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Notiziario Regionale Online
www.cislpostesicilia.it
CISL poste SICILIA Informa
In rilievo
- Una vita a metà
- Fornero:
controriforma? - Il rischio d’impresa
All’interno
Fornero, urge una con-
troriforma
pag. 2
Colonia: Furlan contro la
violenza sulle donne
pag. 3
Azioni Poste: le forzature
pag. 4
Poste Italiane e il Rischio
d’Impresa
pag. 5
“Bail-in” e Poste pag. 6
Ristrutturazione PCL
pag. 7
Il Codice Etico CISL
pag. 8
POSTE ITALIANE
UNA VITA A META’
D allo scorso ottobre
Poste Italiane è stata
collocata in borsa.
Negli ultimi anni i profitti sono
cresciuti, mentre il servizio ai
cittadini è stato sempre più
considerato una palla al piede.
Sono stati quasi completa-
mente dimenticati i circa
1000 lavoratori part-time che
operano ormai da circa 10
anni negli uffici dell’azienda.
E’ quanto denuncia il sinda-
cato Slp Cisl con il segretario
regionale Giuseppe Lanzafa-
me. Una questione divenuta
ormai indifferibile e di grave
risvolto sociale, che riguarda
centinaia di lavoratori in Sici-
lia, assunti anni fa, attraverso
un processo di esodo indotto
dall’azienda (cd. progetto mix
svincolo) che ha lasciato senza
lavoro e senza alcun sostegno
migliaia di lavoratori,
allettati dalla stabilizza-
zione in Poste di un
familiare, seppur con
un contratto part-time.
Molti genitori però
sono stati beffati, in
quanto con l’entrata in
vigore della legge For-
nero, si sono visti posti-
cipare la data della pen-
sione (esodati) e ancora oggi
non percepiscono la pensione.
“Da tempo - spiega Giuseppe
Lanzafame – il nostro sindaca-
to ha sottoposto all’azienda il
delicato problema, chiedendo
la trasformazione del rapporto
di lavoro a full time. Abbiamo
manifestato, scioperato, denun-
ciato, ma l’azienda si è mostra-
ta sempre sorda alla problema-
tica e nei fatti solo 600 dei 1700
lavoratori, hanno beneficiato
della trasformazione a full-
time” . La preoccupazione della
Cisl aumenta ora con la priva-
tizzazione e la quotazione in
borsa dell’azienda: “Si pensa
solo ed esclusivamente ai pro-
fitti, condannando al precaria-
to oltre 1000 famiglie in Sici-
lia”. Il sindacato teme oltre
al danno la beffa dopo che il
governo e l’azienda hanno
deciso che il recapito dei
prodotti postali avverrà
solamente a giorni alterni,
a partire già dal 2016, così
vi saranno inevitabilmente
centinaia di lavoratori da
ricollocare nel settore po-
stale. “La questione –
afferma il segretario regiona-
le -- viene posta con urgenza
ai vertici di Poste Italiane
ma anche alle Istituzioni,
come ai politici siciliani.
Come si traducono gli impe-
gni aziendali per i part-time
assunti? Rimarranno per
sempre precari? Avranno
una risposta? Ci vorranno
altri 10 anni?”
“Paradossalmente l’azienda
aumenta i servizi, apre al
pubblico uffici a
doppio turno, ed il
personale applicato
allo sportello dimi-
nuisce a dismisura.
E tutto questo è a
discapito degli uten-
ti, costretti a fare
ore di fila. Abbiamo
più volte sostenuto
che i lavoratori chie-
dono certezze, tempi e moda-
lità di trasformazione. Inve-
ce, al momento, l’azienda
ha deciso che in Sicilia sa-
ranno trasformati a regime
full-time solo 17 risorse.
2
http://www.cislpostesicilia.it/
– 2– – GENNAIO 2016 – CISL POSTE INFORMA
—ROMA—
Cambiare la legge Forne-
ro sulle pensioni per intro-
durre una flessibilità in uscita
con cui liberare posti di lavoro
e fare largo ai giovani. A ri-
chiederlo, ancora una volta,
sono stati Cgil, Cisl e Uil che
hanno convocato - a Torino,
Firenze e Bari - gli attivi dei
quadri e dei delegati dei lavo-
ratori. Un'iniziativa unitaria
che ha avuto l'obiettivo di dare
seguito a un pressing sul governo.
