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Capelli Dizionario

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  • -1

  • MANUALI HOEPLI

    LEXICON ABBREVIATURARUM QUAE IN LAPIDIBUS, CODICIBUS ET CHARTIS

    IJRAESERTIM MEDII-AEVI OCCURRUNT

    DIZIONARIO DI ABBREVIATURE LATINE ED ITALIANE

    USATE NELLE CARTE E CODICI SPECIALMENTE NEL MEDIO-EVO

    riprodotte con oltre 13000 segni incisi Aggiuntovi uno studio slIlla brac1,igra{ia medioevale, 11/1 prontuario

    di SIGLE EPIGRAFICHE, l'anlica nllmertlzionc romana ed arabiclI, i IllOIlOaralllulf, ed i segni indicllnti 1l10ne/e, pesi, Inisure

    PER cunA nI

    ADRIANO CAPPELLI Archivista-p"teogr:1fo presso il R Archivio di SUto in Mit.lIlo .

    . ULHJCO HOEPLI EDITORE-I.IBRAIO DELLA REAL CASA

    MILANO

    1899

  • PROPRIET LETTERARIA

    Tip, A. Lombardi di M, Bellinzaghl MIL',;;O - l

  • Z/II CIS ISqq

    PREFAZIONE

    La Brachigrafia, ossia l'arte di sCl'ivere ahbre-vialo, sorta fin dai tempi pi antichi per la necessita di economizzare scrivendo il tempo e specialmente lo spazio; se raggiunse assai hene questi ue scopi,

    non manc, n cessa pur oggi di esser causa di molti e gl'avi errori nell' interpretazione delle antiche scrit-ture. L'insegnamenlo teorico del sistema brachigra-fico medioevale, nonostante debba ritenersi utilissimo ad ogni studioso di paleografia, pur sempre, checch

    r si dica, insufficiente, essendo noto a quante eccezioni vanno soggette quasi tutte le regole teoriche, n po-tendosi dare norme sicure per l'interpretazione di molte sigle, tronca menti, contrazioni e segni conven-zionali che soltanto i pi provetti paleografi sono oggi in gl'ado di decifrare.

    Il presente Dizionario di Abbreviature, (lavoro che si tenta oggi per la prima volta in Italia), fu dunque compilato allo scopo di supplire, in tale ma-leda, all'insufficienza dell'insegnamento teorico, come gia fecero, con gran~succe~s_q. ~ .. ~ . ermapia il Wal-

    . ,M32Q1.'("jq O'9;'''OdbyGOOgle

  • - VI-

    llier (1), VCl'SO la meta dello scorso secolo c plU l'e-centemcntc in Francia lo Chassant (~), per non dire di altl'i (a). Ma tali opere, oltrc all'essCl' oggi divenute assai ral'e, fUl'ono compilate pi specialmcnte pel' Iu intcrpretazionc di codici e clll'te de~li al'chivi tede-schi, francesi od inglesi, c in esse di conseguenzu fanno difetto moltissime abbreviatUl'c di uso frequente nelle cade dci nostl'i paesi. Da ci l'utilitit pel' gli studiosi, di un dizional'io, il quale, pUI' non tr!1scu-rando le abbl'cviatUl'e usate nclle altre pal'ti d'EUI'OpU, ponga in luce anche quellc chc s'incontI'ano quasi esclusivamente su carte e codici d' Ilalia.

    L'indirizzo scicntifico che hanno pl'CSO oggigiorno gli studi stol'ci, filologici e lellerllri, appassionando sempl'c pi i giovani allc indagini archivistiche ed allc discipline paleografiche, mi fa Spel'llI'C vcnga bene accolto il pl'esente manuale, che dovrcbbc essCl'e come una guida che aiuti in molli casi lo studioso a supe-rare qucsta difIcoltit delle abbrcviature, scmpre con-

    (1) Lexicon diplomaticum, abbreviationes syllabarum et vocum in diplomatibus et codicibus a seculo VIII ad XVI usqne occurrentes exponens, iunctls alphabetis et scripturae speciminibuR integria, studio Joannis Ludoltl Waltherij, etc. Ulmae, 1756.

    (2) Dlctionnaire des Abrviations latines et franaises usites dans les inscriptions lapidaires et mtalliques,les manuacrits et Ics chartes du Moyen Age. Paris, 1884, cinquime dition.

    (3) N. De Wai!1y. Elments de Palographie. Pari s, 1838, vol. 2. -Abbreviaturae vocabulorum, Hulakosky. Pragae, 1853. - M. Prou, Ma nuel de Paleographie latine et franaise. Pari s, 1890, pago 193 e sego -Per la parte teorica veggasi: Wattembach, Anleitung zur lateinischen paleographie. Leipzig, 1877, pago ~ e seg.; l'ottimo lavoro del pro fessore Cesare Paoli, Le abbreviature nella Paleografla latina del Medio Evo, saggio metodico pratico. Firenze, 1891. - Zanino Volta. Delle ab breviature nella Paleogratla latina, studio. Milano, 1892. - C. 'Mala gola, Sunti delle lezioni del corso ufficiale di Paleogratla e diploma tica. Bologna, 1697, pago lO e sego

  • - VII-

    I sidel'ata come gl'avissima anche dai pi chiuri paleo-gI'afi (I).

    E qui sento il dovere di ringraziare pubblicamente il calligrafo signor Antonio Zennat'o, Sotto-Assistente presso il R. Archivio di Stalo in Milano, il quale, solto la mia sorveglianza, si pl'ese la briga di dise-gnare, con sCI'upolosa cura, tutte le abbreviature, mo-nogrammi ed alll'i segni che compongono il presente dizionario, da me precedentemente ricalcati su do-cumenti originali, su riproduzioni fologl'ufiche o elio-tipiche di antiche scrittUl'c e sul Lexieon Diplomatieum del Walther (2) .

    . (t) Veggasi quanto ne dice il Montfaucon (Paleografla graeca, l'a gina 342) ove, parlando Mlle abbreviature, aggiunge: Sunt autem Ijuaedam, adeo perplexe descriptae, ut non tironibus modo sed etiam peritis negotium facessant occasioque lapsus sint. Imo etiam vel in obviis abbreviationibus peritissimos interdum viros errasse comperi-mus ,. V. Chassant, Dictionnaire des Abrviations, pago II. - V. anche

    I Paoli, Programma scolastico di Paleogratla e diplomatica. Firenze, 1888, pag.5t.

    (2) Per ie riproduzioni fotogratlchl ed eliotipiehe di documenti ori-ginali mi servii specialmente dei Monumenta oraphica Medii Aevi del Sickel, (Vienna. t8.';8); dei FacsimileB o, ancient manuscriptB, editi dalla Palaeo-graphical Society di Londra, (1873-94) dell' Archivio paleografico italiano diretto dal Prof. Monaci, Roma. t882-98, e della Collesione fiorentina di 'acsimili paieografici compilata dai professori Vitelli e Paoli. Firenze, 1884-86.

  • AVVERTENZA

    l. Le abbreviature comincianti coi segni 9 e ~, trovansi a pa-gina 56 e seg., cio dopo la lettera C della quale sono come un complemento. Quelle comincianti con altri segni analfabetici h'o-vansi a pago 360 e sego cio dopo la lettera Z fra i Segni co/wcn-:ionali.

    2. Le abbreviature tutte sono poste in ordine alfahetico se-condo gli elementi che le compongono ma non tenendo conto delle piccole lettere sovrapposte o collocate al disopra del rigo, eccetto

    il caso che pi sigle nguali, o abbreviature composte con le stesse lettere, abbiano in fine esponenti diversi. In tal caso esse sono or-dinate a seconda degli esponenti stessi.

    3. Ogni abbrevIatura seguita dalla ripetizione fra parentesi e.l in caratieri uniformi delle letlere che la compongono, e ci onde agevolare le ricerche, giacch la diversa forma delle lettere antiche, spesso alterate dai segni abbreviativi talora d'inciampo alla ra-l,idit delle indagini, In ogni ricerca sar quindi necessario seguire con l'occhio dapprima la colonna delle letle"e poste fra parentesi, poscia, ritrovato il compendio, verificare se nella prima colonna corrispondono i segni abbrevjativi.

    4. I numeri romani, che seguono la spiegazione delle abbrevia-ture, indicano la data per secoli del documento o codice dal quale fu presa. Tale data spesso seguita da una delle lettere p, m, f. indicanti se principio, met o fille del secolo stesso. Ci soltanto per maggiore esattezza, utile in molti casi, ma non per limitare \' uso d i certe abbreviature, sapendosi che non poche di esse fu-rono usate invariabilmente per pi secoli.

    5. Le spiegazioni delle abbreviature sono scritte in carattere comune se Irattt\si di un voct\bolo lt\tino ed in corsivo se italiano.

    O;g;I;"d by Google

  • -x-

    Quando tali vocaboli sono o antiquati o idiotismi o in qualuuCJue Jnodo scorretti, segue, fra parentesi tonde, la corrczinc. Fra paren-tesi quadre si troveranno iuvece le parole che servono a comple-tare una data frase e che nell'originale non sono rapprescntate da alcuna lettera o segno.

    6. Per muggior intelligenza di certi segni si trover lalora indi-cato, fra parcnlesi tonde, di che abbrevialura si Iratti cio se g;lI-l"idica, farmacologica, ecc. o la localit dei documenti da cni furono prese. In lali casi, per ristrettezza di spazio, si dovette fur uso delle seguenti abbreviature:

    abbr. glur. abbr. farm. Deer. o Dee. o D. IIb. o I. tlt. o t. sec. o s.

    = abbreviatura giuridica = abbreviatura farmacologica = Decrelali (II leslo delle ... ) = libro = titolo = secolo.

    7. Ove inconlillcia una nuova lettera dcI nostro dizionario, ab-biamo posto una scrie di antiche maiuscole e minuscole tolte da scritture dci secoli VII al X V disposte in ordine di tempo, cio capitale rllsticll, o/lciale, sem;o/lci"le c gotica. A queste seguono i principali nessi delle scrittlll'c corsive in uso specialmcntc nei se-coli VIII al X.

  • BRACHIGRAFIA MEDIOEVALE

    Il sistema brachigrafico del Medio-Evo trasse la sua ori-gine da quello delle sigle, cio lettere isolate rappresentanti un' intera parola, molto in voga fin dai tempi romani, ed in parte anche dalle note tironiane, specie di stenografia che ser-viva in quei tempi principalmente per raccogliere i discorsi pronunziati in pubblico li che rimase in uso anche ileI Medio-Evo fino verso il secolo IX (1)_ Di ambedue questi sistemi, cio delle sigle e delle note ti,'oniane rimangono traccie palesi in' quello che tanto si diffuse o perfezion, specialmonte in Italia, dal secolo X a tutto il XV o del quale ci studieremo di esporro ora le regole generali (2).

    Tutte le abbreviature medioevali, s di vocaboli latini come d'italiani, possono dividersi in sei categorie, cio:

    I. per troncamento, II. pe,' contrazione,

    III. per segni abbreviativi con significato proprio, IV. per segni abbreviativi con significato relativo (3), V. per lettere Mm'apposte,

    VI. per segni convenzionali. "Ma di tutte convien parlare distintamente.

    (1) Per le note tironiane possono consultarsi le opere del Kopp, Ptlleografla critica. Mannhemii, 1817-21) e SCHMITZ, Commentarii Ilota",,,, tironianurum t cum prolegomenis J adn(}lationibus crittds et eugeticis, elc .

    . Lipsiae, 1893. (2) V. SWKEL, Di. UrkundBnlehre der Karolinger, pago 305-308, ove

    parla della derivazione delle abbreviature medioevali dalle sigle e dalle note tironlane. V. annhe PAOLI, L. abbrtlliature nella paleografia latina del Medio-Evo, pago 35, e MALAGOLA, Sunti delle lezioni del corso ufficiale di Paleografia e Diplomatica. Bologna, 1897, pagina lO sego

    l3) V. PAOLI, Le abbreviat .. re, ecc., pag.20, dal quale ab.\liamo Rrcso questa importante suddivisione dei segni abbreviM4Woo byL.OOgle

  • - XlI-

    I. Abbreviature per troncamento.

    Chiamansi abbreviati per troncamento quei vocaboli dei quali non espressa che la prima parte, sostituendosi le lettere finali mancanti con un segno di abbreviazione. Tale segno pn essere di due specie: 1. segno generale, cio indicante sempli-cemente che la parola abbreviata senza specificare in che modo, e lo stesso serve anche,' (lome vedremo, nelle abbrevia-ture per contrazione; 2. segno di troncamento, ed allora indica

    ,che la parola manca di alcune lettere in fine. Questi segni possono essere di pil forme ma io non dar

    che le pi comuni.

    Segni generali:

    Segni di tronca-mento:

    Tutti i segni generali ponevansi al disopra della parola, o iso-lati o intrecciati alle lettere di asta lunga. Gli ultimi tre segni fatti a nodo si usarono lungamente in ispecie nelle bolle pon-tifi de e nei diplomi regi.

