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come non le avete mai viste Pizzo Calabro - Vibo Valentia Cecilia De Marco [email protected] Anno I n°01, 15 novembre -15 dicembre 2010 Liberi di informare ben 20mila persone www.cittaeregione.it I Giardini d’Alzheimer: Conoscere-Comprendere-Curare Continua a pag. 2 Quando ho conosciuto Pa- trizia Valla mi sono chiesta cosa spingesse un giovane architetto ad occuparsi di una malattia così difficile, così crudele, così destabi- lizzante per la persona e la famiglia, come l’Alzhei- mer. Patrizia è subito un fiume in piena di parole, entu- siasmo, emozione che de- notano, innanzitutto, una grande passione per il suo lavoro. Ed allora, come nasce l’idea dei Giardini d’Al- zheimer? Nel 1994, ho avuto voglia di dedicare la mia creatività ad uno scopo utile e sociale. Decisivo, l’incontro con il Prof. Antonini (padre della Geriatria italiana,ndr), che mi ha parlato della necessi- tà di creare spazi di libertà per gli anziani ammalati. Subito il primo Manuale teorico-tecnico per la pro- gettazione e realizzazione Continua a pag. 6 L’Editoriale Per i giornalisti professio- nisti, tale spazio dev’essere occupato dall’editoriale. Per noi che professionisti non siamo, non sarà così. Appena mi hanno detto della nuova iniziativa di “Libera”, ho deciso, sarebbe stato di- verso. Concederci un piccolo mo- mento di riflessione, fornito da persone vere, che parli di vita vissuta, di dolore e di ri- nascita. “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” è, come ormai tutti sanno l’as- sociazione, nata nel 1995 per spronare la società civile alla lotta contro tutte le mafie, gettando “semi di legalità e giustizia”. E’ a Vibo Valentia dal 2006, si è subito distinta per nu- merosissime iniziative al fine di diffondere la cultura della legalità, su diversi fronti e affrontando, con coraggio, le spinose criticità che la società vibonese e non solo, presenta. L’ultima iniziativa, La tratta delle donne Segnalaci: ingiustizie e abusi, notizie, commenti, eventi e spettacoli, inviaci i tuoi comunicati e le tue riflessioni a: [email protected] ci trovi anche su Città & Regione @cittaeregione cittaeregione www.cittaeregione.it .... lo splendore è in voi, non svanisce mai, perchè sapete che può ritornare il sole” Continua a pag. 10 Calabria “Terra di rifiuti” La vicenda Terzigno è stata lasciata maturare a sufficienza, il frutto è pronto per essere colto; l’emergenza si è risolta, almeno temporaneamente, portando tutto dalla Campania alla Calabria. Numerosi tir carichi di rifiuti, destinati a non meglio identificati impianti di compostaggio, provenienti dai quartieri di Napoli e dei paesi limitrofi, percorrono una vecchia statale chiusa da un anno, per arrivare alla discarica di Pianopoli, piccolo comune tra Catanzaro e Lamezia Terme. Dopo la conferma ufficiale arrivata con una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale, 75 mila tonnellate di rifiuti verrà riservata nella nuova discarica di Pianopoli, 300 tonnellate al giorno per un periodo ancora da definire, se si escludono i fine settimana, ci vorrà un anno per smaltire tutto. Siamo stati chiamati in causa”, ha dichiarato il governatore della Calabria, nonché commissario dell’emergenza ambientale. Angela Amato

Città e Regione edizione Calabria n 1

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Mensile freepress edito a Pomezia e distribuito a Vibo Valentia e Pizzo Calabro. Si occupa di: Politica e Attualità,Economia, Tecnologia, Salute e Benessere, Cultura e Spettacolo

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come non le avete mai vistePizzo Calabro - Vibo Valentia

Cecilia De Marco

[email protected]

Anno I n°01, 15 novembre -15 dicembre 2010 Liberi di informare ben 20mila persone

www.cittaeregione.it

I Giardini d’Alzheimer: Conoscere-Comprendere-Curare

Continua a pag. 2

Quando ho conosciuto Pa-trizia Valla mi sono chiesta cosa spingesse un giovane architetto ad occuparsi di una malattia così difficile, così crudele, così destabi-lizzante per la persona e la famiglia, come l’Alzhei-mer.

Patrizia è subito un fiume in piena di parole, entu-siasmo, emozione che de-notano, innanzitutto, una grande passione per il suo lavoro.

Ed allora, come nasce l’idea dei Giardini d’Al-zheimer?

“Nel 1994, ho avuto voglia di dedicare la mia creatività ad uno scopo utile e sociale.Decisivo, l’incontro con il Prof. Antonini (padre della Geriatria italiana,ndr), che mi ha parlato della necessi-tà di creare spazi di libertà per gli anziani ammalati. Subito il primo Manuale teorico-tecnico per la pro-gettazione e realizzazione

Continua a pag. 6

L’Editoriale

Per i giornalisti professio-nisti, tale spazio dev’essere occupato dall’editoriale. Per noi che professionisti non siamo, non sarà così.

Appena mi hanno detto della nuova iniziativa di “Libera”, ho deciso, sarebbe stato di-verso.

Concederci un piccolo mo-mento di riflessione, fornito da persone vere, che parli di vita vissuta, di dolore e di ri-nascita.

“Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” è, come ormai tutti sanno l’as-sociazione, nata nel 1995 per spronare la società civile alla lotta contro tutte le mafie, gettando “semi di legalità e giustizia”.

E’ a Vibo Valentia dal 2006, si è subito distinta per nu-merosissime iniziative al fine di diffondere la cultura della legalità, su diversi fronti e affrontando, con coraggio, le spinose criticità che la società vibonese e non solo, presenta. L’ultima iniziativa,

La tratta delle donne

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“.... lo splendore èin voi, non svanisce mai, perchè sapete che può ritornare il sole”

Continua a pag. 10

Calabria “Terra di rifiuti”

La vicenda Terzigno è stata lasciata maturare a sufficienza, il frutto è pronto per essere colto; l’emergenza si è risolta, almeno temporaneamente, portando tutto dalla Campania alla Calabria.

Numerosi tir carichi di rifiuti, destinati a non meglio identificati impianti di compostaggio, provenienti dai quartieri di Napoli e dei paesi limitrofi, percorrono una vecchia statale chiusa da un anno, per arrivare alla discarica di Pianopoli, piccolo comune tra Catanzaro e Lamezia Terme.

