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30 SETTEMBRE - 1 OTTOBRE 2017
Ciclocamminata
Paesaggi, storia e sapori delle terre dei Giovi
COMMISSARIO TERZO VALICOAccompagnare la realizzazione per garantire l’interesse pubblico
Iniziativa di promozione territoriale nell’ambito del Progetto condiviso
di sviluppo dell’Alessandrino.
Due giorni tra pedalate e camminate per riscoprire
le potenzialità attrattive del territorio.
Città di Alessandria
Provincia di Alessandria
Comune di Fraconalto
Comune di Gavi
Città di Novi Ligure
Comune di Pozzolo Formigaro
Comune di Serravalle Scrivia
Comune di Tortona
Comune di Vignole Borbera
Comune di Voltaggio
Comune di Arquata Scrivia
Comune di Carrosio
IN COLLABORAZIONE CON
Due giorni di pedalate e camminate per riscoprire le eccellenze e le potenzialità attrattive del territorio degli 11 comuni dell’Alessandrino interessati dalla nuova linea ferroviaria del Terzo Valico, oggi in costruzione.
Il basso Piemonte alessandrino, compreso tra la pianura padana occidentale e l’appennino ligure-piemontese, è considerato storicamente una terra di frontiera per le vicende che, fin dall’epoca pre-romana, ne hanno segnato le sorti.
Come spesso accade ai territori di frontiera, questa porzione di territorio rappresenta, oggi, uno “scrigno” di straordinarie emergenze paesaggistiche, naturalistiche, storiche, culturali ed eno-gastronomiche, illustrate in questo pieghevole. La Ciclocamminata offre una prima opportunità di scoprirne alcune e rappresenta anche un’occasione per gli attori del territorio di cooperare in direzione di una comune valorizzazione turistica delle realtà locali.
Il primo giorno, sabato 30 settembre, l’itinerario è di tipo cicloturistico, adatto a tutti, con un tratto aggiuntivo più impegnativo rivolto al pubblico sportivo dei ciclisti. Il secondo giorno, domenica 1 ottobre, l’itinerario è di tipo escursionistico, con trasferimenti in bus e alcuni percorsi a piedi. In entrambe le giornate nelle tappe lungo il percorso i partecipanti vengono introdotti ai luoghi da guide e sono allestiti punti ristoro e degustazioni.
COME PARTECIPAREGrazie alla collaborazione con le istituzioni, le associazioni e le imprese del territorio, la partecipazione, a una o a entrambe le giornate, è gratuita previa iscrizione dalla home page del sito commissarioterzovalico.mit.gov.it. Sul sito è anche possibile scaricare il programma di dettaglio.
Info: [email protected], tel. 011. 4322663 dalle 9.00 alle 12.30 dal lunedì al venerdì.
COME ARRIVAREAdiacente al popolare Monferrato, la fascia di territorio che da Alessandria arriva fino al confine ligure è facilmente raggiungibile via ferrovia da Genova, Torino e Milano, con stazioni ad Alessandria, Tortona, Novi Ligure, Serravalle Scrivia e Arquata Scrivia.
Il primo giorno della Ciclocamminata il punto di partenza e arrivo è a Novi Ligure, il secondo ad Arquata Scrivia.
DOVE ALLOGGIAREPer chi intende dormire in zona, sul sito dell’Agenzia turistica locale della provincia di Alessandria è possibile consultare l’elenco delle strutture ricettive per tipologia e per località. www.alexala.it
IL PROGETTO CONDIVISO DI SVILUPPODELL’ALESSANDRINOIl 12 settembre 2016 il ministero dei Trasporti e delle infrastrutture, la Regione Piemonte, Rete Ferroviaria Italiana, la Provincia di Alessandria e 11 comuni dell’alessandrino hanno sottoscritto il Protocollo d’intesa per la realizzazione di un Progetto condiviso di sviluppo, con il coordinamento del Commissario di governo per il Terzo Valico. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico, sociale, ambientale e turistico dei territori coinvolti dal passaggio dell’opera, per un valore globale di 60 milioni di euro a sostegno delle iniziative nei comuni aderenti.