Le tre assemblee potrebbero sfo-
ciare in uno sciopero generale se
entro fine gennaio non arrive-
ranno risposte precise dall'esecu-
tivo. L'avver timento al ministro
del Lavoro, Giuliano Poletti, ma
ancor più al premier Matteo Renzi,
è chiaro e lo formulano tutti i sin-
dacati senza incertezza: "Serve un
tavolo serio di confronto" da aprire
in tempi brevi perché la contro-
riforma della legge Fornero "è
un dovere morale. Spero non si
debba arrivare allo sciope-
ro generale ma è sotto gli
occhi di tutti come la rifor-
ma Fornero sia stata
dannosa per i lavoratori
e anche per le imprese",
dice da Torino la leader
Cisl, Anna Maria Fur-
lan che annota ironica,
dal palco, come perfino
"l'ex ministro Fornero
critichi ormai la legge
Fornero" . " Siamo stufi di
sentire tante proposte da soggetti
diversi tranne che dal governo. Da
mesi ascoltiamo ministri, economi-
sti, editorialisti, presidenti dell'Inps
che dicono che la legge Fornero va
riformata. Ne siamo convinti e vor-
forma il governo condanne-
rà i giovani a restare pove-
ri". Un'ultima chiamata al
governo arriva anche dalla
Uil: "Se il Governo non ci
ascolta, da gennaio avrà
lotte a tempo indetermina-
to a tutele crescenti", dice il
leader Uil, Carmelo Barba-
gallo. Scudi alzati da Cgil
Cisl e Uil anche contro even-
tuali tentazioni di ricalcolare
i futuri assegni tutti con un siste-
ma contributivo. E ai rilievi sulle
risorse per mettere mano alla ri-
forma, Cgil, Cisl e Uil serrano le
file: "Non si può dire che manca-
no le risorse in un paese in cui
ogni anno abbiamo 150 miliardi
di evasione fiscale e contributi-
va, oltre che il primato europeo
della corruzione". Dalla politi-
ca, a commentare l'iniziativa è
stato Cesare Damiano, presidente
della commissione Lavoro alla
Camera: "Le manifestazioni uni-
tarie indette da Cgil, Cisl e Uil a
sostegno della riforma
delle pensioni rappresen-
tano un fatto positivo.
Esistono alcune proposte
di legge che hanno l'o-
biettivo di consentire di
andare in pensione, in
modo flessibile, a partire
dai 62 anni. Gli altri re-
quisiti richiesti sono al-
meno 35 anni di contri-
buti e l'8% massimo di
penalizzazione. Per i la-
voratori precoci la proposta è di
poter uscire dal lavoro con 41
anni di contribuzione. Le propo-
ste unitarie del sindacato, pur con
alcune differenze, si muovono
nella stessa direzione".
remmo una parola chiara dall'esecuti-
vo", spiega ancora Furlan delusa so-
prattutto dal premier: "Renzi deve fare
il suo mestiere e oltre a fare grandi
annunci mettere sul tavolo proposte
vere a partire dalla previdenza". D'al-
tra parte, dicono ad una sola voce
Cgil, Cisl e Uil, la riforma servirà
anche e soprattutto come strumento
di "coesione sociale tra giovani e
anziani", archiviando ogni tentazio-
ne alla rottamazione e permettendo
quella staffetta generazionale al mo-
mento impedita. Il rischio per ora è
che i giovani "vengano pagati con i
voucher e poi, domani, abbiano una
pensione da fame". E senza una con-
vocazione entro fine gennaio parti-
ranno "le mobilitazioni nelle piaz-
ze", avverte da Firenze il leader
Cgil, Susanna Camusso, secondo la
quale "senza una riforma della ri-
Pensioni, sindacati uniti contro la legge Fornero:
"Urge una controriforma"
A Torino, Firenze e Bari
le assemblee convocate da Cgil, Cisl e
Uil per introdurre flessibilità
in uscita e liberare
posti di lavoro utili ai giovani.
Sciopero generale se entro fine
gennaio il governo non fornirà
risposte
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– GENNAIO 2016 – – 3 –
http://www.cislpostesicilia.it/
INFORMA CISL POSTE
Colonia. Furlan: contro la violenza sulle donne serve una battaglia
di cultura, legalità, educazione
R oma, 12 gennaio 2016.