Dopo la conferma ufficiale arrivata con una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale, 75 mila tonnellate di rifiuti verrà riservata nella nuova discarica di Pianopoli, 300 tonnellate al giorno per un periodo ancora da definire, se si escludono i fine settimana, ci vorrà un anno per smaltire tutto.

“Siamo stati chiamati in causa”, ha dichiarato il governatore della Calabria, nonché commissario d e l l ’ e m e r g e n z a ambientale.

Angela Amato

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Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010Vibo Valentia

ma solo in ordine di tempo, riguarda un problema dram-maticamente attuale.

“Tante volte le situazioni si succedono sotto i nostri oc-chi senza che ne riusciamo a cogliere il significato più in-trinseco. E dietro c’è violen-za, paura, miseria e povertà.Le strade sono il luogo in cui percepiamo un senso di malessere quasi a costituire un labirinto di disagio ed in quei labirinti si infrangono i sogni di coloro che vengono in cerca di un lavoro o di una famiglia da sfamare.

Tra tutte queste storie in tutte queste figure ne appa-re una fra tutte. Samantha. Subisce. Si nasconde. Ed ancora violenza e menzo-gna. Un momento di luce e la sua vita, 35 anni passati a calpestare una terra che non sempre le è stata riconoscen-te, cambia”.

A parlare è il presidente dell’Associazione “Libera” Don Peppino Fiorillo parro-co del Duomo di San Leolu-ca di Vibo Valentia che il 7 Dicembre presenterà il libro “Kurve nel Labirinto - Storia di una donna vittima della tratta” di Matilde Eleonora Rotella.

“Il fenomeno della prosti-tuzione, le kurve sono, in croato, le prostitute (ndr), c’è, anche se in taluni casi è sommerso. É violento ed una donna come Samantha, giovane di 35 anni, lo sente sulla propria pelle. I sui so-gni vengono calpestati sulla strada”.

Una soluzione però alla fine c’è “sì Samantha trova la

forza per dire basta. Si rende conto che i suoi aguzzini si arricchiscono sulla sua pel-le. Il senso di disperazione la porta ad avvicinarsi alle istituzioni e con l’aiuto di qualche “cliente” finalmen-te riesce a scappare ed a ri-fugiarsi in una comunità di accoglienza e finalmente ri-esce entrare nel mondo del lavoro”.

Don Fiorillo è particolar-mente pacato, mentre parla di un argomento così delica-to e così drammaticamente attuale. Il suo ufficio soffoca i rumori. Dall’esterno non si percepisce nulla solo il rin-tocco delle campane che an-nunciano il passare di un’al-

tra ora.

Da anni ormai, Don Pep-pino, come viene affettuo-samente chiamato da chi lo conosce, è impegnato nel so-ciale, particolarmente atten-to ai problemi degli “ultimi della terra”, di quelli che ven-gono guardati distrattamente e a volte con disprezzo.

Un attimo di indecisione e poi “sarebbe bello se nessuno di noi giudicasse in negativo quante donne si mercificano o vengono mercificate per un pezzo di pane. Dietro quella fisicità c’è un’anima, un cuo-re, una sofferenza, lacrime e ricordi.”

sarebbe bello se nessuno di noi giudicasse in negativo quante donne si mercificano o vengono mercificate

per un pezzo di pane. Dietro quella fisicità c’è un’anima, un cuore, una

sofferenza, lacrime e ricordi

Cecilia De Marco

[email protected]

La tratta delle donne Il Regno delle Donne

“Il regno delle donne” di Alda MeriniC’è un regno tutto tuo che abito la notte e le donne che stanno lì con te son tante, amica mia, sono enigmi di dolore che noi uomini non scioglieremo mai. Come bruciano le lacrime come sembrano infinite nessuno vede le ferite che portate dentro voi. Nella pioggia di Dio qualche volta si annega ma si puliscono i ricordi prima che sia troppo tardi.   Guarda il sole quando scende ed accende d’oro e porpora il mare lo splendore è in voi non svanisce mai perché sapete che può ritornare il sole. E se passa il temporale siete giunchi ed il vento vi piega ancor più forti voi delle querce e poi anche il male non può farvi del male.   Una stampella d’oro per arrivare al cielo le donne inseguono l’amore. Qualche volta, amica mia, ti sembra quasi di volare ma gli uomini non sono angeli. Voi piangete al loro posto per questo vi hanno scelto e nascondete il volto perché il dolore splende. Un mistero che mai riusciremo a capire se nella vita ci si perde non finirà la musica.Guarda il sole quando scende ed accende d’oro e porpora il mare lo splendore è in voi non svanisce mai perché sapete che può ritornare il sole dopo il buio ancora il sole. E se passa il temporale siete prime a ritrovare la voce sempre regine voi luce e inferno e poi anche il male non può farvi del male

Alda Merini

Segue da copertina

ancora drammaticamente attuale

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Vibo ValentiaAnno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010

Assistiamo increduli anco-ra una volta ad uno scena-rio imbarazzante.

Quantità indescrivibili di sostanze tossiche riversa-te nelle acque del torrente Scotrapiti, uno dei tanti fiu-mi calabresi a risultare forte-mente inquinato, lo stesso che avrebbe contribuito alla formazione dell’imponente frana di Maierato del 15 febbraio scorso.

Dalle analisi effettuate emerge un pH del fiume for-temente acido, dovuto alla presenza di metalli pesanti quali ferro, piombo, rame, zinco, mercurio, arsenico nonché notevoli tracce di bromuri, cloruri e fosfati.

A determinare il danneggia-mento del fosso Scotrapi-ti mediante lo scarico delle acque reflue industriali pro-dotte, classificate dall’Ar-pacal come rifiuti speciali pericolosi allo stato liquido, sarebbe stata l’azienda Mar-ten Srl attiva a Maierato, specializzata nella lavorazio-ne e produzione di detersivi

e ammorbidenti, solventi per piscine, acido muriatico, aci-do cloridrico, soda caustica e sodio carbonato.

Il personale del Nucleo ope-rativo ecologico dei cara-binieri di Reggio Calabria, coadiuvato dai militari della Compagnia Vibo Valentia e dall’Arpacal, ha proceduto al sequestro preventivo d’ur-genza dello stabilimento, del valore stimato di 3 milioni di euro, e all’arresto in flagran-za di reato del titolare della

Marten Srl e del suo ammi-nistratore delegato. L’accu-sa mossa a loro carico è di aver effettuato in concorso tra loro un illecito smalti-mento di rifiuti pericolosi nel fiume anziché conferirli a ditte autorizzate, tra l’al-tro lo Scotrapiti confluisce nel lago Angitola (Oasi protetta dal Wwf).

