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Dr. Agr. Andrea Palomba – Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria
Ciclo di incontri di approfondimento sulle agroenegie luglio-settembre 2011
III workshop
ENERGIA DA BIOGAS: regole, esperienze e
prospettive per uno sviluppo sostenibile
Dr. Agr. Andrea Palomba – Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria
Normativa Regionale sul digestato
• Crescente interesse verso le fonti di energia rinnovabile
• Aumento della sensibilità verso tematiche ambientali
• Presenza sul territorio regionale di impianti
• Effetto della green economy sul reddito degli agricoltori
• Piano di tutela delle acque
• Assenza di riferimenti sulla DGR 1492/2006
• Elevate potenzialità del comparto agroenergetico umbro
• Possibilità di utilizzazione agronomica sostenibile del digestato
• Presenza di imprenditori disposti ad investire in impianti di
biodigestione
• Assenza di una normativa nazionale
• Presenza di normative ad hoc in altre regioniNECESSITÀ DI UNA NORMATIVA REGIONALE
Dr. Agr. Andrea Palomba – Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria
Normativa Regionale sul digestato
Con voto favorevole bipartisan la seconda Commissione presieduta da Gianfranco Chiacchieroni ha espresso parere
positivo al regolamento redatto dalla Giunta regionale.
Dopo una concertazione che per tanto tempo ha visto impegnati rappresentanti delle Istituzioni e delle Organizzazioni di categoria – anche nella Regione Umbria è stato pubblicato il regolamento per la “gestione degli impianti per il trattamento degli effluenti di allevamento e delle biomasse per la produzione di biogas e l'utilizzazione agronomica delle frazioni palabili e non palabili”.
Dr. Agr. Andrea Palomba – Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria
Normativa Regionale sul digestato
04/05/2011
Dr. Agr. Andrea Palomba – Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria
Normativa Regionale sul digestato
La normativa in 20 articoli:
•definisce tutte le fasi operative di un impianto di
digestione anaerobica, nonché la gestione dello stesso;
• stabilisce i materiali in ingresso;
• fornisce indicazioni circa l’utilizzo agronomico del
digestato;
• fa parte del percorso legato alla valorizzazione delle
attività agricole e del programma regionale per lo
sviluppo delle energie rinnovabili;
• esclude la possibilità di utilizzo di rifiuti come matrice
per la digestione anaerobica;
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 1Disposizioni generali
Il regolamento:
• si inserisce nell’attuazione della Legge Regionale n. 25/2009 (PTA)
•stabilisce i requisiti necessari per la gestione e l’attività degli
impianti di digestione anaerobica aziendali o interaziendali di
potenza uguale o inferiore a 1MW
•definisce le modalità di utilizzazione agronomica del
digestato ottenuto dalla digestione
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 2Definizioni
Digestione anaerobica: degradazione della sostanza organica, in condizioni di anaerobiosi, ad opera di microrganismi.Impresa agricola: unità tecnico economica dedita alla coltivazione del fondo, alla selvicoltura e all’allevamento di animali e alle attivitàconnesse (come sancito dal CC e dal D.Lgs 228/2001).Registro dell’impianto: complesso di documenti cartacee e atti previsti dal regolamento depositati presso l’azienda, la sede legale o il CAA.Impianto aziendale: impianto al servizio di una singola azienda che ha ad oggetto la manipolazione, la trasformazione e la valorizzazione degli effluenti di allevamento, in miscela con le biomasse. Impianto interaziendale: impianto al servizio di più imprese agricole associate (…).Impianto di digestione anaerobica: il reattore anaerobico e tutte le pertinenze dell’impianto, funzionali al processo di digestione, di
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 3Digestato
“il digestato prodotto da effluenti di allevamento in miscela con
le biomasse è assimilato all'effluente zootecnico, pertanto, ai
sensi dell'articolo 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.
