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Organizzazione e risorse Soluzioni tecnologiche Ambiti di utilizzo Anno 2019 CIPA Convenzione Interbancaria per l’Automazione Rilevazione sull’IT nel settore bancario italiano Profili tecnologici e di sicurezza Aspetti innovativi dell’IT in banca: l’evoluzione del Data Center, il ricorso al cloud e la modernizzazione del core banking § § § Monitoraggio dei trend tecnologici

CIPA...nel settore bancario italiano Profili tecnologici e di sicurezza Aspetti innovativi dell’IT in banca: l’evoluzione del Data Center, il ricorso al cloud e la modernizzazione

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Organizzazione e risorse

Soluzioni tecnologiche

Ambiti di utilizzo

Ann

o 20

19CIPA Convenzione Interbancaria

per l’Automazione

Rilevazione sull’IT nel settore bancario italiano

Profili tecnologici e di sicurezza

Aspetti innovativi dell’IT in banca: l’evoluzione del Data Center, il ricorso al cloud

e la modernizzazione del core banking

§ § §

Monitoraggio dei trend tecnologici

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CIPA

Aspetti innovativi dell’IT in banca:

l’evoluzione del Data Center, il ricorso al cloud

e la modernizzazione del core banking

§ § §

Monitoraggio dei trend tecnologici

Aprile 2020

Rilevazione sull’IT

nel settore bancario italiano

Profili tecnologici e di sicurezza Anno 2019

Convenzione Interbancaria

per l’Automazione

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Rif. RILTEC-2019 – 1

CIPA, 2020

Indirizzo Banca d’Italia Dipartimento Informatica Servizio Sviluppo Informatico Divisione Tecnologie Interbancarie Centro Donato Menichella Largo Guido Carli, 1 – 00044 – Frascati (RM)

Telefono +39 06 4792 6803

Email [email protected]

Sito Internet www.cipa.it Questo documento è disponibile nei siti internet della CIPA e dell’ABI. Tutti i diritti riservati. È consentita la riproduzione a fini didattici e non commerciali, a condizione che venga citata la fonte.

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Coordinamento del gruppo interbancario

Banca d’Italia − CIPA

Daniela Raimondi

ABI Lab Romano Stasi

Membri del gruppo interbancario

Banca d’Italia − CIPA Claudia Piscitelli Paola Paparo

Claudia Paone Francesco Cavallo

Daniela D’Amicis

Fabrizio Crocetti Matteo Elia

ABI Lab Marco Rotoloni Banca Nazionale del Lavoro Carlo Cotroneo

Alessandro Ciani Marco Milone

Monte dei Paschi di Siena Sandro Bellini Sabrina Ghilardi

UniCredit Giorgio Maria Redemagni Sabrina Scanu

Credito Emiliano – CREDEM Paolo Torelli Sara Giroldi

Mediolanum Luca Concetti Fabio Chisari

Intesa Sanpaolo Claudio Paglia Antonio Melina Rosario Ilardo

Deutsche Bank Daniele Colombo Daniela Trovato

UBI Banca Stefano Gaffuri Sella Roberto Mosca Balma

Banco di Desio e della Brianza Luca Dettori Banco BPM Sara Poffe

Giorgio Vivori Credito Valtellinese Luigi Crocco

BPER Banca Francesco Viola Massimiliano Ricci

Banca Popolare di Sondrio Marco Tempra Anna Fumasoni Elisa Guglielmana Luca Fioletti Giampaolo Mura

Cassa di Risparmio di Asti Paola De Zordi Alessio Vessoso

Paolo Cerrato Carige Alessandra Ravera

Crédit Agricole Italia Daniele Andrisani Maria Libera Granatiero Carmine De Bellis

La Cassa di Ravenna Eleonora Baglioni Alessandro Cela

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Mediobanca Alessandro Campanini Gaetano Di Luca

Banca Passadore Francesco Sbarile

Dexia Pasquale Tedesco Marco Pavonio

Ha inoltre collaborato alla Rilevazione: Crédit Agricole Italia Cesare Zuppa

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Presentazione

La “Rilevazione sull’IT nel settore bancario italiano”, curata da CIPA (Convenzione Interbancaria per

l’Automazione) e ABI (Associazione Bancaria Italiana), offre ogni anno un contributo di analisi e di riflessione sugli aspetti economici, organizzativi e tecnologici connessi con l’utilizzo dell’Information and Communication Technology nel settore bancario. Oltre che agli operatori bancari – ai quali vuole fornire elementi di confronto e di riferimento sui principali asset della risorsa informatica utili anche per valutazioni funzionali alle scelte in tale ambito – l’indagine si rivolge a tutti coloro che, a vario titolo, sono interessati a conoscere l’evoluzione dell’IT nel settore creditizio.

La Rilevazione si articola in due distinte indagini.

La prima è dedicata all’esame dei profili economici e organizzativi dell’IT e analizza l’andamento e la ripartizione dei costi informatici, le principali finalità della spesa, l’assetto organizzativo e le modalità di sourcing, la composizione e la formazione tecnica del personale IT.

La seconda, centrata di volta in volta su una specifica tematica, è riservata ai profili tecnologici e di sicurezza ed è rivolta all’analisi delle scelte IT in materia di metodologie, strumenti e tecnologie innovative, utilizzati sia nel contatto con la clientela sia a supporto dei processi interni, nonché all’esame dei connessi aspetti di sicurezza informatica.

La presente edizione della Rilevazione tecnologica affronta il tema dell’innovazione nell’IT delle banche, con riferimento ad alcuni significativi aspetti: l’evoluzione del Data Center, il ricorso al cloud e la modernizzazione del core banking, ossia il nucleo storico di procedure tipiche dell’operatività bancaria ancora profondamente radicato nel legacy. L’indagine si pone come obiettivi conoscitivi l’analisi del percorso strategico e realizzativo che i gruppi bancari e le banche stanno intraprendendo in relazione ai temi indagati e l’approfondimento della situazione attuale e prospettica in termini di soluzioni tecnologiche utilizzate negli ambiti dell’area Operations, che rappresentano il cuore dell’attività bancaria.

La Rilevazione viene completata dalla sezione dedicata al monitoraggio dei principali trend tecnologici di interesse per il settore bancario, introdotta per la prima volta nell’edizione dello scorso anno.

I rapporti delle indagini sono disponibili sui siti internet della CIPA (www.cipa.it) e dell’ABI (www.abi.it).

La Presidenza della CIPA e la Direzione Generale dell’ABI esprimono apprezzamento per il contributo fornito dai gruppi bancari e dalle banche partecipanti alla Rilevazione e ringraziano i componenti del gruppo di lavoro che ha condotto l’indagine e redatto il presente rapporto.

IL PRESIDENTE DELLA CIPA

IL DIRETTORE GENERALE DELL’ABI

Ebe BULTRINI

Giovanni SABATINI

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI vii

Sommario

Sintesi dei risultati dell'indagine ................................................................. 1

Caratteristiche del campione ...................................................................... 5

Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud .......................... 9

1.1 La presenza del mainframe ..................................................................................... 9

1.2 Il Data Center ........................................................................................................ 14

1.3 Il ricorso al cloud ................................................................................................... 18

Modernizzazione del core banking ........................................ 31

2.1 Strategia di modernizzazione ................................................................................ 31

2.2 Area Operations: situazione attuale (“as is”) e prospettica (“to be”) .................. 44

Monitoraggio dei trend tecnologici ....................................... 53

3.1 Assetti IT per lo sviluppo applicativo .................................................................... 53

3.2 L’attuale fase del ciclo di vita dei servizi tecnologici nei principali ambiti ........... 60

Note metodologiche ............................................................. 73

4.1 Generalità .............................................................................................................. 73

4.2 Campione dei partecipanti all’indagine ................................................................ 73

Glossario…………………..… ........................................................................... 75

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI ix

Indice delle figure

Figura 1 – Rappresentatività del campione dei gruppi per totale attivo .............................. 5

Figura 2 – Attività bancaria dei gruppi ................................................................................... 6

Figura 3 – Assetto del Data Center: situazione attuale e previsioni.................................... 10

Figura 4 – Migrazione dal mainframe al midrange .............................................................. 10

Figura 5 – Migrazione dal mainframe al midrange – periodo di avvio ................................ 11

Figura 6 – Migrazione dal mainframe al midrange – periodo di completamento .............. 11

Figura 7 – Livello di rilevanza delle motivazioni alla base della scelta di migrazione ......... 12

Figura 8 – Indicatore di rilevanza delle motivazioni alla base della scelta di migrazione ... 13

Figura 9 – Budget IT 2019, previsionale 2020 e trend per la migrazione dal mainframe ... 14

Figura 10 – Configurazione del Data Center: percorso strategico ...................................... 16

Figura 11 – Livello di utilizzo della virtualizzazione per le risorse del Data Center ............. 17

Figura 12 – Indicatore del livello medio di utilizzo della virtualizzazione nel Data Center . 17

Figura 13 – Livello di adozione del cloud da provider esterni per servizi core .................... 19

Figura 14 – Livello di adozione del cloud da provider esterni per servizi non core ............. 20

Figura 15 – Percorso strategico di adozione del cloud ........................................................ 21

Figura 16 – Benefici attesi dall’adozione di servizi in cloud da provider esterni ................. 22

Figura 17 – Indicatore di rilevanza dei benefici attesi dall’adozione del cloud ................... 23

Figura 18 – Benefici riscontrati nell’adozione di servizi in cloud da provider esterni ......... 24

Figura 19 – Indicatore di rilevanza dei benefici riscontrati nell’adozione del cloud ........... 25

Figura 20 – Criticità attese dall’adozione di servizi in cloud da provider esterni ................ 26

Figura 21 – Indicatore di rilevanza delle criticità attese dall’adozione del cloud ................ 27

Figura 22 – Criticità riscontrate nell’adozione di servizi in cloud da provider esterni ......... 28

Figura 23 – Indicatore di rilevanza delle criticità riscontrate nell’adozione del cloud ........ 29

Figura 24 – Budget IT 2019, previsionale 2020 e trend per i servizi in cloud ...................... 30

Figura 25 – Stato di attuazione degli interventi per la modernizzazione del core banking 32

Figura 26 – Durata degli interventi in anni effettiva o stimata ........................................... 33

Figura 27 – Livello di maturità nella strategia di modernizzazione del core banking ......... 34

Figura 28 – Livello di adozione delle metodologie di modernizzazione del core banking .. 36

Figura 29 – Indicatore di adozione metodologie di modernizzazione del core banking ..... 37

Figura 30 – Benefici attesi dalla modernizzazione del core banking ................................... 38

Figura 31 – Benefici riscontrati dalla modernizzazione del core banking ........................... 39

Figura 32 – Criticità attese dalla modernizzazione del core banking .................................. 40

Figura 33 – Criticità riscontrate nella modernizzazione del core banking .......................... 41

Figura 34 – Ricorso al FinTech per la modernizzazione del core banking ........................... 42

Figura 35 – Budget IT 2019, previsionale 2020 e trend - modernizzazione core banking... 43

Figura 36 – Tipologia di implementazione area Operations “as is” e “to be” - aggregato .. 45

Figura 37 – Tipologia di implementazione “as is” e “to be” - dettaglio ambiti operativi .... 46

Figura 38 – Architettura applicativa area Operations “as is” e “to be” - aggregato ........... 46

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CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

x

Figura 39 –Architettura applicativa “as is” e “to be” – dettaglio ambiti operativi .............. 47

Figura 40 – Software di base area Operations “as is” e “to be” - aggregato ....................... 47

Figura 41 – Software di base “as is” e “to be” – dettaglio ambiti operativi ........................ 48

Figura 42 – Database area Operations “as is” e “to be” - aggregato .................................. 49

Figura 43 – Database “as is” e “to be” – dettaglio ambiti operativi .................................... 49

Figura 44 – Linguaggi di programmazione area Operations “as is” e “to be” - aggregato .. 50

Figura 45 – Linguaggi di programmazione “as is” – dettaglio ambiti operativi ................... 50

Figura 46 – Assetto IT per il processo di sviluppo applicativo ............................................. 54

Figura 47 – Assetto IT per il processo di sviluppo applicativo (confronto 2018-2019) ....... 54

Figura 48 – Modelli architetturali applicativi ....................................................................... 56

Figura 49 – Modelli architetturali applicativi (confronto 2018-2019) ................................. 56

Figura 50 – Adozione di un Technical Reference Model ...................................................... 57

Figura 51 – Adozione Technical Reference Model (confronto 2018-2019) ......................... 58

Figura 52 – Livello di utilizzo principali metodologie di sviluppo ........................................ 59

Figura 53 – Livello di utilizzo principali metodologie di sviluppo (confronto 2018-2019) .. 60

Figura 54 – Accesso e sicurezza ........................................................................................... 61

Figura 55 – Accesso e sicurezza (trend 2018-2019) ............................................................. 62

Figura 56 – Piattaforma applicativa ..................................................................................... 63

Figura 57 – Piattaforma applicativa (trend 2018-2019) ....................................................... 64

Figura 58 – Dati .................................................................................................................... 65

Figura 59 – Dati (trend 2018-2019) ...................................................................................... 66

Figura 60 – Architettura applicativa e supporto allo sviluppo ............................................. 67

Figura 61 – Architettura applicativa e supporto allo sviluppo (trend 2018-2019) .............. 68

Figura 62 – Supporto alla pianificazione e gestione ............................................................ 69

Figura 63 – Supporto alla pianificazione e gestione (trend 2018-2019) .............................. 70

Figura 64 – Tecnologie innovative a impatto trasversale .................................................... 71

Figura 65 – Tecnologie innovative a impatto trasversale (trend 2018-2019) ..................... 72

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 1

Sintesi dei risultati dell'indagine

La “Rilevazione sull’IT nel settore bancario italiano – Profili tecnologici e di sicurezza” in questa edizione affronta alcuni aspetti innovativi dell’IT in banca, quali l’evoluzione del Data Center, il ricorso al cloud e la modernizzazione del core banking.

Il campione della Rilevazione è costituito da 19 gruppi bancari e da due banche singole, denominati nel seguito rispondenti o banche. Considerando soltanto i gruppi partecipanti, essi rappresentano il 92% dell’insieme dei gruppi bancari in termini di totale attivo.

Riguardo all’evoluzione del Data Center, i sistemi mainframe, adottati dagli albori dell’informatizzazione nel mondo bancario e che ancora oggi rivestono un ruolo di primo piano, nel tempo sono stati progressivamente affiancati dai sistemi midrange (comunemente definiti dipartimentali o intermedi), più facilmente interoperabili. Nella generalità dei casi la scelta si rivolge verso sistemi industry standard.

La percentuale di banche che utilizzano a livello i sistemi mainframe alto scende dall’attuale 76% al 71% nel medio termine per arrivare al 43% oltre il 2022; i sistemi midrange registrano la tendenza opposta: a partire dal 71% attuale si arriva, nel lungo termine all’86% dei rispondenti. Inoltre la grande maggioranza del campione ha già completato, ha in corso o avvierà iniziative di migrazione, parziale o totale, dai sistemi mainframe a quelli midrange.

Le motivazioni principali di tale migrazione sono la riduzione dei costi infrastrutturali e di integrazione delle nuove applicazioni con quelle legacy, seguite dall’evoluzione funzionale delle applicazioni e da una più ampia flessibilità nei processi di sviluppo e gestione.

L’impegno economico per le iniziative di migrazione è sintetizzato dalla percentuale media di budget IT assegnata, che passa dal 3% nel 2019 al 4,7% del previsionale 2020.

Sempre in tema di assetti infrastrutturali, è stata esaminata l’innovazione della configurazione del Data Center, dalla situazione attuale a quella di lungo periodo. Al momento prevale nettamente il Data Center tradizionale, segnalato dall’85% dei rispondenti a livello alto, ma nel medio periodo tale percentuale sostanzialmente si dimezza, per attestarsi al 30% nel lungo termine. I modelli evoluti verso cui tende la maggioranza dei rispondenti nel lungo periodo sono il Software Defined Data Center e la Cloud-native Infrastructure, adottati da non più del 20% delle banche a livello medio-alto, ma oltre il 2022 segnalati rispettivamente dal 70 e dal 60% del campione. Quanto alla virtualizzazione delle risorse del Data Center, quelle elaborative (Compute) risultano già virtualizzate ad alto livello per la maggior parte dei rispondenti e lo saranno per l’intero campione nel lungo periodo. Invece le risorse di memorizzazione e di rete (Storage e Networking), che attualmente interessano rispettivamente il 40 e il 20% del campione, saliranno al 60 e al 50% oltre il 2022.