Una zona di notevole valore paesaggistico e ambientale, rientra tra i siti di importan-za comunitaria e tra le zone

umide di interesse interna-zionale ricadenti nel Parco Regionale delle Serre.

Un allarme dovuto anche al fatto che il lago Angitola è interamente adibito a ba-cino idrogeologico gestito dal Consorzio di bonifica dei piani di Sant’Eufemia di Lamezia Terme, per la fornitura di acque irrigue nel settore agricolo e zootecnico sia della provincia di Catan-zaro che di Vibo Valentia.

Angela Amato-

Un cocktail micidiale avvelena il torrente Scotrapiti

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Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010Pizzo

Cecilia De Marco

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Tante idee, un unico fine: il benessere di Pizzo

Da quando è nata, poco più di un anno fa, l’Associazione Commercianti – Pubblici esercizi – Artigiani e Attività di servizi, ha realizzato signi-ficativi progetti.

Costituita dai rappresentan-ti delle categorie che hanno aderito all’iniziativa e pre-sieduta dall’imprenditrice pizzitana Maria Soccorsa Sa-bato, intende sostenere e tu-telare le attività commerciali e non solo del paese, anche in funzione di sostegno alla promozione turistica.

Molte sono state le iniziative intraprese dall’Associazione. Dall’attivazione del servizio igienico pubblico, nei locali

lungo la Scesa Castello, all’ abbellimento delle aree del centro storico e alla manu-tenzione del verde pubblico.

Ed ancora il coraggioso so-stegno agli operatori com-merciali, vittime di atti inti-midatori attraverso la fattiva collaborazione con il Co-ordinamento Provinciale di “Libera”.

In ultimo, ma solo cronolo-gicamente parlando, l’inte-ressante progetto della segna-letica stradale “storica” con il sostegno dell’Assessorato all’Arredo urbano.

I cartelli, caratteristici in quanto in ferro battuto, ser-viranno ad indicare i punti nevralgici del paese, banche, poste, parcheggi, ma soprat-

tutto i monumenti più im-portanti e tutte le splendide chiese, a volte ignorate dai turisti che, molto spesso, “non sanno dove andare”.

Tante idee e altre ancora in cantiere che aspettano il so-stegno delle istituzioni e di tutti i cittadini perché al be-nessere del paese possiamo contribuire tutti con piccoli gesti.

Ognuno, per ciò che può, deve farsi carico dei bisogni del paese e della protezione delle sue bellezze che si con-cretizza in mille, semplici ac-corgimenti: il rispetto delle aiuole, la pulizia delle strade, delle spiagge, delle fontane. Piccoli, significativi segni di amore per Pizzo.

Ognuno, per ciò che può, deve

farsi carico dei bisogni del paese e della protezione delle sue

bellezze che si concretizza in mille, semplici accorgimenti

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Giunge alla VI° edizione il Premio internazionale “Custodi della Memoria”, che scruta il mondo della società civile, raccogliendo le anime e le persone più umili che per le loro gesta in ambito lavorativo e non, si sono particolarmente di-stinte.

Nella presente edizione è sta-ta premiata Norina Ventre, nota come “Mamma Africa” che si è distinta non solo in occasione della rivolta di Ro-sarno, ma ha portato la sua testimonianza di sostegno sociale a quelle persone che venivano sfruttate nella cit-tadina provinciale reggina, sottolineando soprattutto

Mileto: “Custodi della memoria”, profumi di cultura nella cittadina normanna

come il volto di quei ragaz-zi africani ha fatto riaffiorare alla mente i ricordi di quan-do tanti contadini vibonesi si recavano nelle campagne limitrofe a svolgere le stesse mansioni che oggi vengono ricoperte da questi sventu-rati.

Questa la parte più umana e toccante della manifestazio-ne. Di notevole spessore cul-turale è stata invece la pre-sentazione del libro scritto dal sindaco della città di Mileto, Vincenzo Varone, dal titolo “Diario di un cro-nista-120 secondi e dintorni”, nel quale, scandita dai ricor-di, ripercorre la sua, ormai più che ventennale, carriera

giornalistica.

Ad accompagnare la presen-tazione di questo libro, di cui è stata donata gratuitamente una copia a tutti i presenti, figure illustrissime, a partire dallo scrittore Mimmo Maz-zeo, profondo conoscitore di cultura e delle culture, Nico-la Rombolà del “Quotidia-no”, il tutto magicamente giostrato dalla mediatrice Lidia Ruffa, giornalista di Rk .

Ultima chicca di una mani-festazione impeccabile, l’in-

Foto presentazione Diario di un cronista - 120 secondi e dintorni

Mileto

tervento del nostro Alberto Russo, studente universita-rio con la passione per il gior-nalismo che ha espresso il punto di vista di un giovane rispetto alla comunicazione e al giornalismo nel mondo giovanile.

Queste sono le manifesta-zioni di cui ha bisogno l’in-tera provincia vibonese per un grande rilancio cultura-le che necessita ormai come l’ossigeno.

Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010

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Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010Pizzo

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di giardini aperti per dare al wondering, al girovagare senza meta, tipico dei mala-ti di Alzheimer, la massima libertà nel massimo con-trollo. Spazi verdi che pos-sano scandire il ritmo della passeggiata, pur lasciando a ciascuno la libertà di sce-gliere il proprio tragitto”.

Presupposto essenziale di questo primo lavoro: quel-lo di conoscere la malattia, in tutte le sue drammati-che sfaccettature.

L’arch. Patrizia Valla ini-zia un percorso di empa-tia, immedesimazione per tentare di capire cosa vede, cosa percepisce del mondo esterno e come precepisce la luce, lo spazio e tutto quello che lo circonda, un malato di Alzheimer; fino ad un’idea di flessibilità, ossia la possibilità di cam-biare gli ambienti in base alle sue primarie esigenze, per compensare i deficit, ridurre le fonti di stress, senza rinunciare all’esteti-ca.

Quindi il “Manuale Al-zheimer. Architettura e Giardini come strumen-

to terapeutico” e la teoria che si traduce in realtà da guardare, da toccare, da vivere.

Ed allora il Giardino della Memoria di Osimo nelle Marche, un percorso che si apre e si chiude, rispettiva-mente quando entrano ed escono i malati dove sono stati realizzati un campo di bocce, l’area della musica, un percorso di sabbia da fare a piedi nudi. IRE Ve-nezia, un Giardino Alzhei-mer realizzato nel 2008 sulla laguna che richiama

uno spettacolare pontile sull’acqua.

