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CANOBBIO DAL 1926 LO SPETTACOLO CONTINUA Eee. ed APRILE 2000 eae 7 - " wt r bs i r Fi P i) we a b f fy | 4 i = i “7S , é ; ct iy : BL J : i! : 7 fe Fi a ~ err ous Kr bn re e @: CANOBBIO CANOBBIO§.p.A, - DIREZIONE; Via Roma, 3 - 15053 Castelnuovo Scrivia (AL) Italy - Tel. (+39) 0131/823353(r.a.) - Fan (+39).0131/823521 INTERNET: http://www.canobbio.com - é-mail: trade @ canobbio.com ) a A Circo Fuentes - » ico City

CANOBBIO · 2020. 12. 3. · CANOBBIO CANOBBIO§.p.A, - DIREZIONE;Via Roma, 3 - 15053 Castelnuovo Scrivia (AL) Italy - Tel. (+39) 0131/823353(r.a.) - Fan (+39).0131/823521 INTERNET:

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CANOBBIODAL 1926 LO SPETTACOLO CONTINUA

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INTERNET: http://www.canobbio.com - é-mail: trade @ canobbio.com )

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A Circo Fuentes - » ico City

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PIÙ ITiroBffiNTE CIRCO

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QUESTP MESE SONO . ANTO-

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TEI

CircoSite: www circo. it

E-Mail: enc@circo rtPenodico dell Ente Nazionale Circhi

Nuova Serie - Anno XXXII

N 4 aprile 2000Direttore Responsabile

Egidio PalminRedazione

Claudio Monti - Alessandro Serena

CollaboratoriBassano. Roberta Battistin, Raffaele

De Rifts. Roberto Fazzini, Antonio Giarola,

Jordi Jané i Romeu. Michele Laganà,Ruggero Leonardi. Massimo Matagoli,

Domintque Mauclair, Flavio Michi,Francesco Mocelhn. Alessandra Litta

Modlgnani, Ettore Palladino, Robarto Pandini,Guy Puttevils, Chns Puttevite, Dietmar Winkter,

Gisela WinklerCon la collaborazione di

Cirque (Svizzera). Cirque dans l'Universe(Francia). Clrcus Zeitung (Germania), De Piste

(Olanda), Le Monde du Cirque (Francia)

redazione, pubblicità,amministrazione

Ente Nazionale Circhi - Viate Cnstoforo

Cotombo, 25 . 47042 Cesenatico (Fo)Tei 0547072052 Fax 0547 674189Autorizzazione del Tribunale

di Livorno n 344 del 25.5 1980

Progetto graficoS&M Cesenatico

Fotolito e StampaFazzini - Castelfranco Emitia (Mo)

Abbonamento 2000:versamento di Ut 40 000 sul ccp n

14701478 intestato aEnte Nazionale Circhi,

V le Colombo, 2547042 Cesenabco (Fo)

Tutti i diritti di proprietà sonostrettamente nservati

Fotografie s manoscrittinon non

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Fra. r"3Fanno del circo

h FRANCIA È U KMIONE PIÙ UnENTflAllA S'1"""1"'1'1""'t n"ft SVIIUPP" nrrTRABUIONAIE E NUOVO CIRCO cr"'"""» t "< Tmft',hNO A VICEN::..

AL MONDO. UN MOBEllO CHE iniinwoh..,. . ::":;L

-- ::::30

'uragano che a fine Dicembrespazzò via fisicamente i circhifrancesi (in grado per fortuna

ui lavuiyiy in poche settimane) ha dimo-strato una prontezza d'intervento dei po-teri pubblici che è indice di come ormai l'ar-tè circense sia parte concreta della culturafrancese in forma matura e allo stesso li-

vello di altre forme di spettacolo. Nonostan-tè il Ministero della Cultura fosse in Gen-

naio in una situazione di squilibrio (si eradimesso il preziosissimo Direttore Gene-

rale dello Spettacolo, Dominique Wallon),il Ministro della Cultura in persona, la si-gnoraTrautmann, ha immediatamente riu-nito i direttori dei circhi per valutare i dan-ni, e stanziato un fondo straordinario di cin-

que milioni di franchi, poi portato a sette (aciò si aggiunge una generosa elargizionedi centomila franchi del Principe Ranieri diMonaco). La cosa interessante è che,come c'insegna la Francia in fatto di inter-venti culturali, il danaro non è stato stan-

ziato con una mentalità di assistenzialismo,

ma in un quadro più ampio di riconosci-mento dell'attività circense: ai soldi si è ac-

compagnata la costituzione di un equipedi studio dell'accaduto, che dovrà produrreun dossier; poi rinvio da parte del Ministrodi una lettera a tutti i comuni francesi chie-

dendo la gratuita delle piazze per tutto que-st'anno a titolo di aiuto; e l'influenza presso

il Ministero dell'lntemo per accelerare le au-torizzazioni alle strutture sostituite; e anco-

ra iniziative di parziale defiscalizzazionestraordinaria per le imprese disastrate.

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Perché questo interesse così maturo e ci-vile verso il circo? Perché probabilmente ilMinistro Trautmann sa troppo bene che il cir-co francese è presente di continuo e non ba-nalmente su giornali e riviste, in dossier tele-visivi, negli eventi culturali, si sa proporre apubblici diversi in forme diverse; è presentecon scuole e corsi anche amatoriali in nume-

rose realtà sociali. Il circo è una grande fettadella realtà culturale e ricreativa, ed è ovvio

che venga aiutato con azioni a così ampioraggio. Generalmente si attribuisce questomerito alle compagnie di "nuovo circo", or-mai decine. Si tratta di gruppi che indiret-tamente hanno valorizzato anche i circhi

di tradizione. La "rivoluzione francese" del-

l'ultimo ventennio, con il suo apparato

operatori, critici e teorici, ha trasformato

concettualmente il arco in una forma ampiachiamata "arti della pista", in cui il circo non è

più fatto di numeri, ma di discipline che pos-sono vivere in modo autonomo o incrociarsi

in proposte inedite (si veda in proposito larecensione di un librcxiuida a pag....di que-sto numero, che fa il punto sul fenomeno).Questa realtà, die si è inserita profondamentenelle realtà curturali dei teatri o dNle rasse-

gne d'arte, è state assorbita andie dai poteripubblid e in mcxlo fortunatamente comple-mentare a quella dei archi di tradizione, ver-so cui l'attenzione del governo è altrettantoforte. Ma, si ricordi, prima dell'awento deinuovi' archi le compagnie Iradabnali non riu-sdvano ad essere considerate cw il rispettodi oggi (e lo dimostra ta gravissima ffla(teglianni '80). E' anche cQns'iderando il mnlronto

con i raffinati archi nuovi che i giovani Bou-

glione hanno creato un gioiello di grande va-lare con il loro spettacolo "Salto", che esalta il

circo di tradizione ma appartiene al propriotempo. Col maturare e il proliferare delle com-pagnie di nuovo circo, i circhi tradizionali han-no trasformato la loro iniziale diffidenza nella

comprensione che circhi nuovi e pubbliconuovo non possono che ralTorzare l'interes-se del mondo culturale anche rerso chi vuo-

le continuare sulla via della tradizione. Ormai

c'è una complementarità (fi drcuft' e di pub-bto, senza pdemica e conrorrenza. E que-sta è la prrepetfiva inevitabile di tutti i Paesieuropei (Ws pensare d l'amvo del Circpje

du Sdeit in Spagna negli ultimi tre aini ha(portato maggiw puttìico di massa sotto itendoni tracfeiaiafi, a dete d w m^orte) iiy

A-^tOTB s^gncfo. Se il arco fa cuttua, e siparla bwe ctel circo, si fa ter» a Mto 8 buon

arco). Inoltre il nww CTTO francese (comega l Soteff), pu-rinunaando agli animali perragioni so!o logistiche ed estetiche, non hamai fatto detto pseudo-ecologismo unostrumento di propaganda, rispettando la re-atta: c'è sempre una gran parte di pubbii-co popolare che vuole il circo con le sue

tradizioni al completo. Se qualcuno poivuole strumentalizzare la situazione dal-

['esterno, non può aver successo.

