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TAVOLA DATA SCALA AGGIORNAMENTO 00 IL PROGETTISTA E D.L. Dott. Ing. Dario Grifone ,VFULWWR 2UGLQH ,QJ 3URY &+ Q CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO PROGETTO Interventi urgenti di sistemazione frana al Km 5+000 della S.P. n. 152 Castiglione M. M. - Crocetta di Colledimezzo Codice: ABMS-01 COMMITTENTE Provincia di Chieti - Corso Marrucino, 97 - 66100 - Chieti - Tel. 0871.4081 - Fax 0871.321239 - P.IVA 00312650690 - C.F. 80000130692 6(7725( 6HUYL]LR 9LDELOLWj RUP. Ing. Paola Campitelli 'HOLEHUD]LRQH &,3( 1 ,&9 $WWR ,QWHJUDWLYR DOO$32 0RELOLWj - 20.06.2018 PROGETTO ESECUTIVO es.23

CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO fileCAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO PROGETTO Interventi urgenti di sistemazione frana al Km 5+000 della S.P. n. 152 Castiglione M. M. - Crocetta di Colledimezzo

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TAVOLA DATASCALA AGGIORNAMENTO

00

IL PROGETTISTA E D.L.

Dott. Ing. Dario GrifoneIscritto Ordine Ing. Prov. CH n° 1459

CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

PROGETTO

Interventi urgenti di sistemazione frana al Km 5+000 della S.P. n. 152Castiglione M. M. - Crocetta di Colledimezzo

Codice: ABMS-01

COMMITTENTE

Provincia di Chieti - Corso Marrucino, 97 - 66100 - Chieti -Tel. 0871.4081 - Fax 0871.321239 - P.IVA 00312650690 -C.F. 80000130692SETTORE 6 - Servizio ViabilitàRUP. Ing. Paola Campitelli

Deliberazione CIPE N.41/2012 ICV Atto Integrativo all'APO "Mobilità"

- 20.06.2018

PROGETTO ESECUTIVO

es.23

INDICE

1) Oggetto, forma e ammontare dell'appalto - Designazione forma e principalidimensioni, variazioni delle opere pag. 2" 1) Oggetto dell'appalto pag. 2" 2) Forma dell'appalto pag. 2" a) Quadro economico pag. 3" 3) Ammontare dell'appalto pag. 3" 4) Affidamento e contratto pag. 4" 5) Designazione sommaria delle opere pag. 4" 6) Variazioni delle opere progettate pag. 52) Disposizioni particolari riguardanti l'appalto pag. 6" 1) Osservanza del capitolato speciale d'appalto e di particolari disposizioni pag. 6" 2) Documenti che fanno parte del contratto pag. 6" 3) Qualificazione dell'Appaltatore pag. 7" 4) Fallimento dell'Appaltatore pag. 7" 5) Risoluzione del contratto pag. 7" 6) Garanzia provvisoria pag. 8" 7) Garanzia definitiva pag. 9" 8) Coperture assicurative pag. 10" 9) Disciplina del subappalto pag. 11" 10) Consegna lavori - Inizio e termine per l'esecuzione pag. 13" 11) Programma di esecuzione dei lavori - Sospensioni pag. 14" 12) Rapporti con la Direzione lavori pag. 16" 13) Ispettori di cantiere pag. 17" 14) Penali pag. 18" 15) Sicurezza dei lavori pag. 18" 16) Obblighi dell'Appaltatore relativi alla tracciabilità dei flussi finanziari pag. 20" 17) Anticipazione e pagamenti in acconto pag. 20" 18) Conto finale - Avviso ai creditori pag. 21" 19) Collaudo - Certificato di regolare esecuzione pag. 22" 20) Oneri ed obblighi diversi a carico dell'Appaltatore - Responsabilità dell'Appaltatore pag. 23" 21) Cartelli all'esterno del cantiere pag. 25" 22) Proprietà dei materiali di escavazione e di demolizione pag. 25" 23) Rinvenimenti pag. 25" 24) Brevetti di invenzione pag. 25" 25) Gestione delle contestazioni e riserve - Accordo bonario - Arbitrato pag. 25" 26) Disposizioni generali relative ai prezzi pag. 26" 27) Osservanza Regolamento UE materiali pag. 273) Qualità e Provenienza Materiali - Modalità di Esecuzione Categoria di Lavoro pag. 28" 1) Qualità e Provenienza dei Materiali pag. 28" 2) Occupazione, apertura e sfruttamento delle cave pag. 32" 3) Demolizioni pag. 32" 4) Scavo di sbancamento pag. 34" 5) Scavi di fondazione pag. 34" 6) Armature e sbadacchiature speciali per gli scavi di fondazione pag. 35" 7) Fondazione in misto cementato pag. 35" 8) Pali e micropali pag. 38" 9) Paratie o casseri in legname per fondazioni pag. 63" 10) Malte e Conglomerati pag. 65" 11) Murature di getto o calcestruzzi pag. 76

" 12) Opere in Conglomerato Cementizio Armato e Cemento Armato Precompresso pag. 77" 13) Ordine da tenersi nell'andamento dei lavori pag. 78" 14) Acciaio per usi strutturali pag. 79" 15) Componenti prefabbricati in C.A. e C.A.P. pag. 79" 16) Drenaggio pag. 80" 17) Carreggiata pag. 85" 18) Preparazione del sottofondo stradale pag. 86" 19) Strati di collegamento (binder) e di usura pag. 87" 20) Strato di usura con granulato di conglomerato bituminoso (fresato) pag. 90" 21) Scarificazione di pavimentazioni esistenti pag. 90" 22) Fresatura di strati in conglomerato bituminoso con idonee attrezzature pag. 90" 23) Segnaletica pag. 91" 24) Barriere stradali di sicurezza pag. 93" 25) Attenuatori d'urto pag. 101" 26) Opere d'arte stradali pag. 102" 27) Impermeabilizzazioni pag. 1084) Norme per la Misurazione e Valutazione delle Opere pag. 109" 1) Norme Generali pag. 109" 2) Palificazione in Fondazione pag. 109" 3) Murature e Conglomerati pag. 110" 4) Scavi a sezione obbligata e sbancamento in generale pag. 110" 5) Acciaio per Calcestruzzo pag. 113" 6) Ponteggi pag. 113" 7) Cigli e Cunette pag. 113" 8) Manodopera pag. 113" 9) Trasporti pag. 113" 10) Noleggi pag. 114" 11) Taglio e demolizione di pavimentazione stradale pag. 114" 12) Carreggiata pag. 114

CAPITOLO 1

OGGETTO DELL'APPALTO - AMMONTARE DELL'APPALTO - DESIGNAZIONE,FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE - VARIAZIONI DELLE OPERE

PROGETTATE

Art. 1OGGETTO DELL'APPALTO

L'appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire e darecompletamente ultimati i lavori di interventi urgenti di sistemazione frana al Km 5+000 della SP n. 152"Castiglione M.M. - Crocetta di Colledimezzo".

Sono compresi nell'appalto tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare illavoro completamente compiuto, secondo le condizioni stabilite dal presente capitolato speciale d'appalto,con le caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo dell'opera e relativiallegati dei quali l'Appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.

Sono altresì compresi, se recepiti dalla Stazione appaltante, i miglioramenti e le previsioni migliorative eaggiuntive contenute nell’offerta tecnica presentata dall’appaltatore, senza ulteriori oneri per la Stazioneappaltante.

L'esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell'arte e l'Appaltatore deveconformarsi alla massima diligenza nell'adempimento dei propri obblighi.

Ai fini dell'art. 3 comma 5 della Legge 136/2010 e s.m.i. il Codice identificativo della gara (CIG) relativoall’intervento è ZE11D33547 e il Codice Unico di Progetto (CUP) dell’intervento è D57H15000080002.

Art. 2FORMA DELL'APPALTO

Il presente appalto è dato a misura.Nell’appalto a misura, invece, il corrispettivo consisterà nell’individuazione di un prezzo per ogni unità di

misura di lavorazione o di opera finita, da applicare alle quantità eseguite di lavorazione o di opera. Pertanto,l’importo di un appalto a misura risulterà variabile.

Nell’ambito della contabilizzazione di tali tipologie di appalto potranno comunque contemplarsi ancheeventuali somme a disposizione per lavori in economia.

L'importo a base dell'affidamento per l'esecuzione delle lavorazioni (comprensivo dell'importo perl'attuazione dei Piani di Sicurezza) è sintetizzato come segue:

Quadro economico di sintesi

a) Per lavori a MISURA Euro 352.042,60

Totale dei Lavori

di cui per costi della sicurezza

Euro 352.042,60

Euro 9.088,92

La stazione appaltante al fine di determinare l'importo di gara, ha inoltre individuato i costi della manodopera sulla base di quanto previsto all'articolo 23, comma 16 del d.lgs. 50/2016 e s.m.i., per un totale di Euro 67.911,23.

pag. 2

Art 2.aQUADRO ECONOMICO GENERALE

descrizione importon.

1 a1) Importo lavori 342.953,68

2 di cui incidenza manodopera (€ 67.911,23)

3 di cui oneri incidenza Sicurezza (€ 10.300,92)

4 a2) importo oneri costi della Sicurezza 9.088,92

5 TOTALE A - per lavorazioni 352.042,60

6 b) SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE

7 b1) IVA ed eventuali altre imposte per i lavori (22%) 77.449,37

8 b2) Incentivo di cui all'art. 113 Decreto 50/2016 7.040,85

9 b3) Imprevisti 17.602,13

10 b4) Lavori in economia 17.030,12

11 b5) Spese tecniche per progettazione definitiva, esecutiva, CSP, D.L., misura e contabilità, CSEcompreso INARCASSA 4% e IVA 22%

15.685,73

12 b6) Indagini e consulenza geoligica e geotecnica 7.149,20

13 b7) Spese per accertamenti di laboratorio e verifiche tecniche previste dal capitolato specialed'appalto, collaudo tecnico-amministrativo, collaudo statico ed altri eventuali collaudi specialistici

5.000,00

14 b8) Eventuali spese per gare e pubblicità 1.000,00

15 TOTALE B 147.957,40

16 IMPORTO TOTALE 500.000,00

Art. 3AMMONTARE DELL'APPALTO

L'importo complessivo dei lavori ed oneri compresi nell'appalto, ammonta quindi ad Euro 352.042,60.L'importo totale di cui al precedente periodo comprende i costi della sicurezza di cui all'art. 100, del d.lgs.

81/2008 e s.m.i., stimati in Euro 9.088,92, somme che non sono soggette a ribasso d'asta.Gli operatori economici partecipanti alla gara d'appalto dovranno indicare espressamente nella propria

offerta i propri costi della manodopera e gli oneri aziendali concernenti l'adempimento delle disposizioni inmateria di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ad esclusione delle forniture senza posa in opera così comerichiesto dall’art. 95, comma 10, del d.lgs. 50/2016 e s.m.i. per la verifica di congruità dell’offerta.

Le categorie di lavoro previste nell'appalto sono le seguenti:

a) CATEGORIA PREVALENTE

Cod. DescrizioneImporto (Euro)

in cifre in lettere %

OS21 Opere strutturali speciali 257.577,53 Duecentocinquantasettemilacinquecentosettantasette/53 73,17

pag. 3

b) ALTRE CATEGORIE

Cod. DescrizioneImporto (Euro)

in cifre in lettere %

OG3 Strade, autostrade, ponti,viadotti, ferrovie, metropolitane 94.465,07 Novantaquattromilaquattrocentosessantacinque/07 26,83

I lavori appartenenti alla/e categoria/e diversa/e da quella prevalente con i relativi importi, sono riportatinella tabella sopra. Tali lavori sono scorporabili e, a scelta dell’appaltatore, preventivamente autorizzata dallastazione appaltante, possono essere subappaltate secondo le condizioni del Codice degli appalti e delpresente capitolato speciale.

Art. 4AFFIDAMENTO E CONTRATTO

Divenuta efficace l’aggiudicazione ai sensi dell'articolo 32 comma 8 del d.lgs. n.50/2016 e fatto salvol’esercizio dei poteri di autotutela nei casi consentiti dalle norme vigenti, la stipulazione del contratto diappalto ha luogo entro i successivi sessanta giorni, salvo diverso termine previsto nel bando o nell’invito adoffrire, ovvero l’ipotesi di differimento espressamente concordata con l’aggiudicatario. Se la stipulazione delcontratto non avviene nel termine fissato, l’aggiudicatario può, mediante atto notificato alla stazioneappaltante, sciogliersi da ogni vincolo o recedere dal contratto. All’aggiudicatario non spetta alcunindennizzo, salvo il rimborso delle spese contrattuali documentate.

Il contratto è stipulato, a pena di nullità, con atto pubblico notarile informatico, ovvero, in modalitàelettronica secondo le norme vigenti per ciascuna Stazione Appaltante, in forma pubblica amministrativa acura dell'Ufficiale rogante della Stazione Appaltante o mediante scrittura privata; in caso di proceduranegoziata ovvero per gli affidamenti di importo non superiore a 40.000 euro mediante corrispondenzasecondo l’uso del commercio consistente in un apposito scambio di lettere, anche tramite posta elettronicacertificata o strumenti analoghi negli altri Stati membri.

I capitolati e il computo metrico estimativo, richiamati nel bando o nell'invito, fanno parte integrante delcontratto.

Art. 5DESIGNAZIONE SOMMARIA DELLE OPERE

Le opere, oggetto dell'appalto, possono riassumersi come appresso, salvo le prescrizioni che all'attoesecutivo potranno essere impartite dalla Direzione dei Lavori, tenendo conto, per quanto possibile, dellenorme UNI, UNI EN 13285, UNI EN ISO 14688-1:l'intervento prevede la realizzazione di una paratia di 25 pali disposti “a quinconce” coronata da una trave inc.a. per contenere l'avanzata della frana e preservare la viabilità stradale. I pali di lunghezza pari a 20 metrie diametro 80 cm, sono disposti su due file in modo sfalsato l’uno dall’altro per ottenere il maggiorincremento del fattore di sicurezza.Sul versante opposto rispetto alla paratia di pali, sulla base della scarpata, è stato previsto un muro dicontenimento in cemento armato prefabbricato di altezza pari a 3.50 m e spessore 0.15 m con unafondazione su 21 pali per consentire l’ampliamento della carreggiata durante la fase dei lavori. Incorrispondenza della paratia di pali è prevista una struttura sottostradale costituita da lastre semiprefabbricate in cls armato vibrato con tralicci uscenti e getto di completamento in opera con la funzione dicollegare le due paratie di pali e irrigidire l’intera struttura di contenimento della frana. Inoltre, le lastretralicciate permetteranno anche di reggere lo sbalzo della struttura stradale verso valle, necessario perampliare la carreggiata in corrispondenza della curva.Per quanto riguarda invece le opere di drenaggio e di ripristino della rete idrica, è prevista la demolizione delpozzetto esistente per la raccolta delle acque, per realizzare nel medesimo sito un palo drenante riempito inghiaia del diametro di 80 cm e lunghezza 20 m. Questo è sormontato da un pozzetto carrabile coperto dauna caditoia, collegato lateralmente da un tubo in pvc di “troppopieno” che permette il deflusso delle acquein eccesso a valle.Un’opera di drenaggio eseguita mediante materiale arido è prevista anche alla base della scarpata, nellaparte retrostante del muro di contenimento.

pag. 4

Le forme e dimensioni da assegnare alle varie strutture sono quelle previste nei paragrafi che seguono,salvo che non sia altrimenti indicato nei disegni di progetto allegati al contratto ed alle disposizioni impartitedalla Direzione dei Lavori.

Art. 6VARIAZIONI DELLE OPERE PROGETTATE

Le eventuali modifiche, nonché le varianti, del contratto di appalto potranno essere autorizzate dal RUPcon le modalità previste dall’ordinamento della stazione appaltante cui il RUP dipende e potranno essereattuate senza una nuova procedura di affidamento nei casi contemplati dal Codice dei contratti all'art. 106,comma 1.

Dovranno, essere rispettate le disposizioni di cui al d.lgs. n. 50/2016 s.m.i. ed i relativi atti attuativi.Le varianti saranno ammesse anche a causa di errori o di omissioni del progetto esecutivo che

pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera o la sua utilizzazione, senza necessità di unanuova procedura a norma del Codice, se il valore della modifica risulti al di sotto di entrambi i seguentivalori:

a) le soglie fissate all’articolo 35 del Codice dei contratti;b) il 15 per cento del valore iniziale del contratto per i contratti di lavori sia nei settori ordinari che

speciali.Tuttavia la modifica non potrà alterare la natura complessiva del contratto. In caso di più modifiche

successive, il valore sarà accertato sulla base del valore complessivo netto delle successive modifiche.Qualora in corso di esecuzione si renda necessario un aumento o una diminuzione delle prestazioni fino a

concorrenza del quinto dell’importo del contratto, la stazione appaltante può imporre all’appaltatorel’esecuzione alle stesse condizioni previste nel contratto originario. Le eventuali lavorazioni diverse oaggiuntive derivanti dall’offerta tecnica presentata dall’appaltatore s'intendono non incidenti sugli importi esulle quote percentuali delle categorie di lavorazioni omogenee ai fini dell’individuazione del quinto d’obbligodi cui al periodo precedente. In tal caso l’appaltatore non può far valere il diritto alla risoluzione delcontratto.

La violazione del divieto di apportare modifiche comporta, salva diversa valutazione del Responsabile delProcedimento, la rimessa in pristino, a carico dell'esecutore, dei lavori e delle opere nella situazioneoriginaria secondo le disposizioni della Direzione dei Lavori, fermo restando che in nessun caso egli puòvantare compensi, rimborsi o indennizzi per i lavori medesimi.

Le varianti alle opere in progetto saranno ammesse solo per le motivazioni e nelle forme previste dall'art.106 del d.lgs. n. 50/2016 e s.m.i.

pag. 5

CAPITOLO 2

DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L'APPALTO

Art. 1OSSERVANZA DEL CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO E

DI PARTICOLARI DISPOSIZIONI DI LEGGE

L'appalto è soggetto all'esatta osservanza di tutte le condizioni stabilite nel presente Capitolato Specialed'Appalto e nel Capitolato Generale d'Appalto.

L'Appaltatore è tenuto alla piena e diretta osservanza di tutte le norme vigenti derivanti sia da leggi cheda decreti, circolari e regolamenti con particolare riguardo ai regolamenti edilizi, d'igiene, di polizia urbana,dei cavi stradali, alle norme sulla circolazione stradale, a quelle sulla sicurezza ed igiene del lavoro vigenti almomento dell'esecuzione delle opere (sia per quanto riguarda il personale dell'Appaltatore stesso, che dieventuali subappaltatori, cottimisti e lavoratori autonomi), alle disposizioni impartite dalle AUSL, alle normeCEI, UNI, CNR.

Dovranno inoltre essere osservate le disposizioni di cui al d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., in materia ditutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, di segnaletica di sicurezza sul posto di lavoro, nonchéle disposizioni di cui al d.P.C.M. 1 marzo 1991 e s.m.i. riguardanti i "limiti massimi di esposizione al rumorenegli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno", alla legge 447/95 e s.m.i (Legge quadro sull'inquinamentoacustico) e relativi decreti attuativi, al d.m. 22 gennaio 2008, n. 37 e s.m.i. (Regolamento concernente...attivita' di installazione degli impianti all'interno degli edifici), al d.lgs. 03 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.(Norme in materia ambientale) e alle altre norme vigenti in materia.

Art. 2DOCUMENTI CHE FANNO PARTE DEL CONTRATTO

Sono parte integrante del contratto di appalto, oltre al presente Capitolato speciale d'appalto, di cui ald.m. 145/2000 per quanto non in contrasto con il presente capitolato o non previsto da quest'ultimo, e laseguente documentazione:

a) l'elenco dei prezzi unitari ovvero il modulo compilato e presentato dall'appaltatore in caso di offertaprezzi;

b) il cronoprogramma;c) le polizze di garanzia;d) il Piano di Sicurezza e di Coordinamento ed i piani di cui all'art. 100 del d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i.;e) l'eventuale offerta tecnica dell'Appaltatore, in caso di procedura con OEPV che la preveda;f) gli elaborati del progetto esecutivo.

Alcuni documenti sopra elencati possono anche non essere materialmente allegati, fatto salvo il capitolatospeciale d'appalto e l'elenco prezzi unitari, purché conservati dalla stazione appaltante e controfirmati daicontraenti.

Sono contrattualmente vincolanti per le Parti le leggi e le norme vigenti in materia di lavori pubblici e inparticolare:

il Codice dei contratti (d.lgs. n.50/2016);·il d.P.R. n.207/2010, per gli articoli non abrogati;·le leggi, i decreti, i regolamenti e le circolari ministeriali emanate e vigenti alla data di esecuzione dei·lavori nonchè le norme vincolanti in specifici ambiti territoriali, quali la Regione, Provincia e Comune incui si eseguono le opere oggetto dell'appalto;delibere, pareri e determinazioni emanate dall'Autorità Nazionale AntiCorruzione (ANAC);·le norme tecniche emanate da C.N.R., U.N.I., C.E.I.·

Qualora uno stesso atto contrattuale dovesse riportare delle disposizioni di carattere discordante,l'appaltatore ne farà oggetto d'immediata segnalazione scritta alla stazione appaltante per i conseguentiprovvedimenti di modifica.

Se le discordanze dovessero riferirsi a caratteristiche di dimensionamento grafico, saranno di normaritenute valide le indicazioni riportate nel disegno con scala di riduzione minore. In ogni caso dovrà ritenersinulla la disposizione che contrasta o che in minor misura collima con il contesto delle norme e disposizioniriportate nei rimanenti atti contrattuali.

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Nel caso si riscontrassero disposizioni discordanti tra i diversi atti di contratto, fermo restando quantostabilito nella seconda parte del precedente capoverso, l'appaltatore rispetterà, nell'ordine, quelle indicatedagli atti seguenti: contratto - capitolato speciale d'appalto - elenco prezzi (ovvero modulo in caso di offertaprezzi) - disegni.

Qualora gli atti contrattuali prevedessero delle soluzioni alternative, resta espressamente stabilito che lascelta spetterà, di norma e salvo diversa specifica, alla Direzione dei lavori.

L'appaltatore dovrà comunque rispettare i minimi inderogabili fissati dal presente Capitolato avendo glistessi, per esplicita statuizione, carattere di prevalenza rispetto alle diverse o minori prescrizioni riportatenegli altri atti contrattuali.

Art. 3QUALIFICAZIONE DELL'APPALTATORE

Per i lavori indicati dal presente Capitolato è richiesta la qualificazione dell'Appaltatore per le categorie eclassifiche, così come richiesto dal bando di gara, dall'avviso o dall'invito a partecipare redatto dalla StazioneAppaltante e disciplinata dal Codice Appalti e dalla norma vigente.

Art. 4FALLIMENTO DELL'APPALTATORE

Le stazione appaltante, in caso di fallimento, di liquidazione coatta e concordato preventivo, ovveroprocedura di insolvenza concorsuale o di liquidazione dell’appaltatore, o di risoluzione del contratto ai sensidell’articolo 108 del d.lgs. n.50/2016 e s.m.i. ovvero di recesso dal contratto ai sensi dell'articolo 88, comma4-ter, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, ovvero in caso di dichiarazione giudiziale di inefficaciadel contratto, interpella progressivamente i soggetti che hanno partecipato all'originaria procedura di gara,risultanti dalla relativa graduatoria, al fine di stipulare un nuovo contratto per l'affidamento dell'esecuzione odel completamento dei lavori, servizi o forniture. L'affidamento avverrà alle medesime condizioni giàproposte dall'originario aggiudicatario in sede in offerta.

Il curatore del fallimento, autorizzato all’esercizio provvisorio, ovvero l’impresa ammessa al concordatocon continuità aziendale, potrà partecipare a procedure di affidamento o subappalto ovvero eseguire icontratti già stipulati dall’impresa fallita, fermo restando le condizioni dettate dall'articolo 110 del d.lgs.n.50/2016 e s.m.i.

Art. 5RISOLUZIONE DEL CONTRATTO

La Stazione Appaltante ha facoltà di risolvere il contratto con l'esecutore per le motivazioni e con leprocedure di cui all'art. 108 del d.lgs. n. 50/2016 e s.m.i. in particolare se una o più delle seguenti condizionisono soddisfatte:

a) il contratto ha subito una modifica sostanziale che avrebbe richiesto una nuova procedura di appalto aisensi dell’articolo 106 del d.lgs. n.50/2016 e s.m.i.;

b) con riferimento alle modifiche di cui all’articolo 106, comma 1, lettere b) e c) del Codice, nel caso in cuirisulti impraticabile per motivi economici o tecnici quali il rispetto dei requisiti di intercambiabilità ointeroperabilità tra apparecchiature, servizi o impianti esistenti forniti nell'ambito dell'appalto iniziale ecomporti per l'amministrazione aggiudicatrice o l’ente aggiudicatore notevoli disguidi o una consistenteduplicazione dei costi, siano state superate le soglie di cui al comma 7 del predetto articolo:

- con riferimento a modifiche non “sostanziali” sono state superate eventuali soglie stabilitedall'amministrazione aggiudicatrice ai sensi dell’articolo 106, comma 1, lettera e);

- con riferimento alle modifiche dovute a causa di errori o di omissioni del progetto esecutivo chepregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell’opera o la sua utilizzazione, sono state superate lesoglie di cui al comma 2, lettere a) e b) dell’articolo 106;

c) l'aggiudicatario si è trovato, al momento dell'aggiudicazione dell'appalto in una delle situazioni diesclusione di cui all’articolo 80, comma 1 del d.lgs. n.50/2016 e s.m.i., sia per quanto riguarda i settoriordinari, sia per quanto riguarda le concessioni e avrebbe dovuto pertanto essere escluso dalla procedura diappalto o di aggiudicazione della concessione, ovvero ancora per quanto riguarda i settori speciali avrebbedovuto essere escluso a norma dell'articolo 136, comma 1;

d) l'appalto non avrebbe dovuto essere aggiudicato in considerazione di una grave violazione degliobblighi derivanti dai trattati, come riconosciuto dalla Corte di giustizia dell'Unione europea in unprocedimento ai sensi dell'articolo 258 TFUE.

pag. 7

Ulteriori motivazioni per le quali la Stazione Appaltante ha facoltà di risolvere il contratto con l'esecutore,sono:

a) l'inadempimento accertato alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, sicurezza sul lavoro eassicurazioni obbligatorie del personale ai sensi dell'articolo 92 del d.lgs. n.81/2008 e s.m.i.;

b) il subappalto abusivo, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto o violazionedelle norme regolanti il subappalto.

Le stazioni appaltanti dovranno risolvere il contratto qualora:a) nei confronti dell'esecutore sia intervenuta la decadenza dell'attestazione di qualificazione per aver

prodotto falsa documentazione o dichiarazioni mendaci;b) nei confronti dell'esecutore sia intervenuto un provvedimento definitivo che dispone l'applicazione di

una o più misure di prevenzione di cui al codice delle leggi antimafia e delle relative misure di prevenzione,ovvero sia intervenuta sentenza di condanna passata in giudicato per i reati di cui all’articolo 80 del d.lgs.n.50/2016 e s.m.i..

Fermo restando quanto previsto in materia di informativa antimafia dagli articoli 88, comma 4-ter e 92,comma 4, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, la stazione appaltante può recedere dal contrattoin qualunque tempo previo il pagamento dei lavori eseguiti nonché del valore dei materiali utili esistenti incantiere nel caso di lavoro, oltre al decimo dell’importo delle opere, dei servizi o delle forniture non eseguite.

Il direttore dei lavori o il responsabile dell’esecuzione del contratto, se nominato, quando accerta ungrave inadempimento alle obbligazioni contrattuali da parte dell’esecutore, tale da comprometterne la buonariuscita delle prestazioni, invia al responsabile del procedimento una relazione particolareggiata, corredatadei documenti necessari, indicando la stima dei lavori eseguiti regolarmente, il cui importo può esserericonosciuto all'esecutore. Egli formula, altresì, la contestazione degli addebiti all'esecutore, assegnando untermine non inferiore a quindici giorni per la presentazione delle proprie controdeduzioni al responsabile delprocedimento. Acquisite e valutate negativamente le predette controdeduzioni, ovvero scaduto il terminesenza che l'esecutore abbia risposto, la stazione appaltante su proposta del responsabile del procedimentodichiara risolto il contratto.

Qualora l'esecuzione delle prestazioni ritardi per negligenza dell'esecutore rispetto alle previsioni delcontratto, il direttore dei lavori o il responsabile unico dell’esecuzione del contratto, se nominato, gli assegnaun termine, che, salvo i casi d'urgenza, non può essere inferiore a dieci giorni, entro i quali l’esecutore deveeseguire le prestazioni. Scaduto il termine assegnato, e redatto processo verbale in contraddittorio conl’esecutore, qualora l’inadempimento permanga, la stazione appaltante risolve il contratto, fermo restando ilpagamento delle penali.

Nel caso di risoluzione del contratto l'esecutore ha diritto soltanto al pagamento delle prestazioni relativeai lavori, servizi o forniture regolarmente eseguiti, decurtato degli oneri aggiuntivi derivanti dallo scioglimentodel contratto.

Nei casi di risoluzione del contratto di appalto dichiarata dalla stazione appaltante l'esecutore dovràprovvedere al ripiegamento dei cantieri già allestiti e allo sgombero delle aree di lavoro e relative pertinenzenel termine a tale fine assegnato dalla stessa stazione appaltante; in caso di mancato rispetto del termineassegnato, la stazione appaltante provvede d'ufficio addebitando all'esecutore i relativi oneri e spese.

Nei casi di risoluzione del contratto dichiarata dalla Stazione appaltante la comunicazione della decisioneassunta sarà inviata all'esecutore nelle forme previste dal Codice e dalle Linee guida ANAC, anche medianteposta elettronica certificata (PEC), con la contestuale indicazione della data alla quale avrà luogol'accertamento dello stato di consistenza dei lavori.

In contraddittorio fra la Direzione lavori e l'esecutore o suo rappresentante oppure, in mancanza diquesti, alla presenza di due testimoni, si procederà quindi alla redazione del verbale di stato di consistenzadei lavori, all'inventario dei materiali, delle attrezzature dei e mezzi d’opera esistenti in cantiere, nonché,all’accertamento di quali materiali, attrezzature e mezzi d’opera debbano essere mantenuti a disposizionedella Stazione appaltante per l’eventuale riutilizzo.

Art. 6GARANZIA PROVVISORIA

La garanzia provvisoria, ai sensi di quanto disposto dall'art. 93 del d.lgs. n. 50/2016 e s.m.i., copre lamancata sottoscrizione del contratto dopo l’aggiudicazione, dovuta ad ogni fatto riconducibile all'affidatario oall'adozione di informazione antimafia interdittiva emessa ai sensi degli articoli 84 e 91 del decreto legislativo6 settembre 2011, n. 159 ed è svincolata automaticamente al momento della sottoscrizione del contratto.

La garanzia provvisoria è pari al 2 per cento del prezzo base indicato nel bando o nell'invito, sotto formadi cauzione (in contanti, con bonifico, in assegni circolari o in titoli del debito pubblico garantiti dallo Stato) odi fideiussione, a scelta dell'offerente. Al fine di rendere l’importo della garanzia proporzionato e adeguatoalla natura delle prestazioni oggetto del contratto e al grado di rischio ad esso connesso, la stazione

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appaltante può motivatamente ridurre l’importo della cauzione sino all’1 per cento ovvero incrementarlo sinoal 4 per cento. Nei casi degli affidamenti diretti di cui all'articolo 36, comma 2, lettera a) del Codice, è facoltàdella stazione appaltante non richiedere tali garanzie.

Nel caso di procedure di gara realizzate in forma aggregata da centrali di committenza, l'importo dellagaranzia è fissato nel bando o nell'invito nella misura massima del 2 per cento del prezzo base.

Tale garanzia provvisoria potrà essere prestata anche a mezzo di fidejussione bancaria od assicurativa, edovrà coprire un arco temporale almeno di 180 giorni decorrenti dalla presentazione dell'offerta e prevederel'impegno del fidejussore, in caso di aggiudicazione, a prestare anche la cauzione definitiva. Il bando ol'invito possono richiedere una garanzia con termine di validità maggiore o minore, in relazione alla duratapresumibile del procedimento, e possono altresì prescrivere che l'offerta sia corredata dall'impegno delgarante a rinnovare la garanzia, su richiesta della stazione appaltante nel corso della procedura, per ladurata indicata nel bando, nel caso in cui al momento della sua scadenza non sia ancora intervenutal'aggiudicazione.

Salvo nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e di raggruppamenti di operatori economici oconsorzi ordinari costituiti esclusivamente da microimprese, piccole e medie imprese, l'offerta dovrà esserecorredata, a pena di esclusione, dall'impegno di un fideiussore, anche diverso da quello che ha rilasciato lagaranzia provvisoria, a rilasciare la garanzia fideiussoria per l'esecuzione del contratto, di cui agli articoli 103e 104, qualora l'offerente risultasse affidatario.

La fidejussione bancaria o assicurativa di cui sopra dovrà prevedere espressamente la rinuncia albeneficio della preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all'eccezione di cui all'articolo 1957,comma 2, del codice civile e la sua operatività entro 15 giorni a semplice richiesta scritta della StazioneAppaltante.

L'importo della garanzia e del suo eventuale rinnovo, nei contratti relativi a lavori, è ridotto secondo lemodalità indicate dall'articolo 93 comma 7 del Codice, per gli operatori economici in possesso dellecertificazioni alle norme europee della serie UNI CEI ISO 9000, la registrazione al sistema comunitario diecogestione e audit (EMAS), la certificazione ambientale ai sensi della norma UNI EN ISO 14001 o chesviluppano un inventario di gas ad effetto serra ai sensi della norma UNI EN ISO 14064-1 o un'improntaclimatica (carbon footprint) di prodotto ai sensi della norma UNI ISO/TS 14067. La stessa riduzione èapplicata nei confronti delle microimprese, piccole e medie imprese e dei raggruppamenti di operatorieconomici o consorzi ordinari costituiti esclusivamente da microimprese, piccole e medie imprese.

Per fruire delle citate riduzioni l'operatore economico dovrà segnalare, in sede di offerta, il possesso deirelativi requisiti e lo documenta nei modi prescritti dalle norme vigenti.

Art. 7GARANZIA DEFINITIVA

L’appaltatore per la sottoscrizione del contratto deve costituire una garanzia definitiva a sua scelta sottoforma di cauzione o fideiussione con le modalità di cui all’articolo 93, commi 2 e 3 e 103 del d.lgs. n.50/2016e s.m.i., pari al 10 per cento dell'importo contrattuale. Nel caso di procedure di gara realizzate in formaaggregata da centrali di committenza, l'importo della garanzia è indicato nella misura massima del 10 percento dell’importo contrattuale.

Al fine di salvaguardare l'interesse pubblico alla conclusione del contratto nei termini e nei modiprogrammati in caso di aggiudicazione con ribassi superiori al dieci per cento la garanzia da costituire èaumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10 per cento. Ove il ribasso sia superioreal venti per cento, l’aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso superiore al venti per cento.La cauzione è prestata a garanzia dell’adempimento di tutte le obbligazioni del contratto e del risarcimentodei danni derivanti dall'eventuale inadempimento delle obbligazioni stesse, nonché a garanzia del rimborsodelle somme pagate in più all’esecutore rispetto alle risultanze della liquidazione finale, salva comunque larisarcibilità del maggior danno verso l’appaltatore.

La garanzia cessa di avere effetto solo alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o delcertificato di regolare esecuzione. La stazione appaltante può richiedere al soggetto aggiudicatario lareintegrazione della garanzia ove questa sia venuta meno in tutto o in parte; in caso di inottemperanza, lareintegrazione si effettua a valere sui ratei di prezzo da corrispondere all’esecutore.

L'importo della garanzia nei contratti relativi a lavori, è ridotto secondo le modalità indicate dall'articolo 93comma 7 del Codice, per gli operatori economici in possesso delle certificazioni alle norme europee dellaserie UNI CEI ISO 9000, la registrazione al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), lacertificazione ambientale ai sensi della norma UNI EN ISO 14001 o che sviluppano un inventario di gas adeffetto serra ai sensi della norma UNI EN ISO 14064-1 o un'impronta climatica (carbon footprint) di prodottoai sensi della norma UNI ISO/TS 14067. La stessa riduzione è applicata nei confronti delle microimprese,piccole e medie imprese e dei raggruppamenti di operatori economici o consorzi ordinari costituiti

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esclusivamente da microimprese, piccole e medie imprese.La garanzia definitiva è progressivamente svincolata a misura dell'avanzamento dell'esecuzione, nel limite

massimo dell’80 per cento dell'iniziale importo garantito. L’ammontare residuo della cauzione definitiva devepermanere fino alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolareesecuzione, o comunque fino a dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativocertificato. La garanzia deve prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione deldebitore principale, la rinuncia all'eccezione di cui all'articolo 1957, secondo comma, del codice civile, nonchél'operatività della garanzia medesima entro quindici giorni, a semplice richiesta scritta della stazioneappaltante. Lo svincolo è automatico, senza necessità di nulla osta del committente, con la sola condizionedella preventiva consegna all'istituto garante, da parte dell'appaltatore o del concessionario, degli stati diavanzamento dei lavori o di analogo documento, in originale o in copia autentica, attestanti l'avvenutaesecuzione. Sono nulle le pattuizioni contrarie o in deroga. Il mancato svincolo nei quindici giorni dallaconsegna degli stati di avanzamento o della documentazione analoga costituisce inadempimento del garantenei confronti dell'impresa per la quale la garanzia è prestata.

Il pagamento della rata di saldo è subordinato alla costituzione di una cauzione o di una garanziafideiussoria bancaria o assicurativa pari all'importo della medesima rata di saldo maggiorato del tasso diinteresse legale applicato per il periodo intercorrente tra la data di emissione del certificato di collaudo odella verifica di conformità nel caso di appalti di servizi o forniture e l'assunzione del carattere di definitivitàdei medesimi.

Le stazioni appaltanti hanno il diritto di valersi della cauzione fideiussoria per l'eventuale maggiore spesasostenuta per il completamento dei lavori nel caso di risoluzione del contratto disposta in dannodell'esecutore. Le stazioni appaltanti hanno inoltre il diritto di valersi della cauzione per provvedere alpagamento di quanto dovuto dall'esecutore per le inadempienze derivanti dalla inosservanza di norme eprescrizioni dei contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione,assistenza e sicurezza fisica dei lavoratori comunque presenti in cantiere.

Le stazioni appaltanti possono incamerare la garanzia per provvedere al pagamento di quanto dovuto dalsoggetto aggiudicatario per le inadempienze derivanti dalla inosservanza di norme e prescrizioni dei contratticollettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza fisica deilavoratori addetti all’esecuzione dell’appalto.

In caso di raggruppamenti temporanei le garanzie fideiussorie e le garanzie assicurative sono presentate,su mandato irrevocabile, dalla mandataria in nome e per conto di tutti i concorrenti ferma restando laresponsabilità solidale tra le imprese.

La mancata costituzione della garanzia definitiva di cui all'articolo 103 comma 1 del d.lgs. n.50/2016 es.m.i. determina la decadenza dell'affidamento e l'acquisizione della cauzione provvisoria presentata in sededi offerta da parte della stazione appaltante, che aggiudica l'appalto o la concessione al concorrente chesegue nella graduatoria.

E’ facoltà dell’amministrazione in casi specifici non richiedere la garanzia per gli appalti da eseguirsi daoperatori economici di comprovata solidità nonchè nel caso degli affidamenti diretti di cui all'articolo 36,comma 2, lettera a) del Codice Appalti. L’esonero dalla prestazione della garanzia deve essereadeguatamente motivato ed è subordinato ad un miglioramento del prezzo di aggiudicazione.

Art. 8COPERTURE ASSICURATIVE

A norma dell'art. 103, comma 7, del d.lgs. n. 50/2016 e s.m.i. l'Appaltatore è obbligato a costituire econsegnare alla stazione appaltante almeno dieci giorni prima della consegna dei lavori anche una polizza diassicurazione che copra i danni subiti dalle stazioni appaltanti a causa del danneggiamento o delladistruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti, verificatisi nel corso dell'esecuzione deilavori. L’importo della somma da assicurare è fissato in Euro 1.000.000,00 (diconsi euro un milione). Talepolizza deve assicurare la stazione appaltante contro la responsabilità civile per danni causati a terzi nelcorso dell’esecuzione dei lavori il cui massimale è pari al cinque per cento della somma assicurata per leopere con un minimo di 500.000 euro ed un massimo di 5.000.000 di euro. La copertura assicurativa decorredalla data di consegna dei lavori e cessa alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o delcertificato di regolare esecuzione o comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavoririsultante dal relativo certificato. Qualora sia previsto un periodo di garanzia, la polizza assicurativa èsostituita da una polizza che tenga indenni le stazioni appaltanti da tutti i rischi connessi all'utilizzo dellelavorazioni in garanzia o agli interventi per la loro eventuale sostituzione o rifacimento.

Per i lavori di importo superiore al doppio della soglia di cui all’articolo 35 del Codice (periodicamenterideterminate con provvedimento della Commissione europea), il titolare del contratto per la liquidazionedella rata di saldo è obbligato a stipulare, con decorrenza dalla data di emissione del certificato di collaudo

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provvisorio o del certificato di regolare esecuzione o comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazionedei lavori risultante dal relativo certificato, una polizza indennitaria decennale a copertura dei rischi di rovinatotale o parziale dell'opera, ovvero dei rischi derivanti da gravi difetti costruttivi. La polizza deve contenere laprevisione del pagamento dell'indennizzo contrattualmente dovuto in favore del committente non appenaquesti lo richieda, anche in pendenza dell'accertamento della responsabilità e senza che occorrano consensied autorizzazioni di qualunque specie. Il limite di indennizzo della polizza decennale non deve essereinferiore al venti per cento del valore dell'opera realizzata e non superiore al 40 per cento, nel rispetto delprincipio di proporzionalità avuto riguardo alla natura dell’opera. L’esecutore dei lavori è altresì obbligato astipulare, una polizza di assicurazione della responsabilità civile per danni cagionati a terzi, con decorrenzadalla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione e per ladurata di dieci anni e con un indennizzo pari al 5 per cento del valore dell’opera realizzata con un minimo di500.000 euro ed un massimo di 5.000.000 di euro.

Le garanzie fideiussorie e le polizze assicurative di cui sopra devono essere conformi agli schemi tipoapprovati con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro delle infrastrutture edei trasporti e previamente concordato con le banche e le assicurazioni o loro rappresentanze.

Art. 9DISCIPLINA DEL SUBAPPALTO

L'affidamento in subappalto è subordinato al rispetto delle disposizioni di cui all'art. 105 del d.lgs. n.50/2016 e s.m.i. e deve essere sempre autorizzato dalla Stazione Appaltante.

Il subappalto è il contratto con il quale l’appaltatore affida a terzi l’esecuzione di parte delle prestazioni olavorazioni oggetto del contratto di appalto. Costituisce comunque subappalto qualsiasi contratto avente adoggetto attività del contratto di appalto ovunque espletate che richiedono l'impiego di manodopera quali leforniture con posa in opera e i noli a caldo, se singolarmente di importo superiore al 2 per cento dell'importodelle prestazioni affidate o di importo superiore a 100.000 euro e qualora l'incidenza del costo dellamanodopera e del personale sia superiore al 50 per cento dell'importo del contratto.

L’eventuale subappalto non può superare la quota del 30 per cento dell’importo complessivo del contrattodi lavori.

I soggetti affidatari dei contratti possono affidare in subappalto le opere o i lavori, compresi nel contratto,previa autorizzazione della stazione appaltante purché:

a) l'affidatario del subappalto non abbia partecipato alla procedura per l'affidamento dell'appalto;b) il subappaltatore sia qualificato nella relativa categoria;c) all'atto dell'offerta siano stati indicati i lavori o le parti di opere ovvero i servizi e le forniture o parti di

servizi e forniture che si intende subappaltare;d) il concorrente dimostri l'assenza in capo ai subappaltatori dei motivi di esclusione di cui all'articolo 80.Per le opere per le quali sono necessari lavori o componenti di notevole contenuto tecnologico o di

rilevante complessità tecnica, quali strutture, impianti e opere speciali di cui all’articolo 89, comma 11 deld.lgs. n.50/2016 e s.m.i., e fermi restando i limiti previsti dal medesimo comma, l'eventuale subappalto nonpuò superare il 30 per cento dell’importo delle opere e non può essere, senza ragioni obiettive, suddiviso.

Si considerano strutture, impianti e opere speciali ai sensi del citato articolo 89, comma 11, del codice leopere corrispondenti alle categorie individuate dall'articolo 2 del d.m. 10 novembre 2016, n. 248 conl'acronimo OG o OS di seguito elencate:

OG 11 - impianti tecnologici;OS 2-A - superfici decorate di beni immobili del patrimonio culturale e beni culturali mobili di interesse

storico, artistico, archeologico, etnoantropologico;OS 2-B - beni cultural i mobili di interesse archivi stico e librario;OS 4 - impianti elettromeccanici trasportatori;OS 11 - apparecchiature strutturali speciali;OS 12-A - barriere stradali di sicurezza;OS 12-B - barriere paramassi, fermaneve e simili;OS 13 - strutture prefabbricate in cemento armato;OS 14 - impianti di smaltimento e recupero di rifiuti;OS 18 -A - componenti strutturali in acciaio;OS 18 -B - componenti per facciate continue;OS 21 - opere strutturali speciali;OS 25 - scavi archeologici;OS 30 - impianti interni elettrici, telefonici, radiotelefonici e televisivi;OS 32 - strutture in legno.

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Ai sensi dell'art. 105 comma 6, sarà obbligatoria l'indicazione di una terna di subappaltatori, qualora gliappalti di lavori siano di importo pari o superiore alle soglie di cui all'articolo 35 del Codice o,indipendentemente dall'importo a base di gara, riguardino le attività maggiormente esposte a rischio diinfiltrazione mafiosa, come individuate al comma 53 dell'articolo 1 della legge 6 novembre 2012, n. 190:

a) trasporto di materiali a discarica per conto di terzi; b) trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimentodi rifiuti per conto di terzi; c) estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti; d) confezionamento,fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume; e) noli a freddo di macchinari; f) fornitura di ferro lavorato;g) noli a caldo; h) autotrasporti per conto di terzi; i) guardiania dei cantieri.

Nel caso di appalti aventi ad oggetto più tipologie di prestazioni, la terna di subappaltatori andrà indicatacon riferimento a ciascuna tipologia di prestazione omogenea prevista nel bando di gara.

L'affidatario comunica alla stazione appaltante, prima dell’inizio della prestazione, per tutti i sub-contrattiche non sono subappalti, stipulati per l'esecuzione dell'appalto, il nome del sub-contraente, l'importo delsub-contratto, l'oggetto del lavoro, servizio o fornitura affidati. Sono, altresì, comunicate alla stazioneappaltante eventuali modifiche a tali informazioni avvenute nel corso del sub-contratto. E’ altresì fattoobbligo di acquisire nuova autorizzazione integrativa qualora l’oggetto del subappalto subisca variazioni el’importo dello stesso sia incrementato nonché siano variati i requisiti di qualificazione del subappaltatore dicui all'articolo 105 comma 7 del d.lgs. n. 50/2016 e s.m.i.

L'esecuzione delle prestazioni affidate in subappalto non può formare oggetto di ulteriore subappalto.L'affidatario deposita il contratto di subappalto presso la stazione appaltante almeno venti giorni prima

della data di effettivo inizio dell'esecuzione delle relative prestazioni. Al momento del deposito del contrattodi subappalto presso la stazione appaltante l'affidatario trasmette altresì la certificazione attestante ilpossesso da parte del subappaltatore dei requisiti di qualificazione prescritti dal Codice in relazione allaprestazione subappaltata e la dichiarazione del subappaltatore attestante l’assenza di motivi di esclusione dicui all’articolo 80 del del d.lgs. n. 50/2016 e s.m.i. Nel caso attraverso apposita verifica abbia dimostrato lasussistenza dei motivi di esclusione di cui all’articolo 80, l'affidatario provvederà a sostituire i subappaltatorinon idonei.

Il contratto di subappalto, corredato della documentazione tecnica, amministrativa e grafica direttamentederivata dagli atti del contratto affidato, indicherà puntualmente l’ambito operativo del subappalto sia intermini prestazionali che economici.

Il contraente principale è responsabile in via esclusiva nei confronti della stazione appaltante.L’aggiudicatario è responsabile in solido con il subappaltatore in relazione agli obblighi retributivi econtributivi tranne nel caso in cui la stazione appaltante corrisponde direttamente al subappaltatore l'importodovuto per le prestazioni dagli stessi, quando il subappaltatore o il cottimista è una microimpresa o piccolaimpresa ovvero su richiesta del subappaltatore e la natura del contratto lo consente. Il pagamento diretto delsubappaltatore da parte della stazione appaltante avviene anche in caso di inadempimento da partedell'appaltatore.

L'affidatario è tenuto ad osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito daicontratti collettivi nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono leprestazioni. E’, altresì, responsabile in solido dell'osservanza delle norme anzidette da parte deisubappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese nell'ambito del subappalto, nonchèdegli obblighi di sicurezza previsti dalla normativa vigente. L'affidatario e, per suo tramite, i subappaltatori,trasmettono alla stazione appaltante prima dell'inizio dei lavori la documentazione di avvenuta denunzia aglienti previdenziali, inclusa la Cassa edile, ove presente, assicurativi e antinfortunistici, nonché copia dei pianidi sicurezza. Ai fini del pagamento delle prestazioni rese nell'ambito dell'appalto o del subappalto, la stazioneappaltante acquisisce il documento unico di regolarità contributiva in corso di validità relativo all'affidatario ea tutti i subappaltatori. Al fine di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso ed irregolare, il documentounico di regolarità contributiva sarà comprensivo della verifica della congruità della incidenza della manod'opera relativa allo specifico contratto affidato. Per i contratti relativi a lavori, in caso di ritardo nelpagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente dell'esecutore o del subappaltatore o deisoggetti titolari di subappalti e cottimi, nonché in caso di inadempienza contributiva risultante dal documentounico di regolarità contributiva, si applicheranno le disposizioni di cui all’articolo 30, commi 5 e 6 del d.lgs. n.50/2016 e s.m.i.

L'affidatario deve praticare, per i lavori e le opere affidate in subappalto, gli stessi prezzi unitari risultantidall'aggiudicazione ribassati in misura non superiore al 20 per cento ed inoltre corrispondere i costi dellasicurezza, relativi alle prestazioni affidate in subappalto, alle imprese subappaltatrici senza alcun ribasso; lastazione appaltante, sentita la Direzione dei Lavori e il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione,deve provvedere alla verifica dell'effettiva applicazione della presente disposizione. L'affidatario èsolidalmente responsabile con il subappaltatore degli adempimenti, da parte di questo ultimo, degli obblighidi sicurezza previsti dalla normativa vigente.

Nei cartelli esposti all'esterno del cantiere devono essere indicati anche i nominativi di tutte le imprese

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subappaltatrici.L'affidatario che si avvale del subappalto o del cottimo deve allegare alla copia autentica del contratto la

dichiarazione circa la sussistenza o meno di eventuali forme di controllo o di collegamento a normadell'articolo 2359 del codice civile con il titolare del subappalto o del cottimo. Analoga dichiarazione deveessere effettuata da ciascuno dei soggetti partecipanti nel caso di raggruppamento temporaneo, società oconsorzio. La stazione appaltante provvede al rilascio dell'autorizzazione al subappalto entro trenta giornidalla relativa richiesta; tale termine può essere prorogato una sola volta, ove ricorrano giustificati motivi.Trascorso tale termine senza che si sia provveduto, l'autorizzazione si intende concessa. Per i subappalti ocottimi di importo inferiore al 2 per cento dell'importo delle prestazioni affidate o di importo inferiore a100.000 euro, i termini per il rilascio dell'autorizzazione da parte della stazione appaltante sono ridotti dellametà.

Ai sensi degli articoli 18, comma 1, lettera u), 20, comma 3 e 26, comma 8, del d.lgs. n. 81/2008, nonchédell’articolo 5, comma 1, della Legge n. 136/2010, l’appaltatore è obbligato a fornire a ciascun soggettooccupato in cantiere una apposita tessera di riconoscimento, impermeabile ed esposta in forma visibile,corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore, i dati identificativi del datore di lavoro e ladata di assunzione del lavoratore. L’appaltatore risponde dello stesso obbligo anche per i lavoratoridipendenti dai subappaltatori autorizzati che deve riportare gli estremi dell’autorizzazione al subappalto. Taleobbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nelmedesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.

I piani di sicurezza di cui al decreto legislativo del 9 aprile 2008, n.81 saranno messi a disposizione delleautorità competenti preposte alle verifiche ispettive di controllo dei cantieri. L'affidatario sarà tenuto a curareil coordinamento di tutti i subappaltatori operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti daisingoli subappaltatori compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall'affidatario. Nell'ipotesi diraggruppamento temporaneo o di consorzio, detto obbligo incombe al mandatario. Il direttore tecnico dicantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell'esecuzione deilavori. Con riferimento ai lavori affidati in subappalto, il direttore dei lavori, con l’ausilio dei direttori operativie degli ispettori di cantiere, ove nominati, svolge le seguenti funzioni:

a) verifica la presenza in cantiere delle imprese subappaltatrici autorizzate, nonché dei subcontraenti, chenon sono subappaltatori, i cui nominativi sono stati comunicati alla stazione appaltante;

b) controlla che i subappaltatori e i subcontraenti svolgano effettivamente la parte di prestazioni ad essiaffidata nel rispetto della normativa vigente e del contratto stipulato;

c) registra le contestazioni dell’esecutore sulla regolarità dei lavori eseguiti dal subappaltatore e, ai finidella sospensione dei pagamenti all’esecutore, determina la misura della quota corrispondente allaprestazione oggetto di contestazione;

d) provvede, senza indugio e comunque entro le ventiquattro ore, alla segnalazione al RUPdell’inosservanza, da parte dell’esecutore, delle disposizioni relative al subappalto di cui all’articolo 105 delcodice.

Art. 10CONSEGNA DEI LAVORI - CONSEGNE PARZIALI - INIZIO E TERMINE PER L'ESECUZIONE

La consegna dei lavori all'esecutore verrà effettuata per le amministrazioni statali, non oltrequarantacinque giorni dalla data di registrazione alla Corte dei conti del decreto di approvazione delcontratto, e non oltre quarantacinque giorni dalla data di approvazione del contratto quando la registrazionedella Corte dei conti non è richiesta per legge; per le altre stazioni appaltanti il termine di quarantacinquegiorni decorre dalla data di stipula del contratto.

Il Direttore dei Lavori comunicherà con un congruo preavviso all’esecutore il giorno e il luogo in cui devepresentarsi, munita del personale idoneo, nonché delle attrezzature e dei materiali necessari per eseguire,ove occorra, il tracciamento dei lavori secondo i piani, profili e disegni di progetto. Qualora l’esecutore non sipresenti, senza giustificato motivo, nel giorno fissato dal direttore dei lavori per la consegna, la stazioneappaltante ha facoltà di risolvere il contratto e di incamerare la cauzione oppure, di fissare una nuova dataper la consegna, ferma restando la decorrenza del termine contrattuale dalla data della prima convocazione.All’esito delle operazioni di consegna dei lavori, il direttore dei lavori e l’esecutore sottoscrivono il relativoverbale e da tale data decorre utilmente il termine per il compimento dei lavori.

Qualora la consegna avvenga in ritardo per causa imputabile alla stazione appaltante, l’esecutore puòchiedere di recedere dal contratto. Nel caso di accoglimento dell’istanza di recesso l’esecutore ha diritto alrimborso delle spese contrattuali effettivamente sostenute e documentate, ma in misura non superiore allo0,50% indicati all'articolo 5, commi 12 e 13 del d.m. 49/2018. Ove l’istanza di recesso dell’esecutore non siaaccolta e si proceda tardivamente alla consegna, lo stesso ha diritto ad un indennizzo (previa riserva

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formulata sul verbale di consegna) per i maggiori oneri dipendenti dal ritardo, le cui modalità di calcolo sonostabilite sempre al medesimo articolo, comma 14 del d.m. 49/2018.

Nel caso sia intervenuta la consegna dei lavori in via di urgenza, l’esecutore avrà diritto al rimborso dellespese sostenute per l’esecuzione dei lavori ordinati dal direttore dei lavori, ivi comprese quelle per opereprovvisionali. L’esecuzione d’urgenza è ammessa esclusivamente nelle ipotesi di eventi oggettivamenteimprevedibili, per ovviare a situazioni di pericolo per persone, animali o cose, ovvero per l’igiene e la salutepubblica, ovvero per il patrimonio storico, artistico, culturale ovvero nei casi in cui la mancata esecuzioneimmediata della prestazione dedotta nella gara determinerebbe un grave danno all'interesse pubblico che èdestinata a soddisfare, ivi compresa la perdita di finanziamenti comunitari.

Nel caso in cui i lavori in appalto fossero molto estesi, ovvero mancasse l'intera disponibilità dell'area sullaquale dovrà svilupparsi il cantiere o comunque per qualsiasi altra causa ed impedimento, la StazioneAppaltante potrà disporre la consegna anche in più tempi successivi, con verbali parziali, senza che perquesto l'appaltatore possa sollevare eccezioni o trarre motivi per richiedere maggiori compensi o indennizzi.

La data legale della consegna dei lavori, per tutti gli effetti di legge e regolamenti, sarà quella dell'ultimoverbale di consegna parziale.

