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6. INTEGRAZIONE E INCLUSIONE IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318 C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619 Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected] Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO ALFIERI - Garibaldi" · I “ALFIERI – GARIALDI ... funzionali al progetto di vita di ogni allievo, di applicare metodologie e strategie didattiche

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6. INTEGRAZIONE E INCLUSIONE IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318

C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

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INCLUSIONE SCOLASTICA – All. 15 IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

“Uguaglianza significa che tutti hanno diritto di essere diversi l’uno dall’altro”(Umberto Eco, in Meschini M., 2008). Per tutelare le differenze individuali, la nostra scuola prevede, nella quotidianità delle azioni e degli interventi, la possibilità di fornire risposte diverse ad esigenze educative differenti valorizzando ciascuno. In tal senso, la presenza di alunni con bisogni educativi speciali non è un incidente di percorso, un’emergenza, ma un’opportunità di sviluppo culturale e personale per l’intera comunità scolastica.

La Direttiva Ministeriale del 28/12/2012 individua un’area dello svantaggio scolastico (area dei Bisogni Educativi Speciali “BES”) molto più ampia di quella riferibile alla sola disabilità ed include problematiche che vanno dai disturbi evolutivi specifici allo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.

Pertanto, come indicato nella C.M. n. 8 del 06/03/2013, le competenze del Gruppo di Lavoro per l' Handicap d’Istituto (GLHI) vengono estese alle situazioni che investono tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali. A tal fine, la composizione del GLHI viene integrata da risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola, in modo da assicurare un’efficace capacità di rilevazione e di intervento sulle criticità all’interno delle classi. Tale Commissione integrata è denominata Gruppo di Lavoro per l’inclusione (GLI) e risulta così composta:

- dirigente scolastico, che la presiede, o un suo delegato;

- esperti istituzionali (ASL, etc.);

- docenti di sostegno; (19, di cui tre referenti)

- docenti coordinatori dei consigli di classe (13) e di interclasse (5)

- docenti destinatari di funzioni strumentali (13).

Il Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI) svolge le seguenti funzioni:

GRUPPO DI LAVORO PER L'INCLUSIONE Rileva i BES Raccoglie la documentazione degli interventi educativo-didattici posti in essere Collabora nell'affrontare le problematiche emergenti Favorisce la diffusione di una cultura

CONSIGLIO DI CLASSE Osserva le dinamiche relazionali all'interno della classe Definisce e realizza gli interventi educativo- didattici, con particolare attenzione all'attivazione di un clima favorevole Documenta i percorsi formativi

FAMIGLIA

Attori principali per l'inclusione scolastica

INCLUSIONE SCOLASTICA

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INCLUSIONE SCOLASTICA – All. 15 IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

rilevazione dei BES presenti nella scuola (disturbi evolutivi specifici, svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale);

raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzate in rete tra scuole; elaborazione di una proposta di “Piano Annuale per l’Inclusività”, riferito a tutti gli alunni con BES, redatto al termine di ogni anno scolastico.

All'interno dell'istituto vengono applicate modalità di insegnamento-apprendimento di tipo laboratoriale, con riferimento ad un laboratorio inteso non semplicemente come spazio attrezzato, ma come metodologia di lavoro, come abito mentale capace di favorire i processi di inclusione degli allievi con bisogni educativi speciali. Il cooperative learning, applicato inizialmente in alcune classi si sta diffondendo progressivamente, coinvolgendo i diversi segmenti dell'istituto, nell'ottica della continuità verticale. L'attività di mutuo aiuto in coppie rappresenta uno strumento ampiamente utilizzato, come azione di scaffolding per promuovere l'apprendimento di tutti gli alunni, inclusi quelli che presentano BES. La mediazione didattica viene svolta tramite l'uso di mediatori diversificati: materiali strutturati e non, ausili informatici, software didattici. Per l'uso degli ausili informatici, ove necessario, ci si avvale della collaborazione del Centro Territoriale Supporto Nuove Tecnologie e Disabilità presente nel territorio, che supporta l'Istituto anche per la realizzazione di progettualità mirate e per la formazione del personale docente ed ATA.

La funzione educativa dell'attività di verifica e valutazione viene promossa attraverso: condivisione ed esplicitazione agli alunni e alle famiglie degli standard e dei criteri di

valutazione; osservazione sistematica nella fase iniziale, in itinere ed in fase conclusiva, con uso di strumenti strutturati e semistrutturati per:

- rilevare bisogni,

Valutazione

Mediazione didattica: metodologie e strumenti

DISABILITA' DSA

ALUNNI STRANIERI ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI

SPECIFICI

ALUNNI CON SVANTAGGIO

SOCIO CULTURALE

CLASSE

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INCLUSIONE SCOLASTICA – All. 15 IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

- monitorare e valutare i progressi; approccio metacognitivo alla valutazione:

- uso di procedure di autovalutazione, - riflessione sulle procedure e sui processi, - riflessione sugli atteggiamenti individuali rispetto all'impegno, - valutazione delle competenze, delle abilità comunicative, delle abilità integranti, dei livelli di

partecipazione, di autonomia, - osservazione delle competenze anche in contesti autentici (esercizi commerciali, uffici....).

Nell'intento di valorizzare i progressi in rapporto alle situazioni di partenza, i consigli di classe, condividono criteri e descrittori calibrati sulle capacità ed abilità possedute da ciascun alunno.

L'inclusione degli alunni con disabilità all’interno delle classi rappresenta non solo un’occasione di crescita e di maturazione per tutti i ragazzi, ma anche un’esperienza di arricchimento professionale per gli insegnanti e consente un più puntuale raggiungimento degli obiettivi istituzionali della scuola dell’obbligo. Il fine ultimo è promuovere lo sviluppo cognitivo e socio-affettivo di ogni studente, elaborando piani di intervento individualizzati/personalizzati, frutto di una lettura attenta della documentazione agli atti (DF, PDF, PEI, relazione della scuola di provenienza), di una osservazione sistematica delle capacità e del grado di autonomia dell’alunna/o, del confronto fra gli insegnanti del Consiglio di Classe, di interclasse, intersezione e della collaborazione con i servizi sociali, con le Istituzioni, le Associazioni e gli Enti del territorio. Strumento fondamentale per la pianificazione e per il monitoraggio degli interventi individualizzati/personalizzati è il Piano Educativo individualizzato, elaborato nell'ottica della costruzione di un progetto di vita per ciascun alunno, in sinergia con l'ASL e con la famiglia e con gli Enti del territorio eventualmente coinvolti. Il contesto privilegiato del processo di inclusione è quello del gruppo classe, ambiente ideale per strutturare situazioni di insegnamento-apprendimento mirate a garantire il pieno sviluppo delle potenzialità di ogni alunno negli ambiti significativi dell’esperienza scolastica, e precisamente:

nella relazione, nella comunicazione, nella socializzazione, nell’apprendimento.

All’interno della classe è possibile tessere una rete di amicizie, sperimentare l’ascolto, la solidarietà e l’aiuto reciproco, con ricadute positive sul benessere individuale e sulla costruzione dell’identità personale.

Disabilità

Interventi promossi in favore delle diverse tipologie di BES

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INCLUSIONE SCOLASTICA – All. 15 IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

A tal scopo, i docenti cooperano per: strutturare percorsi individualizzati o differenziati sulla base dei bisogni specifici; sostenere e promuovere desideri, motivazioni, senso di autoefficacia e di autostima; definire obiettivi di apprendimento idonei e rilevanti; adottare metodologie e strategie inclusive (approccio metacognitivo, cooperativo); avvalersi della pluralità dei linguaggi e dei diversi canali della comunicazione; utilizzare le tecnologie quali strumenti per apprendere insieme e per comunicare; valutare i progressi conseguiti ed i processi messi in atto

Va, sottolineato, infine, che la presenza dell’insegnante specializzato nella classe e nella scuola rappresenta una preziosa risorsa per la qualità dell’offerta formativa. Le competenze che tale figura professionale mette a disposizione della comunità, infatti, consentono di riconoscere e soddisfare i diversi bisogni educativi speciali, di costruire progettualità funzionali al progetto di vita di ogni allievo, di applicare metodologie e strategie didattiche efficaci. Inoltre, nel coordinare le scelte e le iniziative per l’inclusione scolastica, ne induce la condivisione e, quindi, l’efficacia.

Nell’intento di rispondere ai bisogni educativi speciali degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, il nostro Istituto attribuisce forte valenza alle collaborazioni interistituzionali. Nello specifico, in ottemperanza alla normativa vigente – Legge 170/2010, D.M. 12 luglio 2011 ed allegate linee guida -, realizza interventi che coinvolgono la scuola, le famiglie, l’AID, Enti e/o Associazioni del territorio, mirati ad individuare gli alunni con DSA, a definire strategie didattiche, metodologiche e valutative che possano favorire per essi il conseguimento degli stessi obiettivi prefissati per la classe di accoglienza, attraverso una didattica individualizzata e personalizzata. Per tendere verso la direzione indicata, il nostro punto di partenza è stato la designazione due docenti referenti, che, in collaborazione con il dirigente scolastico e con i colleghi, sostengono il diritto al successo formativo degli alunni con DSA tramite azioni orientate a realizzare i seguenti risultati:

organizzare attività di formazione del personale docente per diffondere, all’interno dell’Istituto, la cultura dell’inclusione e fornire strumenti specifici per la prevenzione ed il recupero;

individuare precocemente le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo con prove mirate da effettuare nelle classi prime ed, eventualmente, anche nelle altre ove se ne ravvisi l’esigenza;

interagire frequentemente con le famiglie e con il territorio; collaborare con i consigli di classe per predisporre un Piano Didattico Personalizzato per ogni

alunno con DSA, in cui siano esplicitamente indicate forme di lavoro efficaci e flessibili, metodologie inclusive, strumenti compensativi e misure dispensative da adottare sulla base delle esigenze specifiche.

Inoltre, la costante apertura verso le sollecitazioni provenienti dal territorio pone i diversi segmenti dell’Istituto comprensivo in una prospettiva di progressivo sviluppo. Nello specifico, la datata collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Foggia e con L’A.I.R.I.P.A.. ha comportato la presenza nella nostra scuola di personale dotato di competenze specifiche (tirocinanti della scuola di logopedia della Facoltà di Medicina e Chirurgia e del Master in “Didattica e Psicopedagogia dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento”), che rappresentano una preziosa risorsa, non solo per la realizzazione di interventi diffusi di screening e per l’espletamento di attività di recupero e potenziamento di abilità deficitarie, ma soprattutto per la crescita professionale dei docenti in merito ai DSA, determinata dalla conoscenza di strumenti e procedure, attraverso l’osservazione diretta.

Disturbi Specifici dell’Apprendimento

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INCLUSIONE SCOLASTICA – All. 15 IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

Misure dispensative Nell’ambito delle varie discipline l’alunno può essere dispensato:

dalla lettura ad alta voce; dal prendere appunti; dai tempi standard (gli alunno con DSA possono fruire di tempi più lunghi); dal copiare dalla lavagna; dalla dettatura di testi/o appunti; da un eccessivo carico di compiti a casa; dalla effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati; dallo studio mnemonico di formule, tabelle; definizioni

Strumenti compensativi

L’alunno può usufruire dei seguenti strumenti compensativi: libri digitali tabelle, formulari, procedure specifiche, sintesi, schemi e mappe calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner risorse audio (registrazioni, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, …) software didattici free computer con sintetizzatore vocale vocabolario multimediale

Criteri e modalità di verifica e valutazione per gli alunni con DSA

Particolare attenzione viene destinata alle procedure di valutazione che, a seconda delle peculiarità dei singoli casi, possono, ma non devono necessariamente, prevedere:

prove di verifica (orali e scritte) programmate; compensazione con prove orali di compiti scritti tempi più lunghi (fino ad un massimo del 30% in più); valutazione, nelle prove scritte, del contenuto e non della forma (punteggiatura, errori

ortografici; errori di trascrizione in matematica,..); adeguamento dell’aspetto formale (caratteri ingranditi, ristrutturazione della forma del testo,

test a scelta multipla,…); prove informatizzate (file audio, …..); uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali (mappe mentali, mappe cognitive..).

La scuola realizza iniziative per l’accoglienza, l’integrazione e l’acquisizione di competenze linguistiche a beneficio degli alunni stranieri, al fine di predisporre, nei loro confronti, condizioni paritarie che possano prevenire situazioni di disagio e di difficoltà derivanti dai nuovi contesti di vita e di studio. Pertanto, come previsto dal DPR n. 394/1999, dalla C.M. n.24 del 2006 (ed allegate linee guida), gli studenti di lingua madre non italiana vengono iscritti

Alunni stranieri

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INCLUSIONE SCOLASTICA – All. 15 IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

nella classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio docenti non decida per una classe precedente o successiva, in base alla documentazione del percorso scolastico compiuto, alla verifica delle competenze, all’ordinamento scolastico del paese di provenienza. Essi, inoltre, vengono distribuiti nelle diverse classi. Per la pianificazione e la realizzazione degli interventi didattici, ogni consiglio di classe, ove necessario, istituisce percorsi individualizzati, con il supporto di mediatori scolastici, di sostegno all’apprendimento dell’italiano e del metodo di studio. L’inserimento degli alunni stranieri nella scuola italiana e nel nostro Istituto Comprensivo è un dato in costante crescita per cui il protocollo di accoglienza e integrazione predisposto dal nostro Istituto Comprensivo si colloca nel panorama di ricca produzione e ricerca istituzionale e culturale sulla questione integrazione dei bambini stranieri nella Scuola italiana. La presenza di alunni con cittadinanza non italiana ha assunto da tempo le caratteristiche di un fenomeno strutturale che la scuola ha affrontato nella sua complessità, con esigenze di innovazione. Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati, sarà sempre posta particolare attenzione a tutta la complessa problematica che caratterizza l’iscrizione e la scolarizzazione di tali alunni. Per tale motivo, risulta evidente la necessità di intervenire in modo sistematico con una progettualità adeguata che possa consentire di gestire:

- un’accoglienza efficace e competente - percorsi flessibili ed operativi di alfabetizzazione e di facilitazione, pronti ad essere attivati

quando se ne ravvisi l’esigenza; - progetti d’istituto volti a perseguire un’integrazione vera tra alunni italiani e stranieri e tra le

loro rispettive famiglie. Il protocollo d’accoglienza e di integrazione degli alunni/e con Cittadinanza non Italiana stabilisce le competenza della funzione strumentale che dovrà in un primo momento: coordinare gli inserimenti e l’intervento degli operatori esterni (mediatori, facilitatori,

esperti). essere punto di riferimento e collaborare col Dirigente Scolastico, la Segreteria, gli Insegnanti,

le Famiglie, il Mediatore, ecc.. proporre l’aggiornamento, l’arricchimento e la catalogazione del materiale didattico e

informativo cerca utili contatti sul territorio collaborare con le altre Scuole in rete formulare proposte al Dirigente Scolastico e alla Commissione in merito all’utilizzo di possibili

risorse. In seguito dovrà: • articolare un colloquio con l’alunno/a; inizialmente possono essere presenti anche i genitore

e il mediatore culturale; • osservare l’alunno/a in situazione; • sintetizzare i risultati delle prove. • ricercare materiali da usare nei vari momenti di accoglienza; • orientare, se necessario, la famiglia ai servizi di assistenza agli immigrati; • mantenere i contatti con i servizi di assistenza e con i mediatori linguistici; • curare le relazioni con i docenti delle classi di inserimento al fine di sostenere l’azione; • raccogliere i dati per il monitoraggio della situazione dell’Istituto in merito alla presenza di

alunni/e con cittadinanza non italiana; • organizzare una selezione di materiali utili all’insegnamento dell’italiano come L2 e

all’educazione interculturale. • preparare, unitamente ai docenti di classe, le schede di raccordo tra la Primaria e la

Secondaria di 1° Grado.

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INCLUSIONE SCOLASTICA – All. 15 IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

A tal fine lo scorso anno scolastico è stato predisposto e attuato un progetto di accoglienza rivolto agli alunni stranieri di nuova iscrizione in tutti e tre gli ordini di scuola. Questi alunni sono stati affiancati da alcuni compagni di classe che hanno svolto il ruolo di tutor. Si è svolta quindi una manifestazione finale alla presenza di tutte le componenti scolastiche che hanno realizzato il progetto, e dei genitori di tutti gli scolari coinvolti. E’stato un momento molto ricco di significato e di emozioni con significativi scambi culturali. La manifestazione si è conclusa con uno scambio di preparazioni culinarie delle varie etnie presenti, con grande gioia da parte dei bambini. Dato il risultato positivo conseguito, si ripropone anche quest’anno lo stesso progetto di accoglienza e di integrazione, avendo fermo l’obiettivo di costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e con le “storie” di ogni bambino/a che all’istituto viene affidato/a.

Il protocollo d'accoglienza

Ai fini di una proficua inclusione dei minori di cittadinanza non italiana, il nostro istituto comprensivo pone particolare attenzione a tutta la complessa problematica che caratterizza l'iscrizione e la scolarizzazione degli alunni stranieri, attraverso azioni di coordinamento di un docente destinatario della funzione strumentale istituita a tal scopo, e tramite la costituzione di una commissione intercultura/acccoglienza. A tutela dei bisogni espressi dagli immigrati e tenendo conto del quadro normativo di riferimento, il collegio dei docenti, in data 25/06/2014, ha approvato con delibera n. 30 il protocollo di accoglienza, allegato (All. n. 19). Tale documento rappresenta uno strumento flessibile, aperto alle esigenze emergenti e rivedibile: la sua attuazione viene realizzata in modo graduale, identificando annualmente gli obiettivi e le azioni da realizzare.