" La grande massa di
immigrati e di profughi
che oggi chiede accoglienza a tutti
i paesi europei non ha responsabi-
lità nella vicenda di Colonia. Ma
chi ha organizzato quei soprusi e
violato le leggi deve essere indi-
viduato e punito" . Lo scrive in
una lettera pubblicata oggi dal
quotidiano "Avvenire", la Segreta-
ria Generale della Cisl, Annama-
ria Furlan, commentando i fatti
accaduti a Colonia ed in altre città
europee contro le donne nella notte di
Capodanno. "Le molestie di massa
nei confronti di tante donne, la loro
libertà negata e vilipesa a Colonia ed
in altre città europee nella notte di
Capodanno sono la spia di una ferita
culturale che oggi rischia di travolge-
re il disegno di una Europa unita nei
valori della tolleranza, dell’integra-
zione pacifica e della solidarietà",
sottolinea la Furlan. "Quello di
Colonia, una delle piazze simbolo
dell’Europa, è stato un attacco alla
democrazia ed ai valori universali
che noi vorremmo testimoniare in
ogni latitudine ed in ogni parte del
mondo. L’Europa unita dei popoli
ha bisogno di una cultura del ri-
spetto e della solidarietà per le
“specificità” degli altri e di princi-
pi semplici e forti, a cominciare
proprio dall’assoluto riconosci-
mento della dignità della donna e
della sua parità con l’uomo in ogni
ambito della vita sociale e civile. E’
evidente che alcuni ambienti spingo-
no a rifiutare i valori dei paesi di ac-
coglienza predicando la separazione
tra le comunità, per diffondere in Eu-
ropa una cultura della sottomissione e
della sopraffazione proprio nei con-
fronti della donna. Non possiamo
lasciare milioni di rifugiati in balìa di
“cattivi maestri” o confinarli, come
giustamente Lei scrive, in ghetti
esplosivi di risentimenti e di odio.
Oggi i principi della nostra democra-
zia vengono attaccati e la donna di-
venta uno dei bersagli privilegiati nei
confronti dei valori della convivenza
solidale. Questo è un tema che bisogna
affrontare con grande responsabilità
senza farsi trascinare nella risposta di
odio razzista alimentata da una destra
xenofoba che vuole trasformare il sen-
timento di insicurezza in una
“revanche” ideologica. Bisogna far
tesoro dell'esperienza positiva di tante
Associazioni, penso all’Anolf della
Cisl, alla Caritas, a Sant’Egidio ed ad
altre importanti realta' laiche e cattoli-
che che hanno fatto dell’integrazione
delle “differenze” un progetto serio e
condiviso per una società multietnica e
interculturale rispettosa dei valori uni-
versali e soprattutto delle leggi. Ecco
perché non è il momento dei cortei
contrapposti o delle strumentalizzazio-
ni politiche su questa vicenda. Purtrop-
po la violenza contro le donne è un
fenomeno presente ovunque, anzi i
diritti delle donne non sono mai
stati così nuovamente minacciati
come negli ultimi anni: in Asia,
nei paesi Arabi, in Africa, negli
Stati Uniti, in America Latina ed
anche in Europa (una donna su
tre, secondo gli ultimi dati Euro-
stat). Non nascondiamo la testa
sotto la sabbia. Quante molestie
ed aggressioni di “branco” ci so-
no state anche nel nostro paese ai
danni di giovani donne, nell’in-
differenza delle istituzioni, dei
mas media e della società civile ?
Questo non deve certo sminuire il
giudizio sulla gravità di quanto è ac-
caduto a Colonia ed in altre città eu-
ropee e sulla superficialità, la sottova-
lutazione e l’impreparazione di chi
avrebbe dovuto contrastare tali episo-
di di violenza. Ma è sbagliato sca-
gliarsi contro le politiche umanitarie
di accoglienza e la necessità di offrire
un futuro migliore a milioni di per-
sone che scappano dalla guerra,
dalle persecuzioni e dalla fame.
Dobbiamo saper integrare i profu-
ghi e nello stesso tempo rilanciare
la libertà di tutte le donne di vivere
la propria esistenza con dignità e
rispetto, di esprimere la propria
identità nelle città, nei luoghi di
lavoro e di aggregazione sociale,
nella famiglia, nei rapporti interper-
sonali. Deve essere l’Europa unita a
contrastare il dilagare della violen-
za in tutte le sue forme attraverso i
valori della coesione, della giustizia
sociale, del lavoro come opportunità
di inclusione e di riscatto, nel rispetto
delle fedi e delle diverse identità.
Questa è la battaglia culturale che
dobbiamo fare, a partire dalla scuola e
nei posti di lavoro, nella consapevo-
lezza di difendere i nostri principi, il
rispetto delle leggi e dei nostri costu-
mi, nell’universalità dell’estensione
dei nostri diritti".
