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164
FINALE
Un amplificatore stereo in classe A che utilizza come finali due comunivalvole EL.34. Dall’uscita di questo amplificatore potrete prelevare unapotenza RMS di 8+8 watt, che corrisponde a 16+16 watt musicali. Abbi-nando a questo finale il preamplificatore a valvole LX.1140 in classe A,pubblicato nel primo volume Audio handbook, potrete vantare di avereun amplificatore interamente in classe A a un prezzo contenuto.
Le valvole conservano ancora oggi tutto il loro fa-scino e la loro seduzione e non c’è audiofilo chenon aspiri a possedere un finale valvolare in clas-se AB1 o un semplice classe A.Come già molti sanno, la classe AB1 utilizza duevalvole finali collegate in controfase, mentre laclasse A una sola valvola.
Molte riviste insistono nell’affermare che un triodo“suona” meglio di un pentodo, ma noi vorremmoche ascoltaste e confrontaste un amplificatore fi-nale provvisto di un triodo con uno provvisto di unpentodo utilizzando le stesse casse acustiche eponendovi nello stesso ambiente, perché vi con-vincereste subito che, per quanto si dica o si scri-va, tra i due non esiste alcuna differenza.Noterete anzi che lavora meglio l’amplificatore cheutilizza un pentodo, perché eroga maggiore po-tenza; ma se per caso avete ascoltato un amplifi-catore con pentodo che distorce più di un amplifi-catore con triodo, possiamo assicurarvi che il piùdelle volte la causa di questo difetto è da attribuir-si esclusivamente al trasformatore d’uscita, chepresenta un’impedenza tutt’altro che costante allevarie frequenze.
Sembra un paradosso, ma sebbene il trasforma-tore sia l’unico componente che possa dar luogoalla distorsione, in molti articoli specializzati anzi-ché spiegare quali caratteristiche debba avere ecome sceglierlo, si spendono tante, troppe paroleper convincere i lettori che, per avere un suono adalta fedeltà, bisogna utilizzare speciali condensa-tori (impossibili da trovare) e costosi cavetti per icollegamenti alle Casse Acustiche.Se avete un amplificatore che distorce perché malprogettato, potete sostituire tutti i condensatori e u-tilizzare cavetti d’oro per le Casse Acustiche, manon riuscirete a eliminare il problema.
165
STEREO con due EL34In pratica è come se qualcuno vi volesse convin-cere che per far andare più veloce la vostra autoè sufficiente sostituire il volante e il pomello delcambio con quelli di una spider.Se il motore non ha potenza, potete installare an-che il volante della Ferrari, ma la velocità della vo-stra auto non cambierà.
Noi siamo del parere che chi ha scritto questi arti-coli non si sia mai preoccupato di misurare la li-nearità di un trasformatore d’uscita; forse perchénon è facile reperire in commercio uno strumentoidoneo a rilevare il valore dell’impedenza al varia-re della frequenza.Proprio per questo motivo abbiamo progettato l’im-pedenzimetro LX.1192 (presentato in questo vo-lume) e chiunque lo vorrà costruire avrà la possi-bilità di verificare sul campo la linearità di qualsiasitrasformatore d’uscita.Per nostra curiosità abbiamo provato diversi am-plificatori a triodi (prova che voi stessi potete ese-guire) e abbiamo constatato che molti distorconoin modo inaccettabile già a metà potenza.Infatti, dopo accurate misurazioni sull’impedenzadel trasformatore d’uscita alle varie frequenze,abbiamo notato che la maggior parte non è asso-lutamente lineare.Abbiamo fatto presente questo dato a diversi Co-struttori e qualcuno, molto onestamente, ci ha det-to che l’impedenza è stata calcolata sulla sola fre-quenza di 1.000 Hz; altri invece ci hanno risposto
piuttosto bruscamente che se i loro trasformatorivanno bene agli audiofili, noi non ce ne dobbiamointeressare.Comunque, chi, acquistando un trasformatore d’u-scita in classe A, pagato anche 90.000 lire perchéil Costruttore lo definisce lineare con una impe-denza caratteristica di 2.100 ohm, constatassequesti valori di impedenza:
100 Hz impedenza 1.200 ohm500 Hz impedenza 1.800 ohm
1.000 Hz impedenza 2.100 ohm5.000 Hz impedenza 3.000 ohm
10.000 Hz impedenza 5.000 ohm15.000 Hz impedenza 8.000 ohm
non potrà mai realizzare un finale Hi-Fi, perché ilvalore della impedenza varia di oltre il 200% al va-riare della frequenza.