La scuola affronta con determinazione fenomeni comportamentali di prevaricazione tra allievi, contenendo eventuali eventi critici e si adopera per individuare situazioni di disagio, che spesso condizionano negativamente l’esperienza scolastica. A tal scopo, predispone interventi educativi mirati all’acquisizione del rispetto reciproco e della serena convivenza civile. Nella consapevolezza della complessità delle problematiche da affrontare, si avvale della collaborazione degli Enti e delle associazioni operanti sul territorio, per mettersi in ascolto dei ragazzi e sostenerli in una fase molto delicata del loro percorso di crescita, nonchè per aiutare i genitori nell’espletare il difficile ruolo di educatori. La Polizia di Stato, la Questura, gli operatori dei servizi sociali (psicologo, assistente sociale,…) supportano le azioni educative dei docenti, tese a formare il cittadino, ma soprattutto a favorire la piena realizzazione di ogni persona unica, irripetibile. Tutte le informazioni relative all’argomento sono contenute nel PAI, Piano Annuale Inclusione, aggiornato annualmente. (All. 20)

Disagio adolescenziale

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C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318

C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

Foggia, 24.09.2016 Prot. n. 4514/B39

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ (scuola primaria) (art.3 D.P.R. 21/11/2007 n.235)

Il seguente PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’è finalizzato a definire in maniera

dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, alunni e famiglie.

Compito della scuola è insegnare le regole del vivere e del convivere e può farlo solo con una viva e fattiva

collaborazione con la famiglia. I rapporti non dovranno essere sporadici o esserci solo nei periodi critici, ma

costanti e nel rispetto dei ruoli.

La scuola e la famiglia dovranno supportarsi a vicenda per raggiungere comuni finalità educative e

condividere quei valori che fanno sentire gli alunni membri di una comunità formativa ed educante

La scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare ad essere” ed in

questo è fondamentale la collaborazione della famiglia, la più importante agenzia educativa.

LA SCUOLA SI

IMPEGNA A…

LA FAMIGLIA SI

IMPEGNA A…

L’ALUNNO SI

IMPEGNA A..

Relazioni Favorire un ambiente sereno e

adeguato al massimo sviluppo

delle capacità dell’alunno.

Promuovere rapporti

interpersonali postivi fra alunni

ed insegnanti, stabilendo regole

certe e condivise.

Considerare la funzione

formativa della Scuola e dare

ad essa la giusta importanza in

rapporto ad altri impegni

extrascolastici.

Impartire ai figlie le regole del

vivere civile, dando

importanza alla buona

educazione al rispetto degli

altri e delle cose di tutti.

Comportarsi correttamente

con compagni ed adulti.

Rispettare gli altri evitando

offese verbali e/o fisiche.

Utilizzare correttamente gli

spazi disponibile e il

materiale di uso comune.

Accettare il punto di vista

degli altri e sostenere con

correttezza la propria

opinione.

Rivolgersi in maniera

corretta a tutte le persone

Interventi

Educativi

Mandare avvisi, comunicazioni

e annotazioni per mantenere un

costruttivo contatto con le

famiglie.

Dare agli alunni competenze

sociali e comportamentali.

Firmare sempre tutte le

comunicazioni per presa

visione facendo riflettere il

figlio, ove opportuno, sulla

finalità educativa delle

comunicazioni.

Non esprimere opinioni o

giudizi sugli insegnanti e sul

loro operato in presenza dei

ragazzi.

Riflettere con adulti e

compagni sui comportamenti

da evitare.

Riflettere sulle eventuali

annotazioni ricevute.

Tenere un comportamento

adeguato per ogni

situazione.

Partecipazione Tenere in considerazione le

proposte degli alunni e genitori.

Partecipare attivamente alle

riunioni.

Fare proposte e collaborare

alla loro realizzazione.

Esprimere il proprio

pensiero.

Collaborare alla soluzione di

problemi.

ALLEGATO 17

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Foggia, ___________________

Il Dirigente Scolastico I Genitori

prof.ssa Fulvia Ruggiero

____________________________ (Padre) ___________________________

(Madre) ___________________________

LA SCUOLA SI

IMPEGNA A…

LA FAMIGLIA SI

IMPEGNA A…

L’ALUNNO SI

IMPEGNA A..

Interventi

didattici

Migliorare l’apprendimento

degli alunni effettuando

interventi individualizzati o in

piccoli gruppi.

Prendere periodico contatto

con gli insegnati.

Cooperare con loro per

l’attuazione di eventuali

strategie di recupero.

Partecipare con impegno a

tutte le attività didattiche

proposte.

Puntualità La scuola si impegna a

garantire la puntualità e la

continuità del servizio

scolastico.

Garantire la regolarità della

frequenza scolastica.

Garantire la puntualità del

figlio.

Giustificare prontamente le

eventuali assenze o ritardi.

Rispettare l’ora di inizio

delle lezioni.

Far firmare gli avvisi scritti.

Uscita dalla

scuola

La vigilanza sarà effettuata

dagli insegnanti e collaboratori

scolastici.

Prelevare l’alunno prima del

termine delle lezioni solo per

motivi seri e inderogabili.

Rispettare l’orario d’uscita ed

evitare ritardi costanti e

continui.

Rispettare le regole e

mantenere l’ordine per

favorire la vigilanza.

Compiti Richiedere i compiti non svolti

il giorno successivo.

Impostare a scuola alcuni

compiti, perché vengano

completati a casa.

Fare in modo che ogni lavoro

intrapreso venga portato a

termine.

Evitare di sostituirsi ai ragazzi

nell’esecuzione dei compiti.

Aiutare i figli a pianificare e

ad organizzarsi (orario, angolo

tranquillo, televisione spenta,

controllo del diario,

preparazione della cartella,

ecc.).

Richiedere ai figli di portare a

termine ogni lavoro intrapreso.

Prendere regolarmente nota

dei compiti assegnati.

Pianificare il lavoro da fare a

casa.

Svolgere i compiti con

ordine.

Valutazione Tenere sempre nella giusta

considerazione l’errore, senza

drammatizzarlo.

Considerare l’errore come

tappa da superare nel processo

individuale di apprendimento.

Controllare con regolarità i

compiti, correggerli in tempi

ragionevolmente brevi.

Garantire la trasparenza della

valutazione.

Adottare un atteggiamento nei

confronti dei propri figli,

uguale a quello degli

insegnanti.

Collaborare per potenziare nel

figlio, una coscienza delle

proprie risorse e dei propri

limiti.

Considerare l’errore

occasione di miglioramento.

Riconoscere le proprie

capacità, le proprie

conquiste ed i propri limiti

come occasione di crescita.

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C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

Prot. n. 4587/A3 Foggia 28/09/2016

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ (durata triennale) (art. 3D.P.R. 21 novembre 2007, n.235)

Il Genitore/Affidatario dell’allievo ____________________________________, classe _____ sez______,

e il Dirigente scolastico

Visto l’art. 3 del D.P.R. 235/2007 Vista la delibera del C.d.I. del 30/06/2008 Preso atto che nella comunita’ scolastica la formazione e l’educazione sono processi complessi e

continui che richiedono la cooperazione, oltre che dell’alunno/studente, della scuola, della famigliae dell’intero contesto scolastico e che la scuola non è soltanto il luogo dove si realizzal’apprendimento, ma una comunità organizzata nella quale tutte le parti si impegnano nella

partecipazione e nel rispetto di regole condivise.

Sottoscrivono il seguente Patto Educativo di Corresponsabilità.

1) RAPPORTO SCUOLA-ALUNNO-FAMIGLIA

Il rapporto scuola-alunno-famiglia costituisce il fondamento su cui costruire l’impegno formativo e concui si realizza la transazione educativa. Alla promozione e allo sviluppo di questo rapporto, genitori,studenti, operatori, dedicano impegno particolare i cui tratti essenziali sono richiamati nei punti cheseguono.

2) REGIME DI RECIPROCITA’ NEI DIRITTI E DOVERILe carte fondamentali d’istituto (carta dei servizi, regolamento d’istituto, Piano dell’OffertaFormativa, programmazioni, ecc) contengono una o più sezioni nelle quali sono esplicitati i

diritti e i doveri dei genitori/affidatari, diritti e doveri degli alunni e diritti e doveri degli operatoriscolastici. Le carte fondamentali d’istituto sono adeguatamente pubblicizzate, anche sul sito dellascuola, e a disposizione di chiunque ne abbia interesse.

3) IMPEGNI DI CORRESPONSABILITA’

Il genitore/affidatario, sottoscrivendo l’istanza d’iscrizione,assume impegno: a) ad osservare le disposizioni contenute nel presente patto di corresponsabilita’ e

nelle carte qui richiamate, b) a sollecitarne l’osservanza da parte dell’alunno/studente.

assume responsabilità per tutto quanto coinvolga il proprio figlio che non si attiene alle regole introdotte nel Regolamento di Disciplina allievi adottato dalla scuola. Il Dirigente scolastico, in quanto legale rappresentante dell’istituzione scolastica e responsabile gestionale, assume impegno affinché i diritti degli studenti e dei genitori richiamati nel presente patto siano pienamente garantiti.

4) DISCIPLINAIl genitore/affidatario, nel sottoscrivere il presente patto è consapevole che:a) le infrazioni disciplinari da parte dell’alunno/studente danno luogo a sanzioni disciplinari,b) nell’eventualità di danneggiamenti o lesioni a persone la sanzione è ispirata al principio dellariparazione del danno (art.4, comma 5 del DPR 249/1998, come modificato dal DPR 235/2007);

c) il regolamento d’istituto disciplina le modalità d’irrogazione delle sanzioni disciplinari e

d’impugnazione.

5) PROCEDURA OBBLIGATORIA DI COMPOSIZIONE, AVVISI E RECLAMI.In caso di totale o parziale inosservanza dei diritti-doveri previsti o implicati nel presente patto si attuala procedura di composizione obbligatoria che comprende:

a) segnalazione di inadempienza: tramite “avviso”, se prodotta dalla scuola; “reclamo” se prodottadallo studente o dal genitore/affidatario; tanto gli avvisi che i reclami possono essere prodotti informa orale o scritta;

b) accertamento: una volta prodotto l’avviso, ovvero il reclamo, ove la fattispecie segnalata nonrisulti di immediata evidenza, il ricevente è obbligato a esperire ogni necessario accertamento overifica circa le circostanze segnalate;

c) ripristino: sulla base degli accertamenti di cui alla precedente lettera “b”, il ricevente, in caso diriscontro positivo, è obbligato ad intraprendere ogni opportuna iniziativa volta ad eliminare o aridurre la situazione di inadempienza e le eventuali conseguenze;

d) informazione: il ricevente è obbligato ad informare l’emittente tanto sugli esiti degli accertamenti

che sulle eventuali misure di ripristino adottate.6) L’ESPLICITAZIONE DETTAGLIATA DEGLI IMPEGNI DELLE PARTI (per la scuola primaria) è

dichiarata nel documento allegato alla presente (ALL. A)

IL GENITORE/AFFIDATARIO ALUNNO/A DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa Fulvia Ruggiero

________________________ _____________________________ ___________________________

FIRMATO DAL GENITORE E RICONSEGNATO AL COORDINATORE DI CLASSE

ALLEGATO 18

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C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO TEL. 0881 - 721318 C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " FAX 0881 - 316619 Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia

Plesso Alfieri 0881.726363

Anno Scolastico 2013-2014

Prot. n. 2973 del 25/06/2014

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“Io non mi chiamo ‘cinese’,

io mi chiamo Giorgio” (alunno 1^B a. s. 2010-2011 primaria Garibaldi)

PERCHE’ IL PROTOCOLLO

In questi ultimi anni, il nostro territorio è divenuto sede di una società multietnica, in cui culture diverse si trovano a convivere. L’I.C. “ALFIERI – GARIBALDI” è stato in- teressato da un notevole inserimento di presenze di alunni stranieri ,e quindi si ren- dono necessari interventi sistematici, condivisi, coordinati per i tre ordini di scuo- la(infanzia- primaria e secondaria di 1° grado).A tutt’oggi si registra la presenza complessiva di n°71 alunni provenienti da almeno quindici Paesi differenti, e preva- lentemente dalla Romania e dalla Cina, i quali presentano problematiche differenti. La scuola si configura quindi come luogo di confronto e scambio culturale ma anche sede di acquisizione di strumenti idonei per conseguire un buon livello di integrazio- ne per il futuro cittadino di domani . Le ragioni dell’incremento crescente sono lega- te a nuove immigrazioni e/o a ricongiungimenti familiari. Quest’ ultimo aspetto, so- prattutto, può indurre l’arrivo di minori che non conoscono la lingua italiana.

Situazione dettagliata dell’inserimento degli alunni con cittadinanza non italiana an- no scolastico 2013/2014:

ISTITUTO COM- PRENSIVO STATALE”Alfieri- Garibaldi” A.S.2013-2014

Alunni/e Iscritti/e presso la Scuola

Numero alunni/e con cittadinanza non italiana

% di alunni/e con cittadinanza non italiana

INFANZIA E AMENDOLA

126 13 10,31%

GARIBALDI E AMENDOLA

44O 31 7,04%

ALFIERI

440 27 6,13%

TOTALE

1006

71

7,05%

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PREMESSA Il protocollo di accoglienza e integrazione del nostro Istituto Comprensivo si colloca nel panorama di ricca produzione e ricerca istituzionale e culturale sulla questione integrazione dei bambini stranieri nella Scuola italiana. La presenza di alunni con cit- tadinanza non italiana ha assunto da tempo le caratteristiche di un fenomeno strut- turale, che la scuola ha affrontato nella sua complessità, con esperienze di innova- zione. Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integra- zione dei minori interessati, dovrà essere posta particolare attenzione a tutta la complessa problematica che caratterizza l’iscrizione e la scolarizzazione di tali alunni.

Il Rapporto Eurydice del 2007\2008, “Integrazione scolastica dei bambini immigrati in Europa” offre un’ ulteriore conferma a quella che da anni è una certezza per chi ha a che fare con il mondo dell’istruzione: non si può parlare di istruzione senza por- si la questione della integrazione bambini stranieri. I dati parlano chiaro, e tutt’ora il fenomeno dell’immigrazione è in costante crescita in tutta Europa.

La Commissione Europea ha prodotto negli ultimi due anni riflessioni significative sull’immigrazione e l’integrazione, in particolare due testi sono serviti da linee guida per la nostra riflessione.

Il Libro bianco sul dialogo interculturale «Vivere insieme in pari dignità» presenta un approccio politico all’integrazione che può tradursi in forma di raccomandazioni fondamentali e di linee guida. Viene dichiarato che con “ vivere in-sieme in una società diversificata è possibile solo se possiamo vivere in-sieme in pari dignità” e che “ l’apprendimento e l’insegnamento delle competenze interculturali sono essenziali per la cultura demo- cratica e la coesione sociale”. Ecco perché “offrire a tutti un’educazione di qualità, fa- vorendo l’integrazione, permette la partecipazione attiva e l’impegno civico, preve- nendo al tempo stesso gli handicap educativi.”

Il Libro Verde “Migrazione e mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi d'istru- zione europei” è forse il testo che offre i più interessanti spunti di riflessione e ope- rativi in tema di integrazione. Il presente Libro verde analizza una importante difficoltà che devono affrontare oggi i sistemi di istruzione, una sfida che, anche se non nuova, si è di recente intensificata ed ampliata: la presenza nelle scuole di un gran numero di bambini provenienti da un contesto migratorio che si trovano in una posizione socioeconomica debole. Nu-

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merosi figli di migranti soffrono di un handicap scolastico. Una delle prime cause del- le difficoltà per gli alunni migranti è spesso l'ambiente socioeconomico sfavorevole dal quale provengono.

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO

I principi e le linee guida del protocollo sono stati desunti dalla seguente normati- va:

Costituzione della Repubblica Italiana 1948 art.34

Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo ONU, 10 dicembre 1948

Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo ONU, 20 novembre 1959

C.M. n.301,8settembre 1989 – inserimento degli alunni stranieri nella scuo- la dell’obbligo.

C.M. n.205, 2 luglio 1990 – Educazione Interculturale –

C. M. n.5, 12 gennaio 1994 - iscrizione degli alunni stranieri anche sprovvi- sti di permesso di soggiorno.

C. M. n.73, 2 marzo 1994 – Il dialogo interculturale e la convivenza demo- cratica .

Legge n. 40, 6 marzo 1998 (Turco-Napolitano) – disciplina dell’immigrazione e condizione giuridica dello straniero

Decreto Legislativo n.286,25 luglio 1998 “disposizioni concernenti la disci- plina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”.

DPR n.394/1999, art. 45 intitolato” Iscrizione scolastica…”.

L. n. 189,30 luglio 2002 (Bossi-Fini ha confermato le precedenti procedura di accoglienza).

Legge 28 marzo 2003, n. 53.

C.M. n.24/2006 febbraio “ linee guida per l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri”.

La via italiana per la scuola interculturale l’integrazione degli alunni stra- nieri - MIUR- ottobre 2007.

