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AA 2020-21 1 Cap. 8: Idraulica Questo capitolo applica le leggi della meccanica ai liquidi. A differenza di quanto accade in un corpo solido, le particelle che costituiscono un liquido non esercitano tra loro la forza di coesione sufficiente per dare al corpo una forma propria. Per aggirare le difficoltà legate al fatto che i liquidi non hanno forma propria, i concetti di forza e massa sono sostituiti da quelli di pressione e densità. La tabella seguente illustra la corrispondenza tra alcune grandezze e concetti usati in meccanica dei solidi e i corrispondenti concetti introdotti in idraulica. meccanica dei solidi idraulica forza pressione massa densità attrito dinamico viscosità reazione vincolare spinta di Archimede teorema dell’energia cinetica equazione di Bernoulli Le forze attrattive tra le molecole di un liquido, seppure meno intense che in un solido, sono comunque sufficienti a dare al corpo un volume ben definito. Questo non succede per i corpi aeriformi (gas o vapori 1 ). Le forze intermolecolari di un gas sono così piccole che le molecole sono molto distanti tra loro e il gas non ha né forma né volume propri, ma la forma e il volume del contenitore. In un liquido invece le molecole sono comunque molto vicine tra loro ed è spesso estremamente difficile ridurre il volume di un liquido per compressione. In queste condizioni si può assumere che i liquidi sono corpi incomprimibili. Dopo la definizione di densità e pressione, questo capitolo illustra alcuni concetti di statica dei liquidi, o idrostatica (principio di Archimede, principio dei vasi comunicanti) e di dinamica dei liquidi, o idrodinamica (moto laminare e turbolento, viscosità, equazione di continuità ed equazione di Bernoulli). Densità La densità è il rapporto tra la massa m di un corpo ed il volume V da esso occupato: =m/V Le unità sono quindi [Kg][m] -3 . Densità dell'acqua distillata a 4 C°= 1000 Kg/m 3 ; Densità dell'acqua di mare a 15 C°= 1025 Kg/m 3 ; Densità del plasma sanguineo a 25 C°= 1027 Kg/m 3 ; Densità del sangue intero a 25 C°= 1059 Kg/m 3 (valori normali tra 1041 e 1062) La densità relativa o peso specifico è invece il rapporto tra la densità del corpo e quella dell'acqua distillata a 0 C° (numero adimensionale) 1 Gas è un fluido che si trova allo stato aeriforme in condizioni “normali”; vapore un aeriforme che “normalmente” si trova invece allo stato liquido. Ad esempio, l’ossigeno allo stato aeriforme è considerato un gas perché passa dallo stato liquido a quello aeriforme a temperature molto basse; l’acqua allo stato aeriforme è considerata un vapore perché in condizioni “normali” si trova allo stato liquido.

Cap. 8: Idraulica

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Page 1: Cap. 8: Idraulica

AA 2020-21

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Cap. 8: Idraulica

Questo capitolo applica le leggi della meccanica ai liquidi. A differenza di quanto accade in un

corpo solido, le particelle che costituiscono un liquido non esercitano tra loro la forza di coesione

sufficiente per dare al corpo una forma propria. Per aggirare le difficoltà legate al fatto che i liquidi

non hanno forma propria, i concetti di forza e massa sono sostituiti da quelli di pressione e densità.

La tabella seguente illustra la corrispondenza tra alcune grandezze e concetti usati in meccanica dei

solidi e i corrispondenti concetti introdotti in idraulica.

meccanica dei solidi idraulica

forza pressione

massa densità

attrito dinamico viscosità

reazione vincolare spinta di Archimede

teorema dell’energia cinetica equazione di Bernoulli

Le forze attrattive tra le molecole di un liquido, seppure meno intense che in un solido, sono

comunque sufficienti a dare al corpo un volume ben definito. Questo non succede per i corpi

aeriformi (gas o vapori1). Le forze intermolecolari di un gas sono così piccole che le molecole sono

molto distanti tra loro e il gas non ha né forma né volume propri, ma la forma e il volume del

contenitore. In un liquido invece le molecole sono comunque molto vicine tra loro ed è spesso

estremamente difficile ridurre il volume di un liquido per compressione. In queste condizioni si può

assumere che i liquidi sono corpi incomprimibili.

