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Capitano Giacomo Scilì Bellomo Guardia di Finanza Compagnia Nola CONVEGNO – “Antiriciclaggio. Le responsabilità dei professionisti” Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Nola, Lunedì 15 aprile 2013

Capitano Giacomo Scilì Bellomo

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CONVEGNO – “Antiriciclaggio. Le responsabilità dei professionisti” Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili . Guardia di Finanza Compagnia Nola . Capitano Giacomo Scilì Bellomo. Nola, Lunedì 15 aprile 2013 . - PowerPoint PPT Presentation

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Capitano Giacomo Scilì Bellomo

Guardia di Finanza

Compagnia Nola

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Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

Nola, Lunedì 15 aprile 2013

Page 2: Capitano Giacomo  Scilì Bellomo

La normativa antiriciclaggio

Gli obblighi dei professionisti

Le sanzioni

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Nola, Lunedì 15 aprile 2013

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La normativa antiriciclaggio

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D.Lgs. n. 231/2007

“Attuazione della direttiva 2005/60/CE

concernente la prevenzione dell’utilizzo del

sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei

proventi di attività criminose e di

finanziamento del terrorismo nonché della

direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di

esecuzione”.

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D.Lgs. 231/2007

Razionalizza ed innova la normativa di

prevenzione antiriciclaggio fino a quel

momento regolamentata essenzialmente

da:

Legge 197/91 D.Lgs. 56/2004

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D.Lgs. 231/2007composto da 68 articoli suddivisi in 5 titoli

• Titolo I: definizioni, principi generali, Autorità e soggetti destinatari degli obblighi;

• Titolo II: Obbligo di adeguata verifica, di registrazione e di segnalazione di operazioni sospette;

• Titolo III: limitazione dell’utilizzo del denaro contante e obbligo di comunicazione delle relative infrazioni;

• Titolo IV: disposizioni in materia di vigilanza e controllo;

• Titolo V: disposizioni sanzionatorie.

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D.Lgs. 231/2007• Aggiorna il novero dei soggetti destinatari degli obblighi

antiriciclaggio;

• Prevede obblighi volti a garantire la tracciabilità delle transazioni finanziarie (collaborazione passiva);

• Prevede obblighi volti a garantire l’individuazione e la segnalazione delle operazioni sospette (collaborazione attiva);

• Fissa a 15.000 euro l’importo oltre il quale scatta l’obbligo di identificazione della clientela e di registrazione dei dati e delle informazioni.

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Il reato di riciclaggioArt. 648 bis codice penale

Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro 1.032 a euro 15.493. La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell'esercizio di un'attività professionale.La pena è diminuita se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per il quale è stabilita le pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni. Si applica l'ultimo comma dell'articolo 648.

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D.Lgs. 231/2007Definizione di riciclaggio ai fini amministrativi

(Art. 2 comma 1)

Definizione più ampia ed articolata rispetto al codice penale;

ai fini degli obblighi di cui al D.lgs. 231/2007 si dovranno ricomprendere anche le ipotesi di

autoriciclaggio e autoreimpiego.

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D.Lgs. 231/2007I destinatari degli obblighi antiriciclaggio

(titolo I, Capo III)

• Intermediari finanziari ed altri soggetti esercenti attività finanziaria;

• Professionisti giuridico-contabili e revisori

• Operatori non finanziari

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I professionisti giuridico contabili e revisori

- soggetti iscritti nell’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e nell’albo dei consulenti del lavoro;

- ogni altro soggetto che rende servizi forniti da periti, consulenti e altri operatori (CAF e Patronati);

- notai e avvocati;

- prestatori di servizi relativi a società e trust;

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Gli obblighi per i professionisti

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PRINCIPALI ADEMPIMENTI del d.lgs 231/2007

1. Adeguata verifica della clientela (art. 16)2. Conservazione dei documenti e registrazione

delle informazioni acquisite (art. 36)3. Segnalazione alla UIF delle operazioni

sospette (art. 41)4. Comunicazione al MEF delle infrazioni alle

limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore (art. 51)

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ADEGUATA VERIFICA DELLA CLIENTELA

1) PRESUPPOSTI (QUANDO SCATTA L’OBBLIGO?)