C M n. 2 dell'8 /1/ 2010 Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana.

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Il documento “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione”,del novembre 2012, conferma la scelta dell’educazione interculturale.

C.M. 4233 del 19 febbraio 2014 “linee guida per l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri”.

COSA È IL PROTOCOLLO

Il protocollo d'accoglienza è un documento per facilitare e sostenere il processo d’integrazione degli alunni stranieri/e, è uno strumento di pianificazione, condivisio- ne e orientamento pedagogico elaborato dalla Commissione Intercultura e delibera- to dal collegio dei docenti. Contiene:

criteri, principi, indicazioni riguardanti l'iscrizione e l'inserimento degli alunni, definisce i compiti e i ruoli degli insegnanti, del personale amministrativo, dei

mediatori culturali, traccia le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di facilitazione per l'ap-

prendimento della lingua italiana. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro che viene integrato, rivisto sulla base delle esperienze realizzate e aggiornato in base ai riferimenti normativi.

Illustra le competenze:

• della Segreteria; • della Funzione Strumentale; • della Commissione Accoglienza; • del Consiglio di Intersezione/Interclasse/Classe; • del Mediatore interculturale;(?) • del Facilitatore linguistico.(?)

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FINALITA’

Il protocollo si propone di:

Facilitare e definire pratiche condivise in tema di accoglienza sia per i bambini stranieri sia per quelli che provengono da altre scuole e/o da altre città italia- ne.

Sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto.

Favorire un clima d'accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione.

Costruire un ambiente favorevole all'incontro con altre culture e con le " sto- rie" di ogni alunno.

Favorire un rapporto collaborativo con la famiglia.

Promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell'accoglienza e dell'educazione interculturale nell'ottica di un sistema formativo integrato.

CHI SONO GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA

“Gli alunni nati in Italia e i neo-arrivati sono, per certi aspetti, due lati opposti del”pianeta”alunni stranieri. L’esperienza scolastica di uno studente che è sta- to scolarizzato esclusivamente nelle scuole italiane è senza dubbio diversa da quella di un alunno appena arrivato in Italia, soprattutto se adolescente, senza conoscenza della lingua e delle regole, del funzionamento delle scuole, degli stili di insegnamento, a volte molto diversi da quelli del Paese di provenienza . (….)Contemporaneamente , l’esperienza di questi ani ha messo in evidenza la necessità di prestare attenzione a nuove tipologie di studenti con problemati- che interculturali e di integrazione,anche se forniti di cittadinanza italiana. Il quadro complessivo dei gruppi cui si riferiscono le presenti linee guida po- trebbe allora ampliarsi e articolarsi maggiormente. Vediamo in dettaglio alcune locuzioni che indicano particolari situazioni.

Alunni con cittadinanza non italiana. Sono gli alunni che, anche se nati in Ita- lia, hanno entrambi i genitori di nazionalità non italiana.(…) A questa tipologia di alunni devono essere applicate norme previste dalla normativa sui cittadini stranieri residenti nel nostro Paese. Dal punto di vista didattico, tuttavia, è più rilevante operare ulteriori distinzioni.

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Alunni con ambiente familiare non italofono. Alunni che vivono in un am- biente familiare nel quale i genitori, prescindere dal fatto che usino o meno l’italiano per parlare con i figli generalmente possiedono in questa lingua competenze limitate, che non garantiscono un sostegno adeguato nel percor- so di acquisizione delle abilità di scrittura e di lettura(importantissime nello sviluppo dell’italiano per lo studio) e che alimentano un sentimento più o me- no latente di “insicurezza linguistica”.(….)

Minori non accompagnati. Alunni provenienti da altri paesi che si trovano per qualsiasi ragione nel territorio dello Stato privi di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti responsabili.

Alunni figli di coppie miste. Le coppie miste sono in aumento, segno di un processo di integrazione che si sta consolidando. Dunque sono in aumento gli alunni con uno dei genitori di origine straniera. Differiscono dal gruppo prece- dente per due aspetti rilevanti: hanno cittadinanza italiana (perché acquisi- scono dal genitore italiano) e le loro competenze nella lingua italiana sono ef- ficacemente sostenute dalla vicinanza di un genitore che, di solito, è stato sco- larizzato in Italia.(…)

Alunni arrivati per adozione internazionale. I bisogni educativi e didattici de- gli alunni adottati di origine straniera sono diversi da quelli che sono in Italia con le loro famiglie. D’altra parte, accade spesso che questi alunni risultino al contrario “ invisibili”all’interno delle classi, perché sono cittadini italiani a tutti gli effetti, spesso sono giunti in Italia nella prima infanzia e sono cresciuti in un ambiente familiare totalmente italofono.(…) sono da prevedere interventi specifici, che prevedano percorsi personalizzati(…)

Alunni rom, sinti e caminanti.Sono i tre principali gruppi di origine nomade, ma spesso oggi non nomadi, presenti in Italia, al cui interno sono presenti molteplici differenze di lingua, religione, costumi.(…) La partecipazione di questi alunni alla vita della scuola non è fatto scontato. Si riscontra ancora un elevatissimo tasso di evasione scolastica e di frequenza ir- regolare.(…) accanto a fattori di oggettiva deprivazione socio-economica, vi è, infatti, una fondamentale resistenza psicologica verso un processo – quello

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della scolarizzazione- percepito come un’imposizione e una minaccia alla pro- pria identità culturale, cui si associano d’altra parte , consuetudini sociali e lin- guistiche profondamente diverse dalle nostre. (…). Lavorare con alunni e fami- glie rom, sinti, e caminanti richiede molta flessibilità e disponibilità ad impo- stare percorsi di apprendimento specifici e personalizzati,(…)” (C.M. 4233 del 19/02/2014 Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri pagg.4-5-6.)

L’ALUNNO/A CON CITTADINANZA NON ITALIANA E’ UN BAMBI- NO/A –RAGAZZO/A CHE:

Ha bisogno di adattarsi alla nuova scuola e alle nuove situazioni. Ha bisogno di decodificare segni nuovi e attribuirgli significati Ha bisogno di costruirsi nuovi riferimenti per padroneggiare i tempi e gli spazi

del quotidiano scolastico Ha bisogno di “imparare” la lingua per comunicare i bisogni Ha bisogno di relazionarsi con persone (adulti, insegnanti e compagni), che

hanno già esperienze sulla base di modelli e valori di appartenenza. Ha bisogno di apprendere le strumentalità di base per imparare a leggere,

scrivere e studiare.

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INDICAZIONI OPERATIVE

ORGANIZZAZIONE E FASI DEL PROTOCOLLO Il protocollo d'accoglienza e integrazione delinea prassi condivise di carattere:

Amministrativo- burocratico- informativo che riguarda l'iscrizione, l’inserimento a scuola degli alunni stranieri nonché una importante relazione con le famiglie.

Comunicativo- relazionale riguardante i compiti e i ruoli degli operatori scolastici e le fasi dell'accoglienza a scuola.

Educativo- didattico che traccia le fasi relative all'assegnazione della classe, inse- gnamento dell'italiano come seconda lingua.

Sociale che individua i rapporti e le collaborazioni con il territorio.

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PRIMA FASE: AMMINISTRATIVO- BUROCRATICO-INFORMATIVO

Questa fase è eseguita da un incaricato della segreteria: essa rappresenta il primo approccio dei genitori stranieri con l'istituzione; quindi al fine di garantire un'adegua- ta cura nell'espletamento di questo incontro di carattere amministrativo e informati- vo, si ritiene utile dotare la segreteria di moduli bilingue dizionario a vista, onde faci- litare la raccolta delle informazioni.

COMPITI SEGRETERIA

Iscrivere l'alunno utilizzando anche la modulistica eventualmente predisposta.

Acquisire l'opzione di avvalersi o non avvalersi della religione cattolica.

Informare la famiglia sull'organizzazione della scuola, consegnando, se possi- bile, note informative nella lingua d'origine.

Fornire ai genitori la modulistica bilingue per facilitare la comunicazione con gli insegnanti ( assicurazione, uscite, assenze, discipline, progetti, materiali necessa- ri., presenza del genitore a scuola...).

Controllare se è stato assolto l'obbligo scolastico e indirizzare i genitori verso istituti superiori.

Informare i genitori del tempo che intercorrerà tra l'iscrizione e l'effettivo in- serimento nella classe ( circa una settimana).

Fissare il primo incontro tra le famiglie e la Commissione Accoglienza.

Avvisare la Commissione Accoglienza interessata.

La Funzione Strumentale

Coordina gli inserimenti e l’intervento degli operatori esterni (mediatori, faci- litatori, esperti).

E’ punto di riferimento e collabora col Dirigente Scolastico, la Segreteria, gli Insegnanti, le Famiglie, il Mediatore, ecc..

Propone l’aggiornamento, l’arricchimento e la catalogazione del materiale di- dattico e informativo cerca utili contatti sul territorio.

Collabora con le altre Scuole in rete.

Formula proposte al Dirigente Scolastico e alla Commissione in merito all’utilizzo di possibili risorse.

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La Commissione Accoglienza e Inclusione È composta da:

Dirigente Scolastico.

Funzione Strumentale “Accoglienza e inclusione”.

Insegnanti per ogni ordine di scuola dell’Istituto. La Commissione predispone e aggiorna un Protocollo di Accoglienza che viene ap- provato dal Collegio dei Docenti (DPR 394 del 31/08/99, art 45).

MATERIALI:

Moduli d'iscrizione, in versione bilingue.

Scheda di presentazione dell'Istituto, brochure in versione bilingue redatta. dalla commissione in collaborazione con i mediatori interculturali.

Modulistica varia.

Vocabolari: rumeno-cinese- pachistano ecc..

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SECONDA FASE: COMUNICATIVO- RELAZIONALE In questa fase è utile che sia individuato la Commissione d’accoglienza rappresenta- tiva delle diverse figure scolastiche e dei diversi plessi o livelli di scuola dell'istituto. E' composta dalla Dirigente Scolastico, dalla funzione strumentale, da 1 docente per ogni ordine della scuola, da un assistente della segreteria e da eventuali mediatori e/o operatori interculturali. La Commissione si riunisce per:

Iscrizione di alunni stranieri neo arrivati;

Iscrizione durante il periodo estivo; Inserimento effettivo nella classe prima dell’inizio delle lezioni previa valuta-

zione della Commissione di Accoglienza nel mese di settembre.

COMPITI DELLA COMMISSIONEDI ACCOGLIENZA:

Convoca, al primo incontro con la famiglia e l'alunno fissato dalla segreteria, un docente del team che presumibilmente accoglierà il nuovo iscritto.

Esamina la prima documentazione raccolta dalla segreteria all'atto dell'iscri- zione.

Effettua un colloquio conoscitivo con la famiglia.

Raccoglie informazione sulla storia scolastica e personale del bambino, sten- dendo una iniziale biografia dell’alunno.

Facilita la conoscenza dell’ambiente scolastico, delle sue risorse e dei servizi de cui è possibile usufruire: pre-scuola…

Illustra la normativa vigente.

Fa presente la necessità di una collaborazione continua tra scuola e famiglia.

Informa dei progetti in atto nel plesso.

Effettua un colloquio con l'alunno per la valutazione delle abilità, delle compe- tenze, dei bisogni specifici di apprendimento e degli interessi.

Somministra, tramite uno dei suoi componenti, il test d’ingresso e la carta d’identità linguistica. Propone l'assegnazione alla classe; dove stabilisce, sulla scorta degli elementi

raccolti durante il colloquio, la classe d’inserimento, tenendo conto dell’età anagrafi- ca, dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza, di un primo accertamento di competenze ed abilità, delle aspettative familiari emerse dal colloquio, tenendo conto del numero di alunni per classe come da norma il numero degli alunni con cit- tadinanza non italiana presenti in ciascuna classe non potrà superare di norma il 30% del totale degli iscritti (C M n. 2 dell’8/1/010) e della presenza di altri alunni con

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cittadinanza non italiana e delle problematiche rilevanti nella classe stessa.

Fornisce le informazioni raccolte ai docenti che accoglieranno l'alunno in clas- se, durante la fase di programmazione settimanale( Primaria) e di coordina- mento(Secondaria di primo grado).

Collabora con i docenti di classe per individuare percorsi di facilitazione, come previsto dall’art.45,comma4, del D.P.R. 394/99.

COLLOQUIO CON IL BAMBINO / A O RAGAZZO/A Colloquio si svolge tra il bambino/a e con due insegnanti della Commissione d’Accoglienza e un mediatore linguistico se necessario e somministrano le prove di ingresso. Per il bambino/a è un momento importante di contato con la nuova realtà scolastica, perciò è necessario creare un setting e un clima relazionale rassicurante e accoglien- te.

IL colloquio rappresenta anche la prima fase della prova d’ingresso, durante la quale l’insegnante, nel corso di una conversazione spontanea, ma che tratti di argomenti legati alla quotidianità de bambino/a (amici, giochi, il suo Parse d’origine ..) potrà saggiare la sua conoscenza linguistica (L2).

Pertanto, la funzione strumentale :

facilita la conoscenza della scuola;

articola un colloquio con l’alunno/a ;in un primo momento possono essere presenti anche i genitori e il mediatore cultural;

osserva l’alunno /a in situazione;

sintetizza i risultati delle prove.

MATERIALI:

scheda di rilevazione note sul percorso linguistico dell’alunno;

traccia di primo colloquio con la famiglia;

griglia di osservazione delle competenze linguistiche e del comportamento re- lazionale per gli alunni stranieri. Fra l’atto formale dell’iscrizione e l’effettivo inserimento in classe intercorrerà un las- so di tempo (max. 1 settimana) che permetterà di curare l’inserimento stesso (scam- bio di informazioni, accordi con il team docente, preparazione della classe).

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TERZA FASE: EDUCATIVO- DIDATTICA

ACCOGLIENZA L'accoglienza non può essere una fase definita nel tempo, ma dovrebbe corrisponde- re ad una modalità di lavoro atta ad instaurare e mantenere nel plesso un clima ac- cettabile e motivante per tutti i protagonisti dell'azione educativa ( genitori, alunni, docenti, collaboratori scolastici). La collegialità è fondamentale in tutte le fasi della programmazione: la lingua è trasversale a tutte le discipline e l’alunno appartiene al- la classe, non ad un unico insegnante. Sarà compito dei docenti /e preparare l'accoglienza predisponendo attività mirate a : Sensibilizzare la classe all'accoglienza del nuovo compagno e favorire

l’inserimento dell’alunno straniero nella classe

In questa fase la Commissione Accoglienza dopo aver valutato l’alunno: Individua i più opportuni percorsi facilitati di inserimento( necessità di corsi in-

tegrativi in alcune materie, inserimento in laboratori di lingua italiana, ecc.) .

Presenta la proposta dell'attività da svolgere al Collegio dei Docenti e coinvol- ge il consiglio di classe o di interclasse allo svolgimento dell'attività programmata.

Insieme agli insegnanti che accoglieranno l'alunno in classe individuerà, sulla base delle risorse interne ed esterne disponibili, percorsi di facilitazione da attivare a livello didattico ( rilevazione dei bisogni specifici di apprendimento, uso di materiale visivi, musicali, grafici per contestualizzare la lezione, modalità do semplificazione linguistica, modalità di adattamento dei programmi curriculari, istituzione di labora- tori intensivi di lingua italiana) e percorsi di facilitazione relazionale ( es: utilizzo di materiali nelle diverse lingue).

L’INSERIMENTO NELLA CLASSE / SEZIONE

Nel primo periodo di frequenza , l’alunno /a viene accolto da alcuni membri della Commissione d’accoglienza, dai docenti della classe e da operatori scolastici che pos- sano fornire supporto nei primi momenti dell’inserimento. Se possibile, dovrebbe essere prevista anche la presenza de mediatore linguistico.

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Se l’iscrizione avviene in corso d’anno è auspicabile preparare la classe all’accoglienza dell’alunno e,a seconda dell’ordine di scuola, organizzare gli spazi in modo da facilitare l’inserimento (ES. indicazioni bilingue, libri o altro materiale nella lingua madre del neo arrivato..)

I docenti della classe:

Favoriscono collegialmente l’integrazione dell’alunno /a nella classe. Individuano modalità di semplificazione o di facilitazione linguistica per ogni

disciplina. Mantengono relazioni di collaborazione con la famiglia anche attraverso la fi-

gura del mediatore culturale. Mantengono i contatti con altre persone che si occupano della famiglia (es. in-

segnante del corso di italiano per adulti..).

Il docente Funzione Strumentale mantiene una funzione di continuo supporto nei confronti dell’alunno/a e della classe di inserimento : Ricerca materiali da usare nei vari momenti di accoglienza. Orienta, se necessario, la famiglia ai servizi di assistenza agli immigrati. Mantiene i contatti con i servizi di assistenza e con i mediatori linguistici. Cura le relazioni con i docenti delle classi di inserimento al fine di sostenere

l’azione. Raccoglie i dati per il monitoraggio della situazione dell’istituto in merito alla

presenza di alunni / e Con cittadinanza non italiana. Organizza una selezione di materiali utili all’insegnamento dell’italiano come

L2 e all’educazione interculturale.

