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Secondo rapporto di ricerca sulla valutazione degli effetti occupazionali del Programma Operativo della Calabria Capitolo 6 Il ruolo degli intermediari e la tipologia di clientela nel settore turistico calabrese 1 L’Offerta di mercato: il ruolo degli intermediari Il mercato turistico calabrese è stato analizzato nella sezione 4 del questionario. In particolare, un primo gruppo di domande è orientato a valutare il ruolo degli intermediari sul territorio regionale e le caratteristiche della distribuzione del prodotto nella filiera turistica, mentre un secondo gruppo di domande indaga sulla tipologia di clientela, la provenienza dei turisti-consumatori e la permanenza media nelle strutture ricettive. Relativamente al primo aspetto, le domande del questionario hanno l’obiettivo di valutare la presenza degli intermediari nel mercato turistico regionale e cogliere gli aspetti principali degli accordi commerciali stipulati tra fornitori, da un lato, e tour operators e agenti di viaggio, dall’altro, con riferimento sia alle imprese beneficiarie degli aiuti, sia per le imprese non finanziate. L’impatto dei finanziamenti pubblici orientati allo sviluppo del turismo può essere valutato sotto due profili, strettamente legati tra loro. In particolare, si è soliti distinguere tra impatto economico, valutato in termini di incremento delle presenze turistiche e di prolungamento della stagione turistica, ed impatto sociale, considerato in termini di creazione diretta o indiretta di nuovi posti di lavoro. I tour operators e gli agenti di viaggio offrono un notevole contributo al raggiungimento di tali obiettivi. La negoziazione tra le imprese turistiche e gli intermediari, finalizzata a rendere il prodotto competitivo e la distribuzione dei servizi turistici più efficiente, è rilevante non solo per il successo della singola organizzazione economica, ma della destinazione turistica nel complesso. In particolare, dall’efficacia della promozione e della distribuzione dipende fortemente l’equilibrata utilizzazione delle strutture ricettive e, di conseguenza, la destagionalizzazione dei flussi turistici. Dipartimento di Economia e Statistica, Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS) 104

Cap 6 Rapporto Valutazion… · Web viewL’incompletezza contrattuale può avere effetti distorsivi sugli investimenti da realizzare ex-ante, in quanto i costi sono spesso irreversibili

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Secondo rapporto di ricerca sulla valutazione degli effetti occupazionali del Programma Operativo della Calabria

Capitolo 6Il ruolo degli intermediari e la tipologia di clientela nel

settore turistico calabrese

1 L’Offerta di mercato: il ruolo degli intermediari

Il mercato turistico calabrese è stato analizzato nella sezione 4 del questionario. In particolare, un primo gruppo di domande è orientato a valutare il ruolo degli intermediari sul territorio regionale e le caratteristiche della distribuzione del prodotto nella filiera turistica, mentre un secondo gruppo di domande indaga sulla tipologia di clientela, la provenienza dei turisti-consumatori e la permanenza media nelle strutture ricettive. Relativamente al primo aspetto, le domande del questionario hanno l’obiettivo di valutare la presenza degli intermediari nel mercato turistico regionale e cogliere gli aspetti principali degli accordi commerciali stipulati tra fornitori, da un lato, e tour operators e agenti di viaggio, dall’altro, con riferimento sia alle imprese beneficiarie degli aiuti, sia per le imprese non finanziate. L’impatto dei finanziamenti pubblici orientati allo sviluppo del turismo può essere valutato sotto due profili, strettamente legati tra loro. In particolare, si è soliti distinguere tra impatto economico, valutato in termini di incremento delle presenze turistiche e di prolungamento della stagione turistica, ed impatto sociale, considerato in termini di creazione diretta o indiretta di nuovi posti di lavoro.I tour operators e gli agenti di viaggio offrono un notevole contributo al raggiungimento di tali obiettivi. La negoziazione tra le imprese turistiche e gli intermediari, finalizzata a rendere il prodotto competitivo e la distribuzione dei servizi turistici più efficiente, è rilevante non solo per il successo della singola organizzazione economica, ma della destinazione turistica nel complesso. In particolare, dall’efficacia della promozione e della distribuzione dipende fortemente l’equilibrata utilizzazione delle strutture ricettive e, di conseguenza, la destagionalizzazione dei flussi turistici. L’interrelazione esistente tra l’incremento delle presenze turistiche e l’occupazione è, d’altro lato, abbastanza evidente. L’aumento del numero di turisti in un determinato periodo determina l’aumento del coefficiente di riempimento1 di una struttura ricettiva che, a sua volta, può tradursi in un incremento del numero di addetti nel periodo di riferimento. Il prolungamento della stagione turistica implica, inoltre, l’estensione della durata dei contratti di lavoro a tempo determinato, vale a dire un aumento dei giorni lavorativi sul totale che, nelle aree che presentano un elevato tasso di disoccupazione, può risultare particolarmente significativo e socialmente auspicabile.

Le attività svolte dai tour operators sono di molteplice natura. Per esempio, la loro attività include ricerche orientate ad individuare le preferenze dei consumatori ed i trends del mercato, promozione e vendita del prodotto, amministrazione e controllo del tour nell’area di destinazione e valutazione della performance condotta, nella maggior parte dei casi, attraverso la somministrazione di questionari ai turisti-consumatori. Gli intermediari, oltre ad una funzione distributiva, svolgono anche attività di produttori di servizi turistici e il prodotto tipico della loro attività è rappresentato dal pacchetto tutto compreso o viaggio IT (inclusive tour). Per pacchetto turistico (EC Council Directive 90/314 on Package Travel, Package Holidays and Package Tours) si intende la combinazione di almeno due tra i servizi di trasporto, ospitalità e servizi turistici non accessori al trasporto o all’alloggio (che

1 Ad esempio, in una struttura alberghiera, il coefficiente di riempimento relativo ad un periodo può essere inteso come il rapporto tra il numero di camere occupate nel periodo e il totale delle camere presenti nella struttura ricettiva.

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costituiscano parte significativa del “pacchetto turistico”). Il servizio deve coprire un periodo di più di 24 ore e includere almeno un pernottamento2.

