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Centro Studi C.N.I. 22 dicembre 2016

Centro Studi C.N.I. 22 dicembre 2016 · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 22 dicembre 2016 Pagina I INTERVENTI EDILIZI Sole 24 Ore 22/12/16 P. 46 Per

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Centro Studi C.N.I. 22 dicembre 2016

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 22 dicembre 2016

Pagina I

INTERVENTI EDILIZI

Per gli interventi edilizi regole statali «centrali»Sole 24 Ore 22/12/16 P. 46 Silvia Marzialetti 1

CORRUZIONE

Le troppe leggi creano corruzioneItalia Oggi 22/12/16 P. 8 Cesare Maffi 2

AMBIENTE

100 milioni per la tutela ambientaleItalia Oggi 22/12/16 P. 35 Cinzia De Stefanis 4

INDUSTRIA 4.0

Robot, uno scatto targato ItaliaSole 24 Ore 22/12/16 P. 13 Luca Orlando 5

DIGITALE

Le ex start up crescono a tre cifre grazie al digitaleSole 24 Ore 22/12/16 P. 13 Matteo Meneghello 7

INTERVENTI EDILIZI

Stop della Consulta su edifici e asiliSole 24 Ore 22/12/16 P. 46 8

ECONOMIA

La carica dei 500 campioni europeiCorriere Della Sera 22/12/16 P. 35 9

INDUSTRIA 4.0

Crescono i robot made in ltaly Primo test per Industria 4.0Corriere Della Sera 22/12/16 P. 37 Dario Di Vico 10

ADEPP

Investimenti, regole da rivedereItalia Oggi 22/12/16 P. 36 Simona D'Alessio 11

ENERGIA

Il sistema alla sfida della sicurezza energeticaItalia Oggi 22/12/16 P. 39 Carlo De Masi 12

FERROVIA

Terzo valico, una spinta ai lavoriSole 24 Ore 22/12/16 P. 12 Raoul De Forcade 13

SISMA

Sisma, lo stop alle rate solo per i piani in corsoItalia Oggi 22/12/16 P. 36 Carla De Lellis 14

APPARECCHIATURE SANITARIE

Le macchine sanitarie più vecchie d'EuropaSole 24 Ore 22/12/16 P. 13 Roberto Turno 15

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Bocciata la legge delle Marche che estende i poteri locali

Per gli interventi ediliziregole statali «centrali»Niente Scia se le norme nazionali richiedono altri titoli

Silvia Marzialetti

È illegittima la norma re-gionale che consente al Co-mune di autorizzare a titolotemporaneo interventi edili-zi su opere pubbliche, o dipubblico interesse, nonostan-te siano difformi dalle previ-sioni degli strumenti urbani-stici comunali , per far frontea esigenze di carattere impro-rogabile e transitorio.

Lo ha dichiarato la Consulta-con la sentenza 282, depositataieri - ricordando che la derogadalla normativa statale in ma-teria di opere pubbliche, pre-supponga comunque il rispet-to delle prescrizioni edilizie edurbanistiche.

A finire sotto la mannaia deigiudici costituzionali, la legge17/2015 della Regione Marche,con quattro articoli dichiaraticostituzionalmente illegittimi.

In particolare, è stata cassatala norma che sottopone a sem-plice Scia (la segnalazione diinizio attività riservata agli in-terventi minori) gli interventi diristrutturazione edilizia, di de-molizione parziale e tutta unaserie di opere che, secondo lanormativa nazionale, devonoessere vincolati al rilascio diuna Dichiarazione di inizio atti-vità (la cosiddetta Dia).

«Secondo la giurisprudenzacostituzionale - ricordano igiudici-la definizione delle ca-tegorie di interventi edilizi acui si collega il regime dei titoliabilitativi, costituisce princi-pio fondamentale della mate-ria di competenza legislativaconcorrente Stato-Regioni delgoverno del territorio, vinco-lando così la legislazione re-gionale di dettaglio».

In più, si legge nell'impugna-

tiva, la norma censurata avreb-be introdotto anche un nuovotitolo abilitativo, non previstodalla legislazione statale, inva-dendo anche sotto questo profi-lo le competenze statali.

A violare i principi fonda-mentali del governo del territo-rio, è anche l'articolo marchi-giano che riconduce all'attivitàedilizia libera una serie di fattis-pecie, che la normativa statalesubordina, invece, a permessodi costruire, Scia, oppure Cil(Comunicazione di inizio lavo-ri). Così come fuori dal perime-tro dell'edilizia libera - secondoquanto prescritto dal Testo uni-co dell'edilizia - devono essereconsiderati (contrariamente aquanto prescritto dalla normamarchigiana) gli interventi sul-le parti strutturali degli edifici.

Ha ricevuto ilnietdeigiudicicostituzionali anche l'articolo

12 della norma regionale, rela-tivo al miglioramento sismicodegli edifici.

«L'articolo 88 del Testo uni-co edilizia statale - stigmatizzala sentenza - riconosce soltan-to al ministro delle Infrastrut-ture lapossibilità di concederederoghe all'osservanza dellenorme tecniche, in zone consi-derate a rischio».

Infine, l'autorizzazione tem-poranea introdotta dalla dispo-sizione regionale censurata,contrasta sotto più profili con ladisciplina statale del permessodi costruire in deroga. In ognicaso - concludono i giudici - èprecluso al legislatore regiona-le introdurre atti di assenso al-l'esecuzione di opere ediliziedel tutto "atipici" rispetto aquelli disciplinati dal Testo uni-co dell'edilizia.

6 RI PROD O!IONE RISERVATA

Interventi edilizi Pagina 1

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Le norme cnnt,rO il. rnaláffcn-P sono così numerose e contorte che prndúcon0 , esse, rrzal,qffäïe

Le troppe leggi creano corruzioneRallentando l iter finiscono per dover essere olíate

DI CESARE MAFFI

ome vincere lacorruzione? La do-manda è ricorrente:testimonia un'esi-

genza popolare,sulla quale il 115slucra grandi suc-cessi. E la stessadomanda che cisi pose quasi unquarto di secoloaddietro, quandoesplose tangento-poli.