Nell’ambito del Progetto condiviso è emersa la centralità di ciclismo, escursionismo ed enogastronomia come potenziali attrazioni turistiche.
PAESAGGILa grande ricchezza naturalistica di questo
territorio è costituita sia dall’appennino
piemontese, oggi riunito in un’unica
grande riserva naturale che vanta rarità
botaniche e faunistiche offrendo migliaia
di percorsi escursionistici, sia dalle colline
del Gavi e dai colli tortonesi costellati
di vigneti e ville diventate - nel tempo
- cantine di produzione di vini pregiati,
sia, infine, dall’affascinante paesaggio di
pianura, che racconta di come il torrente
Scrivia cambiò il suo corso negli ultimi
80mila anni.
STORIALe terre dei Giovi vantano testimonianze
che dal periodo romano, con gli
insediamenti lungo la via consolare
Postumia, conducono agli importanti
insediamenti monastici del Medioevo
e, successivamente, alle contese tra
il Ducato di Milano e la Repubblica di
Genova le cui presenze hanno lasciato il
segno nei centri urbani. Da non perdere
le tracce del periodo napoleonico
lasciate durante le due campagne
d’Italia e consacrate dalla vittoria di
Marengo, fino a quelle più recenti della
Resistenza con le sue tragiche vicende.
CULTURAE COSTUMENelle chiese, nei palazzi e nei musei
delle Terre dei Giovi è custodito un
ricchissimo patrimonio di opere di arte,
dai preziosi affreschi degli esponenti
della famiglia Boxilio alla collezione
di arte sacra della “scuola ligure” del
‘600 custodita presso la Pinacoteca
dei Cappuccini di Voltaggio, fino
alla raccolta di importanti opere del
Divisionismo della Pinacoteca della
Fondazione Crt di Tortona. Ma visitando
questa parte dell’alessandrino si può
anche scoprire tutto quanto c’è da
sapere sul ciclismo o sull’apicoltura,
e trovare vantaggiose occasioni di
shopping…
SAPORII turisti curiosi e buongustai potranno
infine scoprire molte prelibatezze
enogastronomiche, frutto della ricca
produzione agricola delle terre dei
Giovi.
Di cantina in cantina, si apprezzerano
i prestigiosi vini di Gavi e dei Colli
tortonesi (Barbera e Timorasso) e si
potrà vagare per la Fraschetta alla
ricerca del Neretto di Marengo, il vino
prediletto da Napoleone Bonaparte.
Sarà possibile fare colazione con la
rinomata focaccia di Novi o dedicare
uno spuntino all’assaggio della farinata
prodotta con i ceci della Merella.
Nei ristoranti e nelle trattorie si
potranno gustare antipasti con i salumi
della Val Curone, i salami Nobile del
Giarolo e Gentile del Giarolo delle valli
tortonesi (*), la testa in cassetta di Gavi
(*) e il salamino di vacca di Litta Parodi
e sarà possibile assaggiare il Montebore
(*), formaggio consacrato da Leonardo
da Vinci che lo inserì nel banchetto
di nozze di Isabella d’Aragona e Gian
Galeazzo Maria Sforza svoltosi a Tortona
nel 1489, il tutto accompagnato magari
dal pane grosso di Tortona.
Si potranno poi scoprire le sfumate
differenze tra i ravioli e gli agnolotti e si
apprezzeranno i corzetti di Novi, dischi
di pasta che riportano lo stemma di
famiglia e sono tradizionalmente conditi
con sugo di salsiccia e funghi porcini,
o, ancora, i rabaton della Fraschetta,
deliziosi gnocchetti.
E si potrà chiudere in bellezza con la
fragola profumata di Tortona (*), la
“bella” di Garbagna (*), ciliegia ottima
sia fresca sia sotto spirito, gli amaretti
di Gavi e Voltaggio, i baci di dama la
cui primogenitura è contesa tra Novi
e Tortona, i canestrelli al vino bianco e
infinite altre squisitezze.