La negoziazione tra fornitori, in primo luogo imprese di trasporto e imprese ricettive, e intermediari viene effettuata alcuni mesi prima dell’arrivo dei turisti nella destinazione ed è strumentale alla determinazione della qualità e del prezzo dei servizi turistici inclusi nei pacchetti all inclusive, volti a soddisfare le esigenze dei consumatori. Inoltre, la negoziazione consente ai tour operators di ottenere notevoli sconti sui prezzi di listino offerti al pubblico dalle imprese turistiche. Tanto più basso è il prezzo pagato per i servizi acquistati, tanto più competitivo il viaggio IT e più alta la probabilità di espansione della quota di mercato per destinazione, per prodotto o per segmento. Uno dei motivi che spingono i tour operators a muoversi verso località turistiche poco conosciute, per le quali la domanda di mercato è ancora relativamente bassa, è la possibilità di acquistare i fattori produttivi ad un prezzo minore rispetto a quello sostenuto per le destinazioni più note. I rapporti di collaborazione sottintendono, dunque, un vantaggio reciproco per le parti.Con riferimento all’indagine diretta condotta nel periodo Maggio-Giugno 2004, il 96,2% delle imprese intervistate ha risposto di utilizzare la vendita diretta (il 24,9% usa esclusivamente questo canale), mentre solo il 3,7% ha risposto di ricorrere esclusivamente ad altri canali. Le imprese che ricorrono sia alla vendita diretta che ad altri canali attribuiscono comunque un peso significativo alla prima: infatti il 55,5% degli intervistati ha attribuito al canale diretto un peso superiore allo 0,5 rispetto agli altri canali3.La Fig.1 indica i modi prevalenti in cui avviene la vendita diretta in Calabria dei servizi turistici e il peso relativo per ciascuno di essi: il 77,7% delle imprese intervistate dichiara di vendere o prenotare il servizio per telefono, il 61,5% dichiara di venderlo ai turisti che lo domandano di persona, il 54,7% riceve prenotazioni e acquisti via internet, sul sito della struttura o per mezzo della pubblicità su altri siti, e il 15,47% indica altre modalità di vendita diretta. Nella categoria “altro” gli intervistati hanno incluso: fax, posta, televisione, educational workshops, partecipazione a fiere ed eventi enogastronomici, passaparola.

2 In Italia, la nozione di pacchetto turistico viene data nell’art. 2/1 d.lgs. 111/95 di attuazione della Direttiva 90/314/CE.3 Le domande del questionario relative alla sezione 4 - mercato – sono strutturate in modo tale da ottenere informazioni non solo sull’utilizzo dei diversi tipi di canali di vendita, ma anche sull’importanza relativa di ciascuno di essi sul territorio regionale. Nello specifico, all’intervistato è stato chiesto di: i) indicare se ricorre ad un particolare canale di vendita (es. vendita diretta); ii) attribuire ad ogni tipologia un peso da 0 a 1. In altri termini, attribuire alla vendita diretta un peso p=0,5 significa che il 50% delle vendite avviene non ricorrendo ad alcun tipo di intermediazione. Allo stesso modo sono strutturate le domande relative alla tipologia di clientela.

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Fig. 1 Modalità di vendita diretta dei servizi turistici in Calabria (Maggio-Giugno 2004)

Fonte: nostra indagine diretta

Come si evince dalla Fig. 2, la presenza dei tour operators sul territorio regionale, seppur in crescita negli ultimi anni4 e con forti differenze tra le diverse zone della Calabria, sembra ancora limitata: solo il 43,4 % degli intervistati ricorre all’intermediazione per la distribuzione e vendita del servizio turistico (di questo, l’11% gli attribuisce un peso superiore allo 0,55).Delle imprese che affermano di non ricorrere ai tour operators, 56 sostengono di non avvertirne la necessità, 24 preferiscono il contatto diretto con la clientela, 15 ritengono che lo sconto richiesto dagli intermediari sia eccessivo, 18 hanno dubbi sui reali vantaggi derivanti dall’intermediazione e 41 affermano che siano altri i motivi che giustificano il non utilizzo di intermediari (per esempio, la quasi totalità degli intervistati spiega che le modeste dimensioni della struttura ricettiva limitano l’interesse da parte degli stessi tour operators e agenti di viaggio). Risultati simili sono stati ottenuti per le agenzie di viaggio: circa il 40% delle imprese ricorre all’intermediazione degli agenti di viaggio ma, tra queste, solo il 5,6% attribuisce un peso superiore allo 0,56 rispetto agli altri canali. Di seguito si riportano i motivi prevalenti che giustificano la scelta di non ricorrere alle agenzie di viaggio: il 5% afferma di non conoscere agenti di viaggio, solo un intervistato pensa che gli agenti siano poco qualificati, il 18,65% ritiene che la percentuale richiesta sia eccessiva. Il 57,5% degli intervistati sostiene che siano altri i motivi che li spingono a non ricorrere ad agenti di viaggio: per esempio, la struttura è molto piccola e il proprietario non può offrire la quantità di servizi richiesta dalle agenzie, non si avverte la necessità e non si è sicuri della convenienza, si preferisce il contatto diretto con la clientela, potrebbero esserci difficoltà nei pagamenti, per il momento bastano i tour operators, ma c’è comunque l’intenzione di contattare agenti di viaggio in futuro.Il 4,15% delle imprese intervistate afferma di utilizzare come canale di vendita anche “Cral” e “Dopolavoro” (convenzioni con poste italiane, polizia penitenziaria, ecc.), pro-loco, cataloghi e guide nazionali, citazione della struttura ricettiva su alcune pagine web (inseriti in Fig. 2 nella categoria “altro”).

4 30 imprese su 115 hanno risposto che, pur non operando attraverso tour operators in passato, hanno deciso di ricorrere all’intermediazione negli ultimi anni.5 Si rimanda alla nota 3.6 Si rimanda alla nota 3.

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Fig. 2 Canali di vendita del prodotto turistico in Calabria

Fonte: nostra indagine diretta

Circa l’81,74% delle imprese intervistate ricorre all’intermediazione di tour operators nazionali, mentre il peso dei tour operators internazionali che operano sul territorio calabrese è pari al 50%. In Appendice è riportato un elenco dei tour operators più citati dagli intervistati con la relativa quota di mercato.

Le imprese turistiche possono ricorrere all’intermediazione in modo non sistematico e non formalizzato in accordi commerciali oppure, attraverso la stipulazione di contratti di fornitura. Nel primo caso è il tour operator o il travel agent che contatta direttamente l’impresa turistica nel momento in cui si verifica la richiesta da parte del cliente (c.d. chiamata diretta). Nel secondo caso, le parti si impegnano a rispettare le condizioni stabilite nei contratti di fornitura.Sono principalmente due i tipi di contratto che gli intermediari stipulano con i fornitori:

1) contratto di pre-acquisto in blocco: commitment o garanzia o vuoto per pieno;2) contratto di prenotazione in blocco: allotment o allocation.