152 (Norme in materia ambientale) e successive modifiche e
integrazioni, è fuori dal campo di applicazione della parte IV
del Decreto ed è soggetto alle disposizioni di cui al decreto del
Ministero delle politiche agricole
e forestali 7 aprile 2006 (Criteri e norme tecniche generali per
la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli
effluenti
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 4Effluenti di
allevamento“Sono effluenti di allevamento, ai sensi del D.M. 7 aprile 2006, le
miscele di stallatico e/o residui alimentari e/o perdite di abbeverata e/o
acque di veicolazione delle deiezioni e/o materiali ligno-cellulosici
utilizzati come lettiera in grado/non in grado, se disposti in cumulo su
platea, di mantenere/non mantenere la forma geometrica ad essi
conferita.”
Inoltre sono assimilati agli effluenti zootecnici: le lettiere esauste di
allevamenti avicunicoli, deiezioni di avicunicoli disidratate, effluenti di
allevamenti trattati, effluenti disidratati e/o compostati, liquidi di
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 5Biomasse
Residui delle coltivazioni del fondo
Residui della selvicoltura e della
potatura
Sansa di olive
Acque di vegetazione
VinacceInsilato di mais
Insilato di sorgo
Erbasilo
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 6Impianti aziendali
L’impianto aziendale ha ad oggetto la manipolazione, la
trasformazione e la valorizzazione degli effluenti di allevamento, in
miscela con le biomasse.
Durante l’intero ciclo di vita dell’impianto, il titolare deve:
•risultare proprietario dell’impianto;
•produrre gli effluenti di allevamento e le biomasse utilizzate;
•utilizzare agronomicamente il digestato nei terreni di cui ha la
proprietà o la disponibilità a qualunque titolo secondo le norme
contrattuali previste dalla normativa vigente.
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 7Impianti
interaziendaliL’impianto a servizio di più imprese agricole associate ha ad oggetto la
manipolazione, la trasformazione e la valorizzazione degli effluenti di
allevamento in miscela con le biomasse.
Durante l’intero ciclo di vita dell’impianto, le cooperative o le imprese
agricole associate devono:
•risultare proprietarie dell’impianto;
•produrre gli effluenti di allevamento e le biomasse utilizzate;
•utilizzare agronomicamente il digestato nei terreni di cui i soci della
cooperativa o le imprese associate hanno la proprietà o la disponibilità
a qualunque titolo secondo le norme contrattuali previste dalla normativa
vigente.
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 8Esercizio degli impianti aziendali e
interaziendaliPer l’attivazione e l’esercizio degli impianti di digestione anaerobica si
applicano le disposizioni di cui al D.Lgs 387/2003 (Attuazione della
direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta
da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità), nonché
le linee guida regionali in materia urbanistica e di impatto paesaggistico.
L’ITER AUTORIZZATIVO È DELEGATO ALLE PROVINCE*
O AI COMUNI**
* Impianti > 500 Kw : AUTORIZZAZIONE UNICA previa conferenza di
servizi
** Impianti 0-50 Kw in assetto cogenerativo: COMUNICAZIONE
< 500 Kw in assetto cogenerativo : DICHIARAZIONE DI INIZIO LAVORI
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 8Esercizio degli impianti aziendali e
interaziendaliOltre a quanto previsto dalla normativa nazionale, si trasmette
all’amministrazione competente i seguenti documenti:
• proprietà o di disponibilità dell’impianto
• di produzione degli effluenti di allevamento e/o biomasse
• di utilizzazione del digestato ai fini agronomici
• disponibilità di terreni ai fini della produzione agricola
• relazione agronomica
• relazione tecnica di calcolo dell’impianto
• relazione tecnica per il ripristino del sito (corredato di costo)
• garanzia finanziaria
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 8Esercizio degli impianti aziendali e
interaziendaliPRECISAZIONI
• I requisiti devono essere mantenuti per tutta la durata
dell’impianto.
• Sono consentite la variazione e/o il subentro di una o più imprese
agricole alla forma associativa, purché permanga in possesso dei
requisiti per l’esercizio. La variazione deve essere comunicata,
entro 30 giorni, all’amministrazione competente che verifica la
permanenza dei requisiti.