Dopo la definizione di densità e pressione, questo capitolo illustra alcuni concetti di statica dei

liquidi, o idrostatica (principio di Archimede, principio dei vasi comunicanti) e di dinamica dei

liquidi, o idrodinamica (moto laminare e turbolento, viscosità, equazione di continuità ed equazione

di Bernoulli).

Densità

La densità è il rapporto tra la massa m di un corpo ed il volume V da esso occupato:

=m/V

Le unità sono quindi [Kg][m]-3

.

Densità dell'acqua distillata a 4 C°= 1000 Kg/m3;

Densità dell'acqua di mare a 15 C°= 1025 Kg/m3;

Densità del plasma sanguineo a 25 C°= 1027 Kg/m3;

Densità del sangue intero a 25 C°= 1059 Kg/m3 (valori normali tra 1041 e 1062)

La densità relativa o peso specifico è invece il rapporto tra la densità del corpo e quella dell'acqua

distillata a 0 C° (numero adimensionale)

1 Gas è un fluido che si trova allo stato aeriforme in condizioni “normali”; vapore un aeriforme che “normalmente” si

trova invece allo stato liquido. Ad esempio, l’ossigeno allo stato aeriforme è considerato un gas perché passa dallo stato

liquido a quello aeriforme a temperature molto basse; l’acqua allo stato aeriforme è considerata un vapore perché in

condizioni “normali” si trova allo stato liquido.

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Pressione

La pressione P esercitata da una forza F che agisce su una superficie di area A è la componente

della forza perpendicolare alla superficie, FN, divisa per l'area A:

P = FN /A

La pressione quindi non è un vettore, ma una grandezza scalare (non esiste una “direzione” della

pressione). L’unità di misura nel sistema MKS è [N][m]-2

; questa unità è detta Pascal [Pa]. Sono

però ancora molto in uso altre unità di misura della pressione:

1) Il millimetro di mercurio [mmHg], definita come la

pressione esercitata dal peso di una colonna di mercurio alta

1 mm. E' detta anche Torricelli [Torr], in onore di

Evangelista Torricelli che inventò un barometro a mercurio

con cui dimostrò nel 1644 che l'aria ha un peso. In medicina

è usato per misurare la pressione sanguinea.

1 mmHg=133 Pa

2) Il centimetro d'acqua (cmH2O), definito come la

pressione esercitata dal peso di una colonna d'acqua alta 1

cm. In medicina si usa per misurare la pressione dei gas nei

polmoni, e la pressione intrapleurica.

1 cmH2O= 0.735 mmHg

3) L' atmosfera (atm), definita come pressione atmosferica

"media".

1 atm =760 mmHg 101000 [Pa]

barometro di Torricelli

Page 3: Cap. 8: Idraulica

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Esempio. Pulite una parete con una scopa cattura polvere. La piattina ha dimensione 25cm 10 cm;

esercitate una forza di 20 [N] tenendo il bastone inclinato di 60°. Con che pressione il panno pulisce la

parete?

La componente di F normale alla parete è

FN=20sen 60° =20 0.866 =17.3 [N];

L'area di contatto A è 2510=250 cm2. Poiché

1 cm= 10-2

m

1 cm2=10

-4 m

2

allora A= 25010-4

m2

La pressione è P=17.3/(25010-4

)=692 [Pa]

Esempio: uno sciatore di 70 kg calza un paio di scarponi. L’area della suola di ogni scarpone è A1=150

cm2, l'area di ogni sci è A2=1540 cm

2.

Quale pressione esercita il peso dello sciatore:

1) sugli sci?

2) sulla neve?

3) sulla neve se lo sciatore scende da una pista con pendenza di 30° rispetto all'orizzontale?

Nei sistema MKS, il modulo del peso è

|P| = 70x9.8 = 686 [N]

Inoltre:

A1=0.015 [m]2

A2=0.154 [m]2

Quando lo sciatore è fermo in orizzontale,

la componente del peso perpendicolare agli

sci è il modulo della forza peso:

La pressione sugli sci è nulla tranne che nel

punto di contatto tra suola e sci, dove vale:

P1= 686/(2A1)= 686/0.03= 22867 [Pa]

La pressione esercitata dagli sci sulla neve

è:

P2= 686/(2A2) = 686/0.308=2227 [Pa]

La componente perpendicolare alla neve

del peso dello sciatore quando scia sulla

pista è:

PN=| P | cos 30°= 686 x0.866= 594 [N]

e la pressione sulla neve è:

P3= 594/( 2As)=594/0.308=1929 [Pa]

Page 4: Cap. 8: Idraulica

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Esempio: sensori elettronici particolarmente sottili (<0.1 mm) rilevano carichi su aree molto

piccole. Vengono disposti numerosi su di una griglia flessibile (tipo tappetino) per fornire una

immagine dettagliata del profilo di pressione.