Le risposte of-ferte spazianodalla recrude-scenza delle peneall'intervento dienti specifici. L'in-credibile esposi-zione mediaticadel presidentedell'Autorità con-tro la corruzioneattesta quanto iltema sia sentito.

posta al persone oneste.Va da sé che i grillini ne

hanno fatta una bandieraper la loro propaganda: so-stituite i disonesti al poterecon gli onesti, cioè con noi,

aera corruzione e aata aaimoltiplicarsi delle leggi,dalla loro confusione, dalsusseguirsi delle norme,dall'impossibilità di co-noscerne anche appena la

Per capire il a•aPOlo rra,IiPSio della lrar•o-pa°aeriiac pePS iaeaPSO ,;oliaPSlo al caos delcoaliee ade,-li aapparlli, più rolle tde-lPalal-cialo da ià eiiieO ,e'-i. U n le.slo (li 220aP' lapolP. 1 -1,511 po TPd aPSP„25 aeldr,graèi° per nn lolae

1er°e.oli a•e

parte che inte-ressa il propriolavoro.

Pensiamosoltanto alcaos del codicedegli appalti,più volte de-nunciato daItaliaOggi. Untesto di 220articoli, 1.354commi, 743lettere, 25 al-legati, per untotale di oltre130mila parolecomprensive al770mila carat-teri, al nettodegli spazi (ebisognerebbe

1.',0rrPilrs parole r°€rrarlra paasit €- ai é' é'llaPSi-lar crrP°reller,iA f11 nello ad egli spazi

(e l i tP aaasP•e-/ lPe eilarP•e il PararlltP¡ iaodi eP a°os°i coaPa. ase ,mi as€-llra °ar iaa-

aPe)o i= paele.sa,sPSeaPle irarapplicar[Pile,f a%P- ,mP6per-er°aPe le o,:; ®sliae'a= dP,tfreollar,per noti dire l°iePPpoS,, ilrililèa rdi a i.slael

4(ar°lo. ,a P'dcor's°e .spe,s,modi ,slr-aPrPeerafi t'Pèor-i deffil le ---il

I tentativi di spostare itermini di prescrizione ol-tre ogni tollerabile livello diciviltà giuridica confermanoche la soluzione prediletta èquella giustizialista.

C'è altresì il tentativo disostituire la classe politica(liquidata come corrotta,incapace, malfidata, ma-fiosa, lontana dalla gente,cresciuta fino a diventarela casta) con un'altra, com-

e la corruzione scomparirà.Di rado si richiama la con-statazione che la malerba,anche a giudizio di moltimagistrati, prospera piùnella burocrazia che nellapolitica.

Richiamare realistica-mente all'impossibilità dimutare i disonesti in perso-ne perbene serve a poco.

Occorrerebbe, invece,prendere atto che l'occa-sione fornita al proliferare

citare il malloppo di erroricommessi nella pubblicazio-ne), è palesemente inappli-cabile.

Per superarne le oggettivedifficoltà, per non dire l'im-possibilità di rispettarlo, siricorre a strumenti fuoridella legalità.

Un magistrato contro-corrente, Carlo Nordio,espressione del pensierogiuridico liberale, l'ha piùvolte ricordato.

Corruzione Pagina 2

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Si sono creati nuovi re-ati, inasprite sanzioni giàpesanti, incrementati glistrumenti investigativi,senza andare al cuore dallaquestione: «le leggi esisten-ti, numerose, ingarbugliate,contraddittorie, incompren-sibili».

Appunto maneggiandotali disposizioni «qualsia-si organismo pubblico puòvessare il cittadino chieden-dogli un compenso illecito».Se l'iter amministrativo sirallenta, l'imprenditore ca-pirà quale sia la strada da

seguire: «ungere le ruote, eda vittima diventerà istiga-tore».

Così la smania di nuovenorme, quella che è statadefinita polifemica bulimialegislativa e regolatrice, cre-sce nell'illusione di troncarequella corruzione che inve-ce essa stessa, dilatandosi,alimenta.

È facile rifarsi a Tacito ealla denuncia da lui predi-cata fra Stato corrotto e caoslegislativo: corruptissima republica plurimae leges.

O Riproduzione riservata

Corruzione Pagina 3

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FONDI DAL MISE

100 milioni

per la tutelaambientale

DI CINZIA DE STEFANIS

Stanziati 100 milioni dieuro per programmi di svi-luppo per la tutela ambien-tale. I programmi agevola-bili devono riguardare unitàlocali localizzate nelle regionimeno sviluppate: Basilicata,Campania, Calabria, Puglia,Sicilia. E con il decreto Misedel 7 dicembre 2016, in cor-so di registrazione alla Cortedei conti, che vengono disci-plinate le modalità e i ter-mini per la concessione delleagevolazioni per programmidi sviluppo per la tutela am-bientale. Possono accederedelle agevolazione le impre-se, di qualunque dimensione,che realizzano programmiin relazione ad unità localiriferibili ai settori di attivitàeconomica qualificabili comeenergivori.

E previsto inoltre che pos-sano beneficiare delle agevo-lazioni anche le imprese, diqualunque dimensione, qua-lificabili come a forte consu-mo di energia e rientrantinell'elenco istituito presso lacassa per i servizi energetici eambientali (Csea). Il soggettogestore della misura sarà l'In-vitalia a cui andrà inviata ladomanda per via telematica.

© Riproduzione riservata

Ambiente Pagina 4

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Produzione in crescita del 5% grazie alla ripresa a doppia cifra della domanda nazionale - Rallenta l'export•

40-1v%-,.ubot, uno scatto targato ItaliaCarboniero (Ucimu): «Si torna ad investire, da Industria 4.0 ottimismo per il 2017»

Luca Orlando

MILANO

Coma, «Se funziona? Direi, ho già in

casa i primi ordini con richiesta

di certificazione 4.0». Le com-

messe di Massimo Carboniero,

imprenditore delle macchine

utensili e presidente dell'asso-

ciazione di categoria Ucimu-Si-

stemi per produrre, sono i primi

effetti concreti del piano di in-

centivazione messo a punto dal

governo Renzi per rilanciare gli

investimenti in alta tecnologia.

Nuoviordininon certo isolatinel

comparto, grazie ad un pacchet-

to di misure che ha nell'iperani-

mortamento al 250% l'arma più

potente e nel settore dei macchi-

nari in senso lato uno dei benefi-

ciari più diretti.

