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Campagna elettorale Anna Maria Celesti

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Anna Maria Celesti l'unica alternativa per far crescere Pistoia

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Comune di PistoiaElezioni amministrative

6 e 7 maggio 2012

Programma della candidataa sindaco

Anna Maria Ida Celestisostenuta dalla lista

Pdl – Popolo della Libertà

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Premessa

Questo programma elettorale viene proposto alla comunità pistoiese a seguito di un percorso di ascolto e condivisione con i cittadini iniziato dopo la designazione di Anna Maria Celesti a candidato sindaco con il sostegno della lista Popolo della Libertà alle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio 2012.

Il programma vuole impostare le linee guida fondamentali per i prossimi cinque anni di governo.

E’ composto da due parti: una dedicata ai principi fondamentali, dove vengono tratteggiate le basi ideali sulle quali si muoverà l’amministrazione comunale e una volta a individuare le azioni amministrative necessarie nei prossimi cinque anni per far crescere Pistoia. Una crescita armonica e incentrata sulla persona.

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I principi fondamentali

Una città che tuteli la persona

Una comunità deve avere come obiettivo la crescita, che per essere armonica pone sempre al centro la persona. Così hanno voluto i padri fondatori dell’Italia che, unificando la Nazione oltre 150 anni fa e dotandola di una Costituzione democratica nel 1948, hanno scritto i principi fondamentali dello Stato. In essi vengono riconosciuti e garantiti i diritti inviolabili dell’uomo come singolo e come appartenente a formazioni sociali. Alla comunità viene chiesto l’adempimento di doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Non è compito di uno Stato, e di conseguenza di un’amministrazione comunale, trasformare la persona secondo le proprie esigenze; al contrario è compito di uno Stato e quindi di un’amministrazione comunale adattare il proprio funzionamento alle esigenze della persona, ponendola al centro della propria azione.

Una città che tuteli la famiglia

La Costituzione considera fondamentale e insostituibile il ruolo della famiglia come soggetto sociale attivo, risorsa e bene comune.

La famiglia come “attore sociale” fondamentale di una comunità va garantita con politiche finalizzate a rafforzarne l’unità, il principio di eguaglianza fra i coniugi, la salvaguardia e la buona educazione dei figli. Esiste un legame inscindibile fra il ben-essere della persona, della famiglia e di tutta la comunità. La famiglia porta alla solidarietà fra generazioni, alla vicinanza nella comunità e aumenta la coesione sociale.

Valorizzare la famiglia significa tutelare il patrimonio culturale, religioso, linguistico e le tradizioni di una comunità. Sul piano economico, attuare politiche che la tutelino significa favorire una equa redistribuzione dei redditi e delle rendite. Sul piano sociale, la famiglia è fondamentale nella tutela delle persone più deboli, che da questa traggono protezione e cura.

Una città fondata sul principio di sussidiarietà

Una città per essere davvero una comunità deve tutelare e valorizzare la rete fatta di persone, famiglie, imprenditori, ordini professionali, partiti,

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cooperative, libere associazioni di opinione, di assistenza e di volontariato, alimentando il senso di responsabilità civile e di solidarietà reciproca. Il principio di sussidiarietà, che trova esplicito riconoscimento nella Costituzione, deve essere attuato sul territorio, non in maniera paternalistica e assistenziale, ma secondo una logica dove i soggetti pubblici e privati si sostengono a vicenda nel perseguimento di quel bene comune che per l’amministrazione coincide con la sua stessa ragion d’essere.

Allo stesso tempo, l’amministrazione comunale è chiamata a individuare e promuovere linee guida di intervento lasciando, laddove possibile e necessario, l’azione a soggetti primariamente coinvolti nei settori d’intervento, a partire dalla famiglia, in modo da assicurare un migliore servizio.

Resta sempre e comunque responsabilità dell’amministrazione comunale attuare severi controlli sulla qualità e l’efficacia dei servizi erogati.

Una città che tuteli la salute

La salute, strettamente collegata alla centralità della persona, è riconosciuta nella Costituzione come diritto fondamentale. Tutelare la salute significa prima di tutto promuovere il ben-essere psico-fisico della persona e quindi della comunità.

E’ infatti precisa responsabilità di un sindaco e di un’amministrazione comunale proporre e raggiungere obiettivi di salute attraverso corrette politiche locali: urbanistiche e ambientali, del welfare, della viabilità e del trasporto, del commercio e della grande distribuzione, della scuola, della cultura e dello sport.

Una città dove la sanità sia ben gestita

Per raggiungere il ben-essere della persona è imprescindibile una continuità di obiettivi e di processi decisionali fra il perseguimento di politiche di salute da parte dell’amministrazione comunale e la gestione degli aspetti sanitari di competenza dell’Asl.

Lo sviluppo di una sanità vicina al cittadino, di un’accurata programmazione territoriale, di un efficace controllo delle azioni messe in atto dall’Azienda sanitaria locale, rappresentano un compito primario per l’amministrazione comunale.

L’integrazione fra pubblico e privato, soprattutto sociale, nella sanità deve essere un obiettivo prioritario al fine di raggiungere obiettivi di salute, tenendo

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sempre presente l’universalità, l’equità e mirando a privilegiare la qualità e l’umanizzazione dei servizi.

Una città che tuteli tutti i diritti In una comunità devono essere riconosciuti i diritti assoluti della persona: la libertà, la vita, l’integrità psico-fisica, insieme ai diritti sociali, politici e di autotutela.

Il lavoro rappresenta, come si evince dalla Costituzione, un fondamento di libertà e democrazia. E’ in questo che la persona trova la sua dignità, sviluppa relazioni sociali ed esercita il diritto di crescere insieme. La tutela del lavoro deve significare anche sicurezza degli ambienti lavorativi e deve coincidere con la promozione della libera iniziativa economica, quando questa mira alla crescita della comunità locale.

L’amministrazione comunale deve armonizzare le iniziative a tutela del lavoro dipendente con la promozione della libera impresa, del lavoro autonomo e della cooperazione. La cultura d’impresa è un valore sociale ed economico da tutelare e incoraggiare.

La casa è un diritto della persona e un bene primario. L’amministrazione comunale deve aiutare il cittadino nella tutela di questo diritto, tenendo soprattutto presente che la domanda di abitazioni ha assunto caratteristiche e dimensioni nuove e differenti rispetto al passato. Si rende, dunque, indispensabile dare risposte adeguate anche attraverso la creazione di soluzioni innovative nei modelli abitativi, nelle procedure di accesso agli alloggi pubblici e nello sperimentare formule partecipative che possano integrare l’offerta convenzionale.

Una città dove nessuno resta indietro

Una comunità deve avere come scopo primario l’aiuto a chi, per motivi di salute, economici e sociali, rischia di restare indietro. L’amministrazione comunale deve individuare e affrontare le forme di fragilità e vulnerabilità sociale, rivolgere la sua attenzione e concentrare i suoi sforzi soprattutto verso coloro che corrono maggior rischio di essere lasciati indietro nei livelli di istruzione, di salute, di lavoro e nella partecipazione alla vita sociale.

I diritti dei bambini, delle donne, dei giovani e delle giovani coppie, degli anziani, delle famiglie monoparentali, dei disabili, degli immigrati, delle persone private della libertà personale, devono costituire una priorità per la comunità. In tutti questi casi la presenza dell’amministrazione comunale

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deve essere costante e utile per garantire alla persona o alla famiglia quei bisogni vitali che sono segno di vita e di interazione sociale.

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Le azioni amministrative

Economia e lavoro

Micro, piccola e media impresa, vivaismo, artigianato e manifatturiero, commercio, turismo e una grande industria come Ansaldo Breda con tutto l’indotto, sono i motori dello sviluppo di Pistoia. L’amministrazione comunale si deve porre l’obiettivo non solo di sostenere le imprese locali per tutelare la libera imprenditoria e la difesa degli attuali posti di lavoro, ma anche di investire risorse, non necessariamente economiche, per favorire l’innovazione e la ricerca di nuovi settori produttivi adatti al territorio. In questo quadro, lo scambio di conoscenze con le università toscane, le fondazioni, l’associazionismo e il settore privato deve tendere a liberare risorse, non a imbrigliarle in una asfissiante cappa conservatrice.

