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PARCO REGIONALE DELLE ALPI APUANE Allegato alla Determinazione di P.C.A. n. 6 del 06.04.2016 CAVA FOSSA COMBRATTA Comune di CARRARA Procedura di valutazione di impatto ambientale RAPPORTO INTERDISCIPLINARE

CAVA FOSSA COMBRATTA - Parco delle Alpi Apuane · ARPAT Il volume che sarà coltivato è pari al 30% del volume autorizzato precedentemente, circa 1.378 m3. Il progetto rientra nel

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PARCO REGIONALE DELLE ALPI APUANE

Allegato alla Determinazione di P.C.A. n. 6 del 06.04.2016

CAVA FOSSA COMBRATTA Comune di CARRARA

Procedura di valutazione di impatto ambientale RAPPORTO INTERDISCIPLINARE

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Settore Uffici Tecnici del Parco Regionale delle Alpi Apuane

Via Simon Musico – 54100 Massa, tel. 0585 799423 – 799488, fax 0585 799444

PARCO REGIONALE DELLE ALPI APUANE Settore Uffici Tecnici

Conferenza di servizi, ex art. 56 L.R. 10/2010, per l’acquisizione dei pareri, nulla osta e autorizzazioni in materia ambientale per il seguente intervento: Progetto di coltivazione della Cava Fossa Combratta, Comune di Carrara, procedura di valutazione di impatto ambientale.

VERBALE In data odierna, 29 febbraio 2016, alle ore 12,00 presso la sede del Parco Regionale delle Alpi Apuane, Via Simon Musico 8, Massa, si è tenuta la riunione della Conferenza dei servizi convocata ai sensi dell’art. 56 L.R. 10/2010, congiuntamente alla Commissione tecnica del Parco, per l’acquisizione dei pareri, nulla osta e autorizzazioni in materia ambientale, relativi all’intervento in oggetto;

Premesso che Le Amministrazioni convocate con nota del Parco n. 520 del 16/02/2016, sono le seguenti: • Comune di Carrara • Regione Toscana • Provincia di Massa Carrara • Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara • Soprintendenza Archeologica della Toscana • Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali per la Toscana • ARPAT Dipartimento di Massa Carrara • AUSL Toscana Nord Ovest Con medesime note è stato invitato alla conferenza anche il proponente dell’intervento sottoposto a valutazione di impatto ambientale; Della convocazione della conferenza dei servizi è stata data notizia sul sito web del Parco; Le materie di competenza delle Amministrazioni interessate, ai fini del rilascio delle autorizzazioni, dei nulla-osta e degli atti di assenso, risultano quelle sotto indicate: amministrazioni parere e/o autorizzazione Comune di Carrara Autorizzazione paesaggistica Provincia di Massa Carrara Regione Toscana

Autorizzazione alle emissioni diffuse; Parere sulle acque meteoriche dilavanti;

Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara

Autorizzazione paesaggistica

Soprintendenza Archeologica della Toscana Autorizzazione archeologica Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali per la Toscana

Contributo e parere in materia culturale e paesaggistica

ARPAT Dipartimento di Massa Carrara Contributo istruttorio in materia ambientale AUSL Toscana Nord Ovest Contributo istruttorio in materia ambientale Parco Regionale delle Alpi Apuane Pronuncia di Compatibilità Ambientale

Nulla Osta del Parco Autorizzazione idrogeologica;

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Settore Uffici Tecnici del Parco Regionale delle Alpi Apuane

Via Simon Musico – 54100 Massa, tel. 0585 799423 – 799488, fax 0585 799444

Preso atto che, nell’ambito della partecipazione alle conferenze dei servizi dei portatori di interessi, garantita dal Parco con delibera di Consiglio direttivo n. 18 del 26.06.2015, nei termini previsti delle 48 ore antecedenti lo svolgimento della presente conferenza non sono pervenute osservazioni scritte; Le amministrazioni partecipanti alla conferenza esprimono i seguenti pareri Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali per la Toscana