(*) presidio Slow Food
Il Museo Apicoltura al Maglietto
L’Abbazia cistercense di Rivalta Scrivia
La Bollina e le cantine del Gavi
Il Museo dei Campionissimi a Novi Ligure
Il Castello di Pozzolo Formigaro
Il Museo Apicoltura al Maglietto Vicino allo Scrivia in località Merella, nel comune di Novi Ligure, si
trova Il Maglietto, un mulino che sfruttava la forza dell’acqua per
azionare un pesante maglio (martello) con il quale il fabbro lavorava
il ferro. L’edificio si trova in una zona d’importanza comunitaria e a
protezione speciale per il notevole interesse naturalistico e ospita
una collezione unica nel suo genere, dedicata all’apicoltura: arnie,
bugni villici, nutritori, smielatori, torchi e tanto altro. È presente
anche una ricca biblioteca dove appassionati e studenti possono
consultare libri, riviste di settore e documentazione storica.
maglietto-noviligure.it
L’Abbazia cistercense di Rivalta ScriviaL’Abbazia di Santa Maria di Rivalta, costruita a partire dal 1180, è
quanto resta del complesso cistercense che nei secoli XII e XIII
esercitò una grandissima influenza su tutta la regione, ponendosi
come perno politico e commerciale e punto di riferimento per la
popolazione locale. L’Abbazia presenta una caratteristica architettura
cistercense tra il romanico lombardo e il gotico francese. L’interno,
a tre navate, conserva un ciclo di affreschi datato tra la fine del
Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Del monastero sopravvive
solo la sala capitolare, in stile gotico-cistercense.
www.comune.tortona.al.it
Il Castello di Pozzolo FormigaroIl Castello, oggi sede del Municipio, fu costruito intorno all’XI secolo
come rocca difensiva di pianura e per sette secoli questo borgo
fortificato ha rappresentato un baluardo contro l’espansionismo di
Genova. Il fronte d’ingresso, di epoca sforzesca, conserva la porta
carraia e le scanalature per il ponte levatoio. All’interno del Castello
vi sono affreschi del XV secolo realizzati dalla scuola tortonese dei
fratelli Franceschino e Manfredino Boxilio, “strappati” dalla chiesa
di S. Sebastiano (oggi Nostra Signora delle Ghiare) e una Madonna
lignea che risale al 1400. www.pozzoloformigaro.gov.it
Il Museo dei Campionissimi a Novi LigureA Novi Ligure si trova il più grande museo d’Europa sul ciclismo: il
Museo dei Campionissimi, dedicato in particolare a Fausto Coppi e
Costante Girardengo, che hanno vissuto in questa città. Una lunga
pista centrale divide gli oltre 3mila metri quadri di esposizione,
creando spazi che evocano le grandi imprese e i grandi personaggi
di questo sport, ma che raccontano anche l’evoluzione della
bicicletta dai primi modelli a oggi. E poi megaschermi dove vengono
proiettati filmati d’epoca sul ciclismo, laboratori ludici e artistici, una
videoteca, esposizioni a tema.
www.comunenoviligure.gov.it - www.distrettonovese.it
La Bollina e le cantine del GaviSulle colline di Serravalle Scrivia, all’interno del comprensorio di
produzione del Gavi Docg (Denominazione di origine controllata
e garantita), si estende per 120 ettari la tenuta La Bollina, per secoli
residenza dei marchesi Figari di Genova. Oltre alla parte dedicata
alla produzione vinicola sono presenti strutture ricettive e un campo
da golf. Molte altre ville padronali nella zona del Gavi Docg sono
diventate modernissime cantine di vinificazione e affinamento,
come ad esempio La Lomellina, La Giustiniana, la Centuriona e La
Toledana a Gavi, La Marchesa a Novi. www.labollina.it
Sabato 30 settembredalle 9.00 alle 18.30
La via Interiore e Palazzo Spinola ad Arquata ScriviaArquata Scrivia è una cittadina di origine romana lungo la via
Postumia. Percorrendo il suo cuore storico, la via Interiore,
s’incontrano edifici con particolari gotici e rinascimentali e la chiesa
di San Giacomo, con una statua lignea dello scultore genovese
Bartolomeo Carrea e affreschi di Santo Bertelli, pittore di Arquata tra
i protagonisti dell’800 ligure. Da lì si sale al quattrocentesco Oratorio
di S. Maria Vergine Assunta. La via Interiore si apre su piazza Bertelli,
con l’imponente Palazzo Spinola, oggi sede del Municipio, che risale
al ‘400 e le cui forme attuali sono del ‘600.
