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Centro Studi C.N.I. - 15 gennaio 2016

Centro Studi C.N.I. - 15 gennaio 2016...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 15 gennaio 2016 Pagina I APPALTI Sole 24 Ore 15/01/16 P. 1-6 È legge la

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Centro Studi C.N.I. - 15 gennaio 2016

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 15 gennaio 2016

Pagina I

APPALTI

È legge la riforma degli appalti Cantone: una sfida per tuttiSole 24 Ore 15/01/16 P. 1-6 Mauro Salerno 1

Semplificare per crescereSole 24 Ore 15/01/16 P. 1 Giorgio Santini 7

ICT

Il mercato dell'Ict fuori dalle seccheSole 24 Ore 15/01/16 P. 13 Andrea Biondi 9

START UP

Tre miliardi di dollari per l'Internet delle coseSole 24 Ore 15/01/16 P. 29 Biagio Simonetta 11

PROFESSIONISTI

Il contratto può essere rescisso in ogni momentoItalia Oggi 15/01/16 P. 21 Debora Alberici 13

DDL

Trasparenza banche e Uber nel Ddl concorrenzaSole 24 Ore 15/01/16 P. 8 Carmine Fotina 14

Concorrenza, strada in salitaItalia Oggi 15/01/16 P. 30 Beatrice Migliorini 16

CYBER SICUREZZA

Dall'Ue regole stringenti sulla CybersecurityItalia Oggi 15/01/16 P. 22 Paolo Bozzacchi 17

ECONOMIA

Pessina, il re delle farmacie: Roma liberalizzi, noi pronti a investireCorriere Della Sera 15/01/16 P. 43 Massimo Sideri 18

AGENDA DIGITALE

In arrivo un «Digitai act» per l'innovazione d'impresaSole 24 Ore 15/01/16 P. 8 19

IMMOBILI

Da rivedere le parcelle del CtuItalia Oggi 15/01/16 P. 31 20

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Legalità ed efficienza, codice «leggero»

È legge la riforma degli appaltiCantone: una sfida per tutti

Il Senato ha approvato laassw-legge delega sulla riforma degliappalti che introduce un codi-ce «leggero», premi alle impre-se efficienti e nuove regole sul-la legalità: decreti attuativi en-tro il i8 aprile. Raffaele Canto-ne, presidente Anac: «Sarà unasfida per tutti».

Salerno,Santilli , Latour

Appalti Pagina 1

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«Da oggi il Paese ha una legge che consente trasparenza,efficacia e legalità nelle opere pubbliche»

Appalti, con la riformacodice «leggero» e premi

imprese efficientialleIl Senato ha approvato la legge delega, decreti attuativientro il 18 aprile - AllAnac poteri di vigilanza e regolazioneMauro SalernoROMA

Mai più appalti in deroga (senonper calamitànaturali), stop al-le varianti che fanno esplodere icosti delle grandi opere, impresevalutate sulla base della reputa-zione conquistata in cantiere onello svolgimento dei servizi, fre-no ai ricorsi che bloccano le operee monopolizzano le aule dei Tar,spinta all'innovazione con un for-te impulso all'uso del Bim, softwa-re di progettazione che consentedi anticipare gliimprevisti duran-te i lavori. E soprattutto una drasti-ca semplificazione normativa ab-binata alla scelta dimettere al cen-tro del nuovo sistema l'AutoritàAnticorruzione guidata da Raffa-

ele Cantone, che avrà il doppiocompito di scrivere le regole fles-sibili («soft law») incaricate dica-lare nellarealtà delmercato ilnuo-vo impianto normativo e indiriz-zare amministrazioni, imprese eprofessionisti con atti finalmentevincolanti.

In una brutale sintesi è quelloche promette lalegge delegaperlariforma degli appalti approvataie-ri a larga maggioranza dal Senato(con il sì di Forza Italia e voto con-trario deiCinque Stelle che invecein prima lettura avevano optatoper l'astensione). Una promessadamantenere in fretta, attraversoil decreto legislativo chiamato adattuare i principi contenuti nelladelega (forte di ben 72 criteri diret-

tivi) in norme cogenti. 11 decretodeve essere approvato entro il i8aprile, data in cui scade il termineper recepire le tre direttive euro-pee (23,24e25/2o14) chehanno da-to illaallariformae cheilministrodelle Infrastrutture GrazianoDelrio ha ribadito di voler rispet-tare. «DaoggiilPaesehaunaleggeche consente trasparenza, effica-cia e legalitànelle opere pubbli che- hatwittato il ministro - Governo,Parlamento, Anac, imprese, insie-me per questa importantissima einnovativa riforma. Ora tempi ra-

Non saranno più possibilideroghe, se non per calamitànaturali, vietate le variantiche fanno esplodere i costidelle grandi opere

Appalti Pagina 2

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pidiperlasuaattuazione in normesemplici». A scrivere material-mente il decreto, che non dovreb-be superare lamisuradii2o-15o ar-ticoli, rispetto agli oltre 6oo attua-li, sarà la commissione di 19 esper-ti nominata da Delrio lo scorsosettembre. La guida AntonellaManzione, capo delDipartimentoaffari giuridici di Palazzo Chigi.Qualche bozza circola già, ma sitratta di documenti preparatori,giàaprima vista ancoralargamen-teincompleti.

La delega approvata ieri mettein moto la seconda riforma degliappalti nel giro degli ultimi ventianni. A innescare la prima, con lalegge Merloni del 1994 poi ampia-mente rimaneggiata e sfociata nelcodice del2oo6 fu Tangentopoli.Anche oggi, le inchieste che negliultimi mesi hanno attraversato ilmondo dei lavori pubblici - dal-l'Expo commissariato a Mafia ca-pitale,fmo all'ultimo capitolo degliappalti Anas - hanno lasciato il se-gno. «La corruzione è uno dei mo-tivi principali che hanno impeditola corretta esecuzione delle operepubbli che in Italia - ha spiegato inParlamento Delrio -. Questo codi-ce saràunaricetta efficace».

Non è un caso allora la scelta difar girare il sistema intorno ai (tan-ti) nuovi compiti dell'Anticorru-zione. Con la riforma che contri-buirà ascrivere attraverso la «softlaw» attuativa del nuovo codice,Cantone sarà dotato di poteri diintervento cautelare (possibilitàdi bloccare in corsa gare irregola-ri), mentre il rispetto degli atti diindirizzo al mercato (bandi-tipo,linee guida, pareri) diventeràvin-colante per amministrazioni e im-prese. In questa chiave va anchelettalanascitadiun albo nazionaledei commissari di gara e il divietodi prevedere scorciatoie normati-ve,bypassando o semplificandolegare, per larealizzazione di grandieventi. Le deroghe alle procedureordinarie (9o quelle concesse per

la realizzazione dell'Expo) po-tranno essere ammesse soltantoin risposta a emergenze di Prote-zione civile. All'Anac spetterà an-che il compito di qualificare le sta-zioni appaltanti, che saranno abi-litate a gestire i bandi per fasce diimporto in base al grado di orga-nizzazione e competenza.

Per frenare la deriva dei tempiinfiniti dei cantieri arrivala stret-ta sulle varianti da cui passa l'au-mento dei costi in due casi su trenelle grandi opere,conlapossibi-lità di rescindere il contratto ol-tre certe soglie diimporto.Anchequi è prevista una tagliola di Can-tone, che potrà sanzionare le Painadempienti sugli obblighi dicomunicazione.

Importante anche la scelta di va-lutare le imprese sull abase diunra-ting di reputazione che terrà contodelcomportamentotenutoneicon-tratti precedenti. Chi dimostrerà disaper rispettare tempi e costi, evi-tando la prassi del contenzioso peralzare il prezzoin corso d'operasaràpremiato. Per gli altri potrà scattareinvece il cartellino rosso. Un modoper allinearsi agli standard anglo-sassoni dove contamolto come vie-ne eseguito il contratto e non- comefinora accaduto in Italia - se sonostate (spesso solo) formalmente ri-spettate le complicatissime proce-dure dettate dal codice.