La mentalità matura dei poteripubblici francesi verso il circo

Il potere culturale del circo francese èinoltre sottolineato dai due settori cultu-

rali che il Ministero ha voluto riconosce-

re sotto lo stesso tetto contributivo: le "arti

della pista" (cioè le compagnie di circotradizionale e moderno, di arti aeree, di

ricerca equestre, giocoleria teatrale,clowns di scena) e le "arti della strada".Queste ultime non sono, come in Italia,

le industrie viaggianti di divertimento

meccanico, ma le realtà artistiche di queigruppi teatrali (da noi si chiamano "tea-tra di strada") che con progetti artisticioriginali usano piazze e strade come

palcoscenico. Riunire artisti di pista e distrada sotto lo stesso tetto si è dimostra-

ta una simbiosi vincente per le fortissi-me analogie operative e culturali, e bi-sogna dare atto alla scelta Ministro fran-cese, per il grande sviluppo culturale chele due forme hanno avuto in pochi anni.Per il 2000, lo stanziamento dei contri-

bufi è di quattro milioni di franchi per learti della strada; cinque mitiooi di franchiper i contributi di gestione alte arti dellapista; due miliom di franchi come aiutoall'investimento per creaziont circensi.L'interesse verso il circo non prowenesdo dal Ministero delia Cultura: l'Asso-

ciation Francaise d'Action Artistique, entepubblico che sowenziona iniziative fran-cesi ail'estero, negli ultri ^"nl c*cct:cr ;c

irtn^n-iii^rtm/'kn^A nft»v> --.--. -'. - r^

Consigiio Economico e Sociale della Pre-sidenza d^a Repubblica, tramite l'uffi-do delia Gazzetta Uffictate, ha ccmmis-

storiato e appena pubblicato un dettaglia-tissimo dossier intitolato "Le arti della pi-sta: un'attività fragtle tradizkine e in-novazione".

Cultura e formazione

La cultura è tra i punf cR forza del nuovocorso del circo francese: con la costitu-

zione dell'organismo es Murs", ilMinistero francese è 3 at mondo

ad offrire a chiunque un; sndido cen-tro di documentaztone SL, .xesente e sul

passato del circo, ampi locali con unafertile attività editoriale di guide, manualistudi sulle arti del circo e delia strada,

con in testa la bella rivista culturale "Arts

de la Piste" in cui volentieri firme presti-giose esplorano gli incroci tra il circo e lealtre forme artistiche contemporanee, L&prestigiose collezioni di questa struttura

(manifesti e documenti da prima'di Ast-ley a oggi) danno spesso vita all'allesti-mento di mostre storiche sul circo richie-

ste da varie città. E poi c'è la formazio-

ne: il coordinamento delle numerose

scuole, sempre capeggiate da quella diChalons, ma sempre con una certa at-tenzione per il circo tradizionale. E' in-fatti il Ministero che ha fortunatamente

ripreso l'eredità in pericolo della scuolaFratellini, per la quale ci sono in vistagrandi progetti con una radicale ristrut-turazione delta didattica: dopo un bien-nio di rdmpostazione, la scuola prende-rà la nuova insegna di Academie Natio-nale des Arts du Cirque. Principk) "acca-demkso", cioè cutla delle disdpiine clas-siche attrimenti lìerdute, come ad esem-pio ì'arte equestre che non è stud'Bta innessun'altra scuola. Se l'istituzione ré-

sterà intitolata ad Annie Fratellini, cam-

bterà finalmente i) luogo (oggi è come sisa un';nsa)ubre terreno periferico), conuna sistemazic'ne più consona per la

quate esistono già un progetto e dei fi-nanziamefrti. insomma, la capillarità et'attenzione delle istituzioni francesi ver-

so il circo non ha precedenti storici, e peratteggiamento ha paragone soltanto(seppur con enormi differenze storico-sociali e di proporzioni) con il vecchioapparato del circo sovietico.

F nnnfiniepp "ili

In una recente conferenza stampa, il Mi-nistro Trautmann ha voluto proclamare il2001 "Anno del Circo", che non è solo

uno slogan: inizierà col progetto di unaccordo tra Ministro della Cultura, Mini-

stro dell'lnterno ed enti locali per miglio-rare le condizioni di soggiorno dei circhinelle città, che il Ministro stesso ha defi-

nito testualmente "indegne, in terrenidecentrati e ai limiti della salubrità". Nel-

to stesso quadro c'è un programma di ri-valutazione dei vari circhi stabili ancora

esistenti nelle città francesi, e la possibi-le creazione di strutture nuove come il

teatro in legno di Zingaro. Anno del circosignifica anche cultura, con un progettodi esposizione affidato al Museo delle Arti

e Tradizioni Popolari. Perché, come è ti-pico defla società attuale (Italia in testa),alla fine sono le grandi mostre che fanno"evento" e guidano l'opinione pubblica,la stampa e la critica verso la nobilitazio-

ne di un soggetto culturale.

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SUA PARTECIPAZIONEftlcSSO DI PUBBUCO M

INCONTRO CON IOSÉ MARIA GONZAUS JUNIOR IN S18CASIONEfll WtlV FiSTIVAl DEI CIRCO. NESSUN l...BEI NUMERO DI MTA SGUOU PRESENTflTO IN nPICO SI.»

e si esclude rinvio di qualche aveva mai partecipato ufficialmente al ma edizione dove - oltre al grande grup-

numero in forza nel program- Festival di Montecarlo impegnando le for- pò di tigri bianche di John Cuneo pre-

ma della stagione (Karah ze di famiglia, sentale da Wim Voss - abbiamo potuto

Khawak nel 1989 e il colonnello Joe nel L'occasione per il più importante dei com- vedere all'opera Josè Maria Gonzales

'96, tra gli altri) il Gran Circo Mundial non plessi spagnoli si è presentata con l'ulti- "junior" figlio dell'omonimo direttore.

Josè Mari", come viene chiamato da tutti

nell'ambiente, ha preparato per l'impor-

tante appuntamento una performance

equestre tipica della tradizione iberica,

di grande impatto visuale ed emotivo:

un'alta scuola di equitazione a sei che si

è awalsa pure dell'apporto delia moglie

Aurori Papadopoulo (figlia di Miss Mara

e del funambolo Tonito), come pure di

Suzanne Chipperfield, Antonio Perez

"Toni", Juan José/^as e Teresa Mariscat,

esponenti sia del mondo della pista

di quello della sorrida.

La qualità finale si è rivelata di notevole

spessore; ^to y profilo tecni(» basterà

pensare al vasto repertorio di passi mes-

so in mostra dai sei "caballeros" e da al-

frettante superbe cavalcature di razza

andalusa sia singolarmente che in grup-

pò (passaggio, piaffe, trotto spagnolo,

pas da coté, pirouettes, enjambée, leva-

des, courbettes tra gli altri) mentre for-

tissimo è risultato l'effetto emozionale sul

pubblico grazie all'uso delle più classi-

che melodie latine, degli immancabili co-

stumi in stile corrida e al quasi costante

impiego della totalità dello spazio della

pista.

Esibitasi a Montecarlo nel corso della

prima serata di selezione l'attrazione

equestre ha certamente rappresentato

uno dei momenti di maggior brio incar-

nando alla perfezione lo spirito circense

iberico. Davvero punitivo per l'impegno

profuso dalla famiglia Gonzales, invece,

il risultato relativo alla voce "trofei": se

l'esclusione dal palmarés ufficiale può

facilmente essere giustificata dalla qua-

lità dei vincitori, dawero singolare è ap-

parsa la mancata attribuzione all'alta

scuoia diretta da José Maria jr. anche di

uno solo dei premi speciali assegnati

dalle associazioni e dai privati. Forse

nelle giurie monegasche finisce spesso

per prevalere la componente che tende

a valorizzare l'estetica del "nuovo circo"

a scapito della valorizzazione dello stile

classico (si veda l'argento attribuito al-

l'adagio acrobatico del duo "Vis Versa"

per cui qualcuno si era spinto persino a

parlare di massimo riconoscimento).

Della imprescindibilità della scelta della

qualità a qualsiasi costo appare, peral-

tro, perfettamente conscio José Mari da

noi incontrato nel corso del festival nelle

vesti di direttore del Gran Circo Mundial.

Nato poco più di vent'anni orsono (e nei

primi anni '80 era ancora un mix di circo,

giochi e lotterie come spesso capitava

in Spagna) quello della famiglia Gonza-

les è oggi in grado di reggere il confron-

to con i complessi circensi di riferimento

nel panorama europeo mentre in patria

rappresenta, con molte lunghezze di van-

faggio, il circo autoctono di maggior rilie-

vo.

