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SPEEDY GLI UTILI VADEMECUM CON IL DONO DELLA SINTESI CHI E’ L’AVIS E PERCHE’ DONARE. AV I S R E G I O N A L E V E N E T O AV I S R E G I O N A L E V E N E T O

Chi è l'Avis

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Speddy Avis che racconta chi è l'Avis

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  • SPEEDYG L I U T I L I V A D E M E C U M C O N I L D O N O D E L L A S I N T E S I

    CHI E LAVISE PERCHEDONARE.

    A V I S R E G I O N A L E V E N E T OA V I S R E G I O N A L E V E N E T O

  • LA STORIA

    A Milano, nel Settembre del 1926, il dott. VittorioFormentano fa pubblicare, su un giornale della sera,un appello per costituire un gruppo di volontari per ladonazione del sangue. A questo appello rispondono17 persone che si riuniscono per la prima volta il 15Maggio 1927 e pongono le basi dellassociazionecon lo scopo di:

    Far fronte alla cre-scente necessit disangue;

    Avere dei donatori controllati nello stato di salute enella tipologia del sangue;

    Combattere il dilagare della compravendita dellostesso.

    L11 Novembre 1929 viene costituita ufficialmentelAssociazione Volontari Italiani del Sangue.

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  • COS LAVIS

    LAVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue),annovera il maggior numero di associati in Italia:oltre 970.000. Si articola in numerosi organismi alivello nazionale, regionale, provinciale e comunale,capillarmente distribuiti. Alla sede regionale delVeneto aderisce lABVS (Associazione BelluneseVolontari del Sangue).

    L AVIS opera in ossequio ad un suo Statuto ed in ade-renza ai Piani Sangue Nazionale e Regionale, al finedi:

    diffondere lidea del dono e della solidariet;

    promuovere la raccolta di sangue e dei suoi com-ponenti;

    informare la collettivit sullutilizzo dello stesso;

    suggerire iniziative utili al raggiungimento del-lautosufficienza di sangue e dei suoi derivati in

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  • 3ambito nazionale;

    tutelare la salute dei donatori e dei riceventi contri-buendo alleducazione sanitaria e favorendo lamedicina preventiva.

    LAVIS costituita da coloro che donano volontaria-mente, gratuitamente e anonimamente il proprio san-gue; apartitica, aconfessionale, non ammette discri-minazioni di sesso, razza, lingua, nazionalit, reli-gione e ideologia politica ed esclude qualsiasi fine dilucro.

  • IL SANGUE

    Il sangue lintermediario indispensabile tra le cellu-le del nostro corpo e lambiente che ci circonda

    (ambiente in cui sitrova anche ilnostro nutrimento).

    Esso infatti recaalle cellule lesostanze alimenta-ri e lossigeno edinoltre elimina lesostanze di rifiutoprodottesi nellor-ganismo.

    Circola in un siste-ma di canali o

    vasi, distinti in arterie, vene e capillari ed sospintodal cuore, che funziona come una pompa aspirante epremente.

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  • LA COMPOSIZIONE

    Il sangue un tessuto composto per il 55% circa daun liquido chiamato plasma e per il restante 45%principalmente da tre specie di elementi cellulari:

    i globuli rossii globuli bianchile piastrine

    Esso si distingue in arterioso e venoso; larterioso, dicolore rosso vivo, ricco di ossigeno, il venoso, dicolore rosso cupo, carico di anidride carbonica.

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  • PLASMA

    E prevalentemente formato da acqua che mantiene insospensione proteine, sostanze minerali e sostanzeottenute dalla digestione degli alimenti. Raccoglie lesostanze di rifiuto, mantiene costante il volume delsangue, cede ai tessuti sostanze nutritive, organizzala coagulazione del sangue attraverso i FATTORI dicoagulazione (ad esempio VII, VIII, IX) ed ilFibrinogeno.

    GLOBULI ROSSI

    Nelluomo sono da 4 a 5,8 milioni per millimetrocubo, trasportano lossigeno prelevato negli alveolipolmonari e sono prodotti (come anche i globuli bian-chi e le piastrine) a partire da cellule indifferenziatepresenti nel midollo osseo, dette cellulle staminali.

    Plasma 55%

    Globuli Bianchi e Piastrine 5%

    Globuli Rossi 40%

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  • GLOBULI BIANCHI

    Nelluomo sono da 4.500 a 10.500 per millimetrocubo ed appaiono al microscopio incolori e traspa-renti, hanno il compito di assimilare e distruggere ibatteri o altri corpuscoli estranei dannosi allorgani-smo. Vengono fabbricati nella milza, nelle ghiandolelinfatiche e nel midollo osseo.