SCHEDEACURADIGiuseppe Latour e Mauro Salerno

C) RIPRODUZIONE RISERVATA

I IMRF-f, RATI

Appalti Pagina 3

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AllAnac poteri rafforzati.- La frammentazione nonvigilanza, sanzioni e soft law aiuta le piccole imprese

1 cuore della riforma è ilrafforzamento dei poteri

affidati all'Anac di Cantone.Un passaggio in cui non èdifficile intravedere il riflessodelle tante inchieste sugliappalti. L'obiettivo ètrasformare l'Autorità in unorgano di regolazione, oltreche di vigilanza, delmercato. Sarà l'Anac a definirela «soft law» che andrà asostituire il rigidissimoregolamento appalti. L'Anacpoi qualificherà le stazioni

appaltanti e metterà in piedil'albo nazionale deicommissari di gara. I suoi attidi indirizzo (bandi-tipo,delibere) potranno esserevincolanti. E aumentanoanche gli strumentidi intervento, con l'aggiuntadi poteri cautelare chepermetteranno anchedi bloccare gare in corso.

EFFICACIAALTA

A ccogliendo le indicazionicontenute nelle direttive la

legge delega definisce moltemisure destinate a favorirel'accesso delle piccole e medieimprese al mercato degliapaplti. Si tratta però in largaparte di norme-manifesto, dimisure che per questo rischianodi rimanere sulla carta. Traqueste, per esempio, c'èl'obbligo di suddividere gliappalti in lotti, motivandol'eventuale scelta contraria. Esolo il caso di ricordare che una

norma del tutto simile (ealtrettanto inutile) è giàpresente nell'attuale disciplinadei contratti pubblici. Davalutare anche se puntare aframmentare un mercato giàmolto polverizzato sia la stradagiusta. O se non sarebbe megliotentare di premiare le impresepiù innovative o,eventualmente, le start-up.

EFFICACIABASSA

Grandi opere, norme superate Taglio al contenziosoDa definire lafase transitoria con un nuovo rito specialeAddio alla legge obiettivo.

Con la riforma degli appaltiverrà «superata» (e non sonomancate le polemiche rispettoalla scelta di non usare ilverboabrogare) lalegge plasticamentesimboleggiata della famos acartina disegnata da SilvioBerlusconi a «Porta a Porta».Nata per facilitare larealizzazione delle grandi operequella legge ha prodotto neltempo la moltiplicazione diopere strategiche, inserite in unprogramma di investimenti

multimiliardario sulla carta, manella realtà povero difinanziamenti reali. Fallito ancheil modello delle opere affidate«chiavi in mano» a generalcontractor. Davedere peròcome verrà ris olta la fas etransitoria«per gli interventi per i quali visiano obbligazioni giuridichevincolanti».

EFFICACIAMEDIA

econdo autorevoli stime iricorsi negli appalti

assorbono circa l'8ooio delcontenzioso amministrativo.Non è un caso dunque checiclicamente si tentino nuovestrade poter frenare lavocazione tutta italianaall'aggiudicazione «per viagiudiziaria». L'aumento delcontributo unificato perl'accesso ai Tar non haprodotto i risultati sperati. Conla delega arriva allora l'obbligoper i giudici di valutare

l'interesse pubblico alcompletamento delle opereprima di accordare unasospensiva e l'introduzione diuno speciale rito, da risolverein camera di consiglio, per iricorsi relativi alle cause diesclusione dalle gare,prevedendo l'impossibilità diproporre ricorsi simili nellefasi successive della procedura.

EFFICACIAALTA

Più spazio ai professionisti Solo procedure ordinarieLimiti all'appalto integrato ma resta il caso emergenzeTutelare i progettisti. Per

realizzare questo principiola delega interviene con variemisure. Oltre alla promozionedei concorsi di progettazione,arriva una forte limitazionedell'appalto integrato, chemette insieme esecuzione eprogettazione, relegando iprofessionisti in un angolo. Dinorma andrà mandato in gara ilprogetto esecutivo, lasciandopiù spazio ai professionisti.Anche se, su questo, la primaversione del Senato prevedeva

paletti più netti. Viene, poi,eliminata la gara sulpreliminare. Per l'affidamentodi servizi di ingegneria e diarchitettura va in pensione ilmassimo ribasso. Mentre, sulfronte dei dipendenti pubblici,viene riformato l'incentivo allaprogettazione interna del dueper cento. Aprendo spazi dimercato per i privati.

EFFICACIAMEDIA

a stagione delle deroghe sichiude con il nuovo Codice.

La delega lo dice chiaramente,quando afferma l'espresso«divieto di affidamento dicontratti attraverso procedurederogatorie rispetto a quelleordinarie». Le nuoveprocedure dovranno essereleggere e adatte a tutti: bastaalle eccezioni mirate peralcune situazioni particolari.Resta in piedi solo unapossibilità di derogare alCodice: si tratta di «singole

fattispecie connesse aparticolari esigenze collegatealle situazioni emergenziali».Solo la Protezione civile, incaso di emergenza, potràprocedere ad acquisire lavori,servizi e forniture senzaguardare le norme sugliappalti. Anche se dovràrispettare sempre «adeguatimeccanismi di controllo».

EFFICACIAALTA

Appalti Pagina 4

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Autostrade,freno alleproroghe Stop alle modifiche faciliTetto al 20%per i lavori in house incorso d'operaS tretta sulle concessioni,

autostradali e non. La leggedelega fissa l'obbligo, per ititolari di concessioni di lavorio di servizi, di affidare con garal'8o per cento dei contratti dilavori, servizi e forniture soprai 15omila curo maturatinell'ambito della concessione(adesso è il 6o%). Il restante20% potrà essere attribuito asocietà in house. Dasottolineare che, nella versione

del testo uscita dal Senato, eraprevisto che andasse tutto ingara. Sulle sole autostrade, poi,viene previsto un freno alleproroghe: le procedure perl'affidamento delle nuoveconcessioni saranno avviatealmeno due anni prima dellascadenza di quelle in corso.

EFFICACIAMEDIA

asta varianti facili in corsod'opera. E l'ambizioso

obiettivo della riforma, chevuole farla finita con lalievitazione dei prezzi delleopere motivata, senza remore,con errori progettuali eimprevisti (tipo ritrovamentiarcheologici nel sottosuolo diRoma). La principale novitàrispetto al sistema attuale è lapossibilità per le stazioniappaltanti di risolvere il

contratto nel caso la richiestadelle imprese superi una sogliarilevante (ancora da definire)del valore dell'opera. Altranovità è l'introduzione disanzioni comminate dall'Anacper le stazioni appaltanti che noncomunicano le varianti negliappalti superiori a 5,2 milioni.

EFFICACIAALTA

Codice snello di200 articoli Rating di reputazione, bonuse documentazione «leggera» per chi rispetta tempi e costi

a parola semplificazioneviene ripetuta almeno una

ventina di volte lungo tutta ladelega. Si parla disemplificazione delleprocedure, che deve ispirare leregole del nuovo Codice. Maanche di semplificazione delquadro normativo: il pacchettoda 6oo articolichecaratterizzava il vecchiosistema va limato di molto.L'obiettivo è arrivare intorno aquota 200. La semplificazione,però, andrà declinata anche dal

lato della documentazionerichiesta alle imprese: le nuovegare dovranno prevedere menooneri e margini più ampi perintegrare eventuali errori incorsa. In questo senso, potrannoavere un ruolo decisivo le nuovenorme sui requisiti, che mettonoal centro l'autocertificazione e ilDocumento unico di garaeuropeo.