Tratto da
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– GENNAIO 2016 – – 4 –
http://www.cislpostesicilia.it/
INFORMA CISL POSTE
Poste Italiane in Borsa: tre forzature per vendere le azioni
I l debutto in Borsa delle
azioni delle Poste Italia-
ne è stato fiacco, per
usare toni pacati, dopo che il
collocamento era stato strom-
bazzato con insistente pubbli-
cità e abbondanti articoli, rico-
piati dai comunicati stampa.
Tralasciando ogni commento e
critica a monte sulla privatiz-
zazione, c’è qualcosa da dire
sulla stessa Opv (Offerta pub-
blica di vendita). Primo, i nor-
mali risparmiatori sono trattati
come investitori di second’or-
dine. Dovevano chiedere le
azioni alla cieca sul prezzo,
sapendo solo che sarebbe
stato compreso fra 6 e 7,5
euro, che è una bella forchet-
ta del 25%. Invece gli investi-
tori istituzionali (fondi comu-
ni, banche, assicurazioni ecc.)
potevano fissare un limite, so-
pra il quale non comprarle. Ma
non era una legge divina a im-
porre ciò. Bastava tornare alla
modalità della prima tranche
delle azioni Eni, quando c’era-
no due giorni di tempo per
chiederne, dacché era noto il
prezzo finale. Secondo, la
scelta di fissare il prezzo a
6,75 euro per azione ha fatto
incassare un po’ più quattri-
ni al Tesoro, ma era tirata rispetto
alle aspettative di molti investitori
istituzionali. Ed è sicuramente
questa la principale causa delle quo-
tazioni in perdita, almeno nei primi
giorni. Terzo, va bene offrire condi-
zioni migliori ai dipendenti, ma va
male spingerli a sottoscrivere le
azioni, attingendo dal loro tratta-
mento di fine rapporto (Tfr). Esso
ha infatti una funzione di risparmio
previdenziale e di ammortizzatore
sociale: è quindi molto inopportuno
un suo utilizzo per speculazioni di
Borsa. Infatti, malgrado le attuali
aspettative favorevoli, nessuno ga-
rantisce che non finisca come con
le azioni Finmeccanica. Un brutto
precedente che nessuno ha ricordato.
A inizio del giugno 2000 an-
che Finmeccanica permise ai
dipendenti del gruppo l’utilizzo
del Tfr per sottoscrivere azioni,
col beneplacito e anzi la benedi-
zione dei sindacati Fim, Fiom e
Uilm. Ebbene, chi nel giugno
2000 ci mise l’equivalente di
100 euro, ora se ne ritrova circa
63, conteggiati i dividendi e an-
che la bonus share. Significa
una perdita sul 37%. Ma non
basta perché, ugualmente in ter-
mini nominali e senza imposte,
quei 100 euro mantenuti nel Tfr,
ora sarebbero circa 154. Ovvero
il 145% in più.
Tratto da
http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/29/Finmeccanica_scocca_ora_dei_privati_co_0_0005294785.shtmlhttp://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/29/Finmeccanica_scocca_ora_dei_privati_co_0_0005294785.shtmlhttp://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/29/Finmeccanica_scocca_ora_dei_privati_co_0_0005294785.shtml
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– GENNAIO 2016 – – 5 –
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INFORMA CISL POSTE
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– GENNAIO 2016 – – 6 –
http://www.cislpostesicilia.it/
INFORMA CISL POSTE
Disciplina “Bail-in” e prodotti collocati da Poste Italiane
R ecentemente il Gover-
no ha approvato il c.d.
Decreto «Salva-
Banche», per evitare il falli-
mento di quattro banche com-
missariate ed in crisi: Banca
Marche, Banca Etruria, Cari-
chieti e Cassa Ferrara. Il De-
creto prevede il coinvolgimento
degli azionisti delle banche e,
per la prima volta in Italia,
anche dei detentori di obbliga-
zioni subordinate che hanno
subito la perdita di quanto in-
vestito in questi prodotti. Dal
1° gennaio 2016 è entrata in vi-
gore la disciplina comunitaria
conosciuta come “bail-in”, ap-
plicabile alle banche ed ai titoli
emessi da queste ultime, che ha
come obiettivo la gestione delle
crisi bancarie senza interventi
statali di “salvataggio”. Secondo
tale normativa la Banca d’Italia
potrà adottare degli interventi
straordinari che potranno gene-
rare delle perdite agli azionisti
ed ai creditori della banca in cri-
si. In particolare si potrà proce-
dere alla riduzione, fino alla
concorrenza delle perdite, secon-
do l’ordine indicato:
• riduzione od annullamento del
valore delle azioni;
• conversione in titoli azionari e/
o riduzione del valore od annul-
lamento dei titoli obbligazionari
“subordinati”;
-conversione in titoli azionari e/
o riduzione del valore od annul-
lamento dei titoli obbligazionari
“ordinari”;
• riduzione, fino all’annullamento,
della parte eccedente i 100 mila
euro del valore dei depositi (conti
correnti, conti di deposito, certifi-
cati di deposito e libretti di rispar-
mio bancari).
