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Le notizie che interessano alla genteCENTOperCento mensile di informazione - via Luigi Einaudi, 61 - 44047 Dosso (Fe) Editore Il Destriero Srl - Tiratura 10.000 copie Anno VIII - n. 81 luglio 2013 Direttore Responsabile Mirco Gallerani mircogallerani@libero.it - Autorizzazione del Tribunale di Ferrara, n. 23 del 14/11/2006 Stampa Litografi a BARALDI snc Cento - Chiuso in Tipografi a il 23 luglio 2013

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« La Globalizzazione ha prodotto un mostro, il tur-bocapitalismo fi nanziario e corsaro. Questo Tur-bocapitalismo sta creando un anomalo sistema comunista, che vede i popoli impoveriti, ingrigiti, rassegnati, dominati da burocrazie tecnocratiche e bancocentriste, da una nomenclatura senza anima e senza cuore, che amministra il governo e governa per conto di un politburo invisibile. Ma il muro di menzogne, di iniquità e di neoschiavitù imposto ai popoli prima o poi crollerà ».

La turbofi nanza è la negazione dell’economia reale, del lavoro produttivo, della stessa democrazia. È un merca-to universale che abbatte tutti i confi ni, che con la glo-balizzazione vuol rendere tutti gli uomini uguali nella povertà, nella perdita della libertà e della loro identità e storia. Alla fi n fi ne, questo mercato non realizza proprio il modello della società sovietizzata, burocratizzata, pri-va di sogni e di speranza?E cosa resta di veramente antagonista al mercato univer-sale se non i popoli, la loro identità, la loro religione e le tradizioni e le comunità solidali?Un pugno di oligarchi esercita un dominio irrazionale, illimitato, prevaricatore, odioso: è la dittatura dei ban-chieri. In Grecia e in Italia stanno sperimentando gover-ni tecnici con sistemi di coercizione e manipolazione senza precedenti.È una fase di eclissi della democrazia, di perdita della sovranità nazionale, monetaria e popolare. È un momen-to di diffi cile comprensione. In cui però si ripresentano i rischi di un precedente disegno totalitario, quello co-munista. Il comunismo, come capitalismo di Stato, alla fi ne del suo percorso storico conosce lo stesso destino di dominio tecnocratico e burocratico del capitalismo fi nanziario. Il collettivismo radicale comunista e le pri-vatizzazioni radicali del capitalismo fi nanziario portano al medesimo epilogo di povertà diffusa, di standardizza-zione e di infelicità egualitaria.L’unica risposta antagonista alla dittatura dei banchieri è il populismo.

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Alcuni Cittadini facenti parte della Consulta di Cento-Penzale lamentano che fin dall’insediamento (Febbraio 2013), il Sindaco non ha dato alcuna risposta ai numerosi quesiti e proposte, che l’organo di partecipazione popolare ha formulato nelle sette riunioni svolte a tutto Giugno 2013.Sono numerosi i Centesi che dall’insediamento della Consulta ad oggi hanno coinvolto la stessa per affrontare argomentazioni di pubblico inte-resse e che sono intervenuti direttamente nelle assemblee per esporre le proprie esperienze o per manifestare i propri disagi.Tra le tante argomentazioni dibattute e per le quali sono state rilevate im-portanti problematiche, si evidenziano il terremoto, la viabilità, le strade, la sicurezza, l’ambiente, le scuole, lo sport ed altro, tutte tematiche emer-se nelle riunioni, verbalizzate e comunicate al Sig. Sindaco per il dove-roso riscontro ai quesiti posti. Ad oggi non c’è stata alcuna risposta ed è per questo che nell’ultima riunione, l’assemblea ha deciso all’unanimità di richiedere un incontro con il Sig. Sindaco al fine di chiarire i rapporti fra la Consulta e l’Amministrazione ed anche questa istanza (protocollata il 20 maggio 2013) non ha avuto alcun riscontro.Il Sindaco Lodi in occasione dell’insediamento della Consulta, sosteneva che la principale finalità dell’organismo è quella di trasmettere all’Am-ministrazione le problematiche segnalate dai cittadini e percepite dal ter-ritorio per portarle a conoscenza dell’Amministrazione affinché la stessa possa affrontare le argomentazioni e possibilmente darne una soluzione.

