44
Marzo - Aprile 2013 Arriva la Pasqua tra sapori e tradizioni Mangiare a colori. Cinquanta sfumature di nero I vini della Liguria hanno il sapore del mare Olanda, tra tulipani e mulini a vento

carrello Vale marzo Aprile

Embed Size (px)

DESCRIPTION

rivista di consigli utili per la spesa quotidiana

Citation preview

Page 1: carrello Vale marzo Aprile

Marzo - Aprile 2013

Arrivala Pasquatra sapori e tradizioni

Mangiare a colori.Cinquanta sfumature di nero

I vini della Liguria hanno il saporedel mare

Olanda,tra tulipanie mulini a vento

Page 2: carrello Vale marzo Aprile

22

Aria di primavera nelle cucine VicentineTERRITORI E SAPORI4

Menù di PasquaLE RIcETTE22

Cinquanta sfumature di neroMANGIARE A cOLORI7

I vini della Liguria hanno il sapore del mareIN VINO VERITAS13

Uova VALE festa in tavolacONSIGLI PER LA SPESA16

Le mille virtù di chi capita a fagioloLEGuMI, chE PASSIONE19

CARRELLO NEWSAnno IV • Numero IIMarzo - Aprile 2013

EDITORE:DM GROUP S.P.A.via Lessolo 19, 10153 Torino

DIRETTORE RESPONSABILE: Italo Iuorio

COORDINAMENTO REDAZIONALEE PROGETTO GRAFICO:DM GROUP S.P.A.PUBBLICITÀ:Seri System - via Santi, 1/2 - 10042 Nichelino (TO) Tel. 0116897565STAMPA:Coptip Industrie Grafichevia Gran Bretagna, 5041122 Modena - Tel. 0593162511

HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMERO:Ilaria Blangetti, Silvia Calcagno,Enzio Isaia, Beppe Malò,Gilberto Manfrin, Andrea Pellegrini, Fabrizio Pepino, Paolo Ragazzo, Adriano Ravera.

Autorizzazione del Tribunale di Milano n°26 del 25/1/2010

Page 3: carrello Vale marzo Aprile

3

I sali minerali, energia per corpo e mentecuRA DI SÈ27

Le altre vite dell’alluminioVIVERE EcO30

Bambini naturalmenteMONDO bAMbINI32

Olanda, tra tulipani e mulini a ventoSÌ, VIAGGIARE38

3Per suggerimenti, commenti

e richieste scrivetea Maria Teresa Frisa:

[email protected]

Il risveglio della natura profuma di mimosaGIARDINAGGIO35

Quattro idee in libertàLEGGERE E AScOLTARE42

7

4 TerriTori e sapori

mangiare a colori

38

27

13

19

cUra Di sÈ

sì, viaggiare

in vino veriTas

legUmi, che passione

L’interno diquesta rivistaè realizzato con materie prime nel rispetto dell’ambiente.

Page 4: carrello Vale marzo Aprile

4

Cime aguzze, dolci declivi e di-stese pianeggianti si fondono in

provincia di Vicenza fino a disegnare un territorio che si racconta a più voci, anche in cucina. Sì, perché in questo florido angolo di Veneto, i molti pro-dotti tipici dell’enogastronomia locale giocano un ruolo di assoluta rilevanza.

Prodotti sinonimidi eccellenza Proprio con l’inizio della primavera le cucine della zona si riempiono di profumi e sapori che attingono a piene mani ai prodotti della locale tradizione contadina. Una “dote”, questa, che negli anni si è arricchita delle preziose contaminazioni provenienti dalla vicina Venezia.

È procedendo con metodo e cura, tuttavia, che la provincia di Vicenza ha saputo ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nel “made in Italy” a tavola, grazie a prodotti testimonial di questa terra. A partire dal formaggio Asiago Dop, che fin dal 1500 viene prodotto con latte vaccino nelle malghe situate sull’omonimo altopiano: seguendo due tipi di lavorazione si ottiene l’Asiago pressato fresco, dal sapore dolce e delicato, e l’Asiago di allevo stagionato, per gli amanti dei gusti più decisi. Ma a tenere alta la fama di questo territorio sono anche ortaggi e frutta, categorie ben rappresentate dall’asparago Bianco di Bassano Dop, dal Radicchio di Verona Igp (il nome non tragga in inganno, viene prodotto

Sulle tavoledi questo angolo

di Veneto “sbocciano”

prodotti tipicie piatti

della tradizione

Aria di primaveranelle cucine Vicentine

di PAOLO RAGAZZO

4Te

rr

iTo

ri e

sa

por

i

Page 5: carrello Vale marzo Aprile

55in larga parte anche in provincia di Vicenza) e dalla Ciliegia di Marostica Dop. Vantano la Denominazione di origine protetta anche la Soppressa Vicentina e il Prosciutto Veneto Berico-Euganeo (il dolce Val Liona).

Festività pasqualia tutto gusto Le prime uscite fuori porta dell’anno rappresentano, così, una buona occasione per gustare queste e altre specialità vicentine. Con la primavera è facile, infatti, trovare sulla tavola i “bigoli”, pasta di grano duro a forma di grossi spaghetti, che per il Mercoledì delle Ceneri vengono conditi con olio, sardine e uno spicchio d’aglio, segnando così l’inizio della Quaresima. Restando ai primi, tipico è poi l’abbinamento tra “risi” (riso) e “bisi” (piselli), per ottenere un piatto a metà strada tra il risotto e la zuppa che è perfetto per il periodo primaverile, quando sul mercato si trovano i piselli migliori. Ma la ricetta simbolo di Vicenza e del suo territorio è senza dubbio il Baccalà alla Vicentina, che risale al 1432 quando il capitano Guerini di ritorno in patria da un viaggio in Norvegia portò con sé lo stoccafisso (merluzzo essiccato), che nella ricetta tradizionale viene cucinato

con cipolle, acciughe, olio, latte, farina, pepe e prezzemolo. Anche per quanto riguarda i secondi piatti a base di carne questa zona d’Italia può contare su piatti di eccellenza come il Fegato alla Vicentina, cucinato utilizzando il vino bianco al posto dell’aceto e accompagnato da polenta o dalle foglie di “pissacan” (tarassaco), ottime cucinate in padella. E per finire i dolci: con le festività pasquali qui è d’obbligo una fetta di “fugassa”, pasta lievitata al profumo di agrumi ideale da gustare a fine pasto con un vino da dessert, o di “treccia d’oro di Thiene”, morbido pane dolce arricchito di uvetta e arancia candita.

Ter

riT

or

i e s

apo

riLà doVe nAsce

iL TArTufo neroAd arricchire il già considere-vole patrimonio agroalimentare della provincia di Vicenza c’è un prodotto importante per l’e-levato valore aggiunto che è in grado di generare sul territorio: il tartufo nero. Ai piedi dei col-li Berici e nel settore orientale dei Monti Lessini è possibile trovare, infatti, alcune specie interessanti di “tuber”, come il tartufo nero estivo, detto scor-zone. Matura a inizio aprile e in tardo autunno e ha colora-zione nerastra e forma ovale; è solitamente impiegato nella gastronomia vicentina per pre-parare primi piatti (lasagne, risotti e zuppe) e frittate. Non è tuttavia di semplice reperibili-tà, in quanto la maggior parte del raccolto viene venduto ai ristoratori locali, ma se si è inte-ressati all’acquisto del prodotto ‘fresco’ bisogna fare un giro al mercato dei funghi sotto la Basilica palladiana a Vicenza (estate e autunno) o nei giorni della festa del Tartufo di Nanto, il secondo weekend di luglio.

PREPARAZIONE

Come prima cosa cuocere le pata-te, pulirle dalla buccia e schiacciarle insieme alla farina e a un pizzico di

sale per ottenere un morbido impasto da cui ricavare gli gnocchi. Quindi mescolare in una terrina lo zucchero con la cannella. Far fondere il burro in una casseruola.

Cuocere gli gnocchi in abbondan-te acqua salata; una volta pronti sco-larli e disporli nel piatto.

Condire gli gnocchi con il burro fuso, la grappa e il preparato di zucchero-cannella ai quali aggiun-gere, a piacere, l’uvetta sultanina. Si ottiene, così, un piatto straordinaria-mente ricco di sapori, dove la parti-colarità è rappresentata dall’impiego inusuale della grappa, di cui il Vene-to è produttore per antonomasia.

INGREDIENTI PER 6 PERSONE1 kg di patate250 g di farina 200 g di burro50 g zucchero semolato30 g cannella in polvere1 cucchiaio di grappauvetta sultanina ammorbiditasale

porTaTa

primo

DiFFiCoLTÀ

bassa

TeMpo

45 min

CaLorie

602 kcal

gLI gNoCChI ALLA VICENTINA

Page 6: carrello Vale marzo Aprile
Page 7: carrello Vale marzo Aprile

7

Il colore di chi vuole essere protagonista e sa osare, amante di accostamenti arditi, ma pur sempre legati ai doni della natura. More, funghi, uva, liquiri-

zia, tè, fagioli, riso, tartufi, olive. Nulla di artificioso, un tocco pittorico di forte valenza cromatica già insito nella cioccolata e nel caffè, tra le bevande più stimolanti. Anzi, più sono nere e cariche, più sembrano efficaci. Una nomea che travalica la sapienza popolare: i cibi neri o molto scuri sono stati riconosciuti dalla ricerca scientifica come salutari perché ricchi di antios-sidanti naturali. E c’è di più: anche il colore di piatti e stoviglie influenza la nostra percezione. Meglio puntare a uno sfondo nero per far risaltare gamberi e carpaccio di pesce affumicato.

Il Riso Venere Nero ha il sapore della CinaUn riso dagli incredibili chicchi di colore nero naturale, ottenuto nel 1997 dall’incrocio di una varietà originaria della Cina con i risi padani. È l’antico “riso degli Imperatori” ricercato per le sue notevoli proprietà organolettiche, oggi coltivato nelle province di Vercelli e Novara. Molto nutriente e ricco di sali minerali, presenta un chicco piccolissimo e aro-matico, dal gradevole profumo di pane appena sfornato. Può essere consu-mato semplicemente bollito in acqua salata e condito con olio extravergine d’oliva oppure utilizzato in piatti che lo sposano a verdure, gamberetti, pesce o carni bianche. La particolare tonalità cromatica del suo pericarpo, la pellico-

cinquantasfumature di nero

di ADRIANO RAVERA

Grano saraceno ai profumi di primavera Scuri, dalla curiosa forma triangolare, i chicchi di grano saraceno sono nu-trienti ed energetici, particolarmente adatti a chi fa sport. Se ne ricava una farina grigiastra e rude al tatto, priva di glutine, per questo consigliata nella dieta dei celiaci. L’uso più comune è ri-cavarne pizzoccheri, le tagliatelle della Valtellina arricchite con patate e ver-dure, o ridurla in polenta. Nella regio-ne alpina è conosciuta come polenta nera, la più antica, diffusa in Italia pri-ma che dall’America arrivasse il mais. Già citata da Alessandro Manzoni ne “I promessi Sposi”, è ottima con crema di cipollotti freschi e panna.