Nei casi precedenti abbiamo calcolato la pressione sulla faccia di un solido (lo strato di neve, la

superficie degli sci, ecc). In idraulica interessa invece la pressione su di un punto in un liquido.

Per definire la pressione in un liquido, possiamo immaginare che N creature minuscole abbiano

creato una sferetta vuota di raggio r intorno a un punto M. La sferetta vuota è immersa nel liquido,

quindi queste creature dovranno spingere con le mani le molecole di liquido su tutta la superficie

interna della sfera per evitare che questa si richiuda. La i-esima creatura spingerà con la forza |Fi|

perpendicolarmente alla superficie Ai, esercitando quindi la pressione Pi=|Fi|/Ai.

Chiamiamo Pr la media delle pressioni Pi (con i=1, 2, …, N) esercitate da queste creature.

La pressione P nel punto M è il limite raggiunto da Pr quando il raggio r tende a zero.

Pressione Relativa. E’ la differenza rispetto alla pressione atmosferica (o più in generale rispetto ad

una pressione di riferimento). La pressione sanguinea viene misurata come pressione relativa

rispetto alla pressione atmosferica e non come pressione assoluta. Quindi se la pressione sanguinea

media è di 100 mmHg, ciò significa che la pressione assoluta del sangue è in realtà di 100+760=860

mmHg quando la pressione atmosferica durante la misura è di 1 atmosfera.

Page 5: Cap. 8: Idraulica

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Principio di Archimede

Consideriamo un volume V all'interno di un liquido di densità 0 in equilibrio. Il volume V di

liquido pesa P0 =0Vg, dove g è l’accelerazione di gravità. Poiché il liquido è in equilibrio, per il I

principio della statica le particelle che circondano il volume esercitano una forza complessiva A

diretta verso l'alto che compensa esattamente il peso diretto verso il basso. Per cui:

A = -0Vg

Questa forza è detta forza di sostentamento o spinta di Archimede.

Sostituiamo il volume di liquido V con un corpo di uguale volume e forma, ma di densità >0,

appeso ad un cavo. Il peso del corpo è P =Vg.

In assenza del liquido, per il I principio della statica T+P =0, cioè

T = - P

quindi la tensione T del cavo è opposta al peso:

T = -Vg

Esempio di Spinta di Archimede. Una sfera di densità e volume V è appesa ad un cavo: per il I principio della statica

la tensione nel cavo è T=-P, con P=Vg (pannello di sinistra); se il corpo viene immerso in un liquido di densità 0<,

il modulo della tensione |T| diminuisce per la spinta idrostatica A esercitata dalle molecole di liquido che circondano

la sfera (pannello centrale). Per ottenere A consideriamo il liquido complessivo come composto da una sfera di liquido

di volume V immersa in equilibrio nel liquido stesso (pannello di destra): il peso di questa sfera, P0=0Vg, è ora

equilibrato dalla sola spinta di Archimede e quindi A=- P0.

Page 6: Cap. 8: Idraulica

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Se il corpo fosse immerso nel liquido, agirà anche la forza A.

Per il I principio di equilibrio: T+A +P = 0

e la tensione nel cavo si riduce a: T = -P -A =

=-Vg +0Vg =

= -(-0)Vg

Quindi è come se la densità del corpo si riducesse da a -0, o in altre parole è come se il corpo

pesasse meno quando è immerso in acqua.

La riduzione apparente di peso è pari al peso del liquido spostato dal corpo.

Se la densità del corpo fosse minore della densità del liquido, allora <0. In tal caso la componente

verticale della tensione T= -(-0)Vg, è negativa. Quindi il vettore T sarebbe diretto verso il basso.