Pervenuta nota

Conferisce delega Soprintendenza Archeologica Pervenuta nota Parere favorevole con prescrizioni ARPAT Dipartimento di Massa Carrara dott.ssa Clara Bigelli Vedi il parere reso in conferenza e contributo istruttorio allegato AUSL Toscana Nord Ovest dott.ssa Vincenza Bianchimani Vedi il parere reso in conferenza Parco Regionale delle Alpi Apuane dott. arch. Raffaello Puccini Vedi il parere reso in conferenza Partecipano alla conferenza il sig. Bruno Tonarelli, in qualità di proponente, il dott. ing. Orlando Pandolfi, il dott. geol. Emanuele Sirgiovanni, la dott.ssa biol. Alessandra Fregosi, il dott. agr. Alberto Dazzi, in qualità di professionisti incaricati. Il proponente e i professionisti incaricati, a seguito delle richieste di chiarimento della Conferenza dei servizi, su alcuni aspetti del progetto e dello studio di impatto ambientale, precisano quanto segue: • gran parte del detrito prodotto sarà allontanato dal sito di cava; • l’area di stoccaggio provvisorio è individuata nella TAV. n. I, “planimetria polveri” del

novembre 2015; • tutte le attività manutentive e accessorie saranno svolte all’interno nell’area servizi; • le acque da sottoporre a trattamento sono unicamente quelle derivanti dalle lavorazioni e

dell’area impianti. Le acque meteoriche del piazzale saranno indirizzate verso il compluvio naturale;

• le strade da bagnare, al fine di abbattere le polveri, sono quelle intere al cantiere. La bagnatura avverrà con autobotte;

• non è stato effettuato lo Studio di Incidenza in quanto, come indicato a pagina 5 dello Studio di Impatto Ambientale, si ritengono inesistenti incidenze delle lavorazioni sui SIR, data la loro considerevole distanza dal sito di cava;

• il traffico veicolare pesante prodotto dalla attività di cava sarà di tre camion alla settimana;

La Conferenza dei servizi in merito ai chiarimenti forniti dal proponente e dai professionisti incaricati esprime parere favorevole con le prescrizioni e condizioni di cui al presente verbale e ai suoi allegati. La Conferenza dei servizi, in merito alla classificazione acustica dell’area, indicata nel PCCA, del Comune di Carrara, rileva come la stessa non è adeguata alla attività industriale che vi viene svolta; nonostante questo considerato che viene rispettato il criterio differenziale ai recettori sensibili individuati, il tipo di attività non continua e senza esplosivi, si ritiene che possano essere rispettati i limiti di immissione previsti per la classe III in periodo diurno; sarebbe opportuno che la VIAc fosse integrata con il calcolo dei limiti di immissione ed emissione al confine della proprietà. La Conferenza dei servizi, resta sospesa in attesa di ricevere la VIAc, integrata come sopra richiesto, che dovrà pervenire da parte del proponente entro 15 gironi dal ricevimento del

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presente verbale. La Conferenza dei servizi si riserva di valutare le integrazioni alla VIAc, effettuando una verifica ed un controllo per le vie brevi, senza la necessità di riconvocarsi. La Conferenza dei servizi precisa che il proponente dovrà trasmettere le integrazioni alla VIAc, a tutte le amministrazioni interessate. Alle ore 13,00 il Coordinatore degli Uffici Tecnici, dott. arch. Raffaello Puccini, in qualità di presidente, dichiara sospesa la Conferenza dei servizi. Letto, approvato e sottoscritto Massa, 29 febbraio 2016

Commissione dei Nulla osta del Parco

Presidente della commissione, specialista in analisi e valutazioni dell’assetto territoriale, del paesaggio, dei beni storico-culturali…

dott. arch. Raffaello Puccini firmato

specialista in analisi e valutazioni geotecniche, geomorfologiche, idrogeologiche e climatiche

dott.ssa geol Anna Spazzafumo firmato

specialista in analisi e valutazioni pedologiche, di uso del suolo e delle attività agro-silvo-pastorali; specialista in analisi e valutazioni floristico-vegetazionali, faunistiche ed ecosistemiche

dott.ssa for. Isabella Ronchieri firmato

Il parere dello specialista in analisi e valutazioni condizioni dell’aria e dell’acqua si intende acquisito tramite il contributo ARPAT reso in sede di conferenza dei servizi

Conferenza dei servizi

ARPAT Dipartimento di Massa Carrara dott.ssa Clara Bigelli firmato

AUSL Toscana Nord Ovest dott.ssa Vincenza Bianchimani firmato

Parco Regionale delle Alpi Apuane dott. arch. Raffaello Puccini firmato

Il presente verbale, allegati compresi, è composto da 11 pagine.