Consapevoli del fatto che la parte più critica di unfinale in classe A è il trasformatore d’uscita, pri-ma di progettare il nostro amplificatore ci siamo fat-ti costruire un ottimo trasformatore d’uscita con la-mierini al silicio a granuli orientati, con una di-stribuzione delle spire del primario e del seconda-rio dosata in modo da ridurre le capacità parassi-te e da avere una elevata induttanza e una bas-sa resistenza ohmica. Molta importanza abbiamodato anche alla presa per la griglia schermo, cheserve a ridurre al minimo la distorsione.
Fig.1 Ecco come si pre-senta a montaggio ul-timato l’amplificatoredescritto nell’articolo.
166
Solo quando abbiamo avuto in mano un trasfor-matore con le caratteristiche che volevamo, ci sia-mo messi al lavoro per progettare il circuito che vipresentiamo e che ci ha dato molte soddisfazioni.
Se misurerete il trasformatore che vi forniamo, no-terete che il valore della sua impedenza rimanecontenuto dentro un margine più che accettabiledel 5% su tutta la gamma acustica udibile.
100 Hz impedenza 2.030 ohm500 Hz impedenza 2.170 ohm
1.000 Hz impedenza 2.180 ohm5.000 Hz impedenza 2.200 ohm
10.000 Hz impedenza 2.240 ohm15.000 Hz impedenza 2.290 ohm
Le lievi differenze sono state accuratamente cor-rette con le reti di controreazione.Per questo motivo, chi volesse sostituire il nostrotrasformatore dovrà ricalcolare tutti i valori dellecontroreazioni.
SCHEMA ELETTRICO
In fig.2 abbiamo riprodotto lo schema elettrico diun solo canale, poiché l’altro, che serve per otte-nere un finale stereo, è perfettamente identico.Nello stadio preamplificatore e nello stadio pilo-ta abbiamo utilizzato un doppio triodo tipoECC.82, equivalente a un 12AU7.Il primo triodo di ingresso amplifica il segnale chegiunge sulla griglia (piedino 2) di 18,8 dB, vale adire di circa 8,7 volte in tensione.Il segnale applicabile su questo ingresso non do-vrà mai risultare maggiore di 0,8 volt picco/pic-co, quindi se applichiamo all’entrata segnali di am-piezza maggiore, ad esempio quelli di un CD chepossono raggiungere 1 volt picco/picco o quelli diun qualsiasi preamplificatore, che possono rag-giungere anche i 10 volt picco/picco, dovremo at-tenuarli ruotando il cursore del trimmer R1.
Il segnale preamplificato presente sulla placca(piedino 1 di V1) viene trasferito tramite il conden-satore C4 sulla griglia del secondo triodo (piedi-no 7), che provvede ad amplificarlo di 12,5 dB, va-le a dire di circa 4,2 volte in tensione.Pertanto il segnale applicato sull’ingresso si ritrovasulla placca (piedino 6) amplificato di circa:
8,7 x 4,2 = 36,5 volte in tensione.
Applicando all’ingresso un segnale sinusoidale cheraggiunga un’ampiezza massima di 0,8 volt pic-co/picco, sulla placca della seconda valvola risul-terà presente un’onda sinusoidale che, in teoria,
dovrebbe raggiungere un’ampiezza massima di:
0,8 x 36,5 = 29,2 volt picco/picco.
Poiché questo segnale ha già raggiunto il livellomassimo, potremo applicarlo, tramite il condensa-tore C5, sull’ingresso griglia controllo della val-vola finale EL.34 (vedi V2).