EFFICACIAALTA

U na delle più importantinovità della riforma è

l'introduzione del rating direputazione dell e imprese. Adefinirne i contenuti sarà l'Anac.Ma l'obiettivo è già chiaro:spostare l'attenzione dalla formaalla sostanza: individuando epremiando le imprese che sicomportano correttamente sulcampo. L'idea è quella di inserirenella fas e di gara dei bonus per leaziende che hanno dimostrato disaper rispettare tempi e costipromessi prima

dell'aggiudicazione e che hannomantenuto bassi livelli dicontenzioso con leamministrazioni. Unmodo permettere un freno alla prassi delle"riserve", cioè le richiestedi aumento del prezzo delcontratto che scattano un minutodopo l'aggiudicazione dellecommesse, ottenute magarigrazie a super -ribassi.

EFFICACIAALTA

Nelpassaggio traappaltatori Sullegrandiinfrastrutturescatta la tutela dei lavoratori la parola passa ai cittadiniLe clausole sociali perla

stabilità occupazionale delpersonale tornano invaripassaggi della delega. Ilprincipio è che,nell'avvicendamento tra dueappaltatori, la posizione deilavoratori andrà tutelata. Unproblema per l'organizzazionedelle imprese. Tanto che sonogià arrivati da più parti pareriche sottolineano come laclausola non possa essereapplicata in maniera automatica:sia l'Anac che l'Antitrust hanno

specificato che, in questamateria, bisogna considerare gliassetti aziendali. Così, allaCamera è stato previsto uncontrappeso importante, inmateria di call center: la clausolaandrà applicata secondo lemodalità previste dai contratticollettivi nazionale e facendosempre riferimento anche allacontrattazione aziendale.

EFFICACIABASSA

1 1 débat public alla francesearriva finalmente in Italia. La

delega punta ad evitare iconflitti con la cittadinanza infase di realizzazione diun'opera. Per questo, andrannointrodotte «forme di dibattitopubblico delle comunità localidei territori interessati dallarealizzazione di grandiprogetti infrastrutturali e diarchitettura». Il progetto, cioè,non viene calato dall'alto, madiscusso prima della suaconcreta attuazione,

pubblicato on line e sottopostoa consultazione. L'esito deldibattito andrà inserito nelprogetto definitivo. Anche se,per capire quale sarà la realeefficacia della riforma, andràverificato il contenuto deldecreto di attuazione. Ladelega, infatti, lasciasostanzialmente mano libera alGoverno.

EFFICACIAMEDIA

Appalti Pagina 5

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Sistema di qualificazione Posizione blindata giàin base alle competenze a partire dall'offerta

n base alle norme attualianche un comune di mille

abitanti, magari senza neppureun ufficio gara o un ingegnerealle dipendenze, può bandireun appalto per la realizzazionedi un'opera milionaria. Infuturo questo non sarà piùpossibile. La delega introducenel sistema un meccanismo diqualificazione delle stazioniappaltanti. L'obiettivo èstabilire un sistema per fasce,con la possibilità di bandireappalti in base alle competenze

e all'organizzazione che saràcertificata dall'Anac.Importante anche la scelta diriorganizzare le funzionidelle amministrazioni chedovranno occuparsi di piùdella fase esecutiva deicontratti e aumentarel'attenzione nellaprogrammazione e nelcontrollo degli investimenti.

EFFICACIAALTA

L a posizione deisubappaltatori viene

blindata con un appositocriterio di delega. Il nuovoCodice dovrà prevedere unadisciplina specifica per ilsubappalto: i concorrentidovranno indicare, in sede diofferta, quali parti del contrattointendono subappaltare.Andranno, poi, specificati deicasi nei quali ci sarà l'obbligo diindicare, già in sede di offerta,una terna di nomi di possibilisubappaltatori, per ogni

tipologia di attività prevista. Inquesto modo si pone un frenoalla giungla dei subappaltisenza controllo. Viene ancheintrodotto il pagamento direttodalla stazione appaltante aisubappaltatori, senza passaredall'appaltatore principale.Sarà obbligatorio sel'appaltatore è inadempiente ose il subappaltatore lo richiede.

EFFICACIAALTA

Addio al criterio del prezzo Affidamenti e progettazione:vale l'offerta più vantaggiosa il mercato si apre al digitale

a riforma appalti dice addioal massimo ribasso, La

delega infatti impone l'obbligo diutilizzare il criterio dell'offertapiù vantaggiosa (prezzo-qualità)in un ampio ventaglio di casi.Tra questi figurano i servizi diprogettazione, teatro di unaguerra di prezzi traprofessionisti con sconti arrivatifino al 9o%. Anche nei lavoripubblici affidare i can ti eri almassimo ribasso diventa

un'opzione residuale. Sarà ildecreto del governo a definire lesoglie di importo e le particolaritipologie di appalto per le qualisarà ancora possibile tenereconto solo del prezzo,bypassando la qualità (che peròdipende da una valutazionediscrezionale).

EFFICACIAMEDIA

Appalti 2.0. Ladigitalizzazione del

mercato è un altro filo rossodella legge. I passaggi piùimportanti, su questo, sonodue. Il primo riguarda leprocedure di gara: le stazioniappaltanti dovranno attrezzarsiper garantire «un più ampioricorso agli affidamenti di tipotelematico». Una previsioneche fa il paio con le indicazioniin materia di progettazione.

Qui viene introdotto unriferimento al Bim, il buildinginformation modeling, unsistema di software che, dopo laprogettazione, permette dimonitorare in tempo realel'avanzamento dei cantieri.Resta da capire come sarannoattuati questi principi.

EFFICACIAMEDIA

Appalti Pagina 6

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L'ANALISI

Semplificare per cresceredi Giorgio Santini

approvazione definitiva regole europee, aumentare latra-della legge delega sugli ap- sparenza e ridurre la corruzione,

palti è un'ottima notizia: l'ambi- spingere la ripresa del settore.zione è semplificare, recepire le

Appalti Pagina 7

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Semplificare per cresceredi Giorgio Santini

ra bisogna rispettare il ter-mine del i8 aprile per l'ap-

-,, provazione dei decreti at-tuativi della delega.

Il nuovo quadro di regole scio-glierà nodi irrisolti da 25 anni, dallalegge Merloni, darà finalmente ga-ranzie di legalità, aiuterà la ripresadel settore (fondamentale per irro-bustire la crescita italiana) guar-dando al risultato che è poi quello direalizzare (fino in fondo) le opere,penalizzando (o escludendo) lemolte meline che ci hanno accom-pagnato in questi anni e hanno crea-to cimiteri di incompiute: dalla va-riante in corso d'opera eletta a cen-tralità del sistema ai ribassi assurdiin gara (conmedie al3o% epunte al6o%), dall'assenza strutturale dibuoni progetti a una qualificazione

che non ha mai escluso chi bara, dairicorsi al Tar troppo facili a stazioniappaltanti senza nessuna capacitàdi gestire un appalto.

Tutto questo finirà, deve finire,almeno nelle dosi patologiche emortali che abbiamo conosciuto inquesti anni. Basta trucchi, falsescorciatoie, corruzione, basta conl'idea dell'opera pubblica che è af-fare dipochimentre devetornare aessere bene di una collettività con-sapevole. In questo senso un pro-cesso di partecipazione e di "de-mocratizzazione" dell'opera pub-blica è decisivo e l'introduzione diun sistema di déb at publi c alla fran-cese è un passo avanti da fare conconvinzione.