Il contratto di vuoto per pieno, stipulato al tempo t, definisce l’impegno di una parte, solitamente il fornitore di servizi turistici, a consegnare una determinata quantità di beni o servizi in t+k, il cui prezzo è fissato al tempo t. La contropartita monetaria può essere corrisposta al tempo t+k (contratto a termine puro) oppure al tempo t (contratto a termine con anticipazione); in entrambi i casi la contropartita dovrà essere corrisposta indipendentemente dal prezzo che sarà vigente in t+k, sul mercato a pronti o spot. Il contratto, quindi, implica l’acquisto da parte del tour operator di un numero di posti nelle strutture ricettive o sui vettori, indipendentemente dal reale utilizzo che si verificherà: in tal caso è solo il tour operator che si accolla il rischio di invenduto. Per tale ragione, i servizi sono acquistati in blocco ad un prezzo molto più basso di quello “di listino”.I tour operators sono soliti siglare contratti di vuoto per pieno per quelle destinazioni c.d. tradizionali, consolidate da anni e per le quali hanno maturato molta esperienza. Ciò permette di contare su un maggior grado di affidabilità delle previsioni sulla domanda turistica e ridurre, in tal modo, il rischio finanziario legato all’invenduto.Il vuoto per pieno è utilizzato soprattutto dai big operators per i voli charter o per gli alberghi siti in destinazioni definite tradizionali per le quali la domanda di mercato, fatti salvi fattori contingenti, è solitamente abbastanza elevata. Con il contratto di allotment il tour operator prenota un numero di posti nelle strutture ricettive, o sui vettori, ed ha il diritto di utilizzarli fino ad una certa data, nota come release,

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che può essere anche pochi giorni prima dell’arrivo dei turisti. Si tratta di un contratto a termine con premio.Questo tipo di contratto riduce il rischio finanziario del tour operator7 rispetto al vuoto per pieno in quanto non si ha alcun obbligo verso i fornitori nel caso in cui i prodotti non venissero venduti. Per tale ragione, le tariffe concordate dalle parti risultano meno convenienti di quelle stabilite da un contratto di vuoto per pieno, ma più convenienti per il tour operator di quelle pubblicate sui cataloghi e offerte al pubblico sul mercato spot. Data la dinamicità del mercato turistico, il rischio delle operazioni legato alle fluttuazioni della moneta, i possibili conflitti locali, non è difficile comprendere il crescente utilizzo del contratto di allotment. L’acquisizione della disponibilità di quantitativi di servizi attraverso una forma contrattuale del tipo allotment si concreta nella presenza di clausole:

- free sale, che comporta la concessione da parte del fornitore del servizio (in primo luogo imprese ricettive e vettori, soprattutto aerei) al tour operator di gestire liberamente in certi periodi dell’anno un determinato numero di posti (camere, posti a sedere,ecc.), dando semplicemente comunicazione dell’avvenuta vendita;

- sale and report, secondo la quale l’albergo o il vettore informa costantemente il tour operator sulle disponibilità esistenti;

- riserva con opzione, in base alla quale l’impresa fornitrice riserva una certa quantità di servizi per il tour operator fino ad una data stabilita dalle parti (Candela, G., Figini, P., 2003).

Sia nel caso di “allotment” che di “vuoto per pieno” il tour operator offre al fornitore un prezzo P, rispettivamente per la prenotazione o per l’acquisto dei servizi, e il fornitore deciderà se accettarlo o meno. L’incertezza per gli agenti riguarda sia il prezzo oggetto di negoziazione in t, derivante dall’incertezza sul prezzo che vigerà in t+k, sia il numero esatto di posti o servizi, la quantità di servizi da prenotare/acquistare, dato il rischio di variazioni di domanda, da cui dipende, a sua volta, l’incertezza sul prezzo.

Non sono rari i casi di combinazione tra i due tipi di contratto, in particolare per quelle destinazioni che presentano una capacità ricettiva limitata. Così un tour operator può richiedere servizi ad una compagnia aerea, o un vettore su strada o mare, per una intera stagione (contratto di “time charter”) o per voli specifici (contratto di “whole-plane charter”). In alcuni casi, gli operatori con minori prospettive di mercato costituiscono pool grazie ai quali è possibile suddividere l’onere della copertura della capacità di trasporto. Altre volte, indipendentemente dall’appartenenza a pool, esiste la possibilità di pre-acquistare anche un numero abbastanza limitato di posti su un volo di linea o a noleggio (contratto di “part charter”).Durante la fase di negoziazione, in primo luogo grazie ai contratti di allotment e commitment, i tour operators ottengono degli sconti che variano a seconda della dimensione dell’impresa e del potere contrattuale esercitato. Gli sconti vanno dal 10% a più del 50% in relazione al periodo dell’anno, al tipo di destinazione, al volume contrattato, al servizio richiesto. Alcuni big operators riescono ad ottenere fino al 70% di sconto (Buhalis, D. e Laws, E., 2001).In sintesi,

il contratto di allotment implica:

minore rischio per l’intermediario / maggiore rischio per il fornitore;sconti limitati per l’ intermediario / margine di profitto più alto per il fornitore,

con il contratto di vuoto per pieno si ottengono:

alto rischio per l’intermediario / nessun rischio di invenduto per l’impresa fornitrice;notevoli sconti per l’intermediario / margine di profitto più basso per il fornitore.

7 In caso di mancata conferma il tour operator paga, infatti, solo la caparra, laddove prevista dalle clausole del contratto di allotment.

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Esiste, dunque, un trade-off tra:

rischio margine di profitto.

L’accordo commerciale siglato più frequentemente tra imprese ricettive e agenti di viaggio, oltre all’allotment e al vuoto per pieno, prevede che l’agente di viaggio trattenga una commissione variabile sulle vendite. Il 48,6% degli intervistati, infatti, ha indicato il contratto con provvigione variabile dal 2 al 40% come il contratto più usato con le agenzie, il 19% ha indicato l’allotment, il 3,8% la chiamata diretta, il 3,8% accordi promozionali, l’1,9% il vuoto per pieno e le imprese restanti hanno affermato di operare con agenzie di viaggio senza contratti, ma stabilendone, di volta in volta, le condizioni.La Fig.3 mostra i risultati derivanti dall’indagine diretta con riferimento all’utilizzo ed alla tipologia dei contratti che le imprese ricettive stipulano con le agenzie, mentre la Fig. 4 sintetizza i risultati relativi ai contratti di fornitura dei servizi turistici siglati con i tour operators. Se si considerano le imprese che stipulano un solo tipo di contratto, il 34,78% di quelle intervistate che opera attraverso tour operators sigla esclusivamente accordi con riserva d’opzione, il 7,82% solo free sale, circa il 4,35% contratti con la clausola di sale and report e il 4,9% solo vuoto per pieno. Il risultato, che mostra l’uso prevalente del contratto con opzione rispetto agli altri, vale anche quando si considerano le imprese che utilizzano contemporaneamente diversi tipi di accordo (Fig. 4). Una sintesi dei risultati relativi alle tipologie contrattuali è fornita in Tab.1. Per riga si possono leggere i pesi associati a ciascun contratto cosicché, incrociando una riga con una colonna, si ottiene l’informazione relativa al numero di imprese cha ha attribuito ad uno specifico contratto una data percentuale. Ad esempio, la prima cella in alto a sinistra indica che il 71,3% delle imprese non stipula contratti con clausola free sale, mentre la seconda cella della prima colonna indica che l’1,7% delle imprese attribuisce al contratto con free sale un’importanza inferiore al 10%.