    Il primo segno di troncamento, cio il punto, ponevasi special-mente dopo le sigle, ed in uso anche ai nostri giorni con lo stesso valore. Degli -altri segni i primi tre tagliavano obliqua-mente l'ultima lettera della parola abbreviata e gli ultimi erano ad essa legati. Si noti per che il penultimo segno, quantunque possa indicare la mancanza di qualunque lettera finale di parola, fu usato di preferenza per indicare la desinenza ... is, ed il ter-z' ultimo per lo pi unito alla lettera d, usavasi spesso per indi-care le desinenze ... dum e ... dam.

    Valgano alcuni esempi;

  • .'" i~-5L v=~~.Ll .Eii'

    nmndio (1),

    d inarii,

    Iactis,

    = legitlll',

    = diccndlllll,

    = concordantiis,

    = secundulll,

    = s "nus,

    = on nis,

    N"UiZ scrizzure corslvn ombizde princiipio d,cl Si i. VIIL (2) Le parole In corsivo Indicano che l'abbreviatura trovavasl in

    dociiiiienti iZolgnni.

  • - XIV-

    Fra le abbreviature per tron~amento tengono il primo po-sto le sigle, le quali fra le parole abbreviate sono quelle che presentano le maggiori difficolt d'interpretazione, non serbando di un' intera parola che la sola iniziale. Giova notare per che nella maggioranza dei casi si us abbreviare con sigle soltanto le frasi o vocaboli di uso pi frequente. Ma eeco le poche re-gole che ne aiutano \'interpretazione:

    1.a Fu usata generalmente la lettera maiuscola, iniziale della parola che volevasi rappresentare, seguita da un punto e ci tanto nelle lapidi che nei codici e carte. In quest'ultime per furono usate anche le lettere minuscole non seguite a. punti n divise fra loro da spazio, come:

    fq = filius quondam hf = honesta foemina

    nq = nune quondam rq = rclicta quondam.

    Molte volte per tali sigle portano al disopra un segno gene-rale di abbreviazione che sostituisce il punto.

    2.a Le sigle ehe precedono o seguono nomi i persone in-dicano per lo pi professioni o titoli, come:

    I.C. = Jllrisconsllltus. 0= Dllx o Dominus.

    c.c. = Causidicus Collegiatus. N.E.R. = Notarius Ecclesiae Romanae.

    3.a In earte medioevali e spec'ialmente nelle scritture giu-ridiche le sigle isolate possono talora indicare qualunque Il o ili e proprio di persona cominciante con Que\1a stessa lettera.

    4." Non tutte le sigle che s'incontrano negli scritti del medio evo SOIlO iniziali de\1a parola che rappresentano. Abbiamo infatti:

    '0' = enim T = vel

    D~ = igitur h = nihil (1).

    5.a LI) sigle raddoppiate indicano per lo pi il numero plu-rale o il gl'ado superlativo o talora anche un vocabolo nella

    (l) Il Paoli (Le abbreviature, ecc. pago IO) chiama queste: sigle im-proprie e comprende fra esse anche: gO = erga, gi = igitur, gO = ergo, ed alcuni segni analfabetici.

  • - xv-

    composizione del quale entri due o pil volte la lettera che data per sigla. Come:

    FF. = Fratres Il. = leges

    II = Iibentissime PP = Papa.

    6.a Trovansi anche sigle triplicate specialmente nelle scrit-ture epigrafiche per indicare tre persone, come: AAA = Augu-sti tres, 000 = Domini tres, ggg = germani tres.

    7.a Le sigle capovolte o coricate che s' incontrano talom nelle epigrafi indicano nomi o titoli femminili come: MI o lE = Mulier, 1 = Filia, J = Iiberta, .L = Tita, a = Caia o Gaia. Si noti per che si us spesso la a nel significato di con o con-tra. Come: al = Conlibertus, ase = Contrascriptor, e a = Centurio.

    8. N elle epigrafi, per distinguere le sigle dalle cifre nlllne-ricle, si us porre talvolta Sll quest' ultime una lineetta oriz-zontale, come:

    eos Xliii = Consul decimttm quartum mentre altre volte la lineetta su cifre numeriche d a queste mi valore mille volte maggiore, come: r = quinquaginta mB-lia, X = decelll millia, etc. N si dimentichi che anche nelle seritture epigrafiche la. lineetta. vale molte volte come sem-plice segno di abbrevia.zione, come: XP = Christus, Mil = Mi-Iitiae o Militum, EPV = Episcopus (1).

    Ma quest' ultime non si possono a rigore chiam(\re sigle non recando la sola iniziale ma anche qualche altra lettera della parola che rappresentano.

    (1) Copiose raccolte di sigle abbiamo nelle seguenti opere: Orsati 8., De Notis Romanorum commentarius. Padova, 1672. -

    Nicolai I., Tractatus de Biglia veterum, Lugduni llatavorum, 1703. -Coleti D., Notae et siglae quae in nummis et lapidibus obtinebant. Ve-netiis,1785. - Lexicon epigraphicum morcellianum. llononiae, 18.'15.-Mommsen T., Notarum latercull, in Keil, Grammatici Latini, voI. IV. -Carini I., Piccolo manuale di sigle ed abbreviazioni dell'epigrafia clas-sica. Roma, 1886. - Cagnat R .. Cours d'pigraphie latine,2. dit. Pa-ris, 1889. - Ricci 8., Manuale d'epigrafia latina. Milano, l!l98. l

    Dlgitlzed by GOog e

  • - XVI-

    N elle scritture medioevali, e specialmente in quelle dei se-coli VIII e IX, quando si and man mano abbandonando il sistema delle sigle, da principio molto in voga, si cominci a far uso di tali troncamenti meno radicali e quindi di assai pi facile interpretazione. Tali sono ad esempio:

    AUG. = Augustus am = amen an = ante BO.ME. = Bonae Memoriae dat = datum, datae dim = dimidium dom = domino

    fii = inde . liid = Indictione INe = Incipit NOt = Notarius 011 = obligatio ren = renuntiando sig = sigillo.

    Per questo sistema, molto semplice, di troncamento non fu il pi usato nel Medio Evo. N ella maggioranza dei casi si us accorciare ancora le parole troncate omettendo qualcbe lettera intermedia. Cos Kilf = Kalendas fu accorciato in KI, quat = quatenus, in ijt etc. Ed eccone altri esempi:

    Dii = Domino iIT = dilectissimi dr = denarii fT = filius Iib = babet

    ms = mense Incp = Incipit mt ~. monte ili =. libbre qn = quando.

    Per indicare la desinenza di certe parole troncate si ricorse spesso a segni speciali di abbreviazioni o a piccole lettere poste in fine al disopra del rigo, e finalmente scrivendo la stessa de-sinenza ma anch' essa tronca. Dei primi due modi parleremo al capitolo dei segni abbreviativi con significato proprio e a quello delle abbreviazioni per lettere sovrapposte; pel terzo daremo qui un elenco delle diverse maniere pi costanti ~i ac-corciare le desinenze .

    ... 11 = ... bis, nOb = nobis, urb = urbis, etc . ... c = ... CUIII, gc = graecum, 100 = locum, etc . ... d = ... delll, ... dam, ... dum, etid eaedem, qond = quondam,

    lilif = habelldum, etc.

  • - XVII -

    ... 1, .. 1' = ... lis , .. bilis. epal' = episcopalis, 9utif = converti-bilis, etc .

    ... iii = ... men , ... mum. criiil = crimen, f'iii = firmum, etc .

    ... Il = ... nim , ... num. eteli = etenim, don = donum, otc .

    ... 1 = .. tum , .. ter, act = actum, similif = similitcr, etc .

    ... u= .. vit, . um, au = creavit, hndu = habendum, etc.

    II.

    Abbreviature per contrazione.

    1. Chiamansi abbreviate per contrazione quelle parole che mancano di una o pi lettere intormedie, essendo indicata tale mancanza con un segno generalo dabbreviazione.

    2. Tali contrazioni possono dividersi, secondo il Paoli (1) in pure e miste, cio pure quando conservano le primo ed ul-time lcttere della parola contratta senza alcuna delle inter-medie, come: eli = omnia, pns = praesens, dno = domino, dii = dimidia, Epi = Episcopi, etc.; miste quando, oltre il principio e il fine della parola, conservano anche qualche let-tera intermedia. trovandosi in tal modo come due o pi con-trazioni nella stessa parola. Come:

    pbr = praesbyter mgro = magistro KI8 = Kalendas mia = multa Mli = Mediolani

    pnia oio sOOm prbrs vlr

    = poenitentia = omnino = secundum = presbyteris = universaliter.

    3. Fra le contrazioni pure meritano speciale attenziono quelle che conservano di una parola due sole lettero cio !'ini-zialo e la finale. Come ad esempio:

    (1) Le abbreviature, ecc., pago 14.

  • - XVIII -

    ds = Deus Dr = noster nm = nostrum, numel'Um or = omni mr = mater, magister ce = causae CI = civi mm = matrimonium ms = minus, mens ~ = potest nc = nunc 08 = olllnes om = omnem lO = ideo

    fil = beata dr = dicitur fii = forsan Iit = habet Mi = ratio fii = tunc IiI = nibil qm= quoniam sm = secundulll sr = super Vi' = vester, - videtur fii = tamen tm = tantum iii. = natura.

    4. Lo con trazioni possono trovarsi tanto sulla parto inde-clinabile della. parola quanto sulla desinenza. Como: effctm = effoctum, snalr = sentontialiter. Pi sposso per la parte in-declinabile viene troncata o la desinenza rosa acefala o limi tata alla sola ultima lettera. Cemo:

    elm = olementum fls = falsus

    rcs = rectlls sbe c_c substantiae.

    Ecco frattanto distinto in due olenchi speciali le pi eo-muni contrazioni e troneamcnti. prima della parte indeclinabile dei vocaboli e poscia della desinenza.

    acc ... = accus ... , accid ... - accat = accusat, accioi = accusa-tioni, accns = accidens, accnte = accidcnte, ete.

    iiL. = anim ... - aie = animae, aial = animaI, etc. api ... = apostoI... - apls = apostolus, aplica = apostolica, ete.

    l'- biL. = bene ... , bon ... bnfm = boneficium, bndnt = belledicullt, biiii = bona, bnorum = bonorum, ete.

    Co ... = commun ... - coem = communen, coicatol = communi-cationi, etc.

    dii: .. = domin ... - druce ~ dominicc, dnacoi =dolllinacioni, etc. dr... = divisi... - dioi = divisioni, diS = divisus, diom = divi-

    sionem, otc.

  • - XIX-

    dr." o dm ... = differen ... - dra = differentia, dnrs = differen-tiis, drntie = differentiae, etc.

    ile ... = esse ... eetis = essetis, sei'=- = esseritialiter, etc. eL. = elemen ... - eia = elementa, eltis = elementis, eliil

    eleDlentum, etc. fu ... = fae ... , fea = facta, fcto = facto (1) etc. fl.:. = fals, fio = falso, flm = falsum etc. fr. .. = fratr ... , frater, fribus = fratribus, fra = fratres, frna

    = fraterna. frne = fraternae, etc. gr ... = glori... glam = gloriam, gloso = glorioso etc. gn ... = gener ... gne = genere, gnalis = generalis etc. iL. = hab ... heo = habeo, hitum = habitum etc. ha .. = haben ... , babun ... , hiidi = habendi, hiidu=habundansetc. hrd ... = hered ... hrds = heredes, hrditaro = hereditario etc. iC ... = iamdiet ... icti = iamdieti, ictm = iamdietum etc. ist. .. = iamscript ... isto = iam~crjpto, istis = iamscriptis, etc. li ... = Iitter ... Ira = Iittera, Ire = litterae etc. mgr ... = magistr... mgro = magistro, mgratum = magistratum. mi ... = misericordi ... , miam = misericordiam, mir = miseri-

    corditer,. etc. mI... = mn!..., mia = multa, mlr = mulier etc. mr ... = matr .... , mater ... , mre = matre, mrm == matrimonium,

    mrona = matrona, mrna = materna, etc. iioL. = nOlllin ... noia = nomina. noiato = nominatio etc. or .. = nostr ... nra = nostra, nrm = nostrum etc. occo = occasio, occoe = occasione, occoalr = occasionaliter etc. iii = omni, oia = omnia. oino = oumino, oim = olllnium etc. omp ... = omnipoten ... ompa = omnipotens, ompis = omnipo-

    tentis ete. on ... = osten ... ondo = ostendo. onsio = ostensio etc. PiI ... = praesen ... , poeniten ... pns praesells. pna = poellitentia. pp ... = praeposit ... pps = praepositlls, ppm = praepositum etc. ppl... = popul ... Piili = populi, pplm = poplllum, pplris = po-

    pularis etc.

