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Chronicle news la vetrina del Distretto 2060 numero 3 Rotaract internazionale

Chronicle News | Numero 3

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Terzo numero del Chronicle News, il magazine del Distretto Rotaract 2060 | a.s. 2013 - 2014

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Page 1: Chronicle News | Numero 3

Chroniclenewsla vetrina del Distretto 2060

numero 3

Rotaract internazionale

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La redazioneChroniclenews

Lucky Dalena

Carlotta Pascotto

DirettoreConegliano - Vittorio Veneto

Caporedattore

Segretario

Redattore

Redattore

Fotografo

[email protected]

San Vito al Tagliamento

Feltre

Maniago - Spilimbergo

Trieste

Trieste

Anna Curto

Nicole Chivilò

Bianca Maria Sibillo

Annalisa Zorzut

[email protected]

Redattore

Anna Fabris

Lignano Sabbiadoro - Tagliamento

4 Editoriale RD

6 ZagREM 2014 2060 oltreconfine

8 Casanova’s Night in maschera per ShelterBox

10 Gemellaggi Internazionali il 2060 incontra il 2440

11 Noi parliamo Rotaract in tutte le lingue del mondo

12 Piccoli sorrisi un grande aiuto per l’Afghanista

14 Rovereto dove arte e pace si incontrano

16 Eventi Passati II Distrettuale, SISAR, Cena degli Auguri

18 Un anno a spasso con ALICe per crescere e aiutare gli altri

19 Uniti per la Sardegna

20 Rotaractiani nel mondo gli altri club visti da qui e da fuori

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InternazionalitàIn attesa della quarta distrettuale ded-icata all’azione internazionale, che avrà luogo in quella meravigliosa città croce-via di culture che è Trieste, perché non dedicare un numero a tutto ciò che fac-ciamo di bello noi rotaractiani nel mon-do, andandoci direttamente o inviando il nostro aiuto e la nostra solidarietà?

Un proverbio arabo dice che chi vive vede molto, chi viaggia vede di più. Io credo che chi viaggia con il Rotaract ab-bia la possibilità di vedere, se possibile, ancora più di quanto intendevano gli arabi che per primi diffondevano questo modo di dire.

La cosa più dura, quando si viaggia, è la mancanza di casa: siamo inevitabil-mente legati agli affetti, alla famiglia, e trovare il coraggio di separarsene per un po’ di tempo, o per sempre, non è mai facile. Per questo, quando varchiamo i confini, ricerchiamo qualcosa di famili-are. Spesso, questa familiarità, la possi-amo trovare in altri rotaractiani. Persone che condividano qualcosa con noi ma che, allo stesso tempo, sono sufficiente-mente diversi da porteci arricchire.

Auguro a tutti voi il piacere di incontrare altri rotaractiani nel mondo ma, soprat-tutto, una buona lettura di questo nu-mero.

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C’è stato un tempo in cui affacciarsi sulla costa, guardando il mare aperto, significava abbracciare l’infinito. Come l’Alexandros di Pascoli, di fronte all’orizzonte che sfuma-va nello spazio cosmico, con null’altro che qualche chiglia di legno e qualche vela per tentare di superare un oceano invalicabile, ci si ritrovava a sognare nuove terre, rotte uroboriche o improbabili cascate nel vuoto interstellare. Figli di quella capacità tutta umana di superare ogni limite, alcuni sal-pavano, senza certezze, con la speranza di trasformare quei sogni in realtà. Così, un po’ per volta la mappa del mondo si ampliò, riv-elando un pianeta sferico, con isole e conti-nenti, e deserti e montagne ed altri mari da navigare. Oggi, quasi banalmente, possiamo abbrac-ciare l’antica infinità della Terra in un palmo di mano, navigando su google maps. Possi-amo, con la stessa mano, e con poche centi-naia di euro, acquistare biglietti aerei per le rotte più disparate, raggiungendo distanze che farebbero impallidire, se le vedessero, i nostri antenati. Ma, se i confini e le distanze fisiche sono sta-ti abbattuti, lo stesso non si può dire per le distanze culturali, che, talvolta, rischiano di rivelarsi pericolosamente insuperabili. In un mondo così piccolo, anzi, i conflitti scaturi-ti dalle diversità rischiano di fiorire ancora più rigogliosi, alimentati dalla vicinanza. In questo contesto l’internazionalità del nostro Rotaract rappresenta, pur nella sua limita-tezza, un faro di speranza.

