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Cina - Pechino La Città Proibita Un tempo era un luogo sacro, riservato esclusivamente all’imperatore e alle persone da lui autorizzate; nessun comune mortale vi poteva accedere, pena la morte… Si chiamava “Città Proibita”.

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Cina - PechinoLa Città Proibita

Un tempo era un luogo sacro, riservato esclusivamente all’imperatore ealle persone da lui autorizzate; nessun comune mortale vi poteva accedere,pena la morte… Si chiamava “Città Proibita”.

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Ora vi si accede facilmente e più serenamente anche attraverso la Portadella Tranquilllità Celeste...

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Di proibito è rimastosolo il nome: ogni giornomigliaia dituristi varcanole varie porte, entranonei palazzi, nei padiglioni,calpestano i marmi,cercando di ricostruire,aiutati dalle guide, stralcidi storia gloriosa…perché la Città Proibitadi Pechino è rimasta ilsimbolo di tutta la Cina, di tutto un impero!

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Dopo gli anni bui della Rivoluzione culturale che voleva fare “tabula rasa” del passato, che metteva alla berlina Confucio e la sua religione, che voleva distruggere anche solo il ricordo degli antichi imperatori.. si è tornati a restaurare il patrimonio dei monumenti restando fedeli agli antichi modelli.

Anche se i risultati non sono sempre perfetti la città è tuttora bellissima, ricca, elegante, ma un tempo, oltrepassata, attraverso una serie di scale di marmo, la porta dell’Armonia Suprema...

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...e arrivati al Padiglione che portava lo stesso nome, situato al centro delPalazzo imperiale, usato dall’imperatore come sala del trono per le grandioccasioni…

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...all’ospite in visita,tutto questo sfarzodoveva apparireparadisiaco….

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Ci è stato raccontato che nel 1407, l’architetto Yun Lo avesse impiegato labellezza di un milione di operai per costruire, la prima volta, su un milione dimq, gli 800 padiglioni (9000 stanze)!

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In poco tempo aveva creato piscine, cortili e giardini...

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...nonché numerosi palazzidi legno dipinti di giallo,blu, verde, rosso, oro, coperti dai caratteristicitetti spioventi.

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Poi gli incendi, i vari saccheggi hanno distrutto gran parte degli edifici,hanno rotto lanterne, deteriorato le sculture, eppure oggi, noi turistiavvertiamo subito la bellezza architettonica dell’insieme...

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...che non segue un rigido schema, come potrebbe sembrare ad unosguardo superficiale, ma è caratterizzato da un fortissimo rispetto perl’ambiente naturale.

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Così ci si perde o siindugia volentierinella serie inapparenza disordinatadei padiglioni...

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...si rimane affascinati dagli scorci e dagli angoli che si susseguonoincessantemente.

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Tutte le costruzioni, per esempio, si adeguano alla libera disposizione deicorsi d’acqua, degli stagni, dei pendii…Anche gli edifici più solenni, con iloro nomi da sogno, come il palazzo della Suprema Armonia, all’ingresso, oquello della Conservazione dell’Armonia, della Purezza Celeste, delNutrimento dello Spirito, della Tranquillità Terrestre...

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...della Longevità...

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... oppure il Palazzo dell'Imperatrice,

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...non danno l’impressione di maestosità, quanto piuttosto di leggerezza, di piacevolezza; in essi la luce circola sovrana, creando suggestivi giochi d’ombra, poggiandosi sulle sculture, sulle colonne dorate, sulle maniglie delle porte, sui soffitti ampiamente decorati, sulle terrazze marmoree.

La luce fa risplendere i colori degli intonaci e dei dipinti, in parte restaurati, esaltandoli, come nel caso dei padiglioni rossi dell'harem dove si resta affascinati dal gioco delle colonne.

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Il rosso di questi padiglioni contrasta festosamente il giallo dei tettispioventi...

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...e in questa visione è bello soffermarsi per dare liberosfogo al piacere dellacontemplazione...

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All’interno dei padiglioni gli artisti del tempo hanno creato alle pareti decorazioni pittoriche estremamente elaborate; qualcuno ha chiamato quest’arte “poesia silenziosa” e mai espressione mi è parsa più adeguata… ed ecco paesaggi, scene di vita, oppure aspetti minori della natura come bambù, orchidee, fiori di pruno, uccelli di varie forme e colore.

Per questo passeggiare da una corte all’altra, da una sala all’altra è un vero incanto.

Se poi alziamo lo sguardo vediamo sulle cuspidi dei tetti, sugli spigoli delle terrazze o posti su piedistalli di marmo spiccare inconfondibili, molti mitici animali...

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...sono leoni d’oro o di bronzo, il leone maschio solitario, il leone femmina conuna zampa poggiata sul suo cucciolo, tutti dell’epoca Ming e poi ancora draghi,unicorni….

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Soprattutto i draghi sono favolosi: hanno la testa di toro, corna di corvo,occhi di coniglio, corpo di serpente, scaglie di carpa, artigli di tigre, baffi ebarba di saggezza e una perla sotto il mento…

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...il drago cinese è l’immagine del potere celeste dell’imperatore e difende contro l’avarizia, l’egoismo, simbolo di coraggio, pazienza e nobiltà!

Ovunque si volga lo sguardo si avverte un trionfo di linee e colori, in uno spazio che appare anche più esteso di quello reale e il nostro pensiero corre all’imperatore, che con i suoi familiari e i pochi eletti dignitari aveva fatto di questo luogo il suo mondo, la sua “prigione dorata”!

Forse è proprio per questo motivo che si è voluto, in uno spazio limitato, racchiudere tutta la poesia, la bellezza di un mondo inaccessibile, si sono voluti ricreare, nella città proibita ai comuni mortali, angoli di paradiso, degni di un vero “figlio del cielo”.