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Codice delle comunicazioni elettroniche 2019 Codice delle comunicazioni elettroniche (Decreto legislativo 1° agosto 2003, n.259) (G.U. n. 214 del 15-9-2003- Suppl. Ordinario n.150) ** * ** Il Presidente della Repubblica Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione; Vista la legge 1 agosto 2002, n. 166, ed, in particolare, l’articolo 41; Vista la direttiva 2002/19/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa all’accesso alle reti di comunicazione elettronica e alle risorse correlate, e all’interconnessione delle medesime (direttiva accesso); Vista la direttiva 2002/20/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa alle autorizzazioni per le reti e i servizi di comunicazione elettronica (direttiva autorizzazioni); Vista la direttiva 2002/21/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, che istituisce un quadro normativo comune per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica (direttiva quadro); Vista la direttiva 2002/22/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica (direttiva servizio universale); Pagina 1 di 189 Copyright © - Riproduzione riservata

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Codice delle comunicazioni elettroniche2019

Codice delle comunicazioni elettroniche

(Decreto legislativo 1° agosto 2003, n.259)

(G.U. n. 214 del 15-9-2003- Suppl. Ordinario n.150)

** * **

Il Presidente della Repubblica

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;

Vista la legge 1 agosto 2002, n. 166, ed, in particolare,l’articolo 41;

Vista la direttiva 2002/19/CE, del Parlamento europeo e delConsiglio, del 7 marzo 2002, relativa all’accesso alle reti dicomunicazione elettronica e alle risorse correlate, eall’interconnessione delle medesime (direttiva accesso);

Vista la direttiva 2002/20/CE, del Parlamento europeo e delConsiglio, del 7 marzo 2002, relativa alle autorizzazioni per lereti e i servizi di comunicazione elettronica (direttivaautorizzazioni);

Vista la direttiva 2002/21/CE, del Parlamento europeo e delConsiglio, del 7 marzo 2002, che istituisce un quadronormativo comune per le reti ed i servizi di comunicazioneelettronica (direttiva quadro);

Vista la direttiva 2002/22/CE, del Parlamento europeo e delConsiglio, del 7 marzo 2002, relativa al servizio universale e aidiritti degli utenti in materia di reti e di servizi dicomunicazione elettronica (direttiva servizio universale);

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Vista la direttiva 2002/77/CE, della Commissione, del 16settembre 2002, relativa alla concorrenza nei mercati delle retie dei servizi di comunicazione elettronica;

Visto il Codice della navigazione;

Vista la legge 5 giugno 1962, n. 616;

Vista la legge 11 febbraio 1971, n. 50;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo1973, n. 156;

Vista la Convenzione internazionale per la salvaguardia dellavita umana in mare (SOLAS), firmata a Londra nel 1974 e resaesecutiva con legge 23 maggio 1980, n. 313, e i successiviemendamenti;

Vista la legge 21 giugno 1986, n. 317, come modificata daldecreto legislativo 23 novembre 2000, n. 427;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 novembre1991, n. 435;

Visto il decreto legislativo 9 febbraio 1993, n. 55;

Visto il decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 289;

Visto il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 103;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre1995, n. 420;

Vista la legge 31 gennaio 1996, n. 61;

Visto il decreto legislativo 11 febbraio 1997, n. 55;

Vista la legge 1° luglio 1997, n. 189;

Vista la legge 31 luglio 1997, n. 249;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre1997, n. 318;

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Visto il decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 191;

Visto il decreto legislativo 15 novembre 2000, n. 373;

Visto il decreto legislativo 23 novembre 2000, n. 427;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 gennaio2001, n. 77;

Vista la legge 20 marzo 2001, n. 66, ed, in particolare,l’articolo 2 bis, comma 10;

Visto il decreto legislativo 9 maggio 2001, n. 269;

Vista la legge 3 agosto 2001, n. 317;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2001,n. 447;

Visto il Regolamento delle radiocomunicazioni (edizione2001), dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni(UIT), che integra le disposizioni della costituzione e dellaconvenzione dell’UIT, adottata a Ginevra il 22 dicembre 1994,e ratificata dalla legge 31 gennaio 1996, n. 313;

Visto il decreto legislativo 4 marzo 2002, n. 21;

Vista la decisione n. 676/2002/CE del Parlamento europeo edel Consiglio del 7 marzo 2002, relativa ad un quadronormativo per la politica in materia di spettro radio nellaComunità europea (Decisione spettro radio);

Visto il Piano nazionale di ripartizione delle frequenze,approvato con decreto ministeriale 8 luglio 2002, e successivemodificazioni;

Visto il decreto legislativo 4 settembre 2002, n. 198;

Vista la legge 27 dicembre 2002, n. 289;

Vista la legge 16 gennaio 2003, n. 3, ed in particolare l’articolo41;

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Vista la legge 8 luglio 2003, n.172;

Viste le preliminari deliberazioni del Consiglio dei Ministriadottate nelle riunioni del 23 maggio e 19 giugno 2003;

Acquisito il parere del Consiglio Superiore delleComunicazioni in data 16 luglio 2003;

Acquisito, sui Titoli I e II, il parere della Conferenza Unificata,di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997,n.281, espresso nella seduta del 3 luglio 2003;

Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Cameradei deputati e del Senato della Repubblica;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nellariunione del 31 luglio 2003;

Sulla proposta del Ministro delle comunicazioni e del Ministroper le politiche comunitarie , di concerto con i Ministri degliaffari esteri, della giustizia, dell’economia e delle finanze, delladifesa, delle attività produttive, della salute, delle infrastrutturee dei trasporti, dell’ambiente e della tutela del territorio, perl’innovazione e le tecnologie, e per gli affari regionali;

E M A N A

il seguente decreto legislativo

TITOLO IDISPOSIZIONI GENERALI E COMUNI

Capo IDISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1 Definizioni1. Ai fini del presente Codice si intende per:a) contraente: la persona fisica o giuridica che sia parte di un

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contratto con il fornitore di servizi di comunicazioneelettronica accessibili al pubblico, per la fornitura di taliservizi; 

b) accesso: il fatto di rendere accessibili risorse o servizi adun'altra impresa a determinate condizioni, su base esclusiva onon esclusiva, al fine di fornire servizi di comunicazioneelettronica anche quando sono utilizzati per la prestazione diservizi della società dell'informazione o di servizi diradiodiffusione di contenuti. E' compreso tra l'altro, l'accessoagli elementi della rete e alle risorse correlate, che puòcomportare la connessione di apparecchiature con mezzi fissi onon fissi (ivi compreso, in particolare, l'accesso alla rete localenonché alle risorse e ai servizi necessari per fornire servizitramite la rete locale); l'accesso all'infrastruttura fisica, tra cuiedifici, condotti e piloni; l'accesso ai pertinenti sistemisoftware, tra cui i sistemi di supporto operativo; l'accesso asistemi informativi o banche dati per l'ordinazione preventiva,la fornitura, l'ordinazione, la manutenzione, le richieste diriparazione e la fatturazione; l'accesso ai servizi di traduzionedel numero o a sistemi che svolgono funzioni analoghe;l'accesso alle reti fisse e mobili, in particolare per il roaming;l'accesso ai sistemi di accesso condizionato per i servizi ditelevisione digitale e l'accesso ai servizi di rete virtuale; 

c) apparato radio elettrico: un trasmettitore, un ricevitore o unricetrasmettitore destinato ad essere applicato in una stazioneradioelettrica. In alcuni casi l'apparato radioelettrico puòcoincidere con la stazione stessa;

d) apparecchiature digitali televisive avanzate: i sistemi diapparecchiature di decodifica destinati al collegamento contelevisori o sistemi televisivi digitali integrati in grado diricevere i servizi della televisione digitale interattiva;

e) Application Programming Interface (API): interfacciasoftware fra applicazioni rese disponibili da emittenti ofornitori di servizi e le risorse delle apparecchiature digitalitelevisive avanzate per la televisione e i servizi radiofonicidigitali;

f) Autorità nazionale di regolamentazione: l'Autorità per legaranzie nelle comunicazioni, di seguito denominata Autorità;

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g) autorizzazione generale: il regime giuridico che disciplina lafornitura di reti o di servizi di comunicazione elettronica,anche ad uso privato, ed i relativi obblighi specifici per ilsettore applicabili a tutti i tipi o a tipi specifici di servizi e direti di comunicazione elettronica, conformemente al Codice;

h) chiamata: la connessione istituita da un servizio dicomunicazione elettronica accessibile al pubblico che consentela comunicazione bidirezionale; 

i) Codice: il "Codice delle comunicazioni elettroniche" perquanto concerne le reti e i servizi di comunicazione elettronica;

j) consumatore: l'utente finale, la persona fisica che utilizza oche chiede di utilizzare un servizio di comunicazioneelettronica accessibile al pubblico per scopi non riferibiliall'attività lavorativa, commerciale o professionale svolta; 

l) fornitura di una rete di comunicazione elettronica: larealizzazione, la gestione, il controllo o la messa a disposizionedi una siffatta rete;

m) interconnessione: il collegamento fisico e logico delle retipubbliche di comunicazione utilizzate dal medesimo operatoreo da un altro per consentire agli utenti di un operatore dicomunicare con gli utenti del medesimo o di un altrooperatore, o di accedere ai servizi offerti da un altro operatore.I servizi possono essere forniti dalle parti interessate o da altreparti che hanno accesso alla rete. L'interconnessione è unaparticolare modalità di accesso tra operatori della rete pubblicadi comunicazione;

n) interferenza dannosa: interferenza che pregiudica ilfunzionamento di un servizio di radionavigazione o di altriservizi di sicurezza o che deteriora gravemente, ostacola ointerrompe ripetutamente un servizio di radiocomunicazioneche opera conformemente alle normative internazionali,dell'Unione europea o nazionali applicabili; 

o) larga banda: l'ambiente tecnologico costituito daapplicazioni, contenuti, servizi ed infrastrutture, che consentel'utilizzo delle tecnologie digitali ad elevati livelli diinterattività;

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p) libero uso: la facoltà di utilizzo di dispositivi o diapparecchiature terminali di comunicazione elettronica senzanecessità di autorizzazione generale;

q) mercati transnazionali: mercati situati in più di uno Statomembro, individuati conformemente all'articolo 18, checomprendono l'Unione europea o una parte considerevole deisuoi Stati membri;

r) Ministero: il Ministero dello sviluppo economico; 

s) numero geografico: qualsiasi numero del piano nazionale dinumerazione dei servizi di comunicazione elettronica nel qualealcune delle cifre fungono da indicativo geografico e sonoutilizzate per instradare le chiamate verso l'ubicazione fisicadel punto terminale di rete;

t) numero non geografico: qualsiasi numero del pianonazionale di numerazione dei servizi di comunicazioneelettronica e che non sia un numero geografico; include tral'altro i numeri di telefonia mobile, i numeri di chiamatagratuita e i numeri relativi ai servizi a sovrapprezzo;

u) operatore: un'impresa che è autorizzata a fornire una retepubblica di comunicazioni, o una risorsa correlata;

v) punto terminale di rete: il punto fisico a partire dal quale ilcontraente ha accesso ad una rete pubblica di comunicazione;in caso di reti in cui abbiano luogo la commutazione ol'instradamento, il punto terminale di rete è definito medianteun indirizzo di rete specifico che può essere correlato ad unnumero di contraente o ad un nome di contraente; per ilservizio di comunicazioni mobili e personali il punto terminaledi rete è costituito dall'antenna fissa cui possono collegarsi viaradio le apparecchiature terminali utilizzate dagli utenti delservizio;

z) rete locale: il circuito fisico che collega il punto terminaledella rete a un permutatore o a un impianto equivalente nellarete pubblica fissa di comunicazione elettronica;

aa) rete pubblica di comunicazioni: una rete di comunicazioneelettronica utilizzata interamente o prevalentemente per fornire

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servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico,che supporta il trasferimento di informazioni tra i puntiterminali di reti;

[bb) rete telefonica pubblica: una rete di comunicazioneelettronica utilizzata per fornire servizi telefonici accessibili alpubblico;]

cc) rete televisiva via cavo: ogni infrastruttura prevalentementecablata installata principalmente per la diffusione o ladistribuzione di segnali radiofonici o televisivi al pubblico;

dd) reti di comunicazione elettronica: i sistemi di trasmissionee, se del caso, le apparecchiature di commutazione o diinstradamento e altre risorse, inclusi gli elementi di rete nonattivi, che consentono di trasmettere segnali via cavo, viaradio, a mezzo di fibre ottiche o con altri mezzielettromagnetici, comprese le reti satellitari, le reti terrestrimobili e fisse (a commutazione di circuito e a commutazionedi pacchetto, compresa Internet), le reti utilizzate per ladiffusione circolare dei programmi sonori e televisivi, i sistemiper il trasporto della corrente elettrica, nella misura in cui sianoutilizzati per trasmettere i segnali, le reti televisive via cavo,indipendentemente dal tipo di informazione trasportato;

ee) risorse correlate: i servizi correlati, le infrastrutture fisichee le altre risorse o elementi correlati ad una rete dicomunicazione elettronica o ad un servizio di comunicazioneelettronica che permettono o supportano la fornitura di serviziattraverso tale rete o servizio, ovvero sono potenzialmente ingrado di farlo, ivi compresi tra l'altro gli edifici o gli accessiagli edifici, il cablaggio degli edifici, le antenne, le torri e lealtre strutture di supporto, le guaine, i piloni, i pozzetti e gliarmadi di distribuzione;

ee-bis) Sistema di allarme pubblico: sistema di diffusione diallarmi pubblici agli utenti finali interessati da gravi emergenzee catastrofi imminenti o in corso, che può utilizzare servizimobili di comunicazione interpersonale basati sul numero,servizi di diffusione radiotelevisiva, applicazioni mobili basatesu un servizio di accesso a internet. Qualora gli allarmipubblici siano trasmessi tramite servizi di comunicazioneelettronica accessibili al pubblico diversi da quelli di cui al

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primo periodo, la loro efficacia deve essere equivalente intermini di copertura e capacità di raggiungere gli utenti finali,compresi quelli presenti solo temporaneamente nella zonainteressata. Gli allarmi pubblici devono essere facili daricevere per gli utenti finali; (1)

ee-ter) servizio di Cell Broadcast Service: Servizio checonsente la diffusione di messaggi a tutti i terminali presentiall'interno di una determinata area geografica individuata dallacopertura radiomobile di una o più celle; (1)

ee-quater) messaggio IT-alert: Messaggio inviato, attraverso unServizio di Cell Broadcast Service, dalle componenti delServizio nazionale della protezione civile, nell'imminenza onel caso degli eventi previsti all'articolo 7 del decretolegislativo 2 gennaio 2018, n. 1, e dagli ulteriori soggetti a talfine abilitati; (1)

ee-quinquies) servizio IT-alert: sistema di allarme pubblico chetrasmette, ai terminali presenti in una determinata areageografica, dei Messaggi IT-alert riguardanti gli scenari dirischio, l'organizzazione dei servizi di protezione civile delproprio territorio e le misure di autoprotezione; (1)

ee-sexies) misure di autoprotezione: azioni raccomandate, utilia ridurre i rischi e ad attenuare le conseguenze derivanti daglieventi di cui all'articolo 7 del decreto legislativo 2 gennaio2018, n. 1; (1)

ff) servizio di comunicazione elettronica ad uso privato: unservizio di comunicazione elettronica svolto esclusivamentenell'interesse proprio dal titolare della relativa autorizzazionegenerale;

gg) servizio di comunicazione elettronica: i servizi, forniti dinorma a pagamento, consistenti esclusivamente oprevalentemente nella trasmissione di segnali su reti dicomunicazione elettronica, compresi i servizi ditelecomunicazioni e i servizi di trasmissione nelle retiutilizzate per la diffusione circolare radiotelevisiva, adesclusione dei servizi che forniscono contenuti trasmessiutilizzando reti e servizi di comunicazione elettronica o cheesercitano un controllo editoriale su tali contenuti; sono inoltre

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esclusi i servizi della società dell'informazione di cuiall'articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 9aprile 2003, n. 70, non consistenti interamente oprevalentemente nella trasmissione di segnali su reti dicomunicazione elettronica;

hh) servizio telefonico accessibile al pubblico: un servizio resoaccessibile al pubblico che consente di effettuare e riceveredirettamente o indirettamente, chiamate nazionali o nazionali einternazionali tramite uno o più numeri che figurano in unpiano di numerazione dei servizi di comunicazione elettronicanazionale o internazionale;

ii) servizio televisivo in formato panoramico: un serviziotelevisivo che si compone esclusivamente o parzialmente diprogrammi prodotti ed editati per essere visualizzati su unoschermo a formato panoramico. Il rapporto d'immagine 16:9 èil formato di riferimento per i servizi televisivi in formatopanoramico;

ll) servizio universale: un insieme minimo di servizi di unaqualità determinata, accessibili a tutti gli utenti a prescinderedalla loro ubicazione geografica e, tenuto conto dellecondizioni nazionali specifiche, offerti ad un prezzoaccessibile;

mm) sistema di accesso condizionato: qualsiasi misura o intesatecnica secondo la quale l'accesso in forma intelligibile ad unservizio protetto di diffusione radiotelevisiva è subordinato adun abbonamento o ad un'altra forma di autorizzazionepreliminare individuale;

nn) stazione radioelettrica, uno o più trasmettitori o ricevitori oun insieme di trasmettitori e ricevitori, ivi comprese leapparecchiature accessorie, necessari in una data postazione,anche mobile o portatile, per assicurare un servizio diradiocomunicazione o per il servizio di radioastronomia. Ognistazione viene classificata sulla base del servizio al qualepartecipa in materia permanente o temporanea;

oo) telefono pubblico a pagamento: qualsiasi apparecchiotelefonico accessibile al pubblico, utilizzabile con mezzi dipagamento che possono includere monete o carte di credito o

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di addebito o schede prepagate, comprese le schede con codicedi accesso;

pp) utente: la persona fisica o giuridica che utilizza o chiede diutilizzare un servizio di comunicazione elettronica accessibileal pubblico;

qq) utente finale: un utente che non fornisce reti pubbliche dicomunicazione o servizi di comunicazione elettronicaaccessibili al pubblico;

qq-bis) BEREC: Organismo dei regolatori europei dellecomunicazioni elettroniche;

qq-ter) attribuzione di spettro radio: la designazione di unadeterminata banda di frequenze destinata ad essere utilizzatada parte di uno o più tipi di servizi di radiocomunicazione, sedel caso, alle condizioni specificate;

qq-quater) servizi correlati: i servizi correlati ad una rete dicomunicazione elettronica o ad un servizio di comunicazioneelettronica che permettono o supportano la fornitura di serviziattraverso tale rete o servizio, o sono potenzialmente in gradodi farlo, compresi tra l'altro i servizi di traduzione del numeroo i sistemi che svolgono funzioni analoghe, i sistemi di accessocondizionato e le guide elettroniche ai programmi, nonché altriservizi quali quelli relativi all'identità, alla posizione e allapresenza.

(1) Lettera inserita dall’ art. 28, comma 1, lett. a),D.L. 18 aprile 2019, n. 32, convertito, conmodificazioni, dalla L. 14 giugno 2019, n. 55.

Art. 2 Campo di applicazione

1. Formano oggetto del Codice le disposizioni in materia di:

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a) reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico,ivi comprese le reti utilizzate per la diffusione circolare diprogrammi sonori e televisivi e le reti della televisione viacavo;

b) attività di comunicazione elettronica ad uso privato;

c) tutela degli impianti sottomarini di comunicazioneelettronica;

d) servizi radioelettrici.

2. Non formano oggetto del Codice le disposizioni in materiadi:

a) servizi che forniscono contenuti trasmessi utilizzando reti eservizi di comunicazione elettronica o che comportano uncontrollo editoriale su tali contenuti;

b) apparecchiature contemplate dal decreto legislativo 9maggio 2001, n. 269, che attua la direttiva 1999/5/CE delParlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 1999, fattesalve le apparecchiature utilizzate dagli utenti della televisionedigitale;

c) disciplina dei servizi della società dell’informazione, definitidalla legge 21 giugno 1986, n. 317, come modificata daldecreto legislativo 23 novembre 2000, n. 427, e disciplinati daldecreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70.

3. Rimangono ferme e prevalgono sulle disposizioni delCodice le norme speciali in materia di reti utilizzate per ladiffusione circolare di programmi sonori e televisivi.

Art. 3 Principi generali

1. Il Codice garantisce i diritti inderogabili di libertà dellepersone nell'uso dei mezzi di comunicazione elettronica,nonché il diritto di iniziativa economica ed il suo esercizio inregime di concorrenza, nel settore delle comunicazionielettroniche. I provvedimenti riguardanti l'accesso o l'uso diservizi e applicazioni attraverso reti di comunicazioneelettronica, da parte degli utenti finali, rispettano i diritti e le

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libertà fondamentali delle persone fisiche, garantiti dallaconvenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo edelle libertà fondamentali e dai principi generali del dirittodell'Unione europea. Qualunque provvedimento di questo tiporiguardante l'accesso o l'uso di servizi e applicazioni attraversoreti di comunicazione elettronica, da parte degli utenti finali,che ostacolasse tali diritti o libertà fondamentali può essereimposto soltanto se appropriato, proporzionato e necessario nelcontesto di una società democratica e la sua attuazione deveessere oggetto di adeguate garanzie proceduraliconformemente alla convenzione europea per la salvaguardiadei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e ai principigenerali del diritto dell'Unione europea, inclusi un'efficacetutela giurisdizionale e un giusto processo. Tali provvedimentisono adottati soltanto nel rispetto del principio dellapresunzione d'innocenza e del diritto alla protezione dei datipersonali. Deve essere garantita una procedura preliminareequa ed imparziale, che fra l'altro assicuri il diritto dellapersona o delle persone interessate di essere ascoltate, fattasalva la necessità di presupposti e regimi proceduraliappropriati in casi di urgenza debitamente accertataconformemente alla convenzione europea per la salvaguardiadei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Deve esseregarantito il diritto ad un controllo giurisdizionale efficace etempestivo. 

2. La fornitura di reti e servizi di comunicazione elettronica,che è di preminente interesse generale, è libera e ad essa siapplicano le disposizioni del Codice.

3. Sono fatte salve le limitazioni derivanti da esigenze delladifesa e della sicurezza dello Stato, della protezione civile,della salute pubblica e della tutela dell'ambiente e dellariservatezza e protezione dei dati personali, poste da specifichedisposizioni di legge o da disposizioni regolamentari diattuazione.

Art. 4 Obiettivi generali della disciplina di reti e servizi dicomunicazione elettronica

1. La disciplina delle reti e servizi di comunicazioneelettronica è volta a salvaguardare, nel rispetto del principio

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della libera circolazione delle persone e delle cose, i diritticostituzionalmente garantiti di:

a) libertà di comunicazione;

b) segretezza delle comunicazioni, anche attraverso ilmantenimento dell’integrità e della sicurezza delle reti dicomunicazione elettronica;

c) libertà di iniziativa economica e suo esercizio in regime diconcorrenza, garantendo un accesso al mercato delle reti eservizi di comunicazione elettronica secondo criteri diobiettività, trasparenza, non discriminazione e proporzionalità.

2. A garanzia dei diritti di cui al comma 1, gli obblighi per leimprese che forniscono reti e servizi di comunicazioneelettronica, disposti dal Codice, sono imposti secondo principidi trasparenza, non distorsione della concorrenza, nondiscriminazione e proporzionalità.

3. La disciplina delle reti e servizi di comunicazioneelettronica è volta altresì a:

a) promuovere la semplificazione dei procedimentiamministrativi e la partecipazione ad essi dei soggettiinteressati, attraverso l’adozione di procedure tempestive, nondiscriminatorie e trasparenti nei confronti delle imprese cheforniscono reti e servizi di comunicazione elettronica;

b) garantire la trasparenza, pubblicità e tempestività delleprocedure per la concessione dei diritti di passaggio e diinstallazione delle reti di comunicazione elettronica sulleproprietà pubbliche e private;

c) garantire l’osservanza degli obblighi derivanti dal regime diautorizzazione generale per l’offerta al pubblico di reti eservizi di comunicazione elettronica;

d) garantire la fornitura del servizio universale, limitando glieffetti distorsivi della concorrenza;

e) promuovere lo sviluppo in regime di concorrenza delle reti eservizi di comunicazione elettronica, ivi compresi quelli a

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larga banda e la loro diffusione sul territorio nazionale, dandoimpulso alla coesione sociale ed economica anche a livellolocale;

f) garantire in modo flessibile l’accesso e l’interconnessioneper le reti di comunicazione elettronica a larga banda, avendoriguardo alle singole tipologie di servizio, in modo daassicurare concorrenza sostenibile, innovazione e vantaggi peri consumatori;

g) garantire la convergenza, la interoperabilità tra reti e servizidi comunicazione elettronica e l’utilizzo di standard aperti;

h) garantire il rispetto del principio di neutralità tecnologica,inteso come non discriminazione tra particolari tecnologie, nonimposizione dell’uso di una particolare tecnologia rispetto allealtre e possibilità di adottare provvedimenti ragionevoli al finedi promuovere taluni servizi indipendentemente dallatecnologia utilizzata;

h-bis) promuovere e favorire, nell'imminenza o in caso dieventi di cui all'articolo 7 del decreto legislativo 2 gennaio2018, n. 1, attraverso le tecnologie dell'informazione e dellacomunicazione, l'adozione di misure di autoprotezione da partedei cittadini (1).

4. La disciplina della fornitura di reti e servizi dicomunicazione elettronica tiene conto delle norme e misuretecniche approvate in sede comunitaria, nonché dei piani eraccomandazioni approvati da organismi internazionali cuil’Italia aderisce in virtù di convenzioni e trattati.

(1) Lettera aggiunta dall’ art. 28, comma 1, lett.b), D.L. 18 aprile 2019, n. 32, convertito, conmodificazioni, dalla L. 14 giugno 2019, n. 55.

Art. 5 Regioni ed Enti locali

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1. Lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, ferme restando lecompetenze legislative e regolamentari delle Regioni e delleProvince autonome, operano in base al principio di lealecollaborazione, anche mediante intese ed accordi. Lo Stato, leRegioni e gli Enti locali concordano, in sede di ConferenzaUnificata, di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto1997, n. 281 (in seguito denominata “Conferenza Unificata”),le linee generali dello sviluppo del settore, anche perl’individuazione delle necessarie risorse finanziarie. A tal fineè istituito, nell’ambito della Conferenza Unificata, avvalendosidella propria organizzazione e senza oneri aggiuntivi per lafinanza pubblica, un Comitato paritetico, con il compito diverificare il grado di attuazione delle iniziative intraprese, diacquisire e scambiare dati ed informazioni dettagliate sulladinamica del settore e di elaborare le proposte da sottoporrealla Conferenza.

2. In coerenza con i principi di tutela dell’unità economica, ditutela della concorrenza e di sussidiarietà, nell’ambito deiprincipi fondamentali di cui al Codice e comunque desumibilidall’ordinamento della comunicazione stabiliti dallo Stato, e inconformità con quanto previsto dall’ordinamento comunitarioed al fine di rendere più efficace ed efficiente l’azione deisoggetti pubblici locali e di soddisfare le esigenze dei cittadinie degli operatori economici, le Regioni e gli Enti locali,nell’ambito delle rispettive competenze e nel rispetto deiprincipi di cui al primo comma dell’articolo 117 dellaCostituzione, dettano disposizioni in materia di:

a) individuazione di livelli avanzati di reti e servizi dicomunicazione elettronica a larga banda, da offrire in areelocali predeterminate nell’ambito degli strumenti dipianificazione e di sviluppo, anche al fine di evitare fenomenidi urbanizzazione forzata ovvero di delocalizzazione diimprese;

b) agevolazioni per l’acquisto di apparecchiature terminalid’utente e per la fruizione di reti e servizi di comunicazioneelettronica a larga banda;

c) promozione di livelli minimi di disponibilità di reti e servizidi comunicazione elettronica a larga banda, nelle strutturepubbliche localizzate sul territorio, ivi comprese quelle

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sanitarie e di formazione, negli insediamenti produttivi, nellestrutture commerciali ed in quelle ricettive, turistiche edalberghiere;

d) definizione di iniziative volte a fornire un sostegno allepersone anziane, ai disabili, ai consumatori di cui sianoaccertati un reddito modesto o particolari esigenze sociali ed aquelli che vivono in zone rurali o geograficamente isolate.

3. L’utilizzo di fondi pubblici, ivi compresi quelli previsti dallanormativa comunitaria, necessari per il conseguimento degliobiettivi indicati al comma 2, lettere a) e b), deve avvenire nelrispetto dei principi di trasparenza, non distorsione dellaconcorrenza, non discriminazione e proporzionalità.

4. Le disposizioni del Codice sono applicabili nelle Regioni astatuto speciale e nelle Province autonome di Trento e diBolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e norme diattuazione, anche con riferimento alle disposizioni del Titolo V,parte II, della Costituzione, per le parti in cui prevedono formedi autonomia più ampia rispetto a quelle già attribuite.

Art. 6 Misure di garanzia

1. Lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, o loro associazioni,non possono fornire reti o servizi di comunicazione elettronicaaccessibili al pubblico, se non attraverso società controllate ocollegate.

2. Ai fini del presente articolo il controllo sussiste, anche conriferimento a soggetti diversi dalle società, nei casi previstidall’articolo 2359, commi primo e secondo del Codice civile.Il controllo si considera esistente nella forma dell’influenzadominante, salvo prova contraria, allorché ricorra una dellesituazioni previste dall’articolo 2, comma 18, della legge 31luglio 1997, n. 249.

3. Non sono consentite sovvenzioni o altre forme ancheindirette di agevolazioni alle imprese, da parte dello Stato,delle Regioni, degli Enti locali e di altri Enti pubblici, tali dadistorcere le condizioni di concorrenza e configurare aiuti diStato ai sensi del titolo V del trattato sull’Unione europea, senon nei limiti e alle condizioni di cui al medesimo titolo V.

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Capo II FUNZIONI DEL MINISTERO E DELL’AUTORITÀED ALTRE DISPOSIZIONI COMUNI

Art. 7 Ministero e Autorità

1. Il Ministero esercita le competenze derivanti dal decretolegislativo 30 luglio 1999, n. 300 e successive modificazioni,dalla legge 16 gennaio 2003, n. 3, nonché dal decreto-legge 16maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge14 luglio 2008, n. 121. 

2. L'Autorità è Autorità nazionale di regolamentazione edesercita le competenze derivanti dalla legge 14 novembre1995, n. 481, non derogate da leggi successive, dalla legge 31luglio 1997, n. 249, e successive modificazioni. 

3. L'Autorità, in quanto Autorità nazionale diregolamentazione, ed il Ministero, per la parte di propriacompetenza, adottano le misure espressamente previste dalCodice intese a conseguire gli obiettivi di cui agli articoli 4 e13, nel rispetto dei principi di ragionevolezza eproporzionalità. Le competenze del Ministero, così comequelle dell'Autorità, sono notificate alla Commissione europeae sono rese pubbliche sui rispettivi Bollettini ufficiali e sitiInternet.3-bis. L'Autorità esercita i propri poteri in modo imparziale,trasparente e tempestivo. 

3-ter. L'Autorità dispone di risorse finanziarie e umaneadeguate per svolgere i compiti ad essa assegnati. L'Autoritàopera in indipendenza e non sollecita né accetta istruzioni daalcun altro organismo nell'esercizio dei compiti ad essaaffidati. 

3-quater. L'Autorità dispone di risorse finanziarie e umanesufficienti affinché possa partecipare e contribuire attivamenteal BEREC. Essa sostiene attivamente gli obiettivi del BERECrelativamente alla promozione di un coordinamento e di unacoerenza normativi maggiori e, allorché adotta le propriedecisioni, tiene nella massima considerazione i pareri e leposizioni comuni adottate dal BEREC.

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Art. 8 Cooperazione tra il Ministero, l’Autorità e l’Autoritàgarante della concorrenza e del mercato

1. Il Ministero, l’Autorità e l’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato, ai fini di una reciprocacooperazione, si scambiano le informazioni necessarieall’applicazione delle direttive europee sulle comunicazionielettroniche. I soggetti che ricevono le informazioni sonotenuti a rispettare lo stesso grado di riservatezza cui sonovincolati i soggetti che le trasmettono.

2. Il Ministero, l’Autorità e l’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato adottano, entro novanta giorni dalladata di entrata in vigore del Codice, nell’ambito dei rispettiviordinamenti, anche mediante specifiche intese, disposizionisulle procedure di consultazione e di cooperazione reciprocanelle materie di interesse comune. Le disposizioni sono resepubbliche sui rispettivi Bollettini ufficiali e siti Internet.

3. Il Ministero, l’Autorità e l’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato assicurano cooperazione etrasparenza tra loro e nei riguardi della Commissione europeaal fine di garantire la piena applicazione delle disposizionistabilite dal Codice.

Art. 9 Ricorsi avverso provvedimenti del Ministero edell'Autorità 

1. La tutela giurisdizionale davanti al giudice amministrativo èdisciplinata dal codice del processo amministrativo.

1-bis. Il Ministero e l'Autorità, ciascuno per le materie dipropria competenza, raccolgono informazioni sull'argomentogenerale dei ricorsi, sul numero di richieste di ricorso, sulladurata delle procedure di ricorso e sul numero di decisioni diconcedere misure provvisorie. Il Ministero e l'Autorità,nell'ambito delle rispettive materie trattate, comunicano leinformazioni previste dal presente comma alla Commissione eal BEREC, su richiesta motivata di uno di essi.  Art. 10Comunicazione di informazioni1. Le imprese che forniscono reti e servizi di comunicazione

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elettronica trasmettono tutte le informazioni, anche di caratterefinanziario, necessarie al Ministero e all'Autorità, per lematerie di rispettiva competenza, al fine di assicurare laconformità alle disposizioni o alle decisioni dagli stessiadottate ai sensi del Codice. In particolare, il Ministero el'Autorità hanno la facoltà di chiedere che tali impresecomunichino informazioni circa gli sviluppi previsti a livello direti o di servizi che potrebbero avere ripercussioni sui serviziall'ingrosso da esse resi disponibili ai concorrenti. Le impreseche dispongono di un significativo potere sui mercatiall'ingrosso possono essere inoltre tenute a presentare daticontabili sui mercati al dettaglio collegati a tali mercatiall'ingrosso. Le imprese che forniscono reti e servizi dicomunicazione elettronica devono fornire tempestivamente leinformazioni richieste, nel rispetto dei termini e del grado didettaglio determinati, rispettivamente, dal Ministero edall'Autorità. Le richieste di informazioni del Ministero edell'Autorità sono proporzionate rispetto all'assolvimento dellospecifico compito al quale la richiesta si riferisce e sonoadeguatamente motivate. Il Ministero e l'Autorità trattano leinformazioni conformemente al comma 3. 

2. Il Ministero e l'Autorità forniscono alla Commissioneeuropea, su richiesta motivata, le informazioni che sononecessarie a quest'ultima per assolvere i compiti che il Trattatole conferisce, proporzionate rispetto all'assolvimento di talicompiti. Su richiesta motivata, le informazioni fornite alMinistero e all'Autorità possono essere messe a disposizione diun'altra Autorità indipendente nazionale o di analoga Autoritàdi altro Stato membro dell'Unione europea, di seguitodenominato Stato membro, ove ciò sia necessario perconsentire l'adempimento delle responsabilità loro derivanti inbase al diritto comunitario. Se necessario, e salvo richiestacontraria, espressa e motivata, dell'Autorità che fornisce leinformazioni, la Commissione mette le informazioni adisposizione di analoga Autorità di altro Stato membro. Se leinformazioni trasmesse alla Commissione europea o ad altraanaloga Autorità riguardano informazioni precedentementefornite da un'impresa su richiesta del Ministero ovverodell'Autorità, tale impresa deve esserne informata.

3. Qualora le informazioni trasmesse da un'Autorità diregolamentazione di altro Stato membro siano da considerarsi

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riservate, in conformità con la normativa comunitaria enazionale in materia di riservatezza, il Ministero e l'Autorità,nell'ambito delle rispettive competenze, ne garantiscono lariservatezza.

4. Il Ministero e l'Autorità pubblicano le informazioni di cui alpresente articolo nella misura in cui contribuiscano a creare unmercato libero e concorrenziale, nell'osservanza della legge 7agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni e nel rispettodella normativa comunitaria e nazionale in materia diriservatezza.

5. Il Ministero e l'Autorità pubblicano, entro e non oltrenovanta giorni dall'entrata in vigore del Codice, le disposizionirelative all'accesso del pubblico alle informazioni di cui alpresente articolo, comprese guide e procedure dettagliate perottenere tale accesso. Ogni decisione di diniego dell'accessoalle informazioni deve essere esaurientemente motivata etempestivamente comunicata alle parti interessate.

Art. 11 Meccanismo di consultazione e di trasparenza

1. Fatti salvi i casi che rientrano nel campo di applicazionedegli articoli 12, comma 6, 23 e 24, il Ministero e l'Autorità,quando intendono adottare provvedimenti in applicazione delCodice o quando intendono imporre limitazioniconformemente all'articolo 14, commi 3 e 4, che abbiano unimpatto rilevante sul mercato di riferimento, consentono alleparti interessate di presentare le proprie osservazioni sullaproposta di provvedimento entro un termine non inferiore atrenta giorni, a decorrere dalla notifica alle parti interessatedella proposta di provvedimento.

2. Il Ministero e l'Autorità, entro e non oltre novanta giornidall'entrata in vigore del Codice, nell'osservanza della legge 7agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni, rendonopubbliche sui rispettivi Bollettini ufficiali e siti Internet laprocedura che si applica, nell'ambito dei rispettivi ordinamenti,ai fini della consultazione. Se i documenti ricevuti contengonoinformazioni riservate di carattere personale, commerciale,industriale e finanziario, relative a persone ed imprese, il dirittodi accesso è esercitato nei limiti di quanto necessario adassicurare il contraddittorio.

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3. Il provvedimento di apertura della procedura diconsultazione, la proposta di provvedimento ed i risultati dellaprocedura di consultazione, ad eccezione delle informazioniriservate ai sensi della normativa nazionale e comunitariavigente, sono tempestivamente pubblicati sui Bollettiniufficiali e sui siti Internet del Ministero e dell'Autorità.

Art. 12 Consolidamento del mercato interno per lecomunicazioni elettroniche

1. Il Ministero e l'Autorità, nell'esercizio delle funzioni di cuial Codice, tengono in massima considerazione gli obiettivi dicui all'articolo 13, nella misura in cui concernono ilfunzionamento del mercato interno.

2. L'Autorità contribuisce allo sviluppo del mercato internocollaborando con le Autorità di regolamentazione degli altriStati membri, con la Commissione e con il BEREC in modotrasparente al fine di assicurare la piena applicazione, in tuttigli Stati membri, delle disposizioni delle direttive europeerecepite con il Codice. A tale scopo, l'Autorità coopera inparticolare con la Commissione e il BEREC per individuare itipi di strumenti e le soluzioni più adeguate da utilizzarenell'affrontare determinati tipi di situazioni nel contesto delmercato. 

3. Salvo che sia diversamente previsto nelle raccomandazioni onegli orientamenti adottati dalla Commissione europea anorma dell'articolo 7-ter della direttiva 2002/21/CE, al terminedella consultazione di cui all'articolo 11, qualora l'Autoritàintenda adottare un provvedimento che rientri nell'ambito degliarticoli 18, 19, 42 o 45 e influenzi gli scambi tra Stati membri,rende accessibile, fornendone apposita documentazione, laproposta di provvedimento, adeguatamente motivata,contemporaneamente alla Commissione europea, al BEREC ealle Autorità di regolamentazione degli altri Stati membri.L'Autorità non può adottare il provvedimento prima che siadecorso il termine di un mese dalla predetta informativa. 