Prospettive che spingono Uci-mu avedererosa anche per i12017,conunacrescita del 6,9% del con-sumo interno diimpianti ingradodi spingere laproduzione a5,7 mi-liardi di miliardi di euro (+4%), aridosso del record storico rag-giunto nel2oo8.

«Dopo tre anni consecutivi dicrescita a doppia cifra del merca-to interno - spiega Carboniero -nelle previsioni vogliamo man-tenere una certa dose di pruden-za. Tuttavia, guardandomi intor-no e parlando con gli associati,sono convinto che i tassi di cre-scita della domanda italiana ilprossimo anno saranno larga-mente superiori».

Italia, dunque.Da tre anni è in effetti questa la

principale novità per il settore, ilcui perimetro allargato (servizi,utensili, accessori e componenti-stica) supera gli otto miliardi dieuro di fatturato. Il risveglio delmercato nazionale dopo anni distasi ha portato in soli tre anni alquasiraddoppio delconsumoita-liano di robot, crescita di cui han-no beneficiato in modo particola-re i costruttori nazionali. Il pro-gresso della produzione 2016, ar-rivata a 5,48 miliardi (+5Q,o) vedecome protagonista proprio ilmercato interno, con consegnebalzate del 20,5%%>, arrivate a dop-piare l'abisso del 2013.

«L'Italia- scandisce Carbonie-ro - è tornata ad investire e nel2017 per tutte le imprese c'èun'opportunità unica: quella diapprofittare del piano per il rin-novamento tecnologico messo apunto dal Governo, un program-ma di politica industriale, artico-lato e completo. Misure che po-tranno dare spinta ulteriore aiconsumi di macchinarietecnolo-gie innovative per la digitalizza-zione delle fabbriche».

Un pacchetto che da un lato(superammortamento al i40%,Sabatinibis rifinanziata) incenti-va ingenerale il ricambio dei benistrumentali obsoleti, dall'altro(iperammortamento al 250%)fa-vorisce la trasformazione tecno-logica e l'interconnessione deiprocessi, avendo come punto diarrivo la fabbrica "intelligente".

Per massimizzare l'efficaciadel piano Ucimu ha pianificatone12017 una serie di attività infor-mative e formative, all'interno diun percorso che prevede l'espo-sizione di casi aziendali concretidi Industria 4.0 e un vademecumrealizzato insieme al Mise peresporre alle imprese meccani-

smi, perimetro e portata delleagevolazioni.

La crescita a doppia cifra delmercato interno , che alla fine delprossimo anno si posizionerà ari-dosso del record storico del2007,arriva muri momento quanto maipropizio , prendendo idealmenteil "testimone " dal business oltre-confine . Storico motore per lemacchine utensili che oramostraqualche affanno . Il 2016 si chiudeper l'export con un arretramentodel 3,3% , generato anzitutto dauna debolezza corale dei Bric's.Nei primi nove mesi Brasile eRussia dimezzano gli acquisti dirobot e anche la Cina cede quasi il1o%. Altro punto dolente, dopoanni incorsa, è il mercato statuni-tense, tornato alle spalle dellaGermania dopo il calo del9,1% tra gennaio e settembre.

«Stop inevitabile in un anno dielezioni presidenziali - spiegaCarboniero - ma già ora, negli ul-timi mesi dell'anno , abbiamo vi-sto una netta inversione di rotta,che ci porta ad essere ottimistiper i12017».

Anno in cui l'export, nelle sti-me di Ucimu , tornerà a crescere(+1,7%), portandosi a 3,33 miliar-di di euro.

Il buon momento del settore èvisibile anche nei trend fieristici,con la manifestazione dedicataalcomparto "deformazione" a rea-lizzare un balzo del Sodo nellaprenotazione di spazi, per unevento ospitato inpassato aBolo-gna e che per la prima volta sbar-ca a FieraMilano. «Risultato im-portante - spiega il direttore ge-nerale di Ucimu Alfredo Mariotti- soprattutto perché avviene a ri-dosso dell'edizione dello scorsoanno, mentre in futuro lascansio-ne sarà biennale».

La rassegna, in programma amaggio, sfrutterà le sinergie conMade in Steel (programmatanegli stessigiorni) e sarà seguitaad ottobre da un nuovo appun-tamento legato alla meccatroni-ca, alla robotica, in generale atutte le tecnologie riconducibiliad Industria 4.0

«Che per i giovani - puntualiz-za Carboniero - rappresenta unagrande opportunità: dall'usoesteso e pervasivo delladigitaliz-zazione non vedo rischi per l'oc-cupazione ma soprattutto chan-ce importanti per nuove figureprofessionali».

Balzo a doppia cifra (+20,5%)per le consegne nazionali deinostri produttori . Il consumotorna ad avvicinarsi al recordstorico del2007

0 RI PRO DDZIONE RISERVATA

Industria 4.0 Pagina 5

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Lo scenario

PRODUZIONE E ESPORTAZIONIValori in milioni di euro

Produzione Esportazioni

6.000

5.500

I PRINCIPALI MERCATI DI SBOCCOPrimi nove mesi dell'anno. Migliaia di euro e variazioni % sullo stesso periodo dell'anno precedente

Germania

260.352

Rep. Ceca

45..977

247.182

Svizzera

41.592

222.205

Portogallo

32.322

Corea Sud

31.551

orna Paesi Bassi

90.026 .......................... 31.184

Messico __ _r Austria

76.479 30.789

Spagna Algeria

74.515 30.684

Turchia Brasile

63.915 .......................... 29.327 r

Regno Unito Canada

5$.013 29.087

Russia AltriPaesi 466.038 s

r

India TOTALE51.286 EXPORT 2.127.062

Industria 4.0 Pagina 6

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Corrono advertising e consulenza

Matteo Menegnello

MILANO

Le aziende del futuro han-no competenze digitali e cre-scono a grandi passi nella con-sulenza, nell'advertising e nel-la creazione di valore aggiuntocon i big data, grazie all'ampiaricettività del mercato italianoin questo segmento e nono-stante le difficoltà di accesso alcredito. Deloitte ha alzato ieriilvelo sui campioni italiani del-la crescita, selezionati dall'an-nuale ricerca condotta dallasocietà di consulenza. Nelmercato Emea (top 5oo) l'Italiaappare ancora attardata, console io aziende in classifica, e aldodicesimo posto per peso sultotale (i paesi maggiormenterappresentati sono Francia,Uk, Norvegia, Israele e Sve-zia). «E comunque un risultatopositivo - spiega Alberto Do-nato, partner Deloitte e re-sponsabile italiano Technolo-gy media&telecomunication-:dal 20o5 al2ao9 nessuna azien-da italiana è finita in classifica,poi c'è stato unlentorecupero,fino al dato di quest'anno, che èil massimo storico».