Rotaract Giuliano BordigatoRappresentante Distrettuale

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Con i 151.432 soci sparsi in 162 paesi, rap-presentiamo una rete fitta di persone che, pur parlando lingue diverse, e vivendo in modi anche contrastanti, condividono gli stessi principi e gli stessi valori, credendo nello sviluppo di una società sempre più etica ed umanamente ricca. Il Rotaract ci permette di avere un piccolo angolo di casa anche nei luoghi più lontani, ci permette di allacciare rapporti duraturi anche a oceani di distanza, ma soprattutto ci permette di con-frontarci, partendo da una base comune, e di superare, nell’arricchimento reciproco, le nostre differenze.Non esiste un modo migliore di questo per costruire la pace: una pace duratura, fatta di comprensione e di condivisione. L’occasi-one di servire al di sopra non solo dei propri interessi, ma anche dei propri confini, fisici e mentali, è forse la più grande motivazione che si può avere per entrare a far parte della famiglia rotariana. Forse, anche noi rotaractiani non siamo poi così dissimili da quei primi navigatori vision-ari, e, con la forza delle nostre idee, dei nos-tri sogni, ci imbarchiamo in viaggi perigliosi, spinti dalla consapevolezza di voler creare, sulla scia delle nostre rotte, un mondo mi-gliore.

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ZagREM 20142060 oltreconfine

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ROTARACT INTERNAZIONALE

16 Gennaio 2014, ore 07.00 Nova Gorica - Ljubljana, Ljubljana - Zagreb 16 Gennaio 2014 ore 17.00.

Anche il distretto 2060, al Rem Zagreb era presente.

450 rotaractiani da tutta europa e anche da altri paesi, tutti riuniti nella Capitale croata. Sole, clima primaverile e aria di festa ci hanno accolti tra meeting e incontri:formazione prima di tutto, dibattiti su regolamenti e bylaws, istruzione sulle prin-cipali normative del rotary international, seminari di public speaking e di team recruitment, suggerimenti e notizie dai diversi modi di vivere il Rotaract di ciascuno dei presenti.

E ai Rem l’esperienza è questa, è bello iscriversi e strepitoso parteciparvi. A par-tire dal numero di persone attive, concrete, curiose e cariche di ispirazione che si incontrano, alle riunioni.

Ron Burton dice “engage rotary change lives” (impegnati nel Rotaract, cambia vite): iniziando proprio dalle nostre. Ed è proprio attraverso le esperienze dirette di Rotaract, come ad esempio gli incontri internazionali, che ciascuno di noi si mette in gioco, si confronta con diverse culture e diverse necessità e torna sempre decis-amente arricchito, propositivo ed ispirato.

Quattro giorni, novanta sei ore, un unico respiro e tante nuove fellowships.

di Veronica Bradaschiadelegato ERIC Distretto 2060

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di Veronica BradaschiaVenezia

Venezia, Sabato 22 Febbraio 2014In occasione del primo Sabato di Carnevale i soci del club di Venezia hanno deci-so di approfittare la vetrina internazionale della città, che in questi giorni pullula più del solito di turisti e curiosi, per promuovere e sostenere il progetto Shelter-Box, allestendo, nel cuore della città uno Shelter City Camp.

A sostenere l’iniziativa, direttamente dall’Olanda sono arrivate la presidente dell’ mdio ERIC (Rotaract Europe) Laura Verdegaal, dalla Germania la vice presidente Doris Grimm, e altri ospiti internazionali provenienti da Svezia, Francia, Romania!Una giornata di collaborazione, secondo i tradizionali dictat del Rotary Interna-tional: a partire dal montaggio della tenda con l’aiuto di tutti, alle spiegazioni ai passanti internazionali, ciascuno nella sua madrelingua!

