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Chimica Analitica dei Processi Industriali Corso di Laurea Magistrale in Chimica Industriale Università degli Studi di Padova Anno accademico 2014-2015 Segnale e Rumore Strumentale Andrea Tapparo Università degli Studi di Padova Dipartimento di Scienze Chimiche Via Marzolo 1, 35131 Padova; [email protected]

Chimica Analitica dei Processi Industriali Laurea … Analitica dei Processi Industriali Corso di Laurea Magistrale in Chimica Industriale Università degli Studi di Padova Anno accademico

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Page 1: Chimica Analitica dei Processi Industriali Laurea … Analitica dei Processi Industriali Corso di Laurea Magistrale in Chimica Industriale Università degli Studi di Padova Anno accademico

Chimica Analitica dei Processi Industriali

Corso di Laurea Magistrale in Chimica Industriale

Università degli Studi di Padova

Anno accademico 2014-2015

Segnale e Rumore Strumentale

Andrea Tapparo

Università degli Studi di Padova

Dipartimento di Scienze Chimiche

Via Marzolo 1, 35131 Padova; [email protected]

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Segnali Strumentali

Un segnale è un modello matematico che descrive la variazione di

una grandezza fisica misurabile.

Può pertanto essere rappresentato da una funzione matematica, ad

una o più variabili indipendenti, o dalla sua rappresentazione

grafica.

Fonte: G. Gelli, Elaborazione dei segnali deterministici, 2002

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Segnali deterministici e non deterministici (aleatori)

I segnali deterministici sono

perfettamente descritti dalla

funzione matematica (tipicamente

in funzione del tempo). Sono

quindi prevedibili.

I segnali non deterministici non

sono perfettamente descrivibili in

termini matematici. Non sono

quindi prevedibili e per la loro

descrizione si ricorre ad approcci

probabilistici (statistici).

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Segnali a tempo continuo e a tempo discreto

La variabile tempo può variare in un

dominio continuo o discreto.

La trasformazione di un segnale a tempo

continuo in uno a tempo discreto si

realizza con il campionamento del

segnale.

Ogni campionamento è caratterizzato da

una frequenza di campionamento, fcamp.

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Componenti del segnale strumentale

Un segnale strumentale tipicamente contiene tre componenti principali

S = SA + S0 + N

SA è il segnale analitico, che contiene l’informazione di interesse, spesso in

chimica analitica è correlato alla concentrazione dell’analita. E’ una componete

deterministica del segnale.

S0 è il segnale di fondo, o background, che rappresenta la componente

strumentale che si misura in assenza di analita. Anche questa componente è

deterministica, e viene tipicamente valutata con la misura del bianco.

N è la componente rumore, che è tipicamente non deterministica.

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t (s)

0 1 2 3 4

Assorb

anza (

muA

)

-0.4

-0.2

0.0

0.2

0.4

N

S0

Esempio: Spettrofotometria di Assorbimento Atomico

t (s)

0 10 20 30 40

Asso

rban

za

(m

uA

)

-2

0

2

4

6

8

10

12

S0+N

S0+S

A+N

S0 viene misurato analizzando segnale del

bianco e determinando il suo valore medio

S0+SA viene valutato in maniera analoga,

ovvero determinando il valore medio.

Per differenza otteniamo SA.

La componente rumore N, è tipicamente

casuale e non può essere trattata come un

segnale deterministico. La sua valutazione (o

l’effetto che ha sulla misura della componente

deterministica) avviene ricorrendo ad una

trattazione statistica.

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t (s)

35 40 45 50 55 60 65

S

-150

-100

-50

0

50

100

150

200

t (s)

0 20 40 60 80 100

S

0

200

400

600

800

1000

1200

Esempio: Cromatografia

t (s)

0 20 40 60 80 100

S

-200

0

200

400

600

800

1000

1200

Il segnale del rivelatore S viene acquisito in

continuo, ovvero con una frequenza di

campionamento relativamente grande. Si tratta

quindi di un segnale a tempo continuo a cui si

sovrappone la componente non deterministica N.