In attuazione della delega appro-vata, arriveranno il nuovo codice ele linee guidaAnac-ministero delleInfrastrutture che sostituiranno ilvecchio regolamento. In questa

semplificazione, che ridurrà il nu-mero di articoli del codice+regola-mento da oltre 6oo a meno di 200,all'insegna della flessibilità e dellasoft law, sta la prima rivoluzione diquesta riforma. E un terreno larga-mente sperimentale (e per certiversi rischioso) ma va apprezzato ilcoraggio di una sceltavoluta dal mi-nistro delle Infrastrutture Delrioche è l'unica strada percorribile sesi vuole semplificare davvero e sivuole ridurre quel mostruoso e ab-norme apparato normativo che dàlavoro agli avvocati amministrati-vistimanonportaallarealizzazionedelle opere in tempi accettabili. Inquesto senso anche la stretta sullapossibilitàdifarericorsi (soprattut-to quelli sui requisiti di gara che so-no l'8o% del contenzioso ammini-strativo) va in direzione giusta.

La seconda innovazione, stretta-mente connessa alla prima, è nel

€ ruolo di "regolatore" del settore af-fidato all'Autorità anticorruzionedi Raffaele Cantone, che potenzieràipoteridivigilanzaedisanzione,masoprattutto potrà dare indirizzi, li-nee-guida, bandi-tipo, punti di rife-rimento fondamentali insomma, al

€ mercato e agli operatori, imprese,Pa, professionisti. Al contrario del

€ vecchio regolamento, rigido e cala-to dall'alto, questa soft law esalteràla consultazione con gli attori delmercato prima di diventare regola.

La terza rivoluzione è nei sistemi

€ di qualificazione. Quello per le im-

prese diventerà "reputazionale",

terrà conto, cioè, dei risultati e dei

comportamentitenutidall'impresa

nei precedenti appalti, in termini di

legalità e di esecuzione effettiva dei

lavori, penalizzando chi sta fermo e

premiando chi fa. A questa rivolu-

€ zione, che starà ancora all'Anac: portare a regime, se ne affiancherà€ un'altra per le amministrazioni

pubbliche che perla prima volta sa-ranno "radiografate" per capire seabbianoirequisitiorganizzativiperassumere la qualifica di stazione ap-

paltante. SenonE avranno (si pensiper esempio atan ti piccoli comuni)dovranno rivolgersi alle centrali diacquisto, nazionali o regionali, cheappalterannolavori,forniture e ser-vizi in vece loro. È una scelta dispendingreviewintelligente everi-ficabile nel tempo.

Il quarto punto qualificante dellariforma è il criterio fortemente con-correnziale di mettere tutto a gara,limitando le deroghe a poche ecce-zioni di protezione civile (che pureandranno regolamentate). L'Italiadeve ancora imparare ad accettarequesto principio fondamentale del-la gara e della competizione che de-ve valere per qualunque acquistopubblico, progettazioni, forniture,lavori, servizi. Passi avanti si fannoanche sull'in house pubblico e pri-vato, con l'affermazione che l'inhouse si può fare se c'è stata a monteuna gara che abbia riguardato an-che i parametri e gli aspetti dei lavo-ri o dei servizi affidati all'in house.Sul fronte delle concessioni e deiservizi pubblici, ottimo il "rifletto-re" che accenderà l'Anac per evita-re abusi e distorsioni, sapendo chele regole Ue in questono moltoblande e in attesa di provvedimentiadhoc settorialiperriportaretutto aconcorrenza (per esempio nel tra-sporto pubblico locale per cui Ilmi-nistro Delrio sta predisponendo di-segno di legge).

Il quinto aspetto davvero impor-tante, perché apre la breccia in unaquestione decisiva come la riorga-nizzazione della Pa, è una piccolanonna voluta con tenacia dalla rela-tricealla Camera, RaffaellaMariani.La norma impone alle amministra-zioni di destinare l'incentivo delz%non più all'attivita di progettazione,come in passato, ma a quelle dellaprogrammazione, dell'affidamen-to e della esecuzione contrattuale. Èuna rivoluzione perché incentivauna riorganizzazione dei compitidella Pa concentrandoli sulle fun-zioni davvero fondamentali per ilsettore pubblico (soprattutto unabuona programmazione e un raf-forzamento delle funzioni del Rup,responsabile unico del procedi-mento) lasciando al mercato quello

che il mercato sa fare meglio, pro-: (a condizione, anche qui,

che la Pa faccia uno sforzo di chic-rezza sui bisogni che l'opera devesoddisfare).

Un sesto aspetto che rivoluzio-nail settore degli appaltièl'aperturaalle tecnologie digitali. Non parlia-mo solo delle aste telematiche chepure sono la strada per fare gare (econcorsi) in tempi rapidi, senza ap-pesantimenti inutili e con risultatiefficaci. Né della pubblicazione te-iematica dei bandi che deve avan-zare senza mai comprometterel'esigenza fondante della traspa-renza dell'informazione. Ci riferia-mo soprattutto a quella digitalizza-

. zione 4.0 che sta avvenendo neip roc es si pro duttivi e dilizi e che to c-ca da vicino progettazione e lavori.Il Bim (Building Information Mo-deling), che in Gran Bretagna daquest'anno diverrà obbligatorio

'•. per gli appalti pubblici, garantisce-: mediante software che standardiz-• za i processi prouttivi - che il pro-

getto diventi il centro della coope-razione di tutti gli attori della filiera,

regolai tempi della produzione de-nunc iando immediatament e i ritar-di (e i loro responsabili), tiene sottocontrollo i costi. È la leva per rende-re efficiente il settore.

Infine occorre dare merito a chiquesta riforma ha voluto, messo apunto e portato al traguardo. Il mi-nistro Delrio, il presidente del-l'Anac Cantone e la relatrice allaCamera Mariani, insieme al presi-dente della commissione Ambien-te Realacci sono stati già citati. APalazzo Chigi ci ha lavorato il capodel Dagl, Antonella Manzione, chesta scrivendo i decreti attuativi. Ilmeritoprincipalevaperò alsenato-re Pd, Stefano Esposito, relatore alSenato, che ha composto il noccio-lo di un testo ambizioso e lungimi-rante nel primo passaggio a Palaz-zo Madama, quando pochi si eranoaccorti della necessità di una rifor-ma tanto importante. Lo ha fatto,particolare non irrilevante, con unprimovotoal Senato senza contrarie con il sostanziale accordo con leopposizioni.

CRI PRO DD ZION E RISERVATA

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. Previsioni positive nel 2016 dopo l'incremento dell'1,2% del 2015

Il mercato dell'Ict fuori dalle seccheAndrea Biondi

A questo punto non ci sonopiù dubbi. Anche i primi daticonsolidati per l'intero 2015 se-gnalano quella ripresa che ilsettore Ict attendeva da tempo.Del resto quei5 miliardi di europersi in 3 anni, dal 2011 in poi,bruciano come sale sulle ferite.

Ora però il mercato dell'Ictin Italia ha invertito la rotta. Ele aziende sono pronte (e mol-to ansiose) di raccogliere ifrutti di questo cambio di dire-zione evidente nel +1,2% mes-so nero su bianco in una sortadi pre-consuntivo da Assin-form (l'associazione confin-dustriale delle aziende It) incollaborazione con la societàNetconsulting.

«È un segnale che cogliamocon discreta soddisfazione. Lacrescita del +1,2% non è certo larivoluzione digitale del Paese- commenta Agostino Santo-ni, presidente di Assinform -ma è una testimonianza delfatto che qualcosa sta acca-

dendo all'interno della nostraindustria». Ancora insommac'è molto da lavorare. Ancheperché certi processi non sideclinano in maniera unifor-me lungo lo Stivale. «Guar-dando ai dati Istat - spiega San-toni - le imprese digitalizzate

L'ANALISISantoni,Assinform : «Segnaleche cogliamo con discretasoddisfazione»Redaelli,Anitec : « L'attenzionedel governo si concretizzi»

sono pari all'8 ,7°io nelSudeIso-le contro il 14,5%io nel NordOvest. Se poi ci focalizzassimosull classi di addetti , vedrem-mo che ilio ,8°0 della classe 10-49 si confronta con il 41 ,4% diquelle oltre i 5o addetti».