L’evento è stato supportato dal patrocinio del Comune di Venezia, della Provin-cia, di Italo treno, di Locman e Gioielli Leonardo, di Hotel Boscolo**** Bellini e del Teatro la Fenice, che gli ospiti interessati hanno potuto visitare con la gui-da dell’architetto Elisabetta Fabbri, coinvolta dal 1996 nella direzione lavori del restauro. La giornata si è conclusa, dopo la conferenza stampa, con una serata di Gala nelle suggestive ed esclusive sale delle prigioni di Palazzo Ducale, nel cuore di piazza San Marco, concesse - sempre a sostegno del progetto - dal Circolo Artis-tico di Venezia.Un enorme grazie a tutti i presenti, attori del successo del progetto,e un particolare ringraziamento alla musica di Pier Francesco Pizzolato, del Rota-ract Club Udine Nord Gemona,l’intera giornata è stata un successone!

ROTARACT INTERNAZIONALE

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Casanova’s Nightin maschera per ShelterBox

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Gemellaggi internazionaliIl 2060 incontra il 2440

Intervista a Mirko Ziviani, Presidente Rotaract Club Peschiera del Garda Veronese

Come è nata l’idea di un gemellaggio?Lo scorso ottobre sono stato a Riga, per il REM (Rotaract European Meeting, incontro che unisce tutti i rotaractiani d’Europa, e non solo. ndr). Lì, oltre a conoscere e incontrare numer-ose persone provenienti da diversi paesi, ho preso contatti con Presidenti e International Service Directory di vari club e distretti. E lì hai incontrato anche il vostro attuale club gemello? Sì, ho preso contatti con alcuni soci del club di Güzelyalı di Izmir, Distretto 2440 in Turchia. In particolare, ho sviluppato il gemellaggio con il Presidente Kemal Atay, la Segretaria di Club Gülşah Erel (nonché futura presidente per l’anno 2014/2015) e l’International Service Director Merve KarakayaAvete già ufficializzato il gemellaggio con un service?Il gemellaggio è stato firmato il 4 dicembre scorso. Il Service di gemellaggio sarà ufficializza-to a breve poiché stiamo ancora definendo tra club molti dettagli del Service e dunque non posso dire nulla di ufficiale finché non concordato al 100% da entrambi i club. Attenderemo allora! E invece la firma del gemellaggio quando è avvenuta? La sera del 4 dicembre è stata organizzata una cena Rotaract per il club gemello presso il Ristorante Maffei di Verona, dove abbiamo firmato il documento.Quindi loro sono già venuti in Italia?Sì, il club gemello è stato ospitato dal 3 al 6 dicembre 2013 a Peschiera del Garda da i soci del peschiera. Nei giorni di visita il nostro club ha organizzato visite ai monumenti e attrattori turistici veronesi.Noi, poi, siamo andati dal 20 al 23 febbraio, dove abbiamo potuto visitare la città di Izmir, Efesus,... conoscere meglio la cultura e le tradizioni turche. Un’ssperienza unica! Ma soprat-tutto, abbiamo potuto legare in maniera più forte’ amicizia con i soci del Club Güzelyalı Rotaract Kulübü, uniti nello spirito rotaractiano!

ROTARACT INTERNAZIONALE

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Noi parliamo Rotaractin tutte le lingue del mondo

Qualsiasi lingua parli ciascuno di noi, restiamo sempre rotaractiani. È il Rotaract la nostra seconda lingua madre: quella che ci unisce, quella che detta - o risponde - ai nostri valori, quella che ci permette di essere amici di un altro rotaractiano anche se non capisce altro che i nostri sorrisi o i nostri sguardi.

Questo è ciò che, in un semplice video, ha voluto comunicare il Rotaract di Sfax Doyen, in Tunisia.In occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, hanno chiesto un piccolo contributo ad alcuni club del mondo contattati via internet, per fare in modo che l’essere rotaractiani diventasse una sola, unica voce.

ROTARACT INTERNAZIONALE

È così che noi del club di Conegliano - Vittorio Veneto abbiamo accettato di parte-cipare: in un angolo della nostra città, abbiamo comunicato il nostro messaggio. “In tutte le lingue del mondo, noi parliamo Rotaract”. E lo stesso hanno detto dei giovani turchi, serbi, brasiliani, messicani, sudafricani, indonesiani, dal distretto 9010 al 2060 a molti, moltissimi altri nel mondo.

Il risultato, se volete, potete vederlo sulla nostra pagina Facebook. L’importante, però, è che ricordiate sempre che...in tutte le lingue del mondo, noi parliamo Rotaract.