Le ex start upcrescono a tre cifregrazie al digitaleIl riconoscimento di Deloit-

te premia le 50o società del-l'area Emea a crescita più velo-ce nel settore tecnologico, dainternet alla biotecnologia, dalmedicale e scientifico ai com-puter e hardware. In Europasono cresciute soprattutto leaziende attive nella produzio-ne di hardware e software. Unadistribuzione che non rappre-senta però la situazione italia-na, dove la crescita maggiore èstata come detto, nel digitale.

Il primato per la crescita, in

Italia, è andato a Beintoo

(+2.068%u il fatturato negli ulti-

mi quattro anni), realtà nata

nel 2o11 a Milano che oggi ope-

ra su scala globale (ha uffici a

Londra, New Yorke Shan-

ghai) nel digital advertising: è

in grado di raccogliere dati ge-

ocomportamentali degli uten-

ti e integrarli con dati di terza

parte, utilizzandoli per indi-

rizzare campagne di mobile

advertising mirate. «Durante

la fase di start up siamo cre-

sciuti grazie all'apporto difon-

di italiani e di uno australiano-

spiega il ceo Andrea Campana

-.Ora siamo usciti daquestafa-

se: da un anno l'Ebit è positivo,

siamo in crescita. Lavoriamocon agenzie che compranopubblicità, ma anche conclienti diretti: all'estero stia-mo per esempio gestendo unacampagna per Uber». Al se-condo posto Marketing Are-na, realtà di consulenza di Ro-vigo che ha incrementato i ri-cavi del 1.o88 per cento. «Arri-veremo a 1,4 milioni nel 2016 -spiega Alberto Casna, uno deipartner -: forniamo compe-

Italia attardata nella top 500rispetto al resto dell'Europama recupera posizioninel confrontocon gli anni precedenti..........................................................................

tenze digital, oggi lavoriamo

Made in Italy digitale

con De Longhi, Sasa, Calliga-ris e altre realtà» . Anche Caf-feina, di Parma, al terzo posto(+i.o83%) vanta un bouquet diclienti di tutto rispetto, checercano soluzioni per svilup-pare una strategia digitale in-tegrata su web. «Lavoriamocon Armani, Hogan , Ubi ban-ca, Genialloyd - spiega il ceoTiziano Tassi -, spesso conprogetti di grosso impatto».

CO RI P RODOZION E RISERVATA

La presenza italiana in classifica

Posizione inclassifica

Top 500Esttiea

--------------

Bei ntoo 45

2 Marl<etingArena 90--------------

3 Caffeina 92--------------

6 Afinna One i

5 Filoblu

100

103

6 Motorl<Italia 117

7 Sardex 349

6 Eis 398

9 01s

IO Crestoptics 47

Digitale Pagina 7

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irAStop della Consultasu edifici e asili

Illegittimità parziale dellariforma «La Buona Scuola»,varata nel 2015, nei puntiriguardanti l'ediliziascolastica e gli asili. L'hasancita la Consulta,accogliendo solo due dellenumerose questionisollevate, con distintiricorsi, dalle RegioniVeneto e Puglia. Il primopunto bocciato dalla Cortecostituzionale è quellosull'edilizia scolastica(articolo 1, comma 153)poiché «non prevede che ildecreto del ministerodell'Istruzione cheprovvede alla ripartizionedelle risorse sia adottato,sentita la Conferenzaunificata». Il secondo puntobocciato è la previsione(articolo i, comma 181,lettera e) della delega alGoverno sui servizi dellascuola dell'infanzia, perché«l'individuazione deglistandard strutturali,organizzativi e qualitatividei servizi educativi perl'infanzia e della scuoladell'infanzia va ricondottaalla competenza dellegislatore regionale».Corte costituzionale,sentenza 21 dicembre2016,n. 284

Interventi edilizi Pagina 8

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La carica dei 500 campioni europeiLa mappa di DeloiUle dei gruppi con più margini di crescila: in Italia da Beinioo a CaffeinaMa il nostro Paese è soltanto al l2esimo posto per numero di aziende ad alto tasso di sviluppo

Nell'Italia del PII che avanzaa tassi dell '1% (scarso) annuo,ci sono aziende il cui fatturatoaumenta di decine di volte nel-l'arco dei 12 mesi . L 'il caso disocietà come Beintoo una me-dia company globale che ope-ra nel settore del «digitaladvertising », cresciuta del2068 % dal 2015 . 0 di Marke-ting Arena, specializzata neldigital marketing , i cui ricavisono saliti a una velocità del1088% negli ultimi 12 mesi, su-perando di pochissimo Caffei-na, (+10830 , focalizzata inprogetti di digital marketingintegrati.

Queste aziende innovative,insieme ad altre di cui vale lapena ricordare i nomi - Afin-na One , Filoblu, Motork Italia,Sardex, Eis, o1S, Crestoptics -formano la magica decina del-le imprese high tech tricolori amaggior crescita in Europa.Un piccolo gruppo di societàitaliane che appartiene al piùvasto plotone delle 5oo impre-se high-tech europee a mag-gior crescita selezionate daDeloitte, primo gruppo consu-lenziale al mondo , leader neisettori della tecnologia, deimedia e delle telco (Tmt).

Sordex nC.

i vincitori 2016

Ieri si è svolta a Milano nella«cittadella» Deloitte, un grup-po di edifici interamente oc-cupati dagli uffici della socie-tà, la premiazione di questeaziende ad alto potenziale nel-l'ambito del Deloitte Technol-gy Fast5oo Emea 2016. Questeaziende, è giusto sottolinearlo,possono rappresentare la spe-ranza di una rinascita tecnolo-gica e non solo del tessuto pro-duttivo della Penisola.

