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Capitolo 2 Il sondaggio “L’uso delle tecnologie della didattica” e i suoi risultati “Dios mueve al jugador, y éste, la pieza. ¿Qué Dios detrás de Dios la trama empieza de polvo y tiempo y sueño y agonías? “dio muove il giocatore, e questi la pedina, quale dio dietro quel dio imbastisce la trama di polvere e tempo e sogno e agonia?” Ajedrez (Scacchi) Jorge Luis Borges Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 1

Capitolo 2 tesi il sondaggio

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Capitolo 2

Il sondaggio “L’uso delle tecnologie della didattica” e i suoi

risultati

“Dios mueve al jugador, y éste, la pieza.¿Qué Dios detrás de Dios la trama empieza

de polvo y tiempo y sueño y agonías?

“dio muove il giocatore, e questi la pedina,

quale dio dietro quel dio imbastisce la trama

di polvere e tempo e sogno e agonia?”

Ajedrez (Scacchi) Jorge Luis Borges

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 1

Page 2: Capitolo 2 tesi il sondaggio

1. Il sondaggio

Durante la prima schematizzazione di questa tesi si è convenuto con il Prof. Lisi,

relatore, che uno dei problemi e difficoltà incontrate dai docenti impegnati nel

tentativo di concretizzare una didattica learning by making web 2.0 era quello di uno

scarso entusiasmo e compartecipazione da parte dei genitori, colleghi e dirigenti in

genere.

Per verificare le motivazioni e la veridicità di quest’elemento si è pensato ad un

questionario, prima cartaceo poi online per facilitare la raccolta e analisi dei dati.

Nella realizzazione del questionario si è tenuto conto delle procedure indicate anche

nell’insegnamento di sociologia in modo particolare dell’unità di studio 4b sulla

preparazione del questionario1. In particolare si è seguito la modalità di costruzione

del questionario e l’individuazione del target.

Il target si è scelto di individuarlo fra persone adulte che fossero genitori, docenti,

dirigenti ed educatori di bambini/alunni compresi nella fascia di età 5/11 anni. Il

questionario verteva sull’uso delle tecnologie della didattica e del web, chiedendo

agli intervistati sia la loro conoscenza di alcuni mezzi sia il loro giudizio sulla

necessità e bontà di tale utilizzo. Allego qui il questionario cartaceo che differiva

leggermente se indirizzato ai genitori o professionisti dell’educazione, è stato poi

trasposto online ed è rimasto attivo sino alla fine di luglio ’09 sul servizio “Encuesta

facil”2. La differenza è stata annullata online per non creare due sondaggi dando brevi

indicazioni nell’introduzione. In particolare la domanda “Pensa che sia uno strumento

utile e proponibile per la didattica?” indirizzata maggiormente ai genitori per gli

insegnanti è stata formulata con “Pensa che possa avere una ricaduta didattica

interessante?”.

Tale servizio è stato scelto perchè permetteva un numero illimitato e gratuito di

domande ed era gratuito sino a cento risposte dopodiché si pagava una quota

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 2

1 Università degli studi “Roma Tre” Facoltà di scienze della formazione, Corso di laurea in scienze dellʼeducazione - FAD, Modulo SSP comprendente sociologia dellʼeducazione, della famiglia e psicologia sociale del prof. F. DʼAgostino.

2 Allʼindirizzo web http://www.encuestafacil.com/it/Default.aspx .Il sito da cui compilarlo era http://www.encuestafacil.com/RespWeb/Qn.aspx?EID=448920.