Noi parliamo RotaractWe speak RotaractNous parlons RotaractNosotros hablamos RotaractFalamos do Rotaractتكارتور ملكتن نحن

di Lucky DalenaConegliano - Vittorio Veneto

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Piccoli sorrisiun grande aiuto in Afghanistan

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ROTARACT INTERNAZIONALE

di Eleonora BevigliaMonfalcone - Grado

Si è svolto sabato 22 febbraio presso il Ricreatorio San Giuseppe di Monfalcone l’evento “Piccoli Sorrisi all’Orizzonte”, pomeriggio pre-carnevalesco per bambi-ni organizzato dai ragazzi del Rotaract Club Monfalcone Grado.

Nato dalla volontà di ricordare Manuele Braj, Appuntato Scelto dei Carabin-ieri del XIII Rgt. FVG di Gorizia caduto in Afghanistan nel 2012 a soli 30 anni, il pomeriggio ha riscosso grande successo e una folta partecipazione di pub-blico, giunto a Monfalcone da tutta la regione. Svariate le attività che si sono susseguite nell’arco della manifestazione, dalla danza indiana di Shirly Cossetti-ni alla baby dance a cura della Associazione Sportiva Celiasport, passando per i burattini dell’Associazione Signora delle Fiabe e l’amato Truccobimbi della bravissima Giulia Ballarin. Preziosa anche la collaborazione con i ragazzi del Liceo S. Slataper di Gorizia, che si sono prodigati con ogni mezzo per fornire il loro sentito contributo alla manifestazione.

Grazie al supporto e alla collaborazione con le nostre Forze Armate presenti ora in Afghanistan e con il XIII Rgt Carabinieri FVG il ricavato del pomeriggio è stato destinato all’acquisto degli arredi scolastici per due classi della scuola femminile Pole Rangina di Herat.

Grandissima l’emozione per i ragazzi del Rotaract Monfalcone Grado che han-no ricevuto da quelle terre lontane non solo le foto del momento della conseg-na degli arredi, ma anche un inaspettato e toccante attestato di ringraziamento e di buon augurio a cura del Ministero dell’Istruzione afghano. Grande prova quella di Piccoli Sorrisi all’Orizzonte per i ragazzi del Club, tutti tra i 18 e i 29 anni, che hanno dimostrato di aver compreso e sposato appieno il significato e lo spirito di appartenenza al mondo Rotaractiano: credere nel servizio al prossi-mo e alla comunità come crescita personale.

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PERLE DEL DISTRETTO 2060

Rovereto è, da più di vent’anni, Città della Pace.La pace che ricercano i turisti in fuga dalle città durante il torrido caldo estivo o per le vacanze invernali. La pace che trova chi arriva in questa verdissima valle. Ma non solo: anche la pace tra i popoli. Quale posto migliore per ospitare l’uscita di un numero interamente dedicato all’unione tra diversi popoli, se non una città che ne è simbolo? A Rovereto, infatti, si trova la famosa Maria Dolens, quarta campana per di-mensione al mondo che, dedicata ai caduti in guerra, è stata definita dallo stato italiano simbolo di pace, non violenza ed educazione ai diritti umani. Attorno alla campana, ancora oggi, si possono vedere raccolte quasi 100 bandiere di paesi diversi. Tutte - anche quelle di nazioni ostili come Israele e Palestina - una accanto all’altra, uguali l’una all’altra, come uguali sono i popoli che in esse sono rappresentati.

Forse questo fervore internazionale e al probabile conseguente incrocio di culture quello che ha portato allo sviluppo di un fervore culturale altrettan-to importante. Oltre alla campana da record, infatti, Rovereto vanta un al-tro grande risultato, che è forse quello che tutti noi colleghiamo alla città: il MART.

Accanto a dei più “classici” Museo Civico e Museo Storico della Guerra, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea è, dal 2002, il più grande non solo del Trentino ma anche dell’Italia intera.

In un involucro classico (due palazzi settecenteschi) sapientemente rimoder-nato da una cupola in acciaio e plexiglass dell’architetto Botta, sono racchi-use 15mila tra le più importanti opere delle avanguardie novecentesche.

Tra sculture, dipinti, disegni e incisioni è da segnalare sicuramente un’impor-tante presenza, quella di Fortunato Depero.