Accanto all’evoluzione del Data Center, le banche stanno incrementando il ricorso al cloud fornito da provider esterni anche per le applicazioni che caratterizzano l’operatività bancaria (cd. servizi core) per tutti i service model. Attualmente più del 60% del campione adotta il modello SaaS (Software as a Service) a livello medio-alto, poco meno della metà il PaaS (Platform as a Service) e più di un terzo il modello IaaS (Infrastructure as a Service), questi ultimi essenzialmente a livello basso. Oltre il 2022 la totalità o la quasi totalità delle banche intende ricorrere estensivamente a

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CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

2

tutti i service model e, in particolare al SaaS, indicato da circa il 90% dei rispondenti a livello medio-alto.

In merito ai servizi non core, già nella situazione presente emerge una maggiore adozione del cloud per tutti i service model, in particolare per il SaaS, segnalato da più dell’80% dei rispondenti. Oltre il 2022, anche per questa tipologia di servizi la quasi totalità dei rispondenti intende avvalersi di tutti i service model, prevalentemente a livello medio-alto.

Tra i più rilevanti benefici attesi dall’adozione del cloud emergono scalabilità, riduzione del time-to-market e rapidità di implementazione di soluzioni innovative. Seguono indipendenza dall’obsolescenza tecnologica, rapidità di allestimento di ambienti di test e flessibilità di utilizzo e, con un significativo distacco, riduzione dei costi. Quanto ai benefici effettivamente conseguiti, al primo posto si colloca la rapidità di allestimento di ambienti di test, seguito da scalabilità e flessibilità di utilizzo.

L’analisi delle criticità attese evidenzia che la sicurezza informatica è, in assoluto, quella ritenuta più rilevante; seguono potere negoziale nei confronti del fornitore, controllo sui dati e aderenza ai requisiti di compliance. Riguardo alle criticità effettivamente riscontrate emerge al primo posto la definizione di contratti e relativi SLA (Service Level Agreement), seguita da controllo sui dati, aderenza ai requisiti di compliance e, solo con un certo distacco, dalla sicurezza informatica.

L’impegno economico per il ricorso al cloud è sintetizzato dall’incremento della percentuale media di budget IT che sale dal 2,9% del 2019 al 5,3 % del previsionale 2020.

Passando all’ambito applicativo, complessità e impatto connotano la strategia di modernizzazione del core banking1che, partendo dall’attuale insieme di applicazioni stratificate nel tempo e generalmente di tipo legacy, è volta a creare un ambiente caratterizzato da elevata flessibilità e pienamente integrato con i servizi e i canali di ultima generazione.

Dall’analisi risulta che l’intero campione è impegnato su questo fronte: una banca ha già completato gli interventi, quasi metà li sta completando, più di un terzo li prevede nel triennio 2020-2022 e due rispondenti oltre il 2022. L’impegno realizzativo è tale che la durata media, effettiva o stimata, raggiunge i 4,6 anni.

Con riferimento allo stato di attuazione dei suddetti interventi, poco più della metà del campione si colloca ancora in una fase propedeutica all’effettiva realizzazione (studio di fattibilità, analisi preliminare, gap analysis, definizione della roadmap di azione), mentre il resto segnala fasi realizzative più o meno avanzate o la fase di monitoraggio dei risultati e analisi di ulteriori evoluzioni.

Infine, risulta parimenti notevole il relativo impegno economico, con una percentuale media di budget IT 2019 che si attesta al 12,1% per salire al 16,2% nel 2020.

È stato analizzato anche il ricorso al FinTech per la modernizzazione del nucleo principale del core banking, vale a dire l’area Operations2; in proposito, emerge che gli ambiti maggiormente interessati risultano Sistemi di pagamento (indicato da 16 banche su 21), Credito (11) e Finanza (9).

Per comprendere più in profondità la natura degli interventi di modernizzazione è stata effettuata un’analisi incentrata su alcuni aspetti caratterizzanti l’area Operations nella situazione “as is” e in quella “to be”, raggiunta grazie alle iniziative sviluppate e attuate.

1 Gli applicativi che costituiscono il core banking supportano le più comuni transazioni bancarie, in particolare le attività di back-

end, nonché l’aggiornamento dei registri contabili e l’invio dei dati di input ai sistemi di reporting e comunicazione. 2 Secondo la mappa applicativa ABI Lab, l’area Operations è costituita dagli ambiti Servizi bancari tipici, Credito, Finanza, Sistemi

di pagamento, Altri servizi ed Estero.

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 3

In merito alla tipologia di implementazione, nella situazione attuale e in quella prospettica prevale l’utilizzo del pacchetto personalizzato e dello sviluppo custom rispetto a quello del pacchetto standard.

Rispetto all’architettura applicativa, la Web application domina sulle altre, seguita dalle applicazioni Batch. Interessante notare che l’architettura a microservizi, non presente nella situazione attuale, in previsione assume una rilevanza significativa.

Riguardo al software di base, attualmente il più utilizzato risulta z/OS, seguito da Linux, Windows e, con notevole distacco, dagli UNIX di tipologia proprietaria e dal DOS. Nella visione prospettica si assiste al sorpasso di Linux rispetto a z/OS e a un notevole decremento degli UNIX proprietari, il cui uso diviene marginale.

Relativamente ai database prevale l’utilizzo del DB2 nella situazione attuale e in futuro, seguito da quello di Oracle e SQLserver, sebbene si noti un lieve decremento del primo a favore degli altri due. Da notare in prospettiva il raddoppio dell’adozione dei DB noSQL, ora poco significativa.

L’analisi dei linguaggi di programmazione utilizzati non mostra grandi variazioni della situazione “to be” rispetto a quella “as is”. Risultano predominanti Java e Cobol, seguiti da .NET, mentre l’utilizzo degli altri linguaggi è residuale o nullo.

Monitoraggio dei trend tecnologici

Dall’edizione 2018 la seconda parte della Rilevazione è dedicata all’analisi di alcuni aspetti dell’IT delle banche quali, in particolare, gli assetti e i modelli architetturali applicativi, le metodologie di sviluppo e i principali servizi tecnologici o tecnologie di interesse, con l’obiettivo di individuare quali sono quelli in uso, gli emergenti e gli obsoleti.

Per quanto riguarda il processo di sviluppo applicativo, l’organizzazione bimodale dell’IT, caratterizzata da un rilascio più tempestivo per le applicazioni o i servizi più critici, risulta già in uso da parte di 11 rispondenti e, per il triennio 2020-2022, è segnalata da ulteriori sei banche.

Tra i modelli architetturali applicativi adottati spiccano l’Architettura Legacy e la Service Oriented Architecture (SOA), mentre l’architettura a microservizi (MSA), pur se innovativa, è ancora scarsamente diffusa.

Per valutare la pervasività della Enterprise Architecture nell’IT delle banche, è stato analizzato il grado di adozione dello strumento Technical Reference Model (TRM), che viene segnalato da sei rispondenti per la gestione del ciclo di vita delle tecnologie, da cinque come modello di riferimento per le tecnologie adottate nei progetti IT e da altri cinque in fase di realizzazione.

Con riferimento alle principali metodologie di sviluppo adottate, emerge una netta prevalenza delle tradizionali sulle più innovative: l’intero campione adotta intensivamente lo sviluppo Waterfall e, a livello medio-alto, il 60% dei rispondenti le metodologie incrementali/evolutive e il 40% i metodi Agile.

Per comprendere quali servizi tecnologici rivestono interesse per il settore bancario, ne è stata effettuata una suddivisione, in elenchi non esaustivi, nei principali ambiti di applicazione e sono state definite alcune fasi che consentono di analizzarne il ciclo di vita.

Il primo degli ambiti preso in esame è “Accesso e sicurezza”, per il quale i rispondenti mostrano un certo fermento evolutivo attraverso la prevalenza delle fasi che caratterizzano l’uso in crescita o in evoluzione o la valutazione/sperimentazione di nuovi servizi tecnologici, in particolare per i servizi IT Risk Management Solutions, Security Information and Events Management e Advanced Persistent Threat Solutions.

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CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

4

Nell’ambito “Piattaforma applicativa” spiccano l’utilizzo stabile delle Core Financial Management Suites, quello in evoluzione del CRM (Customer Relationship Management) e la sperimentazione delle Roboadvisor Platforms.

L’ambito “Dati” è caratterizzato dall’estensivo impiego degli RDBMS (Relational Database Management System), dall’utilizzo crescente dei Data Integration and Quality Tools e dall’evoluzione del Data Storage, mentre risultano maggiormente in sperimentazione le Real Time Analytics.

Nell’ambito “Architettura applicativa e supporto allo sviluppo”, emergono l’uso in evoluzione delle Mobile Apps Development Platforms e quello in crescita delle Application Performance Monitoring Suites, mentre fra i servizi tecnologici in valutazione/sperimentazione spiccano Containers and containers orchestration e Event Driven Application Platforms.

Per l’ambito “Supporto alla pianificazione e gestione”, caratterizzato dalla fase di adozione stabile dei servizi tecnologici, spicca Desktop Management Software, seguito da Applications Management Software, Log Management Solutions, Project Management Software, ITSM Solutions e Remote Management Platforms.

Infine, per le tecnologie innovative a impatto trasversale prevale complessivamente la fase di valutazione/sperimentazione, seguita dall’uso in crescita. Emergono, per l’utilizzo crescente, la Robot Process Automation (RPA), per l’uso in evoluzione le OpenAPI. La Blockchain svetta fra quelle in sperimentazione, seguita dalle tecnologie nel campo dell’Intelligenza Artificiale.

Completano l’analisi dei dati relativi al monitoraggio dei trend tecnologici le elaborazioni a campione costante, illustrate nel rapporto, che comparano i dati per il periodo di osservazione 2018-2019.

***

In Appendice è presente un glossario dei principali termini tecnici utilizzati nella prima parte della Rilevazione.

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 5

Caratteristiche del campione

La “Rilevazione sull’IT nel settore bancario italiano – Profili tecnologici e di sicurezza” affronta, in questa edizione, alcuni aspetti innovativi dell’IT in banca quali l’evoluzione del Data Center, il ricorso al cloud e la modernizzazione del core banking e dedica un approfondimento ai trend tecnologici di interesse per il mondo bancario.

Il campione della Rilevazione è costituito da 19 gruppi bancari e da due banche singole, denominati nel seguito per scorrevolezza rispondenti o banche. Considerando soltanto i gruppi partecipanti, essi rappresentano il 92% dell’insieme dei gruppi bancari in termini di totale attivo3 (cfr. Figura 1).

Figura 1 – Rappresentatività del campione dei gruppi per totale attivo

La classificazione del campione per dimensione operativa evidenzia la suddivisione4 in:

5 gruppi Principali;

10 gruppi Medi;

4 gruppi Altri;

2 banche singole.

3 Il totale attivo considerato al 31.12.2018 fa riferimento al gruppo bancario, comprensivo di tutte le sue

componenti (bancarie e non bancarie) soggette a normativa prudenziale (es. banche, società strumentali, società finanziarie, SIM, filiali estere).

4 Cfr. par. 4.2 – Campione dei partecipanti all’indagine.

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CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

6

Analizzando l’operatività bancaria dei gruppi, calcolata sulla base del margine di intermediazione5, si rileva che la maggior parte svolge prevalentemente attività di tipo retail: mediamente il retail banking rappresenta il 67,5% dell’operatività complessiva, il 19,7% è costituito da attività di corporate and investment banking, l’8,3% da private banking, mentre altre forme di operatività sono residuali6 (cfr. Figura 2).

Figura 2 – Attività bancaria dei gruppi

5 Riferito al perimetro CIPA (cfr. par. 4.2 – Campione dei partecipanti all’indagine). 6 Es. finanza, asset liability management, tesoreria, servizi per enti pubblici.

Retail banking67,5%

Corporate and investment

banking19,7%

Private banking8,3%

Altre attività4,5%

medie di %19 gruppi

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 7

Parte prima

Aspetti innovativi dell’IT in banca

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 9

Evoluzione del Data

Center e ricorso al cloud

1.1 La presenza del mainframe

L’architettura IT delle banche, supporto basilare dell’operatività bancaria, sta subendo un processo di rinnovamento ed evoluzione legato alla trasformazione digitale dell’attività bancaria in atto da tempo.

La presente indagine prende in esame dapprima l’evoluzione degli assetti infrastrutturali dell’IT, per passare in seguito al tema della modernizzazione del core banking, nucleo storico di procedure che caratterizzano l’attività bancaria.

Le analisi riguardano lo scenario temporale riferito al 2019, a medio termine, ossia con riferimento al triennio 2020-2022, e a lungo termine, oltre il 2022.

I sistemi mainframe7, adottati agli albori dell’informatizzazione nel mondo bancario, ancora oggi rivestono un ruolo di primo piano, ma nel tempo sono stati progressivamente affiancati dai sistemi midrange8, più facilmente interoperabili e interscambiabili. Nella generalità dei casi la scelta si è rivolta verso sistemi industry standard9, utilizzati diffusamente nel mondo open.

In questo paragrafo viene esaminata la presenza attuale e prospettica del mainframe nei Data Center delle banche italiane, di cui viene indagato l’assetto nel tempo per valutare l’eventuale strategia di migrazione.

Prendendo in considerazione soltanto il livello di utilizzo Alto, per il mainframe la percentuale di banche utilizzatrici passa dall’attuale 76% al 71% nel medio termine e al 43% oltre il 2022; per i sistemi midrange la tendenza è opposta: a partire dal 71% attuale, confermato nel medio periodo, si arriva all’86% del campione a lungo termine. Interessante notare che il mancato utilizzo, segnalato da tre rispondenti per i sistemi mainframe e da uno per quelli midrange, resta costante in tutto il periodo preso in esame (cfr. Figura 3).

7 Elaboratore con una potenza elaborativa notevolmente maggiore rispetto ai sistemi midrange e ai personal

computer, tradizionalmente associato ad ambienti elaborativi centralizzati e utilizzato generalmente da grandi organizzazioni.

8 Un sistema midrange (comunemente definito dipartimentale o intermedio) è un elaboratore di media

dimensione, di capacità compresa fra il personal computer e il mainframe, inizialmente detto minicomputer e con accesso da un terminale isolato rispetto ad altri elaboratori, attualmente utilizzato principalmente come nodo elaborativo di rete.

9 Standard de facto accettati nel settore industriale d’interesse, in questo caso nel mondo informatico.

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

10

Figura 3 – Assetto del Data Center: situazione attuale e previsioni

L’analisi precedente, basata sull’identificazione del livello di utilizzo, trova completamento nell’esame della strategia di migrazione dai sistemi mainframe a quelli midrange, più idonei alle architetture open. La grande maggioranza del campione, attestata all’86%, ha già completato, ha in corso o ne avvierà la migrazione totale o parziale (cfr. Figura 4).

Figura 4 – Migrazione dal mainframe al midrange

Considerando solamente i rispondenti che hanno deciso di migrare o l’hanno già fatto, si osserva che due banche hanno già completato la migrazione totale e dieci hanno avviato quella parziale; nel prossimo triennio altre cinque banche avvieranno la migrazione parziale e una lo farà dopo il

85,7%

42,9%

71,4%

71,4%

71,4%

76,2%

4,8%

38,1%

14,3%

9,5%

14,3%

4,8%

4,8%

4,8%

9,5%

4,8%

9,5%

4,8%

4,8%

14,3%

4,8%

14,3%

4,8%

14,3%

0% 25% 50% 75% 100%

Midrange

Mainframe

Midrange

Mainframe

Midrange

Mainframe

Olt

re il

20

22

Ne

l tri

en

nio

20

20

-20

22

Situ

azio

ne

al2

01

9

Alto Medio Basso Nullo

frequenze %21 rispondenti

85,7%

14,3%

Migrazione (completata o prevista) Nessuna migrazione

frequenze %21 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 11

2022, periodo in cui altri tre rispondenti completeranno la migrazione totale e 13 quella parziale (cfr. Figura 5 e Figura 6).