In caso di consegna parziale a causa di temporanea indisponibilità delle aree e degli immobili,l'appaltatore è tenuto a presentare un programma di esecuzione dei lavori che preveda la realizzazioneprioritaria delle lavorazioni sulle aree e sugli immobili disponibili.

Nei casi di consegna d’urgenza, il verbale indicherà le lavorazioni che l’esecutore deve immediatamenteeseguire, comprese le opere provvisionali.

L’esecutore, al momento della consegna dei lavori, acquisirà dal coordinatore per la sicurezza lavalutazione del rischio di rinvenimento di ordigni bellici inesplosi o, in alternativa, l’attestazione di liberatoriarilasciata dalla competente autorità militare dell’avvenuta conclusione delle operazioni di bonifica bellica delsito interessato. L'eventuale verificarsi di rinvenimenti di ordigni bellici nel corso dei lavori comporterà lasospensione immediata degli stessi con la tempestiva integrazione del piano di sicurezza e coordinamento edei piani operativi di sicurezza, e l’avvio delle operazioni di bonifica ai sensi dell’articolo 91, comma 2-bis, deldecreto legislativo del 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i.

L'esecutore è tenuto a trasmettere alla stazione appaltante, prima dell'effettivo inizio dei lavori, ladocumentazione dell'avvenuta denunzia agli Enti previdenziali (inclusa la Cassa Edile) assicurativi edinfortunistici nonché copia del piano di sicurezza di cui al decreto legislativo del 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i.

Lo stesso obbligo fa carico all'esecutore, per quanto concerne la trasmissione della documentazione di cuisopra da parte delle proprie imprese subappaltatrici, cosa che dovrà avvenire prima dell'effettivo inizio deilavori.

L'esecutore dovrà comunque dare inizio ai lavori entro il termine improrogabile di giorni 15 dalla data delverbale di consegna fermo restando il rispetto del termine per la presentazione del programma di esecuzionedei lavori di cui al successivo articolo.

L'esecutore è tenuto, quindi, non appena avuti in consegna i lavori, ad iniziarli, proseguendoli attenendosial programma operativo di esecuzione da esso redatto in modo da darli completamente ultimati nel numerodi giorni naturali consecutivi previsti per l'esecuzione, decorrenti dalla data di consegna dei lavori,eventualmente prorogati in relazione a quanto disposto dai precedenti punti.

L'esecutore dovrà dare ultimate tutte le opere appaltate entro il termine di giorni 180 naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna dei lavori. In caso di appalto con il criteriodi selezione dell’OEPV (Offerta Economicamente Più Vantaggiosa), il termine contrattuale vincolante perultimare i lavori sarà determinato applicando al termine a base di gara la riduzione percentuale dell’offerta diribasso presentata dall’esecutore in sede di gara, qualora questo sia stato uno dei criteri di scelta delcontraente.

L'esecutore dovrà comunicare, per iscritto a mezzo PEC alla Direzione dei Lavori, l'ultimazione dei lavorinon appena avvenuta.

Art. 11PROGRAMMA DI ESECUZIONE DEI LAVORI - SOSPENSIONI - PIANO DI QUALITA' DI

COSTRUZIONE E DI INSTALLAZIONE

Entro 10 giorni dalla consegna dei lavori, l'appaltatore presenterà alla Direzione dei lavori una proposta diprogramma di esecuzione dei lavori, di cui all'art. 43 comma 10 del d.P.R. n. 207/2010 e all'articolo 1, letteraf) del d.m. 49/2018, elaborato in coerenza con il cronoprogramma predisposto dalla stazione appaltante, conl'offerta tecnica presentata in gara e con le obbligazioni contrattuali, in relazione alle proprie tecnologie, alleproprie scelte imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa, in cui siano graficamenterappresentate, per ogni lavorazione, le previsioni circa il periodo di esecuzione nonché l’ammontare presunto,

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parziale e progressivo, dell’avanzamento dei lavori alle scadenze contrattualmente stabilite per la liquidazionedei certificati di pagamento.

Entro dieci giorni dalla presentazione, la Direzione dei lavori d'intesa con la stazione appaltantecomunicherà all'appaltatore l'esito dell'esame della proposta di programma; qualora esso non abbiaconseguito l'approvazione, l'appaltatore entro 10 giorni, predisporrà una nuova proposta oppure adegueràquella già presentata secondo le direttive che avrà ricevuto dalla Direzione dei lavori.

Decorsi 10 giorni dalla ricezione della nuova proposta senza che il Responsabile del Procedimento si siaespresso, il programma esecutivo dei lavori si darà per approvato fatte salve indicazioni erronee incompatibilicon il rispetto dei termini di ultimazione.

La proposta approvata sarà impegnativa per l'appaltatore che dovrà rispettare i termini previsti, salvomodifiche al programma esecutivo in corso di attuazione per comprovate esigenze non prevedibili chedovranno essere approvate od ordinate dalla Direzione dei lavori.

Nel caso di sospensione dei lavori, parziale o totale, per cause non attribuibili a responsabilitàdell'appaltatore, il programma dei lavori viene aggiornato in relazione all'eventuale incremento dellascadenza contrattuale.

Eventuali aggiornamenti legati a motivate esigenze organizzative dell'appaltatore e che non comportinomodifica delle scadenze contrattuali, sono approvate dalla Direzione dei Lavori, subordinatamente allaverifica della loro effettiva necessità ed attendibilità per il pieno rispetto delle scadenze contrattuali.

In tutti i casi in cui ricorrano circostanze speciali che impediscono in via temporanea che i lavoriprocedano utilmente a regola d'arte, e che non siano prevedibili al momento della stipulazione del contratto,il direttore dei lavori può disporre la sospensione dell'esecuzione del contratto, compilando, se possibile conl'intervento dell'esecutore o di un suo legale rappresentante, il verbale di sospensione, con l'indicazione delleragioni che hanno determinato l'interruzione dei lavori, nonché dello stato di avanzamento dei lavori, delleopere la cui esecuzione rimane interrotta e delle cautele adottate affinché alla ripresa le stesse possanoessere continuate ed ultimate senza eccessivi oneri, della consistenza della forza lavoro e dei mezzi d'operaesistenti in cantiere al momento della sospensione. Il verbale è inoltrato al responsabile del procedimentoentro cinque giorni dalla data della sua redazione.

La sospensione può essere disposta anche dal RUP per il tempo strettamente necessario e per ragioni dinecessità o di pubblico interesse, tra cui l’interruzione di finanziamenti, per esigenze sopravvenute di finanzapubblica, disposta con atto motivato delle amministrazioni competenti. Ove successivamente alla consegnadei lavori insorgano, per cause imprevedibili o di forza maggiore, circostanze che impediscano parzialmente ilregolare svolgimento dei lavori, l'esecutore è tenuto a proseguire le parti di lavoro eseguibili, mentre siprovvede alla sospensione parziale dei lavori non eseguibili, dandone atto in apposito verbale.

Qualora si verifichino sospensioni totali o parziali dei lavori disposte per cause diverse da quelle di cuisopra, l'appaltatore sarà dovutamente risarcito sulla base dei criteri riportati all'articolo 10 comma 2 del d.m.49/2018.

Non appena siano venute a cessare le cause della sospensione il direttore dei lavori lo comunica al RUPaffinché quest’ultimo disponga la ripresa dei lavori e indichi il nuovo termine contrattuale. La sospensioneparziale dei lavori determina, altresì, il differimento dei termini contrattuali pari ad un numero di giornideterminato dal prodotto dei giorni di sospensione per il rapporto tra ammontare dei lavori non eseguiti pereffetto della sospensione parziale e l’importo totale dei lavori previsto nello stesso periodo secondo ilcronoprogramma. Entro cinque giorni dalla disposizione di ripresa dei lavori effettuata dal RUP, il direttoredei lavori procede alla redazione del verbale di ripresa dei lavori, che deve essere sottoscritto anchedall’esecutore e deve riportare il nuovo termine contrattuale indicato dal RUP. Nel caso in cui l’esecutoreritenga cessate le cause che hanno determinato la sospensione temporanea dei lavori e il RUP non abbiadisposto la ripresa dei lavori stessi, l’esecutore può diffidare il RUP a dare le opportune disposizioni aldirettore dei lavori perché provveda alla ripresa; la diffida proposta ai fini sopra indicati, è condizionenecessaria per poter iscrivere riserva all’atto della ripresa dei lavori, qualora l’esecutore intenda far valerel’illegittima maggiore durata della sospensione.

Qualora la sospensione, o le sospensioni, durino per un periodo di tempo superiore ad un quarto delladurata complessiva prevista per l'esecuzione dei lavori stessi, o comunque quando superino sei mesicomplessivi, l'esecutore può chiedere la risoluzione del contratto senza indennità; se la stazione appaltante sioppone, l'esecutore ha diritto alla rifusione dei maggiori oneri derivanti dal prolungamento della sospensioneoltre i termini suddetti. Nessun indennizzo è dovuto all’esecutore negli altri casi.

Le contestazioni dell'esecutore in merito alle sospensioni dei lavori sono iscritte a pena di decadenza neiverbali di sospensione e di ripresa dei lavori, salvo che per le sospensioni inizialmente legittime, per le quali èsufficiente l'iscrizione nel verbale di ripresa dei lavori; qualora l'esecutore non intervenga alla firma deiverbali o si rifiuti di sottoscriverli, deve farne espressa riserva sul registro di contabilità. Quando lasospensione supera il quarto del tempo contrattuale complessivo il responsabile del procedimento dà avvisoall'ANAC.

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L'esecutore che per cause a lui non imputabili non sia in grado di ultimare i lavori nel termine fissato puòrichiederne la proroga, con congruo anticipo rispetto alla scadenza del termine contrattuale. In ogni caso lasua concessione non pregiudica i diritti spettanti all'esecutore per l'eventuale imputabilità della maggioredurata a fatto della stazione appaltante. Sull’istanza di proroga decide il responsabile del procedimento,sentito il direttore dei lavori, entro trenta giorni dal suo ricevimento. L'esecutore deve ultimare i lavori neltermine stabilito dagli atti contrattuali, decorrente dalla data del verbale di consegna ovvero, in caso diconsegna parziale dall'ultimo dei verbali di consegna. L'ultimazione dei lavori, appena avvenuta, ècomunicata dall'esecutore per iscritto al direttore dei lavori, il quale procede subito alle necessarieconstatazioni in contraddittorio.

L'esecutore non ha diritto allo scioglimento del contratto né ad alcuna indennità qualora i lavori, perqualsiasi causa non imputabile alla stazione appaltante, non siano ultimati nel termine contrattuale equalunque sia il maggior tempo impiegato.

Art. 12RAPPORTI CON LA DIREZIONE LAVORI

Il direttore dei lavori riceve dal RUP disposizioni di servizio mediante le quali quest’ultimo impartisce leindicazioni occorrenti a garantire la regolarità dei lavori, fissa l’ordine da seguirsi nella loro esecuzione,quando questo non sia regolato dal contratto.

Fermo restando il rispetto delle disposizioni di servizio impartite dal RUP, il direttore dei lavori opera inautonomia in ordine al controllo tecnico, contabile e amministrativo dell’esecuzione dell’intervento.

Nell’ambito delle disposizioni di servizio impartite dal RUP al direttore dei lavori resta di competenzal’emanazione di ordini di servizio all’esecutore in ordine agli aspetti tecnici ed economici della gestionedell’appalto. Nei casi in cui non siano utilizzati strumenti informatici per il controllo tecnico, amministrativo econtabile dei lavori, gli ordini di servizio dovranno comunque avere forma scritta e l’esecutore dovrà restituiregli ordini stessi firmati per avvenuta conoscenza. L’esecutore è tenuto ad uniformarsi alle disposizionicontenute negli ordini di servizio, fatta salva la facoltà di iscrivere le proprie riserve.

Il direttore dei lavori controlla il rispetto dei tempi di esecuzione dei lavori indicati nel cronoprogrammaallegato al progetto esecutivo e dettagliato nel programma di esecuzione dei lavori a cura dell'appaltatore.

Il direttore dei lavori, oltre a quelli che può disporre autonomamente, esegue, altresì, tutti i controlli e leprove previsti dalle vigenti norme nazionali ed europee, dal Piano d’azione nazionale per la sostenibilitàambientale dei consumi della pubblica amministrazione e dal capitolato speciale d’appalto.

Il direttore dei lavori può rifiutare in qualunque tempo i materiali e i componenti deperiti dopol’introduzione in cantiere o che per qualsiasi causa non risultano conformi alla normativa tecnica, nazionale odell’Unione europea, alle caratteristiche tecniche indicate nei documenti allegati al contratto, con obbligo perl’esecutore di rimuoverli dal cantiere e sostituirli con altri a sue spese; in tal caso il rifiuto è trascritto sulgiornale dei lavori o, comunque, nel primo atto contabile utile. Ove l’esecutore non effettui la rimozione neltermine prescritto dal direttore dei lavori, la stazione appaltante può provvedervi direttamente a spesedell’esecutore, a carico del quale resta anche qualsiasi onere o danno che possa derivargli per effetto dellarimozione eseguita d’ufficio. L’accettazione definitiva dei materiali e dei componenti si ha solo dopo la loroposa in opera. Anche dopo l’accettazione e la posa in opera dei materiali e dei componenti da partedell’esecutore, restano fermi i diritti e i poteri della stazione appaltante in sede di collaudo.

Il direttore dei lavori o l’organo di collaudo dispongono prove o analisi ulteriori rispetto a quelle previstedalla legge o dal capitolato speciale d’appalto finalizzate a stabilire l’idoneità dei materiali o dei componenti eritenute necessarie dalla stazione appaltante, con spese a carico dell’esecutore.

I materiali previsti dal progetto sono campionati e sottoposti all’approvazione del direttore dei lavori,completi delle schede tecniche di riferimento e di tutte le certificazioni in grado di giustificarne le prestazioni,con congruo anticipo rispetto alla messa in opera. Il direttore dei lavori verifica altresì il rispetto delle normein tema di sostenibilità ambientale, tra cui le modalità poste in atto dall’esecutore in merito al riuso dimateriali di scavo e al riciclo entro lo stesso confine di cantiere.

Il direttore dei lavori accerta che i documenti tecnici, prove di cantiere o di laboratorio, certificazionibasate sull’analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA) relative a materiali, lavorazioni e apparecchiatureimpiantistiche rispondano ai requisiti di cui al Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale deiconsumi della pubblica amministrazione.

Il direttore dei lavori esegue le seguenti attività di controllo:a) in caso di risoluzione contrattuale, cura, su richiesta del RUP, la redazione dello stato di consistenza dei

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lavori già eseguiti, l’inventario di materiali, macchine e mezzi d’opera e la relativa presa in consegna;b) fornisce indicazioni al RUP per l’irrogazione delle penali da ritardo previste nel contratto, nonché per le

valutazioni inerenti la risoluzione contrattuale ai sensi dell’articolo 108, comma 4, del Codice;c) accerta che si sia data applicazione alla normativa vigente in merito al deposito dei progetti strutturali

delle costruzioni e che sia stata rilasciata la necessaria autorizzazione in caso di interventi ricadenti in zonesoggette a rischio sismico;

d) determina in contraddittorio con l’esecutore i nuovi prezzi delle lavorazioni e dei materiali non previstidal contratto;

e) redige apposita relazione laddove avvengano sinistri alle persone o danni alla proprietà nel corsodell’esecuzione di lavori e adotta i provvedimenti idonei a ridurre per la stazione appaltante le conseguenzedannose;

f) redige processo verbale alla presenza dell’esecutore dei danni cagionati da forza maggiore, al fine diaccertare:

1) lo stato delle cose dopo il danno, rapportandole allo stato precedente;2) le cause dei danni, precisando l’eventuale causa di forza maggiore;3) l’eventuale negligenza, indicandone il responsabile;4) l’osservanza o meno delle regole dell’arte e delle prescrizioni del direttore dei lavori;5) l’eventuale omissione delle cautele necessarie a prevenire i danni.

Il direttore dei lavori effettua il controllo della spesa legata all’esecuzione dell’opera o dei lavori,attraverso la compilazione con precisione e tempestività dei documenti contabili, che sono atti pubblici a tuttigli effetti di legge, con i quali si realizza l’accertamento e la registrazione dei fatti producenti spesa.

Tali documenti contabili sono costituiti da:- giornale dei lavori- libretto delle misure- registro di contabilità- sommario del registro di contabilità- stato di avanzamento dei lavori (SAL)- conto finale dei lavori.Secondo il principio di costante progressione della contabilità, le predette attività di accertamento dei fatti

producenti spesa devono essere eseguite contemporaneamente al loro accadere e, quindi, devono procederedi pari passo con l’esecuzione affinché la Direzione lavori possa sempre:

a) rilasciare gli stati d’avanzamento dei lavori entro il termine fissato nella documentazione di gara e nelcontratto, ai fini dell’emissione dei certificati per il pagamento degli acconti da parte del RUP;

b) controllare lo sviluppo dei lavori e impartire tempestivamente le debite disposizioni per la relativaesecuzione entro i limiti dei tempi e delle somme autorizzate.

Nel caso di utilizzo di programmi di contabilità computerizzata, la compilazione dei libretti delle misurepuò essere effettuata anche attraverso la registrazione delle misure rilevate direttamente in cantiere dalpersonale incaricato, in apposito brogliaccio ed in contraddittorio con l’esecutore.

Nei casi in cui è consentita l’utilizzazione di programmi per la contabilità computerizzata, preventivamenteaccettati dal responsabile del procedimento, la compilazione dei libretti delle misure può essere effettuatasulla base dei dati rilevati nel brogliaccio, anche se non espressamente richiamato.

Il direttore dei lavori può disporre modifiche di dettaglio non comportanti aumento o diminuzionedell’importo contrattuale, comunicandole preventivamente al RUP.

Art. 13ISPETTORI DI CANTIERE

Ai sensi dell’art. 101, comma 2, del Codice, in relazione alla complessità dell’intervento, il Direttore deiLavori può essere coadiuvato da uno o più direttori operativi e ispettori di cantiere, che devono essere dotatidi adeguata competenza e professionalità in relazione alla tipologia di lavori da eseguire. In tal caso, si avràla costituzione di un “ufficio di direzione dei lavori” ai sensi dell’art. 101, comma 3, del Codice.

Gli assistenti con funzioni di ispettori di cantiere collaboreranno con il direttore dei lavori nellasorveglianza dei lavori in conformità delle prescrizioni stabilite nel presente capitolato speciale di appalto.

La posizione di ispettore sarà ricoperta da una sola persona che esercita la sua attività in un turno dilavoro. La stazione appaltante sarà tenuta a nominare più ispettori di cantiere affinché essi, medianteturnazione, possano assicurare la propria presenza a tempo pieno durante il periodo di svolgimento di lavoriche richiedono controllo quotidiano, nonché durante le fasi di collaudo e delle eventuali manutenzioni.

Gli ispettori risponderanno della loro attività direttamente al Direttore dei lavori. Agli ispettori saranno

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affidati fra gli altri i seguenti compiti:a) la verifica dei documenti di accompagnamento delle forniture di materiali per assicurare chesiano conformi alle prescrizioni ed approvati dalle strutture di controllo di qualità del fornitore;b) la verifica, prima della messa in opera, che i materiali, le apparecchiature e gli impianti abbianosuperato le fasi di collaudo prescritte dal controllo di qualità o dalle normative vigenti o dalleprescrizioni contrattuali in base alle quali sono stati costruiti;c) il controllo sulla attività dei subappaltatori;d) il controllo sulla regolare esecuzione dei lavori con riguardo ai disegni ed alle specifiche tecnichecontrattuali;e) l'assistenza alle prove di laboratorio;f) l'assistenza ai collaudi dei lavori ed alle prove di messa in esercizio ed accettazione degliimpianti;g) la predisposizione degli atti contabili e l'esecuzione delle misurazioni quando siano stati incaricatidal direttore dei lavori;h) l'assistenza al coordinatore per l'esecuzione.

Il Direttore dei Lavori e i componenti dell’ufficio di direzione dei lavori, ove nominati, saranno tenuti autilizzare la diligenza richiesta dall’attività esercitata ai sensi dell’art. 1176, comma 2, codice civile e aosservare il canone di buona fede di cui all’art. 1375 codice civile.

Il Direttore dei Lavori potrà delegare le attività di controllo dei materiali e la compilazione del giornale deilavori agli ispettori di cantiere, fermo restando che l’accettazione dei materiali e la verifica dell'esattezza delleannotazioni, le osservazioni, le prescrizioni e avvertenze sul giornale, resta di sua esclusiva competenza.

Con riferimento ad eventuali lavori affidati in subappalto il Direttore dei Lavori, con l’ausilio degli ispettoridi cantiere, svolgerà le seguenti funzioni:

a) verifica della presenza in cantiere delle imprese subappaltatrici autorizzate, nonché deisubcontraenti, che non sono subappaltatori, i cui nominativi sono stati comunicati alla stazioneappaltante;b) controllo che i subappaltatori e i subcontraenti svolgano effettivamente la parte di prestazioni adessi affidate nel rispetto della normativa vigente e del contratto stipulato;c) accertamento delle contestazioni dell’impresa affidataria sulla regolarità dei lavori eseguiti dalsubappaltatore e, ai fini della sospensione dei pagamenti all’impresa affidataria, determinazionedella misura della quota corrispondente alla prestazione oggetto di contestazione;d) verifica del rispetto degli obblighi previsti dall’art. 105, comma 14, del Codice in materia diapplicazione dei prezzi di subappalto e sicurezza;e) segnalazione al Rup dell’inosservanza, da parte dell’impresa affidataria, delle disposizioni di cuiall’art. 105 del Codice.

Art. 14PENALI

Ai sensi dell'articolo 113-bis del Codice, i contratti di appalto prevedono penali per il ritardonell'esecuzione delle prestazioni contrattuali da parte dell'appaltatore commisurate ai giorni di ritardo eproporzionali rispetto all'importo del contratto. Le penali dovute per il ritardato adempimento sono calcolatein misura giornaliera compresa tra lo 0,3 per mille e l'1 per mille dell'ammontare netto contrattuale dadeterminare in relazione all'entità delle conseguenze legate al ritardo e non possono comunque superare,complessivamente, il 10 per cento di detto ammontare netto contrattuale.

In caso di mancato rispetto del termine stabilito per l'ultimazione dei lavori, sarà applicata una penalegiornaliera dello 0,5 per mille.

Tutte le penali saranno contabilizzate in detrazione, in occasione di ogni pagamento immediatamentesuccessivo al verificarsi della relativa condizione di ritardo, e saranno imputate mediante ritenuta sull'importodella rata di saldo in sede di collaudo finale.

Art. 15SICUREZZA DEI LAVORI

L’appaltatore è tenuto ad osservare le disposizioni del piano di sicurezza e coordinamento eventualmentepredisposto dal Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (CSP) e messo a disposizione da partedella Stazione appaltante, ai sensi dell’articolo 100 del d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i.

L’obbligo è esteso alle eventuali modifiche e integrazioni disposte autonomamente dal Coordinatore per lasicurezza in fase di esecuzione (CSE) in seguito a sostanziali variazioni alle condizioni di sicurezza

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sopravvenute e alle eventuali modifiche e integrazioni approvate o accettate dallo stesso CSE. I nominatividell'eventuale CSP e del CSE sono comunicati alle imprese esecutrici e indicati nel cartello di cantiere a curadella Stazione appaltante.

L'Appaltatore, prima della consegna dei lavori e, in caso di consegna d'urgenza, entro 5 giorni dalla datafissata per la consegna medesima, dovrà presentare al CSE (ai sensi dell'art. 100 del d.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i.) le eventuali proposte di integrazione al Piano di Sicurezza e Coordinamento allegato al progetto.

L'Appaltatore dovrà redigere il Piano Operativo di Sicurezza (POS), in riferimento al singolo cantiereinteressato, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza sopra menzionato.Il POS deve essere redatto da ciascuna impresa operante nel cantiere e consegnato alla stazione appaltante,per il tramite dell’appaltatore, prima dell’inizio dei lavori per i quali esso è redatto.

Qualora non sia previsto Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), l'Appaltatore sarà tenuto comunque apresentare un Piano di Sicurezza Sostitutivo (PSS) del Piano di Sicurezza e Coordinamento conforme aicontenuti dell'Allegato XV del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i..

Nei casi in cui è prevista la redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento, prima dell'inizio dei lavoriovvero in corso d'opera, le imprese esecutrici possono presentare, per mezzo dell'impresa affidataria, alCoordinatore per l'esecuzione dei lavori proposte di modificazioni o integrazioni al Piano di Sicurezza e diCoordinamento loro trasmesso al fine di adeguarne i contenuti alle tecnologie proprie dell'Appaltatore e pergarantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratorieventualmente disattese nel piano stesso.

Il piano di sicurezza dovrà essere rispettato in modo rigoroso. E' compito e onere dell'Appaltatoreottemperare a tutte le disposizioni normative vigenti in campo di sicurezza ed igiene del lavoro che gliconcernono e che riguardano le proprie maestranze, mezzi d'opera ed eventuali lavoratori autonomi cui esseritenga di affidare, anche in parte, i lavori o prestazioni specialistiche in essi compresi.

Ai sensi dell'articolo 90 del d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i. nei cantieri in cui è prevista la presenza di piùimprese esecutrici, anche non contemporanea, viene designato il coordinatore per la progettazione (CSP) e,prima dell'affidamento dei lavori, il coordinatore per l'esecuzione dei lavori (CSE), in possesso dei requisiti dicui all'articolo 98 del d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i. La disposizione di cui al periodo precedente si applica anchenel caso in cui, dopo l'affidamento dei lavori a un'unica impresa, l'esecuzione dei lavori o di parte di essi siaaffidata a una o più imprese.

Anche nel caso di affidamento dei lavori ad un'unica impresa, si procederà alle seguenti verifiche primadella consegna dei lavori:

a) verifica l'idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e deilavoratori autonomi in relazione alle funzioni o ai lavori da affidare, con le modalità di cui all'allegato XVII deld.lgs. n. 81/2008 e s.m.i.. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori noncomportano rischi particolari di cui all'allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considerasoddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese e dei lavoratori autonomi del certificato diiscrizione alla Camera di commercio, industria e artigianato e del documento unico di regolarità contributiva,corredato da autocertificazione in ordine al possesso degli altri requisiti previsti dall'allegato XVII;

b) dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denuncedei lavoratori effettuate all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'Istituto nazionaleassicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonchè una dichiarazione relativa al contrattocollettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ailavoratori dipendenti. Nei cantieri la cui entità presunta è inferiore a 200 uomini-giorno e i cui lavori noncomportano rischi particolari di cui all'allegato XI, il requisito di cui al periodo che precede si considerasoddisfatto mediante presentazione da parte delle imprese del documento unico di regolarità contributiva,fatta salva l'acquisizione d'ufficio da parte delle stazioni appaltanti pubbliche, e dell'autocertificazione relativaal contratto collettivo applicato;

c) copia della notifica preliminare, se del caso, di cui all'articolo 99 del d.lgs. n. 81/2008 e s.m.i. e unadichiarazione attestante l'avvenuta verifica della documentazione di cui alle lettere a) e b).

All'atto dell'inizio dei lavori, e possibilmente nel verbale di consegna, l'Appaltatore dovrà dichiarareesplicitamente di essere perfettamente a conoscenza del regime di sicurezza del lavoro, ai sensi del d.lgs. 9aprile 2008, n. 81 e s.m.i., in cui si colloca l'appalto e cioè:

- che il committente è la "Provincia di Chieti" e per esso in forza delle competenze attribuitegli RUP Ing.Paola Campitelli;

- che il Responsabile dei Lavori, eventualmente incaricato dal suddetto Committente (ai sensi dell'art. 89d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81) è il RUP Ing. Paola Campitelli;

- che i lavori appaltati rientrano nelle soglie fissate dall'art. 90 del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., perla nomina dei Coordinatori della Sicurezza;

- che il Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione è l'Ing. Dario Grifone;

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- di aver preso visione del Piano di Sicurezza e Coordinamento in quanto facente parte del progetto e diavervi adeguato le proprie offerte, tenendo conto che i relativi oneri, non soggetti a ribasso d'asta,assommano all'importo di Euro 9.088,92.

Nella fase di realizzazione dell'opera il Coordinatore per l'esecuzione dei lavori, ove previsto ai sensidell'art. 92 d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.:

- verificherà, tramite opportune azioni di coordinamento e controllo, l'applicazione da parte delle impreseappaltatrici (e subappaltatrici) e dei lavoratori autonomi delle disposizioni contenute nel Piano diSicurezza e Coordinamento di cui all'art. 100, d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. ove previsto;

- verificherà l'idoneità dei Piani Operativi di Sicurezza;- adeguerà il piano di sicurezza e coordinamento ove previsto e il fascicolo, in relazione all'evoluzione dei

lavori e alle eventuali modifiche;- organizzerà, tra tutte le imprese presenti a vario titolo in cantiere, la cooperazione ed il coordinamento

delle attività per la prevenzione e la protezione dai rischi;- sovrintenderà all'attività informativa e formativa per i lavoratori, espletata dalle varie imprese;- controllerà la corretta applicazione, da parte delle imprese, delle procedure di lavoro e, in caso

contrario, attuerà le azioni correttive più efficaci;- segnalerà al Committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta, le inadempienze da

parte delle imprese e dei lavoratori autonomi;- proporrà la sospensione dei lavori, l'allontanamento delle imprese o la risoluzione del contratto.Nel caso in cui la Stazione Appaltante o il responsabile dei lavori non adottino alcun provvedimento, senza

fornire idonea motivazione, provvede a dare comunicazione dell'inadempienza alla ASL e alla DirezioneProvinciale del Lavoro. In caso di pericolo grave ed imminente, direttamente riscontrato, egli potràsospendere le singole lavorazioni, fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle impreseinteressate.

Il piano (o i piani) dovranno comunque essere aggiornati nel caso di nuove disposizioni in materia disicurezza e di igiene del lavoro, o di nuove circostanze intervenute nel corso dell'appalto, nonché ogniqualvolta l'Appaltatore intenda apportare modifiche alle misure previste o ai macchinari ed attrezzature daimpiegare.

L'Appaltatore dovrà portare a conoscenza del personale impiegato in cantiere e dei rappresentanti deilavori per la sicurezza il piano (o i piani) di sicurezza ed igiene del lavoro e gli eventuali successiviaggiornamenti, allo scopo di informare e formare detto personale, secondo le direttive eventualmenteemanate dal Coordinatore per l'esecuzione dei lavori. Ai sensi dell’articolo 105, comma 14, del Codice deicontratti, l’appaltatore è solidalmente responsabile con i subappaltatori per gli adempimenti, da parte diquesto ultimo, degli obblighi di sicurezza.

Le gravi o ripetute violazioni dei piani di sicurezza da parte dell’appaltatore, comunque accertate, previaformale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto.

Art. 16OBBLIGHI DELL'APPALTATORE RELATIVI ALLA TRACCIABILITÀ DEI FLUSSI FINANZIARI

L'Appaltatore assume tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all'art. 3 della legge 13agosto 2010, n. 136 e s.m.i, a pena di nullità del contratto.

Tutti i movimenti finanziari relativi all’intervento per pagamenti a favore dell’appaltatore, o di tutti isoggetti che eseguono lavori, forniscono beni o prestano servizi in relazione all’intervento, devono avveniremediante bonifico bancario o postale, ovvero altro mezzo che sia ammesso dall’ordinamento giuridico inquanto idoneo ai fini della tracciabilità. Tali pagamenti devono avvenire utilizzando i conti correnti dedicati.

Le prescrizioni suindicate dovranno essere riportate anche nei contratti sottoscritti con subappaltatori e/osubcontraenti a qualsiasi titolo interessati all’intervento.

L'Appaltatore si impegna, inoltre, a dare immediata comunicazione alla stazione appaltante ed allaprefettura-ufficio territoriale del Governo della provincia ove ha sede la stazione appaltante, della notiziadell'inadempimento della propria controparte (subappaltatore/subcontraente) agli obblighi di tracciabilitàfinanziaria. Il mancato utilizzo del bonifico bancario o postale ovvero degli altri strumenti idonei a consentirela piena tracciabilita' delle operazioni costituisce causa di risoluzione del contratto.

Art. 17ANTICIPAZIONE E PAGAMENTI IN ACCONTO

Ai sensi dell'art. 35 comma 18 del d.lgs. n.50/2016 e s.m.i., sul valore del contratto d'appalto verràcalcolato l’importo dell’anticipazione del prezzo pari al 20 per cento da corrispondere all’appaltatore entroquindici giorni dall’effettivo inizio dei lavori.

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L’erogazione dell’anticipazione è subordinata alla costituzione di garanzia fideiussoria bancaria oassicurativa di importo pari all'anticipazione maggiorato del tasso di interesse legale applicato al periodonecessario al recupero dell'anticipazione stessa secondo il cronoprogramma dei lavori. La predetta garanzia èrilasciata da imprese bancarie autorizzate ai sensi del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, oassicurative autorizzate alla copertura dei rischi ai quali si riferisce l’assicurazione e che rispondano airequisiti di solvibilità previsti dalle leggi che ne disciplinano la rispettiva attività. La garanzia può essere,altresì, rilasciata dagli intermediari finanziari iscritti nell’albo degli intermediari finanziari di cui all’articolo 106del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385.

L’anticipazione sarà gradualmente recuperata mediante trattenuta sull’importo di ogni certificato dipagamento, di un importo percentuale pari a quella dell’anticipazione; in ogni caso all’ultimazione dei lavoril’importo dell’anticipazione dovrà essere compensato integralmente. Il beneficiario decade dall'anticipazione,con obbligo di restituzione, se l'esecuzione dei lavori non procede, per ritardi a lui imputabili, secondo i tempicontrattuali. Sulle somme restituite sono dovuti gli interessi legali con decorrenza dalla data di erogazionedella anticipazione.

L'Appaltatore avrà diritto a pagamenti in acconto, in corso d'opera, ogni qual volta il suo credito, al nettodel ribasso d'asta e delle prescritte ritenute, raggiunga la cifra di Euro 100.000,00.

Lo stato di avanzamento (SAL) dei lavori sarà rilasciato nei termini e modalità indicati nelladocumentazione di gara e nel contratto di appalto, ai fini del pagamento di una rata di acconto; a tal fine ildocumento dovrà precisare il corrispettivo maturato, gli acconti già corrisposti e di conseguenza,l’ammontare dell’acconto da corrispondere, sulla base della differenza tra le prime due voci. Ai sensi dell'art.113-bis del Codice, il termine per l'emissione dei certificati di pagamento relativi agli acconti del corrispettivodi appalto non può superare i trenta giorni decorrenti dall'adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori,salvo che sia diversamente ed espressamente concordato dalle parti e purché ciò non sia gravemente iniquoper il creditore. Il Rup, previa verifica della regolarità contributiva dell’impresa esecutrice, invia il certificato dipagamento alla stazione appaltante per l’emissione del mandato di pagamento che deve avvenire entro 30giorni dalla data di rilascio del certificato di pagamento.

La Stazione Appaltante acquisisce d'ufficio, anche attraverso strumenti informatici, il documento unico diregolarità contributiva (DURC) dagli istituti o dagli enti abilitati al rilascio in tutti i casi in cui è richiesto dallalegge.

Il certificato per il pagamento dell'ultima rata del corrispettivo, qualunque sia l'ammontare, verràrilasciato dopo l'ultimazione dei lavori.

Ai sensi dell'art. 30 del d.lgs. n.50/2016 e s.m.i., in caso di inadempienza contributiva risultante daldocumento unico di regolarità contributiva relativo a personale dipendente dell'affidatario o delsubappaltatore o dei soggetti titolari di subappalti e cottimi, impiegato nell’esecuzione del contratto, lastazione appaltante trattiene dal certificato di pagamento l’importo corrispondente all’inadempienza per ilsuccessivo versamento diretto agli enti previdenziali e assicurativi, compresa, nei lavori, la cassa edile.

In ogni caso sull’importo netto progressivo delle prestazioni è operata una ritenuta dello 0,50 per cento;le ritenute possono essere svincolate soltanto in sede di liquidazione finale, dopo l'approvazione da partedella stazione appaltante del certificato di collaudo o di verifica di conformità, previo rilascio del documentounico di regolarità contributiva.

In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale, il responsabile unico delprocedimento invita per iscritto il soggetto inadempiente, ed in ogni caso l’affidatario, a provvedervi entro isuccessivi quindici giorni. Ove non sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza dellarichiesta entro il termine sopra assegnato, la stazione appaltante paga anche in corso d’opera direttamenteai lavoratori le retribuzioni arretrate, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’affidatario delcontratto ovvero dalle somme dovute al subappaltatore inadempiente nel caso in cui sia previsto ilpagamento diretto.

Art. 18CONTO FINALE - AVVISO AI CREDITORI

Si stabilisce che il conto finale verrà compilato entro 15 giorni dalla data dell'ultimazione dei lavori.Il conto finale dei lavori è compilato dal Direttore dei Lavori a seguito della certificazione dell’ultimazione

degli stessi e trasmesso al Rup unitamente ad una relazione, in cui sono indicate le vicende alle qualil’esecuzione del lavoro è stata soggetta, allegando tutta la relativa documentazione.

Il conto finale dei lavori dovrà essere sottoscritto dall'Appaltatore, su richiesta del Responsabile delprocedimento entro il termine perentorio di trenta giorni. All'atto della firma, non potrà iscrivere domandeper oggetto o per importo diverse da quelle formulate nel registro di contabilita' durante lo svolgimento deilavori, e dovrà confermare le riserve gia' iscritte sino a quel momento negli atti contabili. Se l'Appaltatore

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non firma il conto finale nel termine indicato, o se lo sottoscrive senza confermare le domande già formulatenel registro di contabilità, il conto finale si ha come da lui definitivamente accettato. Il Responsabile delprocedimento in ogni caso formula una sua relazione al conto finale.

All'atto della redazione del certificato di ultimazione dei lavori il responsabile del procedimento darà avvisoal Sindaco o ai Sindaci del comune nel cui territorio si eseguiranno i lavori, i quali curano la pubblicazione, neicomuni in cui l'intervento sarà stato eseguito, di un avviso contenente l'invito per coloro i quali vantino creditiverso l'esecutore per indebite occupazioni di aree o stabili e danni arrecati nell'esecuzione dei lavori, apresentare entro un termine non superiore a sessanta giorni le ragioni dei loro crediti e la relativadocumentazione. Trascorso questo termine il Sindaco trasmetterà al responsabile del procedimento i risultatidell'anzidetto avviso con le prove delle avvenute pubblicazioni ed i reclami eventualmente presentati. Ilresponsabile del procedimento inviterà l'esecutore a soddisfare i crediti da lui riconosciuti e quindi rimetteràal collaudatore i documenti ricevuti dal Sindaco o dai Sindaci interessati, aggiungendo il suo parere in meritoa ciascun titolo di credito ed eventualmente le prove delle avvenute tacitazioni.

Art. 19ULTIMAZIONE LAVORI - COLLAUDO/CERTIFICATO DI REGOLARE ESECUZIONE

Conformemente all'articolo 12 del d.m. 49/2018, il direttore dei lavori, a fronte della comunicazionedell’esecutore di intervenuta ultimazione dei lavori, effettuerà i necessari accertamenti in contraddittorio conl’esecutore, elaborerà tempestivamente il certificato di ultimazione dei lavori e lo invierà al RUP, il quale nerilascerà copia conforme all’esecutore.

Il certificato di ultimazione elaborato dal direttore dei lavori potrà prevedere l’assegnazione di un termineperentorio, non superiore a sessanta giorni, per il completamento di lavorazioni di piccola entità, accertateda parte del direttore dei lavori come del tutto marginali e non incidenti sull’uso e sulla funzionalità dei lavori.Il mancato rispetto di questo termine comporta l’inefficacia del certificato di ultimazione e la necessità diredazione di nuovo certificato che accerti l’avvenuto completamento delle lavorazioni sopraindicate.

In sede di collaudo il direttore dei lavori:a) fornirà all’organo di collaudo i chiarimenti e le spiegazioni di cui dovesse necessitare e trasmetterà allo

stesso la documentazione relativa all’esecuzione dei lavori;b) assisterà i collaudatori nell’espletamento delle operazioni di collaudo;c) esaminerà e approverà il programma delle prove di collaudo e messa in servizio degli impianti.

La Stazione Appaltante entro trenta giorni dalla data di ultimazione dei lavori, ovvero dalla data diconsegna dei lavori in caso di collaudo in corso d'opera, attribuisce l'incarico del collaudo a soggetti conqualificazione rapportata alla tipologia e caratteristica del contratto, in possesso dei requisiti di moralità,competenza e professionalità, iscritti all'albo dei collaudatori nazionale o regionale di pertinenza.

Il collaudo deve essere concluso entro sei mesi dalla data di ultimazione dei lavori, salvi i casi diparticolare complessità dell'opera da collaudare, per i quali il termine può essere elevato sino ad un anno. Ilcertificato di collaudo ha carattere provvisorio e assume carattere definitivo decorsi due anni dalla suaemissione. Decorso tale termine, il collaudo si intende tacitamente approvato ancorché l'atto formale diapprovazione non sia stato emesso entro due mesi dalla scadenza del medesimo termine.

I termini di inizio e di conclusione delle operazioni di collaudo dovranno comunque rispettare ledisposizioni di cui al d.P.R. n. 207/2010, nonché le disposizioni dell'art. 102 del d.lgs. n. 50/2016 e s.m.i.

L'esecutore, a propria cura e spesa, metterà a disposizione dell'organo di collaudo gli operai e i mezzid'opera necessari ad eseguire le operazioni di riscontro, le esplorazioni, gli scandagli, gli esperimenti,compreso quanto necessario al collaudo statico. Rimarrà a cura e carico dell'esecutore quanto occorre perristabilire le parti del lavoro, che sono state alterate nell'eseguire tali verifiche. Nel caso in cui l'esecutore nonottemperi a tali obblighi, l'organo di collaudo potrà disporre che sia provveduto d'ufficio, in dannoall'esecutore inadempiente, deducendo la spesa dal residuo credito dell'esecutore.

Nel caso di collaudo in corso d'opera, l'organo di collaudo, anche statico, effettuerà visite in corso d'operacon la cadenza che esso ritiene adeguata per un accertamento progressivo della regolare esecuzione deilavori. In particolare sarà necessario che vengano effettuati sopralluoghi durante l'esecuzione dellefondazioni e di quelle lavorazioni significative la cui verifica risulti impossibile o particolarmente complessasuccessivamente all'esecuzione. Di ciascuna visita, alla quale dovranno essere invitati l'esecutore ed ildirettore dei lavori, sarà redatto apposito verbale.

Se i difetti e le mancanze sono di poca entità e sono riparabili in breve tempo, l'organo di collaudoprescriverà specificatamente le lavorazioni da eseguire, assegnando all'esecutore un termine; il certificato dicollaudo non sarà rilasciato sino a che non risulti che l'esecutore abbia completamente e regolarmenteeseguito le lavorazioni prescrittegli. Nel caso di inottemperanza da parte dell'esecutore, l'organo di collaudodisporrà che sia provveduto d'ufficio, in danno all'esecutore.

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Salvo quanto disposto dall’articolo 1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità e i vizidell’opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dalla stazione appaltante prima che il certificato dicollaudo assuma carattere definitivo.

Qualora la stazione appaltante, nei limiti previsti dalla vigente normativa, non ritenga necessario conferirel’incarico di collaudo dell’opera, si darà luogo ad un certificato di regolare esecuzione emesso dal direttoredei lavori contenente gli elementi di cui all’articolo 229 del d.P.R. n. 207/2010. Entro il termine massimo ditre mesi dalla data di ultimazione dei lavori il direttore dei lavori sarà tenuto a rilasciare il certificato diregolare esecuzione, salvo che sia diversamente ed espressamente previsto nella documentazione di gara enel contratto e purché ciò non sia gravemente iniquo per l’impresa affidataria. Il certificato sarà quindiconfermato dal responsabile del procedimento.

La data di emissione del certificato di regolare esecuzione costituirà riferimento temporale essenziale per iseguenti elementi:

1) il permanere dell'ammontare residuo della cauzione definitiva (di solito il 20%), o comunque fino adodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato;

2) la decorrenza della copertura assicurativa prevista all’articolo 103 comma 7 del d.lgs. n. 50/2016, dalladata di consegna dei lavori, o comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dalrelativo certificato;

3) la decorrenza della polizza di assicurazione della responsabilità civile per danni cagionati a terzi chel'esecutore dei lavori è obbligato a stipulare, per i lavori di cui all’articolo 103 comma 8 del d.lgs. n. 50/2016,per la durata di dieci anni.

Per i lavori di importo inferiore a 40.000 euro potrà essere tenuta una contabilità semplificata, medianteapposizione sulle fatture di spesa di un visto del Direttore dei Lavori, volto ad attestare la corrispondenza dellavoro svolto con quanto fatturato, tenendo conto dei lavori effettivamente eseguiti. In questo caso, ilcertificato di regolare esecuzione potrà essere sostituito con l’apposizione del visto del direttore dei lavorisulle fatture di spesa.

Art. 20ONERI ED OBBLIGHI DIVERSI A CARICO DELL'APPALTATORE

RESPONSABILITA' DELL'APPALTATORE

Sono a carico dell'Appaltatore, gli oneri e gli obblighi di cui al d.m. 145/2000 Capitolato Generaled'Appalto, alla vigente normativa e al presente Capitolato Speciale d'Appalto, nonché quanto previsto da tuttii piani per le misure di sicurezza fisica dei lavoratori; in particolare anche gli oneri di seguito elencati:

la nomina, prima dell'inizio dei lavori, del Direttore tecnico di cantiere, che dovrà essere·professionalmente abilitato ed iscritto all'albo professionale e dovrà fornire alla Direzione dei Lavoriapposita dichiarazione di accettazione dell'incarico del Direttore tecnico di cantiere;i movimenti di terra ed ogni altro onere relativo alla formazione del cantiere, in relazione all'entità·dell'opera, con tutti i più moderni ed avanzati impianti per assicurare una perfetta e rapida esecuzionedi tutte le opere prestabilite;la recinzione del cantiere con solido steccato in materiale idoneo, secondo le prescrizioni del Piano di·Sicurezza ovvero della Direzione dei Lavori, nonché la pulizia e la manutenzione del cantiere,l'inghiaiamento ove possibile e la sistemazione dei suoi percorsi in modo da renderne sicuri il transito ela circolazione dei veicoli e delle persone;la sorveglianza sia di giorno che di notte del cantiere e di tutti i materiali in esso esistenti, nonché di·tutti i beni di proprietà della Stazione Appaltante e delle piantagioni consegnate all'Appaltatore. Per lacustodia di cantieri allestiti per la realizzazione di opere pubbliche, l'Appaltatore dovrà servirsi dipersonale addetto con la qualifica di guardia giurata;la costruzione, entro la recinzione del cantiere e nei luoghi che saranno designati dalla Direzione dei·Lavori, di locali ad uso ufficio del personale, della Direzione ed assistenza, sufficientemente arredati,illuminati e riscaldati, compresa la relativa manutenzione. Tali locali dovranno essere dotati di adeguatiservizi igienici con relativi impianti di scarico funzionanti;la fornitura e manutenzione di cartelli di avviso, di fanali di segnalazione notturna nei punti prescritti e di·quanto altro venisse particolarmente indicato dalla Direzione dei Lavori o dal Coordinatore in fase diesecuzione, allo scopo di migliorare la sicurezza del cantiere;il mantenimento, fino al collaudo, della continuità degli scoli delle acque e del transito sulle vie o sentieri·pubblici o privati latistanti le opere da eseguire;la fornitura di acqua potabile per il cantiere;·l'osservanza delle norme, leggi e decreti vigenti, relative alle varie assicurazioni degli operai per·previdenza, prevenzione infortuni e assistenza sanitaria che potranno intervenire in corso di appalto;la comunicazione all'Ufficio da cui i lavori dipendono, entro i termini prefissati dallo stesso, di tutte le·

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notizie relative all'impiego della manodopera;l'osservanza delle norme contenute nelle vigenti disposizioni sulla polizia mineraria di cui al d.P.R.·128/59 e s.m.i.;le spese per la realizzazione di fotografie delle opere in corso nei vari periodi dell'appalto, nel numero·indicato dalla Direzione dei Lavori;l'assicurazione che copra i danni subiti dalle stazioni appaltanti a causa del danneggiamento o della·distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti;il pagamento delle tasse e di altri oneri per concessioni comunali (titoli abilitativi per la costruzione,·l'occupazione temporanea di suolo pubblico, passi carrabili, ecc.), nonché il pagamento di ogni tassapresente e futura inerente i materiali e mezzi d'opera da impiegarsi, ovvero alle stesse opere finite,esclusi, nei Comuni in cui essi sono dovuti, i diritti per gli allacciamenti e gli scarichi;la pulizia quotidiana dei locali in costruzione e delle vie di transito del cantiere, col personale necessario,·compreso lo sgombero dei materiali di rifiuto lasciati da altre Ditte;il libero accesso ed il transito nel cantiere e sulle opere eseguite od in corso d'esecuzione, alle persone·addette ed a qualunque altra Impresa alla quale siano stati affidati lavori per conto diretto dellaStazione Appaltante;l'uso gratuito parziale o totale, a richiesta della Direzione dei Lavori, da parte di dette Imprese o·persone, dei ponti di servizio, impalcature, costruzioni provvisorie, ed apparecchi di sollevamento, pertutto il tempo occorrente all'esecuzione dei lavori;il ricevimento, lo scarico ed il trasporto in cantiere e nei luoghi di deposito o a piè d'opera, a sua cura e·spese, secondo le disposizioni della Direzione dei Lavori nonché alla buona conservazione ed allaperfetta custodia, dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e provvisti od eseguiti daaltre Ditte per conto della Stazione Appaltante. I danni che per cause dipendenti o per sua negligenzafossero apportati a tali materiali e manufatti dovranno essere riparati a carico esclusivo dell'Appaltatore;la predisposizione, prima dell'inizio dei lavori, del piano delle misure per la sicurezza fisica dei lavoratori·di cui al comma 17 dell'art. 105 del d.lgs. n. 50/2016 e s.m.i.;l'adozione, nell'esecuzione di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie per garantire la·salute e la sicurezza dei lavoratori e dei terzi, nonché per evitare danni ai beni pubblici e privati,osservando le disposizioni contenute nel d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. e di tutte le norme in vigorein materia di sicurezza;il consenso all'uso anticipato delle opere qualora venisse richiesto dalla Direzione dei Lavori, senza che·l'Appaltatore abbia perciò diritto a speciali compensi. Egli potrà, però, richiedere che sia redattoapposito verbale circa lo stato delle opere, per essere garantito dai possibili danni che potrebberoderivarne dall'uso;la fornitura e posa in opera nel cantiere, a sua cura e spese, delle apposite tabelle indicative dei lavori,·anche ai sensi di quanto previsto dall'art. 105 comma 15 del d.lgs. 50/2016 e s.m.i.;la trasmissione alla Stazione Appaltante, a sua cura e spese, degli eventuali contratti di subappalto che·dovesse stipulare, almeno 20 giorni prima della data di effettivo inizio dell'esecuzione delle relativeprestazioni, ai sensi del comma 7 dell'art. 105 del d.lgs. n. 50/2016 e s.m.i. La disposizione si applicaanche ai noli a caldo ed ai contratti similari;la disciplina e il buon ordine dei cantieri. L'appaltatore è responsabile della disciplina e del buon ordine·nel cantiere e ha l'obbligo di osservare e far osservare al proprio personale le norme di legge e diregolamento. L'appaltatore, tramite il direttore di cantiere, assicura l'organizzazione, la gestione tecnicae la conduzione del cantiere. La direzione del cantiere è assunta dal direttore tecnico dell'impresa o daaltro tecnico formalmente incaricato dall'appaltatore. In caso di appalto affidato ad associazionetemporanea di imprese o a consorzio, l'incarico della direzione di cantiere è attribuito mediante delegaconferita da tutte le imprese operanti nel cantiere; la delega deve indicare specificamente le attribuzionida esercitare dal direttore anche in rapporto a quelle degli altri soggetti operanti nel cantiere. LaDirezione dei Lavori ha il diritto, previa motivata comunicazione all'appaltatore, di esigere ilcambiamento del direttore di cantiere e del personale per indisciplina, incapacità o grave negligenza.L'appaltatore è comunque responsabile dei danni causati dall'imperizia o dalla negligenza di dettisoggetti, e risponde nei confronti dell'amministrazione committente per la malafede o la frode deimedesimi nell'impiego dei materiali.

Il corrispettivo per tutti gli obblighi ed oneri sopra specificati è conglobato nei prezzi dei lavori enell'eventuale compenso di cui all'articolo "Ammontare dell'Appalto" del presente Capitolato. Detto eventualecompenso è fisso ed invariabile, essendo soggetto soltanto alla riduzione relativa all'offerto ribassocontrattuale.

L'Appaltatore si obbliga a garantire il trattamento dei dati acquisiti in merito alle opere appaltate, inconformità a quanto previsto dalla normativa sulla privacy di cui al d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196 e s.m.i.

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Art. 21CARTELLI ALL'ESTERNO DEL CANTIERE

L'Appaltatore ha l'obbligo di fornire in opera a sua cura e spese e di esporre all'esterno del cantiere, comedispone la Circolare Min. LL.PP. 1 giugno 1990, n. 1729/UL, due cartelli di dimensioni non inferiori a m. 1,00(larghezza) per m. 2,00 (altezza) in cui devono essere indicati la Stazione Appaltante, l'oggetto dei lavori, inominativi dell'Impresa, del Progettista, della Direzione dei Lavori e dell'Assistente ai lavori; in detti cartelli,ai sensi dall'art. 105 comma 15 del d.lgs. 50/2016 e s.m.i., devono essere indicati, altresì, i nominativi ditutte le imprese subappaltatrici nonché tutti i dati richiesti dalle vigenti normative nazionali e locali.

Art. 22PROPRIETA' DEI MATERIALI DI ESCAVAZIONE E DI DEMOLIZIONE

In attuazione dell'art. 36 del Capitolato generale d'appalto d.m. 145/2000, i materiali provenienti daescavazioni o demolizioni sono di proprietà della Stazione Appaltante.

L'Appaltatore deve trasportarli e regolarmente accatastarli intendendosi di ciò compensato coi prezzi degliscavi e delle demolizioni relative.

Qualora detti materiali siano ceduti all'Appaltatore, il prezzo ad essi convenzionalmente attribuito deveessere dedotto dall'importo netto dei lavori, salvo che la deduzione non sia stata già fatta nelladeterminazione dei prezzi di contratto.

Art. 23RINVENIMENTI

Nel caso la verifica preventiva di interesse archeologico di cui all'articolo 25 del d.lgs. 50/2016 risultassenegativa, al successivo eventuale rinvenimento di tutti gli oggetti di pregio intrinseco ed archeologicoesistenti nelle demolizioni, negli scavi e comunque nella zona dei lavori, si applicherà l'art. 35 del Capitolatogenerale d'appalto (d.m. 145/2000); essi spettano di pieno diritto alla Stazione Appaltante, salvo quanto sudi essi possa competere allo Stato. L'Appaltatore dovrà dare immediato avviso dei loro rinvenimento, quindidepositarli negli uffici della Direzione dei Lavori, ovvero nel sito da questi indicato, che redigerà regolareverbale in proposito da trasmettere alle competenti autorità.

L'appaltatore avrà diritto al rimborso delle spese sostenute per la loro conservazione e per le specialioperazioni che fossero state espressamente ordinate al fine di assicurarne l'integrità ed il diligente recupero.

L'appaltatore non può demolire o comunque alterare i reperti, né può rimuoverli senza autorizzazionedella stazione appaltante.

Per quanto detto, però, non saranno pregiudicati i diritti spettanti per legge agli autori della scoperta.

Art. 24BREVETTI DI INVENZIONE

I requisiti tecnici e funzionali dei lavori da eseguire possono riferirsi anche allo specifico processo diproduzione o di esecuzione dei lavori, a condizione che siano collegati all'oggetto del contratto e commisuratial valore e agli obiettivi dello stesso. A meno che non siano giustificati dall'oggetto del contratto, i requisititecnici e funzionali non fanno riferimento a una fabbricazione o provenienza determinata o a unprocedimento particolare caratteristico dei prodotti o dei servizi forniti da un determinato operatoreeconomico, né a marchi, brevetti, tipi o a una produzione specifica che avrebbero come effetto di favorire oeliminare talune imprese o taluni prodotti. Tale riferimento è autorizzato, in via eccezionale, nel caso in cuiuna descrizione sufficientemente precisa e intelligibile dell'oggetto del contratto non sia possibile: un siffattoriferimento sarà accompagnato dall'espressione «o equivalente».

Nel caso la Stazione Appaltante prescriva l'impiego di disposizioni o sistemi protetti da brevettid'invenzione, ovvero l'Appaltatore vi ricorra di propria iniziativa con il consenso della Direzione dei Lavori,l'Appaltatore deve dimostrare di aver pagato i dovuti canoni e diritti e di aver adempiuto a tutti i relativiobblighi di legge.

Art. 25GESTIONE DELLE CONTESTAZIONI E RISERVE – ACCORDO BONARIO – ARBITRATO

Accordo bonarioQualora in seguito all’iscrizione di riserve sui documenti contabili, l'importo economico dell'opera possa

variare tra il 5 ed il 15 per cento dell’importo contrattuale, si attiverà il procedimento dell’accordo bonario di

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tutte le riserve iscritte fino al momento dell’avvio del procedimento stesso.Il procedimento dell'accordo bonario può essere reiterato quando le riserve iscritte, ulteriori e diverse

rispetto a quelle già esaminate, raggiungano nuovamente l'importo di cui al periodo precedente, nell'ambitocomunque di un limite massimo complessivo del 15 per cento dell'importo del contratto.