Tab. 1 I contratti siglati con i tour operators

free salesale and report

riserva con opzione

vuoto per pieno

perc=0 0,713 0,8174 0,4348 0,81740< p <0,1 0,0174 0 0 00,1<= p <0,3 0,035 0,0435 0,087 0,0260,3<= p <0,5 0,035 0,0435 0,035 0,01740,5<= p <0,7 0,07 0,026 0,0435 0,0080,7<= p <0,9 0,026 0,008 0,052 0,008p>0,9 0,104 0,06 0,3478 0,1217

1 1 1 1

Fonte: nostra indagine diretta

Al fine di ottenere un’informazione più precisa riguardo all’uso dei contratti, è stato calcolato il seguente indice:

I1 =

[1.1]dove n è il numero di intervalli considerati, VC rappresenta il valore centrale di ciascun intervallo ed f indica la quota di imprese che ha attribuito ad una data tipologia contrattuale un

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peso compreso nell’intervallo considerato8. La fig. 4 indica il valore dell’indice distinto per tipologia contrattuale. Da un prima lettura emerge l’elevata frequenza nell’uso del contratto con riserva d’opzione. Fig.3 Contratti tra imprese turistiche calabresi e agenzie di viaggio

Fonte: nostra indagine direttaFig. 4 Contratti tra imprese turistiche calabresi e tour operators

n.a.= risposte non avvalorateFonte: nostra indagine diretta

Come accennato ed in considerazione del trade-off tra rischio e margine di profitto, i tour operators sono soliti siglare accordi di vuoto per pieno per le destinazioni classiche o per le quali l’esperienza maturata consente di prevedere una domanda elevata, mentre le destinazioni nuove, per cui può risultare più difficile fare previsioni, e quelle ad alto rischio per motivi politici, sociali, metereologici, sono, in genere, oggetto di accordi di allotment. Dalla Fig.4 si dedurrebbe che, in Calabria, il vuoto per pieno ha, in media, un utilizzo inferiore rispetto agli altri contratti. In realtà, per poter interpretare il risultato come segnale di una valutazione poco positiva delle destinazioni calabresi da parte degli intermediari, si

8 Ad esempio, con riferimento alla tab.1, il valore dell’indice per il contratto con clausola free sale è pari a:

I = (0,05*0,0174+0,2*0,035+0,4*0,035+0,6*0,07+0,8*0,026+0,95*0,104)= 0,1834

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dovrebbero avere informazioni sui contratti non solo per i diversi mesi, così da poter distinguere l’alta stagione dalla bassa stagione9, ma anche per le diverse aree del territorio. Ci si aspetta, infatti, un utilizzo più intenso del contratto di vuoto per pieno nelle località, sia mare che montagna, più sviluppate turisticamente, conosciute dai turisti-consumatori e con una buona reputazione. A tal fine, le imprese del campione sono state suddivise in gruppi corrispondenti agli ambiti turistici stabiliti dalla Giunta Regionale con delibera n. 5421 del 31 ottobre 1994 (Tab. 10, Appendice). Per analizzare la distribuzione delle tipologie contrattuali sul territorio regionale, è stato computato il seguente indice (Tab.2), distinto per ambito turistico e per contratto:

I2 = [1.2]

dove:p = peso attribuito dall’impresa alla tipologia contrattuale, p[0,1]10;f = numero di imprese dell’ambito turistico che ha attribuito lo stesso peso al contratto;n = numero di imprese dell’ambito turistico che stipula il contratto;N = numero di imprese dell’ambito turistico che opera attraverso tour operators;Tot. = numero di imprese nell’universo delle intervistate che opera attraverso tour operators.

Se la somma degli indici di tutti gli ambiti turistici, riferiti ad un particolare contratto, fosse pari ad uno vorrebbe dire che quel tipo di contratto è l’unico stipulato in Calabria dalle imprese che operano attraverso tour operators.Con riferimento al contratto di vuoto per pieno, si osservi che l’area in cui risulta più frequente è quella di Tropea – Costa degli Dei e, con un po’ di distacco, la Riviera dei Cedri e la Riviera degli Oleandri (Fig. 5). Si tratta di zone interessate da una significativa crescita del turismo. Non a caso sono anche aree in cui è relativamente maggiore la presenza dei tour operators (Fig.6). Se si considerano le altre destinazioni di mare, il contratto di vuoto per pieno sembra essere meno usato del contratto con riserva d’opzione negli ambiti turistici della Costa Viola, Capo Rizzuto, Golfo di Squillace che accolgono flussi turistici ancora relativamente ridotti, nonostante i risultati positivi degli ultimi anni.

Tab.2 Distribuzione delle tipologie contrattuali sul territorio calabrese

Ambiti Turistici Free SaleSale and

ReportRiserva con

opzioneVuoto per

pieno

I2

Golfo di Squillace 0,0574 0,0243 0,07565 0,02Costa Viola 0 0 0,0087 0Locride e Golfo di Gerace 0,02174 0,0108 0,03532 0,043Montagna Calabrese 0,07826 0,07826 0,07826 0,07826Tropea-Costa degli Dei 0,15913 0,09 0,1899 0,2348Sibaritide 0,03753 0,01826 0,04362 0,03347Capo Rizzuto 0,0223 0 0,0563 0,01217Punta Alice 0,026 0 0 0,026Golfo di S.Eufemia - Riviera degli oleandri 0,06417 0,06939 0,07226 0,09913Riviera dei cedri 0,05978 0,1664 0,1454 0,1467Aree termali 0,0087 0 0 0Comprensori urbani 0,04956 0,0469 0,0339 0,07826

9 Circa il 94,71% delle imprese intervistate ha indicato Agosto come mese di alta stagione (Fig.10, Appendice). La sottoscrizione di un contratto di vuoto per pieno con una struttura alberghiera in una zona di mare per il mese di Agosto, dunque, potrebbe essere spiegata dalla previsione di una domanda di mercato alta nel periodo di riferimento, piuttosto che da un alto grado di fiducia da parte dell’intermediario per la destinazione oggetto dell’accordo.10 Dunque, p = 1 equivale ad un uso esclusivo di una data tipologia contrattuale da parte dell’impresa intervistata.

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Fonte: nostra indagine diretta

Fig.5 Il contratto di vuoto per pieno per ambiti turistici

Fonte: nostra indagine diretta

Tenute presenti le differenze tra gli ambiti turistici, la destinazione “Regione Calabria” nel suo complesso è, tuttavia, un prodotto relativamente nuovo, inserito nei cataloghi degli operatori, italiani e stranieri, solo da alcuni anni. Le imprese che rispondono di aver usufruito dell’intermediazione anche nel passato (il 32% delle intervistate), indicano prevalentemente anni successivi al 2000 (e il primo tour operator per ordine d’importanza, con riferimento alla quota di mercato, il calabrese Polycastrum Viaggi con sede a Praia a Mare, non copre più del 7,8% del mercato (Tab. 10, Appendice)). Dall’indagine è risultato che gli intermediari operano prevalentemente nella zona di Tropea-Costa degli Dei e, a seguire, nella Sibaritide e nella Riviera dei Cedri, in quelle zone, cioè, turisticamente più sviluppate. Sarebbe interessante indagare sul legame tra il ruolo degli intermediari e i flussi turistici, vale a dire se è la presenza dei tour operators che stimola la domanda turistica in queste aree (e che ha contribuito allo sviluppo delle stesse), e quanto, oppure se è la vocazione turistica di queste zone a suscitare l’interesse degli intermediari ad operarvi. Con i dati a disposizione non è possibile fornire una risposta precisa, ma appare sensato assumere che, più che in una relazione di causa-effetto, i due fenomeni interagiscano tra di loro.