Puntare alla crescita

L’amministrazione comunale deve promuovere la crescita e la cultura d’impresa. Soltanto mettendosi a servizio delle risorse sul territorio per un’amministrazione comunale sarà possibile creare e redistribuire ricchezza. Creare le condizioni per la crescita significa orientare tutte le politiche verso lo sviluppo per favorire il liberarsi di prospettive nel commercio, nell’artigianato, nell’industria e nell’agricoltura. Un’azione tanto più necessaria oggi in un momento di crisi economica: un nuovo piano strutturale e un nuovo regolamento urbanistico, il rilancio del territorio a fini turistici, una seria sburocratizzazione delle procedure portando finalmente nel governo locale la cultura d’impresa, la trasparenza e la rapidità decisionale, sono solo i primi irrinunciabili punti di questo processo.

Misure anti-crisi

Per superare in modo meno traumatico possibile la fase di crisi economica che interessa Pistoia e il resto del Paese, è urgente che l’amministrazione comunale favorisca l’individuazione di strumenti e risorse per il sostegno agli affitti, individui meccanismi per contrastare il sovraindebitamento delle famiglie attraverso l’educazione al consumo e ai corretti stili di vita, promuova politiche e servizi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, soprattutto in favore delle donne sole con figli, favorisca lo sviluppo di capacità e competenze nel campo della formazione-lavoro per i disoccupati che necessitano di riqualificazione professionale.

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L’amministrazione comunale ha il compito di supportare, anche attraverso l’uso di vari tipi di bonus temporanei per le famiglie più disagiate (per mantenere nell’ambiente familiare gli anziani non autosufficienti, per acquistare libri ai figli, per fare la spesa di beni di prima necessità, etc.), progetti che devono essere promossi e indirizzati insieme al privato sociale, presente in modo efficace nel nostro territorio, ma spesso in modo isolato. E’ giunto il momento di lavorare organicamente con tutte le energie sociali presenti, sviluppando reali processi di partecipazione e condivisione, per una vera integrazione fra pubblico e privato, dove il Comune svolge il ruolo di indirizzo, coordinamento e monitoraggio.

Aiutare commercio e artigianato

Il commercio e l’artigianato hanno rappresentato per decenni l’arte del saper fare pistoiese. Questa capacità, durante gli anni, invece di essere valorizzata è stata sempre più marginalizzata con scelte amministrative discutibili che hanno portato chi lavora in questi settori a incontrare sempre maggiori difficoltà.

Rientra in quest’ottica la necessità di valorizzare e riqualificare il centro storico, a partire dal tradizionale mercato bi-settimanale e dal ritorno nel cuore della città del mercato dell’antiquariato.

Il Comune deve agire in sinergia con gli esercizi commerciali per l’organizzazione di eventi e momenti di partecipazione cittadina, deve dotare la città di un arredo urbano adeguato, deve adeguare il servizio di trasporto alle esigenze dei cittadini. Questo presuppone una riorganizzazione delle linee di trasporto urbano e un minimo di 15 minuti di “cortesia” gratuiti nei parcheggi in prossimità del centro.

Anche sul piano fiscale, soprattutto quando si aprono nuove attività commerciali in un momento di crisi, l’orientamento dell’amministrazione comunale deve essere rivolto a prelevare la minima aliquota possibile.

Al tempo stesso è necessario favorire l’ammodernamento e la rivitalizzazione delle strutture delle attività commerciali nelle zone industriali, periferiche, collinari e montane attraverso il sostegno (anche in termini economici laddove possibili) alle attività che ristrutturano o ammodernano i locali in un’ottica di adeguamento agli attuali standard di risparmio energetico e di utilizzo di materiali eco-compatibili. Una valorizzazione di tali attività è oltretutto utile anche per favorire la rivitalizzazione di zone che altrimenti rischiano lo spopolamento e lo svuotamento di funzioni.

Nel campo dell’edilizia appare urgente semplificare l’accesso agli appalti

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pubblici e favorire la partecipazione delle piccole aziende, patrimonio del territorio pistoiese. Tali bandi, infatti, troppo spesso sono di entità e caratteristiche tali che, di fatto, escludono le micro e piccole imprese da queste opportunità. In questo senso il Comune ha la possibilità di aggiornare le modalità di affidamento degli appalti pubblici e contemporaneamente può indirizzare le società erogatrici di servizi pubblici ad analogo comportamento, cosicché si costituiscano vere e proprie filiere produttive in sintonia con le nostre aziende locali.

Fondamentale è la lotta all’abusivismo e alla vendita di griffe false: una concorrenza che non rispetta le regole e che compra le proprie merci da “luoghi” di lavoro dove si sfruttano donne e bambini in Italia e all’estero, non è accettabile che venga consentita sul nostro territorio.

Valorizzare l’artigianato locale significa non solo recuperare la storia e le tradizioni del territorio, ma anche offrire un’opportunità a imprenditori che altrimenti rischiano di chiudere o di trasferirsi altrove. L’amministrazione comunale può intervenire evitando inutili vessazioni, sburocratizzando, tenendo una tassazione compatibile con la situazione economica. Allo stesso tempo diventa sempre più indispensabile creare occasioni di valorizzazione dei prodotti locali, anche con la creazione di particolari marchi di autenticità.

Valorizzare il turismo

Pistoia è una città che deve diventare un polo di richiamo per l’arte, il turismo culturale, l’enogastronomia e l’agroalimentare. Con i suoi musei, le gallerie d’arte, le rassegne eno-gastronomiche, i festival musicali, la città deve diventare punto di riferimento per i turisti italiani e internazionali.

Pistoia è da tempo inserita tra le città d’arte della Toscana. Un marchio che da solo dovrebbe garantirle un posto al sole nel panorama del turismo e della promozione nazionale e internazionale. Al contrario, la città stenta a trovare una sua dimensione, restando ai margini dei grandi flussi turistici e per questo il suo ricco tessuto commerciale sta subendo un lento ma progressivo deterioramento. Sul mercato internazionale Pistoia non può essere “venduta” da sola: occorre venga inserita nel più ampio percorso delle città d’arte e del buon vivere della Toscana in modo che i flussi turistici possano arrivare e rivitalizzare l’intera economia.

La riscoperta e la valorizzazione dei luoghi della via Francigena costituisce poi l’apertura a una tipologia di viaggiatori, pellegrini e turisti, finora non adeguatamente presi in considerazione nella promozione della città.

Nella promozione del turismo, il web 2.0, l’internet economico della

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condivisione, offre importanti supporti alla crescita anche economica. Ormai non è necessario allestire stand faraonici in fiere del turismo o creare spot pubblicitari per avere visibilità. Il turista cerca sempre di più cultura, enogastronomia, verde e relax per le sue vacanze e nella maggior parte dei casi esegue la sua scelta tramite il web: quello dei social, delle community e dei blog. Eventi quali il Pistoia Festival, il Festival Blues e gli eventi del vivaismo, ben si prestano a creare, se ben indirizzati, attenzione e interesse per i visitatori on line.

Sostenere l’agricoltura

I prodotti agroalimentari tipici pistoiesi costituiscono una delle caratteristiche più importanti del territorio. L’amministrazione comunale deve impegnarsi nella promozione e nel sostegno dell’agricoltura locale, di concerto con le associazioni di categoria. Sono urgenti interventi di promozione della produzione e commercializzazione dei prodotti tipici locali, prevedendo anche iniziative periodiche coinvolgenti i produttori e le stesse associazioni.

In quest’ottica è impensabile concepire una pianificazione territoriale che preveda la costruzione di una centrale elettrica a gas alle porte della città, in mezzo ai vivai e in prossimità dei borghi abitati di Badia, Canapale, Bottegone e Ponte alla Pergola. L’agricoltura e il vivaismo di tutto il territorio, per restare fra le eccellenze toscane, non possono caricarsi di un nuovo impianto inquinante, che oltre ad aggravare la situazione atmosferica della zona con conseguenze sulla salute dei cittadini, potrebbe compromettere il fiore all’occhiello dell’agricoltura pistoiese.

