Cancro - Dr. Tullio Simoncini (Oncologo) Bicarbonato Come Cura Anti Cancro - Cancer

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  • 8/20/2019 Cancro - Dr. Tullio Simoncini (Oncologo) Bicarbonato Come Cura Anti Cancro - Cancer

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    TERAPIA del dr. SIMONCINI (Oncologo)

    Il dott. Simoncini di Roma, con la collaborazione dell’autore di questo trattato, staconducendo ormai da qualche anno degli studi su ammalati di cancro, utilizzandouna terapia a base di acqua fisiologica + sali minerali (tamponi) per il fatto che nellasua esperienza anchegli si ! accorto che i cancri non proliferano in certi ambientifisiologici.

    Il lode"ole studio del dott. #. Simoncini, "iene introdotto nella nostra $Guida alla SaluteNaturale”, in quanto in completa sintonia con i nostri punti di "ista e le nostrericerche, iniziate decenni or sono con le quali siamo arri"ate ad a"ere le stesse

    conclusioni alle quali ! arri"ato il dott. #. Simoncini e con lui collaboriamo da qualcheanno.

    %uesto studio di note"ole portata medico scientifica non ! stato ancora pubblicato su ri"istescientifiche per le note resistenze che esse pongono ad ogni ricerca che "a controgli indirizzi e le finalit& che esse rice"ono da $chi' le finanzia.%ui di seguito una sintesi dei suoi recenti studi e che per interesse generalepubblichiamo, con la sua autorizzazione. gli afferma“La mia idea è che essi non dipendano da misteriose cause genetiche,immunologiche, auto immunologiche, come propone la medicina ufficiale, fatti maidimostrati, ma che piuttosto derivino da una semplice aggressione fungina, nonvisualizzata, né studiata nella sua dimensione intima connettivale. Durante i moltianni in cui ho studiato i tumori, cioè le atipiche colonie fungine, ho potuto constatareche l’unico mezzo per distruggerle ed impedire che si rinnovino, consiste nel

    somministrare forti concentrazioni di sali, in particolare modo Bicarbonato di Sodio,da far assumere in maniera peculiare rispetto alla sede del cancro.

    *on a caso, egli continua, se si osserva bene il comportamento in natura dei funghi, si notache essi non attecchiscono mai in prossimità di luoghi fortemente salini, ad esempio invicinanza di sacche idriche termali ecc.…….La mia terapia, cioè il trattamento con i sali, è dacombinare con una terapia ricostituente contemporaneamente al trattamento con i sali icancri sono derivati dai funghi come la sclerosi multipla e la psoriasi ed oggi li si pu! trattaresolo con i sali".Estratto:#l presente lavoro intende richiamare l’attenzione sul possibile ruolo eziologico dei funghinella malattia tumorale, in particolare della $andida %lbicans.  &artendo difatti dalla loro infinita capacità di adattamento a tutti i substrati biologici, nonchédalla loro estrema potenzialità patogena, di molto superiore ad ogni altro micro'organismo,

    non risulta ormai pi( accettabile una loro collocazione in )uello spazio indefinito e indefinibileche comprende i cosiddetti patogeni occasionali.*e, come è noto, i funghi sono in grado di attaccare )ualsiasi sostanza organica,specialmente )uella in via di degradazione, allora è possibile ipotizzare un loroattecchimento nell’intimità dei tessuti, laddove particolari condizioni contingenti lo permettano.+n trattamento finalizzato alla loro eradicazione deve )uindi tenere conto sia della lorodiffusibilità che della loro complessità biologica, cosa che non pu! essere ottenuta oggi nécon le terapie oncologiche, né tantomeno con )uelle antimicotiche.engono illustrati - casi, trattati in maniera peculiare e risolutoria con il bicarbonato di sodio,una sostanza alcalina molto diffusibile e )uindi notevolmente attiva contro la $andida in tuttele sue manifestazioni essi possono indicare un nuovo modo di procedere in campooncologico. 

    *olo abbandonando la tesi oncologica universalmente condivisa, che il tumore cioè derivi daun’anomalia riproduttiva cellulare, e reimpostando tutta la ricerca in un’ottica infettivamicotica, è lecito sperare nella definitiva sconfitta del cancro.Premessa:

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    Lo scritto che si propone trova la sua ragione d’essere nella convinzione, supportata da tantianni di studi, osservazioni, riscontri ed esperienze cliniche, che la causa necessaria esufficiente del tumore vada ricercata nell’immenso mondo dei funghi, i micro'organismi pi(adattabili, pi( aggressivi e pi( evoluti che si conoscano in natura.arie volte ho tentato di trovare ascolto presso gli organi istituzionali competenti /inisterodella sanità, #stituto 0azionale 1umori, %ssociazione oncologica medica italiana, ecc.2

    esponendo il mio sistema di pensiero e di cura non essendo io risultato in)uadrabile, per!,in un contesto convenzionale, e )uindi non ritenuto credibile, sono stato semplicementeaccantonato.+n areopago diverso da )uelli già sondati, rappresenta la speranza di avere la possibilità didivulgare una concezione sulla salute diversa da )uelle del panorama medico attuale, siadalle posizioni ufficiali che da )uelle definite collaterali.0ella contrapposizione difatti tra un ideale medico allopatico e un ideale che si definisce distampo prettamente ippocratico, esiste oggi una situazione in cui agli uni viene addebitatal’incapacità di considerare l’individuo in maniera globale, con tutte le distorsioni e aberrazioni connesse con un simile modo di vedere superspecialismo, aggressività terapeutica,superficialità, nocività ecc.2 agli altri viene rimproverato il carattere di non scientificità, digenericità, di mancanza di incisività terapeutica.La posizione da me propugnata invece rappresenta il punto di incontro tra le due

    impostazioni sanitarie descritte, in )uanto sotto il profilo concettuale le valorizza e le sublimaentrambe, evidenziando come in realtà siano vittime di un comune linguaggio conformista.L’ipotesi difatti di una eziopatogenesi fungina nelle malattie cronico'degenerative del nostrotempo, essendo in grado di congiungere i contenuti etici dell’individuo con lo sviluppo di patologie specifiche, rende ragione delle due anime della medicina, )uella allopatica e )uellaolistica, proponendosi cos3 con forza come )uell’anello mancante della psicosomatica tantoricercato da uno dei suoi padri, 4i5tor on 4eisz6c5er, ma mai trovato.0ella dimensione biologica dei funghi ad esempio, è possibile rapportarne i diversi gradi di patogenicità relativamente allo stato degli organi, dei tessuti, delle cellule di un organismoospite, a sua volta dipendente anche e soprattutto dal comportamento dell’individuo.7gni volta che si superano le capacità di recupero di una determinata struttura psicofisica,inevitabilmente, pur con le eventuali concause accidentali, ci si espone all’aggressione finnelle dimensioni pi( intime2 di )uegli agenti esterni che altrimenti rimarrebbero innocui.