E anche per questo che losguardo inizia a dirigersi sem-pre di più verso le Pmi, pren-

dendo la forma di interventiimmaginati o attesi (siveda an-che articolo in basso) a valledei quali la digitalizzazionedelle imprese minori potrebbesicuramente rappresentareuna leva per far decollare l'in-tero settore Ict.

«Credo che l'attenzione diGoverno e Parlamento sul digi-tale - dice dal canto suo Cristia-no Radaelli, presidente di Ani-tec (altra associazione confin-dustriale del mondo dell'IC) -sia molto elevata. A questopunto è veramente importanteche questa svolta si concretizziin azioni». Qui la mente va su-bito atuttaunaserie di progettidi cui si parla ormai da qualchetempo. «E fondamentale - con-ferma Santoni diAssinform-laprogressiva attuazione deiprogetti previsti dal Piano perla Crescita digitale, dall'Identi-tà digitale all'Anagrafe unicadigitale a Pago Pa».

Tutto questo farà la differen-zaper i12o16, anno in cui secon-

do le primissime stime di As-sinform-Netconsulting la cre-scita del mercato dovrebbeconsolidarsi e anche accelera-re un po', traducendosi in un+1,8% con un mercato di nuovosopra i 66 miliardi di euro.

Da dove arriva quindi laspinta? Un'analisi delle variecomponenti di mercato rendechiaro come a essere trainantisiano quelle più innovative ri-spetto alle tradizionali. Ilcloud computing innanzitut-to, ma anche un comparto sof-tware che nel 2015 è cresciutodel4,5%io e nel 2016 dovrebbesalire del5,4%io, in virtù del suorappresentare lo strumentochiave per la declinazione pra-tica di sicurezza aziendale, de-materializzazione dei docu-menti, Crm evoluto, gestionedella mobilità. In crescita an-che i contenuti e la pubblicitàdigitali, anche se gli incremen-ti iniziano a stabilizzarsi(+8,5%io nel 2014 e +8,7%io nel2015). Nel vasto e composito

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segmento hardware (+o,6%)continuano invece a salire levendite di smartphone afrontedi un calo per Pc e tablet.

Dalla cybersecurity (dove,per fare un esempio, Finmec-canica che si è aggiudicata direcente un contratto da 19 mi-lioni di euro per l'estensione diun programma per garantire lasicurezza cyber dei siti Nato),all'Iot sempre di più terrenod'elezione per un numero diaziende in aumento per forniresoluzioni smart nei campi piùdisparati, dall'energia alla mo-bilità, alla domotica (Italtel staportando avanti una speri-mentazione aPalermo in ambi-to sanitario), i nuovi campid'intervento non mancano.

Un discorso apartemeritalaPa, la cui spesa, pari a circa 5miliardi di euro, considerandosia la centrale sia la locale,sconta flessioni sia a causa deiprogrammi di spendig reviewsia per il Patto di Stabilità cheincide su risorse e poteri dispesa da parte di Regioni e Co-muni. Le aziende dell'Ict san-no però che da questo driverdipende gran parte della riu-scita del match.

Il mercato digitale

Variazioni % tendenziali anno 2016.Dati in milioni di euro

Totale 60.146eContent e DigitalAdvertising+7,9%

Servizi di rete-1,3%

Servizi Ict+1,8%

Softwaree soluzioni Ict+5,4%

Dispositivie sistemi+1,3%

Fonte: Assiform

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Tre miliardi di dollariper l'Internet delle coseGli investitori istituzionali puntano sul settoreBiagio Simonetta

Realizzare una rete wirelessurbana per l'Internet of Thingsche permetta agli oggetti di rac-cogliere dati e trasmetterli aun'unità centrale per l'elabora-zione delle informazioni intem-po reale.Unarete aperta, libera edecentralizzata. E questol'obiettivo di The ThingsNetwork, startup olandese chein crowdfunding ha raccolto295mila euro e che adesso ap-proda a Milano per fare del ca-poluogo lombardo una smart ci-ty autentica, in grado di utilizza-re servizi intelligenti per il mo-nitoraggio dell'aria, perl'illuminazione, la mobilità so-stenibile. Il progetto ha già vistola luce ad Amsterdam, Boston,Zurigo e in altre città, e sibasain-teramente su modelli di crowd-sourcing, quindi aperti a tutti.Un concetto che agita il mondodell'IoT, alleprese conlaricercadi nuovi standard che garanti-scano l'interoperabilità, e allostesso tempo non danneggino la

sicurezza. La grande varietà didispositivi solleva un importan-te problema di compatibilità. Ese le startup, con le loro innova-zioni, riusciranno a sedere al ta-volo delle Big Company è anco-ra tutto da vedere. Per adesso siregistra qualche acquisizioneimportante, con Samsung, Goo-gle, Amazon e Huawei che han-no portato a casa giovani azien-de con progetti importanti infatto di IoT. Quanto all'aperturadei sistemi di connessione sia-mo ancora agli albori, e i colossidel mondo tech sembrano pocopropensi a progettare sistemiaperti e interoperabili.

Intanto le startup dell'IoTcre-scono, come ha stabilito un re-centissimo rapporto l'osserva-torio Internet of Things del Poli-tecnico di Milano che ne ha ana-lizzato oltre 35o a livello globale,di cui 39 inItalia. Aproposito delnostro Paese, finorasono state 14quelle che hanno ricevuto finan-ziamenti da investitori istituzio-nale. E sono diversi gli ambiti di

operatività: dalla Smart Car allaSmart Home, dallo Smart Buil-ding al mondo dei Wearable,dalla Smart Agriculture all'eHe-alth, fino alla Smart City. «Con-frontando il numero di startupIoT italiane con quelle di altrisettori, - racconta al Sole 24 OreAngela Tumino, direttrice del-l'Osservatorio - si osserva comequesto particolare settore siauno dei maggiori trend su cui lenuove aziende stanno puntan-do, in linea con quanto sta avve-nendo all'estero. L'interesse del-le startup (e degli investitori)verso l'IoT in Italia è allineato aquello del mondo dei Big Data eaddirittura superiore a quellodel Mobilie Payment». A livellointernazionale gli investitoriistituzionali nutrono un cre-scente interesse verso l'IoT, te-stimoniato dalla crescita dei fi-nanziamenti («+233% nel 2014,per un totale di oltre tre miliardidi dollari investiti negli ultimi 3anni») e dallanascitadi nuovi in-cubatori e acceleratori dedicati.

In Italia, qualcosa si muove, co-me testimonia l'accordo trien-naletraNiceeDigitalMagicsperavviare un programma di inve-stimenti in ambito Smart Home& Building. Ma in generale, con-ferma la Tumino «guardando atutte le 39 startup italian e censitenel corso della ricerca permanela difficoltà ad avere accesso afi-nanziamenti cospicui nel nostroPaese». Una difficoltà alla qualespesso se ne aggiunge un'altra: lacomponente hardware è un ele-mento di particolare importan-za nelle applicazioni IoT e com-porta investimenti iniziali di svi-luppo tendenzialmente elevati.«A conferma di ciò - spiega- tut-te le startup italiane censite nelcorso della ricerca hanno rice-vuto finanziamenti inferiori a 2milioni di euro, mentre ben il63% delle startup finanziateall'esteroharicevuto importi su-periori a questo valore». Il gap,insomma, è notevole.

