25
POR PUGLIA 2000-2006 – MISURA 1.6 ”AMPLIAMENTO DEL CATASTO DELLE GROTTE E DELLE AREE CARSICHE” CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI E VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI E GRADO DI VULNERABILITA’ RELAZIONE FINALE A cura del Dipartimento di ZOOLOGIA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI CHIROTTERI NELLE … finale Chirotteri FSP light.pdfCENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI 6 3. Stima di parametri ecologici

  • Upload
    others

  • View
    14

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

POR PUGLIA 2000-2006 – MISURA 1.6

”AMPLIAMENTO DEL CATASTO DELLE GROTTE E DELLE AREE CARSICHE”

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI E VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI E GRADO

DI VULNERABILITA’

RELAZIONE FINALE A cura del Dipartimento di ZOOLOGIA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

2

PREMESSA

La presente relazione rappresenta il prodotto finale previsto dalla convenzione tra la

federazione Speleologica Pugliese e il Dipartimento di Zoologia dell’Università degli

studi di Bari, avente la finalità di censire le popolazioni di Chirotteri esistenti nelle

grotte pugliesi e valutarne le condizioni e la vulnerabilità, nell’ambito del progetto

“Ampliamento del catasto delle grotte e delle aree carsiche” (POR Puglia 2000-2006

– Misura 1.6).

In particolare, la convezione richiedeva al Dipartimento di Zoologia di censire le

popolazioni di Chirotteri di 80 cavità del territorio regionale selezionate dalla

Federazione Speleologica Pugliese tra quelle inserite nel Catasto Regionale, sulla

base di qualche evidenza di presenza di pipistrelli, utilizzando moderne tecniche

poco invasive.

Nel presente documento si riportano i risultati dell’indagine, insieme ad alcune

elaborazioni e considerazioni generali sulla consistenza delle popolazioni e sulle

misure per la loro conservazione.

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

3

METODOLOGIA D’INDAGINE

Fase 1: raccolta di evidenze pregresse

Nella fase iniziale del progetto si sono raccolte le evidenze di presenza di Chirotteri

all’interno di cavità pugliesi utilizzando diverse fonti di dati, come segue:

1. Informazioni bibliografiche

2. Informazioni da collezioni museali

3. Informazioni pregresse del gruppo di lavoro del Museo del Dipartimento di

Zoologia dell’Università di Bari

4. Informazioni provenienti dalle associazioni speleologiche operanti sul territorio

pugliese, coinvolte nel progetto di ampliamento del Catasto regionale.

1. Informazioni bibliografiche

La bibliografia sui Chirotteri pugliesi è alquanto lacunosa. Si tratta per lo più di

contributi derivanti da esplorazioni episodiche, quindi non sistematiche, in cui gli

studiosi si limitavano a esplorare un’area e raccogliere alcuni esemplari da

classificare, senza valutare la consistenza, la struttura di popolazione e il ciclo

biologico degli animali. Tale base di dati è comunque risultata di una certa utilità

per redigere una check-list preliminare delle specie e delle cavità popolate. Le

principali pubblicazioni consultate sono riportate nella sezione “Bibliografia” del

presente documento.

2. Informazioni da collezioni museali

Esemplari di Chirotteri pugliesi sono presenti in diverse collezioni italiane. Le

principali prospettate sono state le seguenti:

Museo Civico di Storia Naturale Venezia

Museo di Storia Naturale dell’Università Firenze

Museo Zoologico dell’Università degli studi “Federico II” di Napoli

Museo del Dipartimento di Zoologia dell’Università degli studi di Bari

Museo Provinciale di Storia naturale di Foggia

3. Informazioni pregresse del gruppo di lavoro del Museo del Dipartimento di

Zoologia

Presso il Dipartimento di Zoologia opera da circa 10 anni un gruppo di lavoro che

si occupa di chirotterofauna, regolarmente autorizzato dal Ministero dell’Ambiente

per effettuare catture a scopo scientifico in deroga alle disposizioni vigenti. Nel

corso delle attività il gruppo ha raccolto numerosi dati sulla presenza di Chirotteri

in Puglia, che indicano l’esistenza di almeno 130 cavità naturali e artificiali

frequentate da pipistrelli. Tali dati sono stati utilizzati per la realizzazione della

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

4

check-list preliminare e l’individuazione delle cavità censite dal Catasto sui cui

approfondire le ricerche nell’ambito del presente progetto.

4. Informazioni provenienti dalle associazioni speleologiche operanti sul territorio

pugliese, coinvolte nel progetto di ampliamento del Catasto regionale.

Le conoscenze faunistiche sulle cavità da parte dei gruppi operanti in ambito

locale sono estremamente importanti, perché consentono di svolgere ricerche

mirate sulle cavità senza ulteriore dispersione di forze. Allo scopo di favorire la

collaborazione dei gruppi è stata ideata una scheda illustrata che permettesse

con una certa facilità di individuare il genere e/o la specie dei Chirotteri di cui si è

rilevata la presenza in grotta (Fig.1).

I dati raccolti hanno consentito di definire una check-list delle specie pugliesi e delle

cavità in cui si è riscontrata la loro presenza, in modo da procedere con le

prospezioni relative all’abbondanza e alla valutazione di alcuni parametri ecologici e

conservazionistici.

Fase 2: Valutazione di parametri popolazionistici e conservazionistici in cavità

selezionate. I dati raccolti nella Fase 1 hanno consentito di individuare, di concerto con la

Federazione Speleologica Pugliese, 80 cavità in cui concentrare le ricerche. Tali

ricerche si sono articolate in tre attività:

1. Identificazione delle specie

2. Stima della composizione e abbondanza delle colonie

3. Stima di parametri ecologici e conservazionistici

1. Identificazione delle specie

L’identificazione a vista delle specie il più delle volte è problematica, per cui si è

proceduto alla cattura temporanea attraverso l'utilizzo di retini telescopici e di mist-

net posizionate all'ingresso delle cavità. Gli animali sono stati liberati subito dopo la

raccolta dei dati. In alcuni casi, laddove si era sicuri della presenza di determinate

specie da altre evidenze, si è evitata la cattura utilizzando un bat-detector per il

riconoscimento delle emissioni sonore.