Lo stesso preambolo del Regolamento sulle Consulte Civiche assegna alle stesse lo scopo di promuovere una più intensa partecipazione po-polare alla gestione amministrativa della comunità locale, ma alla luce del comportamento intrapreso dall’Amministrazione nei confronti della Consulta di Cento-Penzale ne emerge che l’importante strumento di con-giunzione tra i Cittadini e l’Amministrazione Comunale viene limitato ad una semplice istituzione di facciata, ininfluente per il funzionamento del-la macchina Comunale. Ritenendo comunque che una mancata risposta ai quesiti ed alle proposte formulate dalla Consulta corrisponda ad una mancata risposta ai Cittadini e considerato che l’Amministrazione ha il compito ed il conseguente obbligo di dare risposte e soluzioni ai disagi che i Cittadini accusano, si auspica che la movenza intrapresa dall’Am-ministrazione nei confronti della Consulta in questo primo semestre di lavoro, possa trasformarsi in una fattiva collaborazione, unica e sola stra-da da percorrere nell’interesse dei Cittadini Centesi.Quanto sopra, fermo restando l’impegno che gli scriventi Consultori hanno fino ad oggi manifestato a seguito dell’incarico conferitogli, im-pegno reso più difficile dalla mancata collaborazione dell’Amministra-zione, circostanza che deprime la voglia di fare ma che non farà perdere di mira l’obiettivo dei consultori centesi affinché la Consulta resti come da regolamento “ORGANO DI PARTECIPAZIONE POPOLARE”.

Mauro Bernardi, Fausto Pareschi, Angelo Rausa, Michele Testa

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PERCHE’ IL SINDACO NON RISPONDE ALLA CONSULTA?

Le avventure diPiernocchio Cogliodi

Piernocchio elogiò anche il ciuchino Flavius, che nella sua vita aveva sbagliato tutto; l’unica cosa giusta che aveva fatto era stato l’accordo con la Coop Tirrena per la Stazione di Collodi.

Il pappagallo Pedacio si prese cura degli alberi ammalati di viale Olanda ed assicurò che sa-rebbero guariti solo se fossero stati sostituiti da piante più sottili.

Infatti, gli alberoni esistenti erano pericolosissimi ed i male intenzionati avrebbero potuto compiere chis-sà quali nefandezze. Così, andavano abbattuti ed ogni pericolo per Piernocchio sarebbe stato evitato.

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Sulle bollette emesse da CMV Energia Srl sotto la voce “riepilogo con-tratto…quadro sintetico” compare la defi nizione del tipo di contratto al quale l’utente viene sottoposto ed esso appartiene a quello che aderisce alla normativa del mercato come “MERCATO TUTELATO”, tipologia offerta “prezzo AEEG”.La parola chiave e rassicurante è “tutela”, che deriva dal verbo tutelare che signifi ca proteggere e difendere in modo completo.Si dimentica però che nel nostro caso “tutelato” è attribuito al termine “mercato” che indica il luogo di incontro di compratori e venditori per la contrattazione di beni e servizi.Questo signifi ca che è il cliente che deve premunirsi di richiedere il miglior prezzo. L’inganno psicologico consiste proprio nell’abbina-mento dei due termini perché il messaggio che passa è quello della tu-tela e non quello del mercato; così la Gente si sente sicura e non chiede più nulla. Nel riquadro a fondo rosso spieghiamo che cos’è il servizio di “Maggior Tutela”, che in sostanza ci consente di scegliere il fornito-re migliore (per le nostre tasche) ma certamente non ci garantisce che quello che attualmente ci fornisce gas e/o luce lo sia.Alla luce di queste valutazioni vediamo qual è il comportamento di CMV Energia Srl. La CMV Servizi Srl vende gas ai cittadini dei co-muni di cui è partecipata (soci) senza alcuno sconto sul prezzo stabilito dall’autorità, mentre se un cliente si reca allo sportello di Comacchio, comune non socio, gli viene proposto uno sconto del 5%, vedi l’offerta sotto. Rileviamo che anche se l’offerta proposta a Comacchio è me-