2) CONTENUTO (IN COSA CONSISTE?)

3) MODALITA’ (COSA OCCORRE FARE?)

4) VALUTAZIONE (COSA OCCORRE VALUTARE?)

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PRESUPPOSTI (artt. 15-17) Instaurazione di un rapporto continuativo; Esecuzione operazioni occasionali di importo

pari o superiore a € 15.000 indipendentemente che si tratti di una operazione unica o di più operazioni collegate (art. 1 c. 2 lett. m) o frazionate (art. 1 c. 2 lett. n);

Sospetto di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo;

Dubbi su veridicità/ adeguatezza dati ottenuti ai fini identificazione.

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a) identificare il cliente e verificarne l'identità sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente;

b) identificare il titolare effettivo ed adottare misure adeguate per verificarne l'identità (per persone giuridiche e trust comprendere la struttura di proprietà e di controllo del cliente);

c) ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura del rapporto/prestazione;

d) svolgere un controllo costante sul rapporto/prestazione (transazioni sono compatibili con la conoscenza che si ha del cliente?).

CONTENUTO (art. 18-19)

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Identificazione e verifica dell’identità del cliente o del titolare effettivo mediante un documento d’identità non scaduto. Se il cliente è una società o un ente deve essere verificata l’effettiva esistenza del potere di rappresentanza.

Per individuazione titolare effettivo è possibile il ricorso a pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque contenti informazioni utili, chiedere ai propri clienti i dati pertinenti ovvero ottenere le informazioni in altro modo (“formula di chiusura”);

Il controllo costante si attua analizzando le transazioni nel corso del rapporto valutando se siano compatibili con la conoscenza che si ha del cliente.

MODALITA’ (art. 19)

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ADEGUATA VERIFICA DELLA CLIENTELAIdentificazione

e verifica dell’identità

informazioni su scopo e natura

della prestazione professionale

controllo costante nel corso della prestazione

professionaleCliente

Titolare Effettivo DICHIARAZIONE DEL CLIENTE

Art. 21 ANALIZZANDOVERIFICANDO

AGGIORNANDO

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Rappresentante

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APPROCCIO BASATO SUL RISCHIOA UN MAGGIOR GRADO DI

RISCHIO CORRISPONDONO DEGLI OBBLIGHI

RAFFORZATI ARTICOLO 28

A UN MINO GRADO DI RISCHIO CORRISPONDONO

DEGLI OBBLIGHI SEMPLIFICATI ARTICOLO

25

Rischio associato al TIPO DI CLIENTE a alla PRESTAZIONE PROFESSIONALE

I professionisti devono essere in grado di

dimostrare agli organi che controllano l’osservanza

degli obblighi antiriciclaggio, che LA PORTATA DELLE MISURE ADOTTATE È

ADEGUATA ALL’ENTITÀ DEL RISCHIO di riciclaggio

o di finanziamento del terrorismo

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+

-

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OBBLIGHI SEMPLIFICATI - articolo 25

•un intermediario finanziario;•un ente creditizio o finanziario comunitario soggetto alla direttiva

•un ente creditizio o finanziario extracomunitario soggetto a obblighi equivalenti a quelli della direttiva

•ufficio della PA

Il cliente è in relazione a

•contratti di assicurazione sulla vita entro una certa soglia

•forme pensionistiche complementari e obbligatorie

•moneta elettronica entro certe soglie

•prodotti o transazioni caratterizzati da basso rischi riciclaggio

•articolo 4 dell’allegato tecnico

Quando:

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OBBLIGHI SEMPLIFICATI - articolo 25

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Non trovano applicazione, salvo che vi siano sospetti di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo, gli obblighi di adeguata verifica e di registrazione;