Prima dell’approvazione del certificato di collaudo ovvero del certificato di regolare esecuzione, qualunquesia l’importo delle riserve, il responsabile unico del procedimento attiverà l’accordo bonario per la risoluzionedelle riserve e valuterà l'ammissibilità e la non manifesta infondatezza delle riserve ai fini dell'effettivoraggiungimento del limite di valore del 15 per cento del contratto. Non potranno essere oggetto di riserva gliaspetti progettuali che sono stati oggetto di verifica ai sensi dell’articolo 26 del d.lgs. n. 50/2016.

Il direttore dei lavori darà immediata comunicazione al responsabile unico del procedimento delle riserve,trasmettendo nel più breve tempo possibile una propria relazione riservata.

Il responsabile unico del procedimento, acquisita la relazione riservata del direttore dei lavori e, ovecostituito, dell’organo di collaudo, provvederà direttamente alla formulazione di una proposta di accordobonario ovvero per il tramite degli esperti segnalati dalla Camera arbitrale istituita presso l'ANAC con lemodalità previste dall'articolo 205 comma 5 del d.lgs. n. 50/2016.

Se la proposta è accettata dalle parti, entro quarantacinque giorni dal suo ricevimento, l’accordo bonarioè concluso e viene redatto verbale sottoscritto dalle parti. L’accordo ha natura di transazione. Sulla sommariconosciuta in sede di accordo bonario sono dovuti gli interessi al tasso legale a decorrere dal sessantesimogiorno successivo alla accettazione dell’accordo bonario da parte della stazione appaltante. In caso direiezione della proposta da parte del soggetto che ha formulato le riserve ovvero di inutile decorso deltermine di cui al secondo periodo possono essere aditi gli arbitri o il giudice ordinario.

L'impresa, in caso di rifiuto della proposta di accordo bonario ovvero di inutile decorso del termine perl'accettazione, può instaurare un contenzioso giudiziario entro i successivi sessanta giorni, a pena didecadenza.

ArbitratoSe non si procede all’accordo bonario e l’appaltatore conferma le riserve, la definizione di tutte le

controversie derivanti dall'esecuzione del contratto è attribuita al procedimento arbitrale ai sensi dell’articolo209 del Codice dei contratti, in quanto applicabile, come previsto dall’autorizzazione disposta dalla Stazioneappaltante. L’arbitrato è nullo in assenza della preventiva autorizzazione o di inclusione della clausolacompromissoria, senza preventiva autorizzazione, nel bando o nell'avviso con cui è indetta la gara, ovvero,per le procedure senza bando, nell'invito.

L’appaltatore può ricusare la clausola compromissoria, che in tale caso non sarà inserita nel contratto,comunicandolo alla stazione appaltante entro 20 (venti) giorni dalla conoscenza dell'aggiudicazione. In ognicaso è vietato il compromesso.

Ciascuna delle parti, nella domanda di arbitrato o nell'atto di resistenza alla domanda, designerà l'arbitrodi propria competenza scelto tra soggetti di provata esperienza e indipendenza nella materia oggetto delcontratto cui l'arbitrato si riferisce. Il Presidente del collegio arbitrale sarà designato dalla Camera arbitraleistituita presso l'ANAC tra i soggetti iscritti all’albo in possesso di particolare esperienza nella materia. Lanomina del collegio arbitrale effettuata in violazione delle disposizioni di cui ai commi 4, 5 e 6 dell'articolo209 del d.lgs. n. 50/2016, determina la nullità del lodo.

Esauriti gli adempimenti necessari alla costituzione del collegio, il giudizio si svolgerà secondo i dispostidell'articolo 209 e 210 del d.lgs. n. 50/2016 e s.m.i.

Le parti sono tenute solidalmente al pagamento del compenso dovuto agli arbitri e delle spese relative alcollegio e al giudizio arbitrale, salvo rivalsa fra loro.

Art. 26DISPOSIZIONI GENERALI RELATIVE AI PREZZI - INVARIABILITA' DEI PREZZI - NUOVI PREZZI

I prezzi unitari in base ai quali, dopo deduzione del pattuito ribasso d'asta calcolato sull'importocomplessivo a base d'asta (o sulle singole voci di elenco nel caso di affidamento mediante offerta a prezziunitari), saranno pagati i lavori appaltati a misura e le somministrazioni, sono quelli risultanti dall'elencoprezzi allegato al contratto.

Essi compensano:a) circa i materiali, ogni spesa (per fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sprechi, ecc.), nessuna

eccettuata, che venga sostenuta per darli pronti all'impiego, a piede di qualunque opera;b) circa gli operai e mezzi d'opera, ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi e utensili del mestiere,

nonché per premi di assicurazioni sociali, per illuminazione dei cantieri in caso di lavoro notturno;c) circa i noli, ogni spesa per dare a piè d'opera i macchinari e mezzi pronti al loro uso;d) circa i lavori a misura ed a corpo, tutte le spese per forniture, lavorazioni, mezzi d'opera, assicurazioni

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d'ogni specie, indennità di cave, di passaggi o di deposito, di cantiere, di occupazione temporanea e d'altraspecie, mezzi d'opera provvisionali, carichi, trasporti e scarichi in ascesa o discesa, ecc., e per quanto occorreper dare il lavoro compiuto a perfetta regola d'arte, intendendosi nei prezzi stessi compreso ogni compensoper tutti gli oneri che l'Appaltatore dovrà sostenere a tale scopo, anche se non esplicitamente detti orichiamati nei vari articoli e nell'elenco dei prezzi del presente Capitolato.

I prezzi medesimi, per lavori a misura ed a corpo, nonché il compenso a corpo, diminuiti del ribassoofferto, si intendono accettati dall'Appaltatore in base ai calcoli di sua convenienza, a tutto suo rischio e sonofissi ed invariabili.

E' esclusa ogni forma di revisione prezzi se le modifiche del contratto, a prescindere dal loro valoremonetario, non sono previste in clausole chiare, precise e inequivocabili, comprensive di quelle relative allarevisione dei prezzi. Tali clausole fissano la portata e la natura di eventuali modifiche nonché le condizionialle quali esse possono essere impiegate, facendo riferimento alle variazione dei prezzi e dei costi standard,ove definiti. Esse non apportano modifiche che avrebbero l'effetto di alterare la natura generale del contrattoo dell'accordo quadro.

Per i contratti relativi ai lavori, le variazioni di prezzo in aumento o in diminuzione saranno valutate, sullabase dei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome territorialmente competenti, solo perl’eccedenza rispetto al dieci per cento rispetto al prezzo originario e comunque in misura pari alla metà.

Se le variazioni ai prezzi di contratto comportino categorie di lavorazioni non previste o si debbanoimpiegare materiali per i quali non risulta fissato il prezzo contrattuale si provvederà alla formazione di nuoviprezzi. I nuovi prezzi delle lavorazioni o materiali saranno valutati:

a) desumendoli dal prezzario della stazione appaltante o dal prezziario predisposti dalle regioni e dalleprovince autonome territorialmente competenti, ove esistenti;

b) ricavandoli totalmente o parzialmente da nuove analisi effettuate avendo a riferimento i prezzielementari di mano d’opera, materiali, noli e trasporti alla data di formulazione dell’offerta, attraverso uncontraddittorio tra il direttore dei lavori e l’esecutore, e approvati dal RUP.

Ove da tali calcoli risultino maggiori spese rispetto alle somme previste nel quadro economico, i prezziprima di essere ammessi nella contabilità dei lavori saranno approvati dalla stazione appaltante, su propostadel Rup.

Se l’esecutore non accetterà i nuovi prezzi così determinati e approvati, la stazione appaltante puòingiungere l’esecuzione delle lavorazioni o la somministrazione dei materiali sulla base di detti prezzi,comunque ammessi nella contabilità; ove l’impresa affidataria non iscriva riserva negli atti contabili, i prezzisi intenderanno definitivamente accettati.

Art. 27OSSERVANZA REGOLAMENTO UE SUI MATERIALI

La progettazione, i materiali prescritti e utilizzati nell'opera dovranno essere conformi sia alla direttiva delParlamento Europeo UE n.305/2011 sia a quelle del Consiglio dei LL.PP. Le nuove regole sullaarmonizzazione e la commercializzazione dei prodotti da costruzione sono contenute nel Decreto Legislativo16 giugno 2017 n. 106, riguardante il “Regolamento dei prodotti da costruzione”.

L'appaltatore, il progettista, il direttore dei lavori, il direttore dell’esecuzione o il collaudatore, ognunosecondo la propria sfera d'azione e competenza, saranno tenuti a rispettare l’obbligo di impiego di prodottida costruzione di cui al citato Regolamento UE.

Anche qualora il progettista avesse per errore prescritto prodotti non conformi alla norma, rendendosisoggetto alle sanzioni previste dal D.lgs. 106/2017, l'appaltatore è tenuto a comunicare per iscritto allaStazione appaltante ed al Direttore dei lavori il proprio dissenso in merito e ad astenersi dalla fornitura e/omessa in opera dei prodotti prescritti non conformi.

Particolare attenzione si dovrà prestare alle certificazioni del fabbricante all’origine, che, redigendo unaapposita dichiarazione, dovrà attestare la prestazione del prodotto secondo le direttive comunitarie.

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CAPITOLO 3

QUALITA' E PROVENIENZA DEI MATERIALIMODALITA' DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO

ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI

Art. 1QUALITA' E PROVENIENZA DEI MATERIALI

I materiali occorrenti per la costruzione delle opere d'arte proverranno da quelle località che l'Appaltatoreriterrà di sua convenienza, purché ad insindacabile giudizio della Direzione dei Lavori siano riconosciuti dellamigliore qualità della specie e rispondano ai requisiti appresso indicati.

L'appalto non prevede categorie di prodotti ottenibili con materiale riciclato, tra quelle elencatenell'apposito decreto ministeriale emanato ai sensi dell'art. 2, comma 1 lettera d) del D.M. dell'ambiente n.203/2003.

Quando la Direzione dei Lavori avrà rifiutato qualche provvista perché ritenuta a suo giudizio insindacabilenon idonea ai lavori, l'Appaltatore dovrà sostituirla con altra che risponda ai requisiti voluti ed i materialirifiutati dovranno essere immediatamente allontanati dalla sede del lavoro o dai cantieri a cura e spesedell'Appaltatore.

a) Acqua. - L'acqua per l'impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida, priva di sostanze organiche ograssi e priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressivaper il conglomerato risultante. Avrà un pH compreso fra 6 ed 8.

b) Calce. - Le calci aeree ed idrauliche dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui alle normevigenti.La calce grassa in zolle dovrà provenire da calcari puri, essere di recente e perfetta cottura, di coloreuniforme, non bruciata, né vitrea, né pigra ad idratarsi ed infine di qualità tale che, mescolata con lasola quantità d'acqua dolce necessaria all'estinzione, si trasformi completamente in una pasta soda agrassetto tenuissimo, senza lasciare residui maggiori del 5% dovuti a parti non bene decarburate,siliciose od altrimenti inerti.La calce viva, al momento dell'estinzione, dovrà essere perfettamente anidra; sarà rifiutata quellaridotta in polvere o sfiorita, e perciò si dovrà provvedere la calce viva a misura del bisogno econservarla comunque in luoghi asciutti e ben riparati dall'umidità.L'estinzione della calce viva dovrà farsi con i migliori sistemi conosciuti ed, a seconda delle prescrizionidella Direzione dei Lavori, in apposite vasche impermeabili rivestite di tavole o di muratura. La calcegrassa destinata agli intonaci dovrà essere spenta almeno sei mesi prima dell'impiego.

c) Leganti idraulici. - Le calci idrauliche, i cementi e gli agglomeranti cementizi a rapida o lenta presada impiegare per qualsiasi lavoro, dovranno corrispondere a tutte le particolari prescrizioni diaccettazione di cui alle norme vigenti.Essi dovranno essere conservati in magazzini coperti su tavolati in legno ben riparati dall'umidità o insili.

d) Pozzolana. - La pozzolana sarà ricavata da strati mondi da cappellaccio ed esente da sostanzeeterogenee o da parti inerti; qualunque sia la sua provenienza dovrà rispondere a tutti i requisitiprescritti dalle norme vigenti.Per la misurazione, sia a peso che a volume, dovrà essere perfettamente asciutta.

e) Ghiaia, pietrisco e sabbia. - Le ghiaie, i pietrischi e le sabbie da impiegare nella formazione deicalcestruzzi dovranno corrispondere alle condizioni di accettazione considerate nelle norme diesecuzione delle opere in conglomerato semplice od armato di cui alle norme vigenti.Le ghiaie ed i pietrischi dovranno essere costituiti da elementi omogenei derivati da rocce resistenti, ilpiù possibile omogenee e non gelive; tra le ghiaie si escluderanno quelle contenenti elementi di scarsaresistenza meccanica, facilmente sfaldabili o rivestite da incrostazioni o gelive.La sabbia da impiegarsi nelle murature o nei calcestruzzi dovrà essere assolutamente scevra dimaterie terrose ed organiche e ben lavata. Dovrà essere preferibilmente di qualità silicea provenienteda rocce aventi alta resistenza alla compressione. Dovrà avere forma angolosa ed avere elementi digrossezza variabile da 1 a 5 mm.

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La granulometria degli aggregati litici per i conglomerati sarà prescritta dalla Direzione dei Lavori inbase alla destinazione, al dosaggio ed alle condizioni della messa in opera dei calcestruzzi.L'Appaltatore dovrà garantire la costanza delle caratteristiche della granulometria per ogni lavoro.Per i lavori di notevole importanza I'Appaltatore dovrà disporre della serie dei vagli normali atti aconsentire alla Direzione dei Lavori i normali controlli.In linea di massima, per quanto riguarda la dimensione degli elementi dei pietrischi e delle ghiaiequesti dovranno essere da 40 a 71 mm per lavori correnti di fondazioni, elevazione, muri di sostegnoda 40 a 60 mm se si tratta di volti o getti di un certo spessore da 25 a 40 mm se si tratta di volti ogetti di limitato spessore.Le ghiaie da impiegarsi per formazione di massicciate stradali dovranno essere costituite da elementiomogenei derivati da rocce durissime di tipo costante e di natura consimile fra loro, escludendosiquelle contenenti elementi di scarsa resistenza meccanica o sfaldabili facilmente o gelive o rivestite diincrostazioni.Il pietrisco, il pietrischetto e la graniglia, secondo il tipo di massicciata da eseguire, dovrannoprovenire dalla spezzatura di rocce durissime, preferibilmente silicee, a struttura microcristallina, ocalcari puri durissimi e di alta resistenza alla compressione, all'urto, all'abrasione, al gelo ed avrannospigolo vivo: e dovranno essere scevri di materie terrose, sabbia o comunque materie eterogenee.Qualora la roccia provenga da cave nuove o non accreditate da esperienze specifiche di enti pubblici eche per natura e formazione non diano affidamento sulle sue caratteristiche, è necessario effettuaresu campioni prelevati in cava, che siano significativi ai fini della coltivazione della cava, prove dicompressione e di gelività.Quando non sia possibile ottenere il pietrisco da cave di roccia, potrà essere consentita per laformazione di esso l'utilizzazione di massi sparsi in campagna o ricavabili da scavi, nonché di ciottolonio massi ricavabili da fiumi o torrenti sempreché siano provenienti da rocce di qualità idonea.I materiali suindicati, le sabbie e gli additivi dovranno corrispondere alle norme di accettazioneemanate dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. Le graniglie saranno quelle indicate nelle norme dibuona tecnica per la tipologia edilizia in oggetto.Di norma si useranno le seguenti pezzature:1) pietrisco da 40 a 71 mm ovvero da 40 a 60 mm, se ordinato, per la costruzione di massicciate

all'acqua cilindrate;2) pietrisco da 25 a 40 mm (eccezionalmente da 15 a 30 mm granulometria non unificata) per

l'esecuzione di ricarichi di massicciate e per materiali di costipamento di massicciate (mezzanello);3) pietrischetto da 15 a 25 mm per l'esecuzione di ricarichi di massicciate per conglomerati bituminosi

e per trattamenti con bitumi fluidi;4) pietrischetto da 10 a 15 mm per trattamenti superficiali, penetrazioni, semipenetrazioni e

pietrischetti bitumati;5) graniglia normale da 5 a 20 mm per trattamenti superficiali, tappeti bitumati, strato superiore di

conglomerati bituminosi;6) graniglia minuta da 2 a 5 mm di impiego eccezionale e previo specifico consenso della Direzione dei

Lavori per trattamenti superficiali; tale pezzatura di graniglia, ove richiesta, sarà invece usata perconglomerati bituminosi.

Nella fornitura di aggregato grosso per ogni pezzatura sarà ammessa una percentuale in peso nonsuperiore al 5% di elementi aventi dimensioni maggiori o minori di quelle corrispondenti ai limiti diprescelta pezzatura, purché, per altro, le dimensioni di tali elementi non superino il limite massimo onon siano oltre il 10% inferiori al limite minimo della pezzatura fissata.Gli aggregati grossi non dovranno essere di forma allungata o appiattita (lamellare).

f) Terreni per soprastrutture in materiali stabilizzati. - Essi debbono identificarsi mediante la lorogranulometria e i limiti di Atterberg, che determinano la percentuale di acqua in corrispondenza dellaquale il comportamento della frazione fina del terreno (passante al setaccio 0,42 mm n. 40 A.S.T.M.)passa da una fase solida ad una plastica (limite di plasticità L.P.) e da una fase plastica ad una faseliquida (limite di fluidità L.L.) nonché dall'indice di plasticità (differenze fra il limite di fluidità L.L. e illimite di plasticità L.P.).Tale indice, da stabilirsi in genere per raffronto con casi similari di strade già costruite con analoghiterreni, ha notevole importanza.Salvo più specifiche prescrizioni della Direzione dei Lavori si potrà fare riferimento alle seguenticaratteristiche (Highway Research Board):1) strati inferiori (fondazione): tipo miscela sabbia-argilla: dovrà interamente passare al setaccio 25

mm ed essere almeno passante per il 65% al setaccio n. 10 A.S.T.M.; il detto passante al n. 10,dovrà essere passante dal 55 al 90% al n. 20 A.S.T.M., dal 35 al 70% passante al n. 40 A.S.T.M. edal 10 al 25% passante al n. 200 A.S.T.M.;

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2) strati inferiori (fondazione): tipo di miscela ghiaia o pietrisco, sabbia ed argilla: dovrà essereinteramente passante al setaccio da 71 mm ed essere almeno passante per il 50 % al setaccio da10 mm, dal 25 al 50% al setaccio n. 4, dal 20 al 40% al setaccio n. 10, dal 10 al 25% al setaccio n.40 e dal 3 al 10% al setaccio n. 200.

3) negli strati di fondazione, di cui ai precedenti paragrafi 1) e 2), l'indice di plasticità non deve esseresuperiore a 6, il limite di fluidità non deve superare 25 e la frazione passante al setaccio n. 200A.S.T.M. deve essere preferibilmente la metà di quella passante al setaccio n. 40 e in ogni caso nondeve superare i due terzi di essa.

4) strato superiore della sovrastruttura: tipo miscela sabbia-argilla: valgono le stesse condizionigranulometriche di cui al paragrafo 1);

5) strato superiore della sovrastruttura: tipo della miscela ghiaia o pietrisco, sabbia ed argilla: deveessere interamente passante dal setaccio da 25 mm ed almeno il 65% al setaccio da 10 mm, dal55 all'85% al setaccio n. 4, dal 40 al 70% al setaccio n. 10, dal 25 al 45% al setaccio n. 40 e dal 10al 25% al setaccio n. 200;

6) negli strati superiori 4) e 5) l'indice di plasticità non deve essere superiore a 9 né inferiore a 4; illimite di fluidità non deve superare 35; la frazione di passante al setaccio n. 200 deve essereinferiore ai due terzi della frazione passante al n. 40.

Inoltre è opportuno controllare le caratteristiche meccaniche delle miscele con la prova C.B.R.(Californian bearing ratio) che esprime la portanza della miscela sotto un pistone cilindrico di duepollici di diametro, con approfondimento di 2,5 ovvero 5 mm in rapporto alla corrispondente portanzadi una miscela tipo. In linea di massima il C.B.R. del materiale, costipato alla densità massima esaturato con acqua dopo 4 giorni di immersione e sottoposto ad un sovraccarico di 9 kg, dovràrisultare per gli strati inferiori non inferiore a 30 e per i materiali degli strati superiori non inferiore a70. Durante l'immersione in acqua non si dovranno avere rigonfiamenti superiori allo 0,5%.

g) Detrito di cava o tout-venant di cava o di frantoio. - Quando per gli strati di fondazione dellasovrastruttura stradale sia disposto l'impiego di detriti di cava, il materiale deve essere in ogni casonon suscettibile all'azione dell'acqua (non solubile non plasticizzabile) ed avere un potere portanteC.B.R. (rapporto portante californiano) di almeno 40 allo stato saturo. Dal punto di vistagranulometrico non sono necessarie prescrizioni specifiche per i materiali teneri (tufi, arenarie) inquanto la loro granulometria si modifica e si adegua durante la cilindratura; per materiali duri lagranulometria dovrà essere assortita in modo da realizzare una minima percentuale dei vuoti: dinorma la dimensione massima degli aggregati non deve superare i 10 cm.Per gli strati superiori si farà uso di materiali lapidei più duri tali da assicurare un C.B.R. saturo dialmeno 80; la granulometria dovrà essere tale da dare la minima percentuale di vuoti; il poterelegante del materiale non dovrà essere inferiore a 30; la dimensione massima degli aggregati nondovrà superare i 6 cm.

h) Pietrame. - Le pietre naturali da impiegarsi nella muratura e per qualsiasi altro lavoro dovrannocorrispondere ai requisiti richiesti dalle norme in vigore e dovranno essere a grana compatta edognuna monda da cappellaccio, esenti da piani di sfaldamento, senza screpolature, peli, venature,interclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego edoffrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere assoggettate.Saranno escluse le pietre alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua corrente.Le pietre da taglio, oltre a possedere gli accennati requisiti e caratteri generali, dovranno esseresonore alla percussione, immuni da fenditure e litoclasi e di perfetta lavorabilità.Il profilo dovrà presentare una resistenza alla compressione non inferiore a 1600 kg/cm² ed unaresistenza all'attrito radente (Dorry) non inferiore a quella del granito di S. Fedelino, preso cometermine di paragone.

i) Tufi. - Le pietre di tufo dovranno essere di struttura compatta ed uniforme, evitando quelle pomiciosee facilmente friabili, nonché i cappellacci e saranno impiegati solo in relazione alla loro resistenza.

l) Cubetti di pietra. - I cubetti di pietra da impiegare per la pavimentazione stradale debbonorispondere alle norme di accettazione emanate dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.

m)Mattoni. - I mattoni dovranno essere ben formati con facce regolari, a spigoli vivi, di grana fina,compatta ed omogenea; presentare tutti i caratteri di una perfetta cottura, cioè essere duri, sonori allapercussione e non vetrificati; essere esenti da calcinelli e scevri da ogni difetto che possa nuocere allabuona riuscita delle murature; aderire fortemente alle malte; essere resistenti alla cristallizzazione deisolfati alcalini; non contenere solfati solubili od ossidi alcalino-terrosi, ed infine non essereeccessivamente assorbenti.I mattoni, inoltre, debbono resistere all'azione delle basse temperature, cioè se sottoposti quattromattoni segati a metà, a venti cicli di immersione in acqua a 35 °C, per la durata di 3 ore e per altre 3ore posti in frigorifero alla temperatura di - 10°, i quattro provini fatti con detti laterizi sottoposti alla

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prova di compressione debbono offrire una resistenza non minore dell'80% della resistenza presentatada quelli provati allo stato asciutto.I mattoni di uso corrente dovranno essere parallelepipedi, di lunghezza doppia della larghezza, dimodello costante e presentare, sia all'asciutto che dopo prolungata immersione nell'acqua, unaresistenza minima allo schiacciamento di almeno 160 Kg/cm².Essi dovranno corrispondere alle prescrizioni vigenti in materia.

n) Materiali ferrosi. - I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie,soffiature, brecciature, paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione,trafilatura, fucinatura e simili.Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste dalle vigenti disposizioni legislative, dal D.M. 17gennaio 2018, nonché dalle norme UNI vigenti e presentare inoltre, a seconda della loro qualità, iseguenti requisiti:1° Ferro. - Il ferro comune dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di

marcatissima struttura fibrosa. Esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo discrepolature, senza saldature aperte e senza altre soluzioni di continuità.

2° Acciaio dolce laminato. - L'acciaio extradolce laminato (comunemente chiamato ferro omogeneo)dovrà essere eminentemente dolce e malleabile, perfettamente lavorabile a freddo ed a caldo,senza presentare screpolature od alterazioni; dovrà essere saldabile e non suscettibile di prenderela tempra.Alla rottura dovrà presentare struttura finemente granulare ed aspetto sericeo.

3° Acciaio fuso in getti. - L'acciaio in getti per cuscinetti, cerniere, rulli di ponti e per qualsiasi altrolavoro, dovrà essere di prima qualità, esente da soffiature e da qualsiasi altro difetto.

4° L'acciaio sagomato ad alta resistenza dovrà essere del tipo qualificato e controllato e concaratteristiche conformi al D.M. 17 gennaio 2018.Le caratteristiche e le modalità degli acciai in barre saranno quelle indicate nel D.M. 17 gennaio2018.

5° Ghisa. - La ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, dolce, tenace, leggermentemalleabile, facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello; di frattura grigia, finemente granosae perfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetticapaci di menomarne la resistenza. Dovrà essere inoltre perfettamente modellata.

E' assolutamente escluso l'impiego di ghise fosforose.o) Legname. - I legnami, da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenza essi siano,

dovranno rispondere a tutte le prescrizioni della vigente normativa, saranno provveduti tra le piùscelte qualità della categoria prescritta e non presenteranno difetti incompatibili con l'uso a cui sonodestinati.I requisiti e le prove dei legnami saranno quelli contenuti nelle vigenti norme UNI.Il tavolame dovrà essere ricavato dalle travi più dritte, affinché le fibre non riescano mozze dalla segae si ritirino nelle connessure. I legnami rotondi o pali dovranno provenire dal vero tronco dell'albero enon dai rami, dovranno essere sufficientemente dritti, in modo che la congiungente i centri delle duebasi non debba uscire in alcun punto del palo; dovranno essere scortecciati per tutta la loro lunghezzae conguagliati alla superficie; la differenza fra i diametri medi delle estremità non dovrà oltrepassare i15 millesimi della lunghezza, né il quarto del maggiore dei due diametri.Nei legnami grossolanamente squadrati ed a spigolo smussato, tutte le facce dovranno esserespianate e senza scarniture, tollerandosene l'alburno o lo smusso in misura non maggiore di un sestodel lato della sezione trasversale.I legnami a spigolo vivo dovranno essere lavorati e squadrati a sega con le diverse facce esattamentespianate, senza rientranze o risalti, e con gli spigoli tirati a filo vivo, senza alburno né smusso di sorta.

p) Geotessili. - I prodotti da utilizzarsi per costituire strati di separazione, contenimento, filtranti,drenaggio in opere di terra (rilevati, scarpate, strade, giardini, ecc.).Il geotessile dovrà essere imputrescibile, resistente ai raggi ultravioletti, ai solventi, alle reazionichimiche che si instaurano nel terreno, all’azione dei microrganismi ed essere antinquinante.Dovrà essere fornito in opera in rotoli di larghezza la più ampia possibile in relazione al modod’impiego. Il piano di stesa del geotessile dovrà essere perfettamente regolare.Dovrà essere curata la giunzione dei teli mediante sovrapposizione di almeno 30 cm nei due sensilongitudinale e trasversale. I teli non dovranno essere in alcun modo esposti al diretto passaggio deimezzi di cantiere prima della loro totale copertura con materiale da rilevato per uno spessore dialmeno 30 cm.

Il geotessile dovrà essere conforme alle seguenti norme UNI EN 13249, UNI EN 13251, UNI EN 13252,UNI EN 13253, UNI EN 13254, UNI EN 13255, UNI EN 13256, UNI EN 13257, UNI EN 13265 ove applicabili.

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Prove dei materiali

In correlazione a quanto prescritto circa la qualità e le caratteristiche dei materiali per la loro accettazione,l'Appaltatore sarà obbligato a prestarsi in ogni tempo alle prove dei materiali impiegati o da impiegarsi,nonché a quelle di campioni di lavori eseguiti, da prelevarsi in opera, sottostando a tutte le spese diprelevamento ed invio di campioni ad Istituto Sperimentale debitamente riconosciuto.L'Appaltatore sarà tenuto a pagare le spese per dette prove, secondo le tariffe degli istituti stessi.Dei campioni potrà essere ordinata la conservazione nel competente Ufficio Dirigente, munendoli di sigilli efirma della Direzione dei lavori e dell'Appaltatore, nei modi più adatti a garantire l'autenticità.

Art. 2OCCUPAZIONE, APERTURA E SFRUTTAMENTO DELLE CAVE

Fermo restando quanto prescritto nel presente Capitolato circa la provenienza dei materiali, resta stabilitoche tutte le pratiche e gli oneri inerenti alla ricerca, occupazione, apertura e gestione delle cave sono acarico esclusivo dell'Appaltatore, rimanendo la Stazione Appaltante sollevata dalle conseguenze di qualsiasidifficoltà che l'Appaltatore potesse incontrare a tale riguardo. Al momento della Consegna dei lavori,l'Appaltatore dovrà indicare le cave di cui intende servirsi e garantire che queste siano adeguate e capaci difornire in tempo utile e con continuità tutto il materiale necessario ai lavori con le prescritte caratteristiche.

L'Impresa resta responsabile di fornire il quantitativo e di garantire la qualità dei materiali occorrenti alnormale avanzamento dei lavori anche se, per far fronte a tale impegno, l'Impresa medesima dovesseabbandonare la cava o località di provenienza, già ritenuta idonea, per attivarne altre ugualmente idonee;tutto ciò senza che l'Impresa possa avanzare pretese di speciali compensi o indennità.

In ogni caso all’Appaltatore non verrà riconosciuto alcun compenso aggiuntivo qualora, per qualunquecausa, dovesse variare in aumento la distanza dalle cave individuate ai siti di versamento in cantiere.

Anche tutti gli oneri e prestazioni inerenti al lavoro di cava, come pesatura del materiale, trasporto incantiere, lavori inerenti alle opere morte, pulizia della cava con trasporto a rifiuto della terra vegetale e delcappellaccio, costruzione di strade di servizio e di baracche per ricovero di operai o del personale disorveglianza della Stazione Appaltante e quanto altro occorrente sono ad esclusivo carico dell'Impresa.

L'Impresa ha la facoltà di adottare, per la coltivazione delle cave, quei sistemi che ritiene migliori nelproprio interesse, purché si uniformi alle norme vigenti ed alle ulteriori prescrizioni che eventualmentefossero impartite dalle Amministrazioni statali e dalle Autorità militari, con particolare riguardo a quellamineraria di pubblica sicurezza, nonché dalle Amministrazioni regionali, provinciali e comunali.

L'Impresa resta in ogni caso l'unica responsabile di qualunque danno od avaria potesse verificarsi indipendenza dei lavori di cava od accessori.

Art. 3DEMOLIZIONI

L'impresa è obbligata ad accertare con la massima cura la struttura ed ogni elemento che deve esseredemolito sia nel suo complesso, sia nei particolari in modo da conoscerne la natura, lo stato di conservazionee le tecniche costruttive.La zona interessata dai lavori dovrà essere delimitata con particolare cura.Dovranno essere interrotte eventuali erogazioni degli impianti di elettricità, gas o altro nelle zone dei lavori.Il materiale di risulta delle demolizioni dovrà essere trasporto a discarica. Se destinati a riempimentodovranno essere trasportati in zone dettate dalla Direzione Lavori.Le demolizioni dovranno limitarti alle parti e dimensioni prescritte.Quando, anche per mancanza di precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati limiti fissati, tuttoquanto indebitamente demolito dovrà essere ricostruito e rimesso in ripristino dell'impresa a sua cura espese senza alcun compenso.

Interventi preliminariL'appaltatore deve assicurarsi prima dell'inizio delle demolizioni dell'interruzione di approvvigionamenti

idrici, gas e allacci di fognature nonché dell'accertamento e successiva eliminazione di elementi inamianto, in conformità alle prescrizioni del D.M. 6 settembre 1994 recante normative e metodologietecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n.257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto.

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Sbarramento della zona di demolizioneNella zona sottostante la demolizione devono essere vietati la sosta e il transito di persone e mezzi,

delimitando la zona stessa con appositi sbarramenti.L'accesso allo sbocco dei canali di scarico per il caricamento e il trasporto del materiale accumulato

devono essere consentiti soltanto dopo che è stato sospeso lo scarico dall'alto.

Idoneità delle opere provvisionaliLe opere provvisionali, in legno o in ferro, devono essere allestite sulla base di giustificati calcoli di

resistenza e devono essere conservate in efficienza per l'intera durata del lavoro, secondo le prescrizionispecifiche del piano di sicurezza.

Prima di reimpiegare elementi di ponteggi di qualsiasi tipo si deve provvedere alla loro revisione pereliminare le parti non ritenute più idonee.

Il coordinatore per l'esecuzione dei lavori e/o il direttore dei lavori potrà ordinare l'esecuzione di proveper verificare la resistenza degli elementi strutturali provvisionali impiegati dall'appaltatore.

Prima dell'inizio di lavori di demolizione, è fatto obbligo di procedere alla verifica delle condizioni diconservazione e di stabilità delle strutture da demolire e dell'eventuale influenza su strutture limitrofe.

In relazione al risultato di tale verifica, devono essere eseguite le opere di rafforzamento e dipuntellamento necessarie a evitare che, durante la demolizione, si possano verificare crolli intempestivi odanni anche a strutture di edifici confinanti o adiacenti.

Ordine delle demolizioni. Programma di demolizioneI lavori di demolizione, come stabilito dall'art. 151 del D.Lgs, 9 aprile 2008, n. 81, devono procedere

con cautela e con ordine, devono essere eseguiti sotto la sorveglianza di un preposto e condotti inmaniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di collegamento e di quelle eventualiadiacenti.

La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo conto diquanto indicato nel PSC, ove previsto, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.

Allontanamento e /o deposito delle materie di risultaIl materiale di risulta ritenuto inutilizzabile dal direttore dei lavori per la formazione di rilevati o rinterri

deve essere allontanato dal cantiere per essere portato a rifiuto presso pubblica discarica o altradiscarica autorizzata. Diversamente, l'appaltatore potrà trasportare a sue spese il materiale di risultapresso proprie aree.

Il materiale proveniente dagli scavi che dovrà essere riutilizzato dovrà essere depositato entrol'ambito del cantiere o sulle aree precedentemente indicate ovvero in zone tali da non costituire intralcioal movimento di uomini e mezzi durante l'esecuzione dei lavori.

Proprietà degli oggetti ritrovatiLa stazione appaltante, salvi i diritti che spettano allo Stato a termini di legge, si riserva la proprietà

degli oggetti di valore e di quelli che interessano la scienza, la storia, l'arte, l'archeologia o l'etnologia,compresi i relativi frammenti, che si rinvengano nei fondi occupati per l'esecuzione dei lavori e per irispettivi cantieri e nella sede dei lavori stessi. L'appaltatore dovrà pertanto consegnarli alla stazioneappaltante che gli rimborserà le spese incontrate per la loro conservazione e per le speciali operazioniespressamente ordinate al fine di assicurarne l'incolumità e il diligente recupero.

Qualora l'appaltatore nell'esecuzione dei lavori scopra ruderi monumentali, deve darne subito notiziaal direttore dei lavori e non può demolirli né alterarli in qualsiasi modo senza il preventivo permesso deldirettore stesso.

L'appaltatore deve denunciare immediatamente alle forze di pubblica sicurezza il rinvenimento disepolcri, tombe, cadaveri e scheletri umani, ancorché attinenti pratiche funerarie antiche, nonché ilrinvenimento di cose, consacrate o meno, che formino o abbiano formato oggetto di culto religioso osiano destinate all'esercizio del culto o formino oggetto della pietà verso i defunti. L'appaltatore dovràaltresì darne immediata comunicazione al direttore dei lavori che potrà ordinare adeguate azioni per unatemporanea e migliore conservazione, segnalando eventuali danneggiamenti all'autorità giudiziaria.

Proprietà dei materiali da demolizioneI materiali provenienti da scavi o demolizioni restano in proprietà della stazione appaltante. Quando a

giudizio della direzione dei lavori possano essere reimpiegati, l'appaltatore deve trasportarli eregolarmente accatastarli per categorie nei luoghi stabiliti dalla direzione stessa, essendo di ciòcompensato con gli appositi prezzi di elenco.

Qualora in particolare i detti materiali possano essere usati nei lavori oggetto del presente capitolatospeciale d'appalto, l'appaltatore avrà l'obbligo di accettarli. In tal caso verrà a essi attribuito un prezzo

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pari al 50% del corrispondente prezzo dell'elenco contrattuale; i relativi importi devono essere dedottidall'importo netto dei lavori, restando a carico dell'appaltatore le spese di trasporto, accatastamento,cernita, lavaggio, ecc.

Demolizione per rovesciamentoSalvo l'osservanza delle leggi e dei regolamenti speciali e locali, la demolizione di parti di strutture

aventi altezza sul terreno non superiore a 5 m può essere effettuata mediante rovesciamento pertrazione o per spinta.

La trazione o la spinta deve essere esercitata in modo graduale e senza strappi e deve essereeseguita soltanto su elementi di struttura opportunamente isolati dal resto del fabbricato in demolizione,in modo da non determinare crolli intempestivi o non previsti di altre parti.

Devono inoltre essere adottate le precauzioni necessarie per la sicurezza del lavoro, quali la trazioneda distanza non minore di una volta e mezzo l'altezza del muro o della struttura da abbattere eallontanamento degli operai dalla zona interessata.

Si può procedere allo scalzamento dell'opera da abbattere per facilitarne la caduta soltanto quandoessa sia stata adeguatamente puntellata. La successiva rimozione dei puntelli deve essere eseguita adistanza a mezzo di funi.

Il rovesciamento per spinta può essere effettuato con martinetti solo per opere di altezza nonsuperiore a 3 m, con l'ausilio di puntelli sussidiari contro il ritorno degli elementi smossi.

In ogni caso deve evitarsi che, per lo scuotimento del terreno in seguito alla caduta delle strutture odi grossi blocchi, possano sorgere danni o lesioni agli edifici vicini o a opere adiacenti o derivare pericoliper i lavoratori addetti.

Art. 4SCAVI DI SBANCAMENTO

Per scavi di sbancamento o tagli a sezione aperta si intendono quelli praticati al di sopra del pianoorizzontale, passante per il punto più depresso del terreno naturale o per il punto più depresso delle trinceeo splateamenti, precedentemente eseguiti ed aperti almeno da un lato.

Quando l'intero scavo debba risultare aperto su di un lato (caso di un canale fugatore) e non vengaordinato lo scavo a tratti, il punto più depresso è quello terminale.

Appartengono alla categoria degli scavi di sbancamento così generalmente definiti tutti i cosiddetti scavidi splateamento e quelli per allargamento di trincee, tagli di scarpate di rilevati per costruirvi opere disostegno, scavi per incassatura di opere d'arte (spalle di ponti, spallette di briglie, ecc.) eseguitisuperiormente al piano orizzontale determinato come sopra, considerandosi come piano naturale anchel'alveo dei torrenti e dei fiumi.

Art. 5SCAVI DI FONDAZIONE

Per scavi di fondazione in generale si intendono quelli ricadenti al di sotto del piano orizzontale di cuiall'articolo precedente, chiusi fra le pareti verticali riproducenti il perimetro delle fondazioni delle opered'arte. Qualunque sia la natura e la qualità del terreno, gli scavi per fondazione dovranno essere spinti finoalla profondità che dalla Direzione dei Lavori verrà ordinata all'atto della loro esecuzione.

Le profondità che si trovino indicate nei disegni di consegna sono perciò di semplice avviso e la StazioneAppaltante si riserva piena facoltà di variarle nella misura che reputerà più conveniente, senza che ciò possadare all'Appaltatore motivo alcuno di fare eccezioni o domande di speciali compensi, avendo egli soltantodiritto al pagamento del lavoro eseguito, coi prezzi contrattuali stabiliti per le varie profondità daraggiungere.

E' vietato all'Appaltatore, sotto pena di demolire il già fatto, di porre mano alle murature prima che laDirezione dei Lavori abbia verificato ed accettato i piani delle fondazioni.

I piani di fondazione dovranno essere generalmente orizzontali, ma per quelle opere che cadono sopra afalde inclinate potranno, a richiesta della Direzione dei Lavori, essere disposti a gradini ed anche condeterminate contropendenze.

Gli scavi di fondazione dovranno di norma essere eseguiti a pareti verticali e l'Appaltatore dovrà,occorrendo, sostenerle con conveniente armatura e sbadacchiature, restando a suo carico ogni danno allecose ed alle persone che potesse verificarsi per smottamenti o franamenti dei cavi. Questi potranno però,ove ragioni speciali non lo vietino, essere eseguiti con pareti a scarpata. In questo caso non saràcompensato il maggiore scavo eseguito, oltre quello strettamente occorrente per la fondazione dell'opera, el'Appaltatore dovrà provvedere a sue cure e spese al successivo riempimento del vuoto rimasto intorno allemurature di fondazione dell'opera, con materiale adatto, ed al necessario costipamento di quest'ultimo.

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Analogamente dovrà procedere l'Appaltatore senza ulteriore compenso a riempire i vuoti che restasseroattorno alle murature stesse, pure essendosi eseguiti scavi a pareti verticali, in conseguenza dell'esecuzionedelle murature con riseghe in fondazione.

Per aumentare la superficie d'appoggio la Direzione dei Lavori potrà ordinare per il tratto terminale difondazione per un'altezza sino ad un metro, che lo scavo sia allargato mediante scampanatura, restandofermo quanto sopra detto circa l'obbligo dell'Appaltatore, ove occorra, di armare convenientemente durante ilavori la parete verticale sovrastante.

Qualora gli scavi si debbano eseguire in presenza di acqua e questa si elevi negli scavi, non oltre però illimite massimo di 20 cm (di seguito contemplato), l'Appaltatore dovrà provvedere, se richiesto dallaDirezione dei Lavori, all'esaurimento dell'acqua stessa coi mezzi che saranno ritenuti più opportuni.

L'Appaltatore dovrà provvedere, a sua cura, spesa ed iniziativa, alle suddette assicurazioni, armature,puntellature e sbadacchiature, nelle quantità e robustezza che per la qualità delle materie da scavare sianorichieste, adottando anche tutte le altre precauzioni che fossero ulteriormente riconosciute necessarie, senzarifiutarsi per nessun pretesto di ottemperare alle prescrizioni che al riguardo, e per garantire la sicurezzadelle cose e delle persone, gli venissero impartite dalla Direzione dei Lavori. Il legname impiegato a talescopo, sempreché non si tratti di armature formanti parte integrante dell'opera, da lasciare quindi in loco inproprietà della Stazione Appaltante, resterà di proprietà dell'Appaltatore, che potrà perciò recuperarlo adopera compiuta. Nessun compenso spetta all'Appaltatore se, per qualsiasi ragione, tale recupero possarisultare soltanto parziale od anche totalmente negativo.

Gli scavi di fondazione che si devono eseguire a profondità maggiore di 20 cm (centimetri venti) sotto illivello costante a cui si stabiliscono le acque eventualmente esistenti nel terreno, sono considerati come scavisubacquei per tutto il volume ricadente al disotto del piano di livello situato alle cennate profondità d'acquadi 20 cm. Quindi il volume ricadente nella zona dei 20 centimetri suddetti verrà considerato, e perciò pagato,come gli scavi di fondazione in presenza di acqua, precedentemente indicati, ma non come scavo subacqueo.

Gli scavi subacquei saranno invece pagati col relativo prezzo di elenco, nel quale sono compresi tutti glioccorrenti aggottamenti od esaurimenti di acqua con qualsiasi mezzo siano eseguiti o si ritenga opportunoeseguirli.

In mancanza del prezzo suddetto e qualora si stabilissero acque nei cavi in misura superiore a quella dicui sopra, l'Appaltatore dovrà ugualmente provvedere ai necessari esaurimenti col mezzo che si ravviserà piùopportuno: e tali esaurimenti saranno compensati a parte ed in aggiunta ai prezzi di elenco per gli scavi inasciutto od in presenza di acqua.

L'Appaltatore sarà però tenuto ad evitare l'affluenza entro i cavi di fondazione di acque provenientidall'esterno. Nel caso che ciò si verificasse resterà a suo totale carico la spesa per i necessari aggottamenti.

Art. 6ARMATURE E SBADACCHIATURE SPECIALI PER GLl SCAVI DI FONDAZIONI

Le armature occorrenti per gli scavi di fondazione debbono essere eseguite a regola d'arte ed assicuratein modo da impedire qualsiasi deformazione dello scavo e lo smottamento delle materie. Esse restano atotale carico dell'Appaltatore, essendo compensate col prezzo di elenco per lo scavo finché il volume dellegname non supera il ventesimo del volume totale dello scavo nella parte le cui pareti vengono sostenute daarmature. Quando il volume dei legnami supera invece tale limite, le armature sono pagate col compensoprevisto in elenco e che si applica al volume dei legnami e tavole in opera per la parte eccedente ilventesimo di cui sopra, rimanendo gli eventuali materiali di ricavo dalla demolizione delle armature inproprietà dell'Appaltatore.

Art. 7FONDAZIONE IN MISTO CEMENTATO

DescrizioneGli strati in misto cementato per fondazione o per base sono costituiti da un misto granulare di ghiaia (opietrisco) e sabbia impastato con cemento e acqua in impianto centralizzato a produzione continua condosatori a peso o a volume. Gli strati in oggetto avranno lo spessore che sarà prescritto dalla Direzionedei lavori.Comunque si dovranno stendere strati il cui spessore finito non risulti superiore a 20 cm o inferiore a 10cm.

Caratteristiche del materiale da impiegare

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Inerti:Saranno impiegate ghiaie e sabbie di cava o di fiume con percentuale di frantumato complessivocompresa tra il 30% ed il 60% in peso sul totale degli inerti (la Direzione dei lavori potrà permetterel’impiego di quantità di materiale frantumato superiore al limite stabilito, in questo caso la miscela dovràessere tale da presentare le stesse resistenze a compressione ed a trazione a 7 giorni; questo risultatopotrà ottenersi aumentando la percentuale delle sabbie presenti nella miscela e/o la quantità di passanteal setaccio 0,075 mm) aventi i seguenti requisiti:1) l’aggregato non deve avere dimensioni superiori a 40 mm, né forma appiattita, allungata olenticolare;2) granulometria, a titolo orientativo, compresa nel seguente fuso e avente andamento continuo eduniforme praticamente concorde a quello delle curve limiti:

Serie crivelli esetacci U.N.I.

Miscelapassante:

% totale in pesoø max 71 mm

Miscelapassante:

% totale in pesoø max 30 mm

Crivello 71 100 100Crivello 30 70 ÷ 100 100Crivello 15 50 ÷ 80 70 ÷ 100Crivello 10 30 ÷ 70 50 ÷ 85Crivello 5 23 ÷ 55 35 ÷ 65Setaccio 2 15 ÷ 40 25 ÷ 50Setaccio 0,42 8 ÷ 25 15 ÷ 30Setaccio

0,0752 ÷ 15 5 ÷ 15

3) perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature secondo le norme ASTM C 131- AASHO T 96, inferiore o uguale al 30%;4) equivalente in sabbia compreso tra 30 e 60;5) indice di plasticità non determinabile (materiale non plastico).

L’Impresa, dopo avere eseguito prove in laboratorio, dovrà proporre alla Direzione dei lavori lacomposizione da adottare e successivamente l’osservanza della granulometria dovrà essere assicuratacon esami giornalieri.Verrà ammessa una tolleranza di ± 5% fino al passante al crivello 5 e di 2% per il passante al setaccio 2e inferiori.

Legante:Verrà impiegato cemento di tipo normale (Portland, pozzolanico, d’alto forno).A titolo indicativo la percentuale di cemento in peso sarà compresa tra il 3% e il 5% sul peso degli inertiasciutti.

Acqua:Dovrà essere esente da impurità dannose, olii, acidi, alcali, materia organica e qualsiasi altra sostanzanociva. La quantità di acqua nella miscela sarà quella corrispondente all’umidità ottima di costipamentocon una variazione compresa entro ± 2% del peso della miscela per consentire il raggiungimento delleresistenze appresso indicate. In modo indicativo il quantitativo d’acqua si può considerare pari tra il 5%e il 7%.

Miscela - Prove di laboratorio e in sitoLa percentuale esatta di cemento, come pure la percentuale di acqua, saranno stabilite in relazione alleprove di resistenza appresso indicate.Resistenza:Verrà eseguita la prova di resistenza a compressione ed a trazione sui provini cilindrici confezionati entrostampi C.B.R. (C.N.R. U.N.I. 10009) impiegati senza disco spaziatore (altezza 17,78 cm, diametro 15,24cm, volume 3242 cm3); per il confezionamento dei provini gli stampi verranno muniti di collare diprolunga allo scopo di consentire il regolare costipamento dell’ultimo strato con la consueta eccedenza dicirca 1 cm rispetto all’altezza dello stampo vero e proprio. Tale eccedenza dovrà essere eliminata, previarimozione del collare suddetto e rasatura dello stampo, affinché l’altezza del provino risultidefinitivamente di cm 17,78.

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La miscela di studio verrà preparata partendo da tutte le classi previste per gli inerti, mescolandole traloro, con il cemento e l’acqua nei quantitativi necessari ad ogni singolo provino. Comunque prima diimmettere la miscela negli stampi si opererà una vagliatura sul crivello U.N.I. 25 mm (o setaccio ASTM3/4") allontanando gli elementi trattenuti (di dimensione superiore a quella citata) con la sola pasta dicemento ad essi aderente.La miscela verrà costipata su 5 strati con il pestello e l’altezza di caduta di cui alla norma AASHO T 180 ea 85 colpi per strato, in modo da ottenere una energia di costipamento pari a quella della prova citata(diametro pestello mm 50,8; peso pestello Kg 4,54; altezza di caduta cm 45,7).I provini dovranno essere estratti dallo stampo dopo 24 ore e portati successivamente a stagionaturaper altri 6 giorni in ambiente umido (umidità relativa non inferiore al 90% e temperatura di circa 20 °C);in caso di confezione in cantiere la stagionatura si farà in sabbia mantenuta umida.Operando ripetutamente nel modo suddetto, con impiego di percentuali in peso d’acqua diverse (sempreriferite alla miscela intera, compreso quanto eliminato per vagliatura sul crivello da 25 mm) potrannoessere determinati i valori necessari al tracciamento dei diagrammi di studio.Lo stesso dicasi per le variazioni della percentuale di legante.I provini confezionati come sopra detto dovranno avere resistenze a compressione a 7 giorni non minoridi 2,5 N/mm2 e non superiori a 4,5 N/mm2 ed a trazione secondo la prova “brasiliana” non inferiore a0,25 N/mm2. (Questi valori per la compressione e la trazione devono essere ottenuti dalla media di 3provini, se ciascuno dei singoli valori non si scosta dalla media stessa di ± 15%, altrimenti dalla mediadei due restanti dopo aver scartato il valore anomalo). Da questi dati di laboratorio dovranno esserescelte la curva, la densità e le resistenze di progetto da usare come riferimento nelle prove di controllo.

PreparazioneLa miscela verrà confezionata in appositi impianti centralizzati con dosatori a peso o a volume. Ladosatura dovrà essere effettuata sulla base di un minimo di tre assortimenti, il controllo della stessadovrà essere eseguito almeno ogni 1500 m3 di miscela.

Posa in operaLa miscela verrà stesa sul piano finito dello strato precedente dopo che sia stata accertata dallaDirezione dei lavori la rispondenza di quest’ultimo ai requisiti di quota, sagoma e compattezza prescritti.La stesa verrà eseguita impiegando finitrici vibranti. Per il costipamento e la rifinitura verranno impiegatirulli lisci vibranti o rulli gommati (oppure rulli misti vibranti e gommati) tutti semoventi. L’idoneità deirulli e le modalità di costipamento verranno, per ogni cantiere, determinate dalla Direzione lavori su unastesa sperimentale, usando le miscele messe a punto per quel cantiere (prova di costipamento).La stesa della miscela non dovrà di norma essere eseguita con temperature ambiente inferiori a 0 °C esuperiori a 25 °C né sotto pioggia. Potrà tuttavia essere consentita la stesa a temperature comprese tra i25 °C e i 30 °C. In questo caso, però, sarà necessario proteggere da evaporazione la miscela durante iltrasporto dall’impianto di miscelazione al luogo di impiego (ad esempio con teloni); sarà inoltrenecessario provvedere ad abbondante bagnatura del piano di posa del misto cementato. Infine leoperazioni di costipamento e di stesa dello strato di protezione con emulsione bituminosa dovrannoessere eseguite immediatamente dopo la stesa della miscela.Le condizioni ideali di lavoro si hanno con temperature di 15 °C ÷ 18 °C ed umidità relative del 50%circa; temperature superiori saranno ancora accettabili con umidità relative anch’esse crescenti;comunque è opportuno, anche per temperature inferiori alla media, che l’umidità relativa all’ambientenon scenda al di sotto del 15%, in quanto ciò potrebbe provocare ugualmente una eccessivaevaporazione del getto.Il tempo intercorrente tra la stesa di due strisce affiancate non dovrà superare di norma 1 ÷ 2 ore pergarantire la continuità della struttura.Particolari accorgimenti dovranno adottarsi nella formazione dei giunti longitudinali di ripresa, cheandranno protetti con fogli di polistirolo espanso (o materiale similare) conservati umidi.Il giunto di ripresa sarà ottenuto terminando la stesa dello strato a ridosso di una tavola, e togliendo latavola stessa al momento della ripresa del getto; se non si fa uso della tavola, sarà necessario, primadella ripresa del getto, provvedere a tagliare l’ultima parte del getto precedente, in modo che si ottengauna parete verticale per tutto lo spessore dello strato.Non saranno eseguiti altri giunti all’infuori di quelli di ripresa. Il transito di cantiere sarà ammesso sullostrato a partire dal terzo giorno dopo quello in cui è stata effettuata la stesa e limitatamente ai mezzigommati.Strati eventualmente compromessi dalle condizioni meteorologiche, o da altre cause, dovranno essererimossi e sostituiti a totale cura e spese dell’Impresa.

Protezione superficiale

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Subito dopo il completamente delle opere di costipamento e di rifinitura, dovrà essere eseguito lostendimento di un velo protettivo di emulsione bituminosa al 55% in ragione di 1 ÷ 2 Kg/m2, inrelazione al tempo ed alla intensità del traffico di cantiere cui potrà venire sottoposto ed il successivospargimento di sabbia.

Norme di controllo delle lavorazioni e di accettazioneLa densità in sito dovrà essere maggiore o uguale al 97% della densità di progetto. Il controllo di dettadensità dovrà essere eseguito con cadenza giornaliera (almeno una prova per giornata lavorativa)prelevando il materiale durante la stesa ovvero prima dell’indurimento; la densità in sito si effettueràmediante i normali procedimenti a volumometro, con l’accorgimento di eliminare dal calcolo, sia del pesoche del volume, gli elementi di dimensione superiore a 25 mm.Ciò potrà essere ottenuto attraverso l’applicazione della formula di trasformazione di cui al precedente“modalità operative” del paragrafo “Fondazione in misto granulare a stabilizzazione meccanica”, oppureattraverso una misura diretta consistente nella separazione mediante vagliatura degli elementi dipezzatura maggiore di 25 mm e nella loro sistemazione nel cavo di prelievo prima di effettuare la misuracol volumometro. La sistemazione di questi elementi nel cavo dovrà essere effettuata con cura,elemento per elemento, per evitare la formazione di cavità durante la misurazione del volume del cavostesso. Il controllo della densità potrà anche essere effettuato sullo strato finito (almeno con 15 - 20giorni di stagionatura), su provini estratti da quest’ultimo tramite carotatrice; la densità secca ricavatacome rapporto tra il peso della carota essiccata in stufa a 105 - 110 °C fino al peso costante ed il suovolume ricavato per mezzo di pesata idrostatica previa paraffinatura del provino, in questo caso ladensità dovrà risultare non inferiore al 100% della densità di progetto.Nel corso delle prove di densità verrà anche determinata l’umidità della miscela, che, per i prelievieffettuati alla stesa, non dovrà eccedere le tolleranze indicate al punto b) del presente articolo.La resistenza a compressione ed a trazione verrà controllata su provini confezionati e stagionati inmaniera del tutto simile a quelli di studio preparati in laboratorio, prelevando la miscela durante la stesae prima del costipamento definitivo, nella quantità necessaria per il confezionamento dei sei provini (treper le rotture a compressione e tre per quelle a trazione) previa la vagliatura al crivello da 25 mm.Questo prelievo dovrà essere effettuato almeno ogni 1500 m3 di materiale costipato.La resistenza a 7 giorni di ciascun provino, preparato con la miscela stesa, non dovrà discostarsi daquella di riferimento preventivamente determinato in laboratorio di oltre ± 20%; comunque non dovràmai essere inferiore a 2,5 N/mm2 per la compressione e 0,25 N/mm2 per la trazione.La superficie finita non dovrà scostarsi dalla sagoma di progetto di oltre 1 cm, controllato a mezzo di unregolo di m 4,50 di lunghezza, disposto secondo due direzioni ortogonali, e tale scostamento non potràessere che saltuario. Qualora si riscontri un maggior scostamento dalla sagoma di progetto, non èconsentito il ricarico superficiale e l’impresa dovrà rimuovere a sua totale cura e spese lo strato per ilsuo intero spessore.