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aggiuntiva ogni 25 risposte oltre le stabilite. Un altro modo di utilizzare al meglio il

web 2.0, pensate l’onerosità nello stampare e fotocopiare il cartaceo e poi nel

raccoglierlo e il tempo necessario ad analizzare i dati se non si fosse utilizzato un

servizio simile. Efficace è soprattutto il meccanismo di lettura dei dati che avviene in

modo automatico online per ogni singola domanda con la media, la deviazione

standard, l’intervallo di fiducia, l’errore standard e le percentuali. È possibile

procedere, dopo la chiusura dell’inchiesta, all’esportazione dei dati e dei grafici

salvandoli sul proprio computer per utilizzarli nell’analisi dettagliata. Ecco il

questionario, in tre parti, il web 2.0:

Parte introduttiva1. In che veste lei partecipa al

questionario?

a) Genitore

b) Educatore

c) Insegnante

d) Dirigente scolastico

e) altro

2. Qual è il suo grado di istruzione?

a) elementare

b) secondaria inferiore

c) qualifica professionale

d) secondaria superiore, Diploma

e) laurea (breve o specialistica)

f) master/dottorato

g) altro

3. Conosce Internet e il suo utilizzo?

a) Sì b) No

4. Lei utilizza Internet e il web in genere?

a) Sìb) No

5. Quanto lo utilizza come tempo?

a) 1 o più volte al giornob) 1 o più volte alla settimanac) 1 o più volte al mesed) raramente

6. Per cosa lo utilizza? (Faccia una breve descrizione, per es. trovare indirizzi, notizie, ecc).

7. Conosce il termine “WEB 2.0”?

a) Sìb) No

8. Se ha risposto sì alla domanda precedente lo descriva brevemente con parole proprie.

9. I suoi alunni/bambini utilizzano Internet (con o senza l’ausilio di voi adulti)

a) Sìb) No

10. Quanto tempo lo utilizzano?

a) Raramenteb) pococ) spessod) molto

11. Ritiene l’utilizzo di Internet da parte dei bambini/ragazzi (sino agli 11 anni)

a) non necessariob) ininfluentec) necessariod) pericoloso

12. Ci sono mezzi (software ed altro), secondo lei, per rendere sicura la “navigazione” dei bambini e dei ragazzi su Internet?

a) Sìb) No

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 3

Page 4: Capitolo 2 tesi il sondaggio

13. Se ha risposto sì, ne conosce qualcuno? Ne elenchi al massimo 3.

Parte seconda Questa parte riguarda il web e le implicazioni didattiche14. Crede che le ricadute didattiche del

web e del web 2.0 siano importanti per la didattica anche con gli alunni più piccoli?

a) Moltob) Abbastanzac) Pocod) Nulla

15. Sa che cos è un Blog?

a) Sìb) No

16. Pensa che sia uno strumento utile e proponibile per la didattica?

a) Moltob) Abbastanzac) Pocod) Nulla

17. Sa cos è un sito didattico?

a) Sìb) No

18. Pensa che sia uno strumento utile e proponibile per la didattica?

a) Moltob) Abbastanzac) Pocod) Nulla

19. Cosa pensa sia utile o possibile trovare in un sito o in un portale didattico (segni la risposta che ritiene principale)?

a) Indicazioni per educatori (insegnanti e genitori)

b) Software didatticoc) Materiale didatticod) Giochi onlinee) Altro (specificare)....

20. Sa che cos è un PODCAST?

a) Sìb) No

21. Pensa che sia uno strumento utile e proponibile per la didattica?

a) Moltob) Abbastanza

c) Pocod) Nulla

22. Sa che cos è un SOCIAL NETWORK?

a) Sìb) No

23. Saprebbe nominarne almeno uno (massimo 3)

24. Pensa che sia uno strumento utile e proponibile per la didattica?

a) Moltob) Abbastanzac) Pocod) Nulla

25. Sa che cos è una NEWSLETTER?

a) Sìb) No

26. Pensa che sia uno strumento utile e proponibile per la didattica?

a) Moltob) Abbastanzac) Pocod) Nulla

27. Pensa sia uno strumento utile di comunicazione tra INSEGNANTI/GENITORI/ALUNNI?

a) Moltob) Abbastanzac) Pocod) Nulla

28. Sa cos è e come funziona un FORUM online?

a) Sìb) No

29. Pensa che sia uno strumento utile e proponibile per la didattica?

a) Moltob) Abbastanzac) Pocod) Nulla

30. Sa cos è un gruppo cooperativo online (o Comunità di Pratica)?

a) Sìb) No

31. Pensa che sia uno strumento utile e proponibile per la didattica?

a) Molto

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 4

Page 5: Capitolo 2 tesi il sondaggio

b) Abbastanzac) Pocod) Nulla

32. sa cos è un E-BOOK?

