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Chenot - Anna Franini(ontologia) della vita ( bios in greco) elasuaevoluzione.Conlabiontolo-gia approfondisco i cambiamenti che si verificano nell organismo con il trascorrere del

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Martedì 23 luglio 2019 il GiornaleCONTROCORRENTE IL PERSONAGGIO

di Piera Anna Franini

Henri Chenot (1943), franco-ca-talano, ma altoatesino d’ado-zione, è uno dei nutrizionisti

di riferimento. Ha creato unamulti-nazionale del vivere sano inventan-dosi pure una disciplina: la biontolo-gia in cui ha fatto convergere gli stu-di in biologia, antropologia, filoso-fia,medicina cinese, psicologia bioe-nergetica e naturopatia. Agli inizi de-gli anni Settanta, ha avviato il primodi una serie di laboratori di fitoco-smetica e fitoterapia. Da 45 anni,con la moglie Dominique al fianco,è al timone di una galassia di centridi salute e benessere dove è impres-so il suo marchio: la C che contieneuna tondeggiante H. Chenot è pre-sente in Svizzera, sede della società,in Azerbaijan, Svizzera, Russia,Montenegro, Grecia, Marocco. E inItalia, con un spazio all’Alberata diErbusco e un intero palazzo aMera-no, l’Espace Henri Chenot. Chenotmette in riga imprenditori, sportivi,teste coronate, e celebrità varie. Perla verità, «per me lo stato socialenon conta. Sono tutti uguali» preci-sa. Basta che seguano il suo metodoe rispettino la dieta detox.Sono le 8.30 del mattino. Orarioinsolito per un’intervista. A cheora inizia la sua giornata?«Alle 6. Mi alzo e leggo i giornali.

Voglio essere pronto per le 8, quan-do tutti iniziano a lavorare».Quanti giornali legge?«Almeno quattro quotidiani, e poi

riviste. Leggo tanta stampa italiana,nazionale ma anche locale. Standoa Merano, leggo sempre l’Alto Adi-ge, per esempio».Così, il re del detox, inizia la gior-nata intossicandosi di brutte no-tizie?«Non mi lascio intossicare. So in-

terpretare gli articoli, soprattuttocerti articoli. So chi e come legge-re».Dicono che divori libri.«Impazzisco per i libri. Ieri, ne ho

comprati tre. Non dico che siano lamia vita,ma quasi. Ho cinque biblio-teche, tre nella casa di Cannes e lealtre aMerano. Leggere è fondamen-tale. Peccato che la gente legga cosìpoco. Si vede e si sente».Romanzi?«Di tutto. Guardi qui. I grandi clas-

sici francesi, Chateaubriand, Baude-laire, Dumas, Camus, Verlaine. Hopoi un principio: seguire gli autoriche leggo da anni per vederne evolu-zioni e involuzioni. Lo trovo interes-sante. Poi capita che mi finiscanotra le mani libri ridicoli, come que-sto che tratta della dieta per i figliche hanno sempre fame. Mah, me-glio diffidare».Una chicca della sua biblioteca?«L’Enciclopedia dei mestieri lega-

ti alla bocca».È alla testa di una multinaziona-le della salute. Quando trova iltempo per leggere?«Al mattino sempre, poi nei ritagli

di tempo. Ah, ecco un altro libro in-teressante, è di pedagogia. L’hocomprato perché sono diventatononno. Sarà utile per mia figlia, facapire come sia opportuno concen-trarsi sull’essenziale. Nella fase del-la vecchiaia si fa ordine, si spazzanovia le cose inutili. Si comprende che

è la sintesi a contare».Cos’è la salute?«È l’equilibrio tra il nostro codice

genetico, lo stile di vita, l’età e l’am-biente. Per essere in buona saluteoccorre essere in armonia con sestessi. Ci si ammala quando si rom-pe questo equilibrio».Quanto è fondamentale «sape-re» nell’alimentazione?«Quando si parla di salute, la con-

sapevolezza diventa una priorità.Ho visto troppi pazienti mettere inpericolo la propria salute per igno-ranza, intesa comemancanza di co-noscenza sebbene qui, nei Paesi svi-luppati, possiamo avere accesso atutte le conoscenze che ci riguarda-

no. L’educazione alla salute dovreb-be iniziare fin dalle scuole elementa-ri».Però una cosa è sapere, l’altra èsaper fare, applicare.«Si tende a sottovalutare questo

aspetto, preferendo ridurlo a sche-mi preconfezionati, come quelli checircolano sulle riviste. Come se i re-gimi dietetici fossero paragonabiliagli stili nel settore della moda, e lipotessimo cambiare in baseall’umore del momento. Peccatoche molti di questi regimi dieteticipossano rivelarsi dannosi per la sa-lute: la dietetica non è una moda,ma una scienza seria, in continuaevoluzione».