7

Ma

ng

iar

e a

Co

Lor

i

Page 8: carrello Vale marzo Aprile

la più esterna, nera con riflessi violacei, offre ampio spazio alla fantasia anche nei contorni. gustoso e povero di zuccheri, di elevata digeribilità, è consigliato a bambini e anziani o nella dieta degli sportivi.

Il Nero di Seppia porta il profumo di marePoche gocce e i piatti profumeranno di mare. L’essenziale è partire da una seppia di prima pesca, freschissima. Staccata la testa, si incide il dorso e si estrae l’osso scoprendo le interiora. L’unica avvertenza è pro-cedere con delicatezza, usando sempre un paio di guanti: la vescichetta contenente l’inchiostro si riconoscerà facilmente dal colore nero cupo striato di venature argentee. A questo punto si fora con uno stuzzicadenti e si diluisce con qualche cucchiaino di vino bianco secco. Il “nero” è pronto per l’utilizzo in cucina dando un colore deciso alla pa-sta, alla sfoglia dei ravioli e dei tagliolini, ai risotti. In quest’ultimo caso è meglio aggiungerlo a cottura avanzata, dopo averlo filtrato per elimi-nare eventuali residui di sabbia. Chi ha fantasia e discreta manualità può usarlo per decorare salse chiare o spume con l’aiuto di una comune tasca da pasticciere.Se ben giocato negli accostamenti dai colori contrastanti, ottimi i gam-beri, gli scampi o il salmone a listarelle, offrirà piatti insoliti e di grande suggestione.

Sapori contadini con il Cavolo NeroSi differenzia dalle più conosciute verze perché privo della classica “te-sta”: dalla radice spuntano foglie diritte e sode simili a un pennacchio con lamina bollosa e increspata, di colore verde scuro con sfumature violacee e nere, che raggiungono i 30/40 centimetri di lunghezza. Per questa somiglianza alle fronde di una palmetta, nel sud d’Italia è anche conosciuto come “cavolo a penna”. Un cavolo a tutti gli effetti, della specie Brassica oleracea, ma di sapore e profumo meno marcato. La sua regione d’eccellenza è la Toscana dove viene utilizzato per la farinata con i fagioli borlotti, da servire molto calda con una macinata di pepe e olio di frantoio a crudo, o per la tradizionale zuppa di pane. Piatti di grande autenticità che ci riportano al mondo contadino e al piacere di gustare i sapori dell’orto.

8M

an

gia

re

a C

oLo

ri

VERDURA Agretti, Carciofo, Broccolo,Cavolo verza, Cavolo nero,Asparago, Cavolfiore,Cavolino di Bruxelles,Patata, Fava, Spinacio,Ravanello, Zucca,Sedano rapa, SedanoFRUTTA Mela, Kiwi, Arancia,Pompelmo, Cedro, Limone

CIBI DISTAGIONEMArZo APriLe

Page 9: carrello Vale marzo Aprile

Cioccolato fondente, più nero non si puòUna riserva di felicità e buon umore, un alimento per tutta la famiglia. Gli estimatori lo voglio-no scuro, fondente, croccante al morso. Colpisce per il profumo intenso e aromatico. Il colore è brillante, tendente al nero. Stimola come il caffè, ma al tempo stesso distende e tran-quillizza, sempre consola. Un compagno fedele, un amico dai mille pregi e dalle mille virtù, valido anche in cucina. Nella tradizione toscana il cacao amaro affianca gli umi-di di selvaggina, insaporisce l’impasto delle pappardelle al sugo di lepre, a Napoli esalta il sapore della parmigiana di melanzane.Il “cibo degli dei” lo definisce una fama che ha radici anti-che, quasi a giustificare un pia-cere a cui è difficile resistere. L’importante è non eccedere nella dose giornaliera e punta-re alla qualità degli ingredien-ti. Occhio dunque all’etichetta.In base alla quantità di cacao, più la percentuale è alta più il gu-sto è persistente, si suddivide in:Fondente extra: ottenuto con ca-cao di qualità superiore, non in-feriore al 45%, di cui almeno il 28% di burro di cacao e non più del 55% di zucchero. General-mente si attesta al 70% di cacao.Fondente: non meno del 43% di cacao di media qualità, di cui almeno il 26 % di burro di cacao, e non più del 57 % di zucchero.

9

Un’accoppiata vincente, nata nei grandi ristoranti di Parigi e Montecarlo negli anni della Belle Époque. In effetti lo Champagne stempera il gusto deciso del cavia-le mentre l’effervescenza deterge il palato dalla patina untuosa che ri-copre le uova, lo stesso effetto che si ottiene in Russia abbinandolo alla vodka. Un mito gastronomico impermeabile a qualsiasi moda. Un cerimoniale da gourmet che può essere riproposto con un va-setto di uova di lompo, un succe-daneo del caviale dal costo più contenuto e facilmente reperibile, ma non per questo meno invitan-te. Vendute in pratiche confezioni

pastorizzate, sono palline nella varietà nere o rosse, l’ideale per conferire un tocco di prestigio alle tartine che accompagnano l’aperi-tivo o decorare uova sode, piatti freddi. Sono pratiche e poco ca-loriche. Si servono al naturale, su fette di pane tostato leggermente imburrato, senza alcuna aggiunta, al massimo una goccia di limone. Si può giocare di fantasia: tra-mezzini, finger food e barchette di verdure fresche, arricchite di uova di lompo, accompagnano egregia-mente un calice di Prosecco o di Spumante italiano. Un binomio al-ternativo, l’importante è saper co-gliere le occasioni per festeggiare.

Perle nere dalle uova di storione e di lompoUn cibo leggendario, di per sé immagine di raffinatezza. Un alimento che vuole tutta la scena, nobile come la sua origine. Nasce dalle mi-nuscole uova degli storioni che ne battezzano le tre varietà principali: il Beluga, il più pregiato, dai grossi grani di colori grigio perla, un pesce che può raggiungere i quattro metri di lunghezza e superare la tonnel-lata di peso; il Sevruga, di piccole dimensioni, dal caviale aromatico e minuscolo, colore variante dal grigio al nero antracite; l’ossietra, anche detto Oscietra o Asetra, di media taglia, dal gusto morbido e leggero, di colore marrone. In alternativa si possono usare le uova di lompo, meno costose, un pesce proveniente da Islanda e Norvegia.

LA coPPiA VincenTe: cAViALe & chAMPA-

Ma

ng

iar

e a

Co

Lor

i

Page 10: carrello Vale marzo Aprile

1010M

an

gia

re

a C

oLo

ri

portare a ebollizione e cuocere per circa 40 minuti.

Nel frattempo scottare in acqua bollente i gamberi, lasciarli raffred-dare e sgusciarne la metà.

In un tegame far appassire in quattro cucchiai d’olio d’oliva lo scalogno tritato, unire i carciofi ta-gliati a spicchi e cuocere per cinque minuti. Aggiungere i gamberetti, ba-gnare con il vino bianco e lasciar sfumare.

Scolare il riso, versarlo nel tega-me e far insaporire un momento. Ag-giustare di sale, pepare e cosparge-re con erba cipollina tritata.

PREPARAZIONE

Mettere il riso in una pentola con abbondante acqua salata fredda,

chiare e far appassire per 10 minuti a calore moderato; aggiungere un litro e mezzo di acqua calda, salare e continuare la cottura per un’ora e mezza.

Tostare le fette di pane, soffre-garle con lo spicchio d’aglio e sistemarle nei piatti; irrorare con olio extravergine d’oliva e insa-porire con una macinata di pepe. Versare sopra la minestra e spolve-rizzare con pecorino grattugiato.

PREPARAZIONE

Tritare la pancetta, uno spicchio d’aglio, la cipolla e il sedano e sof-friggerli in tre cucchiai d’olio extra-vergine d’oliva.

Pulire il cavolo, tagliarlo a sottili listarelle e unirlo al soffritto. Coper-

PREPARAZIONE

Montare i tuorli con due cucchiai di zucchero, unire 40 grammi di Marsala e cuocere a bagnomaria finché lo zabaione diverrà gonfio e spumoso.

Mescolare il latte con il rimanente zucchero, il cacao, la maizena e il burro e cuocere a calore moderato in modo da amalgamare tutti gli in-gredienti.

Diluire il Marsala con un po’ d’acqua, inzupparvi sei savoiardi e sistemarli in un piatto rettangolare. Coprirli con metà dello zabaione e poi con altri sei biscotti inzuppati. Versare sopra il restante zabaione e terminare con i savoiardi.

Coprire il dolce con la crema al cioccolato e riporre in frigorifero per almeno cinque ore.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE300 g di riso Venere250 g di gamberi freschi2 carciofiuno scalognomezzo bicchiere di vino bianco seccoolio d’oliva erba cipollinasale, pepe

INGREDIENTI PER 4 PERSONE500 g di cavolo nero50 g di pancetta30 g di pecorino stagionato4 fette di pane casereccio2 spicchi d’agliouna cipollaun gambo di sedanoolio extravergine d’olivasale, pepe

INGREDIENTI PER 6 PERSONE300 g di biscotti savoiardi 80 g di zucchero50 g di cacao amaro50 g di burro15 g di maizena2 tuorli 200 ml di Marsala secco100 ml di latte

porTaTa

primo

DiFFiCoLTÀ

bassa

TeMpo

50 min

CaLorie

410 kcal

porTaTa

primo

DiFFiCoLTÀ

bassa

TeMpo

120 min

CaLorie

305 kcal

porTaTa

dolce

DiFFiCoLTÀ

media

TeMpo

50 min

CaLorie

460 kcal

RISo VENERE CoN gAMBERI E CARCIoFI

zUPPA DI CAVoLo NERo

IL MoRo

Page 11: carrello Vale marzo Aprile

11

Page 12: carrello Vale marzo Aprile

12

Page 13: carrello Vale marzo Aprile

13

in v

ino

ver

iTa

sScegliere un vino ligure non può essere una scelta casuale quanto piuttosto

l’appagamento di una curiosità o la conferma di una passione. Si dice che i vini della Liguria portino dentro il sale del mare. È vero. I vigneti, dal Ponente al Levante, guardano il mare e ne ricevono la brezza. I cristalli di sale si ferma-no sulle foglie, sui grappoli o cadono sul terreno. L’acqua li porta in profondità e in piccolissima quantità, attraverso le radici, risalgono in vigna. È un piccolo segreto che si svela ai palati più esperti. Per tutti è una nota un po’ misteriosa, una sensazione gradevolmente curiosa.