Il giovane Gonzales ci fa presente che in

Spagna agiscono non più di una ventina

di complessi con spettacoli di livello spes-

so dawero inadeguato rispetto al mate-

riale impiegato e alle roboanti promesse

della pubblicità. Fin troppo facile pensa-

re come tutto il mondo sia paese. In con-

siderazione di questo stato di cose e del

serpeggiante disamore del pubblico scot-

tato dagli spettacoli - bidone, José Mari

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ritiene che l'ingresso del Cirque du So-

leil non abbia affatto nuociuto tant'è che

lo scorso anno a Madrid il Mundial si è

trovato con la temibile concorrenza del

colosso canadese senza subirne danni:

anzi, probabilmente beneficiando della

rinnovata voglia di buon circo degli spet-

tatori. Il complesso dei Gonzales, come

precisa il giovane direttore, effettua

esclusivamente tournée interne affron-

tando sostanzialmente le stesse città nel

medesimo periodo, presentando un pro-

gramma rinnovato quasi completamen-

tè anche per quanto riguarda le attrazio-

ni di famiglia, Queste ultime sono appan-

paggio di José Mari che oggi si occupa

di un gruppo di otto elefanti, dei cavalli

in libertà, dell'alta scuola - appunto -

mentre la scorsa stagione andava anche

in gabbia con le tigri siberiane. Punto di

forza di ogni tournée sono le fiere, anco-

ra momenti di grande aggregazione po-

polare in Spagna (si pensi alla "feria de

abril" a Siviglia o a quella d'agosto di San

Sebastian) mentre il periodo novembre/

gennaio viene invariabilmente trascorso

a Madrid con un secondo circo spesso

allestito a Valencia. Per vincere la con-

correnza degli altri circhi il Mundial pre-

senta alle autorità municipali dettagliate

indicazioni sulla tipologia e sul livello

dello spettacolo proposto. Forse anche

per questo il complesso della famiglia

Gonzales ha saputo meritarsi da parte

del Ministero della Cultura il "Premio Na-

zionale del Circo" e dalle mani di Juan

Carlos di Borbone la Medaglia d'Oro delle

Belle Arti, massimo riconoscimento ibe-

rico per un artista.

Il problema degli animali, anche grazie

alla sopravvivenza del fenomeno della

corrida, non ha ancora raggiunto le pro-

porzioni che, purtroppo, ben si conosco-

no in Italia ma il Mundial cerca comun-

que di prevenire le conseguenze di

un'eventuale "guerra santa" adottando

tutti i possibili accorgimenti per migliora-

re la stabulazione degli esemplari dete-

nuti. Mentre Josè Maria Gonzales jr. si

congeda da noi confessando il suo otti-

mismo per il futuro, viene naturale pen-

sare come molti direttori di casa nostra

(e non solo) farebbero bene a far tesoro

delle indicazioni del giovane direttore

spagnolo.

l ENTE NAZIONAIE CIRCHI HA INDEHO UN'ASSEMBIEA DEINON ISCRIHI ftu'nssocinziONE ni FINE DI FAVORIRNE IL RIEN-TRO. UN SUCCESSO, ANCHE GRAZIE AILA FERMA VOLONTÀAGGREGATIVA DEI VICE PRESIDENTE ANTONIO BUCCIONI.

u iniziativa del vicepresiden-

tè Antonio Buccioni, il 15

marzo sono stati convocati,

presso l'Agis di Roma, i titolari dei circhi

non associati all'Ente, II numero dei par-

tecipanti, ben 42 gli intervenuti (in molti

casi accompagnati da parenti o soci), ha

sorpreso un po' tutti, tanto che la capiente

sala delle riunioni dell'Agis era pratica-

mente al completo.

Se il numero dei presenti ha superato

ogni aspettativa, ciò dipende dal fatto che

era presente la quasi totalità dei non

iscritti all'Enc, Al mattino si è svolto l'in-

contro con la presenza del vicepresiden-

tè e di tre consiglieri: Ugo De Rocchi, Li-

vio Togni e Nevio Errani, mentre il presi-

dente è stato impegnato al Ministero.

Nella sua relazione, Buccioni ha traccia-

to un quadro del momento che il settore

sta attraversando, segnato dagli "attac-

chi" degli animalisti, ed ha auspicato

l'unione e la compattezza del maggior nu-

mero di titolari, per poter meglio fronteg-

giare le ingiuste accuse che vengono

mosse alla Categoria a proposito del trat-

lamento degli animali. Alla relazione ha

fatto seguito il dibattito e, alle 13, il pran-

zo. Non prevista è stata la riunione del

pomeriggio, alla presenza del presiden-

tè Palmiri il quale, dopo gli impegni del

mattino, si è recato all'Agis per salutare i

consiglieri e alcuni circensi che avevano

già precedentemente chiesto l'iscrizione

all'Ente. Durante i soliti convenevoli tra

presidente, consiglieri e nuovi associati,

alcuni titolari hanno chiesto di poter par-

tecipare al colloquio e in brevissimo tem-

pò la sala si è nuovamente riempita. A

questo punto Palmiri ha deciso di fare

una vera e propria relazione durata cir-

ca due ore, al termine della quale ha in-

vitato i presenti a porre domande di ogni

genere senza remora alcuna, cosa che

è avvenuta con estrema franchezza e

correttezza. Il presidente ha risposto a

tutti in modo dettagliato, ed è stato pro-

prio sulla richiesta avanzata da Gaetano

Montico, circa l'opportunità di tenere due

assemblee all'anno anziché una, che

Palmiri ha precisato che già quattro anni

orsono aveva organizzato un'assemblea

informale alla fine di giugno. Ha dichia-

rato di essere stato molto soddisfatto

anche per il numero dei partecipanti, ma

- purtroppo - l'anno seguente alla riunio-

ne estiva i partecipanti erano quasi la

metà. Da questo la decisione di sospen-

dere l'assemblea informale a fine giugno.

Ritenendo che il settore attraversi un pe-

riodo di particolare importanza (vedi la

mancata adozione del regolamento sul-

la revoca dell'imposta sugli spettacoli) ha

aderito alla richiesta di Montico deciden-

do di indire l'assemblea informale per la

fine di giugno (nel prossimo numero del-

la rivista verrà precisato il giorno).

Palmiri ha concluso la sua relazione di-

cendo che in questo momento l'unione è

molto importante, ma ha anche ricorda-

to che l'iscrizione all'Ente comporta del-

le regole di disciplina precise e coloro che

ritengono di non poter adottare questo

comportamento è preferibile che non

chiedano nemmeno l'iscrizione. A pare-

re del presidente - che ha elogiato il dot-

tor Buccioni per aver organizzato la riu-

nione con il suo consenso, ma non con

la sua collaborazione - la giornata è sta-

ta proficua. Coloro che desiderano rien-

trare (o entrare) nell'Ente, hanno a dispo-

sizione un mese di tempo. Se son fiori

fioriranno.

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UNA NOSTR» coiiEmua MiÌNmo DEI SEBOU) CimBlt II NODO DI BUIE PmUBU HEU'EU-ROfl DI (UEGU «NN1. E (VaSI TUTTI BU IIRTISTI DEI BBUPPO ISHRBRONO, INIORO PERIODI, AL CIRCO.

el 1905 nella tradizionale

mostra del "Salond'autom-

me" che si teneva ogni

anno a Parigi, un gruppo di dodici artisti

tra i quali Matisse, Marquet, Van Dongen,

Vlaminck, Derain, Rouault, tennero una

loro collettiva, composta complessiva-

mente da una trentina di tele, che fece

scandalo per la rottura con le convenzio-

ni stilistiche onorate dal regime di cui la

mostra era pregna. Allora non sapevano

che avrebbero avuto un ruolo determinan-

tè nell'evoluzione della pittura del XX°

secolo.

. Il,' ,

Una gabbia di "belve" rivoluzionarie

Un critico d'arte che visitò la mostra, giu-

dico la loro pittura aggressiva, violenta nei

colori, addirittura da "bestie feroci". Gli

artisti accolsero favorevolmente la critica

ed anzi l'adottarono facendone in un cer-

to modo il proprio manifesto, comlnti del-

la loro volontà ad infrangere tè regole della

tradizione e della convenzione accademi-

ca legata alla proporzione delle forme ed

ai chiaroscuri.