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ARPATAgenzia regionale per la protezione

ambientale della Toscana

Dipartimento di Massa e CarraraVia Del Patriota, 2 Massa

N. Prot. Vedi segnatura informatica Classificazione MS.01.03.04/5.2 a mezzo: PEC 29/02/2016

Al Parco Regionale delle ApuaneSettore Uffici Tecnicic.a. Dr. Arch. Raffaello Puccini

Oggetto: parere ai sensi della L.R. 10/10 in materia di VIA per il “Progetto di coltivazione cava n°181 Fossa Cobratta, in Comune di Carrara (MS). Ditta Tonarelli Pietro e Alfredo Escavazione Marmi.

Risposta alla richiesta di parere del Settore Uffici Tecnici del Parco regionale delle Alpi Apuane (prot. 10408 del16/02/2016) con convocazione della Conferenza dei Servizi per il giorno 29/02/2016, per la VIA ex art. 50 LR 10/10del piano di coltivazione del sito estrattivo cava n° 181 Fossa Combratta.

Proponente: ditta Tonarelli Pietro e Alfredo Escavazione Marmi, via Pontremoli 175 Marina di Massa (MS).

La documentazione è costituita dal materiale scaricato dal sito del Comune di Carrara (prot. 10798 del 18/02/2016)a seguito della comunicazione del Comune di Carrara (prot. 10734 del 07/09/2015). Si osserva che i riferimenti al codice prot. riportati nel documento Elenco Allegati non trovano sempre riscontro neidocumenti scaricati (vedi ad esempio SIA, relazione geologica, tavola B).

DESCRIZIONE TIPOLOGIA DEL PROGETTOLa cava “Fossa Combratta” è sita nel Bacino marmifero n. 4 di Colonnata nel Comune di Carrara (MS), in localitàBergiola. La cava è raggiungibile tramite la strada di arroccamento che si sviluppa nella Fossa Combratta a partiredal paese di Bergiola, per circa di 1200 metri. Le lavorazioni avvengono a cielo aperto. Il piano propone lacontinuazione della coltivazione senza modifiche sostanziali, ampliando vecchie bancate in sito. La ditta dichiara che il progetto segue le indicazioni di cui all’allegato V del PIT, interessando volumi pari al 30% diquelli di cui alla precedente autorizzazione. l progetto attuale prevede la prosecuzione della coltivazione con l’esportazione di parte del piazzale principale postoa quota di 753,70 m. s.l.m., nel quale sarà aperto uno sbasso di 6,00 m cosi da ottenere una nuova quota pari a747,70 m. s.l.m.. Le strade interne di cava saranno rimodellate ed ampliate, in particolare si otterrà una rampa che collegherà labancata a quota 760.10 m. s.l.m. con il piazzale principale a quota 753.7 m. s.l.m.. e dal piazzale principale siproseguirà con la rimodellazioene e l’ampliamento della strada già esistente, fino al raccordo con la stradaprincipale di accesso alla cava, tornante di quota 737,00 m. Il piano non prevede interventi in aree vergini.

Il materiale che verrà asportato dalla strada oggetto di allargamento e prolungamento sarà poi riutilizzato per lacreazione della rampa precedentemente descritta. Questa nuova rimodellazione della viabilità permetterà di migliorare la circolazione dei mezzi pesanti atti allosmaltimento delle scaglie, i quali potranno scaricare e caricare il sottoprodotto della coltivazione, in area appositaadibita alla stoccaggio temporaneo, limitando le interferenze con la lavorazione.

Con parte del materiale di risulta sarà realizzato un piano di lavorazione sottostante la massa marmorea oggetto dicoltivazione alla quota di 747.00 m. s.l.m. (chiarirne lo scopo). Da stima si prevede il reimpiego per tale necessitàdi circa 970 m3. Si fa riferimento all’ultimo piano autorizzato per la cava in oggetto di cui alla Det. 65/99 del 26.11.1999 di volumeautorizzato pari a 4.596 m3.