    (I) Si noti che iO ... vale quasi sempre fac ... quando trovasi in prin-cipio di parola, quando trovasi invece nel mezzo vale, per lo pi fec ... , come: neam = iufectionem, 91eb = confectis etc. .. G l

    Dlgitlzed by oog e

  • - xx-

    Pr ... = patJo. .. , pater ... pria = patria, prs = patris, prnus =.pa-ternus etc.

    ijO = qllaestio, qom = qllaestionem, qois = quaestionis etc. ro ... = rec ... rea = recta, rcm = rectllm, rcepo = receptio etc. rI .. = roguI..., rela .. , rla = rogula, rlibus = regularibus,

    rlte = relative, rlois = relationis etc. ro ... = respon ... , rmfit = respondit, rnaum = responsum etc. ro = ratio, roe = ratione, role = rationale etc. Sii ... = subst&n ... , subiect ... , sba = subst&ntia, sbalis = subst&n-

    tialis, sbiue = subiective etc. Sc ... = sanct ... scm = sanctum, scuarij = sanctuarii, scio

    sanctio etc. Scd ... = secund, scdm = secundum, scds = seeundus etc. SCI... = saeeul ... scia = saecula, sciare = saeeulare etc. SU ... = signifie ... soans = significans, soabit = significabit etc. sii ... = simul..., simil, silatoe = simulatione, sil = similia,

    sffi' = similiter etc. SI ... = solut ... sloe = solutione, slO = solutio etc. Sn ... = senten ... ania = sententia, snalr = sententialitcr etc. Sii .. = speci ... , spirit .... spali = speciali, sPalr = spocialiter,

    aP8s = species, spu = spiri tu, spitale = spirituale etc. sr = su per, srbi = superbi, srfl1e = superficiale, sriri = su-

    periori etc. tp ... = temp ... tpla = tempIa, tps = tempus, tpra = tempora. vr .. = vestr ... , vrm = vestrum, vra = vostra etc. xp ... (1) = christ ... , xpi = Christi, xpofor9 = Christoforus etc.

    Desinenze contratte o acefale .

    ... a = ... ta, ... tia, rea = roeta, relca = relict&, mra multa, dra = difterentia etc .

    ... Iifr = ... biliter. defcalifr = deloct&biliter etc .

    ... br = ... biter, plii- = presbyter etc .

    ... bs = ... bus, testibs = testibus, hrdbs = heredibus etc .

    ... Co = ... eio, ... etio, ICO = inieio (initio), bndco = benedietio etc.

    (I) Dalle lettere greche "/,p.

  • - XX\-

    e ... thii~ cO.me, = ;'i Lt;tantlii,ii,~ iill8 plurimii,; iite . ... IS ... tis, = ii i1iiipotiiiitls etc . ... Ir= ... liter, .. .lariter, talr (o tIr) = taliter, -pplr=populariteretc . ... If mJibet, = ,::Xuomobz '; Jet eti:m ... m ~~~nem, ~~J~m, orOkil oratifififim, = silhtem,

    frctm = fruetulll etc . .. ns ".ens, ll%iiCnS iiccide ii;~ fiRs habelli .. 0 ~~~to, .. ~tifi; fco facto, etc ... 08 = ... une (1), dioe = divisione, dispoe = dispositione,

    colloe - collatimHi etc . ... iiI ,~Hni, dil%iiili = dlnt,ioni, = dit'liiioni ... r= .. er, .. ter, . tur, . ur. dm- = dicuntur, dr = dicitur, uldnr

    (o unr) = videntur~ ppr = propter etc . ... r! ~ .. runt" finrt = ihrunt, finnrt = fiitbuer iHt~ ert uruni: ... 81 = ... sllnt, adit = adsunt, posst = possunt ete ... S = ... US, es, .. .is .... tus, .. ens, f18 = falsus, fr'S = fratres~

    pfbrs nresbyl,iiris, diii divismi, rcs rectuii, p@CS == ;hcens, aspcS = aspectus etc.

    ... t= .. .it, .. at, .. lIn~incpt = incipit. 9tlgt = contingunt, pett = pdunL nplt = HfilUllt

    ... m ... tio, = K'iimptati", bito = mrntio elc .

    III.

    ZJhiallIalitii in tal m;do qiiii segn, ;fabbreirzione die in-dicant; quali Q'li'ment,i H;ancaWi nella r:rola r:lthrevhl,iL e ci;'i qualunque siasi la lettera alla quale sono sovrappusti o legati.

    1'ali 80nfi'

    (i) i~uindi desinni i;ii .. Oem ;:ie ... 0 n;m, dioem divis mn'ffi ctc~ CosI iHi;;ei d'll desin iii ... ois ~~.onis~

  • - XXII

    I. -, ....... = m, n

    II. 3 .;J = con, com, cum, cun III.

  • - XXIII -

    Il secondo segno, rassomigliante alla cifra arabica 9 e ta-lora, specialmente nelle scritture gotiche, alla lettera C capo-volta, uno dei pi antichi segui d'abbreviazione, trovandosene esempi nelle sigle raccolte da Valerio Probo (1) e fra le note tironiane, sempre col significato di con o cum. Nel Medio-Evo se ne fece grande uso e molte parole comincianti per esso, tro-vansi riunite in questo dizionario, come abbiamo gi detto, dopo la lettera C. uno dei pochi segni che si usarono sempre in linea con le altre lettere delia parola, nOli mai al disopra del rigo. Fu usato molte volte isolatamente e talora con segni ab-breviativi o lettere esponenti. Come:

    9cedo = concedo 2... = contra cir9 = eircum 9 = condam (quondam) 9pleui = compIevi 9 a = contra 9gnitio = congllitio (2) 99 = cOllceptus 9ctis = cunetis 9&3= contraria 9tis = cunetis 9i = communi

    Il terzo segno somigliantissimo al precedente, ma molte volte aveva la forma di una grossa virgola posta quasi sempre al disopra del rigo ed in fine di parola salvo rare eccezioni. Serviva per lo pi ad indicare la desinenza us delle parole, ma fu usato anche per os, is e per semplice 8. Come:

    pri9 = prius nob9 = nobis su9 = suus fh = filius

    .p9 = post iu9 = ius id9 = idus 09 = 110S j9t 9 = iustus

    Il Wattembach (3) cita altri significati del SegllO 9 cio di et e di tte,. come q9 = que, ma09 = manet, 89 = Set (Sed), ma

    (1) Ristampate recententemente dal Momsen nei Nolarum Laterculi, gi citati.

    (2) Per cognitio. Nel sec. XI al XV $1 us assai spesso premettere una ti a gn. Trovasi quindi: congnatione, recongnUum. inU1loro, etc.

    (3) Anleitung zur lateinischen paleographie, pago 22-O;g;I;"d by Google

  • - XXIV -

    ne trovammo pochi esempi eccetto pel segno 89 = Set, e trattasi probabilmente di una corruzione del segno 7 - (87 = Sed (1.

    Un segno molto somigliante a quello "dell'us trovasi talora su certe consonanti col significato di er, ma non in fine di pa-rola, come:

    = sincerum

    = revertitnr.

    Ma di questo, che Ilon per altro il vero segno dell'us, ci oc-cuperemo pi oltre trattando dei segni eon significato relativo.

    Il quarto segno che soltanto una linea ondulata, talora assai pronunziata quasi a foggia di u, ponevasi sulle parole per indicare la mancanza della lettera r o di una sillaba nella quale entrasse la r come: re, ra, aro Ad esempio:

    cOrUe = corrige re, pere = petere. Per iII moltissimi casi troviamo il segno ondulato posto per

    indicare la lettera a o una sillaba terminante con a, come:

    no = Ilota

    f1L = puta. Tale segno non altro, iII questo caso, che una trasformazione

    dclla lettera a che ilei Recolo XIII circa venne a confondersi eol segno caratteristico della r e trovasi spesso perfettamente

    (1) Nel LUi ... diumus Pontiflcum Romanorum del sec. IX, conservato nell'Ambrosiana di Milano (1,2, Sup.), trovasi talora l'enclitica ... q"" rappresentata con una q seguita da una grossa virgola nguale al segno dell'us, ma nel medesimo codice invece della virgola trovasi pi spesso il punto collo stesso valore quando segue alla q.

    O;g;I;"d by Google

  • - xxv-

    uguale a quest'ultimo fino alla fine del secolo XV. Un saggio possiamo vederlo nella tavola IV, lin. 2, 3, 12, a\le parole: p- = puta, pp = papa, morr = mortaliter. Nei manoscritti, special-mente di scrittura gotica, dei secoli XIV e XV, lo stesso segno ondulato si cangia ancora in una linea spezzata o in due punti disposti orizzontalmente. Come:

    No = Nota, itie = quale, sop = 8opm. Il quinto segno, fatto a guisa della cifra arabica 2 o i

    una s coricata ( .. ) non altro poi che la lettera ,. di scrittura gotica. Fu usato moltissimo in quasi tutte le scritture meioe-vali col significato di ur o tur, preferibilmente in fine i parola e quasi sempre in alto del rigo. Raramente' poteva anche signi-ficare le sillabe er e te1, ma non in fine di parola. Ad esempio:

    tenet"= tenetnr dici = dicitur c"rit = currit

    g"s = generis ma"s = materias cet"o = caetero (i).

    Il sesto segno somigliante in parte al precedente cio ad un 2 arabico, ma tagliato in coda da una linea obliqua, pone-vasi quasi sempre in linea ed in fine delle parole per indicare la sillaba rum, ma in certi casi la linea obliqua indieano selll-plicomente un troncamento (v. Cap. I, Segni di troncamento), esso pn significare, come vedemmo, qualunque finale cominciante per r. 'fali ad esempio:

    (1) Trattandosi di una vera r gotica posta in alto del rigo, avremo potuto parlare di questo segno nel capitolo riguardante le abbrevia-t ..... per l.ttere sovrappost., ma se si tien con to che la forma caratteri-stica della cifra arabica 2 (nel significato di uri, non cangi mai nel medio evo per questo segno, anche quando la vera r sovrapposta, (con valore di er o ter), aveva la forma comone dell'r odierno; cre-diamo possa venir compreso fra i segni con significato proprio. No-tisi ad esempio: fig2ar = figuraliter, du' = dupliciter, n2" .. = natura liter

  • - XXVI-

    lU07f' C"Y' ytOt~2r

    f1f

    = illorum

    = coram

    = notarius

    = feria.

    Il settimo segno somigliante alla cifra arabica 7 e che vale et, e (1), fu usato tanto isolatamente come congiunzione, quanto in composizione di parola. Cos dicasi dell'altro segno'" molto in uso anche oggigiorno. Oon una lineetta sovrapposta tali se-gni hanno valore di etiam, e, se posti in fine di parola, di ent. Oome:

    =etiam

    =agont

    = odicti

    = aeternum.

    Il segno 7 si us talora por indicare l"enclitica ... que come: ab = atque e raramente trovasi anche per us, specialmente posto dopo la lettera b per indicare la desinenza bu,.. Come: quib7 = quibus, ma trattasi probabilmente di IIna corruzione dcI segno 9 cio di us, posto in riga, come talvolta usavasi, anzich in alto. Troviamo infatti la parola quibus abbreviata anche in questo modo: quib9-

    Molti altri segni bizzarri furono usati nel medio-evo per la congiunzione et e possono vedersi raccolti in questo dizio-nario fra gli altri segni convenzionali.

    (1) Col valore di e usato specialmente lIet,m~OOgli volgare.

  • - XXVII -

    IV. Segni abbreviativi con significato relativo.

    Fra i segni d'abbreviazione cho indicano quali elementi mancano ad una parola, sonvene alcuni il cui valore non pi proprio e costante, ma vario a seconda della lettera alla qnale" detto segno sovrapposto o legato. E sono:

    I.

    II.

    III. ( .>

    p f 9 IV. 2..Z

    Abbiamo anche qui per primo segno la linea rotta la quale in certi casi non indica pi, come abbiamo veduto, la mancanza delle lettere m ed n, ma aSSllme significati diversi q uando taglia lo aste lunghe dello lettero d, h, l, e quando il sovrapposta o taglia in gamba le lettere p o q. Tali sono:

    = bre ... , ber ... , .... ub

    = cum, con, cen ...

    = condam (quolldalll)

    = do ... , der ... , ... ud

    = haec, boe, her ...

    = voi, ul. .. , ... el .. G l Dlgitlzed by OQg e

  • - XXVIlI -

    t' -

  • - Xxix-

    ed in riga anzich in alto. Sc trovansi dopo la lettera b (b. b: b; b3) banno valore di us, ed i due ultimi anche di et.

    Dopo la lettera q hanno valore di ue per formare r encli-tica que, quantunque il s('g~ 3 e qualche volta il ; valgano talora da s soli per la stessa enclitica. Il ; dopo la lettera s trovasi molte volte in carte lombarde del secolo XII per is, in fine di parola ( ... s; = ... sis). Nel secolo XIV il segno 3 vale est tanto isolato che in fine di parola, cOllie: prod 3 = prodest, t'3 = interest. Il punto posto sull'h d a questa il valore di hoc, se trovasi sulla u di ut.

    Vediamone alcuni esempi:

    quib; = quibus usq; = usque (1) omnib = omnibus ms; = mensia quilib: = quiiibet

    ~-r iss3= remissis

    quod; = quodque cas' = casis qa 93 = quacumque ti ' = hoc hab3 = habet u = ut, nti usq3 = nsque au = aut

    Si noti che al segno q j nei secoli VIII c IX, nelle scritture dei codici, si us aggiungere nn punto in questo modo: q:. o q:' quando doveva indicare quae tanto isolata che in composi-zione di parola per distinguerlo da qj = que enclitiea. Trovasi infatti:

    qj.qj = quaeqlle, q:'80 = qllaeso(2)

    (I) Nei scc. VIII al X i segni q; o q: possono significare tanto que che qui. Come q:d = quid, q;a = qui., etc.