    8sistendo )uindi un nesso indubitabile tra morale e malattia, non appare pi( lecito teneredistinti due domini allopatico e naturopatico2 che risultano ambedue indispensabili per ilmiglioramento della salute degli individui.La scissione platonica dell’uomo in anima e corpo, rea dell’attuale nefasta impostazionemeccanicistica e fisicalista della medicina attuale, cos3 come pure la pessimistica posizione9antiana riguardo a un’integrazione tra contenuti razionali e passionali dell’individuo :il cielostellato sopra di me, la legge morale dentro di me:2, generatrice dell’attuale miopeepistemologia medica, hanno fatto ormai il loro tempo, e con esse tutti i sistemi di pensieroderivati da simili impostazioni teoriche restrittive e riduttive.Candida Albicans: causa necessaria e sufficiente del tumore:  0ell’affrontare il problema medico odierno pi( urgente, il tumore, la prima cosa da fare èriconoscere che ancora non si conosce la sua vera causa.&ur se trattato difatti in vari modi, sia dalla medicina ufficiale che da )uelle collaterali,

     permane tuttora un alone di mistero sul suo reale processo di generazione.#l tentativo di superare lo stato di imp;sse attuale deve allora necessariamente passare perdue fasi< una critica, che metta a nudo i limiti dell’attuale oncologia, l’altra propositiva cheesponga un sistema di cura basato su nuovi presupposti teorici.#n accordo con le pi( recenti impostazioni di filosofia della scienza, che suggeriscono unatteggiamento controinduttivo =2 laddove sia impossibile trovare una soluzione con glistrumenti concettuali comunemente accettati, emerge, come unica impostazione logicaammissibile, )uella di rifiutare il principio su cui si fonda l’oncologia, cioè che il tumore siadeterminato da un’anomalia riproduttiva cellulare.*e si mette in discussione per! una simile ipotesi di partenza, appare chiaro come tutte leteorie che da essa derivano, risultano inevitabilmente improponibili.0e consegue che sia un processo autoimmunologico, secondo il )uale gli elementi prepostialle difese contro gli agenti esterni indirizzano la propria capacità distruttiva nei confronti dei

    costituenti interni, sia un’anomalia della struttura genetica, che prevederebbe uno sviluppoimplicito in direzione autodistruttiva, risultano inevitabilmente s)ualificati.1entare poi, come spesso accade, di propugnare una teoria della pluricausalità con effetto

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    oncogeno sulla riproduzione cellulare, ha pi( il sapore di un inane paravento dietro il )uale purtroppo non s’intravede via d’uscita, dal momento che proporre infiniti motivi pi( o menoassociati fra loro significa in realtà non individuarne nessuno valido.#nvocare cos3 di volta in volta il fumo, l’alcool, le sostanze tossiche, le abitudini alimentari, lostress, gli influssi psicologici ecc., in mancanza di direttive produce solo confusione erassegnazione, con il risultato di ammantare di mistero una malattia che potrebbe essere

    alla fin fine molto pi( semplice di come la si dipinge. % titolo informativo è utile svelare poi, una volta per tutte, il )uadro delle presunte influenzegenetiche nello sviluppo dei processi tumorali, cos3 come sono descritte dai biologimolecolari di )uegli studiosi cioè ai )uali compete la ricerca degli infinitesimi meccanismicellulari vitali, ma che in realtà non hanno mai visto un paziente2, e sul )uale si basano tutti isistemi medici attuali, e )uindi ahimè tutte le terapie attuali.L’ipotesi portante di una causalità genetica in senso neoplastico si riduce essenzialmente alfatto che le strutture e i meccanismi preposti alla normale attività riproduttiva cellulare, percause imprecisate assumono in un determinato momento un atteggiamento autonomo esvincolato rispetto alla globale economia tissutale.# geni allora che normalmente svolgono un ruolo positivo nella riproduzione cellulare,vengono chiamati proto'oncogeni in un ottica deviata )uelli che la inibiscono, sono chiamatigeni soppressori o oncogeni recessivi.

    >attori cellulari sia endogeni in realtà mai dimostrati2, sia esogeni, cioè tutti )uegli elementicancerogeni usualmente invocati, vengono ritenuti responsabili della degenerazioneneoplastica dei tessuti.0ello ?. @. *tein /ilano =AAB2 viene riportato )uanto segue<# segnali mitogenici, dal microambiente o da aree di influenza pi( distanti, vengonocomunicati alle cellule attraverso numerose strutture recettoriali associate alla membrana plasmatica.1ra )ueste strutture, le pi( esaurientemente studiate sono i recettori con un dominio esterno per il legante, un dominio transmembrana e un dominio citoplasmatico avente attivitàtirosinchinasi.7ltre a )uesti si pensa che almeno sette distinte classi di molecole partecipino allatrasmissione del segnale mutageno<=2 Cecettori accoppiati a proteine .

    E2 $anali ionici.F2 Cecettori con attività intrinseca guanilato ciclasi.G2 Cecettori per molte linfochine, citochine e fattori di crescita interleuchina, eritropoietina,ecc.2.B2 Cecettori per l’attività fosfotirosina fosforilasi.H2 Cecettori nucleari appartenenti alla famiglia supergenica del recettore per gli ormonisteroidei, estrogeni, tiroidei.-2 #nfine prove sempre pi( numerose suggeriscono che le molecole di adesione espressesulle superfici delle cellule comunicano con il microambiente in modi che produconoconseguenze molto importanti sulla crescita e sulla differenziazione cellulare. %d un analisi appena superficiale di )uesto presunto )uadro oncogeno, per!, sembraevidente come tutta )uesta irrefrenabile iperattività genetica, partorita da elementi chestanno al confine tra l’oscuro ed il mostruoso, e che )uindi fanno presagire chissà )uali

    meccanismi abissali decifrabili con meccanismi concettuali altrettanto abissali, non pu! faraltro che svelare l’abissale idiozia che sta alla base di un simile modo di impostare le cose.#l fatto ancor pi( grave poi, è che nessuno nel panorama sanitario attuale mette in dubbiosiffatte imbecillità, ma tutti gli addetti ai lavori non fanno altro che ripetere la stantia litaniadell’anomalia riproduttiva cellulare su base genetica.In questo stato di cose allora, esibendo la teoretica medica attuale una pochezza e unasuperficialit& queste si abissali, con"iene cercare nuo"i orizzonti e strumenti concettuali, ingrado di far emergere la reale ed unica eziologia neoplastica.Dopo tanti anni di fallimenti e di sofferenze, è ora di svecchiare menti e mentecatti in sensoetimologico2, con linfa nuova e produttiva< i misteriosi e complicati fattori genetici, lamostruosa capacità riproduttiva di un’entità patologica capace di scompaginare )ualsiasitessuto, l’implicita ancestrale tendenza dell’organismo umano a deviare in sensoautodistruttivo o altre simili argomentazioni, condite peraltro con una )uantità di :se: e di

    :forse: di valore esponenziale, hanno pi( il sapore della farneticazione piuttosto che del sanodiscorso scientifico.

    +na volta per! rifiutate tutte le attuali prospettive oncologiche, è legittimo chiedersi come

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    debbano essere in)uadrati i successi ottenuti dalla medicina ufficiale ed eventualmente dallecorrenti alternative. % tal proposito è utile ricordare che l’odierna epistemologia ha dimostrato come i contributi

    di causalità degli elementi contestuali e co'testuali di una teoria, se indefinibili, sono aleatori,specialmente nello spazio ultradimensionale.

    $i! significa in pratica che i dati o facts positivi e ritenuti probanti riguardo a un principio di

    base ad esempio la citata anomalia riproduttiva cellulare2, ottenuti utilizzando un numero divariabili ristretto rispetto alla complessità della malattia umana, non sono affidabili, dalmomento che dipendono esclusivamente dalle condizioni iniziali ipotizzate.

    Laddove si ammette difatti la possibilità di miglioramenti e guarigioni, sotto il profilo logiconon è ammissibile attribuirli a )uesto o )uel metodo di cura pi( o meno ufficiale, dalmomento che, non potendo essere specificate e comprese tutte o la maggior parte dellecomponenti che entrano in giuoco nell’oggetto uomo, non possono sussistere condizioni didecidibilità assoluta.