L’antica origine del Vermentino Il re dell’enologia ligure è, senza dubbio alcuno, il Vermentino. È una Doc prodotta in tutto il territorio regionale, ma gli esperti consigliano in modo particolare la produzione dell’Imperiese e Savonese. Il vitigno, a bacca bianca, è molto antico, ha origini spagnole e con ogni probabilità una lontana parentela con la Malvasia della regione iberica. In Liguria è arrivato nel XIV secolo, attraverso la Francia e la Corsica. È un vino bianco secco, sui 12 gradi di alcol, di colore giallo paglierino, ha sapore fresco, fruttato, morbido e persistente con sentore di erbe aromatiche come il timo e il rosmarino.

Sciachetrà, il re delle Cinque TerreInsieme all’uva Bosco e Albarola, i grappoli del Vermentino sono utilizzati per produrre il vino forse più celebrato (e costoso) della Liguria: lo Sciachetrà. È una Doc prodotta nei paesi delle Cinque Terre, dove i filari sono allineati lungo

i vini della Liguriahanno il sapore del mare

Pesce e pesto la fan da padroneVermentino e Pigato per freschezza e profilo aromatico sono particolar-mente adatti ad accompagnare se-condi piatti a base di pesce e primi piatti leggeri. Ottimi con polpo, asti-ce e aragosta, con la pasta al pesto, i ravioli con farcia di pesce e i pan-sotti al sugo di noci. Il Rossese andrà benissimo laddove sarà necessario un vino rosso con accenti aromati-ci speziati e buon contrasto acido. Dal pesce alla carne, passando per le verdure ed i funghi. Tra i pochi vini che tollerano l’abbinamento con i carciofi, per via della sua natura poco tannica.Lo Sciachetrà sarà perfetto con pa-sticceria secca o a base di mandorle.

di BEPPE MALò

Page 14: carrello Vale marzo Aprile

14in

vin

o v

eriT

as

terrazzamenti sorretti da muretti a secco, spesso a picco sul mare. Lo si ottiene ponendo i grappoli vendemmiati su dei graticci dove appassiranno sino a novembre. Poi, ormai saturi di zuccheri e pigmenti, vengono pigiati per produrre un vino che ha caratteristiche uniche. Lo Sciachetrà è un vino maestoso. Che sa di frutta matura, che ricorda il profumo dell’anice, dell’albicocca e sprigiona in bocca i sentori salsoiodici del mare.

A Ponente si beve il PigatoIl Pigato è un vino ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno del Ponente ligure, in particolare nella Piana di Albenga e nella provincia di Imperia. Al bicchiere si presenta di colore giallo paglierino, con sfumature e riflessi di colore dorato; se viene fatto invecchiare, assume un colore dorato intenso, paragonabile al colore dell’olio. All’olfatto si avvertono subito le note profumate tipiche di questo vino; i profumi sono particolarmente intensi e caratteristici, tra cui riconosciamo le note fruttate di pesca e albicocca e sentori di mandorla.

Rossese, unico rosso tra tanti bianchiIl Rossese di Dolceacqua è un vino di colore rosso rubino, sapido, morbido, fragrante e corposo e dal profumo intenso. In bocca è poco tannico, di notevole ed elegante sapidità, con caratteristico fondo amarognolo. Nelle realizzazioni più semplici può avere struttura molto leggera, mentre le migliori selezioni esprimono medio volume e morbidezza in bocca unite a buona acidità e ad un tenore alcolico di livello. Particolarissima caratteristica è la sapidità estremamente accentuata che, unita alla buona acidità percepita, ne fanno un vino molto piacevole da bere.

CONSIGLI DI DEGuSTAZIONE.AD OGNI VINO IL SuO bICChIERELa principale funzione del bicchiere è quella di riequilibrare le sensa-zioni, sia olfattive che gustative proprie di ogni vino. Il bicchiere adatto alla degustazione deve essere di vetro o meglio di cristallo, trasparente, sottile, perfettamente asciutto, pulito e privo di odori riconducibili al lavaggio o al luogo di conservazione. È preferibile che sia incolore per poter apprezzare meglio tutte le sfumature cromatiche del vino. Per un prodotto da servire freddo, con una concentrazione di profumi in poca quantità, si utilizza un bicchiere di forma affusolata come il flute. Così un vino prevalentemente sapido e acido come lo Champagne o uno Champenois viene a contatto con la punta della lingua per esaltare il ridotto residuo zuccherino. Il flute è anche slanciato per esaltare il movimento di risalita delle bollicine. Un vino più maturo ed importante necessita al contrario di un bicchiere grand Cru, con una “pancia” ge-nerosa in maniera che venga meglio ossigenato e sprigioni al meglio i profumi più complessi. Lo spumante dolce va bevuto nella classica Coppa Champagne per portare il vino su tutta la superficie della lingua e apprezzarne al meglio il sapore dolce e fruttato. Per un vino bian-co secco “fermo” di medio corpo andrà bene un calice di media grandezza, mentre per un bianco secco molto strutturato va molto bene il grand Cru, ma con un’aper-tura più stretta per convoglia-re i profumi più rapidamente verso l’area olfattiva.

PREPARAZIONE

Rosolare una dozzina di pezzi di coniglio in poco olio con aglio, cipol-la, rosmarino, alloro e maggiorana (o timo). Quando i pezzi saranno ben dorati occorre bagnare con un bicchiere di Rossese di Dolceacqua e poi fare evaporare il vino.

Aggiungere una manciata di pi-noli, olive nere taggiasche e qualche gheriglio di noce. Poi bagnare con brodo caldo, coprire la casseruola e cuocere per un’ora controllando la necessità di aggiungere altro brodo.

La cottura termina quando si nota che la carne inizia a staccarsi facil-mente dalle ossa.

Servire con il sugo di cottura e ac-compagnare con il vino utilizzato per sfumare la rosolatura.

INGREDIENTI PER 6 PERSONE1 coniglio da 1000/1500 g2 cucchiai di olio d’oliva AglioCipolla Rosmarino TimoMaggiorana1 bicchiere di RosseseOlive nere taggiaschePinoli Noci1 l di brodo vegetale

CoNIgLIo ALLA LIgURE

porTaTa

secondo

DiFFiCoLTÀ

media

TeMpo

80 min

CaLorie

453 kcal

Page 15: carrello Vale marzo Aprile
Page 16: carrello Vale marzo Aprile

16C

on

sig

Li p

er L

a s

pesa

Provenienti da allevamento a terra o biologiche, nel rispetto del benessere degli animali e dell’ambiente, le uova Vale sono ospiti d’eccellenza al pranzo di Pasqua

L’uovo è da sempre simbolo di fertilità e di rinascita, legato alla tradizione pagana che celebra il ciclico risve-glio della natura. Ma appartiene fin dai tempi più antichi anche alle tra-dizioni pasquali di molti Paesi, che nel giorno della ricorrenza arredano la tavola con uova sode o svuotate, decorate e colorate, e propongono piatti in cui l’uovo diventa protago-nista. Rassodato o alla coque, usato come ingrediente in preparazioni

dolci e salate, non può mancare. A differenza di un tempo, oggi in commercio ci sono diverse tipologie di uova fra cui scegliere, in base alle dimensioni (piccole, medie, grandi) ma anche e soprattutto al tipo di alle-vamento delle galline da cui proven-gono: allevate a terra, da agricoltura biologica. Le uova Vale offrono entrambe le possibilità di scelta, rispondendo in tal modo alla richiesta crescente di prodotti rispettosi dell’ambiente e del benessere degli animali.

Tipologie diverseSi può optare per le uova Vale da al-levamento a terra provenienti da gal-

line che vivono in condizioni ottimali per la loro salute, libere di muoversi e di razzolare. Puoi trovarle nel tuo supermercato di fiducia in confezioni da 6 (medie e grandi) e da 10 (me-die), così da offrirti più possibilità di acquisto in base alle necessità della famiglia.Oppure preferire le uova Bio Vale Natura in Tavola da agricoltura bio-logica, di vario calibro, proposte in confezioni da 4, certificate da un or-ganismo di controllo autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, identificabile dal simbolo che compare sull’etichet-ta. Un’etichetta che riporta anche le istruzioni su come smaltire l’imbal-laggio in base alla raccolta differen-ziata, a ulteriore dimostrazione della cura e del rispetto dell’ecosistema cui apparteniamo.

un’origine comuneLe uova Vale provengono da alle-vamenti italiani e l’intero ciclo pro-

uoVA VALe fesTA in TAVoLA

Page 17: carrello Vale marzo Aprile

17

Co

nsi

gLi

per

La

spe

sa

COLORI IN GuSCIOA Pasqua non si può fare a meno di mettere in tavola le uova co-lorate o decorate, soprattutto quando ci sono bambini in fami-glia. Una usanza che peraltro ri-sale al Medioevo e che da allora non è mai tramontata. Rassoda-te o svuotate - prendendo delle uova fresche e facendo due bu-chini alle estremità per poi utiliz-zare il solo guscio - si possono colorare in diversi modi. Per farlo in maniera naturale, mettile a bollire con un cucchiaio di aceto e, a seconda del colore che vuoi ottenere, alla buccia di cipolla per avere uova arancioni o marroni, al tè o al cardamomo se si preferiscono gialle, agli spi-

naci o all’ortica se si desiderano verdi, alla barbabietola cotta o alle rape rosse per farle appunto rosse o rosa. Per decorarle puoi attaccare al guscio foglie e fiori con colla alimentare, farle bollire e quindi staccare ciò che hai incollato, in modo che restino le sagome più chiare. Un’altra idea? Avvolgi l’uovo con degli elastici e quindi metti-lo a bollire nell’acqua colorata. Una volta pronto e tolti gli ela-stici restano le loro “impronte”. Ma puoi anche usare colori ali-mentari sulle uova sode, oppure colori a tempera o pennarelli indelebili sui gusci vuoti, per di-pingere ciò che vuoi.

duttivo è attentamente monitorato, per garantire al consumatore uova freschissime e di alta qualità. Oltre alla “carta di identità” dell’uo-vo riportata sul guscio, formata da un codice in lettere e numeri che permette l’identificazione del tipo di allevamento (biologico, all’aper-to, a terra, in gabbia), del Paese di origine, provincia e comune, nonché dell’allevamento specifico da cui proviene l’uovo, sulla confezione del-le uova Vale sono sempre presenti il nome del produttore, le informazioni nutrizionali e interessanti consigli per la conservazione, che forse non tutti conoscono. Lo sapevi, per esempio, che nel di-sporre le uova in frigorifero è bene mettere la parte più stretta rivolta verso il basso, per mantenere la fre-schezza del prodotto? E che è me-glio porle nell’apposito scomparto in modo da tenerle lontano da altri alimenti, perché il guscio è poroso e può assorbire altri sapori?