Per ridurre al minimo la distorsione è stata ag-giunta una rete di controreazione costituita dallaresistenza R11 e dal condensatore C8, collegati tral’uscita per l’altoparlante e le due resistenze di ca-todo R5-R6.Questa rete di controreazione controlla in modoautomatico il guadagno del secondo triodo perevitare di saturare la griglia della valvola EL.34 nelcaso si entrasse con segnali d’ampiezza così ele-vata da far autooscillare l’amplificatore su fre-quenze ultra acustiche superiori a 40.000 Hz.
ELENCO COMPONENTI LX.1239 - 1240
R1 = 50.000 ohm trimmerR2 = 47.000 ohm 1/2 wattR3 = 47.000 ohm 1/2 wattR4 = 1.500 ohm 1/2 wattR5 = 1.200 ohm 1/4 wattR6 = 330 ohm 1/4 wattR7 = 33.000 ohm 2 wattR8 = 470.000 ohm 1/2 wattR9 = 470.000 ohm 1/2 wattR10 = 150 ohm 2 wattR11 = 1.800 ohm 1/4 wattR12 = 100 ohm 2 wattR13 = 10 ohm 5 watt
* R14 = 270.000 ohm 1/2 wattC1 = 1 microF. poliestereC2 = 22 microF. elettroliticoC3 = 22 microF. elettroliticoC4 = 100.000 pF pol. 400 VC5 = 100.000 pF pol. 400 VC6 = 470 microF. elettroliticoC7 = 220 microF. elettroliticoC8 = 1.000 pF pol. 100 V
* C9 = 470 microF. elettrolitico* RS1 = ponte raddriz. 400 V 6 A
Z1/A-B = impedenza tipo TA40V1 = doppio triodo ECC.82V2 = pentodo EL.34T1 = trasform. d’uscita TA040
* T2 = trasform. 40 watt (T040.01)sec. 240 V 250 mA – 3,15+3,15 V 4 A
S1/A-B = doppio deviatore* S2 = interruttore* F1 = fusibile 1 A
Nota: i componenti contraddistinti da unasterisco fanno parte dello stadioalimentatore siglato LX.1239.
167
330 V.
CANALE S
ENTRATA
80 V.
3 V. 13,6 V.
300 V.
80 V.
170 V.
263 V.
V1
V2
CUFFIA
USCITA
V-METER
C1
C2 C3
C4
C5
C6
C7
C8
R1
R2 R3
R4
R5
R6
R7
R8 R9
R10
R11
R12
R13
T1
Z1-A
Z1-B
AP1
CANALE D
S1-A
1
2
6
7
3 8
5 49
3 V.
3
54
1-8
2 7
V.filV.fil
RS1
330 V.
6,3 V.
FILAMENTI
RETE 220 V.
C9R14
F1
S2
T2
240 V.
Fig.2 Schema elettrico di uno dei due canali dell’amplificatore con pentodi EL.34. Comepotete vedere nello schema pratico di fig.12, questo stadio risulta duplicato per poter ot-tenere un finale stereo da 8+8 watt. La distorsione che potrete avere alla massima po-tenza non supera l’1%. Occorre tenere presente che la distorsione di un finale a valvolenon è percettibile come quella di un finale a transistor, perché quest’ultimo “squadran-do” le onde sinusoidali rende il suono molto aspro e sgradevole al nostro orecchio.
Fig.3 Schema elettrico dello sta-dio di alimentazione. Il nostro im-pianto Stereo necessita di un so-lo stadio alimentatore, che andràmontato sullo stampato LX.1239(vedi figg.11-12).
La placca della EL.34 (piedino 3) viene collegataall’avvolgimento primario del trasformatore d’usci-ta ultralineare siglato T1.Come potete notare, la griglia schermo (piedino4) non risulta collegata direttamente alla tensioneanodica dei 300 volt, come nei normali schemi cheutilizzano un pentodo, ma a una presa intermediapresente sul primario di T1.Il pentodo lavora perciò “quasi” come un triodo,con il vantaggio di poter ottenere una maggiorepotenza con la stessa distorsione che potrebbefornire un triodo finale.