Figura 5 – Migrazione dal mainframe al midrange – periodo di avvio

Figura 6 – Migrazione dal mainframe al midrange – periodo di completamento

2

10

5

1

Fino al 2019 Nel triennio 2020-2022 Oltre il 2022

Migrazione totale Migrazione parziale

frequenze18 rispondenti

23

13

Fino al 2019 Nel triennio 2020-2022 Oltre il 2022

Migrazione totale Migrazione parziale

frequenze18 rispondenti

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

12

Le motivazioni principali che guidano la strategia di migrazione delle banche, considerando congiuntamente i livelli Alto e Medio, sono incentrate sulla riduzione dei costi infrastrutturali e dei costi di integrazione delle nuove applicazioni con quelle legacy, seguite dall’evoluzione funzionale delle applicazioni e da una più ampia flessibilità nei processi di sviluppo e gestione (cfr. Figura 7).

Figura 7 – Livello di rilevanza delle motivazioni alla base della scelta di migrazione

6%

11%

17%

28%

28%

39%

39%

39%

61%

67%

28%

56%

44%

28%

61%

33%

44%

50%

28%

28%

56%

22%

28%

39%

17%

17%

11%

6%

6%

11%

11%

11%

6%

11%

11%

6%

0% 25% 50% 75% 100%

Utilizzo di software open source

Riduzione del vendor lock-in

Difficoltà nel reperimento degli skill

Miglioramento dell'offerta di servizi Open Banking avalore aggiunto

Maggiore flessibilità di sviluppo e gestione

Miglioramento dei servizi offerti

Riduzione del time-to-market

Evoluzione funzionale delle applicazioni

Riduzione dei costi di integrazione delle nuoveapplicazioni con quelle legacy

Riduzione dei costi infrastrutturali

Alto Medio Basso Nullo

frequenze %18 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 13

A partire da analisi basate sull’assegnazione di livelli qualitativi sono stati costruiti indicatori numerici.

Ai livelli Alto, Medio, Basso e Nullo, nella fase di elaborazione dei dati, sono stati associati i valori decrescenti da 3 a 0 ed è stato calcolato il valore medio ottenuto che rappresenta l’indicatore10 associato. Questo tipo di analisi soddisfa l’obiettivo di fornire una visione d’insieme, pur con una minore attenzione al dettaglio (cfr. Figura 8).

Figura 8 – Indicatore di rilevanza delle motivazioni alla base della scelta di migrazione

Per valutare l’impegno economico per la migrazione dal mainframe al midrange sono stati analizzati: la percentuale di budget IT stanziata nel 2019, quella previsionale per il 2020 e il trend di spesa previsto dalle banche oltre il 2020. I dati sono rappresentati illustrando le percentuali di budget IT individuali, che per entrambi i periodi considerati oscillano fra lo 0,5% e il 15%,

10Gli indicatori presenti nella Rilevazione si riferiscono alle diverse caratteristiche prese in esame: al livello di

rilevanza si associa un indicatore di rilevanza, a quello di adozione un indicatore di adozione, ecc.

1,3

1,7

1,7

1,8

2,0

2,1

2,2

2,3

2,4

2,6

Utilizzo di software open source

Riduzione del vendor lock-in

Difficoltà nel reperimento degli skill

Miglioramento dell'offerta di servizi Open Banking avalore aggiunto

Miglioramento dei servizi offerti

Maggiore flessibilità di sviluppo e gestione

Riduzione del time-to-market

Evoluzione funzionale delle applicazioni

Riduzione dei costi di integrazione delle nuoveapplicazioni con quelle legacy

Riduzione dei costi infrastrutturali

0 = Nullo

livello medio di rilevanza18 rispondenti

1 = Basso 2 = Medio 3 = Alto

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

14

attestandosi in media al 3% nel 2019, per passare al 4,7% con riferimento al budget previsionale per il 2020. Il trend relativo al periodo successivo è espresso in aumento dalla quasi totalità dei rispondenti. Da notare che la numerosità del campione scende a dieci, principalmente perché i dati di budget dei rispondenti in outsourcing o facility management non sono risultati scorporabili da parte dei provider (cfr. Figura 9).

Figura 9 – Budget IT 2019, previsionale 2020 e trend per la migrazione dal mainframe

1.2 Il Data Center

In questo paragrafo viene analizzata la configurazione del Data Center nel tempo, attraverso la valutazione del livello di adozione degli assetti comunemente proposti dai vendor, per individuare una linea evolutiva a partire da quello più tradizionale verso assetti più innovativi.

3,0%

4,7%

2%

4%

6%

8%

10%

12%

14%

16%

% Budget IT 2019% Budget IT previsionale 2020% media Budget IT 2019% media Budget IT previsionale 2020

% individuale10 rispondenti

Trend in aumento

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Parte 1 - Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 15

Sono state sottoposte all’attenzione del campione le seguenti configurazioni, oltre a quella tradizionale:

Infrastruttura con sistemi integrati, in cui il vendor preconfigura le componenti di elaborazione, memoria e rete, gestibili attraverso le proprie console di amministrazione;

Infrastruttura convergente, in cui le componenti di elaborazione, memoria e rete sono integrate in un’unica appliance di amministrazione;

Infrastruttura iperconvergente, in cui tutte le risorse fisiche sono viste come un pool di risorse virtualizzate con un elevato grado di automazione;

Software Defined Data Center (SDDC), che consente di automatizzare completamente sia il provisioning sia la gestione dei sistemi;

Cloud-native Infrastructure, finalizzata a integrare senza sforzi aggiuntivi cloud pubblici in una logica di cloud ibrido.

Le banche hanno indicato uno o più fra i modelli sopra illustrati, per rappresentare il più fedelmente possibile la variegata realtà dei propri Data Center.

Nella situazione attuale prevale nettamente il Data Center tradizionale, segnalato dall’85% dei rispondenti a livello Alto, ma nel medio periodo tale percentuale sostanzialmente si dimezza, per attestarsi al 30% nel lungo termine.

L’infrastruttura a sistemi integrati è indicata a livello medio-alto da circa la metà del campione nell’intero periodo esaminato.

Le infrastrutture convergente, meno utilizzata, e iperconvergente, pur evidenziando un incremento, sono adottate a livello medio-alto da non più del 40% dei rispondenti, con l’unica eccezione dell’infrastruttura iperconvergente che oltre il 2022 viene segnalata dalla metà delle banche.

I modelli evoluti verso cui tende la maggioranza dei rispondenti nel lungo periodo sono il Software Defined Data Center e la Cloud-native Infrastructure che, attualmente, sempre considerando congiuntamente i livelli Alto e Medio, risultano adottate da non più del 20% delle banche, ma oltre il 2022 sono segnalate rispettivamente dal 70 e dal 60% del campione (cfr. Figura 10).

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

16

Figura 10 – Configurazione del Data Center: percorso strategico

Passando all’analisi della virtualizzazione delle risorse del Data Center, dalla lettura dei grafici del livello di utilizzo e del relativo indicatore emerge che le risorse elaborative (Compute) risultano già virtualizzate per l’85% dei rispondenti a livello Alto e lo saranno per l’intero campione nel lungo periodo. Invece le risorse di memorizzazione e di rete (Storage e Networking) sono segnalate a livello Alto nella situazione attuale rispettivamente dal 40 e dal 20% del campione, percentuali che, nell’ordine, salgono al 60 e al 50% oltre il 2022. L’indicatore calcolato conferma tali risultati, mostrando incrementi più marcati, soprattutto per le risorse di rete (cfr. Figura 11 e Figura 12).

30%

5%

30%

15%

10%

10%

15%

5%

10%

10%

10%

30%

35%

35%

30%

45%

85%

30%

40%

15%

40%

25%

10%

40%

25%

20%

25%

20%

15%

20%

20%

20%

35%

45%

5%

25%

40%

35%

15%

40%

30%

25%

30%

35%

30%

35%

35%

30%

25%

20%

25%

15%

15%

50%

15%

20%

50%

20%

25%

35%

30%

30%

35%

15%

15%

20%

10%

10%

10%

5%

5%

5%

5%

5%

5%

5%

5%

5%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Situazione al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Situazione al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Situazione al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Situazione al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Situazione al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Situazione al 2019

Clo

ud

-nat

ive

Infr

astr

uct

ure

Soft

war

e D

efin

edD

ata

Cen

ter

Infr

astr

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nte

Infr

astr

utt

ura

co

nsi

stem

i in

tegr

ati

Trad

izio

nal

e

Alto Medio Basso Nullo Non risponde

frequenze %20 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 17

Figura 11 – Livello di utilizzo della virtualizzazione per le risorse del Data Center

Figura 12 – Indicatore del livello medio di utilizzo della virtualizzazione nel Data Center

50%

60%

100%

25%

55%

90%

20%

40%

85%

40%

30%

40%

20%

10%

25%

25%

10%

5%

5%

30%

10%

30%

20%

5%

5%

5%

5%

15%

25%

15%

0% 25% 50% 75% 100%

Networking

Storage

Compute

Networking

Storage

Compute

Networking

Storage

Compute

Olt

re il

20

22

Ne

l tri

en

nio

20

20

-2

02

2Fi

no

al 2

01

9

Alto Medio Basso Nullo

frequenze %20 rispondenti

2,82,9

3,0

1,9

2,2

2,5

1,4

1,9

2,4

Fino al 2019 Nel triennio 2020-2022 Oltre il 2022

Compute Storage Networking

livello medio di utilizzo20 rispondenti

0 = Nullo

1 = Basso

2 = Medio

3 = Alto

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

18

1.3 Il ricorso al cloud

Accanto all’evoluzione del Data Center, le banche stanno incrementando il ricorso al cloud fornito da provider esterni.

Nella presente Rilevazione si fa riferimento alla definizione di cloud formulata dal NIST (National Institute of Standards and Technology) secondo cui il cloud computing è un modello che consente di abilitare un accesso di rete ubiquitario, conveniente e su richiesta a un pool di risorse elaborative condivise (rete, elaborazione, memoria, applicazioni e servizi) fornite e rilasciate rapidamente, minimizzando lo sforzo gestionale e l’interazione con il fornitore del servizio.

Per determinare il posizionamento strategico nell’arco temporale di riferimento dell’indagine Rilevazione, sono stati sottoposti ai rispondenti i seguenti cloud service model al fine di valutarne il livello di adozione:

IaaS (Infrastructure as a Service) in cui il cloud service provider fornisce le risorse elaborative infrastrutturali (capacità elaborativa, storage, networking, difese perimetrali e sistemi di gestione della sicurezza). Il cliente può installare ed eseguire software in autonomia, mantenendo il controllo dei dati, delle applicazioni e, generalmente, dei sistemi operativi;

PaaS (Platform as a Service) in cui il cloud service provider offre l’ambiente necessario per lo sviluppo e il deploy di applicazioni del cliente o di una terza parte (middleware, linguaggi di programmazione, tool di sviluppo e librerie);

SaaS (Software as a Service) in cui il cliente utilizza le applicazioni fornite dal cloud service provider e l’infrastruttura di erogazione rimane sotto il pieno controllo di quest’ultimo. I servizi applicativi sono accessibili al cliente mediante thin client, web browser o API (Application Programming Interface).

Per le applicazioni che caratterizzano l’operatività bancaria, i cosiddetti servizi core (core banking), il ricorso al cloud risulta crescente nel tempo per tutti i service model, ma in misura maggiore per SaaS e PaaS.

Attualmente più di un terzo del campione fa ricorso al modello IaaS, poco meno della metà al PaaS e più del 60% al SaaS, con livello di adozione essenzialmente Basso.

Nel prossimo triennio si nota un incremento delle banche che segnalano l’adozione del cloud, principalmente a livello Medio, indicato rispettivamente da poco meno del 40% del campione per IaaS e PaaS e del 60% per il SaaS.

Nel lungo periodo la totalità o la quasi totalità delle banche intende ricorrere a tutti i service model, in particolare al SaaS, indicato da circa il 90% dei rispondenti a livello medio-alto (cfr. Figura 13).

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Parte 1 - Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 19

Figura 13 – Livello di adozione del cloud da provider esterni per servizi core

In merito ai servizi non core, già da ora emerge una maggiore adozione del cloud da parte di più della metà del campione per tutti i service model, in particolare per il SaaS, segnalato da più dell’80% dei rispondenti.

Nel medio termine tutte le banche faranno ricorso al modello PaaS, quasi tutte al SaaS e quasi l’80% al modello IaaS.

Oltre il 2022, la totalità, o quasi, dei rispondenti intende fare ricorso a tutti i service model, prevalentemente a un livello medio-alto; SaaS, PaaS e IaaS sono indicati rispettivamente da circa il 40%, 30% e 16% delle banche a un livello Alto (cfr. Figura 14).

26,3%

5,3%

26,3%

5,3%

10,5%

5,3%

63,2%

57,9%

15,8%

36,8%

36,8%

5,3%

42,1%

36,8%

5,3%

5,3%

31,6%

47,4%

36,8%

42,1%

42,1%

42,1%

36,8%

26,3%

5,3%

5,3%

36,8%

15,8%

52,6%

5,3%

26,3%

63,2%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

SaaS

Paa

SIa

aS

Serv

izi c

ore

Alto Medio Basso Nullo

frequenze %19 rispondenti

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

20

Figura 14 – Livello di adozione del cloud da provider esterni per servizi non core

Il percorso strategico verso il cloud mostra un progressivo incremento dell’affiancamento di cloud esterni a quello interno. Nel quadro delineato, attualmente prevale in misura significativa l‘evoluzione verso il cloud interno (13 rispondenti), mentre l’affiancamento di cloud esterni senza e con integrazione è segnalato rispettivamente da cinque e tre banche.

Nel prossimo triennio aumenta l’affiancamento di cloud esterni: senza integrazione (da cinque a sette rispondenti) e con integrazione (da tre a 15 rispondenti).

Oltre il 2022 sono pressoché stabili le forme di evoluzione verso l’interno e senza integrazione, mentre l’intero campione intende integrare cloud esterni (cfr. Figura 15).

42,1%

5,3%

31,6%

15,8%

15,8%

5,3%

42,1%

68,4%

21,1%

52,6%

36,8%

15,8%

52,6%

47,4%

21,1%

10,5%

21,1%

63,2%

15,8%

47,4%

42,1%

26,3%

31,6%

26,3%

5,3%

5,3%

15,8%

42,1%

5,3%

21,1%

47,4%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

SaaS

Paa

SIa

aS

Serv

izi n

on

co

re

Alto Medio Basso Nullo

frequenze %19 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 21

Figura 15 – Percorso strategico di adozione del cloud

L’indagine sul ricorso al cloud prosegue con l’analisi dei benefici e delle criticità connessi con l’adozione di servizi in cloud da provider esterni e si conclude con quella sull’impegno economico richiesto alle banche.

Sono stati presi in considerazione benefici e criticità attesi, descritti da tutti i rispondenti in una valutazione effettuata a priori, e quelli riscontrati, individuati soltanto dalle banche che vantano un’esperienza effettiva di adozione del cloud. Chiaramente nell’analisi a posteriori la numerosità del campione tende a ridursi.

Nei grafici che seguono, dalla Figura 16 alla Figura 23, i benefici e le criticità sono rappresentati in ordine decrescente rispetto al livello di rilevanza Alto; anche gli indicatori di rilevanza sono rappresentati in ordine decrescente.

Tra i benefici attesi emergono la scalabilità, la riduzione del time-to-market e la rapidità di implementazione di soluzioni innovative, tutti indicati a livello Alto o Medio dall’intero campione. Seguono l’indipendenza dall’obsolescenza tecnologica, la rapidità di allestimento di ambienti di test

13

9

9

5

7

5

3

15

19

Fino al 2019

Nel triennio 2020-2022

Oltre il 2022

Evoluzione delle infrastrutture aziendali verso il cloud interno

Affiancamento di cloud esterni al cloud interno senza integrazione

Affiancamento di cloud esterni al cloud interno con integrazione

frequenzerisposte multiple

19 rispondenti

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

22

e la flessibilità di utilizzo. La riduzione dei costi segue con un significativo distacco (cfr. Figura 16 e Figura 17).