Page 18: carrello Vale marzo Aprile

18

Page 19: carrello Vale marzo Aprile

19

Dai più noti fagioli, piselli, fave, ceci, lenticchie, soia, ai meno conosciuti lupini, arachidi, cicerchie, caiani e carrube. In Italia i legumi hanno una

tradizione antichissima. Per secoli, complice la loro economicità, sono stati l’a-limento principale della dieta mediterranea e oggi sono considerati anche dai nutrizionisti come indispensabili per l’organismo. Ricchissimi di fibre, il loro apporto di minerali è ottimo e sono una buona fonte di vitamine.

Fagioli secchi 365 giorni all’annoE proprio con l’arrivo della primavera la natura ci offre molte prelibatezze. Tanti sono i legumi che si trovano in vendita freschi, secchi o in scatola. Sono tutti buoni, ma quelli secchi hanno il vantaggio di essere disponibili tutto l’an-no, come il fagiolo. Spesso denigrati per i loro effetti collaterali, i fagioli secon-do uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Nutrition sono indispensabili per mantenere un peso corporeo migliore, un giro vita minore e per tenere sotto controllo la pressione.

Proprietà ed effetti benefici Cento grammi di fagioli contengono circa 343 calorie, pari al 10 per cento del nostro fabbisogno giornaliero. Ciò significa che, in una dieta equilibrata, un piatto di pasta e fagioli al giorno ci garantisce il giusto apporto di nutrienti. Se-condo gli esperti è sufficiente consumare ogni giorno tra gli 80 e i 120 grammi

Le mille virtùdi chi capita a fagiolo

Bricolage pasquale con fagioli e lenticchieVolete provare a cimentarvi nell’anti-ca e sempre suggestiva arte di deco-rare le uova per le prossime festività pasquali? Provate ad usare anche i legumi, come le lenticchie o i fa-gioli. Fate bollire le uova e lasciate-le ad asciugare in un luogo fresco. Con della colla alimentare (se ave-te intenzione di consumare le uova anche dopo la Pasqua) date sfogo all’artista che c’è in voi disponendo i legumi sul guscio fino a creare del-le splendide figure. Un passatempo consigliato ai nonni, magari in com-pagnia dei propri nipoti.

19

Leg

uM

i, C

he

pass

ion

e

di GILBERTO MANFRIN

Page 20: carrello Vale marzo Aprile

20Le

gu

Mi,

Ch

e pa

ssio

ne

Sapevate che i fagioli, come tutti i legumi secchi, devono essere reidra-tati, mettendoli in ammollo, prima di poter essere cucinati? L’ammollo infatti permette ai fagioli di riassorbire l’acqua di cui sono stati privati durante la fase di essiccazione e di rendere più tenera la buccia. Il tempo di ammollo in acqua fredda deve essere di almeno 6/8 ore. Può capitare però di non avere tutto questo tempo a disposizione, in questo caso ecco un piccolo segreto per effettuare l’operazione in maniera più veloce. Ponete i fagioli in una pentola, riempite con acqua fredda e met-tete sul fuoco; appena raggiunta l’ebollizione spegnete il fuoco, coprite con un coperchio e lasciate riposare per un’ora. E poi una curiosità: è preferibile salare i fagioli dopo la cottura. Il sale, infatti, potrebbe indu-rire la pellicina che avvolge i legumi.

consigLi uTiLi Per gusTArLi AL MegLio

PREPARAZIONE

Tenere a bagno 24 ore i legumi in acqua tiepida. Metterli in una casse-ruola, con sedano, cipolla e carote a pezzetti, la verza tagliata a listarelle e i funghi affettati; versare 750 ml di acqua, coprire e fare bollire. Cuoce-re 90 minuti a fuoco basso, salare, pepare e versare 5 cucchiai d’olio.

Cuocere ancora un’ora facen-do quasi assorbire il brodo. Intanto lessare la pasta in acqua bollente, scolando a metà cottura. Unire alla minestra già pronta e fare bollire qualche minuto.

Togliere dal fuoco, versare l’olio rimanente, lasciare riposare per 5 mi-nuti, poi servire con pecorino e pepe.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE100 g fagioli100 g ceci100 g fave 1 gambo di sedano1/2 verza piccola 1 carota1 cipolla 100 g di funghi freschi10 cucchiai di olio d’olivaSale e pepe300 g di pasta Pecorino grattugiato

LA “MILLICUSELLE”

porTaTa

primo

DiFFiCoLTÀ

media

TeMpo

160 min

CaLorie

650 kcal

di fagioli per ottenere il giusto carico di proteine, fibre, potassio, fosforo, magnesio e ferro. Ma i fagioli contengono anche calcio, sodio, zinco e vitamine del gruppo B, fondamentali queste ultime per il funzionamento del fegato e del sistema nervoso. Validi sostituti della carne, contribui-scono a far abbassare la glicemia e sono ricchi anche di lecitina, che contrasta l’accumulo di grassi nelle arterie.

Come evitare gli effetti collateraliTemere sgradevoli e imbarazzanti esalazioni gassose, non è un buon motivo per privarsi dei vantaggi nutrizionali dei fagioli. Un rimedio? Sminuzzate il più possibile i legumi utilizzando il passaverdure, in modo da renderli più digeribili limitando al minimo effetti collaterali indesidera-ti. Oppure insaporiteli con un pizzico di santoreggia, un’erba aromatica molto usata in cucina, della stessa famiglia della menta o un cucchiaino di zenzero macinato: si tratta di spezie che aiutano a limitare la flatulenza.

Paese che vai, fagiolo che troviLa varietà dei fagioli è molto vasta. Se ne contano almeno 300 diverse tipologie, di cui circa sessanta sono commestibili, con forme e colori di tutti i tipi: bianchi, neri, variegati, rossi, grandi, piccoli, rotondi o schiac-ciati. I cannellini ed i borlotti rappresentano sicuramente le tipologie di fagiolo più conosciute. In molte regioni della penisola esistono alcune tipiche varietà: si ricordano i fagioli zolfini (Toscana), i fagioli Lamon (Veneto), quelli di Controne (Campania), i Blu della Valassina (fagioli coltivati a Como), i Giallorinio della Garfagnana (tipici di Lucca) ed i fagioli neri. I fagioli Lima, pregiati e saporiti, sono assai richiesti nel mercato italiano ma originari dell’America meridionale.

Page 21: carrello Vale marzo Aprile
Page 22: carrello Vale marzo Aprile

22

PREPARAZIONE

Versare un po’ d’olio in una pa-della e far dorare le costolette di agnello con gli spicchi d’aglio prece-dentemente spelati. A questo punto versare il brandy.

Quando il brandy sarà evaporato aggiungere il pomodoro e il vino e far cuocere fino a riduzione.

Diluire la maizena in un bicchiere d’acqua con un cucchiaio di prezze-molo e uno di menta tritati e versare il composto sulle costolette per aro-matizzarle, proseguire la cottura per un paio di minuti mescolando.

Servire decorando con qualche foglia di menta e dei chicchi di me-lagrana precedentemente sbucciata.

a cura della chef Andrea Pellegrini, Associazione Cuochi Torino e Chef del Ristorante Q.B., Rivoli (To)

INGREDIENTI PER 4 PERSONE16 costolette di agnello2 spicchi d’aglio1 bicchiere di brandy3 cucchiai di salsa di pomodoroprezzemolomenta fresca1 cucchiaio di maizenaolio di oliva1 bicchiere di vino rosso1 melagranasale

22Le

riC

eTTe Menù

di Pasqua

porTaTa

secondo

DiFFiCoLTÀ

media

TeMpo

30 min

CaLorie

920 kcal

CoSToLETTE DI AgNELLo MENTA E MELAgRANAAPeRItIVo: Buck’s Fizz

AntIPAStI: Uova fantasia e colore Quiche pomodoro e asparagi

PRImo: Risotto asparagi e taleggio

SeconDI: Costolette di agnello menta

e melagrana Strudel carciofi e ricotta

contoRno: Cestino di verdure primavera

Dolce: Treccia pasquale

Page 23: carrello Vale marzo Aprile

23

INGREDIENTI PER 4 PERSONE1 scalogno500 g di asparagi3 tuorli d’uovo300 ml di panna da cucina200 g di pomodorini1 rotolo di pasta sfogliaparmigiano olio extravergine di olivasale

PREPARAZIONE

Spremere le arance con lo spremia-grumi, versare il succo nei bicchieri facendo attenzione a non superare la metà della capienza degli stessi.

A questo punto versare lentamente lo champagne fino a riempimento e decorare ogni bicchiere con una fet-ta d’arancia prima di servire.

PREPARAZIONE

Far rassodare le uova mettendole a bollire per circa 8/10 minuti. Una volta cotte passarle sotto l’acqua fredda e sgusciarle.

Frullare in un mixer il formaggio caprino, la scorzetta di limone, 2/3 grani di pepe e un pizzico di sale, fino a ottenere una crema.

Disporre su un piatto le uova taglia-te a metà dal lato lungo, aggiungere con una sac à poche dei ciuffi di cre-ma e decorare con le uova di lompo.

tagliare le punte e metterle da parte. Soffriggere in poco olio i gambi

degli asparagi tagliati a pezzetti con lo scalogno.

A parte unire la panna, i tuorli e una manciata di parmigiano così da formare una crema alla quale ag-giungere gli asparagi soffritti.

Stendere la pasta sfoglia e rica-varne 4 tondini con cui rivestire le formelle. Aggiungervi all’interno la crema e decorare ogni formella con le punte di asparago e i pomodorini interi con il picciolo, già lavati, asciu-gati e incisi.

Preriscaldare il forno a 180° e in-fornare per 45 minuti.

PREPARAZIONE

Lessare leggermente gli asparagi in modo che rimangano croccanti,

23

INGREDIENTI PER 4 PERSONE2 arance500 ml di champagne4 fette d’arancia

INGREDIENTI PER 4 PERSONE4 uova70 g di formaggio caprino1 scorzetta di limone20 g uova di lompoSale e pepe

Le r

iCeT

Te

porTaTa

antipasto

DiFFiCoLTÀ

bassa

TeMpo

15 min

CaLorie

135 kcal

porTaTa

antipasto

DiFFiCoLTÀ

media

TeMpo

80 min

CaLorie

640 kcal

BUCk’S FIzz

QUIChE PoMoDoRo E ASPARAgI

UoVA FANTASIA E CoLoRE

porTaTa

aperitivo

DiFFiCoLTÀ

bassa

TeMpo

5 min

CaLorie

115 kcal

Page 24: carrello Vale marzo Aprile

24Le

riC

eTTe

PREPARAZIONE

Pulire i carciofi e immergerli in ac-qua e limone per qualche minuto.