    PIASTRINE

    Nelluomo sono da 150 a 400 mila per millimetrocubo, hanno parte attiva nellimportante fenomenodella coagulazione del sangue in caso di ferite odemorragie. Sono dei frammenti di cellule prodotte dalmidollo osseo.

    I GRUPPI SANGUIGNI

    In base a particolari sostanze presenti sulla superficiedei globuli rossi il sangue di differenzia in 4 tipi fon-damentali: A B AB 0 (zero).Ognuno di questi gruppi definito positivo o

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  • negativo dalla presenza o meno del fattore RH.Sul territorio italiano sono cos suddivisi: 40% gruppo 0; 36% gruppo A; 17% gruppo B; 7%gruppo AB; mentre l85% della popolazione vienedefinita RH+ ed il 15% RH-.

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  • IL DONO

    I progressi della medicina, linnalzamento delletmedia della popolazione ed il miglioramento dellecondizioni assistenziali fanno s che in Italia e nelmondo ci sia sempre bisogno di molto sangue. Lunicapossibile fonte di approvvigionamento luomo. InItalia, attualmente, non esiste ancora lautosufficienzain tutto il territorio per quanto riguarda la disponibili-t di sangue e dei suoi derivati. Donare perci pusignificare salvare una vita in pericolo. Oggi neces-sario inoltre che un donatore sia periodico. Ci facen-do egli sotto controllo continuo ed il suo sangue,quindi, pi sicuro per il ricevente. Infatti, per verifi-carne lidoneit, prima diogni donazione c sempreuna visita ed un colloquioprofessionale e riservatotra medico trasfusionista edonatore.E necessario che un dona-tore sia periodico, associa-to e non remunerato.

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  • CHI PU DONARE IL SANGUE

    Una approfondita visita medica stabiliscechi pu donare il sangue.

    Il donatore deve essere una per-sona sana, in buone condizionigenerali, di peso non inferiore

    a 50 kg e di et non inferio-re a 18 anni e fino ai 65.

    Sono escluse dalla dona-zione le persone che sianoo siano state affette daparticolari disturbi chepregiudichino la loro salu-

    te e quella del ricevente. Perle donne in et fertile la legge

    prevede un massimo di duedonazioni di sangue intero allanno.

    Ci sono altri tipi di donazione (ad esempio leaferesi e le donazioni multicomponente) che richie-

    dono particolari criteri di idoneit.10

  • SICUREZZA TRASFUSIONALE

    Il donatore non corre alcun pericolo di infettarsi conla donazione in quanto il materiale di raccolta impie-gato sterile e monouso.Prima di ogni donazione si dovr compilare e sotto-scrivere un questionario.Unaccurata visita medica e controlli di laboratoriostabiliscono lidoneit che deve venire confermatadagli esami effettuati ad ogni donazione.

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  • 15 gg. da vaccino: anti-morbillo, anti-parotite,anti-influenza, anti-tifo, anti-colera, anti-tetano,anti-difterite, in caso di altre vaccinazioni consul-tare il medico

    1 mese da vaccino anti-rosolia 1 mese da immuno globuline 1 anno nei trattamenti con immuno globuline con-

    tro epatite B 6 mesi da agopunture o tatuaggi o che abbiano

    lavorato in ambienti a rischio (es. emodialisi) 3 gg. da trattamento con farmaci contenenti

    aspirina 15 gg. dalluso di antibiotici NON malaria. In caso di profilassi antimalarica 3

    anni per il sangue intero e 6 mesi se asintomaticoper il plasma. Se non si fatta la profilassi anti-malarica necessaria una valutazione del medi-co trasfusionista.

    NON promiscuit sessuale NON tossicodipendenti NON MALATTIA DI CREUTZFELDT-JAKOB

    N.B. I periodi di sospensione od i criteri di esclusionepossono essere modificati nel tempo per nuovedisposizioni di legge o per nuove acquisizioniscientifiche e tecnologiche.

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  • MEMORANDUM DEL DONATORE

    Almeno 90 giorni dallultima donazione di san-gue intero, per le donne in et fertile massimo 2donazioni allanno

    A digiuno da almeno 8 ore 18-65 anni (dopo i 65 a discrezione del medico

    prelevante se donatore abituale) Peso: NON inferiore a 50 Kg Per le donne 8 gg. prima e 8 gg. dopo le mestrua-

    zioni; non in gravidanza; ad un anno da parto oaborto

    Non malattie in fase acuta 6 mesi da intervento chirurgico 1 anno da contatto con epatitici, 5 anni dopo

    aver ricevuto una trasfusione di sangue In caso di prima donazione let non deve supe-

    rare i 60 anni NON malattie fegato NON malattie polmonari

    NON malattie emorragiche NON diabete NON epatite virale, non ittero (anche se in et

    giovanile) 2 anni dalla brucellosi NON crisi epilettiche Estrazione dentaria (a discrezione del medico