Le "belve" (i "Fauves") si erano scatenate

col rivoluzionario proposito di rompere gli

idilli simbolisti, le poetiche familiari dei

post-impressionisti.

Questi pittori, per quanto diversi nelle sin-

gole esperienze, avevano in comune la

qualità di appiattire le immagini con colori

chiassosi, puri, distesi eludendo sistema-

ticamente le regole della prospettiva e

mettendo sullo stesso piano elementi fì-

gurativi e decorativi ed ottenendo dunque

un risultato molto più efficace sul piano

emotivo che descrittivo. Con l'entrata nel

gruppo di altri pittori come Dufy, Braque

e Metzingher il movimento acquistò un

ulteriore impulso e pur avendo vita breve

(il suo fulgore terminò con lo scoppio del-

la guerra del 1914), preluse il Cubismo e

l'Astrattismo di cui lo stesso Braque con

Picasso sarà uno dei massimi esponenti.

temi del "fauvismo"

Si era ancora in una "Belia époque" dal-

['apparenza frivola, ma che nascondeva

dietro alla copiosa schiuma di champa-

gne dei locali notturni, periferie popolose

e miserabili in cui il circo, alternato a sce-

ne di strada, a prostitute, zingaro, ma-

schere, rappresentava una delle temati-

che più stimolanti anche per questi artisti

d'avanguardia.

In particolare saranno Henri Matisse e

Maurice de Vlaminck, considerati i due

capostipiti del "fauvismo" a dedicare al

circo dipinti importanti; ma non vanno di-

menticati Raoul Dufy e Kees Van Don-

gen che ci hanno regalato alcune imma-

gini legate alla pista di un'intensità mira-

bile. Dal punto di vista tematico sarà però

il più espressionista del gruppo, Georges

Rouault, (al quale abbiamo dedicato un

precedente articolo), ad ispirarsi maggior-

mente al mondo del viaggio.

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accontiamo, oggi, la storia

della famiglia Corradi: una di-

nastia piuttosto antica e tuttora attiva nel

circo. La genealogia comincia con Gasto-

ne, classe 1875, figlio del capostazione

della città di Parma. Per niente attratto dal

lavoro del padre, Gastone decide di farsi

prete. Durante la sua permanenza in se-

minano probabilmente si reca al circo, dove

conosce Metilde Mestelli; abbandona quin-

di l'abito talare per sposarla. Di Metilde,

classe 1881, si sa molto poco: di origine

genovese, rimane orfana molto piccola e

cresce in un orfanotrofio fino a quando una

famiglia girovaga tedesca decide di adot-

tarla (purtroppo non c'é memoria del nome

di questa famiglia tedesca). Metilde cre-

fra le guerre

sce quindi con loro diventando una con-

torsionista, fino al matrimonio di cui sopra.

Castane e Metilde mettono poi al mondo

otto figli: Alba, Linda, Bianca, Arnalda, Pie-

tro, Bruna, Arturo ed Enrico. Tutti diventa-

no artisti tranne la ter2ogenita Bianca che

entra in convento. Castane è all'apice del-

la sua carriera di clown; gli anziani lo ricor-

dano con il suo soprannome artistico "Va

pian". Nel 1922 muore a soli 47 anni. Enri-

co, l'ultimo rampollo di questa numerosa

nidiata, ha solo un anno. Metilde, ogni gior-

no, deve mettere in tavola per i suoi bam-

bini e non le resta dunque molto da sce-

gliere: si presenta in piazza, o più frequen-

temente nelle osterie, con i suoi piccoli, a

presentare brevi numeri di acrobazia, con-

torsionismo ed equilibrio. In cambio riceve

qualche soldo o, più spesso, solo un piat-

to di minestra. E opportuno ricordare come

diverse donne del circo - rimaste vedove e

con bambini piccoli - si siano mantenute

andando a lavorare in questo modo nelle

osterie o nelle piazze. Su questa rivista

JOHNNY E HENRY CORIUIDI [hNNI '80].

(marzo 1999) abbiamo già raccontato di

un'esperienza analoga, relativa a Resina

Eleonora Gerard) che nel 1932, rimasta ve-

dova, viaggiò con quattro bambini piccoli,

dal Veneto al Piemonte per raggiungere il

circo dei genitori. Torniamo a Metilde; i figli

crescono e si specializzano soprattutto in

numeri di acrobazia aerea, lavorando come

artisti ingaggiati nei circhi familiari. Nelcor-

so degli anni '30 i fratelli riescono finalmen-

tè ad aprire il Circo Corradi, rimasto attivo

fino alla Seconda Guerra Mondiale. Lavo-

rano molto a Milano, montando l'arena in

viaAndrea Costa e in Via Novara, due piaz-

ze tradizionali per gli spettacoli viaggianti,

fermandosi diversi mesi. Ricorda a questo

proposito Castane Corradi, figlio di Pietro:

"Dopo lo spettacolo noi ragazzini andava-

mo a raccogliere i soldi che le persone ci

buttavano dalla finestra awolti in un foglio

di giornale". Come è noto, sono anni lun-

ghi e difficili: non c'era niente, non c'erano

soldi, non c'erano svaghi e la guerra in-

combeva! Tuttavia il Circo Corradi riesce

a garantire l apertura durante il primo peri-

odo del conflitto mondiale, ma rimane se-

riamente danneggiato. In seguito, data la

progressiva mancanza della popolazione

maschile impegnata al fronte, e di quella

femminile stremata nelle fabbriche, il arco

decide di chiudere definitivamente iascian-

do libero ogni familiare di intraprendere una

propria strada. Alba sposa Guido Cavea-

gna, artista, e la discendenza rimane nel

circo. Linda si ferma dopo sposata. Amal-

da, trapezista, muore a 22 anni: dopo un

parto cesareo si rimette al lavoro troppo

presto, con la ferita ancora non rimargina-

ta. Pietro passa a lavorare nelle giostre.

Bruna sposa un fermo, Pino Monticelli, che

monta con la figlia Angela un numero di

trapezio a due; in seguito la famiglia si fer-

ma. Arturo ed Enrico sono i fratelli che per

più tempo hanno lavorato insieme, specia-

lizzandosi nell'acrobazia aerea e in modo

particolare nell'aereolite, un attrezzo sin-

gelare, per il quale è forse opportuna una

sintetica descrizione. Si tratta di un'intela-

iatura di tubi, lunga circa sei metri, alle cui

estremità possono esserci due seggiolini

con maniglie, oppure due piccole pedane.

Questa intelaiatura è posta orizzontalmen-

tè a notevole altezza e fissata al centro con

dei cavi. L'attrezzo può oscillare fino a por-

(arsi in posizione verticale. L'abilità dell'arti-

sta è di riuscire a tenere ['equilibrio orizzonta-

le dell'attrezzo. Su questo attrezzo gli artisti -

per un massimo di tre persone - si alternano

nella parte di porteur e di agile, eseguendo a

hjmo esercizi di equilibrio, come ad esempio

verticali. L'attrezzo a volte prende la forma di

una scala, posta orizzontalmente: in questo

caso il numero viene chiamato scala bilan-

da. Una foima mcxjema del numero e del-

l'attrezzo può essere considerato la ruota

della morte. L'attrezzo ha le stesse caratteri-

stiche dell'aereolite: la parte centrale è un'in-

telaiatura di ftibi mentre le due esfremità sono

due grandi ruote aperte. L'attrezzo natural-

mente bascula e t'artista cammina all'intemo

della ruota fino a far prendere grande velod-

tà all'attrezzo. La difficoltà per ['artista è di

tenere l'attrezzo in perfetta posizione ver-

ticale ponendosi nel punto più alto ed ester-

ENRICO CORBBDI.

no della ruota. Il numero in genere viene

eseguito da due persone che si alternano

negli esercizi. II genere dell'aereolite è stato

reso famoso dai fratelli Palmiri, che lo ese-

guivono a grande altezza. Ed era stato

eseguito anche da alcuni altri artisti tra le

due guerre; attualmente pochi sono gli ar-

tisti che ancora presentano questo tipo di

numero, l fratelli Arturo ed Enrico Corradi

e poi i figli di Enrico - Johnny ed Henry -

sono stati i continuatori di questo pericolo-

so, ma spettacolare numero di circo. Per

questi numeri è necessaria una costante

preparazione fisica e un continuo control-

lo degli attrezzi; condizioni oggi difficilmente

garantite, dati i continui spostamenti del

circo, molto più frenetici rispetto al passa-

to. Attualmente Johnny ed Henry non pre-

sentano più il loro numero dell'aereolite: ci

consideriamo quindi fortunati perché abbia-

mo potuto ancora vedere di persona lo svol-

gimento di questo numero tradizionale.

di Alessandra Litta Modignani

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NOVITÀ EDITOBinil IN TUTTA EUROPA. IN FRANCII STIMOLATA DAI MINISTERO DilU Coi-TURA, UN PANORAMA DELU SITUAZIONE ED UN DIZIONARIO DEGLI nMMMSTRATORL IN GER-MANIA ALCUNE BIOGRAFIE DI PERSONUGGI NOTI. E UNA PUBBUCAZIONE ITAIMNA RflP-PORTO TRA ACROBUTICA E SPORT.