    (2) Nel Lib.,. diurn ... PONtif. Rom. dell'Ambrosiana, notammo talora la q seguita da nn punto, nsata tanto per que enclitica come per ... quae finale di parola. Come: antiq. = antiqua., etc. In carte pagensl dei se-coli IX al XII, trovasi spesso l'enclitica ... que rappresentata con una semplice linea verticale leggermente cnrvata seguita da due punti. V. Arch., Paleogr .. voI. I, tav. 2, c voI. III. tav. 2, carte romane, ma il medesimo segno notammo anche in carte lombarde degl.L.stessi secoli.

    Dlgitlzed by Loogle

  • Sono - xxx-

    le contrazioni:

    valet P3 t3 = tenei 13 n Line di n 3 = neque, nec d3 = debet

    parola vale ... li-bet, c913 = cu-iuslibet h3 = habet

    in3 = inest 03 = oportet

    83 = set (sed) 93 = cumque

    i]j parola quando seg:u{{ pi dell" pi valore di U8 nevasi riga COli le altre leti","" come: na3 = mn nelll , hftu3 = nella scritturi' ove trovasi diipra del rigo e non solo in fine ma anche iII mezzo alle parole (2). Lo stesso segno, quando segue alla vocale o. indica spesso la desi-nenza nem, come opio3 = opinionem, obl03 = oblationem (3).

    In una carta romana dell'anno 1177, che conservasi nel-l'Archivio di Stato di Roma (4) trovasi il segno 3. tagliato in gamba da lIna linea trasversale, col significato di rum, come:

    rdi ,otl}eCLQ} r{dr'{~-n.".}

    (l) Di solito le contrazioni Vl, tl, d3, hl. Pl, non portavano al di-sopra alcun segno generale di abbreviazione, o, se lo recavano esso, per lo pi, indicava il plurale, come:

    Vi = valent, il = tenent, d3 = debent, etc, (2) V. Paleografla artistica di Montecassino. Ivi, 1877-79, tav. 39.

    Il l col significato di .. anzich di m, lo ritrovammo una per ti"""",. V. 130.

    = ideoque. nell'rchi.io Paleog 'i" 2.

  • - XXXI-

    In carte 10m barde del secolo XI trovasi inveca la desinenza . orum espressa in questo modo:

    Notisi inoltre che se due punti trovansi uno a destra, I"al-tro a sinistra di lettere isolate, dnno a queste i significati se-guenti:

    e = est i = idest n = enilll .q. = quasi

    '8' = seilicet t = tunc . 9' = conda m (quondam) '7' = otiam.

    3. Il terzo segno non altro che una linea 'obliqua, spesso llncinata alle estremit e che tagliava trasversalmente quasi tutte le lettere dell'alfabeto assumendo significati diversi, il principale dei quali di indicare la mancanza delle sillabe ti., ar, re. Tale segno era spesso sostituito da altri tre segni, cio da una specie di punto interrogativo rivolto, da una linea leg-germente ondulata disposta verticalmente al disopra delle let-tere e da un segno somigliante a quello dell 'tl8.

    Abbiamo gi veduto come la linea obliqua tagliante lIna sigla o l'ultima lettera di un'abbreviatura, stia semplicemente per indicare un troncamento. Ora in vece trattasi di un segno che taglia od sovrapposto alle lettere iniziali o medie delle parole.

    Crediamo OppOltllno darne un elenco alfabetico:

    1J,lflt; 1bt 1)lLL

    = bar ... , be' ... , ble ... , bil .. , ... ub. - Come:

    = Bartholamaeo

    = brevi

    - fP/V CV ... = abire

  • - XXXII-

    m::Si = barbigel'i ('k' . I t) = sub.

    , I " E'c,c,c

    d,g

    ? fC

  • . ,

    = (er ... , (re ... , ti1 ... -CUi1le:

    = freqllcn ter

    = fcrvet

    5'3,5' l'Ull;;rCgare ~. ~

    .-S'n\.. = germen ,\'lo.. 'mania.

    t.rr,l) ... her ... , h.ab .. - Come: gJ5 ~emo

    0= heredes

  • - XXXIV -

    .11 {i U1.lt:

    '"

    -)., ., \ rr1,'YH,ln , \....

    ., " 1,nn/ L 1rttlD' L

  • - xxxv-

    t ,5 ti., .. n: = nar ... ner ... nir ... . I ;I

    Come: ~y. ) (, n. ,,= dellariis 3~e = genere

    ~. b l' Ve-ru\. l = vellerabilis fliil = filliri.

    )?Jcf'.' = pro.- Come: .-t'cf = proc1l1

    .P t' .

    = pronto ) p = pmc ... pri ... - Come:

    ,

    f.ra.t = praeparat ~ pnc'1'S = princeps \ \ pp = praesells praesentibus.

    ~ = quod (1) - Come: jJ cf = quoddam ~~ao = quodammodo.

    (l) Eccetto nella scrittura visigotica (see. VIII) qJl..e trov,asl lo stesso segno usato per qui. 0'9;,,,od byL.OogLe

  • - XXXVI -

    / ~ 9 = 'm ... 'e'... ,e... - Come; ,1', r, t t; 'I

    n = rarius - ... gl'e- ~- quaerere

    ~/e-= currere (

    l I ~. '-\ = regula rt ~ 11.(\ = relevatur.

    ! = Sal se' ... si, ... S1.w . -Come: n1.~ipi] = ma8sarij

    (

    Jn.n

  • - XXXVII -

    tt tituli (l). '?/;J ! SO " (n, , '1'1,u.,tt ve' ... vir ... - Come:

    CG\J,& = caverot ~:so ~- virgo

    \ ono = ovelo (ovvelo)

    Jf~ 9 ,,\ = conversatio ~ un,t,

    = virt.

    l X, t< = xer ... COlliO: ~~e- = exercere.

    Con linee o lettore sovrapposte lo stesso segno cambia to-talmente significato, quando taglia la lettera q, come:

    fr = quem ~ ""-

    ~'51' = quam 1-

    ~ = quid

    = quantulII

    = quibus.

    (1) In questo caso trattasl. a nostro avviso, di una deformazione della vocale i sovrappoBta. Abbiamo Infatti nel secolo XV anche I111 = tltull.

  • - XXXVIII -

    Finalmente nel secolo VIII, il segno .. vale U, cOllie:

    4. Il quarto seguo molto rassomigliante alla cifra arabica 2 o alla lettera l, lisa vasi dopo la q per indicare quia; isolato si us molto per et (sec. XV) e con una linea sovrapposta valeva etiam. Dopo le lettere U, a, in fine di parola ha valore di m. Dopo la lettera S ha valore di et o ed. COllie:

    q2, qz = quia z = etiam idio o_o etiamdio

    SUl = sum mial lIIisericordiam Sl- sed.

    Per il segno pi COlllnnelllente usato rimane sempre il pl'imo cio il q2 per quia; nel significato di et e di In travasi per lo pi in scritture 100ubarde e nelle prime stampe del sec. XV.

    v.

    Abbreviature per lettere sovrapposte.

    'l'anto le vocali che le consonanti, sOVlapposte alle parole, se trovansi in fine della parola stessa ne indicano semplice-mente la desinenza, salve alcune eccezioni come si vedr in seguito. N egli altri casi, se trattasi di vocali sovrapposte a consonanti, esse indicano, per lo pi, oltre la vocale stessa, an-che la mancanza della lettera r. Stanno quindi tanto per ar, er, ir, or, Ul", quanto per ra, te, t'i, ro, rl~. Ad eselllpio:

    m"tis = martis cetu = certum ci9stans = circumstantias fbtis = fortis flgvaf = figuratulll

    facne gcx_ eginu egoni pvda

    = fractione = grex = egritudinum = egrotationi = prudentia.

    O;g;I;"d by Google

  • - XXXIX -

    N otisi per: Che le vocali a, i, o, Sovrapposte alla consonan te g in COIII-

    posizione di parola hanno valore di na, ni, no. COllie:

    sigael'um = signacululII sigiftr. = significare agosc'e = agnoscere (1).

    La lettera a posta sulla r, spesso indica "egula, come: rare = regularem, ratia = regulati va.

    Le vocali a, e, i, o, sovrapposte alla lettera q, indicano, per lo pi, le sillabe tta, tte, tti, uo, come:

    qalr = qualiter qe93 = qllaecllmque

    qieqid = quicqllid qodamo ~ qllodammodo.

    N otisi per come ecceziono: qone = quaestione . . ' La lettera i, sOVlappostl!. alla c, pu indicare, ultre che

    cir e cri, anche cui, come:

    cil3 = cuilibet ci3 = cuique.

    La stessa i suvrapponevasi inoltre ai segni 9 o :J per iudi-care le parole: communi e conveni, come:

    9iom = communionem fui8 = incon veniens

    9it' = comilluniter 9i ii't = conveniunt.

    La lettera O sovrapponevasi alla m per indicare modo. Quindi: qomOl3 = quoillodolibet.

    La vocale u sovrapposta per indicare ur, trovasi rariss.ime volte, giacch, come vedremo, per questa sillaba ponevausi i segni o ~. La u sovrapposta indica dunque quasi sempre ru od u soltanto, o qualche altra sillaba con u .

    . Trovansi spesso anche vocali sovrapposte ad a.ltre vocali con

    (1) Abbiamo veduto a pag. XIV nota 1, il diverso significato che prende la lettera g con le stesse vocali sovrapposte, quando trovasi, non pi in composizione di parola, ma isolata, cio di erQ4.t ;gi/url, ergo.

    . Dlgitlzed by L:.Oog e

  • - XL-

    significato costante. Eccone le pi comuni: an = anima, alia, - aalia = animalia, a"m = alialll etc. ai = aliqui, ali ... , aid = aliquid, aic9 = alicuius, aici = alieui etc. avd = aliud. an ... = equa ... , eali = aequali, anfr = aequaliter ete. ei ... = equi. .. eipoll3 = equipollet (aequipollet), eiu3 =equivalet. in = ita, iaq3 = itaque etc. ii = ibi, iide = ibidem etc. oa = ota ... , noabil' = notabilis, noaliil = notandulII etc. Oi = omnL., omini..., oipoa = omnipotentia, doium = dominium,

    oib3 = omnibus etc. ui = ubi, e in fine di parola ... uit, uiq3 = ubique, oportui=oportuit uo = uno, vero, - uoq03 = unoquoque, uosilr = verosimiliter.

    Meno frequentemente delle vocali trovansi sovrapposte le consonanti e pi raramente ancora quelle di asta lunga per-ch ingombranti. Vediamo intanto quelle che si sovrapponevano ad altre consonanti, sempre nel corpo delle parole.

    Innanzi tutto la lettera c, la quale fra le consonanti quella che pi spesso vediamo sovrapposta e quasi sempre vale ec, iec, eccetto quando trovasi sulla lettera d, nel qual caso vale per lo pi ic o uc. Eccone alcuni esempi:

    dctale = dictamine ftodctu = introductum p."ma = perfectissima expctill = expectant

    retine = rectitudine oboto = obiecto f1ice = su biectae.

    La lettera I tagliata da un segno abbreviativo, quando tro-vasi sulla n indica nihil. Quindi:

    = nihilominus

    = nihilo.

    La n trovasi talora sulla q (qn) per indicare quando. Come: qn3 =quandoque, a1qn=aliquando.

  • - XLI-

    La r sulla t vale er e ur, comc: cetro = cactcro, cetrio = cen turio (1).

    La 8 trovasi spesso sovrapposta in fine di parola, special-lIIente nel XII secolo, per rappresentare puramente s stcssa. Come: patri" = patris (2).

    La t sovrapposta a consonanti vale quasi sempre it, eccetto quando trovasi sulla p, nel qual caso indica le parole potest e post, come:

    mItI = mittit legltfo = legittimo pentiltia = poenitentia

    pttis = potestatis ptqa-~ postquam.

    La X sovrapposta alla p forma la sillaba plex, come:

    9pxio = complexio, 13pxi = incomplexi. Rarissime voi te trovansi consonanti sovrapposte a vocali

    ma sono per lo pi sigle con la desincnza per esponente. Come:

    al = animai ad = aliud a t = aut el = est, erit

    im = illulll id = illud OUl ~~ oppositum 01 = ostendit.

    Si notino per: an = ante, anqa = antequam, obico = obiecto, un = unde.

    Quanto alle lettew poste a guisa di esponente in fine di parola o dopo una sigla, il loro ufficio principale. come dicemmo, di indicare la desinenza della parola. Tuttavia non mancano eccezioni specialmente quando trattasi di sigle, ponendosi non di rado per esponente la lettera pi caratteristica fra le mancanti allzich la finale.

    Abbiamo gi veduto an = ante, qn = quando. Si aggiun-gano:

    (1) In qnesto caso per la r 8ovrapposta ha pi spesso la forma gotica., cio di un 2 arabico.

    (2) V. Tavola. l, documento del 1114, linea. 3 e 6. O;g;';"d by Google

  • hi hie ho = hoc mo 1ll0naCllS legi = legitur

    XLII --

    igi = igitur ne = nec U" = unde Excellm = Excellentissimus,

    Excellentissimis etc.

    In quest' ultimo caso la m posta come esponente indica il su-perhitivo.