Tagliarli finemente e farli rosola-re con lo spicchio di aglio in poco olio, fino a quando non si saranno ammorbiditi, quindi aggiungere un po’ di maggiorana, salare, pepare e spegnere.

In una terrina amalgamare la ricot-ta, l’uovo, il parmigiano e i carciofi raffreddati.

Stendere la pasta sfoglia e ver-sarvi sopra l’impasto, avvolgere la pasta chiudendola a strudel, spen-nellando la superficie esterna con il tuorlo sbattuto.

Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 40 minuti.

INGREDIENTI PER 6 PERSONE1 rotolo di pasta sfoglia4 carciofi grandi1 spicchio di aglio150 g di ricotta3 cucchiai di parmigiano grattugiato1 uovo1 tuorlomaggioranaolio di olivasale e pepe

STRUDEL CARCIoFI E RICoTTA

porTaTa

secondo

DiFFiCoLTÀ

media

TeMpo

60 min

CaLorie

360 kcal

Far imbiondire in una casseruo-la a fuoco vivo i porri con il burro e aggiungere le punte di aspara-gi, facendole rosolare leggermen-te. Quindi unire il riso. Quando quest’ultimo risulterà leggermente tostato, versare il brodo fino a co-prire interamente il riso e cuocere rimestando continuamente per circa 15 minuti.

A cottura quasi ultimata, levare dal fuoco, aggiungere mescolando il taleggio precedentemente tagliato a pezzetti, lasciare mantecare per qualche minuto e servire.

PREPARAZIONE

Lavare accuratamente le punte di asparagi in acqua corrente e tagliar-le a pezzi.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE350 g di riso200 g di punte di asparagi50 g di burro30 g di porri150 g di taleggio1 l di brodo

porTaTa

primo

DiFFiCoLTÀ

bassa

TeMpo

30 min

CaLorie

560 kcal

RISoTTo ASPARAgI E TALEggIo

Page 25: carrello Vale marzo Aprile

25

PREPARAZIONE

Mescolare la farina con lo zucche-ro, tenendone un cucchiaio a parte per la decorazione.

Sciogliere il lievito nel latte tiepido e unirlo all’impasto insieme al burro ammorbidito.

Continuare ad impastare unendo le uova una ad una e aggiungere alla fine l’uvetta ammollata e un piz-zico di sale.

Lasciare riposare l’impasto per circa 10 minuti, poi riprenderlo formare 3 fi-loni da intrecciare e chiudere a cerchio.

Lasciare lievitare la treccia per 90 minuti. A termine lievitazione

spennellare la treccia con il tuor-lo sbattuto, spolverare con lo zuc-chero e decorare con le mandor-le, quindi infornare a 200° per 30 minuti.INGREDIENTI PER 6 PERSONE

4 uova1 tuorlo250 g di burro60 g di zucchero450 g di farina bianca1 cubetto di lievito di birra100 ml di latte100 g di uvetta30 g di mandorle a lamellesale

porTaTa

dolce

DiFFiCoLTÀ

media

TeMpo

180 min

CaLorie

760 kcal

TRECCIA PASQUALE

PREPARAZIONE

Dividere in 4 parti uguali il par-migiano, spolverare una padella antiaderente con una parte di esso e metterla sul fuoco fino a quando il formaggio non comincerà a fondere.

Staccare delicatamente il formag-gio fuso dalla padella e metterlo su una scodella rovesciata, seguendo la forma della scodella con le mani e lasciare raffreddare. Seguire l’o-perazione per i 4 cestini e staccarli quando risulteranno freddi e induriti.

Lavare bene le verdure e tagliarle a julienne.

Preparare una salsina per il condi-mento mescolando l’olio con l’aceto, un pizzico di senape, sale e pepe.

Disporre le verdure miste nei 4 ce-stini; condire il tutto e servire.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE300 g di parmigiano grattugiato1 cuore d’insalata indivia riccia1 piccola lattugaqualche foglia di insalata rossa1 costola di sedano1 carota2 pomodori3 cucchiai di olio extra vergine di oliva2 cucchiai di aceto balsamicosenapesale e pepe

porTaTa

contorno

DiFFiCoLTÀ

bassa

TeMpo

20 min

CaLorie

310 kcal

CESTINo DI VERDURE PRIMAVERA

Le r

iCeT

Te

Page 26: carrello Vale marzo Aprile
Page 27: carrello Vale marzo Aprile

Ricordate il celebre motto “Mens sana in corpore sano”? Dal Ferro

al Calcio, dal Magnesio al Potassio: è dai sali minerali che arrivano pre-ziosi carichi di energia sia per il cor-po che per la mente. Privilegiare gli alimenti che contengono sali minerali - sono 22 quelli attualmente ritenuti essenziali per la salute umana - può quindi essere utile tanto per rinforza-re l’organismo dal punto di vista fisi-co, delle difese immunitarie, quanto per risolvere i problemi d’umore, la stanchezza mentale, l’irritabilità, la scarsa concentrazione.

Quali sono e a cosa servonoI sali minerali costituiscono il 5% della massa corporea. I principali sono il Calcio che ha la presenza maggiore

nell’organismo; esso interviene, con il Fosforo, nella formazione delle ossa e dei denti e nell’attività ritmica del cuore; il Cloro, che aiuta a mantene-re l’equilibrio acido-basico; il Ferro, indispensabile per avere energia; il Magnesio, fondamentale per gli stu-denti poiché in grado di migliorare memoria e capacità d’apprendimen-to; il Potassio, utile per la contrazione muscolare e per tenere alto l’umore; il Sodio, necessario per il funzionamen-to dei nervi e lo zolfo, che favorisce la formazione dei tessuti.

Dove si trovano e quanto bisogna assumerneMa che dose assumere di sali minera-li? Un buon bicchiere di latte contiene circa 300 mg di Calcio, un vasetto

Indispensabili per aumentare

le difese immunitarie,

hanno anche interessanti

risvoltipsicologici

i sali minerali,energia per corpo e mente

di GILBERTO MANFRIN

27

Cu

ra

Di s

è

Page 28: carrello Vale marzo Aprile

2828C

ur

a D

i sè

di yogurt 210 mg. Una porzione di formaggio, addirittura 30 grammi! Anche l’acqua minerale può contenere buone quantità di Calcio. Una curiosi-tà: se 20-30 minuti prima di andare a dormire prendiamo del Calcio, viene favorito il riposo notturno essendo que-sto un rilassante naturale. E gli altri? Una buona dose di cereali e latte al mattino soddisfa la richiesta di Magne-sio e di Fosforo; un normale uso di sale da cucina è sufficiente per regolare la presenza di Cloro e Sodio, magari mettendone un po’ su una bistecca con contorno di spinaci, l’ideale per appor-tare un ottimo quantitativo di Ferro. E che dire del Potassio? Gli sportivi non possono farne a meno. Grazie alla sua ampia distribuzione negli alimen-ti è impossibile restarne senza. Basta una banana per soddisfare il 10% del fabbisogno giornaliero. E poi lo zolfo: non è noto con precisione quanto sia giusto assumerne, ma carne e pesce, mangiati con regolarità ne garanti-scono il giusto fabbisogno. Infine un consiglio: l’utilizzo di integratori di sali minerali può essere indicato solo in seguito a un accurato parere medico.

Se, infatti, la carenza di sali minerali è pericolosa per l’organismo, lo è altret-tanto l’eccesso.

Anche i sali minerali hanno i loro nemiciLe persone che svolgono un’intensa attività fisica sono più soggette ad andare incontro a una carenza di sali minerali. La loro dieta deve quindi essere tenuta sotto controllo. Ma è necessario fare attenzione anche agli altri fattori che condizionano il calo di sali minerali, come lo stress, il troppo caldo o troppo freddo, l’assunzione di farmaci, il fumo, il consumo eccessivo di caffé o alcool e l’esposizione all’in-quinamento atmosferico.

Vero o fALso?I sali minerali contenuti negli ali-menti perdono le loro proprietà durante il processo di cottura? No. A differenza delle vitami-ne, i sali minerali mantengono inalterate le loro proprietà; tendono però a disperdersi nell’acqua, quindi è preferibile cuocere i cibi al vapore.

Assumere integratori di sali mi-nerali prima di una gara sporti-va è considerato doping?No. Gli integratori non rientrano nella categoria delle sostanze dopanti in quanto non hanno lo scopo di alterare ma solo quello di fornire all’organismo un ap-porto adeguato di micronutrienti per funzionare al meglio.

Durante lo studio è consigliabi-le assumere sali minerali? SÌ. In casi di impegno particola-re, per esempio la preparazione di un esame o periodi di stan-chezza cronica, può essere utile assumerli per aiutare la memoria e facilitare le attività intellettuali.

Alle donne in gravidanza, spe-cialmente quando praticano un’attività fisica, si consiglia di aumentare l’apporto di sali minerali? SÌ. Nel corso della gravidan-za si verifica un aumento del fabbisogno d’acqua per soddi-sfare le richieste del feto e del liquido amniotico. Allo stesso modo, la sudorazione indotta dall’attività fisica comporta una perdita di minerali il cui appor-to è prezioso per il benessere della mamma e del bimbo.

LO SAPEVATE ChE…Sapevate che esiste un test di laboratorio, rapido e indolore, per capire di quali sali minerali necessita il nostro corpo? È il mineralogramma. L’analisi si compie su un piccolo ciuffo di capelli prelevati dal retro nuca. I capelli vengono lavati con una soluzione neutra e quindi sciolti in una soluzione acida per essere analizzati da uno spettrofotometro che valuta la quantità di minerali contenuti. “Il mineralogramma – afferma il dott. Gabriele Cambielli, medico di base - è un test riconosciuto dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) che dà informazioni sulla fun-zionalità del metabolismo rilevando quali equilibri sono stati alterati, di quali sali minerali abbiamo bisogno o, meglio, di quali cibi necessita la nostra alimentazione per ristabilirne il corretto apporto”. Per sapere come fare a farlo è sufficiente rivolgersi al medico di base.

coMe soddisfAre iL nosTrofAbbisogno giornALiero di sALi MinerALiCalcio Una bella fetta di fontinaFerro Una bistecca di carne bovinaCromo Una fettina di petto di pollo accompagnata da un contorno

come gli spinaciIodio Un branzino o un’orataFosforo Una tazza abbondante di latte e cereali integralizinco Una coscia di agnello accompagnato da una porzione di lenticchie

Rielaborazione dati dell’Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) e del Ministero della Salute.