www.comune.arquatascrivia.al.it
Il Geosito di Carrosio Con una passeggiata di 30 minuti da Carrosio è possibile visitare
uno dei circa 70 geositi Gssp (Global Stratigraphic Section and
Point) classificati a livello mondiale, di cui ben 10 in Italia. Si tratta
di luoghi particolari del paesaggio che rappresentano punti di
riferimento nella ricostruzione della storia della Terra. Il geosito di
Carrosio, datato a 23 milioni di anni fa, è un affioramento roccioso
- le “Marne di Rigoroso”, costituite da calcare e materiale fine
come limo e argille - che indica il limite tra due periodi geologici,
il Paleogene e il Neogene, e due epoche, l’Oligocene e il Miocene.
www.comune.carrosio.al.it
Il Sacrario dei martiri della Benedicta Del cascinale della Benedicta, sede nel Medioevo di un monastero
benedettino, oggi restano solo i ruderi, all’interno del Parco
Capanne di Marcarolo, ma il luogo riveste un profondo significato.
Nella primavera del 1944 l’edificio, sede dell’intendenza partigiana
della III Brigata Liguria, fu fatto saltare dalle forze nazi-fasciste, al
termine dell’eccidio di circa 150 partigiani. Un’opera di restauro
e recupero ha portato alla creazione del Sacrario dei Martiri della
Benedicta e una passeggiata attrezzata, Il Sentiero della pace,
ricorda la storia partigiana del luogo lungo un percorso dedicato al
tema della pace. www.parcocapanne.it
La Pinacoteca di VoltaggioNell’ex convento seicentesco dei Cappuccini di Voltaggio è
custodita una delle più interessanti pinacoteche a soggetto sacro
del Piemonte, realizzata dal cappuccino di fine Ottocento Pietro
Repetto. Si tratta di opere dal XV al XVIII secolo di autori liguri,
piemontesi e lombardi quali Agostino Bombelli, Luca Cambiaso,
Andrea Semino, Lazzaro Tavarone, Sinibaldo Scorza, Bernardo
Strozzi, Domenico Fiasella, Giovanni Benedetto Castiglione detto
il Grechetto e molti altri. All’interno del complesso conventuale
vi sono anche sculture lignee settecentesche di Anton Maria
Maragliano. www.pinacotecadivoltaggio.it
Il Forte di Gavi Il Forte sorge su un isolato sperone roccioso e fu costruito dai
genovesi su un preesistente castello medioevale, lungo l’antica
via Postumia. Nel 1540 l’ingegnere militare Giovanni Maria Olgiati
ricostruì la cinta muraria realizzando nuovi bastioni. Durante il ‘600
un ulteriore intervento, ad opera del frate esperto in architettura
militare Vincenzo da Fiorenzuola, trasformò la struttura nella
fortezza che ancor oggi vediamo. Ma gli ampliamenti proseguirono
sino all’inizio del XIX secolo, realizzati dai più famosi ingegneri
militari dell’epoca. Oggi il Forte di Gavi è adibito a museo.
www.comune.gavi.al.it
L’area archeologica di LibarnaTra Arquata Scrivia e Serravalle Scrivia affiorano i resti della città romana
di Libarna, nata nel II secolo a.C. lungo la via Postumia, la strada che
collegava Genova ad Aquileia. L’attuale area archeologica rappresenta
una piccola parte dell’antica città, ma sono comunque visibili i resti
dell’anfiteatro, del teatro e di due quartieri di abitazioni. La visita può
essere arricchita grazie all’app Libarna, che consente di vedere gli
antichi edifici ricostruiti in 3D, leggere e ascoltare informazioni su ciò
che si sta visitando, guardare i reperti ritrovati sul posto.