Coloro che fossero “fissati” sulle qualità acustichedi un triodo solo perché in alcune riviste ne vienedecantata la superiorità, facciano questa prova:colleghino la resistenza R12 da 100 ohm diretta-mente sulla placca della EL.34.In questo modo il nostro pentodo si trasformerà inun normale triodo, ma vi renderete ben presto con-to che ciò che cambia è soltanto la potenza.Quindi lasciate lo schema così com’è: constatere-te che le sue qualità acustiche danno dei “punti”ad amplificatori commerciali di potenza analoga,ma dal costo notevolmente superiore.
La banda passante risulta praticamente piatta da30 a 20.000 Hz, con uno scarto massimo di circal’1% in più o in meno. Alla massima potenza il va-lore della distorsione è dell’1%, e già a 3/4 dellasua potenza la distorsione scende sotto lo 0,5%.Sebbene sia possibile usare anche Casse da 4ohm, l’impedenza ottimale dell’altoparlante è di 8ohm, ma a differenza di un amplificatore a transi-stor, usando altoparlanti da 4 ohm non si otterrà inuscita nessun aumento di potenza.
LO STADIO DI ALIMENTAZIONE
Per alimentare il nostro amplificatore stereo occor-re un trasformatore provvisto di un secondario ingrado di erogare una tensione alternata di circa 240volt - 250 milliamper.Questa tensione, raddrizzata dal ponte RS1 e li-vellata dal condensatore elettrolitico C9 da 470 mi-crofarad 400 volt lavoro, ci permette di ottenereuna tensione continua di circa 330 - 335 volt.Poiché lavoriamo in classe A, dobbiamo filtrareaccuratamente questa tensione prima di applicar-la sull’ingresso del trasformatore d’uscita e a que-sto scopo abbiamo utilizzato due impedenze da 40henry, siglate Z1/A-Z1/B, e due elettrolitici da 470microfarad 400 volt lavoro (vedi il condensatoreC6 presente su ogni canale).Una impedenza serve per alimentare il canale de-stro e l’altra per il canale sinistro.
Un altro particolare molto importante, che spessoviene trascurato, riguarda la presa centrale sull’av-volgimento del filamento.Ponendo a massa la presa centrale, i fili che por-tano la tensione alternata dei 6,3 volt ai filamentinon potranno mai generare del ronzio di alternata.Nello schema elettrico abbiamo indicato i valori del-le tensioni presenti sugli elettrodi delle valvole.Desideriamo tuttavia precisare che queste tensio-ni sono puramente indicative, perché influenzatedalle fluttuazioni della tensione di rete, che non èquasi mai di 220 volt precisi.Se dunque dopo le impedenze Z1/A-Z1/B, anzichémisurare 300 volt ne rilevate 290 o 310, sappiateche questo non pregiudicherà in alcun modo le ca-ratteristiche dell’amplificatore.
168
Fig.4 Foto notevolmente ridotta del circuito stampato LX.1240 con sopra già montati tut-ti i componenti. Gli zoccoli delle valvole vanno fissati sul lato opposto (vedi fig.10).
169
Fig.5 Sul lato posteriore del mobile dovrete fissare a sinistra le due prese d’uscita per glialtoparlanti e a destra le due prese RCA d’ingresso. All’ingresso del finale potete colle-gare qualsiasi preamplificatore, a transistor, a fet o a valvole, perché il circuito accettaqualsiasi valore d’impedenza. E’ quindi possibile collegare anche il segnale prelevato dalpreamplificatore a valvole LX.1140, pubblicato nel primo volume, non dimenticando peròdi ruotare il trimmer R1 a circa metà corsa per non saturare l’amplificatore.
Fig.6 Il circuito stampato che sostiene le valvole andrà fissato sulla parte interna del co-perchio del mobile, tenendolo distanziato da esso di 4-5 mm con delle rondelle o altri ti-pi di spessore. Sul pannello frontale potrete fissare gli strumentini Vu-Meter LX.1115.