Figura 16 – Benefici attesi dall’adozione di servizi in cloud da provider esterni

5%

11%

16%

16%

16%

32%

37%

53%

53%

58%

58%

68%

79%

32%

47%

37%

37%

42%

32%

37%

32%

37%

32%

42%

32%

21%

47%

26%

26%

37%

26%

16%

5%

11%

11%

5%

16%

16%

21%

11%

16%

21%

21%

5%

5%

0% 25% 50% 75% 100%

Maggiore integrazione dei servizi informatici

Accessibilità a risorse e servizi 'over the internet'

Opportunità di allocare le risorse umane sul corebusiness

Opportunità di focalizzare gli investimenti nel corebusiness

Indipendenza da specifiche tecnologie e/o standard

Trasformazione della spesa da CAPEX a OPEX

Riduzione dei costi

Flessibilità di utilizzo (compute on-demand, pay per use,adozione graduale)

Rapidità di allestimento di ambienti ditest/sperimentazione

Indipendenza dall'obsolescenza tecnologica

Rapidità di implementazione di soluzioni innovative

Riduzione del time-to-market

Scalabilità

Alto Medio Basso Nullo Non risponde

frequenze %19 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 23

Figura 17 – Indicatore di rilevanza dei benefici attesi dall’adozione del cloud

Riguardo ai benefici effettivamente riscontrati, su un campione di 14 rispondenti, al primo posto si colloca la rapidità di allestimento di ambienti di test, seguito da scalabilità e flessibilità di utilizzo (cfr. Figura 18 e Figura 19).

1,3

1,5

1,5

1,6

1,6

1,7

1,9

2,4

2,4

2,4

2,6

2,7

2,8

Maggiore integrazione dei servizi informatici

Opportunità di allocare le risorse umane sul core business

Accessibilità a risorse e servizi 'over the internet'

Opportunità di focalizzare gli investimenti nel core business

Indipendenza da specifiche tecnologie e/o standard

Trasformazione della spesa da CAPEX a OPEX

Riduzione dei costi

Rapidità di allestimento di ambienti di test/sperimentazione

Indipendenza dall'obsolescenza tecnologica

Flessibilità di utilizzo (compute on-demand, pay per use,adozione graduale)

Rapidità di implementazione di soluzioni innovative

Riduzione del time-to-market

Scalabilità

0 = Nullo

livello medio di rilevanza19 rispondenti

1 = Basso 2 = Medio 3 = Alto

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

24

Figura 18 – Benefici riscontrati nell’adozione di servizi in cloud da provider esterni

7%

7%

7%

7%

21%

29%

29%

29%

36%

36%

50%

14%

29%

7%

14%

14%

21%

21%

29%

43%

43%

29%

43%

36%

57%

36%

43%

36%

57%

36%

36%

29%

7%

14%

29%

21%

36%

36%

36%

14%

29%

21%

7%

14%

7%

7%

7%

7%

7%

7%

7%

7%

7%

7%

7%

7%

14%

7%

0% 25% 50% 75% 100%

Maggiore integrazione dei servizi informatici

Indipendenza da specifiche tecnologie e/o standard

Opportunità di allocare le risorse umane sul core business

Riduzione dei costi

Accessibilità a risorse e servizi 'over the internet'

Opportunità di focalizzare gli investimenti nel core business

Trasformazione della spesa da CAPEX a OPEX

Indipendenza dall'obsolescenza tecnologica

Riduzione del time-to-market

Rapidità di implementazione di soluzioni innovative

Flessibilità di utilizzo (compute on-demand, pay per use,adozione graduale)

Scalabilità

Rapidità di allestimento di ambienti di test/sperimentazione

Alto Medio Basso Nullo Non risponde

frequenze %14 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 25

Figura 19 – Indicatore di rilevanza dei benefici riscontrati nell’adozione del cloud

L’analisi delle criticità attese pone in luce che la sicurezza informatica è, in assoluto, quella ritenuta più rilevante: oltre la metà del campione le attribuisce un livello Alto e per circa un terzo dei gruppi il livello è Medio; seguono il potere negoziale nei confronti del fornitore, il controllo sui dati e l’aderenza ai requisiti di compliance, percepite a livello Alto da più di un terzo del campione (cfr. Figura 20 e Figura 21).

0,8

0,9

0,9

0,9

1,1

1,2

1,4

1,8

1,9

1,9

2,0

2,3

2,4

Opportunità di allocare le risorse umane sul core business

Riduzione dei costi

Maggiore integrazione dei servizi informatici

Indipendenza da specifiche tecnologie e/o standard

Opportunità di focalizzare gli investimenti nel core business

Accessibilità a risorse e servizi 'over the internet'

Trasformazione della spesa da CAPEX a OPEX

Indipendenza dall'obsolescenza tecnologica

Riduzione del time-to-market

Flessibilità di utilizzo (compute on-demand, pay per use, adozionegraduale)

Rapidità di implementazione di soluzioni innovative

Scalabilità

Rapidità di allestimento di ambienti di test/sperimentazione

0 = Nullo

livello medio di rilevanza14 rispondenti

1 = Basso 2 = Medio 3 = Alto

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

26

Figura 20 – Criticità attese dall’adozione di servizi in cloud da provider esterni

5%

5%

5%

16%

16%

21%

21%

26%

26%

26%

26%

32%

37%

42%

47%

53%

26%

42%

47%

47%

47%

26%

47%

37%

42%

42%

53%

42%

47%

37%

16%

32%

47%

26%

26%

21%

26%

26%

32%

26%

16%

16%

11%

5%

5%

11%

21%

11%

21%

26%

21%

16%

11%

26%

11%

16%

16%

11%

21%

11%

11%

16%

5%

0% 25% 50% 75% 100%

Recupero degli investimenti pregressi

Scelta di fornitori affidabili

Committment del management

Oneri di gestione dei servizi in cloud (monitoraggio SLA eauditing)

Controllo dell'architettura informatica aziendale e/o sui processidi gestione

Personalizzazione dei servizi informatici

Integrazione con i servizi informatici aziendali

Disponibilità di risorse interne

Vendor lock-in

Evoluzione del quadro normativo

Definizione di contratti e relativi SLA

Aderenza alla normativa sulla privacy

Aderenza ai requisiti di compliance

Controllo sui dati (es. collocazione geografica o utilizzo dei datiper altri fini)

Potere negoziale nei confronti del fornitore

Sicurezza informatica

Alto Medio Basso Nullo

frequenze % 19 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 27

Figura 21 – Indicatore di rilevanza delle criticità attese dall’adozione del cloud

Esaminando, infine, quali sono le criticità effettivamente riscontrate nell’adozione di servizi in cloud da provider esterni emerge che al primo posto si trova non più la sicurezza informatica, bensì la definizione di contratti e relativi SLA (Service Level Agreement). Seguono il controllo sui dati, l’aderenza ai requisiti di compliance e, al quarto posto, la sicurezza informatica; da notare che quest’ultima, così come la definizione di contratti e relativi SLA, è ritenuta critica, a vari livelli, dall’intero campione (cfr. Figura 22 e Figura 23).

1,2

1,3

1,4

1,4

1,6

1,7

1,8

1,8

1,8

1,8

1,9

1,9

1,9

2,1

2,1

2,3

Recupero degli investimenti pregressi

Scelta di fornitori affidabili

Committment del management

Personalizzazione dei servizi informatici

Oneri di gestione dei servizi in cloud (monitoraggio SLA eauditing)

Controllo dell'architettura informatica aziendale e/o suiprocessi di gestione

Vendor lock-in

Evoluzione del quadro normativo

Disponibilità di risorse interne

Aderenza alla normativa sulla privacy

Integrazione con i servizi informatici aziendali

Potere negoziale nei confronti del fornitore

Definizione di contratti e relativi SLA

Controllo sui dati (es. collocazione geografica o utilizzo deidati per altri fini)

Aderenza ai requisiti di compliance

Sicurezza informatica

0 = Nullo

livello medio di rilevanza19 rispondenti

1 = Basso 2 = Medio 3 = Alto

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

28

Figura 22 – Criticità riscontrate nell’adozione di servizi in cloud da provider esterni

15%

15%

15%

23%

23%

31%

31%

31%

31%

38%

46%

54%

54%

62%

62%

23%

15%

38%

38%

31%

38%

31%

46%

46%

54%

15%

23%

15%

31%

15%

31%

46%

38%

15%

15%

15%

15%

31%

8%

8%

31%

15%

31%

15%

8%

15%

15%

15%

15%

15%

15%

8%

8%

8%

8%

8%

15%

15%

15%

15%

15%

8%

8%

15%

8%

8%

8%

8%

8%

8%

0% 25% 50% 75% 100%

Recupero degli investimenti pregressi

Personalizzazione dei servizi informatici

Controllo dell'architettura informatica aziendale e/o suiprocessi di gestione

Committment del management

Disponibilità di risorse interne

Scelta di fornitori affidabili

Vendor lock-in

Oneri di gestione dei servizi in cloud (monitoraggio SLA eauditing)

Aderenza alla normativa sulla privacy

Evoluzione del quadro normativo

Potere negoziale nei confronti del fornitore

Integrazione con i servizi informatici aziendali

Sicurezza informatica

Aderenza ai requisiti di compliance

Controllo sui dati (es. collocazione geografica o utilizzo dei datiper altri fini)

Definizione di contratti e relativi SLA

Alto Medio Basso Nullo Non risponde

frequenze %13 rispondenti

Page 41: CIPA...nel settore bancario italiano Profili tecnologici e di sicurezza Aspetti innovativi dell’IT in banca: l’evoluzione del Data Center, il ricorso al cloud e la modernizzazione

Parte 1 - Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 29

Figura 23 – Indicatore di rilevanza delle criticità riscontrate nell’adozione del cloud

L’analisi sul ricorso al cloud si conclude con la rappresentazione del budget IT per il 2019, di quello previsionale per il 2020 e del trend di spesa previsto dopo il 2020.

Esaminando in dettaglio le posizioni individuali, si osservano situazioni molto diversificate con percentuali di budget per il ricorso al cloud che per il 2019 vanno dallo 0,1 al 13% e per il 2020 dallo 0,5 al 16%, con un trend in diminuzione per un solo rispondente e in aumento per quasi tutti gli altri. La percentuale di budget IT media sale dal 2,9% del 2019 al 5,3 % del previsionale 2020 (cfr. Figura 24).

1,1

1,4

1,6

1,6

1,7

1,8

1,9

2,0

2,1

2,2

2,2

2,2

2,3

2,4

2,5

2,5

Recupero degli investimenti pregressi

Personalizzazione dei servizi informatici

Controllo dell'architettura informatica aziendale e/o suiprocessi di gestione

Committment del management

Disponibilità di risorse interne

Scelta di fornitori affidabili

Potere negoziale nei confronti del fornitore

Vendor lock-in

Aderenza alla normativa sulla privacy

Integrazione con i servizi informatici aziendali

Evoluzione del quadro normativo

Sicurezza informatica

Oneri di gestione dei servizi in cloud (monitoraggio SLA eauditing)

Aderenza ai requisiti di compliance

Controllo sui dati (es. collocazione geografica o utilizzo dei datiper altri fini)

Definizione di contratti e relativi SLA

0 = Nullo

livello medio di rilevanza13 rispondenti

1 = Basso 2 = Medio 3 = Alto

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Parte 1 – Capitolo 1• Evoluzione del Data Center e ricorso al cloud

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

30

Figura 24 – Budget IT 2019, previsionale 2020 e trend per i servizi in cloud

2,9%

5,3%

2%

4%

6%

8%

10%

12%

14%

16%

18%

% Budget IT 2019% Budget IT previsionale 2020% media Budget IT 2019% media Budget IT previsionale 2020

% individuale e media17 rispondenti

Trend in aumentoTrend in diminuzione

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 31

Modernizzazione del core

banking

2.1 Strategia di modernizzazione

Complessità e impatto caratterizzano la strategia di modernizzazione del core banking ma, per valutare meglio la portata degli interventi di attuazione che il settore bancario sta mettendo in campo, appare utile descriverne l’ambito di applicazione.

Sintetizzando due distinte definizioni11 per darne un’idea di massima, si può ritenere che il core banking sia costituito dall’insieme di applicazioni che supportano le più comuni transazioni bancarie, in particolare le attività di back-end, nonché l’aggiornamento dei registri contabili e l’invio dei dati di input ai sistemi di reporting e comunicazione.

Il core banking può essere specializzato per tipologia di attività bancaria, ad esempio per il retail banking, o qualificato come generalista, laddove in grado di gestire qualunque tipologia di attività (universal banking system).

Con riferimento al retail banking, i principali campi di azione del core banking riguardano depositi, prestiti, gestione dei conti correnti, gestione dei clienti e tracciamento di tutte le informazioni relative alle transazioni.

Va altresì rilevato che una stessa banca può operare con più sistemi di core banking, differenziati per le distinte tipologie di attività o afferenti allo stesso ambito. Per comprendere meglio la natura variegata del core banking si pensi ai casi in cui, a seguito di fusioni o incorporazioni, si trovano a convivere sistemi diversi ereditati dalle banche di origine.

Il core banking può essere il risultato di sviluppi interni stratificati nel tempo ed essere costituito in gran parte da applicazioni legacy o da prodotti/soluzioni di mercato (core banking systems). La sua modernizzazione quindi può implicare una revisione completa del software e dell’architettura applicativa ed eventualmente di quella infrastrutturale, con l’obiettivo di creare un ambiente caratterizzato da elevata flessibilità e pienamente integrato ai servizi e ai canali di ultima generazione.

11Tali informazioni sono tratte dai siti:

https://www.gartner.com/en/information-technology/glossary/core-banking-systems; https://whatis.techtarget.com/definition/core-banking-system.

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

32

Dai risultati dell’indagine emerge che la modernizzazione del core banking fa parte della strategia di tutto il campione: un rispondente ha già completato gli interventi, il 48% li sta completando, il 38% li prevede nel triennio 2020-2022 e due rispondenti oltre il 2022 (cfr. Figura 25).

Il grafico delle posizioni individuali (cfr. Figura 26) mostra per ogni rispondente la durata effettiva o stimata degli interventi in anni e lo stato di attuazione raggiunto utilizzando gli stessi colori del grafico precedente. Si noti che in questa rappresentazione un solo rispondente, anziché due come in Figura 25 , prevede di effettuare gli interventi oltre il 2022, ma ciò avviene perché una banca non è stata in grado di fornire indicazioni circa la durata degli stessi.

La portata degli interventi è molto significativa e la loro durata media effettiva o stimata raggiunge i 4,6 anni.

Figura 25 – Stato di attuazione degli interventi per la modernizzazione del core banking

4,8%

47,6%38,1%

9,5%

Completati In corso Previsti nel triennio 2020-2022 Previsti oltre il 2022 Non previsti

frequenze %21 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 33

Figura 26 – Durata degli interventi in anni effettiva o stimata

Per ottenere un quadro dello stato della modernizzazione del core banking, è stato chiesto alle banche di individuare la fase che meglio rappresenta il livello di maturità raggiunto nella realizzazione degli interventi previsti.

Poco più della metà del campione si colloca ancora in fasi propedeutiche di analisi preliminare, quali gap analysis, definizione della roadmap di azione, studio di fattibilità (in Altro), mentre il resto del campione segnala fasi realizzative più o meno avanzate o la fase di monitoraggio dei risultati e analisi di ulteriori evoluzioni (cfr. Figura 27).

10

7 7

6

5 5 5 5 5 5 5

4 4

3 3 3 3

2 2 2

media 4,6 anni

durata in anni individuale20 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

34

Figura 27 – Livello di maturità nella strategia di modernizzazione del core banking

Per delineare il quadro strategico complessivo è stata presa in esame l’adozione nel tempo delle principali metodologie per la modernizzazione delle applicazioni legacy, applicate all’ambito del core banking, descritte di seguito:

Encapsulate, che consiste nell’incapsulamento dei dati e delle funzioni di un’applicazione per renderli disponibili come servizi via API;

Rehost, ossia il redeploy12 di un’applicazione su un’altra infrastruttura (fisica, virtuale o cloud), senza ricompilazione o modifica del codice;

Replatform, che rappresenta la migrazione di un’applicazione su una nuova piattaforma di runtime13, realizzando i cambiamenti indispensabili del codice, richiesti dalla nuova piattaforma;

12 Termine assimilabile a reinstallazione. 13 Termine assimilabile a esecuzione.

Analisi preliminare14,3%

Gap Analysis9,5%

Definizione della roadmap d’azione

23,8%

Realizzazione delle iniziative - stadio

iniziale23,8%

Realizzazione delle iniziative - stadio

avanzato19,0%

Monitoraggio dei risultati e analisi di ulteriori evoluzioni

4,8%

Altro4,8%

frequenze %21 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 35

Refactor, che attua la ristrutturazione e ottimizzazione del codice, senza apportare cambiamenti dell’applicazione verso l’esterno;

Rearchitect, che implica la modifica architetturale dell’applicazione, per sfruttare al meglio le potenzialità della nuova piattaforma;

Rebuild, ossia la riscrittura completa del codice applicativo, preservando le specifiche funzionali;

Replace, cioè la sostituzione dell’applicazione in base a nuove specifiche funzionali.