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tel. 055.32061, fax 055-5305614 PEC: [email protected] 04686190481 - www.arpat.toscana.it - [email protected]

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Il volume che sarà coltivato è pari al 30% del volume autorizzato precedentemente, circa 1.378 m3. Il progetto rientra nel 30% dei volumi che possono essere coltivati. Volume ammesso 1.3780 m3 > volume richiesto 1370 m3.

La proprietà prevede una resa differente da zona a zona, mediamente del 25 – 30 %.

La ditta dispone dei seguenti macchinari: N° 2 Tagliatrice a filo diamantato; N° 1 Tagliatrice a catena dentata; N° 1 Pala cingolata; N° 1 Perforante oleodinamica; N° 2 Martello perforante; N° 1 Compressore

La ditta presenta un piano pi utilizzo ai sensi del DM 161/12, non pertinente anche alla luce delle recentinormative. È prevista una produzione di detrito pari a circa 993 m3, calcolati in banco, corrispondenti, considerando unaumento del 20%, a circa 1191 m3 in cumulo, di cui circa 970 m3 saranno utilizzati per completare il piano di lavoroposto a quota 747 m slm. I materiali detritici da allontanare ammontano a 221 m3 nei tre anni.

DESCRIZIONE DEGLI IMPATTI

Acque superficiali e sotterranee

La ditta presenta una relazione sulle AMD riferendosi a quanto previsto dal DPGRT 76/R e identifica le aree dilavorazione attiva A e l'area impianti B. Nell'area “A” vengono svolte le attività di coltivazione e di riquadramento blocchi. L’area è dotata di pendenzaverso valle. Tale area ha una superficie complessiva pari a mq. 228,00.

L’area “B” è utilizzata per i servizi. Quest’area è sopraelevata rispetto al piazzale principale ad una quota di 769.00m. s.l.m.. Per impedire alle acque piovane di confluire nel piazzale principale sottostante, è prevista la formazione di unariesta di contenimento, per convogliare le acque dell’area “B” nella vasca servizi “V1” tramite tubazioni flessibili ecaduta delle stesse per gravità. Successivamente queste acque verranno trasferite tramite pompa ai filtro sacchiper poi rimetterle nel ciclo produttivo. Tale area ha una superficie complessiva pari a m2. 190,00 e le acque diprima pioggia sono previste pari a 0,95 m3. La vasca V1 è prevista di capacità di 1,70 m3, e un galleggiante dovràdeviare le acque successive alla prima pioggia indirizzandole verso valle nella stessa direzione di scolo.Per la gestione dell'impianto è prevista la manutenzione, della vasca servizi con cadenza settimanale e consisterànelle seguenti operazioni:

Svuotamento della vasca servizi ed eliminazione dei fanghi depositati sul fondo Verifica e svuotamento e smaltimento dei filtri a sacco Verifica e smaltimento dei filtri a coalescenza Verifica dell’impianto elettrico e della pompa di riciclo. Lo smaltimento della marmettola e dei fanghi dovrà essere effettuato a norma di legge

In occasione di eventi meteorici molto copiosi sarà attivata la pompa manuale. Tutte le attività di manutenzione e gestione degli impianti dovranno essere annotati in una scheda dimanutenzione.

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Per le acque di lavorazione la ditta prevede di realizzare dei cordoli attorno alle zone di taglio; il cordolo saràrealizzato in modo da evitare sversamenti e è dichiarato che sarà posta la massima cura per evitare la sua rottura,ad esempio per il passaggio dei mezzi. All’interno dell’area di raccolta sarà posizionata una pompa ad immersione che convoglierà l’acqua raccolta versouna serie di filtri a sacco. L’acqua viene convogliata successivamente ai serbatoi di accumulo e rimessa in ciclo per la lavorazione. Laddove sinecessiti di reintegro si utilizzerà l’acqua recuperata dalla raccolta della prima pioggia. La procedura prevede ilriciclo continuo delle acque provenienti dai tagli. I sacchi pieni di marmettola saranno smaltiti secondo le vigentinormative.