    &aradossalmente, l’eventuale effetto positivo di ciascun sistema terapeutico potrebbediscendere da elementi sconosciuti a tutti e non preventivati, i )uali per!, potrebbero essereinfluenzati o determinati in )ualche misura da ognuno di essi.

    $i si troverebbe cioè nella condizione in cui tutti avrebbero a ragione il diritto di magnificareil proprio punto di vista, pur non conoscendo nessuno il vero motivo dei propri successi.

    #n )uesto caso allora anche la pi( accurata e rigorosa sperimentazione assume uncarattere finzionale piuttosto che di vera corrispondenza con la realtà, risultando alla finecome una continua sterile petitio princ3pi. %ccantonata completamente perci! la cornice concettuale dell’odierna oncologia, con tutte

    le varianti interpretative d’ordine genetico, immunologico, tossicologico, rimane come unicavia logicamente esperibile, )uella delle malattie infettive, da guardare eventualmente, e dariconsiderare, con occhi diversi da come è stata considerata fino ad oggi.

    $onfortano peraltro una simile conclusione due considerazioni, una di ordine storico e unadi ordine epidemiologico< la prima risulta dal fatto che nell’approccio terapeutico al malato ilsalto di )ualità, la possibilità cioè di curarlo concretamente, è stato determinato )uasiesclusivamente dallo sviluppo della microbiologia la seconda discende dall’analisi del prolungamento della vita media verificatosi negli ultimi decenni, il )uale, essendo associato aun inevitabile cambiamento nella reattività degli individui, si pu! ipotizzare come un fattore

    determinante nello sviluppo di patologie infettive atipiche.&er trovare allora l’eventuale ens morbi cancerogeno nell’orizzonte della microbiologia,

    appare utile risalire preliminarmente ai concetti tassonomici di base della biologia, dove ci siaccorge che esiste un notevole grado di indecisione e di indeterminazione.

    ià nel secolo scorso difatti un biologo tedesco, 8rnesto @aec5ele =IFG'=A=A2, partendodal concetto linneiano che fa dei viventi due grandi regni J)uello dei vegetali e )uello deglianimali' aveva denunciato la difficoltà di sistemazione di tutti )uegli organismi microscopiciche per le loro caratteristiche e proprietà non potevano essere attribuiti o al regno animale oa )uello vegetale, e per i )uali aveva proposto un terzo regno denominato dei &rotisti.

    “Kuesto vasto e complesso mondo muove da entità a struttura subcellulare ' siamo allimite della vita' )uali i viroidi e i virus, per arrivare, attraverso i micoplasmi, ad organismi di pi( elevata organizzazione< batteri, attinomiceti, miomiceti, funghi, protozoi e, se si vuole,anche )ualche alga microscopica." =2.

    L’elemento comune a )uesti organismi è il sistema di alimentazione, che, compiendosisalvo poche eccezioni2 per diretto assorbimento di composti organici solubili, li differenziasia dagli animali, che si nutrono ingerendo anche e soprattutto materiali organici soliditrasformati poi con i processi della digestione, sia dai vegetali capaci, partendo da compostiminerali e utilizzando energia luminosa, di sintesi della sostanza organica.

    La tendenza attuale dei biologi riprende, sia pure perfezionato, il concetto del terzo Cegno)ualcuno per! va ancora pi( oltre, argomentando come in esso i >unghi debbano figurare inuna diversa sistemazione.

    *e poniamo Jcos3 difatti riferisce 7. erona E2' nel primo regno gli organismi pluricellularidotati di capacità fotosintetiche piante2 e nel secondo gli organismi sprovvisti di pigmentifotosintetici animali2, gli uni e gli altri costituiti da cellule provviste di nucleo distintoeucarioti2 e, in addizione, poniamo in altro regno &rotisti2 gli organismi monocellularisprovvisti di clorofilla e con cellule prive di nucleo distinto procarioti2, i >unghi possono

    costituire un loro Cegno per l’assenza di pigmenti fotosintetici, l’essere mono ma anche pluricellulari e, infine, possedere nucleo distinto.

    Di pi(, rispetto a tutti gli altri micro organismi possiedono una strana proprietà, )uella di

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    avere una struttura di base microscopica l’ifa2, e nel contempo la tendenza ad assumerenotevoli dimensioni perfino di molti 5g.2, rimanendo invariata la capacità di adattamento e di riproduzione ad ogni livello di grandezza.

    #n )uesto senso perci! non possono essere considerati propriamente come organismi, macome aggregati cellulari sui generis con comportamento organismico, dal momento checiascuna cellula mantiene intatte le proprie potenzialità di sopravvivenza e di riproduzione,

    indipendentemente dalla struttura in cui è inserita.Cisulta chiaro, perci!, come sia estremamente arduo identificare in tutti i suoi processi

    biologici delle realtà viventi cos3 complesse, tant’è che permangono a tutt’oggi in micologiaenormi lacune e approssimazioni di carattere tassonomico.

    ale la pena allora soffermarsi pi( approfonditamente su )uesto strano mondo dallecaratteristiche cos3 peculiari, cercando di sottolineare )uegli elementi in )ualche modoattinenti con una problematica oncologica.

    =2 # >unghi sono organismi eterotrofi e pertanto abbisognano, con riferimento al carbonio eall’azoto, di composti preformati, di cui i carboidrati semplici, ad esempio i monosaccaridiglucosio, fruttosio, mannosio2 sono gli zuccheri pi( di altri utilizzati.

    $i! significa che nel loro ciclo vitale dipendono da altri esseri viventi, che in varia misuradebbono essere sfruttati, sia in maniera saprofitica nutrendosi di scorie organiche2 che in

    maniera parassitaria attaccando direttamente i tessuti dell’ospite2, per esigenze alimentari.E2 &resentano una grande varietà di manifestazioni riproduttive sessuali, asessuali, per

    gemmazione, spesso tutti osservabili in un unico micete2, unita a una grande varietàmorfostrutturale dei relativi organi, finalizzate alla formazione delle spore cui è affidata lacontinuazione e la diffusione della specie.

    F2 8’ possibile osservare fre)uentemente in micologia un particolare fenomeno,denominato etrocariosi, caratterizzato dalla coesistenza di nuclei normali e nuclei mutati, incellule che hanno subito una fusione ifale.

    7ggigiorno esiste una grossa preoccupazione, da parte dei fitopatologi, per la formazionedi individui geneticamente anche molto diversi dai genitori, attuatasi mediante tali cicliriproduttivi definiti parasessuali.

    L’uso indiscriminato di fitofarmaci difatti ha spesso determinato mutazioni dei nuclei di molti funghi parassiti, con conseguente formazione di eterocarion talvolta particolarmente virulenti

    nella loro patogenicità.F2.G2 0ella dimensione parassitaria i funghi possono sviluppare dalle ife delle strutture

    specializzate a forma di rostro pi( o meno ristretto l’appresssorio e l’austorio2, che permettono la penetrazione nell’ospite.B2 La produzione di spore pu! essere cos3 abbondante da comprendere sempre, ad ogniciclo, decine, centinaia e perfino migliaia di milioni di elementi che possono essere dispersi anotevole distanza dal punto di emissione G2 basta ad esempio un piccolo movimento, perdeterminarne l’immediata diffusione2.

    H2 Le spore possiedono una resistenza enorme alle aggressioni esterne, essendo capaci di rimanere dormienti, se le condizioni ambientali non lo consentono, per molti anni,conservando inalterate le potenzialità rigenerative.