L’informazione analitica è ricavata dall’area o

dall’altezza del picco, valore che è condizionato

dal rumore strumentale.

Se fossimo in grado di separare i due contributi S

e N, avremmo la misura sperimentale (l’area del

picco) esente da imprecisione dovuta al rumore.

Non essendo questo possibile, stimiamo l’area

attraverso misure ripetute in modo da ridurre

l’effetto delle componenti casuali del segnale (N).

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t (s)

0 20 40 60 80 100

Se

gn

ale

(V

)

60

80

100

120

140

t (s)

0 20 40 60 80 100

Se

gn

ale

(V

)

85

90

95

100

105

110

115

Segnale a tempo continuo

(costante) + Rumore

Smedio = 100 V

Nmax = ± 10 V

Valutazione del Rumore Strumentale

S campionato con fcamp= 1 Hz

Smedio= 99.40 V

Dev.Standard = 5.61 V

n = 100

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Valutazione del Rumore Strumentale

t (s)

10 12 14 16 18 20

Se

gn

ale

(V

)

85

90

95

100

105

110

115

S campionato con fcamp= 1 Hz

Smedio= 99.40 V

Dev.Standard = 5.61 V

S/N = 99.4/5.6 = 17.7

Valutazione del Rumore Strumentale

Da un segnale a due componenti, S (deterministica) e N (non

deterministica), è possibile quantificare i due contributi?

Se il rumore N ha un effetto casuale sulla misura del segnale deterministico,

il valore più probabile di S è il suo valore medio:

Quanto precisa è la valutazione di Smedio?

A questa media è associata una varianza:

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Valutazione del Rumore Strumentale

t (s)

10 12 14 16 18 20

Se

gn

ale

(V

)

85

90

95

100

105

110

115

S campionato con fcamp= 1 Hz

Smedio= 99.40 V

Dev.Standard = 5.61 V

S/N = 99.4/5.6 = 17.7

Valutazione del Rumore Strumentale

Può essere quantificato l’effetto medio del rumore sul segnale?

L’effetto medio del rumore N sul segnale S può essere valutato come scarto

quadratico medio (RMS) tra il valore del segnale sperimentale (S+N) e la

sua componente deterministica (S, ovvero il valore medio).

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Valutazione del Rumore Strumentale

t (s)

10 12 14 16 18 20

Se

gn

ale

(V

)

85

90

95

100

105

110

115

S campionato con fcamp= 1 Hz

Smedio= 99.40 V

Dev.Standard = 5.61 V

S/N = 99.4/5.6 = 17.7

Valutazione del Rumore Strumentale

Quanto vale il rapporto segnale/rumore?

Se n è un valore relativamente grande, si ha che nn-1 e il rapporto

segnale/rumore vale:

Quindi nel presente caso: S/N = 99.4/5.6 = 17.7

con una Dev. Standard Relativa: rel = 0.0565 = 5.7 %

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Tipi e caratteristiche del

Rumore Strumentale

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Lo spettro di potenza del rumore (ovvero la sua intensità in funzione della

frequenza del segnale) indica che siamo in presenza di diverse tipologie di

rumore. In particolare si osserva che cause differenti di rumore strumentale

agiscono in differenti intervalli di frequenze.

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Almeno due componenti interessano segnali contenuti in ampi intervalli di

frequenze: il rumore bianco (o termico) che è indipendente dalla frequenza

e il rumore rosa (Flicker noise) che dipende da 1/f.

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Rumore Strumentale + Rumore Ambientale

Aumentare f porta ad una riduzione del rumore rosa.

Limitare Df significa ridurre il rumore bianco e il rumore granulare.