In riferimento alle acque sotterranee la ditta ha presentato a ottobre 2015 una proposta di studio sulleinterconnessioni con le sorgenti Combratta e Vecchia; la connessione con le altri Sorgenti di Carrara è stata esclusaa seguito di valutazioni con l'Ufficio Ambiente del Comune di Carrara.I risultati dello studio, effettuato tra il 18/12/20015 e il 7/01/2016 non hanno portato ha evidenziare presenza dellespore immesse.Gli esecutori commentano come segue i risultati dello studio: non è possibile evidenziare la presenza di connessioniidrauliche tra la cava e le sorgenti esaminate; gli esecutori stessi osservano però che il periodo siccitoso possaavere avuto effetti sulla attendibilità delle prove.

Nel SIA a pagina 34 sono così commentati i dati ottenuti:“Si deve considerare che le sorgenti monitorate si trovano ad una distanza piuttosto breve dall'area di cava, per cuisi ritiene che se il monitoraggio ha dato esito negativo a distanza di un mese dall'immissione del tracciante, si deveritenere che non vi sia connessione idraulica e idrogeologica tra l'area di cava e le sorgenti "Combratta" e"Vecchia". In ogni caso, data la notevole vicinanza in particolar modo con la sorgente "Combratta", onde evitarequalsiasi interazione anche con le acque superficiali, si ritiene opportuno adottare misure atte a impedire che leacque meteoriche che incidono sui piazzali della cava, anche al di fuori delle zone di lavorazione, ruscellino sulversante sottostante. Per giungere a tale scopo è sufficiente predisporre un idonea barriera da realizzarsi conmateriale impermeabile lungo la strada che lambisce il limite superiore del ravaneto esistente.”

Rifiuti

La ditta elenca i rifiuti prodotti suddividendoli in rifiuti liquidi e solidi. I rifiuti liquidi sono costituiti da olio esaurito CER 130208. I rifiuti solidi sono: CER 170405 rottami di ferro; saranno stoccati in un cassone situato nell’area impianti; CER 170407 metalli misti; sono stoccati nello stesso cassone dei materiali ferrosi; CER 150203 filtri aria; CER 160601 batterie al piombo; CER 160103 pneumatici.

La ditta ha effettuato una stima media giornaliera di produzione di marmettola derivante da taglio pari a: tagliatrice a filo diamantato 0,36 m 3/giorno tagliatrice a catena 0,34 m 3/giorno.

Per un totale giornaliero stimato in 1,70 m3 ed una produzione annua stimabile in 150 m3/anno, pari a 255tonnellate.

Aria L’argomento emissioni diffuse è trattato nella “Relazione tecnica emissioni polveri”. Prot 6092/U76/16 La ditta descrive le lavorazioni, riporta le fasi in tabella unitamente agli interventi di mitigazione previsti, descrive lestrade che portano alla cava. Non saranno utilizzati esplosivi. Sono previsti due viaggi di camion al giorno. Sonostate fatte valutazioni considerando due viaggi la giorno, cumuli di altezza di 2 metri e diametro 3,5, un numero digiorni di attività compreso tra i 220 e 250 giorni/anno e considerando la distanza minima da possibili recettorisuperiore a 150 metri; la somma dei risultati ottenuti risultano al di sotto della soglia di emissione di PM10 di 453g/h, di cui alle linee guida ARPAT allegate DPG 213-09 tab. 15 “Valutazione delle emissioni al variare della

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distanza tra recettore e sorgente per un numero di giorni di attività compreso tra 220 e 250 giorni/anno”. Ilrisultato ottenuto è di 415 g/h inferiore alla soglia sopra citata La ditta ha ipotizzato le seguenti azioni mitigatrici:

1. Nella stagione secca e durante periodi di siccità, i cumuli saranno bagnati (wet suppression) conacqua, mediante pompa di portata non inferiore a 0,3 mc/ora.