Conti Correnti Postali I conti correnti postali NON sono
soggetti alla normativa “Bail-in”,
in quanto tale disciplina non è ap-
plicabile a Poste Italiane - Patrimo-
nio BancoPosta.
Polizze Ramo I Le Polizze Ramo I NON sono soggette alla normati-
va “Bail-in”, in quanto tale disci-
plina non è applicabile alle Com-
pagnie Assicurative, come Poste
Vita. Inoltre le Polizze di Ramo I
sono garantite da Poste Vita, socie-
tà controllata da Poste Italiane il
cui capitale è in prevalenza pubbli-
co, e i premi versati dai clienti so-
no investiti prevalentemente in ti-
toli di stato.
Obbligazioni collocate da Po-ste Italiane Poste Italiane non ha mai collocato obbligazioni ban-
carie di tipo “subordinato” sulla
propria rete. Le obbligazioni di
banche collocate in passato da Po-
ste Italiane alla propria clientela,
infatti, sono di tipo “ordinario”.
Queste ultime potrebbero essere
ambito di potenziale applicazione
dal 2016 di “Bail-in” solo laddo-
ve i relativi emittenti entrassero
in crisi, venissero sottoposti al
“Bail-in” e gli interventi di ridu-
zione del valore delle azioni e
delle obbligazioni “subordinate”
dell’emittente bancario coinvolto
non fossero sufficienti a risolvere
la crisi finanziaria dell’emittente
stesso.
Altri prodotti di investimen-to collocati da Poste Italia-ne Tali prodotti NON sono sog-getti alla normativa “Bail-in”. Il
collocamento di tali prodotti, che
non sono a capitale garantito,
avviene nell’ambito del servizio
di consulenza con svolgimento
del test di adeguatezza che verifi-
ca la coerenza del livello di ri-
schio del prodotto con il profilo
del cliente. Tale offerta consente
al cliente di diversificare il porta-
foglio con prodotti gestiti da pri-
marie società (per i fondi comuni
di investimento da BancoPosta
SGR e Società di Gestione terze
quali Anima e Amundi, e per le
Polizze Ramo III da Poste Vita).
Risparmio Postale Il Rispar-mio Postale NON è soggetto alla
normativa “Bail-in”, in quanto
tale disciplina non è applicabile a
Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre i
prodotti di risparmio postale
(Buoni Fruttiferi Postali, Libretti
di Risparmio Postale) sono ga-
rantiti dallo Stato Italiano per
tutto l’importo investito (sia esso
superiore o inferiore ai 100 mila
euro) e prevedono il rimborso
dell’intero capitale investito e
degli interessi maturati.
7
– 7 – – GENNAIO 2016 – CISL POSTE INFORMA
http://www.cislpostesicilia.it/
S i è tenuto in data
14.01.2016 un ulte-
riore incontro su ri-
strutturazione PCL. Nel cor-
so della riunione l’Azienda
ha ribadito le distanze anco-
ra presenti al tavolo fra le parti per quel che r iguar -
da il modello metropolitano
e gli interventi sui centri,
oltre a tutte le altre questioni
che sono ancora da appro-
fondire. Nelle more del con-
fronto su tali argomenti, che
richiederanno tempi adegua-
ti, l’Azienda ha proposto,
rispetto alla ristrutturazione
già concordata con i due
modelli per aree regolate e
non, un alternativa rispetto
a quanto già illustrato prece-
dentemente, ovvero invece
di procedere all’implemen-
tazione, negli anni 2016 e
2017, per regioni intere ha
proposto di intervenire per
provincie toccando un
maggior numero di regioni
ma solo in maniera parzia-
le, lasciando pressochè
uguale il numero di pro-
vincie coinvolte nei vari step previsti. In buona so-
stanza il nuovo sistema pro-
posto terrebbe conto, nell’-
Ulteriore incontro su ristrutturazione PCL
NEI PROSSIMI GIORNI PARTE
LA SPERIMENTAZIONE
IN SICILIA È GIÀ CAOS!