170
1 6
2
3
4 9 5
8
7
ECC 82
A1 FC
G1
K1
FF
A2
G2
K21
2
3
45
6
7
8
9
EL 34
54
3
1-8 2 7
4 5
6
7
81
2
3
K-G3
F
A
G2 G1
n.c.
F
K-G3
GND
ATP
G.S.
PLC
300
NUOVA
ELETTRONICA
TA040
220
220
GND
240
3,15
NUOVA
ELETTRONICA
T040.01
240
3,15
Fig.7 Connessioni dei terminali suglizoccoli delle valvole. In questo amplifi-catore non è consigliabile usare dellevalvole tipo KT.88, perché la potenzad’uscita aumenterebbe solo di 1 watt.
Fig.8 Connessioni dei terminali del trasfor-matore d’uscita per EL.34. Le sigle riporta-te in prossimità dei terminali hanno questosignificato: GND = Massa, ATP = Altopar-lante, 300 = Tensione positiva, G.S. = Gri-glia Schermo, PLC = Placca EL.34.
Fig.9 Connessioni dei terminali del trasfor-matore di alimentazione da noi siglatoT040.01. A sinistra trovate i due terminalid’ingresso dei 220 volt, a destra i tre termi-nali per i Filamenti e quelli dell’Alta Ten-sione da 240 volt.
pin ECC.82 EL.34
1 Anodo 1 Catodo
2 Griglia 1 Filamento
3 Catodo 1 Anodo
4 Filamento Griglia 2
5 Filamento Griglia 1
6 Anodo 2
7 Griglia 2 Filamento
8 Catodo 2 Catodo
9 centro Fil.
171
Pertanto che rileviate sulle placche dei triodi 78volt oppure 82 volt, in pratica non cambierà nulla.
Preoccupatevi invece se misurate solo 30-40 volt,perché ciò significa che avete inserito in questo sta-dio delle resistenze di valore errato oppure che icondensatori di accoppiamento C4-C5 sono anda-ti in perdita, ma questo è un caso che si verificapiuttosto di rado.Se uno di questi condensatori fosse in perdita, vene accorgereste subito, perché dopo pochi minutile resistenze R2-R3, poste sulle placche, andreb-bero letteralmente in fumo.
L’interruttore S1/A, posto sul secondario del tra-sformatore d’uscita T1, permette di trasferire il se-gnale verso gli altoparlanti presenti nelle CasseAcustiche o verso una cuffia.Nello schema elettrico abbiamo disegnato un solodeviatore, ma in realtà è doppio per intervenirecontemporaneamente su entrambi i canali, invian-do il segnale alle Casse Acustiche.E’ sempre consigliabile effettuare la commutazio-ne da Cassa Acustica a Cuffia e viceversa ad ap-parecchio spento.Oltre alle prese Casse - Cuffia, abbiamo inseritoanche una presa Uscita Vu-Meter da collegare aidue strumentini indicatori dei due livelli d’uscita.
Fig.10 Gli zoccoli delle valvole vanno fissati dal lato opposto a quello dei componenti. Iterminali degli zoccoli delle ECC.82 vanno saldati sullo stampato, mentre quelli delle EL.34andranno collegati alle piste in rame con degli spezzoni di filo (vedi fig.12).
Fig.11 Sul circuito stampato siglato LX.1239dovrete montare il ponte raddrizzatore RS1,il condensatore elettrolitico C9 e la resi-stenza R14. Nella fig.12 sono visibili tutti icollegamenti che dovrete effettuare.
LX 1239
AL
TO
PA
RL
AN
TE
CA
NA
LE
DE
ST
RO
AL
TO
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AN
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TE
2
20
V.
EN
TR
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DE
ST
RO
SIN
IST
RO
VE
RS
O S
2
T1
T1
T2
R14
C9
RS
1
24
0 V
.3
30
V.
172
LX 1240
87
65
43
2
1
18
76
54
3
2
CA
NA
LE
DE
ST
RO
CA
NA
LE
SIN
IST
RO
V1
19
V2
1-8
3
4
5
R1
R4
R2
R3
R10
R7
R12
R8
R9 R5
R6
R11
C1
C2
C3
C6
C5
C4
C7
C8
R6
R5
R8
R9R11
C8
R3
V2
V19
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2R
4R
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C3
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C6
R12 1-8
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4
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te.