Il Nucleo Alzheimer pro-gettato in Veneto: da una palestra utilizzata come deposito, sono stati creati 14 posti letto per malati in un ambiente specifico, sicuro, domestico, ossia che fosse percepito come la propria casa, con la pro-pria stanza, la cucina, il bagno “assistito”.

Il Centro Sanitario Al-zheimer, Casa Cassiano Tozzoli ad Imola, la pri-ma residenza sanitaria as-sistenziale realizzata nel Parco Monumentale della città da un Ospedale Psi-chiatrico: “tutto qui è stu-diato nei minimi dettagli, ci racconta l’arch. Valla, i colori caldi ed accoglienti, gli ambienti sono pieni di luce, ordinati e puliti, cir-

condati di finestre per dare la sensazione al malato di stare sempre all’aria aper-ta”. Alla fine dell’incontro ho capito qual è il segreto di Patrizia Valla: un’ine-sauribile sensibilità che le ha permesso di aprire uno squarcio sulla possibilità di considerare il malato di Alzheimer non “una cosa che non serve più”, affidata ad una badante o, peggio, in un ospizio, ma come persona da accompagnare fino alla fine del suo per-corso, rendendo l’ambien-te che lo circonda il mi-gliore possibile.

C’è un progetto che sta prendendo corpo, pro-prio a Pizzo, nell’ex ospe-dale in via Nazionale: un centro diurno per malati di Alzheimer, circondato da un’ampia area che po-trebbe essere destinata alla creazione di un Giardino Alzheimer:

L’arch. Valla si è resa subito disponibile, mi auguro che sia possibile anche in Cala-bria una tale realizzazione: siamo stanchi di guardare sempre a nord e ammirar-ne i progetti innovativi in maniera rassegnata e passi-va. Noi possiamo farcela. Noi dobbiamo farcela.

Cecilia De Marco

[email protected]

I Giardini d’Alzheimer: Conoscere-Comprendere-Curare: incontro con l’arch. Patrizia Valla, esperta in progettazione di strutture per anziani e design per la terza età.

Segue da copertina

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Pizzo

Cecilia De Marco

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E’ il 29 ottobre. Sono arrivate, finalmen-te! Dietro il monumento a re Umberto I°, in Piazza, stanno già cominciando a sistemarle: le “gozze”, ossia i vasi di terracotta, dalle svariate dimensioni che si usavano per prende-re l’acqua; i “testi”, ossia le pentole in cui una volta le brave massaie cucinavano

La “Fiera di Tutti i Santi”

ed ancora anfore e salvada-nai, grezzi o smaltati. Il 30 ottobre, invece allo “Spuntone” arrivano sedie, sdraio, mattarelli, i vecchi telai (chi li usa più!) ed ogni genere di utensile di legno.

La sera del 31, poi, arrivano tutti, o quasi. Cominciano a sistemarsi, ciascuno al pro-prio posto, come ogni anno, fin da sempre.

Perché la “Fiera di tutti i Santi”, a Pizzo, è una tradi-zione senza tempo. Gli an-ziani raccontano che quella di una volta, attraeva tutti i calabresi che giungevano nel-la località napitina per fare rifornimento di ogni genere di mercanzia.

C’erano persino gli animali, sistemati lungo la strada che costeggia il castello Murat.

Alla “Piazzetta” sacchi di legumi, castagne, fichi sec-chi, mandorle, noci, uva passa, comprati e conser-vati per le preparazioni na-talizie: allora non c’erano i supermercati!

Oggi la Fiera ha perso un po’ del suo smalto per via dei mercati rionali presenti ogni settimana in tutti i paesi della Provincia, l’entusiasmo delle bancherelle si è affievolito,

ma nessun pizzitano rinun-cia a fare una passeggiata in paese e a comprare qualcosa.

Perché, si sa, la Fiera è una tradizione che va rispetta-ta, che fa parte della nostra storia, scandisce gli anni ed è lo specchio, anch’essa della società.

Al posto dei contadini ci sono gli extracomunitari con le bancherelle di bi-giotteria o i cinesi con gli stand di abbigliamento.

Molto è cambiato, ma l’odo-re dello zucchero filato, delle salsicce arrostite, del peco-rino nostrano, del “sangu-nazzo” o dei “ziringuli”, ci riporta, almeno per un gior-no, in una dimensione senza tempo.

una tradizione intramontabile

Le “gozzie “

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Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010

“Casa dei vini” attivazione di due enoteche in Calabria

Le manifestazioni realiz-zate dall’Ente Fiera, rico-nosciute e patrocinate dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, fanno sì che quando si parla di vino e di olio, la città di Lamezia abbia un ruolo di primo piano a livello na-zionale, presupposti questi, favorevoli alla realizzazio-ne nella piana lametina di un’enoteca regionale.

Per divenire un punto di ri-ferimento per l’intero Mez-zogiorno, la Calabria dovrà convogliare le forze regio-nali alla realizzazione di una

struttura, capace di collegare le diverse e importanti espe-rienze che caratterizzano la regione per la presenza di questi due importanti pro-dotti.

Esistono tutte le migliori condizioni per ospitare in maniera adeguata la struttura che ha il compito di valoriz-zare le tradizioni vitivinicole della regione promuovendo-ne la produzione.

La città di Lamezia, non ri-sulta essere la sola a vantare la preziosità dei due preziosi liquidi. Anche Cirò Marina vanta

un primato per l’ottima qualità del suo vino: si re-gistra il 90% delle produ-zioni di vini con il mar-chio, conosciuto in tutta la Calabria.

Sarebbe necessario, tuttavia, l’istituzione, accanto all’eno-teca regionale proposta, di una struttura periferica nel-le altre provincie calabresi a partire da quella di Reggio Calabria, valorizzando le ca-pacità della nostra terra esal-tando le qualità di un lavoro fatto insieme.

La scelta di istituire le due enoteche regionali, a Cirò e a

Lamezia, nasce dal fatto che quelle aree rappresentano un distretto agroalimentare, specie nel settore enologico, che va tutelato.

In Calabria sono presen-ti oltre trentamila aziende agricole che lavorano nel settore vitivinicolo e poco più di trenta che invece si occupano della trasforma-zione: un patrimonio che sarebbe un peccato spreca-re.