Su ogni esemplare catturato si sono raccolti i seguenti parametri: lunghezza totale

(testa-coda) (LT), lunghezza avambraccio (LA), lunghezza terzo e quinto dito (LD3 e

LD5), lunghezza primo dito (pollice) (LD1), lunghezza unghia primo dito (LU),

lunghezza ala (LA), lunghezza coda (LC), lunghezza piede (LP), lunghezza orecchio

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

5

(LO), lunghezza trago (LR) e peso (g). Si è determinato, inoltre, il sesso e si è

stimata l’età tramite l’osservazione in controluce del grado di chiusura delle cartilagini

epifisarie alla giuntura metacarpale-falange del IV dito (Stebbings, 1988; Kunz,

1988). La tecnica permette di valutare se un individuo è allo stato giovanile,

subadulto o adulto. Altre fonti di evidenza sono state i resti degli animali in grotta, in

particolare la presenza di guano (che si è valutata quantitativamente utilizzando i

termini: nulla, tracce, poco, molto) e i crani. Sui crani si sono prese le seguenti

misure: lunghezza totale (SL), lunghezza condilobasale (CBL), lunghezza

occipitonasale (ONL), larghezza anteriore del rostro (C'-C1), larghezza zigomatica

(ZW), larghezza interorbitale (IOW), altezza det cranio (SH), lunghezza file dentaria

superiore (C'-M3), lunghezza mandibola (ML), altezza processo coronoideo (PCH),

lunghezza fila dentaria inferiore (Ci-Ma).

Per l'identificazione delle specie si sono utilizzate le chiavi analitiche di Lanza (1959)

e Schober & Grimmberger (1997). Per i materiali attribuibili alle specie criptiche

Myotis myotis e M. blythii si è proceduto a una diagnosi specifica su base biometrica,

secondo quanto indicato da Ariettaz (1995) e Arlettaz et al. (1997).

Quale indicazione indiretta della presenza di Chirotteri si è utilizzata anche la

presenza dei loro escrementi, il guano, che si è riportata quantitativamente

utilizzando le categorie M = molto, N = assente, P = poco, T = tracce.

2. Stima della composizione e abbondanza delle colonie.

La definizione della consistenza delle specie presenti pone diversi problemi

metodologici a causa della difficoltà di accesso ai siti di riposo/nursery, della difficile

separazione delle specie senza cattura dei singoli animali e del grado di

aggregazione mostrato dagli stessi. Nei siti di riposo di facile accesso e in presenza

di colonie di modesta entità si è proceduto al conteggio diretto, mentre nei siti di

difficile accesso e/o in presenza di colonie cospicue si sono utilizzati vari metodi:

1. Raggruppamenti monospecifici: ripresa filmata con telecamera a infrarossi dei

singoli cluster di individui e successiva stima del numero di animali.

2. Raggruppamenti plurispecifici; stima diretta del numero totale di animali

presenti e successiva estrapolazione dell'abbondanza delle singole specie

rilevate attraverso le frequenza di cattura.

Per comodità di classificazione le stime di abbondanza sono state ripartite nelle

seguenti classi: A: meno di 10 individui; B: tra 10 e 20 individui; C: tra 21 e 50

individui; D: tra 51 e 100 individui; E: più di 100 individui.

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

6

3. Stima di parametri ecologici e conservazionistici

Per ogni cavità si è stimato, laddove possibile, il periodo di occupazione e il suo

utilizzo in rapporto al ciclo biologico. Una cavità può essere usata dai Chirotteri per

tre motivi fondamentali, ossia l’ibernazione, la riproduzione e il riposo diurno, per cui i

posatoi o roosts possono essere suddivisi in 1) roost invernale, utilizzato nei mesi più

freddi (novembre-febbraio); 2) roost riproduttivo, utilizzato in epoca riproduttiva dalle

femmine (marzo-maggio) e 3) roost estivo, per il riposo diurno da giugno a ottobre.

Tali valutazioni non sono sempre state possibili perché avrebbero richiesto visite

ripetute a ciascuna cavità; inoltre, è preferibile non penetrare nelle cavità in periodo

d’ibernazione o riproduzione: nel primo caso si sarebbe rischiato di risvegliare

bruscamente gli animali e farli fuggire, con consumo d’energia non rimpiazzabile a

causa della carenza invernale d’insetti, nel secondo si sarebbe provocata la fuga

delle madri con abbandono o caduta dei piccoli. Alcune cavità a cielo aperto, come

doline e puli, possono ospitare una ricca entomofauna e costituire importanti aree

trofiche per i Chirotteri. In conclusione, l’utilizzo è stato schematizzato secondo le

quattro categorie: E = rifugio estivo, I = rifugio invernale, R = sito riproduttivo e T =

area trofica.

Un’altra valutazione è stata fatta riguardo alla presenza dell’uomo e ai disturbi da

esso provocati, che spesso espongono le colonie a rischio di abbandono definitivo

della cavità o anche a morte degli animali a causa di inquinamenti o chiusure

inappropriate delle cavità (talora fatte volutamente per eliminare questi animali,

ritenuti nocivi). Per tale motivo si è prestata attenzione alle condizioni di accessibilità

del sito da parte dell'uomo e al rilevamento diretto di segni di presenza umana quali

rifiuti, resti di falò, materiali depositati, ecc. Le fonti di disturbo sono state

categorizzate come segue: 1=assenza di disturbo; 2=inquinamenti solidi (rifiuti ecc.);

3=inquinamenti liquidi; 4 = altri disturbi, quali inquinamento sonoro, da

evapotraspirazione umana, chiusure inappropriate ecc.