Page 29: carrello Vale marzo Aprile

29

Page 30: carrello Vale marzo Aprile

30

Le altre vite dell’alluminioPartiamo da alcune buone notizie:

l’Italia è tra i primi Paesi al mondo per il riciclo di alluminio, al terzo posto dietro a Giappone e Stati Uniti. Rispet-to ad altri materiali l’alluminio ha un vantaggio, ossia quello di poter essere riciclato all’infinito e questo processo permette un risparmio pari al 95% dell’energia rispetto ad una nuova produzione. Ma per poter contribuire a questo enorme risparmio è neces-sario un comportamento consapevo-le ed intelligente che ci consentirà di collaborare nel processo di trasforma-zione di questo prezioso rifiuto in una grande risorsa. Il Consorzio Imballaggi Alluminio (www.cial.it) ricorda che in Italia attualmente “oltre il 48% dell’allu-minio circolante proviene dal riciclo”.

Consigli utili per“differenziare” senza erroriInnanzitutto le indicazioni. Tutti gli oggetti di alluminio che possono es-sere riciclati devono recare le sigle “AL” o “alu” mentre i contenitori che vengono etichettati con le sigle “F” o “T”, anche se di alluminio, non faran-no parte della differenziata perché ri-entrano nella categoria “pericolosi”: di fatto contengono prodotti nocivi come diserbanti o solventi. Gli im-ballaggi in alluminio possono essere di varie forme e strutture, non fatevi quindi “ingannare” dalla flessibilità di alcuni contenitori. Sicuramente andranno nel “differenziato” le lat-tine e le bombolette spray (che non contengano le diciture infiammabile

È unodei pochi

materiali chepuò essere

riciclato all’infinito.

Approfittiamone

di ILARIA BLANGETTI

viv

ere

eCo

30

Page 31: carrello Vale marzo Aprile

3131

viv

ere

eCo

o pericoloso), ma prima è necessario privarle di eventuali elementi di plasti-ca. Stessa sorte per fogli di alluminio usati in cucina e per altri contenitori flessibili come quelli di yogurt o dolci preconfezionati (ripuliti dalle tracce di cibo). Lo stesso vale per i tubetti di maionese o di altre salse, anche se in questo caso sarà necessario tagliare il tubetto (facendo attenzione a non far-si male!) pulirlo ed eliminare le parti in plastica dei tappi. Vanno nell’indif-ferenziato le vaschette per la cottura dei cibi, le capsule protettive di vini e bibite, i blister vuoti, le scatolette per alimenti, i contenitori con la pappa

dei nostri amici a quattro zampe. Fate attenzione alle sigle e ricordate che ogni contenitore deve sempre essere perfettamente pulito in modo da non “inquinare” gli altri elementi presenti nei cassonetti.

Caffettiere, sediee biciclette “riciclate”Gli impieghi sono davvero vastissimi e le applicazioni quasi infinite. Non solo elettronica ed impiantistica, ma anche edilizia, design e trasporti. Lo sapevate che quasi tutte le caffettiere prodotte in Italia sono in alluminio ri-ciclato? L’applicazione è in continua

crescita e sempre di più si sono interes-sati all’impiego dei materiali riciclati architetti di fama mondiale. Lo scorso autunno Jean Nouvel ha presentato la sedia “So-So” realizzata per l’80% in alluminio riciclato. E che dire del-la “Ricicletta”, la city bike realizzata con lattine usate? Promossa dal Cial è resistente e leggera e, soprattutto, eco-logica. Ma le idee innovative e curiose per riutilizzare questo prezioso mate-riale sono davvero tante e spaziano in ogni campo del vivere quotidiano. Im-portanti designer hanno creato la linea “Alutable”, “con alluminio satinato, riciclato e riciclabile al 100%”.

UN MONDOFATTO DI LATTINECome sempre, si sa, il modo migliore per capire quanto sia necessario che tutti collaborino attivamente nel riciclo è quello di evidenziare il tutto con esem-pi pratici e dati numerici. Per ri-cavare 1 kg di alluminio nuovo da quello usato servono appena 0,7 kWh di energia rispetto ai 14 kWh necessari per produrlo dal minerale. Ma per capirci meglio, ecco qualche numero.

37 lattine 1 caffettiera800 lattine 1 bici70 lattine 1 padella600 lattine 1 cerchione per auto3 lattine 1 paio di occhiali130 lattine 1 monopattino

Fonte: Cial

non è TuTTo ALLuMinio queLLo che LuccicAEsistono molti prodotti ed oggetti del vivere quotidiano che non sono così “espliciti” nella loro natura e spesso si fatica a capire dove devo-no essere gettati. Si tratta, però, di elementi che usiamo tutti i giorni. Vediamone alcuni.Le lampadine a incandescenza e quelle alogene vanno gettate nell’in-differenziato. Quelle fluorescenti (le cosiddette lampadine a risparmio energetico), invece, contengono una piccola quantità di mercurio e devono essere considerate, una volta esauste, un rifiuto pericoloso da portare nelle aree ecologiche. Ecologiche sui consumi, insomma, meno sullo smaltimento. Stessa sorte per neon o luci a led che non vanno but-tate nei “normali” cassonetti. Le lamette da barba vanno gettate nell’in-differenziato ma prima si chiede l’accortezza di avvolgerle in un panno o in una carta in modo da evitare spiacevoli incidenti. Le pile esauste devono essere buttate negli appositi cassonetti presenti in quasi tutte le città. Per quanto riguarda elettrodomestici od altri oggetti ingombranti, infine, che contengono alluminio, è necessario conferirli nelle apposite aree ecologiche e non nei cassonetti.

Page 32: carrello Vale marzo Aprile

32

Ogni bimbo ha bisogno di tra-scorrere una parte della gior-

nata all’aria aperta per sperimentare un ambiente diverso da quello fami-liare, per “testare” la propria auto-nomia in circostanze nuove e anche per sentirsi “più libero”. Soprattutto i bimbi che vivono in città hanno biso-gno di toccare con mano la natura! Trascorrere ore nel parco, passare una giornata in campagna, al mare o in montagna è un’esperienza che dovrebbe riguardare ogni stagione, e non solo la primavera o l’estate!

La giornata “perfetta” per una passeggiata fuori Soltanto se il sole splende e se non tira vento, una mamma porta fuori

il suo bambino “fortunato” per una passeggiata, e se per caso il tempo cambia farà ritorno a casa. In attesa che la natura regali nuovamente una giornata “perfetta”, in cui poter sta-re all’aria aperta, il bambino verrà “scorrazzato” (rigorosamente in mac-china!) da casa all’asilo o alla scuola, al cinema a volte o addirittura in un centro commerciale! Quanti bambini vivono intere giornate “grigie” all’in-terno delle megastrutture con tanto di fast food e di “parcheggi” (area-giochi) per i piccoli? Soprattutto nelle grande città il “week-end al chiuso” è diventato la normalità. E’ conside-rata “anormale” invece, una mamma che porta in giro il suo bimbo in una giornata piovosa, mentre lui, provvi-

La natura, affascinante e misteriosa,

con il rumore del vento, l’odore dei fiori

e i colori delle foglie... è proprio quello

di cui hanno bisognoi bambini per imparare

e crescere

bambini naturalmente

A cura della redazione di

32M

on

Do

ba

Mb

ini

Page 33: carrello Vale marzo Aprile

33

Mo

nD

o b

aM

bin

i

sto di calosce, si diverte a saltare fra le pozzanghere e godersi le gocce d’acqua! Soprattutto durante i mesi freddi i poveri bambini “imbacuccati a dovere” riescono a vedere i cam-biamenti della natura solo dal fine-strino appannato di una macchina. E così spesso si sente dire: “Fa troppo freddo per camminare a piedi; è trop-po umido per giocare in cortile; c’è troppo fango per uscire fuori...”. C’è sempre un “valido motivo” perché il piccolo non possa godersi il normale alternarsi delle stagioni.

All’aria aperta per... rinforzare l’organismo! È vero, i bambini si ammalano più facilmente durante la stagione fredda e umida, ma è anche vero che le ma-lattie sono utili per fortificare il sistema immunitario! Ci siamo proprio dimen-ticati che la vita all’aria aperta fortifi-ca il corpo e lo spirito! Quando i tuoi genitori e ancor più i tuoi nonni erano piccoli, si viveva molto di più “per stra-

da”, si facevano magari chilometri a piedi per arrivare a scuola, nonostante la pioggia o la neve... Eppure erano molto più forti dei bambini di oggi!

Avvicinare il bimbo alla naturaCerto, se vivi in città può sembrarti un obiettivo difficile da raggiungere, eppure basta soltanto un po’ di at-tenzione e modesta volontà (togliersi le pantofole e uscire fuori) per risco-prire diversi modi con cui rapportarsi alla natura. Le occasioni sono tante: gite fuori porta per fare spesa nelle cascine e negli agriturismi; passeg-giate nei parchi naturali e nelle oasi del WWF (sparse in tutt’Italia), visite ai nonni o a una coppia di amici che vive lontano dalle grandi metropoli... Le opportunità di “evasioni naturali” sono tante, le possibilità molteplici, i modi diversi… Comincia a cambiare te stessa e preparati ad accogliere la natura attorno a te e dentro di te e poi... basterà cercare!

UN PO’ DI NATURA A CASA Innanzitutto è possibile portarsi a casa un po’ di natura!

- Un amico a quattro zampe, è un ottimo compagno di giochi, che vi “costringerà” ad uscire più spesso per fare una pas-seggiata fra alberi e cespugli.

- Se non ti puoi permettere un cane o un gatto, potresti ac-quistare un acquario, anche piccolo. Vedrai con quale en-tusiasmo il bambino osserverà i suoi abitanti. Non passerà molto tempo che vorrà lui stes-so dargli da mangiare!

- In balcone o in terrazza, puoi coltivare un piccolo orto, che man mano il bambino potrà curare insieme con te. Le pian-te aromatiche (utili in cucina e in caso di piccoli disturbi della salute), potrebbero essere un modo giusto per avvicinare il piccolo al mondo della flora. Non mancherà occasione per far conoscere al piccolo gli in-setti (coccinelle, api e farfalle), ospiti saltuari delle piante!

- Ancora meglio un piccolo giardino dove coltivare gli al-beri e le piantine da toccare, annusare e ammirare.

- Una “casetta per gli uccelli”, magari un nido per le rondini, installato proprio a ridosso del muro della tua terrazza. Quale spettacolo migliore puoi offrire al tuo bambino di una rondine a primavera?