a) Sìb) No

33. Pensa che sia uno strumento utile e proponibile per la didattica?

a) Moltob) Abbastanzac) Pocod) Nulla

34. Pensa che la scuola di oggi, gradatamente, debba passare dal classico libro di testo cartaceo all’e-book, con svariati testi archiviati su un unico supporto ormai leggibile come il libro cartaceo e come questi “manibolabile” (cioè si può sottolineare, segnare parti, copiarle per rielaborazioni, ecc).

a) Sìb) Noc) Non sapreid) Altro ...

35. Sa cos è lo strumento CHAT?

a) Sìb) No

36. Quale di questi conosce di più?

a) Messengerb) Skypec) Google Talkd) ooVooe) Altri....

37. Pensa che sia uno strumento utile e proponibile per la didattica?

a) Moltob) Abbastanzac) Pocod) Nulla

Parte terza Quest’ultima parte riguarda la

possibilità della formazione online38. Conosce almeno uno di questi

strumenti del web 2.0? Feed reader - Delicious - Technorati - Flickr - Panoramio - Picasa Web - Google Maps - Google Earth - Tumblr - Slideshare - News Alert - Bubbleshare - ecc

a) Sìb) No

39. Se ha risposto di sì ne scriva 3 in ordine di conoscenza e/o preferenza

40. Parla con i suoi alunni/figli di queste tematiche affrontate nel questionario?

a) Raramenteb) pococ) spessod) molto

41. A che livello?

a) Tecnicob) Scambio notiziec) Attenzione didatticad) Attenzione educativa

42. Sarebbe disposto ad affrontare un breve corso di aggiornamento online, magari con i genitori dei propri alunni, su tali tematiche?

a) Sìb) No

43. Se ha risposto di sì cosa proporrebbe come tematica principale? .....

44. E’ stato interessante tale questionario?

a) Moltob) Abbastanzac) Pocod) Nulla

45. Età. (Divisa in fasce, meno di 20, 20/24, 25/34, 35/44, 45/54, 55/64, 65 e più)

46. Sesso. M/F

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 5

Page 6: Capitolo 2 tesi il sondaggio

2. I risultati e l’analisi

Il questionario ha avuto 137 compilazioni valide3 ed un andamento di risposte in

maggioranza avute da docenti4, come si prevedeva durante l’elaborazione, ma con un

discreto numero di genitori, alcuni educatori e due dirigenti scolastici. Forse su

cartaceo si sarebbero potute avere molte più risposte ma, a parte le difficoltà descritte

prima, non si sarebbe evidenziato lo scoglio dirimente che era in fondo alla base

dell’idea creatrice del questionario stesso cioè giungere all’utilizzo del web per la sua

compilazione. Si riassumono qui sotto i dati più significativi con alcuni grafici.

Il target dato dalla prima domanda è così suddiviso:

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 6

3 Il dato riportato è di 245 consegnati e 137 compilazioni valide, bisognerebbe indagare anche qui se si è trattato di difficoltà nella compilazione, cosa che non sembra risultare dalla domanda 42, o di difficoltà tecniche di linea o di compilazione interrotta per vari motivi come riferitomi a voce da qualche compilatore.

4 Alcuni dei quali colleghi del corso di laurea FAD2 dellʼUniRoma3.

Figura 1 esempio di grafico a scelta con i dati completi

Page 7: Capitolo 2 tesi il sondaggio

In che veste lei partecipa al questionario? Totale di risposte

137Genitore 38

Educatore 1

Insegnante 93

Dirigente scolastico 2

Altro (Per favore specificare) 3

La risposta “altro” include queste tipologie: masterEL5, educatore per associazione

giovanile, bibliotecaria, dottorando di ricerca. Come già detto il dato conferma la

difficoltà che molti docenti incontrano nel comunicare e far comprendere ai genitori

l’importanza della didattica coadiuvata dall’utilizzo delle NTIC.