scoprilibarna.it - www.libarna.al.it - www.comune.serravalle-scrivia.al.it
Domenica 1 ottobredalle 9.00 alle 18.30
La via Interiore e Palazzo Spinola ad Arquata Scrivia
Il Geosito di Carrosio
Il Sacrario dei martiri della Benedicta
L’area archeologica di Libarna
La Pinacoteca di Voltaggio
Il Forte di Gavi
Altri luoghi d’interesse nelle vicinanze:
La Cittadella di AlessandriaLa Cittadella di Alessandria è una delle più grandiose fortificazioni
del XVIII secolo e una delle meglio conservate in Europa. Voluta a
inizio Settecento dal Duca di Savoia Vittorio Amedeo II, fu realizzata
dall’ingegnere militare Ignazio Bertola. Da allora ha sempre avuto
un ruolo centrale nelle vicende storiche, dalla guerra di successione
austriaca del 1745 alla prima campagna d’Italia di Napoleone, fino al
Risorgimento e alla seconda guerra mondiale. Oggi sta per partire
un’imponente operazione di recupero finanziata dalla regione Piemonte
e dal ministero dei Beni culturali. www.comune.alessandria.it
Il Marengo Museum di AlessandriaLa battaglia del 14 giugno 1800 a Marengo fu un momento
storico fondamentale e la vittoria napoleonica ha originato nel
tempo infinite rappresentazioni pittoriche, narrative, musicali. Il
Marengo Museum, nella frazione Spinetta Marengo di Alessandria,
racconta la campagna d’Italia di Napoleone del 1800 e la storia
della battaglia è rivissuta attraverso video, mappe, opere grafiche,
armi. Il museo è ospitato nella splendida Villa Delavo, costruita nel
1847 come monumento all’Imperatore. Le pitture murali sui soffitti
rappresentano momenti e luoghi importanti della vita di Napoleone.
www.marengomuseum.it
Le Stanze di Artù ad AlessandriaMeritano una visita le “Stanze di Artù”, all’interno dei Musei civici di
Alessandria: un ciclo di affreschi ispirati al romanzo Lancillotto del
lago e commissionati alla fine del XIV secolo da Andreino Trotti,
condottiero e membro di un’importante famiglia alessandrina. Si
tratta di uno degli esempi più antichi di “camera Lanzaloti”, come
in epoca medievale venivano chiamate le sale decorate con questi
soggetti. In origine le quindici scene del ciclo decoravano le pareti
della Torre Pio V di Frugarolo (Al) e se ne erano perse le tracce
fino a quando nel 1971 furono ritrovate nella torre ridotta a rudere,
“staccate” e restaurate. www.comune.alessandria.it
In Val Curone da TortonaLa Val Curone, è una vallata appenninica tra Piemonte e Lombardia,
tra pianura padana e appennino. Per via di questa posizione è stata
fin dai tempi più antichi un’importante via di comunicazione con
il mare e di questo rimane traccia nei resti dei numerosi castelli,
mulini, pievi. Da Tortona parte “La Via del Mare”, itinerario di oltre
100 chilometri che giunge fino a Portofino e il cui primo tratto risale
appunto la Val Curone, con un percorso suddiviso in cinque tappe.
www.valcurone.org
Il Museo diocesano a TortonaIl Museo diocesano si snoda attraverso un itinerario che tiene conto
delle diverse identità geografiche che compongono la Diocesi:
Novese, Oltregiogo, Pavese e Oltrepò, Tortonese. Tra le opere più
preziose il Codex Purpureus Sarzanensis, risalente all’inizio del VI
secolo e arredi provenienti dalla ex basilica minore di N.S. di Loreto.