Nato e vissuto in Trentino, il “fortunato” (bisogna dirlo?) giunge ad essere in breve tempo uno dei più conosciuti artisti del movimento futurista italiano, e la ritroviamo la sua fantasia ancora oggi nella vita di ogni giorno - tutti noi si-curamente ricordiamo le bottigliette del Campari Soda, disegnate dallo stes-so Depero. Dopo un restauro, nel 2009, ha finalmente riaperto a Rovereto la Casa d’Arte Futurista di Depero, sede museale del MART che conserva opere dell’artista di cui porta il nome ma anche di altri che a lui si sono ispirati.

Una città, quella in cui ci troviamo, ricca di storia e scultura: cercate di non perdervi nulla!

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Roveretodove arte e pace si incontrano

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EVENTI PASSATI

SandrigoII Distrettuale

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EVENTI PASSATI

Peschiera del Garda VeroneseSISAR e Cena degli Auguri

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EVENTI PASSATI

Un anno a spasso con A.L.I.Ce.per crescere e aiutare gli altri

Il Rotaract Club di Vicenza, guidato dal Presidente Andrea Graziani e con la parteci-pazione non solo di un gran numero di soci, ma anche di un folto gruppo di aspiran-ti coinvolti e interessati, ha scelto come service dell’anno sociale la ONLUS A.L.I.Ce Veneto, associazione figlia della nazionale A.L.I.Ce, che si occupa di favorire la ricer-ca contro l’Ictus celebrale, il quale rappresenta una delle prime cause di disabilità, tema particolarmente caro al club.Il sostegno ad A.L.I.Ce è iniziato con la vendita, durante le festività natalizie, di pa-nettoncini pregiati, sia nelle vie del centro città sia presso l’Ospedale San Bortolo di Vicenza. Il service attivo ha riscosso grande successo e ha ricevuto grande apprez-zamento anche dalla collettività locale.I proventi della vendita dei biglietti, circa 1.100 euro, non sono stati immediata-mente accantonati per il service, ma reinvestiti in un nuovo progetto: la realizzazi-one di uno spettacolo teatrale il prossimo 22 marzo. Il club ha infatti invitato la compagnia teatrale dell’Università Bocconi di Milano, la quale realizzerà, presso il Teatro dei Carmini a Vicenza, l’opera “Dead man’s cell phone”.L’impegno del club, quindi, è stato di investire al massimo sia fondi che energie su un unico progetto, da perseguire per tutta la durata dell’anno sociale. Altro obiettivo perseguito è stato il desiderio di dimostrare autonomia e indipendenza autofinanziando il progetto e favorendo, così, il maggior coinvolgimento di soci e aspiranti.Nella speranza di poter ottenere grandi risultati nel prossimi mesi, vi aspettiamo ai nostri eventi e vi invitiamo a partecipare alla serata teatrale, un’occasione di diverti-mento e riflessione tutta rotaractiana.Per info visitate la nostra pagina facebook: Rotaract Club Vicenza

di Margherita LederVicenza

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EVENTI PASSATI

Padova. Si è svolta martedì 10 Dicembre, la cena “Uniti per la Sardegna” organiz-zata dai 12 Rotaract Club Adria, Arzignano, Padova, Padova Euganea, Rovigo, San Donà di Piave Portogruaro – Jesolo, Sandrigo, Udine Nord – Gemona, Venezia, Verona Scaligero, Vicenza e Villafranca di Verona. Durante la serata, oltre ad una raccolta fondi per contribuire al progetto nazionale Rotary di costruzione di una scuola in Sardegna,vi è stata una sensibilizzazione sul tema delle alluvioni gra-zie all’intervento del Prof. Luigi D’Alpaos, eccellenza nel campo dell’ingegneria idraulica.La spiegazione ha illustrato come la continua urbanizzazione, spesso senza suffici-ente criterio, nelle zone limitrofe dei corsi d’acqua e opere idriche non adeguate portino ad una inevitabile alluvione in situazioni atmosferiche come quella in Sardegna di poco tempo fa. Spesso si sentono giustificazioni richiamare il caso e la sfortuna ma il relatore ha messo in evidenza come le cause, purtroppo, siano imputabili all’uomo e ai suoi errori di valutazione nella maggior parte dei casi. In conclusione alla propria relazione, il Prof. D’Alpaos ha voluto incentivare i giovani a prendere coscienza della situazione attuale per poter pianificare un futuro diver-so. Le possibilità di miglioramento ci sono, occorre solo metterle in atto. Significa-tivo il sostegno che i giovani Rotaractiani hanno ricevuto dai propri Rotary Padrini, dei quali erano presenti alla conviviale: Rotary Padova Nord, Rotary Padova Euga-nea e Rotary Valle dell’Agno. L’iniziativa, inoltre, è stata lodata dal Governatore del Distretto 2080 Pier Giorgio Poddighe ed apprezzata dal Governatore Roberto Xausa nonché dal nostro RD Giuliano Bordigato.