    trasf.)12

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    LE TALASSEMIE

    Le talassemie sono forme danemie ereditarie e quin-di non contagiose. Sono caratterizzate da un difettodella sintesi delle catene proteiche (globine) che for-mano lemoglobina, principale costituente dei globulirossi. Questo difetto trasmesso geneticamente e pupresentarsi in due forme: una quasi asintomatica(talassemie minor o microcitemia) ed una pi grave(talassemie maior e morbo di Cooley). E indispensa-

    bile una consulenza geneti-ca ed una diagnosi prena-tale per la prevenzione e lacura precoce nelle formepi gravi. Le talassemiesono dette anche anemiemediterranee perch diffusein tutto il bacino mediterra-neo. In Italia sono diffusesoprattutto nel Delta del Po,nelle due isole maggiori(Sardegna soprattutto) edin generale nel Meridione.Distribuzione dellanemiamediterranea in Italia

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    AFERESI E MULTICOMPONENTI: LA DONAZIONE STA CAMBIANDO

    Le aferesi sono procedure mediante le quali il sangue prelevato dal donatore e frazionato nei suoi com-ponenti. Sono poi trattenuti gli elementi che servono esi reinfondono al donatore tutti gli altri. Ci resopossibile da macchine dette separatori cellulari. Leaferesi sono metodiche sicure: il set, infatti, contiene ilserbatoio, il filtro-centrifuga, i tubi di raccordo e unao pi sacche di raccolta in un sistema chiuso emonouso che pu essere usato solo una volta.Inizialmente si eseguiva solamente la plasma-aferesi,

    ma i moderni separato-ri cellulari permettono,cambiando solamenteil tipo di set, molti altritipi di procedure,anche multicomponen-ti. Attualmente le pidiffuse sono leritro-

    plasma-aferesi, la piastrino-aferesi, la piastrino-pla-sma-aferesi, e la raccolta di cellule staminali.

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    UNA NUOVA FRONTIERA: LE CELLULE STAMINALI

    Sulle cellule staminali si stanno concentrando gli studie le speranze di molti scienziati per un utilizzo nel trat-tamento di molte malattie sino ad ora incurabili. Sonocellule che nelladulto si trovano nel sangue midollaree, in misura molto minore, nel sangue periferico.

    Sono inoltre presenti in granquantit, oltre che nel tessutofetale, nel sangue che puessere raccolto al momentodella nascita dalla placenta edal funicolo ombelicale. Laloro principale caratteristica la capacit di differen-ziarsi, di diventare in altreparole progenitrici di cellule

    e tessuti diversi. Sono cellule quindi che possono esse-re usate per sostituire o riparare un tessuto danneg-giato: possono sostituire, ad esempio, il midollo osseoin un malato di leucemia oppure riparare tessuto ner-voso nelle malattie degenerative del sistema nervoso.

  • DAL CORDONE OMBELICALE: UN FUTURO PIENO DI SPERANZA

    La donazione di sangue da cordone ombelicale rap-presenta la fonte pi importante di cellule staminali.E una metodica sicura sia per la madre che per ilneonato e consiste nel raccogliere, dopo la nascita edopo aver legato e reciso il cordone ombelicale, ilsangue ancora presente nella placenta e nel funicolo.La sacca raccolta viene congelata a -196 c e con-servata anche per anni in appositi centri. Pu essereusata solo dopo gli esami atti ad impedire la trasmis-sione di malattie, effettuati anche alla madre per duevolte a distanza di sei mesi. Luso delle cellule stami-nali da cordoneombelicale sicu-ro ed ha unotti-ma probabilit disuccesso anche incaso di non per-fetta compatibilitcon il ricevente.

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  • AVIS Provinciale di Padova - Via Trieste, 5/a - 35121 Padova - Tel. 049 651518AVIS Provinciale di Rovigo - Via Tre Martiri, 140 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 394208AVIS Provinciale di Treviso - Via Ospedale, 1 - 31100 Treviso - Tel. 0422 405077AVIS Provinciale di Venezia - Via Einaudi, 74 - 30174 Mestre (VE) - Tel. 041 950892AVIS Provinciale di Verona - Via Ponte Aleardi, 1 - 37121 Verona - Tel. 045 590646AVIS Provinciale di Vicenza - P.zza Zanini, 20 - 36034 Malo (VI) - Tel. 0445 606974ABVS Belluno - Via Travazzoi, 45 - 32100 Belluno - Tel. 0437 27700

    ASSOCIAZIONE VOLONTARIITALIANI SANGUE

    REG IONALE VENETOVia dellOspedale, 1 - 31100 Treviso

    Tel. 0422 405088 - Fax 0422 325042e-mail: [email protected]

    DEL SANGUE

    BELLUN

    ESE VOLONTARI

    ASSO

    CIAZ.