«In termini assoluti il nu-mero delle imprese italianeche rientrano nel gruppo delleaziende ad alta crescita è infe-riore rispetto al peso economi-co e demografico che ha l'Ita-lia all'interno della regioneEmea, che considera l'Europae il Medio Oriente», dice Al-berto Donato, partner di De-loitte e responsabile italianodell'area Tmt.

Tra i Paesi dell'Emea l'Italiasi colloca infatti soltanto in12esima posizione all'internodi una classifica dominata daRegno Unito, Norvegia, Israelee Svezia, i paesi con la più altapercentuale di imprese hightech ad alta crescita. «Eppureosserviamo un trend di svilup-po molto interessante: nel

701 profiliIn alto Alberto

Donato, partner

di Deloitte.

Al centroAndrea

Campana, Ceo

di Beintoo e

Alberto Casna,direttore

commercialeMarketingArena

2013 su un totale di 5oo impre-se europee in rapido sviluppoc'era un solo nome italiano, loscorso anno il totale è salito acinque fino ad arrivare alledieci della premiazione 2016»,sottolinea Donato.

A livello europeo il premioDeloitte, giunto alla sua sedi-cesima edizione, ha visto que-st'anno l'affermazione dellasocietà svedese FingerprintsCards, specializzata in tecno-logie biometriche che permet-tono di verificare l'identità at-traverso l'analisi delle impron-te digitali. L'azienda, quotataalla borsa di Stoccolma, in unanno ha moltiplicato il fattura-to di 28 volte, con un tasso disviluppo del 28.1269,.. Sul tota-le dell'universo delle 5oo so-cietà premiate da Deloitte iltasso medio annuo di crescitaè stato del 967%. Negli ultimi 4anni il tasso di sviluppo haoscillato all'interno di una for-chetta compresa fra il 212% e il28.126%: con 272 aziende cre-sciute a un tasso inferiore al5oo% annuo, 127 a un valorecompreso fra il 5oo e il milleper cento, 86 tra mille e cin-quemila e 15 a un tasso supe-riore al 5ooo% annuo.

E settore più rappresentatoè il software (271 aziende). Se-guono l'industria dei media(70), le comunicazioni (61),l'hardware (49), le «bife scien-ces» (29) e le tecnologie «puli-te» (20 imprese). Il tasso disviluppo medio settoriale piùalto in assoluto si osserva nelsettore dell'hardware, la cuicrescita annuale è del 962%.

«La conferma per un secon-do anno nellaTechnolgoy Fast5oo Emea 2016 è un riconosci-mento che premia la squadra,che rappresenta l'approccioche vogliamo dare al nostro la-voro e alla nostra azienda. Latecnologia -il digitale - vaaffiancata a tutto quello chesappiamo fare bene nel nostropaese e utilizzata come volanoche moltiplica il valore e le op-portunità», afferma TizianoTassi, amministratore delega-to di Caffeina. «Le dieci azien-de italiane che rientrano inFast5oo sono la conferma cheil nostro paese è in grado dicompetere in un contesto ca-ratterizzato da una forte ten-denza a innovare», concludeAlberto Donato.

Marco Sabella0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Economia Pagina 9

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Crescono i robot made in ItalyPrimo test per Industria 4.0Stime 2017 caute: produzione +4%, consumo +6,9%. Risale l'export

di Dario Di Vico

Il presidente dell'UcimuMassimo Carboniero è soddi-sfatto e i numeri che sciorinasono sicuramente favorevoliper l'industria delle macchineutensili, automazione e roboti-ca che rappresenta. Le stimeper il 2017 sono riassumibilicosì: la produzione dovrebbesalire del 4% sul 2016, il consu-mo +6,9%, le consegne sul mer-cato interno +7,5% e l'export ri-torna in territorio positivo con+1,7%. Da sempre i dati dellemacchine utensili sono unbuon indicatore dell'andamen-to dell'economia reale italiana,quest'anno valgono ancora dipiù perché ci raccontano in an-ticipo come andrà il Piano In-dustria 4.0 inserito nella leggedi Stabilità 2017. Sul mero ver-sante degli incentivi il Piano af-fianca al super-ammortamentodel 140% una nuova misura di!per-ammortamento del 250%e quindi apre una finestra stra-ordinaria per far decollare gliinvestimenti nelle tecnologiedi connessione digitale (quellesu cui si manifesta il ritardo ita-liano). Anche per questo moti-

vo Carboniero è il primo a eti-chettare come «caute» le previ-sioni Ucimu, spera infatti chein sede di consuntivo, nel di-cembre `17,quei numeri venga-no superati.

Bisogna infatti ricordare co-me l'industria dei beni stru-mentali e robot arrivi da tre an-ni nei quali è cresciuta almenoa doppia cifra e di conseguen-za le previsioni per il 2017 sonoimprontate al realismo. Nel so-lo 2016 il consumo è aumenta-to del 10,1% e le consegne sulmercato interno del 20,5% epartendo quindi da una baseelevata l'incremento previsto èmeno pronunciato di quanto sipotesse attendere. E' chiaro pe-rò che siamo in una congiun-tura intermedia, nella fase chesta tra l'approvazione parla-mentare del Piano e le concre-te scelte degli imprenditori. E idati Ucimu inducono a pensa-re che ci sia bisogno di un'ope-razione di accompagnamentosul territorio del Piano Indu-stria 4.0 in modo che le impre-se comprendano a pieno le op-portunità e non si facciano

9Jper centoL'incrementonel 2016 delleconsegne inItalia permacchineutensili,automazione erobotica

condizionare negativamenteda unagenda pubblica moltocentrata sulla lotta politica piùche sull'esigenza di rassicuraregli operatori e irrobustire la ri-presa. Dal canto loro i costrut-tori di macchine utensili, comeha detto ieri Carboniero, nonstaranno cone la mani in manoma «dovranno attivarsi per in-terpretare al meglio le nuoveesigenze dei clienti preveden-do un upgrade delle tecnolo-gie fornite per assicurare l'in-terconnessione». Una sfidache, secondo il presidente del-l'Ucimu, sapranno cogliereperché «buona parte dellemacchine utensili sono giàpredisposte per essere dotatedi sistemi digitali».