Angela Amato

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Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010 A cura di Alberto Russo

Sociologia

Sociologia........... in pillole“Non sono narcisista, ne’ egoi-sta. Se fossi vissuto nell’antica Grecia non sarei stato Nar-ciso”. “E chi saresti stato?”. “Giove” [Woody Allen]

Il concetto della relatività e devianza

Il  relativismo  storico-con-testuale è una posizione fi-losofica che nega l’esistenza di verità assolute. in realtà la corrente detta Relativismo è nata come fenomeno moder-no, legata alla cultura del sec. XIX.

la conoscenza è sempre con-dizionata dal singolo sogget-to che percepisce e pensa, e non esistono criteri univer-sali che consentano di discri-minare la verità e la falsità delle conoscenze soggettive, né un bene ed una giustizia assoluti, che possano vale-re da norma definitiva per i comportamenti etici.

In una seconda corrente la misura del giusto e del bene non è l’individuo singolo, ma l’intera  comunità  a cui egli appartiene. Giusto sarà ciò che appare tale alla mag-gioranza, ciò che giova alla città ed ottiene il consenso più ampio possibile dei cit-tadini. Cosí il consenso del pubblico diviene la ricono-sciuta misura della verità di un discorso.La definizione comune di devianza è il non

assoggettarsi al ruolo che la propria società si aspetta”, Il fulcro della definizione fa perciò riferimento alle aspet-tative e non alla norma. Dal-la conoscenza e condivisione della norma derivano le con-crete aspettative di compor-tamento.

Il deviante è tale poiché come tale è individuato da un gruppo, sicché è un con-cetto relativo.. Difficilmente può essere individuato un gruppo completamente esen-te dal produrre devianza. Per capire di cosa stiamo parlan-do un esempio su tutti basta a comprendere la frequenza e

la complessità di questi feno-meni, L’adolescenza.

I ragazzi oggi non hanno punti di riferimento in asso-luto proprio per una conce-zione di mancanza di verità assolute, e quindi spingono i loro comportamenti solo al fine di sopraffare sul gruppo di appartenenza attraverso comportamenti che si stac-cano dalle normali norme di convivenza sociale, appunto devianti.

FrasiCelebri

“Baci da Dio!”. “Beh, si’... Lui ha preso tante cose da me!”. [Woody Allen]

A dar risposte sono capaci tutti, ma a porre le vere domande ci vuole un genio.. [Oscar Wilde]

A essere giovani s’impara da vecchi.

proverbio

Woody Allen

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Regionale

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Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010

Catanzaro, con le strutture di Alli, Lamezia e quella privata di Pianopoli. Quindi, dopo l’insurrezione campana vedremo quella calabrese? La realtà, è che il problema rifiuti non si risolve spostando tonnellate di “monnezza” da un posto all’altro, ogni regione deve essere responsabile del proprio smaltimento.

Perché la Campania da decenni non è in grado di attuare una politica di smaltimento in sintonia con il territorio? Il problema campano è legato alla malavita, alla politica, alla questione del mezzogiorno.

Non si è mai sentito, infatti, di un problema rifiuti del Veneto, della Lombardia, del Piemonte.

Perché? Un’Italia divisa in due: due politiche, due popolazioni, due modi di operare della malavita.

Insomma la terra di Calabria resta terra di confine, terra di discariche. Terra di traffici dove tutti si arricchiscono e dove il fiume di denari che arrivano serve solo a tener vive tutte quelle attività fra il legale e l’illegale.

Calabria “Terra di rifiuti”

Segue da copertina

Già in passato, in occasione della prima emergenza rifiuti scoppiata a Napoli nel gennaio 2008, l’allora Presidente Agazio Loiero, diede una mano all’allora governatore campano Bassolino, con la disponibilità a smaltire un limitato quantitativo di rifiuti.

Alla base della scelta odierna, la collaborazione con la Protezione Civile Nazionale e la stessa Regione Campania, come ha evidenziato l’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano, che nell’ordinanza emessa ha, tuttavia,“ limitato il conferimento di non oltre 300 tonnellate giornaliere di rifiuti che non pregiudicheranno, in alcun modo, il flusso e i quantitativi disponibili per i rifiuti calabresi, verso una struttura privata nel territorio di Pianopoli”.

Una solidarietà, la nostra, che sembrerebbe essere la sola pronta a rispondere all’appello del Governo nazionale e della regione campana. Nessun altro si è reso disponibile: un decisivo no, dalle provincie limitrofe

a Napoli, dalla Puglia e da molte altre regioni.

Il sostegno alle esigenze campane arriva da una Calabria che da dodici anni è costretta a sottostare ad una propria condizione disastrosa ambientale. Come se le nostre discariche stessero bene, come se le nostre discariche stessero a norma europea.

Ed invece sono quasi tutte vicine a centri abitati e quasi tutti con percolati non controllati, con emissioni in atmosfera che chissà quando verranno controllate, sempre se qualcuno lo farà.

Poche, mal dislocate e in via di esaurimento, è questa la condizione in cui la regione si appresta ad accogliere i rifiuti campani.

Una provincia, Vibo Valentia, senza nessuna discarica, con rifiuti conferiti a Lamezia Terme; Cosenza appare in codice rosso pur vantando un primato per numero di abitanti; idem Crotone; a Reggio persiste l’incognita del termovalorizzatore da ampliare; l’unica a presentare un quadro migliore sembrerebbe

Angela Amato

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Regionale

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Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010

“Maltrattamenti sui minori e dei minori. Aspetti medico-legali”Un interessante convegno si è tenuto nella sala Pro-vincia di Catanzaro, orga-nizzato dalla Camera Mi-norile Distrettuale “Primo Polacco – Francesco Per-rotta”, nella persona del suo Presidente, Avv. Angelo Polacco.

Il tema particolarmente deli-cato è stato trattato sotto vari profili dagli illustri relatori i cui interventi hanno avuto un denominatore comune: fare in modo che il minore, a volte vittima, a volte col-pevole di abusi, possa ri-appropriarsi della propria identità, con l’impegno di tutti i soggetti che con lui vengono a contatto.

Avvocati, magistrati, profes-sori universitari hanno posto l’accento sulla complessità del problema, tentando di ricostruirne la disciplina giu-ridica, alla luce di una legi-slazione assolutamente pro-tettiva del minore.