LE ARTI DEL CIRCO IN FRANCIA

In seguito alla costituzione dell'organi-

smo ministeriale Hors Les Murs e al lan-

ciò del fortunato trimestrale "Arts de la

Piste", gli studi di riflessione storico-criti-

ca sul circo hanno ripreso in Francia una

spinta considerevole. In particolare l'at-

tività di Hors Les Murs ha avuto negli ul-

timi due anni il vantaggio immediato di

riportare il circo, tradizionale o d'avan-

guardia, all'interno del mondo della cul-

tura, dal teatro alle arti figurative. Sem-

pre più frequente è infatti l'attenzione

verso quelle che ormai vengono definite

"arti della pista" da parte di importanti fir-

me della cultura, in un panorama viva-

Gissimo di riflessione che fino ad oggi non

ha pari in nessun Paese del mondo. Non

a caso le più interessanti opere sul

circo degli ultimi anni sono due grosse

raccolte di avvincenti saggi, illustrate con

splendide foto, l'una in una collana di stu-

di teatrali ("Le cirque Contemporain, de

la piste a la scene" - collana Théatre

Aujour d'hui, dic. 1998), l'altra in una se-

rie di studi sulle arti figurative ("Le

cirque au delà du cercle" - collana Art

Press, Autunno 1999). Ora per avere un

quadro della situazione c'è anche il re-

centissimo volume di Jean Michel Guy

(ricercatore del Ministero della Cultura)

dal titolo "LesArts du Cirque en l'an 2000"

(160 pagine) edito dall'AFAA, l'organismo

di diffusione culturale del Ministero degli

Esteri, Si tratta di un chian'ssimo e ap-

profondilo ritratto della situazione che ha

visto in pochi anni nascere in Francia

quasi duecento compagnie di nuovo cir-

co, incoraggiate dall'inserimento in nuo-

vi circuiti culturali, e sbocco sicuro per

gli allievi di numerose scuole. Nella pri-

ma parte del volume, Guy riflette sul rin-

novamento del circo e sulla odierna re-

alta francese: superando il concetto di

numero (che l'autore considera espres-

siane tipica di appena due secoli rispet-

to alla millenaria tradizionecircense) sin-

gole discipline possono dare vita a interi

spettacoli basati su una sola specialità

principale: arte equestre (Cirque Natio-

nal Gruss, Zingaro, e t più recenti Thea-

Ire du Centaure e O Cirque); arti aeree

(Les Art Sauts, Les Elastonautes, Tout

Fou To Fly, Les Cotporteurs); arti acro-

batiche (LesAcrostiches, Les Freres Ka-

zamaroff, Mauvais Esprits); arte clowne-

sca (Les Nouveaux Nes, Les Cousins,

Le Prato); e le numerosissime compa-'

gnie di giocoleria (Compagnie JerQme

Thomas, Les Vis a Vis tra l più'noti). A

queste specialità viene aggiunta quella

"compositiva" in cui più discipline si fon-

dono in nuovi linguaggi circensi (Archa-

os, Baroque, Plume, la Compagnie

Foraine, Romanès, Gosh, etc. ). Il sag-

gio analizza dunque i nuovi sviluppi di

tali linguaggi circensi, il rapporto tra eti-

ca ed estetica nella creazione circense,

i processi storici che hanno portato a tali

sviluppi a partire dal circo di tradizione,

e le principali influenze culturali sulnuo-

vo circo. La seconda parte del volume,

la più ricca, consiste nelle schede di una

cinquantina tra le compagnie di nuovo

circo. In ciascuna di esse se ne traccia

con grande chiarezza la storia e lo stile,

con interviste ai principali animatori. Il

volume è corredato da un ricco indiriz-

zario, dalle schede di una dozzina di

scuole francesi e di festivals di nuovo cir-

co, oltre che da un'appendice che rias-

sume gli interventi dello Stato francese

in favore delle arti del circo. (R. D. R)

IL DIZIONARIO DEGLI

AMMAESTRATORI DI BELVE

Il rapporto quasi ascetico tra addestra-

tore e belva in cattività rappresenta una

cultura ancestrale, in alcuni casi crudele

per l'uomo o per l'animale, ma in ogni

caso una tradizione culturalmente sem-

pre più relegata ai margini della nostra

civiltà, ormai fuori dal tempo. Eppure

sono ancora centinaia e centinaia gli

addestratori in attività in ogni angolo della

terra, ed un originale volume gli rende

omaggio. Christian Hamel è noto ai let-

tori francesi per essere da un buon ven-

tennio uno dei più attenti recensori di

spettacoli europei sulle colonne di "Cir-

que dans l'Univers". Leggendaria è la sua

conoscenza enciclopedica del settore

che sembra più affascinarlo, quello dei

numeri di belve. In un momento in cui

sempre più frequenti sono gli scambi di

domatori e belve tra i circhi di tutto il

mondo (si pensi solo all'esplosione a tap-

peto della scuola inglese o al diffondersi

di quella russa) era auspicabile un volu-

me che mettesse ordine nella situazione

contemporanea e che restasse a testi-

monianza storica. In passato avevamo

Q

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già segnalato il volume tedesco di Thie-