[email protected]) RI PRO DD ZIO NE RISERVATA

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I settori dove si investe di più nel mondo

LA RIPARTIZIONE PER AMBITO APPLICATIVOSmart WearableHome object

34% 15%

Smart Smart Asset Smart Smart SmartMetering Management Car Grid Logistics

5% 4% 3% 2% 1%

L'EVOLUZIONE DEI FINANZIAMENTIIn milioni di dollari

470 1.057 2.048

+125% +944,

Piattaforma Smartmulti-applicativa City

17%

F-Smart eHealth Smart

Building 3% Factory

SmartAgricolture

8% 4% 2% 2% 2012 2013 2014

Fonte: Osservatori Digita) Innovation - Politecnico di Milano

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La Cassazione sugli accordi tra cliente e professionista

Il contratto può essererescisso in ogni momento

DI DEBORA AL BERICI

J 1 cliente può recedere in qualunque mo-mento dal contratto con il professionistaanche se è previsto un termine minimo.Ciò a meno che una valutazione del con-

tratto non faccia ritenere che le parti hannointeso vincolarsi senza deroghe alla durata.

Lo ha sancito la Suprema corte di cassa-zione che, con la sentenza numero 469 del14 gennaio 2016, ha respinto il ricorso di unmedico che chiedeva al cliente il risarcimentodel danno per aver rotto il contratto primadei due anni pattuiti.

Nulla da fare, dunque, per il sanitario, in-gaggiato per un'attività di anamnesi e cura,che aveva fatto causa a un cliente al fine diottenere il ristoro da recesso anticipato.

La seconda sezione civile ha infatti spie-gato, in fondo alle interessanti motivazioni,che «in tema di contratto d'opera professio-nale, la previsione di un termine di duratadel rapporto non esclude di per sé la facoltàdi recesso ad nutum previstoin favore del cliente dal pri-mo comma dell'art. 2237 cod.civ., dovendo verificarsi inconcreto in base al contenu-to del regolamento negoziale

10

se le parti abbiano inteso o meno vincolarsiin modo da escludere la possibilità di scio-glimento del contratto prima della scadenzapattuita».

Infatti , scrivono ancora i Supremi giudici,in tema di contratto di prestazione d'operaintellettuale , la previsione della possibilitàdi recesso ad nutum del cliente contemplatadall'articolo 2237 cod . civ., non ha carattereinderogabile e quindi è possibile che, per par-ticolari esigenze delle parti , sia esclusa talefacoltà fino al termine del rapporto ; l'apposi-zione di un termine a un rapporto di collabo-razione professionale continuativa può esseresufficiente a integrare la deroga pattizia allafacoltà di recesso così come disciplinata dallalegge, nel senso che a tal fine non è necessarioun patto specifico ed espresso.

Tuttavia , il giudice può stabilire la validitàdella deroga solo sulla base dell'interpreta-zione globale del contratto.

Di diverso avviso il Procuratore generaledella Suprema corte di cassazione che aveva

chiesto al Collegio di legittimi-tà di accogliere il ricorso delprofessionista e di accordarelui il diritto al risarcimento deldanno , oltre 200 mila euro.

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Oltre mille emendamenti in commissione Industria al Senato: si punta a maggiori informazioni per gli investitori

Trasparenza banche e Uber nel Ddl concorrenzaCarmine FotinaROMA

s Più di mille emendamentiper limare o integrare il disegnodi legge concorrenza. In com-missione Industria al Senato ècorsa alle modifiche, con lamaggioranza che punta su mag-giore trasparenza nel rapportotra banche e clienti.

I tempi a Palazzo Madama,complice soprattutto l'intasa-mento dell'Aula, non si prean-nunciano brevi e il Ddl, varatodal governo ben undici mesi fa eapprovato dalla Camera lo scor-so ottobre, rischia un ulteriorescivolamento in avanti. «Perquesto - sottolinea Luigi Marino

(Ap), co-relatore del provvedi-mento - prima di apportare mo-difiche sostanziali bisognerà ca-pire se ci sono le condizioni per-ché la Camera non ci rimetta dinuovo mano». «Se allarghiamotroppo i temi - aggiunge - questoprovvedimento non esce dalParlamento neanche la prossi-ma legislatura». Possibile che si

I TEMIIn vista modifiche su controlliperle srl semplificate, tariffeRc auto al Sud e polizzecollegate ai mutui.Iterarilento: in Aula solo a febbraio

BancheSi punta a semplificare tutta la

documentazione sugliinvestimenti bancari, per evitarecasi come quelli delle quattrobanche "salvate" (Etruria, Marche,Cari Ferrara, CariChieti). L'obiettivoè una maggiore trasparenza echiarezza nei rapporti banche-clienti,coninformazioni piùsintetiche ma efficaci

Noleggio con conducenteDopo un primo tentativo andato

a vuoto i n sede di predisposizionedella legge,si riaffaccialacancellazione dell'obbligo delrientro in rimessa dopo ognisingolo servizio, vincolo contestatoda piattaforme come Uber

cercherà un accordo per "blin-dare" il testo dopo le modificheche farà il Senato (il testo do-vrebbe arrivare inAula nella pri-ma decade di febbraio).

Non mancano spunti di inte-resse. Nella maggioranza filtralavolontà di rendere più semplicetutta la documentazione relativaagli investimenti bancari, perevitare casi come quelli esplosicon le quattro banche "salvate"(Etruria,BancaMarche, CariFer-rara, CariChieti). L'obiettivo diavere maggiore trasparenza echiarezzanei rapporti traban chee clienti, con informazioni piùsintetiche ma efficaci, è condivi-so dal relatore Marino: «Vedre-

AssicurazioniLa norma introdotta alla Camera

che stabilisce il potere dell'Ivass diprevedere sconti nei territorisvantaggiati da costi dell'Rcautopiù alti, sostanzialmente il Sud,dovrebbe essere rivista perlasciare alle compagnie ladefinizione delle tariffe (coni ntervento solo ex postdell'Istituto)

PosteDopo la proroga approvata alla

Camera (da110 giugno 2016 a110giugno2017)si potrebbetornareauna data più ravvicinata perl'abolizione della riserva a favore diPoste italiane nel campo degli attigiudiziari

mo con il governo gli spazi di ma-novra in questo campo».

Non sarebbe l'unica novità si-gnificativa. Perché lo stesso Ma-rino dice che si punterà ad inclu-dere tra le materie della legge an-che il trasporto, in particolare ilnoleggio conconducente. In altreparole potrebbe tornare d'attua-lità la cancellazione dell'obbligodel rientro in rimessa dopo ognisingolo servizio, vincolo conte-stato da piattaforme come Uber.

Probabilmente si terranno inconsiderazione anche i rilievi delprocuratore antimafia sul rischiodi azzerare i sistemi di controllosulle srl semplificate e aprire var-chi alle organizzazioni mafiosenegli appalti. Altri temi di inter-vento sono stati già anticipati dalrelatore del Pd, Salvatore Toma-selli, prima di Natale (si veda IlSole 24 Ore del i6 dicembre). Lanorma introdotta alla Camerache stabilisce il potere dell'Ivassdi prevedere sconti nei territorisvantaggiati da costi dell'Rc autopiù alti, sostanzialmente il Sud,dovrebbe essere rivista per la-sciare alle compagnie la defini-zione delle tariffe (con interven-to solo expost dell'Istituto). L'ob-bligo di presentazione in capo al-le banche di più preventivi diassicurazioni connesse ai mutuidovrebbe essere sostituito con lapossibilità per i clienti di portarsi

DDL Pagina 14

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dietro la polizza che vogliono.Novità in vista anche per il

settore postale: dopo la prorogaapprovata alla Camera (dal iogiugno 2016 al io giugno 2017) sipotrebbe tornare a una data piùravvicinata per l'abolizionedella riserva a favore di Posteitaliane nel campo degli attigiu-diziari. Il Pd punta anche a ren-dere effettiva la data del i° gen-naio 2018 per l'abolizione delmercato della maggior tuteladell'energia elettrica.

Aperta lapartita sullaliberaliz-zazione dei farmaci di fascia Cconricetta, conilgoverno chepe-rò difficilmente apriràalpressingdi Scelta civica e della sinistra.Possibile invece che entri nellalegge un intervento per regolarele lobby con un apposito registro.