Nelle operazioni di studio si è evitato il più possibile il disturbo agli animali, secondo

le indicazioni fornite da Agnelli et al. (2004). Le azioni di studio sono state

preventivamente autorizzate dal Ministero dell’Ambiente sentito il parere dell’Istituto

Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS)

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

7

Figura 1. Tavola illustrata per il riconoscimento dei Chirotteri pugliesi fornito ai collaboratori del

Progetto dell’ampliamento del Catasto.

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

8

RISULTATI

L’elenco delle cavità prospettate e della chirotterofauna rinvenuta è in Appendice.

1. Evidenze pregresse

Sono state raccolte 241 segnalazioni, di cui 187 inequivocabili. Sulla base di queste

in Puglia sono segnalate 18 specie (Tab. 1).

Specie (nome comune, nome scientifico) Berna Bonn Habitat IUCN Ferro di cavallo maggiore, Rhinolophus ferrumequinum

2 2 2,4 LR:nt

Ferro di cavallo minore, Rhinolophus hipposideros 2 2 2,4 VU:A2c Ferro di cavallo Euriale, Rhinolophus euryale 2 2 2,4 VU:A2c Ferro di cavallo di Mehély, Rhinolophus mehely 2 2 2,4 VU:A2c Serotino comune, Epseticus serotinus 2 2 4 LR:lc Pipistrello di Savi, Hypsugo savii 2 2 4 LR:lc Miniottero, Miniopterus schreibersi 2 2 2,4 LR:nt Vespertilio di Capaccini, Myotis capaccini 2 2 2,4 VU:A2c Vespertilio di Daubenton, Myotis daubentoni 2 2 4 LR:lc Vespertilio smarginato, Myotis emarginatus 2 2 2,4 VU:A2c Vespertilio maggiore/minore, Myotis myotis/blythii1 2 2 2,4 LR:nt/lc Nottola di Leisler, Nyctalus leisleri 2 2 4 LR:nt Nottola comune, Nyctalus noctula 2 2 4 VU:A2c Pipistrello albolimbato, Pipistrellus kuhlii 2 2 4 LR:lc Pipistrello nano/pigmeo, Pipistrellus pipistrellus/pygmaeus1

2 2 4 LR:lc/DD

Orecchione bruno/grigio, Plecotus auritus/austriacus1 2 2 4 LR:lc Molosso di Cestoni, Tadarida teniotis 2 2 4 LR:lc

Tabella 1. Check-list, status legale (Convenzione di Berna, Convenzione di Bonn, Direttiva Habitat)

e minaccia (IUCN) delle singole specie di Chirotteri. Legenda: Berna 2: Allegato 2 della

Convenzione di Berna; Bonn 2: Allegato 2 della Convenzione di Bonn; Habitat 2: Allegato 2 della

Direttiva Habitat; Habitat 4: Allegato 4 della Direttiva Habitat; IUCN: LR=Low Risk (Basso Rischio);

Vu= Vulnerable (Vulnerabile); DD= Data Deficient (Dati mancanti); nt=near threatened (quasi a

rischio); lc=least concern (a scarso rischio); A2c= Riduzione della popolazione del 30% in 10 anni o

in tre generazioni, dovuta a declino dell’area di occupazione, estensione di occorrenza o qualità

dell’habitat.

1La validità delle due specie è stata riconosciuta di recente e dati raccolti in passato non le

distinguevano, per cui qui si trattano come una sola entità

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

9

Rimane ancora incerta la presenza di una o entrambe le specie Pipistrellus

pipistrellus e P. pygmaeus così come di Plecotus austriacus e P. auritus.

Settantaquattro segnalazioni (39,8%) sono antecedenti al 1980 (dal 1836 al 1979) e

113 (60,2%) sono successive. Cinque specie (R. ferrumequinum, R. hipposideros, P.

kuhli, H. savii, e M. schreibersi) rappresentano il 60% delle segnalazioni. Due specie,

Rhinolophus mehelyi e Myotis daubentoni, non presentano segnalazioni dopo il

1980, mentre una sola specie, Myotis emarginatus, è stata segnalata dopo il 1980.

Da un punto di vista biogeografico, il 40% delle specie ha corologia euroasiatica, il

28% europea, il 17% mediterranea, il 6% etiopico-mediterranea e il 6% sub-

cosmopolita. La distribuzione altitudinale delle osservazioni, con oltre l’80% di esse

comprese tra 0-400 m, evidenzia la natura prettamente collinare della regione Puglia.

2. Distribuzione geografica delle cavità In Fig. 2 è riportata la ripartizione delle cavità censite per provincia amministrativa. La

maggior percentuale di esse è localizzata nelle provincia di Foggia (40%) e Bari

(29%), considerando che dalla seconda si sono enucleate 9 cavità che attualmente

ricadono amministrativamente nella neonata Provincia di Barletta-Andria-Trani. Tale

quadro sottolinea l’importanza per la chirotterofauna troglofila dei sistemi carsici del

Gargano e delle Murge, anche se la quantità delle cavità frequentate nelle restanti

province è sicuramente una sottostima delle condizioni reali. Come si vedrà in

seguito, in tali province si trovano alcune delle cavità più importanti per i Chirotteri

dell’intera Regione.

Figura 2. Ripartizione delle cavità censite per provincia amministrativa. BA=Provincia di Bari; BAT =

Provincia di Barletta-Andria-Trani; BR = Provincia di Brindisi; FG = Provincia di Foggia; LE =

Provincia di Lecce; TA = Provincia di Taranto.

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

10

3. Identificazione delle specie In 79 cavità si è rilevata la presenza di Chirotteri. In 28 cavità non è stato possibile

procedere all’identificazione delle specie in quanto non è stato possibile effettuare

catture. Nelle restanti 51 cavità si sono potuti identificare gli esemplari, per un totale

di 95 casi e 11 specie certe, pari al 60% circa delle specie note per la Puglia. La Fig.