Promuovere il vivaismo

Il vivaismo rappresenta per Pistoia un segno distintivo di eccellenza nel mondo. Tale primato, in un mercato globalizzato, deve però essere messo nelle condizioni di potersi rinnovare per competere in maniera sempre più adeguata. Lo sviluppo del vivaismo pistoiese passa anche da canali che vanno al di là del nostro territorio. Per questo, il Comune deve saper coinvolgere la Regione Toscana, il Governo Nazionale, l’Istituto del Commercio Estero, le Camere di Commercio Italiane all’Estero e tutte le strutture che possono dare in tal senso un contributo reale allo sviluppo del settore.

Occorre finalmente fare sinergia fra la città e il vivaismo, sinergia in cui sempre più la città permette al vivaismo di valorizzarsi e sempre più il vivaismo guarda alla città come luogo di riferimento su cui investire.

Inoltre, occorre rilanciare il ruolo del Centro Sperimentale per il Vivaismo,

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attribuendogli non solo un ruolo di ricerca e innovazione, ma anche di sperimentazione, affinché in prospettiva possa costituire l’avanguardia per un settore che dovrà qualificarsi sempre di più per le proprie produzioni e per la distribuzione dei suoi prodotti, realizzando marchi e brevetti relativi a nuove varietà.

Inoltre, per valorizzare sempre più il comparto, l’amministrazione comunale deve concorrere, insieme alle altre istituzioni, alle associazioni di categoria e alle imprese, a promuovere tutto il settore vivaistico, anche attraverso la creazione di un Festival Internazionale del Verde con sede a Pistoia, un evento da organizzare non solo per esporre e proporre la propria eccellenza, ma anche per creare un’occasione di indotto economico e turistico.

Difendere l’AnsaldoBreda e il suo indotto

A Pistoia opera la più importante impresa italiana del settore ferroviario. AnsaldoBreda, storicamente, è diventata capofila di un vasto indotto produttivo dopo la sua affermazione nella produzione di treni, metropolitane e tram. Però negli ultimi anni la società, controllata da Finmeccanica, ha incontrato sempre nuove difficoltà nell’aggiudicazione e nella gestione delle commesse, soprattutto per scelte aziendali poco oculate.

Il fatto che Finmeccanica ritenga oggi che AnsaldoBreda non costituisca più uno dei nuclei essenziali del proprio comparto, prospettandone una dismissione, rischia di determinare non solo la chiusura della fabbrica, ma anche la dispersione del patrimonio di capacità e professionalità nel settore, oltre alla cancellazione del rilevante indotto. Per l’assenza di prospettive industriali e per i tagli previsti, il piano di risanamento prospettato appare, nei suoi primi elementi, inaccettabile e inefficace per l’unico obiettivo perseguibile: il rilancio di un’azienda leader del proprio settore.

Per evitare che questo scenario si concretizzi, è indispensabile un impegno totale e assoluto delle istituzioni accanto ai lavoratori di AnsaldoBreda, patrimonio industriale e produttivo non solo del territorio ma di tutto il Paese. Un forte impegno condiviso tra lavoratori, Enti Locali, Regione, Finmeccanica e Governo affinché l’azienda torni a essere competitiva senza penalizzare la forza lavoro e l’indotto. Per arrivare a questo risultato occorre da un lato che Finmeccanica prenda precisi e rapidi impegni finanziari, dall’altro che il Governo, per ora latitante nella vicenda, investa nelle politiche industriali del Paese, puntando sulla centralità del settore ferroviario.

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Urbanistica

La programmazione territoriale è fondamentale per attrarre nuovi investimenti e per garantire una migliore vivibilità della città. Il mantenimento e l’incremento dei servizi pubblici essenziali nel centro, il recupero della zona del vecchio ospedale, la riqualificazione e rivitalizzazione delle periferie, delle zone collinari e montane è compito che spetta direttamente all’amministrazione comunale. Allo stesso tempo è opportuno fermare la cementificazione e lo sfruttamento del territorio per privilegiare il recupero e la ristrutturazione.

Un nuovo regolamento

L’amministrazione comunale non è stata capace di gestire l’ammodernamento urbanistico della città. Il lungo iter del regolamento urbanistico, i suoi costi, il mancato confronto e recepimento delle modifiche già presentate dai vari ordini professionali nel 2010, dimostrano la distanza esistente tra l’amministrazione uscente e la città. Tutto questo ha portato a una situazione di stallo dalla quale si può uscire solo con un grande atto di coraggio e assunzione di responsabilità: la nuova amministrazione, revocato il regolamento urbanistico, dovrà iniziare immediatamente le procedure per la variazione del Piano strutturale, tenendo presente che non si può prescindere da un blocco dell’edilizia di espansione, puntando sul recupero e sul risanamento del patrimonio edilizio esistente, sia esso storico o di costruzione non recente. Questo permetterà anche il rilancio del settore della micro-edilizia, oggi fortemente penalizzato.

E’ evidente che il buon funzionamento del settore che riguarda l’urbanistica dovrà passare da una sburocratizzazione e un’accurata revisione delle procedure amministrative dell’Ufficio tecnico con norme chiare e risposte certe in tempi rapidi, evitando ai cittadini inconcludenti viaggi fra gli uffici e, soprattutto, risposte diverse a richieste simili.

Rivalutare il centro storico

Per riqualificare il centro storico attualmente in crisi, occorrono azioni volte a valorizzarlo attraverso un miglior arredo urbano, una migliore pulizia e una migliore accessibilità. Quest’ultima può essere garantita solo con l’utilizzo dei mezzi pubblici, in particolare mini-bus, nuovi parcheggi e un potenziamento dell’uso delle biciclette attraverso facilitazioni per il loro noleggio e l’installazione di rastrelliere sicure distribuite in punti strategici. Inoltre, è importante riportare le funzioni vitali amministrative all’interno della città e impedire che altre siano trasferite. Per aumentare l’attrattività del

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centro l’amministrazione comunale deve avviare un progetto per riportare nel cuore della città il mercato dell’antiquariato.

L’amministrazione comunale deve avviare progetti per far tornare il centro storico luogo primario di aggregazione sociale attorno al quale ricostruire l’identità della città. Un processo che può essere compiuto solo con una partecipazione attiva e con una condivisione del percorso da parte dei residenti, dei titolari delle attività commerciali e di coloro che vivono il centro storico.

Ripensare le funzioni del centro significa anche definire al più presto la destinazione dell’attuale sede della prefettura prima del trasferimento all’area ex Breda, con il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, come le associazioni di categoria, il centro commerciale naturale etc. Sarebbe, infatti, un grave errore se al “trasloco” seguisse un periodo di incertezza con lo svuotamento immediato dell’immobile.

Allo stesso modo è importante che l’Archivio di Stato resti nella sua sede attuale. Un modo per non creare un altro “scheletro” vuoto nel cuore urbano.

Recuperare l’area del vecchio ospedale

L’amministrazione comunale non può permettersi che il trasferimento dell’ospedale si porti dietro tempi lunghi e incertezze nel recupero dell’attuale sede. Una struttura indispensabile per la vita della città e da sfruttare a pieno nel recupero urbanistico. Fermo restando il mantenimento di una parte di questa a destinazione socio-sanitaria, concentrando qui tutte le attività del settore sparse nel territorio, l’area del vecchio ospedale può essere luogo ideale per altri interventi utili alla comunità.

Una parte può essere destinata a funzione storico-culturale con la realizzazione di un museo orto botanico, immaginando di offrire alla città un luogo dove relazionare l’arte e la scienza botanica, disegnando uno spazio adeguato alle contemporanee esigenze espositive delle opere d’arte e dando visibilità all’attività di ricerca condotta dal Ce.Spe.Vi. e al settore vivaistico della città.