Il Museo d’arte sacra fa parte del progetto Città e Cattedrali, che
coinvolge diverse Diocesi con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio
storico e artistico dei luoghi di culto del Piemonte e della Valle
d’Aosta. www.diocesitortona.it
Il Divisionismo a TortonaPresso il Palazzetto medioevale Tortona ospita “Il Divisionismo”, un
museo che raccoglie la collezione della Fondazione Cassa di risparmio
di Tortona: oltre cento opere che documentano questa stagione
artistica italiana tra Ottocento e Novecento, che per i successivi
protagonisti della rivoluzione futurista costituiva il linguaggio della
modernità. Vi sono rappresentati i maestri del movimento divisionista,
da Gaetano Previati a Giuseppe Pellizza da Volpedo, a Giovanni
Segantini, solo per citarne alcuni. Senza dimenticare il tortonese
Angelo Barabino. www.fondazionecrtortona.it - www.vivitortona.it
Il Biotopo dello Scrivia Il greto del fiume Scrivia è l’ambiente fluviale meglio conservato in
Piemonte, essendo sfuggito quasi completamente alla generalizzata
“artificializzazione” dei corsi d’acqua. Per questo una porzione di
territorio lungo lo Scrivia - circa 2mila ettari di cui parte nei comuni
di Novi Ligure, Tortona e Pozzolo Formigaro - rientra fra i Sic, Siti
di importanza comunitaria e fra i biotopi fluviali da sottoporre a
tutela. Un’area di grande interesse naturalistico dove convivono con
l’agricoltura residui del bosco che un tempo occupava la pianura
padana e zone umide con numerose specie di uccelli acquatici.
La Torre del castello di Novi LigureLa Torre del castello è quanto resta di una complessa struttura
fondata nel X secolo e smantellata durante la guerra di successione
austriaca del 1745-48. La torre, alta trenta metri e costruita dai
Tortonesi nel 1233, si trova all’interno di un parco realizzato da
Gerolamo Durazzo alla fine del Settecento. Nei pressi sono ancora
riconoscibili parti della cinta muraria fatta erigere dalla Repubblica di
Genova nel ‘400. Una leggenda vuole che la Torre sia abitata da un
fantasma, un cavaliere senza testa che appare indossando l’armatura
e con l’elmo in mano. www.comunenoviligure.gov.it
Le case in terra della Fraschetta L’area della Fraschetta, fra Alessandria, Tortona e Novi Ligure, deriva
da antiche alluvioni dello Scrivia e la particolare alterazione del suolo
ha portato alla formazione di masse argillose rossastre, la laterite.
Ciò ha fatto sì che quasi tutti gli edifici costruiti durante l’Ottocento
e la prima metà del Novecento – ma alcuni risalgono al XV secolo
– siano caratterizzati dall’utilizzo della terra cruda: una delle più
antiche forme di costruzione, cui oggi si guarda con attenzione in
quanto esempio di architettura sostenibile. La Fraschetta conserva la
maggiore presenza di costruzioni in terra cruda di tutta Italia.
Le facciate dipinte di Novi LigureNovi Ligure, “città dipinta”. Il centro storico della cittadina è
caratterizzato dalla tradizione dei palazzi con le facciate dipinte
ad affresco, che s’impose nel XVII secolo quando la Repubblica di
Genova elesse Novi sede delle Fiere di Cambio, in occasione delle
quali mercanti da tutta Europa si riunivano qui. Le famiglie nobili
genovesi iniziarono pertanto a costruire ricche dimore con facciate
ornate da preziose pitture che rappresentano elementi architettonici,
figure storiche e mitologiche, elaborate decorazioni floreali. Fra gli
esempi più pregevoli i palazzi Negrone e Brignole Sale.
www.comunenoviligure.gov.it
L’Outlet McArthurGlen a Serravalle ScriviaÈ stato realizzato come un tipico borgo ligure, con negozi che
si susseguono lungo stradine e piazzette. Si tratta dell’Outlet
McArthurGlen, più noto come Outlet Village Serravalle ed è un
grande villaggio dello shopping nei pressi di Serravalle Scrivia. È stato
uno dei primissimi Outlet Center ad aprire in Italia ed è considerato
oggi uno dei più grandi d’Europa. Una visita all’Outlet di Serravalle
è l’occasione per fare acquisti vantaggiosi in oltre 180 negozi delle
migliori firme di abbigliamento, scarpe, accessori e tanto altro.