Occhio alle bollette indecifrabili ed ai giochi di parole

CMV: lo sconto c’è ma non per tuttiglio di quella proposta a Cento e dintorni, non è certamente la miglio-re che il mercato è in grado di offrire.Sottolineiamo che la disparità di trattamento, tra gli utenti dei comuni soci e quelli di Comacchio, nasce dalla volontà di CMV di acquisire commercialmente quel territorio e lo sta facendo con costi che grave-ranno sul bilancio complessivo della propria struttura, partecipata dai comuni penalizzati.Infatti, l’aggressione del territorio comacchiese ha comportato per CMV dei forti costi, quali l’affi tto di locali ad uso commerciale, l’acquisto di arredi, l’assunzione di personale, programmi pubblicitari ed altro anco-ra. L’operazione posta in essere da CMV ci ricorda la sfi da della rana con il bue; essa convinta, per presunzione e poca intelligenza, di potere competere in grandezza con il bovino, ingurgitò acqua fi no a scoppiare. A Comacchio, CMV vuole competere con una multinazionale tedesca sana e solida, senza indebitamenti bancari e con una struttura impren-ditoriale priva di ingerenze e tare politiche; non è diffi cile prevedere che i bagni ai Lidi si trasformeranno in bagni di ulteriori indebitamenti.I vertici di nomina partitocratrica di CMV dormono sonni tranquilli: gli stipendi sono assicurati (fi no a quando la rana non scoppierà) e comun-que c’è sempre l’utente centese che paga il conto dei loro errori (orrori).Agli utenti non resta che una scelta da fare:LA COSA MIGLIORE PER RISPARMIARE E’ CHIEDERE UNO SCONTO AL PROPRIO FORNITORE OPPURE CAMBIARLO.

Il grillo sincero

Cos’è il Servizio di Maggior Tutela?Dal 1° luglio 2007 il mercato dell’energia è completamente libe-ralizzato: ciò vuol dire che tutti i clienti fi nali possono scegliere il proprio fornitore sul mercato libero come previsto dal decreto-legge n.73/07 (convertito con legge 3.8.2007, n. 125) recante misure urgenti per l’attuazione di disposizioni comunitarie in materia di liberalizzazione del mercato elettrico.In base alle disposizioni di tale decreto, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) ha predisposto iniziative e strumenti, in modo da assicurare un sistema di tutele e di salvaguardia per i clienti che non abbiano ancora scelto un proprio fornitore.Il Servizio di Maggior Tutela si applica alle utenze domestiche, alle utenze per usi diversi dall’ abitazione o per illuminazione pubblica (ossia piccole imprese connesse in bassa tensione aventi meno di 50 dipendenti e fatturato annuo non superiore a 10 milioni di Euro) per i quali è garantita la fornitura di energia a prezzi stabiliti dall’ Autorità per l’ Energia Elettrica e il Gas (AEEG).I clienti che usufruiscono del Servizio di Maggior Tutela che in-tendessero stipulare contratti di fornitura con venditori del mer-cato libero, avranno il diritto di recedere dal contratto di fornitu-ra in essere in qualsiasi momento con un preavviso di un mese.

alle utenze per usi diversi dall’ abitazione o per illuminazione

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Giugno e’ stato un mese dedicato al nord Europa. Sono volato a Berlino in un freddo week end di inizio estate e mentre ammiravo la maestosità della porta di Brandeburgo, ho notato nella folla di visitatori il mio amico Marco Mattarelli, egli era in compagnia della moglie, evento eccezionale in pubblico e quindi evidentemente Ella non si aspettava di incontrare centesi. Purtroppo alla mia vista la signora si e’ eclissata fra le colonne del monu-mento mentre Mattarelli, stranamente, mi e’ venuto incontro sorridente. Questo atteggiamento non e’ solito in Mattarelli, che mi apostrofa sempre come membro della classe autoproclamata élite rococò centese, in effetti il motivo di tale apparente entusiasmo c’era e me lo ha spiegato. Egli mi ha messo al corrente della “pratica” che lo riguarda da ormai 10 anni; una dura battaglia legale che vede Mattarelli oggetto di querele assurde ed in-fondate (vedi a lato) sporte dall’ex presidente della CASSA Alberto Pivetti (il presidente che ha assunto il direttore attuale Damiano) e dall’ex direttore Alberto Cilloni, che divenne poi anche consigliere della CASSA e suc-cessivamente della Banca Centro Emilia (dove sedette insieme all’attuale presidente Giuseppe Accorsi).Il problema e’ che costoro rappresentavano e per certi aspetti rappresentano tutt’oggi, il potere fi nanziario locale, ovvero quel piccolo e ristretto gruppo di uomini che disponevano e dispongono di aziende non di loro proprietà. Rendere comprensibile ai piu’ l’immenso potere, anche se prevalentemente locale, che deriva dall’occupare posizioni non di proprieta’ e’ diffi cile, ma ci proveremo. Il groviglio inestricabile di affari e favori contro ricambiati che avvolge Cento in una tela affaristica anarcoide dal 1993 ha consentito di trasformare le vittime in carnefi ci e così il Povero Mattarelli, che aveva denunciato prima in Fondazione e poi in Banca d’Italia (luglio 2005 e ot-tobre 2005), certe irregolarità documentate avvenute nella Cassa di Rispar-mio di Cento SPA, e’ stato querelato da Pivetti e Cilloni ed ha subito 8 anni di tritacarne giudiziario, per nulla, anzi innocente. La querela ha scatenato un meccanismo infernale che si e’ fermato solo a sentenze di assoluzione ormai andate in giudicato e quindi inappellabili. Tutto il castello accusato-rio era fondato sulla presunzione di colpevolezza di Mattarelli. E pensare che bastava rimettere la querela e tutto si sarebbe fermato ed evitato danni immani e sofferenze al poveretto.Oltre tutto questa faccenda ha contribuito a distruggergli la carriera e la posizione anche in CASSA, in quanto, di fronte alla querela sporta dal pre-sidente Pivetti e dal ex direttore Cilloni, all’epoca consigliere e consulente del novello direttore Damiano, quest’ultimo ha attuato tutto quanto previ-sto dal contratto nazionale per mettere Mattarelli in crisi (5 provvedimenti disciplinari, oltre al trasferimento per 4 anni nella provincia di Modena a dirigere una fi lialina che era un quarto della prima fi liale di Casumaro diret-ta per 7 anni). Per il semplice fatto di avere “osato” dubitare, sulla base di documenti della regolarita’ dell’operato degli “ intoccabili”, il mentecatto