Ma poiché un cavo non può spingere verso il basso, la risultante delle forze che agiscono sul corpo,

FR=A -FC, non è più nulla e il corpo non è in equilibrio. Esso si sposterà verso l’alto fino a

raggiungere il pelo libero del liquido, dove galleggerà.

Quando il corpo galleggia, si trova di nuovo in equilibrio. Sia VS il volume sommerso del corpo che

galleggia. La forza di sostentamento A, ora pari a -0VSg, deve pareggiare il peso del corpo -Vg.

In modulo:

0VSg=Vg

da cui

VS/V =/0

Quindi la frazione di volume sommersa di un corpo che galleggia è pari al rapporto tra la densità del

corpo e del liquido.

Esempio. Calcolare la frazione sommersa di un

iceberg sapendo che la densità del ghiaccio è

920[Kg][m]-3

, quella dell’acqua di mare è 1025

[Kg][m]-3

.

La densità dell'acqua di mare è:

0= 1025 [kg][m]-3

Quindi:

/0= 920/1025=

=0.898=

=89.8 %

circa il 90% dell’iceberg è sommerso.

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La forza di sostentamento è utilizzata in certe tecniche di riabilitazione in cui il paziente esegue

esercizi in acqua. In questo modo muscoli ed articolazioni sono soggetti a forze minori che in aria,

perché viene sottratta la spinta di Archimede alla forza di gravità.

Similmente, gli astronauti si esercitano in vasche di immersione per simulare una ridotta gravità.

Page 8: Cap. 8: Idraulica

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8

Flusso Laminare e Flusso Turbolento.

Immaginiamo un liquido inizialmente fermo in un tubo chiuso da un rubinetto. Se apriamo

progressivamente il rubinetto, il liquido uscirà dal tubo con velocità sempre maggiore. Potremmo

osservare che inizialmente, a bassa velocità, il liquido scorre in modo molto regolare; poi, superato

un certo valore di velocità, osserveremo fluttuazioni disordinate e casuali. Si dice che il moto del

liquido è passato da un flusso laminare ad uno turbolento.

Flusso laminare e turbolento dell’acqua che esce da un rubinetto (sinistra e centro),

e del fumo che sale da una sigaretta (destra).

Quando il flusso è laminare, il liquido scorre per “straterelli” paralleli (lamine). Le lamine di liquido

vicine alle pareti del condotto scorrono più lentamente di quelle al centro del condotto, ma

comunque tutte le lamine si mantengono parallele durante il moto.

Quando si supera una certa velocità, le lamine cominciano a diventare “instabili”: non si muovono

più parallelamente le une alle altre, ma cominciano a contorcersi e ad aggrovigliarsi tra loro. Se si

aumenta ulteriormente la velocità, la struttura delle lamine scompare ed il moto diventa turbolento.

La velocità di ogni particella è un vettore con direzione e verso che cambia continuamente in

maniera casuale, ma in media è diretto nel verso di uscita del condotto. In termini statistici, ora le

particelle di fluido si muovono con la stessa velocità media lungo tutta la sezione del condotto.

distribuzione della velocità delle particelle di un liquido in una sezione di un condotto per un flusso

laminare (sinistra) e per un flusso turbolento (destra)

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Equazione di continuità

Supponiamo che un fluido incomprimibile riempia completamente un condotto (ad esempio, un

tubo). A regime la portata che entra da una estremità del tubo, I1, è ad ogni istante uguale a quella

che esce dall'altra estremità, I2:

I1=I2

La portata è il volume che scorre nell’unità di tempo, I=V/t. Quindi I1=I2 implica che il volume

che entra nel periodo t, V1, è uguale al volume che esce nello stesso periodo, V2:

V1=V2

Siano A1 ed A2 le aree delle sezioni all'ingresso ed all’uscita del tubo.

Se il moto fosse turbolento, le velocità hanno un profilo uniforme sulle due superfici: chiamiamo v1

e v2 queste velocità. Se il moto fosse laminare, il profilo di velocità non è uniforme e chiamiamo v1

e v2 le velocità medie del profilo.