    Altre volte, in certe locuzioni di uso frequente, le lettere poste come esponenti indicano, non giil la finale della parola incominciata, ma quella di altra parola che la seguiva, come ad esempio:

    aoo = alio modo exo = ex adverso 9,m ~ consequcns falsllll1 hoo ,hoc modo ho" = hoc nOlllen ioo . ilio modo iIIoo = ilio 1II0do ne = non sic o' .= non dicitur noo = nullo modo nITo = nullo modo

    0100 = opposito modo optoo = opposito 1Il0do ptc potest sic pioo = primo Illodo silio = simili modo SIiiOo co simili 1II0do utt . ~ ut didt

    ut probatur ~c verbi gratia (1) = et sic = et sie de aliis.

    Il pi delle volte le lettere sovrapposte in fine di parola portano qualche segno d'abbreviazione per indicare intera la desinenza. della parola stessa. Per tali desinenze abbreviate po-trebbero valere in parte gli specchietti gi dati per le abbrevia-ture di troncamento e contrazione, tuttavia crediamo opportuno darne qui uno n uovo per le sole desinenze sovrapposte, con esempi relativi.

    (1) I due segni di abbreviazione che trovansi sulla v, stanno forse per distinguere questa abbreviatura dall' altra va = vestra, O per indi care che trattasi di due parole. Nella maggioranza dei casi per tro vansl i due segni sovrapposti in fine di parola, nno dei quali indica una contrazione ~ un troncamento, ~'\ltro la fin~e m della parola stessa, Come: sucCQ =;: successionem, ca = causam, 11= quaedam, etc.

    O;g;';"d by Google

  • - XLllI -

    ... , -;;:), ""? = ... am. - Come:

    th'" = iustitiam.

    bj = ... bus. - Come: ~ ~n } = cOlltinentibus.

    = ... cis. - OOllle:

    co;n cf = canollicis.

    c- = ... Cttm. - Come:

    --~/~ . . --- 'i'- -= methaphislcum .

    .. , .. dum ... dam, .. dem. - Come:

    = dissentiendulll

    = eodem

    = notalldam.

    = .. nem, ... et. -Come:

    ~ ~ =~ magnitudinem

    S);j j =~ significet.

  • - XLIV-

    f, l', ~ = .. .lis, ... les. - Come: . .9i:f~ l- = divisibilis . l'

    = communicabilis p cc.

    t- ~.o amabilis. """'-"'-

    ~.~ = ... n!Un!.- Come:

    -~ 5'" = generalissimum. ~

    ... nun!. - Come: '" ~

    . ;< .~ metropolitanulll ""-e'tra

    f

  • - XLV-

    = ... one. - Come:

    dimillllUOlltt

    T = ... te'l". - Come:

    " d u pliciter.

    Com ..

    dt ierI tinari

    -~ ... 'l'et. - Come:

    0= faceret.

    drtttemZtrfs.

    = ... ur, ... tur (1).

    ~~ ... as, ... tes. - Co-

    5? {tom ..

    '\N\A;\. = mcis. (1) Veggas3 al 0"1'. fra. i segn abr,wiatt.t cm, 'ifj.r'jZ,;Q i"aJ,~w.

  • - XLVI-

    = ... it

    = intz.'z dz

    ~~ potuit.

    -- - ... tum. - COllie:

    d'.' . tf = ... til/. - Come:

    "f~''f' = consangninitatis.

    = ... tem. - Come:

    = deirzztzzm

    VI. Segni convenzionali.

    Questa categoria comprende tutti quei segni, por lo pi anal-fabetizzi, quasi sempre isz tztal'e una paroh liSO frequente. AL fra. i s/'gni abbl'ZT ;Tf, z i{cato propl'o, :J usati

  • - XLVII -

    nel significato di con e cum, anche isolatamente, e i due prin-cipali segni indicanti la congiunzione et, cio 7 e &. Eccetto quest'ultimo, essi derivano dalle antiche Ilote tirolliane e se ne fece grande uso in quasi tutte le scritture del medio evo, non escluse le iscrizioni lapidarie.

    N otisi per che non sempre tali segni furono scritti nella forma pi comune rassomigliante cio ad una c capovolta o alle cifre arabiche 9 e 7. Come pu vedersi anche a pago 56 del nostro dizionario, il' segno rappresentante con o Clf,ln trovasi fatto ta-lora, specialmente nel XIII secolo, a guisa di una O attraversata da una linea obliqua (1), o di un 2 arabico, e in altri modi biz-zarri ma tutti derivanti dalla forma primitiva sudetta. Cos dicasi dei molti segni usati per la congiunzione et (v. a pa-gina 362-363). Altre volte l'indice d'abbreviazione a cui detti segni sono legati per formare una parola cominciante per CIIIIl o per et, contribuisce a svisare la loro forma originaria, come pos-sono vedersi a pago 360 i segni di contra e di quondam e a pa-gina 364-365 alcuni altri indicanti et caetera, aeterni, etiam.

    Altri segni notevoli sono quelli di + e =, usati per indicare est ed esse, tanto isolatamente che in composizionI' di parola e soggetti essi pure a modificazioni, come riscontra.~i a pago aU1-3G~. Notisi i+ per ideat, f+ per inest, H+ per interest, =m9 per essemu8, =e per essentiae, ece.

    Molti segni bizzarri si usarono ileI medio evo ed anche in tempi pi.reeenti per indicare monete, pesi, misure, Abbiamo innanzi tutto il segno della lira (moneta) il cui tipo principale una L semplice o raddoppiata, ma di forma quasi sempre di-versa dalla comune ed ancor pi alterata da segni abbreviativi. (V. pago 365-366). Il segno della libbra (peso) che. nel sec. VIII era rappresentato da tre lineette convergenti (v, pag, 365), and man mano modificandosi 1101 medio evo, fino a prendere, nel XV sec., ulla forma che si accosta a quella della I, (v. pago 365, col. II, n. 12).

    Si notino inoltre: il segno indicante oncia (peso), che nei se-

    (I) In scritture liguri del XV secolo trovasi usata la lettera O at traversata da una linea orizzontale per indicare de tanto sola che in composizione di parola. V. pago 360. 361.

  • - Xr.VllI -

    coli XV al XVII aveva forma di spirale, ma in sostanza non altro che la sillaba oz (onze) scritta con un sol tratto di penna (v. pago 366 col. II); un piccolo triangolo per indicare scudi (sec. XV e XVI), l'altro triangolo assai pi grande che ponevasi a tergo delle lettere alla fine del X V sec. per indicare che dovevano essere recapitate per istaffetta, e le quattro linee iricroeiate ehe trovansi pure a tergo delle lettere indicanti pe1" cavalcata (pag. 3(7). Il segno della forca che diamo a pago 3G6 (col. II, n. 12), nel XV secolo ponevasi sulle lettere urgenti dci principi per minaccia al cavallaro.

    Fra i segni convenzionali abbiamo creduto necessario llOn trascurare i grammaticali (v. pago 368), specialmente quelli in uso nei secoli VIII e IX, e ne diamo qui la definizione secondo le opere di S. Isidoro De Originilnt.s, del Nieolai. De siglis ve-terum c d'altri.

    Antigraphus. - Est una e notis sententiarum quae eum puneto apponitur ubi in translationibus diversus sensus habetur. (Isidori, !ib. I, cap. 20).

    Antisigma. - Una e notis sententiarum qllae ponitur ad eos versus quorum ordo permutandus est, sicut et in antiqllis aucto-ribus positum invenitur. (Isidori, !ib. 1, cap. 20).

    Antisigma cum puncto, ponitur in iis locis ubi in eodem sensu duplices versus slInt et dubitatur qui potius e!igendlls sito (Isidori, !ib. I, cap. 20).

    Asteriscus est stellllia quae apponitur iis quae 0lDissa sunt, llt iIIucescant per eam notam quae deesse videntur. CV. Thomas de S. Quereu. Lexieon etymolog.).

    Asteriscus cum obelo. - Hac nota Aristarchus usus est in I versi bus iis, qui suo loco 1I0n sunt positi. (Isidori, Iib. I, cap. ID).

    Ceraunium ponitur quoties multi versus improbantur, nee per singulos obelantur. (Isidori, !ib. I, cap. 20).

    Cryphia. - Circuii pars inferior eum puncto ponitur in iis locis ubi quaestio dubia et obscura aperiri vel solvi non potuit. (Isidori, !ib. I, cap. ~).

    Limniscus est virgula inter geminos punctos iacens, appo-nitur in iis locis, quae Saerae ScriptUl'ae interpretes eodem sensu sel! diversis scrmonibus transtulerunt. (lsil!ori, !ib. I, cap. 20).

    Obelus est virgula iacens; apponitur in verbis vel sententiis, O;g;,;"d by Google

  • - XI,IX -

    superflue iterl!tis. sive in iis locis ubi lectio aliqua falsitate notata est. (Nicolai, de siglis veterum, pago 104).

    Obelus superne appunctatus ponitur in iis de quibus dubi-tatnr, utrum tol!i debeant necne. (lsidori, lib. I, cap. 20).

    Le abbreviature di farmacologia e medicina che riunimmo a pago 369-371 furono molto usate dai medici specialmente nei secoli XVI e XVII, poscia andarono grad'atamellte scomparendo. Di tali segni si possono vedere elenchi, nOli per completi, nelle opere di I. Zwelfer, Animadversiones in phal'macopeam Au (lu,stmuun, Vielllla, 1652; I. Schroeder, ThesaUl'us Pharmaco-logicu,s, Ulmae Svevo1'Um, 1002, pago 2:3, e in Nicolai. De 8i(lli,~ vetel'um, pago 77 e sego

    Nnmerazione romana ed arabica.

    Lo Sehonman (1) e con lui il Gloria (2) ed altri espreS$ero gi l'opiniQne che le cifre lIumeriche usate dai Romani altro non siano che abbreviature. Lasciando ora da. parte tale supposizione. che del resto crediamo infondata, abbiamo tuttavia stimato ne-cessario, per maggior utilit.'l degli studiosi, far seguire al 110stro dizionario una serie di cifre numeriche romane ed arabiche, di-stribuendo queste in ordine progressivo, le altre al1'abeticamente per maggior facilit di ricerche.

    I Romani infatti, comc noto, per esprimere la quantitl\ non fecero quasi altro uso che di lettere del loro alfabeto, giacch alcuni segni bizzarri che possono vedersi specialmente usati nelle iserizioni lapidarie (3), altro non SOIlO essi pure che alterazioni abbastanza palesi della primitiva forma alfabetica. Ad .esempio il segno di HID fatto a guisa della cifra arabicn. 8 adagiata (00 ), deriva dall'altro segno CIO (pi tardi (fI), indicante esso pure 1000; il segno somigliante alla lettera greca II (= 2000) altro non che un il con la lineetta sovrapposta molto abbassata, e cosi dicasi di altri segni.

    (1) Versnch elnes vollstltndigen Sistems der allgemeinen .... Diplo-matik. Leipzig, 1818, pago 605.

    (2) Lezioni di Paleografla, ecc., Padova 1870, pago 37. (3) V. a pago 379.

  • -L-

    Una lettera usava si spesso capovolta, cio la c, ma preceduta sempre dalla I per formare i numeri IO (che divent pi tardi D)-= 500, IO:) = 5000, IO:):) = 5())()()(), ecc.

    Il segno pi antico usato per indicare il nnmero mille pare sia stato CIO, al quale si dava un valore decuplo, aggiungendo altri due c l'uno a destra l'altro a sinistra nello stesso senso dei primi. Quindi ceI:):) = 1

  • - I.I -

    invece talvolta i numeri IIIX VIX con valore di 13 e 16 affine di conservare, come osserva il Lupi (1), la giacitura della locu-zione latina tertio decimo e sexto decimo.

    Nello stesso modo, e per lo pi in documenti franeesi del medio evo. trovasi la moltiplicazione per venti espressa con due piccole x poste come esponenti alle cifre III, VI, VII, ecc. come: IIII'" = SO, VInXI = 131.

    Per indicare la met nei numeri romani si IIS far seguire a questi la lettera s iniziale della parola scmis; come LXIlS = sexaginta duo semis, e ci pei tempi pi antichi, nel medio evo invece trovasi indicata la met o con una linea per lo pi tra-sversale che tagliava l'ultima cifra del numero, come Xy = 14 '/., o con IIna orizzontale fra due punti (+) o fra un punto e vir-gola (-T), ed infine, specialmente in docllmenti lombardi dcI XV sec., con IIna specie di 3 arabico che qualche volta pu trarre in errore, scambiandosi 13 = 1'/. col numero 13.

    Le lettere c ed M trovansi spesso, specialmente negli ultimi secoli del medio evo, poste come esponenti ai numeri minori, indicando moltiplicazione, come VIU" = 800, XIe = 1100 (2), IJm =~, ecc.

    In carte liguri, per indicare la moltiplicazione per 1(0) rin-venimmo molto usato, nella seconda met del XV secolo, in-vece della M una O tagliata da una linea orizzontale (3).