173
REALIZZAZIONE PRATICA
Iniziamo subito col rammentarvi di non toccaremai con le mani nessun punto del circuito stam-pato quando l’apparecchio è sotto tensione, per-ché presenta tensioni molto elevate.Per questo motivo, una volta spento l’amplificatore,dovrete attendere qualche minuto per dare il tem-po a tutti i condensatori elettrolitici di scaricarsi.
Per realizzare questo progetto sono necessari duecircuiti stampati: uno accoglie tutti i componentidell’amplificatore stereo e l’altro il solo ponte rad-drizzatore RS1 e il suo condensatore di filtro C9,oltre alla resistenza R14.
Il montaggio può essere iniziato dal circuito stam-pato LX.1240, inserendo subito dal lato opposto aquello dei componenti i due zoccoli delle valvoleECC.82 e saIdando i terminali sulle piste relative.I due zoccoli delle EL.34 vanno fissati allo stam-pato con due viti e i loro terminali collegati alle pi-ste in rame con dei corti spezzoni di filo.
Eseguite queste semplici operazioni potete inseri-re i due trimmer, tutte le resistenze, i condensato-ri al poliestere e le morsettiere a 2 e 3 poli.
Proseguite montando sullo stampato la doppia im-pedenza Z1 e tutti i condensatori elettrolitici, ri-spettando la polarità dei loro terminali.Se la doppia impedenza di filtro avesse i terminalitalmente ravvicinati da non collimare con i fori pre-senti sullo stampato, collegate sui suoi terminali uncorto spezzone di filo che salderete sulle piste inrame del circuito stampato.
Nei 4 zoccoli dovete far giungere la tensione di 6,3volt circa per accendere i filamenti; per questi col-legamenti vi consigliamo di attorcigliare i fili comevisibile nello schema pratico e nelle foto.
Abbiamo osservato che in passato parecchi lettorinon sono riusciti a far funzionare un amplificatoresolo perché hanno commesso degli errori nell’ef-fettuare i collegamenti sui terminali dello zoccolodelle valvole EL.34: in effetti i numeri si trovano trai terminali, per cui può essere difficoltoso abbinarea ogni terminale il numero giusto.A tale proposito vi rammentiamo che il numero daprendere come riferimento è quello alla sinistra delterminale (vedi fig.13).
Nel collegare i terminali dei trasformatori d’usci-ta alla valvola dovete rispettare la loro disposizio-ne (vedi fig.8) positivo - griglia schermo - plac-ca, perché invertendo anche uno solo di questi filila valvola non potrà funzionare.
Allo stesso modo vanno rigorosamente rispettatianche i terminali del secondario, perché colle-gando a massa il terminale che dovrebbe giunge-re all’altoparlante si applicherebbe sulla rete di con-troreazione (vedi R11-C8) un segnale in fase, pro-vocando di conseguenza un’autooscillazione.
Completato il montaggio potete saldare sul picco-lo circuito stampato siglato LX.1239 il ponte rad-drizzatore RS1, rispettando la polarità dei quattroterminali, poi la resistenza R14, il condensatore C9e le due morsettiere d’ingresso e di uscita.
Se desiderate completare l’amplificatore con duestrumentini Vu-Meter, potrete realizzare il proget-to LX.1115 pubblicato in questo volume.Le lampadine dei Vu-Meter andrebbero alimentatea 12 volt, ma poiché sono disponibili solo 6,3 voltotterrete una minore luminosità.Volendo potreste collocare due piccolissime lam-padine da 6 volt dietro il corpo dello strumento, co-sì da illuminarlo in modo più efficace, ma in que-sto caso occorre togliere l’alimentazione alle lam-pade interne, per non sovraccaricare il secondariodel trasformatore di alimentazione.
MONTAGGIO NEL MOBILE
Per questo amplificatore abbiamo optato per un e-legante mobile in legno laccato, che è più costo-so di un normale mobile metallico, ma che ci è sem-brato più adatto per un apparecchio valvolare.