Un’altra parte può essere utilizzata per costruire una vera e propria “città del ben-essere” che comprenda un ampio centro polivalente sportivo di cui Pistoia ha fortemente bisogno. Nuovi parcheggi potrebbero essere inoltre realizzati sempre in quest’area.

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La città del verde e delle fontane

Una città conosciuta nel mondo per i vivai non può presentarsi con giardini degradati e aree verdi al limite dell’inutilizzabile. Per cambiare questa situazione è auspicabile che l’amministrazione comunale si faccia garante di un accordo che coinvolga Università e vivaisti per creare parchi cittadini di qualità, sperimentando anche nuovi modi di gestione del verde.

Inoltre, la possibile installazione di nuove fontane in alcuni punti strategici della città, adeguatamente illuminate e con un relativo impianto di ricircolo delle acque, potrebbe contribuire a rendere l’idea di trovarsi davvero nella città famosa per la cura del verde nel mondo. In quest’ottica, fontane progettate da artisti scultori in qualche modo legati al territorio pistoiese e inserite in un percorso con valenza di richiamo turistico, contribuirebbero a dare un volto architettonicamente nuovo alla città, nonché a valorizzarne l’immagine. Un progetto che, senza oneri per il Comune, può essere portato avanti grazie alla ricerca di aziende desiderose di associare il proprio nome alla rinomata tradizione pistoiese del vivaismo e del verde.

Rivitalizzare le periferie

La periferia di Pistoia non può continuare a essere costituita da zone scollegate e isolate fra loro, così come l’ha voluta il governo comunale uscente. Per questo è necessario che il Comune si faccia carico dei problemi degli abitanti della periferia, a maggior ragione dal prossimo mandato, quando non ci sarà più l’istituto delle circoscrizioni, abolite per legge. Per non creare ulteriori disservizi ai cittadini è importante che il Comune predisponga uffici decentrati, fissi e mobili, per le relazioni con il pubblico con funzioni amministrative. Presidi territoriali organizzati all’interno di esercizi commerciali, di circoli, di associazioni presenti sul territorio in cui i cittadini in modo spontaneo e libero possono ritrovarsi per favorire il dialogo con le istituzioni e agevolare l’aggregazione civica. In tal senso è impegno del sindaco e degli assessori incontrare qui periodicamente i cittadini.

E’ fondamentale anche riorganizzare il trasporto pubblico per collegare meglio la periferia al centro della città e realizzare piste ciclabili che possano diventare un reale collegamento.

Valorizzare collina e montagna

Il territorio collinare e montano di Pistoia è una delle grandi ricchezze della città; è compito dell’amministrazione comunale varare progetti specifici per

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coloro che vi risiedono e per coloro che vogliono investire sullo sviluppo economico del territorio, valorizzando le tipicità e i prodotti locali.

A maggior ragione in queste zone è fondamentale provvedere all’istituzione di uffici decentrati con funzioni amministrative e allo stesso tempo agevolare, con il concorso di privati interessati, la diffusione della banda larga e la copertura wi-fi del territorio, un modo per collegare agevolmente queste zone e metterle in rete con il restante tessuto urbano.

Mobilità

Vivere una città significa anche potersi muovere liberamente dentro di essa. Allo stesso tempo è fondamentale che sia ben servita dalla rete infrastrutturale. Infatti, solo con una mobilità adeguata sarà possibile perseguire sviluppo e allo stesso tempo garantire una migliore qualità della vita ai residenti. Fra i primi interventi per fluidificare il traffico, l’installazione di “semafori intelligenti” e la riorganizzazione viaria in alcuni punti critici della città.

Più trasporto pubblico e piste ciclabili

Il Piano urbano della mobilità non deve essere concepito secondo uno schema ideologico e punitivo, ma al contrario va incentivata la possibilità di muoversi con mezzi pubblici e biciclette.

Questo comporta un servizio di trasporto pubblico che non si basi sui tagli alle corse ma su una loro razionalizzazione in base alle esigenze reali dei cittadini, e che fornisca maggiori informazioni agli utenti, con semplificazione delle tratte e fermate intelligenti.

Un servizio pubblico efficiente non può prescindere da un regolare pagamento del biglietto, il che presuppone adeguati controlli, ma anche metodi innovativi per agevolare la fruizione del servizio.

Pistoia è una delle città toscane che nel 2013 sarà coinvolta nei campionati mondiali di ciclismo. Un’iniziativa non solo sportiva e che l’amministrazione comunale insieme a tutte le altre istituzioni deve saper valorizzare dal punto di vista ambientale e turistico. Tutto questo si scontra con una grave carenza di piste ciclabili in città: un gap da colmare al più presto sia per sfruttare al meglio questo evento internazionale, seguito da migliaia e migliaia di appassionati delle due ruote, sia per dare la possibilità ai pistoiesi di spostarsi nell’area urbana e nell’hinterland attraverso uno strumento ecologico e utile al ben-essere della persona.

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Un progetto che può essere svolto soltanto con un’adeguata rete di piste ciclabili, che è compito dell’amministrazione progettare e realizzare, compatibilmente con il traffico veicolare che non solo non deve essere penalizzato, ma va snellito al massimo. In pratica, è urgente una ricognizione complessiva delle piste ciclabili, lo smantellando di quelle inutili e frammentate, il potenziamento di quelle utili e funzionali, la creazione di nuove piste laddove esistono gli spazi per poterlo fare, nonché l’installazione di sicure e funzionali rastrelliere.

Nuovi parcheggi

Il centro storico ad oggi paga inequivocabilmente il problema non risolto dei parcheggi a Pistoia. In alcune zone della città la questione dei parcheggi ha avuto un’adeguata risposta, in altre invece è irrisolta, con gravissimi disagi. Al nord, con lo spostamento dell’ospedale il problema potrebbe risolversi, a ovest potrebbero essere utilizzate per queste finalità molte aree disponibili (fra le quali ad esempio quella del parcheggio del Seminario), ad est invece questo è particolarmente complesso.

La soluzione a oggi prospettata dall’amministrazione uscente relativa al parcheggio dietro l’area di San Bartolomeo è negativa dal punto di vista dell’impatto ambientale, della viabilità e delle conseguenti ricadute sui residenti di quella zona. E’ preferibile riorganizzare complessivamente quanto già esistente, partendo dal parcheggio Cellini, dall’area Pupilli, da via IV Novembre e da piazza della Resistenza. Questo nella prospettiva che i parcheggi debbano essere a ridosso delle mura della città, piuttosto che in prossimità del centro storico, a cui i cittadini potranno accedere attraverso la mobilità pubblica (minibus anche elettrici) e quella ecologica (biciclette). Qui dovranno essere previsti parcheggi gratuiti per 15 minuti come momento di cortesia.

Ferrovie, no al taglio delle corse

Spostarsi su ferro può rappresentare un’alternativa ecologica, conveniente e comoda ad auto e bus, ma occorre che il servizio sia adeguato e competitivo. Purtroppo, negli ultimi anni la linea Pistoia-Firenze e la Porrettana hanno subito tagli e ridimensionamenti.

La Porrettana, nonostante gli impegni assunti dall’amministrazione uscente, ha subito, ad opera della Regione, un taglio drastico delle corse, sebbene altre linee ferroviarie in Toscana con lo stesso numero di viaggiatori non abbiano subito la stessa sorte. Ora è compito dell’amministrazione comunale trovare una soluzione: occorre un accordo di programma concreto tra enti

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locali e Regione con tempi e modalità certe di attuazione, coinvolgendo le realtà associative locali, perché questo servizio rimanga a vantaggio dei residenti e per il rilancio delle attività turistiche e produttive del territorio. La Porrettana deve diventare una delle priorità del piano della mobilità con migliori servizi integrati fra mobilità via ferro e su gomma. Inoltre, occorre ammodernare le stazioni sulla linea e creare infrastrutture intorno, laddove possibile, come ad esempio i parcheggi.