DDL Pagina 15

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L'ITER DEL DDL

Concorrenza,strada

ln salitaDI BEATRICE MIGLIORiNi

Strada in salita per ii ddlconcorrenza. Scadevaieri, infatti, il termineper la presentazione degliemendamenti al testo alvaglio della commissioneindustria del senato e leproposte presentate sonorisultate essere circa1.200 (si veda ItalíaOggídi ieri). Cifra che rischiadi fare slittare ulterior-mente l'arrivo del testoin aula a palazzo Madama.Il vaglio di ammissibilitàdelle proposte da partedella commissione, infat-ti, non avrà inizio primadella metà della prossimasettimana, mentre perl'esame nel merito dovrànecessario attendere an-cora del tempo. E dallemodifiche non sarannotenute esenti le disposi-zioni relative al mondodelle libere professioni.Nel dettaglio, per quantoriguarda la semplificazio-ne nelle procedure ere-ditarie, relativamente alfatto che il registro dellesuccessioni sarà tenutodal Consiglio nazionaledel notariato, sarà neces-sario che lo stesso Cnngarantisca la possibilitàdi copertura integrale dei

costi di gestione. Mentreper quanto concerne ladisciplina delle societàa responsabilità limitatasemplificata, per le qualiè stata introdotta la pos-sibilità di costituzioneanche mediante scritturaprivata, dovranno esseresciolti dei nodi relativialla disciplina antirici-claggio. Gli amministra-tori di tali società, infat-ti, entro 20 giorni dallacostituzione saranno te-nuti a depositare l'attocostitutivo delle societàpresso l'ufficio del regi-stro delle imprese che,a sua volta, sarà tenutoagli adempimenti antiri-ciclaggio obbligatori. Atal proposito sarà neces-sario verificare, però, chetali strutture abbiano lerisorse sia strumentali siaumane per poter gestiretali oneri al meglio. Trai capitoli da affrontare,infine, sia quello relativoalle società di ingegneriae ai relativi oneri a caricodell'Autorità nazionaleanticorruzione sia quel-lo relativo all'ingresso disocietà di capitali nelletitolarità dell'eserciziodelle farmacie private.

DDL Pagina 16

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Dall 'Ue regole stringentisulla Cybersecurity

Regole europee più severe sulla cybersecurity. La com-missione Mercato interno dell 'Europarlamento ha ap-provato a larga maggioranza (34 voti favorevoli e soli2 contrari), la nuova direttiva in materia che introducenuovi standard minimi di sicurezza informatica per leimprese che forniscono servizi essenziali (energia, tra-sporti , banking online , salute e anche servizi digitali ecloud computing) di difesa nel caso di attacchi hacker.Ê la prima iniziativa comune dei 28 stati membri inmateria , visto che a oggi le norme sulla cybersecuritydifferiscono tra paese e paese.Le nuove norme introducono perciò un sistema uni-co di informazione in tutta l'Unione europea. «L'Eu-roparlamento ha spinto forte verso l'identificazionedelle aziende che dovranno adeguarsi e attrezzarsiper rendere noti eventuali attacchi informatici», hadichiarato il relatore del provvedimento, il popolaretedesco Andreas Schwab. Gli stati membri sarannoperciò responsabili di indicare quali aziende fornisco-no «servizi essenziali» alla cittadinanza , alla societàe all 'economia . Anche i fornitori di servizi digitali(come eBay e Amazon), o motori di ricerca (Google)dovranno provvedere a adeguare le loro infrastrut-ture e attrezzarsi per dare immediata informazionedi eventuali attacchi informatici subiti . Mentre dallenuove norme sono esplicitamente escluse le xnicro epiccole imprese del settore digitale.Allo scopo di rendere subito efficaci anche le rispo-ste agli attacchi hacker verrà creato un gruppo dicooperazione strategico europeo per lo scambio diinformazioni e best practice. E ogni paese membrodovrà creare una rete per la pronta risposta agliattacchi alla sicurezza informatica , con gruppi di la-voro in grado di dare immediata ed efficace soluzio-ne ad attacchi alla sicurezza informatica locale. Ladirettiva dovrà ora essere adottata sia dal Consigliosia essere approvata dalla plenaria dell 'Europarla-mento . Poi gli stati membri avranno 21 mesi di tempoper implementarla negli ordinamenti nazionali e 6ulteriori mesi per stilare la lista nazionale definitivadelle aziende che forniscono i servizi «essenziali».Per ulteriori informazioni è possibile consultare ilsito www.europarl .europa.eu.

Paolo Bozzacchi

Cyber sicurezza Pagina 17

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Pessina, ' re defle fa acie; Roma ®b eralizzi, noi pronti a investire11 ceo di Walgreens Boots Alliance: distribuzione frammentata. Per l'Ice è boom dei capitali totali in arrivo in Italia

DAL NOSTRO INVIATO

SAN FRANCISCO «La distribuzio-ne dei farmaci in italia è trop-po frammentata: in Francia cisono 4 società, in Gran Breta-gna 3. In Italia Zoo. Molte so-pravvivono ma sono in diffi-coltà e il sistema rischia il col-lasso». E tornato sul tema chegli è caro, Stefano Pessina, ecodi Walgreens Boots Alliance, elo ha fatto rivolgendosi al suointerlocutore nel governo, ilviceministro dello Sviluppoeconomico, Carlo Calenda.

L'occasione a San Franciscoè la tappa locale Italy on Move,organizzata dall'Ice non a casonel giorni in cui la città è con-centrata sul tema del biotech edel Life Sciences grazie alla JpMorgan HealthCare Conferen-ce. «Liberalizzate!» è statal'esortazione conclusiva diPessina dopo aver lanciato ilmessaggio: «Per un gruppocome il nostro c'è la possibilitàdi investire ovunque nel mon-do, anche Polo Nord». Non neha parlato pubblicamente main predicato c'è sempre un in-vestimento che era stato quan-tificato su più anni in un mi-liardo («un miliardo in più oin meno, quando ci muovia-mo lo facciamo comunque inmodo importante» aveva pre-cisato a ottobre scorso OrnellaBarra, socia e vice presidentdel gruppo). Tanto varrebbe losbarco delle catene Walgreensin Italia. Ma il botta e rispostatra il numero uno mondiale

della distribuzione di farmacie il governo italiano rischia diprolungarsi troppo.

L'oggetto del contendere èsempre la legge sulla liberaliz-zazione del settore. E disegnodi legge del ministro dello Svi-luppo, Federica Guidi, era sta-to approvato in Consiglio deiministri con le due normeconsiderate chiave: ingressodelle società di capitali nellefarmacie e cancellazione dellimite di proprietà delle stessea 4. Ma la legge sta seguendo ilsuo iter parlamentare e non haancora visto la luce. «Se ci fos-sero le condizioni saremmopronti, anche se non direi maiin pubblico la cifra che vor-remmo investire, nemmenopotrei» precisa al Corriere Pes-sina. Il viceministro Calenda ècomunque ottimista sulla pos-sibilità di portare a casa il ri-sultato. Che si andrebbe ad ag-giungere a quelli di questamissione, come un possibileinteresse di Testa a produrre inItalia alcune componenti (perora un confronto). E come l'at-tenzione degli investitori e deiventure capitalist nei confron-ti del biotech italiano, piccoloma in grande crescita dopo ilsuccesso di Eos, la start up me-neghina che nel 2013 era stataceduta a una società Usa perquasi mezzo miliardo.