Una sottolineatura, infine, lamerita l'export perché pure afronte di una sostanziale stasidei mercati Bric i costruttoriitaliani di automazione hannosaputo tenere le posizioni neiprincipali Paesi occidentali e sisono aperti varchi anche inmercato nuovi come quelli del-l'Africa centrale e dell'Asean.

Industria 4.0 Pagina 10

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DI SIMONA D'ALESSIO

Il decreto ministeriale suilimiti agli investimentidelle Casse previdenziali«di cui si auspica l'ema-nazione», se manterrà, alsuo interno, le disposizio-ni del codice degli appalti«limiterà pesantemente lapossibilità per i gestoriprofessionali di interve-nire» nelle operazionifinanziarie. É la valuta-zione espressa dal presi-dente dell'Adepp AlbertoOliveti a margine dell'il-lustrazione, ieri, a Roma,del documento confezio-nato dalia Covip, dedicatoproprio all'impiego dellerisorse degli istituti diprevidenza privati; neltesto si legge che, al 31dicembre 2015, le attivi-tà complessive delle Cas-se «ammontano, a valoridi mercato, a 75,5 mld digiuro, in aumento di 3,6mld rispetto al 2014 (parial 5%) e di 9,8 mid al con-fronto con il 2013 (15%)»(si veda ItallaOggi del 17dicembre 2016). L'allarmedi Oliveti è nato dalla con-statazione dell'assenza,nell'analisi dell'organismo

di controllo, di dettaglisul «rapporto fra gestionediretta e indiretta dellerisorse, un elemento nonbanale anche in previsio-ne» dell'arrivo del decretoche sarebbe dovuto usciredagli uffici del ministerodell'economia «entro seimesi» dall'entrata in vi-gore della disciplina del2011 ma, nonostante, colpassare del tempo, se neannunci di volta in voltal'arrivo, presumibilmente,ormai, non vedrà la luceneppure nel 2016. Stimo-lato a rispondere sullostesso argomento, il pre-sidente della Covip MarioPadula ha ammesso che ilregolamento, di recente,«sembrava pronto» peressere emanato «e, inve-ce, siamo ancora in atte-sa». E lo stallo non paredestinato a interrompersinel breve periodo, ha ag-giunto, giacché l'incertez-za della fase governativa«certamente non aiuta».Infine, 16 su 20 Cassesi sono dotate di normeper assicurare «la trac-ciabilità» delle decisionisugli investimenti, e per«garantire la trasparenzadei comportamenti»; del-le quattro sprovviste duesono impegnate esclusi-vamente nella funzioneassistenziale: Casagit(che eroga servizi sanita-ri ai giornalisti) e Onaosi(dedicata alla cura degliorfani del personale sa-nitario).

Adepp Pagina 11

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Il sistema alla sfida della sicurezza energeticaIl sistema elettrico italiano attraversauna fase di profonda transizione che in-cide in modo significativo sia sull'econo-mia nazionale , sia sulla struttura delleaziende elettriche, nonché sul mondodel lavoro, i cittadini e le imprese.Siamo, in altri termini, a un giro diboa individuabile nel panorama di unanuova fase che andrebbe governata conlungimirante visione e in maniera par-tecipata affinché, con positive ricadutesulla sostenibilità, sulle innovazionitecnologiche e sulla qualità dei serviziofferti, possa tradursi in una occasionedi crescita e di sviluppo sociale e pro-duttivo.La crisi della generazione termoelet-trica ha creato condizioni di squilibriodopo decenni di buoni risultati sia perla contrazione della domanda e deiconsumi , sia per l'incremento signifi-cativo delle energie rinnovabili . L'Ita-lia possiede oggi una sovraccapacitàproduttiva condizionata da una per-durante assenza di programmazioneenergetica. Tutto ciò espone il paese auna fragilità che potrebbe influire sulmargine di riserva strategica di energiache il sistema elettrico nazionale devemantenere per essere costantemente insicurezza . Non è un caso, infatti, che lacriticità registrata in Francia, dal fermodi alcune centrali nucleari per una ca-pacità produttiva di circa 12 gigawatt,stia determinando dinamiche della pro-duzione destinate a riflettersi in modopenalizzante su cittadini e imprese, perl'aumento concomitante del prezzo uni-co nazionale dell'energia.

È indispensabile , in questo contesto,affrontare le questioni strategiche pergarantire una produzione stabile dienergia elettrica , attraverso un mixequilibrato tra fonti rinnovabili e ter-mogenerazione . Fondamentale appare,in questo contesto, realizzare quel tavo-lo permanente , richiesto a gran vocedalla Flaei-Cisl per il settore elettrico,tra governo , istituzioni locali , impresee sindacati , con lo scopo di determina-re un'efficace programmazione ener-getica correlata al piano progressivodi dimissioni degli impianti termoe-lettrici che le varie aziende hanno giàavviato.Queste necessità si combinano, pe-raltro , con un orizzonte di sviluppodelle nuove tecnologie, che investe inmaniera sempre più accentuata il set-tore elettrico, capace per suo conto dipromuovere innovazione , ricerca, inve-stimenti e nuove opportunità . Si pensialle prospettive offerte nel campo dellesmart grifi , come nello sviluppo dellabanda larga , dell'integrazione , grazieai contatori di nuova generazione, traenergia, connessione voce -dati, sinoalla digitalizzazione dell'energia.I sistemi di smart energy, offrono,d'altro canto , in ambito urbano, am-pie opportunità per una riconversionedei modelli socio produttivi, in gradodi proporre nuovi stili di vita e di con-sumo a vantaggio di un più razionale emirato utilizzo delle fonti energetiche;vale la pena ricordare come ben il 40%del consumo totale di energia sia ad-debitabile alla gestione degli immobili

civili e dei siti produttivi , nonché il 35%delle immissioni di gas serra al ciclodei trasporti. La e-mobility diviene cosìcruciale per la modernizzazione deltraffico con una infrastrutturazionedel territorio tra colonnine elettrichee servizi integrati.La completa liberalizzazione del mer-cato elettrico prevista da luglio 2018,unita alle innovazioni a cui abbiamoappena accennato, fa emergere unanuova figura, quella del Presumer,ovvero del cittadino che è contempora-neamente consumatore e produttore dienergia. Sarà una novità assoluta, conun impatto significativo sul mercatoelettrico, così da necessitare un'attentavalutazione per le tutele da assicurareallo stesso tempo ai lavoratori elettricie ai cittadini, in modo tale da armoniz-zare le diverse componenti tariffarie,con un modello virtuoso, che si riflettein modo equo tra finanziamenti per lamanutenzione e lo sviluppo delle reti didistribuzione , l'innovazione tecnologi-ca e la competitività del sistema paesein un orizzonte europeo ancora tuttoda scoprire anche sul versante elettroenergetico.