In entrambi i casi, lo spazio percorso nel tempo t da una particella di fluido che entra in A1 è

x1= v1t,

e il volume di fluido che entra nello stesso istante di tempo è

V1= A1x1=

=A1v1t

Nello stesso tempo una particella che esce da A2 percorre lo spazio x2= v2t e il volume che esce

da A2 è V2= A2v2t. Dalla uguaglianza dei due volumi otteniamo:

A1v1= A2v2

Quindi l’equazione di continuità implica che in ogni punto di un condotto è costante il prodotto tra

la sezione del condotto è la velocità media del liquido.

Ad esempio, se una arteria presenta una stenosi (restringimento), allora la velocità del sangue nel

punto di restringimento aumenta in modo inversamente proporzionale all’ampiezza del lume del

vaso:

v2= v1A1/ A2

Similmente, la velocità diminuisce in presenza di un aneurisma.

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Andamento della velocità del sangue all’interno di un arteria che presenti una stenosi (sinistra), o

un aneurisma (destra)

Rappresentazione artistica del restringimento del lume di un'arteria a causa di una placca di

colesterolo.

Confronto tra una aorta normale e una con aneurisma addominale

Page 11: Cap. 8: Idraulica

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Viscosità

La viscosità è una sorta di "attrito interno dei fluidi" dovuto alla resistenza che incontrano gli strati

di fluido a scorrere gli uni sugli altri. La viscosità generalmente si riduce con la temperatura.

Sperimentalmente si è visto che le forze di attrito viscoso che si creano su di un corpo che si muove

in un fluido, Fd dipendono dalla forma del corpo, dalle caratteristiche del fluido, e sono

proporzionali alla velocità del corpo:

Fd=-Kv

dove K è un coefficiente che dipende dalla forma del corpo, ed un coefficiente che dipende dalla

natura del liquido.

è chiamato coefficiente di viscosità.

E’ possibile misurare misurando la velocità con cui una sfera affonda nel liquido. Quando la sfera

ha raggiunto la velocità limite (velocità costante di affondamento) la somma delle forze di attrito Fd

e della spinta di Archimede A deve uguagliare la forza peso w. Infatti dato che l’accelerazione della

sfera è nulla quando raggiunge la velocità limite, la risultante delle forze che agiscono sulla sfera

deve essere nulla per la II legge di Newton.

Si è osservato che per una sfera di raggio R che affonda con la velocità limite v, il coefficiente K

vale 6R. Quindi misurando la velocità limite v e calcolando |Fd|= |w|-|A| si ricava da:

|Fd|=(6R)v

.

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Equazione di Bernoulli.

Proposta nel 1738 da Daniel Bernoulli, esprime il lavoro compiuto su di un fluido in funzione delle

variazioni di energia potenziale e cinetica.

Essa è valida se:

1) il fluido è incomprimibile (si può applicare l'equazione di continuità);

2) il fluido non è viscoso (si possono trascurare gli attriti interni);

3) il flusso è laminare (non ci sono componenti di velocità trasversale al moto che contribuiscono

all’energia cinetica);

4) il regime è stazionario (la velocità del fluido non cambia nel tempo).

Nel capitolo precedente avevamo visto che:

La = EP+EK +Q

dove La =lavoro delle forze applicate ad un corpo;

EP= variazione di energia potenziale;

EK= variazione di energia cinetica;

Q= energia dissipata dalle forze di attrito.

Immaginiamo che un liquido riempia un condotto di sezione variabile, la cui area sia Aa e Ab sulle

due estremità (vedi figura). Pa e Pb siano le pressioni sulle due facce alle estremità del condotto.

Alle due pressioni corrispondono le forze AaPa e AbPb perpendicolari alle superfici.

Esprimiamo ora La , EP, EK, Q in funzione della pressione, velocità del fluido e quota alle due

estremità del condotto.

Page 13: Cap. 8: Idraulica

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La. Se il liquido si sposta di una quantità xa e xb, le due forze compiono il lavoro:

La= AaPaxa- AbPbxb=

=(Pa- Pb)V

dove V è il volume di liquido spostato.

Q. Poiché abbiamo ipotizzato non ci siano attriti, non ci sarà energia dissipata: Q=0.

EP. La variazione di energia potenziale del liquido spostato è EP=mgh con m=V, cioè:

EP=Vg(yb-ya).