Amministrazione

Il Comune rappresenta il livello istituzionale più vicino ai cittadini e la prima istituzione alla quale si rivolgono. Proprio per questo legame con il territorio e la comunità, l’amministrazione deve tornare a essere un interlocutore credibile; per farlo è necessaria la trasparenza, l’efficienza e risposte certe in tempi certi. Il Comune deve tornare a essere un luogo utile alla vita dei cittadini, una piazza dove si esercitano i principi veri e pieni della democrazia.

Un Comune vicino ai cittadini

Occorre riorganizzare la macchina amministrativa attraverso la valorizzazione del merito e dell’efficienza. Questo significa un attento e reale controllo dell’attività svolta nei vari settori e uffici in relazione agli obiettivi per migliorare costantemente il servizio ai cittadini. Inoltre, la rimotivazione del personale attraverso il riconoscimento dei meriti e l’incentivazione diventano percorsi obbligati per far tornare la macchina comunale un interlocutore credibile ed efficiente per i cittadini.

Attualmente, pur avendo un numero adeguato di dipendenti, l’amministrazione comunale non riesce a fornire ai cittadini risposte certe in tempi certi. Occorre pertanto procedere a una profonda e coraggiosa riforma della struttura comunale, che potenzi innanzitutto i servizi a diretto contatto con i cittadini, concentrando gli uffici che si occupano di un medesimo settore in un’unica struttura. Allo stesso tempo si rende necessaria chiarezza e trasparenza nella redazione degli atti amministrativi.

Con l’abolizione delle circoscrizioni è necessario mantenere funzioni amministrative decentrate nelle zone più periferiche del territorio, funzioni che si possono svolgere con presidi amministrativi fissi e mobili anche nei circoli, nelle associazioni e nelle attività commerciali del luogo.

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Taglio agli stipendi di sindaco e assessori

Affinché anche il mondo dell’amministrazione e della politica faccia la sua parte in un momento di crisi economica, è opportuno praticare un taglio del 30 per cento alla remunerazione del sindaco e degli assessori, che non dovranno essere più di cinque.

Sarà adottato il principio della meritocrazia e competenza nella scelta dei membri di giunta e dei rappresentanti nelle società partecipate. Non è più tempo di favoritismi e clientele! L’amministrazione comunale si impegna a effettuare i pagamenti ai fornitori dei servizi entro 60 giorni, perché non è accettabile che un ente pubblico violi, per primo, le principali regole di un corretto rapporto di lavoro fra pubblico e privato. Ma qualora, per i vincoli dettati dal patto di stabilità, questo non fosse possibile, l’amministrazione si impegna a certificare il debito al fornitore così da garantirlo in caso di necessità con le banche.

Più informatizzazione nei servizi

La comunicazione avviene sempre più in modo virtuale, fornendo rapidamente, ormai in ogni settore, informazioni, notizie, idee e scambi di opinione. Un volano importante per la condivisione, la cultura e la democrazia. Un contributo importante per il mantenimento e rilancio dell’economia.

La comunicazione via internet per il Comune deve essere considerata la più veloce forma di dialogo con i cittadini. E’ dunque fondamentale non solo che il sito dell’amministrazione comunale abbia una grafica semplice e fruibile, ma anche che all’interno vi si possano trovare tutte le informazioni utili per i cittadini e i documenti amministrativi: dalle delibere di giunta alle determine dirigenziali, alla modulistica necessaria.

In una comunità deve essere offerta a tutti la possibilità di accedere agevolmente alla rete attraverso lo sviluppo della banda larga, il potenziamento delle connessioni e l’incremento delle aree wi-fi.

La comunità si deve preoccupare anche di coloro che non hanno praticità o sono impossibilitati all’uso di internet. Motivi economici, di età o cultura, di salute, non devono essere causa di emarginazione anche nella comunicazione e relazione virtuale.

L’amministrazione comunale deve promuovere, raggiungere e condividere obiettivi nella nuova comunicazione, agevolando gli accessi, promuovendo

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iniziative di sviluppo e crescita della cultura del web, stimolando e favorendo i dibattiti e la diffusione di notizie tramite anche i nuovi media: blog e forum.

L’amministrazione comunale deve adoperarsi affinchè l’accesso dei cittadini alle informazioni, anche delle società partecipate e di servizio, sia realmente rapido e fruibile, e sia possibile anche attraverso il web, il canale telefonico, i portatili e i tablet. Anche i bandi di gara dovranno trovare una corrispondenza sul sito internet come segno di trasparenza e di apertura.

Ufficio piccole cose

L’amministrazione comunale dovrà essere dotata di un ufficio dedicato per permettere ai cittadini di segnalare tutti quei disservizi o quei problemi che non necessitano del pronto intervento, ma che sono ugualmente importanti per il decoro e la vivibilità della città. Un giardino sporco, una lampadina pubblica non sostituita, una scritta sul muro, una barriera architettonica sono fonte di disagio. Per queste problematiche sarà possibile rivolgersi a un ufficio dedicato che provvederà ad attivare un rapido intervento appositamente organizzato con risposta nell’arco di 24 ore.

Gestire meglio le società partecipate

Anche per la gestione delle società partecipate è fondamentale che l’amministrazione comunale scelga i vertici per merito e competenza, attraverso l’autocandidatura pubblica. Tali società, infatti, devono competere sempre di più in un mercato dove esiste concorrenza e non possono più essere camere di compensazione dei partiti politici che hanno avuto ruoli di governo. Il mondo delle partecipate necessita di una razionalizzazione e riorganizzazione, in base alle quali il Comune potrà decidere di dismettere del tutto (a partire da Publiservizi e Publicontrolli) o in parte la propria quota, permettendo ai privati di intervenire direttamente, sempre sotto il ruolo di indirizzo e controllo pubblico.

Fisco equo

Occorre verificare il reale stato della finanza pubblica. E’ per questo che, con grande senso di responsabilità, uno dei primi atti amministrativi sarà quello di chiedere una verifica contabile del bilancio e una certificazione eseguita da un organismo indipendente ed esterno alla pubblica amministrazione. Solo in questo modo sarà possibile calcolare il reale stato delle finanze pistoiesi.

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Imu al minimo

In una situazione di difficoltà economica, i cittadini non possono essere vessati continuamente. La reintroduzione dell’Ici, oggi denominata Imu, rappresenta un peso insopportabile per molte famiglie alle prese con la crescita del costo della vita, la diminuzione del potere d’acquisto e con le difficoltà nel mercato del lavoro. Per questo è preciso compito dell’amministrazione comunale abbassare al minimo possibile l’aliquota Imu, oggi obbligatoria per legge. L’impegno già dal primo anno è quello di tenere l’aliquota al minimo per le prime case e allo stesso tempo non gravare eccessivamente sulle attività imprenditoriali.

Il governo ha stabilito che per l’abitazione principale l’aliquota sarà dello 0,4% con una detrazione fissa di 200 euro a cui aggiungere eventualmente 50 euro per ogni figlio a carico fino a 26 anni. Per gli altri immobili l’aliquota sarà dello 0,76%. Entrambe le aliquote si calcoleranno non sulla base della vecchia Ici, ma su coefficienti moltiplicatori superiori rispetto al passato: per abitazioni, magazzini e garage il coefficiente passerà da 100 a 160, per gli uffici da 50 a 80 e per negozi da 34 a 55. E’ un prelievo consistente che il Comune può mitigare. L’amministrazione locale potrà, infatti, decidere di applicare un’aliquota tra lo 0,2% e lo 0,6% per l’abitazione principale, mentre potrà scegliere tra lo 0,46% e l’1,06% per gli altri immobili. I Comuni possono anche decidere ulteriori riduzioni dell’imposta basate sul reddito del contribuente per particolari situazioni di stato e utilizzo dell’immobile. Sarà compito dell’amministrazione comunale fissare una griglia di aliquote agevolate e deduzioni che vadano incontro alle fasce più disagiate dei pistoiesi.