3 riporta la distribuzione delle segnalazioni per specie. Si osserva una predominanza

netta dei Rinolofidi (59% circa del totale), tra cui il più frequente è Rhinolophus

ferrumequinum. Tra i Vespertilionidi sono più comuni Miniopterus schreibersi e le due

specie di Myotis, M. myotis e M. blythii, mentre episodica si può considerare la

presenza di altre specie di Myotis, del genere Pipistrellus e del genere Plecotus, così

come dell’unico Molosside, Tadarida teniotis, segnalato solo in un’area trofica. Del

tutto assenti sono risultate le specie che selezionano prevalentemente habitat

forestali, come le specie del genere Nyctalus o quelli per lo più antropofili, come

Hypsugo e Eptesicus. Nel complesso, il quadro delle segnalazioni può essere

considerato come una rappresentazione abbastanza fedele delle comunità di

pipistrelli troglofili che popolano la Puglia.

Figura 3. Numero di segnalazioni per ciascuna specie.

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

11

4. Composizione e abbondanza delle colonie In Fig. 4 è riassunta la composizione delle colonie osservate nelle cavità censite. In

28 cavità l’impossibilità di effettuare catture non ha reso possibile l’identificazione

sicura. Per quanto riguarda le restanti 51 cavità, in 31 casi (60% circa) le colonie

sono risultate monospecifiche, in 11 casi (22% circa) si sono riscontrate due specie e

nelle restanti tre o più specie, fino a un massimo di 8 nel Pulo di San Leonardo (PU

295), dove per altro il termine “colonia” è improprio perché si tratta di un’area trofica

utilizzata da molte specie che trovano rifugio nella vicina Tufara di Santa Lucia,

sistema di cavità artificiali e in quanto tale non censito.

Figura 4. Numero di specie per colonia. nd: non determinato.

In Fig. 5 è riassunta la distribuzione delle stime numeriche per colonia. Nella maggior

parte dei casi (83% circa) si è riscontrato un numero basso o medio di esemplari;

d’altra parte, come già rilevato, stime più accurate avrebbero richiesto ripetute visite

alla cavità in periodi delicati del ciclo biologico quali l’ibernazione e la riproduzione

con possibile disturbo alla colonia. Spicca, per altro, il numero di cavità in cui si sono

rilevati più di 50 esemplari (14%). La maggior parte di esse rientra nel comprensorio

garganico, come la Grava di Campolato (PU 276) e il complesso Scaloria-

Occhiopinto (PU 265-266), importanti siti per le specie di Myotis o le grotte degli

Spiripingoli (PU 2155) e del Trabucco (PU 2156), dove si trovano colonie miste di

Rhinolophus ferrumequinum e Miniopterus schreibersi. Il già menzionato Pulo di San

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

12

Leonardo (PU 295) è stato inserito perché è un’importante area trofica per le colonie

della vicina Tufara di Santa Lucia, nella quale sono stati censiti oltre 6000 individui di

otto specie diverse, il che la rende la più importante dell’intera Europa per diversità e

abbondanza. In Provincia di Bari è da segnalare la Grave della Masseria Previticelli

(PU 434), con una colonia mista di Myotis myotis e Myotis blythii, mentre in agro di

Martina Franca è rilevante la Grotta delle Nove Casedde (PU 394), con quattro

specie segnalate, tra cui una ricca colonia di Miniopterus schreibersi. Per la stessa

specie, infine, è di grande rilievo la Grotta della Monaca (PU 152) in agro di Otranto,

dove la stima di individui si aggira intorno a 1000. Anche in questo caso, il dato

colloca la cavità tra le prime d’Europa per abbondanza di individui.

Figura 5. Numero di individui per colonia. A: meno di 10 individui; B: tra 10 e 20 individui; C: tra 21 e

50 individui; D: tra 51 e 100 individui; E: più di 100 individui.

5. Presenza di guano In Fig. 6 è riasunta la presenza di guano nelle cavità prospettate. In più della metà

dei casi non si sono trovate tracce, mentre piccole quantità sono state rilevate nel

45% dei casi e una presenza cospicua si è registrata solo in tre casi, ovvero nel

complesso Scaloria-Occhiopinto (PU 265-266), nella Grotta degli Spiripingoli (PU

2155) e nella Grave della Masseria Previticelli (PU 434), dove sono segnalate

colonie consistenti. In nessun caso si è rilevata presenza di guano ma assenza di

individui, mentre il più delle volte si è verificato il contrario. I motivi possono essere

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

13

diversi, tra cui la recente colonizzazione della cavità o l’azione di acque percolanti

che rimuovono gli escrementi. In definitiva, tale parametro non si è dimostrato un

buon indicatore della presenza di individui.

Figura 6. Presenza di guano nelle cavità. M = molto, N = assente, P = poco, T = tracce.

6. Utilizzo stagionale Per 36 cavità è stato possibile effettuare più di una visita nell’arco del ciclo annuale in

modo da stabilire l’utilizzo da parte dei Chirotteri. La classificazione secondo quattro

categorie (roost estivo, roost invernale, nursery, area trofica) ha presentato delle

difficoltà poiché in sedici casi il sito era utilizzato per più scopi e in modo differenziale

da specie diverse. Ad esempio, la Grotta di Cristo (PU 18) a Cassano delle Murge è

utilizzata come roost estivo da Myotis myotis e Myotis blythii e come roost invernale

da Rhinolophus ferrumequinum e Rhinolophus hipposideros. Nei restanti casi

comunque le cavità erano utilizzate per un solo scopo. Gli utilizzi sono schematizzati

in Fig. 7. Nel 46% dei casi si è rilevato un utilizzo come roost estivo, mentre nel 31%

dei casi si sono trovati animali ibernanti, segno di utilizzo come roost invernale.