4. La proposta di provvedimento di cui al comma 3 non puòessere adottata per ulteriori due mesi e l'Autorità è tenuta arivedere tale la proposta di provvedimento, qualora laCommissione europea ne faccia richiesta entro tale termine

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quando la proposta di provvedimento, quando:

a) o abbia ad oggetto l'identificazione di un mercato diriferimento differente da quelli di cui all'articolo 18; oppure

b) o abbia ad oggetto la designazione di imprese chedetengono, sia individualmente sia congiuntamente ad altre, unsignificativo potere di mercato, ai sensi dell'articolo 19, commi4 , 5 o 7 e tale proposta influenzi gli scambi tra Stati membri ela Commissione europea ritenga che possa creare una barrieraal mercato unico europeo o dubiti della sua compatibilità con ildiritto comunitario e in particolare con gli obiettivi di cuiall'articolo 13. 

4-bis. Qualora la Commissione europea adotti una decisione aisensi dell'articolo 7, paragrafo 5, della direttiva 2002/21/CE,l'Autorità modifica o ritira il progetto di misura entro sei mesidalla predetta decisione. Se il progetto di misura è modificato,l'Autorità avvia una consultazione pubblica secondo leprocedure di cui all'articolo 11 e notifica nuovamente ilprogetto di misura modificato alla Commissione europeaconformemente al comma 3. 

5. L'Autorità tiene in massima considerazione le osservazionidelle Autorità di regolamentazione di altri Stati membri, dellaCommissione europea e del BEREC e, salvo nei casi di cui alcomma 4 e all'articolo 7, paragrafo 5, lettera a), della direttiva2002/21/CE, adotta il provvedimento risultante e lo comunicaalla Commissione europea. 

5-bis. L'Autorità comunica alla Commissione e al BEREC tuttele misure definitive adottate che rientrano nell'articolo 12,comma 3. 

6. In circostanze straordinarie l'Autorità, ove ritenga chesussistano motivi di urgenza per salvaguardare la concorrenzae tutelare gli interessi degli utenti, in deroga alla procedura dicui ai commi 3 e 4, può adottare adeguati provvedimentitemporanei cautelari aventi effetto immediato, in coerenza conle disposizioni del Codice. L'Autorità comunicaimmediatamente tali provvedimenti, esaurientemente motivati,alla Commissione europea e alle Autorità di regolamentazionedegli altri Stati membri e al BEREC. La decisione dell'Autorità

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di estendere il periodo di efficacia dei provvedimenti cosìadottati o di renderli permanenti è soggetta alla procedura dicui ai commi 3 e 4. 

Art. 12-bis Procedura per la coerente applicazione delle misurecorrettive 1. Quando la misura prevista all'articolo 12, comma 3, mira adimporre, modificare o revocare un obbligo imposto a unoperatore in applicazione dell'articolo 19, in combinatodisposto con gli articoli 42, da 46 a 50 e 67 del Codice, e laCommissione europea, ai sensi dell'articolo 7-bis, paragrafo 1,della direttiva 2002/21/CE, notifica all'Autorità di ritenere cheil progetto di misura crea un ostacolo al mercato unico ovverodi dubitare seriamente della sua compatibilità con il dirittodell'Unione europea, l'adozione del progetto di misura vieneulteriormente sospesa per i tre mesi successivi alla notificadella Commissione. In assenza di una notifica in tal senso,l'Autorità può adottare il progetto di misura tenendo nellamassima considerazione le osservazioni formulate dallaCommissione europea, dal BEREC o da altra autoritànazionale di regolamentazione.2. Nel periodo di tre mesi di cui al comma 1, il BEREC el'Autorità cooperano strettamente con la Commissioneeuropea, allo scopo di individuare la misura più idonea edefficace alla luce degli obiettivi stabiliti all'articolo 13, tenendodebitamente conto del parere dei soggetti partecipanti almercato e della necessità di garantire una praticaregolamentare coerente.

3. Prima dello scadere del trimestre di cui al comma 1,l'Autorità può:

a) modificare o ritirare il suo progetto di misura tenendo nellamassima considerazione la notifica della Commissioneeuropea di cui al comma 1 nonché il parere e la consulenza delBEREC;

b) mantenere il suo progetto di misura.

4. Entro un mese dalla data di formulazione dellaraccomandazione della Commissione europea ai sensi delparagrafo 5, lettera a), dell'articolo 7-bis della direttiva2002/21/CE, o di ritiro delle sue riserve a norma del paragrafo

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5, lettera b), del medesimo articolo, l'Autorità comunica allaCommissione europea ed al BEREC la misura finale adottata.Tale periodo può essere prorogato per consentire all'autoritànazionale di regolamentazione di avviare una consultazionepubblica ai sensi dell'articolo 11.

5. Se l'Autorità decide di non modificare o ritirare il progettodi misura sulla base della raccomandazione della Commissioneeuropea di cui al comma 4, deve fornire una giustificazionemotivata.

6. L'Autorità può ritirare il progetto di misura in qualsiasi fasedella procedura.

Art. 13 Obiettivi e principi dell’attività di regolamentazione

1. Nello svolgere le funzioni di regolamentazione indicate nelCodice e secondo le procedure in esso contenute, il Ministero el'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze, adottanotutte le misure ragionevoli e proporzionate intese a conseguiregli obiettivi generali di cui all'articolo 4 ed ai commi 4, 5 e 6del presente articolo.

2. Salvo diversa disposizione dell'articolo 14 relativo allefrequenze radio, il Ministero e l'Autorità nell'esercizio dellefunzioni e dei poteri indicati nel Codice perseguono, ovepossibile, il principio di neutralità tecnologica, nel rispetto deiprincipi di garanzia della concorrenza e non discriminazionetra imprese.

3. Il Ministero e l'Autorità contribuiscono nell'ambito delleloro competenze a promuovere la diversità culturale elinguistica e il pluralismo dei mezzi di comunicazione.

4. Il Ministero e l'Autorità promuovono la concorrenza nellafornitura delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica,nonché delle risorse e servizi correlati:

a) assicurando che gli utenti, compresi gli utenti disabili, quellianziani e quelli che hanno esigenze sociali particolari netraggano il massimo beneficio in termini di scelta, prezzi equalità;

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b) garantendo che non abbiano luogo distorsioni e restrizionidella concorrenza nel settore delle comunicazioni elettroniche,anche per la trasmissione di contenuti; 

[c) incoraggiando investimenti efficienti e sostenibili inmateria di infrastrutture e promuovendo l'innovazione e losviluppo di reti e servizi di comunicazione elettronica, ivicompresi quelli a larga banda, secondo le disposizioni delCodice e tenendo conto degli indirizzi contenuti neldocumento annuale di programmazione economica efinanziaria;]

d) incoraggiando un uso efficace e garantendo una gestioneefficiente delle radiofrequenze e delle risorse di numerazione.

5. Il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettivecompetenze, contribuiscono allo sviluppo del mercato:

a) rimuovendo gli ostacoli residui che si frappongono allafornitura di reti di comunicazione elettronica, di risorse eservizi correlati e di servizi di comunicazione elettronica sulpiano europeo;

b) adottando una disciplina flessibile dell'accesso edell'interconnessione, anche mediante la negoziazione tra glioperatori, compatibilmente con le condizioni competitive delmercato e avendo riguardo alle singole tipologie di servizi dicomunicazione elettronica ed in particolare a quelli offerti sureti a larga banda, in coerenza con gli obiettivi generali di cuiall'articolo 4;

c) incoraggiando l'istituzione e lo sviluppo di reti transeuropeee l'interoperabilità dei servizi;

[d) garantendo che non vi siano discriminazioni neltrattamento delle imprese che forniscono reti e servizi dicomunicazione elettronica;]

e) collaborando con le Autorità di regolamentazione degli altriStati membri, con la Commissione europea e con il BERECper garantire lo sviluppo di prassi regolamentari coerenti el'applicazione coerente delle direttive europee recepite con ilCodice;

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6. Il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettivecompetenze, promuovono gli interessi dei cittadini:

a) garantendo a tutti i cittadini un accesso al serviziouniversale, come definito dal Capo IV del Titolo II;

b) garantendo un livello elevato di protezione dei consumatorinei loro rapporti con i fornitori, in particolare predisponendoprocedure semplici e poco onerose di risoluzione dellecontroversie da parte di un organismo indipendente dalle partiin causa;

c) contribuendo a garantire un livello elevato di protezione deidati personali e della vita privata;

d) promuovendo la diffusione di informazioni chiare, inparticolare garantendo la trasparenza delle tariffe e dellecondizioni di uso dei servizi di comunicazione elettronicaaccessibili al pubblico;

e) prendendo in considerazione le esigenze degli utentidisabili, di quelli anziani e di quelli che hanno esigenze socialiparticolari;

f) garantendo il mantenimento dell'integrità e della sicurezzadelle reti pubbliche di comunicazione;

g) promuovendo la capacità degli utenti finali di accedere adinformazioni e distribuirle o eseguire applicazioni e servizi diloro scelta. 

6-bis. l Ministero e l'Autorità, nel perseguire le finalitàprogrammatiche di cui ai commi 4, 5 e 6, applicano,nell'ambito delle rispettive competenze, principi regolamentariobiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati:

a) promuovendo la prevedibilità regolamentare, garantendo unapproccio regolatorio coerente nell'arco di opportuni periodi direvisione;

b) garantendo che, in circostanze analoghe, non vi sianodiscriminazioni nel trattamento delle imprese che fornisconoreti e servizi di comunicazione elettronica;

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c) salvaguardando la concorrenza a vantaggio dei consumatorie promuovendo se del caso la concorrenza basata sulleinfrastrutture;

d) promuovendo investimenti efficienti e innovazione ininfrastrutture nuove e avanzate, anche garantendo che qualsiasiobbligo di accesso tenga debito conto del rischio sostenutodalle imprese e consentendo accordi di cooperazione trainvestitori e parti richiedenti accesso, al fine di diversificare ilrischio di investimento, assicurando nel contempo lasalvaguardia della concorrenza nel mercato e del principio dinon discriminazione;

e) tenendo debito conto delle differenti condizioni attinenti allaconcorrenza e al consumo, nelle diverse aree geograficheall'interno del territorio nazionale;

f) imponendo obblighi regolamentari ex ante unicamente dovenon opera una concorrenza effettiva e sostenibile, eattenuandoli o revocandoli non appena sia soddisfatta talecondizione.

g-bis) garantendo l'attivazione del servizio IT-alert comedefinito ai sensi dell'articolo 1 del Codice. (1)

7. Nell'ambito delle proprie attività il Ministero e l'Autoritàapplicano le disposizioni di cui alla legge 7 agosto 1990, n.241 e successive modificazioni.

8. L'Autorità si dota, conformemente alle indicazioni recatedalla direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27marzo 2000, attuativa della legge 8 marzo 1999, n. 50, diforme o metodi di analisi dell'impatto della regolamentazione.

9. Ogni atto di regolamentazione dell'Autorità deve recarel'analisi di cui al comma 8 ed essere conseguentementemotivato.

(1) Lettera aggiunta dall’art. 28, comma 1, lett. c),D.L. 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con

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modificazioni, dalla L. 14 giugno 2019, n. 55.

Art. 13-bis Pianificazione strategica e coordinamento dellapolitica in materia di spettro radio1. Nella pianificazione strategica e nell'armonizzazionedell'uso dello spettro radio nell'Unione europea, il Ministerocoopera con i competenti organi degli altri Stati membri e conla Commissione europea, sentita l'Autorità per i profili dicompetenza. A tal fine prende in considerazione, tra l'altro, gliaspetti economici, inerenti alla sicurezza, alla salute,all'interesse pubblico, e alle libertà di espressione, culturali,scientifici, sociali e tecnici delle politiche dell'Unione europea,come pure i vari interessi delle comunità di utenti dello spettroradio, allo scopo di ottimizzarne l'uso e di evitare interferenzedannose.2. Il Ministero, cooperando con i competenti organi degli altriStati membri e con la Commissione europea, promuove ilcoordinamento delle politiche in materia di spettro radionell'Unione europea e, ove opportuno, l'instaurazione dicondizioni armonizzate per quanto concerne la disponibilità el'uso efficiente dello spettro radio, che sono necessari per larealizzazione e il funzionamento del mercato interno dellecomunicazioni elettroniche.

Art. 14 Gestione delle radiofrequenze per i servizi dicomunicazione elettronica

1. Tenendo debito conto della circostanza che leradiofrequenze sono un bene pubblico dotato di un importantevalore sociale, culturale ed economico, il Ministero el'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze, assicuranola gestione efficiente delle radiofrequenze per i servizi dicomunicazione elettronica ai sensi degli articoli 13 e 13-bis. Lapredisposizione dei piani di ripartizione, a cura del Ministero, edei piani di assegnazione, a cura dell'Autorità, è fondata sucriteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati.L'attribuzione delle frequenze radio destinate a servizi dicomunicazione elettronica e il rilascio di autorizzazioni

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generali o di diritti d'uso individuali in materia sono fondate sucriteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati.Nell'applicare il presente articolo il Ministero e l'Autoritàrispettano gli accordi internazionali pertinenti, fra cui iregolamenti radio dell'UIT e la normativa CEPT, e possonotener conto di particolari esigenze di interesse pubblico.

2. Il Ministero promuove l'armonizzazione dell'uso delleradiofrequenze nel territorio dell'Unione europea in modocoerente con l'esigenza di garantirne un utilizzo effettivo edefficiente e di perseguire benefici per i consumatori, comeeconomie di scala e interoperabilità dei servizi, in conformitàall'articolo 13-bis ed in attuazione delle decisioni dellaCommissione europea in materia, tra cui la decisione n.676/2002/CE.

3. Salvo disposizione contraria di cui al comma 2, il Ministeroe l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze, assicuranoche, coerentemente con il diritto dell'Unione europea, nellebande di frequenze dichiarate disponibili per servizi dicomunicazione elettronica nel Piano nazionale di ripartizionedelle frequenze, possono essere impiegati tutti i tipi ditecnologie usati per i servizi di comunicazione elettronica. IlMinistero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze,possono tuttavia prevedere restrizioni proporzionate e nondiscriminatorie relativamente ai tipi di tecnologie di accessosenza fili o rete radio utilizzati per servizi di comunicazioneelettronica, ove ciò sia necessario al fine di:

a) evitare interferenze dannose;

b) proteggere la salute pubblica dai campi elettromagnetici;

c) assicurare la qualità tecnica del servizio;

d) assicurare la massima condivisione delle radiofrequenze;

e) salvaguardare l'uso efficiente dello spettro; oppure;

f) garantire il conseguimento di un obiettivo di interessegenerale conformemente al comma 5.

4. Salvo disposizione contraria di cui al comma 2, il Ministero

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e l'Autorità, ciascuno nell'ambito delle rispettive competenze,assicurano, nel piano nazionale di ripartizione e assegnazionedelle frequenze a norma del diritto dell'Unione europea, chenelle bande di frequenze dichiarate disponibili per i servizi dicomunicazione elettronica possono essere forniti tutti i tipi diservizi di comunicazione elettronica. Il Ministero e l'Autorità,nell'ambito delle rispettive competenze, possono tuttaviaprevedere restrizioni proporzionate e non discriminatorierelativamente ai tipi di servizi di comunicazione elettronica cheè possibile fornire, anche, se necessario, al fine di soddisfareun requisito dei regolamenti radio dell'UIT e della normativaCEPT.

5. Le misure che impongono la fornitura di un servizio dicomunicazione elettronica in una banda specifica disponibileper i servizi di comunicazione elettronica sono giustificate pergarantire il conseguimento di un obiettivo di interesse generaleconformemente al diritto europeo, come, ad esempio e a titolonon esaustivo:

a) garantire la salvaguardia della vita umana;

a-bis) promuovere e favorire, nell'imminenza o in caso dieventi di cui all'articolo 7 del decreto legislativo 2 gennaio2018, n. 1, attraverso le tecnologie dell'informazione e dellacomunicazione, l'adozione di misure di autoprotezione da partedei cittadini; (1)

b) promuovere la coesione sociale, regionale o territoriale;

c) evitare un uso inefficiente delle radiofrequenze; oppure;

d) promuovere la diversità culturale e linguistica ed ilpluralismo dei media, anche mediante prestazione di servizi diradiodiffusione o telediffusione.

6. Il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettivecompetenze, possono vietare la fornitura di qualsiasi altroservizio di comunicazione elettronica in una banda specificaesclusivamente ove ciò sia giustificato dalla necessità diproteggere servizi finalizzati ad assicurare la salvaguardia dellavita umana. Tale divieto può essere eccezionalmente esteso alfine di conseguire altri obiettivi di interesse generale definiti a

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norma del diritto dell'Unione europea.

7. Il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettivecompetenze, riesaminano periodicamente la necessità dellerestrizioni di cui ai comma da 3 a 6 e rendono pubblici irisultati di tale riesame.

8. I commi 3 e 4 si applicano allo spettro radio attribuito aiservizi di comunicazione elettronica nonché alle autorizzazionigenerali e ai diritti d'uso individuali delle radiofrequenzeconcessi a decorrere dal termine di cui all'articolo 4, comma 1,secondo periodo, del decreto legge 31 marzo 2011, n. 34,convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2011, n.75, e successive modificazioni. Alle attribuzioni dello spettroradio, alle autorizzazioni generali e ai diritti d'uso individualiesistenti al termine di cui al periodo precedente, si applicano ledisposizioni dell'articolo 14-bis.

9. Fatte salve le disposizioni delle direttive specifiche etenendo conto delle circostanze nazionali pertinenti, ilMinistero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze,possono stabilire norme volte a impedire l'accaparramento difrequenze, in particolare fissando scadenze rigorose perl'effettivo utilizzo dei diritti d'uso da parte del titolare dei dirittie applicando sanzioni, comprese le sanzioni pecuniarie di cuiall'articolo 98, comma 8, o la revoca dei diritti d'uso in caso dimancato rispetto delle scadenze. Tali norme sono stabilite eapplicate in modo proporzionato, trasparente nondiscriminatorio.

10. Il rinvio al presente articolo operato dal comma 3dell'articolo 8-novies del decreto-legge 8 aprile 2008, n. 59,convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2008, n.101, si intende riferito all'articolo 14-ter.

(1) Lettera inserita dall’art. 28, comma 1, lett. d),D.L. 18 aprile 2019, n. 32, convertito, conmodificazioni, dalla L. 14 giugno 2019, n. 55.

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Art. 14-bis Riesame delle limitazioni esistenti 1. Sino alla data del 25 maggio 2016, il Ministero e l'Autorità,secondo le rispettive competenze, possono consentire ai titolaridi diritti d'uso delle frequenze radio concesse prima deltermine di cui all'articolo 14, comma 8, e che rimarrannoancora validi fino alla predetta data, di presentare una richiestadi riesame delle limitazioni ai loro diritti ai sensi dell'articolo14, commi da 4 a 7. Prima di adottare una decisione,nell'ambito delle rispettive competenze, il Ministero el'Autorità informano il titolare del diritto del riesame dellelimitazioni, precisando l'entità del diritto dopo il riesame, econcedono al richiedente un termine per il ritiro della richiesta.Se il titolare del diritto ritira la sua richiesta, il diritto restaimmutato fino alla sua scadenza o, se è anteriore, fino al 25maggio 2016.2. Successivamente al 25 maggio 2016, il Ministero el'Autorità, secondo le rispettive competenze, adottano tutte lemisure adeguate per assicurare che l'articolo 14, commi da 3 a7, si applica a tutte le restanti autorizzazioni generali, ai dirittid'uso individuali ed alle attribuzioni di spettri radio ai fini deiservizi di comunicazione elettronica.

3. Nell'applicare il presente articolo, il Ministero e l'Autorità,secondo le rispettive competenze, adottano disposizioniappropriate per promuovere eque condizioni di concorrenza.

4. Le misure adottate in applicazione del presente articolo nonconcedono alcun nuovo diritto d'uso e pertanto non sonosoggette alle pertinenti disposizioni dell'articolo 27 delpresente Codice.

Art. 14-ter Trasferimento o affitto di diritti individuali d'usodelle radiofrequenze 1. Le imprese titolari di diritti individuali di uso delleradiofrequenze nelle bande individuate dalla Commissioneeuropea a norma dell'articolo 9-ter, paragrafo 3, della direttiva2002/21/CE, possono trasferire o affittare ad altre imprese lefrequenze radio oggetto dei diritti d'uso, secondo le condizionilegate a tali diritti d'uso, con le modalità di cui ai commi 5 e 6.2. Fermo restando quanto stabilito dal comma 1, i diritti di usodelle frequenze in bande con limitata disponibilità econseguentemente assegnati ad un numero predeterminato dioperatori, possono essere trasferiti su base commerciale dagli

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operatori che ne hanno legittima disponibilità ad altri operatorigià autorizzati con le modalità di cui ai commi 5 e 6 e nelrispetto delle eventuali deroghe adottate ai sensi dei commi 3 e4 dell'articolo 14. Per le altre frequenze il trasferimento deidiritti di uso è assoggettato alle disposizioni di cui all'articolo25, comma 8.

3. Salvo diverse indicazioni del Ministero o dell'Autorità, lecondizioni cui sono soggetti i diritti individuali d'uso dellefrequenze radio continuano ad applicarsi anche dopo iltrasferimento o l'affitto.

4. Resta fermo il potere del Ministero e dell'Autorità distabilire le condizioni di assegnazione dei diritti individualid'uso delle frequenze, anche disponendo il divieto ditrasferimento e affitto dei diritti d'uso eventualmente ottenuti atitolo gratuito.

5. L'intenzione di un operatore di trasferire i diritti di uso delleradiofrequenze deve essere notificata al Ministero eall'Autorità ed il trasferimento di tali diritti è efficace previoassenso del Ministero ed è reso pubblico. Il Ministero, sentital'Autorità, comunica, entro novanta giorni dalla notifica dellarelativa istanza da parte dell'impresa cedente, il nulla osta allacessione dei diritti ovvero i motivi che ne giustifichino ildiniego. L'impresa subentrante è tenuta a notificare alMinistero l'avvenuto trasferimento entro sessanta giorni dalrilascio del nulla osta alla cessione dei diritti.

6. Il Ministero, all'esito della verifica, svolta dall'Autorità,sentita l'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, chela concorrenza non sia falsata in conseguenza dei trasferimentidei diritti d'uso, può apporre all'autorizzazione, se necessario,le specifiche condizioni proposte. Qualora l'uso delleradiofrequenze sia stato armonizzato mediante l'applicazionedella decisione 676/2002/CE o di altri provvedimentidell'Unione europea, l'obbligo di uso armonizzato resta validoanche in caso di trasferimento o affitto.

Art. 15 Numerazione, assegnazione dei nomi a dominio eindirizzamento

1. Il Ministero provvede al rilascio dei diritti d'uso di tutte le

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risorse nazionali di numerazione e la gestione dei pianinazionali di numerazione dei servizi di comunicazioneelettronica, garantendo che a tutti i servizi di comunicazioneelettronica accessibili al pubblico siano assegnati numeri eblocchi di numeri adeguati, fatte salve le eventuali eccezionipreviste dal Codice o dalla normativa nazionale. Il Ministerovigila altresì sull'assegnazione dei nomi a dominio eindirizzamento. 

2. L'Autorità stabilisce i piani di numerazione nazionale deiservizi di comunicazione elettronica, incluse le connessemodalità di accesso e svolgimento dei servizi dicomunicazione elettronica, e le procedure di assegnazionedella numerazione nazionale, nel rispetto dei principi diobiettività, trasparenza e non discriminazione, in modo daassicurare parità di trattamento a tutti i fornitori dei servizi dicomunicazione elettronica accessibili al pubblico. Inparticolare, l'Autorità vigila affinché l'operatore cui sia statoconcesso il diritto d'uso di un blocco di numeri non discriminialtri fornitori di servizi di comunicazione elettronica inrelazione alle sequenze di numeri da utilizzare per dare accessoai loro servizi. 

3. L'Autorità pubblica i piani nazionali di numerazione deiservizi di comunicazione elettronica e le successivemodificazioni ed integrazioni agli stessi, con le sole restrizioniimposte da motivi di sicurezza nazionale. 

4. L'Autorità promuove l'armonizzazione di numeri o blocchidi numeri specifici all'interno dell'Unione europea chepromuovano al tempo stesso il funzionamento del mercatointerno e lo sviluppo di servizi paneuropei. 

5. Il Ministero vigila affinché non vi siano utilizzi dellanumerazione non coerenti con le tipologie di servizi per i qualile numerazioni stesse sono disciplinate dai piani nazionali dinumerazione dei servizi di comunicazione elettronica dinumerazione. 

6. Il Ministero e l'Autorità, al fine di assicurare interoperabilitàcompleta e globale dei servizi, operano in coordinamento conle organizzazioni internazionali che assumono decisioni intema di numerazione, assegnazione di nomi a dominio e

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indirizzamento delle reti e dei servizi di comunicazioneelettronica.7. Per l'espletamento delle funzioni di cui al presente articolo,l'Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologiedell'informazione presta la sua collaborazione all'Autorità.

Art. 16 Separazione strutturale

1. Le imprese che detengono diritti esclusivi o speciali,esercitati in Italia o all’estero anche a livello locale, nonpossono fornire reti o servizi di comunicazione elettronicaaccessibili al pubblico, se non attraverso società controllate ocollegate, ai sensi dell’articolo 6, comma 2.

2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano alleimprese il cui fatturato annuale nelle attività relative allafornitura di reti o servizi di comunicazione elettronica nelterritorio nazionale sia inferiore a 50 milioni di euro.

3. Se i fornitori di reti e servizi di comunicazione elettronica alpubblico non sono soggetti agli obblighi di redazione ecertificazione del bilancio, i rendiconti finanziari dell’impresasono elaborati e presentati ad una revisione contabileindipendente e successivamente pubblicati. La revisione èeffettuata in conformità alle vigenti disposizioni nazionali ecomunitarie.

Art. 16-bis Sicurezza e integrità 1. Fatte salve le competenze dell'Autorità previste dall'articolo1, comma 6, lettera a), numero 3), della legge 31 luglio 1997,n. 249, il Ministero, sentite le imprese che forniscono retipubbliche di comunicazioni o servizi di comunicazioneelettronica accessibili al pubblico e tenuto conto delle misuretecniche di attuazione eventualmente adottate dallaCommissione europea, ai sensi dell'articolo 13-bis, comma 4,della direttiva 2002/21/CE, individua:a) adeguate misure di natura tecnica e organizzativa perassicurare la sicurezza delle reti e dei servizi di comunicazioneelettronica accessibili al pubblico, nonché per garantirel'integrità delle reti. Tali misure sono anche finalizzate aprevenire e limitare le conseguenze per gli utenti e le retiinterconnesse degli incidenti che pregiudicano la sicurezza;

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b) i casi in cui le violazioni della sicurezza o perditadell'integrità siano da considerarsi significative ai fini delcorretto funzionamento delle reti o dei servizi.2. Le imprese che forniscono reti pubbliche di comunicazioni oservizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico:

a) adottano le misure individuate dal Ministero di cui alcomma 1, lettera a), al fine di conseguire un livello di sicurezzadelle reti adeguato al rischio esistente, e di garantire lacontinuità della fornitura dei servizi su tali reti;

b) comunicano al Ministero ogni significativa violazione dellasicurezza o perdita dell'integrità secondo quanto previsto alcomma 1, lettera b).

3. Nei casi di cui al comma 2, lettera b), il Ministero informa lealtre autorità nazionali eventualmente interessate per le relativeiniziative di competenza, e, se del caso, informa le autoritàdegli altri Stati membri nonché l'ENISA.

4. Il Ministero, anche su impulso dell'Autorità, può informareil pubblico o imporre all'impresa di farlo, ove accerti che ladivulgazione della violazione di cui al comma 2, lettera b), sianell'interesse pubblico. Anche a tal fine, presso il Ministero èindividuato il Computer Emergency Response Team (CERT)nazionale, avvalendosi delle risorse umane, strumentali efinanziarie e disponibili, con compiti di assistenza tecnica incaso di segnalazioni da parte di utenti e di diffusione diinformazioni anche riguardanti le contromisure adeguate per itipi più comuni di incidente.

5. Il Ministero trasmette ogni anno alla Commissione europeae all'ENISA una relazione sintetica delle notifiche ricevute edelle azioni adottate conformemente al presente articolo.

Art. 16-ter Attuazione e controllo 1. Le misure adottate ai fini dell'attuazione del presentearticolo e dell'articolo 16-bis sono approvate con decreto delMinistro dello sviluppo economico.2. Ai fini del controllo del rispetto dell'articolo 16-bis leimprese che forniscono reti pubbliche di comunicazioni oservizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblicosono tenute a:

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a) fornire al Ministero, e se necessario all'Autorità, leinformazioni necessarie per valutare la sicurezza e l'integritàdei loro servizi e delle loro reti, in particolare i documentirelativi alle politiche di sicurezza; nonché;

b) sottostare a una verifica della sicurezza effettuata dalMinistero, anche su impulso dell'Autorità, in collaborazionecon gli Ispettorati territoriali del Ministero dello sviluppoeconomico, o da un organismo qualificato indipendentedesignato dal Ministero. L'impresa si assume l'onerefinanziario della verifica.

3. Il Ministero e l'Autorità hanno la facoltà di indagare i casi dimancata conformità nonché i loro effetti sulla sicurezza el'integrità delle reti.

4. Nel caso in cui il Ministero riscontri, anche su indicazionedell'Autorità, il mancato rispetto degli articoli 16-bis o 16-terovvero delle disposizioni attuative previste dal comma 1 daparte delle imprese che forniscono reti pubbliche dicomunicazioni o servizi di comunicazione elettronicaaccessibili al pubblico, si applicano le sanzioni di cuiall'articolo 98, commi da 4 a 12.

TITOLO II RETI E SERVIZI DI COMUNICAZIONEELETTRONICA AD USO PUBBLICO

Capo I Disposizioni comuni

Art. 17 Imprese che dispongono di un significativo potere dimercato

1. L'Autorità nell'accertare, secondo la procedura di cuiall'articolo 19, quali imprese dispongono di un significativopotere di mercato ai sensi delle disposizioni di cui ai Capi III eIV del presente Titolo, applica le disposizioni di cui ai commi2, 3 e 4.

2. Si presume che un'impresa disponga di un significativopotere di mercato se, individualmente o congiuntamente conaltri, gode di una posizione equivalente ad una posizionedominante, e dunque di forza economica tale da consentirle di

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comportarsi in misura notevole in modo indipendente daiconcorrenti, dai clienti e dai consumatori.

3. L'Autorità, nel valutare se due o più imprese godonocongiuntamente di una posizione dominante sul mercato, tienein massima considerazione le Linee direttrici dellaCommissione europea per l'analisi del mercato e la valutazionedel significativo potere di mercato ai sensi del nuovo quadronormativo comunitario per le reti e i servizi di comunicazioneelettronica, di seguito denominate "le linee direttrici".

4. Se un'impresa dispone di un significativo potere su unmercato specifico, si presume che essa abbia un significativopotere in un mercato diverso e strettamente connesso, qualorale connessioni tra i due mercati siano tali da consentire che ilpotere detenuto in un mercato sia fatto valere nell'altromercato, rafforzando in tal modo il potere di mercatocomplessivo dell'impresa in questione. Pertanto possono essereapplicate misure correttive volte a prevenire tale influenza sulsecondo mercato a norma degli articoli 46, 47, 48 e 50 e,qualora tali misure correttive risultino essere insufficienti,possono essere imposte misure correttive a norma dell'articolo67. 

Art. 18Procedura per l'individuazione e la definizione dei mercati 

1. L'Autorità, tenendo in massima considerazione leRaccomandazioni relative ai mercati rilevanti di prodotti eservizi del settore delle comunicazioni elettroniche, di seguitodenominate "le raccomandazioni", e le linee direttrici,definisce i mercati rilevanti conformemente ai principi deldiritto della concorrenza e sulla base delle caratteristiche edella struttura del mercato nazionale delle comunicazionielettroniche. Prima di definire mercati diversi da quelliindividuati nelle raccomandazioni, l'Autorità applica laprocedura di cui agli articoli 11 e 12.Art. 19 Procedura per l’analisi del mercato

1. Sentita l'Autorità garante della concorrenza e del mercato,l'Autorità, effettua l'analisi dei mercati rilevanti, tenendo conto

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dei mercati individuati nella raccomandazione e tenendo nellamassima considerazione le linee direttrici. 

[2. L'analisi è effettuata:

a) in prima applicazione del Codice, entro centoventi giornidalla data di entrata in vigore dello stesso, anche sulla basedelle rilevazioni ed analisi già in possesso dell'Autoritàelaborate conformemente alle raccomandazioni ed alle lineedirettrici;

b) a seguito di ogni aggiornamento delle raccomandazioni,entro novanta giorni dalla loro pubblicazione;

c) in ogni caso, ogni diciotto mesi. ]

3. Quando l'Autorità è tenuta, ai sensi dei commi 4 e 5 delpresente articolo e degli articoli 45 e 67 del Codice, a deciderein merito all'imposizione, al mantenimento, alla modifica o allarevoca di obblighi a carico delle imprese, essa determina, inbase all'analisi di mercato di cui al comma 1, se uno deimercati rilevanti sia effettivamente concorrenziale. 

4. L'Autorità, se conclude che un mercato è effettivamenteconcorrenziale, non impone né mantiene nessuno degliobblighi di regolamentazione specifici di cui al comma 3.Qualora siano già in vigore obblighi derivanti daregolamentazione settoriale, li revoca per le imprese operantiin tale mercato rilevante. La revoca degli obblighi ècomunicata alle parti interessate con un congruo preavviso.

5. Qualora accerti, anche mediante un'analisi dinamica, che unmercato rilevante non è effettivamente concorrenziale,l'Autorità individua le imprese che dispongono di unsignificativo potere di mercato conformemente all'articolo 17 econtestualmente impone a tali imprese gli appropriati obblighidi regolamentazione di cui al comma 3, ovvero mantiene invigore o modifica tali obblighi laddove già esistano.

6. Ai fini delle decisioni di cui al comma 3, l'Autorità tieneconto degli obiettivi e dei principi dell'attività diregolamentazione di cui all'articolo 13, ed in particolare di

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quelli indicati al comma 4, lettera c), e al comma 5, lettera b),evitando distorsioni della concorrenza.

7. Nel caso di mercati transnazionali individuati con decisionedella Commissione europea, l'Autorità effettua l'analisi dimercato congiuntamente alle Autorità di regolamentazionedegli altri Stati membri interessate, tenendo in massimaconsiderazione le linee direttrici, e si pronuncia di concertocon queste in merito all'imposizione, al mantenimento, allamodifica o alla revoca di obblighi di regolamentazione di cui alcomma 3.

8. I provvedimenti di cui ai commi 4, 5 e 6 sono adottatisecondo la procedura di cui agli articoli 11 e 12. L'Autoritàeffettua un'analisi del mercato rilevante e notifica ilcorrispondente progetto di misura a norma dell'articolo 12: 

a) entro tre anni dall'adozione di una precedente misurarelativa a quel mercato. In via eccezionale, tale periodo puòtuttavia essere prorogato fino ad un massimo di altri tre anni,se l'Autorità ha notificato alla Commissione europea unaproposta motivata di proroga e la Commissione europea non haformulato obiezioni entro un mese dalla notifica; oppure

b) entro due anni dall'adozione di una raccomandazione suimercati rilevanti per i mercati non notificati in precedenza allaCommissione europea.

8-bis. Qualora l'Autorità non completi l'analisi di un mercatorilevante individuato nella raccomandazione entro il terminefissato al comma 8, il BEREC le fornisce, su richiesta,assistenza, per completare l'analisi del mercato specifico edegli obblighi specifici da imporre. Con tale assistenzal'Autorità notifica entro sei mesi il progetto di misura allaCommissione a norma dell'articolo 12.

[9. Gli operatori di reti telefoniche pubbliche fisse, designaticome operatori che detengano una quota di mercatosignificativa nell'àmbito della fornitura di reti telefonichepubbliche fisse e di servizi ai sensi dell'allegato n. 1 parte Idella direttiva 97/33/CE o della direttiva 98/10/CE continuanoad essere considerati operatori notificati ai fini del regolamento(CE) n. 2887/2000 fino a che non sia stata espletata la

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procedura relativa all'analisi di mercato di cui al presentearticolo. Successivamente cessano di essere consideratioperatori notificati ai fini del suddetto regolamento.]

Art. 20 Normalizzazione

1. Il Ministero vigila sull'uso delle norme e specifiche tecnichepubblicate nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee perla fornitura armonizzata di servizi, di interfacce tecniche e difunzioni di rete, nella misura strettamente necessaria pergarantire l'interoperabilità dei servizi e migliorare la libertà discelta degli utenti.

2. Fintantoché le norme o specifiche di cui al comma 1 nonsiano adottate dalla Commissione europea, il Ministeropromuove l'applicazione delle norme e specifiche adottatedalle organizzazioni europee di normalizzazione. In mancanzadi tali norme o specifiche, il Ministero promuovel'applicazione delle norme o raccomandazioni internazionaliadottate dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni(UIT), dalla Conferenza europea delle amministrazioni delleposte e delle telecomunicazioni (CEPT), dall'Organizzazioneinternazionale per la standardizzazione (ISO) o dallaCommissione elettrotecnica internazionale (IEC). 

Art. 21 Interoperabilità dei servizi di televisione interattivadigitale

1. Fermo restando quanto stabilito da norme di legge e diregolamento in materia di radiodiffusione sonora e televisiva,l'Autorità, sentito il Ministero, relativamente al libero flusso diinformazioni, al pluralismo dei mezzi d'informazione e alladiversità culturale, incoraggia, nel rispetto delle disposizionidell'articolo 20, comma 1:

a) i fornitori dei servizi di televisione digitale interattiva, darendere disponibile al pubblico su piattaforme di televisionedigitale interattiva, indipendentemente dal modo ditrasmissione, a usare un'API aperta;

b) i fornitori di tutte le apparecchiature digitali televisiveavanzate destinate a ricevere i servizi di televisione digitale, supiattaforme di televisione digitale interattiva, a rispettare l'API

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aperta in conformità ai requisiti minimi dei relativi standard ospecifiche;

b-bis) i fornitori di servizi e apparecchiature di televisionedigitali a cooperare alla fornitura di servizi televisiviinteroperabili per gli utenti disabili.

2. Fermo restando quanto disposto all'articolo 42, comma 2,lettera b), l'Autorità, sentito il Ministero, incoraggia iproprietari delle API a rendere disponibile a condizioni eque,ragionevoli e non discriminatorie e dietro adeguataremunerazione, tutte le informazioni necessarie a consentire aifornitori di servizi di televisione digitale interattiva di forniretutti i servizi supportati dalle API in una forma pienamentefunzionale.

Art. 22 Procedure di armonizzazione

1. Il Ministero e l’Autorità, nell’assolvimento dei propricompiti, tengono in massima considerazione leraccomandazioni della Commissione europea concernentil’armonizzazione dell’attuazione delle disposizioni oggetto delCodice ai fini del conseguimento degli obiettivi di cuiall’articolo 13. Qualora il Ministero o l’Autorità decidano dinon conformarsi ad una raccomandazione, ne informano laCommissione europea motivando le proprie decisioni.

Art. 23 Risoluzione delle controversie tra imprese

1. Qualora sorga una controversia avente ad oggetto gliobblighi derivanti dal Codice, fra imprese che forniscono reti oservizi di comunicazione elettronica, o tra tali imprese e altreimprese che beneficiano dell'imposizione di obblighi inmateria di accesso o di interconnessione derivanti dal presenteCodice, l'Autorità, a richiesta di una delle parti e fatte salve ledisposizioni del comma 2, adotta quanto prima, e comunque,salvo casi eccezionali, entro un termine di quattro mesi, unadecisione vincolante che risolve la controversia. 

2. L'Autorità dichiara la propria incompetenza a risolvere unacontroversia con decisione vincolante, qualora entrambe leparti vi abbiano espressamente derogato prevedendo altrimezzi per la soluzione della controversia, conformemente a

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quanto disposto dall'articolo 13. L'Autorità comunicaimmediatamente alle parti la propria decisione. Se lacontroversia non è risolta dalle parti entro quattro mesi da talecomunicazione, e se la parte che si ritiene lesa non ha adito unorgano giurisdizionale, l'Autorità adotta al più presto ecomunque non oltre quattro mesi, su richiesta di una delleparti, una decisione vincolante diretta a dirimere lacontroversia.