Art. 8PALI E MICROPALI

Definizioni

Pali trivellati

Con tale denominazione si vengono ad identificare i pali realizzati per asportazione del terreno e suasostituzione con calcestruzzo armato. Durante la perforazione la stabilità dello scavo può essere ottenutacon l'ausilio di fanghi bentonitici o altri fluidi stabilizzanti, ovvero tramite l'infissione di un rivestimentometallico provvisorio.

Normative di riferimentoI lavori saranno eseguiti in accordo, ma non limitatamente, alle seguenti normative

Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 09/01/1996;1.

- Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 11/03/1988 e Circolare LL.PP. n° 30483 del 24/09/1988

- Associazione Geotecnica Italiana, Raccomandazioni sui pali di fondazione, Dic. 1984

- Altre norme UNI-CNR, ASTM, DIN, saranno specificate ove pertinenti.

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Preparazione del piano di lavoroL’Impresa dovrà aver cura di accertare che l’area di lavoro non sia attraversata da tubazioni, cavi elettricio manufatti sotterranei che, se incontrati durante l’esecuzione dei pali, possono recare danno allemaestranze di cantiere o a terzi.Per la realizzazione dei pali in alveo, in presenza di un battente di acqua fluente, l’Impresa predisporrà lafondazione di un piano di lavoro a quota sufficientemente elevata rispetto a quella dell’acqua per renderlotransitabile ai mezzi semoventi portanti le attrezzature di infissione o di perforazione e relativi accessori edi tutte le altre attrezzature di cantiere.

Pali di medio e grande diametro

Soggezioni geotecniche e ambientaliPali infissia)

L’adozione di pali infissi (gettati in opera o prefabbricati), è condizionata da una serie di fattori geotecnicied ambientali;

Quelli che meritano particolare attenzione sono:

disturbi alle persone provocati dalle vibrazioni e dai rumori causati dall’infissione dei pali;-

danni che l’installazione dei pali può arrecare alle opere vicine a causa delle vibrazioni, degli-spostamenti verticali e/o orizzontali del terreno provocati durante l’infissione;

danni che l’infissione dei pali può causare ai pali adiacenti;-

L’Impresa dovrà eseguire a sua cura e spese misure vibrazionali di controllo per accertare, se vengonosuperati i limiti di accettabilità imposti dalle norme DIN 4150, e nella eventualità di superamento di questilimiti, dovrà sottoporre alla DL i provvedimenti che intende adottare nel caso che tali limiti vengono adessere superati, che si riserva la facoltà di approvazione.L’esecusione di prefori per la riduzione delle vibrazioni è ammessa, con le limitazioni che vedremo inseguito.I prefori sono a cura e spese dell’Impresa.

b) Pali trivellatiLe tecniche di perforazione dovranno essere le più adatte in relazione alla natura del terreno attraversato;in particolare:

- la perforazione "a secco" senza rivestimento è ammessa solo in terreni uniformemente argillosi di mediaed elevata consistenza, esenti da intercalazioni incoerenti e non interessati da falde che possono causareingresso di acqua nel foro, caratterizzati da valori della resistenza al taglio non drenata (Cu) che allagenerica profondità di scavo H soddisfi la seguente condizione:

cu ³ H/3dove:

= peso di volume totale;

Inoltre, la perforazione "a secco" è ammissibile solo dove possa essere eseguita senza alcun ingressoalcuno di acqua nel foro;

- la perforazione a fango non è di norma ammessa in terreni molto aperti, privi di frazioni medio-fini (D10> 4 mm).

Durante le operazioni di perforazione si dovrà tenere conto della esigenza di non peggiorare lecaratteristiche meccaniche del terreno circostante il palo, si dovrà quindi minimizzare e/o evitare:

rammollimento di strati coesivi, minimizzando e/o annullando l’intervallo di tempo tra la perforazione-e il getto del palo;

la diminuzione di densità relativa (Dr) degli strati incoerenti;-

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la diminuzione delle tensioni orizzontali efficaci, proprie dello stato naturale;-

la riduzione dell’aderenza palo-terreno, a causa dell’uso improprio dei fanghi.-Nel caso di attraversamento di trovanti lapidei, non estraibili con i normali metodi di scavo, o di stratirocciosi o cementati e per conseguire una sufficiente ammorsatura del palo nei substrati rocciosi di base,si farà ricorso all’impiego di scalpelli frangiroccia azionati a percussione, del peso e forma adeguati.In alternativa, ed in relazione alla natura dei materiali attraversati, potranno essere impiegate specialiattrezzature fresanti.L’uso di queste attrezzature dovrà essere frequentemente alternato a quello del secchione, che hanno ilcompito di estrarre dal foro i materiali di risulta.

Sulle attrezzature di manovra degli utensili di scavo, saranno disposte delle marcature regolari (1-2 m)che consentiranno il rapido apprezzamento della profondità alla quale gli utensili stanno operando.La verticalità delle aste di guida rigide, dovrà essere controllata da un indicatore a pendolo disposto sullestesse.

Prove tecnologiche preliminariLa scelta delle attrezzature di scavo o di battitura e gli associati dettagli esecutivi e di posa in opera delpalo, dovranno essere comunicati preliminarmente all’esecuzione dei pali dall’Impresa alla DL.

Nell’eventualità di particolare complessità della situazione geotecnica e/o stratigrafica, o in relazionedell’importanza dell’opera, l’idoneità delle attrezzature sarà verificata mediante l’esecuzione di provetecnologiche preliminari.Tali verifiche dovranno essere condotte in aree limitrofe a quelle interessanti la palificata in progetto ecomunque tali da essere rappresentative dal punto di vista geotecnico ed idrogeologico.

I pali di prova, eventualmente strumentati (per la determinazione del carico limite), a cura dell’Impresa,saranno eseguiti in numero del’1% del numero totale dei pali con un minimo di 2 pali per opera, ecomunque secondo le prescrizioni della DL; le prove di collaudo saranno eseguite in numero pari allo0,5% del numero totale dei pali, con un numero minimo di 1 palo per opera.I pali di prova dovranno essere realizzati in corrispondenza dell’opera, e predisposti al di fuori dellapalificata ad una distanza dalla stessa non inferiore ai 10 m presa ortogonalmente dal bordo più vicino delplinto di raccordo, in maniera tale da ricadere nella medesima situazione geotecnica e/o stratigrafica dellapalificata in progetto.

Tali pali dovranno essere eseguiti o posti in opera alla presenza della DL, cui spetta l’approvazione dellemodalità esecutive da adottarsi per i pali in progetto.

In ogni caso l’Impresa dovrà provvedere, a sua cura, all’esecuzione di tutte quelle prove di controllo nondistruttive, ed a ogni altra prova di controllo, che saranno richieste dalla DL, tali da eliminare gli eventualidubbi sulla accettabilità delle modalità esecutive.

Nel caso in cui l’Impresa proponga di variare nel corso dei lavori la metodologia esecutiva, sperimentataed approvata inizialmente, si dovrà dar corso sempre a sua cura, alle prove tecnologicheprecedentemente descritte.

Di tutte le prove e controlli eseguiti, l’Impresa si farà carico di presentare documentazione scritta.

MaterialiLe prescrizioni che seguono sono da intendersi integrative di quelle riguardanti le Opere in ConglomeratoCementizio, e che si intendono integralmente applicabili.

Armature metallicheLe armature metalliche saranno di norma costituite da barre ad aderenza migliorata; le armaturetrasversali dei pali saranno costituite unicamente da spirali in tondino esterne ai ferri longitudinali.Le armature saranno preassemblate fuori opera in gabbie; i collegamenti saranno ottenuti con doppialegatura in filo di ferro o con punti di saldatura elettrica.

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I pali costruiti in zona sismica dovranno essere armati per tutta la lunghezza.

L'armatura di lunghezza pari a quella del palo dovrà essere posta in opera prima del getto e mantenuta inposto senza poggiarla sul fondo del foro.

Non si ammette di norma la distribuzione delle barre verticali su doppio strato; l'intervallo netto minimotra barra e barra, misurato lungo la circonferenza che ne unisce i centri, non dovrà in alcun caso essereinferiore a 7.5 cm con aggregati di diametro minimo non superiore ai 2 cm, e 10 cm con aggregati didiametro superiore.

Le gabbie di armatura saranno dotate di opportuni distanziatori non metallici atti a garantire la centraturadell'armatura ed un copriferro netto minimo di 5.

Per i distanziatori in plastica, al fine di garantire la solidarietà col calcestruzzo, è necessario verificare chela loro superficie sia forata per almeno il 25%.I centratori saranno posti a gruppi di 3-4 regolarmente distribuiti sul perimetro e con spaziatura verticaledi 3-4 m.

Le gabbie di armatura dovranno essere perfettamente pulite ed esenti da ruggine e dovranno esseremesse in opera prima del getto e mantenute in posto sostenendole dall’alto, evitando in ogni caso diappoggiarle sul conglomerato cementizio già in opera o sul fondo del foro, ove fosse necessario, èammessa la giunzione, che potrà essere realizzata mediante sovrapposizione non inferiore a 40 diametri.La posa della gabbia all’interno del tubo forma, per i pali battuti, potrà aver luogo solo dopo averaccertato l’assenza di acqua e/o terreno all’interno dello stesso.Qualora all’interno del tubo forma si dovesse riscontrare la presenza di terreno soffice o di infiltrazione diacqua, la costruzione del palo dovrà essere interrotta, previo riempimento con conglomerato cementiziomagro.Tale palo sarà successivamente sostituito, a cura e spese dell’Impresa, da uno o due pali supplementari,sentito il progettista.L’Impresa esecutrice dovrà inoltre adottare gli opportuni provvedimenti atti a ridurre la deformazione dellagabbia durante l’esecuzione del fusto.A getto terminato, si dovrà comunque registrare la variazione della quota della testa dei ferri d’armatura.Al fine di irrigidire le gabbie di armatura potranno essere realizzati opportuni telai cui fissare le barred’armatura.Detti telai potranno essere realizzati utilizzando barre lisce verticali legate ad anelli irrigidenti orizzontali,orientativamente, a seconda delle dimensioni e della lunghezza del palo, potrà prevedersi un cerchianteogni 2.5 – 3 m.Per i pali trivellati, al fine di eseguire le prove geofisiche che sono descritte nel punto …., l’Impresa dovràfornire e porre in opera, a sua cura e spese, nel 5% del numero totale dei pali trivellati con un diametro d

700 mm, con un minimo di 2 pali, due o tre tubi estesi a tutta la lunghezza del palo, solidarizzati allagabbia di armatura.

Rivestimenti metalliciLe caratteristiche geometriche dei rivestimenti, sia provvisori che definitivi, saranno conformi alleprescrizioni di progetto.

Nel caso di pali battuti questi saranno in acciaio, di qualità, forma e spessori tali da sopportare tutte lesollecitazioni durante il trasporto, il sollevamento e l'infissione e senza che subiscano distorsioni o collassiconseguenti alla pressione del terreno od all’infissione dei pali vicini..

Il dimensionamento dei tubi di rivestimento, per pali battuti senza asportazione di terreno, potrà essereeffettuato mediante il metodo dell'onda d'urto.

I rivestimenti definitivi dei pali infissi e gettati in opera dovranno avere la base piatta e saldata al fusto.Questa sarà realizzata mediante una piastra di spessore non inferiore ai 3 mm, saldata per l’interacirconferenza del tubo di rivestimento.

Dovrà essere priva di sporgenze rispetto al rivestimento, la saldatura dovrà impedire l’ingresso di acquaall’interno del tubo per l’intera durata della battitura ed oltre.

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La piastra dovrà essere tale da resistere alle sollecitazioni di battitura e ribattitura.I rivestimenti possono essere realizzati anche a sezione variabile, con l’impiego di raccordi flangiati.Nel caso di pali battuti con rivestimento definitivo, da realizzare in ambienti aggressivi la superficie esternadel palo dovrà essere rivestita con materiali protettivi adeguati, da concordare con la Direzione Lavori.

Nel caso di pali battuti gettati in opera con tubo forma estraibile, l’espulsione del fondello, occludentel’estremità inferiore del tubo-forma, può essere eseguito con un pistone rigido di diametro pari a quellointerno del tubo forma collegato, tramite un’asta rigida, alla base della testa di battuta.

Può essere impiegato, tubo-forma dotato di fondello incernierato recuperabile.

Nel caso dei pali trivellati, con tubazioni di rivestimento, questa dovrà essere costituita da tubi di acciaio,di diametro esterno pari al diametro nominale del palo, suddivisi in spezzoni lunghi 2.0 – 2.5 m connessitra loro mediante manicotti esterni filettati o innesti speciali a baionetta, con risalti interni raccordati dispessore non superiore al 2% del diametro nominale.

L’infissione della tubazione di rivestimento sarà ottenuta, imprimendole un movimento rototraslatoriomediante morsa azionata da comandi oleodinamici, oppure applicandole in sommità un vibratore diadeguata potenza (essenzialmente in terreni poco o mediamente addensati, privi di elementi grossolani eprevalentemente non coesivi).

In questo secondo caso, la tubazione potrà essere suddivisa in spezzoni più lunghi di 2.50 mo ancheessere costituita da un unico pezzo di lunghezza pari alla profondità del palo.

E’ ammessa la giunzione per saldatura degli spezzoni, purchè non risultino varchi nel tubo che possonodar luogo all’ingresso di terreno.

Conglomerato cementizioSarà conforme a ciò che è prescritto nei disegni di progetto e nelle sezione “calcestruzzi” del presenteCapitolato.

Il conglomerato sarà confezionato in apposita centrale di preparazione atta al dosaggio a peso deicomponenti.

Le classi di aggregato da impiegare dovranno essere tali da soddisfare il criterio della massima densità(curva di Fuller) per la loro granulometria.La dimensione massima degli inerti deve essere tale che Dmax/2.5 i min dove i min è il valore minimodel passo fra le barre longitudinali, e comunque non superiore ai 40 mm.Il cemento da impiegato dovrà soddisfare i requisiti richiesti dalla vigente Legislazione, e dovrà esserescelto in relazione alle caratteristiche ambientali, in particolare, l'aggressività da parte dell'ambienteesterno.Il conglomerato cementizio dovrà avere una resistenza caratteristica cubica (Rbk) così come indicato inprogetto, e comunque non inferiore a Rbk 25.Il rapporto acqua/cemento non dovrà superare il limite di 0.5, nella condizione di aggregato saturo esuperficie asciutta.La lavorabilità in fase di getto, il calcestruzzo dovrà essere tale da dare uno “slump” al cono di Abrams(CNR UNI 7163-79) compreso fra 16 e 20 cm.

Per soddisfare entrambi questi requisiti, potrà essere aggiunto all’impasto un idoneo additivo fluidificantenon aerante.

E’ ammesso altresì l’uso di ritardanti di presa o di fluidificanti con effetto ritardante.

I prodotti commerciali che l’Impresa si propone di usare dovranno essere sottoposti all’esame edall’approvazione preventiva della DL.

I mezzi di trasporto dovranno essere tali da evitare segregazione dei componenti.

Il calcestruzzo dovrà essere confezionato e trasportato con un ritmo tale da consentire di completare ilgetto di ciascun palo senza soluzione di continuità, secondo le cadenze prescritte e rendendo minimo

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l'intervallo di tempo fra preparazione e getto, e comunque non inferiore a 15 m3/ora per pali di diametrod < 800 mm e di 20 m3/ora per pali di diametro d 800 mm.L’Impresa dovrà garantire la disponibilità del calcestruzzo necessario per soddisfare la produzionegiornaliera di pali in accordo al programma di costruzione.

Fanghi bentoniticiI fanghi bentonitici da impiegare nella esecuzione di prefori per l’esecuzione di pali trivellati, sarannoottenuti miscelando fino ad avere una soluzione finemente dispersa, i seguenti componenti:

acqua (chiara di cantiere);·

bentonite in polvere;·

eventuali additivi (disperdenti, sali tampone, etc.)·

Bentonite in polvereLa bentonite che verrà impiegata per la realizzazione di fanghi dovranno rispondere ai seguenti requisiti:

residui al setaccio 38 della serie UNI n° 2331-2332 < 1%Tenore di umidità < 15%Limite di liquidità > 400Viscosità 1500-1000 Marsh della sospensione al 6% di acquadistillata

> 40 s

Decantazione della sospensione al 6% in 24 ore < 2%Acqua “libera” separata per pressofiltrazione di 450 cm3 dellasospensione al 6% in 30 min alla pressione di 0.7 MPa

< 18 cm3

PH dell’acqua filtrata 7 < pH < 9Spessore del pannello di fango “cake” sul filtro dellafiltro-pressa

2,5 mm

La bentonite, certificatata dal fornitore, è assoggettata alla sua affinità con le caratteristichechimico-fisiche del terreno di scavo e dell'acqua di falda.

Preparazione fanghi bentoniticiIl dosaggio di bentonite, espresso come percentuale in peso rispetto all’acqua , dovrà risultare di normacompreso fra il 4,5 ed il 9%, salva la facoltà della DL di ordinare dosaggi diversi in sede esecutiva, inrelazione ad eventuali problematiche di confezionamento o di appesantimento durante la perforazione.Gli additivi dovranno essere prescelti tenendo conto della natura e dell’entità degli elettroliti presentinell’acqua di falda in modo da evitare che essa provochi la flocculazione del fango.La miscelazione sarà eseguita in impianti automatici con pompe laminatrici o mescolatori ad altaturbolenza accoppiati a cicloni ed operanti a circuito chiuso e con dosatura a peso dei componenti.In ogni caso dovranno essere installate apposite vasche di adeguata capacità (>20m3) per la"maturazione" del fango, nelle quali esso dovrà rimanere per almeno 24 ore dopo la preparazione, primadi essere impiegato.Le caratteristiche del fango pronto per l'impiego dovranno essere comprese entro i limiti seguenti:

- peso specifico : non superiore a 1.08 t/m3

- viscosità Marsh : compresa fra 38" e 55"

L’Impresa dovrà predisporre e mantenere operanti idonee apparecchiature di depurazione del fango checonsentono di contenere entro limiti ristretti la quantità di materiale trattenuto in sospensione.Tali apparecchiature devono essere tali da mantenere le caratteristiche del fango presente nel foro entro iseguenti limiti:

. peso di volume nel corso dello scavo £ 12.5 kN/m3;

. contenuto percentuale volumetrico in sabbia del fango, prima dell’inizio delle operazioni di getto: < 6%

La determinazione dei valori sopraindicati saranno condotte su campioni di fango prelevati a mezzo dicampionatore per fluidi in prossimità del fondo dello scavo.

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Per riportare il fango entro i limiti indicati esso deve essere fatto circolare per il tempo necessario,attraverso separatori a ciclone (o di pari efficacia), con una condotta dal fondo dello scavo, prima direimmetterlo all’interno del cavo.In alternativa, il fango nel cavo dovrà essere sostituito in tutto o in parte con fango fresco.Il fango estratto sarà in tal caso depurato in un secondo tempo, oppure convogliato a rifiuto pressodiscariche autorizzate, nel rispetto delle vigenti Norme di Legge.

Fanghi biodegradabiliPer fango biodegradabile si intende un fluido di perforazione ad alta viscosità che muta spontaneamentele proprie caratteristiche nel tempo, riassumendo dopo pochi giorni le caratteristiche di viscosità propriedell'acqua.

Caratteristiche e preparazione dei fanghi biodegradabiliPer la produzione dei fanghi biodegradabili si utilizzeranno di norma prodotti a base di amidi.La formulazione del fango deve essere preventivamente studiata con prove di laboratorio e comunicatapreventivamente alla Direzione Lavori.Nelle prove occorrerà tenere conto della effettiva temperatura di utilizzo del fango (temperaturadell'acqua disponibile in cantiere, e temperatura dell'acqua di falda).Il decadimento spontaneo della viscosità deve avvenire di norma dopo un tempo sufficiente alcompletamento degli scavi.In linea generale la perdita di viscosità deve iniziare dopo 20 ÷ 40 ore dalla preparazione.Se necessario, i fanghi potranno essere additivati utilizzando correttivi idrolizzanti.

Tipologie esecutive

Pali infissi gettati in operaSi tratta di pali in c.a. realizzati, senza esportazione alcuna di terreno, previa infissione di un tuboforma

provvisorio o permanente costituito da un tubo metallico di adeguato spessore chiuso inferiormente da untappo provvisorio o non.

Completata l’infissione del tubo f orma, dopo aver installato la gabbia di armatura si procede al gettodel conglomerato cementizio estraendo contemporaneamente,se previsto, il tuboforma.

L'installazione della gabbia d'armatura sarà preceduta, se previsto dal progetto, dalla formazione di unbulbo di base in conglomerato cementizio realizzato forzando, mediante battitura, il conglomeratocementizio nel terreno.

L'adozione della tipologia di esecuzione sarà conforme a quanto esposto in progetto.

Tolleranze geometricheSaranno accettate le seguenti tolleranze sull'assetto geometrico del palo:- sul diametro esterno della cassaforma infissa: ±2%;- deviazione dell'asse del palo rispetto all'asse di progetto (verticalità): 2%;- errore rispetto alla posizione planimetrlca: non superiore al 15% del diametro nominale;- per la lunghezza e la quota testa palo, vale quanto riportato nel punto 3.1.1.0.

Inoltre la sezione dell'armatura metallica non dovrà risultare in inferiore a quella di progetto.1.L’Impresa è tenuta ad eseguire a sua esclusiva cura e spese tutte le opere sostitutive e/o

complementari che a giudizio della Direzione Lavori, sentito il Progettista, si rendessero necessarie perovviare all'esecuzione di pali in posizione e/o con dimensioni non conformi alle tolleranze qui stabilite,compresi pali aggiuntivi ed opere di collegamento.

TracciamentoPrima di iniziare l'infissione si dovrà, a cura ed onere dell'impresa, indicare sul terreno la posizione dei

pali mediante appositi picchetti sistemati in corrispondenza dell'asse di ciascun palo; su ciascun picchettodovrà essere riportato il numero progressivo del palo quale risulta dalla pianta della palificata.

L'Impresa esecutrice dovrà presentare:- una pianta della palificata con la posizione planimetrica di tutti i pali inclusi quelli di prova

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contrassegnati con numero progressivo;

un programma cronologico di infissione elaborato in modo da minimizzate gli effetti negativi-dell'infissione stessa sulle opere vicine e sui pali già installati (in genere interasse non inferiore ai trediametri).

Attrezzature per infissioneValgono le indicazioni riportate nel punto 23.4.1.E’ prevista tuttavia la possibilità di impiego di un mandrino di acciaio, di opportune dimensioni e

resistenza, allo scopo di eseguire la battitura sul fondello.

E’ ammesso l’impiego di mandrini ad espansione, resi temporaneamente solidali al rivestimento.

E’ ammesso l’impiego di mandrini speciali per la battitura multipla di rivestimenti a sezione variabile.

InfissioneL’infissione dei rivestimenti tramite battitura avverrà senza estrazione di materiale, con spostamento

laterale del terreno naturale.

E’ ammesso se previsto dal progetto, o se approvato dalla DL, l’esecuzione della battitura in due o piùfasi, con eventuale modifica del procedimento.

Nel caso si impieghi un mandrino, questo verrà introdotto nel rivestimento, sarà espanso e mantenutosolidale al tubo forma per tutta la durata dell’infissione e alla fine della quale verrà estratto.

Per i pali di particolare lunghezza è ammessa la saldatura in opera di due spezzoni di rivestimento, ilprimo dei quali già infisso.

Il secondo spezzone, nel caso della saldatura, sarà mantenuto in posizione fissa da una opportunaattrezzatura di sostegno.

L’infissione dei rivestimenti sarà arrestata quando sarà soddisfatta una delle seguenti condizioni:

A)raggiungimento della quota di progetto;

B)raggiungimento del rifiuto minimo specificato.

Dove con il termine rifiuto minimo, si intende, quando l’infissione corrispondente a 100 colpi di battipaloefficiente è inferiore ai 10 cm.

Nel caso del raggiungimento del rifiuto la DL potrà richiedere all’Impresa la ribattitura del palo dopo 24ore di attesa, se motivata da ragioni geotecniche particolari (forti sovrappressioni interstiziali, etc).

L’Impresa al fine di contenere le vibrazioni o il danneggiamento di opere o pali già esistenti, potràeseguire prefori, i quali dovranno avere un diametro massimo inferiore di almeno 20 mm rispetto a quelloesterno della tubazione di rivestimento.

Di norma la profondità da raggiungere sarà inferiore ai 2/3 della profondità del palo, e comunque taleda non raggiungere lo strato portante se esistente.

Il preforo, potrà anche essere richiesto per il raggiungimento delle quote di progetto nel caso di livellisuperficiali molto addensati e/o cementati.

I prefori sono a cura e spese dell’Impresa.

Formazione del fusto del paloTerminata l’infissione del tuboforma, verrà posta al suo interno la gabbia di armatura, secondo le

modalità descritte nel punto 2.3.1.

Prima del posizionamento si avrà cura di rimuovere eventuali corpi estranei presenti nel cavo e si

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verificherà che l’eventuale presenza di acqua entro il tubo di rivestimento non sia superiore ai 15 cm.

Il getto del calcestruzzo dovrà essere effettuato a partire dal fondo del foro utilizzando un tuboconvogliatore metallico di diametro d = 20 – 25 cm, in spezzoni della lunghezza di 3.0 m, alla cui

estremità superiore è collocata una tramoggia di capacità pari a 0.40 – 0.60 m3.

Il getto dovrà essere portato sino a 0.5 – 1.0 m al di sopra della quota di progetto della testa del palo.

Nel caso di pali infissi gettati in opera con tubo forma provvisorio, si provvederà alla espulsione deltappo ed alla formazione del bulbo di base, forzando mediante battitura il conglomerato cementizio nelterreno ed evitando nel modo più assoluto l'ingresso di acqua e/o terreno nel tuboforma.

Per la formazione del bulbo di base si adotterà un conglomerato cementizio avente le seguenticaratteristiche:

rapporto a/c 0,4;

“slump” s 4 cm

Il getto del fusto del palo si effettuerà evitando segregazioni ed in totale assenza di acqua e/o terreno.

A tale scopo il rivestimento dovrà avere la scarpa sotto un battente di calcestruzzo di almeno 2.0 m.

Il conglomerato cementizio impiegato dovrà essere tale da rispettare le caratteristiche riportate nelpresente CSA

Pali trivellatiSi tratta di pali ottenuti mediante l’asportazione di terreno e sua sostituzione con conglomerato

cementizio armato, con l’impiego di perforazione a rotazione o rotopercussione, eseguiti in materiali diqualsiasi natura e consistenza (inclusi muratura, calcestruzzi, trovanti, strati cementati e roccia dura),anche in presenza di acqua e/o in alveo con acqua fluente.

Nel caso si vengono a riscontrare nel terreno trovanti lapidei o strati rocciosi, nonché perl’ammorsamento in strati di roccia dura, si potrà ricorrere all’impiego di scalpelli frangiroccia apercussione, con opportune strumentazioni per la guida dell’utensile.

L’impiego dello scalpello comporterà l’adozione di un rivestimento provvisorio spinto sino al tetto dellaformazione lapidea, questo per evitare urti e rimbalzi laterali dello scalpello contro le pareti del foro.

Possono essere usati sempre per tale scopo altri utensili adatti (eliche per roccia, etc.).

Tolleranze geometricheLa posizione planimetrica dei pali non dovrà discostarsi da quella di progetto più del 5% del diametro

nominale del palo salvo diversa indicazione della Direzione Lavori.

La verticalità dovrà essere assicurata con tolleranza del 2%.

Le tolleranze sul diametro nominale D, verificate in base ai volumi di conglomerato cementizio assorbitorilevate con la frequenza riportata al punto 5.3, sono le seguenti:

- per ciascun palo, in base all’assorbimento complessivo, si ammette uno scostamento dal diametronominale compreso tra “- 0,01 D” e “+ 0,1 D”;

- per ciascuna sezione dei pali sottoposti a misure dell’assorbimento dose per dose, si ammette unoscostamento dal diametro nominale compreso tra “- 0,01 D” e “+ 0,1 D”;

- lunghezza: pali aventi diametro D < 600 mm 15 cm;

pali aventi diametro D 600 mm 25 cm;

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- quota testa palo: 5 cm;

L'Impresa è tenuta ad eseguire a suo esclusivo onere e spese tutte le opere sostitutive e/ocomplementari che a giudizio della Direzione Lavori, sentito il Progettista, si rendessero necessarie perovviare all'esecuzione di pali in posizione e/o con dimensioni non conformi alle tolleranze qui stabilite,compresi pali aggiuntivi ed opere di collegamento.

TracciamentoPrima di iniziare la perforazione, a cura e spese dell'impresa si dovrà indicare sul terreno la posizione

dei pali mediante appositi picchetti sistemati in corrispondenza dell'asse di ciascun palo.Su ciascun picchetto dovrà essere riportato il numero progressivo del palo quale risulta dalla pianta

della palificata.Tale pianta, redatta e presentata alla Direzione Lavori dall'impresa, dovrà indicare la posizione di tutti i

pali, inclusi quelli di prova contrassegnati con numero progressivo.

Se considerato necessario dalla Direzione Lavori, in corrispondenza di ciascun palo sarà posto in operaun avampozzo provvisorio di lamiera d'acciaio con funzioni di guida dell'utensile, di riferimento per laposizione planoaltimetrica della sommità del palo e di difesa dall'erosione del terreno ad opera del liquidoeventualmente presente nel foro.

Esternamente all'avampozzo saranno installati riferimenti atti a permettere il controllo della suaposizione planimetrica durante la perforazione.

Pali trivellati con fanghi bentoniticiLa perforazione sarà eseguita mediante l’impiego dell’utensile di scavo ritenuto più idoneo allo scopo, e

con le attrezzature della potenza adeguata, in relazione alle condizioni ambientali, litologiche edidrogeologiche dei terreni da attraversare nonché alle dimensioni dei pali da eseguire.

Il fango bentonitico impiegato nella perforazione, dovrà avere le caratteristiche riportate nel punto23.4.3.4.

Il livello del fango nel foro dovrà in ogni caso essere più alto della massima quota piezometrica dellefalde presenti nel terreno lungo la perforazione.

Il franco dovrà risultare di norma non inferiore ad 1.0 m, e non dovrà scendere al di sotto di 0,60 mall’atto dell’estrazione dell’utensile nel foro.

La distanza minima fra gli assi di due perforazioni attigue in corso appena ultimate o in corso di getto,dovrà essere tale da impedire pericolosi fenomeni di interazione e comunque non inferiore ai 5 diametri.

Se nella fase di completamento della perforazione fosse accertata l’impossibilità di eseguirerapidamente il getto (sosta notturna, mancato trasporto del conglomerato cementizio, etc.), sarànecessario interrompere la perforazione alcuni metri prima ed ultimarla solo nell’imminenza del getto.

Completata la perforazione, si procederà alla sostituzione del fango sino al raggiungimento dei prescrittivalori del contenuto in sabbia, ed alla pulizia del fondo foro.

Formazione del fusto del paloAl termine della perforazione, verrà calata all’interno del foro la gabbia di armatura.In seguito si procederà al getto del conglomerato cementizio, mediante tubo di convogliamento.

In presenza di acqua di falda, potrà essere prevista la posa in opera di idonea contro camicia inlamierino di adeguato spessore per il contenimento del getto.

Il tubo di convogliamento sarà costituito da un tubo di acciaio di 20 – 25 cm di diametro interno, e daspezzoni non più lunghi di 2,5 m.

L’interno del tubo dovrà essere pulito, privo di irregolarità e strozzature, ed all’estremità superiore

essere provvisto di tramoggia di capacità 0,4 – 0,6 m3.

Il tubo di convogliamento sarà posto in opera arrestando la sua estremità inferiore a 30 – 60 cm dalfondo del foro.

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Prima di installare tale tubo, è opportuna una nuova verifica della profondità del fondo foro e si dovràaccertare che lo spessore del deposito non superi i 20 cm, altrimenti si dovrà procedre alla pulizia previosollevamento dell’armatura.

Le giunzioni dovranno essere del tipo filettato, senza manicotto, o con manicotti esterni che comportinoun aumento di diametro non superiore a 2 cm, sono escluse le giunzioni a flangia.

Per la presenza di fango bentonitico (ma anche nel caso in cui fosse presente acqua di falda), inprossimità del suo raccordo con la tramoggia, prima di iniziare il getto si predisporrà un tappo formatocon una palla di malta plastica, oppure con uno strato di vermiculite di 30 cm di spessore o con palline dipolistirolo galleggianti sul liquido o con un pallone di plastica.

All’inizio del getto si dovrà predisporre di un volume di conglomerato cementizio pari a quello del tubodi convogliamento e di 3.0 – 4.0 m di palo.

Il tubo di convogliamento per tratti successivi nel corso del getto, sempre conservando una immersioneminima di conglomerato cementizio di 2,5 m e massima di 6,0 m.

Il getto di calcestruzzo dovrà essere prolungato per almeno 0,5 – 1 m al di sopra della quota diprogetto della testa del palo, per consentire di eliminare la parte superiore (scapitozzatura).

Tale operazione di scapitozzatura, si ritiene da eseguire sino alla completa eliminazione di tutti i tratti incui le caratteristiche del palo non rispondono a quelle previste.

In tal caso è onere dell’Impresa procedere al ripristino del palo sino alla quota di sottoplinto.

Pali trivellati con fanghi biodegradabiliValgono le indicazioni già riportate nel caso dei pali trivellati con fanghi bentonitici.Il fango biodegradabile dovrà soddisfare le indicazioni riportate al punto 23.4.3.5

Pali trivellati con rivestimento provvisorioPer quanto riguarda le attrezzature di perforazione, queste dovranno soddisfare i requisiti riportati al

punto 23.4.1.La perforazione non dovrà essere approfondita al di sotto della scarpa del tubo di rivestimento.

In presenza di falda il foro dovrà essere tenuto costantemente pieno di acqua (o eventualmente difango bentonitico), con livello non inferiore a quello della piezometrica della falda.

L’infissione sottoscarpa della colonna di rivestimento dovrà consentire di evitare rifluimenti da fondoforo.

La tubazione è costituita da tubi di acciaio di diametro esterno pari al diametro nominale del palo,suddivisi in spezzoni connessi tra loro mediante innesti speciali del tipo maschio-femmina.

L’infissione della tubazione di rivestimento sarà ottenuta impremendole un movimento rototraslatoriomediante opportuna attrezzatura rotary e/o morsa azionata da comandi oleodinamici, oppure in terrenipoco o mediamente addensati, privi di elementi grossolani e prevalentemente non-coesivi, applicando insommità un vibratore di idonea potenza.

In quest’ultimo caso la tubazione potrà essere suddivisa in spezzoni, ma anche essere costituita da ununico pezzo di lunghezza pari alla profondità del palo.

E’ ammessa la giunzione per saldatura degli spezzoni, purchè non risultino varchi nel tubo che possonodar luogo all’ingresso di terreno.

Formazione del fusto del paloValgono le indicazione riportare nel punto 23.6.3.1

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MicropaliLe tecniche di perforazione e le modalità di getto dovranno essere definite in relazione alla natura deimateriali da attraversare e delle caratteristiche idrogeologiche locali.

La scelta delle attrezzature di perforazione ed i principali dettagli esecutivi, nel caso di situazionistratigrafiche particolari o per l’importanza dell’opera, dovranno essere messi a punto a cura e spesedell’Impresa, anche mediante l’esecuzione di micropali di prova, approvati dalla DL prima dell’inizio dellacostruzione dei micropali.

Dovranno essere adottate durante la perforazione tutte le tecniche per evitare il franamento del foro, lacontaminazione delle armature, l’interruzione e/o l’inglobamento di terreno nella guaina cementizia chesolidarizza l’armatura al terreno circostante.

Le perforazioni dovranno quindi essere eseguite con rivestimento, ed i detriti allontanati medianteopportuni fluidi di perforazione.

Questo potrà consistere in:

- acqua;- fanghi bentonitici;- schiuma- aria, nel caso di perforazione a rotopercussione con martello a fondo foro, o in altri casi approvati dallaDL.

E’ di facoltà della DL far adottare la perforazione senza rivestimento, impiegando solamente fanghibentonitici.

La perforazione "a secco" senza rivestimento potrà essere adottata, previa comunicazione alla DL, solo interreni uniformemente argillosi di media ed elevata consistenza, esenti da intercalazioni incoerenti e noninteressati da falde che possono causare ingresso di acqua nel foro, caratterizzati da valori dellaresistenza al taglio non drenata (Cu) che alla generica profondità di scavo H soddisfi la seguentecondizione:

cu ³ H/3dove:

= peso di volume totale;

Inoltre, la perforazione "a secco" è ammissibile solo dove possa essere eseguita senza alcun ingressoalcuno di acqua nel foro, ed è raccomandata nei terreni argillosi sovraconsolidati.

Tolleranze geometricheLe tolleranze ammesse sono le seguenti:

la posizione planimetrica non dovrà discostarsi da quella di progetto più di 5 cm, salvo diverse-indicazioni della DL;la deviazione dell’asse del micropalo rispetto all’asse di progetto non dovrà essere maggiore del 2%;-la sezione dell’armatura metallica non dovrà risultare inferiore a quella di progetto;-

il diametro dell’utensile di perforazione dovrà risultare non inferiore al diametro di perforazione di-progetto;quota testa micropalo: 5 cm;-lunghezza: 15 cm.-

TracciamentoPrima di iniziare la perforazione l’Impresa dovrà, a sua cura e spese, individuare sul terreno la posizione

dei micropali mediante appositi picchetti sistemati in corrispondenza dell’asse di ciascun palo.Su ciascun picchetto dovrà essere riportato il numero progressivo del micropalo quale risulta dalla

pianta della palificata.Tale pianta, redatta e presentata alla DL dall’Impresa esecutrice, dovrà indicare la posizione

planimetrica di tutti i micropali, inclusi quelli di prova, contrassegnati con numero progressivo.

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ArmaturaLe armature metalliche dovranno soddisfare le prescrizioni di cui al presente articolo e saranno in ogni

caso estese a tutta la lunghezza del micropalo.

Armatura con barre di acciaio per c.a.Si useranno barre longitudinali ad aderenza migliorata e spirale di tondino liscio, aventi le

caratteristiche di cui al punto 23.4.3.1.

Saranno pre-assemblate in gabbie da calare nel foro al termine della perforazione, la giunzione tra ivari elementi della gabbia sarà ottenuta mediante doppia legatura, tra una gabbia e la successiva (in casodi pali di profondità eccedente le lunghezze commerciali delle barre) la giunzione avverrà per saldaturadelle barre longitudinali corrispondenti.

Quando previsto dal progetto si potranno adottare micropali armati con un’unica barra senza spirale.In ogni caso le armature saranno corredate da distanziatori non metallici (blocchetti di malta o elementi

di materia plastica) idonei ad assicurare un copriferro minimo di 3 cm disposti a intervalli longitudinali nonsuperiore a 2,5 m.

Armature tubolariSi useranno tubi di acciaio S275 – S355, senza saldatura longitudinale del tipo per costruzioni

meccaniche.

Le giunzioni tra i diversi spezzoni di tubo potranno essere ottenute mediante manicotti filettati o saldati.Tali giunzioni dovranno consentire una trazione pari almeno all’80% del carico ammissibile a

compressione.

Nel caso i tubi di armatura siano anche dotati di valvole per l’iniezione, essi dovranno essere scovolatiinternamente dopo l’esecuzione dei fori di uscita della malta (fori d = 8 mm) allo scopo di asportare lesbavature lasciate dal trapano.

Le valvole saranno costituite da manicotti di gomma di spessore minimo s = 3.5 mm, aderenti al tubo emantenuti in posto mediante anelli in fili di acciaio (diametro 4 mm) saldati al tubo in corrispondenza deibordi del manicotto.

La valvola più bassa sarà posta subito sopra il fondello che occlude la base del tubo.

Anche le armature tubolari dovranno essere dotate di distanziatori non metallici per assicurare uncopriferro minimo di 3 cm, posizionati di preferenza sui manicotti di giunzione.

Armature con profilati in acciaioLe caratteristiche geometriche e meccaniche dei profilati, dovranno essere conformi a quelle prescritte

in progetto.

Di norma i profilati dovranno essere costituiti da elementi unici.Saranno ammesse giunzioni saldate, realizzate con l’impiego di adeguati fazzoletti laterali, nel caso di

lunghezze superiori ai valori degli standard commerciali (12 – 14 m).

Le saldature saranno dimensionate ed eseguite in conformità alle Norme vigenti.

Malte e miscele cementizieIl cemento da impiegare dovrà essere scelto in relazione alle caratteristiche ambientali, prendendo in

considerazione in particolare l’aggressività dell’ambiente esterno.

Gli inerti saranno di norma utilizzati solo per il confezionamento di malte da utilizzare per il getto deimicropali a semplice cementazione.

In relazione alle prescrizioni di progetto l'inerte sarà costituito da sabbie fini, polveri di quarzo, polveri di

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calcare, o ceneri volanti.

Nel caso di impiego di ceneri volanti, ad esempio provenienti dai filtri di altoforni, si dovrà utilizzaremateriale totalmente passante al vaglio da 0.075 mm.

E' ammesso l'impiego di additivi fluidificanti non aeranti. L'impiego di acceleranti potrà essere consentitosolo in situazioni particolari. Schede tecniche di prodotti commerciali che l’Impresa si propone di usaredovranno essere inviate preventivamente alla Direzione Lavori per informazione.

Per quanto riguarda le malte e le miscele cementizie queste di norma dovranno presentare resistenzacubica pari a :

Rck ³ 25 MPa

A questo scopo si prescrive che il dosaggio in peso dei componenti sia tale da soddisfare un rapportoacqua/cemento:

a/c £ 0.5

La composizione delle miscele di iniezione, riferita ad 1 m3 di prodotto, dovrà essere la seguente:acqua: 600 kgcemento: 1200 kgadditivi: 10 ÷ 20 kg

con un peso specifico pari a circa:

= 1.8 kg/dm3

Nella definizione della composizione delle malte, prevedendo un efficace mescolazione dei componentiatta a ridurre la porosità dell'impasto, si può fare riferimento al seguente dosaggio minimo, riferito ad 1

m3 di prodotto finito:

acqua: 300 kgcemento: 600 kgadditivi: 5 ÷ 10 kginerti: 1100 ÷ 1300 kg

Micropali a iniezioni ripetute ad alta pressione

La perforazione sarà eseguita mediante sonda a rotazione o rotopercussione, con rivestimento continuo ecircolazione di fluidi, fino a raggiungere la profondità di progetto.

Per la circolazione del fluido di perforazione saranno utilizzate pompe a pistoni con portate e pressioniadeguate. Si richiedono valori minimi di 200 l/min e 25 bar, rispettivamente.

Nel caso di perforazione a roto-percussione con martello a fondo-foro si utilizzeranno compressori diadeguata potenza; le caratteristiche minime richieste sono:

- portata ³ 10 m3/min- pressione 8 bar.

Formazione del fusto del micropaloCompletata la perforazione si provvederà a rimuovere i detriti presenti nel foro, o in sospensione nel fluidodi perforazione, prolungando la circolazione del fluido stesso fino alla sua completa chiarificazione.Si provvederà quindi ad inserire l'armatura tubolare valvolata, munita di centratori, fino a raggiungere laprofondità di progetto.

Sono preferibili i centratori non metallici. Il tubo dovrà essere prolungato fino a fuoriuscire a bocca foroper un tratto adeguato a consentire le successive operazioni di iniezione.

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Di norma si procederà immediatamente alla cementazione del micropalo (guaina); la messa in opera dellearmature di frettaggio, ove previste, sarà eseguita successivamente all'iniezione.

La solidarizzazione dell'armatura al terreno verrà eseguita in due o più fasi, come di seguito specificato. Siutilizzerà una miscela cementizia conforme a quanto richiesto nel punto 3.3.3.4.

Non appena completata la messa in opera del tubo valvolato di armatura, si provvederà immediatamentealla formazione della guaina cementizia, iniettando attraverso la valvola più profonda un quantitativo dimiscela sufficiente a riempire l'intercapedine tra le pareti del foro e l'armatura tubolare.Contemporaneamente si procederà alla estrazione dei rivestimenti provvisori, quando utilizzati, e sieffettueranno i necessari rabbocchi di miscela cementizia.

Completata l'iniezione di guaina si provvederà a lavare con acqua il cavo interno del tubo di armatura.

Trascorso un periodo di 12 ÷ 24 ore dalla formazione della guaina, si darà luogo alla esecuzione delleiniezioni selettive per la formazione del bulbo di ancoraggio.

Si procederà valvola per valvola, a partire dal fondo, tramite un packer a doppia tenuta collegato alcircuito di iniezione.

La massima pressione di apertura delle valvole non dovrà superare il limite di 60 bar; in caso contrario lavalvola potrà essere abbandonata.

Ottenuta l'apertura della valvola, si darà luogo all'iniezione in pressione fino ad ottenere i valori dei volumidi assorbimento e di pressione prescritti in progetto.

Per pressione di iniezione si intende il valore minimo che si stabilisce all'interno del circuito.

L'iniezione dovrà essere tassativamente eseguita utilizzando portate non superiori a 30 l/min, e comunquecon valori che, in relazione alla effettiva pressione di impiego, siano tali da evitare fenomeni difratturazione idraulica del terreno (claquage).

I volumi di iniezione saranno di norma non inferiori a tre volte il volume teorico del foro, e comunqueconformi alle prescrizioni di progetto.

Nel caso in cui l'iniezione del previsto volume non comporti il raggiungimento della prescritta pressione dirifiuto, la valvola sarà nuovamente iniettata, trascorso un periodo di 12 ÷ 24 ore.

Fino a quando le operazioni di iniezione non saranno concluse, al termine di ogni fase occorrerà procedereal lavaggio interno del tubo d'armatura.

Per eseguire l'iniezione si utilizzeranno delle pompe oleodinamiche a pistoni, a bassa velocità, aventi leseguenti caratteristiche minime:

-pressione max di iniezione : » 100 bar-portata max : » 2 m3/ora-n. max pistonate/minuto : » 60.

Le caratteristiche delle attrezzature utilizzate dovranno essere comunicate alla Direzione Lavori,specificando in particolare alesaggio e corsa dei pistoni.

Micropali con riempimento a gravità o a bassa pressioneNella conduzione della perforazione ci si atterrà alle prescrizioni di cui al punto 23.7.4.

Formazione del fusto del micropaloCompletata la perforazione e rimossi i detriti, in accordo alle prescrizioni cui al punto 23.7.4.1, siprovvederà ad inserire entro il foro l'armatura, che dovrà essere conforme ai disegni di progetto.

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La cementazione potrà avvenire con riempimento a gravità o con riempimento a bassa pressione.

Nel primo caso il riempimento del foro, dopo la posa delle armature, dovrà avvenire tramite un tubo dialimentazione disceso fino a 10-15 cm dal fondo, collegato alla pompa di mandata o agli iniettori.

Nel caso si adotti una miscela contenente inerti sabbiosi, ovvero con peso di volume superiore a quellodegli eventuali fanghi di perforazione, il tubo convogliatore sarà dotato superiormente di un imbuto otramoggia di carico; si potrà anche procedere al getto attraverso l'armatura, se tubolare e di diametrointerno ³ 80 mm.

Nel caso di malta con inerti fini o di miscela cementizia pura, senza inerti, si potrà usare per il gettol'armatura tubolare solo se di diametro interno inferiore a 50 mm; in caso diverso si dovrà ricorrere ad untubo di convogliamento separato con un diametro contenuto entro i limiti sopracitati.

Il riempimento sarà proseguito fino a che la malta immessa risalga in superficie senza inclusioni omiscelazioni con il fluido di perforazione. Si dovrà accertare la necessità o meno di effettuare rabbocchi,da eseguire preferibilmente tramite il tubo di convogliamento.

Nel secondo caso, il foro dovrà essere interamente rivestito; la posa della malta o della miscela avverrà inun primo momento, entro il rivestimento provvisorio, tramite un tubo di convogliamento come descritto alparagrafo precedente.

Successivamente si applicherà al rivestimento una idonea testa a tenuta alla quale si invierà aria inpressione (0.5÷0.6 MPa) mentre si solleverà gradualmente il rivestimento fino alla sua prima giunzione. Sismonterà allora la sezione superiore del rivestimento e si applicherà la testa di pressione al tratto residuodi rivestimento, previo rabboccamento dall'alto per riportare a livello la malta.

Si procederà analogamente per le sezioni successive fino a completare l'estrazione del rivestimento.

In relazione alla natura del terreno potrà essere sconsigliabile applicare la pressione d'aria agli ultimi 5-6m di rivestimento da estrarre, per evitare la fratturazione idraulica degli strati superficiali.

Prove di carico

Generalità

In seguito vengono fornite le indicazioni tecniche generali per l'esecuzione di prove di carico su pali.

Le prove di carico hanno principalmente lo scopo di:

- accertare eventuali deficienze esecutive nel palo;- verificare i margini di sicurezza disponibili nei confronti della rottura del sistema palo-terreno;- valutare le caratteristiche di deformabilità del sistema palo-terreno.

Si definiscono:

- prove di collaudo le prove effettuate su pali e micropali facenti parte della fondazione, dei quali nonbisogna compromettere l'integrità; il carico massimo da raggiungere nel corso della prova (Pmax ) è in

generale pari a 1.5 volte il carico di esercizio (Pes );

- prove a carico limite le prove effettuate su pali e micropali appositamente predisposti all'esterno dellapalificata, spinte fino a carichi di rottura del sistema palo-terreno o prossimi ad essa; il carico massimoda raggiungere nel corso della prova (Pmax ) è in generale pari a 2.5÷3 volte il carico di esercizio (Pes);

Il numero e l'ubicazione dei pali e micropali da sottoporre a prova di carico devono essere stabiliti infunzione dell'importanza dell'opera, dell'affidabilità, in termini quantitativi, dei dati geotecnici disponibili e

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del grado di omogeneità del terreno.

L’Impresa dovrà effettuare prove di carico assiale sull'1% dei pali e micropali, con un minimo di almenodue pali o micropali per ogni opera e le prove di collaudo saranno eseguite in numero pari allo 0,5% delnumero totale dei pali, con un numero minimo di 1 palo per opera.

I pali soggetti a prova di carico assiale potranno, a discrezione della DL, essere sottoposti anche a provadi ammettenza meccanica per valutare, tramite correlazione, la capacità portante statica di pali soggettisolo a prove dinamiche; la prova di ammettenza meccanica non è prevista per i micropali.

Le caratteristiche dei pali o micropali di prova (lunghezza, diametro, modalità esecutive, caratteristiche deimateriali, ecc.) dovranno essere del tutto simili a quelle dei pali o micropali dimensionati in fase diprogetto.

Prove sui pali di grande diametro

Prove di carico assiale

I carichi di prova saranno definiti di volta in volta dal progettista, in relazione alle finalità della provastessa.

Di norma il massimo carico di prova Pprova sarà:

-Pprova = 1.5 Pesercizio per D £ 100 cm e Pprova = 1,2 Pesercizio per D > 100 cm

-Pprova = Plim

ove con Plim si indica la portata limite dell'insieme palo-terreno.

Attrezzatura e dispositivi di prova

Il carico sarà applicato mediante uno o più martinetti idraulici, con corsa ³ 200 mm, posizionati in mododa essere perfettamente centrati rispetto all'asse del palo.

I martinetti saranno azionati da una pompa idraulica esterna. Martinetti e manometro della pompasaranno corredati da un certificato di taratura recente (» 3 mesi).

Nel caso di impiego di più martinetti occorre che:

- i martinetti siano uguali;l'alimentazione del circuito idraulico sia unica.-

La reazione di contrasto sarà di norma ottenuta tramite una zavorra la cui massa M dovrà essere noninferiore a 1.2 volte la massa equivalente al massimo carico di prova:

M ³ 1.2 × Pprova /g = 0.12 Pprova

La zavorra sarà sostenuta con una struttura costituita da una trave metallica di adeguata rigidezza sul cuiestradosso, tramite una serie di traversi di ripartizione, vanno posizionati blocchi di cls o roccia.

In alternativa la zavorra potrà essere sostituita con:

- pali di contrasto, dimensionati a trazione;- tiranti di ancoraggio collegati ad un dispositivo di contrasto.

In questi casi si avrà cura di ubicare i pali o i bulbi di ancoraggio dei tiranti a sufficiente distanza dal palodi prova (minimo 3 diametri).

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L’Impresa, nel caso di prove di carico con pali di contrasto, dovrà redigere un progetto dettagliato delleprove di carico indicando numero, interassi, dimensioni, e lunghezza dei pali;

Qualora sia richiesto l'uso di una centralina oleodinamica preposta a fornire al/ai martinetti la pressionenecessaria, questa dovrà essere di tipo sufficientemente automatizzato per poter impostare il carico con lavelocità richiesta, variarla in caso di necessità e mantenere costante il carico durante le sosteprogrammate.

Per misurare il carico applicato alla testa del palo si interporrà tra il martinetto di spinta ed il palo unacella di carico del tipo ad estensimetri elettrici di opportuno fondo scala.

Nel caso non fosse disponibile tale tipo di cella, il carico imposto al palo verrà determinato in base allapressione fornita ai martinetti misurata con un manometro oppure, dove previsto, misurata con continuitàda un trasduttore di pressione collegato al sistema di acquisizione automatico e, in parallelo, con unmanometro.

Il manometro ed il trasduttore di pressione, se utilizzati, dovranno essere corredati da un rapporto ditaratura rilasciato da non più di 3 mesi da un laboratorio ufficiale.

Lo strumento di misura dovrà avere fondo scala e precisione adeguati e non inferiore al 5% del caricoapplicato per i manometri e del 2% per le celle di carico.

Se viene impiegato soltanto il manometro, il relativo quadrante dovrà avere una scala adeguata allaprecisione richiesta.

E' raccomandato l'inserimento di un dispositivo automatico in grado di mantenere costante (± 20 kN) ilcarico applicato sul palo, per tutta la durata di un gradino di carico ed indipendentemente dagliabbassamenti della testa del palo.

Per la misura dei cedimenti, saranno utilizzati tre comparatori centesimali, con corsa massima noninferiore a 50 mm, disposti a » 120° intorno all'insieme palo-terreno.

Il sistema di riferimento sarà costituito da una coppia di profilati metallici poggianti su picchetti infissi alterreno ad una distanza di almeno 3 diametri dal palo.

Il sistema sarà protetto dall'irraggiamento solare mediante un telo sostenuto con un traliccio di tubiinnocenti.

Preliminarmente all'esecuzione delle prove saranno eseguiti cicli di misure allo scopo di determinarel'influenza delle variazioni termiche e/o di eventuali altre cause di disturbo.

Dette misure, compreso anche il rilievo della temperatura, saranno effettuate per un periodo di 24 ore confrequenze di 2 ore circa.

Preparazione della prova

I pali prescelti saranno preparati mediante regolarizzazione della testa previa scapitozzatura del cls emessa a nudo del fusto per un tratto di » 50 cm.

Nel tratto di fusto esposto saranno inserite n.3 staffe metalliche, a 120°, per la successiva apposizione deimicrometri.

Sopra la testa regolarizzata si stenderà uno strato di sabbia di circa 3 cm di spessore, oppure una lastra dipiombo.

Si provvederà quindi a poggiare una piastra metallica di ripartizione del carico di diametro adeguato, inmodo da ricondurre la pressione media sul conglomerato a valori compatibili con la sua resistenza acompressione semplice.

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La zavorra sarà messa a dimora dopo avere posizionato la trave di sostegno su due appoggi laterali, postia circa 3 diametri dall'asse del palo.

L'altezza dei due appoggi deve essere sufficiente a consentire il posizionamento dei martinetti e deirelativi centratori e del sistema di riferimento per la misura dei cedimenti (h min. = 1.5 m).

Tra i martinetti e la trave sarà interposto un dispositivo di centramento del carico, allo scopo di eliminare ilpericolo di ovalizzazione del pistone.

Gli stessi accorgimenti saranno adottati anche nel caso in cui la trave o struttura di contrasto farà capo apali o tiranti di ancoraggio.

Programma di carico

Il programma di carico sarà definito di volta in volta, in relazione alla finalità della prova.

Di norma si farà riferimento al seguente schema, che prevede due cicli di carico e scarico, da realizzarsicome di seguito specificato.

1° CICLO

a) Applicazione di "n" (n ³ 4) gradini di carico successivi, di entità pari a dP, fino a raggiungere il caricoPes.

b) In corrispondenza di ciascun gradino di carico si eseguiranno misure dei cedimenti con la seguentefrequenza:

- t = 0 (applicazione del carico)- t = 2'- t = 4'- t = 8'

t =15'-

Si proseguirà quindi ogni 15' fino a raggiunta stabilizzazione, e comunque per non più di 2 ore.

Il cedimento è considerato stabilizzato se, a parità di carico, è soddisfatta la condizione tra due misuresuccessive (t = 15'):

ds £ 0.025 mm.

Per il livello corrispondente a Pes il carico viene mantenuto per un tempo minimo di 4 ore; quindi si

procede allo scarico mediante almeno 4 gradini, in corrispondenza dei quali si eseguono misure a:

- t = 0- t = 5'- t = 10'- t = 15'

Allo scarico le letture verranno eseguite anche a:

- t = 30'- t = 45'- t = 60'

2° CICLO

a) Applicazione di "m" (m ³ 9) gradini di carico dP fino a raggiungere il carico Pprova (o Plim).

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b) In corrispondenza di ogni livello di carico si eseguiranno misure di cedimento con la stessa frequenza elimitazioni di cui al punto "b" del 1° Ciclo.

c) Il carico Pprova , quando è minore di Plim , sarà mantenuto per un tempo minimo di 4 ore; quindi il

palo sarà scaricato mediante almeno 3 gradini (di entità 3 dP) con misure a:

- t = 0- t = 5'- t = 10'- t = 15'

A scarico ultimato si eseguiranno misure fino a t = 60';una lettura finale sarà effettuata 12 ore dopo che ilpalo è stato completamente scaricato.