avrebbe dovuto essere rovinato come esempio per il popolo. Cromwell al contrario. Si pensi invece che la Dr.ssa Casini, alta funzionaria di Banca Italia, disse di fronte al Giudice di Pace di Cento, sotto giuramento, (atto processuale in nome del popolo italiano) che i reati individuati e commessi dai vertici furono trasmessi alla Procura, ma nulla e’ avvenuto, anzi si e’ processato lo sfi gato. Evidentemente tanto sfi gato Mattarelli non e’; e ades-so questi individui, DOVRANNO PAGARE. Per i danni morali e materiali, e per l’arroganza e prepotenza dimostrata.L’esempio per chi teme che i “potenti” siano intoccabili.No cari signori, Cento sede di una nobile tradizione LIBERALE, fatta di moderazione e ingegno, rispetto dei diritti e delle parità di opportunità, non puo’ tollerare di rassegnarsi alla prepotenza di pochi, che in questi 20 anni si sono impadroniti della città gratuitamente e con il silenzioso mugugno dei centesi per bene. A costo di morire povero, combatterò fi no alla fi ne per ottenere il giusto riconoscimento del danno. Quindi ho dato mandato ai miei amici avvocati di citare in giudizio i signori Pivetti e Cilloni. Non citerò la “ mia amata Cassa” perché la lealtà alla banca di CENTO me lo vieta, ma nessuno pensi che sia permesso occuparla per usarla! La nobi-le storia della nostra città deve ricordarci e imporci che la tela affaristico anarcoide si puo’ bruciare affi nché il vero LIBERALISLMO torni. La con-dizione e’ che il governo della città sia autorevole e autonomo dai “poteri forti”; le banche libere da infl uenze di “gratitudine”, come le ha defi nite il prof. ZINGALES sul giornale dei fabbricanti il 4 luglio 2013; gli uomini autorevoli e non autoritari, i cittadini informati fi no all’eccesso di traspa-renza. Se ciò non accade non solo non ce la caveremo come città, anche la nazione affonderà.Poi, preso dalla foga del racconto, Mattarelli mi ha invitato a bere una birra in un noto pub di Berlino, nel frattempo gli ha telefonato la moglie, in-

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veendo per il fatto di aver raccontato ad un centese la faccenda ormai dimen-ticata. Lui mi ha guarda-to, ha sorriso e mi a detto “e’ severa con me, ma mi vuole bene. Se non fosse stato per lei avrei sicu-ramente commesso una sciocchezza”.Strano, questo viaggio a Berlino, al ritorno rifl ette-vo sulla insolita serenità di Mattarelli, questa si e’ una novità, forse succederà davvero qualcosa, mentre atterravo rifl ettevo su que-sti ultimi anni della città di Cento, prima o poi gli uomini veramente liberi si “affrancano” dal senso di servitù e questo sicu-ramente giovera’ a tutti i centesi oltre che all’Italia. Quando sono arrivato a Cento ha suonato il tele-fono: era Mattarelli mi ha detto di non scrivere nulla di quanto mia aveva rac-contato; mi ha minacciato e mandato a FANCULO.Ho pensato che Mattarelli stava bene.