3. Nella risoluzione delle controversie l'Autorità persegue gliobiettivi di cui all'articolo 13. Gli obblighi che possono essereimposti ad un'impresa dall'Autorità nel quadro dellarisoluzione di una controversia sono conformi alle disposizionidel Codice.

4. La decisione dell'Autorità deve essere motivata, nonchépubblicata sul Bollettino ufficiale e sul sito Internetdell'Autorità nel rispetto delle norme in materia di riservatezzaed ha efficacia dalla data di notifica alle parti interessate ed èricorribile in via giurisdizionale.

5. La procedura di cui ai commi 1, 3 e 4 non preclude alle partila possibilità di adire un organo giurisdizionale.

Art. 24 Risoluzione delle controversie transnazionali

1. Qualora sorga una controversia transnazionale tra parti, dicui almeno una stabilita in un altro Stato membro,relativamente all'applicazione del Codice, per la quale risulticompetente anche una Autorità di regolamentazione di un altroStato membro, si applicano le disposizioni di cui ai commi 2, 3e 4.

2. Le parti possono investire della controversia le competentiautorità nazionali di regolamentazione. Queste ultimecoordinano i loro sforzi e hanno la facoltà di consultare ilBEREC in modo da pervenire alla risoluzione coerente dellacontroversia secondo gli obiettivi indicati dall'articolo 13.Qualsiasi obbligo imposto ad un'impresa da parte dell'Autoritàal fine di risolvere una controversia è conforme alledisposizioni del Codice. 

2-bis. L'Autorità può chiedere al BEREC di emettere un parere

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in merito all'azione da adottare conformemente alledisposizioni del Codice. 

2-ter. Quando al BEREC è presentata una tale richiesta,l'Autorità ne attende il parere prima di adottare azioni perrisolvere la controversia. Ove necessario possono adottaremisure urgenti. 

2-quater. Ogni obbligo imposto a un'impresa dall'Autorità nellarisoluzione di una controversia rispetta le disposizioni delCodice e tiene conto del parere emesso dal BEREC.

3. L'Autorità, congiuntamente all'Autorità di regolamentazionedell'altro Stato membro, dichiara la propria incompetenza arisolvere una controversia con decisione vincolante, qualoraentrambe le parti vi abbiano espressamente derogatoprevedendo altri mezzi per la soluzione della controversia,conformemente a quanto disposto dall'articolo 13. L'Autorità el'Autorità di regolamentazione dell'altro Stato membro,comunicano tempestivamente alle parti la decisione. Se lacontroversia non è risolta dalle parti entro quattro mesi da talecomunicazione, e se non è stato adito un organogiurisdizionale, l'Autorità coordina i propri sforzi conl'Autorità di regolamentazione dell'altro Stato membro pergiungere ad una soluzione della controversia, in conformitàdelle disposizioni di cui all'articolo 13 e tenendo nella massimaconsiderazione ogni parere emesso dal BEREC. 

4. La procedura di cui al comma 2 non preclude alle parti lapossibilità di adire un organo giurisdizionale.

Capo IIAutorizzazioni

Art. 25Autorizzazione generale per le reti e i servizi di comunicazioneelettronica 

1. L'attività di fornitura di reti o servizi di comunicazioneelettronica è libera ai sensi dell'articolo 3, fatte salve lecondizioni stabilite nel presente Capo e le eventuali limitazioniintrodotte da disposizioni legislative regolamentari e

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amministrative che prevedano un regime particolare per icittadini o le imprese di Paesi non appartenenti all'Unioneeuropea o allo Spazio economico europeo, o che sianogiustificate da esigenze della difesa e della sicurezza delloStato e della sanità pubblica, compatibilmente con le esigenzedella tutela dell'ambiente e della protezione civile, poste daspecifiche disposizioni, ivi comprese quelle vigenti alla data dientrata in vigore del Codice.

2. Le disposizioni del presente Capo si applicano anche aicittadini o imprese di Paesi non appartenenti all'Unioneeuropea, nel caso in cui lo Stato di appartenenza applichi, nellematerie disciplinate dal presente Titolo, condizioni di pienareciprocità. Rimane salvo quanto previsto da trattatiinternazionali cui l'Italia aderisce o da specifiche convenzioni.

3. La fornitura di reti o di servizi di comunicazione elettronica,fatti salvi gli obblighi specifici di cui all'articolo 28, comma 2,o i diritti di uso di cui all'articolo 27, è assoggettata adun'autorizzazione generale, che consegue alla presentazionedella dichiarazione di cui al comma 4.

3-bis. Le imprese che forniscono servizi transfrontalieri dicomunicazione elettronica ad imprese situate in più Statimembri non sono obbligate ad effettuare più di una notifica perStato membro interessato.

4. L'impresa interessata presenta al Ministero unadichiarazione resa dalla persona fisica titolare ovvero dallegale rappresentante della persona giuridica, o da soggetti daloro delegati, contenente l'intenzione di iniziare la fornitura direti o servizi di comunicazione elettronica, unitamente alleinformazioni strettamente necessarie per consentire alMinistero di tenere un elenco aggiornato dei fornitori di reti edi servizi di comunicazione elettronica, da pubblicare sulproprio Bollettino ufficiale e sul sito Internet. Taledichiarazione costituisce segnalazione certificata di inizioattività e deve essere conforme al modello di cui all'allegato n.9. L'impresa è abilitata ad iniziare la propria attività a decorreredall'avvenuta presentazione della dichiarazione e nel rispettodelle disposizioni sui diritti di uso stabilite negli articoli 27, 28e 29. Ai sensi dell'articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241e successive modificazioni, il Ministero, entro e non oltre

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sessanta giorni dalla presentazione della dichiarazione, verificad'ufficio la sussistenza dei presupposti e dei requisiti richiesti edispone, se del caso, con provvedimento motivato da notificareagli interessati entro il medesimo termine, il divieto diprosecuzione dell'attività. Le imprese titolari di autorizzazionesono tenute all'iscrizione nel registro degli operatori dicomunicazione di cui all'articolo 1 della legge 31 luglio 1997,n. 249. 

5. La cessazione dell'esercizio di una rete o dell'offerta di unservizio di comunicazione elettronica, può aver luogo in ognitempo. La cessazione deve essere comunicata agli utentialmeno 90 giorni prima, informandone contestualmente ilMinistero. Tale termine è ridotto a trenta giorni nel caso dicessazione dell'offerta di un profilo tariffario.

6. Le autorizzazioni generali hanno durata non superiore aventi anni e sono rinnovabili. Con decreto del Ministro dellosviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economiae delle finanze, le autorizzazioni possono essere prorogate, nelcorso della loro durata, per un periodo non superiore a quindicianni, previa presentazione di un dettagliato piano tecnicofinanziario da parte degli operatori. La congruità del pianoviene valutata d’intesa dal Ministero dello sviluppo economicoe dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, inrelazione anche alle vigenti disposizioni comunitarie eall’esigenza di garantire l’omogeneità dei regimi autorizzatori.L'impresa interessata può indicare nella dichiarazione di cui alcomma 4 un periodo inferiore. Per il rinnovo si applica laprocedura di cui al medesimo comma 4 e la presentazionedella dichiarazione deve avvenire con sessanta giorni dianticipo rispetto alla scadenza. 

7. La scadenza dell'autorizzazione generale coincide con il 31dicembre dell'ultimo anno di validità.

8. Una autorizzazione generale può essere ceduta a terzi, ancheparzialmente e sotto qualsiasi forma, previa comunicazione alMinistero nella quale siano chiaramente indicati le frequenzeradio ed i numeri oggetto di cessione. Il Ministero entrosessanta giorni dalla presentazione della relativa istanza daparte dell'impresa cedente, può comunicare il proprio diniegofondato sulla non sussistenza in capo all'impresa cessionaria

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dei requisiti oggettivi e soggettivi per il rispetto dellecondizioni di cui all'autorizzazione medesima. Il termine èinterrotto per una sola volta se il Ministero richiede chiarimentio documentazione ulteriore e decorre nuovamente dalla data incui pervengono al Ministero stesso i richiesti chiarimenti odocumenti.

Art. 26 Elenco minimo dei diritti derivanti dall'autorizzazionegenerale

1. Le imprese autorizzate ai sensi dell'articolo 25 hanno ildiritto di:

a) fornire reti e servizi di comunicazione elettronica alpubblico;

b) richiedere le specifiche autorizzazioni, ovvero presentare leoccorrenti dichiarazioni, per esercitare il diritto di installareinfrastrutture, in conformità agli articoli 86, 87 e 88.

2. Allorché tali imprese intendano fornire al pubblico reti oservizi di comunicazione elettronica, l'autorizzazione generaledà loro inoltre il diritto di:

a) negoziare l’interconnessione con altri fornitori di reti e diservizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblicotitolari di un'autorizzazione generale, e ove applicabile ottenerel’accesso o l'interconnessione alle reti in qualunque luogodell’Unione europea, alle condizioni del Capo III del presenteTitolo;

b) poter essere designate quali fornitori di una o più prestazioniche rientrano negli obblighi di servizio universale in tutto ilterritorio nazionale o in una parte di esso, conformemente alledisposizioni del Capo IV del presente Titolo.

Art. 27

Diritti di uso delle frequenze radio e dei numeri1. Ogni qualvolta ciò sia possibile, l'uso delle frequenze radionon è subordinato al rilascio di diritti individuali di uso. Idiritti individuali di uso possono essere concessi per:a) evitare interferenze dannose;

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b) assicurare la qualità tecnica del servizio;

c) assicurare un utilizzo efficiente dello spettro, oppure;

d) conseguire altri obiettivi di interesse generale conformi allanormativa europea. 

2. Qualora l'utilizzo delle frequenze radio non sia subordinatoalla concessione di diritti individuali di uso, il diritto diutilizzarle deriva dall'autorizzazione generale e le relativecondizioni di uso sono in essa stabilite.

3. Qualora sia necessario concedere diritti di uso dellefrequenze radio e dei numeri per la fornitura di reti o servizi dicomunicazione elettronica, il Ministero attribuisce tali diritti, arichiesta, esclusivamente all'impresa avente le condizioninecessarie per conseguire l'autorizzazione generale, valutatal'effettiva necessità, nel rispetto degli articoli 28, 29 e 33,comma 1, lettera c), e di ogni altra disposizione che garantiscal'uso efficiente di tali risorse in conformità delle disposizionicontenute nel Capo II del Titolo I.

4. I diritti individuali di uso delle frequenze radio e dei numerivengono rilasciati per una durata adeguata al tipo di servizio ecomunque non eccedente la durata dell'autorizzazionegenerale, tenuto conto dell'obiettivo perseguito e dellanecessità di prevedere un periodo adeguato di ammortamentodegli investimenti. Quando i diritti individuali d'uso dellefrequenze radio sono concessi per un periodo di dieci anni ooltre e tali diritti non possono essere trasferiti o ceduti daun'impresa a un'altra, ai sensi dell'articolo 14-ter, il Ministeroprovvede affinché si applichino i criteri per la concessione didiritti individuali d'uso e siano rispettati per la durata dellalicenza, in particolare su richiesta debitamente motivata deltitolare del diritto. Se tali criteri non sono più applicabili, idiritti individuali d'uso sono trasformati in un'autorizzazionegenerale per l'uso delle frequenze radio, soggetta a unpreavviso e trascorso un ragionevole periodo di tempo, oppurein un diritto liberamente trasferibile o cedibile da un'impresaad un'altra, ai sensi dell'articolo 14-ter. 

5. I diritti di uso delle frequenze radio e dei numeri sonorilasciati mediante procedure aperte, obiettive, trasparenti, non

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discriminatorie e proporzionate. Nel caso delle frequenze radioil Ministero, nel rilasciare i diritti, precisa se essi sianotrasferibili su iniziativa del detentore degli stessi e a qualicondizioni, conformemente all'articolo 14. Una deroga airequisiti per le procedure aperte può essere applicata quando ilrilascio di diritti individuali d'uso delle frequenze radio per ladiffusione di contenuti radiofonici o televisivi è necessario perconseguire un obiettivo di interesse generale conforme allanormativa dell'Unione europea. 

5-bis. Al momento del rilascio dei diritti d'uso, il Ministerospecifica se tali diritti possono essere trasferiti dal titolare e aquali condizioni. Nel caso delle frequenze radio, talidisposizioni sono conformi agli articoli 14 e 14-ter delCodice. 

6. Il numero dei diritti di uso da concedere per le frequenzeradio può essere limitato solo quando ciò sia necessario pergarantire l'uso efficiente delle frequenze stesse in conformitàall'articolo 29 e all'articolo 14, comma 1.

6-bis. Il Ministero l'Autorità, nell'ambito delle rispettivecompetenze assicurano che le frequenze radio siano utilizzatein modo efficiente ed efficace, conformemente agli articoli 13,comma 4, e 14, comma 2, del Codice, e che eventualitrasferimenti o accumuli dei diritti d'uso delle frequenze radionon provochino distorsioni della concorrenza. A tal fine,possono essere adottate misure appropriate, quali ad esempiol'obbligo di vendita o di locazione dei diritti d'uso dellefrequenze radio. 

7. Alle procedure di selezione competitiva o comparativa per laconcessione di diritti individuali di uso delle frequenze radio siapplicano le disposizioni dell'articolo 29.

8. Il Ministero adotta, comunica e rende pubbliche le decisioniin materia di concessione di diritti di uso, non appena ricevutala domanda completa, entro tre settimane nel caso dei numeriassegnati per scopi specifici nell'ambito del piano nazionale dinumerazione dei servizi di comunicazione elettronica ed entrosei settimane nel caso delle frequenze radio assegnate peressere utilizzate da servizi di comunicazione elettronicanell'ambito del piano nazionale di ripartizione delle frequenze.

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Tale limite non pregiudica quanto previsto negli eventualiaccordi internazionali applicabili al caso in specierelativamente al coordinamento internazionale delle frequenzee delle posizioni orbitali dei satelliti. Se la domanda risultaincompleta, il Ministero, entro i termini sopra indicati, invital'impresa interessata ad integrarla. I termini vengono sospesifino al recepimento delle integrazioni, che debbono pervenireal Ministero entro e non oltre dieci giorni dalla richiesta. Ilmancato ricevimento nei termini delle integrazioni richiestecostituisce rinuncia alla richiesta di uso delle frequenze radio edei numeri.

9. Qualora l'Autorità decida, previa consultazione delle partiinteressate ai sensi dell'articolo 11, che i diritti di uso deinumeri ai quali potrebbe attribuirsi un valore economicoeccezionale debbano essere concessi mediante procedure diselezione competitiva o comparativa, le decisioni devonoessere comunicate e pubblicate entro cinque settimane.

Art. 28Condizioni apposte all'autorizzazione generale, ai diritti di usodelle frequenze radio e dei numeri

1. L'autorizzazione generale per la fornitura di reti o servizi dicomunicazione elettronica, i diritti di uso delle frequenze radioe dei numeri possono essere assoggettati esclusivamente alrispetto delle condizioni elencate, rispettivamente, nelle partiA, B e C dell'allegato n. 1. Tali condizioni devono essere nondiscriminatorie, proporzionate e trasparenti e, nel caso deidiritti d'uso delle frequenze radio, conformi all'articolo 14 delCodice. L'autorizzazione generale è sempre sottoposta allacondizione n. 11 della parte A dell'allegato n. 1.

2. Gli obblighi specifici prescritti ai fornitori di servizi e di retidi comunicazione elettronica ai sensi degli articoli 42, commi1, 2 e 4, 43, 45 e 67 o alle imprese designate per la fornituradel servizio universale, prescritti ai sensi del Capo IV, sezioneII, del presente Titolo, sono separati, sotto il profilo giuridico,dai diritti e dagli obblighi previsti dall'autorizzazione generale.Per garantire la trasparenza nei confronti delle imprese,nell'autorizzazione generale è fatta menzione degli obblighi

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specifici prescritti alle singole imprese.

3. L'autorizzazione generale contiene solo le condizionispecifiche indicate nella parte A dell'allegato n. 1 e nonriproduce le condizioni che sono imposte alle imprese in virtùdi altre disposizioni normative.

4. Nel concedere i diritti di uso delle frequenze radio o deinumeri il Ministero applica le sole condizioni elencate,rispettivamente, nelle parti B e C dell'allegato n. 1.Art. 29 Procedura per limitare il numero dei diritti di uso daconcedere per le frequenze radio

1. Quando debba valutare l'opportunità di limitare il numerodei diritti di uso da concedere per le radiofrequenze oppure diprolungare la durata dei diritti d'uso esistenti a condizionidiverse da quelle specificate in tali diritti, l'Autorità, tra l'altro: 

a) tiene adeguatamente conto dell'esigenza di ottimizzare ivantaggi per gli utenti e di favorire lo sviluppo dellaconcorrenza e la sostenibilità degli investimenti rispetto alleesigenze del mercato, anche in applicazione del principio dieffettivo ed efficiente utilizzo dello spettro radio di cui agliarticoli 14, comma 1, e 27, comma 6;

b) concede a tutte le parti interessate, compresi gli utenti e iconsumatori anche attraverso le associazioni, l'opportunità diesprimere la loro posizione, conformemente all'articolo 11; 

c) pubblica qualsiasi decisione di concedere solo un numerolimitato di diritti d'uso o di limitare il rinnovo dei diritti d'uso,indicandone le ragioni; 

d) stabilisce procedure basate su criteri di selezione obiettivi,trasparenti, proporzionati e non discriminatori;

e) riesamina tali limitazioni a scadenze ragionevoli o aragionevole richiesta degli operatori interessati.

2. L'Autorità, qualora ritenga possibile concedere ulterioridiritti individuali di uso delle frequenze radio, rende nota ladecisione ed il Ministero invita a presentare domanda per laconcessione di tali diritti.

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3. Qualora sia necessario concedere in numero limitato i dirittiindividuali di uso delle frequenze radio, il Ministero invita apresentare domanda per la concessione dei diritti di uso e neeffettua l'assegnazione in base a procedure stabilitedall'Autorità. Tali criteri di selezione devono essere obiettivi,trasparenti, proporzionati e non discriminatori e devono tenerein adeguata considerazione gli obiettivi di cui all'articolo 13 ele prescrizioni di cui all'articolo 14 del Codice. 

4. Qualora sia necessario ricorrere a procedure di selezionecompetitiva o comparativa, il Ministero, su richiestadell'Autorità, proroga il periodo massimo di sei settimane dicui all'articolo 27, comma 8, nella misura necessaria pergarantire che tali procedure siano eque, ragionevoli, pubblichee trasparenti per tutti i soggetti interessati, senza superare, inogni caso, il termine di otto mesi.

5. I termini di cui al comma 4 non pregiudicano l'eventualeapplicabilità di accordi internazionali in materia di uso dellefrequenze radio e di coordinamento delle posizioni orbitali deisatelliti.

6. Il presente articolo non pregiudica il trasferimento dei dirittidi uso delle frequenze radio in conformità all'articolo 14-ter. 

7. In caso di procedure di selezione competitiva o comparativadi particolare rilevanza nazionale, l'Autorità può sottoporre alMinistro dello sviluppo economico la proposta, da trasmetterealla Presidenza del Consiglio dei Ministri, di costituzione di unComitato di Ministri incaricato di coordinare la procedurastessa, in particolare per quanto attiene al bando ed aldisciplinare di gara. 

Art. 30 Assegnazione armonizzata delle frequenze radio

1. Qualora l'uso delle frequenze radio sia stato armonizzato, lecondizioni e le procedure di accesso siano state concordate, egli operatori cui assegnare le frequenze radio siano statiselezionati ai sensi degli accordi internazionali e delledisposizioni comunitarie, i diritti individuali di uso dellefrequenze radio sono concessi secondo le modalità stabilite datali accordi e disposizioni. A condizione che nel caso di unaprocedura di selezione comune siano stati soddisfatti tutti i

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requisiti nazionali relativi al diritto di uso delle frequenze radioin questione, non possono essere prescritte altre condizioni, nécriteri o procedure supplementari che possano limitare, alterareo ritardare la corretta applicazione dell'assegnazione comune ditali frequenze radio.

Art. 31 Dichiarazioni intese ad agevolare l'esercizio del dirittodi installare infrastrutture e dei diritti di interconnessione

1. Su richiesta di un operatore, il Ministero, allo scopo diagevolare l’esercizio dei diritti di installare infrastrutture, dinegoziare l’interconnessione o di ottenere l’accesso el’interconnessione nei confronti di altre autorità o di altrioperatori, rilascia nel termine di una settimana unadichiarazione da cui risulti che l’operatore stesso ha presentatouna dichiarazione ai sensi dell'articolo 25, comma 4, indicandole condizioni alle quali una impresa che fornisce reti o servizidi comunicazione elettronica in forza di autorizzazionegenerale è legittimata a richiedere tali diritti.

Art. 32 Osservanza delle condizioni dell’autorizzazionegenerale, dei diritti di uso e degli obblighi specifici

1. Le imprese che forniscono le reti o i servizi dicomunicazione elettronica contemplati dall'autorizzazionegenerale o che sono titolari dei diritti di uso di frequenze radioo di numeri devono comunicare, in conformità all'articolo 33,rispettivamente, al Ministero le informazioni necessarie perverificare l'effettiva osservanza delle condizionidell'autorizzazione generale o dei diritti di uso ed all'Autoritàle informazioni necessarie per l'effettiva osservanza degliobblighi specifici di cui all'articolo 28, comma 2.

2. Se il Ministero accerta l'inosservanza da parte di un'impresadi una o più condizioni poste dall'autorizzazione generale orelative ai diritti di uso, ovvero l'Autorità accerta l'inosservanzadegli obblighi specifici di cui all'articolo 28, comma 2, lacontestazione dell'infrazione accertata è notificata all'impresa,con l'intimazione di porre fine all'infrazione, ripristinando lasituazione precedente, entro un mese e l'invito a presentareeventuali memorie difensive. Il termine di un mese può essereabbreviato in ragione della reiterazione dell'infrazione o dellasua gravità. L'impresa può chiedere il differimento del termine

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indicato, motivandolo adeguatamente.

3. Se entro il termine di cui al comma 2 l'impresa non ponerimedio all'infrazione accertata, ripristinando la situazioneprecedente, il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettivecompetenze di cui allo stesso comma 2, adottano misureadeguate e proporzionate per assicurare l'osservanza dellecondizioni di cui al comma 1 immediatamente oppure entro untermine ragionevole. A tal fine, il Ministero e l'Autoritàpossono imporre:

a) se del caso, le sanzioni pecuniarie di cui all'articolo 98,commi da 4 a 12; e;

b) ingiunzioni di cessare o ritardare la fornitura di un servizio odi un pacchetto di servizi che, se continuasse, comporterebbeun notevole svantaggio concorrenziale, finché non sianosoddisfatti gli obblighi in materia di accesso imposti in seguitoad un'analisi di mercato effettuata ai sensi dell'articolo 19 delpresente Codice. 

3-bis. Le misure di cui al comma 3 e le relative motivazionisono tempestivamente notificate all'impresa interessata eprevedono un termine ragionevole entro il quale l'impresa deverispettare le misure stesse. 

4. Qualora vi siano violazioni gravi o reiterate più di due voltenel quinquennio delle condizioni poste dall'autorizzazionegenerale, o relative ai diritti di uso o agli obblighi specifici dicui all'articolo 28, comma 2, e le misure volte ad assicurare illoro rispetto, di cui al comma 3 del presente articolo, si sianorivelate inefficaci, il Ministero e l'Autorità, nell'ambito dellerispettive competenze di cui al comma 2, possono impedire aun'impresa di continuare a fornire in tutto o in parte reti oservizi di comunicazione elettronica, sospendendo o revocandoi diritti di uso. Al periodo per cui si è protratta la violazionepossono essere applicate le sanzioni di cui all'articolo 98,commi da 4 a 12, anche nel caso in cui la violazione sia statasuccessivamente rimossa. 

5. Ferme restando le disposizioni dei commi 2, 3 e 4, qualora ilMinistero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenzedi cui al comma 2, abbiano prova della violazione delle

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condizioni dell'autorizzazione generale, dei diritti di uso odegli obblighi specifici di cui all'articolo 28, comma 2, tale dacomportare un rischio grave e immediato per la sicurezzapubblica, l'incolumità pubblica o la salute pubblica, o daostacolare la prevenzione, la ricerca, l'accertamento ed ilperseguimento di reati o da creare gravi problemi economiciod operativi ad altri fornitori o utenti di reti o di servizi dicomunicazione elettronica o ad altri utenti dello spettro radio,possono adottare misure provvisorie urgenti per porre rimedioalla situazione prima di adottare una decisione definitiva,dando all'impresa interessata la possibilità di esprimereosservazioni e di proporre le soluzioni opportune. Ovenecessario, il Ministero e l'Autorità, nell'ambito delle rispettivecompetenze, confermano le misure provvisorie, che sonovalide per un massimo di 3 mesi, ma che possono, nei casi incui le procedure di attuazione non sono state completate,essere prolungate per un periodo ulteriore di massimo tremesi. 

6. Le imprese hanno diritto di ricorrere contro le misureadottate ai sensi del presente articolo, secondo la procedura dicui all'articolo 9.

Art. 33 Informazioni richieste ai fini dell'autorizzazionegenerale, dei diritti di uso e degli obblighi specifici

1. Ai fini dell'autorizzazione generale, della concessione deidiritti di uso o dell'imposizione degli obblighi specifici di cuiall'articolo 28, comma 2, il Ministero e l'Autorità non possonoimporre alle imprese di fornire alcuna informazione salvoquelle proporzionate e oggettivamente giustificate:

a) per verificare, sistematicamente o caso per caso,l'osservanza delle condizioni 1 e 2 della parte A, dellecondizioni 2 e 6 della parte B e delle condizioni 2 e 7 dellaparte C dell'allegato n. 1 e l'osservanza degli obblighi indicatiall'articolo 28, comma 2; 

b) per verificare caso per caso l'osservanza delle condizioniindicate all'allegato n. 1, a seguito di denuncia, o in caso diverifica avviata di propria iniziativa dal Ministero edall'Autorità nell'ambito delle rispettive competenze, o quandoil Ministero o l'Autorità abbiano comunque motivo di ritenere

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che una data condizione non sia stata rispettata;

c) per predisporre procedure e valutare le richiestediconcessione dei diritti di uso;

d) per pubblicare prospetti comparativi sulla qualità e suiprezzi dei servizi a vantaggio dei consumatori;

e) per fini statistici specifici;

f) per consentire all'Autorità di effettuare un'analisi delmercato ai sensi delle disposizioni di cui ai Capi III e IV delpresente Titolo.

f-bis) per salvaguardare l'uso efficiente e garantire la gestioneefficace delle frequenze radio; 

f-ter) per valutare sviluppi futuri a livello di reti e servizi chepotrebbero avere ripercussioni sui servizi all'ingrosso residisponibili ai concorrenti.

2. Nessuna delle informazioni di cui alle lettere a), b), d), e), f),f-bis) ed f-ter) del comma 1 può essere richiesta primadell'inizio dell'attività, né come condizione necessaria per lastessa. 

3. Quando il Ministero o l'Autorità, nell'ambito delle rispettivecompetenze, richiedono informazioni alle imprese ai sensi delcomma 1, gli stessi sono tenuti ad informare queste ultimecirca l'uso che intendono farne.

Art. 34 Diritti amministrativi

1. Oltre ai contributi di cui all'articolo 35, possono essereimposti alle imprese che forniscono reti o servizi ai sensidell'autorizzazione generale o alle quali sono stati concessidiritti di uso, diritti amministrativi che copranocomplessivamente i soli costi amministrativi sostenuti per lagestione, il controllo e l'applicazione del regime diautorizzazione generale, dei diritti di uso e degli obblighispecifici di cui all'articolo 28, comma 2, ivi compresi i costi dicooperazione internazionale, di armonizzazione e distandardizzazione, di analisi di mercato, di sorveglianza del

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rispetto delle disposizioni e di altri controlli di mercato,nonché di preparazione e di applicazione del diritto derivato edelle decisioni amministrative, ed in particolare di decisioni inmateria di accesso e interconnessione. I diritti amministrativisono imposti alle singole imprese in modo proporzionato,obiettivo e trasparente che minimizzi i costi amministrativiaggiuntivi e gli oneri accessori.

2. Per la copertura dei costi amministrativi sostenuti per leattività di competenza del Ministero, la misura dei dirittiamministrativi di cui al comma 1 è individuata nell'allegato n.10. (1)

2-bis. Per la copertura dei costi amministrativicomplessivamente sostenuti per l'esercizio delle funzioni diregolazione, di vigilanza, di composizione delle controversie esanzionatorie attribuite dalla legge all'Autorità nelle materie dicui al comma 1, la misura dei diritti amministrativi di cui almedesimo comma 1 è determinata ai sensi dell'articolo 1,commi 65 e 66, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, inproporzione ai ricavi maturati dalle imprese nelle attivitàoggetto dell'autorizzazione generale o della concessione didiritti d'uso. (2)

2-ter. Il Ministero, di concerto con il Ministero dell'economia edelle finanze, e l'Autorità pubblicano annualmente i costiamministrativi sostenuti per le attività di cui al comma 1 el'importo complessivo dei diritti riscossi ai sensi,rispettivamente, dei commi 2 e 2-bis. In base alle eventualidifferenze tra l'importo totale dei diritti e i costi amministrativi,vengono apportate opportune rettifiche. (2)

(1) Comma così sostituito dall’ art. 5, comma 1,lett. a), n. 1), L. 29 luglio 2015, n. 115.(2) Comma aggiunto dall’ art. 5, comma 1, lett.a), n. 2), L. 29 luglio 2015, n. 115.

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Art. 35 Contributi per la concessione di diritti di uso e di dirittidi installare infrastrutture

1. I contributi per la concessione di diritti di uso dellefrequenze radio o dei numeri sono fissati dal Ministero sullabase dei criteri stabiliti dall’Autorità.

2. In sede di prima applicazione si applicano i contributi nellamisura prevista dall’allegato n. 10.

3. Per i contributi relativi alla concessione dei diritti perl’installazione, su aree pubbliche, di infrastrutture di reti dicomunicazione elettronica, si applicano le disposizioni di cuial comma 2 dell’articolo 93.

4. I contributi sono trasparenti, obiettivamente giustificati,proporzionati allo scopo, non discriminatori e tengono contodegli obiettivi di cui all'articolo 13.

Art. 36 Modifica dei diritti e degli obblighi 1. I diritti, le condizioni e le procedure relativi alleautorizzazioni generali, ai diritti di uso o ai diritti diinstallazione delle infrastrutture possono essere modificati soloin casi obiettivamente giustificati e in misura proporzionata,tenendo conto, se del caso, delle condizioni specificheapplicabili ai diritti trasferibili d'uso delle frequenze radio.Salvo i casi in cui le modifiche proposte sono minime e sonostate convenute con il titolare dei diritti o dell'autorizzazionegenerale, il Ministero comunica l'intenzione di procedere allemodifiche ai soggetti interessati, compresi gli utenti e iconsumatori, ai quali è concesso un periodo di temposufficiente per esprimere la propria posizione al riguardo. Taleperiodo, tranne casi eccezionali, non può essere inferiore aquattro settimane.2. I diritti d'uso delle frequenze radio o i diritti di installarestrutture non possono essere limitati o revocati prima dellascadenza del periodo per il quale sono stati concessi.Limitazioni e revoche sono ammesse in casi eccezionali eadeguatamente motivati e previo congruo indennizzo.

Art. 37 Pubblicazione delle informazioni1. Le informazioni pertinenti su diritti, condizioni, procedure,riscossione di diritti amministrativi e contributi e sulle

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decisioni attinenti alle autorizzazioni generali, ai diritti di uso eai diritti di installare strutture sono pubblicate, a seconda deicasi, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ovverosui siti Internet delle autorità competenti e sono debitamenteaggiornate, in modo da consentire a tutti gli interessati diaccedervi facilmente.

Art. 38 Concessioni e autorizzazioni preesistenti1. Le licenze individuali e le autorizzazioni generalipreesistenti in materia di reti e servizi di telecomunicazioni aduso pubblico continuano ad essere valide fino alla loro naturalescadenza e ad esse si applicano, salvo quanto disposto daicommi 2 e 3, le disposizioni del Codice. Fatto salvo l'articolo14-bis, entro 60 giorni dall'entrata in vigore del presenteprovvedimento, le autorizzazioni generali e i diritti individualid'uso preesistenti sono resi conformi agli articoli 27, 28 e 29 eall'allegato n. 1 del presente Codice. 2. Qualora l'applicazione della disposizione di cui al comma 1implichi una restrizione dei diritti o un ampliamento delleautorizzazioni generali e dei diritti individuali d'uso già invigore, il Ministero, sentita l'Autorità, può prorogare i diritti egli obblighi fino al 30 settembre 2012, a condizione di nonledere i diritti di cui godono altre imprese in forza dellanormativa dell'Unione europea. Il Ministero informa laCommissione europea della concessione di tale proroga,indicandone le ragioni. 

3. Qualora il Ministero dimostri che la soppressione di unacondizione per l'autorizzazione riguardante l'accesso a reti dicomunicazione elettronica, precedente alla data di entrata invigore del Codice, crei eccessive difficoltà per le imprese chehanno beneficiato di un diritto di accesso a un'altra rete, equalora le stesse non abbiano negoziato nuovi accordi secondotermini commerciali ragionevoli prima della data di entrata invigore del Codice, il Ministero può sottoporre allaCommissione europea la richiesta di una proroga temporanea,specificandone le condizioni e il periodo.

4. Restano ferme le norme speciali sulle concessioni edautorizzazioni preesistenti in materia di radiodiffusione sonorae televisiva.

Art. 39 Sperimentazione

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1. Fatti salvi i criteri e le procedure specifiche previsti danorme di legge e di regolamento in materia di sperimentazionedella radiodiffusione sonora e televisiva terrestre in tecnicadigitale, la sperimentazione di reti o servizi di comunicazioneelettronica è subordinata a dichiarazione preventiva. L’impresainteressata presenta al Ministero una dichiarazione dellapersona fisica titolare o del legale rappresentante della personagiuridica o di soggetti da loro delegati, contenente l’intenzionedi effettuare una sperimentazione di reti o servizi dicomunicazione elettronica, conformemente al modelloriportato nell’allegato n. 12. L’impresa è abilitata ad iniziare lasperimentazione a decorrere dall’avvenuta presentazione delladichiarazione. Ai sensi dell’articolo 19 della legge 7 agosto1990, n. 241 e successive modificazioni, il Ministero, entro enon oltre trenta giorni dalla presentazione della dichiarazione,verifica d’ufficio la sussistenza dei presupposti e dei requisitirichiesti e dispone, se del caso, con provvedimento motivato danotificare agli interessati entro il medesimo termine, il divietodi prosecuzione dell’attività.

2. La dichiarazione di cui al comma 1:

a) non prefigura alcun titolo per il conseguimento di unasuccessiva autorizzazione generale per l'offerta al pubblico, afini commerciali, della rete o servizio di comunicazioneelettronica oggetto di sperimentazione;

b) non riveste carattere di esclusività né in relazione al tipo direte o servizio, né in relazione all'area o alla tipologia di utenzainteressate;

c) può prevedere, a causa della limitatezza delle risorse dispettro radio disponibili per le reti o servizi di comunicazioneelettronica, l'espletamento della sperimentazione in regime dicondivisione di frequenze.

3. La dichiarazione di cui al comma 1 deve indicare:

a) l’eventuale richiesta di concessione di diritti individuali diuso delle frequenze radio e dei numeri necessari;

b) la durata della sperimentazione, limitata nel tempo ecomunque non superiore a sei mesi, a partire dal giorno

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indicato per l’avvio della stessa;

c) l’estensione dell’area operativa, le modalità di esercizio, latipologia, la consistenza dell’utenza ammessa che, comunque,non può superare le tremila unità, e il carattere sperimentaledel servizio;

d) l’eventuale previsione di oneri economici per gli utenti cheaderiscono alla sperimentazione;

e) l’obbligo di comunicare all’utente la natura sperimentale delservizio e l’eventuale sua qualità ridotta;

f) l’obbligo di comunicare al Ministero i risultati dellasperimentazione al termine della stessa.

4. Se la sperimentazione prevede la concessione di dirittiindividuali di uso delle frequenze radio o dei numeri, ilMinistero li concede, entro due settimane dal ricevimento delladichiarazione nel caso di numeri assegnati per scopi specificinell’ambito del piano nazionale di numerazione, ed entroquattro settimane nel caso delle frequenze radio assegnate perscopi specifici nell’ambito del piano nazionale di ripartizionedelle frequenze. Se la dichiarazione risulta incompleta, ilMinistero, entro i termini sopra indicati, invita l’impresainteressata ad integrarla. I termini vengono sospesi fino alrecepimento delle integrazioni che debbono pervenire alMinistero entro e non oltre dieci giorni dalla richiesta. Ilmancato ricevimento nei termini delle integrazioni richiestecostituisce rinuncia alla sperimentazione.

5. Per il rinnovo della sperimentazione si applica la proceduradi cui al comma 1 e la presentazione della richiesta deveavvenire con sessanta giorni d’anticipo rispetto alla scadenza.

Capo III ACCESSO ED INTERCONNESSIONE

Sezione I Disposizioni generali

Art. 40 Quadro di riferimento generale per l'accesso el'interconnessione

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1. Gli operatori possono negoziare tra loro accordi sulledisposizioni tecniche e commerciali relative all'accesso eall'interconnessione. L’operatore costituito in un altro Statomembro che richiede l'accesso o l'interconnessione nelterritorio nazionale non necessita di un'autorizzazione adoperare in Italia, qualora non vi fornisca servizi o non vigestisca una rete. L’Autorità anche mediante l’adozione dispecifici provvedimenti garantisce che non vi siano restrizioniche impediscano alle imprese accordi di interconnessione e diaccesso.

Art. 41 Diritti ed obblighi degli operatori

1. Gli operatori autorizzati alla fornitura di reti e servizi dicomunicazione elettronica accessibili al pubblico hanno ildiritto e, se richiesto da altri operatori titolari diun'autorizzazione ai sensi dell'articolo 26 del presente Codice,l'obbligo di negoziare tra loro l'interconnessione ai fini dellafornitura di servizi di comunicazione elettronica accessibili alpubblico, allo scopo di garantire la fornitura e l'interoperabilitàdei servizi in tutta l'Unione europea. Gli operatori offronol'accesso e l'interconnessione ad altri operatori nei termini ealle condizioni conformi agli obblighi imposti dall'Autorità aisensi degli articoli 42, 43, 44 e 45, e nel rispetto dei principi dicui all'articolo 13, comma 5, lettera b). 

2. Le reti pubbliche di comunicazione elettronica realizzate perdistribuire servizi di televisione digitale devono essere in gradodi distribuire servizi e programmi televisivi in formatopanoramico. Gli operatori di rete che ricevono eredistribuiscono servizi e programmi televisivi in formatopanoramico mantengono il formato panoramico dell'immagine.

3. Fatto salvo l'articolo 33, gli operatori che ottengonoinformazioni da un altro operatore prima, durante o dopo ilnegoziato sugli accordi in materia di accesso o diinterconnessione utilizzano tali informazioni esclusivamenteper i fini per cui sono state fornite e osservano in qualsiasicircostanza gli obblighi di riservatezza delle informazionitrasmesse o memorizzate. Le informazioni ricevute non sonocomunicate ad altre parti, in particolare ad altre unitàorganizzative, ad altre società consociate o partnercommerciali, per i quali esse potrebbero rappresentare un

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vantaggio concorrenziale.

Art. 42 Poteri e competenze dell’Autorità in materia di accessoe di interconnessione

1. Nel perseguire gli obiettivi stabiliti dall'articolo 13,l'Autorità incoraggia e garantisce forme adeguate di accesso,interconnessione e interoperabilità dei servizi, esercitando leproprie competenze in modo da promuovere l'efficienzaeconomica e una concorrenza sostenibile, investimentiefficienti e l'innovazione e recare il massimo vantaggio agliutenti finali. 