Si considererà raggiunto il carico limite Plim , e conseguentemente si interromperà la prova, allorquandorisulti verificata una delle seguenti condizioni:

- cedimento (Plim ) ³ 2 cedimento (Plim - dP)

- cedimento (Plim ) ³ 0.10 diametri.

Risultati della prova

Le misure dei cedimenti saranno registrate utilizzando moduli contenenti:

- il n° del palo con riferimento ad una planimetria;- l'orario di ogni singola operazione;- la temperatura;- il carico applicato;- il tempo progressivo di applicazione del carico;- le corrispondenti misure di ogni comparatore;- i relativi valori medi;- le note ed osservazioni.

Le tabelle complete delle letture tempo-carico-cedimento costituiranno il verbale della prova.

Le date e il programma delle prove dovranno essere altresì comunicati alla Direzione Lavori con almeno 7giorni di anticipo sulle date di inizio.

La documentazione fornita dall'esecutore della prova dovrà comprendere i seguenti dati:

- tabelle complete delle letture tempo-carico-cedimento che le indicazioni singole dei comparatori e laloro media aritmetica; (Sono richieste anche le fotocopie chiaramente leggibili della documentazioneoriginale di cantiere ("verbale")).

diagrammi carichi-cedimenti finali per ciascun comparatore e per il valore medio;diagrammi-carichi-cedimenti (a carico costante) per ciascun comparatore e per il valore medio;

- numero di identificazione e caratteristiche nominali del palo (lunghezza, diametro);- stratigrafia del terreno rilevata durante la perforazione (pali trivellati);- geometria della prova (dispositivo di contrasto, travi portamicrometri, etc.);- disposizione, caratteristiche e certificati di taratura della strumentazione;- scheda tecnica del palo, preparata all'atto dell'esecuzione.- relazione tecnica riportante l'elaborazione dei dati e l'interpretazione della prova medesima nonchè

l'individuazione del carico limite con il metodo dell'inverse pendenze.

Prove di carico su pali strumentatiQuando richiesto, le prove di carico assiali, oltre che per definire la curva carico-cedimento alla testa

del palo, avranno lo scopo di valutare l'entità e la distribuzione del carico assiale e della curva di

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mobilitazione dell'attrito lungo il palo. Pertanto dovranno essere predisposte una serie di sezionistrumentate nel fusto del palo, e anche alla base del palo stesso. I dispositivi indicati nel presenteparagrafo sono pertanto da considerarsi aggiuntivi rispetto a quanto descritto nel punto 4.

Per i pali strumentati, ad ultimazione del getto, verrà eseguito un controllo generale della strumentazioneper verificare l'integrità a seguito delle operazioni di realizzazione del palo.

Ulteriori controlli con registrazione dei dati verranno eseguiti a 7, 14 e 28 giorni ed immediatamente primadella prova di carico. Quest'ultima costituirà la misura di origine per le successive letture.

Attrezzature e dispositivi di provaLungo il fusto del palo saranno predisposte delle sezioni strumentateil cui numero e la cui ubicazione saràstabilito di volta in volta in accordo con la Direzione Lavori. In ogni caso dovranno essere previste almeno4 sezioni strumentate.

Indicativamente la sezione strumentata superiore sarà ubicata in prossimità della testa del palo,esternamente al terreno.

Qualora non fosse possibile realizzare la sezione strumentata di testa al di sopra del piano lavoro, dopol'esecuzione del palo si procederà ad isolare il palo dal terreno circostante fino alla quota della sezionestrumentata di testa; in questo caso la sezione strumentata di testa sarà posizionata il più vicino possibileal piano lavoro.

Le dimensioni geometriche di questa sezione strumentata dovranno essere accuratamente misurate primadelle prove.Tale sezione consentirà di avere indicazioni sul modulo del calcestruzzo in corrispondenza dei vari gradinidi carico e sarà di riferimento per il comportamento di tutte le altre.

Ogni sezione strumentata sarà costituita da almeno 3 estensimetri elettrici disposti su di unacirconferenza, a circa 120° l'uno dall'altro.

Le celle estensimetriche saranno fissate all'armatura longitudinale e protette dal contatto diretto con ilcalcestruzzo.

Esse saranno corredate di rapporto di taratura rilasciato da un laboratorio ufficiale. Per ogni sezionestrumentata si ammetteranno tolleranze non superiori a 10 cm rispetto alla quota teorica degliestensimetri elettrici.

La punta del palo verrà strumentata mediante una cella di carico costituita da estensimetri elettrici.

La sezione verrà ubicata alla distanza di circa 1 diametro dalla base del palo.

La misura degli spostamenti alla base del palo verrà realizzata con un estensimetro meccanico a baselunga. Esso misurerà le deformazioni relative tra la base e la testa del palo.

L'ancoraggio dello strumento sarà posizionato alla quota degli estensimetri elettrici e la misura saràriportata in superficie mediante un'asta di acciaio rigida avente coefficiente di dilatazione termicacomparabile con quello del calcestruzzo.

Sarà eliminato il contatto con il calcestruzzo circostante mediante una tubazione rigida di acciaio di circa1" di diametro esterno.

Particolare cura sarà posta nel rendere minimo l'attrito tra asta interna e tubazione esterna utilizzando, adesempio, distanziali di materiale antifrizione e altri sistemi analoghi, prestando attenzione ad usarne unnumero sufficiente, ma non eccessivo.

Occorrerà garantire una perfetta tenuta tra l'ancoraggio ed il tubo esterno al fine di evitare intrusioni dicalcestruzzo nell'intercapedine asta-tubo di protezione all'atto del getto.

Come per gli altri tipi di tubazione anche questa sarà portata sino in superficie a fuoriuscire dalla testa del

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palo a fianco della piastra di ripartizione.

In questo punto verranno installati dei trasduttori di spostamento lineari con fondo scala di circa 20÷30mm e precisione dello 0.2% del fondo scala, per la misura in continuo degli spostamenti relativi fra il tubodi protezione (testa del palo) e l'ancoraggio solidale alla base del palo.

La testa di questo strumento andrà adeguatamente protetta contro avverse condizioni atmosferiche,contro urti meccanici accidentali e contro le variazioni di temperatura.

Gli estensimetri andranno fissati alle staffe dell'armatura e saranno dotati di barre di prolunga in acciaioda entrambi i lati non inferiori a 50 cm.

Gli strumenti saranno adeguatamente protetti da possibili urti del tubo getto con rinforzi e protezioni inacciaio da definirsi sul posto.

Tutti i cavi elettrici provenienti dagli estensimetri dovranno essere protetti dal diretto contatto meccanicocon i ferri d'armatura.

Normalmente si farà in modo che le tubazioni da inserire nella gabbia siano simmetricamente disposteall'interno della sezione.

L'uscita dei cavi dalla testa del palo non dovrà costituire un ingombro alle operazioni successive.

Le modalità di installazione e protezione dei cavi saranno comunicate alla Direzione Lavori.

Preparazione ed esecuzione della prova

Si applicano integralmente le specifiche di cui al punto 23.9.3 e seguenti.

Prove di carico laterale

Queste prove dovranno essere effettuate nel caso in cui ai pali di fondazione sia affidato il compito ditrasmettere al terreno carichi orizzontali di rilevante entità.

Il numero ed i pali da sottoporre a prova sarà definito dal progettista e/o concordato con la DirezioneLavori.

Nella esecuzione delle prove ci si atterrà alle prescrizioni già impartite per le prove di carico assiale (vedipunto 4.1.1), salvo quanto qui di seguito specificato.Il contrasto sarà di norma ottenuto utilizzando un palo di caratteristiche geometriche analoghe, distantealmeno 3 diametri.

Il martinetto sarà prolungato mediante una trave di opportuna rigidezza.

Gli spostamenti saranno misurati su entrambi i pali. Si utilizzeranno per ciascun palo 2 coppie dicomparatori centesimali fissati alla stessa quota; la prima coppia sarà disposta in posizione frontalerispetto alla direzione di carico; la seconda coppia sarà disposta in corrispondenza dell'asse trasversalealla direzione di carico.

Per la misura delle deformazioni durante la prova di carico, la Direzione Lavori indicherà i pali nei qualiposizionare, prima del getto, dei tubi inclinometrici.

Si utilizzeranno tubi in alluminio a 4 scanalature, diametro d 81/76 mm, resi solidali alla gabbia diarmatura a mezzo di opportune legature.

Le misure saranno effettuate con una sonda inclinometrica perfettamente efficiente, di tipo bi-assiale,previo rilevamento delle torsioni iniziali del tubo-guida.

Se richiesto dalla Direzione Lavori anche i pali sottoposti a prove di carico laterale potranno avere sezionistrumentate con estensimetri elettrici a varie profondità.

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Prove di carico su micropali

Prove di carico assiale

I carichi di prova saranno definiti di volta in volta dal progettista, in relazione alle finalità della provastessa.

Di norma il massimo carico di prova Pprova sarà:

- Pprova = 1.5 PesercizioPprova = Plim-

ove con Plim si indica la portata limite dell'insieme micropalo-terreno.

Attrezzature e dispositivi di prova

Le attrezzature ed i dispositivi per l'applicazione e per la misura del carico, ed i dispositivi per la misuradei cedimenti saranno conformi alle specifiche di cui al punto 23.9.

E' ammessa l'esecuzione di prove di carico a compressione mediante contrasto su micropali laterali, acondizione che:- le armature tubolari e le eventuali giunzioni filettate dei micropali di contrasto siano in grado di resistereai conseguenti sforzi di trazione;

- la terna di micropali sia giacente sullo stesso piano verticale o inclinato.

Nel caso di micropali inclinati dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti atti ad evitare l'insorgere dicarichi orizzontali e/o momenti flettenti dovuti ad eccentricità, che potrebbero influenzare i risultati dellaprova.

I risultati forniti dai micropali di contrasto potranno essere utilizzati quali valori relativi a prove di carico atrazione, se i carichi effettivamente applicati sono significativi a norma di quanto definito nel punto 4.2.1.

I micropali prescelti saranno preparati mettendo a nudo il fusto per un tratto di »20 cm ed eliminandotutte le superfici di contatto e di attrito con eventuali plinti, solette, murature, etc..

Nel tratto di fusto esposto saranno inserite 3 staffe metalliche, a 120°, per il posizionamento deimicrometri.

Si provvederà quindi a fissare sulla testa del micropalo una piastra metallica di geometria adeguata adospitare il martinetto, ed a trasferire il carico sul micropalo.

La zavorra sarà messa a dimora dopo avere posizionato la trave di sostegno su due appoggi laterali, postia circa 3 m dall'asse del micropalo.

L'altezza degli appoggi dovrà essere sufficiente a consentire il posizionamento del martinetto e del relativocentratore, e del sistema di riferimento per la misura dei cedimenti.

Tra il martinetto e la trave sarà interposto un dispositivo di centramento del carico, allo scopo di eliminareil pericolo di ovalizzazione del pistone.

Gli stessi accorgimenti saranno adottati anche nel caso in cui la trave di contrasto farà capo ad una coppiadi micropali posti lateralmente al micropalo da sottoporre a prova di compressione.

Programma di carico

Il programma di carico sarà definito di volta in volta, in relazione alle finalità della prova.

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Di norma si farà riferimento al seguente schema, che prevede 3 cicli di carico e scarico, da realizzarsicome di seguito specificato.

1° CICLO

a) Applicazione di "n" (n ³ 4) gradini di carico successivi, di entità pari a dP, fino a raggiungere il caricoPes.

b) In corrispondenza di ciascun gradino di carico si eseguiranno misure dei cedimenti con la seguentefrequenza:

- t = 0 (applicazione del carico)- t = 2'- t = 4'- t = 8'- t = 15'

si proseguirà quindi ogni 15' fino a raggiunta stabilizzazione, e comunque per non più di 2 ore.

Il cedimento s è considerato stabilizzato se, a parità di carico, è soddisfatta la condizione tra due misuresuccessive (dt = 15'):

s £ 0.025 mm.

c) Per il livello corrispondente a Pes il carico viene mantenuto per un tempo minimo di 4 ore; quindi si

procede allo scarico mediante almeno 3 gradini, in corrispondenza dei quali si eseguono misure a t = 0, t= 5', t = 10', t = 15'.Allo scarico le letture verranno eseguite anche a t = 30', t = 45' e t = 60'.

2° CICLO

a) Applicazione rapida di un carico di entità 1/3 Pesb) Lettura dei cedimenti a t = 0, 1', 2', 4', 8', 15'c) Scarico rapido e letture a t = 0 e 5'd) Applicazione rapida di un carico di entità 2/3 Pese) Lettura dei cedimenti come in "b"f) Scarico come in "c"g) Applicazione rapida di un carico di entità pari a Pesh) Lettura dei cedimenti come in "b"i) Scarico con letture a t = 0, 5', 10', 15' e 30'.

3° CICLO

a) Applicazione di "m" (m ³ 9) gradini di carico dP fino a raggiungere il carico Pprova (o Plim).

b) In corrispondenza di ogni livello di carico si eseguiranno misure di cedimento con la stessa frequenza elimitazioni di cui al 1° ciclo, punto "b".

c) Il carico Pprova, quando è < Plim, sarà mantenuto per un tempo minimo di 4 ore; quindi il palo sarà

scaricato mediante almeno 3 gradini con misure a t = 0, t = 5' e t = 10' e t = 15'. A scarico ultimato sieseguiranno misure fino a t = 60'.Si considererà raggiunto il carico limite Plim, e conseguentemente si interromperà la prova, allorquando

misurando il cedimento s risulterà verificata una delle seguenti condizioni:

- s (Plim) ³ 2 × s (Plim - dP)s (Plim) ³ 0.2 d + sel-

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ove :d = diametro del micropalosel = cedimento elastico del micropalo.

Risultati delle prove

Le misure dei cedimenti saranno registrate con le stesse modalità indicate al punto 4.1.1.5.

Prove non distruttive

Scopo dei controlli non distruttivi è quello di verificare le caratteristiche geometriche e meccaniche deipali, non compromettendone l'integrità strutturale. A tale scopo potrà essere richiesta l'esecuzione di:

A) prove geofisiche;

B)carotaggio continuo meccanico;

scavi attorno al fusto del palo.C)

Per tutti i controlli non distruttivi l'impresa provvederà a sottoporre alla approvazione della DirezioneLavori le specifiche tecniche di dettaglio.

Prove geofisiche

Possono essere eseguite mediante emissione di impulsi direttamente alla testa del palo o lungo il fustoentro fori precedentemente predisposti.

Il primo tipo di controllo potrà essere eseguito per qualsiasi tipo di palo; il secondo sarà applicato ai solipali trivellati di diametro > 800 mm.

Il numero dei controlli sarà di volta in volta stabilito dalla Direzione Lavori anche in relazione allaimportanza dell'opera, al tipo di palo, alle caratteristiche geotecniche e idrogeologiche dei terreni difondazione e alle anomalie riscontrate durante l'esecuzione dei pali.

I pali da sottoporre a controllo mediante prove geofisiche saranno prescelti dalla Direzione Lavori.Prove geofisiche da testa palo verranno eseguite dall'Impresa a sua cura, sotto il controllo della

Direzione Lavori, sul 15% del numero totale dei pali e comunque su tutti quei pali ove fossero stateriscontrate inosservanze rispetto a quanto prescritto dal presente Capitolato.

Con riferimento ai soli pali trivellati, l'Impresa dovrà provvedere, a sua cura, sotto il controllo dellaDirezione Lavori, all'esecuzione di controlli eseguiti entro fori precedentemente predisposti, sul 5%- delnumero totale dei pali con un minimo di due.

Sui pali prescelti per tali prove, lungo il fusto dovrà essere predisposta, prima delle operazioni di getto,l'installazione di tubi estesi a tutta la lunghezza del palo, entro cui possono scorrere le sondine diemissione e ricezione degli impulsi.

I tubi saranno solidarizzati alla gabbia di armatura, resi paralleli tra loro e protetti dall'ingresso dimateriali.

Gli stessi saranno almeno due per pali aventi diametro d 1200 mm ed almeno tre per diametrisuperiori.

Le prove dovranno essere eseguite alternando entro i fori le posizioni delle sonde trasmittente ericevente.

Carotaggio continuo meccanico

Il carotaggio dovrà essere eseguito con utensili e attrezzature tali da garantire la verticali tà del foro econsentire il prelievo continuo allo stato indisturbato del conglomerato e se richiesto del sedimed'imposta.

Allo scopo saranno impiegati doppi carotieri provvisti di corona diamantata aventi diametro interno

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minimo pari a 60 mm.

Nel corso della perforazione dovranno essere rilevate le caratteristiche macroscopiche del conglomeratoe le discontinuità eventualmente presenti, indicando in dettaglio la posizione e il tipo delle fratture, lepercentuali di carotaggio, le quote raggiunte con ogni singola manovra di avanzamento.

Su alcuni spezzoni di carota saranno eseguite prove di laboratorio atte a definire le caratteristichefisico-meccaniche e chimiche.

Al termine del carotaggio si provvederà a riempire il foro mediante boiacca di cemento immessa: dalfondo foro.

Il carotaggio si eseguirà a cura dell'Impresa, quando ordinato della Direzione Lavori, in corrispondenzadi quei pali ove si fossero manifestate inosservanze rispetto alle indicazioni riportate nel presenteCapitolato e alle disposizioni della medesima.

Scavi attorno al fusto del palo

Verranno richiesti ogni qualvolta si nutrano dubbi sulla verticalità e regolarità della sezione nell’ambitodei primi 4.0 – 5.0 m di palo.

Il fusto del palo dovrà essere messo a nudo e pulito con un violento getto d’acqua e reso accessibileall’ispezione visiva.

Successivamente si provvederà a riempire lo scavo con materiali e modalità di costipamento tali dagarantire il ripristino della situazione primitiva.

Tali operazioni saranno eseguite, a cura e spese dell’Impresa, in corrispondenza di quei pali ove sifossero manifestate inosservanze rispetto alle indicazioni riportate nel presente Capitolato e alledisposizioni della Direzione Lavori.

Art. 9PARATIE O CASSERI IN LEGNAME PER FONDAZIONI

Le paratie o casseri in legname occorrenti per le fondazioni debbono essere formati con pali o tavoloni opalancole infissi nel suolo e con longarine o filagne di collegamento in uno o più ordini, a distanzaconveniente, della qualità e dimensioni che saranno prescritte. I tavoloni debbono essere battuti a perfettocontatto l'uno con l'altro; ogni palo o tavolone che si spezzi sotto la battitura, o che nella discesa devii dallaverticale, deve essere estratto e sostituito a cura ed a spese dell'Appaltatore; esso può essere reinseritoregolarmente se ancora utilizzabile a giudizio della Direzione dei Lavori.

Le teste dei pali o dei tavoloni debbono essere munite di adatte cerchiature in ferro per evitare lescheggiature e gli altri guasti che possono essere causati dai colpi di maglio. Le punte dei pali e dei tavolonidebbono essere munite di puntazze di ferro quando la Direzione dei Lavori lo giudichi necessario.

Le teste delle palancole debbono essere portate al livello delle longarine, recidendo la parte sporgentequando sia stata riconosciuta l'impossibilità di farle maggiormente penetrare nel terreno.

Quando le condizioni del sottosuolo lo permettono, i tavoloni o le palancole anziché infissi nel terreno,possono essere posti orizzontalmente sulla fronte dei pali verso lo scavo e debbono essere assicurati ai palistessi mediante robusta ed abbondante chiodatura, in modo da formare una parete stagna e resistente.

Per rispettare le quote e le tolleranze geometriche progettuali, le casseforme devono esserepraticamente indeformabili quando, nel corso della messa in opera, sono assoggettate alla pressione delcalcestruzzo e alla vibrazione. È opportuno che eventuali prescrizioni relative al grado di finitura dellasuperficie a vista siano riportate nelle specifiche progettuali.

La superficie interna delle casseforme rappresenta il negativo dell'opera da realizzare; tutti i suoi pregie difetti si ritrovano sulla superficie del getto.

Generalmente, una cassaforma è ottenuta mediante l'accostamento di pannelli. Se tale operazionenon è eseguita correttamente e/o non sono predisposti i giunti a tenuta, la fase liquida del calcestruzzo,o boiacca, fuoriesce provocando difetti estetici sulla superficie del getto, eterogeneità nella tessitura enella colorazione nonché nidi di ghiaia.

La tenuta delle casseforme deve essere curata in modo particolare nelle strutture con superfici dicalcestruzzo a vista e può essere migliorata utilizzando giunti preformati riutilizzabili oppure con mastice

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e con guarnizioni monouso.Alla difficoltà di ottenere connessioni perfette si può porre rimedio facendo in modo che le giunture

siano in corrispondenza di modanature o di altri punti d'arresto del getto.Tutti i tipi di casseforme (con la sola esclusione di quelle che rimangono inglobate nell'opera finita),

prima della messa in opera del calcestruzzo, richiedono il trattamento con un agente (prodotto)disarmante.

I prodotti disarmanti sono applicati ai manti delle casseforme per agevolare il distacco delcalcestruzzo, ma svolgono anche altre funzioni, quali la protezione della superficie delle casseformemetalliche dall'ossidazione e della corrosione, l'impermeabilizzazione dei pannelli di legno e ilmiglioramento della qualità della superficie del calcestruzzo. La scelta del prodotto e la sua correttaapplicazione influenzano la qualità delle superfici del calcestruzzo, in particolare l'omogeneità di colore el'assenza di bolle.

Le casseforme assorbenti, costituite da tavole o pannelli di legno non trattato o altri materialiassorbenti, calcestruzzo compreso prima della messa in opera del calcestruzzo richiedono la saturazionecon acqua. Si deve aver cura di eliminare ogni significativa traccia di ruggine nelle casseformemetalliche.

Nel caso in cui i ferri d'armatura non siano vincolati alle casseforme, per rispettare le tolleranze dellospessore del copriferro si dovranno predisporre opportune guide o riscontri che contrastano l'effettodella pressione esercitata dal calcestruzzo.

Nella tabella 4 sono indicati i principali difetti delle casseforme, le conseguenze e le possibiliprecauzioni per evitare o almeno contenere i difetti stessi.

Tabella 4. Difetti delle casseforme, conseguenze e precauzioniDifetti Conseguenze Precauzioni

Per lecasseforme

Deformabilitàeccessiva

Sulle tolleranzedimensionali

Utilizzare casseformepoco deformabili,casseforme non deformate,pannelli di spessoreomogeneo

Tenutainsufficiente

Perdita di boiacca e/ofuoriuscita d'acquad'impasto. Formazione dinidi di ghiaia

Connetterecorrettamente lecasseforme e sigillare igiunti con materiali idonei oguarnizioni

Per ipannelli

Superficie troppoassorbente

Superficie delcalcestruzzo omogenea edi colore chiaro

Saturare le casseformecon acqua. Usare un idoneoprodotto disarmante e/oimpermeabilizzante

Superficie nonassorbente

Presenza di bollesuperficiali

Distribuire correttamenteil disarmante. Far rifluire ilcalcestruzzo dal basso

Superficie ossidata

Tracce di macchie e diruggine

Pulire accuratamente lecasseforme metalliche.Utilizzare un prodottodisarmante anticorrosivo

Per iprodottidisarmanti

Distribuzione ineccesso

Macchie sul calcestruzzoPresenza di bolle d'aria

Utilizzare un sistemaidoneo a distribuire in modoomogeneo un film sottile didisarmante. Pulireaccuratamente lecasseforme dai residui deiprecedenti impieghi

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Distribuzioneinsufficiente

Disomogeneità neldistacco

Curare l'applicazione delprodotto disarmante

Art. 10MALTE E CONGLOMERATI

I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione delle malte e dei conglomerati,secondo le particolari indicazioni che potranno essere imposte dalla Direzione dei Lavori o stabilite nell'elencoprezzi, dovranno corrispondere alle seguenti proporzioni:

1° Malta comune:Calce comune in pastaSabbia

0,45 m³0,90 m³

2° Malta semidraulica di pozzolana:Calce comune in pastaSabbiaPozzolana

0,45 m³0,45 m³0,45 m³

3° Malta idraulica:Sabbia 0,90 m³

4° Malta idraulica di pozzolana:Calce comune in pastaPozzolana

0,45 m³0,90 m³

5° Malta cementizia:Sabbia 1,00 m³

6° Malta cementizia (per intonaci):Sabbia 1,00 m³

7° Calcestruzzo idraulico (per fondazione):Malta idraulicaPietrisco o ghiaia

0,45 m³0,90 m³

8° Conglomerato cementizio (per cunette, piazzuole, ecc.):Agglomerante cementizio a lenta presaSabbiaPietrisco o ghiaia

2÷2,5 q0,400 m³0,800 m³

9° Conglomerato per calcestruzzi semplici ed armati:CementoSabbiaPietrisco e ghiaia

3,00 q0,400 m³0,800 m³

10° Conglomerato cementizio per pietra artificiale (per parapetti ocoronamenti di ponti, ponticelli o tombini):Agglomerante cementizio a lenta presaSabbiaPietrisco o ghiaia

3,50 q0,400 m³0,800 m³

Quando la Direzione dei Lavori ritenesse di variare tali proporzioni, l'Appaltatore sarà obbligato aduniformarsi alle prescrizioni della medesima, salvo le conseguenti variazioni di prezzo in base alle nuoveproporzioni previste. I materiali, le malte ed i conglomerati, esclusi quelli forniti in sacchi di pesodeterminato, dovranno ad ogni impasto essere misurati con apposite casse della capacità prescritta dallaDirezione dei Lavori e che l'Appaltatore sarà in obbligo di provvedere e mantenere a sue spesecostantemente su tutti i piazzali ove verrà effettuata la manipolazione.

L'impasto dei materiali dovrà essere fatto a braccia d'uomo, sopra aree convenientemente pavimentate,oppure a mezzo di macchine impastatrici o mescolatrici.

Gli ingredienti componenti le malte cementizie saranno prima mescolati a secco, fino ad ottenere unmiscuglio di tinta uniforme, il quale verrà poi asperso ripetutamente con la minore quantità di acqua possibilema sufficiente, rimescolando continuamente.

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Nella composizione di calcestruzzi con malta di calce comune od idraulica, si formerà prima l'impasto dellamalta con le proporzioni prescritte, impiegando la minore quantità di acqua possibile, poi si distribuirà lamalta sulla ghiaia o pietrisco e si mescolerà il tutto fino a che ogni elemento sia per risultare uniformementedistribuito nella massa ed avviluppato di malta per tutta la superficie.

Per i conglomerati cementizi semplici o armati gli impasti dovranno essere eseguiti in conformità alleprescrizioni del D.M. 17 gennaio 2018.

Quando sia previsto l'impiego di acciai speciali sagomati ad alto limite elastico deve essere prescritto lostudio preventivo della composizione del conglomerato con esperienze di laboratorio sulla granulometriadegli inerti e sul dosaggio di cemento per unità di volume del getto.

Il quantitativo d'acqua deve essere il minimo necessario compatibile con una sufficiente lavorabilità delgetto e comunque non superiore allo 0,4 in peso del cemento, essendo inclusa in detto rapporto l'acquaunita agli inerti, il cui quantitativo deve essere periodicamente controllato in cantiere.

I getti debbono essere convenientemente vibrati.Durante i lavori debbono eseguirsi frequenti controlli della granulometria degli inerti, mentre la resistenza

del conglomerato deve essere comprovata da frequenti prove a compressione su cubetti prima e durante igetti.

Gli impasti sia di malta che di conglomerato, dovranno essere preparati solamente nella quantitànecessaria, per l'impiego immediato, cioè dovranno essere preparati volta per volta e per quanto è possibilein vicinanza del lavoro. I residui di impasti che non avessero, per qualsiasi ragione, immediato impiegodovranno essere gettati a rifiuto, ad eccezione di quelli di malta formati con calce comune, che potrannoessere utilizzati però nella sola stessa giornata del loro confezionamento.

Tutti i prodotti e/o materiali di cui al presente articolo, qualora possano essere dotati di marcatura CEsecondo la normativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

Leganti per opere strutturaliNelle opere strutturali devono impiegarsi esclusivamente i leganti idraulici previsti dalle disposizioni

vigenti in materia, dotati di certificato di conformità (rilasciato da un organismo europeo notificato) auna norma armonizzata della serie UNI EN 197 ovvero a uno specifico benestare tecnico europeo (ETA),perché idonei all'impiego previsto, nonché, per quanto non in contrasto, conformi alle prescrizioni di cuialla legge 26 maggio 1965, n. 595.

È escluso l'impiego di cementi alluminosi.L'impiego dei cementi richiamati all'art.1, lettera C della legge n. 595/1965, è limitato ai calcestruzzi

per sbarramenti di ritenuta.Per la realizzazione di dighe e altre simili opere massive dove è richiesto un basso calore di

idratazione, devono essere utilizzati i cementi speciali con calore di idratazione molto basso conformi allanorma europea armonizzata UNI EN 14216, in possesso di un certificato di conformità rilasciato da unorganismo di certificazione europeo notificato.

Qualora il calcestruzzo risulti esposto a condizioni ambientali chimicamente aggressive, si devonoutilizzare cementi per i quali siano prescritte, da norme armonizzate europee e, fino alla disponibilità diesse, da norme nazionali, adeguate proprietà di resistenza ai solfati e/o al dilavamento o a eventualialtre specifiche azioni aggressive.

Fornitura2.

I sacchi per la fornitura dei cementi devono essere sigillati e in perfetto stato di conservazione. Sel'imballaggio fosse comunque manomesso o il prodotto avariato, il cemento potrà essere rifiutato dalladirezione dei lavori e dovrà essere sostituito con altro idoneo. Se i leganti sono forniti sfusi, laprovenienza e la qualità degli stessi dovranno essere dichiarate con documenti di accompagnamentodella merce. La qualità del cemento potrà essere accertata mediante prelievo di campioni e loro analisipresso laboratori ufficiali. L'impresa deve disporre in cantiere di silos per lo stoccaggio del cemento, chene consentano la conservazione in idonee condizioni termoigrometriche.

Marchio di conformità3.

L'attestato di conformità autorizza il produttore ad apporre il marchio di conformità sull'imballaggio esulla documentazione di accompagnamento relativa al cemento certificato. Il marchio di conformità ècostituito dal simbolo dell'organismo abilitato seguito da:

- nome del produttore e della fabbrica ed eventualmente del loro marchio o dei marchi diidentificazione;

- ultime due cifre dell'anno nel quale è stato apposto il marchio di conformità;

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- numero dell'attestato di conformità;- descrizione del cemento;- estremi del decreto.Ogni altra dicitura deve essere stata preventivamente sottoposta all'approvazione dell'organismo

abilitato.

Tabella 1. Requisiti meccanici e fisici dei cementi (D.M. 12 luglio 1999, n. 314)Classe Resistenza alla compressione (N/mm2) Tempo

inizio presa(min)

Espansione (mm)

Resistenza iniziale Resistenzanormalizzata 28 giorni

2giorni

7giorni

32,5 - > 1632,5 52,5

60 10

32,5 R > 10 -4,25 > 10 -

42,5 62,54,25 R > 20 -52,5 > 20 -

52,5- 45

52,5 R > 30 -

Tabella 2. Requisiti chimici dei cementi (D.M. 12 luglio 1999, n. 314)Proprietà Prova

secondoTipo di

cementoClasse di

resistenzaRequisiti1

Perdita al fuoco EN 196-2 CEM I - CEM III Tutte leclassi

5,0%

Residuo insolubile EN 196-2 CEM I - CEM III Tutte leclassi

5,0%

Solfati come(SO3)

EN 196-2CEM I CEM II2 CEM IV CEM V 32,5 32,5 R

42,5 3,5%

42,5 R 52,552,5 R

4,0%

CEM III3 Tutte leclassi

Cloruri EN 196-21 Tutti i tipi4 Tutte leclassi

0,10%

Pozzolanicità EN 196-5 CEM IV Tutte leclassi

Esito positivodella prova

1 I requisiti sono espressi come percentuale in massa. 2 Questa indicazione comprende i cementi tipoCEM II/A e CEM II/B, ivi compresi i cementi Portland compositi contenenti solo un altro componenteprincipale, per esempio II/A-S o Ii/B-V, salvo il tipo CEM II/B-T, che può contenere fino al 4,5% di SO3, per

tutte le classi di resistenza. 3 Il cemento tipo CEM III/C può contenere fino al 4,5% di SO3. 4 Il cemento

tipo CEM III può contenere più dello 0,100% di cloruri, ma, in tal caso, si dovrà dichiarare il contenutoeffettivo in cloruri.

Tabella 3. Valori limite dei cementi (D.M. 12 luglio 1999, n. 314)Proprietà Valori limite

Classe di resistenza

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32,5

32,5R

42,5

42,5R

52,5

42,5R

Limite inferiore di

resistenza (N/mm2)

2 giorni - 8,0

8,0

18,0

18,0

28,0

7 giorni 14,0

- - - - -

28 giorni 30,0

30,0

40,0

40,0

50,0

50,0

Tempo di inizio presa - Limite inferiore (min) 45 40Stabilità (mm) - Limite superiore 11Contenuto di SO3

(%) - Limite superioreTipo I Tipo II1

Tipo IV Tipo V

4,0 4,5

Tipo III/A TipoIII/B

4,5

Tipo III/C 5,0

Contenuto di cloruri (%) - Limite superiore2 0,11

Pozzolanicità Positiva a 15 giorni1 Il cemento tipo II/B può contenere fino al 5% di SO3 per tutte le classi di resistenza. 2 Il

cemento tipo III può contenere più dello 0,11% di cloruri, ma in tal caso deve essere dichiaratoil contenuto reale di cloruri.

Metodi di prova4.

Ai fini dell'accettazione dei cementi la direzione dei lavori potrà effettuare le seguenti prove:UNI EN 196-1 - Metodi di prova dei cementi. Parte 1. Determinazione delle resistenze meccaniche;UNI EN 196-2 - Metodi di prova dei cementi. Parte 2. Analisi chimica dei cementi;UNI EN 196-3 - Metodi di prova dei cementi. Parte 3. Determinazione del tempo di presa e della

stabilità;UNI ENV SPERIMENTALE 196-4 - Metodi di prova dei cementi. Parte 4. Determinazione quantitativa dei

costituenti;UNI EN 196-5 - Metodi di prova dei cementi. Parte 5. Prova di pozzolanicità dei cementi pozzolanici;UNI EN 196-6 - Metodi di prova dei cementi. Parte 6. Determinazione della finezza;UNI EN 196-7 - Metodi di prova dei cementi. Parte 7. Metodi di prelievo e di campionatura del

cemento;UNI EN 196-8 - Metodi di prova dei cement. Parte 8. Calore d'idratazione. Metodo per soluzione;UNI EN 196-9 - Metodi di prova dei cementi. Parte 9. Calore d'idratazione. Metodo semiadiabatico;UNI EN 196-10 - Metodi di prova dei cementi. Parte 10. Determinazione del contenuto di cromo (VI)

idrosolubile nel cemento;UNI EN 196-21 - Metodi di prova dei cementi. Determinazione del contenuto di cloruri, anidride

carbonica e alcali nel cemento;UNI EN 197-1 - Cemento. Parte 1. Composizione, specificazioni e criteri di conformità per cementi

comuni;UNI EN 197-2 - Cemento. Parte 2. Valutazione della conformità;UNI EN 197-4 - Cemento. Parte 4. Composizione, specificazioni e criteri di conformità per cementi

d'altoforno con bassa resistenza iniziale;UNI 10397 - Cementi. Determinazione della calce solubilizzata nei cementi per dilavamento con acqua

distillata;UNI EN 413-1 - Cemento da muratura. Parte 1. Composizione, specificazioni e criteri di conformità;UNI EN 413-2 - Cemento da muratura. Parte 2: Metodi di prova;UNI 9606 - Cementi resistenti al dilavamento della calce. Classificazione e composizione.

AggregatiSono idonei alla produzione di calcestruzzo per uso strutturale gli aggregati ottenuti dalla lavorazione

di materiali naturali, artificiali, ovvero provenienti da processi di riciclo conformi alla norma europeaarmonizzata UNI EN 12620 e, per gli aggregati leggeri, alla norma europea armonizzata UNI EN 13055-1.

È consentito l'uso di aggregati grossi provenienti da riciclo, secondo i limiti di cui alla tabella 4, acondizione che la miscela di calcestruzzo confezionata con aggregati riciclati venga preliminarmentequalificata e documentata attraverso idonee prove di laboratorio. Per tali aggregati, le prove di controllodi produzione in fabbrica di cui ai prospetti H1, H2 ed H3 dell'annesso ZA della norma europea

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armonizzata UNI EN 12620, per le parti rilevanti, devono essere effettuate ogni 100 tonnellate diaggregato prodotto e, comunque, negli impianti di riciclo, per ogni giorno di produzione.

Tabella 4. Limiti di impiego degli aggregati grossi provenienti da ricicloOrigine del materiale da riciclo Classe del

calcestruzzoPercentuale

di impiego Demolizioni di edifici (macerie) = C8/10 fino al 100% Demolizioni di solo calcestruzzo e calcestruzzo

armato≤ C30/37 ≤ 30%

≤ C20/25 fino al 60% Riutilizzo di calcestruzzo interno negli stabilimenti diprefabbricazione qualificati (da qualsiasi classe >C45/55)

≤ C45/55 Stessa classedel calcestruzzo di origine

fino al 15% fino al5%

Si potrà fare utile riferimento alle norme UNI 8520-1 e UNI 8520-2 al fine di individuare i requisitichimico-fisici, aggiuntivi rispetto a quelli fissati per gli aggregati naturali, che gli aggregati riciclatidevono rispettare, in funzione della destinazione finale del calcestruzzo e delle sue proprietàprestazionali (meccaniche, di durabilità e pericolosità ambientale, ecc.), nonché quantità percentualimassime di impiego per gli aggregati di riciclo o classi di resistenza del calcestruzzo, ridotte rispetto aquanto previsto nella tabella 4.

Gli inerti, naturali o di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili,privi di sostanze organiche, limose e argillose, di gesso, ecc., in proporzioni nocive all'indurimento delconglomerato o alla conservazione delle armature.

La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometrichedella carpenteria del getto e all'ingombro delle armature e devono essere lavati con acqua dolce qualoraciò sia necessario per l'eliminazione di materie nocive.

Il pietrisco deve provenire dalla frantumazione di roccia compatta, non gessosa né geliva, non devecontenere impurità né materie pulverulenti e deve essere costituito da elementi le cui dimensionisoddisfino alle condizioni sopra indicate per la ghiaia.

Sistema di attestazione della conformitàIl sistema di attestazione della conformità degli aggregati, ai sensi del D.P.R. n. 246/1993, è indicato

nella tabella 5.Il sistema 2+ (certificazione del controllo di produzione in fabbrica) è quello specificato all'art. 7,

comma 1, lettera B, procedura 1 del D.P.R. n. 246/1993, comprensiva della sorveglianza, giudizio eapprovazione permanenti del controllo di produzione in fabbrica.

Tabella 5. Sistema di attestazione della conformità degli aggregatiSpecifica tecnica europea

armonizzata di riferimentoUso previsto Sistema di attestazione

della conformitàAggregati per calcestruzzo Calcestruzzo

strutturale2+

Marcatura CEGli aggregati che devono riportare obbligatoriamente la marcatura CE sono riportati nella tabella 6.La produzione dei prodotti deve avvenire con un livello di conformità 2+, certificato da un organismo

notificato.

Tabella 6. Aggregati che devono riportare la marcatura CE

Impiego aggregato Norme diriferimento

Aggregati per calcestruzzo UNI EN 12620Aggregati per conglomerati bituminosi e finiture superficiali per strade,

aeroporti e altre aree trafficateUNI EN 13043

Aggregati leggeri. Parte 1: Aggregati leggeri per calcestruzzo, malta e maltada iniezione/boiacca

UNI EN 13055-1

Aggregati grossi per opere idrauliche (armourstone). Parte 1 UNI EN 13383-1Aggregati per malte UNI EN 13139Aggregati per miscele non legate e miscele legate utilizzati nelle opere di

ingegneria civile e nella costruzione di stradeUNI EN 13242

Aggregati per massicciate ferroviarie UNI EN 13450

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Controlli d'accettazioneI controlli di accettazione degli aggregati da effettuarsi a cura del direttore dei lavori, come stabilito

dalle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008, devono essere finalizzati alladeterminazione delle caratteristiche tecniche riportate nella tabella 7, insieme ai relativi metodi di prova.

I metodi di prova da utilizzarsi sono quelli indicati nelle norme europee armonizzate citate, inrelazione a ciascuna caratteristica.

Tabella 7. Controlli di accettazione per aggregati per calcestruzzo strutturaleCaratteristiche tecniche Metodo di provaDescrizione petrografica semplificata UNI EN 932-3Dimensione dell'aggregato (analisi granulometrica e contenuto dei

fini)UNI EN 933-1

Indice di appiattimento UNI EN 933-3Dimensione per il filler UNI EN 933-10Forma dell'aggregato grosso (per aggregato proveniente da riciclo) UNI EN 933-4Resistenza alla frammentazione/frantumazione (per calcestruzzo Rck

≥ C50/60)

UNI EN 1097-2

SabbiaFerme restando le considerazioni dei paragrafi precedenti, la sabbia per il confezionamento delle

malte o del calcestruzzo deve essere priva di solfati e di sostanze organiche, terrose o argillose e averedimensione massima dei grani di 2 mm, per murature in genere, e di 1 mm, per gli intonaci e muraturedi paramento o in pietra da taglio.

La sabbia naturale o artificiale deve risultare bene assortita in grossezza e costituita da graniresistenti, non provenienti da roccia decomposta o gessosa. Essa deve essere scricchiolante alla mano,non lasciare traccia di sporco, non contenere materie organiche, melmose o comunque dannose. Primadell'impiego, se necessario, deve essere lavata con acqua dolce per eliminare eventuali materie nocive.

Verifiche sulla qualitàLa direzione dei lavori potrà accertare in via preliminare le caratteristiche delle cave di provenienza

del materiale per rendersi conto dell'uniformità della roccia e dei sistemi di coltivazione e difrantumazione, prelevando dei campioni da sottoporre alle prove necessarie per caratterizzare la roccianei riguardi dell'impiego.

Il prelevamento di campioni potrà essere omesso quando le caratteristiche del materiale risultino daun certificato emesso in seguito a esami fatti eseguire da amministrazioni pubbliche, a seguito disopralluoghi nelle cave, e i risultati di tali indagini siano ritenuti idonei dalla direzione dei lavori.

Il prelevamento dei campioni di sabbia deve avvenire normalmente dai cumuli sul luogo di impiego;diversamente, può avvenire dai mezzi di trasporto ed eccezionalmente dai silos. La fase di prelevamentonon deve alterare le caratteristiche del materiale e, in particolare, la variazione della sua composizionegranulometrica e perdita di materiale fine. I metodi di prova possono riguardare l'analisi granulometricae il peso specifico reale.

Norme per gli aggregati per la confezione di calcestruzziRiguardo all'accettazione degli aggregati impiegati per il confezionamento degli impasti di

calcestruzzo, il direttore dei lavori, fermi restando i controlli della tabella 7, può fare riferimento anchealle seguenti norme:

UNI 8520-1 - Aggregati per la confezione di calcestruzzi. Definizione, classificazione e caratteristiche;UNI 8520-2 - Aggregati per la confezione di calcestruzzi. Requisiti;UNI 8520-7 - Aggregati per la confezione calcestruzzi. Determinazione del passante allo staccio 0,075

UNI 2332;UNI 8520-8 - Aggregati per la confezione di calcestruzzi. Determinazione del contenuto di grumi di

argilla e particelle friabili;UNI 8520-13 - Aggregati per la confezione di calcestruzzi. Determinazione della massa volumica e

dell'assorbimento degli aggregati fini;UNI 8520-16 - Aggregati per la confezione di calcestruzzi. Determinazione della massa volumica e

dell'assorbimento degli aggregati grossi (metodi della pesata idrostatica e del cilindro);UNI 8520-17 - Aggregati per la confezione di calcestruzzi. Determinazione della resistenza a

compressione degli aggregati grossi;UNI 8520-20 - Aggregati per la confezione di calcestruzzi. Determinazione della sensibilità al gelo e

disgelo degli aggregati grossi;

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UNI 8520-21 - Aggregati per la confezione di calcestruzzi. Confronto in calcestruzzo con aggregati dicaratteristiche note;

UNI 8520-22 - Aggregati per la confezione di calcestruzzi. Determinazione della potenziale reattivitàdegli aggregati in presenza di alcali;

UNI EN 1367-2 - Prove per determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati. Provaal solfato di magnesio;

UNI EN 1367-4 - Prove per determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati.Determinazione del ritiro per essiccamento;

UNI EN 12620 - Aggregati per calcestruzzo;UNI EN 1744-1 - Prove per determinare le proprietà chimiche degli aggregati. Analisi chimica;UNI EN 13139 - Aggregati per malta.

43.9 Norme di riferimento per gli aggregati leggeriRiguardo all'accettazione degli aggregati leggeri impiegati per il confezionamento degli impasti di

calcestruzzo, il direttore dei lavori, fermi restando i controlli della tabella 7, potrà farà riferimento anchealle seguenti norme:

UNI EN 13055-1 - Aggregati leggeri per calcestruzzo, malta e malta per iniezione;UNI EN 13055-2 - Aggregati leggeri per miscele bituminose, trattamenti superficiali e per applicazioni

in strati legati e non legati;UNI 11013 - Aggregati leggeri. Argilla e scisto espanso. Valutazione delle proprietà mediante prove su

calcestruzzo convenzionale.

AggiunteÈ ammesso l'impiego di aggiunte, in particolare di ceneri volanti, loppe granulate d'altoforno e fumi

di silice, purché non vengano modificate negativamente le caratteristiche prestazionali del conglomeratocementizio.

Le ceneri volanti devono soddisfare i requisiti della norma UNI EN 450 e potranno essere impiegaterispettando i criteri stabiliti dalle norme UNI EN 206-1 e UNI 11104.

I fumi di silice devono essere costituiti da silice attiva amorfa presente in quantità maggiore o ugualeall'85% del peso totale.

Ceneri volantiLe ceneri volanti, costituenti il residuo solido della combustione di carbone, dovranno provenire da

centrali termoelettriche in grado di fornire un prodotto di qualità costante nel tempo e documentabileper ogni invio, e non contenere impurezze (lignina, residui oleosi, pentossido di vanadio, ecc.) chepossano danneggiare o ritardare la presa e l'indurimento del cemento.

Particolare attenzione dovrà essere prestata alla costanza delle loro caratteristiche, che devonosoddisfare i requisiti della norma UNI EN 450.

Il dosaggio delle ceneri volanti non deve superare il 25% del peso del cemento. Detta aggiunta nondeve essere computata in alcun modo nel calcolo del rapporto acqua/cemento.

Nella progettazione del mix design e nelle verifiche periodiche da eseguire, andrà comunque verificatoche l'aggiunta di ceneri praticata non comporti un incremento della richiesta di additivo per ottenere lastessa fluidità dell'impasto privo di ceneri maggiore dello 0,2%.

NORME DI RIFERIMENTO

UNI EN 450-1 - Ceneri volanti per calcestruzzo. Parte 1: Definizione, specificazioni e criteri diconformità;

UNI EN 450-2 - Ceneri volanti per calcestruzzo. Parte 2: Valutazione della conformità;UNI EN 451-1 - Metodo di prova delle ceneri volanti. Determinazione del contenuto di ossido di calcio

libero;UNI EN 451-2 - Metodo di prova delle ceneri volanti. Determinazione della finezza mediante

stacciatura umida.

MicrosiliceLa silice attiva colloidale amorfa è costituita da particelle sferiche isolate di SiO2, con diametro compreso tra

0,01 e 0,5 micron, e ottenuta da un processo di tipo metallurgico, durante la produzione di silice metallica odi leghe ferro-silicio, in un forno elettrico ad arco.

La silica fume può essere fornita allo stato naturale, così come può essere ottenuta dai filtri didepurazione sulle ciminiere delle centrali a carbone oppure come sospensione liquida di particelle concontenuto secco di 50% in massa.

Si dovrà porre particolare attenzione al controllo in corso d'opera del mantenimento della costanzadelle caratteristiche granulometriche e fisico-chimiche.

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Il dosaggio della silica fume non deve comunque superare il 7% del peso del cemento.Tale aggiunta non sarà computata in alcun modo nel calcolo del rapporto acqua/cemento.Se si utilizzano cementi di tipo I, potrà essere computata nel dosaggio di cemento e nel rapporto

acqua/cemento una quantità massima di tale aggiunta pari all'11% del peso del cemento.Nella progettazione del mix design e nelle verifiche periodiche da eseguire, andrà comunque verificato

che l'aggiunta di microsilice praticata non comporti un incremento della richiesta dell'additivo maggioredello 0,2%, per ottenere la stessa fluidità dell'impasto privo di silica fume.

NORME DI RIFERIMENTO

UNI 8981-8 - Durabilità delle opere e degli elementi prefabbricati di calcestruzzo. Istruzioni perprevenire la reazione alcali-silice;

UNI EN 13263-1 - Fumi di silice per calcestruzzo. Parte 1: Definizioni, requisiti e criteri di conformità;UNI EN 13263-2 - Fumi di silice per calcestruzzo. Parte 2: Valutazione della conformità.

AdditiviL'impiego di additivi, come per ogni altro componente, dovrà essere preventivamente sperimentato

e dichiarato nel mix design della miscela di conglomerato cementizio, preventivamente progettata.Gli additivi per impasti cementizi si intendono classificati come segue:- fluidificanti;- aeranti;- ritardanti;- acceleranti;- fluidificanti-aeranti;- fluidificanti-ritardanti;- fluidificanti-acceleranti;- antigelo-superfluidificanti.Gli additivi devono essere conformi alla parte armonizzata della norma europea UNI EN 934-2.L'impiego di eventuali additivi dovrà essere subordinato all'accertamento dell'assenza di ogni pericolo

di aggressività.Gli additivi dovranno possedere le seguenti caratteristiche:- essere opportunamente dosati rispetto alla massa del cemento;- non contenere componenti dannosi alla durabilità del calcestruzzo;- non provocare la corrosione dei ferri d'armatura;- non interagire sul ritiro o sull'espansione del calcestruzzo. In caso contrario, si dovrà procedere alla

determinazione della stabilità dimensionale.Gli additivi da utilizzarsi, eventualmente, per ottenere il rispetto delle caratteristiche delle miscele in

conglomerato cementizio, potranno essere impiegati solo dopo una valutazione degli effetti per ilparticolare conglomerato cementizio da realizzare e nelle condizioni effettive di impiego.

Particolare cura dovrà essere posta nel controllo del mantenimento nel tempo della lavorabilità delcalcestruzzo fresco.

Per le modalità di controllo e di accettazione il direttore dei lavori potrà far eseguire prove o accettarel'attestazione di conformità alle norme vigenti.

Additivi accelerantiGli additivi acceleranti, allo stato solido o liquido, hanno la funzione di addensare la miscela umida

fresca e portare ad un rapido sviluppo delle resistenze meccaniche.Il dosaggio degli additivi acceleranti dovrà essere contenuto tra lo 0,5 e il 2% (ovvero come indicato

dal fornitore) del peso del cemento. In caso di prodotti che non contengono cloruri, tali valori possonoessere incrementati fino al 4%. Per evitare concentrazioni del prodotto, lo si dovrà opportunamentediluire prima dell'uso.

La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima dell'impiego, mediante:- l'esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo previste dal paragrafo 11.2.2 del D.M.

14 gennaio 2008 e norme UNI applicabili per la fornitura contrattuale;- la determinazione dei tempi di inizio e fine presa del calcestruzzo additivato mediante la misura della

resistenza alla penetrazione, da eseguire con riferimento alla norma UNI 7123.In generale, per quanto non specificato si rimanda alla norma UNI EN 934-2.

Additivi ritardantiGli additivi ritardanti potranno essere eccezionalmente utilizzati, previa idonea qualifica e preventiva

approvazione da parte della direzione dei lavori, per:- particolari opere che necessitano di getti continui e prolungati, al fine di garantire la loro corretta

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monoliticità;- getti in particolari condizioni climatiche;- singolari opere ubicate in zone lontane e poco accessibili dalle centrali/impianti di betonaggio.La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima dell'impiego, mediante:- l'esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo previste dal paragrafo 11.2.2 del D.M.

14 gennaio 2008 e norme UNI applicabili per la fornitura contrattuale;- la determinazione dei tempi di inizio e fine presa del calcestruzzo additivato mediante la misura della

resistenza alla penetrazione, da eseguire con riferimento alla norma UNI 7123.Le prove di resistenza a compressione devono essere eseguite di regola dopo la stagionatura di 28

giorni e la presenza dell'additivo non deve comportare diminuzione della resistenza del calcestruzzo.In generale, per quanto non specificato si rimanda alla norma UNI EN 934-2.

Additivi antigeloGli additivi antigelo sono da utilizzarsi nel caso di getto di calcestruzzo effettuato in periodo freddo,

previa autorizzazione della direzione dei lavori.Il dosaggio degli additivi antigelo dovrà essere contenuto tra lo 0,5 e il 2% (ovvero come indicato dal

fornitore) del peso del cemento, che dovrà essere del tipo ad alta resistenza e in dosaggio superiorerispetto alla norma. Per evitare concentrazioni del prodotto, prima dell'uso, dovrà essereopportunamente miscelato al fine di favorire la solubilità a basse temperature.

La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima e dopo l'impiego, mediante:- l'esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo previste dal paragrafo 11.2.2 del D.M.

14 gennaio 2008 e norme UNI applicabili per la fornitura contrattuale;- la determinazione dei tempi d'inizio e fine presa del calcestruzzo additivato mediante la misura della

resistenza alla penetrazione, da eseguire con riferimento alla norma UNI 7123.Le prove di resistenza a compressione di regola devono essere eseguite dopo la stagionatura di 28

giorni, la presenza dell'additivo non deve comportare diminuzione della resistenza del calcestruzzo.

Additivi fluidificanti e superfluidificantiGli additivi fluidificanti sono da utilizzarsi per aumentare la fluidità degli impasti, mantenendo costante

il rapporto acqua/cemento e la resistenza del calcestruzzo, previa autorizzazione della direzione deilavori.

L'additivo superfluidificante di prima e seconda additivazione dovrà essere di identica marca e tipo.Nel caso in cui il mix design preveda l'uso di additivo fluidificante come prima additivazione, associato adadditivo superfluidificante a piè d'opera, questi dovranno essere di tipo compatibile e preventivamentesperimentati in fase di progettazione del mix design e di prequalifica della miscela.

Dopo la seconda aggiunta di additivo, sarà comunque necessario assicurare la miscelazione peralmeno 10 minuti prima dello scarico del calcestruzzo. La direzione dei lavori potrà richiedere unamiscelazione più prolungata in funzione dell'efficienza delle attrezzature e delle condizioni dimiscelamento.

Il dosaggio degli additivi fluidificanti dovrà essere contenuto tra lo 0,2 e lo 0,3% (ovvero comeindicato dal fornitore) del peso del cemento. Gli additivi superfluidificanti vengono aggiunti in quantitàsuperiori al 2% rispetto al peso del cemento.

In generale, per quanto non specificato si rimanda alla norma UNI EN 934-2.La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima e dopo l'impiego mediante:- la determinazione della consistenza dell'impasto mediante l'impiego della tavola a scosse con

riferimento alla norma UNI 8020;- l'esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo previste dal paragrafo 11.2.2 del D.M.

14 gennaio 2008 e norme UNI applicabili per la fornitura contrattuale;- la prova di essudamento prevista dalla norma UNI 7122.

Additivi aerantiGli additivi aeranti sono da utilizzarsi per migliorare la resistenza del calcestruzzo ai cicli di gelo e

disgelo, previa autorizzazione della direzione dei lavori. La quantità dell'aerante deve essere compresatra lo 0,005 e lo 0,05% (ovvero come indicato dal fornitore) del peso del cemento.

La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima e dopo l'impiego mediante:- la determinazione del contenuto d'aria secondo la norma UNI EN 12350-7;- l'esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo previste dal paragrafo 11.2.2 del D.M.

14 gennaio 2008 e norme UNI applicabili per la fornitura contrattuale;- prova di resistenza al gelo secondo la norma UNI 7087;- prova di essudamento secondo la norma UNI 7122.Le prove di resistenza a compressione del calcestruzzo, di regola, devono essere eseguite dopo la

stagionatura.

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Norme di riferimentoLa direzione dei lavori, per quanto non specificato, per valutare l'efficacia degli additivi potrà disporre

l'esecuzione delle seguenti prove:UNI 7110 - Additivi per impasti cementizi. Determinazione della solubilità in acqua distillata e in acqua

satura di calce;UNI 10765 - Additivi per impasti cementizi. Additivi multifunzionali per calcestruzzo. Definizioni,

requisiti e criteri di conformità;UNI EN 480 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Metodi di prova. Parte 4:

Determinazione della quantità di acqua essudata del calcestruzzo;UNI EN 480-5 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Metodi di prova. Parte 5:

Determinazione dell'assorbimento capillare;UNI EN 480-6 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Metodi di prova. Parte 6: Analisi

all'infrarosso;UNI EN 480-8 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Metodi di prova. Determinazione

del tenore di sostanza secca convenzionale;UNI EN 480-10 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Metodi di prova.