Drammaticamente attua-le lo spunto dato dal Prof. Avv. Paolo Galdieri che si è soffermato sulla tematica re-lativa alla pedofilia tramite internet, ponendo l’accen-to su tre problemi: le infor-mazioni che possono nuo-cere alla personalità in fieri del minore; i numerosi reati commessi dai ragazzi traen-do spunto da internet, pen-siamo al bullismo telematico o ai siti che insegnano come si costruiscono le bombe o come si coltiva la marijua-na; i reati di pedofilia sotto un duplice aspetto: gli abusi sessuali di soggetti che, per inclinazione, commettono atti sessuali con un minore e lo sfruttamento sessuale (pe-dopornografia) di individui, senza scrupoli, che lucrano

Cecilia De Marco sulle inclinazioni deviate dei pedofili.

La legge 269/1998 ha pre-visto una specifica norma-tiva, repressiva di tali con-dotte introducendo gli artt. 600 ter e quater nel codice penale e, innovativa rispet-to al passato, la possibilità, contemplata all’art. 14 del-

la legge, per la polizia po-stale, di contrastare i reati sessuali mediante l’impie-go di sistemi informatici o mezzi di comunicazione telematica, ovvero utiliz-zando reti di telecomuni-cazioni disponibili al pub-blico.

Ed ancora l’esperienza sul campo della D.ssa Simona Rossi, Sostituto Procu-ratore della Re-pubblica c/o il Tribunale di Ca-tanzaro nell’ascol-to della persona offesa tra esigenze giudiziarie e tutela del minore in os-sequio alle regole previste dalla Car-ta di Noto.

Uno squarcio sui maltrattamenti in famiglia è stato aperto dall’Avv. Luca Muglia, Pre-sidente Nazionale Unione Camere Minorili, che ha tracciato una luci-da analisi della tu-tela penale nei suoi profili sostanziali e processuali e dal Dott. Giovanni Lopez, psicologo, il quale ne ha illu-strato gli esiti cli-nici sottolineando i fattori di criticità nella valutazione della resilienza, ossia della capaci-tà di far fronte al trauma dell’abuso riorganizzando po-sitivamente la pro-pria vita.

Non affatto tra-scurabile lo “young sexual offender”, il

fenomeno del minore auto-re di reati sessuali: è incre-dibile constatare come 1/3 degli abusi siano compiuti da soggetti giovani su bam-bini.

I profili psico-sociali, traccia-ti dalla D.ssa Giusy Famà hanno evidenziato le moti-vazioni di agire l’abuso: gra-vi difficoltà di adattamento e di relazione all’interno del gruppo, profonde frustrazio-ni e bisogno di rafforzare la propria identità sessuale per sentirsi forti e primeggiare, modelli familiari altamente devianti.

Percorsi giuridici a tutela del minore reo, sono stati evi-denziati dalla D.ssa Teresa Chiodo, magistrato c/o il Tribunale per i Minoren-ni di Catanzaro, attraverso l’illustrazione dell’istituto di messa alla prova che consen-te la sospensione del processo a carico del minore, affidato ai servizi minorili dell’ammi-nistrazione della giustizia i quali, in collaborazione con i servizi socio-assistenziali degli enti locali, svolgono nei suoi confronti attività di osservazione, sostegno e controllo.

Lo Stato, in definitiva, ri-nuncia alla pretesa punitiva favorendo la rieducazione del minore reo e, dove possibile, la riparazione delle conse-guenze del reato.

Un’intensa giornata che ha registrato un’ampia parteci-pazione per un tema che toc-ca le coscienze di ognuno e che deve sollecitare strategie di prevenzione ed intervento da parte di tutti, ciascuno nel proprio ambito.

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Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010Ambiente

Ecologia made-in CalabriaSveglia bambini, bisogna andare a scuola!Le merendine tutto natura della pubblicità, infarcite di grassi idrogenati, ven-gono inzuppate nel latte super zuccherato, tanto per dare la giusta carica di energia a chi si appresta ad affrontare una dura gior-nata di studio e di attività fisica.

Il papà è già al lavoro, ma per fortuna c’è l’auto della mamma che li accompa-gna fin sul cancello della scuola, altrimenti, con tutti quei libri, ai pargoli gli vie-ne la scoliosi; non a caso le aree urbane dove si registra il maggiore inquinamento acustico (e non solo), sono proprio quelle dove sorgo-no gli edifici scolastici: stri-sce pedonali, marciapiedi , doppie e triple file: niente si salva dal parcheggio sel-vaggio frutto dell’amore di mamma.

Poi subito a fare la spesa, con quelle scorte di alimen-ti come se dovesse scoppiare una guerra mondiale da un momento all’altro, con tan-ta carne (altrimenti i ragazzi si sciupano e non crescono più), e tanti insaccati nelle vaschette di plastica che, è vero che si usano un giorno e poi finiscono nella spazzatu-ra, ma vuoi mettere l’igiene? Di nuovo in macchina e di corsa verso casa, tra strade costellate di cartacce , faz-zoletti , bottigliette e latti-ne scaraventate dal finestri-no di auto che, a differenza dell’ambiente circostante, sono pulitissime e profu-mate.

Per fortuna l’allarme per il riscaldamento del pianeta è arrivato fin qui, tant’è che

si promuovono articolati progetti per il risparmio energetico da presentare ai ragazzi affinché diventino – loro, i cittadini di domani – i protagonisti del cambia-mento globale.

Ecco allora che i futuri salva-tori della Terra sono chiama-ti a partecipare attivamente ai corsi sulla riduzione degli sprechi, con l’unico incon-veniente logistico che li co-stringe ad aprire le finestre quando i bollenti termosifo-ni fanno salire la temperatu-ra dell’aula ben oltre i venti gradi..

Un’occhiata al cellulare dopo due, interminabili, ore di astinenza da messaggini, con tante “cappa” che neanche il placito capuano , e di nuovo in classe a sfoggiare ombeli-chi sopra jeans che resistono incredibilmente al prorom-pere di pingui rotondità.

Va molto meglio nell’ufficio pubblico dove lavora papà: qui il ricambio d’aria è as-sicurato grazie allo spira-glio lasciato aperto proprio sopra il termosifone, con il duplice risultato di disper-dere, insieme al calore in eccesso, anche il fumo delle

sigarette che, si sa, a qual-cuno potrebbe dar fastidio, tanto da indurre un sensi-bile addetto allo sportello (è capitato al sottoscritto), ad invitare i più brontoloni fra gli utenti non fumatori, a presentarsi per il disbrigo delle pratiche, nei momenti di pausa, tra una sigaretta e la successiva.