de, imponente raccolta di biografie di soli

addestratori. L'opera di Hamel è ben più

leggera ma non meno ambiziosa: è un

vero e proprio dizionarietto, con brevi

voci, non solo di addestratori ma anche di

"presentatori" di gruppi di belve del circo

mondiale contemporaneo. Eloquente è del

resto il sottotitolo: "inventario di addestra-

tori e presentatori di belve dagli anni 70-

80". C'è tutto quello che è stato visto negli

ultimi vent'anni: dagli imponenti gruppi in-

ternazionali di tigri bianche, al singolo leo-

ne che lavora con una gallina in sperduti

tendoni sudamericani. Di ciascun artista

viene offerta una breve biografia con indi-

cazioni dei numeri presentati e dove pos-

sibile (quasi sempre) un'attentissima cro-

nologia dei circhi dove si è esibito. Spesso

mancano purtroppo le date di nascita, ma

si comprende la difficoltà dell'impresa. In-

fatti il libro, pur di bei formato, non sia vo-

luminoso, la ricchezza dei nomi raccolti

(centinaia) è impressionante. Di tutti i do-

matori mondiali apparsi nell'ultimo venten-

nio su piste grandi e piccole non sembra

mancare nessuno. Si va dalla A di Ales-

sandrini alla Z di Zorzan. Già, perché an-

che gli italiani sembrano esserci quasi tut-

ti, alcuni dei quali non si sa proprio come

faccia l'autore a conoscere: Angelo e Rudy

Alessandrini, Roberto Bellucci, Pietro Biz-

zarro, Sergio Casagrande, Sergio Casu,

Leo e Redi Cristiani, Angelo D'Amico, Giu-

lio Della Torre, Dola, Riccardo Errani, Car-

lo Faggioni, Pascal Formisano, Alex, Gian-

franco e Giancarlo Franchetti, Sergio eAriz

Gottani, Renzo Innocenzi, Darix Larible,

Sandro LaVeglia, Sergio Lizzi, Sandro

Meggiolaro, Subady Medini, Carlo Monta-

no, Massimiliano, Stefano e Walter Nones,

gli Orfei (Oriando, Mando, Rinaldo, Anita,

Lino), Emilia e Nevio Pellegrini, Luigi e Ste-

fano Rossi, Mario Sali, Oscar Savioli, Ade-

lio e Sergio Silva, Livio e Flavio Togni, Nino

e Riccardo Vassallo, Gilda Vulcanelli, Et-

tore Weber, Lucio Zamperla, Berlino Zor-

zan. Su alcuni di essi, i dettagli conosciuti

dall'autore sono di una precisione sorpren-

dente. Ma per il lettore italiano, oltre al pia-

cere di vedere i nostri artisti grandi e pic-

coli degnamente rappresentati, c'è anche

la soddisfazione di curiosità comuni a stu-

diasi e appassionati: i precisi e complicati

passaggi di frusta della scuola

Chipperfield,o numeri di belve a noi poco

noti come quelli dei numerosissimi adde-

stratori portoghesi Cardinali, artisti suda-

mericani, russi e quelli ormai non più attivi,

ricordi destinati alla storia, della prolifica

DDR. Impaginato elegantemente da Ge-

rard Gagnepain ed illustrato da parecchie

belle foto in bianco e nero di autori vari (ri-

cerca iconografica di Yvon Kervinio), seb-

bene necessariamente sintetico nel te-

sto, il libro è un'opera di referenza asso-

lutamente indispensabile a chiunque

abbia un minimo interesse per l'argomen-

to, e per la sua schematicità ampiamen-

tè accessibile anche a chi non legge il

francese.

Edito ria

Come sempre molto intensa ['attività edi-

toriale su temi circensi in Germania. La

Das Neue Berlin ha pubblicato di recen-

tè due interessanti volumi. Uno, già noto

agli addetti ai lavori, è Wasserminna Ein

Lejben fur den Zirkus, autobiografia di

Paula Busch, che divenne celebre per le

sue pantomime acquatiche. L'altro è

K/e/ne Frau, Barenstark, il racconto del-

la vita di Ursula Bottcher, nota

addestratrice di orsi, raccolto da Siegfried

Blutchen. Per informazioni o acquisto ri-

volgersi a Verlag Das Neue Berlin, Rosa-

Luxemburg Str. 39 10178 Berlino.

Acrobati

In VALENZA DEU'ACROBffTI-CH TRA GINNASTICA E ARTE.

er i tipi della Danilo Monta-

nari Editore di Ravenna,

con l'indispensabile collabo-

razione dell'Associazione Italiana Cultu-

ra e Sport, è uscito lo scorso gennaio un

volume che riveste interesse sotto mol-

teplici aspetti, Lo spettacolo del corpo.

Innanzitutto perché gli autori, Alessandro

Serena ed Emilia Vita, hanno saputo co-

niugare le differenti esperienze e matrici

culturali per dar vita ad un'opera specia-

listica di "nicchia" ma di taglio certamen-

tè originale. Il primo - che non ha certa-

mente bisogno di presentazione peri let-

tori della rivista - ha potuto sfruttare il

suo privilegiato punto d'osservazione

contestualmente interno ed esterno al

mondo della pista mentre Vita, autore tra

l'altro del pregevole // teatro delle mera-

vigile (Essegi, 1990), ha messo a dispo-

sizione il proprio bagaglio di conoscen-

ze di studioso delle tradizioni popolari.

Poi perché il libro, evitando i toni spesso

didascalici, compilativi ed eccessivamen-

tè storicistici delle opere a tematica cir-

cense, analizza in Gomparazione la di-

sciplina dell'acrobatica tra sport puro ed

estetica dell'esibizione delle virtù del cor-

pò. Il lavoro di Serena e Vita prevede una

strutturazione in due parti ciascuna con

diversi saggi. "La singolare storia del-

l'acrobatica e dell'atletica" ove uno stu-

dio di Marco M3rt:". i - più volte cccupa-

tosi di storia di tali discipline - individua

il passaggio dalla ritualità sacrale del

gesto fisico dei primitivi alla nascita del-

lo sport moderno in piena rivoluzione in-

dustriale. Un altro capitolo, più marcata-

mente "circense", è opera di Serena e

divide lo sviluppo dell'acrobatica in quat-

tro ere, mentre Vita si occupa dell'eterna

disputa fra esercizi acrobatici ed eserci-

zi educativi. A questo proposito ci toma

alla mente l'atmosfera del delizioso ro-

manzo breve di Edmondo De Amicis,

"Amore e Ginnastica", dove nella Torino

a cavallo dei due secoli i frequentatori

delle palestre erano preoccupati di non

venire confusi coi saltimbanchi. La se-

conda parte, "L'arte di far giuochi d'equi-

librio", scandaglia alcuni aspetti e prota-

gonisti della storia dell'acrobatica, Anche

qui troviamo un saggio di Marco Martini

che sceglie di analizzare i dieci anni che

vanno dal 1874 al 1883 individuando le

compagnie acrobatiche che sostarono a

Rema in quei periodo, mentre ne! "Fiori-

legio di stelle" si prendono in considera-

zione biografie, curiosità e cronache ri-

guardanti i maestri della disciplina. Nel-

l'ultimo capitolo, che interesserà partico-

larmentei circofili, Serena si occupa del-

['attualità e delle prospettive di sviluppo

estetico dell'acrobatica. Il volume risulta

corredato da un notevole supporto ico-

nografico e di valide indicazioni bibliogra-

fiche e per la sua singolare prospettiva

non dovrà mancare dalle biblioteche de-

gli appassionati di arti circensi troppo

spesso abituati a scegliere i libri di ge-

nere in base al numero di fotografie e di

nomi di artisti presenti all'interno. Chiu-

diamo ricordando un passo dell'introdu-

zione degli autori ove si sostiene che "la

veridicità del gesto di un acrobata sia in

qualche maniera superiore a quella di

uno sportivo, perché mentre taluni sport

necessitano di un apprendimento pre-

ventivo delle regole da parte del pubbli-

co, gli spettacoli del corpo non sembra-

no richiedere tale preventiva conoscen-

za: ogni cosa è ovvia e si è tentati di so-

stenere che non vi è nulla da capire,

la perfezione del gesto è assoluta".

Alessandro Serena-Emilio Vita, Lo spettacolo del

corpo - La singolare storia dell'acrobatica e del-

l'atletica, Ravenna 2000, £. 48. 000. Per i lettori

di Circo a Lit. 30.000. Rivolgersi a Danilo Mon-

tanari Editore (fax: 0544. 35545).

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a Venezia

Si è tenuta il 4 e 5 marzo al teatro Va-

squez di Siracusa la 13' edizione della

rassegna "Clown d'Oro" organizzata dal-

['associazione culturale Nuova Pegaso.

La manifestazione, che ha premiato il

comico americano Gleen Singer, ha vi-

sto la partecipazione del Duo Pico Bel-

lo's (Germania), di Etenem Oton (Sud

Africa), dei russi Knyaziokov e Trifonof,

Dido e Beatrice (Polonia), Eckle (Inghil-

terra) e, dopo diversi anni, il ritorno delle

entrate musicali: quelle degli spagnoli

Rudi-llata e dei Bisbini, rappresentanti

della comicità italiana. Tra i giurati per la

parte circense ricordiamo il noto clown

Anatoli Martchewskij (attuale dirigente

del Rosgoscyrk), Liuba Fedtchenko (fun-

zionaria del Rosgocyrk), Armando Bel-

luci, Elisabetta Szenberg (funzionaria

^

della ZPR di Varsavia) e Don Pier Gior-

gio Saviola. L'iniziativa, sotto la direzio-

ne artistica di Roberto Orlando, sta cer-

cando di coinvolgere il più possibile arti-

sti di provenienza drcense in modo da

far diventare il "Clown d'Oro" un appun-

lamento importante per il circo interna-

zionale, al pari di altre rassegne di que-

sto genere come il Festival de Pallasos

di Cornella de Llobregat in Spagna. Dal-

le prime edizioni hanno partecipato alla

gara di Siracusa diversi clown nostrani

tra i quali i Rossi, il trio Pierantoni, Nani

Colombaioni, i Cavedo e più recentemen-

tè Vioris De Rocchi. Il buon andamento

delle ultime edizioni ed il costante miglio-

ramento fanno ben sperare per il futuro

dell'iniziativa.