    -2 #l coefficiente di sviluppo degli apici ifali, dopo la germinazione è estremamente veloce=MM micron al minuto in ambiente ideale2, con una capacità di ramificazione e )uindi con la

    comparsa di una nuova regione apicale che in )ualche caso si aggira sull’ordine dei GM'HMsecondi B2.I2 La forma del fungo non è mai definita, essendo imposta dall’ambiente in cui si sviluppa.

    8’ possibile osservare ad esempio uno stesso micelio allo stato di semplici ife isolate inambiente li)uido, oppure in forma di aggregazioni via via sempre pi( solide e compatte, finoalla formazione di pseudoparenchimi stromi2 e di filamenti e cordoni miceliari rizomorfe2.H2

    &arimenti è possibile constatare in funghi diversi la stessa forma, laddove si debbanouniformare allo stesso ambiente è il cosiddetto fenomeno del dimorfismo2.

    A2 La parziale o totale sostituzione delle sostanze nutritive induce fre)uenti mutazioni neifunghi, che testimoniano l’accentuata adattabilità a tutti i substrati.

    =M2 Kuando esistono condizioni nutrizionali precarie molti funghi reagiscono con la fusioneifale tra funghi vicini2, che consente loro di esplorare pi( facilmente e con processi fisiologici  pi( completi il materiale a disposizione.

    1ale proprietà, che sostituisce alla competizione la cooperazione, li fa distinguere da ognialtro micro organismo e per )uesto Nuller li chiama organismi sociali.-2

    ==2 0el caso in cui una cellula invecchi o venga danneggiata ad esempio da sostanze

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    tossiche2, molti funghi i cui setti intercellulari sono dotati di un poro, reagiscono conl’attuazione di un processo di difesa chiamato flusso protoplasmatico, mediante il )ualetrasferiscono il nucleo e il citoplasma della cellula danneggiata in una altra sana,conservando inalterate le proprie potenzialità biologiche.

    =E2 # fenomeni di regolazione dello sviluppo di ramificazione ifale, tuttora sconosciuti I2,consistono o in uno sviluppo ritmico o nella comparsa di settori, che, pur prendendo origine

    dal sistema ifale, sono autoregolati A2, cioè indipendenti dalla regolazione e dalcomportamento del resto della colonia.

    =F2 # funghi sono in grado attuare un’infinità di modificazioni al proprio metabolismo pervincere i meccanismi di resistenza dell’ospite, rappresentati da azioni plasmatiche ebiochimiche, oltre che da aumento volumetrico ipertrofia2 e numerico iperplasia2 dellecellule colpite.=M2

    =G2 *ono dotati di una tale aggressività da attaccare oltre che piante, tessuti animali,derrate alimentari, altri funghi, anche protozoi, amebe e nematodi.La caccia a )uesti ultimi ad esempio si attua con particolari modificazioni ifali checostituiscono delle vere e proprie trappole miceliari, ad intreccio, vischiose, o ad anello, che portano all’immobilizzazione dei vermi e alla susseguente invasione ifale.#n certi casi la potenza aggressiva fungina è cos3 alta da consentire, a un anello cellulareformato da sole tre unità, di stringere, imprigionare ed uccidere una preda in poco tempo

    malgrado i suoi disperati scuotimenti.Dalle brevi notazioni suesposte dun)ue, sembra giusto dedicare una maggiore attenzione almondo dei funghi, specialmente in considerazione del fatto che biologi e microbiologi in)uasi tutte le descrizioni e interpretazioni sulla loro forma, fisiologia e riproduzione,evidenziano costantemente delle lacune e dei vuoti di conoscenza di vaste proporzioni.+na causa vera perci!, estremamente logica della proliferazione neoplastica, sembrarisiedere proprio in un fungo, nel pi( potente cioè e nel pi( organizzato micro organismo chesi conosca, e probabilmente in )uei >unghi #mperfetti cos3 denominati a motivo delladisconoscenza e dell’incomprensione dei loro processi biologici2, la cui prerogativaessenziale risiede nella loro capacità fermentativa.8ntro l’esiguo raggruppamento dei funghi patogeni, dun)ue, si pu! nascondere la pi( gravemalattia per lOuomo, localizzabile ormai solo con alcune facili deduzioni in grado diconcludere il cerchio fino alla soluzione.

    $onsiderando perci!, tra le specie parassite umane, che Dermatofiti e *porotrichumdimostrano una morbosità troppo specifica, e che %ttinomiceti, 1oluropsis e @istoplasma peresperienza entrano in un contesto patologico molto raramente, ecco che emergenitidamente la $andida %lbicans, come unico responsabile della proliferazione tumorale. 8 ineffetti, riflettendo un momento sulle sue caratteristiche, non poche analogie emergono con lamalattia neoplastica, )uali tra le pi( evidenti

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    continuo sub epiteliali, coniugate con una sopraggiunta areattività, in )uel momento la sporasi insinua approfondendosi nel connettivo sottostante, in un tale stato di inattaccabilità darisultare irreversibile.#n pratica cioè, la $andida si avvale di una intercambiabilità strutturale, che utilizza aseconda delle difficoltà presenti nella propria nicchia biologica<$os3, nel suolo, nellOaria, nellOac)ua, nella vegetazione ecc., vale a dire laddove non è

     prevista alcuna reazione anticorpale, è libera di espandersi in una forma vegetativa maturanegli epiteli invece assume una forma mista, ridotta alla sola componente sporificata )uando penetra nei piani pi( profondi, dove tende di nuovo ad espandersi in presenza di condizionidi areattività tissutale.#niziale passo obbligato di una ricerca approfondita sarebbe allora )uello di capire se e in)uali dimensioni trascende la spora, )uali meccanismi mette in moto per nascondersi, o,ancora, se conserva sempre la sua caratteristica di parassita oppure si dispone in una posizione di neutra )uiescenza, difficile se non impossibile da rilevare da parte del sistemaimmunitario.&er )ueste e per altre simili domande, purtroppo oggi non ci si pu! avvalere di presidi adatti,né teorici né tecnici, dimodoché gli unici suggerimenti validi possono pervenire solo dallaclinica e dallOesperienza, capaci, se non di fornire soluzioni immediate, almeno di stimolareulteriori domande. 

     %mmettendo dun)ue che la $andida %lbicans sia l’agente responsabile dello sviluppotumorale, una terapeutica mirata dovrebbe tenere conto non solo delle sue manifestazionimacroscopiche e statiche, ma anche di )uelle ultramicroscopiche, specialmente nella lorovalenza dinamica, cioè riproduttiva. 

    8d è molto probabilmente nei punti di transizione dimensionale, cioè, che vanno individuatii siti dOattacco, in una bonifica che comprenda tutto lo spettro dellOespressione biologica parassitaria, vegetativa, sporale ed eventualmente ultradimensionale, al limite virale.

    *e ci si sofferma invece solo ai fenomeni pi( evidenti, si rischia di somministrare pomate eunguenti a vita nelle dermatomicosi o nella psoriasi2, o di aggredire maldestramente conchirurgia, radioterapia e chemioterapia2 le enigmatiche masse tumorali, con il risultato difavorirne esclusivamente la propagazione, peraltro già di per sé cos3 esaltata nelle formefungine.

    &erché, ci si domanda per!, si dovrebbe supporre una diversa e esaltata attività della

    $andida %lbicans, dal momento che è stata descritta abbondantemente nelle suemanifestazioni patologicheP 

    La risposta risiede nel fatto che essa è stata studiata solo in un ambito patogeno, cioè soloin rapporto ai tessuti di rivestimento di un organismo in realtà la $andida possiede unavalenza aggressiva diversificata in funzione del tessuto interessato è solo nel connettivo onell’ambiente connettivale difatti, e non nei tessuti differenziati che trova le condizioni diunQespansione illimitata. 