Mediazione linguistica e culturale a scuola. Sulla base delle indicazioni desumibili dai documenti e dalla normativa vigente n materia , è possibile individuare alcune funzioni principali del mediatore linguistico –culturale: Rendere più agevoli tra gli immigrati ed i servizi ai cittadini della singole am-

ministrazioni /L:40/1998). Facilitare l’adempimento, da parte della famiglia, delle pratiche burocratiche

scolastiche. Offrire sostegno all’inserimento scolastico degli alunni /e con cittadinanza non

italiana di recente immigrazione. Attuare iniziative per la valorizzazione della lingua e della cultura di origine

degli alunni / e con cittadinanza non italiana.

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Occorre ricordare che il mediatore culturale non ha un ruolo d’insegnamento disci- plinare.

Suggerimenti metodologici Le attività dovranno essere svolte in un piccolo gruppo dei pari per favorire la socia- lizzazione e sostenere l’approccio linguistico(gioco, attività ludica e di laboratorio, “tutoraggio”). Nel primo anno di attività dovranno essere destinati tempo e risorse umane, attra- verso l’impostazione di un progetto specifico (laboratorio di italiano L2 valorizzando possibilmente anche la lingua e la cultura d’origine). Per quanto riguarda le materie di studio è utile precisare che il comma 4 dell’art. 45 del D.P.R. 394/ 1999, che qui si riporta, recita:

“Il Collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli a- lunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo sco- po possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alun- ni, per facilitare l’apprendimento della lingua italiana utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della prati- ca della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti,anche nell’ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l’arricchimento dell’offerta formativa.”

Il Collegio docenti delega i Consigli di classe interessati a individuare possibili for- me di adattamento dei programmi di insegnamento; possibili forme già sperimen- tate da Consigli di classe di altre scuole primarie e di secondari di primo grado, possono essere:

a) la temporanea esclusione dal curriculum di quelle discipline che presuppon- gono una specifica competenza linguistica, sostituendole con attività di alfa- betizzazione o consolidamento linguistico;

b) a riduzione degli obiettivi e dei contenuti di alcune discipline, in modo da fa- vorire il raggiungimento di obiettivi minimi disciplinari la sostituzione di par- ti di programma con altre più consone alla formazione dell’alunno.

c) L’italiano come seconda lingua.

La scuola attiverà laboratori di italiano L2 articolandoli nei livelli previsti dal Portfolio europeo, tuttavia le classi di italiano L2 potranno prevedere accorpamenti di livelli simili (esempio: A1+A2 o B1+B2).

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I LIVELLI: LIVELLO 1 (cfr Portfolio europeo livelli P, A1, A2). Alfabetizzazione di base, con l’obiettivo che l’alunno acquisisca una padronanza strumentale della lingua italiana. LIVELLO 2 (cfr Portfolio europeo livelli B1, B2). Consolidamento delle abilità acquisite per migliorare la capacità espressiva e comu- nicativa, con l’obiettivo che l’alunno raggiunga una padronanza linguistica che gli consenta di esprimersi compiutamente e inserirsi nel nuovo codice comunicativo. LIVELLO 3 (cfr Portfolio europeo livelli C1, C2). Apprendimento della lingua per studiare con l’obiettivo che l’alunno sappia utilizzare la lingua specifica delle varie discipline.

VALUTAZIONE

Per quanto attiene alle norme di valutazione e di certificazione degli alunni con cit- tadinanza non italiana, in particolare dei neo- arrivati, si fa riferimento a quanto e- spresso nelle Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri emanate dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Dipartimento per l'Istruzione - Direzione Generale per lo studente-Ufficio per l'integrazione degli alunni stranieri ( C.M. 4233 del 19/02/2014)

La valutazione degli alunni stranieri, in particolare di coloro che si possono definire neo-arrivati ,pone diversi ordini di problemi, delle modalità di valutazione a quelle di certificazione, alla necessità di tener conto del singolo percorso di apprendimento.

Dall'emanazione della legge n°517/77 ad oggi, l'approccio alla valutazione nella scuola è positivamente cambiato. Accanto alla funzione certificativa si è andata sempre più affermando la funzione regolativa in grado di consentire, sulla base delle informazioni raccolte, un continuo adeguamento delle proposte di formazione alle reali esigenze degli alunni e ai traguardi programmati per il miglioramento dei processi e dei risultati, sollecitando, altresì, la partecipazione degli alunni e dei ge- nitori al processo di apprendimento. L'art. 4 DPR n°275/99, relativo all'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, assegna alle stesse la responsabilità di indivi- duare le modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino nel "rispetto della normativa nazionale". ... l'art. 45, comma 4 DPR n° 394/99 che così recita " il Collegio dei Docenti defini-

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sce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi d'insegnamento...". Benché la norma non accenni alla valutazione, ne consegue che il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni comporti un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli orientamenti generali su questo tema, espressi in circolari e direttive, che sottoli- neano fortemente l'attenzione ai percorsi personali degli alunni. Questa norma va ora inquadrata nel nuovo assetto ordina mentale educativo esplicitato dalle “ Indi- cazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati” e con le finalità del “ Profilo educativi dello studente” che costituiscono il nuovo impianto pedagogico ed orga- nizzativo della scuola italiana, basato sulla L53 7 03, art. 3 ,relativi in particolare alla valutazione.. Per il Consiglio di classe che deve valutare gli alunni stranieri inseriti nel corso dell'anno scolastico - per i quali i percorsi personalizzati prevedono interventi di educazione linguistica e di messa a punto curricolare- diventa fondamentale cono- scere, per quanto possibile, la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, le ca- ratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali acquisi- te. In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella "certificativa" si prendono in considerazione il percorso dell'alunno, i passi realizza- ti, gli obiettivi possibili, la motivazione e l'impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. In particolare, nel momento in cui si decide il passag- gio da una classe all'altra o da un grado scolastico al successivo, occorre far riferi- mento ad una pluralità di elementi fra cui non può mancare una previsione di svi- luppo dell'alunno. Emerge chiaramente come nell'attuale contesto normativo ven- gono rafforzati il ruolo e la responsabilità delle istituzioni scolastiche e dei docenti nella valutazione degli alunni.

Quadrimestre

I Consigli di classe potranno decidere che gli alunni stranieri, i quali non conoscendo la lingua partono da un’evidente situazione di svantaggio, possano avere una valuta- zione nelle materie pratiche e meno legate alla lingua, come educazione motoria, musicale, arte e immagine e matematica, in alcuni casi lingua straniera. Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico di- venta parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curriculare) o anche di altre discipline, qualora durante tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti. L’attività di alfabetizzazione sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curriculare. Nel caso in cui l’alunno straniero abbia una buona conoscenza di una lingua straniera

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(inglese – francese –spagnolo), essa almeno in una prima fase potrà essere utilizzata come lingua veicolare per l’acquisizione dei contenuti e l’esposizione degli stessi, previa la predisposizione di opportuni materiali. Il Consiglio di classe dovrà coinvolgere la famiglia nei diversi momenti del processo valutativo e prevedere la presenza di un mediatore linguistico durante i colloqui con i genitori e durante la consegna delle schede di valutazione. In assenza di tale figura bisognerà prevedere la possibilità di trasmettere il documento di valutazione dell’alunno debitamente tradotto. E’ utile ricordare che per tutti gli alunni e quindi anche per gli alunni stranieri, la va- lutazione sommativa non dovrebbe essere la semplice media delle misurazioni rile- vate con le varie prove, ma dovrebbe tener conto del raggiungimento di obiettivi tra- sversali quali impegno, interesse, atteggiamento propositivo, partecipazione, aggre- gante progressione nell’apprendimento, eventuali condizioni di disagio ecc... E’ op- portuno inoltre prendere in considerazione la situazione di eventuale svantaggio lin- guistico e rispettare i tempi di apprendimento dell’Italiano come L2.

Nella valutazione finale, di passaggio da una classe all’altra o da un grado scolastico al successivo, occorre inoltre far riferimento ad una previsione di sviluppo dell’alunno.

Esami di stato – Scuola Secondaria di I grado

Linee guida per la conduzione degli esami di Stato, conclusivi del primo ciclo:

La normativa più recente, contenente il regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni, è il DPR 122 del 22 giugno 2009 che in riferimento agli esami di stato e alla valutazione degli alunni stranieri, nell’art.1, comma 9 dichiara: ‘I minori con cittadinanza non italiana, presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all’obbligo d’istruzione ai sensi dell’articolo 45 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani.’ Premessa l’osservanza di tale norma, si rimanda anche alla CM 14 marzo 2008, n.32, titolo 5.c ‘Alunni con cittadinanza non italiana’: ‘Pur nella inderogabilità della effettuazione di tutte le prove scritte e del colloquio pluridisciplinare previsti per l’esame di Stato, le sottocommissioni vorranno conside- rare la particolare situazione di tali alunni e procedere ad una opportuna valutazione dei livelli di apprendimento conseguiti, in particolare nella lingua italiana, delle po- tenzialità formative e della complessiva maturazione raggiunta.’

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QUARTA FASE: SOCIALE

Il protocollo di accoglienza della Scuola costituisce la base sulla quale sarà costruita una rete di raccordo ed integrazione dell’azione delle Istituzioni scolastiche e del Ser- vizio Sociale del Comune.

“Tutto ciò avrà il fine di garantire ad ogni alunno il diritto fondamentale all’istruzione e alla promozione della propria personalità. Le scuole, possibilmente con azioni in rete, vorranno, pertanto, sollecitare o assecondare attivamente le ini- ziative degli Enti locali e/o di altri soggetti a livelli istituzionali per l’adozione di mi- sure di prevenzione, orientamento e controllo circa l’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Nella predisposizione degli accordi sarà opportuno prevedere intese con gli Enti locali per favorire l’attivazione di misure di accompagnamento (trasporti, mense ecc.) utili al conseguimento di un’equilibrata distribuzione della domanda, nonché con associazioni del volontariato e del privato sociale, per specifiche azioni di integrazione. Si rivela poi di fondamentale importanza l’instaurazione di un at- tento e proficuo rapporto tra le scuole e le famiglie dei minori iscritti, eventual- mente facilitato dall’intervento di mediatori culturali e di operatori del volontaria- to sociale e di associazioni interculturali”

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ALLEGATI

Scuola Primaria …..................................................................................................

Nominativo Docente Funzione Strumentale d’Istituto

..............................................................................................................................

Alunno/a................................................................................................................

M F

Età anagrafica .......................................................................................................

Nazionalità ............................................................................................................

Lingua di origine...................................................................................................... Livello di conoscenza lingua d’origine se rilevato

...................................................................................................................................

Lingua parlata in famiglia

............................................................................................................................. ......

Altre lingue straniere conosciute

….................................................................................................................................

Anni di scolarizzazione nel paese d’origine..............................................................

Data di arrivo in Italia..............................................................................................

FREQUENZA DELLA SCUOLA IN ITALIA:

Anni di scolarizzazione in Italia...................................................................................... Anni frequenza Scuola dell’Infanzia.............................................................................

Anni frequenza Scuola Primaria ................................................................................

SCHEDA RACCORDO SCUOLA PRIMARIA / SECONDARIA DI 1° GRADO ALUNNI /E NON ITALOFONI

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Livello di conoscenza della lingua italiana in entrata secondo il QCE:

Comprensione della lingua orale Liv. Principiante A1 A2 B1

Produzione della lingua orale Liv. Principiante A1 A2 B1

Comprensione della lingua scritta Liv. Principiante A1 A2 B1

Produzione della lingua scritta Liv. Principiante A1 A2 B1

Corso interno di I alfabetizzazione SI NO Corso interno di Italiano per studiare SI NO

Programmazione individualizzata delle diverse discipline: SI NO

Di tutte le discipline Di alcune discipline

(.....................................................................)

Indicatori Modi / livelli

R

ELA

ZIO

NA

LITÀ

Rapporto con gli insegnanti collaborativo rispettoso

oppositivo …

Rapporto con i compagni cooperativo rispetto reci-

proco formale

dipendente / passivo

oppositivo …

Rispetto delle regole di convi- venza

per condivi- sione

rifiuto

Modalità delle relazioni sociali

attiva / co- struttiva

passiva

conflittuale …

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ATT

EGG

IAM

ENT

O S

CO

LAST

ICO

Attenzione

costante alterna

occasionale …

Partecipazione

costante alterna

occasionale …

Impegno a scuola

costante alterno

occasionale …

Autonomia

buona sufficiente

scarsa …

Capacità di iniziativa / decisione

buona sufficiente

scarsa …

Capacità di organizzare tempi e strumenti di lavoro scolastico ( uso del materiale, studio, docu- mentazione, ricerca)

buona sufficiente

scarsa …

MO

DA

LIT

À D

I

AP

PR

END

IMEN

T

O

Motivazione personale

scarsa …

buona sufficiente

Ritmo di apprendimento

veloce medio lento

alterno …

LE

AC

-

QU

ISI-

ZIO

NE

Area linguistica ottimi distinti buoni

sufficienti non sufficienti

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Area logico-matematica ottimi distinti buoni

sufficienti non sufficienti

Area motorio-espressivo- artistica

ottimi distinti buoni

sufficienti non sufficienti

Livello di conoscenza in uscita della lingua italiana secondo il QCE Comprensione della lingua orale Liv. Principiante A1 A2 B1

Produzione della lingua orale Liv. Principiante A1 A2 B1

Comprensione della lingua scritta Liv. Principiante A1 A2 B1

Produzione della lingua scritta Liv. Principiante A1 A2 B1

Comprensione dei testi di studio: Comprende solo i termini più ricorrenti delle varie discipline SI NO

E’ in grado di comprendere e, con l’aiuto dell’insegnante, di memorizzare brevi testi semplificati Di tutte le discipline Di alcune discipline (.....................................................................)

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E’ in grado di comprendere autonomamente e di memorizzare brevi testi semplifica- ti Di tutte le discipline Di alcune discipline

(....................................................................) E’ in grado di comprendere e, con l’aiuto dell’insegnante, di rielaborare brevi testi semplificati Di tutte le discipline Di alcune discipline

(.....................................................................) E’ in grado di comprendere autonomamente e di rielaborare brevi testi semplificati Di tutte le discipline Di alcune discipline

(.....................................................................) E’ in grado di utilizzare, adeguatamente supportato, i testi previsti per la classe

SI NO

E’ in grado di utilizzare i testi previsti per la classe SI NO

Informatica Sa usare i programmi più comuni ( Word, Excel, Power Point )

autonomamente solo se guidato per nulla

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Data……………………… Docente Funzione Strumentale d’Istituto ...........................

La presente scheda, compilata dalla Funzione Strumentale Intercultura della Scuola Primaria unitamente ai docenti di classe/team., sarà consegnata ai docenti della Scuola Superiore di 1°, durante i colloqui per il passaggio delle informazioni. Una copia va inserita nel fascicolo personale dell’alunno/a.

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ATTITUDINI PARTICOLARI

DIFFICOLTA’ SPECIFICHE

ALTRE OSSERVAZIONI

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Scuola Secondaria di 1° grado ..............................................................................

Nominativo Funzione Strumentale Intercultura ’Istituto

...............................................................................................................

Alunno/a........................................................................................... M F

Età anagrafica .................................................................

Nazionalità ..........................................................................................................

Lingua di origine.................................................................................................. (Livello di conoscenza lingua d’origine se rileva-

to.............................................................................)

Lingua parlata in famiglia.......................................................................................

Altre lingue straniere conosciute…..........................................................................

Anni di scolarizzazione nel paese d’origine…..........................................................

Data di arrivo in Italia.........................................................................................

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SCHEDA RACCORDO SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO / SCUOLA SECONDARIA DI 2°GRADO

ALUNNI /E NON ITALOFONI

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FREQUENZA DELLA SCUOLA IN ITALIA:

Anni di scolarizzazione in Italia ........................................................................... Anni frequenza Scuola primaria.............................. Anni frequenza Scuola Sec. 1° grado .............................................................

Livello di conoscenza della lingua italiana in entrata secondo il QCE:

Comprensione della lingua orale Liv. Principiante A1 A2 B1 Produzione della lingua orale Liv. Principiante A1 A2 B1

Comprensione della lingua scritta Liv. Principiante A1 A2 B1

Produzione della lingua scritta Liv. Principiante A1 A2 B1

Corso interno di I alfabetizzazione Sc. Sec. 1° grado SI NO Corso interno di Italiano per studiare Sc. Sec. 1° grado SI NO

Programmazione individualizzata delle diverse discipline: SI NO

Di tutte le discipline Di alcune discipline

(.....................................................................)

Risultato conseguito all’esame di stato:..................................................................

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MO

DA

LI-

TÀ D

I

AP

PR

EN-

DIM

.