La serata è trascorsa in armonia e ha dimostrato come la collaborazione sia un metodo semplice ed efficace per ottenere grandi risultati.

di Emanuela GruppoPadova

Unitiper la Sardegna

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ROTARACTIANI NEL MONDO

Rotaractiani nel mondovisti da loro di Susanne Lanz

Rotaract Club Luzern (D1980)

Weekend Trip to Dresden (Germany)

For the 10th anniversary of the Rotaract Club of Lucerne, we had been invited by the Rotaract Club of Dresden to visit them. We didn’t need to be told twice to do that! As one of our former members now lives in Dresden, it was very easy to get and keep in touch. During one long, funny and interesting weekend, we enjoyed the monuments of Dresden, the factory of Volkswagen, nice bars, the famous Christmas fair and got to know a lot of new Rotaract friends. Coincidentally, RAC Dresden was participating in a social project on a big playground. Soon, German and Swiss cooperation reached a highlight in finishing the children’s wall paint-ings as well as painting the children’s faces. We can only recommend going on a Rotaract trip! Is there any better option to get to know a place than by friends who live there?

Weekend a Dresda (Germania)

Per il decimo anniversario del Rotaract di Lucerna siamo stati invitati dal club di Dresda per una visita. Non c’è stato bisogno di chiedercelo due volte! Dato che un nostro ex socio ora vive proprio a Dresda, è stato molto semplice mettersi in contatto. In un lungo, divertente e interessante weekend abbiamo ammirato i monumenti di Dresden, l’azienda Volkswagen, siamo stati in bar molto carini, ci siamo immersi nella famosa fiera di Natale e abbiamo incontrato numerosi nuovi amici rotaractiani. Nello stesso periodo, il club di Dresda stava partecipando ad un service in un parco giochi. In un attimo, è sbocciato un senso di cooperazi-one svizzero-tedesco nel dipingere non solo i muri, ma anche i volti dei bimbi presenti. Non possiamo fare altro che raccomandare a tutti di fare un viaggio Rotaract! Qual è il miglior modo di conoscere un luogo se non facendosi accom-pagnare da amici del luogo?

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ROTARACTIANI NEL MONDO

Rotaractiani nel mondovisti da noi

Il mio nome è Luigi Giacomuzzi, vengo dal Venezuela.

Attualmente sono in Thailanda per il Rotary Youth Exchange. Sono già cinque mesi che sono qui, e posso dire che la Thailandia è fantastica!

Non avrei mai pensato di finire qui con lo scambio, ma ora che ci sono sono feli-cissimo: l’ospitalità rotariana è ottima, il mio club ospite è incredibile e tutti i rotar-iani di questo club si stanno facendo in quattro per farmi apprezzare al massimo quest’anno di scambio, facendomi conoscere bene la cultura thai (che è molto diversa dalle più familiari per me, quella italiana e quella venezuelana). In realtà, ho realizzato, ci si abitua presto.

Se dovessi dare un consiglio ai giovani che vanno a fare lo scambio rotariano, non importa il paese dove si va, lo si apprezzerà comunque. Certo, ci saranno dei problemi da affrontare, si sentirà la mancanza di casa, ma si riuscirà a concludere con successo.

Io, il mio successo, lo sto ottenendo grazie al Rotary International e al mio club sponsor San Felipe Oeste (Distretto 4380 del Venezuela).

di Luigi GiacomuzziGorizia

Luigi è un aspirante del Club di GoriziaDi origine italo-venezuelana, è stato sponsorizzato dal Rotary Club venezuelano di San Felipe Oreste per un Rotary Youth Exchange in Thailandia.

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PROSSIMI EVENTI

Rotaract Day

14 marzo | 16 marzoTorino

www.rotaractday2014.it

IV Assemblea Distrettuale12 aprile | 13 aprile

Trieste