    Kuesto peraltro emerge riflettendo un attimo sulla principale funzione del tessutoconnettivo, che è proprio )uella di veicolare e di rifornire di sostanze nutritive le cellule ditutto l’organismo.

    8’ in )uesta sede, difatti, da considerare come un ambiente esterno sui generis rispetto allecellule pi( differenziate nervose, muscolari, ecc.2, che si verifica la competizione alimentare<

    da una parte gli elementi cellulari dell’organismo che cercano di scalzare ogni forma di

    invasione, dall’altra le cellule fungine che tentano di assorbire sempre maggiori )uantità disostanze nutritive, obbedendo alla necessità biologica della specie di tendere allaformazione di masse e colonie sempre pi( grandi e diffuse.

    Dalla combinazione di vari fattori inerenti l’ospite e l’aggressore, è possibile dun)ueipotizzare l’evoluzione di una candidosi<

    =R*tadio. 8piteli integri, assenza di fattori debilitanti.La $andida pu! rimanere solo come saprofita. 

    ER*tadio. 8piteli non integri erosioni, abrasioni ecc.2, assenza di fattori debilitanti, condizioni transitorie

    inusuali acidosi, dismetabolismo, dismicrobismo ecc.2.La $andida si espande superficialmente micosi classica, esogena ed endogena2.  

    FR*tadio. 8piteli non integri, presenza di fattori debilitanti tossici, radianti, traumatici,neuropsichici

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      ecc.2.La $andida si approfondisce nei piani sub epiteliali, da cui eventualmente viene

    veicolata in tutto l’organismo tramite il sangue e la linfa micosi intima2. ==2

    li stadi = e E sono )uelli pi( studiati e conosciuti, mentre lo stadio F, pur descritto nellasua diversità morfologica, viene ricondotto a una silente forma di saprofitismo.

    Kuesto dal punto di vista logico non è accettabile, poiché nessuno pu! dimostrarel’innocuità delle cellule fungine presenti nelle parti pi( intime dell’organismo. %ssumere difatti che la $andida possa avere lo stesso comportamento di saprofita

    osservabile sugli epiteli integri allor)uando è riuscita ad insinuarsi nei piani pi( profondi, èun’operazione a dir poco rischiosa, poiché dovrebbe essere sostenuta da concettiassolutamente aleatori . 

    0on solo difatti si dovrebbe ammettere a priori l’inidoneità dell’ambiente connettivale sottoil profilo nutritivo per la $andida, ma anche, nel contempo, l’onnipotenza sempre ecomun)ue delle difese ospiti nei confronti di una struttura organica di per sé invasiva, chedovrebbe risultare poi del tutto inerme nei tessuti pi( profondi.  

    &er )uanto riguarda il primo punto per!, è difficile immaginare che un micro organismocos3 capace di adattarsi a )ualsiasi substrato, non riesca a trovare elementi di sussistenzanella sostanza organica umana parimenti azzardato sembra ipotizzare unQefficienza

    difensiva totale dell’organismo umano in ogni momento dell’esistenza.Ciguardo infine ad una presunta tendenza ad uno stato di )uiescenza e di vulnerabilità di

    un agente patogeno )ual è il fungo, del micro organismo cioè pi( invasivo e pi( aggressivoche esiste in natura, tutto ci! ha piuttosto il sapore dell’incoscienza.

    +rge pertanto, in base alle considerazioni suesposte, una rapida presa di coscienza sulla pericolosità di un tale agente patogeno capace di assumere con disinvoltura le pi( svariateconfigurazioni biologiche, sia biochimiche che strutturali, in funzione delle condizioni degliorganismi parassitati.

    #l gradiente d’espansione fungino, difatti, è tanto pi( alto )uanto meno eutrofico e )uindireattivo è il tessuto sede di invasione micotica.

    0el corpo umano )uindi, ogni elemento, esterno o interno, che determina una diminuzionedello stato di benessere di un organismo, di un organo o di un tessuto, possiede una potenzialità oncogena, non tanto per un’eventuale intrinseca capacità lesiva, )uanto per una

    generica proprietà di favorire l’attecchimento fungino, cioè tumorale.La rete causale allora, cos3 spesso invocata nell’odierna oncologia, in cui entrano fattori

    tossici, genetici, immunologici, psicologici, geografici, morali, sociali ecc., in realtà trova unagiusta collocazione solo in un’ottica infettiva micotica, dove la sommazione aritmetica ediacronica di elementi nocivi funge da co'fattore all’aggressione esterna.

    Dimostrata cos3 in via teorica l’e)uivalenza tumore S fungo, è chiaro come la sua chiaveinterpretativa ponga una serie di interrogativi sulle attuali terapie, sia oncologiche utilizzatesenza indici di riferimento2, sia antimicotiche utilizzate solo a livello superficiale2.

    Kuale strada conviene percorrere oggi, allora, di fronte a un malato di cancro, dalmomento che i trattamenti oncologici convenzionali, non essendo eziologici, possono portareeffetti positivi solo in via occasionaleP

    #n un’ottica fungina, difatti, l’efficacia della chirurgia risulta notevolmente ridotta dalcarattere di estrema diffusibilità e invasività di un aggregato miceliale, cosicché un suo

     potere risolutorio è legato al caso, alle condizioni cioè in cui si ha la fortuna di asportarecompletamente tutta la colonia la )ual cosa spesso è resa possibile da uno stato diincistazione sufficiente2.

    La chemioterapia e la radioterapia poi, possono produrre )uasi esclusivamente effettinegativi, sia per la loro inefficacia specifica, sia per l’alta tossicità e lesività nei confronti deitessuti, che in ultima analisi favorisce maggiormente l’aggressività micotica.

    +na terapia antifungina ' antitumorale specifica, invece, dovrebbe tenere contodell’importanza del tessuto connettivo unitamente alla complessità riproduttiva dei funghisolo attaccandoli in tutte le bande d’esistenza nella sede nutritizia a loro pi( confacente, è possibile sperare di eradicarli dall’organismo umano.

    #l primo passo da compiere perci! è )uello di rafforzare il malato di cancro con misurericostituenti generiche alimentazione, integratori, regolazione dei ritmi e delle funzioni vitali2,in grado di potenziare già da sole aspecificamente le difese dell’organismo.

    Ciguardo poi alla possibilità di disporre di )uei farmaci risolutori che purtroppo oggi nonesistono, appare utile, nel tentativo di trovare una sostanza antifungina molto diffusibile e)uindi efficace, di considerare l’estrema sensibilità della $andida nei confronti del

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    bicarbonato di sodio ad esempio nella candidosi orale dei lattanti2, la )ual cosa peraltro siaccorda con la sua accentuata capacità di riprodursi in ambiente acido. 

    1eoricamente perci!, escogitando dei trattamenti in cui si riesca a mettere il fungo acontatto con alte concentrazioni di bicarbonato, si dovrebbe assistere alla regressione dellemasse tumorali interessate.

    8 )uesto è )uanto avviene in molti tipi di tumore, specialmente )uello dello stomaco e

    )uello del polmone, il primo suscettibile di regressione proprio per la sua posizioneanatomica :esterna:, il secondo per la notevole diffusibilità del bicarbonato nel sistemabronchiale e per la sua alta responsività alle misure ricostituenti generali. %pplicando dun)ue una simile impostazione terapeutica, è stata possibile in alcuni pazienti 

    la completa remissione della sintomatologia e la normalizzazione dei dati strumentali.Vengono riportati qui di seguito alcuni casi )uelli pi( nitidi, sopravvissuti da pi( di =Manni2.