2. Costipamento del materiale di risulta utilizzato per rampe e rimodellamenti.3. Eliminazione costante dei residui di tagli (marmettola) sia manualmente che con mezzi meccanici. 4. Pulizia dei piazzali con asportazione della marmettola mediante pompa di nebulizzazione delle polveri. 5. Abbassamento della velocità di traslazione dei mezzi lungo le strade. 6. Bagnatura delle strade mediante l’utilizzo di pompe di nebulizzazione. 7. Utilizzo di autocarri muniti di telo di copertura del cassone. 8. Lavaggio dei blocchi con getto d’acqua prima del carico su camion.

Nella tavola Prot.:6092/U69/15 Stato di progetto polveri sono riportate una area di stoccaggio temporaneo scaglie(quota 743?) con indicato un simbolo di Rovesciamento carico scaglie e una area a quota 747 con indicata l'attivitàdi perforazione denominata Materiale derivante dall'escavazione: l'attività svolta in queste due aree non è moltochiara visto che vi viene indicata anche taglio al monte e riquadratura blocchi.

Piano di ripristinoLa ditta, presenta un programma di lavori di risistemazione suddiviso per fasi e le descrive facendo anche unaperizia di stima.

Conclusioni

Sulla documentazione presentata si fanno le seguenti osservazioni:

• deve essere verificato in sede di CdS l'effettivo ammontare dell'escavato autorizzato nel precedente piano;

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• Non è chiaro dove saranno stoccati i materiali da utilizzare nel piazzale che sarà creato dallo sbasso aquota 747 fino a che lo stesso non sarà disponibile e neppure la finalità della ricopertura con detrito. Siritiene che tutto il materiale detritico prodotto debba essere allontanato dalla cava.; la ditta deverendicontare sull'allontanamento del detrito prodotto nel precedente piano autorizzativo; l'attività digestione del detrito deve essere meglio definita nella tavola Prot.:6092/U69/15.

• le misure indicate nel SIA a pagina 34, a protezione delle acque sotterranee devono essere specificateulteriormente, perché sono in contrasto con quanto riportato nella relazione sulle AMD in cui si dichiara chele acque piovane che insistono sui piazzali cava sono convogliate lungo l'impluvio naturale.

• Non è ben chiaro se l'area B denominata area impianti comprenda anche la zona in cui vengono effettuatele manutenzioni dei mezzi e dove vengono depositati carburanti e oli esausti: se no, anche queste areesono aree impianti ai sensi del regolamento 76/R sulle AMD.

• Non sono forniti dati sui rifiuti in generale e sulla marmettola in particolare smaltiti negli ultimi anni.• Le strade da bagnare devono essere meglio definite. Così come le modalità e frequenza di pulizia dei

piazzali.• sarebbe opportuno che il detrito utilizzato per i cordoli, se contenente frazioni fini, fosse contenuto in

materiali che ne evitino la dispersione.

Il Responsabile del Settore Supporto Tecnico

Dr. Clara Bigelli1

1 Documento informatico sottoscritto con firma digitale ai sensi del D.Lgs 82/2005. L'originale informatico è stato predisposto e conservato presso ARPAT in conformità alle regole tecniche di cui all'art. 71 del D.Lgs 82/2005. Nella copia analogica la sottoscrizione con firma autografa èsostituita dall'indicazione a stampa del nominativo del soggetto responsabile secondo le disposizioni di cui all'art. 3 del D.Lgs 39/1993

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ARPATAgenzia regionale per la protezione

ambientale della Toscana

Dipartimento di Massa e CarraraVia Del Patriota, 2 Massa

N. Prot. Vedi segnatura informatica Classificazione MS.01.03.04/5.2 a mezzo: PEC 04/04/2016

Al Parco Regionale delle ApuaneSettore Uffici Tecnicic.a. Dr. Arch. Raffaello [email protected]

Oggetto: valutazione delle integrazioni alla VIAc, ai sensi della L.R. 10/10 in materia di VIA per il“Progetto di coltivazione cava n° 181 Fossa Cobratta, in Comune di Carrara (MS). Ditta Tonarelli Pie-tro e Alfredo Escavazione Marmi.