Torniamo a lei. Oltre alla lettura,un’altra sana attitudine di Che-not?«La camminata quotidiana di

un’ora, un’ora e mezzo. A Meranoc’è un sentiero fantastico. Tanti lopercorrono in gruppo. Io preferiscouna passeggiata in solitudine: io e imiei pensieri. Il movimento è neces-sario per la nostra salute. Il movi-mento fa parte di noi, ci appartiene.Un corpo sano fin dalla nascita ricer-ca spontaneamente il movimento,per questo chi non fa regolare attivi-tà motoria si espone a rischi di ma-lattie cardiovascolari, ipertensione,obesità e disordini muscolo-schele-trici».

Da imprenditore francese da an-ni in Italia, a capo di una compa-gnia che ha sede in Svizzera, acontatto con clientela internazio-nale: come vede l’Italia?«L’Italia va capita. Non bisogna

buttarla via. Per esempio, a Meranosiamo in una regione autonomaquindi ci sono relazioni particolari.Se vai in Sicilia trovi un altro conte-sto. A Napoli trovi la contraffazionelegalizzata. Queste diversificazionivanno comprese e gestite».Prossimi progetti?«Andare in pensione. Mi correg-

go. Non è che molli del tutto, peròriduco. Sa, mi avvicino agli ot-tant’anni. Ho una bella squadra, ot-

«A tavola metto tutti a dietama in poltrona divoro libri»

Il nutrizionista, che odia essere chiamato guru,è l’inventore del metodo detox, importato dalla medicina cinese

HenriChenot

L’INTERVISTA

QUELLO CHE LE AZIENDE BIO NON DICONO OGNI MESE UN LIBRO INEDITO, FUORI DAL CORO

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timi collaboratori. Ci sono i miei fi-gli. Posso dare direttive, supervisio-nare, riducendo però la mia presen-za».A Merano ha 220 dipendenti, or-ganizzati in cooperativa. Perchéla scelta della cooperativa?«Prendiamo un massaggiatore,

quando arriva a 50 anni non puòtenere il ritmo di sempre, fare mas-saggi otto ore al giorno diventa vera-mente pesante. In un sistema di coo-perativa l’uno passa le cabine al col-lega. C’è scambio e collaborazione,un aiuto reciproco. Realizzai questosistema tanti anni fa, pienamentesoddisfatto».La clientela viene da tutto ilmon-do?«A Merano abbiamo 90 nazionali-

tà. Tanti russi. Tra cui il ministrodelle tasse, che è pure amico mio».Aproposito. Politici italiani fede-li all’Hotel Palace di Merano?«Silvio Berlusconi per esempio».Vero che bastano otto giorni perapprendere il metodo Chenot?«Sì, però finita la settimana di trat-

tamenti, lasciamo libri, tabelle. Biso-gna leggere, documentarsi e applica-re. Questo è il punto. C’è gente cheesce da qui, applica per tre mesi epoi abbandona tornando alle catti-ve abitudini di prima».

Tra i clienti avete leggende dellosport come Serena Williams, Va-lentino, Totti, Zidane. Uno sporti-vo su cosa deve lavorare?«Data la professione, dovrebbe sa-

persi alimentare, fa esercizio fisico.Dipende dalla tipologia di sport edall’età dello sportivo. E comunquefamosi o no, sportivo o no, per me,quando entrano qui, sono tuttiuguali».Un’abitudine alimentare comu-nissimama che andrebbe assolu-tamente cambiata?«Più che abitudine, la chiamerei

atteggiamento: la velocità. Si man-gia troppo in fretta e non si masticabene. Bisogna triturare bene, concalma. Per questo bisogna curareper bene i denti. Devono funziona-re. Poi non si dovrebbe bere duran-te i pasti».Quando allora? E cosa?«Prima o dopo. Io bevo acqua con

il limone. Ogni tanto un bicchiere divino, ma dopo avere consumato lacena».Va al ristorante?«Per i compleanni dei miei amici.

Siamo cinque-sei amici, si va al risto-rante per queste occasioni. Però poiper i giorni successivi faccio moltaattenzione, più di prima».Cosa pensa dei vegani?

«È una religione».E dei vegetariani?«Come dicevo, non mi interessa il

livello sociale del cliente. Ricco o po-vero».Rimane un cultore della medici-na cinese?«Al punto che sto programmando

un altro viaggio in Cina. Cinque an-ni fa, incontrai l’unico medico cine-se sopravvissuto. I grandi medicierano stati ammazzati da Mao. Luisi rifugiò in montagna e sopravvis-se. Ho studiato la medicina cinesedalla a alla zeta, per questo mi infor-marono di questo medico».A proposito di Cina. Cosa succe-de ai suoi abitanti? Erano fuscel-li e ora si va verso la taglia L...«Mangiano come gli europei. Alla

base c’è il facile accesso all’alimen-tazione, si acquista cibo dappertut-to e si assumono i pasti a qualsiasiora. Per non parlare dei distributoriautomatici di caramelle e bevandezuccherate».E addio peso forma. Che fare permantenerlo«Pensando, come obiettivo, non il