Carlo De Masisegretario generale Flaei-Cisl

Energia Pagina 12

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Il commissario del governo Iolanda Romano : dal 2017 ci sarà un « incremento portentoso » dei cantieri con l'avvio del40 lotto

i ciL zu vali , una spinta "le i iCU cu lavo *Al via revisione del progetto per ottimizzare le connessioni verso Genova e Milano

Raoulde Forcade

GENOVA

«Dal prossimo anno ci sarà unincremento portentoso dei cantie-ri del terzo valico», con l'avvio del4°lotto dilavoriperl'infrastrutturache porterà anche nuova occupa-zione. Lo ha spiegato ieri, a Geno-va,IolandaRomano, commissariodi Governo per la linea ferroviariadel terzo valico dei Giovi, che è laparteterminale aSuddelcorridoioUe Ten-TReno-Alpi ed è nell'asseGenova-Rotterdam. La Romanoha anche annunciato l'attivazionediunaprojectreview dell'operapermigliorarne la resa con i terminalidi Genova e Savona e i collega-mentiverso Milano e Torino.

Il commissario ha relazionatoieri sull'opera i soci, riuniti in as-semblea, di Transpadana (societàcompostadaCciaaeconfmdustriedi Liguria, Piemonte, Lombardia,Veneto e Friuli) e ha sottolineato

che il 2017 sarà «un anno di svoltaper l'infrastruttura, grazie all'av-vio del4° quarto lotto di lavori, cheè stato approvato in agosto con unfinanziamento di 1,63 miliardi».Attualmente, ha proseguito laRo-mano, che è commissario perl'opera dato mesi, «la coperturafi-nanziaria dell'opera, che vale 6,2miliardi, è al 6o%, l'avanzamentodei lavori è al 15% e operano suicantieri circa 2.600 persone. Conl'avvio del 4° lotto si prevede chearrivino a 4.600. Inoltre questoprocederà incontemporaneaconilotti 1°, 2° e 3°, già partiti».

Il commissariohaan che annun-ciato «in anteprima» di aver avvia-to «unaprojectreview delterzova-lico, affidata ad Andrea Debernar-di, consulente indipendente della

Attualmente l'avanzamentocomplessivo dell'operaè del 15%; confermatol'obiettivo di consegnarel'intera linea entro il 2021

Struttura tecnica di missione delMit, per migliorare l'opera a mon-te e avalle», cioè dove si connette aNord (con le linee in direzione diAlessandria, Torino e Novara econ quelle in direzione di Milano)e a Sud (con gli impianti ferroviaridell'area di Genova, con i 1 porto econlalineaper Savona).Insomma,«senzatoccare il progetto inatto»,si vogliono evitare eventuali in-toppi nell'efficienza dell'operauna volta che questa sarà operati-va, nel 2021. «Perché il terzo vali cofunzioni- h a detto l aRomano - d e-ve funzionare anche il sistema in-torno. Ad esempio, stiamo ope-rando per non trovare sorpresene12021 col nodo ferroviario di Ge-nova (che va a rilento, colpito an-che dalla liquidazione della Fer-gen, incaricatadell'esecuzione deilavori, ndr) o con le infrastruttureferroviarie del porto e del retro-porto (in corso di riassetto, ndr).Per questo siamo in continuo coli-tatto conRfiel'Autorità di sistemaportuale. Pensiamo che il nodo diGenova possa ripartire all'iniziodel 2017».

Il tracciato del Terzo valico

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Ilcommissariohaancheparlatodelvalicosottoilprofiloambienta-le. Ricordando che la gran partedell'opera, una volta terminata,correrà in galleria (37 chilometrisu53), quindi«l'impatto saràmini-mo». Tuttavia ha annunciato diavere avviato «una totale riorga-nizzazione dell'osservatorio am-bientale sul terzo valico che avràsede nella prefettura di Alessan-driae al quale prebnderanno parteanche le Arpal e un membro del-l'Istituto superiore della sanità».Per quanto riguarda il rischioamianto connesso allo scavo (orasospeso) a Cravasco (Genova), ilcommissario ha specificato che «ilavori nella galleria possono ri-prendere dopo la pausa nataliziaperché tutti i dati di monitoraggioambientale relativi alla aero di-spersione sono molto confortan-ti». Per Ugo Salerno, consiglieredelegato alle infrastrutture diConfindustria Genova, «è statabrillantissima la scelta di nomina-re un commissario capace dirisol-vere iconflitti».

®RIVRODDZIONERISERVAIA

Ferrovia Pagina 13

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Sisma. lo stop alle ratesolo per piani in corso

Lo stop per sisma delle rateazioni contributive ri-guarda solo le dilazioni dell'Inps in corso alla data del24 agosto. Lo precisa lo stesso istituto di previdenzanel messaggio n. 5162/2016, agli effetti della regolaritàcontributiva (Dure).

L'Inps ritorna sulla propria circolare n. 204/2016,con cui ha dettato istruzioni in merito alle misuredel dl n. 189/2016 per la sospensione dei terminidegli adempimenti e dei versamenti nei territoridelle regioni Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria, col-piti dal sisma del 24 agosto. E lo fa per precisare ilsignificato di «piani di rientro» che ricadono nellapredetta sospensione. Per essi, spiega, s'intendonosolo le rateazioni contributive in fase amministrativaordinariamente concesse dall'Inps già in corso alladata del 24 agosto. Infatti, tali rateazioni concessee attivate ai sensi del vigente «regolamento di di-sciplina delle rateazioni dei debiti contributivi infase amministrativa» hanno una diversa modulazionedei termini di versamento (notificati con il piano diammortamento), rispetto a quelli originariamenteprevisti, i quali, se hanno scadenza compresa tra il 24agosto 2016 e il 30 settembre 2017, restano sospesiin via ordinaria (cioè quali termini ordinari).