Gli spazi aperti inducono a sperimentare ed esplorare, predispongono ad attività dinamiche, come correre e saltare... Il bambino è felice, ma insieme al divertimento si giova dei molteplici benefici che il movimento all’aria aper-ta offre. La sua salute fisica ma anche quella psichica trae questi vantaggi:• Migliora l’efficienza dell’apparato respiratorio, perché il piccolo incamera

più ossigeno e se ne assicura maggior apporto alle cellule dell’organismo.• Diventa più resistente alle malattie perché fortifica il suo sistema immu-

nitario. • Tonifica e rende più resistenti i muscoli. • Stimola e irrobustisce lo scheletro, in quanto l’attività fisica aumenta

l’apporto di sangue alle ossa, favorendo in questo modo il processo di mineralizzazione.

• Consente di mantenere un rapporto ideale tra peso e altezza di effica-ce misura antiobesità.

• Provoca la liberazione nell’organismo di endorfine, ormone responsabi-le di benessere e serenità, migliorando l’appetito e la qualità del sonno.

• Facilita l’apprendimento dello schema corporeo; in altre parole il bim-bo prende coscienza del proprio “io corporeo” e delle funzioni speci-fiche a cui ogni parte del corpo adempie.

• Mette in movimento anche il cervello. L’attività fisica dunque fa bene anche alla mente dei bambini. Lo conferma uno studio condotto negli Stati Uniti il quale, con il supporto di una risonanza magnetica, ha dimostrato che la zona dell’ippocampo (parte del cervello preposta all’apprendimento e alla memoria) risulta essere più sviluppata nei bambini attivi rispetto a quelli pigri.

in MoViMenTo

Page 34: carrello Vale marzo Aprile
Page 35: carrello Vale marzo Aprile

Simbolo della femminilità in Italia, ma anche in Russia e Albania, la

mimosa è la pianta la cui fioritura an-nuncia la fine dell’inverno e il ritorno della primavera, grazie all’intenso colore giallo-sole e al fresco profumo dei suoi fiori. Solo apparentemente fragile e delicata, in realtà resisten-te e robusta, è stata scelta l’8 marzo 1946 come emblema della Giornata Internazionale della Donna forse an-che perché del gentil sesso ben incar-na il carattere tenace e combattivo.

Lo stesso profumodall’Oceania al MediterraneoPresente allo stato selvatico nelle zone costiere del Bel Paese, soprat-tutto in Liguria, tuttavia la mimosa

non è originaria della Macchia Me-diterranea, ma arriva addirittura dall’Australia, precisamente dall’iso-la di Tasman, da cui è stata importa-ta nel corso dell’800 e dove cresce fino a 30 metri di altezza. I classici mazzetti di mimosa che si trovano in Italia appartengono alla famiglia delle acacie, per la precisione Aca-cia dealbata. In America, invece, è diffuso un altro genere di pianta che porta il nome di mimosa, solo che in-vece di avere i fiori di colore giallo li ha leggermente rosati.

Facile da coltivaretra le pareti di casa Se nel corso degli anni si è naturaliz-zata in molte zone d’Italia, dove cre-

Il fioredella festa

della donnaè una pianta

che si puòcoltivare in casa

o in giardino

il risveglio della naturaprofuma di mimosa

di ENZIO ISAIA

35

gia

rD

ina

gg

io

Page 36: carrello Vale marzo Aprile

36g

iar

Din

ag

gio

sce spontanea soprattutto in presenza di un clima mite, la mimosa può es-sere coltivata in vaso oppure venire piantata in giardino. Anche senza avere competenze da “pollice verde”, per far crescere delle nuove piantine è sufficiente avvolgere in batuffoli di cotone ben inumiditi e tenuti al caldo i semini che si trovano dentro i bac-celli dei fiori. Dopo qualche giorno, i germogli si possono trasferire in un vaso riempito di terriccio e di sabbia, dove germineranno nel giro di qual-che settimana. A questo punto la scelta è se conti-nuare la coltivazione della piantina in casa o trasferirla all’aperto. Se il vaso resta al chiuso, la cosa impor-tante è non lasciarlo vicino a fonti di calore (termosifoni) e fare attenzione che il terriccio resti sempre umido, in quanto tra le pareti domestiche è più facile che si prosciughi in tempi bre-vi. Volendo, il vaso può anche stare sul balcone, con l’unica accortezza

di proteggere la pianta nel caso di inverni troppo rigidi, mettendola in serra o avvolgendola in panni termici.

La pianta in giardinoed il mazzetto nel vasoNel caso si decida di piantarla in giardino, invece, i pericoli maggiori restano il gelo ed il vento, mentre per l’innaffiatura generalmente gli esem-plari in piena terra soddisfano con le radici il loro fabbisogno idrico. Dentro o fuori, l’importante è evitare sia la siccità che il ristagno dell’acqua. Non a caso la mimosa predilige terreni con un buon drenaggio.Infine, chi non avesse voglia di coltiva-re una pianta, può sempre cercare di far vivere più a lungo possibile i maz-zetti regalati l’8 marzo. Bastano alcuni piccoli accorgimenti, come aggiunge-re qualche goccia di limone nell’ac-qua tiepida e abbondante, tenere il vaso vicino alla luce ed eliminare le fo-glie alla base di ogni singolo rametto.

Le VAriAnTi deL fiorein cieLo e neL PiATToPur non essendo commestibile, per via del suo colore e della sua forma la mimosa ha dato il nome ad alcune note ricette e persino ad un asteroide e ad una stella appartenente alla costellazione Croce del Sud. Tra i piatti più conosciuti sicu-ramente merita un accenno la torta mimosa, dolce farcito con crema pasticcera il cui nome deriva proprio dal fatto che la copertura con cui viene decora-to è fatta con il pan di Spagna sbriciolato, che ricorda appun-to il fiore. Altrettanto note sono le uova mimosa, un antipasto molto semplice in cui l’effetto mimosa è dato dalla farcitura degli albumi con i tuorli sbricio-lati a cui va aggiunta della ma-ionese. L’omonima salsa, inve-ce, si accompagna molto bene agli asparagi e altre verdure lesse e si ottiene emulsionan-do i tuorli delle uova sode con sale, pepe, olio extravergine di oliva, prezzemolo tritato e dra-goncello. Anche il risotto mimo-sa deriva il suo nome dal tuorlo delle uova sode, ingrediente fondamentale della ricetta. Infi-ne, mimosa è anche il nome di un cocktail inventato a Londra nel 1921 a base di spremuta di arancia fresca e champagne, variante invernale di Bellini, Rossini e Tintoretto.

SEGNAPOSTO E CENTROTAVOLA PER L’8 MARZOFare bricolage con la mimosa può essere facile e divertente allo stesso tempo. Ad esempio, per la cena della Festa della Donna, si può realiz-zare un segnaposto legando ad un rametto di mimosa decorato con del tulle un cioccolatino coperto con del tessuto verde. Oppure è possibile costruire dei piccoli centrotavola infilando dei mazzetti di mimosa, tenuti insieme da uno spago dorato, dentro dei piccoli vasetti di vetro rivestiti con del nastro verde o giallo limone. L’importante è adattare la lunghez-za dei gambi alle dimensioni dei contenitori, in modo che dai vasetti esca solo una folta chioma di fiori gialli.

Page 37: carrello Vale marzo Aprile
Page 38: carrello Vale marzo Aprile

38

La primavera è il periodo migliore per visitare l’Olanda. Quello che proponiamo, però, è un itinerario non comune, lontano da Amsterdam e

dalle altre grandi città, per scoprire l’eleganza di un Paese che vive sotto il livello del mare. La natura ed i paesaggi sapientemente trasformati dall’uomo per strappare terra alle acque, saranno i due principali filoni di questo viaggio, tra bellezze e peculiarità tutte olandesi.

I mille colori dei tulipaniIn questo periodo dell’anno i Paesi Bassi propongono uno spettacolo unico al mondo: la fioritura dei tulipani. “keukenhof” è sicuramente uno dei parchi botanici più famosi al mondo perché custodisce oltre cento varietà del famoso bulbo. Si trova a Lisse, non lontano da haarlem (a sud di Amsterdam), e potrete ammirare una distesa enorme di tulipani. Le date di apertura e chiusura del parco variano ogni anno a seconda delle fioriture: quest’anno aprirà dal 21 marzo al 20 maggio, dalle 8 alle 19,30 (per maggiori informazioni ed i bus per raggiungerlo andate sul sito www.Keukenhof.nl; l’entrata costa 15 euro, 6 euro il parcheggio). Il consiglio, però, è quello di andare a visitare il parco a fine marzo o ad aprile, a maggio la fioritura potrebbe essere agli sgoccioli. Viste le lunghe giornate di luce, e l’amore per la vita notturna degli olandesi, nei pressi di Lisse potrete dormire in uno dei tanti alberghi della località balneare di Noordwijk aan Zee a pochi chilometri dal giardino

olanda,tra tulipani e mulini a vento

di ILARIA BLANGETTI

la ragazza conl’orecchino di perlaConcediamoci l’unica tappa metropoli-tana di questo viaggio per immergerci nelle atmosfere del quadro “La ragaz-za con l’orecchino di perla” o “Ragaz-za col turbante”, di Johannes Vermeer. Il dipinto è custodito al museo mau-ritshuis di Den Haag, meglio conosciu-ta come L’Aia (www.mauritshuis.nl).Il mistero intorno a questo quadro ren-de particolarmente suggestiva la vita dell’autore, tanto da ispirare un film uscito nel 2003 ed interpretato dalla bellissima Scarlett Johansson e, prima, un romanzo del 1999 della scrittrice tracy chevalier. Leggete e fantasticate.

Mulino a vento tra i tulipani dell’Olanda

38sí

, via

gg

iar

e

Page 39: carrello Vale marzo Aprile

olanda,tra tulipani e mulini a vento

39

sí, v

iag

gia

re

PREPARAZIONE

Scaldare l’olio e far cuocere la sal-siccia, aggiungere acqua e portare a bollore per 30 minuti.

Aggiungere i piselli secchi e farli cuocere fino a quando non divente-ranno così morbidi da sciogliersi nel brodo, togliere dal fuoco la salsiccia.

Tagliare a dadini le altre verdure ed aggiungerle alla zuppa, lasciare sul fuoco per altri 30 minuti. Insapo-rire con sale e pepe.