• In fase di avviamento ed esercizio dell’impianto devono essere
riscontrati i parametri riportati nella relazione tecnica di calcolo. Le
analisi devono essere ripetute ogni qualvolta avvengono variazioni
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 9Trasporto dei materiali e stoccaggio
del digestato
Il trasporto dei materiali da trattare e del digestato deve produrre una emissione di CO2, comunque entro un raggio massimo 30 Km prevalentemente nel territorio regionale.
I contenitori per lo stoccaggio del digestato devono essere dimensionati in rapporto ai quantitativi prodotti, non inferiori al volume prodotto in 50 giorni con un franco minimo di 50 cm.
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 10Gestione e utilizzazione agronomica del
digestato• OBBLIGO DI REDAZIONE DEL PUA
• Le imprese singole o associate coinvolte nel ciclo di produzione
e utilizzazione agronomica del digestato effettuano la
comunicazione prevista dalle DGR 2052/05 e 1492/06 e
redigono i registri di carico e scarico delle materie in entrata e
uscita all’impianto.
• Archivio unico regionale delle comunicazioni e
della tenuta dei registri.
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 11Ulteriori trattamenti del digestato
• Il digestato può subire trattamento di separazione solido-liquido
al fine di ottenere due frazioni separate (palabile e non
palabile).
• Il digestato e/o le sue frazioni possono subire digestione
aerobica, compostaggio e/o riduzione dell’azoto.
• Nelle aree critiche di cui alla misura Q34 del PTA al digestato o
alla frazione non palabile si applicano le disposizioni della
predetta misura.
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 12Garanzia finanziaria
• Deve essere pari al costo di dismissione dell’impianto e
ripristino del sito.
• FIDEJUSSIONE BANCARIA O ASSICURATIVA (30 d prima
dell’entrata in esercizio).
• La fidejussione deve coprire, anche attraverso rinnovi, un
periodo pari alla durata dell’impianto più un anno.
Dr. Agr. Andrea Palomba – Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria
Normativa Regionale sul digestato
Articolo 13Documentazione
La documentazione prevista dal Reg. è conservata nel
registro dell’impianto e tenuta a disposizione
dell’autorità di controllo per l’intero ciclo di vita
dell’impianto e per 5 anni dopo la sua dismissione.
Dr. Agr. Andrea Palomba – Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria
Normativa Regionale sul digestato
Articolo 14Vigilanza e controllo
L’amministrazione competente effettua:
•il controllo e la vigilanza della gestione dell’impianto;
•i controlli sui PUA estraendo annualmente un campione
di imprese.
L’A.R.P.A. effettua:
• i controlli ambientali sulle imprese agricole singole o
associate.
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Normativa Regionale sul digestato
Articolo 15Sanzioni
• 600 €/d per la mancata presentazione della garanzia
finanziaria;
• 600-1200 € per l’incompleta, ritardata o errata compilazione dei
registri di carico e scarico (1200-6000 € per la reiterazione);
• 3000 € per la mancata redazione del PUA (600 € per il ritardo
nella presentazione)
• 4000-6000 € nel caso di perdita dei requisiti
• 600-1200 € per il ritardo nella comunicazione di subentro o
variazione (6000 € per la reiterazione)
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Normativa Regionale sul digestato
Capo II
Disposizioni transitorie e finali
Articoli 16, 17,18,19 e 20• Fino all’entrata in vigore del Regolamento le biomasse, gli effluenti di
allevamento e il digestato vengono gestiti secondo le modalità previste
dalle DGR 2052/05 e 1492/06;
• Dall’entrata in vigore cessa di avere efficacia la DGR 456/08 (Strategie di
gestione integrata di effluenti zootecnici, art. 27 D.M. 7 aprile 2006 -
Impianti aziendali, interaziendali, consortili, pubblici per il trattamento di
reflui zootecnici e successiva utilizzazione agronomica con produzione di
biogas - Integrazione alla D.G.R n. 1492/06.
• Gli impianti già operanti nel momento di entrata in vigore del Reg. devono
adeguarsi alle disposizioni entro e non oltre un anno.
• Il Regolamento potrà essere adeguato nel caso di disposizioni statali in