Massima vigilanza anche sulle altre imposte

In un momento di crisi economica l’amministrazione, compatibilmente con la certificazione di bilancio, lascerà invariata l’addizionale Irpef, così come le altre imposte e tariffe su suolo pubblico, pubblicità etc. Non rientra nei progetti dell’amministrazione comunale introdurre la tassa di soggiorno, che costituirebbe un’ennesima penalizzazione del settore turistico, che non va depresso fiscalmente, ma incoraggiato e indirizzato nel senso della crescita.

Reperire nuove risorse

In un momento di scarsità di risorse occorre che l’amministrazione comunale provveda a trovare le coperture per i piani di crescita, integrazione e supporto;

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un coinvolgimento dei privati è in questo senso auspicabile e necessario anche sotto forma di progetto di finanza.

Una delle entrate straordinarie è costituita dal Piano delle alienazioni del patrimonio pubblico. A regime, fondamentale sarà anche razionalizzare le spese senza tagliare i servizi, condizione imprescindibile per conservarli senza incidere sulla spesa complessiva.

Deve essere modificato anche l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione: non più destinati quasi esclusivamente alla spesa corrente, ma sempre di più agli investimenti.

Decoro e sicurezza

La vivibilità della città è strettamente connessa alla possibilità di fruizione di tutti i suoi spazi, dal centro alla periferia. Deve essere compito dell’amministrazione preservare e migliorare le caratteristiche del tessuto urbano, per trasformare periferie degradate in zone di qualità.

Il recupero del territorio

E’ prioritario investire sul recupero anziché sul consumo di territorio per garantire condizioni di sicurezza e per rispondere alle esigenze dei cittadini che hanno bisogno di servizi e spazi di qualità. In tale prospettiva è fondamentale che la polizia municipale da mero strumento di controllo della circolazione stradale diventi parte attiva per combattere il degrado della città e prevenire reati ambientali.

Anche per le aree verdi serve maggior cura e decoro: soprattutto vanno ben delimitate le aree per bambini e quelle per gli animali, che attualmente sono poche e mal attrezzate.

La nuova questura

Strettamente collegata al mantenimento della sicurezza a Pistoia è la realizzazione della nuova Questura, un immobile che sarà un luogo di lavoro a norma per gli agenti di polizia e allo stesso tempo un presidio sicuro e dignitoso per i cittadini che vi si rivolgono. Questa infrastruttura indispensabile per la città è a rischio nella sua realizzazione perché nell’accordo firmato a suo tempo dall’amministrazione comunale era previsto che il governo, in gran parte finanziatore dell’opera, potesse rescindere l’intesa. Una norma capestro che l’amministrazione comunale ha oggi il compito di superare con

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un preciso e diretto intervento nei confronti del ministero dell’Interno, anche per scongiurare che l’immobile, nel pieno della sua costruzione, diventi un simbolo dello spreco di denaro pubblico. I tagli del Governo per risanare i bilanci pubblici non possono scaricarsi sulla sicurezza dei pistoiesi.

Obiettivi di salute

L’amministrazione comunale prima di occuparsi di sanità ha il dovere di promuovere e raggiungere obiettivi di “salute”, un bene per la persona, ma anche per tutta la comunità. Infatti, solo vivendo bene e in “salute” sarà possibile ridurre il ricorso alle strutture sanitarie. E questo non può che essere perseguito con l’insieme delle politiche locali.

Tutelare l’ambiente e il territorio

L’amministrazione comunale deve impegnarsi a promuovere politiche di crescita nel pieno rispetto degli obiettivi di salute su ambiente, rifiuti, urbanistica per tutelare il ben-essere dei cittadini. La tutela del suolo e delle risorse idriche è compito fondamentale e deve essere perseguita sia nell’ambito della gestione ordinaria del servizio, sia attraverso interventi strutturali, alcuni dei quali già pianificati ma non ancora attuati, che garantiscano l’accesso all’acqua a tutta la comunità, come bene primario e insostituibile.

Occorre garantire acquedotti che raggiungono le frazioni che ancora oggi sono sprovviste di allacciamento alla rete idrica, comprese le frazioni montane. Servono bacini di accumulo per uso irriguo superando le attuali limitazioni per il vivaismo e agricoltura; occorre dotare la città di cisterne e raccoglitori di acqua piovana. Allo stesso tempo il Comune deve porre attenzione al risparmio idrico sia installando i riduttori di flusso negli impianti sportivi comunali e gli erogatori d’acqua di qualità in tutti gli edifici pubblici ad alta frequentazione e nelle scuole, sia attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione.

L’attuale scarsità di pioggia rischia di generare una vera e propria emergenza. Purtroppo, a livello strutturale poco è stato fatto per non rendere drammatiche le stagioni con carenza d’acqua: il bacino di Gello è un caso emblematico. Il parere negativo dell’Autorità di Bacino ha di fatto bloccato la realizzazione dell’opera, per precisa responsabilità dell’amministrazione uscente. Senza quest’opera Pistoia potrebbe trovarsi nella condizione della crisi idrica del 2003, quando venne dichiarato lo stato d’emergenza e fu realizzato il Tubone che porta l’acqua da Bilancino.

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Organizzare un corretto smaltimento dei rifiuti è un altro aspetto fondamentale dell’azione amministrativa. E’ indispensabile impegnare il Comune a promuovere un allargamento del sistema di raccolta differenziata porta a porta in tutto il territorio. Non ha senso solo in zone come il centro storico e l’area commerciale di Sant’Agostino, dove, così come impostata, la raccolta porta a porta crea solo difficoltà ai residenti che solo grazie alla loro buona volontà riescono a metterla in atto. Allo stesso tempo è fondamentale impegnare i cittadini in una vera raccolta differenziata stimolando e agevolando l’azione ambientale delle persone, e impegnare l’amministrazione a far sì che la raccolta, una volta effettuata, prosegua il proprio processo di differenziazione e di riciclaggio. Per far questo occorre realizzare un impianto di compostaggio a Pistoia.

Anche le politiche sociali, della scuola, della cultura e dello sport devono avere come punto di riferimento il ben-essere della persona. Fondamentale è poi garantire la qualità degli interventi nell’edilizia e nell’urbanistica per tutelare i cittadini dai potenziali rischi che gli insediamenti possono causare.

L’indirizzo e il controllo sulla sanità

L’amministrazione comunale è chiamata anche a farsi carico dei compiti di legge per indirizzare e verificare i servizi dell’Azienda sanitaria. Perché l’apertura del nuovo ospedale a Pistoia diventi occasione per migliorare l’organizzazione dei servizi e garantire prestazioni sanitarie più adeguate alle esigenze dei cittadini, occorre che l’amministrazione comunale non sia spettatore passivo, ma intervenga da subito per impedire che diventi una cattedrale nel deserto. Allo stesso tempo non è pensabile aspettare che il nuovo ospedale sia completamente operativo per risolvere i guai cronici della sanità pistoiese, come le liste d’attesa interminabili per la diagnostica e per gli interventi non ritenuti urgenti che non mettono in pericolo la vita del paziente, ma che comunque ne peggiorano drasticamente la qualità della vita.

L’amministrazione comunale ha ruolo e titolo per intervenire concretamente in questa materia. La normativa regionale dà tutti gli strumenti a un sindaco e alla Conferenza dei sindaci per poter incidere sulle politiche sanitarie. La legge prevede, infatti, che gli enti locali abbiano una funzione di indirizzo, verifica e valutazione delle politiche sanitarie dell’Asl. Quindi, è dovere di un sindaco valutare gli atti e le ricadute in termini di programmazione e organizzazione degli interventi sanitari sul territorio.

Per raggiungere questo obiettivo occorre valutare se la Società della Salute fino ad oggi è stato uno strumento efficace ed incisivo rispetto alla

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risoluzione delle problematiche socio-sanitarie del nostro territorio. Un attento monitoraggio sull’esperienza fin qui condotta dovrà valutare se è utile per i cittadini che l’amministrazione prosegua questa esperienza, oppure ripensi il suo ruolo, restituendo alla Conferenza dei sindaci le funzioni che la stessa legge assegna.