Riguardo al titolo di studi il 64% ha dichiarato di possedere un titolo di scuola

secondaria di secondo grado (domanda 2) e il 24% di laurea, un 5% un titolo

superiore, basse le altre percentuali. Nessun dubbio per le domande n 3 e 4, infatti il

100% ha dichiarato di conoscere internet e solo l’1% di non utilizzarlo normalmente,

inoltre l’85%, (domanda 5), dichiara di usare il web più volte al giorno (non si

chiedeva nello specifico se per lavoro o motivi personali).

Molto interessante sono risultate le risposte alle domande aperte anche se ciò ha

richiesto un’elaborazione più lunga ed articolata, poichè per analizzarle è necessario

fare un copia incolla per ogni pagina di risposte (qui la pagina corrisponde ad alcune

righe del foglio di un word processor) quindi stamparle e codificarle.

Alla domanda n° 6, “per cosa utilizza internet” vi è stata un’ampia è variegata

qualità di risposte che è stato però possibile ridurre in tre tipologie (salvo eccezioni

rare), una riferita al web 1.0, una al web 2.0 con i tool più conosciuti e la terza al web

2.0 con tool anche molto avanzati e professionali.

La prima tipologia diciamo che rimane ancorata al web di tipo 1.0 e cioè un utilizzo

passivo con consultazioni e ricerca di notizie, di siti vari per trovare indirizzi, orari,

meteo, orari di spettacoli, musei, treni, vocabolari online, materiale didattico e posta

elettronica. Sono comunque la minoranza coloro che pur rientrando in questa

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 7

5 Partecipanti al Master in E-Learning dellʼUniversità della Tuscia, Viterbo e attualmente facenti parte di una Comunità di Pratica.

Page 8: Capitolo 2 tesi il sondaggio

tipologia non hanno inserito anche almeno un’attività riferibile al web 2.0.

La seconda tipologia di risposte rientra ormai nel web 2.0 (naturalmente la

consultazione passiva di siti è sempre presente ma è contestualizzata dai tool web

2.0) e ricorre la scrittura di testi, su blog, forum e piattaforme di e-learning, per

ricercare e condividere la costruzione di materiale didattico, per prenotazioni,

shopping e pagamenti online (web banking o home banking), partecipazione a social

network, applicazioni di IRC, partecipazioni a corsi online, lettura di quotidiani

online (quella che richiede un account), mappe e anche per svago6. Rientrano,

secondo me, in questa categoria le ricerche avanzate per ricerche didattiche od

universitarie attraverso Emeroteche specialistiche, scaricare musica da siti ufficiali a

pagamento, vedere la tv on pc.

La terza ed ultima tipologia è in pieno e attivo web 2.0 con l’uso di tool anche

avanzati per la gestione di siti web, per lavoro (quindi utilizzo professionale) per

uffici e agenzie formative, creazione di blog, creazione e moderazione di mailing list,

di gruppi di lavoro, di community e gestione di piattaforme.

Un dato trasversale che emerge, sia nelle risposte a questa domanda sia in altre è

quello di una confusione, da parte di alcuni, tra social network e tool di IRC forse

perchè nei social network sono inclusi

tool per chat.

Per ciò che riguarda la domanda n° 7 che

dà il titolo al sondaggio la risposta è

riportata in grafico qui a fianco. Le

percentuali confermano che una grande

parte pur conoscendo ed utilizzando tool

del tipo web 2.0 ancora non ha chiara la

definizione e la differenza col web 1.0.

Da ciò si può dedurre che più di 4

persone su dieci siano già attive con tool web

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 8

6 Esistono giochi da fare online da soli o con altri giocatori che si incontrano in rete, giochi di ruolo, i MUD (multi user dungeon).