www.mcarthurglen.com
In Val Borbera da Vignole BorberaLa Val Borbera, delimitata a ovest dallo Scrivia, è circondata da
montagne che la rendono un luogo isolato e quindi con una natura
ben conservata. Un territorio a tratti duro e selvaggio, che dalla piana di
Vignole Borbera arriva a conquistare le cime più importanti della zona:
l’Ebro (1.699 m) e l’Antola (1.597 m). A partire da Vignole Borbera, sentieri
da percorrere in moto, in mountain-bike, a cavallo o a piedi consentono
di scoprire paesaggi straordinari come il Sito di importanza comunitaria
(Sic) le Strette, un’imponente gola profonda sino a 100 metri e lunga
quasi 10 chilometri. www.comune.vignoleborbera.al.gov.it
L’Abbazia di San Pietro di Precipiano A Vignole Borbera, alla confluenza del Borbera nello Scrivia, si
trovano i resti dell’importante abbazia benedettina di San Pietro
di Precipiano, fondata secondo la tradizione dal re longobardo
Liutprando nel 722 in occasione della traslazione del corpo di
Sant’Agostino da Genova a Pavia, ma probabilmente di più antiche
origini. L’Abbazia, cui nel 1584 subentrarono i monaci olivetani, fu
soppressa nel 1785 e oggi rimane la torre centrale, immersa nel
parco privato di Villa Cauvin. È l’edificio più vecchio di tutta la Val
Borbera. www.comune.vignoleborbera.al.gov.it
Le cascate del Neirone e le Arenarie di Serravalle Prima di confluire nel Lemme, il torrente Neirone forma piccole ma
suggestive cascate che incidono le “Arenarie di Serravalle”. Queste
rocce, che risalgono a 13 milioni di anni fa, sono la testimonianza del
fondo sabbioso di un antico mare che occupava gran parte della zona
collinare e di pianura del Piemonte. Una passeggiata nella zona intorno
al Forte di Gavi, la cui collina è formata dallo stesso tipo di rocce, porta
lungo il torrente Neirone fino alle cascate; lungo il sentiero si incontra
una parete di arenaria dove si può praticare arrampicata, con oltre 50
vie di differente difficoltà. www.provincia.alessandria.gov.it
Il portino di GaviGavi, di origine romana, per secoli fu al centro dell’unica via che da
Genova raggiungeva il Nord Italia. Nei secoli successivi diventò sede
di dazio doganale, ospitò la corte del Barbarossa e passò via via sotto
il dominio dei Visconti, della Repubblica di Genova, dei Guasco e dei
francesi. Di queste vicende restano molte tracce, fra cui il Portino
risalente al XII secolo: una torre a pianta rettangolare, unica rimasta
delle quattro porte di accesso al borgo quando l’abitato era circondato
da mura, parte del sistema difensivo che scendeva dal Forte.
www.comune.gavi.al.it
La chiesa di San Giacomo Maggiore a GaviIl primo documento sulla chiesa di San Giacomo Maggiore è del 1172,
anno in cui gli alessandrini giurano fedeltà al marchese di Gavi. Negli
anni ‘50 l’edificio è stato sottoposto a lavori di restauro per riportare
in luce le originarie linee romaniche. La facciata è in arenaria locale;
l’interno a tre navate è stato modificato in periodo barocco e ospita
molte opere d’arte che datano dal 1300 al 1800: affreschi, sculture
in marmo e in legno, dipinti. Un porticato con volta in conci a vista si
apre su un piccolo giardino a terrazzo da cui si gode un’ampia visuale
sul paesaggio circostante. www.comune.gavi.al.it
I Calanchi e le orchidee di Sottovalle A Sottovalle, frazione di Arquata Scrivia, l’azione dell’acqua nelle
cosiddette “Marne di Rigoroso” ha creato un suggestivo paesaggio
a calanchi, cioè piccole valli incise nella roccia. Ma Sottovalle è
famosa anche per le orchidee spontanee e passeggiando qui si
può incontrare ben il 50 per cento delle varietà nazionali esistenti.