In presenza di una richiesta di regolarità contribu-tiva, aggiunge l'Inps, le esposizioni debitorie relativea periodi antecedenti alla data di sospensione (24agosto 2016) vanno regolarmente inserite nell'invitoa regolarizzare (che viene emesso, ai sensi dell'art. 4del dm 30 gennaio 2015, prima di dichiarare l'impresanon regolare). Tali esposizioni debitorie, essendorelative a pagamenti che hanno scadenza anteriorea quella disposta dal legislatore per la sospensio-ne (24 agosto), restano conseguentemente esclusedall'ambito di applicazione della possibilità di rego-larizzazione ai fini del Dure.

Al ricorrere di queste ipotesi, non risultando giàattivato il procedimento per la regolarizzazione me-diante rateizzazioni concesse da Inps, Inail o dallecasse edili ovvero dagli agenti della riscossione sullabase delle disposizioni di legge e dei rispettivi rego-lamenti, la regolarità contributiva dell'impresa nonpotrà essere attestata.

Carla De Lellis

Sisma Pagina 14

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La denuncia di Assobiomedica: ci sono 58mila apparecchiature obsolete

Le macchine sanitarie più vecchie d'EuropaRoberto Turno

ROMA

w Le Tac e le risonanze magne-tiche, i mammografi e gli angio-grafi, le Pet e gliapparecchi per laterapia intensiva. Lo Stato rispar-mia e taglia, cura i conti ma menolasalute e la sicurezza. Colrisulta-to che le apparecchiature decisi-ve per esami cruciali, finisconoper ammuffire. Per assenza di in-vestimenti, p er il mancato aggior-namento del "parco" delle mac-chine sanitarie. E così l'Italia è fa-nalino di coda, con apparecchia-ture tra le più vecchie in Europa,soprattutto in quella che conta edella quale abbiamo l'ambizionedi far parte. Il risultato è eclatante:In Italia 58mila apparecchiature

sono obsolete», è la denuncia diAssobiomedica, l'associazioneche raggruppa i produttori di in-dustrie biomedicali. «Su loomilaapparecchiature censite - affer-ma Marco Campione, Ceo di Gehealthcare per l'Europa del Sud,che rappresenta il settore elettro-medicali di Assobiomedica - cir-ca il 6o% hanno superato la sogliadi adeguatezza tecnologica, concosti digestione enormi».

Una sostituzione graduale, mi-rata e tarata sulle esigenze e lepossibilità di spesa ovviamente,puntando sulle tecnologie dinuo-vagenerazione, è naturalmente laprimanecessità.Manon solo per-ché- o nontanto perché-l'impre-sa delbiomedicale hala suavisio-ne. Il punto di caduta imprescin-dibile resta infatti quello della si-curezzamassima delle cure, dellaqualità tecnologica il più possibi-le al top. Ricordando che le "mac-

chine" sanitarie inItalianon sonopoche, anzi. Il punto è che sonotroppo vecchie, sfruttate, pocoperformanti.

La vetustà delle apparecchia-ture biomedicali è ben spiegatada pochi numeri. Il 74% dei mam-mografi haimo più di 1o anni di vi-ta, cosìcomeil50 %o deiventilatoriper la terapia intensiva e o il 77%dei sistemi radiografici fissi con-venzionali. E in Europa? L'Italia,appunto, ha il triste primato del-l'ultima (o quasi) della classe. Perdire: in Francia,Danimarca e Sve-

ziatrail6 o e i1700io dell'intero p ar-co di apparecchiature ha fino a 5anni di età. Mentre in Italia le"macchine giovani" fino a 5 annid'età, quelle sempre più hi techdunque, sono sempre meno. Unararità. Appena il 30% degli angio-grafi ce la fa. Il che è tutto dire.

Tutto questo, mentre il merca-to dei dispositivi medici nel mon-do è in crescita e si sta rivelandotrai principali driver della cresci-ta.Tanto che si stimache ilsettoreintuttoilmondo cresceràdel 5,2%tra il 2015 il 2022, per un fatturato

totale di 530 miliardi di dollari econ gli Usa leader. Mentre in Eu-ropa ha toccato i 100 miliardi dicuro per il 71% conteso tra Ger-mania, Gran Bretagna, Francia,Italiae Spagna. Conl'8% del fattu-rato 88 miliardi l'anno) investitoinR&S e ildeposito diunbrevettoogni 5o minuti. Un mercato im-portante anche per l'Italia, conpiù di 698mila dipendenti e untessuto di imprese - come dap-pertutto - spesso pmi, anche dipiccolissime imprese. Solo ilmercato pubblico da noi vale 5,71miliardi (dati 2015, +o,8% sul2014), secondo il nuovo rapportodel ministero della Salute. «Ap-penail5% deifondipubbliciperlasanità in un anno, nonostante ilvalore riconosciuto delle nostretecnologie» dice Lugi Boggio,presidente di Assobiomedica.

Ma che fare per favorire il ri-cambio delle apparecchiaturediagnostiche in presenza dirisor-se pubbliche scarse? Campionelancia qualche proposta: dalle ta-riffe modulabili alla francese contariffe di rimborso che penalizzi-no anche pesantemente il ricorsoalle "macchine" vecchie all'Ivaagevolata come nel Regno Unito.Fino a incentivare la rottamazio-ne. Le ricette non mancherebbe-ro. Basterebbe pensarci. E pensa-re alla salute di tutti.

E RIPRL' RI0 NE RISERVATA

Mammografi di più di 10 anniNon va molto meglio con iventilatori perla terapiaintensiva - il50°%o ha oltre 10anni - o i sistemia radiograficifissi, la cui quota è del77°%o

Le apparecchiature censiteDi queste, secondo l'indaginedi Assobiomedica, il 60% hasuperato la soglia diadeguatezza tecnologica

Apparecchiature sanitarie Pagina 15