Femmine con piccoli e/o giovani si sono riscontrati nel 16% dei casi, nei quali le

cavità erano utilizzate anche come roosts invernali ed estivi. Tra questi, sono da

segnalare per il Gargano le già citate Complesso Scaloria-Occhiopinto (PU 265-266)

e la Grava di Campolato (PU 276), per il barese le Grotte di Castellana (PU 8) e la

Grotta di Cristo (PU 18), per il tarantino le grotte di Nove Casedde (PU 394) e di

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

14

Riggio (861) e per il Salento la Grotta della Monaca (PU 152), importante sito

riproduttivo per Miniopterus schreibersi. Quattro siti si sono rivelati importanti aree

trofiche: si tratta della Dolina Pozzatina (PU 306) e dei tre Puli di Altamura (PU 25),

Molfetta (PU 27) e San Leonardo (PU 395). Nel caso del Pulo di Altamura, vi sono

anche delle cavità utilizzate come roosts estivi (PU 415 e 416) e, presumibilmente,

anche invernali.

Figura 7. Utilizzo stagionale delle cavità. E = rifugio estivo, I = rifugio invernale, R = sito riproduttivo, T

= area trofica.

7. Fattori di disturbo La Fig. 8 riassume la ripartizione dei fattori di disturbo alla chirotterofauna riscontrati

nelle cavità esaminate. Com’era d’aspettarsi, molte cavità sono relativamente

indisturbate (44%). Ciò giustifica il loro utilizzo da parte dei Chirotteri, che sono

animali molto sensibili alle interferenze antropiche, le quali conducono

inevitabilmente al declino della colonia e all’abbandono della cavità. Il disturbo

antropico è probabilmente alla base della mancanza di Chirotteri nella Grotta della

Difesa (PU 2036), in agro di San Marco in Lamis, la quale nonostante presenti

condizioni idonee all’utilizzo da parte dei Chirotteri ne è priva poiché di facile accesso

da parte di visitatori occasionali, che ne hanno anche asportato la maggior parte dei

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

15

pregevoli speleotemi. L’accesso incontrollato di visitatori umani, categorizzato nella

voce 4 di questo studio, è causa di molteplici disturbi ai Chirotteri, tra cui ricordiamo:

1. Abbandono di rifiuti; 2. Inquinamento luminoso da lampade fisse e flash fotografici;

3. Inquinamento acustico; 4. Inquinamento da evapotraspirazione; 5. Inquinamento

da idrocarburi gassosi, prodotti dagli scarichi dei motori dei natanti nel caso delle

grotte marine. Questo è particolarmente intenso nella cavità interessate da flussi

turistici, come le Grotte di Castellana (PU 8), la Grotta Campana (PU 209) e,

prossimamente, la Grotta di Montenero (PU 201). Un altra forma di disturbo d’origine

umana è la chiusura totale della cavità, che impedisce il passaggio dei Chirotteri e

che purtroppo spesso è fatta proprio con tale scopo, per evitare la presenza di questi

animali ancor oggi oggetto di assurdi pregiudizi. Nel 23% dei casi si è rilevato

inquinamento da liquidi, particolarmente dannoso nel caso in cui si tratti di reflui di

origine agricola, che di solito contengono disciolti fertilizzanti e biocidi che possono

alterare drammaticamente le condizioni ecologiche della cavità. Ridotto è risultato

l’inquinamento da solidi, il che non rappresenta certo un quadro realistico della

situazione delle cavità pugliesi che troppo spesso sono usate come discariche

abusive di ogni tipo di rifiuto, da quelli ospedalieri a quelli da macello fino alle

carcasse d’auto, con conseguenze immaginabili per la fauna. Anche per molte cavità

relativamente indisturbate la situazione potrebbe cambiare drammaticamente, in

quanto spesso esse sorgono su terreni privati, per cui la loro sopravvivenza dipende

solo dalla sensibilità del proprietario, il quale potrebbe cambiare atteggiamento in

futuro ed eliminare siti di elevato pregio geologico e faunistico

Figura 8. Fattori di disturbo rilevati nelle cavità studiate. 1=nessun disturbo; 2=inquinamento da

liquidi; 3=inquinamento da solidi; 4=altri disturbi.

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

16

CONCLUSIONI

Il presente studio ha confermato l’elevato pregio del sistema delle cavità pugliesi e la

sua importanza nella tutela della chirotterofauna. Le 80 cavità prospettate non sono

che una parte di tutte quelle frequentate da Chirotteri, di cui attualmente ne sono

note circa 130, numero destinato sicuramente a salire con l’incremento delle

esplorazioni; si ritiene, comunque, che le cavità studiate siano abbastanza

rappresentative della situazione della chirotterofauna troglofila regionale, per cui la

loro tutela darebbe un notevole contributo alla salvaguardia di questi Mammiferi.

Bisogna purtroppo rilevare che la conservazione di questo patrimonio è ancora

lontano dal realizzarsi completamente. Alcune misure immediate potrebbero

attenuare i disturbi, come ad esempio la regolamentazione degli accessi umani alle

cavità attraverso la chiusura con dispositivi, quali le grate, che permettano comunque

i movimenti dei Chirotteri. L’ingresso andrebbe limitato al periodo tardo primaverile-

autunnale, lontano cioè dai periodi di ibernazione e riproduzione. In caso di utilizzo

turistico, sarebbe opportuno limitare l’accesso dei turisti a piccoli gruppi, lasciando

adeguati periodi d’intervallo tra l’ingresso di un gruppo e l’altro. L’accesso alle grotte

marine andrebbe fatto con piccoli natanti contenenti poche persone e azionati a remi,

piuttosto che con barconi a motore stipati di gente, come purtroppo accade

attualmente sulle coste del Gargano. L’illuminazione andrebbe fatta con luce fredda,

lasciando al buio le aree utilizzate come posatoi. Intorno all’ingresso della cavità

sarebbe opportuno realizzare una zona a disturbo limitato, evitando ad esempio

l’avvicinamento di grandi gruppi di persone, veicoli, macchine agricole nel caso di

aree coltivate, motobarche nel caso delle grotte marine. Maggiori controlli

attenuerebbero la piaga dello scarico abusivo di rifiuti. Sarebbe opportuno, infine,

avere la certezza della futura sopravvivenza dei siti attraverso la gestione della

proprietà da parte della pubblica amministrazione, piuttosto che da privati. A queste

misure è necessario affiancare monitoraggi periodici della fauna da parte di

personale autorizzato, in modo da controllare l’efficacia dell’azione di conservazione.