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Fig.6 Presenza dei tour operators per ambiti turistici calabresi

Fonte: nostra indagine diretta

La Fig.7 fornisce una sintesi della valutazione, da parte delle imprese intervistate, dell’importanza dell’intermediazione. Per l’80% delle imprese che operano attraverso tour operator il vantaggio più evidente sembra essere l’aumento della reputazione (giudicato “abbastanza” o ”molto” efficace). In diversi cataloghi, infatti, viene riportato, oltre al numero di stelle, il giudizio del tour operator relativo alla struttura e distinto per profilo (spazi verdi, arredamento, animazione, cucina, ecc.) che, soprattutto se molto positivo, può avere un buon impatto sui consumatori-turisti in termini di comunicazione e pubblicità. L’attività svolta dai tour operators in termini di diminuzione del rischio di invenduto è considerata efficace dal 12,83% degli intervistati che li contatta, mentre il 15,84% la considera poco o per nulla efficace. Il giudizio relativo al margine di profitto sembra avere una distribuzione più uniforme: il 20,75% considera il ruolo dell’intermediazione molto o abbastanza efficace, il restante 19,62% lo considera poco o per nulla efficace.

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Fig. 7 Valutazione dell’efficacia dell’intermediazione nel settore turistico calabrese

Fonte: nostra indagine diretta

Nonostante il turismo organizzato sia un fenomeno relativamente recente per la nostra regione, anche i grandi big operators hanno mostrato interesse per la Calabria, concretizzatosi in investimenti di diversa natura (costruzione di nuovi villaggi, azioni promozionali, corsi di formazione, ecc.) spesso incentivati dalla stessa Regione. Il Gruppo Ventaglio e la Regione Calabria, ad esempio, hanno siglato un accordo commerciale per il 2004 al fine di promuovere lo sviluppo del turismo con azioni di marketing e comunicazione. Il tour operator milanese, che nel 2003 ha ospitato nelle proprie strutture 24 mila clienti trasportando 3.800 passeggeri sui voli dal Nord Italia, punta ad incrementare le presenze del 15% per un totale di 28 mila persone. Nella programmazione del tour operator rientra anche il rafforzamento dei collegamenti aerei. Grazie agli accordi vuoto per pieno siglati con Eurofly e Meridiana sui voli in partenza da Milano Malpensa e Verona Catullo per l’aeroporto di Lamezia Terme, il tour operator può trasportare fino a 280 passeggeri a settimana. Infine, con la formula dell’advance booking sono previsti sconti di 100 euro in bassa stagione e di 80 in alta a chi prenota almeno 30 giorni prima un soggiorno di una settimana comprensivo di “volo+hotel” (TREND, Il settimanale dell’industria turismo, 2004, pag 11). In tal modo, il tour operator riesce a trasferire lo sconto ottenuto dai vettori, grazie alle “tariffe dedicate” previste dal contratto di vuoto per pieno, ai prodotti turistici calabresi, rendendoli più competitivi. Nel settore turistico, così come in molti altri settori economici, si verifica frequentemente l’opportunità di effettuare, ex-ante, degli investimenti in progetti che possono generare, ex-post, un profitto atteso positivo. Una delle ragioni, economiche e legali, che spingono le parti a sottoscrivere contratti è la necessità di proteggere gli investimenti specifici dalla possibile minaccia di appropriazione del surplus da parte della controparte.

Data l’impossibilità di prevedere tutti i fattori contingenti che si verificheranno e che possono influenzare gli obiettivi prefissati, e considerato che spesso i risultati non sono verificabili da una terza parte, ad esempio un tribunale, i contratti sono inevitabilmente incompleti. L’incompletezza contrattuale può avere effetti distorsivi sugli investimenti da realizzare ex-ante, in quanto i costi sono spesso irreversibili (sunk costs). In diversi contributi alla letteratura sui contratti incompleti [Coase, R. H. (1937), Alchian, A. A. e Demsetz, H. (1972), Grossman, S. J. E Hart, O. D. (1986)] si dimostra che, se i contratti vengono “costruiti” tenendo conto di vincoli specifici, si può ridurre la distorsione nei livelli di investimento effettuati ex-ante. Il prezzo dell’opzione, ad esempio, potrebbe essere stabilito in modo tale da fornire incentivi appropriati alle parti che stipulano il contratto di allotment [per un approfondimento, si veda Hart, O. e Moore, J.(1988), Noldeke, G e Schmidt, K. M.(1998)].

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2 L’outsourcing

L’obiettivo della domanda 4.10 del questionario consiste nel valutare, seppur in modo approssimato, il grado di outsourcing dei servizi complementari a quelli di pernottamento e ristorazione che, anche se non rientranti nelle attività di core business delle strutture alberghiere, costituiscono elementi rilevanti per il prodotto turistico nel suo complesso e possono condizionarne il potenziale successo. Alle imprese è stato chiesto di rispondere se i servizi di trasporto, di marketing, di animazione, di catering o altro, vengono prodotti e offerti ai turisti e, in caso affermativo, di indicare se la produzione è interna o se il servizio è acquistato da altre imprese (outsourcing). Nella categoria “altro” gli intervistati hanno incluso, prevalentemente, escursioni e guide turistiche, attività sportive (lezioni impartite da istruttori, attrezzature varie, ecc.) e servizi di pulizia.

Tab.3 Attività prodotte all’interno e/o all’esterno delle imprese turistiche calabresi (Marzo-Maggio 2004)

Trasporto Marketing Animazione Catering altrono 0,39 0,56 0,49 0,73 0,01

all’interno 0,42 0,28 0,19 0,13 0,136all’esterno 0,14 0,075 0,27 0,018 0,018

n.d. 0,05 0,085 0,05 0,12 0,83Tot. 1 1 1 1 1

Legenda: “n.d.”= dati non disponibili

Fonte: nostra indagine diretta

Dall’indagine è risultato che l’outsourcing è poco presente nel settore ricettivo calabrese: il 27% delle imprese acquista all’esterno l’animazione, il 14% il servizio di trasporto, il 7,5% il marketing e solo l’1,8% il catering o altro (Tab.3). Il servizio di animazione viene prodotto all’interno dell’impresa o acquistato da società di servizi specializzate con una differenza di otto punti percentuali.Il 73% delle imprese non offre il servizio di catering e il 13% lo produce direttamente. Il marketing non viene effettuato dal 56% delle imprese e il 28% lo produce all’interno.Il motivo per cui il 39% delle imprese non offre il servizio di trasporto può essere ricondotto al fatto che i clienti usano, in primo luogo, l’auto propria come mezzo di trasporto (cfr.par.3). Il 42% delle imprese offre il servizio di trasporto (navetta) per spostamenti brevi, di solito effettuati all’interno degli stessi villaggi, mentre il 14% lo acquista per le escursioni giornaliere.L’istogramma in Fig.8 fornisce un’indicazione del livello di outsourcing per tipologia di servizio.