    Riguardo ai numeri arabici ricorderemo innanzi tutto come essi siano di origine indiana remotissima, e come soltanto verso il IX secolo den' era nostra gli Arabi li prendessero dall'India chiamandoli cifre indiane. In Europa non si diffusero che assai pi tardi, cio verso il secolo XIII, per mezzo del matematico pisano Leonardo Fibonacci il quale raccolse le cognizioni arit-metiche degli Arabi nel suo LWer Abaci, che pubblic nel 1202, opera, come ben nota il Bariola (4), che deline l'orizzonte della moderna computisteria.

    (1) Manuale di Paleogralla delle carte, Firenze 1875, pago 175. (2) In carte senes! del sec. XIII. V. Paoli, Programma di paleo-

    grafia, pago 49. (31 V. pago 378, col. I, 1). 6 e 7. (4) Storia della Ragioneria italiana. Milano, 1897, pag. 48. l

    Dlgitlzed by \::Joog e

  • - LIl-

    A pago 300385 del nost.ro dizionario abbiamo dato una serie di numeri arabici usati dal sec. XII al XVIII, e giova far at-tenzione alle forme bizzarre che ebbero tal une cifre a seconda dei tempi e diverse affatto dalle odierne, segnatamente le rifre 2, 4, 5. 7, giacch non di rado da copisti inesperti il numero 7 fu scambiato col 2, il 5 col 4 o col 9, o viceversa.

    Si noti (pag. 38'2) come per indicare la meti\ anche pei nu-meri arabici si usaRse nel XV secolo la linea fra due punti, come 4-;.- = 4 '/2' o una piecola croce posta a guisa di esponente a destra del numero stesso, come: 4+, corruzione probabilmente di '/ . giacch nello stesso secolo fu usato anche questo modo, come {pago 384): 7 '/, = 7 'I. (1). Verso la fine del XV sec. trovasi per non di rado anche la forma odierna di '/ .

    Per indicare la moltiplicazione per mille si us nel sec. XVI sovrapporre ad un numero aJ'abico una lineetta sormontata da

    . l' t d m 1""""" una m mlllusco a III ques o mo o: 100 ' per vuvvu, ma non tro-

    vasi, come pei n umeri romani, la c sovrapposta per indicare la moltiplicazione per cento. S'incontrano bens altre lettere poste come esponenti a' numeri arabici, ma indicano somplicemente la desinenza specialmente pei numeri ordinali, come 20 = secundo, 5t9 =quintus,7a =soptima.

    'l'al volta sono parole comincianti con le sillabe sex, sept, trin, dupl, ecc. che si abbreviavano scrivendo soltanto un numero con la desinenza per esponente. Come:

    61' = sextilis 71' = soptentrionalis 3tas = trinitas 2r = dupliciter 410 = quadruplo 3'anlo = triangulus 19a1ea = Decemnovennales.

    (1) Questi segni per indicare la met, notammo in documenti lom-bardi dell' Archivio di Stato di Milano.

  • Sono notevol inoltre le locuzioni:

    20d = secundo notandum 2ate = secllnda parte

    modo i'OO modo, ecc.

    Monogrammi.

    Vere abbreviature di nomi proprii, titoli" forillule di salu-Lil"ione od ossono dir:,i mmwgrammL di letter(:

    recciate iiofS,orate, la ;:d mduzione ia. risalil'1' "i iimlorico ne ;oii. Essi venner:]

    di uso comune che nel secolo VIII ai tempi di Carlo Magno il Quale cominci ad apporlo costantemente nei suoi rescritti. (V. Monogr. n. lO e 30).

    Nello 'ii"colo il Il :mf:""u:lma si ad usal'1' ii ",he dai por Ciiii:; formato, d,ii" if:fx':re compo,:] loro nom11

    furono i t,ddano 1. !fI, Pasqua regorio IV" Benedetto III, Nicola I (1) finche Leone IX (lOtV-1054) co-minci a far uso del solo Bene valete ridotto il monogramma. (V. Monogr. n. O, pago 389), che si vede ripetuto, con Qualche ,adante, in bolle di Fino al see ('?).

    Negli altri diplomi di il monOi,;nT mm, si us co~ :,tautemente Carlo IV man ma"" diruso finchi, ii'"iimparVe dopo Mass li I per dar luo;.;o alla sot-toscrizione autografa del Sovrano stesso (:3).

    (1) V. a. rl,r,"rl94 i monod:" 31, 40. Al ;;',1:iamo datl;; Etolo di "nche il m m"'1i,,,mma di Silv che trovarE "na. lettere' ii"rstO ponteii"""" lE:;,ta all'1m]",,;;;;,,"" Ottone I1l ,

    g?r edita. como autemica dal Muruior (Antiquitates Hai. VoI. V, p. 991) ma dal Jatf (Regesta Pontificum, T. I, p. 5(0) giudicata spuria. V. anche OUeris, OeuvreB de Gerbert pape BOUS le nom de Sylvestre IL, Clerruont-Ferrand, Paria 1867.

    (2) V. Oerr;:"'" siglo pont ,k",; ii .... Valet . (3) Per estese 8ll'

    ;""ere del B:,:,:h:r "'4~rammi imp'-"

    L., Monoh:'"

    1773. regi pOr e

    "m Impera ~~~I~

  • - LIV -

    I monogrammi dapprima cruciformi e molto semplici, non pre-sentano difficolt d'interpretazione, comprendendo le sole lettere del nome sovrano, come vedesi in quelli di Carlo il Grosso, Arnolfo, Filippo I, Guido e Lamberto, Roberto II, (1); diven-tarono presto di forma quadrata e difficili ad interpretarsi per le molte lettere che comprendevano, disposte 8enz'alcun or-dine logico ed indicanti non pi il solo nome del Sovrano ma intere frasi, come: Otto ImperatOt' AugUStU8, Fridericus Ro-manOtoum Imperator Augustus, etc. Per decifrarli occorre an-zitutto rendersi famigliare la forma bizzarra di certe lettere e nessi; ad esempio la C che talora di forma angolare, come nei monogrammi di Carlo Magno, di Corrado il Salico e Cor-rado III (v, n. 10, 12, 13), La O tracciata a guisa di losang-a e che trovasi nel centro dei monogrammi, racchiude non di rado altre lettere, come la Y in quello di Filippo I (v. n. 23) l'A e la V in quelli di Carlo il. Grosso e d'Arnolfo (v. n. 7 e 4). No-tevole la strana forma della G nei monogrammi di Berengario II, di Enrico II, degli Ottoni, di Ugo, etc. (V. n. 8, 15, 33 a 36, 46).

    Alcllne lettere che trovansi espresse una o due vlte sol-tanto possono servire per varie loro ripetizioni, come nel mo'-nogramma Il. 6, Bene Valete, la lettera E, che nella formula occorre 4 volte, trovasi espressa nel monogramma due volte soltanto. La lettera N pu servire talora anche per V se si prende la sua met destra come nello stesso monogramma Bene Valete. Cosl dicasi delle iettere I ed A ehe possono trovarsi nelle aste delle lettere H ed N. (V. il n. 3 che slIona: Rar-douinus Rex).

    torum ac Regum Germanicorum a Carolo Magno usque ed excessum Conradi III analysis, ecc. Lipsiae, 1737. Wailly, Elements de Paleogra-pbie, Vol. I, pago 467 e sego - Sickel, Die urkundenlbere del' Karolin-gel'. Vienna 1867, pago 316 e sego - Paoli, Programma di Paleogr. e diplomo III Diplomatica, l"irenze 1898, pago 125.

    (1) V. a pago 389 e sego I monogr. n. 7, 4, 23, 24, 25, 43, 45.

  • TRASCRIZIONE DEI QUATTRO FACSIMILI riprodotti come saggio di scrittura.

    TAVOLA 1. - Atto di donazione della contessa Matilde del giugno 1114. Da una copia sincrona in pergamena che con-servasi nell' Archivio di stato in Milano. (Museo diplomatico, secolo XII, cart. I). - Grandezza della pergamena, milli-metri 200 x 29"2.

    (Signum Tabellionis). In nomine sancte et indi vidue tri-nitatis Anno Dominice Incarnationis eiusdem Millesimo, C. XIII. de mense J unii indicione VII. Sancta a~iem Ecclesia de loco in-sula iuxta Padi (1) in honorem Monaste1jj Sancti benedicti con-secrata cui AI[bericus] Abbas pmeesse videtur. Ego quidem (2) in Dei nomine Comitissa Matilda Marchionis Bonifatii flUa quae professa sum lege salica vivere praesens praesentibus dixi: quod

    (1) Sottinteso {tu",,,,,. (2) Il segno 4, (nesso di q e dI tagliato in alto e in basso da due

    lineette orizzontali, e del quale si possono vedere esempi anche nel 1'.4rchivio Paleografico del Monaci, tav. 44, 45, 46, voI. I, fu spesso inter-pretato erroneamente per diclus, qui dicor, qui dicimur, mentre il BUO significato quidem, quantunque in altri casi, ma di rado, possa valere quondam. Del resto la formula: Ego quidem in Dei nomi .. e era molto in uso nel sec. XII e si trova scritta spesso quasi per intero. V. Archivio paleografico, voI. I, tav. 24, '!:T, 34.

  • - LVI-

    ad lIleritum anime meae pertinere potest nocesse est mi/ti sem-per i1\ud agere unde in boc et in futuro saeculo plenam apud Olllnipotentem DominullI maxilllam possim eonsequi mercedem .

    . Ideoque ego quae supra Comitissa Matilda concedo et trado ha-bere iamscriptae Ecclesiae ornnes l'es i11as sicuti recte et labo-rate fuerunt ex mea parte in loco Casaleavoni per massarium qwi vocatu) Compertum de Casaleavoni et mansum unum sicuti rectum fuit per Dominicum Silvum et alium mansum medium sicuti detemptum et laboratum fuit per Rusticum de Insula, nbicumque invente fuerint et Roncevras de 10eo qui vocatur Dosso de Falcone cum busco ibi habente sicuti designatum fuit ad iamscriptam Ecclesiam ex parte Dominae Comitissae Matildis et piscatorem unum in Valle Cultroni et ubicumque piscatores de Casaleavone piscant, conoodimus eiusdem (1) Ecc1esiae ut iamsCliptam Ecdesiam (2) babeat et teneat iamsc,iptas l'es et faciant in usum et sumptum cunctorum monachorum, qui in eadem Ecc1esia Illilitant et qui militatul'i sunt quicquid volu-erint sin e omni mea et beredurn bac (3) p,o heredurn meorum contradicione pro mercede anima e meae atque patris seu matris Illeae. Iusuper peIO cultellum festucum nodatum guantonem et Guasonem ten'ae atque rarnum al'boris coram testi bus legitimam facio vobis concessionem cum omni bonore sicuti mihi pertinCle videntur salva revereutia Romanae Ecclesiae. Si ve,o quod fu-turum esse non credo, si ego Comitissa 'Matilda quod absit aut nllus de heredibus hac (4) PIO heredibus meis seu ulla alia qua-libet (5) opposita persona contra bane cartulam venire aut eam per quodvis ingenium infringere quesierilllus tunc inferalllUB parti contra quam exinde litem intulerimus mulctam que est penam auri optimi uncias quattuor et argenti octo, et quod re-petierilllUB, vendicare non valeamus et complehensum ab omni contmdicente homine defendelc, et si defendere non potnerilllUB

    (1) Recte eiden . (2) Recte iumscrip/u Ecc/esia, (3) Recte ac, (4) Recte ae. (5) Recte quaeUhe/.

  • - LVII-

    aut si vobis exillde aliquid per quodlibet ingenium subtrahare quesierim'U8, tunc in duplum iamscriptas l'es ut supra legitur vobis restituere sicut pt'O tempore valuerint in consimili bus locis, Actum in monte Baronzioni feliciter,

    MATILDA DRI

    G RATIA SI QUID EST

    S[ubscripsi]

    Illli'U8 cal'tulae fueru'lt subscripti testes Raiueriu8 de Saxo, Saxo de Bibianello, Malabranca, Girardus de ~ogara, Martillus BIanco, Bonus Senior, Marcbise, Bel'uardus Bai bus, Ato de Salezola et plures alij,

    (Signum Tabellionis), Ego Dominieus Sacl'i palatii lIotarius scripsi et sllbscribendo compievi.