Servire unendo la salsiccia taglia-ta a rondelle con una fetta di pane abbrustolito insieme ad una noce di burro. Lasciare raffreddare leg-germente la zuppa in modo che si addensi.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE500 g di piselli secchi100 g di patate100 g di cipolle200 g di carotesalsiccia di suino affumicata4 fette di pane di segaleburrosale e pepe

porTaTa

primo

DiFFiCoLTÀ

bassa

TeMpo

90 min

CaLorie

278 kcal

“SNERT”: LA zUPPA DI PISELLI

botanico (grandioso il “Grand hotel huis Ter Duin”, doppie a partire da 100 euro, www.huisterduin.com). Fascino fuori dal tempoMa l’Olanda è molto di più: un altro spettacolo da non tralasciare è quello dei mulini a vento. Davvero imperdibili quelli di “kinderdijk”. Poco lontano da Rotterdam troverete questa località fuori dal tempo. Diciannove mulini a vento del XVIII secolo, disposti sui lati di un ampio canale, alcuni ancora funzionanti. L’area è patrimonio dell’Unesco dal 1997, affittate una bici per percorrere i 4 km di sentieri che corrono lungo le dighe, ne vale davvero la pena! Kinderdijk si trova a metà strada tra la famosa Rotterdam e la più tranquilla Dordrecht, dove potrete soggiornare tra canali, un animato porto ed eleganti edifici (ottimo compromesso tra qualità e prezzo il “Blom aan de Gracht”, 65 euro la doppia). Non lontano, inoltre, potrete trascorrere piacevoli giornate nell’incantevole Biesbosch National Park (www.biesbosch.org). Il secondo sabato di maggio l’olanda celebra la giornata Nazionale del Mulino che prevede l’apertura al pubblico di tutti i mulini ancora funzionanti.

L’emozione delle digheDighe, canali, ponti levatoi, terre sotto il livello del mare. Visitando l’Olanda questi elementi vi accompagneranno per l’intera vacanza, ma se volete davvero provare un’esperienza unica quanto insolita attraversate l’Afsluitdijk, la grande diga che separa l’insenatura dello Zuiderzee dal Mare del Nord. L’imponente diga è anche un’arteria autostradale (la A7) lunga 30 km e larga 90 metri, intorno a metà percorso potrete trovare un’area ristoro con una passerella sopraelevata che vi permetterà di ammirare il panorama con la sensazione di essere sospesi tra cielo e mare. La diga si può attraversare anche in bici, attenzione però ai forti venti che possono mettere in seria difficoltà il vostro passaggio nel Nord dell’Olanda.

Isole spazzate dal ventoArrivati in Frisia non potete non visitare le sorprendenti isole che incorniciano il mare del Waddenzee, recentemente dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Le isole frisone sono soprattutto cumuli di sabbia, casette, spiagge e natura selvaggia. Se amate le spiagge bianche recatevi sull’isola di Texel, tra piccoli paesi e pecore dalla lana pregiata. Per arrivare sull’isola prendete il traghetto in partenza da Den helder (20 minuti per la traversata, possibilità di trasportare anche l’auto, in alcuni

L’imponente diga Afsluitdijk nel nord dell’Olanda

Page 40: carrello Vale marzo Aprile

40sí

, via

gg

iar

e Una passione chiamata bici

Il modo migliore per viaggiare in Olanda è la bicicletta: nel Paese che van-ta i collegamenti ciclabili migliori al mondo spostarsi con la bici è la norma-lità, per svago o per lavoro, per lunghe tratte o per brevi tragitti. Troverete comodi parcheggi per bicilette e scoprirete l’attenzione degli automobilisti per i “colleghi” ciclisti. Pensate che per permettere il passaggio in sicurez-za durante tutto l’arco dell’anno la provincia di Utrecht ha pensato ad un progetto di riscaldamento delle piste ciclabili che verrà sperimentato entro il prossimo inverno. In ogni città troverete negozi per il noleggio: per due settimane i prezzi partono da 140 euro compresa cauzione.

VoLi ed AuTo:coMe ArriVAreL’Olanda non è una meta eco-nomica, ma è ben servita da ostelli e voli low cost. Si può volare su Amsterdam, Rotter-dam o, ancora, sulla vicina ca-pitale belga Bruxelles (in un’o-ra d’auto sarete in Olanda). Esistono molteplici compagnie (da Easy Jet a Lufthansa, da Alitalia a Klm fino a Ryanair) che volano su queste città a prezzi interessanti (dai 90 ai 200 euro per un volo a/r; dai 70 euro con arrivo a Bruxelles-Charleroi). L’aeroporto di Am-sterdam, Schipol, è a 18 km dalla città, ben collegato con gli altri punti d’interesse del Paese. Una buona alternativa, soprattutto per chi parte dal Nord Italia, è quella di arri-vare in Olanda in auto, attra-versando così il cuore dell’Eu-ropa (un ipotetico viaggio da Milano a Rotterdam costerà intorno ai 320 euro a/r).In olanda è facile viaggiare sfruttando la fitta rete ferroviaria (treni puliti e puntuali, 27 euro a/r tra Amsterdam e Rotterdam; www.ns.nl) ed i collegamenti con i bus (www.connexxion.nl). Le strade sono belle e non ci saranno problemi per chi de-cide di affittare un’auto (pre-senti tutte le maggiori compa-gnie internazionali di noleg-gio, dai 20 euro al giorno). Fuori dalle arterie principali, però, le strade diventano più piccole ed i parcheggi vici-no ai principali luoghi d’in-teresse sono limitati e molto costosi. L’Olanda è una meta amata dai giovani, per que-sta è ricca di ostelli. Alcune catene, come l’hi hostel, sono molto presenti: sottoscri-vendo una tessera è possibile usufruire di interessanti sconti (www.hihostels.com).

Vecchie biciclette su un ponte medievale nel centro di Amsterdam

giorni d’estate le tariffe sono ridotte, informazioni su www.teso.nl). Molte le attività che potrete fare sull’isola, dal parapendio alla pesca sportiva, dalle escursioni in barca a quelle a cavallo. E poi perché non assaggiare la birra dell’unica fabbrica del genere presente sull’isola, ossia “Texelse Bierbrouwerij” (www.speciaalbier.com).Anche le altre isole sono raggiungibili in traghetto e, in primavera e in estate, i collegamenti sono molto frequenti. Se la calca dei turisti non fa al caso vostro, scegliete Schiermonnikoog, la più settentrionale, la più tranquilla e la più piccola delle isole frisone. Considerate che in questo scorcio di terra, con quasi 20 km di spiagge, solo i residenti possono usare l’auto nella principale città: affidatevi al traghetto che collega la zona con Lauwersoog (www.wpd.nl, 28 euro a/r, 45 minuti di viaggio).

una sosta per mangiareIn Olanda non è così facile trovare ristorantini o locali dove assaggiare la cucina tipica rurale. Fast food e catene internazionali non mancano ma il consiglio è quello di sostare in uno dei tanti caffè che potranno offrirvi deliziosi dolci a base di frutta candita. Ottimo il “bolussen”, tipico pan dolce. A Leida, non lontano dai giardini botanici di Keukenhof, fate una sosta al Soup Factory (ben visibile tra Steenstraat e Narmstraat), un’alternativa sana ai soliti fast food, serve zuppe da abbinare con vari tipi di pane, tra queste anche la “snert” a base di piselli.

Page 41: carrello Vale marzo Aprile

41

Page 42: carrello Vale marzo Aprile

42Le

gg

ere

e a

sCo

LTa

re

IL NUoVo LEgAL ThRILLERDEL MAESTRo JohN gRIShAMCon questo nuovo romanzo, John Grisham si conferma maestro indiscusso del legal thriller. Il risultato è ancora una volta un clamoroso successo che ha trasformato “L’ex avvocato” in bestseller in pochi gior-ni. L’ex avvocato è Malcolm Bannister il quale ha a che fare con la morte del giu-dice Fawcett. Quando un lunedì mattina il giudice non si presenta a un processo, i suoi collaboratori, preoccupati, chiamano l’Fbi. Il corpo viene ritrovato nel seminterrato del suo cottage sul lago insieme a quello della giovane segretaria. Solo l’ex avvocato Malcolm Bannister, radiato dall’albo della Virginia perché coinvolto in una vicenda di riciclaggio di denaro sa chi è stato e cosa è real-mente successo.John Grisham, “l’ex avvocato” (mondadori), pp 410, euro 20

SkyFALL CELEBRAI CINQUANT’ANNI DELL’AgENTE 007Sono passati 50 anni da quan-do 007 faceva la sua prima apparizione sul grande scher-mo. Da allora, l’agente segreto è entrato in maniera indelebile nell’immaginario cinematogra-fico diventando uno dei perso-naggi più popolari di sempre. In occasione del suo cinquan-tenario, James Bond torna ad affascinare il pubblico con “Skyfall”. Ad impersonare 007, per la terza volta dopo “Casi-no Royale” e “Quantum of so-lace”, è l’attore Daniel Craig. Nel film James Bond si trova a Istanbul insieme a una collega, Eve, per una missione di estre-ma importanza: recuperare un prezioso file trafugato da un mercenario di nome Patrice, la cui diffusione metterebbe in pe-ricolo i servizi segreti britannici.“Skyfall”, diretto da Sam men-des, scritto da neal Purvis & Ro-bert Wade e John logan (uscita dvd prevista il 22 febbraio 2013)

Quattro idee in libertà

Luis sePúLVedA rAcconTA L’AMiciZiATrA un gATTo e un ToPoChi non ricorda “Storia di una gabbianella e del gatto le insegnò a vo-lare?”. Ora, a sedici anni di distanza dal besteller che ha conquistato il pubblico, Sepúlveda torna a scrivere un’altra storia di amicizia. “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” è un racconto semplice e

spontaneo, così come il pubblico cui è indirizzato: i bambini. Una vicenda ben ambientata a Monaco di Baviera che ha per protagonisti Max e il suo gat-to Mix che vivono un legame quasi simbiotico. A causa del lavoro di Max, Mix è costretto a passare lunghe giornate da solo. Ma un giorno sente pro-venire dei rumori dalla dispensa di casa e intuisce che lì si nasconde un topo... luis Sepúlveda, “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” (Guanda), pp. 86, euro 10

RITMI CubANI PER IL NuOVO ALbuM DI ZuCChERO“La Sesión Cubana” è il ventiduesimo album di Zucchero, registrato a L’havana insieme ai più importanti musicisti cubani. Zucchero descrive così il suo nuovo lavoro: “Questo progetto è un viaggio che va da New Orleans a Mexicali fino a Cuba. Suoni e ritmi latini, cubani e tex-mex si fondono insieme ballando”. Le can-zoni che costituiscono l’album possono essere suddivise in tre gruppi: gli inediti, le cover ed i vecchi brani ri-arrangiati. Quattro gli inediti: “Guantanamera” (versione arrangiata da Zucchero in italiano dell’omonima canzone popolare cubana Guan-tanamera), “Love is all around”, “Never is a moment” e “Sabor a ti”. L’album a fine dicembre è stato certificato disco di platino in Italia per le oltre 60.000 copie vendute.Zucchero, “la Sesión cubana”, (Universal), euro 20,90

Page 43: carrello Vale marzo Aprile

43

Page 44: carrello Vale marzo Aprile