Quest’area, insieme ad altri comuni dell’alessandrino, il parco
Capanne di Marcarolo e la comunità montana dell’Alta Val Lemme e
Ovadese, rientra nel “Geosito dei due mari”, progetto di salvaguardia
e valorizzazione del territorio a cavallo tra Piemonte e Liguria.
www.comune.arquatascrivia.al.it
Le mura di Carrosio A Carrosio, villaggio di circa 500 abitanti, sono visibili sulla rocca
a strapiombo sul fiume Lemme resti di mura e una torretta di
avvistamento. È quanto rimane del castello costruito probabilmente
intorno alla seconda metà del XII secolo dai marchesi di Gavi per
controllare questo importante punto di passaggio. Nel 1197 Genova
lo distrusse, per poi ricostruirlo pochi anni dopo quando s’impadronì
del feudo di Carrosio. La fortezza fu definitivamente demolita dalla
Repubblica genovese alla fine del XIV secolo.
www.comune.carrosio.al.it
La chiesa di S. Maria Assunta a CarrosioGià citata nel 1268, l’attuale chiesa di S. Maria Assunta a Carrosio
fu costruita tra il 1675 e il 1729 e nei primi anni del ‘900 è stata
affrescata dal pittore Luigi Gainotti, famoso per i suoi dipinti a
soggetto religioso. Conserva una reliquia della Santa Croce oltre
a diverse opere settecentesche fra cui una statua della Madonna
Assunta, di un autore ligure della scuola del genovese Anton
Maria Maragliano, e l’altare scolpito, anche questo di scuola ligure.
L’attiguo oratorio della Trinità risale al tardo XV secolo.
www.comune.carrosio.al.it
Il Ponte Romano di VoltaggioA Voltaggio, sul torrente Lemme alla confluenza con i rii Morsone
e Carbonasca, si trova il Ponte Romano, chiamato anche “dei
pagani“. Il ponte fu costruito nel XII secolo, quando i Genovesi
acquistarono dal marchese di Gavi il castello del borgo. Voltaggio
era infatti indispensabile alla Repubblica genovese come punto di
passaggio lungo la via Postumia che attraversava anche Fiaccone
(oggi Fraconalto), Gavi e Novi. Da allora il paese seguì le sorti della
Repubblica fino all’annessione al Regno di Sardegna nel 1815.
www.comune.voltaggio.al.it
Il Passo della Bocchetta e Molini A 728 metri di altezza Fraconalto, antico punto di sosta lungo la via
Postumia, è un ottimo punto di partenza per escursioni nella natura.
Ad esempio verso il passo della Bocchetta, reso celebre da Fausto
Coppi, con la possibilità di proseguire lungo i sentieri che portano
verso la riviera di Levante o nel parco delle Capanne di Marcarolo. Ma
è anche occasione per un’interessante passeggiata alla frazione di
Molini, dove ancora esistono mulini ad acqua lungo il torrente Lemme,
come il maglietto Patrone dove il fabbro lavorava il ferro e il mulino di
Juan dove si macinavano i cereali. www.comune.fraconalto.al.it
Gli alberi monumentali Nelle terre dei Giovi vivono quattro piante inserite nell’Albo
degli alberi monumentali del Piemonte. Il bicentenario “Platano
di Napoleone”, si trova lungo la SS10 per Marengo (Al), ha una
circonferenza di tronco di 7,6 metri per un’altezza di 37. Segue il
centenario “Platano di Tortona”, nella frazione di Ova, con i suoi 36
metri di altezza e una circonferenza di 6,36. In strada Castellone, la
“Quercia Virgiliana di Novi” ha un tronco di 5,4 metri ed è alto 20.
Infine, nella frazione Rigoroso ad Arquata Scrivia la “Quercia leccio
di Ca’ del Bello” ha 200 anni e 4 metri di circonferenza per 15 di
altezza. www.regione.piemonte.it
Il Parco naturale Capanne di Marcarolo Il parco delle Capanne di Marcarolo, punto più a sud del Piemonte,
con il Mar Ligure a poco più di 10 km in linea d’aria, è una delle aree
protette dell’appennino piemontese: una superficie di oltre 9.500
ettari che abbraccia il territorio di più comuni fra cui Voltaggio e
Fraconalto, un’altitudine compresa tra 335 e i quasi 1.200 metri del
Monte delle Figne, una ricca presenza faunistica e molti punti di
interesse. Sentieri da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike
consentono di esplorare il parco, godendo di magnifiche viste sui
laghi della Lavagnina e del Gorzente. www.parcocapanne.it