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Tecniche di riduzione del Rumore

filtri analogici, RC

Rid

uzio

ne d

el seg

nale

R

o

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Tecniche di riduzione del Rumore

filtri analogici, RC filtro passa-basso filtro passa-alto

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Tecniche di riduzione del Rumore

filtri analogici, RC

Utilizzando diversi circuiti è possibile costruire vari

filtri analogici.

In particolare possiamo selezionare un intervallo di

frequenze dove operare: Df. Questo contribuisce

significativamente a ridurre il rumore bianco.

E’ importante sottolineare che la banda passante

effettiva che caratterizza un modulo della

strumentazione potrebbe però essere molto più

ampia. Essa è infatti in relazione al tempo di risposta

dinamico della strumentazione. Vale cioè la relazione:

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Pertanto, dispositivi che sono caratterizzati da un tempo di risposta

breve (rapidi) saranno caratterizzati da un elevato valore di Df.

Al contrario, dispositivi che rispondono lentamente (trisp elevato) saranno

caratterizzati da una banda passante effettiva più contenuta

Il tempo di risposta viene definito come tempo di salita (o discesa) del

segnale di output da un valore del 10% a un valore del 90% della sua

variazione, quando in input si ha una variazione istantanea (gradino).

on

/off

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Nell’esempio precedente (emissione LED) si sottolinea che il segnale in

output viene acquisito con un fotomoltiplicatore, dispositivo che ha una

risposta molto più rapida del LED.

Il tempo di risposta di un dispositivo limita infatti anche la frequenza dei

segnali che possono essere efficacemente processati (o misurati).

Ad esempio, per un convertitore analogico-digitale (A/D), trisp determinerà

Dt di campionamento del segnale, ovvero fcamp=1/Dtcamp.

t (s)

fsegnale = 1.0 Hz

fcamp = 1.4 Hz

fcamp = 5.0 Hz

Teorema di Nyquist (1928)

Al fine di non perdere informazioni: fcamp 2 fmax

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Teorema di Nyquist (1928)

Al fine di non perdere informazioni: fcamp 2 fmax

Esempio. In una strumentazione FT-IR la frequenza del segnale prodotto

dall’interferometro di Michelson è f=2v, dove (cm-1) è il numero d’onda della

specifica radiazione IR e v è la velocità dello specchio mobile.

Se lo spettro viene calcolato nell’intervallo 400-4000 cm-1 e v=1 cm/s, le frequenze

dei segnali che compongono l’interferogramma saranno comprese nell’intervallo

800-8000 Hz. Quindi:

fmax = 8000 Hz, fcamp 2 fmax, fcamp 16 kHz

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Tecniche di riduzione del Rumore, filtri digitali

Attraverso l’elaborazione del segnale digitale è possibile migliorare S/N

1. Media boxcar

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1. Media boxcar, esempi

spettrofotometria UV-VIS Misure da satellite dell’altezza del mare

Variations in global mean sea level [Nerem,

1995a, 1995b; Nerem et al., 1999] from the

TOPEX and POSEIDON altimeters after

calibration. The dots show the 10-day sea level

estimates, and the line is the same after

smoothing with a 60-day boxcar filter.

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2. Media per accumulo 3. Boxcar mobile

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Esempio: cromatogramma, Boxcar

t (s)

0 20 40 60 80 100

S

200

400

600

800

1000

1200

1400

t (s)

45 50 55 60 65 70 75

S

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

nboxcar=16

nboxcar=8

nboxcar=4

nboxcar=2

S1=1000, w()=1 s,

Nmax=30

fcamp=10 Hz, Dt=0.1 s

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Esempio: cromatogramma, Boxcar mobile

t (s)

0 20 40 60 80 100

S

200

400

600

800

1000

1200

1400

t (s)

45 50 55 60 65 70 75

S

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

nboxcar=30

nboxcar=20

nboxcar=10

nboxcar=5

S1=1000, w()=1 s,

Nmax=30

fcamp=10 Hz, Dt=0.1 s