe allora

apparso in sogno a mostrargli l'armadio che conteneva il manoscritto con gli ultimi sei canti. <<Che ce ne frega a n o i ? > > D i r e t e v o i . Probabilmente niente, ma una bella chiacchierata sui generis non fa mai male. Finita la parte un po' più tecnica, per il resto c'è poco (o tantissimo da dire). È un'opera straordinaria, che non si limita a mostrarci i luoghi del viaggio, i castighi

dei dannati e i premi dei beati, ma che ci racconta talvolta di personaggi realmente esistiti, di fatti realmente accaduti, che il pubblico del '300 conosceva assai bene. Un'opera geniale, acuta, mai banale, sorprendente. Davvero, l'unico modo per comprendere l' entusiasmo che ho nel parlarne, è leggerla. Il mio invito (e la rai giuro non mi ha pagata per far pubblicità) è quello, allora, di seguire le letture e le spiegazioni di Benigni, quando è possibile, o di leggere direttamente il testo, e lasciarsi, così, semplicemente affascinare da un'opera che non si stanca mai di farsi amare.

Flavia Bognanni

ore 16.30S. Messa per Romeni

Cattolici di rito romano

Ogni Domenica

ore 14.00

S. Messa per gli Ucraini

di religione Greco-Cattolica

in rito bizantino

AVVISO AVVISOAVVISO AVVISO

AVVISO AVVISO

Domenica 5 Maggio