    T A VOLA II, (21 Febbraio), - Atto di manumissione e dona zione del 24 Febbraio 1182. Pergamena proveniente dal Monastero di S. Maria di Bologna, ed ora conservata nel " Museo Diplomatico" del R. Archivio di Stato in Milano. - G ralldezza della pergamena originale millimetri 3018 x 200,

    In Iiomine Domini nostri Jesu Cbl'isti. Auno Domini Mil-lesimo ccntesimo octuagesimo se~undo, sexto Kalendas martii, regnante Frederico imperatore indictione XV, Nos quidem in Dei nomine Transolfus et Rolenda uxor eius pro amore Dei et pl'O re medio animarum nostrarum ae nostrorum parcntum, iu. dicam'U8 in hae nostra ultima voluntate atque mandalllu8 di. reetam libel'tatem floridamque romallam civitatem seruo nostro nomine Martinello fili'U8 (1) Cotafabe et filia iIIiU8 Martinelli nomine Martinella, co tamen tenore quod volull1us ut serviant

    (1) Recte filio,

  • - LVIII -

    no bis p1"enominatis dominis ad voI untatem nostram donec vixe-rimus, Post mortem vero nostram sint liberi cum amni eorum peculio et ab omni illgo servitlltis alieni et deinceps habeant li-eentiam emendi velldeudi pet'mutandi et omnia negoeia faciendi. testimonium quoque dicendi et in iuditio sistendi sicuti ab in-genuis parentibus essent nati. Insupet' impresentiarum dona-mus praedicte Martinellae Ilnllm nostrum lectum et unllm scri-nCllm, IIt habeat et teueat et illde quicquid placuel'it faciat quia sic est nostra vollintas, Et haec omnia supradicta confirmamus col'am infrascriptis testi bus, Preterea eodem die et eodem anno atque eodem mense sllprarelato, Nos quidem in Ch1"isti nomine p1"elibati sdlictt Transolfus et Rolenda vir et uxor pro amore Dei et pro redemptione animarum nostrarum nostl'orumque pa-rentum offcrimus personas nostras et damus atque donamus olllnes res nostras et bona nostra omnia mobilia et immobilia quae nunc habelllus aut deinceps acquisierilllus vobis p1"esbytcro Donno Cl uidotto monacho et pt'esbytero Ardicioni accipientibus ad ho-norem Dei et Sanctae Mariae de Fuloniga et ecclesie Sancti Ysaie prophete et ut dixilllus donalllus atqtle concedilllus pme-nominate ecclesie omnia nostra boua retenta nobis pmeuomi- ,I natis donatoribus pensione tocius nostre case que est posita in portasterii ut faciamus ex eli. pmefata pensione quicquid nobis Iibuerit, don ce vixerillllls, Et si in aliquo temporo pl'e-dieta casa eum nostra voluntate et concordite/' vondita fuCt'it pro aliqua emptione facienda salvtlln cambitlln pro prefata pensione; nos praefati donatores volumus habere et in carta ilIa que fa.da fuel'it et emptione contracta de pecunia p1"edicte nostro case vendite nomen nostl'ltlll ponatur, Insuper etiam si contingerit quod absit in aliquo tempore quod prelibati presbyteri ve! eorum successores nos molestarent aut iniuria-l'eut ita quod sufferre non possemlls et vicini pl'edicte eccle-sie sandi Ysaie ad qllOS relata esset iniuria, nos non possent adillvare neque defendel'e sine omni occasione iuris et Jegum contradictione. VOllllllU8 habere potestatem revertcndi ad omnia nostra bona et possidel'e et Ilsufructare donee vixerimus; post lIlortem nostralll omnia. nostra bona reve/'tantur ad predictam e

  • -- LIX -

    in eorum orationibus et in eomm tuitione atque gubet'natione et promiserunt ante vicinos eiusdem ecclesie Sanctl Ysaie [lre-fatos donatores honorifice tenet'e et conducere prout decet et convenit: et ca que continentUl' superius de conditione scripta pro se et pro eorum sllccessoribus semper firma tenere, Insuper prenominati donatores in Il1"esentia predictorum preqbyterorltm et Guastafabe et Johannis et Bucce et Gibe1'tini posuerunt in-vestitnram sue professionis atque donationis eorum predicte supra altare predicti sancti Ysaie prophete,

    Actum in claustro predicte eccI esi e Sancti Y saie que ec-clesia est edificata prope civitatem Bononie, Indictione p1'edicta,

    Prenominati donatores hoc instrumenlum professionis atque donationis, facte ecclesic sancti Ysaie ut supra legitur scribere rogaverunt,

    Johannes de Cato, Paradisus Aldebrandus faber, Johannes de SOIl107.a1..., Armallettus, Bastardillus, Bombarone, Bucca, Ja-cobus de Premanno, Bonusinfans, Guastafaba, Jacobus de Tur-turino, Guido et Rolandinus, huius rei rogati sunt tcstes,

    (Signum Tabellionis l , Ego Bernardus IIotarius boc instru-mentum manumissionis et professionis atque donationis ut supra le.Qitur, secundum quod fllit mihi pt'~eceptum, et de conditio-nibu8 insertis ut pt'elibatum est rogatus sct"ipsi, et finnavi, et emendavi.

    TAVOLA III, (129"2, 8 Giugno), - Atto di elezione di certo Nicol Matarelli a leggere i libri del codice e le novelle nel-l'Universit di Cremona, L'originale trovasi nel R. Archivio di Stato in Milano. Classe Comuni, Cremona, cart. I (1),

    (Signum Tabellionis), Anno dominice Inca.rnationis mille-simo ducelltesimo nonagesimo secundo, indictione quinta die

    (1) Il documento fu illustrato dal Prof, Giacinto Romano, nell'Ar, chivio storico lombardo, anno XXlIl (1896), voi, II, pago 138 e seg,

    O;g;';"d by Google

  • - LX-

    martis octavo exeunte Illense iunii, (1) praesencia dominorttm Audriolli de Nuptiis, Hunberti de Capite ponctis et Daldesarini de Gadesco ibi testium rogatorum, congregato consilio generali i Universitatis seolariulII Cl'emone iu il!!i.civilli in scolis ipsius universitatis et eitatis scolarib1ts 1II0re solito, domini Otolillus de Moscardis et l'orci vallus de Pel'gamo Rectores diete uni vero sitatis et de voluntate et consensu scolarium univel'sitatis ibi oxistencium et ipsi scolares una cum eis nomine ipsius univer-sitatis et pl'O ipsa universitate confitentes se esso dWl.s partes diete univel'sitatis et renunciantes 110 aliter dicere possit Christi nomine invocato elligerunt in sUllm dominulU et doctorem le-gum pro alino venturo 1I0billem et prudentissimum virum do-minulll Nieolaum de Mat

  • - LXI -

    nemine discrepante ellecti ex forma cuiusdam statuti videlicet Domini Humbertus de capite poncti, Filipinus de Cervis, Soricus de Sfondratis, Bernardus de Stavollis, Balzarinus de Restaleis, Antoniolus de Cavuciis, Franceschinu8 de Odonibus, Cabrinus de Tedegechis, Johanes de Casamalla, Albertinus de Abate, An-selminus de Adelasiis, Jostac de Patriciis, Jacominus de Mal-kaversiis, Mondillus de Algehisiis, Pasinus de Sisa hoc salvo qlwd si pmcdictus Dominus Nicolalls acceptaverit nulli altel'i ellecto ius aliquod aquiratUl' et insllper quod pl'aedidus Domill1!s teneatm' acceptare vel repudiare intra tel'cillln diem.

    (8ignum Tabellionis). Ego Ugolillus de CCI'vis notarius sacl'i palacii interfui et hanc cartam rogatus scripsi.

    'l'A VOLA IV. (pag. l,XIII). - Dal" Confessionarium compositum a Domino frate Antonino de Florentia, " a c. 176 del pro-logo. - Codice in pergamena del sec. XV conservato nel-l'Archivio di Stato in Milano .

    .... quod habet absolvcns est iuris divini aut IllImaui. Si iuris divini puta ql,ia non fuit baptizatus talis vel non ordi-natus, et in hoc casu absolutus a tali, tenetul' iterum confite,.i hoc scito nec papa posset de contrario dispensale. Si est illlpe-dimentum iuris humani puta si est excomunicatus suspensus et huiusmodi tunc impedimentum aut est noto1'ulll aut est ocultum. si notorium puta quia manifeste et publicc vCI'bm'avit c1erieum plopte,. quod est excommunicatu8 notorie vel mani-feste intrusus idest per coneessionem seculal'ium positus in ec-clesia curata non per canonicam concessionem propter qlwd ti-tulum non habet neque potestatem super parochianos iIIius ec-clesiae. Et tali (1) confessus tenetur iterum confiteri hoc scito. Sed si impedimentum est ocultum, tune aut confitens illud im-pedimentum scit aut non. Et si scit penitcns illud tenetur ite-

    (1) Recte tali .

  • - LXII -

    rum confitelj et mortaliter peccat communicando i1li in divinis. Si nescit impedimentum quod etiam aliis ocultum est et hoc ignorantia"facti, ut quia Pe1cussit cle,icum nullo vidente, tune non tenetur i terare, articulo de sententi a excommunicationis, selvi qlti plltabantnr liberi pllblice quae rata est. Sed si hoc nescilet ignorantia illris, puta scit i11llm percussisse clericum, sed credi t nichilominltB ipsum posse audi,.e confessiones, non cxcusatur P'"Optel" hocquin tcneatw itelareconfessionem secundum ~trum. Est et 5 (quintusl casus in quo quis tenetur iterarc confessio-nem sccumdum l'et,um de Palude ubi supra, videlicet impe-dimentum ex parte confitentis scitllm vel oblitum vel ignoratum plobabiliter, puta quia elat cxcommunicatus maiori vel minori excommunicat"ione, licet nesciret cum postea scivit, tenetur ite,.um confiteri, quia Iigatus excommunicatione absolvi non potuit a peccatis et p,ohabilitel ignorantia praeservat a culpa" et a pocna irregularitatis. Sed non facit eum non esse exco-municatmu p,opter quod si tunc eligeretur ut sibi beneficium confcIrctur ignorantia non faceret quod sibi aliquod ius acqui-rel.}tllr ut extra de clelico cxcommunicato apostolice, in glossa. Est autem minus capax sacramento rum a quorum participa-tionc directe excluditur quam quorumcumque aliorum ideo ab-sollltio nulla etc. Et dicit idem l'etrus quod in hoc CaBU

  • Tavola IV.

    -.J--.1~ . O.

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  • At\0L~~C\JI ace tL te a;~, 'La a.~ a d. a ",a

    ~ .. ab . t' __ c'le ~ci .V _. ad. tt ._cU 'f .. al . 2 .. ag, Zz. .. dm, h. .. cVt t .. a? ar .. aT ,r .. as , t- .. al ,& .. dl , ~ .. ax

    A A

    a (A) Ambrosius,- o.;- (a) autem xv Augustinusetc. XIV ~ ~ ~ '1 (A) Antipbona XIV , d, a. (a) aut xvm. -d.-.,iI\. (a) annus XIV .. ~~ (a) ... am, - ... aque XIV

    d (a) aut XIII ~ (a) apparet XV f. -

    ~ a. (a) ana XIII lll. ~ (a) apparent Xvp. --- ~i c\ (a) autem vlII (a') alius XVIII. d! (a) autelll xvp. a~ (A') Augustus,-

    ity? Augustinus XIV

    ~ (a) autem XII (al) albus XIV f. CAPPELLI. Digitized by GoogIf

  • -2-

    ... d xv aP XIV p. .. w). (a) . arum xIIf. J9 (ad) aliud xvm. - o.}~' ~ (a) aliam XIII f. (ado) albedo XVIIl.

  • (am) argumen tum xv f. xv p.

    xv

    (a') anter XIVp.

    ~a. (aDa) aliena (ar) alite l' xv f. ~J-tU ~

    "lhedine xv

    (aO) anno xv m.

    "h';--C' (ar ,) arallitur sic xv ~

  • ~ iiiuu) affitmiiti-vum xv

    aa (AA) AllglI~ti (aa) animii

    (aia) anima XIV !1I.

    a .a. C. (aac) ante audi-tam tit8t~m

    ~ (iiar) aninmmm aa r (aar) Aaroll aatl. (B,ati) animaLi xm

    a1"e

    abt a1f aWI'

    (AB) Artkm Ba-calamai::

    (ab') Ambrosius XIVp.

    (Ab09) sius XIV

    (aboe) absol u-tione XV III.

    (abt ) abstractllm XIV p.

    (abte) absolllte XV J1.

    (~"bUR) Uva XIV

    (abb) abbas XII

    (ithba) abbcttissa :p

    aH;a1l'a(abbaSSa) abbatissa XV

    tl~t". ,'" (1(1-J LLvl1r~

    ,b,~ aMit t~i ~Gt9

    (abbi) abbati XIII p.

    (ahbia) ahi. 'i eia XIII

    (abr) abra-larm.)

    (Abbra) Abbre-viatura XVIII

    (:tbbs) XIII nL

    (abbt) abbatem XII f.

    (i~bbta) tissa XIV

    (Abbti) Abbati IU f.

    (LbRciae) ciare

  • ABHOIAle - ABS -- 5- ABSOLO - AiC9

    (abhoiale) 1l, ,11lJ~ minabik, m.

    (abi) ab invicem xv f.

    ~-:t? (abite) habilita-tem 'V f.

    (abla) amKmh m.

    ~ (abla) ambula XIV f.

    abf"

    a~'m ~

    iablaO) al " latio m.

    XIV f.

    (ablo) ablatio XIV p.

    (ablo)amb"i"ti,,_,-,v p.

    (ablom) ablato-nem XIV p.

    (abltm) ablati-vum lV f.

    Cabna) absl:nlill m.

    fi (Absolo) Abl111 lutio 1Il. abfcth (absole) absolu-

    I tior.em XV ab~ (abstO) abstrac-

    tio p.

    MI.. (ab t) annua .. bima ... trima... Vlll

    (f,bt") abso "'u" xv

    b-bll~l? (lly~iiJnem XIVIIl. a.c a.

    Ac. a&c a..te

    (AC) Anno Cbristi,-Ante Christul1l XIV

    (l'C) anno XVI

    (Ac) Accurslus XV

    (A&C) AliguStus et Caesal

    (,le) a carZll p.

    a~tJ (abnia) abselltia xv ac' Ab';'tl- (Abnte) Ak-,111te xv f. cV

    (ac') actus Xlll f.