2. Fatte salve le misure che potrebbero essere adottate neiconfronti degli operatori che detengono un significativo poteredi mercato ai sensi dell'articolo 45, l'Autorità può imporre:

a) l'obbligo agli operatori che controllano l'accesso agli utentifinali, compreso, in casi giustificati, e qualora non sia giàprevisto, l'obbligo di interconnessione delle rispettive reti,nella misura necessaria a garantire l'interconnessione da puntoa punto e valutati i servizi intermedi già resi disponibili;

a-bis) in casi giustificati e nella misura necessaria, gli obblighiper le imprese che controllano l'accesso degli utenti finali,onde rendere interoperabili i propri servizi; 

b) l'obbligo agli operatori di garantire l'accesso alle altrerisorse di cui all'allegato n. 2, parte II, a condizioni eque,ragionevoli e non discriminatorie, nella misura necessaria agarantire l'accesso degli utenti finali ai servizi radiofonici etelevisivi digitali indicati nell'allegato n. 2.

[3. Nell'imporre ad un operatore l'obbligo di concederel'accesso ai sensi dell'articolo 49 e qualora ciò sia necessarioper garantire il funzionamento normale della rete, l'Autoritàpuò stabilire le condizioni tecniche od operative che devonoessere soddisfatte dal fornitore di servizi o dai beneficiaridell'accesso, ai sensi della normativa comunitaria. Lecondizioni che si riferiscono all'attuazione di norme ospecifiche tecniche sono conformi all'articolo 20.]

4. Gli obblighi e le condizioni imposti ai sensi dei commi 1 e 2

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sono obiettivi, trasparenti, proporzionati e non discriminatori esono applicati conformemente alla procedura di cui agliarticoli 11, 12 e 12-bis.

5. Ove giustificato, l'Autorità può, di propria iniziativa,intervenire in materia di accesso e interconnessione di cui aicommi 1 e 2 al fine di garantire il conseguimento degliobiettivi previsti all'articolo 13, sulla base delle disposizionidel presente Capo e secondo le procedure di cui agli articoli11, 12, 23 e 24. 

Sezione II Obblighi degli operatori e procedure di riesame delmercato

Art. 43 Sistemi di accesso condizionato ed altre risorse

1. All'accesso condizionato ai servizi televisivi e radiofonicidigitali trasmessi ai telespettatori e agli ascoltatori siapplicano, a prescindere dai mezzi di trasmissione, lecondizioni di cui all'allegato n. 2, parte I.

2. In deroga alle disposizioni di cui al comma 1, l'Autorità puòriesaminare le condizioni applicate in virtù del presentearticolo attraverso un'analisi di mercato conformemente alledisposizioni dell'articolo 19 per determinare se mantenere,modificare o revocare le condizioni indicate. Qualora, in baseall'analisi di mercato, l'Autorità verifica che una o più operatoridi servizi di accesso condizionato non dispongono di unsignificativo potere di mercato sul mercato pertinente, puòmodificare o revocare le condizioni per tali impreseconformemente alla procedura prevista agli articoli 11 e 12,solo se non risultino pregiudicati da tale modifica o revoca:

a) l'accesso per gli utenti finali a programmi radiofonici etelevisivi e a canali e servizi di diffusione specificati ai sensidell'articolo 81;

b) le prospettive di un'effettiva concorrenza nei mercati per:

1) i servizi digitali di radiodiffusione sonora e televisiva aldettaglio;

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2) i sistemi di accesso condizionato ed altre risorse correlate.

3. La modifica o la revoca degli obblighi è comunicata alleparti interessate con un congruo preavviso.

Art. 44 Riesame degli obblighi precedenti in materia diaccesso e di interconnessione

[1. Gli obblighi vigenti alla data di entrata in vigore del Codicein materia di accesso e di interconnessione, imposti aglioperatori che forniscono reti o servizi di comunicazioneelettronica accessibili al pubblico, restano in vigore fintantochétali obblighi non siano stati riesaminati e non sia stata adottatauna decisione ai sensi del comma 2. Fino a tale dataconservano efficacia le deliberazioni adottate dall’Autorità,relativamente ai suddetti obblighi, sulla base della normativaprevigente.

2. Conformemente alle disposizioni di cui all’articolo 19,l’Autorità effettua un'analisi del mercato per decidere semantenere, modificare o revocare gli obblighi di cui al comma1. La modifica o la revoca degli obblighi è comunicata alleparti interessate con un congruo preavviso.]

Art. 45 Imposizione, modifica o revoca degli obblighi

1. Qualora, in esito all'analisi del mercato realizzata a normadell'articolo 19, un'impresa sia designata come detentrice di unsignificativo potere di mercato in un mercato specifico,l'Autorità impone, in funzione delle circostanze, gli obblighiprevisti agli articoli 46, 47, 48, 49, 50 e 50-bis. 

2. L'Autorità non impone gli obblighi di cui agli articoli 46, 47,48, 49 e 50 agli operatori che non sono stati designati inconformità al comma 1, fatte salve:a) le disposizioni degli articoli 42, commi 1 e 2, e 43; 

b) le disposizioni degli articoli 16 e 87, la condizione 7 di cuialla parte B dell'allegato n. 1, quale applicata ai sensidell'articolo 28, comma 1, gli articoli 77, 78, e 80 e ledisposizioni della normativa nazionale e comunitaria inmateria di trattamento dei dati personali e della tutela della vitaprivata che contemplano obblighi per le imprese diverse da

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quelle cui è riconosciuto un significativo potere di mercato;

c) l'esigenza di ottemperare ad impegni internazionali.

3. In circostanze eccezionali l'Autorità, quando intendeimporre agli operatori aventi un significativo potere di mercatoobblighi in materia di accesso e di interconnessione diversi daquelli di cui agli articoli 46, 47, 48, 49 e 50, ne fa richiesta allaCommissione europea, la quale adotta una decisione cheautorizza o vieta l'adozione dei provvedimenti.

4. Gli obblighi imposti ai sensi del presente articolo sonobasati sulla natura delle questioni oggetto di istruttoria,proporzionati e giustificati alla luce degli obiettivi di cuiall'articolo 13 e sono imposti solo previa consultazione ai sensidegli articoli 11 e 12.

5. Nei casi di cui al comma 2, lettera a), l'Autorità notifica allaCommissione europea le proprie decisioni di imporre,modificare o revocare gli obblighi nei confronti dei soggetti delmercato, conformemente alle procedure stabilite dall'articolo12.

Art. 46 Obbligo di trasparenza

1. Ai sensi dell'articolo 45, l'Autorità può imporre obblighi ditrasparenza in relazione all'interconnessione e all'accesso,prescrivendo agli operatori di rendere pubbliche determinateinformazioni quali informazioni di carattere contabile,specifiche tecniche, caratteristiche della rete, termini econdizioni per la fornitura e per l'uso, comprese eventualicondizioni conformi al diritto europeo che limitino l'accesso aservizi e applicazioni o il loro utilizzo, e prezzi. 

2. In particolare, l'Autorità può esigere che, quando unoperatore è assoggettato ad obblighi di non discriminazione aisensi dell'articolo 47 pubblichi un'offerta di riferimentosufficientemente disaggregata per garantire che gli operatorinon debbano pagare per risorse non necessarie ai fini delservizio richiesto e in cui figuri una descrizione delle offertesuddivisa per componenti in funzione delle esigenze delmercato, corredata dei relativi termini, condizioni e prezzi.L'Autorità con provvedimento motivato può imporre modifiche

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alle offerte di riferimento in attuazione degli obblighi previstidal presente Capo.

3. L'Autorità può precisare quali informazioni pubblicare, ilgrado di dettaglio richiesto e le modalità di pubblicazione dellemedesime.

4. In deroga al comma 3, se un operatore è soggetto agliobblighi di cui all'articolo 49 relativi all'accesso all'ingrossoall'infrastruttura della rete, l'Autorità provvede allapubblicazione di un'offerta di riferimento contenente almenogli elementi riportati nell'allegato n. 3. 

Art. 47 Obbligo di non discriminazione

1. Ai sensi dell'articolo 45, l’Autorità può imporre obblighi dinon discriminazione in relazione all'interconnessione eall'accesso.

2. Gli obblighi di non discriminazione garantiscono, inparticolare, che l’operatore applichi condizioni equivalenti incircostanze equivalenti nei confronti di altri operatori cheoffrono servizi equivalenti, e inoltre che esso fornisca a terziservizi e informazioni garantendo condizioni e un livello diqualità identici a quelli che assicura per i propri servizi o per iservizi delle proprie società consociate o dei propri partnercommerciali.

Art. 48 Obbligo di separazione contabile

1. Ai sensi dell'articolo 45 e limitatamente al mercato oggettodi notifica, l’Autorità può imporre obblighi di separazionecontabile in relazione a particolari attività nell'ambitodell'interconnessione e dell'accesso. In particolare, l’Autoritàpuò obbligare un'impresa verticalmente integrata a renderetrasparenti i propri prezzi all'ingrosso e i prezzi deitrasferimenti interni, segnatamente per garantire l'osservanza diun obbligo di non discriminazione ai sensi dell'articolo 47 o, sedel caso, per evitare sovvenzioni incrociate abusive. L’Autoritàpuò specificare i formati e la metodologia contabile da usare.

2. Fatto salvo l'articolo 10, per agevolare la verificadell'osservanza degli obblighi di trasparenza e di non

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discriminazione, l’Autorità può richiedere che siano prodottele scritture contabili, compresi i dati relativi alle entrateprovenienti da terzi. L’Autorità può pubblicare taliinformazioni in quanto utili per un mercato aperto econcorrenziale, nel rispetto della vigente normativa nazionale ecomunitaria sulla riservatezza delle informazioni commerciali.

Art. 49 Obblighi in materia di accesso e di uso di determinaterisorse di rete

1. Ai sensi dell'articolo 45, l'Autorità può imporre aglioperatori di accogliere richieste ragionevoli di accesso edautorizzare l'uso di determinati elementi di rete e risorsecorrelate, in particolare qualora verifichi che il rifiuto diconcedere l'accesso o la previsione di termini e condizioni nonragionevoli di effetto equivalente ostacolerebbero lo sviluppodi una concorrenza sostenibile sul mercato al dettaglio esarebbero contrari agli interessi dell'utente finale. Aglioperatori può essere imposto, tra l'altro:

a) di concedere agli operatori un accesso a determinatielementi o risorse di rete, compreso l'accesso agli elementidella rete che non sono attivi o l'accesso disaggregato alla retelocale, anche per consentire la selezione o la preselezione delvettore o l'offerta di rivendita delle linee di contraenti;

b) di negoziare in buona fede con gli operatori che chiedono unaccesso;

c) di non revocare l'accesso alle risorse consentito inprecedenza;

d) di garantire determinati servizi all'ingrosso necessariaffinché terze parti possano formulare offerte;

e) di concedere un accesso alle interfacce tecniche, aiprotocolli e ad altre tecnologie indispensabili perl'interoperabilità dei servizi o dei servizi di reti private virtuali;

f) di consentire la coubicazione o altre forme di condivisioneassociata degli impianti; 

g) di fornire determinati servizi necessari per garantire agli

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utenti l'interoperabilità dei servizi da punto a punto, tra cuirisorse per servizi di reti intelligenti o servizi di roaming traoperatori di reti mobili;

h) di garantire l'accesso ai sistemi di supporto operativo o asistemi software analoghi necessari per garantire equecondizioni di concorrenza nella fornitura dei servizi;

i) di interconnettere reti o risorse di rete;

i-bis) di fornire l'accesso a servizi correlati come quelli relativiall'identità, alla posizione e alla presenza.

2. L'Autorità può associare agli obblighi di cui al comma 1,condizioni di equità, ragionevolezza, tempestività.

3. Nel valutare l'opportunità di imporre gli obblighi di cui alcomma 1, e soprattutto nel considerare se tali obblighi sianoproporzionati agli obiettivi definiti nell'articolo 13, l'Autoritàtiene conto, in particolare, dei seguenti fattori:

a) fattibilità tecnica ed economica dell'uso o dell'installazionedi risorse concorrenti, a fronte del ritmo di evoluzione delmercato, tenuto conto della natura e del tipo diinterconnessione o di accesso in questione, fra cui la fattibilitàdi altri prodotti di accesso a monte, quale l'accesso ai condotti; 

b) fattibilità della fornitura dell'accesso proposto, alla lucedella capacità disponibile;

c) investimenti iniziali del proprietario delle risorse, tenendoconto di qualsiasi investimento pubblico effettuato e dei rischiconnessi a tali investimenti; 

d) necessità di tutelare la concorrenza a lungo termine, conparticolare attenzione ad una concorrenza infrastrutturaleeconomicamente sostenibile;

e) eventuali diritti di proprietà intellettuale applicabili;

f) fornitura di servizi paneuropei.

3-bis. L'Autorità può, nell'imporre ad un operatore l'obbligo di

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concedere l'accesso ai sensi del presente articolo, stabilirecondizioni tecniche o operative che devono essere soddisfattedal prestatore di servizi o dai beneficiari di tale accesso, ovenecessario per garantire il funzionamento normale della rete.L'obbligo di rispettare determinate norme o specifiche tecnicheè conforme alle norme e alle specifiche stabiliteconformemente all'articolo 20 del presente Codice. 

Art. 50 Obblighi in materia di controllo dei prezzi e dicontabilità dei costi

1. Ai sensi dell'articolo 45, per determinati tipi diinterconnessione e di accesso l'Autorità può imporre obblighiin materia di recupero dei costi e controlli dei prezzi, tra cuil'obbligo che i prezzi siano orientati ai costi, nonché l'obbligodi disporre di un sistema di contabilità dei costi, qualoral'analisi del mercato riveli che l'assenza di un'effettivaconcorrenza comporta che l'operatore interessato potrebbemantenere prezzi ad un livello eccessivamente elevato ocomprimerli a danno dell'utenza finale. Per incoraggiare gliinvestimenti effettuati dall'operatore anche nelle reti diprossima generazione, l'Autorità tiene conto degli investimentieffettuati dall'operatore e gli consente un'equa remunerazionedel capitale investito, purché congruo, in considerazione dieventuali rischi specifici di un nuovo progetto particolare diinvestimento nella rete. 

2. L'Autorità provvede affinché tutti i meccanismi di recuperodei costi o metodi di determinazione dei prezzi resi obbligatoriservano a promuovere l'efficienza e la concorrenza sostenibileed ottimizzino i vantaggi per i consumatori. Al riguardol'Autorità può anche tener conto dei prezzi applicati in mercaticoncorrenziali comparabili.

3. Qualora un operatore abbia l'obbligo di orientare i propriprezzi ai costi, ha l'onere della prova che il prezzo applicato sibasa sui costi, maggiorati di un ragionevole margine di profittosugli investimenti. Per determinare i costi di un'efficientefornitura di servizi, l'Autorità può approntare una metodologiadi contabilità dei costi indipendente da quella usata daglioperatori. L'Autorità può esigere che un operatore giustifichipienamente i propri prezzi e, ove necessario, li adegui.

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4. L'Autorità provvede affinché, qualora sia imposto un sistemadi contabilità dei costi a sostegno di una misura di controllo deiprezzi, sia pubblicata una descrizione, che illustri quanto menole categorie principali di costi e le regole di ripartizione deglistessi. La conformità al sistema di contabilità dei costi èverificata da un organismo indipendente dalle parti interessate,avente specifiche competenze, incaricato dall'Autorità. E'pubblicata annualmente una dichiarazione di conformità alsistema. I costi relativi alle verifiche rientrano tra quelli copertiai sensi dall'articolo 34.

Art. 50-bis Separazione funzionale 

1. Qualora concluda che gli obblighi appropriati imposti aisensi degli articoli da 46 a 50 si sono rivelati inefficaci perconseguire un'effettiva concorrenza, anche in relazione allivello di autonomia dei concorrenti rispetto all'infrastruttura direte dell'impresa verticalmente integrata avente significativopotere di mercato, e che esistono importanti e persistentiproblemi di concorrenza o carenze del mercato individuati inrelazione ai mercati per la fornitura all'ingrosso di determinatiprodotti di accesso, ivi comprese le possibili inefficienzederivanti dalla eventuale duplicazione di investimenti ininfrastrutture nuove e avanzate a banda ultralarga, l'Autoritàpuò, a titolo di misura eccezionale e conformementeall'articolo 45, comma 3, imporre alle imprese verticalmenteintegrate l'obbligo di collocare le attività relative alla fornituraall'ingrosso di detti prodotti di accesso in un'entitàcommerciale operante in modo indipendente. (1)

2. Tale entità commerciale fornisce prodotti e servizi diaccesso a tutte le imprese, incluso alle altre entità commercialiall'interno della società madre, negli stessi tempi, agli stessitermini e condizioni, inclusi quelli relativi ai livelli di prezzi eservizi e attraverso gli stessi sistemi e le stesse procedure.

3. Ove intenda imporre un obbligo di separazione funzionale,l'Autorità sottopone una proposta alla Commissione europeafornendo:

a) prove che giustifichino le conclusioni di cui al comma 1;

b) una motivata valutazione che attesti che le prospettive di

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concorrenza sostenibile a livello delle infrastrutture sonoscarse o assenti in un lasso di tempo ragionevole, anche inrelazione al livello di autonomia dei concorrenti rispettoall'infrastruttura di rete dell'impresa verticalmente integrataavente significativo potere di mercato; (2)

c) un'analisi dell'impatto previsto sull'Autorità, sull'impresa, inparticolare sulla forza lavoro dell'impresa separata e sul settoredelle comunicazioni elettroniche nel suo insieme e sugliincentivi ad investire in un settore nel suo insieme, inparticolare per quanto riguarda la necessità di garantire lacoesione sociale e territoriale, nonché sugli altri soggettiinteressati, compreso in particolare l'impatto previsto sullaconcorrenza tra infrastrutture e ogni potenziale effetto suiconsumatori;

d) un'analisi delle ragioni per cui l'obbligo in questione sarebbelo strumento più efficace per applicare le misure correttivevolte a ovviare ai problemi di concorrenza/carenze del mercatoindividuati.

4. Il progetto di misura comprende gli elementi seguenti:

a) la natura e il livello di separazione precisi, specificando, inparticolare, lo status giuridico dell'entità commerciale separata;

b) l'individuazione delle risorse dell'entità commercialeseparata e i prodotti o servizi che tale entità deve fornire;

c) le disposizioni gestionali per assicurare l'indipendenza delpersonale dell'entità commerciale separata e gli incentivicorrispondenti;

c-bis) i tempi di realizzazione dell'operazione di separazione;(3)

d) le norme per garantire l'osservanza degli obblighi;

e) le norme per assicurare la trasparenza delle procedureoperative, in particolare nei confronti delle altre partiinteressate;

f) un programma di controllo per assicurare l'osservanza, che

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include la pubblicazione di una relazione annuale.

5. A seguito della decisione della Commissione europea sulprogetto di misura adottato conformemente all'articolo 45,comma 3, l'Autorità effettua un'analisi coordinata dei diversimercati relativi alla rete di accesso secondo la procedura di cuiall'articolo 19. Sulla base della sua valutazione, l'Autoritàimpone, mantiene, modifica o revoca gli obblighiconformemente agli articoli 11 e 12.

5-bis. Nell'ambito del procedimento di imposizione,mantenimento, modifica o revoca degli obblighi di cui alcomma 5, l'Autorità può altresì indicare uno schema dieventuale aggregazione volontaria dei beni relativi alle reti diaccesso appartenenti a diversi operatori in un soggettogiuridico non verticalmente integrato e wholesale,appartenente a una proprietà diversa o sotto controllo di terziindipendenti, ossia diversi da operatori di rete verticalmenteintegrati, volto a massimizzare lo sviluppo di investimentiefficienti in infrastrutture nuove e avanzate a banda ultralarga,con le migliori tecnologie disponibili, comunque in grado difornire connessioni stabili anche tenuto conto delle possibiliinefficienze derivanti dall'eventuale duplicazione diinvestimenti. In caso di attuazione dello schema da parte deglioperatori, l'Autorità determina gli adeguati meccanismiincentivanti di remunerazione del capitale investito di cuiall'articolo 50-ter, comma 4-bis. (4)

6. Un'impresa alla quale sia stata imposta la separazionefunzionale può essere soggetta a uno qualsiasi degli obblighi dicui agli articoli da 46 a 50 in ogni mercato specifico nel qualeè stato stabilito che l'impresa dispone di un significativo poteredi mercato ai sensi dell'articolo 19 del Codice oppure aqualsiasi altro obbligo autorizzato dalla Commissioneconformemente all'articolo 45, comma 3.

(1) Comma così modificato dall’ art. 23-ter,comma 1, lett. a), n. 1), D.L. 23 ottobre 2018, n.119, convertito, con modificazioni, dalla L. 17dicembre 2018, n. 136. (2) Lettera così modificatadall’ art. 23-ter, comma 1, lett. a), n. 2), D.L. 23ottobre 2018, n. 119, convertito, con

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modificazioni, dalla L. 17 dicembre 2018, n. 136.(3) Lettera inserita dall’ art. 23-ter, comma 1, lett.a), n. 3), D.L. 23 ottobre 2018, n. 119, convertito,con modificazioni, dalla L. 17 dicembre 2018, n.136.(4) Comma inserito dall’ art. 23-ter, comma 1,lett. a), n. 4), D.L. 23 ottobre 2018, n. 119,convertito, con modificazioni, dalla L. 17dicembre 2018, n. 136.

Art. 50-ter Separazione volontaria da parte di un'impresaverticalmente integrata 1. Le imprese che siano state designate come aventi unsignificativo potere di mercato in uno o più mercati rilevanti aisensi dell'articolo 19 informano anticipatamente etempestivamente l'Autorità al fine di consentire alla stessa divalutare l'effetto dell'auspicata transazione, quando intendonotrasferire i loro beni relativi alle reti di accesso, o una partesignificativa degli stessi, a un soggetto giuridico separato sottocontrollo di terzi, o qualora intendano istituire un'entitàcommerciale separata per fornire a tutti i fornitori al dettaglio,comprese le sue divisioni al dettaglio, prodotti di accessopienamente equivalenti. Le imprese devono inoltre informarel'Autorità in merito ad eventuali cambiamenti di taleintenzione, nonché del risultato finale del processo diseparazione.2. L'Autorità valuta l'effetto della transazione prevista sugliobblighi normativi esistenti in base al Codice. A tal fine,conduce un'analisi coordinata dei vari mercati relativi alla reted'accesso secondo la procedura di cui all'articolo 19 delCodice. Sulla base della sua valutazione impone, mantiene,modifica o revoca gli obblighi conformemente agli articoli 11 e12 del Codice.

3. L'entità commerciale separata dal punto di vista giuridico ooperativo può essere soggetta a uno qualsiasi degli obblighi dicui agli articoli da 46 a 50 in ogni mercato specifico nel qualeè stato stabilito che l'entità dispone di un significativo potere dimercato ai sensi dell'articolo 19 oppure a qualsiasi altro

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obbligo autorizzato dalla Commissione conformementeall'articolo 45, comma 3.

4. Qualora intenda cedere tutte le sue attività nelle reti diaccesso locale, o una parte significativa di queste, a un'entitàgiuridica separata appartenente a una proprietà diversa,l'impresa designata conformemente al comma 1 informapreventivamente e tempestivamente l'Autorità per permetterledi valutare l'effetto della transazione prevista sulla fornituradell'accesso in postazione fissa e sulla fornitura dei servizitelefonici ai sensi dell'articolo 54. L'Autorità può imporre,modificare o revocare gli obblighi specifici conformementeall'articolo 28, comma 2.

4-bis. Al fine di favorire lo sviluppo di investimenti efficienti ininfrastrutture nuove e avanzate a banda ultralarga, qualora iltrasferimento dei beni relativi alla rete di accesso appartenentia diversi operatori sia finalizzato all'aggregazione volontariadei medesimi beni in capo a un soggetto giuridico nonverticalmente integrato e appartenente a una proprietà diversao sotto controllo di terzi indipendenti, ossia diversi da operatoridi rete verticalmente integrati, l'Autorità, nell'imporre,modificare o revocare gli obblighi specifici di cui al comma 4,determina adeguati meccanismi incentivanti di remunerazionedel capitale investito, tenendo conto anche del costo storicodegli investimenti effettuati in relazione alle reti di accessotrasferite, della forza lavoro dei soggetti giuridici coinvolti edelle migliori pratiche regolatorie europee e nazionali adottatein altri servizi e industrie a rete. (1)

(1) Comma aggiunto dall’ art. 23-ter, comma 1,lett. b), D.L. 23 ottobre 2018, n. 119, convertito,con modificazioni, dalla L. 17 dicembre 2018, n.136.

Art. 51 Pubblicazione delle informazioni e relativo accesso

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1. L’Autorità pubblica gli obblighi specifici imposti neiconfronti delle imprese conformemente al presente Capo,precisando il prodotto o servizio specifico e i mercatigeografici interessati. L’Autorità provvede inoltre a pubblicare,secondo le medesime modalità, informazioni aggiornate informa atta a consentire a tutte le parti interessate di accederviagevolmente, a meno che non si tratti di informazioni riservatee, in particolare, di segreti aziendali.

2. L’Autorità trasmette alla Commissione europea copia ditutte le informazioni pubblicate.

Art. 52 Notificazione

1. L’Autorità notifica alla Commissione europea l’elenco deglioperatori che ritiene dispongano di significativo potere dimercato ai fini del presente Capo, nonché gli obblighi impostinei loro confronti. Qualsiasi modifica degli obblighi impostinei confronti degli operatori e qualsiasi modifica tra glioperatori soggetti alle disposizioni del presente Capo ènotificata senza indugio alla Commissione europea.

Capo IV SERVIZIO UNIVERSALE E DIRITTI DEGLIUTENTI IN MATERIA DI RETI E DI SERVIZI DICOMUNICAZIONE ELETTRONICA

Sezione I Obblighi di servizio universale, compresi gliobblighi di natura sociale

Art. 53 Disponibilità del servizio universale

1. Sul territorio nazionale i servizi elencati nel presente Caposono messi a disposizione di tutti gli utenti finali ad un livelloqualitativo stabilito, a prescindere dall’ubicazione geograficadei medesimi. Il Ministero vigila sull’applicazione del presentecomma.

2. L’Autorità determina il metodo più efficace e adeguato pergarantire la fornitura del servizio universale ad un prezzoaccessibile, nel rispetto dei principi di obiettività, trasparenza,non discriminazione e proporzionalità. L’Autorità limita ledistorsioni del mercato, in particolare la fornitura di servizi a

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prezzi o ad altre condizioni che divergano dalle normalicondizioni commerciali, tutelando nel contempo l'interessepubblico.

Art. 54Fornitura dell'accesso agli utenti finali da una postazione fissae fornitura di servizi telefonici 

1. Qualsiasi richiesta ragionevole di connessione in postazionefissa a una rete di comunicazione pubblica è soddisfatta quantomeno da un operatore. Il Ministero vigila sull'applicazione delpresente comma. 

2. La connessione consente agli utenti finali di supportare lecomunicazioni vocali, facsimile e dati, a velocità ditrasmissione tali da consentire un accesso efficace a Internettenendo conto delle tecnologie prevalenti usate dallamaggioranza dei contraenti e della fattibilità tecnologica nelrispetto delle norme tecniche stabilite nelle Raccomandazionidell'UIT-T.

2-bis. Qualsiasi richiesta ragionevole di fornitura di un serviziotelefonico accessibile al pubblico attraverso la connessione direte di cui al primo comma che consente di effettuare ericevere chiamate nazionali e internazionali è soddisfattaquanto meno da un operatore. Il Ministero vigilasull'applicazione del presente comma.Art. 55Elenco abbonati e servizi di consultazione

1. Sono accessibili agli utenti finali e, per la lettera b) ancheagli utenti dei telefoni pubblici a pagamento:

a) almeno un elenco completo relativo alla rete urbana diappartenenza in una forma, cartacea, elettronica o in entrambele forme, approvata dall'Autorità e aggiornato a scadenzeregolari ed almeno una volta l'anno;

b) almeno un servizio completo di consultazione degli elenchi.

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2. Il Ministero vigila sull'applicazione del comma 1.

3. In considerazione dell'esistenza sul mercato di diverseofferte in termini di disponibilità, qualità e prezzo accessibile,fintantoché il Ministero non riscontri il venir meno di talicondizioni, ai servizi di cui al comma 1 non si applicano gliobblighi di fornitura del servizio universale. Il Ministeroverifica il permanere delle predette condizioni, sentiti glioperatori interessati, con cadenza semestrale. 

4. Gli elenchi di cui al comma 1 comprendono, fatte salve ledisposizioni in materia di protezione dei dati personali, tutti gliabbonati ai servizi telefonici accessibili al pubblico.

5. L'Autorità assicura che le imprese che forniscono servizi dicui al comma 1 applichino il principio di non discriminazionenel trattamento e nella presentazione delle informazioni lorocomunicate da altre imprese.

6. Con regolamento adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 1della legge 23 agosto 1988 n. 400, entro sessanta giornidall'entrata in vigore del Codice, su proposta del Ministro dellosviluppo economico di concerto con i Ministri della giustizia edell'interno, previa consultazione ai sensi dell'articolo 11, sonodisciplinati gli obblighi e le modalità di comunicazione alMinistero, da parte delle imprese, delle attivazioni in materiadi portabilità del numero di cui all'articolo 80. 

7. Ogni impresa è tenuta a rendere disponibili, anche per viatelematica, al centro di elaborazione dati del Ministerodell'interno gli elenchi di tutti i propri abbonati e di tutti gliacquirenti del traffico prepagato della telefonia mobile, chesono identificati prima dell'attivazione del servizio, almomento della consegna o messa a disposizione dellaoccorrente scheda elettronica (S.I.M.). Le predette impreseadottano tutte le necessarie misure affinché venga garantital'acquisizione dei dati anagrafici riportati su un documento diidentità, nonché del tipo, del numero e della riproduzione deldocumento presentato dall'acquirente ed assicurano il correttotrattamento dei dati acquisiti. L'autorità giudiziaria ha facoltàdi accedere per fini di giustizia ai predetti elenchi in possessodel centro di elaborazione dati del Ministero dell'interno. Art. 56

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Telefoni pubblici a pagamento e altri punti di accesso pubblicoalla telefonia vocale 

1. Nel rispetto delle disposizioni emanate in materiadall'Autorità, le imprese mettono a disposizione telefonipubblici a pagamento o altri punti di accesso pubblico allatelefonia vocale per soddisfare le esigenze ragionevoli degliutenti finali in termini di copertura geografica, numero diapparecchi o di altri punti di accesso e loro accessibilità per gliutenti disabili, nonché di qualità del servizio. Il Ministerovigila sull'applicazione delle disposizioni del presente comma.

2. In applicazione delle disposizioni di cui al comma 1 ilMinistero entro il 31 dicembre 2012 e comunque ogni 12 mesi,previa consultazione dei soggetti interessati ai sensidell'articolo 83, individua le localizzazioni nelle quali i servizidi cui al comma medesimo o servizi analoghi sonoampiamente disponibili e per le quali pertanto non possonoessere prescritti obblighi ai fini di cui al comma stesso, anchein considerazione dell'esistenza sul mercato di offerte diversein termini di sostituibilità e disponibilità. 

3. Le chiamate d'emergenza dai telefoni pubblici a pagamentoutilizzando il numero di emergenza unico europeo "112" o altrinumeri di emergenza nazionali, sono effettuate gratuitamente esenza dover utilizzare alcun mezzo di pagamento. Il Ministerovigila sull'applicazione del presente comma.Art. 57Misure destinate agli utenti finali disabili 

1. A meno che alla Sezione III del presente Capo, sianoprevisti requisiti che conseguono l'effetto equivalente,l'Autorità adotta misure specifiche per garantire che gli utentifinali disabili fruiscano di un accesso, ad un prezzo accessibile,ai servizi individuati all'articolo 54, comma 2-bis, e all'articolo55 che sia di livello equivalente a quello di cui beneficiano glialtri utenti finali. L'Autorità valuta la necessità generale e irequisiti specifici di tali misure specifiche per gli utenti finalidisabili, comprese la loro portata e forma concreta. 

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2. L'Autorità può adottare misure specifiche per far sì che gliutenti finali disabili possano scegliere tra le imprese ed ifornitori dei servizi che siano a disposizione della maggiorparte degli utenti finali.

2-bis. Nell'adottare le misure di cui ai commi 1 e 2, l'Autoritàfavorisce la conformità con le pertinenti norme o specifichepubblicate secondo il disposto degli articoli 20, 21 e 22 delCodice. Art. 58 Designazione delle imprese

1. L’Autorità può designare una o più imprese perchégarantiscano la fornitura del servizio universale, quale definitoagli articoli 54, 55, 56, 57 e 59, comma 2, in modo tale dacoprire l’intero territorio nazionale. L’Autorità può designarepiù imprese o gruppi di imprese per fornire i diversi elementidel servizio universale o per coprire differenti parti delterritorio nazionale.

2. Nel designare le imprese titolari di obblighi di serviziouniversale in tutto il territorio nazionale o in parte di esso,l’Autorità applica un sistema di designazione efficace,obiettivo, trasparente e non discriminatorio in cui nessunaimpresa è esclusa a priori. Il sistema di designazione garantisceche il servizio universale sia fornito secondo criteri dieconomicità e consente di determinare il costo netto degliobblighi che ne derivano conformemente all'articolo 62.

3. Sino alla designazione di cui al comma 1, la società TelecomItalia continua ad essere incaricata di fornire il serviziouniversale quale definito agli articoli 54, 55, 56, 57 e 59,comma 2, sull'intero territorio nazionale.

Art. 59 Accessibilità delle tariffe

1. L'Autorità vigila sull'evoluzione e il livello delle tariffe aldettaglio dei servizi che, in base agli articoli da 54 a 57, sonosoggetti agli obblighi di servizio universale e forniti dalleimprese designate oppure sono disponibili sul mercato, qualoranon sia designata alcuna impresa per la fornitura di tali servizi,con particolare riguardo ai prezzi al consumo e al reddito deiconsumatori. 

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2. L'Autorità può prescrivere che le imprese designate ai sensidell'articolo 58 propongano ai consumatori opzioni o formuletariffarie diverse da quelle proposte in normali condizionicommerciali, in particolare per garantire che i consumatori abasso reddito o con esigenze sociali particolari non sianoesclusi dall'accesso alla rete di cui all'articolo 54, comma 1, odall'uso dei servizi individuati all'articolo 54, comma 2-bis, eagli articoli 55, 56 e 57, soggetti agli obblighi di serviziouniversale e forniti dalle imprese designate. 

3. L'Autorità può prescrivere alle imprese designate soggetteagli obblighi di cui agli articoli 54, 55, 56 e 57 di applicaretariffe comuni, comprese le perequazioni tariffarie, in tutto ilterritorio, ovvero di rispettare limiti tariffari.

4. L'Autorità provvede affinché, quando un'impresa designata ètenuta a proporre opzioni tariffarie speciali, tariffe comuni,comprese le perequazioni tariffarie geografiche, o a rispettarelimiti tariffari, le condizioni siano pienamente trasparenti esiano pubblicate ed applicate nel rispetto del principio di nondiscriminazione. L'Autorità può esigere la modifica o la revocadi determinate formule tariffarie.

Art. 60 Controllo delle spese

1. Le imprese designate ai sensi dell'articolo 58, nel fornire leprestazioni e i servizi aggiuntivi rispetto a quelli di cui agliarticoli 54, 55, 56, 57 e 59, comma 2, definiscono le condizionie modalità di fornitura in modo tale che il contraente non siacostretto a pagare prestazioni o servizi che non sono necessario che non sono indispensabili per il servizio richiesto. 

2. Le imprese designate soggette agli obblighi previsti dagliarticoli 54, 55, 57 e 59, comma 2, forniscono le prestazioni e iservizi specifici di cui all'allegato n. 4, parte A, di modo che gliabbonati possano sorvegliare e controllare le proprie spese edevitare una cessazione ingiustificata del servizio.3. L'Autorità vigila sui provvedimenti di cui ai commi 1 e 2 epuò disporre che qualora le prestazioni di cui al comma 2 sonoampiamente disponibili, non si dà luogo all'imposizione degliobblighi di fornitura ivi prescritti.

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Art. 61 Qualità del servizio fornito dalle imprese designate

1. L'Autorità provvede affinché tutte le imprese designatesoggette agli obblighi previsti dagli articoli 54, 55, 56, 57 e 59,comma 2, pubblichino informazioni adeguate ed aggiornatesulla loro efficienza nella fornitura del servizio universale,basandosi sui parametri di qualità del servizio, sulle definizionie sui metodi di misura stabiliti nell'allegato n. 6. Leinformazioni pubblicate sono comunicate anche all'Autorità.

2. L'Autorità può inoltre specificare, previa definizione diparametri idonei, norme supplementari di qualità del servizioper valutare l'efficienza delle imprese nella fornitura dei serviziagli utenti finali disabili e ai consumatori disabili. L'Autoritàprovvede affinché le informazioni sull'efficienza delle impresein relazione a detti parametri siano anch'esse pubblicate emesse a sua disposizione.

3. L'Autorità specifica, con appositi provvedimenti, contenuto,forma e modalità di pubblicazione delle informazioni, in mododa garantire che gli utenti finali e i consumatori abbianoaccesso a informazioni complete, comparabili e di facileimpiego.

4. L'Autorità fissa obiettivi qualitativi per le impreseassoggettate ad obblighi di servizio universale. Nel fissare taliobiettivi, l'Autorità tiene conto del parere dei soggettiinteressati, applicando in particolare le modalità stabiliteall'articolo 38 e nel rispetto delle norme tecniche stabilite nelleRaccomandazioni dell'UIT-T e della normativa CEPT. 

5. L'Autorità controlla il rispetto degli obiettivi qualitativi daparte delle imprese designate.

6. L'Autorità adotta, a fronte di perdurante inadempimentodegli obiettivi qualitativi da parte dell'impresa, misurespecifiche a norma del Capo II del presente Titolo. L'Autoritàpuò esigere una verifica indipendente o una valutazione deidati relativi all'efficienza, a spese dell'impresa interessata, alloscopo di garantire l'esattezza e la comparabilità dei dati messi adisposizione dalle imprese soggette ad obblighi di serviziouniversale.

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Art. 62 Calcolo del costo degli obblighi di servizio universale

1. Qualora l’Autorità ritenga che la fornitura del serviziouniversale di cui agli articoli da 53 a 60 possa comportare unonere ingiustificato per le imprese designate a fornire taleservizio, prevede il calcolo dei costi netti di tale fornitura. A talfine, l’Autorità può:

a) procedere al calcolo del costo netto delle singolecomponenti dell’obbligo del servizio universale, tenendo contodegli eventuali vantaggi commerciali derivanti all'impresadesignata per la fornitura del servizio universale, in base allemodalità stabilite nell'allegato n. 11;

b) utilizzare i costi netti della fornitura del servizio universaleindividuati in base a un meccanismo di determinazioneconforme all'articolo 58, comma 2.

2. I conti ovvero le altre informazioni su cui si basa il calcolodel costo netto degli obblighi di servizio universale di cui alcomma 1, lettera a), sono sottoposti alla verifica di unorganismo indipendente dalle parti interessate, aventespecifiche competenze, incaricato dall'Autorità. I risultati delcalcolo e le conclusioni finali della verifica sono messi adisposizione del pubblico sul Bollettino ufficiale e sul sitoInternet dell’Autorità. I costi derivanti dalla verifica delservizio universale sono ricompresi nel fondo per ilfinanziamento del costo netto degli obblighi del serviziouniversale, istituito presso il Ministero, di cui all’allegato n. 11.