raggiungimento del peso dei proprisogni, ma quello della propria salu-te e personalità. Il lifestyle italiano -con annessi stereotipi, come lo sta-re a tavola per ore - è famoso in

tutto il mondo».Ma cosa continua a funzionaredel nostro stile di vita?«La pasta. Io l’adoro. Per il resto le

nuove generazioni stanno cambian-do e con esse anche lo stile di vita».Siamo quel che mangiamo, fac-ciamo ed ereditiamo. Se già tan-to è scritto nel dna: che fare?«Adattiamo il nostro stile di vita

all’eredità che abbiamo ricevuto.Una corretta igiene di vita, accompa-gnata da una sana alimentazione eda un’attività fisica adeguata all’età.Sono tutte cose che contribuisconoa limitare i difetti scritti nella nostragenetica e a prevenire disturbi e ma-lattie come l’eccesso di peso, il can-cro, la depressione».La regola numero uno o che co-munque che vale per tutti?«La regola delle 24 ore: l’essere

umano non può assimilare e digeri-re una quantità di alimenti e di be-vande superiore ai suoi bisogni quo-tidiani. Tutto quanto è in eccessopenalizza l’equilibrio fisiologico».A partire dai 35 anni si ha il pri-mo rallentamento ormonale e di-gestivo. Quindi?«Ogni sette anni il nostro organi-

smo subisce un cambiamento e ciòsi verifica durante l’intero arco dellavita. Dai 7 ai 14 anni si sviluppal’identità sessuale, dai 14 ai 21 lacrescita tocca il culmine eccetera,dai 56 anni in avanti dobbiamo pre-stare attenzione alla nostra memo-ria e tenerla allenata».Come?«Biblioteca. Leggere, leggere, leg-

gere».La irrita quando si parla di Che-not come di un guru del dimagri-mento?«Sì perché noi ci occupiamo di sa-

lute, del pieno utilizzo del propriopotenziale mentale e fisico, dellaprevenzione della malattia, della di-fesa del benessere in tutte le fasi del-la vita, del recupero dello stato dibenessere dopo una malattia o uninfortunio».Che fare per prevenire malattie?«Alla base dello sviluppo di una

malattia esiste sempre uno stato ditossiemia. La principale prevenzio-ne dei processi patologici è quindila detossinazione periodica, seguitada un’accurata attenzione quotidia-na allo stile di vita nella fase di man-tenimento».Che fare per invecchiare al me-glio?«Evitare uno scorretto stile di vita,

quindi la cattiva alimentazione, l’as-senza o carenza di attività fisica etroppo stress. È possibile invecchia-re in uno stato di benessere genera-le se ci si prende cura del propriocorpo in maniera corretta».Ha definito il suo approccio«biontologia». Ma cos’è esatta-mente?«Definisce il concetto di scienza

della salute strettamente collegatoai mutamenti che il passare del tem-po genera sul nostro organismo.Una disciplina che studia l’essenza(ontologia) della vita (bios in greco)e la sua evoluzione. Con la biontolo-gia approfondisco i cambiamentiche si verificano nell’organismocon il trascorrere del tempo, mi ba-so su una visione olistica dell’uo-mo».

Leggo i giornalima non mi lasciointossicare dallebrutte notizie

L’educazione allasalute dovrebbecominciare dallescuole elementari

La dieteticanon è una modada rivista, mauna scienza seria

BERLUSCONIA seguire ladieta detox diHenri Chenotanche l’expremier SilvioBerlusconi,che è statouno degliospiti piùcelebri delcentro HC

SUPER LUSSOHenri Chenotha avviatol’Espace cheporta il suonome aMerano, inAlto Adige,luogo chetuttora adorae consiglia aisuoi ospiti perpasseggiare

GLI SPORTIVILa tennistaSerenaWilliams faparte delgruppo deglisportivi che sisono rivolti aChenot peruna dieta cheesaltasse illoropotenzialefisico. Traquesti ancheTotti

Prima regola:impariamoa masticare bene,con lentezza

Bevo acquae limone primao dopo i pasti, maidurante la cena

H enri Chenot è na-to nel 1943, ha

origini catalane ma èfrancese di adozione.Si è formato presso ilCentro di ricerca diBiologia Marina diBanyuls-Sur Mer, ap-profondendo i suoistudi nella medicinacinese (che ha analiz-zato per oltre 10 an-ni). La moglie Domi-nique, con cui ha duefigli, lo aiuta nell’am-bito estetica. Nel1974, Henri Chenotapre il primo EspaceHenri Chenot presso ilPoliclinico di Cannese nei primi anni Ot-tanta si trasferisce inAlto Adige, dove inau-gura L’Espace HenriChenot di Merano.Nel 1999Henri Che-

not crea la Biontolo-gia, un concetto nuo-vo per studiare l’evo-luzione dell’ invec-chiamento psico-fisi-co e sostiene che l’uo-mo sia programmatoper vivere fino a 150anni. Chenot è sosteni-tore della dieta detoxma non pone il divie-to su nessun cibo inparticolare, spaghetticompresi.

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