61%

39%

Conosce il web 2.0

Sì No

Page 9: Capitolo 2 tesi il sondaggio

2.0. Essa è completata dalle risposte alla domanda n° 8, domanda aperta in cui si è

avuto una maggioranza di risposte, da coloro che avevano detto di conoscerne il

significato, con definizioni che rendono in pieno l’idea del web 2.0 pur essendo

alcune ricercate e col famoso “copia-incolla”, inserite nella risposta, ma già questo è

un primo segnale di fruizione attiva.

La maggioranza delle risposte pone l’accento sulla fruizione, sull’interazione e sulla

produzione attiva, il web 2.0 è quindi visto come un’evoluzione in senso

partecipativo diretto da parte dell’utente, ed è questa, in fondo, l’analisi fatta

nell’introduzione e nella premessa del capitolo 1, attraverso alcuni degli applicativi

che abbiamo menzionato e che fanno parte del novero dei tool educativi.

Pongo qui alcune definizioni che rendono l’idea della comprensione di chi ha

affermato di conoscere il termine e significato del web 2.0 e che ci confermano

comunque che è giunto il tempo di integrare nel percorso didattico-educativo gli

strumenti digitali. Alcune definizioni e spiegazioni date:

-E' un nuovo modo di usare la rete con alto grado di interattività, possibilità di spostamento di dati e riutilizzo anche in contesti con finalità diverse da quelle pensate dai creatori, costruzione cooperativa di conoscenza...;

-evoluzione di Internet, insieme di applicazioni online che permettono una interazione tra utenti e siti:(blog, forum, chat, e sistemi come Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace);

-Web 1 più staticità,Web 2.0 interattività!;

Vi è una risposta completa ed esaustiva data, si capisce, dopo essersi informati,

anche con l’apporto di una propria riflessione e citazione in cui vi è un riferimento

all’idea di intelligenza connettiva di De Kerckhove e conferma in pieno il paradigma

sin qui sostenuto, eccola:

-Spesso usiamo la tecnologia senza porci nessuna domanda su cosa stiamo utilizzando, un po' come guidare la macchina, senza conoscere come funziona il motore. Comunque credo che il web 2 sia la naturale evoluzione di internet, che qualcuno chiama: la supermente del mondo, (Focus febbraio 09) "E' invisibile, immateriale, ma onnipresente. Usa insieme l'intelligenza di uomini e di computer, ma è diversa da entrambi". Internet è l'insieme di milioni di intelligenze umane e di computer che si fondono insieme fino ad arrivare a prestazioni incredibili: forum, ricerche sempre più personalizzate, blogs...

Analizziamo ora un trittico di domande, le domande n° 9, 10, e 11, esse riguardano

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 9

Page 10: Capitolo 2 tesi il sondaggio

l’utilizzo di internet da parte dei figli/alunni. Si nota qui una contraddizione nelle

risposte fra le domanda n° 9/10 con la n° 11. Infatti più del 80% dichiara l’uso di

internet da parte dei bambini, del target in esame, con un uso abbastanza frequente

(spesso il 31% circa), si veda il grafico, con un buon 15% che lo utilizza molto.

Invece dalla risposta alla domanda n° 11 emerge che solo il 46% lo ritiene necessario

mentre il restante si divide in non necessario, 35%, ininfluente, 8%, e addirittura

pericoloso, il 14%.

Le domande 12 e 13 si concentrano sui mezzi di “parental control”. L’80% dice di

conoscerne l’esistenza anche se non li conosce nel loro utilizzo concreto ma dalla

risposta alla domanda aperta n° 13 si ottiene un elenco esaustivo e qualificato fatto di

filtri, parental control, antivirus che includono filtri per i minori, blocco familiare,

ecc.. La maggioranza si dice convinta comunque che al di là dei mezzi è importante

la presenza e l’interazione con l’adulto educatore come guida e non come censore.Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 10

Page 11: Capitolo 2 tesi il sondaggio

Per completezza inserisco qui un elenco dei mezzi di parental control e il sito di

riferimento. La lista non è esaustiva (alcuni sono free altri a pagamento):

Davide.it7, il Veliero8, NetNanny9, CyberPatrol10 , easy411, proteggibimbo12,

ilfiltro13, estensioni per browser tipo Glubble per Firefox14, altri sono dei veri e propri

browser come KidZui15 (anche il veliero) e family safety internet della Microsoft16.