Con l’eccezione delle metodologie Rehost e Replatform, che vengono segnalate in ogni periodo da meno della metà del campione e soprattutto a livello Basso, tutte le altre metodologie sono indicate grosso modo dai tre quarti del campione, sebbene a livelli di adozione diversificati.

La metodologia più utilizzata è Encapsulate, già a partire dal 2019 e con un picco nel triennio 2020-2022, periodo in cui è indicata dall’80% circa del campione a livelli Alto e Medio. Segue Replace che, a lungo termine, assume la stessa rilevanza della precedente, come si osserva esaminando anche il correlato indicatore di adozione; altre metodologie di significativo utilizzo sono Refactor e Rearchitect (cfr. Figura 28 e Figura 29).

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

36

Figura 28 – Livello di adozione delle metodologie di modernizzazione del core banking

24%

10%

14%

5%

10%

5%

5%

5%

10%

5%

5%

33%

43%

24%

29%

52%

19%

24%

24%

14%

33%

43%

14%

29%

43%

14%

10%

14%

19%

5%

5%

24%

38%

24%

24%

24%

43%

48%

43%

19%

43%

38%

57%

24%

33%

52%

19%

24%

14%

33%

38%

19%

5%

5%

33%

19%

14%

24%

29%

33%

62%

24%

19%

29%

38%

19%

29%

67%

62%

57%

62%

57%

71%

38%

14%

19%

5%

0% 25% 50% 75% 100%

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Oltre il 2022

Nel triennio 2020-2022

Fino al 2019

Rep

lace

Reb

uild

Rea

rch

itec

tR

efac

tor

Rep

latf

orm

Reh

ost

Enca

psu

late

Alto Medio Basso Nullo Non risponde

frequenze %21 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 37

Figura 29 – Indicatore di adozione metodologie di modernizzazione del core banking

L’indagine sulla strategia di modernizzazione del core banking dedica un adeguato spazio all’esame dei connessi benefici e criticità, attesi e riscontrati, del ricorso al FinTech per la sua realizzazione e dell’impegno economico.

I benefici attesi risultano numerosi: riduzione del time-to-market, flessibilità di utilizzo, riduzione dei costi (indicata a livello Alto da ben 13 rispondenti), riduzione dei costi di gestione, capacità di abilitazione dell’Open Banking, miglioramento della fruizione dei servizi in multicanalità e, infine,

1,5

2,1

1,5

0,40,5 0,5

0,8

0,5 0,5

1,0

1,3

1,1

0,9

1,2

1,1

0,6

0,91,0

1,2

1,6 1,6

Fino al 2019 Nel triennio 2020-2022 Oltre il 2022

Encapsulate Rehost Replatform Refactor Rearchitect Rebuild Replace

livello medio di adozione21 rispondenti

0 = Nullo

1 = Basso

2 = Medio

3 = Alto

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

38

possibilità di fornire servizi più evoluti sono benefici segnalati da più dell’80% dei rispondenti con un livello Medio o Alto (cfr. Figura 30).

Figura 30 – Benefici attesi dalla modernizzazione del core banking

Passando all’analisi dei benefici effettivamente riscontrati, sebbene il campione sia costituito unicamente dalle otto banche in grado di valutarli, si può notare che la riduzione dei costi viene riscontrata a livello Alto da un solo rispondente, mentre la totalità o quasi totalità del campione segnala a livello Alto e Medio la flessibilità di utilizzo, il miglioramento della fruizione dei servizi in multicanalità, il miglioramento della customer experience e la riduzione del time-to-market (cfr. Figura 31).

19,0%

19,0%

23,8%

38,1%

47,6%

52,4%

38,1%

47,6%

61,9%

47,6%

33,3%

38,1%

47,6%

47,6%

38,1%

33,3%

28,6%

42,9%

33,3%

19,0%

38,1%

61,9%

38,1%

14,3%

19,0%

9,5%

4,8%

4,8%

14,3%

19,0%

19,0%

4,8%

4,8%

4,8%

9,5%

9,5%

9,5%

9,5%

9,5%

4,8%

4,8%

9,5%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Possibilità di adottare piattaforme diAnalytics evolute

Possibilità di adottare openarchitectures

Possibilità di sfruttare tecnologieinnovative (AI/ML, Blockchain, ...)

Miglioramento della customerexperience

Possibilità di fornire servizi più evoluti

Miglioramento della fruizione deiservizi in multi-canalità

Abilitazione dell'Open Banking

Riduzione dei costi di gestione

Riduzione dei costi

Flessibilità di utilizzo

Riduzione del time-to-market

Alto Medio Basso Nullo Non risponde

frequenze % 21 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 39

Figura 31 – Benefici riscontrati dalla modernizzazione del core banking

La complessità e la durata della migrazione sono le principali criticità attese, segnalate a vari livelli dall’intero campione e, a livello Alto, rispettivamente da più dei tre quarti e della metà dei rispondenti. Risultano rilevanti anche il costo della migrazione e il livello di performance, indicati, con livello Alto o Medio, da oltre i tre quarti dei rispondenti (cfr. Figura 32).

12,5%

25%

25%

37,5%

25%

12,5%

25%

50%

50%

62,5%

25%

37,5%

25%

25%

37,5%

50%

62,5%

62,5%

37,5%

37,5%

37,5%

37,5%

25%

12,5%

25%

12,5%

25%

12,5%

12,5%

12,5%

25%

37,5%

37,5%

25%

12,5%

12,5%

12,5%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Possibilità di adottare openarchitectures

Possibilità di sfruttare tecnologieinnovative (AI/ML, Blockchain, ...)

Possibilità di adottare piattaforme diAnalytics evolute

Abilitazione dell'Open Banking

Possibilità di fornire servizi più evoluti

Riduzione dei costi di gestione

Riduzione dei costi

Riduzione del time-to-market

Miglioramento della customerexperience

Miglioramento della fruizione deiservizi in multi-canalità

Flessibilità di utilizzo

Alto Medio Basso Nullo

frequenze % 8 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

40

Figura 32 – Criticità attese dalla modernizzazione del core banking

Nell’esame delle criticità effettivamente riscontrate, la numerosità del campione scende a nove. Dall’analisi delle risposte emergono la complessità e il costo della migrazione, segnalate dall’intero campione, quasi esclusivamente a livello Medio e Alto. Seguono, indicati dalla quasi totalità del campione, il reperimento degli skill, criticità riscontrata maggiormente rispetto alle attese pur se

4,8%

14,3%

4,8%

9,5%

14,3%

33,3%

14,3%

52,4%

33,3%

47,6%

76,2%

33,3%

23,8%

38,1%

42,9%

42,9%

28,6%

52,4%

19,0%

42,9%

33,3%

9,5%

42,9%

42,9%

38,1%

33,3%

28,6%

28,6%

28,6%

28,6%

19,0%

9,5%

14,3%

14,3%

14,3%

14,3%

9,5%

14,3%

9,5%

4,8%

4,8%

4,8%

4,8%

4,8%

4,8%

4,8%

4,8%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Vendor lock-in

Reperimento degli skill

Aderenza ai requisiti di compliance

Impatto sulla continuità dei servizinella fase di migrazione

Rischi di business

Cultura aziendale

Impatti organizzativi

Durata della migrazione

Livello di performance

Costo della migrazione

Complessità della migrazione

Alto Medio Basso Nullo Non risponde

frequenze % 21 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 41

non a livello Alto, la durata della migrazione e l’impatto sulla continuità dei servizi nella fase di realizzazione degli interventi (cfr. Figura 33).

Figura 33 – Criticità riscontrate nella modernizzazione del core banking

11,1%

11,1%

11,1%

11,1%

11,1%

33,3%

44,4%

44,4%

66,7%

22,2%

22,2%

33,3%

33,3%

33,3%

44,4%

22,2%

22,2%

77,8%

44,4%

33,3%

33,3%

33,3%

33,3%

33,3%

33,3%

44,4%

22,2%

22,2%

11,1%

11,1%

33,3%

33,3%

22,2%

22,2%

22,2%

11,1%

22,2%

11,1%

11,1%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Rischi di business

Cultura aziendale

Vendor lock-in

Aderenza ai requisiti di compliance

Impatti organizzativi

Impatto sulla continuità dei servizi nellafase di migrazione

Livello di performance

Durata della migrazione

Reperimento degli skill

Costo della migrazione

Complessità della migrazione

Alto Medio Basso Nullo

frequenze %9 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

42

È stato analizzato il ricorso al FinTech14 per la modernizzazione del nucleo principale del core banking, vale a dire l’area Operations15, costituita dagli ambiti: Sistemi di pagamento, Credito, Finanza, Altri servizi, Servizi bancari tipici ed Estero.

Tale ricorso avviene principalmente per gli ambiti Sistemi di pagamento (indicato da 16 rispondenti su 21), Credito (11 rispondenti) e Finanza (9 rispondenti). La situazione è illustrata in Figura 34.

Figura 34 – Ricorso al FinTech per la modernizzazione del core banking

14 Innovazione tecnologica per il settore bancario e finanziario finalizzata al miglioramento dell’offerta di servizi. 15 Viene adottata la definizione di cui alla mappa applicativa ABI Lab (cfr. paragrafo successivo).

2

3

7

9

11

16

Estero

Servizi bancari tipici

Altri servizi

Finanza

Credito

Sistemi di pagamento

Ricorso a FinTech

frequenze21 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 43

Concludendo l’analisi sulla strategia di modernizzazione del core banking, si può osservare che il relativo impegno economico risulta rilevante e generalmente in crescita nel 2020 rispetto al 2019, con un trend in aumento nel periodo successivo. La percentuale media di budget IT 2019 si attesta al 12,1% per salire al 16,2% nel 2020 (cfr. Figura 35).

Figura 35 – Budget IT 2019, previsionale 2020 e trend - modernizzazione core banking

12,1%

16,2%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

% Budget IT 2019

% Budget IT previsionale 2020

% media Budget IT 2019

% media Budget IT previsionale 2020

% individuale16 rispondenti

Trend in aumento

Trend in diminuzione

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

44

2.2 Area Operations: situazione attuale (“as is”) e prospettica (“to

be”)

L’indagine più approfondita sugli assetti attuali e futuri del core banking è stata delimitata all’area Operations che, come già evidenziato, ne costituisce il nucleo principale, al fine di analizzare un ambito dai confini nettamente delineati.

La sintetica descrizione dell’area Operations16 e degli ambiti che la contraddistinguono riportata di seguito può aiutare a comprendere meglio il processo di modernizzazione posto in atto dalle banche.

L’area Operations ha per obiettivo la gestione delle attività core della banca, dalle transazioni all'intermediazione finanziaria e creditizia, ed è costituita dagli ambiti:

Servizi bancari tipici, caratteristici dell'attività bancaria quali conto corrente, deposito titoli, libretto a risparmio e certificati di deposito. Si tratta di servizi "di base" per l’apertura del rapporto con il cliente e su cui poi si instaurano servizi più complessi (credito, pagamenti, investimenti, ecc.);

Credito, verso i diversi destinatari (imprese, famiglie e pubblica amministrazione), nelle diverse tipologie (fondiario, agrario, artigiano, industriale, ecc.), di diversa durata (breve, medio, lungo termine) e con diverse forme tecniche (al consumo, prestiti personali, mutui, leasing e factoring, ecc.);

Finanza, per la gestione dei servizi di investimento (raccolta, negoziazione e gestione titoli) per conto della clientela e per la banca;

Sistemi di pagamento, per la gestione delle operazioni di movimentazione di denaro tramite disposizione di incassi o pagamenti per conto del cliente;

Altri servizi, di tipologia accessoria all’attività bancaria quali collocamento polizze assicurative, cassette di sicurezza e abilitazione ai servizi di banca virtuale;

Estero, area attinente a tutte le operazioni con l’estero (crediti documentari, pagamenti estero, portafoglio estero, ecc.).

L’analisi è stata incentrata sulla struttura dell’area Operations nella situazione attuale (“as is”) e in quella prospettica, raggiunta dopo gli interventi di modernizzazione (“to be”), prendendo in esame tipologia di implementazione, architettura applicativa, software di base, database e linguaggi di programmazione per i singoli ambiti.

Al fine di ottenere una visione d’insieme, oltre che per singolo ambito, i dati sono stati elaborati in maniera aggregata.

Per tutte le analisi che seguono, si osserva che l’entità delle differenze fra la situazione attuale e quella prospettica risulta attenuata dalla non ancora definita individuazione delle soluzioni future da parte dei rispondenti, in un numero non trascurabile di casi.

16La descrizione dell’area Operations è stata ottenuta mediante una sintesi, utile ai fini della presente Rilevazione,

delle definizioni tratte dalla mappa applicativa ABI Lab e dalla Tassonomia dei processi ABI Lab.

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 45

Entrando nel merito della tipologia di implementazione, nella situazione attuale e in quella prospettica prevale l’utilizzo del pacchetto personalizzato e dello sviluppo custom17 rispetto a quello del pacchetto18, anche se si può osservare una lieve inversione di tendenza (cfr. Figura 36).

La Figura 37 illustra il dettaglio per singoli ambiti operativi.

Figura 36 – Tipologia di implementazione area Operations “as is” e “to be” - aggregato

17 Realizzato secondo le specifiche esigenze del cliente. 18 Si fa riferimento al pacchetto off the shelf, prodotto informatico standard prontamente disponibile sul mercato.

9992

10197

52

63

Sviluppo custom

Pacchetto personalizzato

Pacchetto

frequenzerisposte multiple - aggregati

21 rispondenti

As is To be

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

46

Figura 37 – Tipologia di implementazione “as is” e “to be” - dettaglio ambiti operativi

Passando all’architettura applicativa, la tipologia Web application domina sulle altre, a livello aggregato e nei vari ambiti, seguita dalla tipologia Batch ad eccezione dell’ambito Altri servizi. Interessante notare che l’architettura a microservizi, non presente nella situazione attuale, in futuro assume una significativa rilevanza, con un maggiore risalto negli ambiti Finanza, Credito e Sistemi di pagamento (cfr. Figura 38 e Figura 39).

Figura 38 – Architettura applicativa area Operations “as is” e “to be” - aggregato

5

10

15

20

25

Servizi bancaritipici

Sistemi dipagamento

Credito Estero Finanza Altri servizi

Sviluppo custom Pacchetto personalizzato Pacchetto

As is

To be

frequenzerisposte multiple

21 rispondenti

42

28

3632

74

58

111

102

24

3440

Terminal/server

Client/server

Batch

Web application

BPM/SOA

Microservizi

frequenzerisposte multiple - aggregati

21 rispondenti

As is To be

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 47

Figura 39 –Architettura applicativa “as is” e “to be” – dettaglio ambiti operativi

Il software di base attualmente più utilizzato risulta z/OS, seguito da Linux, Windows e, con notevole distacco, dagli UNIX di tipologia proprietaria e dal DOS. Nella visione prospettica si assiste al sorpasso di Linux rispetto a z/OS e a un notevole decremento degli UNIX proprietari, il cui utilizzo diviene marginale. Nella situazione di dettaglio fa eccezione l’ambito operativo Estero in cui permane la prevalenza di z/OS (cfr. Figura 40 e Figura 41).

Figura 40 – Software di base area Operations “as is” e “to be” - aggregato

5

10

15

20

25

Servizi bancaritipici

Sistemi dipagamento

Credito Estero Finanza Altri servizi

Terminal/server Client/server Batch Web application BPM/SOA Microservizi

As is

To be

frequenzerisposte multiple

21 rispondenti

7 6

67 67

23

6

73

98

87

68 DOS

Windows

Unix

Linux

z/OS o simili

frequenzerisposte multiple - aggregati

21 rispondenti

As is To be

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

48

Figura 41 – Software di base “as is” e “to be” – dettaglio ambiti operativi

Prendendo in esame i database emerge l’utilizzo del DB2 nella situazione attuale e in futuro, seguito da quello di Oracle e SQLserver, sebbene si possa riscontrare un decremento del primo e un incremento degli altri due di lieve entità. Da notare il raddoppio dell’adozione dei DB noSQL, ora marginale.