Indicatori Modi / livelli

collaborativo

oppositivo Rapporto con gli insegnanti

Rapporto con i compagni

Rispetto delle regole di convi- venza

Modalità delle relazioni sociali

rispettoso

cooperativo rispetto reci-

proco formale

per condivi- sione

rifiuto attiva / co-

struttiva passiva

dipendente / passivo

oppositivo …

conflittuale …

Attenzione costante alterna

occasionale …

Partecipazione

costante alterna

occasionale …

Impegno a scuola

costante alterno

occasionale …

Autonomia

buona sufficiente

scarsa …

Capacità di iniziativa / decisione

buona sufficiente

scarsa …

Capacità di organizzare tempi e strumenti di lavoro scolastico ( uso del materiale, studio, docu- mentazione, ricerca)

buona sufficiente

scarsa …

Motivazione personale

buona sufficiente

scarsa …

ATT

EGG

IAM

ENTO

SC

OLA

STIC

O

REL

AZI

ON

ALI

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Ritmo di apprendimento

veloce

alterno medio

… lento

Livello di conoscenza in uscita della lingua italiana secondo il QCE

Comprensione della lingua orale Liv. Principiante A1 A2 B1 Produzione della lingua orale Liv. Principiante A1 A2 B1 Comprensione della lingua scritta Liv. Principiante A1 A2 B1 Produzione della lingua scritta Liv. Principiante A1 A2 B1

Livello di conoscenza della lingua inglese in uscita secondo il QCE

Comprensione della lingua orale Liv. Principiante A1 A2 B1

Produzione della lingua orale Liv. Principiante A1 A2 B1

Comprensione della lingua scritta Liv. Principiante A1 A2 B1

Produzione della lingua scritta Liv. Principiante A1 A2 B1

Comprensione dei testi di studio

Comprende solo i termini più ricorrenti delle varie discipline SI NO

E’ in grado di comprendere, con l’aiuto dell’insegnante, e di memorizzare brevi testi semplificati Di tutte le discipline Di alcune discipline (....................................................................)

E’ in grado di comprendere autonomamente e di memorizzare brevi testi semplifica- ti Di tutte le discipline Di alcune discipline (.....................................................................)

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E’ in grado di comprendere autonomamente e di rielaborare brevi testi semplificati Di tutte le discipline Di alcune discipline

(.....................................................................)

E’ in grado di utilizzare, adeguatamente supportato, i testi previsti per la classe

E’ in grado di utilizzare i testi previsti per la classe SI SI

NO NO

Aritmetica Opera nell’insieme N

autonomamente

solo se guidato

per nulla

Opera nell’insieme Q autonomamente solo se guidato per nulla Opera nell’insieme Z autonomamente solo se guidato per nulla

Algebra Opera nel calcolo letterale autonomamente solo se guidato per nulla

Sa risolvere equazioni autonomamente solo se guidato per nulla

Sa risolvere problemi con equazioni : autonomamente solo se guidato per nulla

Geometria Sa risolvere i problemi di geometria piana: autonomamente solo se guidato per nulla

Sa risolvere i problemi di geometria solida: autonomamente solo se guidato per nulla

Piano Cartesiano Sa operare sul piano cartesiano: autonomamente solo se guidato per nulla

Informatica Sa usare i programmi più comuni ( Word, Excel, Power Point ) autonomamente solo se guidato per nulla

Abilità tecnico–operativa liv. ottimo liv. buono liv. sufficiente liv. insufficiente

Abilità tecnico–artistica: liv. ottimo liv. buono liv. sufficiente liv. insufficiente

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Data……………………… Docente Funzione Strumentale d’Istituto

.......................................................... La presente scheda, compilata dalla Funzione Strumentale Intercultura della Scuola Sec. di 1° grado unitamente ai docenti dei C.d.C., è da allegare all’attestato dell’esame di stato che sarà consegnato dall’alunno/a alla Scuola Sec. di 2° grado contestualmente alla conferma dell’iscrizione nella scuola superiore. Una copia va inserita nel fascicolo personale dell’alunno/a.

ATTITUDINI PARTICOLARI

DIFFICOLTA’ SPECIFICHE

ALTRE OSSERVAZIONI

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DAL PORTFOLIO EUROPEO TABELLA DEI LIVELLI

Livello Base A1 Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concre- to.

Sa presentare se stesso/a e gli altri ed è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove abita, le persone che conosce e le cose che possiede. Interagisce in modo semplice purché l’altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare.

A2 Comprende frasi ed espressioni usate frequente- mente relative ad ambiti di immediata rilevanza (Es. informazioni personali e familiari di base, fare la spesa, la geografia locale, l’occupazione).

Comunica in attività semplici e di routine che ri- chiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in ter- mini semplici aspetti del suo background, dell’ambiente circostante sa esprimere bisogni im- mediati.

Livello Au- tonomo

B1 Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano la scuola, il tempo libero ecc.

Sa muoversi con disinvoltura in situazioni che pos- sono verificarsi mentre viaggia nel paese in cui si parla la lingua.

E’ in grado di produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari o di interesse persona- le.

E’ in grado di descrivere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni e spiegare brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti.

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B2 Comprende le idee principali,i testi complessi su ar- gomenti sia concreti che astratti, comprese le di- scussioni tecniche nel suo campo di specializzazio- ne.

E’ in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono possibile un’interazione naturale con i parlanti nativi senza sforzo per l’interlocutore.

Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su un’ampia gamma di argomenti e spiegare un punto di vista su un argomento fornendo i pro e i contro le varie opzioni.

Livello Pa- dronanza

C1 Comprende un’ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sa riconoscere il significato implicito. Si esprime con scioltezza e naturalezza.

Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, professionali e accademici.

Riesce a produrre testi chiari, ben costruiti, detta- gliati su argomenti complessi, mostrando un sicuro controllo della struttura testuale, dei connettori e degli elementi di coesione.

C2 Comprende con facilità tutto ciò che sente e legge.

Sa riassumere informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate che scritte, ristrutturando gli argo- menti in una presentazione coerente.

Sa esprimersi spontaneamente, in modo molto scor- revole e preciso, individuando le più sottili sfumatu- re di significato in situazioni complesse.

Approvato dal Collegio dei Docenti con delibera n. 30 nella seduta del 25/06/2014. Il documento è pubblicato sul sito della scuola.

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BIBLIOGRAFIA Gazerro V. –Intercultura e integrazione degli alunni stranieri in Firenze e provincia – USP Firenze 2006 Pallotti G. – La seconda lingua – Bompiani , 1998 Balboni P. E. – Didattica dell’italiano a stranieri, Roma, Bonacci, 1994 Balboni P.E. – Dizionario di glottodidattica, Guerra, 1999 Gattullo F. – Strumenti e metodologie di valutazione iniziale per gli alunni che ap- prendono l’italiano come lingua seconda nella scuola di base , Erickson , 2004 AA.VV. -Valutare e certificare l’italiano. I livelli iniziali. Guerra, Perugia, 2003 Giornelli G. Maioli A. –Educazione interlinguistica interculturale. Esplorare le basi della comunicazione non verbale, orale e scritta, . Erickson, 2003 Marello C. Corda –Lessico. Insegnarlo e impararlo, Perugia, Guerra, 2004 Venturi A. –la scuola nei paesi d’origine dei bambini e dei ragazzi immigrati in Italia, Mursia, Cespi , 2003 a.s. 2012/2013

SITI ISTITUZIONALI http://pubblica.istruzione.it Sezione all’interno della quale è possibile consultare lo spazio informativo dell’Osservatorio per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale, incluso l’importante documento “ La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri “. http://indire.it Portale per l’educazione interculturale dell’Istituto Nazionale di Ricerca Educativa, con lo scopo di documentare le esperienze e le idee sull’educazione interculturale. Ci sono segnalazioni di opportunità per le scuole, un glossario, un repertorio giuridi- co, annunci, materiali didattici on line, software didattici e molto altro.

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RACCOLTE DI MATERIALE E LINKS http://www.initonline.it Rivista quadrimestrale gratuita pubblicata da Edizioni Guerra. Possibilità di scaricare i vecchi numeri in archivioe di ricevere via e-mail i nuovi, iscrivendosi alla newsletter. http://www.comune.pontassieve.fi.it Sito per scaricare la modulistica utile all’iscrizione a scuola dell’alunno . http://www.italianol2.info Sito che permette di costruirsi un libro scaricando i moduli necessari. http://www.dienneti.it Raccolta di risorse didattiche legate soprattutto all’apprendimento della lingua italia- na da parte di stranieri. http://www.cestim.it Scheda realizzata da uno studio di M. Damini e M. Semprebon, in continuo aggior- namento. Include dati statistici, ricerche, documenti, dibattiti, mediazione culturale, religiosa e linguistica nelle scuole, progetti realizzati da enti e scuole. http://www.educational.rai.it E’ il corso di italiano ideato e realizzato da RAI EDUCATIONAL per gli immigrati nel nostro Paese. Consta di 40 lezioni, di cui le ultime sono dedicate alle prove di certificazione. http://www.centrocome.it Utilissima raccolta di materiali non solo per insegnare la lingua italiana ad alunni stranieri, ma anche peraccoglierli al loro ingresso nella scuola.a.s. 2012/2013 http://www.dueparole.it Mensile di attualità scritto in un linguaggio semplice, particolarmente adatto per gli alunni stranieri e con difficoltà di apprendimento. http://blog.scuolaer.it Raccoglie articoli e materiali utili per l’insegnamento della lingua italiana come L2. http://didaweb.net Spazio dedicato ai mediatori culturali e a tutti coloro che si occupano di integrazione. http://edscuola.it Materiali interessanti per l’insegnamento delle L2. http://applidea.it Sito di una azienda software che ha creato dei cd-rom interattivi per l’educazione in- terculturale, in particolare dedicati agli alunni marocchini, albanesi e cinesi.

36

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INDICE PERCHE’ IL PROTOCOLLO pag. 2 PREMESSA 3 LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO 4 COSA È IL PROTOCOLLO 5 FINALITA’ 6 CHI SONO GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA 6 INDICAZIONI OPERATIVE 9 PRIMA FASE: AMMINISTRATIVO- BUROCRATICO-INFORMATIVO 10 SECONDA FASE: COMUNICATIVO- RELAZIONALE 11 TERZA FASE: EDUCATIVO- DIDATTICA 14 QUARTA FASE: SOCIALE 20

ALLEGATI SCHEDA RACCORDO SCUOLA PRIMARIA / SECONDARIA DI 1° GRADO 21

SCHEDA RACCORDO SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO /SCUOLA SECONDARIA DI 2°GRADO 27

TABELLA DEI LIVELLI EUROPEI 33

BIBLIOGRAFIA 35 SITI ISTITUZIONALI 35 RACCOLTE DI MATERIALE E LINKS 36

37

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2

PREMESSA

PROCESSI DI INCLUSIONE: PRINCIPI ISPIRATORI

PROCESSI DI INCLUSIONE: CRITERI PRIORITARI PER L'APPLICAZIONE DEL PAI

COLLEGIALITA'

L’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali viene realizzata attraverso il coinvolgimento dell’intero

sistema scolastico, promuovendo consapevolezza, cooperazione e responsabilità in tutte le componenti interessate (docenti, personale ATA, genitori).

Inoltre, la nostra scuola attribuisce forte valenza alle collaborazioni interistituzionali; pertanto, realizza interventi che coinvolgono Enti e/o Associazioni presentii sul territorio.

FLESSIBILITA'

L'osservazione in itinere e la valutazione dell'idoneità delle strategie adottate, favoriscono l'adattamento delle azioni

didattiche ai bisogni di volta in volta emergenti. A tal scopo, ove necessario, si apporteranno le dovute modifiche al presente piano, in modo che si connoti per la

sua valenza pedagogico-didattica, piuttosto che come strumento meramente burocratico.

VALORIZZAZIONE DELL'ESISTENTE

Nel porsi in prospettiva di sviluppo, si partirà dall'attenta ricognizione delle risorse e delle buone prassi che caratterizzano la storia della scuola per valorizzarle; si procederà, altresì all'individuazione delle barriere e degli

ostacoli all'apprendimento, nell'intento di abbatterli.

MODELLO BIO-PSICO-

SOCIALE

ALLA BASE DELL'ICF RIMOZIONE DELLE BARRIERE CHE OSTACOLANO IL

BUON FUNZIONAMENTO DELLA PERSONA

ATTIVAZIONE DI ALLEANZE PSICOEDUCATIVE PER

LA PRESA IN CARICO

AZIONI PEDAGOGICO-DIDATTICHE DEI C.d.C E DEI

TEAM DI DOCENTI STRUTTURALMENTE INCLUSIVE,

PER FORNIRE RISPOSTE DIVERSE AD ESIGENZE EDUCATIVE DIFFERENTI.

APPROCCIO PRETTAMENTE

PEDAGOGICO DIDATTICO VS APPROCCIO MEDICO

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3

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti:

Prim +Inf

29 ( 1+12+4+12)

SS1°GR+29 (21+8)=58

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 1+12+21=34

minorati vista 0

minorati udito 0

Psicofisici INF 1- PRIM 12- SS1° GR 21

2. disturbi evolutivi specifici

DSA INF 0 PRIM 4

SS1° GR 8

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale INF 0 – PRIM 10

SS1° GR 0

Disagio comportamentale/relazionale

Altro INF 0- PRIM 2

SS1° GR 0

Totali 58

su popolazione scolastica 707

N° PEI redatti dai GLHO ( a.s. 2015/16) Inf 1 Pr15 SS1° GR 19

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria Pr 3 SS1°GR 14

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria Pr 3 SS1 GR 0

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

N. In 1/2 Pr 6 SS1°GR 11 insegnanti di

sostegno

Attività individualizzate e di

piccolo gruppo Si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti,

ecc.)

Si

AEC Attività individualizzate e di

piccolo gruppo Si

N. 13 Funzioni strumentali Coordinamento e promozione delle attività

Si

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Si

Psicopedagogisti e affini esterni/interni Collaborazione e supporto ai fini

dell’efficacia degli interventi Si

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

N. 19 Pr 13 SS1°GR Coordinatori di classe e

simili

Partecipazione a GLI si

Rapporti con famiglie si

Tutoraggio alunni si

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI si Rapporti con famiglie si Tutoraggio alunni si Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

si

D. Coinvolgimento personale ATA Assistenza alunni disabili si

E. Coinvolgimento famiglie Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia

dell’età evolutiva

si

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4

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla

sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla

disabilità

si

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e

simili

si

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

si

Rapporti con CTS / CTI si

G. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione

della classe

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo,

ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle

decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi

formativi inclusivi; x

Valorizzazione delle risorse esistenti x

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo

inserimento lavorativo.

x

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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5

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività conseguiti

ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI COINVOLTI NEL CAMBIAMENTO INCLUSIVO (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Azione di prevenzione - Individuazione di alunni con DSA

Nell' Istituto comprensivo viene svolta attività di screening, mirata all'individuazione dei casi sospetti (legge 170/2010),

previa autorizzazione delle famiglie (classi terze scuola primaria, classi prime scuola secondaria di primo grado.

Fino ad oggi ci si è avvalsi del supporto dell'Università degli Studi di Foggia, facoltà di Scienze della Formazione e dell'AIRIPA (Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento).

Ove i dati emersi sono risultati rispondenti alle osservazioni dei docenti, i coordinatori di classe hanno informato le famiglie, come previsto dalla normativa vigente (legge 170/2010).

Le azioni indicate sono state espletate con il coordinamento delle referenti per i DSA dell'istituto (Domenica Saponaro per la scuola primaria; Paola Gentile per la S.S. di 1° grado).

Gli esiti dello screening sono rappresentati graficamente nell'allegato n. 1

Tempi e routine

Gli orari di frequenza delle attività curricolari vengono adattati solo in risposta ad evidenti bisogni degli alunni e previa condivisione delle componenti coinvolte. Eventuali riduzioni riguarderanno esclusivamente gli alunni con grave

disabilità.

A cura del GLI

Orari degli insegnanti

L'orario viene predisposto strutturando le compresenze dei docenti curricolari e di sostegno, in funzione delle azioni di

personalizzazione ed individualizzazione (distribuzione nei diversi ambiti disciplinari).

A cura del dirigente scolastico e dei collaboratori del dirigente, previa rilevazione dei bisogni

Uso degli spazi

Nell'Istituto sono presenti aule-laboratorio permanenti per l'espletamento, durante le ore curricolari, di attività che coinvolgano i linguaggi non verbali, di attività da svolgere in piccoli gruppi eterogenei e/o con rapporto 1:1, in risposta

a specifici bisogni.

Altre componenti coinvolte nei processi di inclusione

Funzioni strumentali (POF, BES, Enti esterni, Continuità ed orientamento, Supporto ai docenti, Tecnologie)

Obiettivi di incremento dell’inclusività per il prossimo anno scolastico POSSIBILITÀ DI STRUTTURARE PERCORSI SPECIFICI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEGLI

INSEGNANTI

Approccio metodologico-didattico all'uso delle tecnologie

Bisogni educativi speciali: gestione del processo di inclusione scolastica e di presa in carico dei BES da parte dei docenti

Disturbi specifici dell'apprendimento: sviluppo ed applicazione di competenze da parte dei docenti, orientate

all'individuazione di alunni con DSA ed all'applicazione di strategie di intervento idonee a promuovere l'apprendimento Autoformazione docenti: condivisione competenze, procedure, materiali

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6

ADOZIONE DI STRATEGIE DI VALUTAZIONE COERENTI CON PRASSI INCLUSIVE

La funzione educativa dell'attività di verifica e valutazione viene promossa attraverso:

condivisione ed esplicitazione agli alunni e alle famiglie degli standard e dei criteri di valutazione;

osservazione sistematica nella fase iniziale, in itinere ed in fase conclusiva, con uso di strumenti strutturati e

semistrutturati per: - rilevare bisogni

-monitorare e valutare i progressi

approccio metacognitivo alla valutazione:

- uso di procedure di autovalutazione -riflessione sulle procedure e sui processi

- riflessione sugli atteggiamenti individuali rispetto all'impegno

- valutazione delle competenze, delle abilità comunicative, delle abilità integranti, dei livelli di partecipazione, di autonomia

- osservazione delle competenze anche in contesti autentici (esercizi commerciali, uffici....)