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Fig.8 Outsourcing

Fonte: nostra indagine diretta

3 La Domanda di mercato: tipologia, provenienza e permanenza della clientela

Le caratteristiche della clientela ospitata nelle strutture ricettive delle imprese intervistate, distinte per segmento e per bassa e alta stagione sono sintetizzate nella tabella 4. Come per la tab.1, per riga si possono leggere i pesi associati ad ogni segmento, cosicché, incrociando una riga con una colonna, si può avere informazione della frazione di imprese intervistate che ha attribuito ad una specifica categoria una data percentuale11. Da una prima analisi della tabella 4 si può dedurre che il segmento più importante è rappresentato dalle famiglie in vacanza, poiché circa il 14% delle imprese intervistate attribuisce a questo segmento un peso superiore allo 0,9 in alta stagione, con una lieve differenza rispetto alla bassa stagione. Anche le coppie sembrano importanti nella composizione della domanda turistica: circa un quarto degli intervistati ha attribuito a questo segmento un peso attorno allo 0,3, prevalentemente in alta stagione. Al terzo posto si classificano i gruppi turistici e, a seguire, il turista singolo ma, per entrambe le categorie, il peso che risulta dall’indagine diretta per l’alta stagione è inferiore allo 0,3. Il segmento affari, il cui peso è stato valutato superiore allo 0,9 dal 4% delle imprese intervistate, include la clientela abituale che, per motivi di lavoro e spesso a seguito di convenzioni stipulate fra la struttura ricettiva e l’azienda, domanda il servizio ricettivo soprattutto in bassa stagione.

Gite scolastiche e congressi coprono una frazione, nel primo caso, molto piccola e, nel secondo, quasi trascurabile nella composizione della domanda turistica. A differenza delle regioni che ospitano le note città d’arte e che rappresentano le destinazioni tradizionali dei viaggi d’istruzione anche a lunga distanza, quelle organizzate nella nostra regione sono, probabilmente, escursioni giornaliere basate su un turismo di vicinanza (al massimo interregionale)12. Alla categoria “altro”, che include prevalentemente pensionati, studenti universitari, squadre sportive, stagisti, viene associata, in alta stagione, una percentuale inferiore allo 0,3 dal 2,7% delle imprese intervistate (dal 3,3% in bassa stagione).

11 Si rimanda alla nota n.3.12 Nel caso del segmento congressi, una ragione potrebbe essere individuata nella posizione geografica della Regione Calabria che, piuttosto periferica, rende problematica l’organizzazione di convegni con partecipanti provenienti da diverse parti d’Italia e dall’estero.

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Tab. 4 Tipologia di clientela delle imprese turistiche calabresi per alta e bassa stagione (Marzo-Maggio 2004)

ALTA STAGIONEcoppia turista singolo gruppi turistici famiglie affari gite scolastiche congressi altro

perc=0 0,2 0,671 0,618 0,1622 0,75 0,917 0,93 0,9470<perc<0,1 0,067 0,139 0,0566 0,0264 0,049 0,05 0,034 0,015

0,1<=perc<0,3 0,286 0,158 0,249 0,185 0,0717 0,0264 0,0264 0,02640,3<=perc<0,5 0,1886 0,0264 0,0528 0,1 0,0226 0,0075 0,011 0,00750,5<=perc<0,7 0,1584 0 0,015 0,2 0,03 0 0 0,00370,7<=perc<0,9 0,049 0,0037 0,0037 0,173 0,034 0 0 0

perc>=0,9 0,041 0 0,0037 0,1358 0,041 0 0 01 1 1 1 1 1 1 1

BASSA STAGIONEcoppia turista singolo gruppi turistici famiglie affari gite scolastiche congressi altro

perc=0 0,29 0,713 0,592 0,332 0,615 0,879 0,883 0,930<perc<0,1 0,0679 0,136 0,056 0,052 0,033 0,056 0,049 0,0075

0,1<=perc<0,3 0,267 0,113 0,2 0,185 0,09 0,0528 0,0528 0,0330,3<=perc<0,5 0,154 0,0264 0,071 0,098 0,03 0,011 0,015 0,00750,5<=perc<0,7 0,128 0,0037 0,037 0,143 0,049 0 0 0,0150,7<=perc<0,9 0,045 0,0037 0,0226 0,09 0,079 0 0 0,0037

perc>=0,9 0,045 0,0037 0,015 0,098 0,1 0 0 0,00371 1 1 1 1 1 1 1

Fonte: nostra indagine diretta

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La tabella 5 mostra la rilevanza delle diverse tipologie di clientela in bassa e alta stagione, utilizzando l’indice I1 [cfr. 1.1]. Come si può notare, viene confermata la posizione del segmento famiglie e di quello coppia, mentre l’indice attribuisce una rilevanza maggiore al segmento affari13. A seguire i gruppi turistici, il turista singolo e, con livelli quasi trascurabili, gli altri segmenti.

Tab.5 Tipologia di clientela delle imprese turistiche calabresi (Marzo-Maggio 2004)

ALTA STAGIONE BASSA STAGIONE

Coppia 0,3 0,274Turista singolo 0,052 0,048Gruppi turistici 0,089 0,126Famiglie 0,46 0,329Affari 0,1 0,22Gite scolastiche 0,01 0,017Congressi 0,01 0,019Altro 0,01 0,025Tot. 1 1

Fonte: nostra indagine diretta

Nella figura 9 sono riportati i dati relativi al numero di presenze nelle strutture ricettive per il 2003, distinti per servizio di pernottamento e servizio ristorante, per alta e per bassa stagione. L’asse delle ordinate rappresenta il numero di imprese che ha indicato un numero di presenze (n) minore di 10000, maggiore o uguale a 10000, e i dati non disponibili (n.d.).La frazione dei “non disponibile” è relativamente alta per tutte le categorie (l’informazione più completa riguarda il pernottamento del 2003). Di conseguenza, il grado di affidabilità delle risposte, già condizionato dalla grandezza del campione, risulta sensibilmente limitato.

Fig.9 Presenze nelle strutture ricettive

Legenda: pa= pernottamento in alta stagione; pb= pernottamento in bassa stagione; ra= ristorante in alta stagione; rb= ristorante in bassa stagione.

13 Ciò può essere attribuito al fatto che si è registrata una distinzione tra le imprese che non trattano tale segmento e quelle che, in virtù delle convenzioni stipulate con le aziende, gli attribuiscono, invece, un peso molto alto.

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Legenda: pa= pernottamento in alta stagione; pb= pernottamento in bassa stagione; ra= ristorante in alta stagione; rb= ristorante in bassa stagione.

Fonte: nostra indagine diretta

Un numero limitato di imprese (81) ha fornito informazioni sulle presenze nel 1994, anno precedente all’attuazione delle politica, anche se non per tutte sono disponibili i dati distinti per il servizio ristorante e per il pernottamento.Gli aspetti più evidenti possono riassumersi in due punti: a) il numero di presenze nel 2003 è aumentato rispetto all’anno base di riferimento, sia per il servizio pernottamento che per quello ristorante, sia per l’alta che per la bassa stagione; b) si registrano più presenze per il servizio di pernottamento che per quello di ristorazione. Dato, quest’ultimo, attribuibile al fatto che, nel campione, rientrano anche strutture ricettive che non offrono il servizio ristorante. Se si considerano le imprese che hanno fornito dati completi per le due tipologie di servizi e per gli anni 1994 e 2003 (solo 22 imprese), i risultati che si ottengono sono quelli rappresentati nella figura 9-bis..