EK. Se le sezioni di entrata ed uscita sono differenti, anche la velocità di entrata, va, è diversa da

quella di uscita vb e dobbiamo considerare la variazione di energia cinetica EK=½mvb2 -½mva

2

cioè: EK = ½V(vb2 -va

2)

Quindi La = EP+EK +Q può essere riscritta:

(Pa- Pb)V=V g(yb-ya)+ ½V(vb2 -va

2)

o:

Pa+g ya +½va2=Pb+g yb+½vb

2

Esempio. La pressione sanguinea all'interno di un aneurisma è maggiore o minore rispetto al resto

dell'arteria?

Consideriamo l'arteria in posizione orizzontale: y1=y2 . L'equazione diventa:

P1+½v12=P2+½v2

2

All'interno dell'aneurisma la velocità è minore (equazione di continuità): v2 < v1

di conseguenza

P2 > P1

Page 14: Cap. 8: Idraulica

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14

Equazione di Bernoulli nella statica Se il liquido è in quiete, v=0 e l’equazione diviene:

Pa=Pb+ g (yb- ya)

Esempio. Un sommozzatore si immerge a 10 m di profondità.

A quale pressione è sottoposto?

Applichiamo l’eq. Pa=Pb+gh con:

Pb =Pressione Atmosferica=101000 [Pa];

=1000 [kg][m]-3

;

yb= quota del pelo dell’acqua=0 [m]; ya=-10 [m];

h= yb- ya=10

Pa= Pb+gh =101000+1000x9.8x10=199000 [Pa].

Quindi a 10 metri di profondità la pressione è doppia rispetto alla

superficie.

Esempio. La pressione media del sangue misurata al braccio (arteria brachiale) è 100 mmHg;

qual è la pressione sanguinea alle caviglie, se si trovano 130 cm sotto al braccio?

Applichiamo l’eq. Pa=Pb+gh con

Pb =100 mmHg=13300 [Pa];

=1059 [kg][m]-3

;

yb= quota del braccio=0 [m];

ya=-1.3 [m];

h=yb- ya=1.3

Pa= Pb+gh =

=13300+10599.81.3=

=26792 [Pa]=

= 201 mmHg.

Quindi durante la postura eretta le arterie delle

caviglie devono sopportare una pressione

sanguinea di oltre 100 mmHg superiore rispetto a

quella misurata all'arteria brachiale, mentre in

posizione supina h=0 e le pressioni nel braccio e

nella caviglia sono simili.

Page 15: Cap. 8: Idraulica

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Vasi comunicanti. Consideriamo due contenitori separati, posti sullo stesso piano e riempiti

parzialmente dello stesso liquido. I livelli del liquido avranno in genere altezze differenti, h1 e h2.

Le pressioni sulla superficie dei due liquidi saranno uguali e pari alla pressione atmosferica, mentre

le pressioni sul fondo dei due contenitore saranno diverse e rispettivamente uguali a:

P1= Patm+gh1 e

P2= Patm+gh2

Immaginiamo ora di collegare le basi dei due contenitori con un tubo orizzontale. Alle due estremità

del tubo si formerà una differenza di pressione, P2-P1, che compirà un lavoro spostando una quantità

di liquido da un contenitore all’altro. Questo processo si fermerà solo quando P1=P2. Questa

condizione implica che anche h1=h2. Quindi:

la superficie libera di un fluido in quiete in vasi comunicanti

si trova alla stessa altezza in tutti i vasi

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16

Esempio d’uso dei vasi comunicanti.

Sifone

Torre d'acqua per distribuire l’acqua nelle abitazioni di un paese raggiungendo anche i piani alti

Antica torre d’acqua restaurata che riforniva le locomotive della stazione di Porta Garibaldi (MI)

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Manometro

L’equazione di Bernoulli ci permette di

capire il funzionamento del manometro

usato nella misurazione della pressione

arteriosa con manicotto gonfiabile al

braccio. Nella versione originale

(modello di Riva-Rocci) il manometro

era costituito da un tubo di vetro

contenente mercurio. Il tubo era aperto ed

a contatto ad una estremità con la

pressione atmosferica, all’altra con la

pressione del manicotto posto sul braccio

del paziente. Con riferimento alla figura,

P è la pressione nel manicotto che si

vuole misurare. Applicando l’equazione

di Bernoulli alla pressione alla base del

tubo ad U otteniamo: a sinistra

PU=P+gy1; a destra PU=Patm+gy2. Si

ricava:

P= Patm+gh

Nota: attualmente si usano manometri in cui il fluido manometrico invece di salire in una canna esercita la pressione su

di una membrana deformabile. La deformazione della membrana viene convertita in un segnale elettrico, poi elaborato e

trasformato in una misura di pressione.