ORGANIZZAZIONE DEI DIVERSI TIPI DI SOSTEGNO PRESENTI ALL’INTERNO DELLA SCUOLA

Collaborazione tra docenti di sostegno-curricolari per un supporto diffuso all'interno delle classi (metodologie, strategie,

interventi mirati)

Coinvolgimento dei collaboratori scolastici (non solo per l'assistenza di base):

- condivisione di strategie di comunicazione funzionali alla relazione con gli alunni che manifestano comportamenti

problematici - collaborazione per i percorsi mirati all'autonomia, allo sviluppo di abilità integranti

Azioni di coordinamento, di supporto e di diffusione di competenze, materiali, strumenti di rilevazione e di valutazione da

parte dei referenti per i DSA, per il sostegno All'interno della scuola, il docente specializzato, nel coordinare i processi e le iniziative per l’inclusione scolastica, ne

induce la condivisione e, quindi, l’efficacia

ORGANIZZAZIONE DEI DIVERSI TIPI DI SOSTEGNO PRESENTI ALL’ESTERNO DELLA SCUOLA, IN

RAPPORTO AI DIVERSI SERVIZI ESISTENTI

Reti di scuole

CTS - FG

ASL

AID - FG

AIRIPA - FG (Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento)

UIC - FG

Rotary - FG

Lions - FG

Officina teatrale – FG

CONI

CNR

Telethon

Servizi sociali

Università degli studi di Foggia - Facoltà Scienze della formazione

Biblioteca provinciale

Comune

Provincia

Città educativa

Polizia di Stato, Carabinieri, Questura

Movimento italiano genitori

Movimento mamme on line

CSV Daunia

Museo

Unicef

Legambiente

ACI

La Gazzetta del Mezzogiorno

WWF

Banca del Monte

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RUOLO DELLE FAMIGLIE E DELLA COMUNITÀ NEL DARE SUPPORTO E NEL PARTECIPARE ALLE

DECISIONI CHE RIGUARDANO L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ EDUCATIVE

Partecipazione a: colloqui periodici e programmati

colloqui con le famiglie degli alunni che presentano BES, in base alle esigenze emergenti

incontri programmati per l'accoglienza degli alunni (con condivisione progettazione, procedure, processi)

incontri per la condivisione di progetti

GLI

GLHO

Consiglio d’Istituto

attività rilevazione interne alla scuola (bisogni alunni, individuazione indiretta DSA, soddisfazione attese iniziali,....)

attività proposte da Enti, associazioni (individuazione indiretta DSA, prevenzione rischi/disagi....)

SVILUPPO DI UN CURRICOLO ATTENTO ALLE DIVERSITÀ E ALLA PROMOZIONE DI PERCORSI

FORMATIVI INCLUSIVI

Valorizzazione delle differenze individuali: intelligenze, stili cognitivi, attitudini (dimensione laboratoriale della

didattica quotidiana, attività di laboratorio nell'ambito delle Scienze, attività relative all'area espressiva: grafico-

pittoriche, manipolative, musicali, teatrali in laboratori dedicati)

Applicazione di metodologie e strategie mirate alla partecipazione attiva ed inclusiva: didattica metacognitiva,

tutoring, attività in coppie/gruppi cooperativi Uso integrato dei diversi linguaggi e dei diversi canali della comunicazione

Impiego delle tecnologie quali strumenti per apprendere insieme e per comunicare

Percorsi formativi orientati al recupero linguistico

Percorsi formativi di prevenzione delle diverse forme di dipendenza (droga, internet) e di educazione alla

convivenza civile

Promozione del senso di responsabilità e dell'autonomia degli studenti, con attribuzione di ruoli e di incarichi da

svolgere all'interno dell'istituto Sviluppo di abilità sociali (capacità di: ascolto attivo, rispetto dei turni di parola, dei ruoli, dei tempi, .............)

Attivazione di un clima accogliente, ma improntato al rispetto dei ruoli e delle norme costruite e condivise con gli

studenti

VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE ESISTENTI

Uso delle tecnologie di cui è dotata la scuola

Laboratori fissi e mobili: informatico (23 LIM, notebook, tablet, questi ultimi, al momento, acquistati dagli allievi

della cl@sse 2.0), scientifico, linguistico, teatrale, musicale, biblioteca, impianto sportivo, come strumenti di

integrazione della didattica quotidiana

ACQUISIZIONE E DISTRIBUZIONE DI RISORSE AGGIUNTIVE UTILIZZABILI PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI DI INCLUSIONE

Biblioteca provinciale per la realizzazione del progetto lettura, come attività strutturale dell'Istituto, riproposta in

forme diverse ogni anno

Esperti esterni per i progetti di:

- alfabetizzazione motoria – Coni Miur, - screening, potenziamento, interventi vari - DSA Tirocinanti Master 1° livello - Uni FG

- CRIT - Mediatori linguistici

- Comune FG – Città educativa – Consiglio comunale ragazzi Cineforum

Teatro

Laboratorio di cinematografia

Laboratorio di drammatizzazione

Laboratorio coreutico

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8

ATTENZIONE DEDICATA ALLE FASI DI TRANSIZIONE CHE SCANDISCONO L’INGRESSO NEL SISTEMA

SCOLASTICO, LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA E IL SUCCESSIVO INSERIMENTO

LAVORATIVO.

Le azioni di continuità ed orientamento prevedono:

Contatti tra i docenti degli ordini scolastici di provenienza e di accoglienza

Incontri con i genitori

Attività che coinvolgono gli studenti della scuola dell’infanzia, primaria e di primo grado

Accoglienza alunni con disabilità

Fase di accoglienza dall'ordine scolastico precedente

Acquisizione di informazioni attraverso: riunione GLH d’istituto (maggio-giugno)

contatti con la scuola di provenienza

contatti con la famiglia

analisi documenti: DF – PDF - PEI

Impiego dei dati per:

ricognizione delle risorse umane e materiali della scuola e dell’extrascuola

predisposizione di condizioni idonee: scelta classe, docenti di sostegno

Fase di accompagnamento per il passaggio all'ordine successivo

Riunione del GLHO per:

rilevazione bisogni alunno

condivisione per la scelta della scuola di inserimento in collaborazione con i componenti dell'equipe dell'ASL e

con la famiglia

contatti con la scuola di accoglienza: docente di sostegno/curricolari

visita alla scuola: docente, alunno, famiglia

trasmissione della documentazione

partecipazione al GLHO in cui sarà inserito l’alunno

presenza dell’insegnante di sostegno nella scuola di accoglienza per la fase di adattamento dell’alunno, se

necessario.

Accoglienza alunni con DSA

Oltre alle operazioni descritte, vengono attivati rapporti con l'AID provinciale, i cui operatori seguono la maggior parte degli alunni dell'istituto

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 28/06/2016 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 28/06/2015 – (Delibera n. -- )

Allegati: 1. Esiti dello screening per l'individuazione dei casi sospetti di DSA SSI°: tabulazione e rappresentazione dati

2 e 3 - Richieste assegnazione di assistenti educatori inviate agli EE.LL.

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ESITI SCREENING 2015/2016

SCUOLA PRIMARIA CLASSI TERZE (QUATTRO)

TOTALE ALUNNI CLASSI TERZE 82 (1 alunno con disabilità-1 alunno DSA-1 alunno straniero) RI = RICHIESTA DI INTERVENTO IMMEDIATO

RA = RICHIESTA DI ATTENZIONE

COMPRENSIONE

DEL TESTO PROVE

ORTOGRAFICHE PROVE DI

MATEMATICA

TOT. ALUNNI CHE HANNO SVOLTO LA

PROVA

76 75 76

R.A. 4 3 10

R.I. 3 1 17

N.B. NON SONO INCLUSI NEI DATI: ALUNNI CON DISABILITA', ALUNNI GIA' IN POSSESSO DI DIAGNOSI DI DSA, ALUNNI STRANIERI

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10

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CLASSI PRIME DELLA SCUOLA

TOTALE ALUNNI CLASSI PRIME 62 (di cui 3 con disabilità) RI = RICHIESTA DI INTERVENTO IMMEDIATO

RA = RICHIESTA DI ATTENZIONE

CLASSI

TOT. ALL

ALUNNI

STRANIERI

ALUNNI CON

DISABILITA'

RA

COMPR

TESTO

RA

MATEM

RI

COMPR

TESTO

RI

MATEM

1^ A - 22 2 0 2 4 0 4

1^ B - 20 2 2 3 6 4 2

1^ C - 20 1 1 1 1 1 0

N.B. NON SONO INCLUSI NEI DATI: ALUNNI CON DISABILITA', ALUNNI GIA' IN POSSESSO DI DIAGNOSI DI DSA, ALUNNI STRANIERI

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PROTOCOLLO E ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE ALUNNI DSA - All. 19 bis

IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

1

Prot. n. 5082/A3

C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318

C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

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PROTOCOLLO E ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE ALUNNI DSA - All. 19 bis

IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

2

Del 28/10/2016

Indice

PREMESSA

I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO

FINALITÁ

TAPPE ESSENZIALI

ISCRIZIONE

PRIMA ACCOGLIENZA

. DETERMINAZIONE DELLA CLASSE

INSERIMENTO IN CLASSE

SUPPORTO AL CONSIGLIO DI CLASSE

ACCORDO TRA I DOCENTI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PDP

STESURA FINALE E SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO

VERIFICA E VALUTAZIONE DEI RISULTATI

PROCEDURA DA SEGUIRE IN CASO DI SOSPETTO DI DSA

. LA FIGURA DEL REFERENTE D’ISTITUTO PER ALUNNI CON DSA

SITI UTILI

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PROTOCOLLO E ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE ALUNNI DSA - All. 19 bis

IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

3

PREMESSA

Attraverso l'elaborazione del “Protocollo di Accoglienza”, l’Istituto Comprensivo “Alfieri-Garibaldi” vuole descrivere l’accoglienza, l’inclusione e il percorso formativo degli alunni che presentano Disturbi Specifici di Apprendimento, con l’intento di individuare regole e

indicazioni comuni ed univoche per promuovere pratiche condivise da tutto il personale all’interno dell’istituto.

Nella scuola odierna le differenze relative a situazioni individuali degli alunni, ai livelli socio-culturali, a modalità di acquisizione ed elaborazione delle informazioni, ai ritmi personali di

apprendimento rendono di fatto necessario un lavoro individualizzato, la progettazione di interventi e azioni mirate.

La personalizzazione dell’apprendimento (a differenza della individualizzazione) non impone un rapporto di uno ad uno tra docente e allievo con conseguente aggravio del lavoro dell’insegnante, ma prevede l’uso di“strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni

studente una propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie potenzialità intellettive (capacità spiccata rispetto ad altre/punto di forza).

In altre parole, la personalizzazione ha lo scopo di far sì che ognuno sviluppi propri personali talenti” (M. Baldacci).

L’idea principale del presente progetto operativo, funzionale all’accoglienza degli alunni con DSA, nasce dalla volontà di rendere concrete nella consuetudine didattica di ogni giorno queste indicazioni.

Il documento è stato elaborato dalle docenti Referenti d’Istituto per gli alunni con DSA,

deliberato dai collegi docenti e annesso al Piano triennale dell'offerta formativa (PTOF). Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro dinamico; pertanto, è soggetto a integrazioni e rivisitazioni, sulla base delle esperienze realizzate e delle esigenze emergenti.

I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

La legge 8 ottobre 2010 N° 170 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si

manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per

alcune attività della vita quotidiana (art.1.1).

DISLESSIA

Disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei

segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura (L. n. 170 art.1.2).

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PROTOCOLLO E ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE ALUNNI DSA - All. 19 bis

IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

4

DISGRAFIA Disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica (L. n. 170 art.1.3).

DISORTOGRAFIA Disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei

processi linguistici di transcodifica (L. n. 170 art.1.4).

DISCALCULIA Disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli

automatismi del calcolo e dell'elaborazione dei numeri (L. n. 170 art.1.5).

La dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia possono sussistere separatamente o insieme (L. n. 170 art.1.7).

Tuttavia, qualsiasi sia l’eziologia dei Disturbi Specifici d’Apprendimento, la scuola deve focalizzare la propria attenzione sulle conseguenze che essi apportano nella vita delle

ragazze e dei ragazzi. Nello sviluppo di ciascuna singola storia educativa e personale, le difficoltà connesse ai DSA

si riflettono prioritariamente sull’apprendimento e sullo sviluppo delle competenze ma, quando non sono adeguatamente riconosciute, considerate e trattate in ambito scolastico, causano anche ricadute sugli aspetti emotivi, di costruzione dell’identità, dell’autostima,

delle relazioni con i coetanei.

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Il protocollo di accoglienza dell'I.C. è stato stilato tenendo conto della normativa vigente di

cui si elencano di seguito i principali riferimenti:

Legge 8 ottobre 2010, n.170; D.M. 12 luglio 2011, n. 5669; Linee Guida PER il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di

apprendimento, llegate al D.M. del 12 luglio 2011 n. 5669; Nota Miur 4°99/a4 del 5/ 10.04 "Iniziative relative alla dislessia”;

Nota Miur 26/A4 del 5/01 /05 “Iniziative relative alla dislessia”; Nota MPI 4674 del 10.05.2007 “Precisazioni alunni con disturbo specifico di

apprendimento-indicazioni operative"; Nota Miur n°5744 del 28.05.2009 Esami di Stato per gli studenti con D.S.A. O,M. 44 del

5. 05. 2010; Circolare n°48 del 31.05.2012.

FINALITÁ

Secondo quanto stabilito dalle Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento (testo del DDL approvato in sede deliberante dalla Commissione Cultura del Senato il

19/05/2009 e DPR 122 del 22/06/2009, art. 10 “valutazione degli alunni con DSA) e , tenuto conto della nuova legge sui disturbi specifici di apprendimento (Legge 8 ottobre 2010 n.

170), il Protocollo di accoglienza degli alunni che presentano D.S.A. è volto a: garantire il diritto all'istruzione e i necessari supporti agli alunni; favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell'apprendimento, agevolando la

piena integrazione sociale e culturale; ridurre i disagi formativi ed emozionali;

assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle potenzialità; adottare forme di verifica e di valutazione adeguate;

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sensibilizzare e preparare gli insegnanti ed i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA.

TAPPE ESSENZIALI Fasi, tempi, modalità, soggetti coinvolti nel processo di integrazione

FASI TEMPI MODALITA’ SOGGETTI

COINVOLTI

Iscrizione e

acquisizione della segnalazione

specialistica

Entro le scadenze stabilite dal MIUR

La famiglia

procede all’iscrizione e fa

pervenire la certificazione

attestante la

diagnosi alla segreteria.

Dirigente Scolastico, alunno,

famiglia, segreteria

studenti, referente

DSA.

Prima accoglienza

Se possibile già al momento della pre-

iscrizione o eventualmente

dopo l’iscrizione.

Acquisizione di informazioni:

visone della documentazione;

contatto con gli specialisti;

contatto con la famiglia; contatto

con docenti,

referenti DSA dell’ordine di

scuola precedente. - Compilazione

scheda conoscitiva.

Dirigente

Scolastico, referenti DSA,

famiglia, docenti.

Determinazione della classe

Settembre

Determinazione

della classe e presentazione del

caso al Cdc. o ai

docenti di nuova nomina. Incontro

del coordinatore con la famiglia

dello studente.

Dirigente Scolastico,

commissione

composizione classi, referente

DSA, componenti del Cdc

Inserimento in

classe e predisposizione del

PDP

Cdc di Settembre/ottobre

Colloquio fra i

docenti del Cdc; passaggio di

informazioni sui Disturbi Specifici di

Coordinatore di

classe, referente DSA;

componentiCdc.

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Apprendimento;

presentazione del caso; raccolta di

eventuali osservazioni

sistematiche, al fine di stilare una

bozza del PDP.

FASI TEMPI MODALITA’ SOGGETTI COINVOLTI

Approvazione del

PDP; stesura finale e sottoscrizione del

documento.

2° Cdc di Novembre

Definizione delle

misure compensative e

dispensative da attuare; entro 15

giorni, firma di accettazione da

parte dei componenti del

Coordinatore di

classe e componentiCdc,

famiglia.

Valutazione

intermedia e finale.

Fine I e II quadrimestre

Verifica e

valutazione del PDP.

Componenti del

Cdc, referente DSA.

ISCRIZIONE

Soggetti coinvolti: Dirigente Scolastico, alunno, famiglia, segreteria studenti,

referente DSA

Le pratiche d’iscrizione devono essere seguite da un assistente amministrativo che si occupi dell’iscrizione degli studenti con DSA in modo continuativo.

Cosa consegnare/chiedere

Modulo d’iscrizione con apposito rinvio alla documentazione allegata

Certificazione e/o diagnosi di un medico specialista (Neurologo, Neuropsichiatra

infantile, Psichiatra,Psicologo) per i DSA. L’assistente amministrativo che si occupa delle iscrizioni deve verificare la presenza di

certificazione medica all’interno dei moduli e comunicare al Dirigente Scolastico e al referente DSA eventuali segnalazioni provenienti da ordini di scuola inferiori o di pari grado;

in tal caso i Dirigenti Scolastici di competenza concorderanno interventi comuni per garantire una comunicazione efficiente ed una continuità didattica efficace. Chiunque erroneamente riceva una diagnosi di DSA è tenuto a consegnarla al Dirigente Scolastico o

al referente DSA. Il Dirigente Scolastico ed il referente DSA accertano che la certificazione specialistica indichi: tipologia di disturbo/i (dislessia, discalculia etc...), livelli di gravità,

indicazioni dello specialista sulle ricadute che compromettono l’apprendimento e il

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rendimento scolastico dello studente; acquisiscono altresì, se presenti, eventuali allegati con osservazioni didattico - educative della scuola di provenienza.