Fig.9 Presenze nelle strutture ricettive relative al campione ristretto

Legenda: pa= pernottamento in alta stagione; pb= pernottamento in bassa stagione; ra= ristorante in alta stagione; rb= ristorante in bassa stagione.

Fonte: nostra indagine diretta

Le domande 4.3 e 4.4 del questionario sono volte a valutare la permanenza media dei turisti (Tab.6) e la loro provenienza (Tab.7). Per quanto concerne il primo aspetto, il tradizionale weekend (soggiorno di 1-3 gg) è quello più venduto in bassa stagione, mentre i soggiorni di durata media o lunga, cioè con un numero di giorni superiore a quattro, si registrano maggiormente in alta stagione. La frazione più bassa (in

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media il 4,8%), indipendentemente dalla stagione, è rappresentata dalla categoria “>15 gg”. Ciò, probabilmente, è dovuto al fatto che le permanenze superiori alle due settimane sono tipiche delle case di proprietà che non rientrano nell’indagine diretta.Con riferimento alla provenienza, la percentuale più alta (67%) sembra essere quella relativa al “resto d’Italia”, in primo luogo il Centro (48%). I turisti calabresi rappresentano circa il 20% della clientela presente nelle strutture ricettive della regione, gli stranieri europei il 14% e quelli provenienti da “altro continente” appena l’1,2%. Tab.6 Permanenza media dei turisti

I1

Durata del soggiorno Bassa Stagione Alta Stagione

1-3 gg 0,452 0,166

4-7 gg 0,292 0,644

7-15 gg 0,2181 0,233

>15 gg 0,041 0,034

Tot. 1 1

Fonte: nostra indagine diretta

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Tab.7 Provenienza geografica dei turisti14

Luogo di provenienza I1

Calabria     0,2  CS 0,212   CZ 0,133   KR 0,07   VV 0,062   RC 0,123 Resto d'Italia   0,672  Sud 0,25   Centro 0,45   Nord 0,3 Europa     0,142Altro continente     0,012Tot. 1

Fonte: nostra indagine diretta

Uno dei fattori che contribuisce a spiegare la limitata presenza di stranieri in Calabria può essere individuato nel fatto che solo recentemente la distribuzione dei prodotti turistici avviene attraverso tour operators nazionali e internazionali, nonché nelle difficoltà di collegamento presenti sul territorio. Nonostante la maggiore frequenza di voli da e per la Calabria durante il periodo estivo, la differenza nel volume passeggeri rispetto ad altre destinazioni turistiche è ancora notevole. La percentuale di stranieri più alta (in media il 27% del totale) si è registrata, infatti, nella zona di Tropea-Costa degli Dei, probabilmente, per la presenza significativa degli intermediari e la vicinanza, rispetto ad altre aree della regione, all’aeroporto di Lamezia Terme (circa il 66% delle imprese opera attraverso tour operators e circa il 60% ha indicato l’aereo come mezzo di trasporto usato dai turisti). Le difficoltà nel sistema dei trasporti spiegano anche la prevalenza di clienti provenienti dal Centro Italia: il 94,71% delle imprese intervistate, infatti, ha indicato l’auto propria come il mezzo di trasporto più usato dai loro clienti, circa il 32% ha indicato l’aereo e il 26% il treno; a seguire l’autobus, l’auto a noleggio e il taxi. I potenziali turisti settentrionali risultano, dunque, vincolati dalla maggiore distanza da percorrere per “consumare turismo calabrese”. La bassa percentuale di turisti provenienti dalle altre province della regione è da ricondursi essenzialmente a tre fattori: le case di proprietà, il fenomeno delle case in affitto non dichiarate, l’escursionismo. I primi due fattori provocano una forte distorsione nella stima della domanda turistica, mentre il terzo, a causa della durata giornaliera, esclude la richiesta di pernottamento e non è stato, dunque, direttamente rilevato con l’indagine diretta.

14 Si noti che la somma dell’indice I1 all’interno del segmento “Calabria” non è pari ad 1. Alcune imprese intervistate, infatti, pur indicando la Calabria come luogo di provenienza geografica dei clienti, non hanno fornito informazioni dettagliate relativamente alla suddivisione dei clienti per provincia all’interno del territorio regionale. L’indice I1 per le diverse province è stato, dunque, costruito in riferimento solo alle imprese che hanno fornito l’informazione completa.

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Schmidt, K. M.(1996). Contract Renegotiation and Option Contracts. The New Palgrave Dictionary of Economics and Law. Munich, Germany.

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APPENDICE

Tab. 8 Permanenza dei turisti - valori relativiBASSA STAGIONE1-3 gg 4-7 gg 7-15 gg >15 gg

perc=0 0,347 0,354 0,5 0,830<p<0,1 0,015 0,042 0,06 0,060,1<=p<0,3 0,1 0,22 0,166 0,060,3<=p<0,5 0,045 0,132 0,072 0,0260,5<=p<0,7 0,098 0,117 0,08 0,0150,7<=p<0,9 0,094 0,042 0,072 0p>0,9 0,294 0,094 0,05 0,007

ALTA STAGIONE1-3 gg 4-7 gg 7-15 gg >15 gg

perc=0 0,47 0,27 0,3 0,760<p<0,1 0,049 0,03 0,06 0,070,1<=p<0,3 0,166 0,185 0,223 0,10,3<=p<0,5 0,09 0,136 0,117 0,030,5<=p<0,7 0,068 0,136 0,098 0,0230,7<=p<0,9 0,05 0,1 0,094 0p>0,9 0,109 0,14 0,1 0,007

Fonte: nostra indagine diretta

TAB.9 Tour Operators e Quota di Mercato

TOUR OPERATOR QUOTA DI MERCATO

Polycastrum Viaggi 7,80%Eurotravel 7,45%Alpitour 5,76%Neckermann 3,72%Aviomar 3,00%Esperia 3,00%FTI 3,00%Show Tour 3,00%Eden Viaggi 2,37%Columbus 2,00%Orizzonti 2,00%Reghion Travel 2,00%Thomas Cook 2,00%Foderaro Viaggi 1,69%Kuoni 1,69%Tui 1,69%ViloraTour 1,69%Astro Sud 1,36%G tours 1,36%Beltour 1,00%Cit Emotion 1,00%Enotria Travel 1,00%ICI International 1,00%Isola Verde Viaggi 1,00%Itermar 1,00%