Nel particolare degli ambiti operativi si può osservare che, nell’ambito Altri servizi, in controtendenza, SQLserver e Oracle prevalgono sul DB2 e che per la Finanza si può notare un fenomeno di sostituzione del DB2 con Oracle (cfr. Figura 42 e Figura 43).

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

Servizi bancaritipici

Sistemi dipagamento

Credito Estero Finanza Altri servizi

DOS Windows Unix Linux z/OS o simili

To be

As is

frequenzerisposte multiple

21 rispondenti

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 49

Figura 42 – Database area Operations “as is” e “to be” - aggregato

Figura 43 – Database “as is” e “to be” – dettaglio ambiti operativi

L’indagine sull’area Operations si conclude con l’analisi dei linguaggi di programmazione utilizzati, in cui si può notare che non sono presenti grandi variazioni nella situazione “to be” rispetto a quella “as is”. In base a questa considerazione, per rendere più leggibile il grafico, nel dettaglio per ambiti operativi non è stata rappresentata la situazione prospettica.

Java e Cobol predominano su tutti, seguiti da .NET e Javascript, mentre l’utilizzo degli altri linguaggi risulta residuale o nullo (cfr. Figura 44 e Figura 45).

98

89

65

73

59 61

1 17

10

20

DB2

Oracle

SQLserver

MySQL

Postgres

DB noSQL

DB a oggetti

Filesystem DB

frequenzerisposte multiple - aggregati

21 rispondenti

As is To be

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

Servizi bancaritipici

Sistemi dipagamento

Credito Estero Finanza Altri servizi

DB2 Oracle SQLserver MySQL Postgres DB noSQL DB a oggetti Filesystem DB

frequenzerisposte multiple

21 rispondenti

To be

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Parte 1 - Capitolo 2 • Modernizzazione del core banking

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

50

Figura 44 – Linguaggi di programmazione area Operations “as is” e “to be” - aggregato

Figura 45 – Linguaggi di programmazione “as is” – dettaglio ambiti operativi

5 6

9993

3330

95

87

1 14 4 2 1 1 2

1316

1115

Linguaggi proprietari

Java

.NET

Cobol

Fortran

Flex

PHP

C/C++

VB

Python

Javascript

Altri linguaggi

frequenzerisposte multiple - aggregati

21 rispondenti

As is To be

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

Servizi bancaritipici

Sistemi dipagamento

Credito Estero Finanza Altri servizi

Linguaggi proprietari Java .NET Cobol PHP C/C++ VB Python Javascript Altri linguaggi

frequenzerisposte multiple

21 rispondenti

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 51

Parte seconda

Monitoraggio dei trend tecnologici

nel settore bancario

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 53

Monitoraggio dei trend

tecnologici

Dall’edizione 2018 la Rilevazione prevede una specifica sezione dedicata a un’analisi su alcuni aspetti dell’IT in banca, con particolare attenzione all’utilizzo delle principali metodologie e dei principali servizi tecnologici o tecnologie di interesse, con l’obiettivo di individuare quelli in uso/consolidati, quelli emergenti/in valutazione e quelli obsoleti/in dismissione.

3.1 Assetti IT per lo sviluppo applicativo

La prima parte contiene alcuni approfondimenti riguardanti gli assetti dell’IT delle banche con riferimento al processo di sviluppo applicativo, i relativi modelli architetturali e i livelli di utilizzo delle principali metodologie.

In merito alle modalità di rilascio delle applicazioni, emerge che nel 2019 l’IT bimodale, che si caratterizza per un rilascio più tempestivo per le applicazioni o i servizi più critici, risulta già in uso da parte di 11 rispondenti e per il triennio 2020-2022 è segnalata da ulteriori sei banche. Di riflesso, la rappresentatività del modello di IT uniforme scende da dieci a quattro banche.

Il confronto fra i risultati del 2019 e del 2018 evidenzia una sostanziale stabilità: il campione risulta equamente ripartito fra le due opzioni in esame, ma con un lieve decremento dell’IT bimodale rispetto al 2018 espresso dal campione costante composto da 18 rispondenti, sebbene, come già osservato, l’andamento previsto continui ad assumere segno positivo con un notevole aumento per il prossimo triennio (cfr. Figura 46 e Figura 47).

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

54

Figura 46 – Assetto IT per il processo di sviluppo applicativo

Figura 47 – Assetto IT per il processo di sviluppo applicativo (confronto 2018-2019)

10

4

11

17

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

Entro il 2019 Nel triennio 2020-2022

Uniforme per tutte le applicazioni/servizi

Bimodale, a due velocità in base alla tipologia di applicazioni/servizi

frequenze21 rispondenti

44,4%

50%

55,6%

50%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Entro il 2018 Entro il 2019

Uniforme per tutte le applicazioni/servizi

Bimodale, a due velocità in base alla tipologia di applicazioni/servizi

frequenze %18 rispondenti a campione costante

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 55

L’analisi della pluralità di modelli architetturali applicativi che delineano l’IT dei gruppi bancari evidenzia che la maggioranza dei rispondenti adotta tutti i modelli indicati, sia pure con livelli di utilizzo diversi.

I modelli architetturali più ricorrenti sono Architettura Legacy19 e Service Oriented Architecture (SOA)20 basata sul protocollo SOAP21, che a livello Alto interessano rispettivamente il 60% e quasi la metà del campione e, con riferimento a livello Medio, poco meno di un quarto dei rispondenti.

Seguono la Service Oriented Architecture (SOA) REST22 based e la Web Oriented Architecture (WOA)23, adottate a livello Alto e Medio congiuntamente da circa la metà dei rispondenti e a livello Basso da poco meno del 40%.

Infine, l’architettura a microservizi (MSA)24 è segnalata a livello Medio solo da due banche e a livello Basso da poco meno della metà del campione.

Il raffronto a campione costante costituito da 18 rispondenti mostra che l’architettura SOA SOAP based è quella maggiormente adottata e, in particolare, dalla quasi totalità del campione nel 2018 passa alla totalità del campione nel 2019.

Risulta sostanzialmente di pari rilevanza l’adozione dell’Architettura Legacy, di cui viene confermata una consolidata presenza, registrando anche un lieve incremento.

La SOA REST based, segnalata nel 2018 da circa il 90% dei rispondenti, nel 2019 interessa l’intero campione, per lo più a livello medio-alto, seguita a breve distanza dalla Web Oriented Architecture.

L’architettura MSA registra un sostanziale decremento, soprattutto a livello medio-alto: passa da circa il 30% al 10% a livello medio-alto (cfr. Figura 48 e Figura 49).

19L’Architettura Legacy, spesso di impostazione monolitica, rappresenta l’insieme delle applicazioni risultato di

sviluppi stratificati nel tempo con tecnologie di vecchia concezione, in alcuni casi obsolete, ancora in uso ma di difficoltosa manutenzione ed evoluzione.

20La SOA (Service Oriented Architecture) è uno stile architetturale di progettazione del software nel quale i servizi

sono forniti da componenti dell’applicazione alle altre componenti attraverso un protocollo di comunicazione di rete.

21SOAP è un protocollo per lo scambio via rete di messaggi contenenti informazione di tipo strutturato fra le

applicazioni e/o le loro componenti. 22REST (Representational State Transfer) è uno stile architetturale definito da una serie di vincoli per la

progettazione di software applicativo interoperabile esposto su Internet. 23La WOA (Web Oriented Architecture) è un’architettura SOA che integra le tecnologie Internet e adotta lo stile

architetturale REST. 24La MSA (MicroServices Architecture) è un’architettura applicativa modulare composta da piccoli servizi autonomi

(microservizi) caratterizzati da un grado minimo di interdipendenza ed elevate caratteristiche di granularità, riusabilità e scalabilità.

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

56

Figura 48 – Modelli architetturali applicativi

Figura 49 – Modelli architetturali applicativi (confronto 2018-2019)

14,3%

23,8%

47,6%

61,9%

9,5%

33,3%

33,3%

23,8%

23,8%

47,6%

38,1%

38,1%

23,8%

9,5%

42,9%

14,3%

4,8%

4,8%

4,8%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Architettura amicroservizi (MSA)

Web OrientedArchitecture (WOA)

Service OrientedArchitecture REST based

(SOA)

Service OrientedArchitecture SOAP based

(SOA)

Architettura legacy

Alto Medio Basso Nullo

frequenze %21 rispondenti

55,6%

61,1%

55,6%

55,6%

22,2%

27,8%

33,3%

16,7%

5,6%

16,7%

22,2%

22,2%

22,2%

38,9%

38,9%

22,2%

27,8%

22,2%

11,1%

16,7%

11,1%

16,7%

22,2%

27,8%

33,3%

33,3%

44,4%

50,0%

55,6%

11,1%

5,6%

5,6%

11,1%

11,1%

11,1%

22,2%

33,3%

2 0 1 8

2 0 1 9

2 0 1 8

2 0 1 9

2 0 1 8

2 0 1 9

2 0 1 8

2 0 1 9

2 0 1 8

2 0 1 9

Arc

hit

ett

ura

le

ga

cy

Se

rvic

e

Ori

en

ted

A

rch

ite

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SO

AP

ba

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(SO

A)

Se

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A

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RE

ST

ba

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(SO

A)

We

b

Ori

en

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ite

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re

(WO

A)

Arc

hit

ett

ura

a

m

icro

se

rviz

i (M

SA

)

Alto Medio Basso Nullo

frequenze %18 rispondenti a campione costante

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 57

Per valutare il grado di pervasività della Enterprise Architecture nell’IT delle banche, è stato analizzato il grado di adozione di un Technical Reference Model (TRM)25.

Il TRM viene utilizzato da sei rispondenti per gestire il ciclo di vita delle tecnologie e da cinque come modello di riferimento per le tecnologie adottate nei progetti IT. Altri cinque rispondenti lo stanno ancora realizzando, mentre quattro prevedono la sua realizzazione nel biennio 2020-2021 e i rimanenti tre non intendono adottarlo (cfr. Figura 50).

Figura 50 – Adozione di un Technical Reference Model

Il confronto 2018-2019 a campione costante evidenzia alcune variazioni nell’adozione: il numero delle banche che pianificano la realizzazione del TRM nel prossimo biennio o che non intendono realizzarlo decresce di un’unità e aumentano sempre di un’unità i rispondenti che lo utilizzano per la gestione del ciclo di vita delle tecnologie o che lo stanno realizzando, ma scende da otto a cinque

25Framework che può consentire di realizzare una tassonomia dei servizi tecnologici, degli standard di riferimento

e delle tecnologie in uso e potenzialmente adottabili, di stabilirne la compliance rispetto alle scelte architetturali di base per l’IT e di definire le regole per la gestione del ciclo di vita delle tecnologie.

6

5 5

4

3

Sì, è utilizzato per lagestione del ciclo di vita

delle tecnologie

Sì, è il modello diriferimento per le

tecnologie adottate neiprogetti IT

Sì, la sua realizzazione èin corso

Sì, la sua realizzazione èpianificata nel corso del

biennio 2020-2021

No, non si intenderealizzare un TRM

frequenzerisposte multiple

21 rispondenti

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

58

il numero di banche che considerano il TRM il modello di riferimento per le tecnologie adottate nei

progetti IT (cfr. Figura 51).

Figura 51 – Adozione Technical Reference Model (confronto 2018-2019)

Con riferimento alle metodologie di sviluppo adottate, dall’analisi emerge che le metodologie tradizionali prevalgono nettamente su quelle più innovative. Infatti, l’intero campione adotta lo sviluppo Waterfall, quasi totalmente a livello Alto.

A livello medio-alto il 60% dei rispondenti segnala le metodologie incrementali/evolutive; inoltre in totale l’85% del campione adotta la metodologia DevOps Deployment e l’intero campione i metodi Agile, pur se in entrambi i casi a livello Basso per il 60%; il 70% dei rispondenti segnala il Continuous Software Development, all’incirca per metà dei rispondenti a livello Basso; infine, le metodologie RAD (Rapid Application Development) risultano residuali (cfr. Figura 52).

0

2

4

6

8

10

Sì, è il modello diriferimento per le

tecnologie adottate neiprogetti IT

Sì, è utilizzato per lagestione del ciclo divita delle tecnologie

Sì, la sua realizzazioneè in corso

Sì, la sua realizzazioneè pianificata nel corsodel prossimo biennio

No, non si intenderealizzare un TRM

Anno 2018 Anno 2019

frequenza di rispondentirisposte multiple

17 rispondenti a campione costante

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 59

Figura 52 – Livello di utilizzo principali metodologie di sviluppo

Il confronto 2018-2019 mostra che le percentuali di adozione complessiva delle principali metodologie di sviluppo, ottenute accorpando i livelli Alto, Medio e Basso, si mantengono pressoché costanti. A livello Alto merita attenzione il netto decremento delle metodologie incrementali/evolutive (cfr. Figura 53).

5%

10%

10%

15%

15%

85%

5%

15%

30%

10%

45%

15%

5%

45%

60%

60%

20%

85%

30%

15%

20%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

RAD (Rapid ApplicationDevelopment)

Continuos Software Development(Integration & Delivery)

Agile Methods

DevOps deployment methodology

Metodologieincrementali/evolutive

Waterfall

Alto Medio Basso Nullo

frequenze %20 rispondenti

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

60

Figura 53 – Livello di utilizzo principali metodologie di sviluppo (confronto 2018-2019)

3.2 L’attuale fase del ciclo di vita dei servizi tecnologici nei

principali ambiti

La seconda parte del monitoraggio è volta a comprendere quali servizi tecnologici rivestono interesse per il settore bancario e quali risultano nella parabola discendente del ciclo di vita nei principali ambiti di applicazione.

A tal fine, sono state individuate le seguenti fasi: “in uso” con le connotazioni “stabile”, “in crescita” (accezione quantitativa), “in evoluzione” (accezione migliorativa); “non in uso – in dismissione”; “in valutazione/sperimentazione”.

94,1%

88,2%

41,2%

17,6%

5,9%

5,9%

17,6%

11,8%

17,6%

17,6%

17,6%

11,8%

11,8%

29,4%

47,1%

5,9%

29,4%

29,4%

35,3%

11,8%

17,6%

17,6%

5,9%

11,8%

17,6%

29,4%

5,9%

47,1%

58,8%

35,3%

64,7%

35,3%

47,1%

17,6%

17,6%

64,7%

82,4%

5,9%

11,8%

5,9%

29,4%

23,5%

2 0 1 8

2 0 1 9

2 0 1 8

2 0 1 9

2 0 1 8

2 0 1 9

2 0 1 8

2 0 1 9

2 0 1 8

2 0 1 9

2 0 1 8

2 0 1 9

Wa

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&

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)

Alto Medio Basso Nullo

frequenze %17 rispondenti a campione costante

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 61

I servizi tecnologici sono stati poi classificati, nei principali ambiti di applicazione, in elenchi non esaustivi, ma che consentono comunque di valutare per ognuno di essi l’andamento dell’utilizzo delle tecnologie e la variazione percentuale di rispondenti per ogni fase considerata nell’anno di riferimento rispetto all’anno precedente (raffronto 2018-2019).

Per tutti gli ambiti sono presenti grafici a campione costante che illustrano il trend 2018-2019, nei quali una linea centrale suddivide la rappresentazione in due parti: a sinistra sono indicate le fasi che evidenziano un trend negativo, ossia quelle che manifestano una variazione percentuale negativa 2018-2019 del numero dei rispondenti che le segnalano; a destra quelle che denotano un trend positivo, per le quali si riscontra una variazione percentuale positiva 2018-2019 del numero dei rispondenti.

Il primo degli ambiti preso in esame è “Accesso e sicurezza”, per il quale le banche segnalano un certo fermento evolutivo. Infatti, le fasi con trend positivo, caratterizzate dall’uso in crescita o in evoluzione e dalla valutazione/sperimentazione di nuovi servizi tecnologici, per i servizi IT Risk Management Solutions, Security Information and Events Management, Advanced Persistent Threat Solutions sono segnalate da almeno i tre quarti del campione (cfr. Figura 54).