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“Chiedo ad Errani di intervenire tempestivamente e correggere la composizione della Commissione ‘Ichese’ in cui troppi membri sono a libro paga delle compagnie petrolifere. Se questa richiesta non dovesse venire accettata, chiedo il blocco immediato della Commissione, per l’evidente conflitto d’interessi”. A voler ve-derci chiaro sulla Commissione internazionale istituita dal pre-sidente della Giunta regionale Vasco Errani all’indomani del si-sma, per valutare le possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento di attività sismica nell’area colpita dal terremoto è il consigliere regionale indipendente Giovanni Favia che per primo sollevo’ la questione depositando in Con-siglio la proposta d’istituzione di una “commissione regionale

PRONTO IL PAPPINO SUL TERREMOTOd’inchiesta”. Una commissione internazionale dalla composizio-ne dubbia, come si può vedere dai curriculum dei sei componenti nominati dal Capo della protezione civile Franco Gabrielli. “Se-lezione che sembra fatta più dal MISE che dalla protezione civi-le- spiega Favia- Abbiamo il dovere di capire su quali binari stia lavorando una commissione il cui verdetto cambierà le politiche pubbliche del nostro paese.Dovrebbe concentrarsi sulla zona del sisma, essendo la cor-relazione tra sfruttamento del sottosuolo e attività sismica già stata accertata a livello internazionale: In paesi più seri, come l’Olanda, le compagnie petrolifere hanno ammesso nero su bian-co che la loro attività aveva provocato terremoti impegnandosi

inoltre al risarcimento dei danni subiti dai cittadini”. Favia ha anche depositato un progetto di legge alle Camere per una moratoria sulle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi come prevenzione al feno-meno della subsidenza e ha richiesto la convocazione di Peter Styles, presidente del-la Commissione “Ichese” in audizione regionale.Ad intervenire in video con-ferenza anche Franco Orto-lani, ordinario di geologia dell’università di Napoli Federico II, che ha affron-tato il tema della sismicità

COMMISSIONE ICHESE. FAVIA: “COMPONENTI A LIBRO PAGA DEI PETROLIERI. ORMAI È UN’ARMA NELLE MANI DEL MISE. IN OLANDA INVECE SONO LE STESSE COMPAGNIE AD AMMETTERE LA RELAZIONE TRA LE LORO ATTIVITÀ ED I TERREMOTI”

Carooo, ma Papa Bergoglio quanti ne ospita nella Città del Vaticano di migranti chesbarcano a Lampedusa ?

Amoreee, Sua Santità accoglie tutte le anime nella Santa Sede e lascia i corpi alla Repubblica Italiana !

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Amoreee, è vero che Mirco Gallerani,il direttore di CENTOperCento,è un omofobo razzista ?

Certo, cara; purtroppo è vero.Corre voce che ama solo le donne e che predilige quelle con la pelle bianca !

PRONTO IL PAPPINO SUL TERREMOTOindotta. In molte parti del mondo- spiega- è stato verifi cato che iniezioni di fl uidi producono sismicità. In Italia il sottosuolo è tettonicamente instabile e non si dovrebbero creare ulteriori si-tuazioni di squilibrio”.Intanto le proteste contro le trivellazioni continuano ad espandersi a macchia d’olio su tutta la Regione e questa mattina l’ Associa-zione Ambiente e salute di Correggio e San Martino, che aderisce al coordinamento NoTriv nazionale, ha raccolto e consegnato al Consigliere regionale oltre 4mila fi rme contro il progetto di ricer-ca di idrocarburi denominato “Cadelbosco di Sopra” e depositato dalla società australiana Po Valley Operations Pty Ltd “intenzio-nata a trivellare tre pozzi nel reggiano e fare prove di stoccaggio in un sito che lo stesso Ministero aveva già dichiarato non ido-neo”, fa sapere Elisabetta Sala del coordinamento nazionale No-Triv. “Non capiamo come la Regione possa far passare una cosa del genere- continua- Ci stiamo facendo devastare il paesaggio e mettere a rischio vite per favorire le lobby dei petrolieri, chiedia-mo quindi che la Regione inizi a bocciare qualche istanza di per-messo di ricerca, come ha fatto la Puglia, e tuteli di più i cittadini, sempre allo scuro di quello che hanno sotto i piedi”.Numeri alla mano, si parla infatti in Emilia-Romagna di 12 istanze di permesso, 36 permessi già autorizzati e 37 concessioni di coltivazioni di idrocarbu-ri oltre a quelli off-shore che non sono stati conteggiati. La questione coinvolge gran parte della Regione tanto che alla conferenza erano presenti anche comitati di cittadini che aderiscono al coordinamento nazionale No Triv di Cento e Ferrara.

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