1741
2
3
45
6
7
8
PIEDINO
1
Fig.13 Nel collegare i fili ai terminali deglizoccoli delle EL.34 fate molta attenzione anon confondere il piedino 1 con il piedino8. Affinché non possiate sbagliare, ribadia-mo che il piedino posto alla sinistra dellatacca di riferimento a U è il numero 1 e quel-lo posto a destra è il numero 8.
Poiché tuttavia questo mobile viene fornito solo surichiesta, ciascuno è libero di non acquistarlo, ma-gari per farsene costruire uno “personalizzato” daun amico falegname.Qualunque soluzione adottiate, non sarà inutile leg-gere le brevi indicazioni che seguono, perché al-cune raccomandazioni sono comunque valide.
Quando montate la piastra base all’interno del mo-bile, tenetela distanziata dal piano di circa 4-5 mm,inserendo sotto le viti di fissaggio delle rondelle o,meglio ancora, un piccolo dado in ferro di questospessore.Le viti da legno che dovete utilizzare per fissare ilcircuito stampato alla base in legno non dovrannoessere troppo lunghe, per evitare che fuoriescanopoi dalla parte superiore.E’ importante che le due calotte dei trasformatorid’uscita siano fissate sul mobile a 45 gradi, comerisulta visibile anche dalle foto, rispetto alla calottadel trasformatore di alimentazione. Senza tale pre-cauzione il flusso magnetico di questo trasforma-tore influenzerebbe quello dei trasformatori d’usci-ta generando del ronzio di alternata.
Il circuito stampato LX.1239, quello cioè col ponteraddrizzatore, va fissato sul pannello posteriore inlegno, mentre i circuiti dei Vu-Meter vanno fissatisul pannello frontale di alluminio utilizzando i di-stanziatori pIastici con base adesiva inseriti nel kit.
Sempre sul pannello frontale vanno avvitati i duedeviatori a levetta e la presa per la cuffia stereo,collegando ai suoi capi due resistenze da 10 ohm5 watt per mantenere un carico sul secondario deltrasformatore d’uscita nell’eventualità in cui si to-gliesse la cuffia ad amplificatore acceso.
COSTO di REALIZZAZIONE
Costo di tutti i componenti necessari alla realizza-zione della scheda siglata LX.1240 (vedi fig.12),compreso Io stampato delle 4 valvole, l’impedenzaZ1, i morsetti d’uscita e d’ingresso, esclusi il tra-sformatore d’uscita, lo stadio di alimentazione, i Vu-Meter e il mobile in legno laccatoLire 185.000 Euro 95,54
Costo di tutti i componenti necessari alla realizza-zione dello stadio di alimentazione siglato LX.1239,compresi il trasformatore di alimentazione T040.01(vedi fig.9), il ponte raddrizzatore, il condensatoreelettrolitico e la resistenzaLire 65.500 Euro 33,83
Costo di un solo trasformatore d’uscita per EL.34in Classe A siglato TA040 (vedi fig.8)Lire 42.000 Euro 21,69
Costo del mobile in legno laccato MO.1240 com-pleto di mascherina forata e serigrafataLire 90.000 Euro 46,48
Costo di tutti i componenti per un solo Vu-MeterLX.1115 completo di strumento (vedi pag.242)Lire 24.000 Euro 12,39
Costo del solo stampato LX.1240Lire 37.000 Euro 19,11Costo del solo stampato LX.1239Lire 2.700 Euro 1,39
I prezzi riportati sono compresi di IVA, ma non del-le spese postali che verranno addebitate solo a chirichiederà il materiale in contrassegno.
175
Massa
CANALE
SINISTRO
PRESA
CUFFIA
CANALE
DESTRO
CANALE
DESTRO
CANALE
SINISTRO
Massa
Massa
CANALE DESTRO
CANALE SINISTRO
Fig.14 I tre fili che escono dallo stampato LX.1240 con la scritta Uscita Cuffia (vedi fig.12)devono essere collegati ai terminali della presa visibile sulla destra.