Dario Duranti

^K

Fra i tanti spettacoli presentati nell'am-

bito del Carnevale di Venezia di quest'an-

no, ha riscosso particolare successo //

Casanova inquisito, diretto da Roberto

Bianchin ed Antonio Giarola per la "Com-

pagnia de Calza l Antichi". // Casanoi/a,

che ha fatto registrare per sei giorni di

seguito il tutto esaurito, era presentato

in uno "Spiegelzelt" di una ventina di me-

tri, proveniente dal Belgio (foto sotto). Un

processo a Giacomo Casanova era il pre-

testo per far esibire artisti di vari generi

(musicisti, cantanti, comici) e per coin-

volgere il pubblico in un'atmosfera di fe-

sta. Fra gli artisti circensi da ricordare il

duo acrobatico olandese Ijs en Weder,

la contorsionista del Kazakistan Assiya

e soprattutto il Duo Manducas, formato

da Vietar e Antonio Ferreira.

Il Circo frasìwd e sud

Il New York Times ha riportato il 13 mar-

zo scorso la notizia che le autorità della

Corea del Nord hanno da qualche tempo

aperto alle visite di turisti stranieri (soprat-

tutto sudcoreani) una parte delle belle

montagne di Kumgang. Il villaggio turisti-

co ospita uno spettacolo circense della

troupe di uno dei due circhi stabili di Pyon-

gyang, quello sulle colline di Moranbong.

Lo spettacolo è gradito ed applauditissi-

mo. Ancora una volta, come già in pas-

sato, l'arte circense serve ad avvicinare

popoli e culture diverse, o, in questo caso,

a riavvicinare due parti della stessa na-

zione divise da quasi mezzo secolo.

DebuttiLa "prima" del Circo Knie si tiene il 25

marzo a Rapperswill, mentre il 6 Aprile

debutterà a Monaco di Baviera il nuovo

spettacolo del Circo Krone. La permanen-

za è prevista fino al 16 aprile, quindi il co-

losso tedesco si sposterà a Rosenheim

(18-25 aprile) e a Muhldorf (27/4-1/5).

Louis Knie presenterà in Austria uno

spettacolo cinese durante la tournée esti-

va del suo circo in Olanda.

Un nuovo spettacolo della Stardust Pro-

duktion di Henk Van Der Meiden debutterà

al teatro Carrè diAmsterdam il 24 Luglio pros-

simo. Dalla fine di Agosto lo spettacolo sarà

in tournee in Germania. Lo show si chiame-

rà Asiana e comprenderà artisti da Cina,

Corea del Nord e Mongolia.

ITUUIUIinU'ESTEROIl Circo Città di Roma della famiglia

Bizzarro sta per recarsi in tournée in Tu-

nisia dal mese di aprile. Dovrebbero far

l parte del programma i Flying Navas ed

l i Clown Rudi-llata.

L'Embell Riva dei fratelli Bellucci è

j partito per trascorrere primavera ed

estate in Grecia. Nello spettacolo da

segnalare la presenza di Gabriel Ago-

sti, allievo dell'Accademia del Circo.

Il Circo di Daniele Orfei è tornato

^ dalla Sardegna e sta per recarsiin Cro-

azia dove dovrebbe restare fino alter-

! mine dell'estate.

. II Medrano, terminata la tournée in-

vernale a Vicenza lo scorso 5 marzo,

si trasferisce in Israele con un nuovo

spettacolo di cui fanno parte, tra l'altro,

la cavalleria, l'alta scuola, il cavallo co-

mico, i Balkansky con il numero di salti

e le basculle, la troupe Leontevy (già

all'Embell Riva), la famiglia di Davide

Huesca, la Zacharova, le riprese di

Wioris (foto di G.Gatti) e un numero di

cosacchi.

. l Bisbini dopo aver terminato il loro

contratto con Amedeo saranno in Giap-

pone fino a maggio per poi ritornare al

Circo Americano. Da Amedeo rimane

invece Karah Khawak (Ludvig) con i

coccodrilli. acuradiFlavioMichi

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fa notizia anche daii'ospedaleIn "REGINA DEI CIRCO", VIT-TINA DI UN BRUHO INCIDENTE,

HnMOVINENTATOTUni NUSS

MEDIA imiUNI.Il TG1 e il TG5 in prima serata le hanno

dedicato ampi servizi, Quasi tutti i quoti-

diani nazionali hanno fatto titoloni e spe-

so molte colonne per dare la notizia del-

l'incidente nel quale è rimasta coinvolta

Moira Orfei. Il 13 marzo, sull'Aurelia, alle

porte di Vulci, mentre la colonna del cir-

co si stava dirigendo a Grosseto, un Tir

ha tagliato la strada al fuoristrada sul

quale viaggiavano Moira, il suo autista e

altre due persone, per fortuna incolumi.

Il "tg" della prima rete Rai e entrato nella

stanza d'ospedale dove Moira è stata ri-

coverata dopo il violento scontro, che le

ha procurato un forte stato di choc, cin-

que costale rotte, la spalla fratturata così

come due dita della mano sinistra. La

sfortunata circostanza che ha coinvolto

quella che per tutti è la "regina" del circo

italiano, ha dimostrato, se ce ne fosse

stato bisogno, che Moira Orfei è il per-

sonaggio immagine dello spettacolo di pi-

sta nel nostro Paese, ['artista alla quale

l'opinione pubblica associa ormai quasi

meccanicamente la tradizione circense

tout court. Di Moirà i giornali e la televi-

siane parlano (nel bene e nel male) vo-

lentieri e lei non si sottrae al gioco del-

l'informazione-spettacolo: da giudizi, fa

polemiche, la sua disarmante immedia-

tezza buca lo schermo, va ospite in pro-

grammi di larga audience (di recente a

L'ultimo Valzer con Fabio Fazio e Clau-

dio Baglioni), viene intervistata sugli ar-

Al festivalcon lo sconto

L'Ente Nazionale Circhi stipulerà una

convenzione con un hotel di Montecarlo

per usufruire di prezzi scontati in occa-

sione del Festival monegasco.

Per informazioni: 0547-672052.

gomenti più diversi e strani, si presta a

gag (chi non ricorda l'awentura di "Scherzi

a parte") e sa far sorridere. Il motivo va

senz'altro cercato nella sua popolarità

costruita anche al di fuori del circo, so-

prattutto con la partecipazioni a film che

hanno fatto cassetta e a programmi Tv. A

lei gli auguri di una pronta guarigione.

Errata corrigeNel numero di dicembre 1999 una foto

che ritraeva l'artista ucraino Anatoly Za-

lewsky è rimasta senza credits. La foto

era di Mare Lepage, ricavata dal pe-

riodico francese Le Monde du Cirque.

Ci scusiamo per la dimenticanza.

Arena poetica

IE SUGGESTIVE FOTO DI MUS-sino SiRAGusn IN UN SERVI-ZIO DELLA RIVISTA TEDESCA.Un bei reportage fotografico di Massimo

Siragusa è il pezzo forte di un servizio (18 pagi-

ne) che la rivista ambientalista tedesca di aprile

dedica al circo definendolo "arena poetica".

Le immagini riguardano i circhi Florilegio, Moira

Orfei, Americano, e "la principessa delle stelle"

di Ambra Orfei.

"Fra i circhi", scrive Geo, "ci sono esponenti di

dinastie italiane molto famose che usano moder-

ne tecniche di luce, suoni e scenografie come si

trovassero sul palco di un grande teatro, L'Italia

è il regno delle famiglie del circo perché, nono-

stante in questo paese esistano circa 800 canali

televisivi, qui il circo è molto seguito".