Flussimetro

La velocità di flusso di un liquido può essere misurata con un Tubo di Venturi schematizzato nel

disegno. Applicando l’equazione di Bernoulli ai punti 1 e 2 del tubo abbiamo che:

P1+½v12=P2+½v2

2. Per l’equazione di continuità A1v1=A2v2 cioè v2= v1 A1/A2.

Sostituendo abbiamo che: P1- P2 = ½v12 [(A1/A2)

2-1] La misura della differenza P1- P2 ottenibile

dalla misura di y1-y2 ci permette di ricavare v1.

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Resistenze Idrauliche

Se applichiamo l’equazione La = EP+EK+Q ad un fluido viscoso, non possiamo trascurare

l’energia dissipata Q dalle forze di attrito viscose.

Se il tubo è orizzontale, EP=0. Se è a sezione costante, EK=0 (per l’eq. di continuità, va= vb). In

tal caso La=Q cioè

(Pa-Pb)Ax=Q.

Quindi le forze viscose provocano una caduta di pressione P= Pa-Pb ai capi del tubo. Abbiamo

visto che le forze di attrito viscoso aumentano proporzionalmente alla velocità del fluido, e quindi

alla portata di liquido "I" nel tubo. Quindi avremo che P è direttamente proporzionale alla portata

del fluido nel tubo:

P=R× I

Il coefficiente di proporzionalità R (=P/I) è detto resistenza idraulica.

Esempio. Calcoliamo la resistenza totale del sistema vascolare.

In un adulto normale, I=0.83x10-4

m3/s;

P = caduta di pressione dall’inizio dell’aorta alla fine dei capillari=90 mmHg = 1.2 x 104 [Pa].

Quindi

RTOT = P/I

=1.2 x 104/0.83x10

-4

= 1.44x108 [N][s][m]

-5.

La resistenza idraulica:

dipende dalla forma della sezione del tubo;

aumenta con la lunghezza L del tubo;

aumenta con la viscosità del liquido;

diminuisce con l’area A della sezione del tubo.

Per un condotto di sezione circolare di raggio r, come può essere in prima approssimazione un vaso

sanguineo, si ha:

4

8 LR

r

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Resistenza Idraulica Complessiva di due Condotti in Serie.

Immaginiamo un condotto composto da due sezioni in serie di resistenza R1 ed R2

Per comodità rappresentiamo ogni singolo condotto i come un blocco caratterizzato dalla sua

resistenza idraulica Ri e attraversato dal flusso I:

La resistenza complessiva del condotto è: R = R1 + R2

Dimostrazione

21

3221

3221

31

RR

I

PP

I

PP

I

PPPP

I

PPR

Page 20: Cap. 8: Idraulica

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Resistenza Idraulica Complessiva di due Condotti in Parallelo.

Sia il condotto composto da due sezioni in parallelo di resistenza R1 ed R2

la resistenza complessiva del condotto, R

è data dalla formula: 21

111

RRR cioè: R=

1 2

1 2

R R

R R

Dimostrazione

R=(Pb - Pa)/I quindi

I=(Pb - Pa)/R (eq.1)

ma

I = I1+I2 =21 R

PP

R

PP abab

=

=

21

11

RRPP ab (eq.2)

Uguagliando i termini a destra di (eq.1) ed (eq.2) si ottiene

(Pb - Pa)/R =

21

11

RRPP ab

cioè

21

111

RRR

Page 21: Cap. 8: Idraulica

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In generale: date N resistenze in serie:

la resistenza risultante R è:

date N resistenze in parallelo:

la resistenza risultante R è data dall'espressione:

Page 22: Cap. 8: Idraulica

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Esempio. Schema del circuito idraulico del sistema cardiovascolare. E' composto da numerosi

distretti in parallelo (sinistra). La resistenza complessiva di ciascun distretto è composta dalla serie

delle resistenze di condotti (arterie, arteriole, capillari, venule e vene) a loro volta disposti in

parallelo (destra). In condizioni normali, il moto del sangue è laminare in tutto il circuito.