UN CLIMA DI GRANDE
INCERTEZZE SU PCL.
STRUMENTI E REGOLE LA
RICETTA..SENZA QUESTI
ELEMENTI SARÀ
INGESTIBILE…
I LAVORATORI AL CENTRO !
identificazione delle provincie
man mano coinvolte, del nume-
ro di CTD utilizzati in quelle
realtà, delle maggiori disponi-
bilità di mercato privati ad as-
sorbire le eccedenze e dei tempi
di intervento nelle aree regolate
disposte dall’AGCOM. Abbia-
mo ritenuto di buon senso le
motivazioni esposte ma ab-
biamo legato la nostra even-
tuale disponibilità alla modi-
fica ad un passaggio da fare
nel nostro esecutivo nazionale del 18 e 19 c.m. Su tutte le al-
tre questioni il confronto prose-
guirà a partire dalla prossima
riunione di venerdì 22 c.m.
Firmato, Mario Petitto
8
SLP CISL SICILIA
PALERMO Via Mariano Stabile 136/C
Tel. 091-332351/ Fax 091-324150
Segretario Territoriale
Maurizio Affatigato
TRAPANI P.zza Ciaccio Montalto 27
Tel. 0923-29456 / Fax 0923-29456
Segretario Territoriale
Giuseppe Ferrante
CALTANISSETTA Via Canonico Pulci 9/B
Tel. 0934-20085 / Fax 0934-20085
Segretario Territoriale
Giuseppe D’Antoni
AGRIGENTO Via L. Pirandello 18
Tel. 0922-556221 / Fax 0922-556221
Segretario Territoriale
Giovanni Greco
ENNA Via Donna Nuova 11
Tel. 0935-502387 / Fax 0935-24194
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Salvatore Alfano
MESSINA V.le Europa 58 c/o Ust-Cisl
Tel. 090-293740 / Fax 090-6507638
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Gisella Schillaci
CATANIA Corso Italia N° 69
Tel. 095-370666 / Fax 095-539877
Segretario Territoriale
Salvo Di Grazia
SIRACUSA Via Arsenale 26
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Segretario Territoriale
Eugenio Elefante
RAGUSA Piazza Ancione 2 c/o Ust-Cisl
Tel. 0932-656322 / Fax 0932-941809
Segretario Territoriale
Giorgio Giunmara
– GENNAIO 2016 –
I nostri contatti
Sede Regione Sicilia
—————— Via M. Stabile 136 C
90139 Palermo
Telefono: 091-332446
http:www.cislpostesicilia.it/
Segretario Regionale
Giuseppe Lanzafame
– 8 –
LA CISL
E’ SOCIAL
INFORMA CISL POSTE
Approvato il Codice Etico della Cisl
C on il Codice etico e com-
portamentale, tutti i/le
dirigenti, gli/le operatori/
trici, i/le delegati/e, i/le militanti
e gli/le associati/e della CISL, si
impegnano nella propria attività,
ad operare nel rispetto delle nor-
me statutarie e regolamentari e
sulla base dei principi di inte-
grità, correttezza, onestà e le-
galità. Si tratta di promuovere
e affermare maggiormente un
modello di relazioni tra struttu-
re sindacali, dirigenti, militanti
e associati/e per valorizzare
espressioni comportamentali e
relazionali intese
quali cornici di
riferimento della
missione CISL
finalizzata al raf-
forzamento del
rapporto fiducia-
rio e partecipati-
vo dentro l'orga-
nizzazione e con
i/le nostri/e asso-
ciati/e e con tutto
il mondo del la-
voro. I valori di riferimento della
CISL nello svolgimento della sua
azione sindacale sono: la solida-
rietà, tra persone, gruppi o posi-
zioni sociali diverse; il rispetto
e la valorizzazione delle diversi-
tà culturali, etniche, religiose, in
una prospettiva di società multi-
culturale e multietnica; la mu-
tualità, modalità che attraverso
l'unione delle forze e lo scambio
solidaristico consente di raggiun-
gere obiettivi comuni; la legali-
tà, che garantisce parità di condi-
zione per l'insieme dei soggetti
impegnati nei settori di riferimen-
to e più in generale nella società.