L'Ice che qui era presentecon il suo presidente, RiccardoMonti, ha aperto la selezioneper un rappresentante dell'Ita-lia a San Francisco che faccia

da presidio e da ponte con laSilicon Valley e il biotech nel-l'ambito del programma Investin Italy. Una curiosità: daquando il decreto sblocca Ita-lia ha affidato questi compitiall'Ice, la piattaforma investi-nitaly.com sta lavorando permigliorare l'indicizzazione suGoogle. Si partiva dai bassi-fondi del motore di ricerca mail trend è in salita. Lo stessoMonti, due giorni fa a NewYork, ha detto che nel 2015, da-ti per ora solo stimati, gli inve-stimenti esteri in Italia avreb-bero raggiungo i 30 miliardi, il5o per cento in più dell'annoprima. Due indizi non fannouna prova, ma vanno seguiti.

Massimo Sideri© RIPRODUZIONE RISERVATA

I M'imi r€ ' Il pol!t o

StefanoPessina, Ceo diWalgreensBoots Al liance,numero unomondiale delladistribuzione difarmaci

CarloCalendaè viceministrodello SviluppoEconomico deigoverno Renzidopo esserlostato con Letta

Economia Pagina 18

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L'annuncio di Barberis (consigliere del premier)

In arrivo un «Digitai act»per l'innovazione d'impresaROMA

Un «Digital act» italiano.

Il governo ci punta seria-mente e ha iniziato a lavorar-ci: l'annuncio di Paolo Barbe-ris, consigliere per l'Innova-zione del presidente delConsiglio, arriva nel corso diun workshop organizzatodall'Agenzia per l'Italia digi-tale. L'idea di un testo di leg-ge che dia coerenza normati-vaaiprogetti e alle idee perladigitalizzazione del Paesecircola da tempo, ma ora po-trebbe concretizzarsi. Bar-beris parla in particolare diaccompagnare le impreseitaliane, già messe in fermen-to dalle misure su startup ePmi innovative, «nella tra-sformazione digitale, ancheall'interno del più ampio pro-getto dell'Industria 4.0».

Il «Digital act è in prepara-zione» e molto probabilmen-te punterà in modo rilevantesull'economia digitale, percompletare un disegno com-plessivo che - mette in evi-denza Barberis - si regge sulpiano "Italia login", lo svilup-po dellabanda ultralarga, l'ef-ficientamento dei data cen-ter, la cultura digitale.

Ilworkshop havisto ancheun intervento di Tim Ber-

ners Lee, l'informatico in-glese inventore del worldwide web e direttore delWorld Wide Web Consorti-um, che nella giornata di ieriha avuto anche un incontro aPalazzo Chigi con il premierMatteo Renzi.

In apertura dei lavori è in-vece toccato al ministro dellaPa Marianna Madia e ad An-

LELINEEGUIDAAl centro la trasformazionedelle aziende e Industria 4.0.Agenzia digitale:da febbraio le richiesteper avere il Pin Unico

tonio Samaritani, direttoregenerale dell'Agenzia, fare ilpunto sullo stato dell'artedell'Agenda italiana. Il lavo-ro, le cuibasi furono poste daFrancesco Caio (oggi ammi-nistratore delegato di PosteItaliane) nel ruolo di com-missario straordinario perl'Agenda digitale, ha segnatoa dicembre alcuni punti disvolta. «È stata avviata l'im-plementazione dell'Anagra-fe nazionale dellapopolazio-ne residente - dice il ministro

Madia -. Il 14 dicembre sonostati conclusi gli accredita-menti dei primi tre identityprovider per il Sistema pub-blico di identità digitale(Spid). Contemporanea-mente siamo finalmenteusciti dalla sperimentazionedella carta d'identità elettro-nica con l'adozione dei prov-vedimenti attuativi».

È chiaro, sottolinea la stes-sa Madia, che per l'imple-mentazione occorrerà anco-ra del tempo e il traguardo in-dicato è la fine del 2017. Perquella data sarà obbligatorioper le Pa il passaggio alloSpid, dovrebbero andare are-gime la possibilità per tutti icittadinidi avere un Pin unicoche consentirà l'accesso atutte le amministrazioni e lanuova carta d'identità digita-le. Completerà il quadro, ag-giunge il ministro, la possibi-lità grazie all'Anagrafe unicadiavereundomicilio digitale.

«Già da febbraio chi vorràpotrà fare richiesta per otte-nere una propria identità di-gitale, ilPinUnico, che in que-sta fase già consente di acce-dere ai servizi di3oo Pa» spie-ga Samaritani.

C.Fo.

O RI PROD UZIONE RISERVATA

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Page 22: Centro Studi C.N.I. - 15 gennaio 2016...INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 15 gennaio 2016 Pagina I APPALTI Sole 24 Ore 15/01/16 P. 1-6 È legge la

La soluzione irlch'viduata dalla Rete delle pro f essiorai tecniche con il ! Iirz;iusti ia

rivedere le del CtuDa parcelleImporti legati nuovamente alla stima dell 'immob ile

a parcella del Ctu saràagganciata al prezzoricavato dalla venditasolo se questa si disco-

sta di oltre il 35% dal valo-re stimato. Potrebbe esserequesta la soluzione che laRete delle professioni tecni-che ha individuato insiemeal ministero della Giustiziaper uscire dall'impasse natola scorsa estate sul frontedei compensi per le stime suibeni da mettere all'asta. Unmodifica che secondo alcuneindiscrezioni potrebbe essereoggetto di un emendamentoad hoc al ddl concorrenza, indiscussione in commissioneIndustria del Senato. Il peri-to riceverà, allora, un accontodel 50% e il suo onorario saràcalcolato sul valore di stimadell'immobile. Questo assettopotrà essere modificato solonel caso in cui, entro il termi-ne di un anno, l'esito dell'astasi discosti troppo dalla stima.Secondo una modifica allalegge fallimentare infatti leparcelle dei professionistiche si occupano di stimare ibeni oggetto di pignoramentosaranno commisurate al prez-zo di vendita effettiva, e nondi stima, e potranno essereliquidate solo una volta chel'immobile sia stato effetti-vamente ceduto. In sostan-za un principio che impattasu due punti in particolare:l'ammontare dei compensi eil tempo del pagamento ef-fettivo «penalizzando forte-mente», afferma GiampieroGiovannetti, presidente delCnpi, «l'attività dei profes-sionisti chiamati a effettuare

le valutazioni degli immobilipignorati. Innanzitutto per-ché dal momento della stimapossono passare anche moltianni prima che il bene sia ef-fettivamente venduto. Il checomporta un inaccettabilerinvio del pagamento dei com-pensi dovuti al professionistaper la prestazione erogata. Epoi perché talvolta i beni pi-gnorati possono essere ven-duti a cifre più basse rispettoa quelle stimate, e questo diconseguenza determina ungrave danno economico peri professionisti». Dopo unalunga trattativa con il mi-nistero, e il tentativo di in-trodurre un emendamentonella legge di Stabilità, poidichiarato inammissibile, lasoluzione potrebbe ora esserea portata di mano. Un emen-damento al ddl concorrenza,attualmente in discussionein seconda lettura al Senato.L'ipotesi di modifica prevedeche il compenso dell'esperto odello stimatore nominato dalgiudice sarà calcolato «sullabase del prezzo ricavato dallavendita nel caso in cui que-sto si discosti di oltre il 35%dal valore di stima e sempreche la vendita abbia luogoentro e non oltre dodici mesidal deposito della perizia».Negli altri casi il compensosarà calcolato e liquidato sul-la base del valore di stima.Prima della vendita dovràessere versato al professio-nista un acconto pari al 50%del compenso, calcolato sullabase del valore di stima, «fat-to salvo in ogni caso il rim-borso delle spese sostenute

dall'esperto o dallo stimatoreanche per prestazioni tecni-che accessorie svolte ai finidell'espletamento dell'inca-rico». «Speriamo» chiude an-cora Giovannetti, «che il par-lamento accolga le propostedella Rete delle professionitecniche che puntano solo arendere giustizia al lavoro ditantissimi professionisti».

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