Bari, addì 28 febbraio 2006

Dr Giovanni Scillitani

Il Direttore del Dipartimento di Zoologia

Prof Angelo Tursi

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

17

BIBLIOGRAFIA Agnelli P., Martinoli A., Patriarca E., Russo D., Scaravelli D. & Genovesi P. (curatori),

2004. Linee guida per il monitoraggio dei Chirotteri: indicazioni metodologiche per

lo studio e la conservazione dei pipistrelli. Ministero dell'Ambiente e della Tutela

del Territorio, Ist. Naz. per la Fauna Selvatica "Alessandro Chigi" - Quaderni di

Conservazione - n°19, Roma.

Ariani A.P., 1969. Rinvenimento di Rhinolophus mehelyi (Matsche, 1901) nella

Penisola Salentina (Mammalia, Chiroptera). Annu. Ist. Mus: Zool. Univ. Napoli,

19: 37.

Arlettaz R., 1995. Ecology of the Sibling Mouse-Eared Bats (Myotis myotis and

Myotis blythii): zoogeography, niche, competition and foranging. Horus, Martigny.

Arlettaz R., Ruedi M., Ibanez C., Palmerim J., Hausser J., 1997. A new perspective

on the zoogeography of the sibling mouse-eared bat species Myotis myotis and

Myotis blythii: morphological, genetical and ecological evidence. J. Zoology, 242:

45-62.

Bux M., Russo D. e Scillitani G. 2003. La chirotterofauna della Puglia. Hystrix, It. J.

Mamm. (n. s.) supp.: 150.

Costa G., 1871. Fauna Salentina. Tipografia editrice salentina, Lecce.

Fornasari L., Bani L., De Carli E., Gori E., Farina F., Violani C. & Zava B., 1999. Dati

sulla distribuzione geografica e ambientale di Chirotteri nell'Italia continentale e

peninsulare. Atti I° Conv. Ital. sui Chirotteri (19 99): 63-81.

Fornasari L., Violani C. & Zava B., 1997. Chirotteri italiani. L’EPOS, Palermo.

Gulino G. & Dal Piaz G., 1939. I chirotteri italiani. Elenco delle specie con annotazioni

sulla loro distribuzione geografica e frequenza nella penisola. Boll. Mus. Zool.

Anat. Comp. R. Univ., Torino 47 (ser.3), 91: 61-103.

Kunz T.H. 1988. Ecological and behavioral methods for the study of bats.

Smithsonian Istitution Press, Washington D.C., London.

Lanza B. & Finotello P.L., 1985. Biogeografia dei Chirotteri italiani. Boll. Mus. Reg.

Sci. Nat. Torino, 3(2): 389-420

Lanza B., 1959. Chiroptera. Pp 186-473 in: A. Toschi & B. Lanza. Fauna d’Italia. 4.

Mammalia 1. Calderini, Bologna.

Marsico A., 1999. Contributo alla conoscenza della chirotterofauna pugliese. Dati

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

18

biogeografici, fenologici e morfologici. Tesi di laurea in Zoologia dei Vertebrati,

Corso di laurea in Scienze Naturali, Univ. di Bari.

Monticelli F.S., 1886. I Chirotteri del Mezzogiorno d'Italia. Atti Soc. Ital. Sci. Nat.,

Milano 28 (3-4): 169-214.

Mucedda M., Vadacca M. & Ciccarese N. 2003. Osservazioni sui Chirotteri di alcune

grotte costiere del Salento sud-orientale (Lecce). Thalassia Salentina 26: 237-

240.

Parenzan P., 1955. Speleobiologia delle Murge. Boll. Zool. 22 (2): 293-307.

Parenzan P., 1956. La “Grotta Nove Casedde” in provincia di Taranto. Boll. Soc.

Natur. Napoli, 65: 8-15.

Parenzan P., 1979. Speleologia pugliese. Comune di Taranto Editore, Taranto.

Parenzan P., 2004. Animalia Speluncarum Italiae. Congedo Editore, Galatina.

Pasa A., 1951. Alcuni caratteri della mammalofauna pugliese. Mem. Biogeogr.

Adriatica, 2: 1-23.

Racey P.A., 1992. The Conservation of Bats in Europe. BATS Vol 10, n° 4: 4-10

Ruffo S., 1955. Le attuali conoscenze sulla fauna cavernicola delle regione pugliese.

Mem. Biogeogr. Adriatica, 3: 1-143.

Russo D. & Jones G. 2000. The two cryptic species of Pipistrellus pipistrellus

(Chiroptera: Vespertilionidae) occur in Italy: evidence from echolocation and

social calls. Mammalia 64: 187-197.

Russo D. & Mancini M., 1999. I chirotteri troglofili del Molise e del Matese campano.

In: Dondini G., Papalini O. & Vergari, S. (eds.). Atti I Convegno Italiano sui

Chirotteri, Castell'Azzara (Grosseto), 28-29 marzo 1998: 123-126.

Russo D. & Picariello O., 1997 Ibernazione ed uso stagionale di una cavità artificiale

in una comunità di Chirotteri della Campania. Abstract 58° Congresso Nazionale

Unione Zoologica Italiana, 24-28 settembre 1997: 42.

Russo D. & Picariello O., 1998. Chirotteri della Campania: osservazioni faunistiche

ed ecologiche. Atti Soc. IT. Sci. Nat. Museo civ. Stor. Nat. Milano, 139/1998 (II):

159-171.