E’ ormai irrimandabile far valere ruolo e funzione dell’amministrazione comunale nelle sedi opportune, tenendo presente che in una situazione di ristrettezza di bilancio devono essere mantenuti, intensificati e qualificati i servizi, non l’apparato.

Servizi alla persona

La città è il luogo in cui vive la comunità. Occorre amministrarla a misura di persona, facendosi carico di coloro che hanno bisogno di maggiori tutele. In questo senso, una città che non sia luogo adatto a bambini, giovani, anziani, donne, disabili, si presenta come una comunità che non si prende cura del proprio prossimo.

Più attenzione per i bambini

Il bambino è parte della comunità, ma troppo spesso le sue esigenze vengono trascurate. L’asilo è il suo primo contatto con un mondo esterno, diverso da quello familiare. Nonostante gli sforzi fatti a Pistoia per assicurare un servizio di qualità in grado di soddisfare tutte le richieste, l’accesso agli asili nido pubblici resta limitato a un numero troppo esiguo di famiglie. E anche nella sfera dei controlli sono state evidenziate falle.

L’amministrazione comunale deve essere consapevole che in questo settore, come in altri, diventa impossibile dare risposte esaustive senza il coinvolgimento del mondo del privato sociale. L’assoluta necessità di eliminare le liste e accogliere il maggior numero di bambini deve, quindi, portare il Comune a potenziare l’offerta privata qualificata, con la creazione di asili privati, anche aziendali e condominiali, ai quali venga trasferita la conoscenza maturata dal pubblico. Questi dovranno essere attentamente controllati dalle strutture di verifica dell’amministrazione. Una particolare attenzione andrà rivolta anche alle mense nelle scuole per promuovere una corretta alimentazione.

Il trasporto pubblico scolastico è poi un servizio essenziale per le famiglie. Non è accettabile che l’amministrazione comunale uscente abbia previsto tagli del servizio in alcune zone della città. Non è nei tagli dei servizi per i più piccoli che il Comune troverà le risorse necessarie per risanare il bilancio.

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Pistoia deve essere ripensata e riprogettata come città a misura di bambino da un punto di vista urbanistico, architettonico e strutturale.

Più politiche per i giovani

Tranne alcune esperienze, per di più con esito negativo, è evidente la scarsa efficacia delle politiche giovanili fino a ora attuate. L’attenzione ai giovani è un’esigenza che va interpretata con coraggio e spirito innovativo, fornendo spazi adeguati alla loro creatività e al loro desiderio di protagonismo. Troppo spesso il riferimento al mondo giovanile è strumentale e non risponde alla necessità di accompagnarli nel percorso della loro crescita.

I giovani, infatti, costituiscono il futuro di una comunità. Un dialogo e un contatto sempre più stretto con i giovani va ricercato negli spazi da loro frequentati, come i social network su internet, dove sono particolarmente attivi. Ma il “contatto” non può essere solo virtuale: occorre che l’amministrazione ascolti e dialoghi anche attraverso un diretto coinvolgimento nei centri di aggregazione e nei luoghi di maggior ritrovo, come circoli, pub, parrocchie e discoteche. Solo accreditandosi come interlocutore credibile per le nuove generazioni sarà possibile per l’amministrazione comunale avviare politiche finalizzate a un’educazione e una crescita consapevole.

L’importanza di Uni.ser

Uni.ser rappresenta per Pistoia una ricchezza e per questo non va solo tutelata ma anche rafforzata. Su questa linea, l’amministrazione comunale dovrà muoversi puntando a un sempre più stretto legame non solo tra le vocazioni del nostro territorio e la sua università, ma anche tra questa e le realtà del mondo economico, produttivo e anche sociale della città. A fronte di una maggior domanda di specializzazione del mercato del lavoro, è necessario che tale formazione sia realmente spendibile anche sul nostro territorio. E’ necessario che si confermi e si rafforzi il carattere di eccellenza della nostra Università che deve divenire sempre più il luogo nel quale si attraggono giovani da tutta Italia, sviluppando ad esempio tutto il settore della ricerca, con particolare riferimento alla ricerca applicata.

Nessuna discriminazione per le donne

La discriminazione nei confronti delle donne è un problema che anche la nostra comunità ancora non è riuscita a superare. Occorre fare un’attenta

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valutazione sulla reale uguaglianza fra uomini e donne, inserendo obiettivi di genere in tutte le politiche dell’amministrazione.

E’ preciso compito del Comune sostenere i centri anti-violenza presenti sul territorio. L’amministrazione comunale ha anche il compito di tutelare la donna, soprattutto in gravidanza e durante i primi anni della maternità. In questo senso occorre favorire un maggior impegno sociale dei consultori socio-sanitari, favorire processi di conciliazione fra lavoro e famiglia con servizi a sostegno della genitorialità, tenendo presente i cambiamenti del ciclo di vita della famiglia, i nuovi assetti familiari e i mutati modelli culturali e la coerenza con i contesti e i luoghi educativi.

Misure per venire incontro alle mamme possono essere i “pass” salvacode negli uffici pubblici e i parcheggi “rosa” gratuiti.

Anziani patrimonio della comunità

Gli anziani sono un vero patrimonio per la comunità, ma troppo spesso questa non riesce a valorizzarne il ruolo. Per trasformare Pistoia in un luogo dove gli anziani si sentano partecipi e non estranei è indispensabile favorire l’ampliamento e il potenziamento dei centri a loro dedicati, anche attraverso formule innovative che coinvolgano il mondo del volontariato.

E’ fondamentale che l’amministrazione comunale si impegni per migliorare e personalizzare l’offerta di servizi e opportunità così da promuovere un modello di invecchiamento attivo, anche attraverso corsi che aiutino gli anziani a familiarizzare con le innovazioni, siano esse tecniche, informatiche o di servizi.

Maggiore sensibilità verso i disabili

La disabilità è una condizione che riduce la capacità della persona e diventa uno svantaggio particolarmente limitativo laddove l’ambiente di vita non è pensato per soddisfare i bisogni dei disabili.

A livello urbanistico, è indispensabile avviare un monitoraggio delle barriere architettoniche presenti e stilare una graduatoria di interventi che, nel giro di alcuni anni, rendano davvero accessibile la città, sia che si tratti di creare una rampa su un marciapiede, sia che si tratti di rendere “fruibili” tutti gli spazi anche per i non vedenti e non udenti. L’amministrazione comunale non è sola in questo processo: a Pistoia esistono da anni molte associazioni impegnate nel diminuire le limitazioni per i disabili, attraverso l’organizzazione di eventi e il dialogo con le istituzioni competenti per la realizzazione di percorsi

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riabilitativi. Ed è attraverso una maggiore integrazione e coordinamento tra l’ente locale e soprattutto il privato sociale che ciò potrà essere possibile.

Più dignità per i detenuti

Anche se la gestione carceraria non è materia che spetta a un’amministrazione locale, è fondamentale che il Comune di Pistoia consideri anche i detenuti come persone con propri diritti e doveri. In questo senso, il Comune, insieme a tutte le altre istituzioni preposte, deve fare la propria parte per migliorare le condizioni dei detenuti e venire incontro ai loro bisogni primari avviando, una volta terminata la pena detentiva, percorsi di inclusione socio-lavorativa, quali il sostegno formativo, culturale e sociale, secondo le fasce di età e le loro caratteristiche.

Sarà compito dell’amministrazione comunale anche farsi carico di promuovere insieme agli enti competenti miglioramenti della condizione strutturale della casa circondariale per rispetto dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria, che quotidianamente vi operano e che hanno diritto a un luogo di lavoro idoneo e conforme alle normative di salubrità e sicurezza.

Accoglienza e integrazione per gli immigrati

L’immigrazione è stato un fenomeno crescente negli ultimi anni a Pistoia. E tutti gli indicatori confermano che questa tendenza continuerà. Per gestire i nuovi arrivi senza tensioni sociali e incomprensioni con i residenti è necessario che diritti e doveri si bilancino. Sarà precisa responsabilità dell’amministrazione comunale promuovere, insieme al mondo associativo e al privato sociale, una maggiore integrazione. Anche organizzare una pianificazione urbanistica che non crei ghetti o aree ad alta incidenza di immigrazione può essere di aiuto a una corretta e civile integrazione. Al tempo stesso all’immigrato dovranno essere offerti strumenti di orientamento nell’assistenza, nei servizi e nella formazione lavoro.