Art. 63 Finanziamento degli obblighi di servizio universale

1. Qualora, sulla base del calcolo del costo netto di cuiall'articolo 62, l’Autorità riscontri che un’impresa designata èsoggetta ad un onere ingiustificato, previa richiestadell’impresa stessa, ripartisce il costo netto degli obblighi diservizio universale tra i fornitori di reti e servizi dicomunicazione elettronica utilizzando il fondo per ilfinanziamento del costo netto degli obblighi del serviziouniversale, istituito presso il Ministero, di cui all’allegato n. 11.

2. Può essere finanziato unicamente il costo netto degliobblighi di cui agli articoli da 53 a 60, calcolato

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conformemente all’articolo 62. Le disposizioni di cui agliarticoli 1, 3, 4, 5 e 6 dell’allegato n. 11, possono esseremodificate, all’occorrenza, con provvedimento dell’Autorità,sentito il Ministero.

3. Il sistema di ripartizione dei costi deve rispettare i principi ditrasparenza, minima distorsione del mercato, nondiscriminazione e proporzionalità, in conformità all’articolo 2,commi 5, 6 e 7, dell’allegato n. 11. Ogni anno, l'Autorità,tenuto conto delle condizioni di concorrenzialità del mercato,può valutare l'opportunità di introdurre un meccanismo diesenzione dalla contribuzione al fondo per le imprese che nonsuperano determinati livelli di fatturato e per quelle nuoveentranti nel settore, tenendo conto della loro situazionefinanziaria.

4. Gli eventuali contributi relativi alla ripartizione del costodegli obblighi di servizio universale sono scorporati e definitiseparatamente per ciascuna impresa. Tali contributi non sonoimposti alle imprese che non forniscono servizi nel territorionazionale.

Art. 64 Trasparenza

1. Qualora sia istituito un sistema di ripartizione del costonetto degli obblighi di servizio universale, l’Autorità pubblica iprincipi di ripartizione dei costi di cui all’articolo 63 ed ilsistema applicato.

2. L’Autorità, nel rispetto della normativa comunitaria enazionale sulla riservatezza, pubblica una relazione annualeche indichi il costo degli obblighi di servizio universale, qualerisulta dai calcoli effettuati, i contributi versati da ogni impresainteressata e gli eventuali vantaggi commerciali di cui abbianobeneficiato l’impresa o le imprese designate per la prestazionedel servizio universale.

Art. 65 Riesame dell’ambito di applicazione degli obblighi diservizio universale

1. Il Ministero, sentita l’Autorità, procede periodicamente alriesame dell’ambito di applicazione degli obblighi di serviziouniversale di cui al presente Capo, al fine di individuare, sulla

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base degli orientamenti della Commissione europea e dellediverse offerte presenti sul mercato nazionale in termini didisponibilità, qualità e prezzo accessibile, a quali servizi, e inche misura, si applichino le disposizioni di cui all’articolo 58.Il riesame è effettuato per la prima volta entro un anno dalladata di entrata in vigore del Codice, e successivamente ognidue anni.

Sezione II Controlli sugli obblighi delle imprese chedispongono di un significativo potere di mercato su mercatispecifici

Art. 66 Verifica e riesame degli obblighi

[1. Fintantoché non sia effettuato un riesame e adottata unadecisione ai sensi della procedura di cui al comma 2, restanofermi gli obblighi preesistenti relativi:

a) alle tariffe al dettaglio per la fornitura di servizi di accesso eper l'uso della rete telefonica pubblica;

b) alla selezione o preselezione del vettore;

c) alle linee affittate.

2. L’Autorità, secondo la procedura e i termini di cuiall'articolo 19, provvede ad effettuare un'analisi del mercato,per decidere se mantenere, modificare o abolire gli obblighirelativi ai mercati al dettaglio. Le misure adottate sonosoggette alla procedura di cui all'articolo 12. Finoall’effettuazione di tale analisi, conservano efficacia ledeliberazioni adottate dall’Autorità, relativamente ai predettiobblighi, sulla base della normativa previgente.]

Art. 67 Controlli normativi sui servizi al dettaglio

1. L'Autorità, qualora in esito all'analisi del mercato realizzataa norma dell'articolo 19 del Codice accerti che un determinatomercato al dettaglio identificato conformemente all'articolo 18non è effettivamente concorrenziale e giunga alla conclusioneche gli obblighi previsti dagli articoli da 46 a 50 non portino alconseguimento degli obiettivi di cui all'articolo 13, impone inecessari obblighi alle imprese identificate come imprese che

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dispongono di un significativo potere di mercato su un datomercato al dettaglio ai sensi dell'articolo 17. 

2. Gli obblighi di cui al comma 1 si basano sulla natura dellarestrizione della concorrenza accertata e sono proporzionati egiustificati alla luce degli obiettivi di cui all'articolo 13. Taliobblighi possono includere prescrizioni affinché le impreseidentificate non applichino prezzi eccessivi, non impediscanol'ingresso sul mercato né limitino la concorrenza fissandoprezzi predatori, non privilegino ingiustamente determinatiutenti finali, non accorpino in modo indebito i servizi offerti.Qualora le pertinenti misure relative alla vendita all'ingrosso,alla selezione e alla preselezione del vettore non consentano direalizzare l'obiettivo di garantire una concorrenza effettiva el'interesse pubblico, l'Autorità, nell'esercizio del proprio poteredi sorveglianza sui prezzi, può prescrivere a tali imprese dirispettare determinati massimali per i prezzi al dettaglio, dicontrollare le singole tariffe o di orientare le proprie tariffe aicosti o ai prezzi su mercati comparabili.

[3. L'Autorità, a richiesta, comunica alla Commissione europeainformazioni in merito alle modalità di controllo sui servizi aldettaglio e, se del caso, ai sistemi di contabilità dei costiimpiegati da tali imprese.]

4. L'Autorità provvede affinché ogni impresa, soggetta aregolamentazione delle tariffe al dettaglio o ad altri pertinenticontrolli al dettaglio, applichi i necessari e adeguati sistemi dicontabilità dei costi. L'Autorità può specificare la forma e ilmetodo contabile da utilizzare. La conformità al sistema dicontabilità dei costi è verificata da un organismo indipendentedalle parti interessate, avente specifiche competenze, incaricatodall'Autorità. L'Autorità provvede affinché ogni anno siapubblicata una dichiarazione di conformità.

5. Fatti salvi l'articolo 59, comma 2 e l'articolo 60, l'Autoritànon applica i meccanismi di controllo al dettaglio di cui alcomma 1 in mercati geografici o tipologie di utenza per i qualiabbia accertato l'esistenza di una concorrenza effettiva, anchemediante l'analisi dinamica di cui all'articolo 19, comma 5.

Art. 68 Controlli sull’insieme minimo di linee affittate

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[1. L'Autorità qualora, in esito all'analisi di mercato realizzata anorma dell'articolo 66, comma 2, accerti che il mercato per lafornitura di parte o della totalità dell'insieme minimo di lineeaffittate non è effettivamente concorrenziale, individua leimprese aventi significativo potere di mercato in tale mercatonella totalità o in parte del territorio nazionale, in conformitàall'articolo 17. L'Autorità impone a dette imprese obblighirelativi alla fornitura dell'insieme minimo di linee affittate,come indicato nell'elenco di norme pubblicate sulla Gazzettaufficiale delle Comunità europee di cui all’articolo 20, nonchéle condizioni indicate nell'allegato n. 8 per detta fornitura inrelazione a tali specifici mercati delle linee affittate.

2. L'Autorità, qualora in esito all'analisi di mercato realizzata anorma dell'articolo 66, comma 2, accerti che un mercatorilevante per la fornitura dell'insieme minimo di linee affittate èeffettivamente concorrenziale, revoca gli obblighi di cui alcomma 1 relativi a tale specifico mercato.

3. L'insieme minimo di linee affittate e le relativecaratteristiche armonizzate, nonché le norme correlate, sonopubblicate nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europeenell’ambito dell'elenco di norme di cui all'articolo 20.]

Art. 69 Selezione del vettore e preselezione del vettore

[1. L’Autorità prescrive alle imprese che dispongono di unsignificativo potere di mercato per la fornitura di collegamentialla rete telefonica pubblica in postazione fissa e relativautilizzazione, a norma dell'articolo 66, comma 2, di consentireai propri abbonati di accedere ai servizi di qualsiasi fornitoreinterconnesso di servizi telefonici accessibili al pubblico:

a) digitando, per ogni singola chiamata, un codice di selezionedel vettore;

b) applicando un sistema di preselezione, con la possibilità diannullare la preselezione, per ogni singola chiamata digitandoun codice di selezione del vettore.

2. Le richieste degli utenti relative all'attivazione di tali opzioniin altre reti o secondo altre modalità sono esaminate con laprocedura di analisi del mercato stabilita dall'articolo 19 e

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attuate conformemente all'articolo 49.

3. L’Autorità provvede affinché i prezzi dell'accesso edell'interconnessione correlata alle opzioni di cui al comma 1siano orientati ai costi e gli eventuali addebiti per gli abbonatinon disincentivino il ricorso a tali possibilità.]

Sezione IIIDiritti degli utenti finali

Art. 70Contratti e esercizio del diritto di recesso 

1. Fermo restando le disposizioni di cui al decreto-legge 31gennaio 2007, n.7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2aprile 2007, n. 40, i consumatori ed altri utenti finali che nefacciano richiesta, hanno diritto di stipulare contratti con una opiù imprese che forniscono servizi di connessione ad una retedi comunicazione pubblica o servizi di comunicazioneelettronica accessibile al pubblico. Il contratto indica almeno,in modo chiaro, dettagliato e facilmente comprensibile:

a) la denominazione e la sede dell'impresa;

b) i servizi forniti, ed in particolare:

1) se viene fornito o meno l'accesso ai servizi di emergenza ealle informazioni sulla localizzazione del chiamante e seesistono eventuali restrizioni alla fornitura di servizi diemergenza di cui all'articolo 76;

2) informazioni su eventuali altre condizioni che limitanol'accesso o l'utilizzo di servizi e applicazioni;

3) i livelli minimi di qualità del servizio offerti, compresa ladata dell'allacciamento iniziale e, ove opportuno, altriparametri di qualità del servizio, quali definiti dall'Autorità;

4) informazioni sulle procedure poste in essere dall'impresa permisurare e strutturare il traffico in un collegamento di rete nel

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rispetto del diritto di scelta nonché del diritto alla protezionedei dati personali dell'utente onde evitare la saturazione dellarete e il superamento dei limiti di capienza, e informazionisulle eventuali ripercussioni sulla qualità del servizioriconducibili a tali procedure;

5) eventuali restrizioni imposte dal fornitore all'utilizzo delleapparecchiature terminali fornite.

c) i tipi di servizi di manutenzione offerti e i servizi diassistenza alla clientela forniti, nonché le modalità percontattare tali servizi;

d) qualora esista un obbligo ai sensi dell'articolo 75, la sceltadel contraente di far includere o meno i suoi dati personali inun elenco e i dati di cui trattasi;

e) il dettaglio dei prezzi e delle tariffe, nonché le modalitàsecondo le quali possono essere ottenute informazioniaggiornate in merito a tutte le tariffe applicabili e a tutti i costidi manutenzione, alle modalità di pagamento e ad eventualidifferenze di costo ad esse legate;

f) la durata del contratto, le condizioni di rinnovo e dicessazione dei servizi e del contratto compresi:

1) ogni utilizzo minimo o durata richiesti per beneficiare dicondizioni promozionali;

2) i diritti e gli obblighi inerenti la portabilità dei numeri o dialtri identificatori;

3) eventuali commissioni dovute in caso di recesso anticipatodal contratto, compresi gli eventuali costi da recuperare inrelazione all'apparecchiatura terminale (1).

g) le disposizioni relative all'indennizzo e al rimborsoapplicabili qualora non sia raggiunto il livello di qualità delservizio previsto dal contratto;

h) il modo in cui possono essere avviati i procedimenti dirisoluzione delle controversie ai sensi dell'articolo 84;

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i) i tipi di azioni che l'impresa può adottare in risposta aincidenti o minacce alla sicurezza o all'integrità e allevulnerabilità.

2. L'Autorità vigila sull'applicazione di quanto disposto ai finidi cui al comma 1 e può estendere gli obblighi di cui almedesimo comma affinché sussistano anche nei confronti dialtri utenti finali.

3. L'Autorità può richiedere che il contratto contenga ogniinformazione che possa essere fornita a tal fine dalle autoritàcompetenti sull'utilizzo delle reti e servizi di comunicazioneelettronica per attività illegali e per la diffusione di contenutidannosi, e sugli strumenti di tutela dai rischi per la sicurezzapersonale, la vita privata e i dati personali di cui all'articolo 71,comma 2-quater, e relativi al servizio fornito. 

4. Il contraente, qualora non accetti le modifiche dellecondizioni contrattuali da parte delle imprese che fornisconoreti o servizi di comunicazione elettronica, ha diritto direcedere dal contratto senza penali né costi di disattivazione.Le modifiche sono comunicate al contraente con adeguatopreavviso, non inferiore a trenta giorni, e contengono leinformazioni complete circa l'esercizio del diritto di recesso.L'Autorità può specificare la forma di tali comunicazioni. 

5. L'utente finale che utilizzi, o dia modo ad altri di utilizzare ilservizio per effettuare comunicazioni o attività contro lamorale o l'ordine pubblico o arrecare danno ai minori molestiao disturbo alla quiete privata ovvero per finalità abusive ofraudolente, decade dal contratto di fornitura del servizio, fattasalva ogni altra responsabilità prevista dalle leggi vigenti.

[6. Rimane ferma l'applicazione delle norme e delledisposizioni in materia di tutela dei consumatori.]

(1) Numero così modificato dall’ art. 1, comma42, L. 4 agosto 2017, n. 124.

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Art. 71 Trasparenza e pubblicazione delle informazioni 1. L'Autorità assicura che le imprese che forniscono retipubbliche di comunicazione elettronica o servizi accessibili alpubblico di comunicazione elettronica pubblichinoinformazioni trasparenti, comparabili, adeguate e aggiornate inmerito ai prezzi e alle tariffe vigenti, a eventuali commissioniper la risoluzione del contratto e a informazioni sullecondizioni generali vigenti in materia di accesso e di uso deiservizi forniti agli utenti finali e ai consumatori,conformemente alle disposizioni dell'allegato n. 5. Taliinformazioni sono pubblicate in forma chiara, esaustiva efacilmente accessibile. L'Autorità può precisare ulterioriprescrizioni relative alla forma in cui tali informazioni devonoessere pubblicate.1-bis. Le imprese che forniscono reti pubbliche dicomunicazione elettronica o servizi di comunicazioneelettronica accessibili al pubblico forniscono informazionichiare e trasparenti in merito alle caratteristichedell'infrastruttura fisica utilizzata per l'erogazione dei servizi.A tal fine, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigoredella presente disposizione, l'Autorità per le garanzie nellecomunicazioni definisce le caratteristiche tecniche e lecorrispondenti denominazioni delle diverse tipologie diinfrastruttura fisica, individuando come infrastruttura in fibraottica completa l'infrastruttura che assicura il collegamento infibra fino all'unità immobiliare del cliente. Costituisce praticacommerciale scorretta, ai sensi del codice del consumo, di cuial decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, ognicomunicazione al pubblico dell'offerta di servizi dicomunicazione elettronica che non rispetti le caratteristichetecniche definite dall'Autorità per le garanzie nellecomunicazioni. (1)

2. L'Autorità promuove la fornitura di informazioni checonsentano agli utenti finali e ai consumatori di valutareautonomamente il costo di modalità di uso alternative, anchemediante guide interattive. Ove tali servizi non sianodisponibili sul mercato a titolo gratuito o a un prezzoragionevole, l'Autorità provvede affinché vengano residisponibili o affida l'incarico a terzi. Questi ultimi hanno ildiritto di utilizzare gratuitamente le informazioni pubblicatedalle imprese che forniscono reti o servizi di comunicazioneelettronica accessibili al pubblico per vendere o rendere

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disponibili tali guide interattive o tecniche analoghe. 

2-bis. Fermo restando le disposizioni di cui al decreto-legge 31gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2aprile 2007, n. 40, l'Autorità può imporre alle imprese cheforniscono reti pubbliche di comunicazione elettronica oservizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico di,tra l'altro:

a) fornire ai contraenti informazioni sulle tariffe in vigoreriguardo a ogni numero o servizio soggetto a particolaricondizioni tariffarie; per singole categorie di servizi l'Autoritàpuò esigere che tali informazioni siano fornite immediatamenteprima della connessione al numero chiamato;

b) informare i contraenti di eventuali modifiche all'accesso aiservizi di emergenza o alle informazioni sulla localizzazionedel chiamante nell'ambito del servizio al quale si sonoabbonati;

c) informare i contraenti di ogni modifica alle condizioni chelimitano l'accesso o l'utilizzo di servizi e applicazioni, ovesiano ammesse dalla legislazione nazionale in conformità deldiritto dell'Unione europea;

d) fornire informazioni sulle procedure poste in essere dalfornitore per misurare e strutturare il traffico in uncollegamento di rete nel rispetto del diritto alla protezione deidati personali dell'utente onde evitare la saturazione della rete eil superamento dei limiti di capienza, che indichino anche leeventuali ripercussioni sulla qualità del servizio riconducibili atali procedure;

e) informare i contraenti del loro diritto a decidere se farinserire o meno i loro dati personali in un elenco e delletipologie di dati di cui trattasi in materia di protezione dei datipersonali e tutela della vita privata nel settore dellecomunicazioni elettroniche; nonché;

f) comunicare regolarmente ai contraenti disabili leinformazioni dettagliate su prodotti e servizi destinati a loro.

2-ter. Qualora lo ritenga opportuno, l'Autorità può, prima di

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imporre un obbligo, promuovere misure di auto-regolamentazione o co-regolamentazione. 

2-quater. Le imprese di cui al comma 2-bis diffondono,all'occorrenza, informazioni gratuite di pubblico interesse agliattuali e nuovi contraenti tramite gli stessi canali normalmenteutilizzati dalle imprese per le loro comunicazioni con icontraenti. In tal caso, dette informazioni sono fornitedall'Autorità in forma standardizzata e riguardano fra l'altro:

a) gli utilizzi più comuni dei servizi di comunicazioneelettronica per attività illegali e per la diffusione di contenutidannosi, in particolare quelli che possono attentare al rispettodegli altrui diritti e libertà. Rientrano in questa categoria leviolazioni del diritto d'autore e dei diritti connessi e leinformazioni sulle conseguenze giuridiche di tali atti; nonché;

b) i mezzi di protezione contro i rischi per la sicurezzapersonale, per la vita privata e per i dati personali nellafruizione di servizi di comunicazione elettronica. 

(1) Comma inserito dall’ art. 19-quinquiesdecies,comma 3, D.L. 16 ottobre 2017, n. 148,convertito, con modificazioni, dalla L. 4 dicembre2017, n. 172.

Art. 72 Qualità del servizio1. L'Autorità, dopo aver effettuato la consultazione di cuiall'articolo 83, può prescrivere alle imprese fornitrici di reti oservizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico dipubblicare, a uso degli utenti finali, informazioni comparabili,adeguate ed aggiornate sulla qualità dei servizi offerti e sullemisure adottate per assicurare un accesso equivalente per gliutenti finali disabili. Le informazioni sono comunicate, arichiesta, anche all'Autorità prima della pubblicazione. 

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2. L'Autorità può precisare, tra l'altro, i parametri di qualità delservizio da misurare, nonché il contenuto, la forma e lemodalità della pubblicazione, compresi meccanismi dicertificazione della qualità, per garantire che gli utenti finali,inclusi gli utenti finali disabili, abbiano accesso adinformazioni complete, comparabili e di facile consultazione,anche utilizzando i parametri, le definizioni e i metodi dimisura indicati nell'allegato n. 6. 

2-bis. Per impedire il degrado del servizio e la limitazione o ilrallentamento del traffico di rete, l'Autorità può imporreprescrizioni in materia di qualità minima del servizioall'impresa o alle imprese che forniscono reti di comunicazionepubbliche. 

2-ter. L'Autorità fornisce alla Commissione europea, con largoanticipo rispetto alla fissazione delle prescrizioni di cui alcomma 2-bis, una sintesi delle ragioni alla base dell'intervento,le misure previste e l'impostazione proposta. Detteinformazioni sono rese disponibili anche al BEREC. 

2-quater. Nel deliberare sulle prescrizioni di cui al comma 2-bis del presente articolo, l'Autorità tiene nella massimaconsiderazione le osservazioni o raccomandazionieventualmente formulate dalla Commissione europea in esitoalla comunicazione di cui al comma 2.

Art. 73 Disponibilità di servizi 1. Il Ministero stabilisce le misure necessarie per garantire lapiù ampia disponibilità possibile dei servizi telefoniciaccessibili al pubblico forniti attraverso le reti pubbliche dicomunicazioni, in caso di incidenti gravi di rete o nei casi diforza maggiore. Le imprese fornitrici di servizi telefoniciaccessibili al pubblico devono adottare tutte le misurenecessarie per garantire l'accesso ininterrotto ai servizi diemergenza. 

Art. 73-bis Garanzia di accesso e di scelta equivalenti per gliutenti finali disabili 1. L'Autorità, ove opportuno, può specificare le prescrizioniche le imprese che forniscono servizi di comunicazione

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elettronica accessibili al pubblico devono rispettare affinché gliutenti finali disabili:a) possano avere un accesso ai servizi di comunicazioneelettronica equivalente a quello della maggior parte degli utentifinali; e;

b) beneficiare della gamma di imprese e servizi a disposizionedella maggior parte degli utenti finali.

2. Per essere in grado di adottare ed attuare norme specificheper gli utenti finali disabili, vengono predisposteapparecchiature terminali che offrono i servizi e le funzionalitànecessarie.

Art. 74 Interoperabilità delle apparecchiature di televisionedigitale di consumo

1. L’Autorità vigila sull'interoperabilità delle apparecchiaturedi televisione digitale di consumo, secondo le disposizioni dicui all'allegato n. 7, e, se del caso, sentito il Ministero,definisce le misure necessarie per garantirla.

Art. 75Servizi di consultazione degli elenchi telefonici 

1. L'Autorità provvede affinché sia rispettato il diritto degliabbonati ai servizi telefonici accessibili al pubblico ad essereinseriti negli elenchi di cui all'articolo 55, comma 1, lettera a),e le informazioni che li riguardano siano messe a disposizionedei fornitori di elenchi o di servizi di consultazione ai sensi delcomma 2 del presente articolo.

2. L'Autorità provvede affinché le imprese che assegnanonumeri ai contraenti soddisfino qualsiasi richiesta ragionevoledi rendere disponibili le informazioni necessarie, ai fini dellafornitura di elenchi e di servizi di consultazione, in una formaconcordata e a condizioni eque, oggettive, orientate ai costi enon discriminatorie.

3. L'Autorità provvede affinché sia rispettato il diritto di tuttigli utenti finali dotati di un servizio telefonico accessibile al

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pubblico di accedere ai servizi di consultazione elenchi. A talfine, l'Autorità può imporre obblighi alle imprese checontrollano l'accesso agli utenti finali per la fornitura di servizidi consultazione elenchi in conformità alle disposizionidell'articolo 55. Detti obblighi e condizioni sono obiettivi,equi, trasparenti e non discriminatori. 4. Gli utenti finali degli altri Stati membri hanno diritto diaccedere direttamente ai servizi di consultazione elenchiabbonati di cui all'articolo 55 tramite chiamata vocale o SMS anorma dell'articolo 78. 

5. I commi 1, 2, 3 e 4 si applicano, fatte salve le disposizioni inmateria di protezione dei dati personali e della vita privata nelsettore delle comunicazioni.

Art. 75-bis Disposizioni per favorire l'attuazione del numero diemergenza unico europeo 

1. Al Ministero dell'interno, di concerto con il Ministero dellosviluppo economico, sono attribuiti poteri di indirizzo ecoordinamento per l'individuazione e l'attuazione delleiniziative volte alla piena realizzazione del numero diemergenza unico europeo di cui all'articolo 26 della direttiva2002/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7marzo 2009, anche attraverso il ricorso ai centri unici dirisposta. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 76 ilMinistero esercita le attribuzioni conferite dal medesimoarticolo nei confronti degli operatori delle telecomunicazioni,ai fini dell'attuazione delle iniziative individuate ai sensi delpresente articolo.

2. Per l'esercizio dei poteri di cui al comma 1, il Ministrodell'interno si avvale di una commissione consultiva costituitapresso il medesimo Ministero e composta dai rappresentantidel Ministero dell'interno, della Presidenza del Consiglio deiMinistri - Dipartimento per le politiche europee, dei Ministeridell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico, dellasalute e della difesa nonché dai rappresentanti designati dallaConferenza Stato-Regioni. Ai componenti della commissionenon spetta alcun compenso e rimborso spese.3. Ai fini di quanto previsto al comma 1, possono esserestipulati protocolli d'intesa con le regioni interessate, anche perl'utilizzo di strutture già esistenti.

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Art. 76 Servizi di emergenza e numero di emergenza unicoeuropeo

1. Il Ministero provvede affinché tutti gli utenti finali deiservizi di cui al comma 1-bis, compresi gli utenti di telefonipubblici a pagamento, possano chiamare gratuitamente iservizi di soccorso digitando il numero di emergenza unicoeuropeo “112” e qualunque numero di emergenza nazionale.Le chiamate al numero di emergenza unico europeo “112”devono ricevere adeguata risposta ed essere trattate nel modopiù conforme alla struttura dei servizi di soccorso. Talichiamate ricevono risposte e un trattamento con la stessarapidità ed efficacia riservate alle chiamate al numero o ainumeri di emergenza nazionali, se questi continuano ad essereutilizzati. I numeri di emergenza nazionali sono stabiliti condecreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentital'Autorità in merito alla disponibilità dei numeri, e sonorecepiti dall'Autorità nel piano nazionale di numerazione deiservizi di comunicazione elettronica. 

1-bis. Il Ministero, in consultazione con i fornitori dei servizidi emergenza, provvede affinché sia garantito un accesso aiservizi di emergenza da parte delle imprese che forniscono unservizio di comunicazione elettronica che permette dieffettuare chiamate nazionali verso uno o più numeri chefigurano nel piano nazionale di numerazione dei servizi dicomunicazione elettronica. 

2. Il Ministero provvede affinché, per ogni chiamata al numerodi emergenza unico europeo “112”, gli operatori esercenti retitelefoniche pubbliche mettano a disposizione delle autoritàincaricate dei servizi di soccorso e di protezione civile, nellamisura in cui sia tecnicamente fattibile, le informazioni relativeall'ubicazione del chiamante.

3. Il Ministero provvede che venga assicurata ai cittadiniun'informazione adeguata in merito all'esistenza e all'uso delnumero di emergenza unico europeo “112”, in particolareattraverso iniziative rivolte specificamente alle persone cheviaggiano da uno Stato membro all'altro. 

3-bis. Il Ministero provvede affinché l'accesso per gli utentifinali disabili ai servizi di emergenza sia equivalente a quello

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degli altri utenti finali. Per assicurare che gli utenti finalidisabili possano accedere ai servizi di emergenza mentre sitrovano in Stati membri diversi dal proprio, le misure adottatea tal fine si basano quanto più possibile sulle norme ospecifiche europee pubblicate conformemente all'articolo 17della direttiva 2002/21/CE. Tali misure non impediscono alMinistero di adottare ulteriori prescrizioni al fine di perseguiregli obiettivi di cui al presente articolo. 

3-ter. Il Ministero provvede affinché le imprese interessatemettano gratuitamente a disposizione dell'autorità incaricatadelle chiamate di emergenza le informazioni sullalocalizzazione del chiamante nel momento in cui la chiamataraggiunge tale autorità. Ciò si applica altresì per ogni chiamataal numero di emergenza unico europeo “112”. Il Ministeroestende tale obbligo alle chiamate a numeri di emergenzanazionali. Il Ministero definisce i criteri per l'esattezza el'affidabilità delle informazioni fornite sulla localizzazione delchiamante.

Art. 77 Prefissi telefonici internazionali1. Il prefisso “00” costituisce il prefisso internazionalenormalizzato. L'Autorità può introdurre o mantenere in vigoredisposizioni specifiche relative alle chiamate telefoniche tralocalità contigue situate sui due versanti della frontiera tra dueStati membri. Gli utenti finali di tali località sonoadeguatamente informati dell'esistenza di tali disposizioni.

2. L'Autorità provvede affinché gli operatori esercenti retitelefoniche pubbliche, consentendo le chiamate internazionali,gestiscano qualsiasi chiamata effettuata da o verso lo spazio dinumerazione telefonica europeo (ETNS), applicando tariffeanaloghe a quelle per le chiamate da e verso altri Stati membri.

Art. 77-bis Numeri armonizzati destinati a servizi armonizzatia valenza sociale, compreso il numero delle hotline destinate aiminori scomparsi 1. I Ministeri competenti per materia promuovono i numerispecifici nell'arco di numerazione che inizia con il “116”identificati nella decisione 2007/116/CE della Commissioneeuropea, del 15 febbraio 2007, che riserva l'arco dinumerazione nazionale che inizia con il 116 a numeriarmonizzati destinati a servizi armonizzati a valenza sociale e

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resi disponibili dall'Autorità. Essi incoraggiano la prestazionedei servizi per cui tali numeri sono riservati.

2. I Ministeri competenti per materia provvedono affinché gliutenti finali disabili possano avere un accesso più ampiopossibile ai servizi forniti nell'arco della numerazione cheinizia con il “116”. Le misure adottate per facilitare l'accessodegli utenti disabili a tali servizi mentre viaggiano in altri Statimembri sono fondate sul rispetto delle norme o specificheattinenti pubblicate a norma dell'articolo 20 del Codice.

3. I Ministeri competenti per materia provvedono affinché icittadini siano opportunamente informati circa l'esistenza el'utilizzazione dei servizi forniti nell'ambito dell'arco dinumerazione “116”, in particolare mediante iniziativespecificatamente destinate a persone che viaggiano tra gli Statimembri.

4. I Ministeri competenti per materia si adoperano pergarantire ai cittadini l'accesso a un servizio dedicato perdenunciare casi di minori scomparsi, aggiuntivo rispetto allemisure di applicazione generale relative a tutti i numerinell'arco di numerazione “116” adottate a norma dei commi 1,2 e 3. Tale servizio sarà disponibile sul numero 116000.

Art. 78 Accesso a numeri e servizi1. Ove ciò sia tecnicamente ed economicamente fattibile esalvo il caso in cui un contraente chiamato abbia scelto, perragioni commerciali, di limitare l'accesso da parte di chiamantiubicati in determinate zone geografiche, ovvero conriferimento ad accessi effettuati da numerazioni nongeografiche l'Autorità assume tutte le misure necessarie perassicurare che gli utenti finali siano in grado di:

a) accedere e utilizzare i servizi associati a numeri nongeografici appartenenti ai Piani di numerazione telefonicanazionali presenti all'interno dell'Unione europea; nonché;

b) accedere a tutti i numeri forniti nell'Unione europea, aprescindere dalla tecnologia e dai dispositivi utilizzatidall'operatore, compresi quelli dei piani di numerazionetelefonica nazionali, quelli dello ETNS e i numeri verdiinternazionali universali (UIFN). 

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1-bis. L'Autorità può imporre alle imprese che forniscono retipubbliche di comunicazione o servizi di comunicazioneelettronica accessibili al pubblico di bloccare l'accesso anumeri o servizi caso per caso, ove ciò sia giustificato damotivi legati a frodi o abusi, e imporre che in simili casi ifornitori di servizi di comunicazione elettronica trattengano irelativi ricavi da interconnessione o da altri servizi. 

Art. 79 Fornitura di prestazioni supplementari1. Fatto salvo l'articolo 60, comma 2, l'Autorità, sentite le partiinteressate, può obbligare gli operatori che forniscono servizitelefonici accessibili al pubblico o accesso a reti dicomunicazione pubbliche a mettere a disposizione degli utentifinali le prestazioni elencate nell'allegato n. 4, parte B, se ciò èfattibile sul piano tecnico e praticabile su quello economico,come pure, tutte o parte delle prestazioni supplementarielencate nell'allegato n. 4, parte A. 

2. L'Autorità può decidere di non applicare il comma 1 nellatotalità o in parte del territorio nazionale se ritiene, tenutoconto del parere delle parti interessate, che l'accesso a taliprestazioni sia sufficiente.

[3. Fatto salvo l'articolo 60, comma 2, l'Autorità può imporrealle imprese gli obblighi in materia di cessazione del servizio,di cui all'allegato n. 4, parte A, lettera e), come requisitigenerali.]Art. 80 Agevolare il cambiamento di fornitore1. L'Autorità provvede affinché tutti i contraenti con numeriappartenenti al piano nazionale di numerazione dei servizi dicomunicazione elettronica che ne facciano richiesta conservinoil proprio o i propri numeri indipendentemente dall'impresafornitrice del servizio, a norma di quanto disposto all'allegaton. 4, parte C.

[2. Il comma 1 non si applica alla portabilità del numero trareti che forniscono servizi in postazione fissa e reti mobili.]3. L'Autorità provvede affinché la tariffazione tra operatori ofornitori di servizi in relazione alla portabilità del numero,qualora prevista, sia orientata ai costi e gli eventuali oneridiretti posti a carico dei contraenti non agiscano dadisincentivo al cambiamento del fornitore di servizi da partedei contraenti. 

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4. L'Autorità non prescrive tariffe al dettaglio per la portabilitàdel numero che comportino distorsioni della concorrenza, adesempio stabilendo tariffe al dettaglio specifiche o comuni. 

4-bis. L'Autorità provvede affinché il trasferimento dei numerie la loro successiva attivazione sono effettuati nel più brevetempo possibile. In ogni caso, i contraenti che abbianoconcluso un accordo per il trasferimento del proprio numero auna nuova impresa hanno diritto di ottenere l'attivazione delnumero in questione entro un giorno lavorativo. 

4-ter. Fatto salvo quanto previsto dal comma 1, l'Autorità puòstabilire il processo globale della portabilità del numero,tenendo conto delle disposizioni nazionali in materia dicontratti, della fattibilità tecnica e della necessità di assicurareal contraente la continuità del servizio. In ogni caso,l'interruzione del servizio durante le operazioni ditrasferimento non può superare un giorno lavorativo. L'Autoritàprende anche in considerazione, se necessario, misure cheassicurino la tutela dei contraenti durante tutte le operazioni ditrasferimento, evitando altresì il trasferimento ad altrooperatore contro la loro volontà. L'Autorità provvede affinchésiano previste sanzioni adeguate per le imprese, tra cuil'obbligo di risarcire i clienti in caso di ritardo neltrasferimento del numero o in caso di abuso di trasferimento daparte delle imprese o in nome di queste. 

4-quater. L'Autorità provvede affinché i contratti conclusi traconsumatori e imprese che forniscono servizi dicomunicazione elettronica non devono imporre un primoperiodo di impegno iniziale superiore a 24 mesi. L'Autoritàprovvede altresì affinché le imprese offrano agli utenti lapossibilità di sottoscrivere un contratto della durata massima didodici mesi. 

4-quinquies. L'Autorità provvede affinché le condizioni e lecontratte modalità di esercizio del diritto di recesso nonagiscano da disincentivo al cambiamento di fornitore diservizi. Art. 81 Obblighi di trasmissione 1. Il Ministero può imporre obblighi di trasmissioneragionevoli, per specifici canali radiofonici e televisivi e servizicomplementari, specialmente servizi di accessibilità destinati a

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consentire un accesso adeguato agli utenti finali disabili, alleimprese soggette alla loro giurisdizione che forniscono reti dicomunicazione elettronica destinate alla distribuzione diservizi di diffusione televisiva o radiofonica al pubblico, se unnumero significativo di utenti finali di tali reti le utilizza comemezzo principale di ricezione di tali servizi televisivi oradiofonici. Tali obblighi sono imposti solo se necessari asoddisfare precisi obiettivi di interesse generale, definiti inmodo chiaro dal Ministero e se sono proporzionati etrasparenti.

2. Il Ministero sottopone a riesame gli obblighi di trasmissionecon periodicità regolare.Sezione IV Disposizioni finali in materia di servizio universalee di diritti degli utenti

Art. 82 Servizi obbligatori supplementari1. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentitala Conferenza Unificata, possono essere resi accessibili alpubblico servizi supplementari rispetto ai servizi compresinegli obblighi di servizio universale definiti dalla Sezione I delpresente Capo; in tal caso, tuttavia, non può essere prescrittoun sistema di ripartizione dei costi o di indennizzo che prevedala partecipazione di specifiche imprese. 

Art. 83 Consultazione dei soggetti interessati1. Fermo restando quanto disposto dall'articolo 11, il Ministeroe l'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze, tengonoconto, attraverso meccanismi di consultazione pubblica, delparere degli utenti finali, dei consumatori, delle associazionidei consumatori e degli utenti inclusi in particolare gli utentidisabili, delle aziende manifatturiere e delle imprese cheforniscono reti o servizi di comunicazione elettronica nellequestioni attinenti ai diritti degli utenti finali e dei consumatoriin materia di servizi di comunicazione elettronica accessibili alpubblico, in particolare quando hanno un impatto significativosul mercato. In particolare, il Ministero e l'Autorità,nell'ambito delle rispettive competenze, istituiscono unmeccanismo di consultazione pubblica che garantisca chenell'ambito delle proprie decisioni sulle questioni attinenti atutti i diritti degli utenti finali e dei consumatori in materia diservizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico sitenga adeguatamente conto degli interessi dei consumatori

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nelle comunicazioni elettroniche. 2. Le parti interessate, sulla base di indirizzi formulati dalMinistero e dall'Autorità, nell'ambito delle rispettivecompetenze, possono mettere a punto meccanismi cheassocino consumatori, gruppi di utenti e fornitori di servizi permigliorare la qualità generale delle prestazioni, elaborando, fral'altro, codici di condotta, nonché norme di funzionamento econtrollandone l'applicazione. 

2-bis. Ai fini della promozione degli obiettivi della politicaculturale e dei media, quali ad esempio la diversità culturale elinguistica e il pluralismo dei media, il Ministero e l'Autorità,nell'ambito delle rispettive competenze, promuovono lacooperazione fra le imprese fornitrici di reti o servizi dicomunicazione elettronica e i settori interessati allapromozione di contenuti legittimi su tali reti e servizi. Talecooperazione può includere il coordinamento delleinformazioni di pubblico interesse da fornire a normadell'articolo 71, comma 2-quater, e dell'articolo 70, comma 1 e3. 

Art. 84 Risoluzione extragiudiziale delle controversie 1. L'Autorità, ai sensi dell'articolo 1, commi 11, 12 e 13, dellalegge 31 luglio 1997, n. 249, adotta procedure extragiudizialitrasparenti, non discriminatorie, semplici e poco costose perl'esame delle controversie tra i consumatori e le imprese cheforniscono reti o servizi di comunicazione elettronica, relativealle disposizioni di cui al presente Capo ed inerenti allecondizioni contrattuali o all'esecuzione dei contratti riguardantila fornitura di tali reti o servizi. Tali procedure consentono unaequa e tempestiva risoluzione delle controversie prevedendo,nei casi giustificati, un sistema di rimborso o di indennizzo,fermo restando la tutela giurisdizionale dei contraenti previstadalla vigente normativa. 2. L'Autorità, d'intesa con la Conferenza permanente per irapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome diTrento e di Bolzano, anche ai sensi dell'articolo 1, comma 13,della legge 31 luglio 1997, n. 249, promuove la creazione, conl'attuale dotazione di personale e con i beni strumentaliacquisibili con gli ordinari stanziamenti di bilancio econseguente invarianza di spesa, ad un adeguato livelloterritoriale, di uffici e di servizi on-line per l'accettazione direclami, incaricati di facilitare l'accesso dei consumatori e

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degli utenti finali alle strutture di composizione dellecontroversie.

2-bis. Al di fuori delle forme di tutela e delle procedurestabilite dall'Autorità ai sensi dei commi 1 e 2 l'interessato puòrivolgersi all'Autorità per rappresentare una violazione delledisposizioni nelle materie di competenza dell'Autorità erichiederne l'intervento secondo le modalità stabilitedall'Autorità. 