Figura 54 – Accesso e sicurezza

15

15

20

35

15

20

25

30

20

40

25

45

30

45

40

15

15

15

25

5

5

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Unified Threat ManagementPlatforms

IT Risk Management Solutions

Advanced Persistent ThreatSolutions

Identity and AccessManagement Systems (IAM)

Security Information and EventsManagement

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione/sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

frequenze %20 rispondenti

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

62

Quanto al trend 2018-2019 si può osservare nel complesso che il campione sta rafforzando l’utilizzo dei servizi tecnologici in esame, con una decrescita per le fasi di valutazione e un passaggio da un uso stabile a un uso in crescita o in evoluzione per un numero di rispondenti che rappresenta fino a un terzo del campione. Più di un terzo del campione, invece, nel 2018 stava valutando Advanced Persistent Threat Solutions o non aveva conoscenze in merito, mentre nel 2019 ne segnala un’adozione consolidata (cfr. Figura 55).

Figura 55 – Accesso e sicurezza (trend 2018-2019)

In merito all’ambito “Piattaforma applicativa”, emerge che, considerando le fasi in uso stabile, in

crescita o in evoluzione, almeno la metà dei rispondenti adotta tutti i servizi tecnologici propri

dell’ambito, con l’eccezione delle Roboadvisor Platforms. Spiccano Core Financial Management

Suites, ECM (Enterprise Content Management), Contact Center Systems, Retail Core Banking e CRM

(Customer Relationship Management), utilizzate nelle tre fasi prese in esame da più dell’80% dei

rispondenti.

I servizi tecnologici segnalati in uso stabile almeno dalla metà del campione sono Core Financial

Management Suites e Contact Center Systems, e più della metà dei rispondenti sta evolvendo il

+5,9

-17,6

-17,6

+11,8

-5,9

+23,5

+11,8

+17,6

+5,9

+5,9

+17,6

+11,8

+5,9

-11,8

-11,8

-23,5

-5,9

-11,8%

-11,8%

-40% -20% 0% 20% 40%

Identity and Access Management Systems (IAM)

IT Risk Management Solutions

Security Information and Events Management

Advanced Persistent Threat Solutions

Unified Threat Management Platforms

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione /sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

variazione % di rispondentiperiodo 2018-2019

17 rispondenti a campione costante

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 63

CRM; in valutazione/sperimentazione emergono Roboadvisor Platforms e Chatbots/Assistenti

virtuali, indicati rispettivamente dal 40% e dal 30% del campione (cfr. Figura 56).

Figura 56 – Piattaforma applicativa

Passando al grafico che illustra il trend 2018-2019 a campione costante, si può osservare che circa

un quarto dei rispondenti evidenzia un incremento dell’uso in crescita per i servizi Enterprise Risk

Management Suites, Chatbots/Assistenti virtuali e Roboadvisor Platforms, e un decremento per il

CRM (Customer Relationship Management). Digital Experience Platforms manifesta l’incremento

massimo per la fase di valutazione/sperimentazione (cfr. Figura 57).

5

25

10

25

45

30

45

50

40

25

60

10

20

5

20

10

35

5

20

10

10

25

40

10

35

15

55

45

30

15

10

30

35

25

25

15

20

25

40

10

10

30

5

15

5

5

5

5

25

25

10

10

20

20

35

5

10

10

5

10

10

5

5

5%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Digital Experience Platforms

Roboadvisor Platforms

CRM (Customer RelationshipManagement)

Digital Banking Platforms

Digital Workplace Solutions

Chatbot/Assistenti virtuali

ERP (Enterprise ResourcePlanning)

Collaboration and UnifiedCommunications

Retail Core Banking

Contact Center Systems

ECM (Enterprise ContentManagement)

Enterprise Risk ManagementSuites

Core Financial ManagementSuites

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione/sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

frequenze %20 rispondenti

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

64

Figura 57 – Piattaforma applicativa (trend 2018-2019)

Per l’ambito “Dati”, le tecnologie più consolidate sono: RDBMS (Relational Database Management

System), con più dell’80% dei rispondenti che la utilizza stabilmente e, in misura minore, Enterprise

Information Archiving e Data Ingestion Tools, utilizzate stabilmente da più di un quarto del

campione. Data Integration and Quality Tools e Data Protection Tools mostrano l’uso in crescita più

accentuato, da parte di circa metà dei rispondenti. In merito ai servizi in uso maggiormente in

evoluzione emergono Data Storage (poco meno del 60%) e Business Intelligence e Data Ingestion

Tools, entrambi segnalati da quasi la metà del campione. Infine, più del 30% dei rispondenti sta

valutando o sperimentando Real Time Analytics e NewSQL Database (cfr. Figura 58).

+5,9

+5,9

-5,9

-5,9

-5,9

+23,5

+11,8

-11,8

+17,6

+5,9

+17,6

+5,9

-23,5

+5,9

-5,9

+29,4

-5,9

+23,5

+29,4

+5,9

-5,9

+11,8

-5,9

-11,8

-5,9

-11,8

-11,8

+11,8

+5,9

-5,9

+5,9

+11,8

+5,9

-5,9

+17,6

+5,9

+5,9%

-11,8

+11,8

-5,9

-11,8

-5,9

-5,9

-5,9

-11,8

-5,9

-5,9%

-17,6%

-17,6%

-5,9%

-23,5%

-11,8%

-5,9%

-40% -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% 40%

ECM (Enterprise Content Management)

CRM (Customer Relationship Management)

ERP (Enterprise Resource Planning)

Collaboration and Unified Communications

Enterprise Risk Management Suites

Core Financial Management Suites

Retail Core Banking

Roboadvisor Platforms

Chatbot/Assistenti virtuali

Contact Center Systems

Digital Experience Platforms

Digital Banking Platforms

Digital Workplace Solutions

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione /sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

variazione % di rispondentiperiodo 2018-2019

17 rispondenti a campione costante

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 65

Figura 58 – Dati

Il trend 2018-2019 mostra che l’aumento maggiore si registra per la fase caratterizzata dall’uso in evoluzione sia per l’entità dell’aumento, sia per il numero di servizi interessato, soprattutto per Data Storage, Big Data Insight Engines e Business Intelligence, segnalati da più del 30% del campione. Per la Business Intelligence è interessante notare un rallentamento dell’uso in crescita indicato da un quarto del campione, fermo restando l’aumento in evoluzione già evidenziato. Infine, per gli Advanced Analytics viene segnalata la fine della fase di sperimentazione, sostituita dall’uso in evoluzione, da parte di un quarto del campione (cfr. Figura 59).

10,5

10,5

10,5

31,6

15,8

21,1

26,3

21,1

15,8

15,8

15,8

84,2

5,3

5,3

15,8

10,5

15,8

5,3

26,3

21,1

15,8

26,3

36,8

47,4

52,6

5,3

10,5

21,1

31,6

36,8

21,1

57,9

47,4

47,4

10,5

36,8

26,3

26,3

10,5

31,6

26,3

36,8

26,3

26,3

15,8

5,3

10,5

26,3

5,3

5,3

5,3

52,6

42,1

26,3

21,1

10,5

15,8

5,3

15,8

5,3

10,5

5,3

10,5

5,3

0% 20% 40% 60% 80% 100%

NewSQL Databases

In-Memory Databases

Real time Analytics

Big Data Insight Engines

Advanced Analytics

Enterprise Information Archiving

Data Storage (Big Data Platforms, DataWarehouse, Data Lake,...)

Business Intelligence

Data Ingestion Tools (Enterprise DataReplication, Data Pipelines, ETL,...)

NoSQL Databases

Data Mapping Tools (MDM, DataDictionary, Metadata Repository,...)

Data Protection Tools (Data Masking, Datasecurity Intelligence,...)

Data Integration and Quality Tools

RDBMS (Relational Database ManagementSystems)

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione/sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

frequenze %19 rispondenti

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

66

Figura 59 – Dati (trend 2018-2019)

Con riferimento all’ambito “Architettura applicativa e supporto allo sviluppo”, i servizi più utilizzati stabilmente risultano Enterprise Architecture Tools, Enterprise Integration Platforms e Application Performance Monitoring Suites, segnalati da circa il 30% dei rispondenti. Quanto alla crescita quantitativa, emergono Application Performance Monitoring Suites, seguito da Application Release Automation e Application Test Automation, indicati da almeno un terzo del campione. L’evoluzione più spiccata è manifestata da Mobile Apps Development Platforms, indicata da metà dei rispondenti, seguito da SOA Suites, DevOps Development Tools e Application Release Automation, segnalati da un terzo del campione. Infine, Containers and containers orchestration e Event Driven Architecture Platforms emergono fra i servizi in valutazione/sperimentazione, indicati da circa metà delle banche (cfr. Figura 60).

+6,3

+12,5

+6,3

-12,5

+6,3

+12,5

+12,5

-12,5

-6,3

-6,3

+6,3

-12,5

-12,5

-6,3

-6,3

-12,5

-6,3

-6,3

+6,3

-25,0

+6,3

+18,8

+18,8

+6,3

-6,3

-12,5

+31,3

+31,3

+12,5

+31,3

+25,0

-12,5

-12,5

-6,3

+12,5

+6,3

-12,5

-12,5

-18,8

+6,3

-25,0

+6,3

+6,3

-12,5

-6,3

-6,3

+12,5

+6,3

-6,3

+12,5

-6,3

-6,3

-12,5

-6,3

-12,5

-50% -40% -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% 40% 50%

Data Integration and Quality Tools

Data Protection Tools (Data Masking, Data securityIntelligence,...)

Data Mapping Tools (MDM, Data Dictionary, MetadataRepository,...)

Data Ingestion Tools (Enterprise Data Replication, DataPipelines, ETL,...)

RDBMS (Relational Database Management Systems)

NoSQL Databases

NewSQL Databases

In-Memory Databases

Enterprise Information Archiving

Data Storage (Big Data Platforms, Data Warehouse, DataLake,...)

Big Data Insight Engines

Real time Analytics

Business Intelligence

Advanced Analytics

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione /sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

variazione % di rispondentiperiodo 2018-2019

16 rispondenti a campione costante

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 67

Figura 60 – Architettura applicativa e supporto allo sviluppo

Il raffronto 2018-2019 mette in luce che per i servizi tecnologici Agile Planning Tools, Application Performance Monitoring Suites e Mobile Apps Development Platforms un terzo dei rispondenti ha modificato la fase del ciclo di vita. In particolare, per il primo risulta rafforzato l’effettivo utilizzo, maggiormente quello in evoluzione; per il secondo emerge l’utilizzo stabile seguito da quello in evoluzione, mentre per un quinto del campione si registra un decremento dell’uso in crescita; per l’ultimo servizio indicato aumenta l’uso in crescita, seguito da quello in evoluzione. Per Business Process Management Suites si nota, invece, un lieve decremento dell’adozione (cfr. Figura 61).

5,6

11,1

11,1

22,2

11,1

33,3

16,7

22,2

27,8

22,2

16,7

27,8

11,1

16,7

22,2

11,1

22,2

22,2

22,2

16,7

33,3

38,9

44,4

22,2

50,0

33,3

33,3

16,7

16,7

27,8

16,7

11,1

33,3

22,2

50

44,4

5,6

11,1

27,8

5,6

16,7

16,7

5,6

5,6

5,6

11,1

5,6

5,6

11,1

22,2

16,7

22,2

22,2

22,2

27,8

16,7

16,7

16,7

5,6

5,6

5,6

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Containers and containersorchestration

Event Driven ArchitecturePlatforms

Mobile Apps DevelopmentPlatforms

SOA Suite

DevOps Development Tools

Enterprise Architecture Tools

Agile Planning Tools

Business Process ManagementSuites

Enterprise Integration Platforms

Application Test Automation

Application Release Automation

Application PerformanceMonitoring Suites

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione/sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

frequenze %18 rispondenti

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

68

Figura 61 – Architettura applicativa e supporto allo sviluppo (trend 2018-2019)

L’ambito “Supporto alla pianificazione e gestione” è caratterizzato dalla fase di adozione stabile dei servizi tecnologici; in particolare il 70% del campione segnala in questa fase Desktop Management Software e più della metà Applications Management Software, Log Management Solutions, Project Management Software, ITSM Solutions e Remote Management Platforms. Per l’uso in crescita emergono i servizi IT Governance and compliance e Monitoring and Performance Tools, indicati da almeno un quarto del campione, mentre l’uso in evoluzione viene segnalato per IT Portfolio Planning and Demand Management, Configuration Management Tools e per Monitoring and Performance Tools dal 30% del campione (cfr. Figura 62).

+13,3

-20,0

-6,7

-6,7

+6,7

+6,7

+6,7

+20,0

-13,3

-6,7

+6,7

-6,7

-6,7

+13,3

+6,7

+6,7

-20,0

-13,3

-13,3

+20,0

-6,7

+13,3

+6,7

+13,3

+6,7

+13,3

+13,3

+13,3

+6,7

+6,7

+13,3

+6,7

-13,3

-13,3

-6,7

-6,7

+20,0

+13,3

-13,3

+13,3

+6,7

+6,7

+6,7

+6,7

-6,7

-6,7

-13,3

-6,7

-13,3

-13,3

-6,7

-6,7

-13,3

-13,3

-6,7

-6,7

-6,7

-40% -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% 40%

Enterprise Architecture Tools

Business Process Management Suites

SOA Suite

Event Driven Architecture Platforms

Application Test Automation

Application Release Automation

Agile Planning Tools

DevOps Development Tools

Application Performance Monitoring Suites

Enterprise Integration Platforms

Containers and containers orchestration

Mobile Apps Development Platforms

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione /sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

variazione % di rispondentiperiodo 2018-2019

15 rispondenti a campione costante

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 69

Figura 62 – Supporto alla pianificazione e gestione

La rappresentazione grafica del trend 2018-2019 mostra che la maggior parte dei servizi registra un consolidamento dell’utilizzo nell’ambito “Supporto alla pianificazione e gestione”, con particolare evidenza per ITSM Solutions e Applications Management Software per i quali circa un quarto del campione costante segnala un incremento nell’uso stabile. IT Governance and compliance evidenzia, invece, un incremento dell’utilizzo in crescita a fronte però di un più sostanziale decremento di quello stabile (cfr. Figura 63).

45

45

40

35

45

55

55

30

55

50

70

55

55

5

10

25

15

5

5

35

10

20

20

20

25

15

25

30

30

5

20

15

25

30

20

20

10

5

5

10

5

5

5

5

5

5

15

15

15

10

5

10

15

10

5

10

5

10

5

10

15

10

5

5

0% 20% 40% 60% 80% 100%

IT Cost Management Suites

Integrated Network Management Platforms

Enterprise Asset Management Software

Monitoring and Performance Tools

Configuration Management Tools

Remote Management Platforms

ITSM Solutions

IT Governance and compliance

Project Management Software

IT Portfolio Planning and DemandManagement

Desktop Management Software

Log Management Solutions

Applications Management Software

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione/sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

frequenze %20 rispondenti

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

70

Figura 63 – Supporto alla pianificazione e gestione (trend 2018-2019)

L’indagine prosegue analizzando le tecnologie innovative a impatto trasversale, per le quali prevale complessivamente la fase di valutazione/sperimentazione, seguita dall’uso in crescita.