Determinazione del tenore di cloruri solubili in acqua;UNI EN 480-11 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Metodi di prova. Parte 11:

Determinazione delle caratteristiche dei vuoti di aria nel calcestruzzo indurito;UNI EN 480-12 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Metodi di prova. Parte 12:

Determinazione del contenuto di alcali negli additivi;UNI EN 480-13 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Metodi di prova. Parte 13:

Malta da muratura di riferimento per le prove sugli additivi per malta;UNI EN 480-14 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Metodi di prova. Parte 14:

Determinazione dell'effetto sulla tendenza alla corrosione dell'acciaio di armatura mediante provaelettrochimica potenziostatica;

UNI EN 934-1 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Parte 1. Requisiti comuni;UNI EN 934-2 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Parte 2. Additivi per

calcestruzzo. Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura;UNI EN 934-3 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Parte 3. Additivi per malte per

opere murarie. Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura;UNI EN 934-4 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Parte 4. Additivi per malta per

iniezione per cavi di precompressione. Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura;UNI EN 934-5 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Parte 5. Additivi per calcestruzzo

proiettato. Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura;UNI EN 934-6 - Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione. Parte 6. Campionamento,

controllo e valutazione della conformità.

Agenti espansiviGli agenti espansivi sono da utilizzarsi per aumentare il volume del calcestruzzo sia in fase plastica sia

indurito, previa autorizzazione della direzione dei lavori. La quantità dell'aerante deve essere compresatra il 7 e il 10% (ovvero come indicato dal fornitore) del peso del cemento.

La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima e dopo l'impiego mediante:- l'esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo previste dal paragrafo 11.2.2 del D.M.

14 gennaio 2008 e norme UNI applicabili per la fornitura contrattuale;- la determinazione dei tempi di inizio e fine presa del calcestruzzo additivato mediante la misura della

resistenza alla penetrazione, da eseguire con riferimento alla norma UNI 7123.Le prove di resistenza a compressione del calcestruzzo, di regola, devono essere eseguite dopo la

stagionatura.NORME DI RIFERIMENTO

UNI 8146 - Agenti espansivi non metallici per impasti cementizi. Idoneità e relativi metodi di controllo;UNI 8147 - Agenti espansivi non metallici per impasti cementizi. Determinazione dell'espansione

contrastata della malta contenente l'agente espansivo;UNI 8148 - Agenti espansivi non metallici per impasti cementizi. Determinazione dell'espansione

contrastata del calcestruzzo contenente l'agente espansivo;UNI 8149 - Agenti espansivi non metallici per impasti cementizi. Determinazione della massa

volumica.

43.12 Prodotti filmogeni per la protezione del calcestruzzoGli eventuali prodotti antievaporanti filmogeni devono rispondere alle norme comprese tra UNI 8656 e

UNI 8660. L'appaltatore deve preventivamente sottoporre all'approvazione della direzione dei lavori la

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documentazione tecnica sul prodotto e sulle modalità di applicazione. Il direttore dei lavori deveaccertarsi che il materiale impiegato sia compatibile con prodotti di successive lavorazioni (per esempio,con il primer di adesione di guaine per impermeabilizzazione di solette) e che non interessi le zone diripresa del getto.

Norme di riferimentoUNI 8656 - Prodotti filmogeni per la protezione del calcestruzzo durante la maturazione. Classificazione e

requisiti;UNI 8657 - Prodotti filmogeni per la protezione del calcestruzzo durante la maturazione. Determinazione

della ritenzione d acqua;UNI 8658 - Prodotti filmogeni per la protezione del calcestruzzo durante la maturazione. Determinazione

del tempo di essiccamento;UNI 8659 - Prodotti filmogeni per la protezione del calcestruzzo durante la maturazione. Determinazione

del fattore di riflessione dei prodotti filmogeni pigmentati di bianco;UNI 8660 - Prodotti filmogeni per la protezione del calcestruzzo durante la maturazione. Determinazione

dell'influenza esercitata dai prodotti filmogeni sulla resistenza all'abrasione del calcestruzzo.

Prodotti disarmantiCome disarmanti per le strutture in cemento armato, è vietato usare lubrificanti di varia natura e oli

esausti.Dovranno, invece, essere impiegati prodotti specifici, conformi alla norma UNI 8866 (parti 1 e 2), per i

quali sia stato verificato che non macchino o danneggino la superficie del conglomerato cementizioindurito, specie se a faccia vista.

Acqua di impastoL'acqua per gli impasti deve essere dolce, limpida, priva di sali in percentuali dannose

(particolarmente solfati e cloruri), priva di materie terrose e non aggressiva.L'acqua, a discrezione della direzione dei lavori, in base al tipo di intervento o di uso, potrà essere

trattata con speciali additivi, per evitare l'insorgere di reazioni chmico-fisiche al contatto con altricomponenti l'impasto.

È vietato l'impiego di acqua di mare.L'acqua di impasto, ivi compresa l'acqua di riciclo, dovrà essere conforme alla norma UNI EN 1008,

come stabilito dalle Norme tecniche per le costruzioni emanate con D.M. 14 gennaio 2008.A discrezione della direzione dei lavori, l'acqua potrà essere trattata con speciali additivi, in base al

tipo di intervento o di uso, per evitare l'insorgere di reazioni chimico-fisiche al contatto con altricomponenti d'impasto.

Tabella 8. Acqua di impastoCaratteristica Prova Limiti di accettabilitàPh Analisi chimica Da 5,5 a 8,5Contenuto solfati Analisi chimica SO4

minore 800 mg/l

Contenuto cloruri Analisi chimica CI minore 300 mg/lContenuto acido solfidrico Analisi chimica minore 50 mg/lContenuto totale di sali minerali Analisi chimica minore 3000 mg/lContenuto di sostanze organiche Analisi chimica minore 100 mg/lContenuto di sostanze solide

sospeseAnalisi chimica minore 2000 mg/l

Classi di resistenza del conglomerato cementizioClassi di resistenza5.

Per le classi di resistenza normalizzate per calcestruzzo normale, si può fare utile riferimento a quantoindicato nella norma UNI EN 206-1 e nella norma UNI 11104.

Sulla base della denominazione normalizzata, vengono definite le classi di resistenza riportate intabella 9.

Tabella 9. Classi di resistenzaClassi di resistenza

C8/10C12/15C16/20C20/25

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C25/30C28/35C32/40C35/45C40/50C45/55C50/60C55/67C60/75C70/85C80/95C90/105

I calcestruzzi delle diverse classi di resistenza trovano impiego secondo quanto riportato nella tabella10, fatti salvi i limiti derivanti dal rispetto della durabilità.

Per classi di resistenza superiore a C70/85 si rinvia al paragrafo di questo capitolato.Per le classi di resistenza superiori a C45/55, la resistenza caratteristica e tutte le grandezze

meccaniche e fisiche che hanno influenza sulla resistenza e durabilità del conglomerato devono essereaccertate prima dell'inizio dei lavori tramite un'apposita sperimentazione preventiva e la produzione deveseguire specifiche procedure per il controllo di qualità.

Tabella 10. Impiego delle diverse classi di resistenzaStrutture di destinazione Classe di resistenza minimaPer strutture non armate o a bassa percentuale di

armatura (§ 4.1.11 N.T.)C8/10

Per strutture semplicemente armate C16/20Per strutture precompresse C28/35

Costruzioni di altri materialiI materiali non tradizionali o non trattati nelle Norme tecniche per le costruzioni potranno essere

utilizzati per la realizzazione di elementi strutturali o opere, previa autorizzazione del servizio tecnicocentrale su parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, autorizzazione che riguarderà l'utilizzo delmateriale nelle specifiche tipologie strutturali proposte sulla base di procedure definite dal serviziotecnico centrale.

Si intende qui riferirsi a materiali quali calcestruzzi di classe di resistenza superiore a C70/85,calcestruzzi fibrorinforzati, acciai da costruzione non previsti nel paragrafo 4.2 delle Norme tecniche perle costruzioni, leghe di alluminio, leghe di rame, travi tralicciate in acciaio conglobate nel getto dicalcestruzzo collaborante, materiali polimerici fibrorinforzati, pannelli con poliuretano o polistirolocollaborante, materiali murari non tradizionali, vetro strutturale, materiali diversi dall'acciaio con funzionedi armatura da cemento armato.

Art. 11MURATURE DI GETTO O CALCESTRUZZI

Il calcestruzzo da impiegarsi nelle fondazioni delle opere d'arte o in elevazione, o per qualsiasi altrolavoro, sarà composto nelle proporzioni indicate nel presente capitolato e che potranno essere meglioprecisate dalla Direzione dei Lavori.

Il calcestruzzo sarà messo in opera appena confezionato e disposto a strati orizzontali dell'altezza da 20 a30 cm, su tutta l'estensione della parte di opera che si esegue ad un tempo, ben battuto e costipato, permodo che non resti alcun vano nello spazio che deve contenerlo nella sua massa.

Quando il calcestruzzo sia da collocare in opera entro cavi molto incassati o a pozzo, dovrà essere calatonello scavo mediante secchi a ribaltamento.

Solo in caso di cavi molto larghi, la Direzione dei Lavori potrà consentire che il calcestruzzo venga gettatoliberamente, nel qual caso prima del conguagliamento e della battitura. per ogni strato di 30 cm di altezzadovrà essere ripreso dal fondo del cavo rimpastato per rendere uniforme la miscela dei componenti.

Quando il calcestruzzo sia gettato sott'acqua, si dovranno impiegare tramogge casse apribili, o quegli altrimezzi di immersione che la Direzione dei Lavori prescriverà, ed usare la diligenza necessaria ad impedireche, nel passare attraverso l'acqua, il calcestruzzo si dilavi e perda, sia pur minimamente, della sua energia.

Finito il getto e spianata con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere lasciato

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assodare per tutto il tempo che la Direzione dei Lavori riterrà necessario per reggere la pressione che ilcalcestruzzo dovrà sopportare.

Quando il calcestruzzo sarà impiegato in rivestimento di scarpate, si dovrà aver cura di coprirlo con unostrato di sabbia di almeno 10 cm e di bagnarlo con frequenza ed abbondanza per impedire il troppo rapidoprosciugamento.

E' vietato assolutamente l'impiego di calcestruzzi che non si potessero mettere in opera immediatamentedopo la loro preparazione; quelli che per qualsiasi motivo non avessero impiego immediato dopo la loropreparazione debbono senz'altro essere gettati a rifiuto.

Art. 12OPERE IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO E

CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO

Nell'esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso l'Appaltatore dovrà attenersistrettamente a tutte le norme vigenti per l'accettazione dei cementi e per l'esecuzione delle opere inconglomerato cementizio e a struttura metallica (D.M. 17 gennaio 2018 e D.P.R. 380/2001 e s.m.i.).

Nella formazione dei conglomerati di cemento si deve avere la massima cura affinché i componentiriescano intimamente mescolati, bene incorporati e ben distribuiti nella massa.

Gli impasti debbono essere preparati soltanto nella quantità necessaria per l'impiego immediato e cioèdebbono essere preparati di volta in volta e per quanto possibile in vicinanza del lavoro.

Per ogni impasto si devono misurare le quantità dei vari componenti, in modo da assicurare che leproporzioni siano nella misura prescritta, mescolando da prima a secco il cemento con la sabbia, poi questacon la ghiaia o il pietrisco ed in seguito aggiungere l'acqua con ripetute aspersioni, continuando così arimescolare l'impasto finché assuma l'aspetto di terra appena umida.

Costruito ove occorra il cassero per il getto, si comincia il versamento dello smalto cementizio che deveessere battuto fortemente a strati di piccola altezza finché l'acqua affiori in superficie. Il getto sarà eseguitoa strati di spessore non superiore a 15 cm.

Contro le pareti dei casseri, per la superficie in vista, si deve disporre della malta in modo da evitare perquanto sia possibile la formazione di vani e di ammanchi.

I casseri occorrenti per le opere di getto debbono essere sufficientemente robusti da resistere senzadeformarsi alla spinta laterale dei calcestruzzi durante la pigiatura.

Quando sia ritenuto necessario, i conglomerati potranno essere vibrati con adatti mezzi. I conglomeraticon cemento ad alta resistenza è opportuno che vengano vibrati.

La vibrazione deve essere fatta per strati di conglomerato dello spessore che verrà indicato dallaDirezione dei lavori e comunque non superiore a 15 cm ed ogni strato non dovrà essere vibrato oltre un'oradopo il sottostante.

I mezzi da usarsi per la vibrazione potranno essere interni (vibratori a lamiera o ad ago) ovvero esterni daapplicarsi alla superficie esterna del getto o alle casseforme.

I vibratori interni sono in genere più efficaci, si deve però evitare che essi provochino spostamenti nellearmature.

La vibrazione superficiale viene di regola applicata alle solette di piccolo e medio spessore (massimo 20cm).

Quando sia necessario vibrare la cassaforma è consigliabile fissare rigidamente il vibratore allacassaforma stessa che deve essere opportunamente rinforzata. Sono da consigliarsi vibratori a frequenzaelevata (da 4.000 a 12.000 cicli al minuto ed anche più).

I vibratori interni vengono immersi nel getto e ritirati lentamente in modo da evitare la formazione deivuoti; nei due percorsi si potrà avere una velocità media di 8-10 cm/sec; lo spessore del singolo stratodipende dalla potenza del vibratore e dalla dimensione dell'utensile.

Il raggio di azione viene rilevato sperimentalmente caso per caso e quindi i punti di attacco vengonodistanziati in modo che l'intera massa risulti lavorata in maniera omogenea (distanza media 50 cm).

Si dovrà mettere particolare cura per evitare la segregazione del conglomerato; per questo esso dovràessere asciutto con la consistenza di terra umida debolmente plastica.

La granulometria dovrà essere studiata anche in relazione alla vibrazione: con malta in eccesso si hasedimentazione degli inerti in strati di diversa pezzatura, con malta in difetto si ha precipitazione della maltae vuoti negli strati superiori.

La vibrazione non deve prolungarsi troppo, di regola viene sospesa quando appare in superficie un lievestrato di malta omogenea ricca di acqua.

Man mano che una parte del lavoro è finita, la superficie deve essere periodicamente innaffiata affinché lapresa avvenga in modo uniforme, e, quando occorra, anche coperta con sabbia o tela mantenuta umida per

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proteggere l'opera da variazioni troppo rapide di temperatura.Le riprese debbono essere, per quanto possibile, evitate.Quando siano veramente inevitabili, si deve umettare bene la superficie del conglomerato eseguito

precedentemente se questo è ancora fresco; dove la presa sia iniziata o fatta si deve raschiare la superficiestessa e prima di versare il nuovo conglomerato, applicare un sottile strato di malta di cemento e sabbianelle proporzioni che, a seconda della natura dell'opera, saranno di volta in volta giudicate necessarie dallaDirezione dei Lavori, in modo da assicurare un buon collegamento dell'impasto nuovo col vecchio. Si devefare anche la lavatura se la ripresa non è di fresca data.

In tutti i casi il conglomerato deve essere posto in opera per strati disposti normalmente agli sforzi daiquali la massa muraria di calcestruzzo è sollecitata.

Quando l'opera venga costruita per tratti o segmenti successivi, ciascuno di essi deve inoltre essereformato e disposto in guisa che le superfici di contatto siano normali alla direzione degli sforzi a cui la massamuraria, costituita dai tratti o segmenti stessi, è assoggettata.

Le pareti dei casseri di contenimento del conglomerato di getto possono essere tolte solo quando ilconglomerato abbia raggiunto un grado di maturazione sufficiente a garantire che la solidità dell'opera nonabbia per tale operazione a soffrirne neanche minimamente.

Per lavori da eseguirsi con smalt cementizio in presenza di acqua marina, si debbono usare tutte le curespeciali atte particolarmente ad impedire la penetrazione di acqua di mare nella massa cementizia.

Per il cemento armato da eseguirsi per opere lambite dalle acque marine ovvero da eseguirsi sul litoralemarino ovvero a breve distanza dal mare, l'armatura metallica dovrà essere posta in opera in modo daessere protetta da almeno uno spessore di 4 centimetri di calcestruzzo, e le superfici esterne delle strutturein cemento armato dovranno essere boiaccate.

Per il cemento armato precompresso si studieranno la scelta dei componenti e le migliori proporzionidell'impasto con accurati studi preventivi di lavori.

Per le opere in cemento armato precompresso devono essere sempre usati, nei calcestruzzi, cementi adalta resistenza con le prescritte caratteristiche degli inerti da controllarsi continuamente durante lacostruzione, impasti e dosaggi da effettuarsi con mezzi meccanici, acciai di particolari caratteristichemeccaniche, osservando scrupolosamente in tutto le norme di cui al D.M. 17 gennaio 2018 e al D.P.R.380/2001 e s.m.i.

Qualunque sia l'importanza delle opere da eseguire in cemento armato, all'Appaltatore spetta sempre lacompleta ed unica responsabilità della loro regolare ed esatta esecuzione in conformità del progettoappaltato e degli elaborati di esecutivi che gli saranno consegnati mediante ordini di servizio dalla Direzionedei lavori in corso di appalto e prima dell'inizio delle costruzioni.

L'Appaltatore dovrà avere a disposizione per la condotta effettiva dei lavori un ingegnere competente peri lavori in cemento armato, il quale risiederà sul posto per tutta la durata dei lavori medesimi. Spetta in ognicaso all'Appaltatore la completa ed unica responsabilità della regolare ed esatta esecuzione delle opere incemento armato.

Le prove di carico verranno eseguite a spese dell'Appaltatore e le modalità di esse saranno fissate dallaDirezione dei Lavori, tenendo presente che tutte le opere dovranno essere atte a sopportare i carichi fissatinelle norme sopra citate.

Le prove di carico non si potranno effettuare prima di 50 giorni dall'ultimazione del getto.

Art. 13ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEl LAVORI

Prima di dare inizio a lavori di sistemazione, varianti, allargamenti ed attraversamento di strade esistenti,l'Appaltatore è tenuto ad informarsi presso gli enti proprietari delle strade interessate dall'esecuzione delleopere (Compartimento dell'A.N.A.S., Province, Comuni, Consorzi) se eventualmente nelle zone nelle qualiricadono le opere stesse esistano cavi sotterranei (telefonici, telegrafici, elettrici) o condutture (acquedotti,oleodotti, metanodotti ecc.).

In caso affermativo l'Appaltatore dovrà comunicare agli enti proprietari di dette opere (Circolo CostruzioniTelegrafiche Telefoniche, Comuni, Province, Consorzi, Società ecc.) la data presumibile dell'esecuzione delleopere nelle zone interessate, chiedendo altresì tutti quei dati (ubicazione, profondità) necessari al fine dipotere eseguire i lavori evitando danni alle cennate opere.

Il maggiore onere al quale l'Appaltatore dovrà sottostare per l'esecuzione delle opere in dette condizioni siintende compreso e compensato coi prezzi di elenco.

Qualora nonostante le cautele usate si dovessero manifestare danni ai cavi od alle condotte, l'Impresadovrà provvedere a darne immediato avviso mediante telegramma sia agli enti proprietari delle strade, cheagli enti proprietari delle opere danneggiate ed alla Direzione dei Lavori.

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Nei confronti dei proprietari delle opere danneggiate l'unico responsabile rimane l'Appaltatore, rimanendodel tutto estranea la Stazione Appaltante da qualsiasi vertenza, sia essa civile che penale.

ln genere l'Appaltatore avrà facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darliperfettamente compiuti nel termine contrattuale purché, a giudizio della Direzione dei Lavori, non riescapregiudizievole alla buona riuscita delle opere ed agli interessi della Stazione Appaltante.

La Stazione Appaltante si riserva ad ogni modo il diritto di stabilire l'esecuzione di un determinato lavoroentro un congruo termine perentorio, senza che l'Appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta dispeciali compensi.

Appena costatata l'ultimazione dei lavori, la strada sarà aperta al pubblico transito. La StazioneAppaltante però si riserva la facoltà di aprire al transito i tratti parziali del tronco che venisseroprogressivamente ultimati a partire dall'origine o dalla fine del tronco, senza che ciò possa dar dirittoall'Appaltatore di avanzare pretese all'infuori della rivalsa, ai prezzi di elenco, dei ricarichi di massicciata odelle riprese di trattamento superficiale e delle altre pavimentazioni che si rendessero necessarie.

Art. 14ACCIAIO PER USI STRUTTURALI

L'acciaio, costituito da una lega ferro-carbonio, si distingue in funzione della percentuale di carboniopresente in peso; in particolare si suddividono in: acciai dolci (C=0,15%-0,25%), acciai semiduri, duri edurissimi (C>0,75%).Gli acciai per usi strutturali, denominati anche acciai da costruzione o acciai da carpenteria hanno untenore di carbonio indicativamente compreso tra 0,1% e 0,3%. Il carbonio infatti, pur elevando laresistenza, riduce sensibilmente la duttilità e la saldabilità del materiale; per tale motivo gli acciai dacostruzione devono essere caratterizzati da un basso tenore di carbonio.I componenti dell'acciaio, comprensivi del ferro e del carbonio, non dovranno comunque superare i valorilimite percentuali specificati nella normativa europea UNI EN 10025-5 (per i laminati).A tal proposito gli acciai vengono suddivisi in "legati" e "non legati", a seconda se l'acciaio consideratocontiene tenori della composizione chimica che rientrano o meno nei limiti della UNI EN 10020 per i singolielementi costituenti.Per la realizzazione di strutture metalliche e di strutture composte si dovranno in tutti i casi utilizzareacciai conformi alle norme armonizzate della serie UNI EN 10025 (per i laminati), UNI EN 10210 (per i tubisenza saldatura) e UNI EN 10219-1 (per i tubi saldati), e già recanti la Marcatura CE secondo norma UNI EN1090-1.Per le tipologie dei manufatti realizzati mediante giunzioni saldate, il costruttore dovrà essere certificatosecondo la norma UNI EN ISO 3834 (parte 2 e 4).Per l’accertamento delle caratteristiche meccaniche indicate nel seguito, il prelievo dei saggi, la posizione nelpezzo da cui essi devono essere prelevati, la preparazione delle provette e le modalità di prova devonorispondere alle prescrizioni delle norme UNI EN ISO 377, UNI EN ISO 6892-1 e UNI EN ISO 148-1.In sede di progettazione si possono assumere convenzionalmente i seguenti valori nominali delle proprietàdel materiale:� modulo elastico E = 210.000 N/mm2

� modulo di elasticità trasversale G = E / [2 (1 + ν)] N/mm2

� coefficiente di Poisson ν = 0,3� coefficiente di espansione termica lineare α = 12 x 10-6 per °C-1(per temperature fino a 100 °C)� densità ρ = 7850 kg/m3

Art. 15COMPONENTI PREFABBRICATI IN C.A. E C.A.P.

GeneralitàA tutti gli elementi prefabbricati dotati di marcatura CE si applica quanto riportato nella lettera A oppure Cdel punto 11.1. del D.M. 14 gennaio 2008. In tali casi, inoltre, si considerano assolti i requisiti proceduralidi cui al deposito ai sensi dell'art. 9 della legge 05 novembre 1971, n. 1086 e alla certificazione di idoneità dicui agli artt. 1 e 7 della legge 2 febbraio 1974, n. 64. Resta comunque l'obbligo del deposito del progettopresso il competente ufficio regionale.

Lastre tralicciate prefabbricate tipo predallesLe lastre tralicciate prefabbricate predalles realizzate in cemento armato vibrato da ponte tipo SOPRECAcollocate in opera in orizzontale, avranno resistenza non inferiore a 30 N/mm2, con finitura inferiore del tipo

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liscio da getto contro cassero metallico e armatura costituita da maglia di rete elettrosaldata, traliccibaustrada, oltre all'armatura collaborante inserita nella soletta come indicato nei disegni esecutivi per lucisino a cm 250 e spessore della soletta da sostenere di cm 25, con appoggio minimo sulle travi di cm 7 perlato.Sono compresi e compensati nel prezzo il trasporto e la posa in opera delle lastre, tutti i tagli e sfridi peradattare le lastre alle predalles e alle travi, l'autogru per la posa delle lastre e il cestello per le maestranze.Sono realizzati in conformità alla UNI EN 15050 in stabilimento con sistema di Controllo di Produzione inFabbrica e i materiali per la finitura devono possedere le caratteristiche prescritte dalle norme vigenti, conparticolare riferimento al DM 14/01/2008.Caratteristiche: Classe di resistenza del calcestruzzo C30/37 N/mmq Ferro B450 C ad aderenza migliorata.

Il solaio é costituito da lastre in c.a. irrigidite da tralicci elettrosaldati.Le lastre sono realizzate con calcestruzzo, di ottima qualità, vibrato ad alta frequenza su casseri

metallici.La superficie inferiore si presenta perciò particolarmente liscia e uniforme, adatta per essere utilizzata

direttamente a vista, oppure tinteggiata.L’armatura integrativa, dimensionata da calcoli personalizzati per ogni intervento, viene annegata nellasoletta di calcestruzzo gettata in opera in una seconda fase.

Solaio prefabbricato a struttura mista confezionato con conglomerato cementizio vibrato a prestazionegarantita secondo le UNI EN-206 e UNI 11104 in conformità al D.M. 14/01/2008, di altezza complessivanon inferiore a cm 5 di soletta inferiore, atto a sopportare carichi permanenti e accidentali di tipostradale oltre il peso proprio. Realizzato con moduli standard di larghezza cm 120 o 250 così composti:soletta inferiore, avente spessore cm 7 in c.a.v. e intradosso piano e liscio, armata con traliccielettrosaldati, armatura longitudinale e ripartizione trasversale in acciaio B450C controllato instabilimento;

Compresa e compensata nel prezzo l’armatura di confezione inserita nella soletta inferiore, acopertura dei momenti positivi, i monconi in acciaio B450C controllato, posizionati a taglio e a coperturadei momenti negativi e l’armatura di ripartizione nella soletta superiore.

Compreso inoltre l'onere della puntellatura provvisoria, la posa in opera, le casseforme e le armaturedi sostegno di qualunque tipo, natura, forma e specie.

Compreso l'onere delle prove statiche e verifiche previste dalle vigenti norme in materia e quant'altrooccorra per dare l'opera finita a perfetta regola d'arte.

Muro di sostegno a "T"Muro di sostegno composto da pannelli in conglomerato cementizio armato vibrato avente resistenza noninferiore a 30 N/mm2 irrigiditi nella parte interna da una costola estendente perl'intera altezza e da unaplatea in conglomerato cementizio armata e gettata in opera.Il muro SOPRECA verrà realizzato con componenti prefabbricati prodotti in conformità alla UNI EN15258:2008 in stabilimento con sistema di Controllo di Produzione in Fabbrica e i materiali per la finitura concaratteristiche prescritte dalle norme vigenti, con particolare riferimento al DM 14/01/2008.Sono compresi e compensati nel prezzo il trasporto e la posa in opera dei pannelli, l'autogru per la posa e ilcestello per le maestranze, il rivestimento del paramento a vista del pannello in scorza in pietra di trani dispessore variabile di 2/4 cm colorazione giallo paglierino disposta a mosaico, opera incerta.Sono esclusi gli scavi e eventuale trasporto di materiale di risulta a discarica.

VeletteVelette per rivestimento struttura stradale del tipo SOPRECA costuite da pannelli in conglomerato cementizioarmato vibrato avente resistenza non inferiore a 30 N/mmq, con finitura esterna del tipo liscio da getto concontrocassero metallico e armatura costituita da tralicci.In pannelli di dimensione 1,20 x 0,85 m con spessore non inferiore a 5 cm.Le velette sono componenti prefabbricati prodotti in stabilimento con sistema di Controllo di Produzione infabbrica e i materiali della finitura devono possedere le caratteristiche prescritte dalle norme vigenti, inparticolare riferimento al DM 14/01/2008.Sono compresi nel prezzo a metro quadro il trasporto e la posa in opera dei pannelli, tutti i tagli e gli sfridiper adattare le lastre al profilo stradale, e l'autogru per la posa in opera.

Art. 16DRENAGGIO

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Classificazione, Definizioni e Normative

Classificazione

- microdreni- trincee drenanti- pozzi drenanti.

Definizioni

Microdreni

I microdreni sono costituiti da fori appositamente realizzati nel terreno mediante sonde di perforazione edattrezzi con tubi parzialmente o totalmente filtranti.

I microdreni possono avere lunghezza variabile ed essere inclinati fino alla quasi orizzontalità, a secondadello scopo per cui il progetto ne prevede la installazione.

Trincee drenanti

Le trincee drenanti consistono in scavi di sezione prestabilita, riempiti con materiale arido permeabile, digranulometria selezionata. Le trincee sono di norma eseguite lungo le linee di massima pendenza dellescarpate da proteggere. La loro profondità può variare da 4÷5 m a 10÷15 m, per cui le attrezzature discavo dovranno essere prescelte in base alle esigenze progettuali e alle loro effettive capacità operative.

Il fondo dello scavo dovrà essere adeguatamente impermeabilizzato, mediante posa di canalette inelementi prefabbricati in c.a. oppure impregnando con bitume il corrispondente tratto dei geotessiliimpiegati per rivestire le pareti dello scavo.

Pozzi drenanti

I pozzi drenanti sono utilizzati negli interventi di consolidamento di scarpate instabili, allo scopo diintercettare le acque di falda sino a grande profondità.

L'intervento consiste nella realizzazione di batterie di pozzi di diametro generalmente compreso fra 1.2 e 2m, a interassi variabili fra 6 e 10 m circa, filtranti su tutto il mantello, reciprocamente collegati sul fondocon uno o più collettori di raccolta e scarico.

Le acque di drenaggio vengono smaltite per gravità, realizzando i collettori di fondo con una pendenza ingenere non inferiore al 2%.

Normative di RiferimentoI lavori saranno eseguiti in accordo, ma non limitatamente, alle seguenti leggi e normative.- Decreto Ministeriale 09/01/1996: Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle

strutture in conglomerato cementizio armato normale e precompresso.

- Decreto Ministeriale 11/03/1988: Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, lastabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione,l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione.

- Raccomandazioni A.I.C.A.P. "Ancoraggi nei terreni e nelle rocce", edizione 1993.

- Altre norme UNI-CNR, ASTM, DIN che saranno richiamate ove pertinenti.

Microdreni

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GeneralitàI dreni hanno la funzione di captare venute localizzate di acqua o di limitare al valore richiesto il regimedelle pressioni interstiziali.Le caratteristiche dei dreni per quanto concerne tipo, interasse, lunghezza, diametro e disposizionesaranno definite dal progetto; l’Impresa dovrà realizzare i dreni con le prescritte caratteristiche,sottoponendo preventivamente alla DL eventuali proposte di variazione rispetto alle caratteristichetipologiche prefissate, che dovranno comunque essere tali da garantire le medesime capacità efunzionalità.

Caratteristiche dei tubi filtrantiIl tubo filtrante avrà caratteristiche (diametro, lunghezza, e apertura della fessurazione) conforme alprogetto.Il materiale costituente dovrà essere plastico non alterabile, con spessore e resistenza tale da garantire lacorretta posa in opera nelle specifiche condizioni del sito e di ciascuna operazione. Qualora nondiversamente prescritto, lo spessore sarà di almeno 2.5 mm, l'apertura della finestratura di 0.2 mm, ildiametro esterno del tubo di almeno 40 mm.Il tratto cieco avrà diametro interno uguale a quello del tratto finestrato. La parte terminale dei tubi diciascun dreno, per una lunghezza di almeno 5 m, sarà sufficientemente resistente da non subire danni odeformazioni consistenti, una volta in opera, in conseguenza del congelamento dell'acqua in essacontenuta.La perforazione dovrà essere condotta con modalità approvate, comunque con un solo diametro per tuttoil foro, con eventuali maggiorazioni di tale diametro in corrispondenza del tratto equipaggiato contubazione cieca, qualora ritenuto utile o necessario per il raggiungimento della profondità richiesta.La perforazione sarà sempre accompagnata da rivestimento provvisorio, senza impiego di fluidi diversi daacqua eventualmente additivata con polimeri biodegradabili in 20÷40 ore.E' ammesso uno scostamento massimo dell'asse teorico non superiore al 3%.Al termine della perforazione il foro sarà energicamente lavato con acqua pulita.Si eviterà, se non altrimenti approvato, di perforare contemporaneamente dreni con interasse inferiore a10 m.Il dreno sarà inserito nell'interno del rivestimento provvisorio, che sarà solo successivamente estratto. Labocca del tubo dovrà sporgere di 4-6 cm dal paramento di boccaforo e verrà protetta da staffe di acciaiosporgenti.Nel caso di dreni con tratto cieco maggiore di 10 m in lunghezza, il tubo dovrà essere dotato di accessoriatti a separare il tratto filtrante da quello cieco mediante cementazione dell'intercapedine tra tubo e forolungo il tratto cieco.A questo scopo dovranno essere predisposti:

2 valvole a manicotto distanti 100 e 150 cm dal punto di giunzione tra tratto filtrante e cieco;�un sacco otturatore in tela juta o simili, avente 40 cm di diametro e lunghezza di circa 200 cm, legato�alle estremità e disposto a copertura delle valvole, nel tratto di tubo cieco più profondo;alcune valvole a manicotto lungo la parte cieca del tubo non occupato dal sacco otturatore.�

La cementazione si eseguirà ponendo in opera una miscela cementizia, mediante un condotto di iniezionemunito di doppio otturatore, subito dopo l'estrazione del rivestimento provvisorio.La sequenza operativa sarà la seguente:

posizionamento del sacco otturatore in corrispondenza della valvola inferiore;2.iniezione di un volume di miscela corrispondente al volume del sacco otturatore completamente3.espanso, con una pressione di iniezione alla quota della valvola compresa tra 0.2 sH ed un prudenzialemargine rispetto alla pressione che procura la lacerazione e la sfilatura del tubolare dalle sue legaturealle estremità (sH equivale alla differenza di quota tra valvola inferiore e bocca foro);spostamento del doppio otturatore sulla valvola appena sopra il sacco otturatore iniettato e4.riempimento con miscela in pressione fino al suo rifluimento a bocca foro.

Ove previsto dal progetto il tratto filtrante sarà rivestito con un foglio di geotessile, le cui caratteristichesaranno di volta in volta specificate, e comunque non inferiori a quanto prescritto nella tabella seguente:

CARATTERISTICHE MINIME E LIMITI DI ACCETTABILITA'DEI GEOTESSILI PER DRENAGGI

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spessore 2.5 mm

peso 300 g/m2

resistenza a trazione (UNI 8639) 350 N/5 cm

allungamento (UNI 8639) 70%

trazione trasversale (UNI 8639) 500 N/5 cm

allungamento trasversale (UNI 8639) 30%

permeabilità 5 × 10-3cm/sec

Terminate le operazioni di installazione ed eventuale cementazione dei tubi, il dreno dovrà essere lavatocon acqua mediante una lancia con tratto terminale metallico dotato di ugelli per la fuoriuscita radiale delliquido; la lancia scorrerà entro il tubo grazie a dei pattini opportunamente disposti e tali da prevenireogni danneggiamento del dreno.Il lavaggio sarà eseguito a partire da fondo dreno, risalendo a giorno in forma graduale e progressivadopo aver osservato la fuoriuscita di acqua limpida da bocca foro. Il lavaggio sarà se necessario ripetutofino alla sicura creazione di un filtro rovescio naturale nel terreno circostante il dreno, in modo tale daassicurare che nelle fasi di esercizio il drenaggio delle acque non sia accompagnato da indesideratifenomeni di trasporto solido.A installazione e lavaggio avvenuti, ogni dreno sarà mantenuto tale da permettere l'accesso alla bocca perperiodiche ispezioni e misure della portata emunta.

Trincee DrenantiPer trincee di modesta profondità (6 7 m) è possibile utilizzare degli escavatori a braccio rovescio, conbenna a cucchiaio. In tal caso lo scavo procederà con continuità, e le operazioni di posa dei geotessili e diriempimento saranno effettuate a seguire.Per l'esecuzione di trincee drenanti profonde saranno utilizzate le attrezzature e le tecniche di scavo deidiaframmi.Lo scavo della trincea dovrà essere necessariamente eseguito a secco, provvedendo al suo immediatoriempimento con il materiale drenante. Nei casi in cui la coesione del terreno non sia tale da garantire lastabilità dello scavo, potranno essere utilizzati fanghi biodegradabili. In alternativa si realizzerannoschermi costituiti da pozzi drenanti.

Le pareti dello scavo saranno di norma rivestite con un foglio di geotessile le cui caratteristiche sarannostabilite dal progettista, in relazione alla granulometria del terreno naturale e del materiale diriempimento.Di norma il geotessile deve essere prodotto utilizzando poliestere insensibile ai raggi ultravioletti, allaaggressione salina e non putrescibile. Il processo meccanico di produzione deve prevedere la legatura deifilamenti (agugliatura), senza aggiunta di leganti.In ogni caso il geotessile dovrà avere caratteristiche non inferiori a quanto riportato nella tabellaprecedente e rispondere alle prescrizioni riportate nella Sez. Movimenti di Terra del presente Capitolato.I vari fogli di geotessile dovranno essere cuciti tra loro per formare il rivestimento del drenaggio; qualorala cucitura non venga effettuata, la sovrapposizione dei fogli dovrà essere di almeno cm 50.

La parte inferiore del geotessile, a contatto con il fondo della trincea e per un'altezza di almeno cm 30 suifianchi, dovrà essere impregnata con bitume a caldo, o reso fluido con opportuni solventi che non abbianoeffetto sul geotessile. Tale impregnazione potrà essere fatta prima della messa in opera nel cavo del"geotessile" stesso o, per trincee poco profonde, anche dopo la sua sistemazione in opera. Si dovràprevedere la fuoriuscita di una quantità di geotessile sufficiente ad una doppia sovrapposizione dellostesso sulla sommità del drenaggio (2 volte la larghezza della trincea).

Sul fondo dello scavo si disporrà un tubo drenante, corrugato e formato in PVC del diametro non inferiorea 80 mm, per la raccolta delle acque drenate.Il cavo rivestito sarà quindi immediatamente riempito con materiale drenante, curando in particolare che ilgeotessile aderisca alle pareti dello scavo.Si utilizzerà materiale lapideo pulito e vagliato, tondo o di frantumazione, con pezzatura massima noneccedente i 70 mm e trattenuto al crivello 10 mm UNI.Il riempimento verrà arrestato a circa 50 cm dal piano campagna. Quindi saranno risvoltati i fogli di

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geotessile e si ritomberà il tutto con argilla compattata.

Pozzi Drenanti

AttrezzaturePer la realizzazione di schermi di pozzi drenanti saranno utilizzate le attrezzature per l'esecuzione di palitrivellati con impiego di colonne di rivestimento provvisorio. E' tassativamente esclusa la possibilità diimpiego di fanghi bentonitici. Possibilmente la perforazione dovrà essere effettuata “a secco”; l'impiegodi acqua o di fanghi biodegradabili potrà essere autorizzato, in determinate circostanze, dalla DL.Per la realizzazione dei collettori di fondo saranno utilizzate sonde a rotazione e/o rotopercussione amanovra corta, le cui dimensioni dovranno essere compatibili con il diametro dei pozzi. Le sondepotranno essere a funzionamento automatico, telecomandato o manuale.Il diametro della perforazione non dovrà essere inferiore a 120 mm.I collettori dovranno essere realizzati introducendo un tubo in PVC ondulato o gracato, ad elevatoallungamento e flessibilità, avente diametro minimo di 75-85 mm, ed in grado di resistere alle pressioniinterne ed esterne.Alle sonde dovranno essere asservite attrezzature di servizio integrate, costituite da una gru, motore ecentralina idraulica, pompe sommerse per lo svuotamento provvisorio dei pozzi, etc.La perforazione della condotta di fondo dovrà essere eseguita in conformità a tutte le prescrizioni inmateria di igiene e sicurezza sul lavoro.Prima dell'inizio dei lavori l’Impresa dovrà trasmettere alla Direzione Lavori una planimetria con indicatitutti i pozzi drenanti, numerati progressivamente, specificando i previsti allestimenti finali (pozzidrenanti, pozzi ispezionabili, etc.) e la sequenza di esecuzione.Di norma i lavori dovranno iniziare dal pozzo posto più a valle, in modo da consentire il funzionamentodell'impianto sin dalle prime fasi di lavoro.In generale la pendenza media della condotta di fondo non dovrà essere inferiore al 2%.Tale condotta può essere realizzata anche a gradini.

Esecuzione dei collegamenti tra i pozziPrima di effettuare i collegamenti dovranno essere controllati tutti i parametri geometrici delleperforazioni verticali ed orizzontali, allo scopo di assicurare la necessaria precisione plano-altimetrica delcollegamento. L’Impresa trasmettere alla Direzione Lavori le modalità di controllo della geometria delleperforazioni.Detta tubazione deve essere continua ed attraversare il pozzo immersa nel materiale drenante. Inquesto tratto il tubo dovrà essere forato e rivestito di geotessile per la captazione dell’acqua drenata.

L'intercapedine tra tubazione e perforazione sarà adeguatamente impermeabilizzata utilizzando unamiscela cementizia plastica.

Allestimento definitivo dei pozzi

Sono possibili i seguenti allestimenti:- pozzi drenanti a tutta sezione;- pozzi drenanti ispezionabili;- pozzi drenanti con rivestimento strutturale.

Pozzi drenanti a tutta sezioneImpermeabilizzato il fondo del pozzo sino a 20 cm sopra la quota prevista per la condotta di fondo, sieseguirà il riempimento con materiale arido pulito provvedendo contemporaneamente all'estrazione delrivestimento provvisorio. Si utilizzerà di norma un fuso granulometrico compreso fra 2÷25 mm circa, conpassante al vaglio 200 ASTM non superiore al 5%; il materiale dovrà essere lavato ed esente damateriali organici coesivi.Per favorire il corretto assestamento della ghiaia potrà essere opportuno facilitarne la discesa medianteil deflusso di una piccola portata di acqua.Completato il riempimento, si provvederà alla realizzazione di un tappo superiore diimpermeabilizzazione, separato dal materiale drenante per mezzo di una membrana geotessile o in PVC.

Pozzi ispezionabiliSi tratta di pozzi aventi rivestimento definitivo 1.5 m, in modo da realizzare una intercapedine di

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spessore 15 cm.In presenza di tubo forma, questo sarà estratto contemporaneamente alla immissione del materialedrenante, curando che rimanga sempre immerso nello stesso per impedirne la contaminazione; si dovrà,anche in questo caso, procedere alla impermeabilizzazione del fondo del pozzo sino a 20 cm sopra laquota prevista per la condotta di fondo. La presenza del rivestimento definitivo consente in ognimomento di accedere alla tubazione di collegamento per verificare il normale funzionamento edeseguire, se necessario, eventuali manutenzioni.Il mantello drenante di questi pozzi sarà ottenuto tramite il riempimento di questa corona anulareesterna con il materiale granulare arido 2÷25 mm.Eseguita l'impermeabilizzazione del fondo (esterno ed interno) si procederà al versamento del materialedrenante mediante opportuni convogliatori.Eseguito anche il tappo superiore, si provvederà ad installare all'interno del rivestimento definitivo unascala metallica munita di gabbia di protezione.Infine verrà posto in opera il chiusino di testa, in cemento armato prefabbricato, munito di botola inghisa.

Pozzi drenanti con rivestimento strutturaleSi tratta di pozzi aventi diametro minimo f 2 m, il cui mantello drenante, di spessore medio s = 10 cm, ècoassiale ed esterno ad un rivestimento in conglomerato cementizio armato di 30 cm di spessore.Si dovrà, anche in questo caso, procedere alla impermeabilizzazione del fondo del pozzo sino a 20 cmsopra la quota prevista per la condotta di fondoEsecutivamente il pozzo sarà realizzato inserendo entro la perforazione f 2 m due rivestimenti ondulati f1.2 e f 1.8 m, coassiali, al cui interno verrà quindi posizionata l'armatura. I due rivestimenti, il cuispessore (³ 2.7 mm) è comunque da dimensionare in base alla profondità del getto di cls, fungono dacassero "a perdere". Se realizzati in acciaio zincato essi possono essere considerati, sotto certecondizioni, collaboranti permanentemente.Posizionati i lamierini e l'armatura si eseguirà il riempimento dell'intercapedine esterna con materialedrenante e quindi il getto di cls, previo adeguato puntellamento interno. Le acque di drenaggio vengonoraccolte all'interno del pozzo tramite 2÷3 perforazioni radiali del rivestimento in c.a.L'allestimento del pozzo sarà infine completato in maniera analoga a quanto previsto per i pozziispezionabili (scala, chiusino, botola, etc.).Ove previsto dal progetto si installeranno dall'interno dei pozzi delle raggiere di tubi microfessurati inPVC. L'importanza di questi micro-dreni è dovuta alla possibilità che offrono di incrementare lacaptazione delle acque in terreni poco permeabili, o al contatto tra coltre e substrato.L’allontanamento definitivo delle acque sarà ottenuto mediante il loro recapito dai pozzi terminali ad unsistema di canalette superficiali, da disporre lungo opportune direttrici.

Art. 17CARREGGIATA

Per le terminologie e definizioni relative alle pavimentazioni e ai materiali stradali si fa riferimento allenorme tecniche del C.N.R. – B.U. n. 169 del 1994. Le parti del corpo stradale sono così suddivise:

- sottofondo (terreno naturale in sito o sull’ultimo strato del rilevato);- sovrastruttura, così composta:

1) strato di fondazione;2) strato di base;3) strato di collegamento (ovvero binder);4) strato di usura (o tappetino).

In linea generale, salvo diversa disposizione della Direzione dei Lavori, la sagoma stradale per tratti inrettifilo sarà costituita da due falde inclinate in senso opposto aventi pendenza trasversale del 1,5÷2,0%,raccordate in asse da un arco di cerchio avente tangente di m 0,50. Alle banchine sarà invece assegnata lapendenza trasversale del 2,0÷5,0%.

Le curve saranno convenientemente rialzate sul lato esterno con pendenza che la Direzione dei Lavoristabilirà in relazione al raggio della curva e con gli opportuni tronchi di transizione per il raccordo dellasagoma in curva con quella dei rettifili o altre curve precedenti e seguenti.

Il tipo e lo spessore dei vari strati, costituenti la sovrastruttura, saranno quelli stabiliti, per ciascun tratto,dalla Direzione dei Lavori, in base ai risultati delle indagini geotecniche e di laboratorio.

L’Impresa indicherà alla Direzione dei Lavori i materiali, le terre e la loro provenienza, e le granulometrieche intende impiegare strato per strato, in conformità degli articoli che seguono.

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La Direzione dei Lavori ordinerà prove su detti materiali, o su altri di sua scelta, presso Laboratori ufficialidi fiducia della Stazione Appaltante. Per il controllo delle caratteristiche tali prove verranno, di norma,ripetute sistematicamente, durante l’esecuzione dei lavori, nei laboratori di cantiere o presso gli stessiLaboratori ufficiali.

L'approvazione della Direzione dei Lavori circa i materiali, le attrezzature, i metodi di lavorazione, nonsolleverà l’Impresa dalla responsabilità circa la buona riuscita del lavoro.

L’Impresa avrà cura di garantire la costanza nella massa, nel tempo, delle caratteristiche delle miscele,degli impasti e della sovrastruttura resa in opera.

Salvo che non sia diversamente disposto dagli articoli che seguono, la superficie finita dellapavimentazione non dovrà scostarsi dalla sagoma di progetto di oltre 3 mm, controllata a mezzo di un regololungo m 4,00 disposto secondo due direzioni ortogonali.

La pavimentazione stradale sui ponti deve sottrarre alla usura ed alla diretta azione del trafficol’estradosso del ponte e gli strati di impermeabilizzazione su di esso disposti. Allo scopo di evitare frequentirifacimenti, particolarmente onerosi sul ponte, tutta la pavimentazione, compresi i giunti e le altre opereaccessorie, deve essere eseguita con materiali della migliore qualità e con la massima cura esecutiva.

Controllo dei requisiti di accettazioneL’Appaltatore ha l'obbligo di fare eseguire prove sperimentali sui campioni di aggregato e di legante per la

relativa accettazione.L’Appaltatore è poi tenuto a presentare, con congruo anticipo rispetto all'inizio dei lavori e per ogni

cantiere di produzione, la composizione delle miscele che intende adottare; ogni composizione propostadovrà essere corredata da una completa documentazione degli studi effettuati in laboratorio, attraverso iquali l’Appaltatore ha ricavato la ricetta ottimale.

La Direzione dei Lavori si riserva di approvare i risultati prodotti o di fare eseguire nuove ricerche.L’approvazione non ridurrà comunque la responsabilità dell'Appaltatore, relativa al raggiungimento deirequisiti finali dei conglomerati in opera.

Dopo che la Direzione dei Lavori ha accettato la composizione proposta, l’Appaltatore dovrà ad essaattenersi rigorosamente comprovandone l'osservanza con controlli giornalieri. Non saranno ammessevariazioni del contenuto di aggregato grosso superiore a ± 5% e di sabbia superiore ± 3% sulla percentualecorrispondente alla curva granulometrica prescelta, e di ± 1,5% sulla percentuale di additivo.

Per la quantità di bitume non sarà tollerato uno scostamento dalla percentuale stabilita di ± 0,3%.Tali valori dovranno essere verificati con le prove sul conglomerato bituminoso prelevato all’impianto

come pure dall’esame delle carote prelevate in sito.In corso d'opera ed in ogni fase delle lavorazioni la Direzione dei Lavori effettuerà, a sua discrezione,

tutte le verifiche, prove e controlli atti ad accertare la rispondenza qualitativa e quantitativa dei lavori alleprescrizioni contrattuali.

Art. 18PREPARAZIONE DEL SOTTOFONDO

Il terreno interessato dalla costruzione del corpo stradale che dovrà sopportare direttamente o lasovrastruttura o i rilevati, verrà preparato asportando il terreno vegetale per tutta la superficie e per laprofondità fissata dal progetto o stabilita dalla Direzione dei Lavori.

I piani di posa dovranno anche essere liberati da qualsiasi materiale di altra natura vegetale, quali radici,cespugli, alberi.

Per l'accertamento del raggiungimento delle caratteristiche particolari dei sottofondi qui appressostabilite, agli effetti soprattutto del grado di costipamento e dell'umidità in posto, l'Appaltatore,indipendentemente dai controlli che verranno eseguiti dalla Direzione dei Lavori, dovrà provvedere a tutte leprove e determinazioni necessarie.

A tale scopo dovrà quindi, a sue cure e spese, installare in cantiere un laboratorio con le occorrentiattrezzature.

Le determinazioni necessarie per la caratterizzazione dei terreni, ai fini della loro possibilità d'impiego edelle relative modalità, verranno preventivamente fatte eseguire dalla Direzione dei Lavori presso unlaboratorio pubblico, cioè uno dei seguenti laboratori: quelli delle Università, delle Ferrovie dello Stato opresso il laboratorio dell'A.N.A.S.

Rimosso il terreno costituente lo strato vegetale, estirpate le radici fino ad un metro di profondità sotto ilpiano di posa e riempite le buche così costituite si procederà, in ogni caso, ai seguenti controlli:

a) determinazione del peso specifico apparente del secco del terreno in sito e di quello massimodeterminato in laboratorio;

b) determinazione dell'umidità in sito in caso di presenza di terre sabbiose, ghiaiose o limose;

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c) determinazione dell'altezza massima delle acque sotterranee nel caso di terre limose.

Art. 19STRATI DI COLLEGAMENTO (BINDER) E DI USURA

DescrizioneLa parte superiore della sovrastruttura stradale sarà, in generale, costituita da un doppio strato di

conglomerato bituminoso steso a caldo, e precisamente: da uno strato inferiore di collegamento (binder) eda uno strato superiore di usura, secondo quanto stabilito dalla Direzione dei Lavori.

Il conglomerato per ambedue gli strati sarà costituito da una miscela di pietrischetti, graniglie, sabbie edadditivi, secondo CNR, fascicolo IV/1953, mescolati con bitume a caldo, e verrà steso in opera mediantemacchina vibrofinitrice e compattato con rulli gommati e metallici lisci.

I conglomerati durante la loro stesa non devono presentare nella loro miscela alcun tipo di elementilitoidi, anche isolati, di caratteristiche fragili o non conformi alle presenti prescrizioni del presente capitolato,in caso contrario a sua discrezione la Direzione del Lavori accetterà il materiale o provvederà ad ordinareall’Appaltatore il rifacimento degli strati non ritenuti idonei.

Materiali inertiPer il prelevamento dei campioni destinati alle prove di controllo dei requisiti di accettazione così come

per le modalità di esecuzione delle prove stesse, valgono le prescrizioni contenute nel fascicolo IV delleNorme C.N.R. 1953, con l'avvertenza che la prova per la determinazione della perdita in peso sarà fatta con ilmetodo Los Angeles secondo le norme del B.U. C.N.R. n° 34 (28.03.1973) anziché con il metodo Deval.

L'aggregato grosso (pietrischetti e graniglie) dovrà essere ottenuto per frantumazione ed essere ottenutoda elementi sani, duri, durevoli, approssimativamente poliedrici, con spigoli vivi a superficie ruvida, puliti edesenti da polvere o da materiali estranei.

L'aggregato grosso sarà costituito da pietrischetti e graniglie che potranno anche essere di provenienza onatura pertografica diversa, purché alle prove appresso elencate, eseguite su campioni rispondenti allamiscela che si intende formare, risponda ai seguenti requisiti.

Per strati di collegamento- perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature secondo le Norme ASTM C 131 -

AASHO T 96, inferiore al 25%;- indice dei vuoti delle singole pezzature, secondo CNR, fascicolo IV/1953, inferiore a 0.80;- coefficiente di imbibizione, secondo CNR, fascicolo IV/1953, inferiore a 0.015;- materiale non idrofilo, secondo CNR, fascicolo IV/1953.Nel caso che si preveda di assoggettare al traffico lo strato di collegamento in periodi umidi o invernali, la

perdita in peso per scuotimento sarà limitata allo 0.5%.Per strati di usura- perdita in peso alla prova Los Angeles eseguito sulle singole pezzature secondo le norme ASTM C 131 -

AASHO T 96, inferiore od uguale al 20%;- almeno un 30% in peso del materiale dell'intera miscela deve provenire da frantumazione di rocce che

presentino un coefficiente di frantumazione minore di 100 e resistenza compressione, secondo tutte legiaciture, non inferiore a 140 N/mm2, nonché resistenza all'usura minima di 0.6;

- indice dei vuoti delle singole pezzature, secondo CNR, fascicolo IV/1953, inferiore a 0.85;- coefficiente di imbibizione, secondo CNR, fascicolo IV/1953 inferiore a 0.015;- materiale non idrofilo, secondo CNR, fascicolo IV/1953, con limitazione per la perdita in peso allo 0.5%.In ogni caso i pietrischi e le graniglie dovranno essere costituiti da elementi sani, duri, durevoli,

approssimativamente poliedrici, con spigoli vivi, a superficie ruvida, puliti ed esenti da polvere e da materialiestranei.

L'aggregato fino sarà costituito in ogni caso da sabbia naturale o di frantumazione che dovranno inparticolare soddisfare ai seguenti requisiti:

- equivalente in sabbia determinato con la prova AASHO T 176 non inferiore al 55%;- materiale non idrofilo, secondo CNR, fascicolo IV/1953 con le limitazioni indicate per l'aggregato grosso.

Nel caso non fosse possibile reperire il materiale della pezzatura 2- 5 mm necessario per la prova, la stessadovrà essere eseguita secondo le modalità della prova Riedel-Weber con concentrazione non inferiore a 6.

Gli additivi minerali (fillers) saranno costituiti da polvere di rocce preferibilmente calcaree o da cemento,calce idrata, calce idraulica, polvere di asfalto e dovranno risultare alla setacciatura per via seccainteramente passanti al setaccio n. 30 ASTM e per almeno il 65% al setaccio n° 200 ASTM.

Per lo strato di usura, richiesta della Direzione dei Lavori il filler potrà essere costituito da polvere diroccia asfaltica contenente il 6-8% di bitume ed alta percentuale di asfalteni con penetrazione Dow a 25° Cinferiore a 150 dmm.

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Per fillers diversi da quelli sopra indicati è richiesta la preventiva approvazione della Direzione dei Lavoriin base a prove e ricerche di laboratorio.

LeganteIl bitume per gli strati di collegamento e di usura dovrà essere preferibilmente di penetrazione 60-70

salvo diverso avviso della Direzione dei Lavori in relazione alle condizioni locali e stagionali e dovràrispondere agli stessi requisiti indicati per il conglomerato bituminoso di base.

Miscele1) Strato di collegamento (BINDER).La miscela degli aggregati da adottarsi per lo strato di collegamento dovrà avere una composizione

granulometrica contenuta nel seguente fuso:

Serie crivelli e setacci UNI Miscela passante:% totale in peso

Crivello 25 100

Crivello 15 65 - 100

Crivello 10 50 - 80

Crivello 5 30 - 60

Crivello 2 20 - 45

Crivello 0.4 7 - 25

Crivello 0.18 5 - 15

Crivello 0.075 4 - 8

Il tenore di bitume dovrà essere compreso tra il 4.5% e il 5.5% riferito al peso totale degli aggregati.Esso dovrà comunque essere il minimo che consenta il raggiungimento dei valori di stabilità Marshall e

compattezza di seguito riportati (UNI EN 12697-34).Il conglomerato bituminoso dovrà avere i seguenti requisiti:- il valore della stabilità Marshall eseguita a 60°C su provini costipati con 75 colpi di maglio per faccia,

dovrà non risultare inferiore a 900 kg. (950 kg. per conglomerati Confezionati con bitume mod.);inoltre il valore della rigidezza Marshall cioè il rapporto tra la stabilità misurata in kg. e lo scorrimentomisurato in mm., dovrà essere superiore a 300;

- gli stessi provini per i quali viene determinata la stabilità Marshall dovranno presentare unapercentuale di vuoti residui compresi fra il 3% ed il 7%.