Finalmente, come in ogni famiglia che si rispetti, an-che quella calabrese a sera si riunisce a tavola, con la tivù sempre accesa per i bambini che conoscono a memoria le sigle dei cartoni e degli sce-neggiati persino in inglese o in spagnolo. E poi dicono che i giovani italiani non conoscono le lingue stra-niere!

Alla fine della giornata il secchio della spazzatura è stracolmo e tocca di solito al povero e stanco genitore andarla a depositare educa-tamente. E la raccolta diffe-renziata? Sì, qualche casso-netto c’è, ma separare costa troppa fatica e poi qualcu-no, che magari non sa leg-gere o si confonde, butta la plastica in quello della car-ta e viceversa , oppure lascia tutto a terra quando li trova

troppo pieni perché nessuno si è preoccupato di svuotarli per giorni.

Per liberarsi dei cosiddetti ingombranti, non c’è che l’imbarazzo della scelta: per gli amanti del fai da te ba-sta caricarseli in macchina e scaricarli nell’alveo di un fiume (tra i siti più preferiti), in attesa della prossima allu-vione che si porta via tutto, oppure ai bordi delle strade, oppure ancora, approfittan-do della favorevole orografia della regione, nel primo bur-rone che capita.

Chi, al contrario, vuole avere la coscienza pulita, chiama direttamente il proprietario di un furgoncino e si affida alla sua profonda conoscenza del territorio e della mappa dei siti. Lui saprà di certo dove smaltire quel vecchio frigorifero, la lavatrice or-mai arrugginita, il televi-sore che ha ceduto il posto alla tecnologia al plasma, ma anche i calcinacci e il cesso rotto del bagno ormai ristrutturato.Ci penseranno poi gli zinga-ri, con le loro moto “Ape” a recuperare tutto il possibile.Loro sì che sono veri esper-ti di riciclaggio.

Pino Paolillo

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Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010 Ambiente

Sin da bambino ho sempre sognato di visitare un Par-co Nazionale, tipo Stelvio o Gran Paradiso, Abruzzo o Circeo (quello della Ca-labria, all’epoca, neanche c’era).

Mi affascinava (e mi affasci-na ancora) l’idea di ammira-re il salto di uno Stambecco, ascoltare l’ululato di un lupo o, più semplicemente, di camminare per ore in un bo-sco senza sentire gli spari dei fucili o il rombo dei motori, in assoluto silenzio, a parte i suoni e i rumori della natura.

Ma si sa, i tempi cambiano, e con essi le idee e il significato delle parole.

Adesso in Calabria i nuovi “parchi” che si diffondono sul territorio sono quelli eo-lici e anzi non se ne fanno di quelli naturali, perché al-trimenti non si potrebbero innalzare gli altri: bianche

Calabria centrale Energetica d’Italia

torri alte 100 metri che svet-tano un po’ dovunque, spes-so in mezzo ai boschi e sulle montagne.

All’inaugurazione delle gi-gantesche turbine che spun-tano nel verde si assicura che il “parco” non solo è sta-to realizzato nel pieno rispet-to dell’ambiente forestale, ma che addirittura lo ha sal-vaguardato mediante la co-struzione e il miglioramento delle strade di montagna.

Cioè l’apertura di nuove strade nei boschi montani o l’allargamento di quelle esi-stenti, favorirebbe la tutela stessa della montagna, ma non solo: faciliterebbe lo svi-luppo turistico e la lotta agli incendi, oltre, ovviamente, a far risparmiare miglia-ia di tonnellate di anidride carbonica . Troppa grazia, Sant’Antonio!

Vi immaginate una famiglia di Veneti, stanchi di vedere

le loro intoccabili Dolomiti, patrimonio dell’UNESCO o di Toscani, stufi delle tanto decantate verdi colline im-mutate da secoli, che si reca in un’agenzia turistica per prenotare un indimenticabi-le viaggio in Calabria alla ricerca di un moderno palo d’acciaio con tre eliche che girano tra le nuvole, maga-ri con un alberghetto vici-no per svegliarsi al rumore dell’ultimo modello di ro-tore da 2 megawatt? Altro che i due mari puliti di una dimenticata pubblicità, o i paesaggi incontaminati di monti coperti di boschi: il futuro del turismo in Ca-labria sono loro, i “parchi” eolici.

Male che vada, le nuove e più agevoli strade nei bo-schi, saranno utilizzate per qualche gara di motocross, l’ennesimo “premio della montagna“ per fuoristrada, una bella mangiata con la famiglia modello “Franco, oh Franco”, con conseguente ricordino a base di bottiglie e piatti di plastica e qualche scorribanda di riconoscenti bracconieri.

Se poi qualcuno, apposta o per distrazione, farà scoppia-re qualche incendio, niente paura: con le nuove strade le autobotti arrivano prima. Dissesto idrogeologico per-mettendo.

Pale Eoliche

Pino Paolillo

L’unica speranza è che alme-no le pale rotanti riescano a salvare la Calabria dal disa-stro ambientale dell’inquina-mento.

Considerando infatti che una quarantina di torri ri-esce a soddisfare le esigenze energetiche di 200.000 abi-tanti, con tutti i parchi esi-stenti e gli altri che spun-tano come funghi, tra non molto basterà solo l’eolico per tutta la popolazione calabrese. I soliti magistra-ti sostengono che l’affare è sporco, ma l’energia, almeno quella, è pulita.

Un motivo più che sufficien-te per bloccare sul nascere nuove centrali ad alberi ( biomasse è più trendy), dal Mercure a Panettieri, o la riconversione a carbone di Rossano, la nuova centrale di Saline, le turbogas, il me-garigassificatore di Gioia, la produzione di energia bru-ciando spazzatura negli in-ceneritori, ecc. ecc.

A meno che non si voglia anche qui proporre un nuo-vo itinerario turistico tra ci-miniere, depositi di tronchi abbattuti, rifiuti, carbone e polveri sottili.

Da consigliare l’uso di una buona mascherina.

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Anno I n° 1 -15 Novembre - 15 Dicembre 2010

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Un’importante rassegna musicale si terrà dal 5 novembre al 2 dicembre all’Auditorium Casalinuo-vo di Catanzaro.