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Miranda 1,00%Titan tour 1,00%Viaggi del Ventaglio 1,00%Beltour 0,68%Big extra 0,68%Cisalpina 0,68%Compagnia dei Parchi 0,68%Derby Viaggi 0,68%Der Tour 0,68%Futura Hotel 0,68%Mister Go 0,68%Pace & Moy 0,68%Prima Raisen 0,68%Striano Viaggi 0,68%Svenobi 0,68%Tropea Vacanze 0,68%Adac 0,33%Aghimon Travel 0,33%Alitours 0,33%Arcobaleno 0,33%Bella Italia 0,33%Bolzano Tour 0,33%Blu Vacanze 0,33%Building Travel S.r.l. 0,33%Carlson 0,33%Conchiglia di Prato 0,33%Diplomax 0,33%Euro Parace 0,33%Evolution Travel 0,33%Feba Tour 0,33%Fair Guide 0,33%Fisher 0,33%Fonder Travel 0,33%For wind 0,33%Franco Rosso 0,33%Frouschtouristik 0,33%GG Travel 0,33%Grandi Viaggi 0,33%Holiday to Italy 0,33%Hotel Plan 0,33%Hotwings Viaggi 0,33%Hotusa 0,33%Iden Tour 0,33%Iper Club 0,33%Irenetravel 0,33%Isi International 0,33%Italtourist 0,33%Italmar 0,33%ITWC 0,33%Itinera 0,33%YoungRaizen 0,33%Lachinion 0,33%Last Minute 0,33%

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Secondo rapporto di ricerca sulla valutazione degli effetti occupazionali del Programma Operativo della Calabria

Le Marmotte 0,33%London Travel 0,33%Malatesta 0,33%Marytour 0,33%Max Viaggi 0,33%Meridia Our - Botricello 0,33%Meridiano 13 0,33%Meeting Point Calabria 0,33%Miramoa 0,33%Mondo Viaggi 0,33%MKN 0,33%Natur Travel 0,33%Opus Tour 0,33%Ota Viaggi 0,33%Parmatour 0,33%Pasitea Travel 0,33%Pianeta Terra 0,33%Pokemon 0,33%Quadrifoglio 0,33%Reggio Travel 0,33%Saga Hotel 0,33%San Marino 0,33%Senior 0,33%Serratore Viaggi e Turismo 0,33%Sestante 0,33%Solbec 0,33%Terra Racimg 0,33%Terra Reisen 0,33%Top 0,33%Touropa 0,33%Triada 0,33%Tuareg 0,33%Valtur 0,33%Venta Club 0,33%Vera Club 0,33%Welcome Italy 0,33%Yet Viaggi 2000 0,33%

100%

Fonte: nostra indagine diretta

Dipartimento di Economia e Statistica, Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS) 125

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Secondo rapporto di ricerca sulla valutazione degli effetti occupazionali del Programma Operativo della Calabria

Fig.10 Mesi di alta stagione

Fonte: nostra indagine diretta

Sull’asse delle ordinate è rappresentata la percentuale delle imprese che ha indicato come mese di alta stagione quello riportato sull’asse delle ascisse.

TAB. 10 Ambiti turistici ex delibera n. 5421 del 31 ottobre 1994

AREA COMUNI DI APPARTENENZA

1) AREA RIVIERA DEI CEDRI

Tortora, Praia a Mare, S. Nicola Arcella, Scalea, S.Maria del Cedro, Maierà, Diamante, Belvedere, Grisolia, Sangineto, Bonifati, Cetraro, Acquappesa, Guardia Piemontese, Fuscaldo, Paola.

2) AREA GOLFO DI S.EUFEMIA-RIVIERA DEGLI OLEANDRI

S. Lucido, Falconara, Fiumefreddo, Longobardi, Belmonte, Amantea, Nocera Tirinese, Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme.

3) AREA DELLA PENISOLA DI TROPEA-COSTA DEGLI DEI

Pizzo, Vibo, Briatico, Zambrone, Parghelia, Drapia, Ricadi, Joppolo, Nicotera.

4) AREA DELLA COSTA VIOLA Palmi, Seminara, Bagnara Calabra, Scilla.

5) AREA DELLA LOCRIDE E DEL GOLFO DI GERACE

Bova Marina, Palazzi, Brancaleone, Bruzzano, Ferruzzano, Bianco, Casignana, Bovalino, Ardore, S.Ilario, Portigliela fraz. Marina, Locri, Gerace, Siderno, Grotteria, Marina di Gioiosa Jonica, Paulonia, Stignano, Riace.

6) AREA DEL GOLFO DI SQUILLACE I comuni interessati sono quelli sulla costa che vanno da S. Caterina sullo Jonio a Squillace.

7) AREA DI CAPO RIZZUTO

Simeri Crichi, Soveria Simeri, Sellia Marina, Cropani Marina, Botricello, Belcastro, Steccato di Cutro, S. Leonardo di Cutro, Isola Capo Rizzato.

8) AREA DI PUNTA ALICEI comuni interessati sono quelli che vanno da Strongoli a Crosia.

9) AREA DELLA SIBARITIDECassano, Villapiana, Trebisacce, Amendolara, Roseto Capo Spulico, Montegiordano, Rocca Imperiale.

10) AREA DELLA MONTAGNA CALABRESE: 10.1) I comuni interessati per il Massiccio del Pollino sono: Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno, Morano

Dipartimento di Economia e Statistica, Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS) 126

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Secondo rapporto di ricerca sulla valutazione degli effetti occupazionali del Programma Operativo della Calabria

Calabro, Castrovillari, S. Lorenzo Bellizzi, Alessandria del Carretto, Oriolo più le frazioni dei comuni di Cerchiara e di Castroreggio.

10.2) I comuni interessati per l’Altopiano della Sila sono: S. Giovanni in Fiore, Bocchigliero, Longobucco, Spezzano della Sila, Celico, Spezzano Piccolo, Serra Pedace, Pedace, Appigliano, Pianecrati, Figline, Cellara, S. Stefano di Rogliano, Rogliano, Sorbo S. Basile, Taverna, Albi, Zagarise frazione, Cotronei, Castelsilano, Savelli.

10.3) I comuni interessati per le Serre sono: Cardinale, Torre Ruggero, Vallelonga, Simbario, Spadola, Brognaturo, Serra S. Bruno, Mongiana, Fabrizia, Stilo, Bivongi, Pazzano, Nardodipace.

10.4) I comuni per l’Aspromonte sono: S. Roberto, S.Eufemia d’Aspromonte, S.Stefano d’Aspromonte, Roccaforte del Greco, Roghudi.

10.5) I comuni del Comprensorio Ecologico Naturalistico sono: Maierato, Francavilla Angitola, Filadelfia, Polia, Monterosso, Capistrano, S. Nicola da Crissa.

11) AREE TERMALI

Alcuni ambiti già individuati comprendono zone a valenza termale, esistono tuttavia due micro-ambiti che devono arricchire le zone già individuate e sono: Spezzano Albanese, Altomonte e la stazione di Galateo.

12) COMPRENSORI URBANI

Tali ambiti vengono inseriti nella necessità di garantire incrementi della ricettività delle strutture esistenti nei capoluoghi di provincia e nei comuni limitrofi. Rientra in tali comprensori l’area urbana del comune di Corigliano e di Rossano.

Fonte: nostra indagine diretta

Dipartimento di Economia e Statistica, Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS) 127