Scaravelli D. & Bertozzi M., 2001. Nota sui Chirotteri e micromammiferi delle gravine

materane. Abstract III Conv. Ital. di Teriologia.

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

19

Scaravelli D., Rizzi V., Dembech A. & Cagnano C., 1998. Primi dati su colonie di

Chirotteri troglofili del Gargano. Abstract 1° Conv egno Italiano sui Chirotteri,

Castell’Azzara (Grosseto) 28-29 marzo 1998: 43.

Schober W. & Grimmberger E., 1997. The bats of Europe & North America. T.F.H.

Publications, Neptune.

Stebbings R. E. 1988. Conservation of european bats. Christopher Helm, London.

Sublimi Saponetti S. & Scalera Liaci L. 1991. Dati sulla predazione di Gufo comune

(Asio otus) svernante in una dolina pugliese. Atti V Conv. Ital. Orn. Suppl. Ric.

Biol. Selvaggina, 22: 119-122.

Sublimi-Saponetti, S. 1985. Posatoio di Barbagianni Tyto alba in un casale

altomedievale dell’entroterra barese: S. Pietro in Balsignano. Atti III Conv. Ital.

Ornit: 303 -304.

Sublimi-Saponetti. S. & Quaranta. A. 1988. Dati sulla predazione del Barbagianni

(Tyto alba) in agro di Castellaneta (TA) ed altri due siti pugliesi. Atti IV Conv. Ital.

Ornit.: 165-168.

Witte G., 1964. Zur Systematik der Insektenfresser des Monte-Gargano-Gebietes

(Italien). Bonn. Zool. Beitr., 2: 1-35.

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

20

APPENDICE: ELENCO DELLE CAVITÀ PROSPETTATE

Legenda: CAT, numero del Catasto; PR, provincia; E, inquinamenti; G, presenza di

guano; N, abbondanza.

CAT PR NOME COMUNE E G N SPECIE Uso

5 BA Grotta della

Madonna delle

Grazie

Putignano 2 N A n.d.

8 BA Grotte di

Castellana

Castellana

Grotte

4 N B Miniopterus schreibersii , Myotis

capaccinii, Myotis blithyii,

Rhinolophus euryale,

Rhinolophus ferrumequinum

IER

16 BA Grave Santa

Lucia

Monopoli 4 T A Rhinolophus ferrumequinum

18 BA Grotta di Cristo Cassano

delle Murge

1 T C Myotis myotis/blithyi, Rhinolophus

ferrumequinum, Rhinolophus

hipposideros

IER

23 BAT Pozzo naturale

presso la

Voragine il

Cavone

Spinazzola 4 N A n.d. E

25 BA Pulo di Altamura Altamura 2 N B Rhinolophus ferrumequinum ET

27 BA Pulo di Molfetta Molfetta 4 N A n.d. T

30 BAT Grotta di S.

Michele

Minervino

Murge

N A Rhinolophus euryale

31 BA Grave di

Faraualla

Gravina in

Puglia

2 N B Myotis blythii, Myotis myotis

38 BA Grotta di

Cortomartino

Acquaviva

delle Fonti

1 N A n.d.

77 BA Grotta della

Masseria

Monsignore

Conversano 1 N B Miniopterus schreibersii,

Rhinolophus euryale,

Rhinolophus ferrumequinum

IE

113 LE Grotta Grande di

Ciolo

Gagliano del

Capo

1 P C Rhinolophus ferrumequinum,

Miniopterus schreibersi

IE

152 LE Grotta della

Monaca

Otranto 1 N E Miniopterus schreibersii,

Rhinolophus ferrumequinum

IER

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

21

CAT PR NOME COMUNE E G N SPECIE Uso

201 FG Grotta di

Montenero

San Marco

in Lamis

4 N C Rhinolophus euryale,

Rhinolophus ferrumequinum

IE

209 FG Grotta Campana Mattinata 4 N A n.d. E

265 FG Grotta

Occhiopinto

(265) –

Complesso

Scaloria (266)

Manfredonia 2 N E Rhinolophus ferrumequinum,

Rhinolophus hipposideros,

Myotis myotis, Miniopterus

schreibersi

IER

266 FG Complesso

Scaloria (266) -

Grotta

Occhiopinto

(265)

Manfredonia 2 M A n.d. IER

276 FG Grava di

Campolato

San

Giovanni

Rotondo

2 P D Myotis blythii, Myotis myotis IER

295 FG Pulo di San

Leonardo

Manfredonia 1 N E Miniopterus schreibersii,

Tadarida teniotis, Myotis blythii,

Myotis myotis, Myotis

capaccinii, Rhinolophus

ferrumequinum, Rhinolophus

euryale, Rhinolophus

hipposideros

T

297 FG Grava di Coppa

di Giglio

Monte

Sant'Angelo

1 T B Rhinolophus euryale

304 FG Grava di

Signoritti

San

Giovanni

Rotondo

2,

4

P B Rhinolophus ferrumequinum E

306 FG Dolina Pozzatina Sannicandro

Garganico

1 N A Rhinolophus hipposideros,

Rhinolophus ferrumequinum,

Pipistrellus pipistrellus, Myotis

myotis

T

320 BAT Grave di

Masseria

Campanelli

Minervino

Murge

N A Rhinolophus ferrumequinum

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

22

CAT PR NOME COMUNE E G N SPECIE Uso

392 TA Grotta S. Angelo

di Statte

Statte 1 N B Myotis myotis, Rhinolophus

euryale, Rhinolophus

ferrumequinum, Rhinolophus

hipposideros

IER

394 TA Grotta di Nove

Casedde

Martina

Franca

4 P E Miniopterus schreibersi, Myotis

myotis, Rhinolophus euryale,

Rhinolophus ferrumequinum

IER

395 TA Grotta di Pilano Martina

Franca

4 T A n.d.

397 TA Grotta delle

Cento Camere

Martina

Franca

1 T A Myotis blythii

415 BA Grotta dell’

Imbroglio

Altamura 1 N A Rhinolophus ferrumequinum

416 BA Grotta dell’Orco Altamura 1 N A Rhinolophus ferrumequinum

419 BA Grotta dei

Briganti

Altamura 4 T B Rhinolophus hipposideros

420 BA Grotta Castelli Altamura 1 T A n.d. E

425 BA Grotta del

Colombo

Altamura 1 N A Rhinolophus ferrumequinum E

434 BA Grave della

Masseria

Previticelli

Gravina in

Puglia

2 M E Myotis blythii, Myotis myotis E

438 BA Il Pulicchio Gravina in

Puglia

1 N A Myotis myotis, Pipistrellus

pipistrellus, Plecotus austriacus

454 FG Grava di Palla

Palla

San Marco

in Lamis

2,

4

N A n.d.