La seconda parte del questionario comincia con la domanda n° 14 “Crede che

l'utilizzo del web e del web 2.0 sia importante per la didattica anche con i bambini

piccoli?”, la risposta è tendenzialmente univoca poichè molto è la risposta del 29% e

abbastanza del 59% pari al 88% del totale del target, solo il 2% risponde per nulla, il

restante 10% ha risposto “poco”.

Tutto il resto della seconda parte è composto da domande che possiamo chiamare

“doppie”, cioè viene posta la domanda sulla conoscenza di un tool o applicativo web

2.0 e immediatamente dopo viene chiesto se lo si ritiene utile integrarlo nella

didattica con quattro modalità di scelta. Vi sono alcuni “approfondimenti” per alcuni

di questi tool con richiesta di specificare quali siano i tool più usati e conosciuti.

Analizzerò dunque questo blocco in sintesi, ponendo dati specifici dove fosse

necessario. Tra i tool di cui si chiedeva la conoscenza vi sono:

blog, siti didattici, podcast, social network, newsletter, forum, gruppo cooperativo

online o Comunità di Pratica, E-Book, IRC-Chat.

Per quanto riguarda la conoscenza di questi tool si va da una conoscenza al 100%

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 11

7 Il sito è http://www.davide.it/ consultato ad agosto ʼ09.

8 Il sito è http://www.ilveliero.info/ consultato ad agosto ʼ09.

9 Il sito è http://www.netnanny.com/products/netnanny_home_suite consultato ad agosto ʼ09.

10 Il sito è http://www.cyberpatrol.com/ consultato ad agosto ʼ09.

11 Il sito è http://www.easy4.it/ consultato ad agosto ʼ09.

12 Il sito è http://www.nicolaottomano.it/proteggibimbo.htm consultato ad agosto ʼ09.

13 Il sito è http://www.ilfiltro.it/ consultato ad agosto ʼ09.

14 Indirizzo web http://www.glubble.com/ consultato ad agosto ʼ09.

15 Indirizzo web http://www.kidzui.com/ consultato ad agosto ʼ09.

16 Indirizzo web http://www.microsoft.com/protect/family/default.mspx consultato ad agosto ʼ09.

Page 12: Capitolo 2 tesi il sondaggio

del IRC-Chat al 67%del Podcast, il meno conosciuto, gli altri tool raggiungono

comunque una conoscenza intorno o superiore al 90%si scende al 73% con il gruppo

cooperativo online o Comunità di pratica e al 74% col social network, percentuali

comunque alte.

Le risposte alla domanda (uguale per tutti questi tool) sull’utilità di questi mezzi

come ausilio e motivazione alla prassi didattica sono più variegate. Intanto si poteva

scegliere fra quattro opzioni, molto, abbastanza, poco, nulla; ciò ha portato in parte

alla differenziazione. Rimane un dato comune, quasi sempre le risposte “molto e

abbastanza” superano abbondantemente il 50% del totale anche se le percentuali più

alte di solito si hanno nella risposta “abbastanza” tranne che per il sito didattico in cui

la maggioranza, 52%, ha risposto “molto”.

Elenco la somma delle due percentuali per i vari tool:

blog 77%; sito didattico 96%; Podcast 70%; social network 33%; newsletter 74%;

Forum 85%; gruppo cooperativo online o CdP17 71%; E-book 79%; Chat 46%.

Come si nota i soli tool che hanno una maggioranza di risposte, diciamo negative

come apporto alla didattica, “poco e nulla” sono i social network18 e le-il19 Chat. Ciò

secondo me è dovuto al fatto che pochi genitori hanno esperienza di lezioni di

recupero o di interesse e andamento in una disciplina che possono essere attivati con

un certo successo dai docenti anche tramite queste applicazioni. In generale le

percentuali ottenute vanno a ogni modo nella direzione dell’acquisizione positiva, nei

percorsi didattici, di tool e applicazioni web 2.0.