Il Festival, giunto quest’an-no all’ottava edizione, avrà tra i suoi protagonisti, artisti italiani ed internazio-nali. Inizia il 5 novembre Marina Rei con “Donna che parla in fretta”, il nuovo progetto live nel quale la popolare cantante rielegge il suo repertorio in chiave in-timista rivestendo di nuove sonorità le sue interpreta-zioni e vedrà la partecipa-zione di Paola Turci, Nada e Mariella Lo Giudice. Con “Briganti Emigranti”, il 26 novembre, saranno di scena Eugenio Bennato & Orchestra popolare del Sud, attraverso un percorso musicale volto alla scoper-ta delle forme popolari di tutto il bacino del Mediter-raneo. Tra gli artisti interna-zionali, attesissima la voce potente di Diane Shuur e la

Festival d’Autunno a Catanzaromusica del suo Quartet che spazia dal jazz anni quaranta e cinquanta, alla musica pop esplorando tutto il panora-ma musicale americano del novecento.Sempre nell’ambito della ras-segna, al Teatro Politeama, Paco de Lucia, il cantante spagnolo che ha portate le melodie del flamenco in tutto il mondo e l’omaggio a Frank Sinatra di Massimo Lopez & Big Jazz Company con lo spettacolo “Ciao Frankie”. Un ricco cartello-ne, dunque nel nostro ca-poluogo che vede la cultura pulsare nei diversi generi musicali, senza confini spa-zio - temporali.

Cultura - Eventi

Dal 26 settembre 2010 al 9 gennaio 2011 al Museo Statale di Mileto, si posso-no ammirare i Tesori della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.

La mostra, curata da Rosan-na Caputo, storico d’arte della Sovrintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoan-tropologici, espone i più im-portanti capolavori, custodi-ti nelle chiese della diocesi, tra i quali le preziose croci astili di Gerocarne e Pizzoni, le sculture in bronzo dorato di Cosimo Fanzago, realizza-te per il ciborio della Certosa di Serra S. Bruno.

Testimonianza dello stretto

Splendori sacri a Miletolegame tra la Calabria e gli argentieri napoletani, sono i pregiati arredi sacri realizzati da Nicola Cangiani, Giusep-pe e Gennaro Del Giudice e opere quali, tra gli altri il Tronetto e gli Ostensori mo-numentali di Tropea e Nico-tera. Ed ancora i manufatti orafi realizzati tra Malta e Mes-sina, gli splendidi portali e i pannelli illustrativi della Cattedrale di Mileto, della Chiesa di S. Leoluca e del complesso conventuale di S. Domenico a Soriano. Una mostra da non perdere.

San Nicola di Bari (Nicola De Blasio) Mileto (VV) Museo Statale

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Città e RegioneCalabria

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Periodico mensile di cultura registrato presso il Tribunale di Velletri il 30.06.2009 n°14/09

Anno I15 Novembre - 15 Dicembre 201000040 Pomezia (Roma)Italia

Direttore Responsabile:Francesco De [email protected]

Editore:Antonio Armenia

Grafica:Simone Stoppioni

Caporedattore CalabriaCecilia De [email protected]

Locale e RegionaleAngela Amato

AmbientePino Paolillo

ClturaAlberto Russo

Si ringrazia per la collaborazione

Don Peppino FiorilloPresidente dell’associazione Libera

Sito Internet:

www.cittaeregione.it

Chiuso in Redazione in data:15.11.2010

Parola ai Lettori

inviaci le tue riflessioni a: [email protected]

Tra case abbandonate e negozi che chiudono,il cuore della città si ferma, è un cuore malato.Un cuore che rischia di fermarsi, quello del centro storico. Il cuore una volta pulsante della nostra città.

Il centro antico che solitamente era un centro commerciale, degli studi professionistici, delle botteghe, ma anche il centro dove si tessevano relazioni e si stringevano accordi, affari, etc.

Ora è il centro fantasma. E’ un centro storico sempre più “spoglio”. Vuoto di per-sone, con negozi ed altre attività che chiudono, uffici che si trasferiscono e pieno di case disabitate o lasciate ad extracomunitari.

Sicuramente dalle nostre parti è mancata nel tempo una politica incentivante, capace di invogliare gli abitanti degli antichi quartieri a restare nelle loro case. E’ mancata una pianificazione urbanistica e un sistema di agevolazioni fiscali e di sostegni economici tali da consentire ai proprietari di rendere più confortevoli e vivibili quelle case, frenan-do così il continuo abbandono, lo spopolamento e l’esodo verso i più moderni alloggi.

Basta farsi un giro tra i vicoli del centro,o quelli della zona della Chiesa del Carmine, passando per l’intera rete di strade e stradine una volta popolate da centinaia e centi-naia di famiglie. Si stringe il cuore a passeggiare. La Piazza sembra un ospizio all’aria aperta con tutti quei pensionati e Bulgari che vegetano tutto il giorno nei bar, regna l’ozio e l’apatia più totale. Porte chiuse, porte rotte, case cadenti, stabili abbandonati. Sintomo di un centro storico che si sta spopolando, che sta morendo.

Cervelli,cervelloni profumatamente pagati per studiare soluzioni per far rivivere il cen-tro storico “ fate qualcosa” ogni giorno che passa, quel cuore si affatica. Non reggerà più se si continua a non intervenire “pesantemente”. Ci vogliono incentivi alle ristruttu-razioni, bisogna dislocare gli uffici pubblici, bisogna dare ancora parcheggi, si devono dare le possibilità di ristrutturare gli stabili. E’ una corsa contro il tempo.

Ci vuole un dottore, ci vuole un defibrillatore. Il paziente non sta bene. E’ in agonia. Salvatelo, salviamolo. I commercianti dicono “Qui non passa più nessuno,c’e un calo delle vendite del 50% .e anche dopo l’estate hanno continuato a vedere le strade poco trafficate e i negozi vuoti. Tutti i settori merceologici sono stati toccati dalla gelata dei consumi.

Quella delle attività commerciali di Pizzo è una crisi nella crisi,non solo la congiuntura attuale a livello nazionale,ma anche l’immobilismo delle amministrazioni comunali non fanno scorgere agli imprenditori nulla di buono.

E’ prioritario ragionare sulle infrastrutture da realizzare,definire un piano strategico per il commercio cittadino incominciando non solamente e semplicemente dai parcheg-gi, ma da un piano di spostamento delle persone nell’ intera zona centrale di Pizzo. Servono progetti concreti e di qualità,che facciano confluire le risorse disponibili verso il settore dell’accoglienza e dei servizi.

La politica è soprattutto questo, interpretare i bisogni dei cittadini in azioni concre-te. Questa amministrazione evidentemente ha un approccio diametralmente opposto a questa impostazione.

Ci vorrebbe un’elezione comunale all’ anno ,cosi almeno,i politici,di qualsiasi parte essi siano, si occuperebbero di più del nostro paese Pizzo!

Alberto Barbieri Morales

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