Il professionista dovrà solo:- - Verificare che il cliente appartenga ad una delle

categorie previste;- - verificare l’identità del cliente e l’esistenza del potere

di rappresentanza;- - conservare i documenti da cui risultano le

informazioni necessarie per potere applicare la semplificazione

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OBBLIGHI RAFFORZATI - articolo 28IN PRESENZA DI UN RISCHIO PIÙ ELEVATO DI

RICICLAGGIO O DI FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO

• accertare l’identità tramite documenti, dati o informazioni supplementari

• verifica e certificazione dei documenti forniti

• primo pagamento presso conto intestato al CL c/o ente creditizio

QUANDO IL CLIENTE NON È FISICAMENTE PRESENTE

OPERAZIONE CON “PEP”

• adeguate misure per stabilire l’origine del patrimonio o dei fondi impiegati

• controllo continuo e rafforzato sull’operazione

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OBBLIGO DI REGISTRARE

CON RIFERIMENTOAI RAPPORTI CONTINUATIVI

OPERAZIONI PARI O > A15.000,00 EURO

ENTRO 30 GG. APERT./VARIAZ./

CHIUSURA RAPPORTO

ENTRO 30 GGCOMPIMENTO

DELL’OPERAZIONE

• LA DATA DI INSTAURAZIONE• I DATI IDENTIFICATIVI DEL

CLIENTE• LE GENERALITA’ DEI DELEGATI A

OPERARE• IL CODICE DEL RAPPORTO (OVE

PREVISTO)

• LA DATA• LA CAUSALE• L’IMPORTO• TIPOLOGIA OPERAZIONE• MEZZI DI PAGAMENTO• DATI IDENTIFICATIVI

CLIENTE/DELEGATO

TEMPESTIVAMENTE

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Archivio unico informatico

Altri sistemi informatici di cui alcuni operatori non finanziari sono dotati

nell’esercizio dell’attività istituzionale

Registro della clientela

Obbligo di registrazione

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• Conservare la copia o riferimenti dei documenti richiesti relativi all’adeguata verifica del cliente per 10 anni (art. 36 co. 1),

• Scritture e registrazioni relative alle operazioni (pari o superiori a € 15.000), ai rapporti continuativi ed alle prestazioni professionali (art. 36 co. 2):

• data di instaurazione, dati identificativi del cliente e del titolare effettivo, generalità delegati ad operare, codice del rapporto, ove previsto;

• per operazioni di importo pari o superiore a 15.000 euro: data, causale, importo, tipologia, mezzi di pagamento, dati identificativi di chi esegue l’operazione e del beneficiario.

Obbligo di conservare

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SEGNALAZIONE delle OPERAZIONI SOSPETTE - articolo 41

QUANDO I PROFESSIONISTI

SANNO

HANNO RAGIONEVOLI MOTIVI PER SOSPETTARE CHE

SOSPETTANO

Siano in corso Siano state compiute Siano state tentateOPERAZIONI DI RICICLAGGIO O

DI FINANZIAMENTO AL TERRORISMO

DEVONO INVIARE ALLA UIF UNA SEGNALAZIONE DI OPERAZIONE SOSPETTA

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TREND SEGNALAZIONE DI OPERAZIONI SOSPETTE

Più del 95% delle segnalazioni proviene da banche, poste, imprese assicurative e intermediari finanziari.

Il contributo dei professionisti e delle società fiduciarie è inferiore all’1%.