La domanda n° 19 chiedeva cosa fosse utile trovare in un sito didattico, la

maggioranza (il 42%) propende per il materiale didattico, il 25% per software

didattico, il 26% per indicazioni per educatori ed insegnanti, l’8% per giochi online,

il 2 % include la voce “altro” con audiolibri, materiale costruito dagli alunni, e

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 12

17 CdP è lʼabbreviazione che si usa in rete e nei testi per Comunità di Pratica, anche qui si userà tale abbreviazione.

18 Questa risposta riceve un chiarimento dalla risposta alla domanda 23 in cui il social network più conosciuto risulta essere facebook, mentre altri già utilizzati, che analizzeremo, proprio per fini didattici sono molto meno conosciuti.

19 Vi è una disquisizione grammaticale sul tipo di articolo da utilizzare a seconda della teoria che Chat sia femminile o sia maschile dato che deriva dallʼacronimo IRC.

Page 13: Capitolo 2 tesi il sondaggio

possibilità per gli alunni di interloquire con gli insegnanti.

Alla domanda n° 23, sulla conoscenza del social network (dovevano esserne

indicati da uno a tre) si ha una moltitudine di risposte quasi univoca, il social network

più conosciuto è senza dubbio “facebook” seguono con poche segnalazioni netlog,

twitter, oknotizie. Sono segnalati anche Anobii, Linkedin, alcuni social network

costruiti con ning.

Sul tema newsletter è stata aggiunta la domanda se possa essere uno strumento

utile alla comunicazione insegnanti/genitori/alunni. Le risposte affermative sono la

stragrande maggioranza, per cui è un altro strumento da tenere presente nel nostro iter

didattico e nel rapporto con le famiglie, ecco qui il grafico (non sono riportati i

decimali):

La domanda n° 34 invece sonda il terreno sul passaggio graduale dal libro di testo

all’e-book. Qualche risposta fa capire che gli e-book reader in Italia sono ancora poco

conosciuti e si pensa alla difficoltà di lettura a video su schermo del computer,

nonostante ciò il 44% ha risposto di sì, il 16% ha risposto “altro” specificando che è

favorevole ma con una integrazione fra e-book e testo cartaceo senza “pensionare”

quest’ultimo. Il 22% invece ha risposto di no e il 18% non sa esprimere un’opinione.

Il tool più conosciuto di chat risulta essere messenger con il 53%, segue Skype con

il 34% poi con percentuali molto minori Google Talk, ooVoo e la chat di facebook.

Siamo alla terza ed ultima parte del questionario in cui viene chiesto quali tool del

web 2.0 si conoscono con le domande n° 38 e 39. Nella prima, dopo un elenco di tool

web 2.0, viene chiesto di rispondere affermativamente a chi ne conosce almeno uno,

l’80% afferma di conoscerne in media due. Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 13

5%12%

46%

36%

MoltoAbbastanzaPocoNulla

Page 14: Capitolo 2 tesi il sondaggio

La seconda domanda chiedeva quali si conoscono o preferiscono. Di gran lunga i

più scelti sono i vari tool di Google, seguiti da Feed Reader, Flickr, Slideshare,

Delicious, Technorati e Tumblr, quasi sconosciuto Panoramio. Le successive due

domande riguardano il dialogo fra bambini/alunni e genitori/insegnanti sulle

tematiche affrontate nel questionario. Alla domanda n° 40 dove si chiedeva se vi

fosse dialogo su queste tematiche il 40% risponde spesso, il 32% raramente, il 25%

poco, solo il 2% ne parla molto. Il livello del dialogo sulle tematiche di internet fra

bambini e adulti è indirizzato all’attenzione educativa per il 42%, con scambio di

notizie per il 33%, per il 15% con attenzione didattica solo il 10% per motivi tecnici.

Ritengo interessanti e degne di attenzione per studi prossimi le risposte alle

domande n° 42 e 43. Con la n° 42 si chiedeva se si fosse disposti ad affrontare un

corso di aggiornamento online tra insegnanti/genitori sulle tematiche del web 2.0 e in

generale del web e dell’aspetto educativo/didattico.