In riferimento alla documentazione integrativa alla VIAC presentata dalla ditta a seguito delle CdS del 29/02/2016tenutasi presso il Settore Uffici Tecnici del Parco regionale delle Alpi Apuane, nell'ambito del procedimento di VIAex art. 50 LR 10/10 del piano di coltivazione del sito estrattivo cava n° 181 Fossa Combratta sono state esaminatele integrazioni.

Proponente: ditta Tonarelli Pietro e Alfredo Escavazione Marmi, via Pontremoli 175 Marina di Massa (MS).

La documentazione è costituita dal materiale inviato dallo studio Pandolfi (prot. 14893 del 04/03/2016 e 16669 del11/03/2016). Nel verbale delle CdS del 29/02/2016 è riportato: “La Conferenza dei servizi, in merito allaclassificazione acustica dell’area, indicata nel PCCA, del Comune di Carrara, rileva come la stessa non è adeguataalla attività industriale che vi viene svolta; nonostante questo considerato che viene rispettato il criteriodifferenziale ai recettori sensibili individuati, il tipo di attività non continua e senza esplosivi, si ritiene che possanoessere rispettati i limiti di immissione previsti per la classe III in periodo diurno; sarebbe opportuno che la VIAcfosse integrata con il calcolo dei limiti di immissione ed emissione al confine della proprietà. ...Omissis...La Conferenza dei servizi si riserva di valutare le integrazioni alla VIAc, effettuando una verifica ed un controllo perle vie brevi, senza la necessità di riconvocarsi”.

Si fanno le seguenti osservazioni:• critiche ed osservazioni al PCCA (Piano di Classificazione Comunale Acustica) sono da farsi nelle opportune

sedi e in fase di approvazione dello strumento. Una volta approvato il PCCA è vigente in tutti i suoi aspetti.Si segnala inoltre che è facoltà del Comune optare per la tutela delle aree protette come soluzioneprioritaria rispetto alla tutela delle attività industriali se le due situazioni confinano; in questo caso èopzionale per il Comune la redazione di un piano di risanamento.

• Il TC non deve aver compreso pienamente la richiesta in quanto non calcola il livello di emissione edimmissione al confine dell'area in disponibilità dell'azienda, ma ricalcola il livello al recettore ottenendo unrisultato peggiorativo rispetto al precedente che porta anche ad inficiare le considerazioni fatte la voltascorsa sul possibile rispetto del limite differenziale al recettore.

• Dal punto di vista strettamente tecnico, si ritiene non del tutto corretto l'utilizzo nel calcolo dellapropagazione sferica da sorgente puntiforme, posta in aria, lontana da qualsiasi superficie riflettente esenza interposti ostacoli di sorta, né è comprensibile la motivazione dell'identificazione della impulsività etonalità dei rumori con la conseguente penalizzazione.

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Page 14: CAVA FOSSA COMBRATTA - Parco delle Alpi Apuane · ARPAT Il volume che sarà coltivato è pari al 30% del volume autorizzato precedentemente, circa 1.378 m3. Il progetto rientra nel

ARPAT

• Il livello di emissione calcolato dal TC al recettore risulta pari a 56 dB(A), quindi non conforme ai limitiprevisti, in periodo diurno, per la classe III

• Si consiglia di non usare due cifre decimali, quando l'incertezza di misura è superiore a 0,5 dB(A) el'incertezza dei calcoli è almeno dell'ordine del 20%

Conclusioni

La documentazione presentata, in quanto resa nell'ambito di una autocertificazione da un TC, sostiene esistere unsuperamento dei limiti di emissione e non garantisce il rispetto dei limiti di immissione differenziali al recettore, percui la ditta deve fare delle valutazioni e delle proposte operative per garantire il rispetto di tali limiti.

Il Responsabile del Settore Supporto Tecnico Dr. Clara Bigelli1

1 Documento informatico sottoscritto con firma digitale ai sensi del D.Lgs 82/2005. L'originale informatico è stato predisposto e conservato presso ARPAT in conformità alle regole tecniche di cui all'art. 71 del D.Lgs 82/2005. Nella copia analogica la sottoscrizione con firma autografa èsostituita dall'indicazione a stampa del nominativo del soggetto responsabile secondo le disposizioni di cui all'art. 3 del D.Lgs 39/1993

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