La prova Marshall eseguita su provini che abbiano subito un periodo di immersione in acqua distillata per15 giorni, dovrà dare un valore di stabilità non inferiore al 75% di quello precedentemente indicato.

Riguardo alle misure di stabilità e rigidezza, sia per i conglomerati bituminosi di usura che per quelli tipoBinder, valgono le stesse prescrizioni indicate per il conglomerato di base.

2) Strato di usura.La miscela degli aggregati da adottarsi per lo strato di usura dovrà avere una composizione

granulometrica contenuta nel seguente fuso:

Serie crivelli e setacci UNI Miscela passante:% totale in peso

Crivello 15 100

Crivello 10 70 - 100

Crivello 5 43 - 67

Crivello 2 25 - 45

Crivello 0.4 12 - 24

Crivello 0018 7 - 15

Crivello 0.075 6 - 11

Il tenore di bitume dovrà essere compreso tra il 5.0% e il 6.5% riferito al peso totale degli aggregati.Il coefficiente di riempimento con bitume dei vuoti intergranulari della miscela addensata non dovrà superare

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l'80%; il contenuto di bitume della miscela dovrà comunque essere il minimo che consente il raggiungimentodei valori di stabilità Marshall e compattezza di seguito riportata (UNI EN 12697-34).Il conglomerato dovrà avere i seguenti requisiti:

a) resistenza meccanica elevatissima, cioè capacità di sopportare senza deformazioni permanenti lesollecitazioni trasmesse dalle ruote dei veicoli sia in fase dinamica che statica, anche sotto le più altetemperature estive, e sufficiente flessibilità per poter seguire sotto gli stessi carichi qualunqueassestamento eventuale del sottofondo anche a lunga scadenza; il valore della stabilità Marshall -Prova B.U. CNR n. 30 (15 marzo 1973) eseguita a 60°C su provini costipati con 75 colpi di maglio perfaccia, dovrà non risultare inferiore a 1000 kg. (1050 kg. per conglomerato confezionato con bitumemod.); inoltre il valore della rigidezza Marshall, cioè il rapporto tra la stabilità misurata in kg. e loscorrimento misurato in mm., dovrà essere superiore a 300.La percentuale dei vuoti dei provini Marshall, sempre nelle condizioni di impiego prescelte, deve esserecompresa tra il 3% e il 6%.La prova Marshall eseguita su provini che abbiano subito un periodo di immersione in acqua distillataper 15 giorni, dovrà dare un valore di stabilità non inferiore al 75% di quello precedentementeindicato;

b) elevatissima resistenza all'usura superficiale;c) sufficiente ruvidezza della superficie tale da non renderla scivolosa;d) grande compattezza:

il volume dei vuoti residui a rullatura terminata dovrà essere compreso tra il 4% e 8%.

Formazione e confezione degli impastiIl conglomerato sarà confezionato mediante impianti fissi autorizzati, di idonee caratteristiche, mantenuti

sempre perfettamente funzionanti in ogni loro parte.La produzione di ciascun impianto non dovrà essere spinta oltre la sua potenzialità per garantire il

perfetto essiccamento, l'uniforme riscaldamento della miscela ed una perfetta vagliatura che assicuri unaidonea riclassificazione delle singole classi degli aggregati; resta pertanto escluso l'uso dell'impianto a scaricodiretto.

L'impianto dovrà comunque garantire uniformità di produzione ed essere in grado di realizzare miscele deltutto rispondenti a quelle di progetto.

Il dosaggio dei componenti della miscela dovrà essere eseguito a peso mediante idonea apparecchiaturala cui efficienza dovrà essere costantemente controllata.

Ogni impianto dovrà assicurare il riscaldamento del bitume alla temperatura richiesta ed a viscositàuniforme fino al momento della miscelazione nonché il perfetto dosaggio sia del bitume che dell'additivo.

La zona destinata all'ammannimento degli inerti sarà preventivamente, e convenientemente sistemata perannullare la presenza di sostanze argillose e ristagni di acqua che possano compromettere la pulizia degliaggregati.

Inoltre i cumuli delle diverse classi dovranno essere nettamente separati tra di loro e l'operazione dirifornimento nei predosatori eseguita con la massima cura.

Si farà uso di almeno 4 classi di aggregati con predosatori in numero corrispondente alle classi impiegate.Il tempo di miscelazione effettiva, che, con i limiti di temperatura indicati per il legante e gli aggregati,

non dovrà essere inferiore a 25 secondi.La temperatura degli aggregati all'atto della mescolazione dovrà essere compresa tra 150°C e 170°C, e

quella del legante tra 150°C e 180°C, salvo diverse disposizioni della Direzione dei Lavori in rapporto al tipodi bitume impiegato e alle indicazioni tecniche del fornitore.

Per la verifica delle suddette temperature, gli essiccatori, le caldaie e le tramogge degli impianti dovrannoessere muniti di termometri fissi perfettamente funzionanti e periodicamente tarati.

L'umidità degli aggregati all'uscita dell'essiccatore non dovrà di norma superare lo 0,5%.

Attivanti l'adesioneNella confezione dei conglomerati bituminosi dei vari strati potranno essere impiegate speciali sostanze

chimiche attivanti l'adesione bitume-aggregato ("dopes" di adesività).Esse saranno impiegate negli strati di base e di collegamento, mentre per quello di usura lo saranno ad

esclusivo giudizio della Direzione dei Lavori quando la zona di impiego del conglomerato, in relazione alla suaposizione geografica rispetto agli impianti di produzione, è tanto distante da non assicurare, in relazione altempo di trasporto del materiale, la temperatura di 130°C richiesta all'atto della stesa.

Si avrà cura di scegliere tra i prodotti in commercio quello che sulla base di prove comparative effettuateavrà dato i migliori risultati, e che conservi le proprie caratteristiche chimiche anche se sottoposto atemperature elevate e prolungate.

Il dosaggio sarà variabile in funzione del tipo di prodotto tra lo 0.3% e lo 0.6% rispetto al peso del

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bitume.Tutte le scelte e le procedure di utilizzo dovranno essere approvate preventivamente dalla Direzione dei

Lavori.

Tutti i prodotti e/o materiali impiegati, qualora possano essere dotati di marcatura CE secondo la normativatecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

Art. 20STRATO DI USURA CON GRANULATO DI CONGLOMERATO BITUMINOSO (FRESATO)

Lo strato di usura composto da granulato (o fresato) di conglomerato bituminoso è costituito da unamiscela di materiali originati da un'attività di demolizione o fresatura del manto stradale asfaltato.

Tale attività, disciplinata dal d.m. 69/2018 in attuazione dell'articolo 184-ter del d.lgs. 152/2006, èconsentita nei limiti previsti dalle citate norme.

In particolare il conglomerato bituminoso cesserà di essere qualificato come rifiuto (per tale intendendosiil rifiuto costituito dalla miscela di inerti e leganti bituminosi identificata con il codice CER 17.03.02) qualorasoddisfi tutti i seguenti criteri:

a) è utilizzabile per gli scopi specifici di cui alla parte a) dell'Allegato 1 del dm 69/2018;b) risponde agli standard previsti dalle norme UNI EN 13108-8 (serie da 1-7) o UNI EN 13242 in funzione

dello scopo specifico previsto;c) risulta conforme alle specifiche di cui alla parte b) dell'Allegato 1.In tal caso potrà essere riutilizzato come componente:- per le miscele bituminose prodotte con un sistema di miscelazione a caldo nel rispetto della norma UNI

EN 13108 (serie da 1-7);- per le miscele bituminose prodotte con un sistema di miscelazione a freddo;- per la produzione di aggregati per materiali non legati e legati con leganti idraulici per l'impiego nella

costruzione di strade, in conformità alla norma armonizzata UNI EN 13242, ad esclusione dei recuperiambientali.

Art. 21SCARIFICAZIONE DI PAVIMENTAZIONI ESISTENTI

Per i tratti di strada già pavimentati sui quali dovrà procedersi a ricarichi o risagomature, l'impresa dovràdapprima ripulire accuratamente il piano viabile, provvedendo poi alla scarifìcazione della massicciataesistente adoperando, all'uopo, apposito scarificatore opportunamente trainato e guidato.La scarificazione sarà spinta fino alla profondità ritenuta necessaria dalla Direzione dei Lavori, provvedendopoi alla successiva vagliatura ed eventuale raccolta in cumuli del materiale riutilizzabile per l'impiego a normadella UNI/TS 11688 e del d.m. 69/2018, su aree di deposito procurate a cura e spese dell'Appaltatore.

Art. 22FRESATURA DI STRATI IN CONGLOMERATO BITUMINOSO CON IDONEE ATTREZZATURE

La fresatura della sovrastruttura per la parte legata a bitume per l'intero spessore o parte di esso dovràessere effettuata con idonee attrezzature, munite di frese a tamburo, funzionanti a freddo, munite di nastrocaricatore per il carico del materiale di risulta.

Sarà facoltà della Direzione dei Lavori accettare eccezionalmente l’impiego di attrezzature tradizionaliquali ripper, demolitori, escavatori ecc.

Le attrezzature tutte dovranno essere perfettamente efficienti e funzionanti e di caratteristichemeccaniche, dimensioni e funzionamento approvato preventivamente dalla Direzione dei Lavori.

La superficie del cavo dovrà risultare perfettamente regolare in tutti i punti, priva di residui di strati noncompletamente fresati che possano compromettere l'aderenza delle nuove stese da porre in opera.L'Impresa si dovrà scrupolosamente attenere agli spessori di demolizione stabiliti dalla Direzione dei Lavori.

Qualora questi dovessero risultare inadeguati e comunque diversi in difetto o in eccesso rispettoall'ordinativo di lavoro, l'impresa è tenuta a darne immediatamente comunicazione al Direttore dei Lavori oad un suo incaricato che potranno autorizzare la modifica delle quote di scarifica.

Lo spessore della fresatura dovrà essere mantenuto costante in tutti i punti e sarà valutato mediandol'altezza delle due pareti laterali con quella della parte centrale del cavo.

La pulizia del piano di scarifica, nel caso di fresature corticali o subcorticali dovrà essere eseguita conattrezzature munite di spazzole rotanti e/o dispositivo aspiranti o simili in grado di dare un pianoperfettamente pulito.

Le pareti dei tagli longitudinali dovranno risultare perfettamente verticali e con andamento longitudinale

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rettilineo e privo di sgretolature.Sia il piano fresato che le pareti dovranno, prima della posa in opera dei nuovi strati, risultare

perfettamente puliti, asciutti e uniformemente rivestiti dalla mano di attacco in legante bituminoso.La fresatura sarà spinta fino alla profondità ritenuta necessaria dalla Direzione dei Lavori, provvedendo

poi alla successiva vagliatura ed eventuale raccolta in cumuli del materiale riutilizzabile per l'impiego a normadella UNI/TS 11688 e del d.m. 69/2018, su aree di deposito procurate a cura e spese dell'Appaltatore.

Art. 23SEGNALETICA

Segnaletica orizzontale

In sede di offerta le ditte partecipanti alla gara dovranno presentare una dichiarazione nella quale siattesta che i loro fornitori realizzeranno la fornitura secondo la normativa vigente di riferimento, comeprescritto nelle specifiche tecniche e assicuri la qualità della fabbricazione ai sensi delle norme UNI ENISO 9002/94 che costituisce una dichiarazione di impegno.

La ditta che si aggiudica il lavoro dovrà presentare una dichiarazione di conformità dei prodotti allespecifiche tecniche del presente capitolato e secondo i criteri che assicurino la qualità della fabbricazioneai sensi delle norme UNI EN ISO 9001/2000, dichiarazione ai sensi della norma UNI CEI EN 45014/99rilasciata all’impresa installatrice direttamente dal produttore o fornitore.

La vernice da impiegare dovrà essere del tipo rifrangente premiscelato e cioè contenere sfere di vetromescolato durante il processo di fabbricazione così che dopo l’essiccamento e successiva esposizionedelle sfere di vetro dovute all’usura dello strato superficiale di vernice stessa sullo spartitraffico svolgaeffettivamente efficiente funzione di guida nelle ore notturne agli autoveicoli, sotto l’azione della luce deifari.

Inoltre la segnaletica orizzontale dovrà essere priva di sbavature e ben allineata.La Direzione Lavori potrà chiedere, in qualsiasi momento, all’appaltatore la presentazione del

"certificato di qualità", rilasciato da un laboratorio ufficiale, inerente alle caratteristiche principali dellavernice impiegata.

A) Condizioni di StabilitàPer la vernice bianca il pigmento colorato sarà costituito da biossido di titanio con o senza aggiunta di

zinco, per quella gialla da cromato di piombo.Il liquido pertanto deve essere del tipo oleo-resinoso con parte resinosa sintetica; il fornitore dovrà

indicare i solventi e gli essiccamenti contenuti nella vernice.La vernice dovrà essere omogenea, ben macinata e di consistenza liscia ed uniforme, non dovrà fare

crosta né diventare gelatinosa od inspessirsi.La vernice dovrà consentire la miscelazione nel recipiente contenitore senza difficoltà mediante l’uso

di una spatola a dimostrare le caratteristiche desiderate, in ogni momento entro sei mesi dalla data diconsegna.

La vernice non dovrà assorbire grassi, olii ed altre sostanze tali da causare la formazione di macchiedi nessun tipo e la sua composizione chimica dovrà essere tale che, anche durante i mesi estivi, seapplicata su pavimentazione bituminosa, non dovrà presentare traccia di inquinamento da sostanzebituminose.

Il potere coprente della vernice deve essere compreso tra 1,2 e 1,5 mq/Kg (ASTM D 1738); ed il pesosuo specifico non dovrà essere inferiore a Kg 1,50 per litro a 25 gradi C (ASTM D 1473).

B) Caratteristiche delle fibre di vetroLe sfere di vetro dovranno essere trasparenti, prive di lattiginosità e di bolle d’aria e, almeno per il 90

% del peso totale, dovranno avere forma sferica con esclusione di elementi ovali, e non dovranno esseresaldate insieme.

L’indice di rifrazione non dovrà essere inferiore ad 1,50 usando per la determinazione del metododella immersione con luce al tungsteno.

Le sfere non dovranno subire alcuna alterazione all’azione di soluzioni acide saponate a ph 5-5,3 e disoluzione normale di cloruro di calcio e di sodio.

La percentuale in peso delle sfere contenute in ogni chilogrammo di vernice prescelta dovrà esserecompresa tra il 30 ed il 40 %.

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C) Idoneità di applicazioneLa vernice dovrà essere adatta per essere applicata sulla pavimentazione stradale con le normali

macchine spruzzatrici e dovrà produrre una linea consistente e piena della larghezza richiesta.

D) Quantità di vernice da impiegare e tempo di essiccamentoLa quantità di vernice, applicata a mezzo delle normali macchine spruzzatrici sulla superficie di una

pavimentazione bituminosa, in condizioni normali, dovrà essere non inferiore a Kg 0,120 per metrolineare di striscia larga cm 12, mentre per la striscia larga cm 15 non dovrà essere inferiore a Kg 0,150,e di Kg 1,00 per superfici variabili di mq 1,0 e 1,2. In conseguenza della diversa regolarità dellapavimentazione ed alla temperatura dell’aria tra i 15 °C e 40 °C e umidità relativa non superiore al 70%,la vernice applicata dovrà asciugarsi sufficientemente entro 30-45 minuti dell’applicazione; trascorso taleperiodo di tempo le vernici non dovranno staccarsi, deformarsi o scolorire sotto l’azione delle ruotegommate degli autoveicoli in transito.

Il tempo di essiccamento sarà anche controllato in laboratorio secondo le norme ASTM D/711-35.

E) ViscositàLa vernice, nello stato in cui viene applicata, dovrà avere una consistenza tale da poter essere

agevolmente spruzzata con la macchina traccialinee.

F) ColoreLa vernice dovrà essere conforme al bianco o al giallo richiesto.La determinazione del colore sarà fatta in laboratorio dopo l’essiccamento della stessa per 24 ore.Quella bianca dovrà possedere un fattore di riflessione pari almeno al 75% relativo all’ossido di

magnesio, accertata mediante opportuna attrezzatura.Il colore dovrà conservare nel tempo, dopo l’applicazione, l’accertamento di tali conservazioni che

potrà essere richiesto dalla Stazione appaltante in qualunque tempo prima del collaudo e che potràdeterminarsi con opportuni metodi di laboratorio.

G) Contenuto di pigmentoIl contenuto di biossido di titanio (pittura bianca) non dovrà essere inferiore al 14% in peso e quello

cromato di piombo (vernice gialla) non inferiore al 10% in peso.

H) Resistenza ai lubrificanti e carburantiLa pittura dovrà resistere all’azione lubrificante e carburante di ogni tipo e risultare insolubile ed

inattaccabile alla loro azione.

Sia per la segnaletica verticale che orizzontale i lavori dovranno essere eseguiti da personalespecializzato secondo i dettami del codice della strada e relativo regolamento di attuazione standoparticolarmente attenti alla esecuzione in sicurezza.

Segnaletica verticale

Tutti i sostegni metallici devono essere posti in opera su plinto di calcestruzzo dosato a q.li 2,50/mcdelle dimensioni minime di cm 40 x 40 x 40.

La lunghezza dell'incastro sarà stabilita di volta in volta dalla Direzione Lavori, e dove occorradovranno essere predisposti dei fori per il passaggio di cavi elettrici.

Tutti i supporti metallici dei segnali stradali dovranno essere fissati ai relativi sostegni mediante leapposite staffe e bulloneria di dotazione previa verifica della verticalità del sostegno stesso. L'asseverticale del segnale dovrà essere parallelo e centrato con l'asse del sostegno metallico.

Il supporto metallico dovrà essere opportunamente orientato secondo quanto indicato dalla DirezioneLavori.

Tutti i manufatti riguardanti la segnaletica verticale dovranno essere posti in opera a regola d'arte emantenuti dall'Impresa in perfetta efficienza fino al collaudo.

I supporti metallici saranno in ferro zincato.I segnali saranno in lamiera di alluminio dello spessore 25/10, rivestiti con pellicola catarifrangente

"pezzo unico" ad alta rifrangenza (H.I.G.) Seconda Classe secondo quanto previsto dal Codice dellaStrada e riportato nell'Elenco Prezzi Unitari.

Pannelli e targhe, di qualsiasi figura, saranno in estruso di alluminio bifacciale interamente rivestiticon pellicola catarifrangente (H.I.G.) Seconda Classe, completi di staffoni in alluminio e relativabulloneria in acciaio inox.

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Cartelli e pannelli saranno appesi ai pali propri ovvero ai pali della pubblica illuminazione secondo leindicazioni della Direzione Lavori.

La segnaletica orizzontale e verticale deve rispondere, ove non indicato nel presenteCapitolato, ai requisiti previsti nel documento “IT.CDGT.C.05.26 Segnaletica” pubblicato daANAS SpA edizione 2010.

Art. 24BARRIERE STRADALI DI SICUREZZA

Barriere di sicurezza in acciaio

GeneralitàSi definiscono barriere stradali di sicurezza i dispositivi aventi lo scopo di realizzare il contenimento dei

veicoli che dovessero tendere alla fuoriuscita dalla carreggiata stradale, nelle migliori condizioni disicurezza possibili.

Non possono essere aperte al traffico le strade per le quali non siano state realizzate le protezionipreviste nel progetto approvato.

Per le caratteristiche tecniche di accettazione e collocazione delle barriere stradali di sicurezza si devefare riferimento alle prescrizioni progettuali e alle seguente norme:

C.M. 11 luglio 1987, n. 2337 - Fornitura e posa in opera di beni inerenti la sicurezza dellacircolazione stradale;

D.M. 4 maggio 1990 - Aggiornamento delle norme tecniche per la progettazione, esecuzione ecollaudo dei ponti stradali;

C.M. 25 febbraio 1991, n. 34233 - Legge 2 febbraio 1974, n. 46. Art. 1, D.M. 4 maggio 1946.Istruzioni relative alla normativa tecnica dei ponti stradali;

D.M. 18 febbraio 1992, n. 223 - Regolamento recante istruzioni tecniche per la progettazione,l'omologazione e l'impiego delle barriere stradali di sicurezza;

C.M. 9 giugno 1995, n. 2595 - Barriere stradali di sicurezza. D.M. 18 febbraio 1992, n. 223;C.ANAS 26 luglio 1996, n. 749/1996 - Fornitura e posa di beni inerenti la sicurezza della

circolazione stradale;D.M. 15 ottobre 1996 - Aggiornamento del D.M. 18 febbraio 1992, n. 223, recante istruzioni

tecniche per la progettazione, l'omologazione e l'impiego delle barriere stradali di sicurezza;C.M. 16 maggio 1996, n. 2357 - Fornitura e posa in opera di beni inerenti la sicurezza della

circolazione stradale;C.M. 15 ottobre 1946. n. 4622 - Istituti autorizzati all'esecuzione di prove d'impatto in scala reale

su barriere stradali di sicurezza;D.M. LL.PP. 15 ottobre 1996 - Aggiornamento del decreto ministeriale 18 febbraio 1992, n. 223,

recante istruzioni per la progettazione, l'omologazione e l'impiego delle barriere stradali di sicurezza;Circ. Ente Nazionale per le strade Prot. 05 dicembre 1997, n. 17600 - Progettazione,

omologazione e impiego delle barriere stradali di sicurezza;D.M. 3 giugno 1998 - Ulteriore aggiornamento delle istruzioni tecniche per la progettazione,

l'omologazione e l'impiego delle barriere stradali di sicurezza e delle prescrizioni tecniche per le prove aifini dell'omologazione;

D.M. LL.PP. 11 giugno 1999 - Integrazioni e modificazioni al decreto ministeriale 3 giugno 1998,recante "Aggiornamento delle istruzioni tecniche per la progettazione, l'omologazione e l'impiego dellebarriere stradali di sicurezza";

C.M. 6 aprile 2.000 - Art. 9 del decreto ministeriale 18 febbraio 1992, n. 223, e successivemodificazioni: Aggiornamento della circolare recante l'elenco degli istituti autorizzati alle prove di impattoal vero ai fini dell'omologazione;

Det. 24 maggio 2001, n. 13 - Appalti per opere protettive di sicurezza stradale (barriere stradali disicurezza);

D.M. 5 novembre 2001 - Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade;C.M. 4 luglio 2002, n. 1173 - Comunicazione dell'avvenuta omologazione di tre barriere stradali di

sicurezza per la classe H4, destinazione "spartitraffico" ai sensi dell'art. 9 del decreto ministeriale 18febbraio 1992, n. 223;

D.M. 21.06.2004 n. 2367 - "Aggiornamento delle istruzioni tecniche per la progettazione,

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l’omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza e le prescrizioni tecniche per le prove dellebarriere di sicurezza stradale"

D.M. 14 settembre 2005 - Norme tecniche per le costruzioni;D.M. 14 gennaio 2008 - Nuove norme tecniche per le costruzioni.

NORME UNI

UNI EN 1317-1 - Barriere di sicurezza stradali. Terminologia e criteri generali per i metodi di prova;UNI EN 1317-2 - Barriere di sicurezza stradali. Classi di prestazione, criteri di accettazione delle prove

d'urto e metodi di prova per le barriere di sicurezza;UNI EN 1317-3 - Barriere di sicurezza stradali. Classi di prestazione, criteri di accettabilità basati sulla

prova di impatto e metodi di prova per attenuatori d'urto;UNI ENV 1317-4 - Barriere di sicurezza stradali. Classi di prestazione, criteri di accettazione per la

prova d'urto e metodi di prova per terminali e transizioni delle barriere di sicurezza;UNI EN 1317-5 - Barriere di sicurezza stradali. Parte 5: Requisiti di prodotto e valutazione di

conformità per sistemi di trattenimento veicoli.

Conformità delle barriere e dei dispositiviAi fini della produzione e accettazione delle barriere di sicurezza e altri dispositivi, i materiali

componenti devono avere le caratteristiche costitutive descritte nella documentazione presentata perl'omologazione; i supporti, inoltre, devono essere conformi a quanto previsto nella predettadocumentazione e riportato sul certificato di omologazione.

Tutte le barriere, sia del tipo prefabbricato prodotto fuori opera o in stabilimento sia del tipo costruitoin opera, dovranno essere realizzate con le stesse caratteristiche di cui sopra, risultanti da unadichiarazione di conformità di produzione che, nel caso di barriera con componentistica di più origini,dovrà riguardare ogni singolo componente strutturale.

Tale dichiarazione dovrà essere emessa dalla ditta produttrice e sottoscritta dal suo direttore tecnico agaranzia della rispondenza del prodotto ai requisiti di cui al certificato di omologazione. L'attrezzaturaposta in opera, inoltre, dovrà essere identificabile con il nome del produttore e la sigla di omologazione(tipo e numero progressivo).

Dovrà, inoltre, essere resa una dichiarazione di conformità di installazione, nella quale il direttoretecnico dell'impresa installatrice garantirà la rispondenza dell'eseguito alle prescrizioni tecniche descrittenel certificato di omologazione.

Queste dichiarazioni dovranno essere associate, a seconda dei casi, alle altre attestazioni previstedalla normativa vigente in termini di controllo di qualità e altro.

Criteri di installazioneLe zone, ai margini della carreggiata stradale, da proteggere mediante l'installazione di barriere, sono

quelle previste dall'art. 3 delle istruzioni tecniche allegate al D.M. 3 giugno 1998.Al fine di elevare il livello di servizio delle strade e autostrade statali e la qualità delle pertinenze

stradali, di garantire le migliori condizioni di sicurezza per gli utenti della strada e per i terzi, diassicurare le protezione delle zone limitrofe della carreggiata stradale e di impedirne la fuoriuscita deiveicoli, le barriere stradali di sicurezza dovranno essere progettate e realizzate a norma delle seguentidisposizioni e istruzioni e ai relativi aggiornamenti.

Il livello di contenimento Lc e l'indice di severità dell'accelerazione ASI previsti per verificare l'efficienzae la funzionalità delle barriere stradali di sicurezza (D.M. 3 giugno 1998) dovrà essere comprovato, inattesa delle omologazione ufficiali pronunciate dal succitato decreto, con certificazioni di prove d'impattoal vero (crash-test) eseguite presso i laboratori ufficiali di cui all'art. 59 del D.P.R. n. 380/2001.

Dette prove saranno eseguite con le modalità tecniche esecutive richiamate nel D.M. 3 giugno 1998 esuccessive modifiche e integrazioni.

Nel caso di barriere stradali di sicurezza da istallare su ponti (viadotti, sottovia o cavalcavia,sovrappassi, sottopassi, strade sopraelevate, ecc.) si dovranno adottare, oltre alle disposizioni tecnichesopraelencate, anche le norme previste dal D.M. 14 gennaio 2008.

I parapetti su opere d'arte stradali (ponti, viadotti, sottovia o cavalcavia, muri di sostegno, ecc.)verranno installati in corrispondenza dei cigli dei manufatti.

Le barriere e i parapetti devono avere caratteristiche tali da resistere a urti di veicoli e da presentareuna deformabilità pressoché costante in qualsiasi punto.

Devono, inoltre, assicurare il contenimento dei veicoli collidenti sulla barriera (e tendenti allafuoriuscita dalla carreggiata stradale) nelle migliori condizioni di sicurezza possibile.

Per gli altri tipi di barriere di sicurezza, che dovranno essere realizzate secondo le istruzioni tecnichepreviste dal D.M. 3 giugno 1998 e successive modifiche e integrazioni e a norma delle disposizioni eistruzioni sopraelencate, il progetto esecutivo indicherà e prescriverà, tra l'altro, le caratteristiche

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specifiche costruttive, la loro tipologia strutturale e i materiali da impiegare nel rispetto delle normetecniche vigenti.

La direzione dei lavori potrà ordinare tutti gli accorgimenti esecutivi per assicurare un'adeguatacollocazione dei sostegni in terreni di scarsa consistenza, prevedendone anche l'infittimento locale.

In casi speciali, con l'autorizzazione scritta della direzione dei lavori, i sostegni potranno essereancorati al terreno per mezzo di un idoneo basamento in calcestruzzo.

Le strutture da collocare nell'aiuola spartitraffico saranno costituite da una o due file di barriereancorate ai sostegni.

Restano ferme per tali barriere tutte le caratteristiche fissate per le barriere laterali, con l'avvertenzadi adottare particolare cura per i pezzi terminali di chiusura e di collegamento delle due fasce.

A interasse non superiore a quello corrispondente a tre fasce, dovrà essere eseguita l'installazione di

dispositivi rifrangenti del tipo omologato, aventi area non inferiore a 50 cm2, disposti in modo che le lorosuperfici risultino pressoché normali all'asse stradale.

Individuazione delle zone da proteggereLa protezione deve riguardare almeno:- i bordi di tutte le opere d'arte all'aperto, quali ponti, viadotti, ponticelli, sovrappassi e muri di

sostegno della carreggiata, indipendentemente dalla loro estensione longitudinale e dall'altezza dal pianodi campagna. La protezione dovrà estendersi opportunamente oltre lo sviluppo longitudinalestrettamente corrispondente all'opera, sino a raggiungere punti (prima e dopo l'opera) per i quali possaessere ragionevolmente escluso il rischio di conseguenze disastrose derivanti dalla fuoriuscita dei veicolidalla carreggiata;

- lo spartitraffico (ove presente);- il bordo stradale nelle sezioni in rilevato. La protezione è necessaria per tutte le scarpate aventi

pendenza maggiore o uguale a 2/3. Nei casi in cui la pendenza della scarpata sia inferiore a 2/3, lanecessità di protezione dipende dalla combinazione della pendenza e dell'altezza della scarpata, tenendoconto delle situazioni di potenziale pericolosità a valle della scarpata (edifici da proteggere o simili);

- gli ostacoli fissi che potrebbero costituire un pericolo per gli utenti della strada in caso di urto, qualipile di ponti, rocce affioranti, opere di drenaggio non attraversabili, alberature, pali di illuminazione esupporti per segnaletica non cedevoli, corsi d'acqua, ecc. e gli oggetti che in caso di urto potrebberocomportare pericolo per i non utenti della strada, quali edifici pubblici o privati, scuole, ospedali, ecc.Occorre proteggere i suddetti ostacoli e oggetti nel caso in cui non sia possibile o conveniente la lororimozione e si trovino a una distanza dal ciglio esterno della carreggiata inferiore a un'opportunadistanza di sicurezza.

Tale distanza varia in funzione dei seguenti parametri: - velocità di progetto; - volume di traffico; - raggio di curvatura dell'asse stradale; - pendenza della scarpata; - pericolosità dell'ostacolo.I valori indicativi per la distanza di sicurezza sono i seguenti:- 3 m per strada in rettifilo a livello di piano di campagna (V = 70 km/h, TGM 1000);- 10 m per strada in rettifilo e in rilevato con pendenza pari a 1/4 (V = 110 km/h, TGM 6000).

Caratteristiche costruttiveLa barriera sarà costituita da una serie di sostegni in profilato metallico e da una fascia orizzontale

metallica, con l'interposizione di opportuni elementi distanziatori.Le fasce dovranno essere fissate ai sostegni, in modo che il loro bordo superiore si trovi a una altezza

non inferiore a 70 cm dalla pavimentazione finita e che il loro filo esterno abbia aggetto non inferiore a15 cm dalla faccia del sostegno lato strada.

Le fasce saranno costituite da nastri metallici aventi spessore minimo di 3 mm, profilo a doppia onda,altezza effettiva non inferiore a 300 mm, sviluppo non inferiore a 475 mm e modulo di resistenza non

inferiore a 25 cm3.Le fasce dovranno essere collocate in opera con una sovrapposizione non inferiore a 32 cm.I sostegni della barriera saranno costituiti da profilati metallici, con profilo a C, di dimensioni non

inferiori a 80 mm 120 mm 80 mm, aventi spessore non inferiore a 6 mm, lunghezza non inferiorea 1,65 m per le barriere centrali e a 1,95 m per quelle laterali.

I sostegni stessi dovranno essere infissi in terreni di normale portanza per una profondità non minoredi 0,95 m per le barriere centrali e di 1,20 m per le barriere laterali e posti a un intervallo non superiorea 3,60 m.

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La direzione dei lavori potrà ordinare una maggiore profondità o altri accorgimenti esecutivi perassicurare un adeguato ancoraggio del sostegno in terreni di scarsa consistenza, così come potrà variarel'interasse dei sostegni.

In casi speciali, quali zone rocciose o altro, previa approvazione della direzione dei lavori, i sostegnipotranno essere ancorati al terreno a mezzo di basamento in calcestruzzo, avente almeno un Rck = 25

N/mm2 e delle dimensioni fissate dal progetto.Le giunzioni, che dovranno avere il loro asse in corrispondenza dei sostegni, devono essere ottenute

con sovrapposizione di due nastri per non meno di 32 cm, effettuata in modo tale che, nel senso dimarcia dei veicoli, la fascia che precede sia sovrapposta a quella che segue.

Il collegamento delle fasce tra loro e i loro sostegni, con l'interposizione dei distanziatori metallici,deve assicurare, per quanto possibile, il funzionamento della barriera a trave continua e i sistemi diattacco (bulloni e piastrine copriasola) devono impedire che, per effetto dell'allargamento dei fori, possaverificarsi lo sfilamento delle fasce.

I distanziatori avranno altezza di 30 cm, profondità non inferiore a 15 cm e spessore minimo di 2,5 m,salvo l'adozione, in casi speciali, di distanziatori del tipo europeo.

I sistemi di attacco saranno costituiti da bulloneria a testa tonda ad alta resistenza e piastrinacopriasola antisfilamento di dimensioni 45 mm l00 mm e di spessore 4 mm.

Tutti gli elementi metallici costituenti la barriera devono essere in acciaio di qualità non inferiore a Fe

360, zincato a caldo con una quantità di zinco non inferiore a 300 g/m2 per ciascuna faccia e nel rispettodella normativa UNI 5744/46.

I sistemi di collegamento delle fasce ai sostegni devono consentire la ripresa dell'allineamento siadurante la posa in opera sia in caso di cedimenti del terreno, consentendo un movimento verticale di piùo meno 2 cm e un movimento orizzontale di più o meno 1 cm.

Le fasce e i sistemi di collegamento ai sostegni dovranno consentire l'installazione delle barriere lungocurve di raggio non inferiore a 50 m, senza ricorrere a pezzi o sagomature speciali.

Ogni tratto sarà completato con pezzi terminali curvi, opportunamente sagomati, in materiale deltutto analogo a quello usato per le fasce.

Le barriere da collocare nelle aiuole spartitraffico saranno costituite da una doppia fila di barriere deltipo avanti descritto, aventi i sostegni ricadenti in coincidenza delle stesse sezioni trasversali.

Restano ferme per tali barriere tutte le caratteristiche fissate per le barriere laterali, con l'avvertenzadi adottare particolare cura per i pezzi terminali di chiusura e di collegamento delle due fasce, chedovranno essere sagomate secondo forma circolare che sarà approvata dalla direzione dei lavori.

A tal proposito, si fa presente che potrà essere richiesta dalla direzione dei lavori anche una diversasistemazione (interramento delle testate).

Le sopraccitate caratteristiche e modalità di posa in opera minime sono riferite a quelle destinazioniche non prevedono il contenimento categorico dei veicoli in carreggiata (rilevati e trincee senza ostacolifissi laterali).

Per barriere da ponte o viadotto, per spartitraffici centrali e/o in presenza di ostacoli fissi laterali,curve pericolose, scarpate ripide, acque o altre sedi stradali o ferroviarie adiacenti, si dovranno adottareanche diverse e più adeguate soluzioni strutturali, come l'infittimento dei pali e l'utilizzo di pali dimaggior resistenza.

A interasse non superiore a quello corrispondente a tre fasce, dovrà essere eseguita l'installazione di

dispositivi rifrangenti, i quali avranno un'area non inferiore a 50 cm2, in modo tale che le loro superficirisultino pressoché normali all'asse stradale.

Caratteristiche di resistenza agli urtiLe barriere, nel caso di nuovo impianto o comunque di significativi interventi, dovranno avere

caratteristiche di resistenza almeno pari a quelle richieste dal D.M. 11 giugno 1999 e dal D.M. 3giugno 1998 (tabella A) per il tipo di strada, di traffico e di ubicazione della barriera stessa.

Le caratteristiche predette saranno verificate dalla direzione dei lavori sulla base dei certificati diomologazione esibiti dall'appaltatore e ottenuti in base ai disposti del D.M. 11 giugno 1999 e del D.M. 3giugno 1998, ovvero, nel caso di non avvenuta omologazione e/o nelle more del rilascio di essa,l'appaltatore dovrà fornire alla direzione dei lavori un'idonea documentazione dalla quale risulti cheognuna delle strutture da impiegare nel lavoro ha superato con esito positivo le prove dal vero (crashtest) effettuate secondo le procedure fissate dai citati decreti ministeriali. Le prove dovranno esserestate effettuate presso i campi prove autorizzati, come da C.M. 6 aprile 2000.

La predetta documentazione dovrà essere consegnata alla direzione dei lavori all'atto della consegnadei lavori.

I materiali da impiegare nei lavori dovranno corrispondere ai requisiti di seguito prefissati.

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I materiali metallici in genere saranno esenti da scorie, soffiature e qualsiasi altro difetto. Gli acciaiper cemento armato, cemento armato precompresso e carpenteria metallica dovranno soddisfare irequisiti stabiliti dalle norme tecniche vigenti (D.M. 14 gennaio 2008). Tutti gli elementi metallicicostituenti la barriera devono essere in acciaio di qualità non inferiore a S235JR, secondo la norma UNI EN

10025 (varie parti). La bulloneria deve essere conforme alla norma UNI 3740 (varie parti). Il tutto deveessere zincato a caldo, nel rispetto della norma UNI EN ISO 1446.

Nel caso di forniture di barriere di sicurezza, corredate da certificazioni di prove dal vero, la classedella bulloneria e le caratteristiche dimensionali di tutti i singoli componenti saranno quelle indicate neidisegni allegati ai certificati medesimi.

Le barriere metalliche avranno i seguenti requisiti:- acciaio impiegato: le qualità da utilizzare dovranno essere conformi a quelle previste dai certificati di

omologazione o dai rapporti di prove di urto al vero, sia per quanto riguarda le caratteristichemeccaniche sia per quanto riguarda quelle chimiche. L'acciaio dovrà, inoltre, essere zincabile;

- tolleranze di spessore: le tolleranze di spessore ammesse sono quelle previste dalla norma UNI EN

10051;- collaudi e documenti tecnici: la qualità delle materie prime deve essere certificata dai relativi

produttori o da enti o laboratori ufficiali di cui all'art. 59 del D.P.R. n. 380/2001. Tutte le barrieredovranno essere identificabili con il nome del produttore.

Se omologate, dovranno riportare la classe di appartenenza e la sigla di omologazione, nel tipo e nelnumero progressivo.

Barriere di sicurezza a tripla ondaLa barriera è costituita da una serie di sostegni in profilato metallico, da una o più fasce orizzontali

metalliche sagomate a tripla onda, con l'interposizione di opportuni elementi distanziatori o travi diripartizione.

Le fasce sono costituite da nastri metallici di lunghezza compresa tra i 3 e i 4 m, muniti, all'estremità,di una serie di nove fori, per assicurare l'unione al nastro successivo e al sostegno, aventi spessoreminimo di 3 mm, altezza effettiva di 300 mm, sviluppo non inferiore a 475 mm e modulo di resistenza

non inferiore a 25 cm3. Le giunzioni, che dovranno avere il loro asse in corrispondenza dei sostegni,devono essere ottenute con sovrapposizione di due nastri per 32 cm, eseguita in modo tale che, nelsenso di marcia dei veicoli, la fascia che precede sia sovrapposta a quella che segue.

I montanti metallici dovranno avere caratteristiche dimensionali e forme indicate nelle relativecertificazioni. I sostegni verticali potranno essere collegati, nella parte inferiore, da uno o più correntiferma-ruota realizzati in profilo presso-piegato di idonee sezioni e di conveniente spessore, secondo ivari modelli di barriere certificate.

I distanziatori saranno interposti tra le fasce e i montanti, prevedendone il collegamento tramitebulloneria.

Tali sistemi di unione sono costituiti da bulloneria a testa tonda e piastrina copriasola antisfilamento.I sistemi di unione delle fasce ai sostegni devono consentire la ripresa dell'allineamento sia durante la

posa in opera sia in caso di cedimenti del terreno, consentendo limitati movimenti verticali e orizzontali.Ogni tratto sarà completato con i relativi terminali, opportunamente sagomati, in materiale del tuttoanalogo a quello usato per le fasce.

InstallazioneI parapetti da installare in corrispondenza dei manufatti saranno costituiti in maniera del tutto analoga

alle barriere avanti descritte e, cioè, da una serie di sostegni verticali in profilato metallico, da una fasciaorizzontale metallica, fissata ai sostegni a mezzo di distanziatori, e da un corrimano in tubolare metallicoposto ad altezza non inferiore a 1 m dal piano della pavimentazione finita.

I parapetti realizzati sui ponti (viadotti, sottovia o cavalcavia, sovrappassi, sottopassi, stradesopraelevate, ecc.) dovranno rispondere alle norme previste del D.M. 14 gennaio 2008.

I parapetti dovranno essere realizzati, per quanto attiene agli acciai laminati a caldo, con materialirispondenti alle prescrizioni contenute nel D.M. 14 gennaio 2008.

I sostegni per parapetti saranno in profilato di acciaio, in un solo pezzo opportunamente sagomato, eavranno, per la parte inferiore reggente la fascia, caratteristiche di resistenza pari a quelle richieste per isostegni delle barriere. I sostegni saranno di norma alloggiati, per la profondità occorrente, in appositifori di ancoraggio predisposti o da predisporre da parte della stessa impresa, sulle opere d'arte, e fissaticon adeguata malta, secondo le prescrizioni previste in progetto e/o indicate della direzione dei lavori. Ifori dovranno essere eseguiti secondo le prescrizioni previste in progetto e/o indicate dalla direzione deilavori; altrettanto dicasi per il ripristino delle superfici manomesse.

La fascia dovrà essere uguale a quella impiegata per la barriera ed essere posta in opera alla stessaaltezza di quest'ultima dal piano della pavimentazione finita, anche se l'interasse dei sostegni risulterà

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inferiore.Il corrimano, in tubolare metallico delle dimensioni esterne non inferiori a 45 mm e dallo spessore non

inferiore a 2,4 mm, sarà fissato allo stesso sostegno della fascia.Tutte le parti metalliche dei parapetti dovranno essere in acciaio di qualità non inferiore a Fe 360 e

assoggettate alla zincatura a caldo mediante il procedimento a bagno.I quantitativi minimi di zinco saranno di 300 grammi per metro quadrato e per ciascuna faccia. I

relativi controlli saranno effettuati secondo i procedimenti previsti dalle norme ASTM n. A 90/53 e UNI

5744/46.A interasse non superiore a quello corrispondente a tre elementi (in media ogni quattro sostegni),

dovrà essere eseguita l'installazione di dispositivi rifrangenti, i quali avranno area non inferiore a 50 cm2,in modo che le loro superfici risultino pressoché normali all'asse stradale.

Prove tecniche (statiche dinamiche) sulle barriereLe prove (statiche dinamiche) d'impatto al vero (crash-test) per la valutazione sia delle caratteristiche

prestazionali sia dell'efficienza delle barriere di sicurezza stradali (da realizzare a norma del D.M. 3giugno 1998 e successive modifiche e integrazioni), dovranno essere eseguite, come previsto dallecircolari del Ministero dei Lavori Pubblici del 15 ottobre 1996 e del 6 aprile 2000, presso i sottoelencatiistituti autorizzati:

- il Centro prove per barriere di sicurezza stradali di Anagni - Centro rilevamento dati sui materiali diFiano Romano della Società Autostrade s.p.a.;

- il Laboratorio L. I. E. R., Laboratorie déssais INRETS - Equipments de la Route, con sede in D29 Routede Crèmiieu, B.P. 352 69125, Lyon Satolas Aeroport - Francia;

- TUV Bayern Sachsen E.V. - Institut fur Fahrzeugtechnik GmbH, con sede in Daimlerstrasse, 11D-85748, Garching (Repubblica Federale Tedesca).

Barriere di sicurezza in metallo-legno

Legno lamellare-acciaioLa barriera di sicurezza in metallo-legno lamellare potrà essere costituita da:- fascia di protezione realizzata con travi in legno lamellare di conifera, piallate su tutte le facce, a

spigoli smussati, ciascuna assemblata a un nastro in acciaio. Per conferire continuità strutturale in sensolongitudinale alla fascia, i nastri metallici sono collegati nel senso della lunghezza attraverso un giuntorealizzato mediante una piastra di continuità in acciaio;

- montanti in acciaio, ricoperti (per la parte fuori terra) da elementi in legno lamellare appositamentelavorati fino a rivestire interamente il montante sui lati e in sommità. Tale rivestimento è sagomato insommità per limitare ogni infiltrazione di acqua nel legno, favorendo il deflusso delle acque piovane;

- elementi terminali costituiti dagli stessi materiali delle fasce, ma opportunamente lavorati perconsentire un'idonea chiusura del tratto di barriera, sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vistafunzionale.

Legno -acciaioLa barriera di sicurezza in metallo-legno potrà essere costituita da:- piantone in tondo di legno, con anima in acciaio zincato a sezione C;- listone orizzontale in tondo di legno, anch'esso con anima in acciaio composta da profilato a U

dipendente dell'interasse dei piantoni;- ciascun montante dovrà essere rivestito in tutti i suoi lati con una copertura integrale

opportunamente lavorata in legno;- i listoni orizzontali vanno posizionati con il bordo superiore a 80 cm dalla sede stradale. L'unione tra

questi elementi dovrà essere assicurata da piastre in acciaio zincato, ognuna delle quali appositamentebloccata da due piastrine in acciaio zincato;

- aggiunta di corrimano pedonale, con funzione esclusiva di parapetto pedonale, posizionato con ilbordo superiore a 110 cm dalla sede stradale, realizzato in tondo di legno ………. dipendentedall'interasse dei piantoni.

Il corrimano dovrà essere ancorato con speciali staffe in acciaio verniciato, fissate direttamente sulmontante in acciaio della barriera stradale.

Tutto il legno dovrà essere trattato in autoclave con prodotti idonei alla lunga conservazione delmateriale.

Barriera paramassi con energia di assorbimento di 100 kJ

Fornitura e posa in opera di barriera paramassi prodotta in regime di qualità UNI EN ISO 9001, perl’assorbimento di energia cinetica pari a 100kJ di altezza pari a 3 m e interasse pari a 5m, per limitare le

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deformazioni anche in caso di frane in terra, certificata in accordo alla normativa vigente mediante testin scala 1:1 effettuate su campo prove attrezzato in grado di garantire una velocità costante noninferiore ai 25 m/s.

Sempre in riferimento alla citata normativa, la barriera dovrà garantire al committente sostenibili costidi manutenzione.

La barriera paramassi a bassa deformazione è costituita da:montanti di sostegno in trave HEB zincata (per acciai con snerv (minimo)= 345 Nmm^-2), di2.

altezza congruente con l’altezza utile della barriera paramassi e disposti con interasse compresofra 6m e 10m.

Il montante è vincolato al muro per mezzo di 3 tirafondi diam. 28 mm, di lunghezza come daprogetto.funi di supporto superiore ed inferiore in acciaio diam. 14 mm, in numero di 1 superiore e 13.inferiore, collegate con i montanti attraverso opportuni passacavo. Le funi sono collegatelateralmente ad ancoraggi, la cui lunghezza è definita in progetto, in doppia fune spiroidale didiametro 14.5 mm protetti all’estremità libera da doppio tubo in acciaio zincato.funi di controventatura laterale predisposte con elementi frenanti a dissipazione di energia4.formati da anello circolare deformabile nella fase di impatto di un masso sulla struttura.rete ordita con filo in acciaio carbonioso avente snervamento a 22 kN, di diametro non superiore5.

a 4 mm e classe di resistenza 1'770 N/mm2, galvanizzato in lega eutettica Zn-Al in rapporto

950:50, DIN 50018, in ragione di minimo 125 g/m2, con nodi tra le maglie romboidali (diametrocerchio inscritto non superiore a 80 mm) reciprocamente mobili e tali da garantire resistenza atrazione non inferiore a 200 kN/m in senso longitudinale (orizzontale) e 80 kN/m in sensotrasversale (verticale). la legatura delle funi di supporto superiore e inferiore con la rete in acciaio è realizzata6.attraverso una spira in acciaio armonico D.60mm passante nelle maglie della rete stessa ecollegandosi alle funi.

Il produttore dovrà mettere a disposizione dell’impresa appaltatrice e della DL, preventivamenteall’esecuzione dei lavori, i manuali particolareggiati relativi al montaggio e alla manutenzione dellebarriere; sono richieste anche le forze massime agenti sulle fondazioni in modo da garantire il lorocorretto dimensionamento. La DL ed il produttore concorderanno l’adeguata presenza in cantiere di untecnico durante le fasi di tracciamento delle fondazioni e di montaggio della sovrastruttura; il fornitore siimpegna a consegnare un apposito protocollo comprovante il corretto montaggio della sovrastruttura.

Tutti i materiali devono essere nuovi di fabbrica ed accompagnati da certificazione di provenienza.Rimangono a carico dell’impresa tutte le spese e gli oneri per la visita da parte della DL presso lostabilimento produttivo delle funi componenti la struttura paramassi individuata dalla Impresa.

Tutte le certificazioni, i manuali e la documentazione, complete di campionature devono esserepreventivamente sottoposte per approvazione alla DL.

Livelli di prestazioneA seconda del livello di contenimento le barriere sono classificate in quattro fasce diverse (vedi tabella 1).

Per ciascuna classe è previsto il superamento di differenti tipologie di prove d'accettazione (vedi tabella 2).Quanto più gravosa è la prova d'urto a cui sottoporre la barriera, maggiore è il livello di contenimento dellastessa.

Livelli di contenimento Energia cinetica massima alcontenimento (KJ)

Tipologia di prova d'accettazione

Contenimento a basso angolo d'impattoT1T2T3

6.221.536.6

TB21TB22

TB41 e TB21

Contenimento normaleN1N2

43.381.9

TB31TB32 e TB11

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Contenimento più elevatoH1H2H3

126.6287.5462.1

TB42 e TB11TB51 e TB11TB61 e TB11

Contenimento molto elevatoH4aH4b

572.0724.6

TB71 e TB11TB81 e TB11

Tabella 1 - classificazione barriere

Tipologia prove diaccettazione

Velocità d'urto(Km/h)

Angolo d'urto (gradi) Massa totale veicolo(kg)

Tipo di veicolo

TB11 100 20 900 autovettura

TB21 80 8 1300 autovettura

TB22 80 15 1300 autovettura

TB31 80 20 1500 autovettura

TB32 110 20 1500 autovettura

TB41 70 8 10000 autocarro

TB42 70 15 10000 autocarro

TB51 70 20 13000 autobus

TB61 80 20 16000 autocarro

TB71 65 20 30000 autocarro

TB81 65 20 38000 autoarticolato

Tabella 2 - modalità di prova

La scelta del livello di prestazione delle barriere di sicurezza da installare sarà progettualmentedeterminata tenendo conto di fattori che comprendono la classe di traffico della strada, la sua posizione, lageometria, l'esistenza nelle adiacenze di una struttura vulnerabile, o di una zona o di un oggettopotenzialmente pericolosi.

La barriera avrà un comportamento idoneo se sarà conforme ai requisiti di seguito riportati:a) le deformazioni del sistema (deflessione dinamica (D), larghezza operativa (W) e intrusione del veicolo

(Vi)) devono essere note;b) il veicolo mantiene l’assetto verticale durante e dopo l’impatto (sono ammessi fenomeni moderati di

rollio, di beccheggio e d’imbardata);c) la ridirezione dei veicoli è controllata: l’angolo di riinvio deve essere mantenuto al di sotto di una certa

ampiezza;d) sono soddisfatti gli indici di severità all'urto prescritti (vedi tabella 3), in particolare, come funzione

degli indici ASI e THIV.

Categorie di severità** Valori degli indici

A *ASI <= 1,0

*THIV <= 33 km/hB *ASI <= 1,4

C *ASI <= 1,9

Tabella 3 - Livelli ammessi di severità d'urto*(ASI (Acceleration Severity Index): indice misurante la severità del moto del veicolo durante l'urto per una persona seduta, con

cinture di sicurezza allacciate - THIV (Theoretical Head Impact Velocity): velocità relativa tra la testa virtuale ipotizzata come ubicata aduna distanza x0 dal punto P ed il veicolo stesso al tempo t)

**Il livello di severità dell’urto A permette un maggiore livello di sicurezza per l’occupante di un veicolo che esce di strada rispetto allivello B, e il livello B maggiore rispetto al livello C.

Tutti i componenti del dispositivo devono avere adeguata durabilità mantenendo i loro requisitiprestazionali nel tempo sotto l’influenza di tutte le azioni prevedibili.

Le barriere e tutti i dispositivi di ritenuta omologati ed installati su strada dovranno essere identificatiattraverso opportuno contrassegno, da apporre sulla barriera (almeno uno ogni 100 metri di installazione) osul dispositivo, e riportante le informazioni previste nella norma UNI EN 1317-5.

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I dispositivi di ritenuta stradale utilizzati ed installati saranno muniti di marcatura CE in conformità allanorma UNI EN 1317-5.

La stazione appaltante, oltre a tale documentazione, acquisirà in originale o in copia conforme i rapportidelle prove al vero (crash test), effettuate su prototipi rappresentativi del dispositivo di ritenuta stradaleconsiderato ai sensi delle norme UNI EN 1317 e le modalita' di esecuzione delle prove stesse.

Dettagli esecutiviOve previsto da progetto, dovranno essere installate barriere di sicurezza, con o senza mancorrente, in

acciaio zincato conformemente alla norma UNI EN ISO 1461, costituite da fascia orizzontale avente categoriasagomata multi-onda fissata a montanti in profilato metallico, infissi su manufatti o nel terreno, e daeventuale mancorrente in tubo d'acciaio zincato; le barriere dovranno essere complete di pezzi speciali,bulloneria, catarifrangenti ed ogni altro accessorio necessario.

Le fasce dovranno essere collegate tra loro ed ai sostegni mediante bulloni, staffe ed altri sistemi che noncomportino saldature da fare in opera in modo che ogni pezzo della fascia possa essere sostituito senzademolizione e ricostruzione di giunti, ma esclusivamente con operazioni meccaniche di smontaggio emontaggio.

I giunti, ottenuti con sovrapposizione delle fasce collegate fra loro e fissate al montante con bulloni atti agarantire la resistenza richiesta, non dovranno presentare risvolti e risalti in senso contrario alla marcia deiveicoli.

Nell’installazione sono tollerate piccole variazioni, rispetto a quanto indicato nei certificati diomologazione, conseguenti alla natura del terreno di supporto o alla morfologia della strada (ad esempio:infissione ridotta di qualche paletto o tirafondo; inserimento di parte dei paletti in conglomerati cementizi dicanalette; eliminazione di supporti localizzati conseguente alla coincidente presenza di caditoie per l’acqua osimili).

Alla fine della posa in opera dei dispositivi, dovrà essere effettuata una verifica in contraddittorio da partedella ditta installatrice, nella persona del suo Responsabile Tecnico, e da parte del committente, nellapersona del Direttore Lavori anche in riferimento ai materiali costituenti il dispositivo. Tale verifica dovràrisultare da un certificato di corretta posa in opera sottoscritto dalle parti.

Con l'installazione della barriera sarà fornito il "Manuale per l'utilizzo e l'installazione dei dispositivi diritenuta stradale" nel quale sarà descritto compiutamente il dispositivo di ritenuta e le sue modalita' diinstallazione al fine di consentirne la corretta installazione su strada e fornire le indicazioni necessarie perl'esecuzione degli interventi di manutenzione e ripristino a seguito di futuri danneggiamenti.

Art. 25ATTENUATORI D'URTO

L’attenuatore d’urto è un dispositivo atto ad assorbire l’energia di un urto e viene normalmente installatoin punti potenzialmente pericolosi per gli autoveicoli come cuspidi d’uscita, bumper autostradali, pilastri, ecc.

Il sistema, conforme ai requisiti ed alle prestazioni di cui alla norma UNI EN 1317-3, dovrà assorbirel’energia d’urto del veicolo rallentandone la corsa in caso di urto frontale o ridirigendolo nella corsia di marciadopo impatto laterale. Potrà essere del tipo parallelo o non parallelo (o asimmetrico), a seconda delleindicazioni progettuali ovvero della Direzione Lavori e dovrà essere assemblato con componenti comuni,quindi facilmente sostituibili in caso di manutenzione a seguito di impatto.

Dettagli tecnici attenuatori d’urto:

Classi di velocità: 50, 80, 100, 110 Km/h per attenuatori paralleli e non paralleli·

Certificazione CE: ente accreditato e notificato CSI Certificazione e Testing·

La struttura di base dovrà essere in acciaio elettrosaldato e comprenderà una lamiera e una monorotaiadi guida per permettere lo scorrimento delle traverse, collegate ai pannelli di ritenuta delle celle diassorbimento. Il bumper (pannello frontale) dovrà essere il collegamento rigido delle lamiere in acciaiomultionda che, in seguito all'urto, scivoleranno sovrapposte grazie a un sistema di scorrimento. I pannelliintermedi schiacceranno le celle in modo graduale, dissipando così l'energia cinetica di impatto. In casod'urto dovrà essere possibile sostituire i soli pannelli assorbitori degli attenuatori, consentendo una maggioresemplicità di ripristino.