Il 64% ha risposto di sì, dunque quasi i due terzi del target non solo si dice

favorevole, con poche eccezioni, all’introduzione nella didattica dei tool web 2.0 ma

si dice anche disponibile ad informarsi e formarsi in modo più approfondito dei temi

trattati in questo contesto. Ciò conferma che il paradigma della società complessa è

ormai un dato di fatto(pur non sempre compreso) per buona parte della popolazione,

non si può prescindere cioè dalle interrelazioni dai e con i mezzi digitali nella vita

odierna.

La domanda successiva chiedeva di proporre delle tematiche per il corso. In sintesi

i contenuti scelti per il corso sono divisibili in alcune filoni principali, alcuni

interessanti, nel contesto globale, altri più pressanti, su tematiche sentite attuali, ma

ugualmente fondamentali. In ordine di quantità di citazioni:

I) l’utilizzo del web in modo sicuro ed appropriato, con un giusto approccio per i bambini/alunni;

II) conoscenza ed approfondimento dei tool e delle applicazioni indicate nel questionario e del web 2.0 in genere per la didattica e l’educazione;

III) Costruzione di un percorso collaborativo online genitori/insegnanti sull’uso delle NTIC.

Tesi: Il web 2.0 e la prassi didattica nella scuola primaria- Cap. 2 – P. Aghemo – relatore prof. S. Lisi - 14

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Dunque con tali indicazioni un istituto scolastico che acquistasse uno spazio

online20 annuale per implementarci una piattaforma e creare dei percorsi “ad hoc”

andrebbe credo nella giusta direzione di un percorso di long life learning necessario

ad un miglioramento dei rapporti scuola/famiglia con un forte apporto al

miglioramento generale delle strategie didattiche scelte.

Concludo l’analisi di questa domanda inserendo una risposta che si discosta dalle

altre, anche un pò ironica se vogliamo, ma che ci fa capire che i docenti che non

prendono in considerazione l’uso dei tool del web 2.0, senza nessuna rincorsa o

deferenza al modernismo ed ipertecnologismo, rischiano di piombare in un digital

divide didattico rischioso. La tematica proposta è la seguente:

Il corso lo intitolerei: "Maestra, t'insegno il computer!!!"; i bambini sono naturalmente multimediali come dice il Prof. Maragliano e metterei loro ad insegnare alle maestre l'ABC dell'informatica.

Le ultime tre domande sono di tipo tecnico. La n° 44 era sull’interesse suscitato dal

questionario, il 49% ha risposto molto, il 50% abbastanza, il restante 1% per nulla.

La domanda n° 45 riguardava l’età dei rispondenti, la maggior parte si situa tra i 35

e 44 anni, il 53%, altri tra i 45 e i 54 il 32%, gli altri si disponevano più o meno nella

medesima percentuale, 7 e 8%, sia nella fascia prima i 35 sia in quella successiva ai

54 anni.

L’ultima riguardava il sesso dei rispondenti e la risposta conferma, purtroppo21, la

tendenza tutta italiana in cui ad occuparsi di scuola e delle tematiche collegata ad essa

sono in gran parte donne, che risultano il 78%.

Credo si potrebbe fare un elaborato solo (magari aumentando il target e

distinguendolo fra genitori e insegnanti) analizzando in modo dettagliato tutti i dati di

questo questionario. Però già così ci sono indicazioni chiare per attuare scelte

didattiche sia da parte dei docenti sia da parte di ogni Istituzione scolastica o Rete di

scuole attente e propense al learning by making fatto con tool web 2.0.

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20 Ormai si possono ottenere con pochi euro annuali che possono aumentare a seconda delle necessità ma rimangono cifre comunque accessibili, lʼimportante è far capire al Consiglio dʼIstituto ed economico che è un investimento educativo nel suo complesso per il futuro e nella direzione del long life learning.

21 Purtroppo nel senso che invece ci dovrebbe essere maggiormente la presenza maschile sia fra i docenti sia fra i padri degli alunni nei confronti di scuola e tematiche educative.

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