3. Se nelle controversie sono coinvolti soggetti di altri Statimembri, l'Autorità si coordina con le altre Autorità diregolamentazione interessate per pervenire alla risoluzionedella controversia.

4. Restano ferme le disposizioni vigenti in materia dirisoluzione giudiziale delle controversie nonché le proceduredi cui agli articoli 139, 140, 140-bis del decreto legislativo 6settembre 2005, n. 206, recante il Codice del consumo e, finoall'attuazione di quanto previsto dai commi 1 e 2, quellevigenti in materia di risoluzione extragiudiziale dellecontroversie alla data di pubblicazione del Codice nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. 

Art. 85 Notifica alla Commissione europea1. L'Autorità notifica alla Commissione europea, provvedendopoi ad aggiornarlo immediatamente in caso di eventualimodifiche, l'elenco delle imprese designate quali titolari diobblighi di servizio universale di cui all'articolo 58, comma 1.2. L'Autorità notifica alla Commissione europea gli obblighi diservizio universale imposti alle imprese designate qualiimprese soggette ad obblighi di servizio universale. Ognieventuale cambiamento avente un'incidenza su tali obblighi osulle imprese soggette alle disposizioni del presente Capo ènotificato senza indugio alla Commissione europea. 

Capo VDisposizioni relative a reti ed impianti

Art. 86 Infrastrutture di comunicazione elettronica e diritti dipassaggio

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1. Le autorità competenti alla gestione del suolo pubblicoadottano senza indugio e, in ogni caso, entro sei mesi dallarichiesta, salvo per i casi di espropriazione, le occorrentidecisioni e rispettano procedure semplici, efficaci, trasparenti,pubbliche e non discriminatorie, ai sensi degli articoli 87, 88 e89, nell'esaminare le domande per la concessione del diritto diinstallare infrastrutture: a) su proprietà pubbliche o private ovvero al di sopra o al disotto di esse, ad un operatore autorizzato a fornire retipubbliche di comunicazione;

b) su proprietà pubbliche ovvero al di sopra o al di sotto diesse, ad un operatore autorizzato a fornire reti dicomunicazione elettronica diverse da quelle fornite alpubblico.

2. Sono, in ogni caso, fatti salvi gli accordi stipulati tra gli Entilocali e gli operatori, per quanto attiene alla localizzazione,coubicazione e condivisione delle infrastrutture dicomunicazione elettronica.

3. Le infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione, di cuiagli articoli 87 e 88, e le opere di infrastrutturazione per larealizzazione delle reti di comunicazione elettronica ad altavelocità in fibra ottica in grado di fornire servizi di accesso abanda ultralarga, effettuate anche all'interno degli edifici sonoassimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primariadi cui all'articolo 16, comma 7, del decreto del Presidente dellaRepubblica 6 giugno 2001, n. 380, pur restando di proprietàdei rispettivi operatori, e ad esse si applica la normativavigente in materia. Gli elementi di reti di comunicazioneelettronica ad alta velocità e le altre infrastrutture di retipubbliche di comunicazione, di cui agli articoli 87 e 88,nonché le opere di infrastrutturazione per la realizzazione dellereti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra otticain grado di fornire servizi di accesso a banda ultralarga,effettuate anche all'interno di edifici, da chiunque posseduti,non costituiscono unità immobiliari ai sensi dell'articolo 2 deldecreto del Ministro delle finanze 2 gennaio 1998, n. 28, e nonrilevano ai fini della determinazione della rendita catastale. (1) 

4. Restano ferme le disposizioni a tutela dei beni ambientali eculturali contenute nel decreto legislativo 29 ottobre 1999, n.

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490, nonché le disposizioni a tutela delle servitù militari di cuial titolo VI, del libro II, del codice dell’ordinamento militare.

5. Si applicano, per la posa dei cavi sottomarini dicomunicazione elettronica e dei relativi impianti, ledisposizioni di cui alla legge 5 maggio 1989, n. 160, ed alcodice della navigazione.

6. L'Autorità vigila affinché, laddove le amministrazioni delloStato, le Regioni, le Province, i Comuni o gli altri Enti locali,ai sensi dell'articolo 6, comma 1, mantengano la proprietà o ilcontrollo di imprese che forniscono reti o servizi dicomunicazione elettronica, vi sia un'effettiva separazionestrutturale tra la funzione attinente alla concessione dei dirittidi cui al comma 1 e le funzioni attinenti alla proprietà od alcontrollo.

7. Per i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, i valoridi attenzione e gli obiettivi di qualità si applicano ledisposizioni di attuazione di cui all'articolo 4, comma 2, letteraa), della legge 22 febbraio 2001, n. 36. 

8. Gli operatori di reti radiomobili di comunicazioneelettronica ad uso pubblico provvedono ad inviare ai Comunied ai competenti ispettorati territoriali del Ministero ladescrizione di ciascun impianto installato, sulla base deimodelli A e B dell'allegato n. 13. 

9. I soggetti interessati alla realizzazione delle opere di cui agliarticoli 88 e 89 trasmettono al Ministero copia dei modelli C eD del predetto allegato n. 13. Il Ministero può delegare ad altroEnte la tenuta degli archivi telematici di tutte le comunicazionitrasmessegli.

(1) Comma così modificato dall’ art. 12, comma2, D.Lgs. 15 febbraio 2016, n. 33, a decorrere dal10 marzo 2016, ai sensi di quanto disposto dall’art. 15, comma 2, del medesimo D.Lgs. n.33/2016; per l’applicazione di tale ultimadisposizione vedi l’ art. 15, comma 1, dello stesso

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D.Lgs. n. 33/2016.

Art. 87 Procedimenti autorizzatori relativi alle infrastrutture dicomunicazione elettronica per impianti radioelettrici 1. L'installazione di infrastrutture per impianti radioelettrici ela modifica delle caratteristiche di emissione di questi ultimi e,in specie, l'installazione di torri, di tralicci, di impianti radio-trasmittenti, di ripetitori di servizi di comunicazioneelettronica, di stazioni radio base per reti di comunicazionielettroniche mobili GSM/UMTS, per reti di diffusione,distribuzione e contribuzione dedicate alla televisione digitaleterrestre, per reti a radiofrequenza dedicate alle emergenzesanitarie ed alla protezione civile, nonché per reti radio a largabanda punto-multipunto nelle bande di frequenza all'uopoassegnate, viene autorizzata dagli Enti locali, previoaccertamento, da parte dell'Organismo competente adeffettuare i controlli, di cui all'articolo 14 della legge 22febbraio 2001, n. 36, della compatibilità del progetto con ilimiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi diqualità, stabiliti uniformemente a livello nazionale in relazioneal disposto della citata legge 22 febbraio 2001, n. 36, e relativiprovvedimenti di attuazione.2. L'istanza di autorizzazione alla installazione di infrastrutturedi cui al comma 1 è presentata all'Ente locale dai soggetti a talefine abilitati. Al momento della presentazione della domanda,l'ufficio abilitato a riceverla indica al richiedente il nome delresponsabile del procedimento.

3. L'istanza, conforme al modello dell'allegato n. 13, realizzatoal fine della sua acquisizione su supporti informatici edestinato alla formazione del catasto nazionale delle sorgentielettromagnetiche di origine industriale, deve essere corredatadella documentazione atta a comprovare il rispetto dei limiti diesposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità,relativi alle emissioni elettromagnetiche, di cui alla legge 22febbraio 2001, n. 36, e relativi provvedimenti di attuazione,attraverso l'utilizzo di modelli predittivi conformi alleprescrizioni della CEI, non appena emanate. In caso dipluralità di domande, viene data precedenza a quelle presentatecongiuntamente da più operatori. Nel caso di installazione diimpianti, con tecnologia UMTS od altre, con potenza in

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singola antenna uguale od inferiore ai 20 Watt, fermo restandoil rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione edegli obiettivi di qualità sopra indicati, è sufficiente lasegnalazione certificata di inizio attività, conforme ai modellipredisposti dagli Enti locali e, ove non predisposti, al modelloB di cui all'allegato n. 13. 

3-bis. Al fine di accelerare la realizzazione degli investimentiper il completamento della rete di telecomunicazione GSM-Rdedicata esclusivamente alla sicurezza ed al controllo deltraffico ferroviario, nonché al fine di contenere i costi direalizzazione della rete stessa, all’installazione sul sedimeferroviario ovvero in area immediatamente limitrofa deirelativi impianti ed apparati si procede con le modalità propriedegli impianti di sicurezza e segnalamento ferroviario, nelrispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione edegli obiettivi di qualità, stabiliti uniformemente a livellonazionale in relazione al disposto della legge 22 febbraio 2001,n. 36, e relativi provvedimenti di attuazione.

4. Copia dell'istanza ovvero della denuncia viene inoltratacontestualmente all'Organismo di cui al comma 1, che sipronuncia entro trenta giorni dalla comunicazione. Lo sportellolocale competente provvede a pubblicizzare l'istanza, pur senzadiffondere i dati caratteristici dell'impianto. 

5. Il responsabile del procedimento può richiedere, per unasola volta, entro quindici giorni dalla data di ricezionedell'istanza, il rilascio di dichiarazioni e l'integrazione delladocumentazione prodotta. Il termine di cui al comma 9riprende a decorrere dal momento dell'avvenuta integrazionedocumentale. 

6. Nel caso una Amministrazione interessata abbia espressomotivato dissenso, il responsabile del procedimento convoca,entro trenta giorni dalla data di ricezione della domanda, unaconferenza di servizi, alla quale prendono parte irappresentanti delle Amministrazioni degli Enti localiinteressati, nonché dei soggetti preposti ai controlli di cuiall'articolo 14 della legge 22 febbraio 2001, n. 36, ed unrappresentante dell'Amministrazione dissenziente. 

7. La conferenza di servizi deve pronunciarsi entro trenta

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giorni dalla prima convocazione. L'approvazione, adottata amaggioranza dei presenti, sostituisce ad ogni effetto gli atti dicompetenza delle singole Amministrazioni e vale altresì comedichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza deilavori. Della convocazione e dell'esito della conferenza vienetempestivamente informato il Ministero.

8. Qualora il motivato dissenso, a fronte di una decisionepositiva assunta dalla conferenza di servizi, sia espresso daun'Amministrazione preposta alla tutela ambientale, alla tuteladella salute o alla tutela del patrimonio storico-artistico, ladecisione è rimessa al Consiglio dei Ministri e trovanoapplicazione, in quanto compatibili con il Codice, ledisposizioni di cui agli articoli 14 e seguenti della legge 7agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni.

9. Le istanze di autorizzazione e le denunce di attività di cui alpresente articolo, nonché quelle relative alla modifica dellecaratteristiche di emissione degli impianti già esistenti, siintendono accolte qualora, entro novanta giorni dallapresentazione del progetto e della relativa domanda, fattaeccezione per il dissenso di cui al comma 8, non sia statocomunicato un provvedimento di diniego o un parere negativoda parte dell'organismo competente ad effettuare i controlli, dicui all'articolo 14 della legge 22 febbraio 2001, n. 36. Gli Entilocali possono prevedere termini più brevi per la conclusionedei relativi procedimenti ovvero ulteriori forme disemplificazione amministrativa, nel rispetto delle disposizionistabilite dal presente comma. 

10. Le opere debbono essere realizzate, a pena di decadenza,nel termine perentorio di dodici mesi dalla ricezione delprovvedimento autorizzatorio espresso, ovvero dallaformazione del silenzio-assenso. 

Art. 87-bis Procedure semplificate per determinate tipologie diimpianti1. Al fine di accelerare la realizzazione degli investimenti per ilcompletamento della rete di banda larga mobile, nel caso diinstallazione di apparati con tecnologia UMTS, sue evoluzionio altre tecnologie su infrastrutture per impianti radioelettricipreesistenti o di modifica delle caratteristiche trasmissive,fermo restando il rispetto dei limiti, dei valori e degli obiettivi

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di cui all’ articolo 87 nonché di quanto disposto al comma 3-bis del medesimo articolo, è sufficiente la segnalazionecertificata di inizio attività, conforme ai modelli predispostidagli enti locali e, ove non predisposti, al modello B di cuiall’allegato n. 13. Qualora entro trenta giorni dallapresentazione del progetto e della relativa domanda sia statocomunicato un provvedimento di diniego da parte dell’entelocale o un parere negativo da parte dell’organismo competentedi cui all’ articolo 14 della legge 22 febbraio 2001, n. 36, ladenuncia è priva di effetti. Art. 87-ter Variazioni nonsostanziali degli impianti 1. Al fine di accelerare la realizzazione degli investimenti per ilcompletamento delle reti di comunicazione elettronica, nelcaso di modifiche delle caratteristiche degli impianti giàprovvisti di titolo abilitativo, che comportino aumenti dellealtezze non superiori a 1 metro e aumenti della superficie disagoma non superiori a 1,5 metri quadrati, è sufficienteun'autocertificazione descrittiva della variazione dimensionalee del rispetto dei limiti, dei valori e degli obiettivi di cuiall'articolo 87, da inviare contestualmente all'attuazionedell'intervento ai medesimi organismi che hanno rilasciato ititoli. Art. 88 Opere civili, scavi ed occupazione di suolopubblico 1. Qualora l'installazione di infrastrutture di comunicazioneelettronica presupponga la realizzazione di opere civili o,comunque, l'effettuazione di scavi e l'occupazione di suolopubblico, i soggetti interessati sono tenuti a presentare appositaistanza conforme ai modelli predisposti dagli Enti locali e, ovenon predisposti, al modello C di cui all'allegato n. 13, all'Entelocale ovvero alla figura soggettiva pubblica proprietaria dellearee un'istanza unica. (3) 

2. Il responsabile del procedimento può richiedere, per unasola volta, entro dieci giorni dalla data di ricezione dell'istanza,il rilascio di dichiarazioni e la rettifica od integrazione delladocumentazione prodotta. Il termine di cui al comma 7 inizianuovamente a decorrere dal momento dell'avvenutaintegrazione documentale.

3. Entro il termine di trenta giorni dalla data di ricezionedell'istanza, il responsabile del procedimento può convocare,con provvedimento motivato, una conferenza di servizi, allaquale prendono parte le figure soggettive direttamente

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interessate dall'installazione.

4. La conferenza di servizi deve pronunciarsi entro trentagiorni dalla prima convocazione. L'approvazione, adottata amaggioranza dei presenti, sostituisce ad ogni effetto gli atti dicompetenza delle singole Amministrazioni e vale altresì comedichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza deilavori.

5. Qualora il motivato dissenso, a fronte di una decisionepositiva assunta dalla conferenza di servizi, sia espresso daun'Amministrazione preposta alla tutela ambientale, alla tuteladella salute o alla tutela del patrimonio storico-artistico, ladecisione è rimessa al Consiglio dei Ministri e trovanoapplicazione, in quanto compatibili con il Codice, ledisposizioni di cui all'articolo 14 e seguenti della legge 7agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni.

6. Il rilascio dell'autorizzazione comporta l'autorizzazione allaeffettuazione degli scavi e delle eventuali opere civili indicatinel progetto, nonché la concessione del suolo o sottosuolopubblico necessario all'installazione delle infrastrutture. IlComune può mettere a disposizione, direttamente o per iltramite di una società controllata, infrastrutture a condizionieque, trasparenti e non discriminatorie. (4)

7. Trascorso il termine di trenta giorni dalla presentazione delladomanda, senza che l'Amministrazione abbia concluso ilprocedimento con un provvedimento espresso ovvero abbiaindetto un'apposita conferenza di servizi, la medesima siintende in ogni caso accolta. Nel caso di attraversamenti distrade e comunque di lavori di scavo di lunghezza inferiore aiduecento metri, il termine è ridotto a dieci giorni. Nel caso diapertura buche, apertura chiusini per infilaggio cavi o tubi,posa di cavi o tubi aerei su infrastrutture esistenti,allacciamento utenti il termine è ridotto a otto giorni. (1)

7-bis. In riferimento ad interventi per l'installazione di reti dicomunicazione elettronica a banda ultralarga, in deroga aquanto previsto dall'articolo 22, comma 1, del codice di cui aldecreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, l'autorizzazioneprevista dall'articolo 21, comma 4, relativa agli interventi inmateria di edilizia pubblica e privata, ivi compresi gli

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interventi sui beni di cui all'articolo 10, comma 4, lettera g),del medesimo decreto legislativo n. 42 del 2004, è rilasciataentro il termine di novanta giorni dalla ricezione della richiestada parte della soprintendenza a condizione che detta richiestasia corredata di idonea e completa documentazione tecnica. (5)

8. Qualora l'installazione delle infrastrutture di comunicazioneelettronica interessi aree di proprietà di più Enti, pubblici oprivati, l'istanza di autorizzazione, conforme al modello D dicui all'allegato n. 13, è presentata allo sportello unicoindividuato nel comune di maggiore dimensione demografica.In tal caso, l'istanza è sempre valutata in una conferenza diservizi convocata dal comune di cui al periodo precedente. (2)

9. Nei casi di cui al comma 8, la conferenza di servizi devepronunciarsi entro trenta giorni dalla prima convocazione.L'approvazione, adottata a maggioranza dei presenti,sostituisce ad ogni effetto gli atti di competenza delle singoleamministrazioni e vale altresì come dichiarazione di pubblicautilità, indifferibilità ed urgenza dei lavori, anche ai sensi degliarticoli 12 e seguenti del decreto del Presidente dellaRepubblica 8 giugno 2001, n. 327. Della convocazione edell'esito della conferenza viene tempestivamente informato ilMinistero. Qualora il motivato dissenso sia espresso daun'Amministrazione preposta alla tutela ambientale, alla tuteladella salute o alla tutela del patrimonio storico-artistico, ladecisione è rimessa al Consiglio dei Ministri e trovanoapplicazione, in quanto compatibili con il Codice, ledisposizioni di cui all'articolo 14 e seguenti della legge 7agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni.

10. Salve le disposizioni di cui all'articolo 93, nessuna altraindennità è dovuta ai soggetti esercenti pubblici servizi oproprietari, ovvero concessionari di aree pubbliche, inconseguenza di scavi ed occupazioni del suolo, pubblico oprivato, effettuate al fine di installare le infrastrutture dicomunicazione elettronica.

11. Le figure giuridiche soggettive alle quali è affidata la curadi interessi pubblici devono rendere noto, con cadenzasemestrale, i programmi relativi a lavori di manutenzioneordinaria e straordinaria, al fine di consentire ai titolari diautorizzazione generale una corretta pianificazione delle

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rispettive attività strumentali ed, in specie, delle attività diinstallazione delle infrastrutture di comunicazione elettronica. Iprogrammi dei lavori di manutenzione dovranno esserenotificati in formato elettronico al Ministero, ovvero ad altroEnte all'uopo delegato, con le stesse modalità di cui all'articolo89, comma 3, per consentirne l'inserimento in un appositoarchivio telematico consultabile dai titolari dell'autorizzazionegenerale.

12. Le figure soggettive esercenti pubblici servizi o titolari dipubbliche funzioni hanno l'obbligo, sulla base di accordicommerciali a condizioni eque e non discriminatorie, diconsentire l'accesso alle proprie infrastrutture civili disponibili,a condizione che non venga turbato l'esercizio delle rispettiveattività istituzionali.

(1) Comma così modificato dall’ art. 7, comma 1,D.Lgs. 15 febbraio 2016, n. 33, a decorrere dal 10marzo 2016, ai sensi di quanto disposto dall’ art.15, comma 2, del medesimo D.Lgs. n. 33/2016;per l’applicazione di tale ultima disposizione vedil’ art. 15, comma 1, dello stesso D.Lgs. n.33/2016.(2) Comma così sostituito dall’ art. 7, comma 2,D.Lgs. 15 febbraio 2016, n. 33, a decorrere dal 10marzo 2016, ai sensi di quanto disposto dall’ art.15, comma 2, del medesimo D.Lgs. n. 33/2016;per l’applicazione di tale disposizione vedi l’ art.15, comma 1, dello stesso D.Lgs. n. 33/2016.(3) Comma così modificato dall’ art. 8-bis,comma 2, lett. a), D.L. 14 dicembre 2018, n. 135,convertito, con modificazioni, dalla L. 11 febbraio2019, n. 12.(4) Comma così modificato dall’ art. 8-bis,comma 2, lett. b), D.L. 14 dicembre 2018, n. 135,convertito, con modificazioni, dalla L. 11 febbraio2019, n. 12.(5) Comma inserito dall’ art. 8-bis, comma 2, lett.c), D.L. 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, conmodificazioni, dalla L. 11 febbraio 2019, n. 12.

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Art. 89 Coubicazione e condivisione di infrastrutture 1. Quando un operatore che fornisce reti di comunicazioneelettronica ha il diritto di installare infrastrutture su proprietàpubbliche o private ovvero al di sopra o al di sotto di esse,oppure può avvalersi di disposizioni in materia di limitazionilegali della proprietà, servitù ed espropriazione di cui alpresente Capo, l'Autorità, anche mediante l'adozione dispecifici regolamenti, può imporre la condivisione di taliinfrastrutture o proprietà, nel pieno rispetto del principio diproporzionalità, ivi compresi tra l'altro edifici o accesso aedifici, cablaggio degli edifici, piloni, antenne, torri e altrestrutture di supporto, condotti, guaine, pozzetti e armadi didistribuzione. 2. Fermo quanto disposto in materia di coubicazione econdivisione di infrastrutture e di coordinamento di lavori dallalegge 1° agosto 2002, n. 166, e dal comma 3 del presentearticolo, l'Autorità può richiedere ed eventualmente imporre aititolari dei diritti di cui al comma 1 di condividere le strutture ola proprietà, compresa la coubicazione fisica, o di adottaremisure volte a facilitare il coordinamento di lavori pubblici pertutelare l'ambiente, la salute pubblica, la pubblica sicurezza oper realizzare obiettivi di pianificazione urbana o rurale esoltanto dopo un adeguato periodo di pubblica consultazione aisensi dell'articolo 11 nel corso del quale tutte le partiinteressate devono poter esprimere il proprio parere. Talidisposizioni su condivisione o coordinamento possonocomprendere regole sulla ripartizione dei costi dellacondivisione delle strutture o delle proprietà.

3. Qualora l'installazione delle infrastrutture di comunicazioneelettronica comporti l'effettuazione di scavi all'interno di centriabitati, gli operatori interessati devono provvedere allacomunicazione del progetto in formato elettronico alMinistero, o ad altro Ente delegato, per consentire il suoinserimento in un apposito archivio telematico, affinché siaagevolata la condivisione dello scavo con altri operatori e lacoubicazione dei cavi di comunicazione elettronica conformialle norme tecniche UNI e CEI. L'avvenuta comunicazione informa elettronica del progetto costituisce un presupposto per ilrilascio delle autorizzazioni di cui all'articolo 88.

4. Entro il termine perentorio di trenta giorni, a decorrere dalladata di presentazione e pubblicizzazione del progetto di cui al

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comma 3, gli operatori interessati alla condivisione dello scavoo alla coubicazione dei cavi di comunicazione elettronica,possono concordare, con l'operatore che ha già presentato lapropria istanza, l'elaborazione di un piano comune degli scavie delle opere. In assenza di accordo tra gli operatori, l'Entepubblico competente rilascia i provvedimenti abilitativirichiesti, in base al criterio della priorità delle domande.

5. Nei casi di cui ai commi 3 e 4 si adottano le disposizioni e leprocedure stabilite all'articolo 88.

5-bis. L'Autorità, previo adeguato periodo di consultazionepubblica nel corso del quale tutte le parti interessate hanno lapossibilità di esprimere le proprie opinioni, può imporreobblighi in relazione alla condivisione del cablaggio all'internodegli edifici o fino al primo punto di concentrazione o didistribuzione, qualora esso si trovi al di fuori dell'edificio, aititolari dei diritti di cui al comma 1 o al proprietario di talecablaggio, se ciò è giustificato dal fatto che la duplicazione ditale infrastruttura sarebbe economicamente inefficiente ofisicamente impraticabile. Tra queste disposizioni in materia dicondivisione o coordinamento possono rientrare norme sullaripartizione dei costi della condivisione delle strutture o delleproprietà, adattate se del caso in funzione dei rischi. 

5-ter. Il Ministero, tenendo informata l'Autorità, può richiederealle imprese di fornire le informazioni necessarie per elaborareun inventario dettagliato della natura, disponibilità eubicazione geografica delle strutture di cui al comma 1, emetterlo a disposizione delle parti interessate e dell'Autoritàmedesima. 

5-quater. I provvedimenti adottati dall'Autorità o dal Ministeroconformemente al presente articolo sono obiettivi, trasparenti,non discriminatori e proporzionati. 

Art. 90 Pubblica utilità - Espropriazione1. Gli impianti di reti di comunicazione elettronica ad usopubblico, ovvero esercitati dallo Stato, e le opere accessorieoccorrenti per la funzionalità di detti impianti hanno caratteredi pubblica utilità, ai sensi degli articoli 12 e seguenti deldecreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327.

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2. Gli impianti di reti di comunicazioni elettronica e le opereaccessorie di uso esclusivamente privato possono esseredichiarati di pubblica utilità con decreto del Ministro dellosviluppo economico, ove concorrano motivi di pubblicointeresse.

3. Per l'acquisizione patrimoniale dei beni immobili necessarialla realizzazione degli impianti e delle opere di cui ai commi1 e 2, può esperirsi la procedura di esproprio prevista daldecreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327.Tale procedura può essere esperita dopo che siano andati falliti,o non sia stato possibile effettuare, i tentativi di bonariocomponimento con i proprietari dei fondi sul prezzo di venditaofferto, da valutarsi da parte degli uffici tecnici erarialicompetenti.

Art. 91 Limitazioni legali della proprietà 1. Negli impianti di reti di comunicazione elettronica di cuiall'articolo 90, commi 1 e 2, i fili o cavi senza appoggiopossono passare, anche senza il consenso del proprietario, siaal di sopra delle proprietà pubbliche o private, sia dinanzi aquei lati di edifici ove non vi siano finestre od altre aperturepraticabili a prospetto.2. Il proprietario od il condominio non può opporsiall'appoggio di antenne, di sostegni, nonché al passaggio dicondutture, fili o qualsiasi altro impianto, nell'immobile di suaproprietà occorrente per soddisfare le richieste di utenza degliinquilini o dei condomini.3. I fili, cavi ed ogni altra installazione debbono esserecollocati in guisa da non impedire il libero uso della cosasecondo la sua destinazione.

4. Il proprietario è tenuto a sopportare il passaggionell'immobile di sua proprietà del personale dell'esercente ilservizio che dimostri la necessità di accedervi perl'installazione, riparazione e manutenzione degli impianti dicui sopra.

4-bis. L'operatore di comunicazione durante la fase di sviluppodella rete in fibra ottica può, in ogni caso, accedere a tutte leparti comuni degli edifici al fine di installare, collegare e

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manutenere gli elementi di rete, cavi, fili, riparti, linee o similiapparati privi di emissioni elettromagnetiche a radiofrequenza.Il diritto di accesso è consentito anche nel caso di edifici nonabitati e di nuova costruzione. L'operatore di comunicazione hal'obbligo, d'intesa con le proprietà condominiali, di ripristinarea proprie spese le parti comuni degli immobili oggetto diintervento nello stato precedente i lavori e si accolla gli oneriper la riparazione di eventuali danni arrecati.

4-ter. L'operatore di comunicazione, durante la fase di sviluppodella rete in fibra ottica, può installare a proprie spese glielementi di rete, cavi, fili, ripartilinee o simili, nei percorsiaerei di altri servizi di pubblica utilità sia esterni sia interniall'immobile e in appoggio ad essi, a condizione che siagarantito che l'installazione medesima non alteri l'aspettoesteriore dell'immobile né provochi alcun danno o pregiudizioal medesimo. Si applica in ogni caso l'ultimo periodo delcomma 4-bis. 

5. Nei casi previsti dal presente articolo al proprietario non èdovuta alcuna indennità.

6. L'operatore incaricato del servizio può agire direttamente ingiudizio per far cessare eventuali impedimenti e turbative alpassaggio ed alla installazione delle infrastrutture.

Art. 92 Servitù1. Fuori dei casi previsti dall'articolo 91, le servitù occorrential passaggio con appoggio dei fili, cavi ed impianti connessialle opere considerate dall'articolo 90, sul suolo, nel sottosuoloo sull'area soprastante, sono imposte, in mancanza delconsenso del proprietario ed anche se costituite su benidemaniali, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica8 giugno 2001, n. 327, e della legge 1° agosto 2002, n. 166.2. Se trattasi di demanio statale, il passaggio deve essereconsentito dall'autorità competente ed è subordinatoall'osservanza delle norme e delle condizioni da stabilirsi inapposita convenzione.

3. La domanda, corredata dal progetto degli impianti e delpiano descrittivo dei luoghi, è diretta all'autorità competente

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che, ove ne ricorrano le condizioni, impone la servitù richiestae determina l'indennità dovuta ai sensi dell'articolo 44 deldecreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327.

4. La norma di cui al comma 3 è integrata dall'articolo 3,comma 3, della legge 1° agosto 2002, n. 166.

5. Contro il provvedimento di imposizione della servitù èammesso ricorso ai sensi dell'articolo 53 del decreto delPresidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327.

6. Fermo restando quanto stabilito dal decreto del Presidentedella Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, la servitù deve esserecostituita in modo da riuscire la più conveniente allo scopo e lameno pregiudizievole al fondo servente, avuto riguardo allecondizioni delle proprietà vicine.

7. Il proprietario ha sempre facoltà di fare sul suo fondoqualunque innovazione, ancorché essa importi la rimozione odil diverso collocamento degli impianti, dei fili e dei cavi, né perquesti deve alcuna indennità, salvo che sia diversamentestabilito nella autorizzazione o nel provvedimentoamministrativo che costituisce la servitù.

8. Il proprietario che ha ricevuto una indennità per la servitùimpostagli, nel momento in cui ottiene di essere liberato dallamedesima, è tenuto al rimborso della somma ricevuta, detrattol'equo compenso per l'onere già subito.

[9. La giurisdizione in materia di imposizione di servitù spettain via esclusiva al giudice amministrativo.]

Art. 93 Divieto di imporre altri oneri 1. Le Pubbliche Amministrazioni, le Regioni, le Province ed iComuni non possono imporre per l'impianto di reti o perl'esercizio dei servizi di comunicazione elettronica, oneri ocanoni che non siano stabiliti per legge.1-bis. Il soggetto che presenta l'istanza di autorizzazione perl'installazione di nuove infrastrutture per impianti radioelettriciai sensi dell'articolo 87 del presente decreto è tenuto alversamento di un contributo alle spese relative al rilascio del

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parere ambientale da parte dell'organismo competente aeffettuare i controlli di cui all'articolo 14 della legge 22febbraio 2001, n. 36, purché questo sia reso nei termini previstidal citato articolo 87, comma 4. (1)

1-ter. Il soggetto che presenta la segnalazione certificata diinizio attività di cui all'articolo 87-bis del presente decreto ètenuto, all'atto del rilascio del motivato parere positivo onegativo da parte dell'organismo competente a effettuare icontrolli di cui all'articolo 14 della legge 22 febbraio 2001, n.36, purché questo sia reso nei termini previsti dal citatoarticolo 87-bis, al versamento di un contributo per le spese. (1)

1-quater. Il contributo previsto dal comma 1-bis, per le attivitàche comprendono la stima del fondo ambientale come previstodal modello A di cui all'allegato n. 13, e il contributo previstoal comma 1-ter sono calcolati in base a un tariffario nazionaledi riferimento adottato con decreto del Ministro dell'ambiente edella tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministrodello sviluppo economico, sentita la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome diTrento e di Bolzano, da adottare entro sessanta giorni dalladata di entrata in vigore della presente disposizione, anchesulla base del principio del miglioramento dell'efficienza dellapubblica amministrazione tramite l'analisi degli altri oneriapplicati dalle agenzie ambientali delle regioni e delle provinceautonome di Trento e di Bolzano. In via transitoria, fino alladata di entrata in vigore del decreto di cui al primo periodo, icontributi previsti ai commi 1-bis e 1-ter sono pari a 250 euro.(1) 

1-quinquies. Le disposizioni dei commi da 1-bis a 1-quater nonsi applicano ai soggetti di cui all'articolo 14, comma 3, dellalegge 22 febbraio 2001, n. 36. (1)

2. Gli operatori che forniscono reti di comunicazioneelettronica hanno l'obbligo di tenere indenne la PubblicaAmministrazione, l'Ente locale, ovvero l'Ente proprietario ogestore, dalle spese necessarie per le opere di sistemazionedelle aree pubbliche specificamente coinvolte dagli interventidi installazione e manutenzione e di ripristinare a regola d'artele aree medesime nei tempi stabiliti dall'Ente locale. Nessunaltro onere finanziario, reale o contributo può essere imposto,

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in conseguenza dell'esecuzione delle opere di cui al Codice oper l'esercizio dei servizi di comunicazione elettronica, fattasalva l'applicazione della tassa per l'occupazione di spazi edaree pubbliche di cui al capo II del decreto legislativo 15novembre 1993, n. 507, oppure del canone per l'occupazione dispazi ed aree pubbliche di cui all'articolo 63 del decretolegislativo 15 dicembre 1997, n. 446, e successivemodificazioni, calcolato secondo quanto previsto dal comma 2,lettere e) ed f), del medesimo articolo, ovvero dell'eventualecontributo una tantum per spese di costruzione delle gallerie dicui all'articolo 47, comma 4, del predetto decreto legislativo 15novembre 1993, n. 507. 

(1) Comma inserito dall’ art. 64, comma 1, L. 28dicembre 2015, n. 221.

Art. 94 Occupazione di sedi autostradali da gestire inconcessione e di proprietà dei concessionari 1. Per la realizzazione e la manutenzione di reti dicomunicazione elettronica ad uso pubblico, può essereoccupata una sede idonea, lungo il percorso delle autostrade,gestite in concessione e di proprietà del concessionario,all'interno delle reti di recinzione.2. La servitù è imposta con decreto del Ministro dello sviluppoeconomico, sentito il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti.

3. Prima della emanazione del decreto d'imposizione dellaservitù, il Ministero trasmette all'ufficio provincialedell'Agenzia del territorio competente un piano di massima deilavori da eseguire. L'ufficio provinciale dell'Agenzia delterritorio, sentite le parti, esprime il suo parere in merito estabilisce la indennità da pagarsi al proprietario in baseall'effettiva diminuzione del valore del fondo, all'onere che adesso si impone ed al contenuto della servitù.

4. Il Ministro dello sviluppo economico emana il decreto

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d'imposizione della servitù, determinando le modalità diesercizio, dopo essersi accertato del pagamento o del depositodell'indennità. Il decreto viene notificato alle parti interessate.

5. L'inizio del procedimento per l'imposizione della servitùdeve essere preceduto da un tentativo di bonariocomponimento tra il fornitore del servizio di comunicazioneelettronica ad uso pubblico ed il proprietario dell'autostrada,previo, in ogni caso, parere dell'ufficio provincialedell'Agenzia del territorio competente sull'ammontaredell'indennità da corrispondere per la servitù stessa.

6. Qualora il concessionario proprietario dell'autostradadovesse provvedere all'allargamento od a modifiche espostamenti della sede autostradale per esigenze di viabilità, el'esecuzione di tali lavori venisse ad interessare i cavi dicomunicazione elettronica, ne dà tempestiva comunicazione alproprietario di detti cavi, avendo cura di inviare la descrizioneparticolareggiata delle opere da eseguire. In tali modifiche espostamenti sono compresi anche quelli per frane, bonifiche,drenaggi ed altre cause di forza maggiore.

7. Il proprietario dei cavi di comunicazione elettronicaprovvede a proprie cura e spese alla modifica dei propriimpianti ed al loro spostamento sulla nuova sede che ilconcessionario proprietario dell'autostrada è tenuto a mettere adisposizione.

8. Le disposizioni del presente articolo sono integrate da quelledi cui agli articoli 3 e 40 della legge 1° agosto 2002, n. 166.

9. Per quanto non espressamente stabilito nel presente articolo,si applicano le norme di cui al presente Capo.

Art. 95 Impianti e condutture di energia elettrica - Interferenze 

1. Nessuna conduttura di energia elettrica, anche se subacquea,a qualunque uso destinata, può essere costruita, modificata ospostata senza che sul relativo progetto si sia preventivamenteottenuto il nulla osta del Ministero ai sensi delle norme cheregolano la materia della trasmissione e distribuzione dellaenergia elettrica.

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2. Il nulla osta di cui al comma 1 è rilasciato dall'ispettoratodel Ministero, competente per territorio, per le linee elettriche:

a) di classe zero, di I classe e di II classe secondo le definizionidi classe adottate nel decreto del Presidente della Repubblica21 giugno 1968, n. 1062;

b) qualunque ne sia la classe, quando esse non abbianointerferenze con linee di comunicazione elettronica;

c) qualunque ne sia la classe, nei casi di urgenza previstidall'articolo 113 del testo unico delle disposizioni di leggesulle acque e sugli impianti elettrici, approvato con regiodecreto 11 dicembre 1933, n. 1775.

2-bis. Per le condutture aeree o sotterranee di energia elettricadi cui al comma 2, lett. a) realizzate in cavi cordati ad elica, ilnulla osta è sostituito da una attestazione di conformità delgestore.

3. Nei casi di cui al comma 2, lettera c), per i tratti di linee cheabbiano interferenze con impianti di comunicazioneelettronica, i competenti organi del Ministero ne subordinano ilconsenso a condizioni da precisare non oltre sei mesi dalla datadi presentazione dei progetti.

4. Per l'esecuzione di qualsiasi lavoro sulle condutturesubacquee di energia elettrica e sui relativi atterraggi, ènecessario sempre il preventivo consenso del Ministero che siriserva di esercitare la vigilanza e gli opportuni controlli sullaesecuzione dei lavori stessi. Le relative spese sono a caricodell'esercente delle condutture.

5. Nessuna tubazione metallica sotterrata, a qualunque usodestinata, può essere costruita, modificata o spostata senza chesul relativo progetto sia stato preventivamente ottenuto il nullaosta del Ministero.

6. Le determinazioni su quanto previsto nei commi 3, 4 e 5possono essere delegate ad organi periferici con decreto delMinistro dello sviluppo economico, sentito il Consigliosuperiore delle comunicazioni. 

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7. Nei casi di tubazioni metalliche sotterrate che nonpresentano interferenze con impianti di comunicazioneelettronica, il relativo nulla osta è rilasciato dal capodell'ispettorato del Ministero, competente per territorio.

8. Nelle interferenze tra cavi di comunicazione elettronicasotterrati e cavi di energia elettrica sotterrati devono essereosservate le norme generali per gli impianti elettrici delcomitato elettrotecnico italiano del Consiglio nazionale dellericerche. Le stesse norme generali, in quanto applicabili,devono essere osservate nelle interferenze tra cavi dicomunicazione elettronica sotterrati e tubazioni metallichesotterrate.

9. Qualora, a causa di impianti di energia elettrica, anche sedebitamente approvati dalle autorità competenti, si abbia unturbamento del servizio di comunicazione elettronica, ilMinistero promuove, sentite le predette autorità, lospostamento degli impianti od altri provvedimenti idonei adeliminare i disturbi, a norma dell'articolo 127 del testo unicodelle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici,approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775. Lerelative spese sono a carico di chi le rende necessarie.