    $aso =2 +na paziente di -M anni, con diagnosi di adenocarcinoma dello stomaco,supportata dai comuni tests oncologici 1ac, biopsia, ecc.2, due giorni prima dellOoperazionefissata, accettando il consiglio di tentare una strada meno cruenta, esce dallOospedale.

    &er il periodo di un mese le viene somministrato bicarbonato di sodio = cucchiainoabbondante in un bicchiere dOac)ua2 da assumere mezzOora prima della colazione, cioè astomaco vuoto, con lo scopo di potenziarne al massimo lOattività.

    Dopo circa due mesi avviene la normalizzazione della funzionalità gastrica conattenuazione e poi perdita di tutta la sintomatologia connessa con la patologia neoplasticainappetenza, pesantezza digestiva, spossatezza, accessi lipotimici, ecc.2

    Dopo un esame endoscopico eseguito a distanza di un anno dallOinizio della terapie,attestante la completa remissione della formazione neoplastica, la paziente rifiuta ulterioriricerche.

    8O tuttora vivente a distanza di =B anni dal trattamento.$aso E2 &aziente di H- anni, con una storia di ulcera gastrica alle spalle, al )uale essendo

    diagnosticato in ambiente ospedaliero nel tumore dello stomaco, viene consigliata unagastrectomia.

    8gli, convinto che la sua malattia sia solo unOesacerbazione dellOulcera, spinto perci! atrovare alternative allOintervento chirurgico, si sottopone a terapia con bicarbonato, attuatacome nel caso =, la )uale determina in pochi mesi la regressione della sintomatologia

    neoplastica.Dopo un periodo di circa =I mesi, durante il )uale non viene effettuato nessun controllo, in

    seguito ad una ripresa della sintomatologia viene riproposta lOassunzione di bicarbonatocome in precedenza, con cui in breve tempo viene ristabilita la funzionalità gastrica,mantenuta peraltro per circa I anni, fino a )uando cioè si perdono le tracce del pazientestesso.

    $aso F2 &aziente di BI anni, affetto da carcinoma dello stomaco, diagnosticato tramiteesame istologico eseguito su reperto endoscopico.

    8scluse per scelta personale le vie ufficiali, vengono accettate le indicazioni terapeuticheattuate nei due casi precedenti, da cui esita una normalizzazione del )uadro sintomatologico per circa tre anni, vale a dire fino a )uando vengono sospese ulteriori visite di controllo.

    $aso G2 &aziente di -= anni, che si presenta, ad un controllo effettuato in ambienteospedaliero nel settembre =AIF, in un grave stato di emaciazione determinata dal notevole

    calo ponderale dellOordine di =B 9g2 sopraggiunto negli ultimi mesi.8ssendo stata diagnosticata una neoplasia dello stomaco e approntato uno schema

    terapeutico oncologico combinato, ne viene data notizia ai parenti, i )uali inoltre vengonomessi al corrente delle difficoltà e dei rischi di un simile trattamento, da attuare in un malatoestremamente defedato.

     % )uesto punto la moglie, rifiutando le strade ufficiali, decide di riportare il marito a casa edi tentare lOalternativa :innocua: del bicarbonato, la somministrazione del )uale ad una doseleggermente inferiore ai casi precedenti2, restaura un appetito e una funzionalità digestivasoddisfacente.

    &er circa I mesi si assiste ad una certa fatica a riac)uistare peso dopo tale periodo laripresa diviene man mano pi( evidente fino al recupero )uasi totale dei chili perduti entro EGmesi2, con un sensibile miglioramento delle condizioni generali.

    $aso B2 &aziente di B= anni con diagnosi fine =AIF2 di carcinoma bronchiale in sede

    lombare inferiore destra, al )uale, espletati gli accertamenti oncologici di routine con 1acnettamente positiva, ma con aspirato bronchiale negativo2, viene proposto interventochirurgico.

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     Dopo una consultazione avvenuta tra i familiari, essendosi deciso di rimandare di )ualchetempo )uanto stabilito dai sanitari, viene tentato il trattamento con bicarbonato.

    8sami radiologici effettuati a distanza di circa =I mesi, durante i )uali non si verificano gliepisodi emoftoici di inizio malattia, evidenziano ancora la presenza di una massa nodularenel lobo inferiore destro, le sue dimensioni per! appaiono pi( piccole e i suoi contorni pi(regolari.

    $aso H2 &aziente di GI anni, con tumore al lobo medio del polmone, attestato da tutte lericerche oncologiche, messo in lista dOattesa inizio =AIF2 per intervento chirurgico, la cuimodalità dOesecuzione risulta peraltro non essere completamente definita a motivo di undubbio sconfinamento della massa neoplastica.

    +scito dallOospedale contro il volere dei sanitari da sottolineare che per mesi è statoricercato dagli addetti ospedalieri2, si sottopone a terapia a base di bicarbonato, che in brevetempo ristabilisce condizioni ottimali di salute

    #n un esame C eseguito dopo circa A mesi, è possibile osservare, al posto della massaneoplastica, una tenue linea trasversale alla base del lobo medio, da interpretareverosimilmente come residuo cicatriziale.

    8O tuttora vivente.$aso -2 &aziente di BB anni affetto da neoplasia del retto, evidenziatasi

    sintomatologicamente =AI=2 con disturbi allOevacuazione e emissione franca di sangue, e a

    livello strumentale mediante esame endoscopico.$onsigliato dai sanitari di sottoporsi a resezione rettale con conseguente instaurazione di

    ano preternaturale, egli, nel tentativo di evitare una penosa mutilazione, si sottopone aterapia locale di bicarbonato, eseguita mediante clisteri contenenti una soluzione moltoconcentrata I cucchiaini in un litro2.

     % distanza di F anni era ancora vivente.Considerazioni critiche:

    Dal sistema di pensiero e dai casi brevemente illustrati, sembra opportuno analizzare glispunti nuovi e nel contempo concreti che possano emergere, in chiave sia critica cheautocritica, nella patologia neoplastica.

     % ben guardare il metodo terapeutico proposto, difatti, ci si accorge che esso possiede giàin sé, indipendentemente dalla reale efficacia, un suo valore teorico innovativo, primo perchémette in discussione i metodi attuali e i suoi presupposti concettuali, secondo perché

    rappresenta una proposta alternativa concreta a tutta la congerie di posizioni magnilo)uentima troppo generiche, e )uindi inefficaci, oggi esistenti.

    #dentificare invece una sola causa tumorale, pur se con tutti i possibili impliciticondizionamenti dOordine generale, rappresenta un passo avanti indispensabile per uscire da)uella forma di passività determinata dalla mancanza di risultati, responsabile dicomportamenti troppo fideistici e )uindi sfiduciati.

    #l dato di fatto dun)ue che un approccio medico non convenzionale possa apportare inalcuni pazienti benefici sotto ogni profilo superiori ai trattamenti ufficiali, dimostrando ancheun valore risolutivo, dovrebbe indurre a ricercarne le ragioni di fondo, cercando di evitareatteggiamenti di sufficienza limitativi e improduttivi.

    *i pu! discutere perci! se è il bicarbonato il fautore delle guarigioni o invece lOinsieme dellecondizioni instaurate, oppure lOintervento di fattori neuropsichici inidentificati, o altro ancora)uello che rimane indiscusso per! è il fatto che un certo numero di persone, deviando dai

    metodi convenzionali, è potuto ritornare alla normalità di vita senza sofferenze e senzamutilazioni.