OpenAPI e Robot Process Automation (RPA) sono le tecnologie maggiormente in uso (stabile, in crescita o in evoluzione), indicate da oltre l’80% del campione; per la fase di valutazione/sperimentazione prevalgono Blockchain/DLT, valutata o sperimentata dai tre quarti circa del campione e in uso per il rimanente quarto, seguita da Machine Learning, Natural Language Processing (NLP) e Cognitive Computing, segnalate in sperimentazione da poco meno di metà dei rispondenti. Infine, per le tecnologie più di frontiera emerge che per la tecnologia IoT l’uso effettivo è segnalato da circa il 16% delle banche e lo stesso numero di banche lo sperimenta; interessante notare che poco più di un quarto del campione sta valutando/sperimentando la Computer vision e

-23,5

+17,6

+17,6

+11,8

+17,6

+23,5

-11,8

+5,9

+11,8

+29,4

+17,6

+17,6

-5,9

-5,9

-11,8

-17,6

-11,8

-5,9

-17,6

-11,8

-5,9

-5,9

+5,9

-5,9

-11,8

-11,8

-5,9

+11,8

-11,8

+5,9

-17,6

-5,9

+5,9

-11,8

+5,9

-5,9

+5,9

+5,9

+5,9

+5,9

+5,9

-5,9

-5,9

+5,9

+5,9

+5,9

+5,9

-5,9

+5,9

+5,9

-5,9

-23,5

-50% -40% -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% 40% 50%

IT Governance and compliance

IT Portfolio Planning and Demand Management

Project Management Software

IT Cost Management Suites

Enterprise Asset Management Software

Configuration Management Tools

Log Management Solutions

Applications Management Software

Integrated Network Management Platforms

Remote Management Platforms

Desktop Management Software

ITSM Solutions

Monitoring and Performance Tools

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione /sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

variazione % di rispondentiperiodo 2018-2019

17 rispondenti a campione costante

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 71

circa il 16% sta valutando/sperimentando il Quantum Computing e la realtà virtuale o aumentata (cfr. Figura 64).

Figura 64 – Tecnologie innovative a impatto trasversale

L’indagine si conclude con l’analisi del trend 2018-2019 per le tecnologie innovative a impatto trasversale che evidenzia nel complesso un incremento per la fase in uso in crescita. Mostra inoltre un decremento, per il maggior numero di tecnologie, per le fasi di valutazione/sperimentazione e non in uso/in dismissione. Spiccano fra gli incrementi il Riconoscimento biometrico e l’Intelligenza Artificiale, che mostrano un aumento dell’effettivo utilizzo da parte di più di un terzo dei

10,5

5,3

10,5

5,3

10,5

5,3

10,5

10,5

10,5

10,5

15,8

26,3

36,8

47,4

42,1

57,9

5,3

5,3

10,5

15,8

15,8

42,1

10,5

15,8

15,8

15,8

26,3

15,8

47,4

47,4

73,7

47,4

31,6

5,3

26,3

15,8

5,3

78,9

73,7

63,2

63,2

36,8

26,3

5,3

5,3

5,3

5,3

10,5

10,5

5,3

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Realtà virtuale/aumentata

Quantum Computing

Computer vision

IOT

Cognitive Computing

NLP (Natural Language Processing)

Blockchain/DLT

Machine Learning

Intelligenza Artificiale

OpenAPI

Riconoscimento biometrico

RPA (Robot Process Automation)

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione/sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

frequenze %19 rispondenti

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Parte 2 - Capitolo 3 • Monitoraggio trend tecnologici

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

72

rispondenti, soprattutto in crescita, e il Machine Learning, segnalato in uso in crescita da un quarto circa dei rispondenti (cfr. Figura 65).

Figura 65 – Tecnologie innovative a impatto trasversale (trend 2018-2019)

+11,8

+5,9

+11,8

+5,9

-11,8

-5,9

-17,6

-11,8

+11,8

+23,5

+23,5

+11,8

+11,8

+11,8

+35,3

+5,9

-11,8

+5,9

-17,6

-5,9

+11,8

-5,9

-5,9

+5,9

+5,9

-17,6

-5,9

+11,8

+17,6

-17,6

-11,8

-17,6

+17,6

+5,9

-5,9

-17,6

-17,6

-17,6

+5,9

-5,9

-5,9

-5,9

+17,6

-5,9

-5,9

-5,9

-5,9

-11,8

-50% -40% -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% 40% 50%

IOT

RPA (Robot Process Automation)

Blockchain/DLT

Intelligenza Artificiale

Machine Learning

Cognitive Computing

NLP (Natural Language Processing)

Computer vision

OpenAPI

Realtà virtuale/aumentata

Riconoscimento biometrico

Quantum Computing

In uso - stabile In uso - in crescita In uso - in evoluzione

In valutazione/sperimentazione In uso - in diminuzione Non in uso - in dismissione

Non sa/Non risponde

variazione % di rispondentiperiodo 2018-2019

17 rispondenti a campione costante

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 73

Note metodologiche

4.1 Generalità

L’indagine è basata su uno specifico questionario, pubblicato sul sito internet della CIPA (www.cipa.it); i dati sono stati acquisiti tramite l’infrastruttura di raccolta dati via Internet (INFOSTAT) della Banca d’Italia, accessibile, mediante apposito link, dal sito della CIPA.

La classificazione del campione per i partecipanti alla Rilevazione è riportata nel successivo paragrafo 4.2

Le percentuali di rispondenti indicate nelle rappresentazioni grafiche (“frequenza %”) sono calcolate rapportando il numero di soggetti che forniscono una specifica risposta rispetto al totale dei rispondenti. In alcune analisi, un singolo soggetto può fornire più risposte e quindi comparire più volte nelle percentuali fornite; in tal caso viene riportata l’indicazione “risposte multiple”.

I valori numerici riportati su alcuni grafici possono risentire dell’arrotondamento alla prima/seconda cifra decimale. Pertanto, la somma dei valori rappresentati può non risultare pari al 100%.

4.2 Campione dei partecipanti all’indagine

Alla presente indagine ha aderito un campione costituito da 19 gruppi, su un insieme selezionato fra i primi gruppi bancari per totale attivo, e due banche singole. Al fine di suddividere il campione in classi formate da gruppi il più possibile affini, agli stessi è stata assegnata la classificazione per dimensione operativa, utilizzando lo stesso criterio adottato nella Rilevazione economica – esercizio 201826.

Applicando tale classificazione, il campione risulta così composto: 5 gruppi Principali, 10 gruppi Medi, 4 gruppi Altri e 2 banche singole (cfr. Tabella 1).

26Il criterio prevede l’utilizzo, come parametro dimensionale, del “Totale attivo” (aggregato della Matrice di

Vigilanza Consolidata). Il “Totale Attivo” considerato (al 31.12.2018) si riferisce al gruppo bancario comprensivo di tutte le sue componenti, bancarie e non bancarie, soggette a normativa prudenziale. Pertanto le classi dimensionali dei gruppi sono definite come segue:

Principali per totale attivo > 100 miliardi di euro;

Medi per totale attivo ≤ 100 miliardi e > 20 miliardi;

Altri per totale attivo ≤ 20 miliardi.

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Parte 2 - Capitolo 4 • Note metodologiche

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

74

Nella presente indagine con il termine “gruppo” si indica la realtà del gruppo all’interno del perimetro nazionale, limitatamente alle componenti bancarie e alle società strumentali, IT e non IT, che operano a supporto dell’attività bancaria (c.d. perimetro CIPA).

Tabella 1 – Elenco dei gruppi bancari e delle banche partecipanti alla Rilevazione

5 gruppi Principali

1030 Gruppo Monte dei Paschi di Siena

2008 Gruppo UniCredit

3069 Gruppo bancario Intesa Sanpaolo

3111 Gruppo UBI Banca

5034 Gruppo Banco BPM

10 gruppi Medi

1005 Gruppo bancario Banca Nazionale del Lavoro

3032 Gruppo Credito Emiliano – CREDEM

3062 Gruppo bancario Mediolanum

3104 Gruppo Deutsche Bank

5216 Gruppo Credito Valtellinese

5387 Gruppo BPER Banca

5696 Gruppo Banca Popolare di Sondrio

6175 Gruppo CARIGE

6230 Gruppo bancario Crédit Agricole Italia

10631 Gruppo bancario Mediobanca

4 gruppi Altri

3311 Gruppo Sella

3440 Gruppo Banco di Desio e della Brianza

6085 Gruppo Cassa di Risparmio di Asti

6270 Gruppo La Cassa di Ravenna

2 banche singole

3030 Dexia Crediop

3332 Banca Passadore & C.

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Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 75

Glossario

dei termini tecnici utilizzati nella parte I

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Glossario

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 77

AI (Artificial Intelligence)

Disciplina del campo dell’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche per progettare sistemi in grado di eseguire compiti comunemente associati all’intelligenza umana, tramite le abilità connesse al ragionamento, all’individuazione del significato, alla generalizzazione e all’apprendimento dall’esperienza. Batch Elaborazione basata su programmi (job) eseguiti in maniera sequenziale, tipicamente pianificati a un orario prefissato ed eseguiti in maniera non interattiva. Blockchain Infrastruttura basata sul paradigma DLT (Distributed Ledger Technology), costituita da una lista estensibile di blocchi cifrati e firmati digitalmente, condivisi da tutti i partecipanti a una rete. Ogni blocco rappresenta una transazione irrevocabile, contenente una marcatura temporale e un riferimento alle transazioni precedenti, che consentono il tracciamento dell’intera storia della singola transazione. BPM (Business Process Management) Disciplina che identifica, progetta, documenta, misura e controlla i processi di business, per ottenere risultati allineati agli obiettivi strategici dell’azienda. È possibile automatizzare tale gestione dei processi di business mediante applicazioni o prodotti software specifici che assumono lo stesso nome. C Linguaggio di programmazione compilato, imperativo. Attraverso la compilazione permette di generare istruzioni in linguaggio macchina ed è quindi utilizzato per lo sviluppo di sistemi operativi quali UNIX e Linux. C++ Linguaggio di programmazione compilato, derivato dal C con l’aggiunta di set di istruzioni che consentono la programmazione a oggetti. Client/server Architettura che prevede la suddivisione delle applicazioni tra componenti in esecuzione sul dispositivo locale (client) e componenti in esecuzione centralizzata in remoto (server). Cloud computing Modello che consente di abilitare un accesso di rete ubiquitario, conveniente e su richiesta a un pool di risorse elaborative condivise (rete, elaborazione, memoria, applicazioni e servizi) fornite e rilasciate rapidamente, minimizzando lo sforzo gestionale e l’interazione con il fornitore del servizio. Cloud service models I principali sono: IaaS (Infrastructure as a Service) in cui il cloud service provider fornisce le risorse elaborative infrastrutturali; PaaS (Platform as a Service) in cui vengono fornite le piattaforme per lo sviluppo di applicazioni; SaaS (Software as a Service) in cui il cliente utilizza le applicazioni fornite dal cloud service provider.

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Glossario

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

78

COBOL Linguaggio di programmazione compilato, imperativo e, dai primi anni Duemila, anche a oggetti, utilizzato principalmente nei contesti bancario e finanziario in applicazioni legacy su sistemi mainframe. Database a oggetti Database in cui l’informazione è rappresentata nelle modalità proprie della programmazione a oggetti. Database Oracle Prodotto da Oracle, è un motore di database relazionale largamente utilizzato. SQL (Structured Query Language) è il linguaggio per l’interrogazione e l’inserimento/aggiornamento dei dati. Per gli sviluppatori sono disponibili anche i linguaggi di programmazione PLSQL e Java, che consentono azioni aggiuntive sui dati da parte dell’applicazione. Database NoSQL (Not Only SQL) Classe di database non relazionali utilizzati tipicamente per dati non strutturati. Possono supportare anche SQL (Structured Query Language); quindi più che in alternativa ai database relazionali, il loro utilizzo può essere considerato complementare. DB2 Famiglia di database relazionali prodotta da IBM in grado di servire varie piattaforme di sistema operativo, ma generalmente utilizzata su mainframe. L’accesso da qualsiasi applicazione avviene tramite protocolli di connettività standard. DOS Primo sistema operativo a essere usato dai personal computer IBM e compatibili. Utilizza un’interfaccia testuale per l’inserimento dei comandi. Microsoft ha realizzato la versione proprietaria MS-DOS. Filesystem DB Database in cui l’informazione è memorizzata direttamente in un insieme di file su filesystem, organizzati in base a specifici attributi, detti metadati (es. “argomento”, “autore”, “tipologia”). FinTech (Financial Technology) Innovazione tecnologica per il settore bancario e finanziario finalizzata al miglioramento dell’offerta di servizi. Flex Ambiente di sviluppo che consente la creazione e l'esecuzione di applicazioni RIA (Rich Internet Application) su piattaforme quali Adobe Flash o la corrispondente versione open source. Fortran Linguaggio di programmazione compilato, imperativo, utilizzato soprattutto per il calcolo numerico in ambito scientifico, nato negli anni Cinquanta, ancora utilizzato ad esempio nella programmazione dei supercomputer. Java Linguaggio di programmazione a oggetti, sia compilato che interpretato, di elevata portabilità sulle varie piattaforme, adatto a elaborazioni distribuite e alla realizzazione di applicazioni Web.

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Glossario

Anno 2019 Rilevazione tecnologica CIPA • ABI 79

Javascript Linguaggio di scripting usato principalmente sulle pagine Web per fornire dinamicità e interattività aggiuntive. Linux Famiglia di sistemi operativi open source sviluppati in base alle funzionalità offerte dai sistemi UNIX, originariamente per personal computer e compatibile con numerose piattaforme, inclusi i sistemi mainframe e i supercomputers. Mainframe Elaboratore con una potenza elaborativa notevolmente maggiore rispetto ai sistemi midrange e ai personal computer, tradizionalmente associato ad ambienti elaborativi centralizzati e utilizzato generalmente da grandi organizzazioni. Microservizi Piccoli servizi autonomi che lavorano insieme in un’architettura applicativa modulare detta MSA (MicroServices Architecture), caratterizzati da un grado minimo di interdipendenza ed elevate caratteristiche di granularità, riusabilità, scalabilità. Midrange Un sistema midrange (comunemente definito dipartimentale o intermedio) è un elaboratore di media dimensione, di capacità compresa fra il personal computer e il mainframe, inizialmente detto minicomputer e con accesso da un terminale isolato da altri elaboratori, attualmente utilizzato principalmente come nodo elaborativo di rete. ML (Machine Learning) Branca dell’Intelligenza Artificiale che ha l’obiettivo di insegnare a sistemi elaborativi dotati di intelligenza artificiale come apprendere dall’esperienza e quindi agire senza una programmazione esplicita, così da adattare i propri modelli per migliorarne la capacità predittiva. MySQL Database relazionale compatibile con molte piattaforme, adotta SQL (Structured Query Language) per l’interrogazione e l’inserimento/aggiornamento dei dati. Inizialmente open source, attualmente sottoposto a una licenza gratuita per sviluppi non commerciali. Open Banking Paradigma che innova il modo di “fare banca”, basato sullo sviluppo di servizi bancari e finanziari offerti da terze parti, tramite l’utilizzo di openAPI (Application Programming Interface aperte). PHP Linguaggio di scripting open source, particolarmente utilizzato, lato server, nelle applicazioni web dinamiche. PostgreSQL Database relazionale open source compatibile con molte piattaforme. Python Linguaggio di programmazione open source a oggetti interpretato, a elevata portabilità su varie piattaforme.

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Glossario

CIPA • ABI Rilevazione tecnologica Anno 2019

80

SOA (Service-oriented architecture)

Stile architetturale di progettazione del software nel quale i servizi sono forniti da componenti dell’applicazione alle altre componenti attraverso un protocollo di comunicazione di rete. SQL Server Prodotto da Microsoft è un database relazionale che supporta i linguaggi SQL (Structured Query Language) e T-SQL (Transact-SQL), linguaggio di programmazione implementato da Microsoft, che aggiunge un insieme di estensioni allo standard SQL. Terminal/server Architettura che prevede l’installazione e l’esecuzione delle applicazioni su un elaboratore centrale (server host) che serve molteplici client su una rete; lo scambio di informazioni con l’utente avviene attraverso un’interfaccia grafica. Unix Famiglia di sistemi operativi dal disegno modulare, che fornisce linguaggi di scripting per i comandi del sistema operativo (UNIX shell) ed è compatibile con numerose piattaforme hardware. Visual Basic Linguaggio di programmazione creato da Microsoft come estensione del Basic con controlli visuali, dotato di un’interfaccia grafica per l’utente (GUI). Windows Insieme di sistemi operativi realizzati da Microsoft a partire da MS-DOS, realizzato negli anni Ottanta con interfacce grafiche a finestre, di agevole utilizzo da parte dell’utente comune. z/OS Sistema operativo per i mainframe IBM, introdotto nel 2000 e diretto successore dei sistemi OS/390 e precedenti. Garantisce la compatibilità all’indietro con le prime versioni sviluppate. .NET Piattaforma di proprietà Microsoft per lo sviluppo di applicazioni su sistema operativo Windows attraverso l’omonimo linguaggio di programmazione, adatto anche ad applicazioni web e web services.