Capo VIDISPOSIZIONI FINALI

Art. 96Prestazioni obbligatorie

1. Le prestazioni a fini di giustizia effettuate a fronte dirichieste di intercettazioni e di informazioni da parte dellecompetenti autorità giudiziarie sono obbligatorie per glioperatori; i tempi ed i modi sono concordati con le predetteautorità fino all'approvazione del decreto di cui al comma 2. (3)

2. Ai fini dell'adozione del canone annuo forfetario per leprestazioni obbligatorie di cui al comma 1, con decreto delMinistro della giustizia e del Ministro dello sviluppoeconomico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle

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finanze, da emanare entro il 31 dicembre 2017, è attuata larevisione delle voci di listino di cui al decreto del Ministrodelle comunicazioni 26 aprile 2001, pubblicato nella GazzettaUfficiale n. 104 del 7 maggio 2001. Il decreto:

a) disciplina le tipologie di prestazioni obbligatorie e nedetermina le tariffe, tenendo conto dell'evoluzione dei costi edei servizi, in modo da conseguire un risparmio di spesa dialmeno il 50 per cento rispetto alle tariffe praticate. Nellatariffa sono ricompresi i costi per tutti i servizicontemporaneamente attivati o utilizzati da ogni identità direte;

b) individua i soggetti tenuti alle prestazioni obbligatorie diintercettazione, anche tra i fornitori di servizi, le cuiinfrastrutture consentono l'accesso alla rete o la distribuzionedei contenuti informativi o comunicativi, e coloro che aqualunque titolo forniscono servizi di comunicazioneelettronica o applicazioni, anche se utilizzabili attraverso reti diaccesso o trasporto non proprie;

c) definisce gli obblighi dei soggetti tenuti alle prestazioniobbligatorie e le modalità di esecuzione delle stesse, tra cuil'osservanza di procedure informatiche omogenee nellatrasmissione e gestione delle comunicazioni di naturaamministrativa, anche con riguardo alle fasi preliminari alpagamento delle medesime prestazioni. (1)

3. In caso di inosservanza degli obblighi contenuti nel decretodi cui al comma 2, si applica l'articolo 32, commi 2, 3, 4, 5 e 6.(4)

4. Fino all'emanazione del decreto di cui al comma 2 il rilasciodi informazioni relative al traffico telefonico è effettuato informa gratuita. In relazione alle prestazioni a fini di giustiziadiverse da quelle di cui al primo periodo continua ad applicarsiil listino adottato con decreto del Ministro delle comunicazionidel 26 aprile 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dellaRepubblica italiana n. 104 del 7 maggio 2001. (2) 5. Ai fini dell'erogazione delle prestazioni di cui al comma 2gli operatori hanno l'obbligo di negoziare tra loro le modalitàdi interconnessione allo scopo di garantire la fornitura el'interoperabilità delle prestazioni stesse. Il Ministero può

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intervenire se necessario di propria iniziativa ovvero, inmancanza di accordo tra gli operatori, su richiesta di uno diessi.

(1) Comma così sostituito dall’ art. 1, comma 88,lett. b), L. 23 giugno 2017, n. 103, a decorrere dal3 agosto 2017, ai sensi di quanto disposto dall’art. 1, comma 95, della medesima Legge n.103/2017.(2) Comma così modificato dall’ art. 1, comma88, lett. d), L. 23 giugno 2017, n. 103, a decorreredal 3 agosto 2017, ai sensi di quanto dispostodall’ art. 1, comma 95, della medesima Legge n.103/2017.(3) Comma così modificato dall’ art. 1, comma88, lett. a), L. 23 giugno 2017, n. 103, a decorreredal 3 agosto 2017, ai sensi di quanto dispostodall’ art. 1, comma 95, della medesima Legge n.103/2017.(4) Comma così modificato dall’ art. 1, comma88, lett. c), L. 23 giugno 2017, n. 103, a decorreredal 3 agosto 2017, ai sensi di quanto dispostodall’ art. 1, comma 95, della medesima Legge n.103/2017.

Art. 97 Danneggiamenti e turbative

1. Chiunque esplichi attività che rechi, in qualsiasi modo,danno ai servizi di comunicazione elettronica od alle opere edagli oggetti ad essi inerenti è punito ai sensi dell'articolo 635,secondo comma, n. 3, del Codice penale.

2. Fermo restando quanto disposto dal comma 1, è vietatoarrecare disturbi o causare interferenze ai servizi dicomunicazione elettronica ed alle opere ad essi inerenti. Neiconfronti dei trasgressori provvedono direttamente, in viaamministrativa, gli ispettorati territoriali del Ministero. La

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violazione del divieto comporta l’applicazione della sanzioneamministrativa pecuniaria da 500,00 a 5.000,00 euro.

Art. 98Sanzioni

1. Le disposizioni del presente articolo si applicano alle reti eservizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico.

2. In caso di installazione e fornitura di reti di comunicazioneelettronica od offerta di servizi di comunicazione elettronica aduso pubblico senza la relativa autorizzazione generale, ilMinistero commina, se il fatto non costituisce reato, unasanzione amministrativa pecuniaria da euro 15.000,00 ad euro2.500.000,00, da stabilirsi in equo rapporto alla gravità delfatto. Se il fatto riguarda la installazione o l'esercizio diimpianti radioelettrici, la sanzione minima è di euro 50.000,00.

3. Se il fatto riguarda la installazione o l'esercizio di impiantidi radiodiffusione sonora o televisiva, si applica la pena dellareclusione da uno a tre anni. La pena è ridotta alla metà setrattasi di impianti per la radiodiffusione sonora o televisiva inambito locale.

4. Chiunque realizza trasmissioni, anche simultanee oparallele, contravvenendo ai limiti territoriali o temporaliprevisti dal titolo abilitativo è punito con la reclusione da seimesi a due anni.

5. Oltre alla sanzione amministrativa di cui al comma 2, iltrasgressore è tenuto, in ogni caso, al pagamento di una sommapari a venti volte i diritti amministrativi e dei contributi, di cuirispettivamente agli articoli 34 e 35, commisurati al periodo diesercizio abusivo accertato e comunque per un periodo noninferiore all'anno. 

6. Indipendentemente dai provvedimenti assunti dall'Autoritàgiudiziaria e fermo restando quanto disposto dai commi 2 e 3,il Ministero, ove il trasgressore non provveda, può provvederedirettamente, a spese del possessore, a suggellare, rimuovere osequestrare l'impianto ritenuto abusivo.

7. Nel caso di reiterazione degli illeciti di cui al comma 2 per

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più di due volte in un quinquennio, il Ministero irroga lasanzione amministrativa pecuniaria nella misura massimastabilita dallo stesso comma 2.

8. In caso di installazione e fornitura di reti di comunicazioneelettronica od offerta di servizi di comunicazione elettronica aduso pubblico in difformità a quanto dichiarato ai sensidell'articolo 25, comma 4, il Ministero irroga una sanzioneamministrativa pecuniaria da euro 30.000,00 ad euro580.000,00.

9. Fermo restando quanto stabilito dall'articolo 32, ai soggettiche commettono violazioni gravi o reiterate più di due voltenel quinquennio delle condizioni poste dall'autorizzazionegenerale, il Ministero commina una sanzione amministrativapecuniaria da euro 30.000,00 ad euro 600.000,00; ai soggettiche non provvedono, nei termini e con le modalità prescritti,alla comunicazione dei documenti, dei dati e delle notizierichiesti dal Ministero o dall'Autorità, gli stessi, secondo lerispettive competenze, comminano una sanzioneamministrativa pecuniaria da euro 15.000,00 ad euro1.150.000,00.

10. Ai soggetti che nelle comunicazioni richieste dal Ministeroe dall'Autorità, nell'ambito delle rispettive competenze,espongono dati contabili o fatti concernenti l'esercizio delleproprie attività non corrispondenti al vero, si applicano le penepreviste dall'articolo 2621 del codice civile.

11. Ai soggetti che non ottemperano agli ordini ed alle diffide,impartiti ai sensi del Codice dal Ministero o dall'Autorità, glistessi, secondo le rispettive competenze, comminano unasanzione amministrativa pecuniaria da euro 240.000,00 ad euro5.000.000,00. Se l'inottemperanza riguarda provvedimentiadottati dall'Autorità in ordine alla violazione delledisposizioni relative ad imprese aventi significativo potere dimercato, si applica a ciascun soggetto interessato una sanzioneamministrativa pecuniaria non inferiore al 2 per cento e nonsuperiore al 5 per cento del fatturato realizzato dallo stessosoggetto nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente allanotificazione della contestazione, relativo al mercato al qualel'inottemperanza si riferisce. (1)

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12. Nei casi previsti dai commi 6, 7, 8 e 9, e nelle ipotesi dimancato pagamento dei diritti amministrativi e dei contributi dicui agli articoli 34 e 35, nei termini previsti dall'allegato n. 10,se la violazione è di particolare gravità, o reiterata per più didue volte in un quinquennio, il Ministero o l'Autorità, secondole rispettive competenze e previa contestazione, possonodisporre la sospensione dell'attività per un periodo nonsuperiore a sei mesi, o la revoca dell'autorizzazione generale edegli eventuali diritti di uso. Nei predetti casi, il Ministero ol'Autorità, rimangono esonerati da ogni altra responsabilità neiriguardi di terzi e non sono tenuti ad alcun indennizzo neiconfronti dell'impresa.

13. In caso di violazione delle disposizioni contenute nel CapoIII del presente Titolo, nonché nell'articolo 80, il Ministero ol'Autorità, secondo le rispettive competenze, comminano unasanzione amministrativa pecuniaria da euro 170.000,00 ad euro2.500.000,00. 

14. In caso di violazione degli obblighi gravanti sugli operatoridi cui all'articolo 96, il Ministero commina una sanzioneamministrativa pecuniaria da euro 170.000,00 ad euro2.500.000,00. Se la violazione degli anzidetti obblighi è diparticolare gravità o reiterata per più di due volte in unquinquennio, il Ministero può disporre la sospensionedell'attività per un periodo non superiore a due mesi o la revocadell'autorizzazione generale. In caso di integrale inosservanzadella condizione n. 11 della parte A dell'allegato n. 1, ilMinistero dispone la revoca dell'autorizzazione generale. 

15. In caso di inosservanza delle disposizioni di cui ai commi1, 4, 5 e 8 dell'articolo 95, indipendentemente dallasospensione dell'esercizio e salvo il promuovimento dell'azionepenale per eventuali reati, il trasgressore è punito con lasanzione amministrativa da euro 1.500,00 a euro 5.000,00.

16. In caso di inosservanza delle disposizioni di cui agliarticoli 60, 61, 70, 71, 72 e 79 il Ministero o l'Autorità,secondo le rispettive competenze, comminano una sanzioneamministrativa pecuniaria da euro 58.000,00 ad euro1.160.000,00. (2)

16-bis. In caso di violazione dell'articolo 3, paragrafi 1, 2, 5, 6

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e 7, dell'articolo 4, paragrafi 1, 2 e 3, dell'articolo 5, paragrafo1, dell'articolo 6-bis, dell'articolo 6-ter, paragrafo 1,dell'articolo 6-quater, paragrafi 1 e 2, dell'articolo 6-sexies,paragrafi 1, 3 e 4, dell'articolo 7, paragrafi 1, 2 e 3, dell'articolo9, dell'articolo 11, dell'articolo 12, dell'articolo 14, dell'articolo15, paragrafi 1, 2, 3, 5 e 6, o dell'articolo 16, paragrafo 4, delregolamento (UE) n. 531/2012 del Parlamento europeo e delConsiglio, del 13 giugno 2012, relativo al roaming sulle retipubbliche di comunicazioni mobili all'interno dell'Unione,come modificato dal regolamento (UE) 2015/2120 e dalregolamento (UE) 2017/920, l'Autorità irroga una sanzioneamministrativa pecuniaria da euro 120.000 a euro 2.500.000 eordina l'immediata cessazione della violazione. L'Autoritàordina inoltre all'operatore il rimborso delle sommeingiustificatamente addebitate agli utenti, indicando il termineentro cui adempiere, in ogni caso non inferiore a trenta giorni.Qualora l'Autorità riscontri, ad un sommario esame, lasussistenza di una violazione dell'articolo 3, paragrafi 1, 2, 5 e6, dell'articolo 4, paragrafi 1, 2 e 3, dell'articolo 5, paragrafo 1,dell'articolo 6-bis, dell'articolo 6-ter, paragrafo 1, dell'articolo6-quater,, paragrafo 1, dell'articolo 6-sexies, paragrafi 1 e 3,dell'articolo 7, paragrafo 1, dell'articolo 9, paragrafi 1 e 4,dell'articolo 11, dell'articolo 12, paragrafo 1, dell'articolo 14 odell'articolo 15, paragrafi 1, 2, 3, 5 e 6, del citato regolamento(UE) n. 531/2012, e successive modificazioni, e ritengasussistere motivi di urgenza dovuta al rischio di un danno dinotevole gravità per il funzionamento del mercato o per latutela degli utenti, può adottare, sentiti gli operatori interessatie nelle more dell'adozione del provvedimento definitivo,provvedimenti temporanei per far sospendere la condotta coneffetto immediato. (3)

16-ter. In caso di violazione dell'articolo 3, dell'articolo 4,paragrafi 1 e 2, o dell'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento(UE) 2015/2120 del Parlamento europeo e del Consiglio, del25 novembre 2015, che stabilisce misure riguardanti l'accessoa un'Internet aperta e che modifica la direttiva 2002/22/CErelativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materiadi reti e di servizi di comunicazione elettronica e regolamento(UE) n. 531/2012 relativo al roaming sulle reti pubbliche dicomunicazioni mobili all'interno dell'Unione, l'Autorità irrogauna sanzione amministrativa pecuniaria da euro 120.000 a euro2.500.000 e ordina l'immediata cessazione della violazione.

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Qualora l'Autorità riscontri, ad un sommario esame, lasussistenza di una violazione dell'articolo 3, paragrafi 1, 2, 3 e4, del citato regolamento (UE) 2015/2120 e ritenga sussisteremotivi di urgenza dovuta al rischio di un danno di notevolegravità per il funzionamento del mercato o per la tutela degliutenti, può adottare, sentiti gli operatori interessati e nellemore dell'adozione del provvedimento definitivo,provvedimenti temporanei per far sospendere la condotta coneffetto immediato. (3)

16-quater. L'Autorità può disporre la pubblicazione deiprovvedimenti adottati ai sensi dei commi 16-bis e 16-ter, aspese dell'operatore, sui mezzi di comunicazione ritenuti piùidonei, anche con pubblicazione su uno o più quotidiani adiffusione nazionale. (3)

17. Restano ferme, per le materie non disciplinate dal Codice,le sanzioni di cui all'articolo 1, commi 29, 30, 31 e 32 dellalegge 31 luglio 1997, n. 249.

17-bis. Alle sanzioni amministrative irrogabili dall'Autorità perle garanzie nelle comunicazioni non si applicano ledisposizioni sul pagamento in misura ridotta di cui all'articolo16 della legge 24 novembre 1981, n. 689, e successivemodificazioni. 

(1) Comma così modificato dall’ art. 19-quinquiesdecies, comma 2, D.L. 16 ottobre 2017,n. 148, convertito, con modificazioni, dalla L. 4dicembre 2017, n. 172.(2) Comma così modificato dall’ art. 1, comma43, L. 4 agosto 2017, n. 124.(3) Comma inserito dall’ art. 4, comma 1, L. 20novembre 2017, n. 167. 

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TITOLO III RETI E SERVIZI DI COMUNICAZIONEELETTRONICA AD USO PRIVATO

Capo I DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 99 Installazione ed esercizio di reti e servizi dicomunicazione elettronica ad uso privato

1. L'attività di installazione di reti ed esercizio di reti o servizidi comunicazioni elettroniche ad uso privato è libera ai sensidell'articolo 3, fatte salve le condizioni stabilite nel presenteTitolo e le eventuali limitazioni introdotte da disposizionilegislative regolamentari amministrative che prevedano unregime particolare per i cittadini o le imprese di Paesi nonappartenenti all'Unione europea o allo Spazio EconomicoEuropeo, o che siano giustificate da esigenze della difesa edella sicurezza dello Stato, della protezione civile, della sanitàpubblica e della tutela dell'ambiente, poste da specifichedisposizioni, ivi comprese quelle vigenti alla data di entrata invigore del Codice.

2. Le disposizioni del presente Titolo si applicano anche aicittadini o imprese di Paesi non appartenenti all'Unioneeuropea, nel caso in cui lo Stato di appartenenza applichi, nellematerie disciplinate dal presente Titolo, condizioni di pienareciprocità. Rimane salvo quanto previsto da trattatiinternazionali cui l'Italia aderisce o da specifiche convenzioni.

3. L'attività di installazione ed esercizio di reti o servizi dicomunicazione elettronica ad uso privato, fatta eccezione diquanto previsto al comma 5, è assoggettata ad unaautorizzazione generale che consegue alla presentazione delladichiarazione di cui al comma 4.

4. Il soggetto interessato presenta al Ministero unadichiarazione resa dalla persona fisica titolare ovvero dallegale rappresentante della persona giuridica, o da soggetti daloro delegati, contenente l'intenzione di installare o esercireuna rete di comunicazione elettronica ad uso privato. Ladichiarazione costituisce segnalazione certificata di inizioattività. Il soggetto interessato è abilitato ad iniziare la propriaattività a decorrere dall'avvenuta presentazione. Ai sensidell'articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive

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modificazioni, il Ministero, entro e non oltre sessanta giornidalla presentazione della dichiarazione, verifica d'ufficio lasussistenza dei presupposti e dei requisiti richiesti e dispone, sedel caso, con provvedimento motivato da notificare agliinteressati entro il medesimo termine, il divieto diprosecuzione dell'attività. Sono fatte salve le disposizioni inmateria di conferimento di diritto d'uso di frequenze. 

5. Sono in ogni caso libere le attività di cui all'articolo 105,nonché la installazione, per proprio uso esclusivo, di reti dicomunicazione elettronica per collegamenti nel proprio fondoo in più fondi dello stesso proprietario, possessore o detentorepurché contigui, ovvero nell'ambito dello stesso edificio percollegare una parte di proprietà del privato con altra comune,purché non connessi alle reti di comunicazione elettronica aduso pubblico. Parti dello stesso fondo o più fondi dello stessoproprietario, possessore o detentore si considerano contiguianche se separati, purché collegati da opere permanenti di usoesclusivo del proprietario, che consentano il passaggiopedonale o di mezzi.

Art. 100 Impianti di amministrazioni dello Stato

1. Le Amministrazioni dello Stato possono provvedere,nell'interesse esclusivo dei propri servizi, alla costruzione edall’esercizio di impianti di comunicazione elettronica. Nel casodi assegnazione di frequenze, è necessario il consenso delMinistero, relativamente alle caratteristiche tecnichedell’impianto ed alle modalità di svolgimento del servizio.

2. Il consenso di cui al comma 1 non è richiesto per lenecessità di ordine militare e di ordine e sicurezza pubblica.Nei casi di interconnessione con altre reti è necessario ilcoordinamento tecnico con il Ministero.

3. La norma di cui al comma 2 si applica anche agli Organismiinternazionali di cui lo Stato italiano fa parte, nonché ai Paesimembri degli stessi organismi, nei limiti in cui un accordo diGoverno abbia previsto la possibilità di eseguire ed esercitarenel territorio italiano impianti di comunicazione elettronica.

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Art. 101 Traffico ammesso

1. Il titolare di autorizzazione generale ad uso privato puòutilizzare le reti di comunicazione elettronica soltanto pertrasmissioni riguardanti attività di pertinenza propria, condivieto di effettuare traffico per conto terzi.

2. Nei casi di calamità naturali o in situazioni di pubblicaemergenza, a seguito delle quali risultino interrotte le normalicomunicazioni, il Ministero può affidare, per la duratadell'emergenza, a titolari di autorizzazione generale ad usoprivato, lo svolgimento di traffico di servizio del Ministerostesso, o comunque inerente alle operazioni di soccorso ed allecomunicazioni sullo stato e sulla ricerca di persone e di cose.

3. Le norme particolari per lo svolgimento dei servizi, di cui alcomma 2, sono emanate con decreto del Ministro dellosviluppo economico, sentito il Consiglio superiore dellecomunicazioni. 

Art. 102 Violazione degli obblighi

1. Chiunque installa od esercisce una rete di comunicazioneelettronica ad uso privato, senza aver ottenuto il diritto d’usodella frequenza da utilizzare, è punito con la sanzioneamministrativa pecuniaria da 1.000,00 a 10.000,00 euro.

2. Chiunque installa od esercisce una rete di comunicazioneelettronica ad uso privato, senza aver conseguitol’autorizzazione generale, è punito con la sanzioneamministrativa pecuniaria da 300,00 a 3.000,00 euro.

3. Il trasgressore è tenuto, in ogni caso, al pagamento di unasomma pari ai contributi di cui all’articolo 116, commisurati alperiodo di esercizio abusivo accertato e comunque per unperiodo non inferiore all’anno.

4. L’effettuazione di servizi di comunicazione elettronica aduso privato in difformità da quanto indicato nel provvedimentodi concessione del diritto d’uso di frequenza è punito con lasanzione amministrativa pecuniaria da 500,00 a 5.000,00 euro.

5. L’effettuazione di servizi di comunicazione elettronica ad

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uso privato in difformità da quanto previsto per leautorizzazioni generali è punito con la sanzione amministrativapecuniaria da 250,00 a 2.500,00 euro.

6. I trasgressori che per effetto della violazione commessa, dicui ai commi 4 e 5, si sono sottratti al pagamento di unmaggior contributo, sono tenuti a corrispondere una sommapari al contributo cui si sono sottratti; tale somma non puòessere inferiore al contributo previsto per un anno.

7. Indipendentemente dai provvedimenti assunti dall’autoritàgiudiziaria, e fermo restando quanto disposto dai commi 1 e 2,il Ministero, ove il trasgressore non provveda a disattivarel’impianto ritenuto abusivo, può procedere direttamente, aspese del possessore, a suggellare, rimuovere o sequestrarel’impianto stesso.

8. L’accertamento delle violazioni e l’applicazione dellesanzioni di cui al presente articolo, spetta al Ministero.

Art. 103 Sospensione – revoca – decadenza

1. In caso di inosservanza degli obblighi previsti dal Codice,ivi compreso quello del versamento dei contributi, previadiffida, l’autorizzazione generale può essere sospesa fino atrenta giorni.

2. Si procede alla revoca allorquando, a seguitodell’applicazione del comma 1, si verifichi ulterioreinosservanza degli obblighi.

3. La decadenza dall’autorizzazione generale è pronunciataquando venga meno uno dei requisiti previsti dal Codice.

Capo II CATEGORIE DI RETI E SERVIZI DICOMUNICAZIONE ELETTRONICA AD USO PRIVATO

Art. 104 Attività soggette ad autorizzazione generale

1. L'autorizzazione generale è in ogni caso necessaria neiseguenti casi:

a) installazione di una o più stazioni radioelettriche o del

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relativo esercizio di collegamenti di terra e via satelliterichiedenti una assegnazione di frequenza, con particolareriferimento a:

1) sistemi fissi, mobili terrestri, mobili marittimi, mobiliaeronautici;

2) sistemi di radionavigazione e di radiolocalizzazione;

3) sistemi di ricerca spaziale;

4) sistemi di esplorazione della Terra;

5) sistemi di operazioni spaziali;

6) sistemi di frequenze campioni e segnali orari;

7) sistemi di ausilio alla meteorologia;

8) sistemi di radioastronomia;

b) installazione od esercizio di una rete di comunicazioneelettronica su supporto fisico, ad onde convogliate e consistemi ottici, ad eccezione di quanto previsto dall'articolo 105,comma 2, lettera a);

c) installazione o esercizio di sistemi che impiegano bande difrequenze di tipo collettivo:

1) senza protezione da disturbi tra utenti delle stesse bande econ protezione da interferenze provocate da stazioni di altriservizi, compatibilmente con gli statuti dei servizi previsti dalpiano nazionale di ripartizione delle frequenze e dalregolamento delle radiocomunicazioni; in particolareappartengono a tale categoria le stazioni di radioamatorenonché le stazioni e gli impianti di cui all'articolo 143, comma1;

2) senza alcuna protezione, mediante dispositivi di debolepotenza. In particolare l'autorizzazione generale è richiesta nelcaso:

2.1) di installazione od esercizio di reti locali a tecnologia

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DECT o UMTS, ad eccezione di quanto disposto dall'articolo105, comma 1, lettera a);

2.2) di installazione od esercizio di apparecchiature in ausilioal traffico ed al trasporto su strada e rotaia, agli addetti allasicurezza ed al soccorso sulle strade, alla vigilanza del traffico,ai trasporti a fune, al controllo delle foreste, alla disciplinadella caccia e della pesca ed alla sicurezza notturna;

2.3) di installazione od esercizio di apparecchiature in ausilioad imprese industriali, commerciali, artigiane ed agrarie,comprese quelle di spettacolo o di radiodiffusione;

2.4) di installazione od esercizio di apparecchiature percollegamenti riguardanti la sicurezza della vita umana in mare,o comunque l'emergenza, fra piccole imbarcazioni e stazionicollocate presso sedi di organizzazioni nautiche nonché percollegamenti di servizio fra diversi punti di una stessa nave;

2.5) di installazione od esercizio di apparecchiature in ausilioalle attività sportive ed agonistiche;

2.6) di installazione od esercizio di apparecchi per ricercapersone;

2.7) di installazione od esercizio di apparecchiature in ausilioalle attività professionali sanitarie ed alle attività direttamentead esse collegate;

2.8) di installazione od esercizio di apparecchiature percomunicazioni a breve distanza, di tipo diverso da quelle di cuiai numeri da 2.1) a 2.8).

[3) Senza alcuna protezione, mediante dispositivi rispondentialla raccomandazione della Conferenza europea delleamministrazioni delle poste e delle telecomunicazioni (CEPT)CEPT/ERC/REC 70-03, relativi all'installazione od esercizio direti locali radiolan o hiperlan al di fuori del proprio fondo,ovvero reti hiperlan operanti necessariamente in ambientichiusi o con vincoli specifici derivanti dalle prescrizioni delPiano nazionale di ripartizione delle frequenze.]

2. Le bande di frequenze e le caratteristiche tecniche delle

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apparecchiature sono definite a norma del piano nazionale diripartizione delle frequenze.

Art. 105 Libero uso

1. Sono di libero uso le apparecchiature che impieganofrequenze di tipo collettivo, senza alcuna protezione, percollegamenti a brevissima distanza con apparati a corto raggio,compresi quelli rispondenti alla raccomandazione CEPT/ERC/REC 70-03, tra le quali rientrano in particolare:

a) reti locali a tecnologia DECT o UMTS nell'ambito delfondo, ai sensi dell'articolo 99, comma 5;

b) reti locali di tipo radiolan e hiperlan; 

c) sistemi per applicazioni in campo ferroviario;

d) sistemi per rilievo di movimenti e sistemi di allarme;

e) allarmi generici ed allarmi a fini sociali;

f) telecomandi dilettantistici;

g) applicazioni induttive;

h) radiomicrofoni a banda stretta e radiomicrofoni nonprofessionali;

i) ausilii per handicappati;

j) applicazioni medicali di debolissima potenza;

k) applicazioni audio senza fili;

l) apriporta;

m) radiogiocattoli;

n) apparati per l'individuazione di vittime da valanga;

o) apparati non destinati ad impieghi specifici;

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p) apparati per comunicazioni in "banda cittadina - CB" oassimilate, sempre che per queste ultime risultino escluse lapossibilità di chiamata selettiva e l'adozione di congegni esistemi atti a rendere non intercettabili da terzi le notiziescambiate; sussiste il divieto di effettuare comunicazioniinternazionali e trasmissione di programmi o comunicatidestinati alla generalità degli ascoltatori. Rimane fermol'obbligo di rendere la dichiarazione di cui all'articolo 145.

2. Sono altresì di libero uso:

a) i collegamenti su supporto fisico, ad onde convogliate e consistemi ottici realizzati nel fondo ai sensi dell'articolo 99,comma 5;

b) gli apparati radioelettrici solo riceventi, anche da satellite,per i quali non sono previste assegnazione di frequenze eprotezione: non sono compresi gli apparecchi destinatiesclusivamente alla ricezione del servizio di radiodiffusione.

3. Le bande di frequenze e le caratteristiche tecniche delleapparecchiature sono definite a norma del piano nazionale diripartizione delle frequenze.

Art. 106 Obblighi dei rivenditori

1. I rivenditori di apparati radioelettrici ricetrasmittenti otrasmittenti devono applicare sull'involucro o sulla fattura laindicazione che l'apparecchio non può essere impiegato senzal’autorizzazione generale di cui all’articolo 99, comma 3,tranne che si tratti degli apparecchi di cui all’articolo 105.

Art. 107 Autorizzazione generale

1. Per conseguire un’autorizzazione generale all’espletamentodelle attività di cui all'articolo 104, comma 1, lettera a), ilsoggetto interessato è tenuto a presentare al Ministero unadichiarazione, conforme al modello riportato nell'allegato n.14, contenente informazioni riguardanti il richiedente ed unadichiarazione di impegno ad osservare specifici obblighi, qualiil pagamento dei contributi di cui all’allegato n. 25, nonché ilrispetto delle norme di sicurezza, di protezione ambientale, disalute della popolazione ed urbanistiche.

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2. Alla dichiarazione di cui all'allegato n. 14 deve essereacclusa la domanda di concessione dei diritti d’uso difrequenza, corredata dalla documentazione seguente:

a) un progetto tecnico del collegamento da realizzare, redattoin conformità alle normative tecniche vigenti, finalizzatoall'uso ottimale dello spettro radio con particolare riferimento,fra l'altro, alle aree di copertura, alla potenza massimairradiata, alla larghezza di banda di canale, al numero diripetitori; il progetto, sottoscritto da soggetto abilitato, èelaborato secondo i modelli di cui agli allegati nn. 15 e 16.Tale progetto deve contenere una descrizione tecnicaparticolareggiata del sistema che si intende gestire. Inparticolare, esso deve indicare:

1) il tipo, l'ubicazione e le caratteristiche tecniche dellestazioni radioelettriche;

2) le frequenze, comprese nelle bande attribuite al tipo diservizio che si intende gestire, di cui si propone l'utilizzazione;

3) il numero delle stazioni radioelettriche previste per ilcollegamento;

b) la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà conformeall'allegato n. 20 per i soggetti per i quali va acquisita ladocumentazione antimafia, ai sensi del decreto legislativo 8agosto 1994, n. 490, e del decreto del Presidente dellaRepubblica 3 giugno 1998, n. 252.

3. Il Ministero entro sei settimane dal ricevimento delladomanda completa di ogni elemento necessario, provvede alconferimento del diritto d’uso delle frequenze comunicando ladecisione al soggetto interessato il quale ha titolo all’eserciziodell’autorizzazione generale in concomitanza con l’intervenutacomunicazione. Le determinazioni del Ministero sonopubbliche. Resta impregiudicato quanto previsto neglieventuali accordi internazionali applicabili al caso in specierelativamente al coordinamento internazionale delle frequenzee delle posizioni orbitali dei satelliti.

4. Allo scopo di garantire una gestione efficiente dello spettroradio, dall’autorizzazione generale non discende al titolare

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alcun diritto individuale di uso in esclusiva delle frequenzeassegnate.

5. Il soggetto che intende espletare le attività di cui all'articolo104, comma 1, lettera b), è tenuto a presentare al Ministero unadichiarazione conforme al modello riportato nell'allegato n. 17.

6. La dichiarazione contiene le informazioni riguardantil'interessato, le indicazioni circa le caratteristiche dei sistemi dicomunicazioni elettroniche da impiegare, ove previsti, el'impegno ad osservare specifici obblighi quali quello delpagamento dei contributi di cui all’allegato n. 25, nonchéquello dell'osservanza delle norme di sicurezza, di protezioneambientale, di salute della popolazione ed urbanistiche. Alladichiarazione deve essere allegata la documentazione seguente:

a) il progetto tecnico del collegamento nel caso di installazioneed esercizio di una rete di comunicazione elettronica susupporto fisico, ad onde convogliate e su sistemi ottici,sottoscritto da un soggetto abilitato;

b) la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà conformeall'allegato n. 20 per i soggetti per i quali va acquisita ladocumentazione antimafia, ai sensi del decreto legislativo 8agosto 1994, n. 490, e del decreto del Presidente dellaRepubblica 3 giugno 1998, n. 252;

c) gli attestati dell'avvenuto versamento del contributo a titolodi rimborso delle spese riguardanti l'attività di vigilanza econtrollo relativo al primo anno dal quale decorrel'autorizzazione generale.

7. Per le stazioni radioelettriche a bordo di navi e diaeromobili, l'interessato, sulla scorta del verbale di collaudodella stazione, se prescritto, richiede al Ministero la licenza diesercizio; questa tiene luogo dell'autorizzazione generale.

8. Qualora il Ministero ravvisi che l'attività oggettodell'autorizzazione generale non può essere iniziata oproseguita, l'interessato ha diritto al rimborso del contributoversato per verifiche e controlli.

9. Nei casi di cui all’articolo 104, comma 1, lettera c), numero

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1), il soggetto è tenuto a presentare una dichiarazionecontenente le informazioni di cui al modello riportatonell’allegato n. 18.

10. Nei casi di cui all'articolo 104, comma 1, lettera c), numero2), il soggetto è tenuto a presentare una dichiarazionecontenente le informazioni di cui al modello riportatonell'allegato n. 19. Per la compilazione della dichiarazione siapplicano le disposizioni dettate dal comma 6, fatta eccezioneper la lettera a).

11. Quando la dichiarazione di cui al comma 10 è effettuata daorganizzazioni nautiche ubicate sulle coste marine, le stesse siimpegnano ad installare, a richiesta del Ministero, presso lestazioni anche un radioricevitore sulla frequenza di soccorsonella gamma delle onde medie e ad assicurare l’ascolto disicurezza su di esse per tutte le ore di apertura della stazione.

12. Se le dichiarazioni di cui ai commi 1, 5, 9 e 10 nonché ladomanda di cui al comma 2 risultano carenti rispetto aglielementi informativi da considerare essenziali e ai dati di cuiagli allegati previsti dal presente Titolo, il Ministero richiede,non oltre trenta giorni dalla presentazione delle dichiarazionistesse, le integrazioni necessarie, che l’interessato è tenuto afornire entro trenta giorni dalla richiesta.

13. Il Ministero, ove non pervengano nei termini leintegrazioni di cui al comma 12, ovvero non provveda alconferimento del diritto d’uso, revoca l’autorizzazionegenerale. Il termine può essere prorogato dal Ministero, peruna sola volta, a richiesta dell’interessato.

14. Ogni variazione degli elementi di cui alla dichiarazione edalla relativa documentazione, che si intenda apportaresuccessivamente alla presentazione della dichiarazione, deveessere tempestivamente comunicata al Ministero.

15. Il titolare dell'autorizzazione generale è tenuto a conservarecopia della dichiarazione di cui ai commi 1, 5, 9, 10 e 14.

16. Le autorizzazioni generali di cui all’articolo 104, comma 1,lettere a) e b), possono essere cedute a terzi, ancheparzialmente e sotto qualsiasi forma, previa comunicazione al

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Ministero. Il Ministero, entro sei settimane dalla presentazionedella relativa istanza da parte dei soggetti cedente ecessionario, può comunicare il proprio diniego, ove non ravvisila sussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi in capo alsoggetto cessionario, per il rispetto delle condizioni di cuiall’autorizzazione medesima. Il termine è interrotto per unasola volta se il Ministero richiede chiarimenti odocumentazione ulteriore e decorre nuovamente dalla data incui pervengono al Ministero stesso i richiesti chiarimenti odocumenti.

Capo III RILASCIO DI AUTORIZZAZIONI ARAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE STRANIERE

Art. 108 Reciprocità

1. Il rilascio di autorizzazione per l'impianto e l'uso di stazionitrasmittenti e riceventi può essere accordato, a condizioni dipiena reciprocità, da accertarsi dal Ministero degli affari esteri,alle rappresentanze diplomatiche straniere situate sul territorioitaliano, limitatamente alla sede in cui si trova la cancelleriadiplomatica, con le norme e le modalità indicate nei successiviarticoli.

2. Analoga autorizzazione può essere rilasciata agli Entiinternazionali, cui in virtù di accordi internazionali sianoriconosciute nel territorio nazionale agevolazioni in materia dicomunicazioni analoghe a quelle spettanti alle rappresentanzediplomatiche.

3. Nel caso di rappresentanze diplomatiche di Stati con i qualisiano intervenuti accordi, che regolano anche la materiadell'impianto e dell'esercizio di stazioni radioelettriche,installate o da installarsi nelle sedi delle rappresentanze stesse,non si richiede il rilascio di autorizzazioni, salvo integrazionetecnica degli accordi stessi, per quanto in essi non disciplinato.

Art. 109 Condizioni per il rilascio dell’autorizzazione

1. Il rilascio di una autorizzazione di cui all’articolo 108,fermo restando il disposto del comma 3 dell'articolo stesso,può essere accordata in seguito alla stipulazione di un'appositaconvenzione da sottoscriversi dal responsabile della

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rappresentanza diplomatica straniera, nella quale dovrannoessere inserite le seguenti clausole:

a) l'uso degli impianti radioelettrici deve essere limitato altraffico ufficiale di servizio della rappresentanza diplomaticacon lo Stato di appartenenza, escluso il traffico di stampa ed imessaggi personali e qualsiasi collegamento con altri Paesi;

b) la potenza della stazione trasmittente non deve esseresuperiore a quella necessaria per il collegamento con lo Statodi appartenenza;

c) l'esercizio della stazione deve essere affidato a personaletecnicamente idoneo;

d) l'esercizio della stazione non deve in alcun modo interferireo disturbare i servizi di comunicazione elettronica;

e) il Ministero può prescrivere particolari accorgimenti tecniciper la eliminazione dei disturbi o interferenze eventualmentederivanti dall'esercizio della stazione e, in caso di persistenzadi questi, sospendere l’autorizzazione generale o revocarla;

f) la stazione non può far uso di frequenze diverse da quelleassegnate dal Ministero.

2. Qualora le stazioni radioelettriche installate nelle sedidiplomatiche italiane all'estero siano suscettibili, per specialiaccordi intervenuti o per legge interna dello Stato straniero, diessere sottoposte a ispezione e a controlli da parte delleautorità di quel Paese, analoga potestà di ispezione e dicontrollo dovrà essere stabilita nella convenzione che larappresentanza diplomatica dello Stato di cui trattasi stipuleràcon lo Stato italiano per l'impianto e l'esercizio di stazioniradioelettriche nella propria sede diplomatica.

Art. 110 Domanda per il rilascio dell’autorizzazione

1. Per il rilascio della autorizzazione di cui all'articolo 108, lerappresentanze interessate debbono avanzare domanda alMinistero degli affari esteri, specificando le località diimpianto, le caratteristiche tecniche e l'impiego delleapparecchiature.

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2. L’autorizzazione è rilasciata dal Ministero, previo parerefavorevole del Ministero degli affari esteri.

3. Le autorizzazioni devono specificare le condizioni alle qualiè subordinato l'impianto e l'esercizio degli apparati, il terminedi scadenza e le modalità per l'eventuale rinnovo.

Art. 111 Revoca

1. Le autorizzazioni di cui all'articolo 108 possono essererevocate dal Ministero in caso di inosservanza, da parte dellarappresentanza diplomatica straniera, delle clausole stabilitenella convenzione. Esse possono, altresì, essere revocate,sospese o sottoposte a particolari modalità di esercizio, in casodi gravi necessità pubbliche, con provvedimento insindacabiledel Ministero, da comunicarsi per il tramite del Ministero degliaffari esteri.

Capo IV DISPOSIZIONI COMUNI ALLE RETI E SERVIZIDI COMUNICAZIONE ELETTRONICA AD USO PRIVATO

Art. 112 Validità

1. Le autorizzazioni generali hanno validità non superiore adieci anni, sono rinnovabili, e la loro scadenza coincide con il31 dicembre dell’ultimo anno di validità.

2. L'interessato può indicare nella dichiarazione un periodoinferiore, rispetto a quanto previsto nel comma 1; il rinnovodeve essere richiesto con sessanta giorni di anticipo rispettoalla scadenza, con le modalità prescritte per le dichiarazionidall’articolo 107.

3. Possono essere richieste autorizzazioni generali temporaneecon validità inferiore all’anno. Tali autorizzazioni sonoassoggettate ai contributi di cui all’allegato n. 25.

Art. 113 Dichiarazioni

1. La dichiarazione prevista dall'articolo 107, comma 1, tieneluogo della licenza di esercizio.

2. Nel caso in cui la dichiarazione di cui al comma 1 sia

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presentata da più soggetti, deve essere designato tra questi ilrappresentante abilitato a tenere i rapporti con il Ministero.