    #l messaggio che ne deriva perci! è un appello a ricercare )uelle soluzioni che siaccordino con il semplice presupposto #ppocratico del :benessere: dellOuomo, vale a dire èuno stimolo a valutare criticamente le terapie oncologiche odierne, in grado di garantireindubitabilmente solo sofferenze.

    +na cosa è certa, oggi non è pi( lecito, in preda al panico e alla :sindrome del tumore:,tollerare delle carneficine effettuate su scala mondiale, ammantate per di pi( dal:misericordioso: obbligo di dover aiutare e di essere aiutati, senza il supporto di fondamentieziologici certi.

    /ettendosi difatti per un attimo in una diversa prospettiva, tentando di vedere il pianetatumore con occhi pi( naturali, ipotizzando cioè una genesi pi( semplice della proliferazioneneoplastica, al limite )uella fungina, si rimane sbalorditi e nello stesso tempo atterriti dalla

     profana mano della medicina ufficiale, armata di un cinismo e di una superficialità abissali.# casi negativi, si potrebbe argomentare per!, rappresentano lOinevitabile prezzo da pagare

     per salvare )ualcuno.

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     *e le sofferenze e i decessi autorizzati stanno in un rapporto enormemente negativo neiconfronti di eventuali guarigioni )ueste s3 riconducibili al caso o a fattori estranei alleterapie2, allora non è pi( ammissibile voler operare a tutti i costi, in )uanto cos3 facendo sidelinea solo la possibilità di fare del male.

    /a le guarigioni avvenute in seguito ai protocolli oncologici attuali, si ribatterebbe, nonsono poi in numero cos3 esiguo, anzi in certe specie di tumore sono riscontrabili in alta

     percentuale.*imili risultanze per!, è facile rilevare, non sono altro che lOesito di atteggiamenti

     propagandistici sostenuti da argomentazioni surrettizie volte a distribuire indistintamente luceimpropria a tutto il panorama delle entità nosologiche tumorali.

    Caggruppare allora nello stesso cespite tumori maligni occasionalmente o mai guariticome )uello del polmone o dello stomaco2, insieme a )uelli al limite della benignità come lamaggior parte dei tiroidei o dei prostatici ecc.2, oppure insieme a )uelli che hannounOevoluzione positiva autonoma malgrado la chemioterapia ad esempio le leucemiedellOinfanzia2, appare unOoperazione subdola e mistificatoria che ha lOunico scopo dicoagulare )uei consensi impossibili da ottenere con un comportamento intellettualmentecorretto.

    *e ad esempio su un certo numero di specie di tumore, solamente uno risulta suscettibiledi regredibilità, non è lecito costruire un diagramma nosologico che informi sulla incidenza

    globale della terapeutica applicata indistintamente sulla totalità delle neoplasie sarebbe pi(corretto al contrario denunciarne lOinutilità, anzi la dannosità, lasciando, per )uanto riguardalOeteroplasia che denota un andamento positivo, un dominio aperto di ipotesi alternative.

    Citornando allora, ad esempio, alle leucemie dellOinfanzia, la loro fre)uente faustaevoluzione, potrebbe essere messa in correlazione con elementi estranei alle terapiesomministrate, come ad esempio con )uelle terapie di sostegno comunemente apportate, daconsiderare particolarmente efficaci in organismi giovani, oppure con la proprietà del tessutoconnettivo di ac)uisire, in una determinata epoca di sviluppo, )uella maturazione necessariaal potenziamento di unOattività immunologica dimostratasi, in un determinato momento dellavita, intrinsecamente insufficiente. %ccade spesso difatti, in medicina, che alcune malattie scompaiano da sole senza motivi

    apparenti, ma solo in correlazione con determinati passaggi di maturazione organica.1anto per rimanere in tema oncologico ' micologico, è noto come alcune micosi

    dellOinfanzia croniche e recidivanti refrattarie a )ualsiasi trattamento, improvvisamente ad uncerto stadio dello sviluppo scompaiano senza lasciare residui.

    Dalle brevi notazioni critiche esposte, moltiplicabili inutilmente allOinfinito, il panorama dellamalattia tumorale risulta dun)ue estremamente vario e complesso, talché assumere posizioni esclusive o preclusive sia in senso convenzionale che anticonvenzionale pu!risultare indice di ristrettezza mentale, specialmente in ragione del fatto che il terreno su cuici si muove è in gran parte sconosciuto e )uindi non in)uadrabile in maniera univoca ostandardizzata.

    Laddove infatti ci si addentra nello spazio occupato da elementi non visibili eultramicroscopici, dovendosi inevitabilmente la strutturazione della conoscenza appoggiaresulla costruzione di una molteplicità di entità teoriche, il rischio di uno slittamento da unin)uadramento reale in uno funzionale pu! trasformarsi in un dato di fatto pernicioso.

    #l fatto poi che in pratica la medicina odierna, non solo non fornisca dei criteri interpretativi

    sufficienti, ma adotti metodiche pericolose, dannose e insensate, anche se in buona fede,deve spingere chiun)ue alla ricerca di alternative logiche ed umane e, in via subordinata, aguardare con attenzione e con occhi disponibili )ualsiasi teoria e posizione che osi alzare latesta, sempre con logicità, contro )uel giogo cos3 mostruoso ed inumano che è il tumore.

    #n una prospettiva alternativa, allora, bisognerebbe programmare e'novo lasperimentazione in campo oncologico, predisponendo le ricerche epidemiologiche,eziologiche, patogenetiche, cliniche e terapeutiche2, in linea con i concetti di unamicrobiologia e di una micologia rinnovata, che porterebbero con molta probabilità alleconclusioni già esposte, e cioè che il tumore è un fungo, la $andida %lbicans.  

    L’eventuale riscontro poi, che non solo i tumori, ma che la maggior parte delle malattiecronico'degenerative possa ricondursi a una causalità micotica, dove eventualmente possarientrare uno spettro pi( ampio dei parassiti fungini ad esempio le malattie del connettivo, lasclerosi multipla, la psoriasi, il diabete ##, ecc.2, rappresenterebbe )uel salto di )ualità che,

    aprendo la via ad una rivoluzione del pensiero medico, potrebbe migliorare enormementel’aspettativa di vita, sia in senso )ualitativo che )uantitativo.

    &er concludere, se fino ad oggi il mondo dei funghi, cioè dei micro organismi pi( complessi 

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    e pi( aggressivi che si conoscono, è potuto passare inosservato, la speranza del presentelavoro è che si possa prendere rapidamente coscienza della loro pericolosità, in modo daveicolare le risorse della ricerca medica non in vicoli ciechi, ma contro i veri nemicidell’organismo umano, gli agenti infettivi esterni.Sommario:

    #l presente lavoro intende richiamare l’attenzione sul possibile ruolo eziologico dei funghi

    nella malattia tumorale, in particolare della $andida %lbicans.  &artendo difatti dalla loro infinita capacità di adattamento a tutti i substrati biologici, nonché

    dalla loro estrema potenzialità patogena, di molto superiore ad ogni altro micro organismo,non risulta ormai pi( accettabile una loro collocazione in )uello spazio indefinito e indefinibileche comprende i cosiddetti patogeni occasionali.

    *e, come è noto, i funghi sono in grado di attaccare )ualsiasi sostanza organica,specialmente )uella in via di degradazione, allora è possibile ipotizzare un loroattecchimento nell’intimità dei tessuti, laddove particolari condizioni contingenti lo permettano.