PRIMA ACCOGLIENZA

Soggetti coinvolti Dirigente Scolastico, referente DSA, famiglia

Il Dirigente Scolastico ed il referente DSA effettuano un colloquio con i genitori ed

eventualmente con l’allievo, se possibile, sin dal momento della pre-iscrizione.

Obiettivi del colloquio con i genitori

Dare informazioni sulle figure di riferimento e le modalità didattiche per i DSA presenti

nella scuola;

Raccogliere informazioni sulla storia personale e scolastica dell’alunno;

Chiedere informazioni sui cicli scolastici precedenti e sulle figure di riferimento delle scuole

di provenienza per poter creare un ponte tra i due cicli e non disperdere le informazioni.

Obiettivi del colloquio con l’allievo

Rilevare:

la consapevolezza del disturbo e/o patologia e il livello di autostima;

l'accettazione o il rifiuto a rendere manifesto il disturbo;

la disponibilità all’utilizzo degli strumenti compensativi.

Durante il colloquio con i genitori sarà compito degli insegnanti rendere esplicito ciò che la

scuola propone per gli studenti affetti da DSA, la relativa normativa attualmente in vigore e la compilazione del piano didattico personalizzato.

DETERMINAZIONE DELLA CLASSE

Soggetti coinvolti Dirigente Scolastico, commissione composizione classi, referente DSA.

In caso di iscrizione di alunno con DSA alla classe prima il Dirigente scolastico con il Gruppo di lavoro formazioni classi inserirà gli alunni nelle classi/sezione tenendo conto della

documentazione prodotta dalla famiglia, e della situazione contestuale della scuola. In caso di inserimento successivo (ad anno scolastico iniziato o in anni successivi al primo)

la scelta della sezione in cui iscrivere l’alunno con Disturbo di Apprendimento sarà di competenza del Dirigente Scolastico, visti i criteri deliberati dal Collegio Docenti.

A settembre il Dirigente Scolastico comunicherà il nuovo inserimento all’insegnante

coordinatore e a tutto il CdC della classe coinvolta. Durante il primo CdC verrà esaminata

la cartella di ogni studente DSA e definite le azioni dispensative e le attività compensative. INSERIMENTO IN CLASSE

Soggetti coinvolti Coordinatore di classe, referente DSA, componenti CdC

Quando in una classe viene inserito uno studente con DSA, il referente DSA ed il coordinatore di classe devono preparare il Consiglio di Classe sull’argomento:

fornendo adeguate informazioni sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento e/o la patologia specifica;

fornendo ai docenti materiale didattico formativo adeguato;

presentando le eventuali strategie didattiche alternative e/o compensative e relativi

strumenti.

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Il coordinatore in sede del primo consiglio di classe (settembre/ottobre) mette a conoscenza l’intero CdC del caso, raccoglie le eventuali osservazioni di tutti i componenti al

fine di stilare (eventualmente con l’aiuto del referente DSA) una bozza di PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)

SUPPORTO AL CONSIGLIO DI CLASSE

Il Consiglio di Classe nella definizione delle strategie da adottare nei confronti di un alunno con DSA può chiedere il supporto:

del Dirigente Scolastico della scuola;

del referente DSA della scuola degli Enti territoriali preposti

degli Enti territoriali preposti

ACCORDO TRA I DOCENTI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PDP

Soggetti coinvolti Coordinatore di classe, componenti CdC

In occasione del secondo CdC (Ottobre/Novembre) i docenti componenti acquisiscono il

PDP nella formulazione da attingere agli atti della scuola. Il Piano, quindi, viene approvato e costituirà un allegato RISERVATO della programmazione di classe. Il PDP deve contenere e sviluppare i seguenti punti:

descrizione del profilo didattico/cognitivo dello studente con allegata certificazione

redatta dallo specialista;

strategie per lo studio – strumenti utilizzati strategie metodologiche e didattiche

adottate;

criteri e modalità di verifica e valutazione;

assegnazione dei compiti a casa;

rapporti con la famiglia.

Il Piano deve includere, per ogni disciplina/ambito disciplinare, una specifica programmazione delle azioni dispensative e degli strumenti compensativi che l'alunno

utilizzerà nel corso dell’anno scolastico. Al termine di ogni quadrimestre il CdC verifica la situazione didattica degli studenti DSA,

fissando un punto all’OdG dei CdC riuniti in sede di scrutinio.

Strumenti compensativi e misure dispensative La Legge 170/2010 richiama le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire: - «l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi

e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere».

Gli strumenti compensativi (L. n. 170/2010 art.5) sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria. Fra i più noti:

la sintesi vocale, il registratore, gli audiolibri,

i programmi di video scrittura con correttore ortografico,

la calcolatrice, il computer con video scrittura, correttore ortografico, stampante e

scanner i software didattici free;

tabelle, formulari, mappe concettuali, mentali, diagrammi di flusso. Tali strumenti vanno impiegati sulla base delle esigenze individuali e solo se irrinunciabili

ai fini di un apprendimento effficace. Nell’ambito delle varie discipline l’alunno può essere dispensato:

dalla lettura ad alta voce,

dal prendere appunti,

dai tempi standard

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dal copiare alla lavagna;

dalla dettatura di testi/ o appunti

da un eccessivo carico di compiti a casa dallo studio mnemonico di formule, tabelle,

definizioni.

Le misure dispensative sono interventi che di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Anche l’adozione delle misure dispensative viene valutata sulla base

dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale da non differenziare il percorso di apprendimento in ordine agli obiettivi.

STESURA FINALE E SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO

Soggetti coinvolti Componenti CdC, famiglia

Il PDP, una volta redatto, deve essere consegnato alle famiglie , anche per consentire l’attivazione di indispensabili sinergie tra le azioni della scuola, della famiglia, dell’allievo. Nella progettazione del PDP dovranno essere indicate le modalità di accordo tra i docenti

e la famiglia. In particolare, andranno considerati i seguenti elementi:

assegnazione dei compiti a casa e modalità su come vengono assegnati (con fotocopie,

supporti digitali, ...);

quantità di compiti assegnati (tenendo conto che i ragazzi con DSA sono lenti e fanno

molta più fatica degli altri occorre selezionare gli aspetti fondamentali di ogni

apprendimento);

scadenze con cui i compiti vengono assegnati, evitando sovrapposizioni e sovraccarichi;

modalità di esecuzione e presentazione con cui il lavoro scolastico a casa può essere

realizzato (uso di strumenti informatici, presentazioni di contenuti appresi con mappe, PowerPoint …).

Pertanto, il coordinatore di classe incontra i genitori per illustrare la proposta di PDP del CdC,

e richiede la condivisione del documento per mezzo di firma di accettazione

VERIFICA E VALUTAZIONE DEI RISULTATI

Soggetti coinvolti: componenti CdC, referente DSA

Per gli alunni in situazione di difficoltà specifica di apprendimento debitamente certificata, le

misure dispensative e gli strumenti compensativi indicati nei singoli PDP vengono adottati anche in fase di verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame

conclusivo del primo ciclo. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità

di svolgimento delle prove. (Legge 30 ottobre 2008, n. 169 Art.10). La valutazione tiene conto delle situazioni ed esigenze individuali. Per una valutazione rispondente ai bisogni degli alunni con DSA, i docenti:

definisciono chiaramente l'oggetto della valutazione

centrano l' attenzione sulla competenza più che sulla forma, sui processi più che sui “prodotti” elaborati;

valutano l’“apprendimento”, cioè quello che lo studente ha effettivamente imparato (non solo ciò che sa, anche con uso di strumenti e tecnologie.

Per l'espletamento degli Esami di Stato conclusivi del primo ciclo di istruzione vengono rispettate le procedure indicate nel seguito.

Prima dell'esame La relazione finale del consiglio di classe descrive il percorso scolastico dell’alunno, gli

strumenti compensativi, le misure dispensative messe in atto, le verifiche, i tempi e il

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sistema valutativo (allegare eventualmente il PDP) (cfr. OM 42 del 06/05/2011, art 12, comma 8).

Durante l’esame Gli alunni con diagnosi specialistica di DSA: • devono sostenere tutte le prove scritte

• possono essere dispensati dalle prove scritte in lingua straniera solo nei casi specificati dal D.L. del 12 luglio 2011

• hanno diritto: all’impiego di strumenti compensativi, come indicato nella nota ministeriale prot. 26/A del 4 gennaio 2005, coerentemente con quanto utilizzato in corso d’anno

• hanno diritto all’assegnazione di maggior tempo a disposizione per lo svolgimento delle prove

Le Commissioni assicurano l’adozione di criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, sia in fase di colloquio (Decreto n. 5669

del 12 luglio 2011)

PROCEDURA DA SEGUIRE IN CASO DI SOSPETTO DI DSA

E' compito delle scuole attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate,

interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 3, comma 3 della Legge n. 170/2010. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.

Nell'I.C. l'individuazione dei casi sospetti viene effettuata tramite azione di screening nelle classi terze della scuola primaria e nelle classi prime della scuola secondaria di

primo grado, attraverso l'uso di strumenti standardizzati

AMBITI STRUMENTI

Comprensione del testo

Prove MT di Comprensione del testo, Cornoldi e Colpo

Abilità di calcolo e di problem solving

Test AC-MT - Test di valutazione delle abilità di calcolo e problem solving,

In linea con la normativa vigente (L. n. 170/2010; D.M. 5669/2011), per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti

difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia.

LA FIGURA DEL REFERENTE D’ISTITUTO PER ALUNNI CON DSA

Le Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento prevedono la figura di un Referente d’istituto che sia di supporto ai colleghi interessati alle tematiche dei disturbi specifici di apprendimento, che svolga

attività di sensibilizzazione nei confronti di queste problematiche e che acquisisca una specifica e approfondita formazione in modo da assumere di fronte al Collegio dei

Docenti il compito di: dare informazioni sulla normativa vigente; dare indicazioni su quelli che sono strumenti compensativi, misure dispensative,

dare supporto ai colleghi indicando specifici materiali didattici da utilizzare; diffondere e pubblicizzare iniziative di formazione e aggiornamento;

fornire informazioni riguardo a siti e piattaforme utili alla didattica; fungere da mediatore tra colleghi / famiglie /associazioni.

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La nomina del Referente d’istituto non costituisce un formale obbligo istituzionale, ma è delegata all’autonomia dei singoli istituti scolastici.

Nell'Istituto comprensivo sono presenti due referenti: una docente per la scuola primaria ed una per la scuola secondaria di primo grado.

SITI UTILI

Associazione italiana dislessia: www.aiditalia.org

Associazione italiana per la psicopatologia dell’apprendimento: www.airipa.it

Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia: www.libroaid.it

Associazione Italiana Famiglie ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione

Iperattività): http://www.aifa.it/

AIDAI - Associazione Italiana Disturbi Attenzione e Iperattività: http://www.aidai.org/

SINPIA - Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza: http://www.sinpia.it/

Associazione Britannica, BDA - The British Dyslexia Association: http://www.bda-dyslexia.org.uk/

IDA - The International Dyslexia Association: http://www.interdys.org/

EDA - European Dyslexia Association: http://www.bedford.ac.uk/eda/index.html

Audiolibri per dislessici: http://www.libroparlatolins.it

Panel Consensus Conference:

http://www.lineeguidadsa.it Cooperativa Anastasis:

http://www.anastasis.it SUGGERIMENTI PER SOFTWARES GRATUITI

– Sintesi vocali: BALABOLKA E DSPEECH – Programmi per mappe mentali e concettuali: CMAPTOOLS E FREEMIND

– LIBER LIBER, per scaricare audiolibri – Su Rai Radio1, sul sito “Fantasticamente” si trovano disponibili e scaricabili

audioracconti,audiofiabe,audiolibri,interviste... http://www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente/

– Altro sussidio utile può essere la consultazione in Rete dell’enciclopedia libera Wikipedia, attualmente contiene 213.474 voci. La trovate all’indirizzo

http://it.wikipedia.org/wiki – MeditaRai per filmati e materiale didattico multimediale

– Youtube Didattica per video inerenti le discipline scolastiche

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– Per siti specifici contattare l’Associazione Italiana Dislessia.

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PIANO ANNUALE DELL’INCLUSIONE - All. 20 IC “ALFIERI – GARIBALDI” FOGGIA

C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318

C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

Anno scolastico 2016/2017 Prot. n. 3339/A19

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PREMESSA

PROCESSI DI INCLUSIONE: PRINCIPI ISPIRATORI

PROCESSI DI INCLUSIONE: CRITERI PRIORITARI PER L'APPLICAZIONE DEL PAI

COLLEGIALITA'

L’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali viene realizzata attraverso il coinvolgimento dell’intero

sistema scolastico, promuovendo consapevolezza, cooperazione e responsabilità in tutte le componenti interessate (docenti, personale ATA, genitori).

Inoltre, la nostra scuola attribuisce forte valenza alle collaborazioni interistituzionali; pertanto, realizza interventi che coinvolgono Enti e/o Associazioni presentii sul territorio.

FLESSIBILITA'

L'osservazione in itinere e la valutazione dell'idoneità delle strategie adottate, favoriscono l'adattamento delle azioni

didattiche ai bisogni di volta in volta emergenti. A tal scopo, ove necessario, si apporteranno le dovute modifiche al presente piano, in modo che si connoti per la

sua valenza pedagogico-didattica, piuttosto che come strumento meramente burocratico.

VALORIZZAZIONE DELL'ESISTENTE

Nel porsi in prospettiva di sviluppo, si partirà dall'attenta ricognizione delle risorse e delle buone prassi che caratterizzano la storia della scuola per valorizzarle; si procederà, altresì all'individuazione delle barriere e degli

ostacoli all'apprendimento, nell'intento di abbatterli.

MODELLO BIO-PSICO-

SOCIALE

ALLA BASE DELL'ICF RIMOZIONE DELLE BARRIERE CHE OSTACOLANO IL

BUON FUNZIONAMENTO DELLA PERSONA

ATTIVAZIONE DI ALLEANZE PSICOEDUCATIVE PER

LA PRESA IN CARICO

AZIONI PEDAGOGICO-DIDATTICHE DEI C.d.C E DEI

TEAM DI DOCENTI STRUTTURALMENTE INCLUSIVE,

PER FORNIRE RISPOSTE DIVERSE AD ESIGENZE EDUCATIVE DIFFERENTI.

APPROCCIO PRETTAMENTE

PEDAGOGICO DIDATTICO VS APPROCCIO MEDICO

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Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti:

Prim +Inf

29 ( 1+12+4+12)

SS1°GR+29 (21+8)=58

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 1+12+21=34

minorati vista 0

minorati udito 0

Psicofisici INF 1- PRIM 12- SS1° GR 21

2. disturbi evolutivi specifici

DSA INF 0 PRIM 4

SS1° GR 8

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale INF 0 – PRIM 10

SS1° GR 0

Disagio comportamentale/relazionale

Altro INF 0- PRIM 2

SS1° GR 0

Totali 58

su popolazione scolastica 707

N° PEI redatti dai GLHO ( a.s. 2015/16) Inf 1 Pr15 SS1° GR 19

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria Pr 3 SS1°GR 14

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria Pr 3 SS1 GR 0

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

N. In 1/2 Pr 6 SS1°GR 11 insegnanti di

sostegno

Attività individualizzate e di

piccolo gruppo Si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti,

ecc.)

Si

AEC Attività individualizzate e di

piccolo gruppo Si

N. 13 Funzioni strumentali Coordinamento e promozione delle attività

Si

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Si

Psicopedagogisti e affini esterni/interni Collaborazione e supporto ai fini

dell’efficacia degli interventi Si

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

N. 19 Pr 13 SS1°GR Coordinatori di classe e

simili

Partecipazione a GLI si

Rapporti con famiglie si

Tutoraggio alunni si

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI si Rapporti con famiglie si Tutoraggio alunni si Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

si

D. Coinvolgimento personale ATA Assistenza alunni disabili si

E. Coinvolgimento famiglie Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia

dell’età evolutiva

si

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F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla

sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla

disabilità

si

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e

simili

si

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

si

Rapporti con CTS / CTI si

G. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione

della classe

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo,

ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle

decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi

formativi inclusivi; x

Valorizzazione delle risorse esistenti x

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo

inserimento lavorativo.

x

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività conseguiti

ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI COINVOLTI NEL CAMBIAMENTO INCLUSIVO (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Azione di prevenzione - Individuazione di alunni con DSA

Nell' Istituto comprensivo viene svolta attività di screening, mirata all'individuazione dei casi sospetti (legge 170/2010),

previa autorizzazione delle famiglie (classi terze scuola primaria, classi prime scuola secondaria di primo grado.

Fino ad oggi ci si è avvalsi del supporto dell'Università degli Studi di Foggia, facoltà di Scienze della Formazione e dell'AIRIPA (Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento).