    ('1 iC") alicuius XV

    ~Jtz,~(abntiu) tium

    nb (abs) absque XV

    t XV ~ (aic9) alicuius XV \11.

    Igitlzed by\.....::J.

  • ACa ACCA T 1)- ACClr - ACCIOI

    "-(aen) aeeidentia xv Ill. "-Cn (accir)aecipiturxIV III.

    (a'e') alieui

    a t:: aetio ',Jc4 ('ffe' (ilZ;!") aeLidzzn-

    zales XL

    i c"" (aem) aetum

    (ac") aecidens xvm.

    act:l f (aeeL/) aeeden-tali bus XV m.

    XV p. 'W1"

    t\ctt (aeeir) aeciden-Lzzliter xv

    accl' (aceiS) aeeidens XIV f. :t'

    A OOZZL~ (a,iil l ) aeeidz n-talis XIV m.

    XIV

    (accnl) acciden-zzziis XIV

    XV f. accma (aecma) aecrrima XII

    (a,ZL, z'l aceid zn~ tia XIV p.

    " (tt::. (a Lz")aeelL"L ztia XZP (azLzn") aecidzm ~(16

    elCe (acc1es) aeciden-LL,les XL

    XV "l ac61) (aeellm) aeciden-

    Lzzliulli xv

    arr"" (accm)aecusativumxv ucria (aeente)acedente xv

    a..t::,,2tl'r iZLL'L"alr) z/Ld- a,rrn~ (ab'L Z') aecid ms xv dcntaltcl' XIII f.

    '--? arear fZZZLLZt) a,z ZULZLt XIL

    .-

    Aef;Wdt (a'z ,,,Le) aed '.kiLte xv

    _ o.,

    -aecar- (aecat) accusa- '"1.CCt~1 (accioi) accusa-ZUI' Xlv doni XIV

  • ACCS ACTOIB -7- ACTT ADe

    (l9J ,.-(accs) Accursius xv m. A Cr-t (actt) auctoritas tua VIlI

    Accu. (ACCll) [Del accusa- ~ (actu) actulII xf. tionibus (Decr.,

    attu! (actlll)actualiterxlvf. A lib. V. tit. I) xv CClLt:' (Accur) Accursius (abbr. giur.) xv a.~~l n~~ (acbissia) acer- aCtV (acu) actu XIVp.

    biasima xv '-'.4}~idG (a9~iasi~ accon- ~ (aicui') alicuius xv m.

    ctarSl xv dC. t\.. (aCn) ante Chri- dd. (ad) adde, - adda-

    ---

    stum natum xv tur (abbr. farm.) AeO (aco) accusatio VIII d). (ad) anno Domini XIII

    'h dit' ac-~ (acqti) acquirenti xv f. (ad) aliud -- ~? Atl" (act) auctoritas \ (ad) aliquid VIlI Xvp. ~tf (act) actum XIV f. ~ (ad) aliquid xvm. ad-tt' (actlr ) actuali- dd (aid) aliquid xv

    ter xlvm.

    cu-rl" (actr ) actualiter XIV m. M (aid) aliquid xv adi (acta) acti va XIII f. J.j (aId) aliud xvp. (.\d~ l' (actil) activitatis xv f. M (aOd) aliquod xv p. adml (a.ctm) activum XIV p. I~ (aVd) aliud XIV III. ~(actoib) actio- aE~ (ade) adhuc XIV f.

    . nibus XVIII.

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  • ~sc (t~~r a~eC' ubrtt

    ADI 8- ADUD

    (adm ) adverbiulll XlII d..~ftt- (adicte) adiec-tive XIV In.

    aliquod adiu-

    (Zid";iD) a.tque mantissime VIII

    ~~(ZidlZiZ:O) adulaciz: (a.dula.tio) XV f:

    (add) a.dderet XIV p. ;\~l'atOt- (Adlatoe) Adu-latione XV a~m._

    (11.:1:10) additio XIV p. ~.mnrotn(admistrom) ad-ministratiollelD XIV

    (addr) additur l' XV a"nj a.desse a~ltTI~-:1

    (adete) adaequa-tae XIII f. A~p

    XV ad~ (adh) adhuc

    ~

    (adn l ) adnibilet (z:::nihilet)

    (Adp) adoptivo VIII

    {adq)adque (atq:w) X Zi

    wl.iWa (a.dhnda) adhi-Y" benda XIV Ill. ~9t&

    p.

    (adqita)adquisitaxIv f.

    ~~1;:1:1 Mtp .l~u ,,1ft

    adhi- a_~_r_ z:nnodomiz:i::': n" :::rrectioni::

    adhib::: ~ adesset (adhre) adbibero

    XIV m.

    XV ~~ (adud ) adverten-dum XV 111.

    adinvieom advertez:dz:;;;

  • ADUl !) - A'lP

    Adul. (AlRil1 aff'" (aft'a) gm rmrif.iiiri ~ (aJ~~tfl' iiV

    cati xvrn. (aftO) affirmatio XIII f.

    flJfa\ (adIlSai ) adver-~ sarii XIV f. ~ (adllsite) adver-

    sitato XV m.

    r1 c., .... (aft~a) affirma-"''11 trva. X"IlI. a1f~ (affcm) affoctum XIV f. ~Ft afcee

    (\~ (adi'~' ~(adnr.RR)

    p. ~~ (affiRR)

    e .. c.

    &cfr k.t. Af' Af Af L\fP

    tere xvm. affra (affrii)

    (ae) animao xv 111. ~ (ag) A IIgIlStIlS, -Augustinus XIV

    '" (ae) aere xv f. A,.S (ag) agitur XIV III. a5~ (ag)

    x ari ~ (agd) (Aei.> (agm )

    (af) affcctus VIII (agem) aggrega-tum XI p.

    C"-t'q,S An (agtos) aggrava-J tos xv m.

    (af) ad 1ncll1 VIII

    (af) ante f~d~~m, - ZII a,s! (agd) agendulll (an m. a.s& (ag)

  • AGDR - AGoSCE -10 - AGiS - AIAL

    ~i (agdr) aggredi-- -tur XIV III.

    "..... =-d.~f (ageca) angelica xv p.

    --

  • AlAR 11 -- AL S- ~t a1a3z (aiar) LblllImr - (AI)

    alato (aiato) anma- al. (al) alibi tionem XIV 1Il.

    ~tcf (aic) amicis xv p. al (al) animai XIV p. tUete' (aicie) amicitiae XIII f. iX (al) animai xvm.

    ........... &I-elle (aie) (al) ali;rg "" alJ ru).. (aiil (ald)

    ruJVUl. (ai Uls) art.? (l~Jib) bus XIV Ill.

    -- al~ (\.una.tt (ai mare) ani- (alUl ) album XIlI t: mare xv Ill.

    t1{o' (aio) animo XVI p. afa (ala) alia XIIIll. alO (aio) animo a t a. (Ala) Alallus (abLLL EymL) a'lf (ais) (tU,,'" (ala) - alb. cus (ais)

    A. K. (AK) ante kalendas alb~ (albt9) Albertus XII f. al. (AI) Albertus,- Albe-

    ricus(abbr. giur.) X V + (albto) Alberto XVI p. RA- (A).) Talentulll Vili a~' (ald) aliud XIV t\y (al) gAli are (aie)

  • ALEX - ALlQaR -12 - ALlQaTLO - ALN

    cHef (Alex) Alexan c:\ll~tt'O (aliqatlo) aliquan-der xd. tulo XII ~[i (alF) alibi xv f. ~ (alis) animalis xvf. & (ali) alibi xv f. "hf (alit) aliter xv at,,, (alim) anillla- All (ali) allegata VIII

    lium xv ili. ~ 'lUt (alit)alimentulll XIVp. (ali) allegato xv ili. alta (alia) animalia XIV p. Att (Ali) Allegoria XIV aRl (alici) alicui XIV f. att (ali) alleluia IX ati.mOl"'im.i."",,,,, , "Ha (alla) alleluia Xlll [De] alienatione f. mutandiiudicii

    a1ta Callo .,le. causa facta (alla) alleluia XIII III. (Decr.,!. I, t.42) xv dll~ (alioqn)alioquin XVIIl. al:tatt.s(allatis) allegatis xv

    h~ (ali q) aliquae xv atfawt(allavit) allega-vit xv f.

    ~~ (aliqr) alillua- Ue~ (ali ed) allegan-Iiter XIV p. dUIll XV ili.

    aluF (ali~tc) aliqllociens ill"i(' (alletr) allega-(a iquotiells) XIV tur XIII 1lI. ahi (aliqd) aliqllod Xlll f. attQn\ (all"oni) allega-tioni xv "hitr (aliq"lr) aliqualiter xv al m" (almO) almus xv att4r (aliqar) aliqualiter afl't (aln) aliquando XIV f.

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  • ALN ALTI -13 - ALW AMleLO

    Qtmo (alnO) aliquando xv ah\q (alti") alterius xv ~t (allnt) allegant xv m. "umtt- (altmte) altra-

    t~- mente xv affQ (alta) allegata xv m. fl. toe (al toe) alteratione XIV t-"q (alq) aliquae XIvm. a(\5 (aluiB) alumnis XIV III.

    ---~[;> (alr) aliter XIV p. Affi (am) amantissime VIII aL;' (alr) alter xvf. A.M. (AM) Artium Magi-

    ster, - Anno mundi

    afe (als) alias, - aliis xv dm (Al\!) amen Vlll ~ --. (aI8) alias xvm. amo (am) amicus

    at~ cr (alt) alter XII am (aam) aliam xv art) ,e. (alt) alterum XIV f. ftm (aam) aliqualll XIV f. a.lrA ~ (alta) altra xv III. al\t\., (a"m) aliquem XIV ,-\.lt

    l} (alti) altri XV anI\, (amO) a modo XIlIll.

    ~t: -t-(al tO) altro xv f. aM'ln (amai) amabilis xv p. AR~ (altar ) alteratur xv f. ill-ne:' (ame) a mane XIV p. l'" o et Wl f~ (amiale) amirabilem ti td t.5 (al~.oi~) altera-

    tlODIS XIV III. (adlllirabilcm) XV p. Aeri) (alti) alteri xvm. a.mido (amiclo) alli mi-

    niculo XIII f. O;g;I;"d by Google

  • -14 - A4'4'lTA

    d-'~te XIV p.

    amo L (amor) amovetur XV 4'l'lC~n (ancha)anchora XVIp. ~

    a.'WlOtCoe(amoicoe) am-monicione

    -:::.....n~ ~.- ".,-, (ancessoes) an-XV tecessores XII f.

    1

  • ANO - ANTIXPI -15 - ANU - AP ~

    Llll~-, (anq) antequam (\l'Ul) (anu) annum xv f.

    an:~ (anqa) antequam XII a ltllftZ (anull) a nulla [ora) XIV p. - ~\

    cVnUA\J (anuu) annuum XV Ill. a n i1TI (anqam) ante-, quam XV

    ans (ans) antece- anx C (anxC) antichri-l dens XIvm. stus XIV f. lns -(ansi') Anselmus XV p. "'">j'" (anxpc) antichri-

    stus XV f.

    a~ (ansi) anseri XIvm. anx\ (anxi) antichristi M'L1f ...... (ant) anteceden- a.O (ao) .. a.tio xv

    tis xvf. > (W" ,,,t (ant) antecedenter (aoo) alio modo xvf.

    a;

    ant (anta) antiphona ac~ (aor) aliorum Xvp. ~

    aor aut (ante) antece- (aor) maior xv f. dente XIV f.

    clnt.>e k.d,(AntdeBut) An-tonius de Bu-

    aor(' (aor) amoris XV Ill. ---

    trio (abbr. giur.) xv a~ (antes) antece- AP' (Ap) Apud VlI! dentes XIV m. ttrt~a (antha) anti- cl". (Ap) [De) Apella-phona XIV m. tionibus ( ecr., ant~a df lib. II, tit.28) XV (antha) anti- (ap) anno prae-

    phona XIVIll. terito

    t\;"6' f (AntslAntoniusxvrn. "'P (ap) apud XIII

    c1110xr (Antixl?i) An- -ap (ap) apud XlI! tichrlsti VIII

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  • AP - APCN -16 - APD - APOSTLS

    np (ap) amplin~ XIVp. ap~ (apd) apud XIII p. ~ afiT "r (ap) apta xv f. (Api l) Aprilis XIVp. ""

  • t+.?P .J aw dpp~

    ilW, L\W3 all'''\ A;:ll'P""

    - 17

    (app) appeHll.tum VIII

    (app) appenditiis XI f.

    ("T'p) "ppari:nt }:V m.

    (app) apparet XV p.

    (app&) apparen-tlali: }III

    (i:T'pOll) aprllic (giunsef XV f.

    (i:b~:~~io apr:;= preh}lnSfl))

    (appd) appel-lanh:H1l

    (appO) appella-tio l:::111

    ,}IV i:IV

    X:::

    AlPlr APlM

    (apptr) appre-hendiLur XIV prlaewue Xli: ili.

    l

    ~d1

    ~rft ~~rbi~ ilml 11' .

    4'ff