Il mensile tedesco scrive che "la maggior parte

dei circa 130 circhi italiani sono nelle mani di

vecchie dinastie circensi come Orfei, Togni e

Bellucci. Nelle famiglie italiane gioca ancora un

ruolo importante il domatore perché vi è la con-

vinzione che non possa esistere uno spettacolo

senza animali ammaestrati. Da anni un gruppo

di animalisti sta conducendo una battaglia con-

tro gli animali e 120 parlamentari hanno sotto-

scritto un DDL at-

tualmente in di-

scussione, ma l'Enc

sta rispondendo in

modo determinato\

alla campagna

animalista"

Una Vera palestraper il circo del domani

Fra ricette, abiti, consigli sulle tecniche del

massaggio per migliorare mani e viso e su

come arredare la casa, test sulla vita di cop-

pia ed altri servizi e rubriche rivolte principal-

mente ad un pubblico femminile, "Vera", il

mensile diretto da Marina Bigi, ha trovato il

modo di occuparsi anche dell'Accademia del

Circo. E lo ha fatto nel numero di marzo con

Premio Romeo Collalti

due pagine condite di fotografie che mostra-

no gli allievi alle prese con clave e acrobazie,

oltre ad un Palmiri che posa davanti al mani-

festa del circo di famiglia nel periodo della col-

laborazione con il danese Benneweis. "Il cir-

co del domani nasce qui", titola il servizio. "Ce-

senatico in questa stagione è ancora vuota, l

viali sono lunghe arterie disabitate: bisogna

vagare un po' nel deserto del quartiere delle

colonie prima di riuscire a scavare l'Accade-

mia del circo". Gran parte dell'articolo è dedi-

cato al racconto della esperienza artistica del

fondatore della scuola ("Chi si aspetta una

scuola governata da un'atmosfera un po' hip-

py deve ricredersi: qui tutto è pulito e ordina-

to, proprio come un collegio svizzero"), ma ci

sono anche brevi accenni alla vita interna. "C'è

qualcosa nella tradizione del circo che si sta

perdendo. "Il clown", rivela Palmiri senza esi-

fazione. "E' il mestiere più difficile, si diventa

bravi piano piano, con l'età. giovani, invece,

vogliono tutto e subito".

al Presidente Palmirì

"Per aver contribuito ad esaltare i valori della cultura, dello spettacolo e dello sport in Italia

e all'estero". Con questa motivazione l'Associazione culturale "Romeo Collalti" consegne-

rà il prossimo 22 maggio il "Marforio d'oro 2000" al presidente dell'Ente Nazionale Circhi,

Egidio Palmiri, nel corso di una cerimonia che si terrà a Roma nella sala della Protomoteca

in Campidoglio (ore 18), Fra le varie iniziative culturali promosse dall'Associazione, presie-

duta da Massimo Collalti, vanno segnalati anche un premio di poesia giunto alla diciottesi-

ma edizione, ed una rassegna teatrale studentesca denominata "Dialetti a confronto".

a cura di Roberta Battistin

Page 14: CANOBBIO · 2020. 12. 3. · CANOBBIO CANOBBIO§.p.A, - DIREZIONE;Via Roma, 3 - 15053 Castelnuovo Scrivia (AL) Italy - Tel. (+39) 0131/823353(r.a.) - Fan (+39).0131/823521 INTERNET:

Gli addetti ai lavori, gli "amici del circo" e

gli appassionati in genere, lamentano

spesso che i circhi italiani non sono in gra-

do di fornire gli itinerari delle loro tournée,

mentre i circhi stranieri (un esempio su tutti

è il "modello" Knie) rendono note le loro

"stagioni" dall'inizio alla fine. Ciò è dovuto

non solo dall'organizzazione dei maggiori

Nessuno (inprofeta in

complessi stranieri, ma soprattutto dalla

funzionalità delle amministrazioni locali

che permettono una pianificazione a lun-

go termine. Una prova in più della consi-

derazione nella quale è tenuto il circo in

altre nazioni. E' sufficiente che un circo ita-

liano si rechi all'estero per essere in gra-

do di comunicare il proprio itinerario com-

Italia) èpatria

pleto (comprensivo anche dei piccoli pae-

si nei quali la permanenza non supera i 2-

3 giorni), come è successo al Florilegio in

Irlanda e all'Americano in Germania. Per

una volta, quindi, siamo in grado di pub-

blicare le tournée dei due circhi italiani ci-

tati, accanto a quella del noto circo sviz-

zero.

Circo Knie - SvizzeraRapperswil 24 - 26 marzo / Uster 27 - 29 marzo / St. Gallen 30 marzo - 5 aprile /Wil SG 6- 7 aprile / Glarus 8 - 9 aprile /Amriswil

10 -11 aprile / Buchs SG 12 -13 aprile / Chur14 -16 aprile / Wattwil 17 -18 aprile / Winterthur 19 - 25 aprile / Frauenfeld 26 -

27 aprile / Schaffhausen 28 - 30 aprile / Kreuzlingen 1 - 2 maggio / Zurich 3 maggio - 2 giugno / Wettingen 3-4 giugno / Bulach

5-7 giugno / Basel 8-22 giugno / La Chaux-de-Fonds 23 - 25 giugno / Neuchatel 26 - 29 giugno / Solothurn 30 giugno - 2 luglio

/ Delemont 3-4 luglio / Langenthal 5 - 6 luglio / Olten 7-9 luglio / Zofìngen 10 -11 luglio / Willisau 12-13 luglio / Aarau 14 -

16 luglio / Windisch-Brugg 17 - 18 luglio / Reinach AG 19 - 20 luglio / Luzern 21 luglio - 4 agosto / Burgdorf 5-6 agosto /

Langnau BE 7 - 8 agosto / Bern 9-23 agosto / Geneve 24 agosto -13 settembre / Nyon 14-15 settembre / Yverdon-les-Bains

16 -17 settembre / Bulle 18 -19 settembre / Payerne 20 - 21 settembre / Biel 22 - 27 settembre / Lausanne 28 settembre -11

ottobre / Vevey 12 - 15 ottobre /Aigle 16 -17 ottobre / Martigny 18 - 19 ottobre / Sion 20 - 22 ottobre / Sierre 23 - 24 ottobre /

Brig 25 - 26 ottobre / Thun 27 - 30 ottobre / Interlaken 31 ottobre -1 novembre / Fribourg 2-5 novembre / Zug 6 - 8 novembre

/ Brunnen 9-10 novembre / Bellinzona 11 -12 novembre / Locamo 13 -14 novembre / Lugano 15 - 19 novembre.

American Circus - GermaniaNurnberg 16 - 26 marzo / Scheinfurt marzo - 2 aprile / Darmstadt 4-9 aprile / Pforzheim 11 -16 aprile / Wiesbaden 18 - 24

aprile / Wurzburg 26 aprile - 2 maggio / Monchengladbach 4-9 maggio /Aachen 11-16 maggio / Bochum 18-24 maggio /

Remscheid 25 - 28 maggio / Osnabruck 30 maggio - 4 giugno / Bremen 6-12 giugno / Oldenburg 13 -15 giugno / Hamburg 17

giugno - 5 luglio / Neumunster 7-11 luglio / Rendsburg 12-16 luglio / Flensburg 17-20 luglio / Kiel 21 - 30 luglio / Lubeck 31

luglio - 6 agosto / Rostock 8-13 agosto / Stralsund 15-20 agosto / Neubrandenburg 21 - 23 agosto / Frankfurt / Oder 24 - 30

agosto / Berlin 1 settembre - 8 ottobre / Wolfsburg 3-8 ottobre / Salzgitter 9-11 ottobre / Hildesheim 12-15 ottobre /

Magdeburg 17-22 ottobre / Chemnitz 24 - 29 ottobre / Kassel 31 ottobre - 5 novembre.

Florilegio - IrlandaDublino 12 gennaio - 5 marzo / Cork 6-26 marzo / Calway 27 marzo - 9 aprile / Waterford 10-18 aprile / Wexford 19 aprile -

1 maggio.

OCCASIONISSIMAVendesi chapiteau "CANOBBIO" mt. 40x50, con cupola, rimorchio e contropali. Due carri tribuna "Calcide" collaudatie con libretto di circolazione. Lunghezza mt. 12, prime tre file con poltroncine e 10 file gradinate. rlclcfbnare alla segreteria

ENC 0547. 672052.

OCCASIONFor sale chapiteau "CANOBBIO" mt. 40x50, with cover, trailer and poles. Two stand trailers "Culcide" tested with

circulation Ucense, 12 meters, firts three rows with pit-stalls and 10 rows tiers.Phone to ENC 0547. 672052.

OCCASIONVendons chapiteau "CANOBBIO" mt. 40x50 avec calotte e remorque. Deux chariots ti-ibune "Calcide" vérifìes avec permis

de circulation. Longueur mt. 12, premières range avec fauteuils et 10 rangées gradiiis.Teléphoner au secrétariat du ENC 0547.672052.