Emergenza casa

La crisi economica ha peggiorato una situazione già critica per il reperimento di alloggi da parte delle famiglie. La casa è tornata a essere determinante per scongiurare il rischio di povertà, esteso negli ultimi anni a categorie di cittadini finora considerate al riparo.

E’ partendo da questa situazione che l’amministrazione comunale, insieme agli altri soggetti interessati, è chiamata a intervenire. Innanzitutto, è

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fondamentale diversificare l’offerta di alloggi sociali sia per dare risposte a nuovi soggetti emergenti (famiglie monoreddito e/o con lavoro precario, anziani, giovani, giovani coppie, nuclei unipersonali, immigrati) sia sperimentando modalità innovative (condomini solidali, autocostruzione, autorecupero) sia attraverso alloggi temporanei per affrontare l’immediata situazione di crisi.

Anche i criteri di accesso ai bandi di edilizia residenziale pubblica devono essere aggiornati per rispondere ai nuovi bisogni, coinvolgendo il privato, incoraggiandolo ad affittare immobili sfitti e a recuperare il patrimonio esistente da ristrutturare, fornendo un non secondario contributo all’esigenza di evitare ulteriori consumi di territorio.

Bisogna innalzare gli standard qualitativi strutturali e urbani dell’edilizia residenziale sociale, sia dal punto di vista del comfort abitativo, sia da quello della sostenibilità ambientale.

Nei criteri di assegnazione è fondamentale riconsiderare i parametri fin qui utilizzati, tenendo in maggiore conto la “storicità” della domanda di un alloggio pubblico e ripensando l’Isee sul piano dei criteri di trasparenza e controllo.

Infine, l’utilizzazione di alloggi pubblici non può più essere compatibile con morosità e comportamenti contrari alla pubblica decenza. Il rispetto del patrimonio e il pagamento di rate di affitto calmierati devono diventare “conditio sine qua non” per poter usufruire di un alloggio pubblico.

Cultura e sport

La letteratura, l’arte, la musica e le attività sportive hanno storicamente rivestito un’importanza fondamentale per la città. Purtroppo, negli ultimi anni l’amministrazione non è riuscita a valorizzare adeguatamente questi settori; l’associazionismo e le fondazioni sono state per lo più considerate come propaggine della propria sfera d’influenza senza considerare le possibilità di fruizione di percorsi sportivi o culturali per bambini, giovani e anziani.

Una città con più cultura

Negli ultimi anni Pistoia ha subito un netto impoverimento culturale, non solo perché la cultura invece di essere considerata strumento di crescita collettiva è stata vissuta come un peso da sopportare, ma anche perché non è mai arrivato un orientamento chiaro dall’amministrazione su come valorizzare questo settore. Al contrario il Comune deve promuovere e rendere fruibile

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ogni forma di cultura e di arte, come elemento distintivo di Pistoia. Anche nella cultura deve essere valorizzato il merito, a partire proprio dai talenti pistoiesi, troppo spesso messi in disparte.

Fra i progetti che l’amministrazione comunale deve indirizzare e coordinare, anche con l’intervento dei privati, ci sono la riqualificazione della Fortezza di Santa Barbara e quella di Ville Sbertoli quale museo permanente con quadri di pittori pistoiesi e installazioni scultoree nel parco esterno. Anche il Parterre, uno dei posti più scenografici della città, deve diventare luogo di attrazione artistica.

Bisogna poi rivedere le convenzioni con le fondazioni che si occupano di cultura sul territorio nell’ottica di coinvolgere maggiormente la città e contemporaneamente creare contesti per la valorizzazione della nostra produzione di strumenti musicali.

Inoltre, l’amministrazione deve valorizzare l’Estate pistoiese coinvolgendo l’intera città per tutto il periodo estivo, con offerte differenziate che comprendano anche manifestazioni legate alla tradizione pistoiese. Nelle celebrazioni del Santo patrono serve rinsaldare il rapporto con i rioni e il comitato che li rappresenta, cercando di coinvolgerli nell’organizzazione dell’intera estate e in particolare della Giostra dell’Orso.

Infine, il Comune deve migliorare l’offerta complessiva anche in termini di disponibilità e accessibilità dei suoi musei, che devono essere inseriti nei percorsi di valorizzazione regionale. Con le gallerie d’arte è opportuno poi instaurare un rapporto di interazione e integrazione pubblico privato e trovare spazi espositivi a disposizione di giovani pittori e scultori.

Anche nel settore teatrale è indispensabile valorizzare il teatro amatoriale e, per quanto riguarda il Teatro Manzoni, occorre interrompere l’indicizzazione automatica della convenzione, eccessivamente onerosa per l’amministrazione comunale.

Promozione sportiva

Pistoia sconta una cronica mancanza di strutture e un mancato adeguamento degli spazi preposti all’attività sportiva, perdendo così luoghi di aggregazione, condivisione e partecipazione. E’ preciso compito dell’amministrazione comunale invertire questa tendenza e promuovere l’attività sportiva attraverso il vasto mondo associativo che opera in questo settore. E’ quindi indispensabile la realizzazione di nuove strutture con l’apporto dei privati come palestre e impianti sportivi per le scuole elementari, così come una

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piscina olimpionica e un impianto multidisciplinare per gli sport “minori”, capaci di ospitare anche gare ed eventi agonistici.

Nell’ambito di una simile struttura è necessario che trovino spazio una palestra per la scherma e un bocciodromo, visto il ruolo di aggregazione che questa disciplina svolge nelle fasce di età più avanzate e il crescente interesse anche tra gli adolescenti.

Anche l’hockey, nonostante Pistoia abbia la squadra in serie A, non ha strutture adatte per l’allenamento e il rugby ancora non ha un campo a disposizione. Basket e calcio, che trovano moltissimi appassionati e praticanti in città, sono costretti a fare i conti con una mancanza di spazi che dura da decenni.

E’ essenziale provvedere anche a una manutenzione periodica regolare e non episodica dell’esistente, anche con la compartecipazione dei gestori privati.

E’ indispensabile approvare un regolamento che disciplini le modalità di affidamento in gestione degli impianti sportivi, così come previsto dalla normativa regionale. Uno strumento di questo tipo costituirà una garanzia per i cittadini e uno strumento di trasparenza per le società sportive che ambiscono agli affidamenti.

Sarà, infine, impegno dell’amministrazione comunale farsi promotore di un maggior intervento della Regione in questo settore, considerando che a tutt’oggi l’apporto è pressoché nullo: gli investimenti della Regione nel settore rappresentano solo lo 0,1 per cento del bilancio.

Infine, i mondiali di ciclismo del 2013 saranno una grande opportunità per il rilancio di questo sport in città e se ben valorizzati e promossi potranno determinare una ricaduta economica positiva.

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Conclusioni

Il programma di mandato non vuol essere un elenco omnicomprensivo delle azioni amministrative dei prossimi cinque anni, ma una visione d’insieme che possa essere anche una traccia da seguire per rispondere alle nuove esigenze che la comunità porrà di volta in volta. Esigenze che dovranno essere affrontate con uno strumento troppe volte invocato o criticato ma mai veramente attuato: la partecipazione. Il Comune, con particolare riferimento alla figura del sindaco, non a caso eletto direttamente dai cittadini nel nostro ordinamento, è infatti l’anello fondamentale della partecipazione al governo della città. Solo un contatto diretto fra cittadini e amministrazione, basato sui principi di trasparenza ed efficienza, può rendere più consapevoli e partecipi i cittadini. E’ partendo da questo preciso impegno che Anna Maria Ida Celesti, insieme alla lista del Pdl che la sostiene, chiede ai pistoiesi la fiducia per governare la città nei prossimi cinque anni. Per Pistoia è arrivato il momento di crescere.

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