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SEGNALAZIONE DI OPERAZIONI SOSPETTE

• È un atto distinto dalla denuncia di fatti penalmente rilevanti;

• Non è condizionato da limiti quantitativi;• Va adempiuto con tempestività;• Non comporta responsabilità di alcun tipo e non

costituisce violazione del segreto professionale;• Comporta il divieto di darne comunicazione

all’autore dell’operazione;

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SEGNALAZIONE DI OPERAZIONI SOSPETTE

I motivi ragionevoli che inducono a sospettare la provenienza criminosa dei mezzi di pagamento

sono desunti in relazione a:

• Ai connotati oggettivi delle operazioni, ossia alle loro caratteristiche, entità e natura;

• Ai profili soggettivi del cliente, ossia alla sua capacità economica ed attività svolta;

• A qualsiasi altra circostanza conosciuta in ragione delle funzioni esercitate;

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SEGNALAZIONE DI OPERAZIONI SOSPETTE(indicatori di anomalia)

I criteri di orientamento per l’individuazione delle operazioni sospette sono fissati per i professionisti

Decreto Ministro della Giustizia 16 aprile 2010

• Non rappresentano un riferimento esaustivo

• Gli operatori sono chiamati, quindi, a valutare con la massima attenzione ulteriori comportamenti del cliente che configurano, in concreto, profili di sospetto.

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Le sanzioni

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Sanzioni penaliViolazione Norma

sanzionatoria Entità sanzione

Inosservanza dell’obbligo di identificazione della clientela

Art. 55, comma 1,

D. Lgs 231/2007Multa da 2.600,00 a 13.000,00 euro

Omessa o falsa indicazione delle generalità del soggetto per conto del quale è eseguita l’operazione

Art. 55, comma 2,D. Lgs 231/2007

Reclusione da 6 mesi a 1 anno e multa da 500 a 5.000,00 euro

Omesse o false informazioni sullo scopo e sulla natura della prestazione professionale

Art. 55, comma 3,D. Lgs 231/2007

Arresto da 6 mesi a 3 anni e ammenda da 500 a 5.000,00 euro

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Violazione Norma sanzionatoria Entità sanzione

Omessa, tardiva o incompleta registrazione delle informazioni prescritte dall’art. 36

Art. 55, comma 4,D. Lgs 231/2007

Multa da 2.600,00 a 13.000,00 euro

Omesse comunicazioni da parte degli organi di controllo

Art. 55, comma 5,D. Lgs 231/2007

Reclusione fino ad un anno e multa da 100,00 a 1.000,00 euro

Violazione del divieto di comunicazione al soggetto interessato o a terzi dell’avvenuta segnalazione di operazione sospetta

Art. 55, comma 8,D. Lgs 231/2007

Arresto da 6 mesi a 1 anno o ammenda da 5.000,00 euro a 50.000

…continua

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Violazione Norma sanzionatoria Entità sanzione

Limitazione all’uso del contante/ assegni/libretti al portatore

Art. 58, comma 1, D. Lgs 231/2007

Dal 1% al 40% dell’importo trasferito e comunque non inferiore nel minimo a 3.000 euro.

Obbligo di comunicazione al MEF delle infrazioni alle disposizioni di cui all’art. 49, comma 1 ed all’art. 50

Art. 58, comma 7,D. Lgs 231/2007

Dal 3% al 30% importo operazione, del saldo del libretto ovvero del conto e comunque non inferiore a 3.000 euro

Obbligo di segnalazione sospetta Art. 57, comma 4,D. Lgs 231/2007

Dal 1% al 40% importo dell’operazione non segnalata

Principali Sanzioni amministrative

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Violazione Norma sanzionatoria Entità sanzione

Irregolare tenuta libretti al portatore Art. 58 co. 2 e 3

Dal 30% al 40% del saldo e comunque non inferiore nel minimo a 3.000 euro.

Omessa istituzione del registro della clientela

Art. 57, comma 3,D. Lgs 231/2007

Da 5.000 a 50.000 euro

Obblighi informativi verso la UIF Art. 57, comma 5,D. Lgs 231/2007

Da 5.000 a 50.000 euro

Mancato rispetto provvedimento di sospensione dell’operazione da parte dell’UIF

Art. 57, comma 1,D. Lgs 231/2007

Da 5.000 a 200.000 euro

…continua

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Grazie per l’attenzione

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