457 BA Grotta del

Vagno n. 1

Ruvo di

Puglia

4 N B Rhinolophus euryale,

Rhinolophus ferrumequinum

I

500 FG Grotta

Pozzantina

Apricena 1 T A n.d.

582 BAT Grotta del

Garagnone 3

Spinazzola 1 N C Rhinolophus ferrumequinum

588 TA Grotta

Trentacani

Martina

Franca

4 P A Rhinolophus ferrumequinum

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

23

CAT PR NOME COMUNE E G N SPECIE Uso

600 BAT Grotta di Castel

del Monte

Andria 2,

4

N B Rhinolophus euryale I

602 FG La Grava Ischitella 1 T A n.d.

728 FG Grotta di Coppa

di Mezzo

San Marco

in Lamis

2,

4

P C Rhinolophus euryale,

Rhinolophus ferrumequinum

I

812 BR Grotta della

Masseria Torre

Moscia

Fasano 4 T A Rhinolophus euryale

846 TA Grotta di

Masseria

Pastore n.2

Martina

Franca

1 N A Rhinolophus ferrumequinum

851 BA Grava dell'Edera Cassano

delle Murge

2 N A Rhinolophus ferrumequinum I

861 TA Grotta di Riggio Grottaglie 1 N A Rhinolophus ferrumequinum,

Miniopterus schreibersii,

Pipistrellus kuhlii

IER

877 BR Grotta di Torre

Moscia

Fasano 3,4 T A n.d.

903 LE Grotta dei

Briganti

Otranto 1 N A Miniopterus schreibersi

1001 BA Grotta del Nisco Cassano

delle Murge

1 N A Rhinolophus ferrumequinum IE

1012 TA Grotta del Lume Castellaneta 2 P A Rhinolophus ferrumequinum

1032 TA Grotta Russoli Crispiano 4 T A Rhinolophus ferrumequinum

1090 TA Caverna Piccoli

2

Crispiano T A n.d.

1202 TA Grotta di

Leucaspide

Statte 4 N A n.d.

1236 BA Grotta di

Mazzaferregna

Altamura 1 T A Rhinolophus ferrumequinum

1237 BA Grava di Mazza

Ferregna

Altamura 1 T A n.d. E

1260 BA Grotta delle

Volpi

Ruvo di

Puglia

1 T A Myotis blythii

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

24

CAT PR NOME COMUNE E G N SPECIE Uso

1284 BA Grave della

Rinascita

Gravina in

Puglia

1 T B Rhinolophus ferrumequinum

1339 BAT Grotta di Monte

Scorzone

Minervino

Murge

4 P B Rhinolophus ferrumequinum,

Rhinolophus hipposideros

E

1512 BAT Abisso della

Gorgone

Minervino

Murge

1 T A n.d. E

1543 BAT Grotta della

Volpe

Minervino

Murge

1 T A n.d. E

1599 BAT Grotta di Poldo Minervino

Murge

4 T A Miniopterus schreibersi

2036 FG Grotta della

Difesa

San Marco

in Lamis

4 N 0 0

2056 FG Grava del Turco San Marco

in Lamis

2 P A Rhinolophus ferrumequinum

2059 FG Grava Palla

Palla 2

San Marco

in Lamis

2,

4

N A n.d.

2062 FG Grava del

Sambuco

San Marco

in Lamis

2 P A n.d.

2126 FG Grava di

Pecoriello

Vieste 2,

4

T A n.d.

2128 FG Grava di

Leggieri

Vieste 1 N A n.d.

2141 FG Grava di

Muratico di

Prigna

Mattinata 1 T A n.d. E

2142 FG Grava di

Sgarazza

Vieste 2,

4

N A n.d.

2153 FG Buca del Vento Rignano

Garganico

1 T A Rhinolophus ferrumequinum E

2154 FG Grotta di

Masseria

Bramante

San

Giovanni

Rotondo

1 T C n.d.

2155 FG Grotta degli

Spiripingoli

Peschici 1 M E Rhinolophus ferrumequinum,

Miniopterus schreibersi

CENSIMENTO DELLE POPOLAZIONI DI

CHIROTTERI NELLE GROTTE PUGLIESI

25

CAT PR NOME COMUNE E G N SPECIE Uso

2155 FG Grotta della

Torre di Monte

Pucci

Peschici 1 N B n.d. IER

2156 FG Grotta del

Trabucco

Peschici 1 N E Rhinolophus ferrumequinum,

Miniopterus schreibersi

2173 FG Grotta presso

Pippola

Ischitella 1 T A Rhinolophus ferrumequinum,

Rhinolophus hipposideros

E

2184 FG Grava di Tardia San Marco

in Lamis

2,

4

N A n.d.

2186 FG Grava di Angelo San Marco

in Lamis

4 N A n.d.

2253 FG Grotta Seriege Mattinata 1 P C Myotis myotis I

2256 FG Grava in Località

Giovannicchio

Vico del

Gargano

2 N A Myotis myotis

2312 FG Grotta del

Brigante

d'Umbra

Monte

Sant'Angelo

1 N A n.d.