Gli attenuatori d’urto dovranno offrire differenti possibilità di installazione: mediante ancoranti chimici per

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cemento e asfalto o mediante viti di collegamento. Quest'ultima soluzione dovrà consentire di non avereingombri a filo terra e sarà particolarmente indicata per sopportare urti ripetuti. Una specifica strutturametallica di fondazione infatti, sarà predisposta in uno specifico scavo a sezione obbligata e quindi annegatain calcestruzzo gettato in opera di idonea classe di resistenza. La risultante quota superiore di fondazionesarà equivalente al piano stradale sul quale si avviteranno, agli affioranti raccordi, le viti di collegamento edancoraggio della struttura guida dell'attenuatore.

Art. 26OPERE D'ARTE STRADALI

Caditoie stradaliGeneralità

Per caditoie stradali si intendono i dispositivi che hanno la funzione di raccolta delle acque defluentinelle cunette stradali o ai bordi di superfici scolanti opportunamente sagomate.

Le caditoie devono essere costituite da un pozzetto di raccolta interrato, generalmente prefabbricato,e dotate di un dispositivo di coronamento formato da un telaio che sostiene un elemento mobile dettogriglia o coperchio, che consente all'acqua di defluire nel pozzetto di raccolta per poi essere convogliataalla condotta di fognatura.

La presa dell'acqua avviene a mezzo di una bocca superiore, orizzontale o verticale, i cui principali tipisono:

- a griglia;- a bocca di lupo;- a griglia e bocca di lupo;- a fessura.Un idoneo dispositivo posto tra la griglia di raccolta e la fognatura deve impedire il diffondersi degli

odori verso l'esterno (caditoia sifonata).Le caditoie potranno essere disposte secondo le prescrizioni del punto 5 della norma UNI EN 124 -

Dispositivi di coronamento e di chiusura per zone di circolazione. Principi di costruzione, prove di tipo,marcatura e controllo qualità, che classifica i dispositivi di chiusura e di coronomamento nei seguentigruppi in base al luogo di impiego:

- gruppo 1 (classe A 15), per zone usate esclusivamente da ciclisti e pedoni;- gruppo 2 (classe B 125), per marciapiedi, zone pedonali, aree di sosta e parcheggi multipiano;- gruppo 3 (classe C 250), per banchine carrabili, cunette e parcheggi per automezzi pesanti, che si

estendono al massimo per 50 cm nella corsia di circolazione e fino a 20 cm sul marciapiede, a partire dalbordo;

- gruppo 4 (classe D 400), per strade provinciali e statali e aree di parcheggio per tutti i tipi di veicoli;- gruppo 5 (classe E 600), per aree soggette a transito di veicoli pesanti;- gruppo 6 (classe F 900), per aree soggette a transito di veicoli particolarmente pesanti.

Pozzetti per la raccolta delle acque stradaliI pozzetti per la raccolta delle acque stradali potranno essere costituiti da pezzi speciali

intercambiabili, prefabbricati in conglomerato cementizio armato vibrato, a elevato dosaggio di cementoe pareti di spessore non inferiore a 4 cm, ovvero confezionato in cantiere, con caditoia conforme alleprescrizioni della norma UNI EN 124.

Potranno essere realizzati, mediante associazione dei pezzi idonei, pozzetti con o senza sifone e conraccolta dei fanghi attuata mediante appositi cestelli tronco-conici in acciaio zincato muniti di manico,ovvero con elementi di fondo installati sotto lo scarico. La dimensione interna del pozzetto dovrà esseremaggiore o uguale a 45 cm 45 cm e di 45 cm 60 cm per i pozzetti sifonati. Il tubo di scarico deveavere un diametro interno minimo di 150 mm.

I pozzetti devono essere forniti perfettamente lisci e stagionati, privi di cavillature, fenditure,scheggiature o altri difetti. L'eventuale prodotto impermeabilizzante deve essere applicato nella quantitàindicata dalla direzione dei lavori.

I pozzetti stradali prefabbricati in calcestruzzo armato saranno posti in opera su sottofondo in

calcestruzzo dosato a 200 kg di cemento tipo 325 per m3 d'impasto. La superficie superiore delsottofondo dovrà essere perfettamente orizzontale e a una quota idonea a garantire l'esatta collocazionealtimetrica del manufatto rispetto alla pavimentazione stradale.

Prima della posa dell'elemento inferiore si spalmerà il sottofondo con cemento liquido e, qualora la

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posa avvenga a sottofondo indurito, questo dovrà essere convenientemente bagnato.I giunti di collegamento dei singoli elementi prefabbricati devono essere perfettamente sigillati con

malta cementizia.Nella posa dell'elemento contenente la luce di scarico, si avrà cura di angolare esattamente l'asse di

questa rispetto alla fognatura stradale, in modo che il condotto di collegamento possa inserirsi inquest'ultima senza curve o deviazioni.

Per consentire la compensazione di eventuali differenze altimetriche, l'elemento di copertura dovràessere posato su anelli di conguaglio dello spessore occorrente.

Se l'immissione avviene dal cordolo del marciapiede, si avrà cura di disporre la maggiore dellemensole porta-secchiello parallela alla bocchetta, così da guidare l'acqua. Poiché lo scarico delmanufatto è a manicotto, qualora vengano impiegati, per il collegamento alla fognatura, tubi a bicchiere,tra il bicchiere del primo tubo a valle e il manicotto del pozzetto dovrà essere inserito un pezzo liscio diraccordo.

MaterialiIl punto 6.1.1 della norma UNI EN 124 prevede per la fabbricazione dei dispositivi di chiusura e di

coronamento, escluso le griglie, l'impiego dei seguenti materiali:- ghisa a grafite lamellare;- ghisa a grafite sferoidale;- getti in acciaio;- acciaio laminato;- uno dei materiali ai punti precedenti abbinati con calcestruzzo;- calcestruzzo armato.L'eventuale uso di acciaio laminato sarà ammesso, previa adeguata protezione contro la corrosione. Il

tipo di protezione richiesta contro la corrosione dovrà essere stabilito, tramite accordo fra direzione deilavori e appaltatore.

La citata norma UNI EN 124 prevede, per la fabbricazione delle griglie, i seguenti materiali:- ghisa a grafite lamellare;- ghisa a grafite sferoidale;- getti in acciaio.Il riempimento dei coperchi potrà essere realizzato in calcestruzzo o in altro materiale adeguato, solo

previo consenso della direzione dei lavori.I materiali di costruzione devono essere conformi alle norme di cui al punto 6.2 della norma UNI EN

124.Nel caso di coperchio realizzato in calcestruzzo armato, per le classi comprese tra B 125 e F 900, il

calcestruzzo dovrà avere una resistenza a compressione a 28 giorni (secondo le norme DIN 4281) pari

ad almeno 45 N/mm2 - nel caso di provetta cubica con 150 mm di spigolo - e pari a 40 N/mm2, nel casodi provetta cilindrica di 150 mm di diametro e 300 mm di altezza. Per la classe A 15 la resistenza a

compressione del calcestruzzo non deve essere inferiore a 20 N/mm2.Il copriferro in calcestruzzo dell'armatura del coperchio dovrà avere uno spessore di almeno 2 cm su

tutti i lati, eccettuati i coperchi che hanno il fondo in lastra di acciaio, getti d'acciaio, ghisa a grafitelamellare o sferoidale.

Il calcestruzzo di riempimento del coperchio dovrà essere additivato con materiali indurenti pergarantire un'adeguata resistenza all'abrasione.

MarcaturaSecondo il punto 9 della norma UNI EN 124, tutti i coperchi, griglie e telai devono portare una

marcatura leggibile, durevole e visibile dopo la posa in opera, indicante:- la norma UNI;- la classe o le classi corrispondenti;- il nome e/o la sigla del produttore;- il marchio dell'eventuale ente di certificazione;- eventuali indicazioni previste dalla lettera e) del citato punto 9 della norma UNI EN 124;- eventuali indicazioni previste dalla lettera f) del citato punto 9 della norma UNI EN 124.

Caratteristiche costruttiveI dispositivi di chiusura e di coronamento devono essere esenti da difetti che possano

comprometterne l'uso.I dispositivi di chiusura dei pozzetti possono essere previsti con o senza aperture di aerazione.Nel caso in cui i dispositivi di chiusura presentino aperture d'aerazione, la superficie minima

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d'aerazione dovrà essere conforme ai valori del prospetto II del punto 7.2 della norma UNI EN 124.

Aperture di aerazioneLe aperture d'aerazione dei dispositivi di chiusura devono avere dimensioni in linea con il tipo di classe

di impiego.

Dimensione di passaggioLa dimensione di passaggio dei dispositivi di chiusura delle camerette d'ispezione deve essere di

almeno 60 cm, per consentire il libero passaggio di persone dotate di idoneo equipaggiamento.

Profondità di incastroI dispositivi di chiusura e di coronamento delle classi D 400, E 600 e F 900, aventi dimensione di

passaggio minore o uguale a 650 mm, devono avere una profondità di incastro di almeno 50 mm. Taleprescrizione non è richiesta per i dispositivi il cui coperchio (o griglia) è adeguatamente fissato, permezzo di un chiavistello, per prevenire gli spostamenti dovuti al traffico veicolare.

SediLa superficie di appoggio dei coperchi e delle griglie dovrà essere liscia e sagomata, in modo tale da

consentire una perfetta aderenza ed evitare che si verifichino spostamenti, rotazioni ed emissione dirumore. A tal fine, la direzione dei lavori si riserva di prescrivere l'impiego di idonei supporti elastici perprevenire tali inconvenienti.

Protezione spigoliGli spigoli e le superfici di contatto fra telaio e coperchio dei dispositivi di chiusura in calcestruzzo

armato di classe compresa tra A 15 e D 400 devono essere protetti con idonea guarnizione in ghisa o inacciaio dello spessore previsto dal prospetto III della norma UNI EN 124.

La protezione degli spigoli e delle superfici di contatto fra telaio e coperchio dei dispositivi di chiusuradelle classi comprese tra E 600 e F 900 deve essere conforme alle prescrizioni progettuali.

FessureLe fessure, per le classi comprese tra A 15 e B 125, devono essere conformi alle prescrizioni del

prospetto IV della norma UNI EN 124, e al prospetto V della citata norma per le classi comprese tra C250 e F 900.

Cestelli e secchi scorificatoriGli eventuali cesti di raccolta del fango devono essere realizzati in lamiera di acciaio zincata, con

fondo pieno e parete forata, tra loro uniti mediante chiodatura, saldatura, piegatura degli orli oflangiatura. Essi appoggeranno su due mensole diseguali ricavate in uno dei pezzi speciali. Devonoessere di facile sollevamento e alloggiati su appositi risalti ricavati nelle pareti dei pozzetti.

Nel caso di riempimento del cestello, dovrà essere assicurato il deflusso dell'acqua e l'aerazione.

Stato della superficieLa superficie superiore delle griglie e dei coperchi delle classi comprese tra D 400 e F 900 dovrà

essere piana, con tolleranza dell'1%.Le superfici superiori in ghisa o in acciaio dei dispositivi di chiusura devono essere conformate in

modo da risultare non sdrucciolevoli e libere da acque superficiali.

Sbloccaggio e rimozione dei coperchiDovrà essere previsto un idoneo dispositivo che assicuri lo sbloccaggio e l'apertura dei coperchi.

Dispositivi di chiusura e di coronamentoI pezzi di copertura dei pozzetti saranno costituiti da un telaio nel quale troveranno alloggiamento le

griglie, per i pozzetti da cunetta, e i coperchi, per quelli da marciapiede.Nel caso sia prevista l'installazione dei cesti per il fango, potrà essere prescritto che la griglia sia

munita di una tramoggia per la guida dell'acqua.Prima della posa in opera, la superficie di appoggio dei dispositivi di chiusura e di coronamento dovrà

essere convenientemente pulita e bagnata. Verrà, quindi, steso un letto di malta a 500 kg di cemento

tipo 425 per m3 di impasto, sopra il quale sarà infine appoggiato il telaio.La superficie superiore del dispositivo dovrà trovarsi, a posa avvenuta, al perfetto piano della

pavimentazione stradale.Lo spessore della malta che si rendesse a tal fine necessario non dovrà tuttavia eccedere i 3 cm.

Qualora occorressero spessori maggiori, dovrà provvedersi in alternativa, a giudizio della direzione dei

lavori, all'esecuzione di un sottile getto di conglomerato cementizio a 4 q di cemento tipo 425 per m3

d'impasto, confezionato con inerti di idonea granulometria e opportunamente armato, ovvero all'impiego

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di anelli di appoggio in conglomerato cementizio armato prefabbricato. Non potranno in nessun casoessere inseriti sotto il quadro, a secco o immersi nel letto di malta, pietre, frammenti, schegge o cocci.

Qualora, in seguito ad assestamenti sotto carico, dovesse essere aggiustata la posizione del quadro,questo dovrà essere rimosso e i resti di malta indurita saranno asportati. Si procederà, quindi, allastesura del nuovo strato di malta, in precedenza indicato, adottando, se è il caso, anelli d'appoggio.

I dispositivi di chiusura e di coronamento potranno essere sottoposti a traffico non prima che sianotrascorse 24 ore dalla loro posa. A giudizio della direzione dei lavori, per garantire la correttacollocazione altimetrica, devono essere impiegate armature di sostegno, da collocarsi all'interno dellecamerette e da recuperarsi a presa avvenuta.

Per consentire la compensazione di eventuali differenze altimetriche, l'elemento di copertura dovràessere posato su anelli di conguaglio dello spessore occorrente.

Camerette d'ispezione

UbicazioneLe camerette di ispezione devono essere localizzate come previsto dal progetto esecutivo e, in

generale, in corrispondenza dei punti di variazione di direzione e/o cambiamenti di pendenza. Inparticolare, devono essere disposti lungo l'asse della rete a distanza non superiore a 20-50 m.

Caratteristiche costruttiveI pozzetti d'ispezione devono essere muniti di innesti elastici e a perfetta tenuta idraulica. In presenza

di falda, devono essere prese precauzioni per evitare eventuali infiltrazioni d'acqua dalle pareti deipozzetti.

I pozzetti potranno avere sezione orizzontale circolare o rettangolare, con diametro o lati non inferioria 100 cm. Devono essere dotati di chiusino d'accesso generalmente realizzato in ghisa, avente diametromaggiore di 60 cm.

Dispositivi di chiusura e di coronamentoI dispositivi di chiusura e coronamento (chiusini e griglie) devono essere conformi a quanto prescritto

dalla norma UNI EN 124.Il marchio del fabbricante dovrà occupare una superficie non superiore al 2% di quella del coperchio e

non dovrà riportare scritte di tipo pubblicitario.La superficie del dispositivo di chiusura deve essere posizionata a quota del piano stradale finito.I pozzetti delle fognature bianche potranno essere dotati di chiusini provvisti di fori d'aerazione

(chiusini ventilati).

Gradini d'accessoIl pozzetto dovrà essere dotato di gradini di discesa e risalita, collocati in posizione centrale rispetto al

camino d'accesso. La scala dovrà essere alla marinara, con gradini aventi interasse di 30-32 cm,realizzati in ghisa grigia, ferro, acciaio inossidabile, acciaio galvanizzato o alluminio. Tali elementi devonoessere opportunamente trattati con prodotti anticorrosione per prolungarne la durata. In particolare, leparti annegate nella muratura devono essere opportunamente protette con idoneo rivestimento,secondo il tipo di materiale, per una profondità di almeno 35 mm.

Nel caso di utilizzo di pioli (o canna semplice), questi devono essere conformi alle norme DIN 19555 eavere diametro minimo di 20 mm e la sezione dovrà essere calcolata in modo tale che il piolo possaresistere a un carico pari a tre volte il peso di un uomo e dell'eventuale carico trasportato. La superficiedi appoggio del piede deve avere caratteristiche antiscivolo.

Al posto dei pioli potranno utilizzarsi staffe (o canna doppia) che devono essere conformi alle seguentinorme:

- tipo corto: DIN 1211 B;- tipo medio: DIN 1211 A;- tipo lungo: DIN 1212.In tutti i casi, i gradini devono essere provati per un carico concentrato di estremità non inferiore a

3240 N.Nel caso di pozzetti profondi, la discesa deve essere suddivisa mediante opportuni ripiani intermedi, il

cui dislivello non deve superare i 4 m.

Pozzetti prefabbricatiI pozzetti potranno essere di tipo prefabbricato in cemento armato, PRFV, ghisa, PVC, PEad, ecc.Il pozzetto prefabbricato deve essere costituito da un elemento di base provvisto di innesti per le

tubazioni, un elemento di sommità a forma tronco conica o tronco piramidale che ospita in alto ilchiusino, con l'inserimento di anelli o riquadri (detti raggiungi-quota) e da una serie di elementi

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intermedi, di varia altezza, che collegano la base alla sommità.Le giunzioni con le parti prefabbricate devono essere adeguatamente sigillate, con materiali plastici ed

elastici ad alto potere impermeabilizzante. Solo eccezionalmente, quando non sono richieste particolariprestazioni per l'assenza di falde freatiche e la presenza di brevi sovrapressioni interne (in caso diriempimento della cameretta), potrà essere ammessa l'impermeabilizzazione con malta di cemento. Inogni caso, sul lato interno del giunto, si devono asportare circa 2 cm di malta, da sostituire con masticispeciali resistenti alla corrosione.

Per i manufatti prefabbricati in calcestruzzo si farà riferimento alla norma DIN 4034.

Collegamento del pozzetto alla reteL'attacco della rete al pozzetto dovrà essere realizzato in modo da evitare sollecitazioni di taglio, ma

consentendo eventuali spostamenti relativi tra la tubazione e il manufatto. A tal fine, devono essereimpiegati appositi pezzi speciali, con superficie esterna ruvida, di forma cilindrica oppure a bicchiere oincastro, entro cui verrà infilato il condotto con l'interposizione di un anello in gomma per la sigillaturaelastica. I due condotti di collegamento della canalizzazione al manufatto - in entrata e in uscita -devono avere lunghezze adeguate per consentire i movimenti anche delle due articolazioni formate daigiunti a monte e a valle del pozzetto.

Pozzetti di salto (distinti dai dissipatori di carico per salti superiori ai 7-10 m)I pozzetti di salto devono essere adoperati per superamento di dislivelli di massimo 2-4 m. Per

dislivelli superiori sarà opportuno verificare la compatibilità con la resistenza del materiale all'abrasione.Le pareti devono essere opportunamente rivestite, specialmente nelle parti più esposte, soprattutto

quando la corrente risulti molto veloce. Qualora necessario, si potrà inserire all'interno del pozzetto unsetto, per attenuare eventuali fenomeni di macroturbolenza, conseguendo dissipazione di energia.

Il salto di fondo si può realizzare disponendo un condotto verticale che formi un angolo di 90° rispettoall'orizzontale, con condotto obliquo a 45° oppure con scivolo.

Pozzetti di lavaggio (o di cacciata)Nei tratti di fognatura ove la velocità risulti molto bassa e dove possono essere presenti acque ricche

di solidi sedimentabili, devono prevedersi pozzetti di lavaggio (o di cacciata), con l'obiettivo di produrre,a intervalli regolari, una portata con elevata velocità, eliminando, così, le eventuali sedimentazioni epossibili ostruzioni.

I pozzetti di lavaggio devono essere ispezionabili.Con riferimento alla C.M. n. 11633 del 7 gennaio 1974, per le acque nere la velocità relativa alle

portate medie non dovrà di norma essere inferiore ai 50 cm/s. Quando ciò non si potesse realizzare,devono essere interposti in rete adeguati sistemi di lavaggio. La velocità relativa alle portate di puntanon dovrà di norma essere superiore ai 4 m/s.

Per le fognature bianche la stessa circolare dispone che la velocità massima non dovrà di normasuperare i 5 m/s.

A tal fine, in entrambi i casi, dovrà assicurarsi in tutti tratti della rete una velocità non inferiore a 50cm/s.

Tubazioni, canalette, cunette e cunicoliPer agevolare lo smaltimento delle acque piovane e impedire infiltrazioni dannose all'interno del corpo

stradale, è prevista, ove necessario, la sistemazione e la costruzione di collettori di scolo, canalette,cunette e cunicoli.

Tubazioni

Tubazioni in pvc rigidoLa tubazione sarà costituita da tubi in policloruro di vinile non plastificato con giunti a bicchiere sigillati

a collante o con guarnizioni di tenuta a doppio anello asimmetrico in gomma, dei tipi SN2, SDR 51, SN4, SDR

41, SN8 e SDR 34, secondo la norma UNI 1401-1.La tubazione deve essere interrata in un cavo, di dimensioni previste in progetto, sul cui fondo sarà

predisposto materiale fino di allettamento. Qualora previsto in progetto, verrà rinfrancato conconglomerato del tipo di fondazione con Rck 25 MPa.

Su ogni singolo tubo dovrà essere impresso, in modo evidente, leggibile e indelebile, il nominativo delproduttore, il diametro esterno, l'indicazione del tipo e la pressione di esercizio.

La direzione dei lavori potrà prelevare campioni di tubi e inviarli a un laboratorio specializzato peressere sottoposti alle prove prescritte dalle norme di unificazione. Qualora i risultati non fosserorispondenti a dette norme, l'impresa dovrà provvedere, a sua cura e spese, alla sostituzione dei materialinon accettati.

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CunetteLa formazione di cunetta potrà avvenire con elementi prefabbricati, aventi le caratteristiche prescritte

dal progetto, formate con conglomerato cementizio, con armatura idonea alla dimensione deglielementi.

Quest'opera comprenderà la regolarizzazione del piano di posa, la fornitura degli elementiprefabbricati, la sigillatura dei giunti con malta cementizia e quanto altro necessario per consegnare ilavori.

Per tutti i manufatti in elementi prefabbricati di conglomerato cementizio vibrato e/o centrifugato, ilcontrollo della resistenza del conglomerato sarà eseguito a cura e spese dell'impresa, sotto il controllodella direzione dei lavori, prelevando da ogni partita un elemento dal quale ricavare quattro provinicubici da sottoporre a prove di compressione presso un laboratorio ufficiale di cui all'art. 59 del D.P.R.n. 380/2001, indicato dalla stessa direzione dei lavori.

Tassativamente si prescrive che ciascuna partita sottoposta a controllo non potrà essere posta inopera fino a quando non saranno noti i risultati positivi delle prove.

Cunicoli

La costruzione di cunicoli drenanti, aventi sezione all'interno del rivestimento, non superiore a 30 m2,potrà avvenire con perforazione sia a mano sia meccanica in terreni di qualsiasi natura, durezza econsistenza, compresi gli oneri per la presenza e lo smaltimento di acqua di qualsiasi entità e portata,nonché per tutte le puntellature, armature e manto di qualsiasi tipo, natura ed entità.

Nell'esecuzione del lavoro si potranno adottare gli stessi sistemi di scavo utilizzati per le gallerie, quali:- l'impiego di centinature, semplici o accoppiate, costituite da profilati o da strutture reticolari in ferro

tondo, se è il caso integrate da provvisorie puntellature intermedie;- il contenimento del cielo o delle pareti di scavo con elementi prefabbricati in conglomerato

cementizio, con conglomerato cementizio lanciato a pressione con l'eventuale incorporamento di rete ecentine metalliche;

- l'impiego di ancoraggi e bullonaggi, marciavanti e lamiere metalliche;- l'uso di attrezzature speciali e di altre apparecchiature meccaniche e, in genere, qualsiasi altro

metodo di scavo a foro cieco.

Rivestimento per cunette e fossi di guardia

Conglomerato cementizio, gettato in operaIl rivestimento di canali, cunette e fossi di guardia, sarà eseguito con conglomerato cementizio e

cemento CEM II con Rck 30 MPa, gettato in opera con lo spessore previsto nei disegni di progetto,

previa regolarizzazione e costipamento del piano di posa; la lavorazione prevede anche l'uso dellecasseforme, la rifinitura superficiale e sagomatura degli spigoli, nonché la formazione di giunti.

CordonatureLe cordonature per la delimitazione dei marciapiedi dovranno essere in conglomerato cementizio

vibrato, avente Rck > 30 MPa, in elementi di lunghezza 60÷100 m, di forma prismatica e della sezione

indicata nel progetto esecutivo. Gli elementi non dovranno presentare imperfezioni, cavillature, rotture osbrecciature. Dovranno avere superfici in vista regolari e ben rifinite. Lo spigolo della cordonatura versola strada deve essere arrotondato e/o smussato.

I cordoli possono essere realizzati direttamente in opera, mediante estrusione da idonea cordolatricemeccanica, e potranno essere realizzati in conglomerato sia bituminoso che cementizio, tipo II, con Rck= 30 MPa, previa mano di ancoraggio con emulsione bituminosa. I cordoli in calcestruzzo saranno finitidopo maturazione con una mano di emulsione bituminosa.

Nel caso di impiego di elementi prefabbricati, ogni partita dovrà essere accompagnata daicorrispondenti certificati attestanti la qualità dei materiali utilizzati per la loro realizzazione, nonché dallecertificazioni attestanti le dimensioni dell'elemento. Ciascuna partita di 100 elementi prefabbricati nonpotrà essere posta in opera fino a quando non saranno noti i risultati positivi della resistenza delconglomerato costituente la partita, mediante il prelievo di quattro provini. Nel caso che la resistenza siainferiore a 30 MPa, la partita sarà rifiutata e dovrà essere allontanata dal cantiere.

Gli elementi devono essere posti in opera su platea in conglomerato cementizio del tipo di fondazione

avente Rck 25 MPa, interponendo uno strato di malta dosata a 400 kg/m3 di cemento, che verrà

utilizzata anche per la stuccatura degli elementi di cordonatura. Il piano superiore presenterà unapendenza del 2% verso l'esterno.

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Art. 27IMPERMEABILIZZAZIONI

L'impermeabilizzazione sarà posta sotto al binder e le opere dovranno essere eseguite con la maggioreaccuratezza possibile, specie in vicinanza di fori, passaggi, cappe, ecc.; le eventuali perdite che simanifestassero in esse, anche a distanza di tempo e sino al collaudo, dovranno essere riparate ed eliminatedall'Impresa, a sua cura e spese, inclusa ogni opera di ripristino.a) Asfalto sfuso - La pasta di asfalto per stratificazioni impermeabilizzanti risulterà dalla fusione di:- 60 parti in peso di mastice di asfalto naturale (in piani);- 4 parti in peso di bitume naturale raffinato;- 36 parti in peso di sabbia vagliata, lavata e ben seccata.Nella fusione i componenti dovranno ben mescolarsi perché l'asfalto non carbonizzi e l'impasto diventiomogeneo.La pasta di asfalto sarà distesa a strati o a strisce parallele, dello spessore prescritto, con l'ausilio delleopportune guide di ferro, compressa e spianata con la spatola, e sopra di esse e mentre è ancora ben caldasi spargerà della sabbia silicea di granulometria fine ed uniforme, la quale verrà battuta per ben incorporarlanello strato asfaltico.b) Cartonfeltro bitumato - Nelle impermeabilizzazioni eseguite con l'uso di cartafeltro e cartonfeltro questimateriali saranno posti in opera mediante i necessari collanti con giunti sfalsati.c) Guaina bituminosa - Prima del trattamento con materiale impermeabilizzante si procederà ad una accuratapulizia della superficie mediante aria compressa, regolarizzandola nelle parti mancanti o asportando eventualisporgenze.Si applicherà una mano di primer anche a spruzzo, per circa 0,5 kg al metro quadro di materiale bituminosodel tipo di quello della guaina. La guaina sarà di mm 4 di spessore.I giunti tra le guaine dovranno sovrapporsi per almeno cm 8 e dovranno essere sigillati con fiamma e spatolametallica; nelle parti terminali si avrà particolare cura di evitare infiltrazioni, ricorrendo, se necessario, eanche a giudizio del Direttore Lavori, ad una maggiore quantità di massa bituminosa da stendere sul primerper una fascia di almeno un metro.

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CAPITOLO 4

NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE OPERE

Art. 1NORME GENERALI

GeneralitàLa quantità dei lavori e delle provviste sarà determinata a misura, a peso, a corpo, in relazione a quanto

previsto nell'elenco dei prezzi allegato.Le misure verranno rilevate in contraddittorio in base all'effettiva esecuzione. Qualora esse risultino

maggiori di quelle indicate nei grafici di progetto o di quelle ordinate dalla Direzione, le eccedenze nonverranno contabilizzate. Soltanto nel caso che la Direzione dei Lavori abbia ordinato per iscritto maggioridimensioni se ne terrà conto nella contabilizzazione.

In nessun caso saranno tollerate dimensioni minori di quelle ordinate, le quali potranno essere motivo dirifacimento a carico dell'Appaltatore. Resta sempre salva in ogni caso la possibilità di verifica e rettifica inoccasione delle operazioni di collaudo.

Contabilizzazione dei lavori a corpo e/o a misuraLa contabilizzazione dei lavori a misura sarà realizzata secondo le specificazioni date nelle norme del

presente Capitolato speciale e nella descrizione delle singole voci di elenco prezzi; in caso diverso verrannoutilizzate per la valutazione dei lavori le dimensioni nette delle opere eseguite rilevate in sito, senza chel’appaltatore possa far valere criteri di misurazione o coefficienti moltiplicatori che modifichino le quantitàrealmente poste in opera.

La contabilizzazione delle opere sarà effettuata applicando alle quantità eseguite i prezzi unitari dicontratto. Nel caso di appalti aggiudicati col criterio dell’OEPV (Offerta Economicamente Più Vantaggiosa) siterrà conto di eventuali lavorazioni diverse o aggiuntive derivanti dall’offerta tecnica dell'appaltatore,contabilizzandole utilizzando i prezzi unitari relativi alle lavorazioni sostituite, come desunti dall’offerta stessa.

La contabilizzazione dei lavori a corpo sarà effettuata applicando all’importo delle opere a corpo, al nettodel ribasso contrattuale, le percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro indicate inperizia, di ciascuna delle quali andrà contabilizzata la quota parte in proporzione al lavoro eseguito.

Lavori in economiaNell’eventualità siano contemplate delle somme a disposizione per lavori in economia tali lavori non

daranno luogo ad una valutazione a misura, ma saranno inseriti nella contabilità secondo i prezzi di elencoper l'importo delle somministrazioni al netto del ribasso d'asta, per quanto riguarda i materiali. Per la manod'opera, trasporti e noli, saranno liquidati secondo le tariffe locali vigenti al momento dell'esecuzione deilavori incrementati di spese generali ed utili e con applicazione del ribasso d'asta esclusivamente su questiultimi due addendi.

Contabilizzazione delle variantiNel caso di variante in corso d'opera gli importi in più ed in meno sono valutati con i prezzi di progetto e

soggetti al ribasso d'asta che ha determinato l'aggiudicazione della gara ovvero con i prezzi offertidall'appaltatore nella lista in sede di gara.

Art. 2PALIFICAZIONI

Pali trivellati o battuti lavorati in opera. - Per i pali trivellati o battuti e formati in opera il prezzo ametro lineare comprende pure l'onere dell'infissione del tubo forma, la fornitura ed il getto delcalcestruzzo ed il suo costipamento con mezzi idonei, il ritiro graduale del tubo forma, la posa in operadell'armatura metallica. Rimane esclusa la sola fornitura dell'armatura metallica che verrà pagata aparte. L'onere dell'eventuale foratura a vuoto per l'esecuzione dei pali trivellati è compreso ecompensato nel prezzo relativo a detti pali.

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Per tutti i tipi suindicati di pali nel prezzo di essi è altresì compreso l'onere delle prove di carico comeindicato negli articoli precedenti del presente Capitolato Speciale d'Appalto.

Art. 3MURATURE E CONGLOMERATI

a) Murature in genere. - Tutte le murature in genere, salvo le eccezioni appresso specificate, sarannomisurate geometricamente, a volume o a superficie, secondo la loro categoria, in base a misure prese sulvivo dei muri, esclusi cioè intonaci e dedotti i vani, nonché i materiali di differente natura in essecompenetrati e che devono essere pagati con altri prezzi di tariffa.

Nei prezzi di tutte le opere in muratura, tanto in fondazione quanto in elevazione, si intenderà semprecompresa ogni qualunque spesa per le impalcature e i ponti di servizio di qualsiasi importanza, per il carico,trasporto, innalzamento o discesa e scarico a piè d'opera dei materiali di ogni peso e volume, e per tutte lemanovre diverse, occorrenti per la costruzione delle opere stesse, qualunque sia la loro altezza o profonditàdi esecuzione, e qualunque sia la grossezza e la forma delle murature, nonché per le murature in elevazione,il paramento di faccia vista, del tipo indicato nel relativo prezzo di elenco delle murature, sempreché questonon sia previsto con pagamento separato.

Nei prezzi delle murature di qualsiasi specie, qualora non debbano essere eseguite con paramento difaccia vista, si intende compreso il rinzaffo delle facce visibili dei muri: tale rinzaffo sarà sempre eseguito ecompreso nel prezzo unitario anche a tergo dei muri che debbano essere poi caricati da terrapieni; è puresempre compresa la formazione di feritoie regolari e regolarmente disposte nei muri per lo scolo delle acquee delle immorsature, e la costruzione di tutti gli incassi per la posa in opera della pietra da taglio.

Nei prezzi unitari delle murature da eseguire con pietrame di proprietà della Stazione Appaltante, come ingenerale per tutti i lavori per i quali s'impiegano materiali di proprietà della Stazione Appaltante (non cedutiall'Impresa), si intende compreso ogni trasporto, ripulitura ed adattamento dei materiali stessi per renderliidonei alla messa in opera, nonché la messa in opera degli stessi.

Le murature eseguite con materiali ceduti all'Appaltatore saranno valutate con i prezzi normali suddettidelle murature con pietrame fornito dall'Appaltatore, intendendosi in questi prezzi compreso e compensatoogni trasporto ed ogni onere di lavorazione, messa in opera ecc., come sopra, del pietrame ceduto.

Qualunque sia l'incurvatura data alla pianta ed alle sezioni trasversali dei muri, anche se si debbanocostruire sotto raggio, le relative murature non potranno essere comprese nella categoria delle vòlte esaranno valutate coi prezzi delle murature rette senza alcun compenso.

b) Calcestruzzi, cementi armati e cappe. - I calcestruzzi per fondazioni, murature, vòlti, ecc., ed icementi armati, costruiti di getto in opera, saranno in genere pagati a metro cubo di calcestruzzo, esclusol'acciaio da impiegare per i cementi armati che verrà pagato a parte a peso ed a chilogrammo, e misurati inopera in base alle dimensioni prescritte, esclusa quindi ogni eccedenza, ancorché inevitabile, dipendentedalla forma degli scavi aperti e dal modo di esecuzione dei lavori e trascurando soltanto la deduzione delleeventuali smussature previste in progetto agli spigoli che avessero il cateto della loro sezione trasversaleinferiore, o al più uguale, a 10 cm.

I calcestruzzi ed i cementi armati costruiti di getto fuori d'opera saranno valutati sempre in ragione delloro effettivo volume, senza detrazione del volume dell'acciaio per i cementi armati quando trattasi di travi,solette, pali o altri pezzi consimili, ed in ragione del minimo parallelepipedo retto a base rettangolarecircoscrivibile a ciascun pezzo quando trattasi di pezzi sagomati o comunque ornati per decorazione,pesandosi poi sempre a parte l'acciaio occorrente per le armature interne dei cementi armati.

I lastroni di copertura in cemento armato saranno valutati a superficie comprendendo, per essi, nelrelativo prezzo di tariffa anche l'acciaio occorrente per l'armatura e la malta per fissarli in opera, oltre tutti glioneri di cui appresso.

Nei prezzi di elenco dei calcestruzzi, lastroni e cementi armati sono anche compresi e compensati glistampi di ogni forma, i casseri, casseforme e cassette per il contenimento del calcestruzzo, le armature inlegname di ogni sorta grandi e piccole per sostegno degli stampi, i palchi provvisori di servizio el'innalzamento dei materiali, nonché per le vòlte anche le centine nei limiti di portata che sono indicati neisingoli prezzi di elenco (sempreché non sia convenuto di pagarle separatamente).

Nei chiavicotti tubolari in calcestruzzo cementizio da gettarsi in opera, la parte inferiore al diametro, dagettarsi con modine, ed i pozzi sagomati saranno contabilizzati come calcestruzzo ordinario secondo ladosatura. La parte superiore al diametro sarà calcolata come calcestruzzo per vòlti senza alcun specialecompenso per la barulla da usarsi come centinatura sfilabile.

Art. 4

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SCAVI A SEZIONE OBBLIGATA E SBANCAMENTO IN GENERALE

GeneralitàPer gli scavi di sbancamento generale e/o per quelli a sezione obbligata e per la formazione dei

rinterri e dei rilevati si farà riferimento esclusivamente ai disegni di progetto esecutivo e alle ulterioriprescrizioni della direzione dei lavori.

RicognizioneL'appaltatore prima di eseguire gli scavi o gli sbancamenti previsti deve verificare la presenza di

eventuali scavi precedenti, tubazioni di acqua, gas e fognature, cavi elettrici e telefonici, cavitàsotterranee, ecc. eventualmente non indicati (o indicati erroneamente) negli elaborati progettualiesecutivi, in modo da potere impiegare i mezzi idonei per l'esecuzione dei lavori in appalto.

Smacchiamento dell'areaSono a carico dell'appaltatore gli oneri per lo smacchiamento generale della zona interessata dai

lavori, ivi incluso il taglio di alberi, di siepi e l'estirpazione di eventuali ceppaie.La terra vegetale eventualmente asportata per la profondità preventivamente concordata con la

direzione dei lavori non dovrà essere mescolata con il terreno sottostante. La terra vegetale deve essereaccumulata in cantiere nelle aree indicate dalla direzione dei lavori.

Riferimento ai disegni di progetto esecutivoPer gli scavi di sbancamento generale e/o per quelli a sezione obbligata e per la formazione dei

rinterri e dei rilevati si farà riferimento esclusivamente ai disegni di progetto esecutivo e alle prescrizionidella direzione dei lavori.

Splateamento e sbancamentoNei lavori di splateamento o di sbancamento eseguiti senza l'impiego di escavatori meccanici, le pareti

delle fronti di attacco devono avere un'inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura delterreno, da impedire franamenti. Quando la parete del fronte di attacco supera l'altezza di 150 cm, èvietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete.

Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo oper altri motivi siano da temere frane o scoscendimenti, si deve predisporre alla necessaria armatura oal consolidamento del terreno.

Scavi a sezione obbligataGli scavi a sezione obbligata devono essere effettuati fino alle profondità indicate nel progetto

esecutivo con le tolleranze ammesse.Gli scavi a sezione obbligata eventualmente eseguiti oltre la profondità prescritta devono essere

riportati al giusto livello con calcestruzzo magro o sabbione, a cura e a spese dell'appaltatore.Eventuali tubazioni esistenti che devono essere abbandonate dovranno essere rimosse dall'area di

scavo di fondazione.Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di 150 cm, quando la consistenza del terreno non dia

sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, manmano che procede lo scavo, all'applicazione delle necessarie armature di sostegno.

I sistemi di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno 30 cm.Idonee armature e precauzioni devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei

relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagliscavi.

Scavi in presenza d'acquaSono definiti scavi in acqua quelli eseguiti in zone del terreno dove la falda acquifera, pur ricorrendo a

opere provvisionali di eliminazione per ottenere un abbassamento della falda, sia costantementepresente a un livello di almeno 20 cm dal fondo dello scavo.

Nel prosciugamento è opportuno che la superficie freatica si abbassi oltre la quota del fondo delloscavo per un tratto di 40-60 cm inversamente proporzionale alla granulometria del terreno in esame.

Pompe di aggottamentoLe pompe di aggottamento (o di drenaggio) devono essere predisposte dall'appaltatore in quantità,

portata e prevalenza sufficienti a garantire nello scavo una presenza di acqua di falda inferiore a 20 cme in generale per scavi poco profondi.

L'impiego delle pompe di aggottamento potrà essere richiesto a giudizio insindacabile della direzionedei lavori e per il loro impiego verrà riconosciuto all'appaltatore il compenso convenuto.

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I sistemi di prosciugamento del fondo adottati dall'appaltatore devono essere accettati dalla direzionedei lavori, specialmente durante l'esecuzione di strutture in cemento armato, al fine di prevenire ildilavamento del calcestruzzo o delle malte.

Prosciugamento dello scavo con sistema WellpointLo scavo di fondazione può essere prosciugato con l'impiego del sistema Wellpoint ad anello chiuso

(con collettori perimetrali su entrambi i lati), in presenza di terreni permeabili per porosità, come ghiaie,sabbie, limi, argille e terreni stratificati. Tale metodo comporterà l'utilizzo di una serie di minipozzifiltranti (Wellpoint), con profondità maggiore di quella dello scavo, collegati con un collettore principaledi aspirazione munito di pompa autoadescante, di altezza tale da garantire il prosciugamento delloscavo. Le pompe devono essere installate nell'area circostante al terreno in cui necessita taleabbassamento. Le tubazioni di diametro e di lunghezza adeguata dovranno scaricare e smaltire le acquedi aggottamento con accorgimenti atti a evitare interramenti o ostruzioni.

L'impianto di drenaggio deve essere idoneo:- alle condizioni stratigrafiche dei terreni interessati, rilevate fino a una profondità almeno doppia

rispetto a quella di prefissata per lo scavo;- alla permeabilità dei terreni interessati, rilevata mediante prove in situ.L'impresa potrà utilizzare caditoie esistenti ove possibile senza creare a immissione ultimata

intasamenti alla naturale linea di smaltimento meteorica.

Allontanamento delle acque superficiali o di infiltrazioneSono a carico dell'appaltatore gli oneri per l'esaurimento delle acque superficiali o di infiltrazioni

concorrenti nei cavi, l'esecuzione di opere provvisionali per lo scolo e la deviazione preventiva di essedalle sedi stradali o dal cantiere in generale.

Impiego di esplosiviL'uso di esplosivi per l'esecuzione di scavi è vietato.

Deposito di materiali in prossimità degli scaviÈ vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari

per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle opportune puntellature.

Presenza di gas negli scaviQuando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere

adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti,infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche,depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, chepossono dar luogo a infiltrazione di sostanze pericolose.

Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonificadell'ambiente mediante idonea ventilazione. Deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica - se siano datemere emanazioni di gas pericolosi - l'uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e diapparecchi comunque suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti a incendiare il gas.

Sistemazione di strade, accessi e ripristino passaggiSono a carico dell'appaltatore gli oneri per la sistemazione delle strade e dei collegamenti esterni e

interni e la collocazione, ove necessario, di ponticelli, andatoie, rampe e scalette di adeguata portanza esicurezza.

Prima di dare inizio a lavori di sistemazione, varianti, allargamenti e attraversamenti di strade esi-stenti, l'impresa è tenuta a informarsi dell'eventuale esistenza di cavi sotterranei (telefonici, telegrafici,elettrici) o condutture (acquedotti, gasdotti, fognature) nelle zone nelle quali ricadono i lavori stessi. Incaso affermativo, l'impresa dovrà comunicare agli enti proprietari di dette opere o impianti (Enel,Telecom, P.T., comuni, consorzi, società, ecc.) la data presumibile dell'esecuzione dei lavori nelle zoneinteres sate, chiedendo altresì tutti quei dati (ubicazione, profondità, ecc.) necessari al fine di eseguiretutti i lavori con le opportune cautele, onde evitare danni alle suddette opere.

Qualora nonostante le cautele usate, si dovessero manifestare danni ai cavi o alle condotte, l'impre sadovrà procedere a darne immediato avviso mediante telegramma sia agli enti proprietari delle stradeche agli enti proprietari delle opere danneggiate oltreché naturalmente alla direzione dei lavori.

Fanno comunque carico alla stazione appaltante gli oneri relativi a eventuali spostamenti temporaneie/o definitivi di cavi o condotte.

Manutenzione degli scaviGli scavi di fondazione dovranno essere mantenuti asciutti, in relazione al tipo di lavoro da eseguire.Si dovranno proteggere le zone scavate e le scarpate per evitare eventuali scoscendimenti e/o

franamenti.

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Rifiuti e macerie dovranno essere asportati dagli scavi prima dell'esecuzione delle opere susseguenti.

Art. 5ACCIAIO PER CALCESTRUZZO

Il peso dell'acciaio in barre ad aderenza migliorata di armatura del calcestruzzo verrà determinatomediante il peso teorico corrispondente ai vari diametri effettivamente prescritti, trascurando le quantitàsuperiori alle prescrizioni, le legature e le sovrapposizioni per giunte non ordinate. Il peso dell'acciaio verrà inogni caso determinato con mezzi analitici ordinari, misurando cioè lo sviluppo lineare effettivo per ogni barra(seguendo le sagomature e uncinature) e moltiplicandolo per il peso unitario dato dalle tabelle ufficiali UNI.

Col prezzo fissato, il tondino sarà fornito e dato in opera nelle casseforme, dopo aver subito tutte lepiegature, sagomature e legature ordinate dalla Direzione dei Lavori, curando che la posizione dei ferricoincida rigorosamente con quella fissata nei disegni esecutivi.

Il prezzo al chilogrammo dei soli cavi di acciaio armonico impiegato per i calcestruzzi precompressi,compensa anche la fornitura e posa in opera delle guaine, dei fili di legatura delle stesse guaine e le iniezionicon malta di cemento nei vani dei cavi, le teste e le piastre di ancoraggio e la mano d'opera e i mezzi ed imateriali per la messa in tensione dei cavi stessi nonché per il bloccaggio dei dispositivi.

Art. 6PONTEGGI

I ponteggi si intenderanno sempre compensati con la voce di elenco prezzi relativa al lavoro che ne richiedal'installazione. Ponteggi con altezza maggiore di 3 metri si intenderanno si intenderanno compensati a parteper il tempo necessario alla esecuzione delle opere di riparazione, conservazione, consolidamento,manutenzione.

Art. 7CIGLI E CUNETTE

I cigli e le cunette in calcestruzzo, ove in elenco non sia stato previsto prezzo a metro lineare, sarannopagati a metro cubo, comprendendo nel prezzo ogni magistero per dare le superfici viste rifinite fresche alfrattazzo.

Art. 8MANODOPERA

Gli operai per i lavori in economia dovranno essere idonei al lavoro per il quale sono richiesti e dovrannoessere provvisti dei necessari attrezzi.

L'Appaltatore è obbligato, senza compenso alcuno, a sostituire tutti quegli operai che non soddisfino allaDirezione dei Lavori.

Circa le prestazioni di mano d'opera saranno osservate le disposizioni e convenzioni stabilite dalle leggi edai contratti collettivi di lavoro, stipulati e convalidati a norma delle leggi sulla disciplina giuridica dei rapporticollettivi.

Nell'esecuzione dei lavori che formano oggetto del presente appalto, l'Appaltatore si obbliga ad applicareintegralmente tutte le norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai dipendentidalle aziende industriali edili ed affini e negli accordi locali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo enella località in cui si svolgono i lavori anzidetti.

L'Appaltatore si obbliga altresì ad applicare il contratto e gli accordi medesimi anche dopo la scadenza efino alla sostituzione e, se cooperative, anche nei rapporti con i soci.

I suddetti obblighi vincolano l'Appaltatore anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o recedada esse e indipendentemente dalla natura industriale della stessa e da ogni altra sua qualificazione giuridica,economica o sindacale.

L'Appaltatore è responsabile in rapporto alla Stazione appaltante dell'osservanza delle norme anzidette daparte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi loro dipendenti.

Art. 9TRASPORTI

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Con i prezzi dei trasporti si intende compensata anche la spesa per i materiali di consumo, la manod'opera del conducente e ogni altra spesa occorrente.

I mezzi di trasporto per i lavori in economia devono essere forniti in pieno stato di efficienza ecorrispondere alle prescritte caratteristiche.La valutazione delle materie da trasportare deve avvenire, a seconda dei casi, a volume o a peso, conriferimento alla distanza.

Art. 10NOLEGGI

Per l'applicazione dei prezzi di noleggio di meccanismi in genere, tanto per le ore di funzionamentoquanto per quelle di riposo, nelle quali però restano a disposizione della Stazione Appaltante, il noleggios'intenderà corrisposto per tutto il tempo durante il quale i meccanismi funzioneranno per conto dellaStazione Appaltante o resteranno a disposizione della Stazione Appaltante stessa.

Nel computo della durata del noleggio verrà compreso il tempo occorrente per il trasporto, montaggio erimozione dei meccanismi.

Il prezzo del funzionamento dei meccanismi verrà applicato per quelle ore in cui essi saranno statieffettivamente in attività di lavoro, compreso il tempo occorrente per l'accensione, riscaldamento espegnimento delle caldaie; in ogni altra condizione di cose, per perditempi qualsiasi, verrà applicato il soloprezzo del noleggio per meccanismi in riposo.

Art. 11TAGLIO E DEMOLIZIONE DI PAVIMENTAZIONE STRADALE

Il prezzo compensa il taglio, la demolizione e la rimozione della pavimentazione stradale di qualsiasi tipo e diqualunque spessore, da realizzarsi con adeguati mezzi meccanici, lungo i tracciati preventivamenteindividuati. Sono compresi nel prezzo il carico e il trasporto a discarica a qualsiasi distanza dal materialerimosso, nonchè i relativi oneri, canoni o diritti.Negli appalti a misura la misurazione sarà fatta a metro cubo.

Art. 12CARREGGIATA

a) Compattazione meccanica dei rilevati. - La compattazione meccanica dei rilevati sarà valutata ametro cubo, quale compenso in aggiunta a quello per la formazione dei rilevati.

b) Massicciata. - La ghiaia ed il pietrisco ed in generale tutti i materiali per massicciate stradali sivaluteranno a metro cubo.

Normalmente la misura dovrà effettuarsi prima della posa in opera; il pietrisco o la ghiaia verrannodepositati in cumuli regolari e di volume il più possibile uguale lungo la strada oppure in cataste di formageometrica; la misurazione a scelta della Direzione dei Lavori verrà fatta o con canne metriche oppure colmezzo di una cassa parallelepipeda senza fondo che avrà le dimensioni di m. 1,00 x 1,00 x 0,50.

All'atto della misurazione sarà in facoltà della Direzione dei Lavori di dividere i cumuli in tante serie,ognuna di un determinato numero, e di scegliere in ciascuna serie il cumulo da misurare come campione.

Il volume del cumulo misurato sarà applicato a tutti quelli della corrispondente serie e se l'Appaltatorenon avrà ottemperato all'obbligo dell'uguaglianza dei cumuli dovrà sottostare al danno che potesse derivarglida tale applicazione.

Tutte le spese di misurazione, comprese quelle della fornitura e trasporto della cassa e quelle per lospandimento dei materiali, saranno a carico dell'Appaltatore e compensate coi prezzi di tariffa della ghiaia edel pietrisco.

Quanto sopra vale anche per i rimanenti materiali di massicciata, ghiaia e pietrisco di piccole dimensioniche potessero occorrere per le banchine di marciapiedi, piazzali ed altro, e per il sabbione a consolidamentodella massicciata, nonché per le cilindrature, bitumature, quando la fornitura non sia compresa nei prezzi diquesti lavori, e per qualsiasi altro scopo.

Potrà anche essere disposta la misura in opera con convenienti norme e prescrizioni.c) Impietramento od ossatura. - L'impietramento per sottofondo di massicciata verrà valutato a metro

quadrato della relativa superficie e, con i prezzi di elenco stabiliti a seconda delle diverse altezze da dare alsottofondo, l'Appaltatore s'intenderà compensato di tutti gli oneri ed obblighi prescritti nell'articolo"Fondazione in Pietrame e Ciottolami".

- La misura ed il pagamento possono riferirsi a volume misurato in opera od in cataste come per laprecedente lettera b).

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d) Cilindratura di massicciata e sottofondi. - Il lavoro di cilindratura di massicciate con compressore atrazione meccanica sarà pagato in ragione di metro cubo in pietrisco cilindrato, qualunque sia la larghezzadella striscia da cilindrare.

Coi prezzi di elenco relativi a ciascuno dei tipi di cilindrature indicati nel precedente articolo "Cilindraturadelle Massicciate", s'intenderà compensata ogni spesa per noli, trasporto dei compressori a piè d'operaall'inizio del lavoro e per ritornare poi in rimessa, sia per il ricovero durante la notte che nei periodi di sosta.

Nel prezzo stesso è compreso il consumo dei combustibili e lubrificanti per l'esercizio dei rulli, lospandimento e configurazione dei materiali di massicciata, la fornitura e l'impiego dell'acqua per la caldaia eper l'innaffiamento, dove occorra, del pietrisco durante la rullatura, la fornitura e lo spandimento deimateriali di saturazione o di aggregazione, ove occorrano, ogni spesa per il personale addetto alle macchine,la necessaria manovalanza occorrente durante il lavoro, nonché di tutto quanto altro potrà occorrere perdare compiuto il lavoro a perfetta regola d'arte.

e) Fondazioni e pavimentazioni in conglomerato cementizio; fondazioni in terra stabilizzata.-Anche per queste voci la valutazione è prevista a metro cubo di opera finita. Il prezzo a metro cubo della

fondazione e pavimentazione comprende tutti gli oneri per:- studio granulometrico della miscela;- la fornitura e stesa di un centimetro di sabbia quale letto di posa del calcestruzzo, e dello strato di cartone catramato isolante;- la fornitura degli inerti nelle qualità e quantità prescritte dal Capitolato speciale d'Appalto, nonché la

fornitura del legante e dell'acqua;- il nolo del macchinario occorrente per la confezione, il trasporto e la posa in opera del calcestruzzo;- la vibrazione e stagionatura del calcestruzzo;- la formazione e sigillatura dei giunti;- tutta la mano d'opera occorrente per i lavori suindicati ed ogni altra spesa ed onere per il getto della

lastra, ivi compreso quello del getto in due strati, se ordinato.Lo spessore sarà valutato in base a quello prescritto con tolleranza non superiore ai 5 mm purché le

differenze si presentino saltuariamente e non come regola costante. In questo caso non si terrà conto delleeccedenze, mentre si dedurranno le deficienze riscontrate.

Per armatura del calcestruzzo verrà fornita e posta in opera una rete d'acciaio a maglie che verrà valutataa parte, secondo il peso unitario prescritto e determinato in precedenza a mezzo di pesatura diretta.

Anche per le fondazioni in terra stabilizzata valgono tutte le norme di valutazione sopra descritte. Siprecisa ad ogni modo che il prezzo comprende:

- gli oneri derivanti dalle prove preliminari necessarie per lo studio della miscela, nonché da quellerichieste durante l'esecuzione del lavoro;

- l'eventuale fornitura di terre e sabbie idonee alla formazione della miscela secondo quanto prescritto erichiesto dalla Direzione dei Lavori;

- il macchinario e la mano d'opera necessari e quanto altro occorra come precedentemente prescritto.

Tutti i prodotti e/o materiali impiegati, qualora possano essere dotati di marcatura CE secondo lanormativa tecnica vigente, dovranno essere muniti di tale marchio.

f) Trattamenti protettivi delle pavimentazioni - Manti di conglomerato - Pavimentazioni dicemento. - I trattamenti superficiali, le penetrazioni, i manti di conglomerato, le pavimentazioni cementiziee in genere qualunque tipo di pavimentazione di qualsiasi spessore verranno di norma misurati in ragione disuperficie, intendendosi tassativi gli spessori prescritti, e nel relativo prezzo unitario sarà compreso ognimagistero e fornitura per dare il lavoro completo secondo le modalità e norme indicate. Per i conglomerati,ove l'elenco dei prezzi lo prescriva, la valutazione sarà fatta a volume. Qualora i quantitativi di legante o dimateriale di aggregazione stabiliti variassero ovvero, nel caso di manti a tappeto o a conglomerati a masseaperte o chiuse da misurarsi a superficie, si modificassero gli spessori, si farà luogo alle relative detrazionianalogamente a come sopra previsto. I cordoli laterali (bordi), se ordinati, saranno valutati a parte.

La Stazione Appaltante si riserva comunque di rifiutare emulsioni aventi più dell'1% in meno di bitumeprescritta. Qualora la partita venisse egualmente accettata, verranno effettuate negli stati di avanzamentodetrazioni come segue: per percentuali tra l'1 ed il 3%: il 10% del prezzo di emulsione per ogni kg diemulsione impiegata; per percentuali maggiori del 3 sino al 5%: il 25% del prezzo dell'emulsione per ogni kgdi emulsione impiegata.

g) Acciottolati, selciati, lastricati, pavimentazioni in cemento, di porfido. - Gli acciottolati, iselciati, i lastricati e le pavimentazioni in cubetti saranno anch'essi pagati a metro quadrato coi prezzi nn.$MANUAL$

Sarà pagata la loro superficie vista, limitata cioè dal vivo dei muri o dai contorni, esclusa quindi ogni

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incassatura anche se necessaria e prescritta dalla Direzione dei Lavori.Nei prezzi relativi è sempre compreso il letto di sabbia o di malta, ogni compenso per riduzione, tagli e

sfridi di lastre, pietre e ciottoli, per maggior difficoltà di costruzione dovuta ad angoli rientranti o sporgenti,per la preparazione, battitura e regolazione del suolo, per la stuccatura e profilatura dei giunti con malta dicemento o bitumatura secondo le prescrizioni della Direzione dei Lavori e per qualunque altra opera o spesaper dare i lavori ultimati ed in perfetto stato.

I prezzi di tariffa sono applicabili invariabilmente qualunque sia, o piana o curva, la superficie vista equalunque sia il fondo su cui sono posti in opera.

Se l'acciottolato, selciato, lastricato o pavimentazione in cubetti dovessero posare sopra sottofondo disabbia, malta, macadam cilindrato o calcestruzzo, questo verrà valutato a parte ai prezzi di elenco relativi aquesti vari sottofondi e sostegni in muratura di calcestruzzo.

h) Soprastrutture stabilizzate. - Le soprastrutture in terra stabilizzata, in terra stabilizzata concemento, in terra stabilizzata con legante bituminoso e in pozzolana stabilizzata con calce idrata verrannovalutate a metro quadrato di piano viabile completamente sistemato.

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