    +n trattamento finalizzato alla loro eradicazione deve )uindi tenere conto sia della lorodiffusibilità che della loro complessità biologica, cosa che non pu! essere ottenuta oggi nécon le terapie oncologiche, né tantomeno con )uelle antimicotiche.

    # - casi illustrati, trattati in maniera peculiare e risolutoria con il bicarbonato di sodio, una

    sostanza alcalina molto diffusibile e )uindi notevolmente attiva contro la $andida in tutte lesue manifestazioni, possono indicare un nuovo modo di procedere in campo oncologico.  *olo abbandonando la tesi oncologica universalmente condivisa, che il tumore derivi cioè

    da un’anomalia riproduttiva cellulare, e reimpostando tutta la ricerca in un’ottica infettivamicotica, è lecito sperare nella definitiva sconfitta del cancro.Note bibliografiche: 

    erona 7., “#l vasto mondo dei funghi", Nologna =AIB, pag.=#vi, pag.ECambelli %., “>ondamenti di micologia", Nologna =AI=, pag.FB#bidem#vi, pag.EIerona 7., cit. pag.BCambelli %., cit. pag.F=

    ivi, pag.EIivi, pag.EA

    =M2  ivi, pag.EHH==2  ivi, pag.E-F

     ! acido nei T"MORI# resuosto er nuo$e %inee Teraeutiche

    a misurazione del p nei tessuti ha e"idenziato che il micro-ambiente ! pi acido nei tumoriche nei tessuti normali/ la produzione di acido lattico e l’idrolisi di 0#1 nelle regioni ipossiche,rientrano probabilmente in questo meccanismo di iperacidit&, insieme ad altri patternmetabolici.

    Il 1h acido allora, pu2 influenzare lo s"iluppo di nuo"e e relati"amente specifiche terapieanticancro, mirate a regolare il 1h intracellulare.3ancer Res 4565 0ug 47/85(49)8:;:-68 Related 0rticles,

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    or absent abilitB to generate solid tumors/ a plausible eDplanation is the failure of suchmutant cells to Aithstand acidic conditions that are generated during tumor groAth. Studies intissue culture ha"e demonstrated that the combination of hBpoDia and acid pe is toDic tomammalian cells, Ahereas short eDposures to either factor alone are not "erB toDic. #hisinteraction maB contribute to cell death and necrosis in solid tumors. 0cidic p maB influencethe outcome of tumor therapB. #here are rather small effects of pe on the response of cells

    to ionizing radiation but acute eDposure to acid pe causes a mar=ed increase in responseto hBperthermia/ this effect is decreased in cells that are adapted to loA pe. 0ciditB maBha"e "arBing effects on the response of cells to con"entional anticancer drugs. Ionophoressuch as nigericin or 3331 cause acid loading of cells in culture and are toDic onlB at loApc/ this toDicitB is enhanced bB agents such as amiloride or ?I?S Ahich impair mechanismsin"ol"ed in regulation of pi. It is suggested that acid conditions in tumors might alloA thede"elopment of neA and relati"elB specific tBpes of therapB Ahich are directed againstmechanisms Ahich regulate pi under acid conditions. Potenziamento della teraia a(endo sul ! dei li)uidi dei tessuti del tumoreIl Ph dei tumori solidi * si(ni&icati$amente i+ acido dei tessuti normali.Fn basso 1h in "itro riduce la citotossicit& dei chemioterapici debolmente basici,contribuendo ad una resistenza. Il bicarbonato di sodio, si riporta nel la"oro, amplifica significati"amente l’effetto della

    doDorubicina. %uesto la"oro rappresenta la dimostrazione in "i"o (in pazienti neoplastici), della resistenza,

    gi& ben documentata in "itro e in "ia teorica, "erso i chemioterapici debolmente basici.  -; human breast cancer

    cells in "itro are more susceptible to doDorubicin toDicitB at p ;.8, compared to p 9.6.>urthermore :41-magnetic resonance spectroscopB (@RS) has shoAn that the pe of @3>-; human breast cancer Denografts can be effecti"elB and significantlB raised Aith sodiumbicarbonate in drin=ing Aater. #he bicarbonate-induced eDtracellular al=alinization leads tosignificant impro"ements in the therapeutic effecti"eness of doDorubicin against @3>-;Denografts in "i"o. 0lthough phBsiological resistance to Aea=lB basic chemotherapeutics isAell-documented in "itro and in theorB, these data represent the first in "i"o demonstration ofthis important phenomenon. luorescence ratio ima(in( o& interstitial ! in solid tumours: e&&ect o& (lucose onsatial and temoral (radients.?ellian @, elmlinger K, Nuan >, Gain R. - dAin Steele aboratorB, ?epartment of

    Radiation OncologB, @assachusetts Keneral ospital, ar"ard @edical School,

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    Ahen compared Aith preglucose "alues. #his p decrease Aas not accompanied bBsignificant changes in local blood floA. p gradients returned to near-baseline "alues 5H minafter glucose inCection/ (7) interstitial tumour p before hBperglBcaemia and the glucose-induced p drop stronglB depended on the local "essel densitB/ and (9) sodium bicarbonatetreatment, either acute (4 @, H.445 ml h-4 for : h i.".) or chronic (4P in drin=ing Aater for 6daBs), did not significantlB change interstitial tumour p. @odified >RI@ maB be combined

    Aith other optical methods (e.g. phosphorescence quenching) to e"aluate non-in"asi"elB thespatial and temporal characteristics of eDtracellular p, intracellular p and pOM in solidtumours. #his Aill offer unique information about tumour metabolism and its modification bBtreatment modalities used in different cancer therapies. G 1ain SBmptom @anage 4559 Gul/4M(4)44-; Related 0rticles,

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    azienti oncolo(ici Qengono studiati 8H pazienti oncologici, di differenti istotipi, sedi edimensioni.Il la"oro e"idenzia che i pazienti hanno un’acidosi intracellulare generalizzata, che pu2essere diminuita con l’alcalinizzazione del plasma. Qestn Ross 0=ad @ed *au= 4557/(8)M8-7 Related 0rticles, ilippo"a *0, rance.

    F5:; cell possess tAo mechanisms that alloA them to reco"er from an intracellularacidification. #he first mechanism is the amiloride-sensiti"e *a+E+ eDchange sBstem. #hesecond sBstem in"ol"es bicarbonate ions. Its properties ha"e been defined from intracellularp (pi) reco"erB eDperiments, MM*a+ upta=e eDperiments, :93l- influD and effluDeDperiments.

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    *o e"idence for a *a+-independent 3l-E3O:- eDchange sBstem could be found. #he *a+-dependent 3l-E3O:- eDchange sBstem Aas relati"elB insensiti"e to (arBloDB)al=anoic acidsAhich are potent inhibitors of bicarbonate-induced sAelling of astroglia and of thei(*a)3O:-E3l- eDchange sBstem of human erBthrocBtes. It is concluded that different anioniceDchangers eDist in different cell tBpes that can be distinguished both bB their biochemicalproperties and bB their pharmacological properties.

    %6acidi&icazione intracellulare * associata ad un aumento di tras&ormazionimor&olo(iche nelle cellule em-rionali di criceto sirianoo studio indica che le cellule di criceto possiedono atti"it& regolatorie intracellulari, e che

    l’acidificazione cellulare gioca un ruolo nell’aumento di frequenza delle trasformazioniosser"ate nelle cellule colti"ate in condizioni di acidit&. 3ancer Res 455M Gan 4/7M(4)488-6 Related 0rticles,

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    al=alosis. i"er #ranspl Surg 4555 @ar/7(M)474-M Related 0rticles,