Ove i dati emersi sono risultati rispondenti alle osservazioni dei docenti, i coordinatori di classe hanno informato le famiglie, come previsto dalla normativa vigente (legge 170/2010).

Le azioni indicate sono state espletate con il coordinamento delle referenti per i DSA dell'istituto (Domenica Saponaro per la scuola primaria; Paola Gentile per la S.S. di 1° grado).

Gli esiti dello screening sono rappresentati graficamente nell'allegato n. 1

Tempi e routine

Gli orari di frequenza delle attività curricolari vengono adattati solo in risposta ad evidenti bisogni degli alunni e previa condivisione delle componenti coinvolte. Eventuali riduzioni riguarderanno esclusivamente gli alunni con grave

disabilità.

A cura del GLI

Orari degli insegnanti

L'orario viene predisposto strutturando le compresenze dei docenti curricolari e di sostegno, in funzione delle azioni di

personalizzazione ed individualizzazione (distribuzione nei diversi ambiti disciplinari).

A cura del dirigente scolastico e dei collaboratori del dirigente, previa rilevazione dei bisogni

Uso degli spazi

Nell'Istituto sono presenti aule-laboratorio permanenti per l'espletamento, durante le ore curricolari, di attività che coinvolgano i linguaggi non verbali, di attività da svolgere in piccoli gruppi eterogenei e/o con rapporto 1:1, in risposta

a specifici bisogni.

Altre componenti coinvolte nei processi di inclusione

Funzioni strumentali (POF, BES, Enti esterni, Continuità ed orientamento, Supporto ai docenti, Tecnologie)

Obiettivi di incremento dell’inclusività per il prossimo anno scolastico POSSIBILITÀ DI STRUTTURARE PERCORSI SPECIFICI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEGLI

INSEGNANTI

Approccio metodologico-didattico all'uso delle tecnologie

Bisogni educativi speciali: gestione del processo di inclusione scolastica e di presa in carico dei BES da parte dei docenti

Disturbi specifici dell'apprendimento: sviluppo ed applicazione di competenze da parte dei docenti, orientate

all'individuazione di alunni con DSA ed all'applicazione di strategie di intervento idonee a promuovere l'apprendimento Autoformazione docenti: condivisione competenze, procedure, materiali

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6

ADOZIONE DI STRATEGIE DI VALUTAZIONE COERENTI CON PRASSI INCLUSIVE

La funzione educativa dell'attività di verifica e valutazione viene promossa attraverso:

condivisione ed esplicitazione agli alunni e alle famiglie degli standard e dei criteri di valutazione;

osservazione sistematica nella fase iniziale, in itinere ed in fase conclusiva, con uso di strumenti strutturati e

semistrutturati per: - rilevare bisogni

-monitorare e valutare i progressi

approccio metacognitivo alla valutazione:

- uso di procedure di autovalutazione -riflessione sulle procedure e sui processi

- riflessione sugli atteggiamenti individuali rispetto all'impegno

- valutazione delle competenze, delle abilità comunicative, delle abilità integranti, dei livelli di partecipazione, di autonomia

- osservazione delle competenze anche in contesti autentici (esercizi commerciali, uffici....)

ORGANIZZAZIONE DEI DIVERSI TIPI DI SOSTEGNO PRESENTI ALL’INTERNO DELLA SCUOLA

Collaborazione tra docenti di sostegno-curricolari per un supporto diffuso all'interno delle classi (metodologie, strategie,

interventi mirati)

Coinvolgimento dei collaboratori scolastici (non solo per l'assistenza di base):

- condivisione di strategie di comunicazione funzionali alla relazione con gli alunni che manifestano comportamenti

problematici - collaborazione per i percorsi mirati all'autonomia, allo sviluppo di abilità integranti

Azioni di coordinamento, di supporto e di diffusione di competenze, materiali, strumenti di rilevazione e di valutazione da

parte dei referenti per i DSA, per il sostegno All'interno della scuola, il docente specializzato, nel coordinare i processi e le iniziative per l’inclusione scolastica, ne

induce la condivisione e, quindi, l’efficacia

ORGANIZZAZIONE DEI DIVERSI TIPI DI SOSTEGNO PRESENTI ALL’ESTERNO DELLA SCUOLA, IN

RAPPORTO AI DIVERSI SERVIZI ESISTENTI

Reti di scuole

CTS - FG

ASL

AID - FG

AIRIPA - FG (Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento)

UIC - FG

Rotary - FG

Lions - FG

Officina teatrale – FG

CONI

CNR

Telethon

Servizi sociali

Università degli studi di Foggia - Facoltà Scienze della formazione

Biblioteca provinciale

Comune

Provincia

Città educativa

Polizia di Stato, Carabinieri, Questura

Movimento italiano genitori

Movimento mamme on line

CSV Daunia

Museo

Unicef

Legambiente

ACI

La Gazzetta del Mezzogiorno

WWF

Banca del Monte

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7

RUOLO DELLE FAMIGLIE E DELLA COMUNITÀ NEL DARE SUPPORTO E NEL PARTECIPARE ALLE

DECISIONI CHE RIGUARDANO L’ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ EDUCATIVE

Partecipazione a: colloqui periodici e programmati

colloqui con le famiglie degli alunni che presentano BES, in base alle esigenze emergenti

incontri programmati per l'accoglienza degli alunni (con condivisione progettazione, procedure, processi)

incontri per la condivisione di progetti

GLI

GLHO

Consiglio d’Istituto

attività rilevazione interne alla scuola (bisogni alunni, individuazione indiretta DSA, soddisfazione attese iniziali,....)

attività proposte da Enti, associazioni (individuazione indiretta DSA, prevenzione rischi/disagi....)

SVILUPPO DI UN CURRICOLO ATTENTO ALLE DIVERSITÀ E ALLA PROMOZIONE DI PERCORSI

FORMATIVI INCLUSIVI

Valorizzazione delle differenze individuali: intelligenze, stili cognitivi, attitudini (dimensione laboratoriale della

didattica quotidiana, attività di laboratorio nell'ambito delle Scienze, attività relative all'area espressiva: grafico-

pittoriche, manipolative, musicali, teatrali in laboratori dedicati)

Applicazione di metodologie e strategie mirate alla partecipazione attiva ed inclusiva: didattica metacognitiva,

tutoring, attività in coppie/gruppi cooperativi Uso integrato dei diversi linguaggi e dei diversi canali della comunicazione

Impiego delle tecnologie quali strumenti per apprendere insieme e per comunicare

Percorsi formativi orientati al recupero linguistico

Percorsi formativi di prevenzione delle diverse forme di dipendenza (droga, internet) e di educazione alla

convivenza civile

Promozione del senso di responsabilità e dell'autonomia degli studenti, con attribuzione di ruoli e di incarichi da

svolgere all'interno dell'istituto Sviluppo di abilità sociali (capacità di: ascolto attivo, rispetto dei turni di parola, dei ruoli, dei tempi, .............)

Attivazione di un clima accogliente, ma improntato al rispetto dei ruoli e delle norme costruite e condivise con gli

studenti

VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE ESISTENTI

Uso delle tecnologie di cui è dotata la scuola

Laboratori fissi e mobili: informatico (23 LIM, notebook, tablet, questi ultimi, al momento, acquistati dagli allievi

della cl@sse 2.0), scientifico, linguistico, teatrale, musicale, biblioteca, impianto sportivo, come strumenti di

integrazione della didattica quotidiana

ACQUISIZIONE E DISTRIBUZIONE DI RISORSE AGGIUNTIVE UTILIZZABILI PER LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI DI INCLUSIONE

Biblioteca provinciale per la realizzazione del progetto lettura, come attività strutturale dell'Istituto, riproposta in

forme diverse ogni anno

Esperti esterni per i progetti di:

- alfabetizzazione motoria – Coni Miur, - screening, potenziamento, interventi vari - DSA Tirocinanti Master 1° livello - Uni FG

- CRIT - Mediatori linguistici

- Comune FG – Città educativa – Consiglio comunale ragazzi Cineforum

Teatro

Laboratorio di cinematografia

Laboratorio di drammatizzazione

Laboratorio coreutico

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ATTENZIONE DEDICATA ALLE FASI DI TRANSIZIONE CHE SCANDISCONO L’INGRESSO NEL SISTEMA

SCOLASTICO, LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA E IL SUCCESSIVO INSERIMENTO

LAVORATIVO.

Le azioni di continuità ed orientamento prevedono:

Contatti tra i docenti degli ordini scolastici di provenienza e di accoglienza

Incontri con i genitori

Attività che coinvolgono gli studenti della scuola dell’infanzia, primaria e di primo grado

Accoglienza alunni con disabilità

Fase di accoglienza dall'ordine scolastico precedente

Acquisizione di informazioni attraverso: riunione GLH d’istituto (maggio-giugno)

contatti con la scuola di provenienza

contatti con la famiglia

analisi documenti: DF – PDF - PEI

Impiego dei dati per:

ricognizione delle risorse umane e materiali della scuola e dell’extrascuola

predisposizione di condizioni idonee: scelta classe, docenti di sostegno

Fase di accompagnamento per il passaggio all'ordine successivo

Riunione del GLHO per:

rilevazione bisogni alunno

condivisione per la scelta della scuola di inserimento in collaborazione con i componenti dell'equipe dell'ASL e

con la famiglia

contatti con la scuola di accoglienza: docente di sostegno/curricolari

visita alla scuola: docente, alunno, famiglia

trasmissione della documentazione

partecipazione al GLHO in cui sarà inserito l’alunno

presenza dell’insegnante di sostegno nella scuola di accoglienza per la fase di adattamento dell’alunno, se

necessario.

Accoglienza alunni con DSA

Oltre alle operazioni descritte, vengono attivati rapporti con l'AID provinciale, i cui operatori seguono la maggior parte degli alunni dell'istituto

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 28/06/2016 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 28/06/2015 – (Delibera n. -- )

Allegati: 1. Esiti dello screening per l'individuazione dei casi sospetti di DSA SSI°: tabulazione e rappresentazione dati

2 e 3 - Richieste assegnazione di assistenti educatori inviate agli EE.LL.

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ESITI SCREENING 2015/2016

SCUOLA PRIMARIA CLASSI TERZE (QUATTRO)

TOTALE ALUNNI CLASSI TERZE 82 (1 alunno con disabilità-1 alunno DSA-1 alunno straniero) RI = RICHIESTA DI INTERVENTO IMMEDIATO

RA = RICHIESTA DI ATTENZIONE

COMPRENSIONE

DEL TESTO PROVE

ORTOGRAFICHE PROVE DI

MATEMATICA

TOT. ALUNNI CHE HANNO SVOLTO LA

PROVA

76 75 76

R.A. 4 3 10

R.I. 3 1 17

N.B. NON SONO INCLUSI NEI DATI: ALUNNI CON DISABILITA', ALUNNI GIA' IN POSSESSO DI DIAGNOSI DI DSA, ALUNNI STRANIERI

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CLASSI PRIME DELLA SCUOLA

TOTALE ALUNNI CLASSI PRIME 62 (di cui 3 con disabilità) RI = RICHIESTA DI INTERVENTO IMMEDIATO

RA = RICHIESTA DI ATTENZIONE

CLASSI

TOT. ALL

ALUNNI

STRANIERI

ALUNNI CON

DISABILITA'

RA

COMPR

TESTO

RA

MATEM

RI

COMPR

TESTO

RI

MATEM

1^ A - 22 2 0 2 4 0 4

1^ B - 20 2 2 3 6 4 2

1^ C - 20 1 1 1 1 1 0

N.B. NON SONO INCLUSI NEI DATI: ALUNNI CON DISABILITA', ALUNNI GIA' IN POSSESSO DI DIAGNOSI DI DSA, ALUNNI STRANIERI

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11

C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318

C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

Foggia 28/06/2016

Prot. n. 3337/B40/A21

All’Assessore Dott.ssa Erminia Roberto

Al Dirigente Dott.re Nicola Ruffo

ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI

Comune di Foggia

Via Fuiani.16

71132 Foggia

OGGETTO: Richiesta assegnazione di assistenti educatori (art.13 L. 104/92) nei casi indicati nella

diagnosi funzionale, ai sensi dell’art.139 del DL n. 112/98

La presente richiesta è realizzata con riferimento all’Articolo 139 del DL n. 112/98 che

trasferisce alle province ed ai comuni

a) I servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in

situazione di svantaggio,

per comunicare che decisioni del GLH d’Istituto, convocato nel mese di giugno 2016, per valutare le

decisioni da prendere in conseguenza della rilevante diminuzione dei posti di sostegno operata dal

MIUR che ha ulteriormente ridotto il nostro organico, con la conseguente riduzione delle ore di

sostegno agli allievi.

Si coglie anche l’occasione per sottolineare la mancata assegnazione di educatori del Comune

al nostro istituto comprensivo nello scorso anno scolastico che ha creato una condizione di grave

difficoltà.

Nella nostra scuola sono, infatti, presenti 11 allievi in stato di gravità ( L.104/92 art.3

c.3) distribuiti in numero di 2 nella primaria e in numero di 9 nella secondaria, su un

totale di 34 allievi disabili) e tra questi quelli sottoelencati presentano gravi e particolari esigenze

(mancanza di autonomia personale e didattica, atteggiamenti di aggressività verso se stessi e gli

altri, comportamenti oppositivi provocatori, tentativi di fuga repentina dalla scuola) che l’insegnante

disciplinare, impegnato con la classe, da solo non può contenere.

Al fine di offrire supporto nelle ore in cui non è presente l’insegnante di sostegno, si elencano

gli alunni maggiormente bisognosi di supporto:

nella SCUOLA PRIMARIA

R.D.P nato a Foggia il 13/07/2006 e frequentante la classe 3^B

nella SCUOLA SECONDARIA

C.D. nato a Foggia il 14/03/2004 e frequentante la classe 2^C

L.P. nato a Foggia il 17/03/2001 e frequentante la classe 3^E

L.E. A. nato a foggia 7/07/2005 e frequentante la classe 1^

DI F. F. 25/08/2003 e frequentante la classe 3^D

che necessitano di un, in riferimento all’oggetto

SI CHIEDE

di assegnare

n. 4 educatori per la SCUOLA SECONDARIA

n. 1 educatore per la SUOLA PRIMARIA

In attesa di positivo riscontro, si porgono cordiali saluti.

Il Dirigente scolastico

Fulvia Ruggiero

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C.M. FGIC856004 ISTITUTO COMPRENSIVO Tel. 0881 - 721318

C.F. 94090760714 " ALFIERI - GARIBALDI " Fax 0881 - 316619

Sito: icalfierigaribaldi.gov.it via Galliani - 71121 Foggia e-mail: [email protected]

Pec: [email protected] Plesso Alfieri 0881.726363

Foggia 28/06/2016

Prot. n. 3337/B40/A21

Al Dirigente Dott, Giuseppe Inserra

Settore Formazione Professionale e Politiche Sociali

Servizio Politiche Sociali

Provincia di Foggia

Via Lecce 55

71121 Foggia

E mail: [email protected]

OGGETTO: Richiesta assegnazione di assistenti educatori (art.13 L104/92) nei casi indicati

nella diagnosi funzionale, ai sensi dell’art.139 del DL n. 112/98

La presente richiesta è realizzata con riferimento all’Articolo 139 del DL n. 112/98 che

trasferisce alle province ed ai comuni

b) I servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in

situazione di svantaggio,

per comunicare che decisioni del GLH d’Istituto, convocato nel mese di giugno 2016, per valutare le

decisioni da prendere in conseguenza della rilevante diminuzione dei posti di sostegno operata dal

MIUR che ha ulteriormente ridotto il nostro organico, con la conseguente riduzione delle ore di

sostegno agli allievi.

Si coglie anche l’occasione per sottolineare la mancata assegnazione di educatori del Comune

al nostro istituto comprensivo nello scorso anno scolastico che ha creato una condizione di grave

difficoltà.

Nella nostra scuola sono, infatti, presenti 11 allievi in stato di gravità ( L.104/92 art.3

c.3) distribuiti in numero di 2 nella primaria e in numero di 9 nella secondaria, su un

totale di 34 allievi disabili) e tra questi quelli sottoelencati presentano gravi e particolari esigenze

(mancanza di autonomia personale e didattica, atteggiamenti di aggressività verso se stessi e gli

altri, comportamenti oppositivi provocatori, tentativi di fuga repentina dalla scuola) che l’insegnante

disciplinare, impegnato con la classe, da solo non può contenere.

Al fine di offrire supporto nelle ore in cui non è presente l’insegnante di sostegno, si elencano

gli alunni maggiormente bisognosi di supporto:

nella SCUOLA PRIMARIA

R.D.P nato a Foggia il 13/07/2006 e frequentante la classe 3^B

nella SCUOLA SECONDARIA

C.D. nato a Foggia il 14/03/2004 e frequentante la classe 2^C

L.P. nato a Foggia il 17/03/2001 e frequentante la classe 3^E

L.E. A. nato a foggia 7/07/2005 e frequentante la classe 1^

DI F. F. 25/08/2003 e frequentante la classe 3^D

SI CHIEDE

di assegnare

n. 4 educatori per la SCUOLA SECONDARIA

n. 1 educatore per la SUOLA PRIMARIA

In attesa di positivo riscontro, si porgono cordiali saluti.

Il Dirigente scolastico

Fulvia Ruggiero