Art. 114 Requisiti

1. Fermo restando quanto stabilito dall’articolo 99, comma 1,non può conseguire l’autorizzazione generale chi abbiariportato condanna per delitti non colposi a pena restrittivasuperiore a due anni ovvero sia stato sottoposto a misure disicurezza e di prevenzione finché durano gli effetti deiprovvedimenti e sempre che non sia intervenuta sentenza diriabilitazione.

Art. 115 Obblighi

1. Il titolare di autorizzazione generale è tenuto, nel corso divalidità del titolo, ad ottemperare a norme adottatenell'interesse della collettività o per l'adeguamentoall'ordinamento internazionale con specifico riguardo allasostituzione o all'adattamento delle apparecchiature nonché alcambio delle frequenze.

2. Il soggetto, titolare di autorizzazione generale, è tenuto arispettare le disposizioni vigenti in materia di sicurezza, disalute della popolazione, di protezione ambientale, nonché lenorme urbanistiche e quelle dettate dai regolamenti comunaliin tema di assetto territoriale.

3. Ai fini dell'installazione o dell'esercizio di stazioniricetrasmittenti negli aeroporti civili e nelle aree adiacentisoggette alle relative servitù, l'interessato è tenuto ad acquisirepreventivamente il benestare di competenza dell'Ente nazionaleper l'aviazione civile relativamente agli aspetti di sicurezzaaeronautici.

Art. 116 Contributi

1. I contributi inerenti alle autorizzazioni generali, di cuiall’articolo 107, sono riportati nell’allegato n. 25.

Art. 117 Verifiche e controlli

1. Il titolare di autorizzazione generale è tenuto a consentire le

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verifiche ed i controlli necessari all'accertamento dellaregolarità dello svolgimento della relativa attività dicomunicazione elettronica.

2. I competenti uffici del Ministero hanno facoltà di effettuaredetti controlli e verifiche presso le sedi degli interessati, chesono tenuti a fare accedere i funzionari.

3. L'accertamento delle violazioni delle disposizioni recate dalpresente Titolo è svolto, ferme restando le competenze degliorgani di polizia, dagli uffici periferici del Ministero ai qualicompete l'applicazione delle previste sanzioni amministrative.

Art. 118 Rinuncia

1. Gli interessati possono rinunciare alla autorizzazionegenerale entro il 30 novembre di ciascun anno,indipendentemente dalla durata della validità del titolo. Larinuncia ha effetto dal 1º gennaio dell'anno successivo. Lerelative comunicazioni possono essere consegnate anchedirettamente all'ufficio competente del Ministero.

Art. 119 Requisiti delle apparecchiature

1. Le apparecchiature impiegate per le attività di cui agliarticoli 104 e 105, se non disciplinate dal decreto legislativo 9maggio 2001, n. 269, devono essere rispondenti alle specifichestabilite in materia di compatibilità elettromagnetica, disicurezza elettrica e di altri requisiti essenziali nonché allespecifiche previste in materia di conformità tecnica.

Art. 120 Frequenze

1. L'utilizzazione delle frequenze deve conformarsi al Pianonazionale di ripartizione delle frequenze.

Art. 121 Bande collettive di frequenze

1. Con provvedimenti del Ministero sono definite:

a) le interfacce radio delle apparecchiature disciplinate daldecreto legislativo 9 maggio 2001, n. 269;

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b) le caratteristiche tecniche e le modalità di funzionamentodelle apparecchiature indicate negli articoli 104 e 105, se nondisciplinate dal decreto legislativo 9 maggio 2001, n. 269;

c) le integrazioni necessarie per adeguare l'elenco delleapparecchiature di cui agli articoli 104 e 105.

Art. 122 Collegamento alle reti pubbliche di comunicazione einterconnessione

1. E’ consentito ai soggetti autorizzati all’installazione edesercizio di reti di comunicazione elettronica ad uso privato,ferme le limitazioni poste dall’articolo 101, comma 1,l’accesso alle reti pubbliche di comunicazione. E’ comunquenecessario il previo consenso del Ministero nel caso in cui isoggetti autorizzati siano titolari di diritti individuali di usodelle frequenze.

2. E’ consentita l'interconnessione fra reti di comunicazioneelettronica ad uso privato per motivi di pubblica utilità inerentialla sicurezza, alla salvaguardia della vita umana ed allaprotezione dei beni e del territorio, quali i servizi dielettrodotti, oleodotti, acquedotti, gasdotti fra loro collegati e leattività di protezione civile e di difesa dell'ambiente e delterritorio nonché la sicurezza della navigazione in ambitoportuale. Le condizioni per l'interconnessione sono valutate dalMinistero al quale è presentata apposita domanda dalle partiinteressate, corredata dal relativo progetto tecnico.

Art. 123 Sperimentazione

1. E’ consentita la sperimentazione di sistemi e diapparecchiature di radiocomunicazione, previa autorizzazionetemporanea, che consegue alla presentazione di appositadichiarazione. L'autorizzazione temporanea ha validitàmassima di centottanta giorni, rinnovabile previa presentazionedi ulteriore dichiarazione al Ministero da effettuare sessantagiorni prima della scadenza, il quale si riserva di valutare lemotivazioni addotte, anche sulla base dei risultati conseguiti,entro quarantacinque giorni da tale presentazione.

Art. 124 Reti e servizi via satellite

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1. Il conseguimento delle autorizzazioni generali riguardantireti e servizi di comunicazione elettronica via satellite per usoprivato è disciplinato dalle disposizioni di cui all’articolo 107.

Art. 125 Licenze ed autorizzazioni preesistenti

1. Le licenze individuali e le autorizzazioni generalipreesistenti in materia di reti e servizi di comunicazioneelettronica ad uso privato continuano ad essere valide fino allaloro naturale scadenza e ad esse si applicano le disposizioni delpresente Titolo.

Capo V IMPIANTO ED ESERCIZIO DI STAZIONIRADIOELETTRICHE RICHIEDENTI LA CONCESSIONEDI DIRITTI DI USO PER LE FREQUENZE RADIO

Art. 126 Concessione dei diritti individuali di uso

1. L’impianto ed esercizio di una stazione radioelettricarichiedente assegnazione di frequenza è subordinato allaconcessione del relativo diritto individuale di uso. I dirittiindividuali di uso sono concessi fino ad esaurimento dellefrequenze riservate.

2. Nella concessione dei diritti individuali di uso si ha riguardoin via prioritaria alle esigenze di natura pubblica.

3. La concessione a soggetti privati di diritti individuali di usoper l'impianto o l'esercizio di stazioni radioelettriche èconsentito a sussidio di attività industriali, commerciali,artigianali, agricole e rientranti nel settore del terziario.

Art. 127 Stazione radioelettrica

1. Ogni stazione radioelettrica che operi su frequenzaassegnata deve essere munita di apposito documento diesercizio, rilasciato dal Ministero, contenente gli elementiriguardanti la relativa autorizzazione generale, il dirittoindividuale di uso della frequenza assegnata, nonché i datisignificativi della stazione stessa.

Art. 128 Risorsa di spettro radio

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1. Nel caso in cui la risorsa di spettro radio assegnata risultieccessiva rispetto alle esigenze del soggetto interessato ovveronon sia impiegata, in tutto o in parte, dal soggetto stesso, ilMinistero, previa comunicazione o diffida, provvede amodificare la autorizzazione generale ed il relativo diritto idividuale di uso e, se necessario, a revocarli.

Art. 129 Emittenza privata

1. Per i collegamenti in diretta attraverso ponti mobili e per icollegamenti temporanei, di cui all'articolo 1, comma 8, dellalegge 30 aprile 1998, n. 122, le emittenti utilizzanoesclusivamente le frequenze comprese nelle bande destinateallo scopo dal piano nazionale di ripartizione delleradiofrequenze.

Capo VI SERVIZIO RADIOMOBILE PROFESSIONALEAUTOGESTITO

Art. 130 Oggetto

1. Il servizio radiomobile professionale, per il quale è richiestal'autorizzazione generale, è un servizio di radiocomunicazioniad uso professionale tra stazioni di base e stazioni mobiliterrestri e tra queste ultime. Esso permette di effettuarecomunicazioni di fonia, di dati, di messaggi precodificati,includendo prestazioni specifiche di chiamata di gruppo, dichiamata prioritaria e di chiamata di emergenza.

2. Il sistema analogico o numerico in tecnica multiaccesso è unsistema che consente, attraverso una o più stazioni di base, diaccedere ad un gruppo comune di frequenze.

3. Il presente Capo:

a) disciplina il servizio radiomobile professionale analogico enumerico autogestito in tecnica multiaccesso;

b) individua gruppi distinti di frequenze per i serviziradiomobili professionali analogici e numerici autogestiti.

4. Il servizio radiomobile professionale numerico autogestitoutilizza, in prima applicazione, la tecnologia TETRA

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(Terrestrial Trunked Radio), così come definita dall'ETSI(European Telecommunication Standard Institute).

5. L'impiego di standard diversi dal TETRA conl'individuazione delle necessarie frequenze è disciplinato daapposito regolamento, emanato con decreto del Ministro dellosviluppo economico. 

Art. 131 Frequenze previste per il servizio radiomobileprofessionale analogico in tecnica multiaccesso autogestito

1. Le coppie di frequenza in banda VHF elencate nell'allegaton. 21 e le coppie di frequenza in banda UHF elencatenell'allegato n. 22 possono essere utilizzate per il servizioradiomobile professionale analogico autogestito sia in tecnicamultiaccesso che in tecnica ad accesso singolo. I sistemiradiomobili professionali analogici in tecnica multiaccessopossono essere realizzati utilizzando anche le frequenze liberein banda VHF e UHF già attribuite al servizio radiomobileprofessionale non in tecnica multiaccesso.

2. Il numero delle coppie di frequenze, da assegnare a ciascunsistema radiomobile professionale analogico in tecnicamultiaccesso autogestito, comprendente anche le frequenze diservizio necessarie al funzionamento del sistema stesso, èstabilito secondo le fasce di cui all'allegato n. 23.

3. Rimangono valide le assegnazioni in numero maggiore dicoppie effettuate prima della data di entrata in vigore delCodice, fino alla relativa scadenza, non oltre comunque ilperiodo previsto dall'articolo 133.

Art. 132 Frequenze riservate al servizio radiomobileprofessionale numerico TETRA autogestito

1. Sono riservate al servizio radiomobile professionalenumerico TETRA autogestito, di cui all'articolo 130, lefrequenze indicate nell'allegato n. 24.

2. Ulteriori coppie di frequenze possono essere riservate conprovvedimento ministeriale al sistema di cui al comma 1 dareperire nelle bande di frequenze previste per tali applicazionidal piano nazionale di ripartizione delle frequenze in accordo

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con la decisione CEPT/ERC/DEC (96)04.

Articolo 133 Adeguamento dei sistemi esistenti1. I sistemi radiomobili professionali in tecnica multiaccesso,in esercizio alla data di entrata in vigore del Codice, devonoadeguarsi alle disposizioni in esso contenute entro diciottomesi dalla suddetta data.

Capo VII RADIOAMATORI

Art. 134 Attività di radioamatore

1. L’attività di radioamatore consiste nell'espletamento di unservizio, svolto in linguaggio chiaro, o con l'uso di codiciinternazionalmente ammessi, esclusivamente su mezzoradioelettrico anche via satellite, di istruzione individuale, diintercomunicazione e di studio tecnico, effettuato da personeche abbiano conseguito la relativa autorizzazione generale eche si interessano della tecnica della radioelettricità a titoloesclusivamente personale senza alcun interesse di naturaeconomica.

2. Al di fuori della sede dell’impianto l’attività di cui al comma1 può essere svolta con apparato portatile anche su mezzomobile, escluso quello aereo.

3. L’attività di radioamatore è disciplinata dalle norme di cui alpresente Capo e dell’allegato n. 26.

4. E’ libera l’attività di solo ascolto sulla gamma di frequenzeattribuita al servizio di radioamatore.

Art. 135 Tipi di autorizzazione

1. L’autorizzazione generale per l’impianto e l’esercizio distazioni di radioamatore è di due tipi: classe A e classe Bcorrispondenti rispettivamente alle classi 1 e 2 previste dallaraccomandazione CEPT/TR 61-01, attuata con decreto delMinistro delle poste e delle telecomunicazioni 1° dicembre1990, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblicaitaliana n. 5 del 7 gennaio 1991.

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2. Il titolare di autorizzazione generale di classe A è abilitatoall’impiego di tutte le bande di frequenze attribuite dal pianonazionale di ripartizione delle radiofrequenze al servizio diradioamatore ed al servizio di radioamatore via satellite conpotenza massima di 500 Watt.

3. Il titolare di autorizzazione generale di classe B è abilitatoall’impiego delle stesse bande di frequenza di cui al comma 2,limitatamente a quelle uguali o superiori a 30 MHz conpotenza massima di 50 Watt.

Art. 136 Patente

1. Per conseguire l’autorizzazione generale per l’impianto el’esercizio di stazione di radioamatore è necessario che ilrichiedente sia in possesso della relativa patente di operatore,di classe A o di classe B di cui all’allegato n. 26.

2. Per il conseguimento delle patenti di cui al comma 1 devonoessere superate le relative prove di esame.

Art. 137 Requisiti

1. L’impianto e l’esercizio della stazione di radioamatore sonoconsentiti a chi:

a) abbia la cittadinanza di uno dei Paesi dell’Unione europea odello Spazio Economico Europeo, di Paesi con i quali sianointercorsi accordi di reciprocità, fermo restando quantodisposto dall’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 25luglio 1998, n. 286, ovvero sia residente in Italia;

b) abbia età non inferiore a sedici anni;

c) sia in possesso della relativa patente;

d) non abbia riportato condanne per delitti non colposi a penarestrittiva superiore a due anni e non sia stato sottoposto amisure di sicurezza e di prevenzione finché durano gli effettidei provvedimenti e sempre che non sia intervenuta sentenza diriabilitazione.

Art. 138 Dichiarazione

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1. La dichiarazione di cui all’articolo 107, commi 5, 9, e 10,riguarda :

a) cognome, nome, luogo e data di nascita, residenza odomicilio dell’interessato;

b) indicazione della sede dell’impianto;

c) gli estremi della patente di operatore;

d) il numero e i tipi di apparati da utilizzare fissi, mobili eportatili;

e) il nominativo già acquisito come disposto dall’articolo 139,comma 2;

f) il possesso dei requisiti di cui all’articolo 137.

2. Alla dichiarazione sono allegate :

a) l’attestazione del versamento dei contributi dovuti, di cuiall’allegato n. 25;

b) per i minorenni non emancipati, la dichiarazione diconsenso e di assunzione delle responsabilità civili da parte dichi esercita la patria potestà o la tutela.

Art. 139 Nominativo

1. A ciascuna stazione di radioamatore è assegnato dalMinistero un nominativo, che non può essere modificato senon dal Ministero stesso.

2. Il nominativo deve essere acquisito dall’interessato primadella presentazione della dichiarazione di cui all’articolo 138,comma 1, da inoltrare entro trenta giorni dall’assegnazione delnominativo stesso.

Art. 140 Attività di radioamatore all’estero

1. I cittadini di Stati appartenenti alla CEPT, che siano inpossesso della licenza rilasciata ai sensi della relativaraccomandazione, sono ammessi, in occasione di soggiorni

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temporanei, ad esercitare in territorio italiano la propriastazione portatile o installata su mezzi mobili, escluso quelloaereo, senza formalità ma nel rispetto delle norme vigenti inItalia.

2. I soggetti di cui all’articolo 137, comma 1, lettera a), cheintendano soggiornare nei Paesi aderenti alla CEPT, possonorichiedere all’organo competente del Ministero l’attestazionedella rispondenza dell’autorizzazione generale alle prescrizionidettate con decreto del Ministro delle poste e delletelecomunicazioni del 1° dicembre 1990, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 5 del 7 gennaio1991.

3. L’impianto e l’esercizio della stazione di radioamatore, inoccasione di soggiorno temporaneo in Paese estero è soggettoall’osservanza delle disposizioni del regolamento delleradiocomunicazioni, delle raccomandazioni della CEPT e dellenorme vigenti nel Paese visitato.

Art. 141 Calamità - contingenze particolari

1. L’Autorità competente può, in caso di pubblica calamità oper contingenze particolari di interesse pubblico, autorizzare lestazioni di radioamatore ad effettuare speciali collegamentioltre i limiti stabiliti dall’articolo 134.

Art. 142 Assistenza

1. Può essere consentita ai radioamatori di svolgere attività diradioassistenza in occasione di manifestazioni sportive, previatempestiva comunicazione agli organi periferici del Ministerodel nominativo dei radioamatori partecipanti, della località,della durata e dell’orario dell’avvenimento.

Art. 143 Stazioni ripetitrici

1. Le associazioni dei radioamatori legalmente costituitepossono conseguire, nel rispetto delle disposizioni recate dagliarticoli 107, commi 5, 9 e 10, e 140, l’autorizzazione generaleper l’installazione e l’esercizio:

a) di stazioni ripetitrici analogiche e numeriche;

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b) di impianti automatici di ricezione, memorizzazione,ritrasmissione o instradamento di messaggi;

c) di impianti destinati ad uso collettivo.

2. L’installazione e l’esercizio di stazioni di radiofari ad usoamatoriale sono soggetti a comunicazione; la stazione deveessere identificata dal nominativo di cui all’articolo 139relativo al radioamatore installatore seguito dalla lettera Bpreceduta da una sbarra.

Art. 144 Autorizzazioni speciali

1. Oltre che da singole persone fisiche, l’autorizzazionegenerale per l’impianto e l’esercizio di stazioni diradioamatore può essere conseguita da:

a) Università ed Enti di ricerca scientifica e tecnologica;

b) scuole ed istituti di istruzione di ogni ordine e grado, statalie legalmente riconosciuti, ad eccezione delle scuoleelementari; la relativa dichiarazione deve essere inoltratatramite il Ministero dell’istruzione, dell’università e dellaricerca, che deve attestare la qualifica della scuola odell’istituto;

c) scuole e corsi di istruzione militare per i quali ladichiarazione viene presentata dal Ministero della difesa;

d) sezioni delle associazioni dei radioamatori legalmentecostituite;

[e) Enti pubblici territoriali per finalità concernenti le loroattività istituzionali]. (1)

2. L’esercizio della stazione deve, nei detti casi, essere affidataad operatori nominativamente indicati nella dichiarazione, dietà non inferiore ad anni diciotto, muniti di patente e deirequisiti richiesti dall’articolo 137 per il conseguimentodell’autorizzazione generale connessa all’impianto oall’esercizio di stazioni di radioamatore.

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(1) Lettera abrogata dall’art. 28, comma 1, lett. e),D.L. 18 aprile 2019, n. 32, convertito, conmodificazioni, dalla L. 14 giugno 2019, n. 55.

Art. 145 Banda cittadina - CB

1. Le comunicazioni in "banda cittadina"-CB, di cui all'articolo105, comma 2, lettera p), sono consentite ai cittadini di età noninferiore ai 14 anni dei Paesi dell'Unione europea o delloSpazio Economico Europeo ovvero dei Paesi con i quali sianointercorsi accordi di reciprocità, fermo restando quantodisposto dall'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 25luglio 1998, n. 286, nonché ai soggetti residenti in Italia.

2. Non è consentita l'attività di cui al comma 1 a chi abbiariportato condanna per delitti non colposi a pena restrittivasuperiore a due anni ovvero sia stato sottoposto a misure disicurezza e di prevenzione, finché durano gli effetti deiprovvedimenti e sempre che non sia intervenuta sentenza diriabilitazione.3. I soggetti di cui al comma 1 devono presentare al Ministerouna dichiarazione da cui risulti:

a) cognome, nome, luogo e data di nascita, residenza odomicilio dell'interessato;

b) indicazione della sede dell'impianto;

c) la eventuale detenzione di apparati mobili e portatili;

d) l'assenza di condizioni ostative di cui al comma 2.

4. Alla dichiarazione è allegata, per i minorenni nonemancipati, la dichiarazione di consenso e di assunzione delleresponsabilità civili da parte di chi esercita la potestà o latutela.

5. In caso di calamità coloro che effettuano comunicazioni in"banda cittadina" possono partecipare alle operazioni disoccorso su richiesta delle Autorità competenti.

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TITOLO IV TUTELA DEGLI IMPIANTI SOTTOMARINIDI COMUNICAZIONE ELETTRONICA

Capo I IMPIANTI SOTTOMARINI

Art. 146 Danneggiamenti ai cavi sottomarini di comunicazioneelettronica

1. Chiunque rompe o guasta, entro o fuori delle acqueterritoriali, un cavo sottomarino od altro apparato di unimpianto sottomarino di comunicazione elettronica, legalmenteposto e che tocca il territorio di uno o più degli Stati contraentidella convenzione del 14 marzo 1884 o aderenti allamedesima, ed in tal modo interrompe od impedisce, in tutto oin parte, le comunicazioni elettroniche, è punito con lareclusione da uno a tre anni e con la multa da euro 150,00 aeuro 1.500,00.

2. La disposizione di cui al comma 1 si applica anche nel casodi danneggiamento di cavo sottomarino di comunicazioneelettronica legalmente posto e temporaneamente non utilizzato.

Art. 147 Omessa denuncia di ritrovamento di spezzoni di cavosottomarino

1. Chiunque trova in mare, o dal mare rigettati in località deldemanio marittimo, spezzoni di cavi sottomarini od altriordigni appartenenti a impianti sottomarini di comunicazioneelettronica è tenuto, entro ventiquattro ore dall'arrivo dellanave in porto o dal ritrovamento, a farne denuncia alla autoritàmarittima più vicina.

2. Chi non osserva l’obbligo di cui al comma 1 è punito con lasanzione amministrativa pecuniaria da euro 35,00 a euro350,00.

Art. 148 Strumenti atti a danneggiare impianti sottomarini dicomunicazione elettronica

1. Chiunque imbarca strumenti atti a spezzare o distruggereimpianti sottomarini di comunicazione elettronica è punito conla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 150,00 a euro1.500,00, salvo che non sia autorizzato a svolgere attività che

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richiedano l’impiego di tali strumenti.

2. Colui che, svolgendo le attività indicate nel comma 1, rompeo guasta volontariamente un cavo sottomarino od altroapparato di un impianto sottomarino di comunicazioneelettronica è punito ai sensi dell’articolo 147, ma le pene sonoaumentate.

Art. 149 Interruzione di cavi sottomarini per comunicazionielettroniche

1. È punito con la reclusione fino a sei mesi e con la multa daeuro 150,00 a euro 1.500,00:

a) chiunque per colpa rompe il cavo sottomarino di unimpianto sottomarino di comunicazione elettronica, ovverocagiona ad esso guasti tali da interrompere od impedire, intutto o in parte, le comunicazioni elettroniche;

b) il comandante di una nave, il quale nel far porre o riparareun cavo sottomarino, per inosservanza delle regole sui segnalistabiliti per impedire gli abbordi in mare, ha dato causa allarottura od al deterioramento di un impianto sottomarino dicomunicazione elettronica da parte di altra nave.

2. La disposizione di cui al comma 1 si applica anche nel casodi rottura o danneggiamento di cavo sottomarino dicomunicazione elettronica legalmente posto etemporaneamente non utilizzato.

3. Nel caso indicato nella lettera a) del comma 1, la sanzione èaumentata, se l'autore della rottura o del danneggiamento nonne dà notizia alle autorità del primo porto ove approda la navesulla quale è imbarcato, nel termine di ventiquattro ore dal suoarrivo.

Art. 150 Rottura o danneggiamento di cavi sottomarini

1. Le disposizioni degli articoli 146 e 147 non si applicano acoloro che, dopo aver usato le necessarie precauzioni, sonostati costretti ad interrompere un impianto sottomarino dicomunicazione elettronica od a causare ad esso guasti perproteggere la propria vita o per la sicurezza della propria nave.

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2. Le persone indicate nel comma 1 sono punite con lasanzione amministrativa pecuniaria da euro 150,00 a euro1.500,00 se non danno notizia della rottura o deldanneggiamento all'autorità del primo porto, ove approda lanave sulla quale sono imbarcate, entro le ventiquattro ore dalloro arrivo.

Art. 151 Inosservanza della disciplina sui segnali

1. E’ punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro150,00 a euro 1.500,00:

a) il comandante di una nave il quale, nel far porre o riparareun impianto sottomarino di comunicazione elettronica, nonosserva le norme sui segnali stabiliti per impedire gli abbordiin mare;

b) il comandante o padrone di una nave il quale, vedendo odessendo in condizione di vedere i detti segnali, non si ritira onon si tiene lontano almeno un miglio nautico dalla navedestinata a porre od a riparare un impianto sottomarino dicomunicazione elettronica;

c) il comandante o padrone di una nave il quale, salvo i casi diforza maggiore, nonostante i segnali, che servono a indicare laposizione dei cavi sottomarini, non si tiene lontano dalla lineaalmeno un quarto di miglio nautico.

Art. 152 Ancoraggio delle navi - Reti da pesca - Inosservanzadelle distanze dai cavi sottomarini

1. E’ punito con l’arresto fino a sei mesi e con l'ammenda daeuro 150,00 a euro 1.500,00:

a) il comandante di una nave il quale getta l'ancora a distanzaminore di un quarto di miglio nautico da un cavo sottomarinodi cui egli può conoscere la posizione per mezzo di segnali o inaltro modo, ovvero urta in un segnale destinato ad indicare laposizione di un cavo sottomarino;

b) il padrone di una barca da pesca il quale non tiene le reti alladistanza di almeno un miglio nautico dalla nave che pone oripara un cavo sottomarino. Tuttavia, i padroni delle barche da

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pesca che scorgono o sono in grado di scorgere la naveposacavi od altro mezzo navale all'uopo utilizzato, portante iprescritti segnali, hanno, per conformarsi all'avvertimento, iltermine necessario per finire l'operazione in corso, ma questotermine non può eccedere le quattro ore;

c) il padrone di una barca da pesca il quale non tiene le sue retialla distanza di almeno un quarto di miglio nautico dalla lineadei segnali destinati ad indicare la posizione di un cavosottomarino.

Art. 153 Competenza territoriale

1. Se i reati di cui al presente Titolo sono commessi in altomare o all'estero, la competenza è determinata secondo ledisposizioni dell'articolo 1240 del Codice della navigazione.

2. Se il cittadino ha commesso alcuno dei reati stessi a bordodi una nave straniera in alto mare, e deve essere giudicato nelloStato, la competenza territoriale è determinata secondo lenorme del Codice di procedura penale.

Art. 154 Reati commessi in alto mare

1. Gli ufficiali comandanti navi da guerra o navi destinate aquesto fine da uno degli Stati contraenti della Convenzione del14 marzo 1884, o aderenti alla medesima, ove abbianoragionevoli motivi per supporre che da persone imbarcatesopra una nave commerciale sia stato commesso in alto marealcuno dei reati previsti dalla stessa convenzione, possonoesigere dal comandante o padrone di tale nave l'esibizione deidocumenti ufficiali concernenti la nazionalità di essa. Di taleesibizione si deve subito prendere nota sui detti documenti.

2. Gli ufficiali indicati nel comma 1 possono compilareprocessi verbali per accertare la sussistenza del reato. I verbalisono compilati secondo le forme e nella lingua del Paese alquale appartiene l'ufficiale che li compila. Gli imputati ed itestimoni possono nella loro lingua aggiungere tutte lespiegazioni che credono utili, apponendovi la propria firma.

3. I verbali compilati da ufficiali comandanti navi stranierefanno fede soltanto fino a prova contraria di quanto l'ufficiale

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attesta di avere fatto o di essere avvenuto in sua presenza.

Art. 155 Rifiuto di esibire i documenti

1. Il comandante di una nave italiana che si rifiuta di esibire idocumenti richiestigli dagli ufficiali indicati nell'articolo 154, èpunito con la multa da euro 150,00 a euro 1.500,00.

2. Si applica la reclusione fino a due anni se il rifiuto è oppostoad ufficiali della marina militare.

Art. 156 Pubblico ufficiale

1. Gli ufficiali che, ai sensi dell'articolo 154, hanno facoltà dichiedere l'esibizione dei documenti ivi indicati e di compilareprocessi verbali per l'accertamento dei reati previsti dalpresente Titolo, sono considerati, nell'esercizio di tale facoltà,pubblici ufficiali, anche se non siano ufficiali comandanti naviitaliane.

Art. 157 Sanzioni civili

1. Per i danni cagionati dai reati previsti dal presente Titolo siapplicano le norme contenute negli articoli 185 e seguenti delCodice penale.

2. Per le indennità previste nella prima parte dell'articolo 7della Convenzione internazionale del 14 marzo 1884, siosserva la disposizione contenuta nel capoverso dello stessoarticolo.

TITOLO V IMPIANTI RADIOELETTRICI

Capo I DISPOSZIONI DI CARATTERE GENERALE

Art. 158 Stazioni ad uso delle Amministrazioni dello Stato

1. Per l'impianto e l'esercizio di stazioni radioelettriche daparte delle Amministrazioni dello Stato il consenso di cuiall'articolo 100, commi 1, 2 e 3, è subordinato alla accettazionedelle caratteristiche tecniche stabilite per l'impianto e dellemodalità di svolgimento del traffico.

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Art. 159 Organizzazione dei servizi radioelettrici costieri per lasicurezza della navigazione marittima

1. Ferme restando le norme vigenti in materia di sicurezzadella navigazione aerea, la competenza sull'organizzazione deiservizi radioelettrici costieri inerenti alla sicurezza dellanavigazione marittima spetta, ai sensi del decreto delPresidente della Repubblica 28 settembre 1994, n. 662, alMinistero delle infrastrutture e dei trasporti, il quale, per losvolgimento di tale servizio, può avvalersi di idonei titolari diapposita autorizzazione generale per l’istallazione e l’eserciziodi una rete di stazioni costiere allo scopo di prestare il serviziomobile marittimo e di stazioni terrene allo scopo di prestare ilservizio mobile via satellite Inmarsat. I rapporti tra il Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti e il titolare del suddettoprovvedimento, all’uopo individuato dal Ministero, sonoregolati mediante uno specifico accordo tra le parti.

2. All'impianto e all'esercizio delle stazioni costiere adesclusivo uso militare provvede direttamente il Ministero delladifesa. L’impianto e l’esercizio da parte delle Amministrazionidello Stato di stazioni costiere che operino nelle gamme difrequenza attribuite al servizio mobile marittimo o mobilemarittimo via satellite dal regolamento delleradiocomunicazioni dell’UIT, a eccezione di quelle di cui alcomma 1, è sottoposto al consenso di cui all’articolo 100, cheè rilasciato previa verifica della compatibilità con la rete di cuiallo stesso comma 1 del presente articolo.

Art. 160 Licenza di esercizio

1. Presso ogni singola stazione radioelettrica per la quale siastata conseguita l’autorizzazione generale all’esercizio deveessere conservata l’apposita licenza rilasciata dal Ministero.

2. Per le stazioni riceventi del servizio di radiodiffusione iltitolo di abbonamento tiene luogo della licenza.

Art. 161 Norme tecniche per gli impianti

1. Tutti gli impianti autorizzati, compresi quelli eseguiti a curadelle Amministrazioni dello Stato, devono rispondere allenorme tecniche vigenti in materia ed essere costituiti

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esclusivamente da apparecchiature rispondenti alle vigentinorme.

Capo II ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DEI SERVIZIRADIOELETTRICI IN QUALITÀ DI OPERATORE

Art. 162 Obbligo del titolo di abilitazione – Esenzioni

1. Per l'esercizio di qualsiasi stazione trasmittente, oricetrasmittente, e nel servizio mobile marittimo odaeronautico, anche di quelle solo riceventi, è necessario che ilpersonale operatore sia in possesso di un titolo di abilitazionerilasciato dal Ministero.

2. Il titolo di cui al comma 1 non è prescritto quando trattasi:

a) di stazioni destinate esclusivamente ad uso militare delleforze armate, di stazioni adibite per servizio civile d'istituto delMinistero dell'interno, del Ministero della difesa e di stazioniadibite per i servizi d'istituto del Ministero delle infrastrutturee dei trasporti - Corpo delle Capitanerie di porto;

b) di stazioni di radiodiffusione, di radioastronomia, ausiliariedella meteorologia, spaziali o terrene, terrestri radiotelefonichenon adibite a servizi pubblici, emittenti di frequenze campioni.

3. Il Ministro dello sviluppo economico ha facoltà di estendere,con proprio decreto, le disposizioni di cui al comma 2 ad altriservizi o stazioni riceventi, ricetrasmittenti o trasmittenti, per lequali, a causa delle loro caratteristiche tecniche o di impiego,non sia ritenuta necessaria una particolare qualificazionedell'operatore, ovvero quando la necessaria qualificazione siastata accertata dall'Amministrazione dello Stato dalla quale ilservizio o la stazione dipendono. 

Art. 163 Titoli di abilitazione

1. Con regolamento adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3,della legge 23 agosto 1988, n. 400, dal Ministro dello sviluppoeconomico sentito il Ministro delle infrastrutture e dei trasportisono stabiliti:

a) le classi ed i tipi dei titoli di abilitazione;

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b) le modalità di espletamento dei servizi;

c) gli esami per il conseguimento dei titoli;

d) l'ammissione agli esami;

e) le prove d'esame;

f) la costituzione delle commissioni esaminatrici;

g) la revoca, la sospensione e la decadenza dei titoli diabilitazione.

2. Dall'emanazione del regolamento di cui al comma 1 nonderivano ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato ed icosti di funzionamento delle commissioni esaminatrici sonocoperti esclusivamente con gli introiti dei contributi fissatidall'articolo 5 dell'allegato n. 25.

Capo III SERVIZIO RADIOELETTRICO MOBILEMARITTIMO

Sezione I – Disposizioni generali

Art. 164 Servizi radioelettrici mobile marittimo e mobilemarittimo via satellite

1. Il servizio radioelettrico mobile marittimo è un servizioeffettuato tra stazioni radioelettriche costiere e stazioniradioelettriche di nave, o fra stazioni radioelettriche di nave, alquale possono partecipare le stazioni radioelettriche dei mezzidi salvataggio e le stazioni di radioboa per la localizzazione deisinistri.

2. Il servizio radioelettrico mobile marittimo via satellite è unservizio effettuato tra stazioni terrene radioelettriche costiere estazioni terrene radioelettriche di nave, o tra stazioni terreneradioelettriche di nave, al quale possono partecipare le stazioniradioelettriche dei mezzi di salvataggio e le stazioni diradioboa per la localizzazione dei sinistri.

Art. 165 Definizione di nave – Altre definizioni

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1. Ai fini del presente Titolo, per navi si intendono quelledefinite dal Codice della navigazione, escluse le navi militari equelle appartenenti alle forze di polizia di Stato.

2. Per tutti gli altri termini relativi al servizio radioelettricomobile marittimo, si intendono valide le definizioni date dalregolamento delle radiocomunicazioni dell’UIT.

Sezione II Prescrizioni ed obblighi per le stazioni e per gliapparati radioelettrici a bordo delle navi

Art. 166 Norme tecniche radionavali

1. Il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto,di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,stabilisce i requisiti tecnici cui debbono soddisfare, a bordodelle navi nazionali, le stazioni e gli apparati radioelettrici siaobbligatori, per effetto delle disposizioni sulla sicurezza dellanavigazione e della vita umana in mare o di altre disposizioni,sia facoltativi.

2. Gli apparati radioelettrici, per essere impiegati a bordo dinavi italiane, devono essere conformi ai requisiti tecniciprevisti dalla normativa vigente.

Art. 167 Stazioni radioelettriche ed apparati radioelettrici abordo delle navi - Obblighi

1. Le navi devono essere munite delle stazioni radioelettriche,rese obbligatorie, a seconda del tipo di viaggio cui sonodestinate e del tonnellaggio di stazza lorda, dalle normativeinternazionali e nazionali per la salvaguardia della vita umanain mare.

Art. 168 Esenzioni

1. Qualora le esenzioni di cui al primo comma dell'articolo 13della legge 5 giugno 1962, n. 616, si riferiscano adapparecchiature radioelettriche, l'organo tecnico competente, anorma del secondo comma dello stesso articolo, è il Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministero. Taleesenzione non potrà essere concessa se l'apparecchiatura

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assolve l'obbligo di espletamento del servizio dicorrispondenza pubblica di cui all'articolo 170.

Art. 169 Obbligatorietà di particolari apparati radioelettrici dibordo

1. Il Ministero, sentito il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti, può imporre a determinate categorie di navi, ai finidella corrispondenza pubblica, di essere dotate di apparatiradioelettrici di determinate caratteristiche.

Art. 170 Corrispondenza pubblica

1. A bordo delle navi, destinate o non al trasporto passeggeri,deve essere previsto un servizio di corrispondenza pubblicaidoneo per l'area di navigazione ed esercito nel rispetto dellenormative internazionali e nazionali per la salvaguardia dellavita umana in mare.

2. Il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto,di concerto con il Ministro delle infrastrutture e trasporti,stabilisce i requisiti tecnici per l'organizzazione el'espletamento del servizio. 

Art. 171 Installazioni d’ufficio

1. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con ilMinistero, può disporre, d'ufficio ed a spese dell'armatore,l'impianto e l'esercizio delle stazioni radioelettriche e degliapparati radioelettrici obbligatori a bordo di quelle navi per lequali non si sia ottemperato agli obblighi di cui agli articoliprecedenti, ma che debbano esercitare la navigazione inservizio pubblico o di interesse nazionale.

Art. 172 Norme e divieti relativi ad emissioni radioelettriche inacque territoriali

1. È vietato di fare uso delle stazioni radiotelegrafiche eradiotelefoniche, operanti nelle bande del servizio mobilemarittimo, installate a bordo delle navi mercantili, da pesca eda diporto, in sosta nelle acque dello Stato, o che siano inpartenza, salvo per avviso o richiesta di soccorso in caso dipericolo, ovvero per motivi di urgenza nella prima mezz'ora

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dopo l'arrivo, o quando le comunicazioni con la terra sianoimpedite da forza maggiore o vietate per misura sanitaria.

2. Tale divieto non si applica alle stazioni radio telefonicheoperanti nella banda delle onde metriche (VHF), qualora sicolleghino con le stazioni costiere italiane.

3. Il divieto previsto dal comma 1 non si applica, altresì, a tuttele stazioni operanti nell'ambito del sistema di comunicazionimarittime via satellite gestito da Inmarsat. L'uso di tali stazioni,tuttavia, può essere limitato, sospeso o proibito in determinatiporti o aree delle acque territoriali per motivi di pubblicasicurezza o per ragioni connesse alla operatività delle Forzearmate.

4. L'autorità marittima portuale ha facoltà di procedere allachiusura a chiave ed al suggellamento delle porte di accessoagli impianti radiotelegrafici e radiotelefonici o allainutilizzazione temporanea di detti impianti.

5. Le chiavi devono essere consegnate al comandante dellanave che rimane, a tutti gli effetti di legge, custode dellaintegrità dei sigilli.

6. Il disuggellamento o la riapertura delle porte o il ripristinodella funzionalità degli impianti sono eseguiti dal comandantedella nave dopo l'uscita di questa dalle acque territoriali, salvala facoltà di procedervi in ogni momento nei casi di pericolo orichiesta di soccorso e sempreché manchi la possibilità dicomunicare comunque con la terraferma.

7. Il comandante della nave deve anche provvedere allariapertura delle porte ed al ripristino della funzionalità degliimpianti nei casi di visite di ispezione o di collaudo da partedei funzionari del Ministero, nonché dei Ministeri delleinfrastrutture e dei trasporti e della difesa, all'uopo incaricati.

8. I trasgressori del presente articolo sono puniti conl'ammenda da euro 120,00 a euro 485,00. (1)

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(1) A norma dell’ art. 1, comma 1, D.Lgs. 15gennaio 2016, n. 8 non costituiscono reato e sonosoggette alla sanzione amministrativa delpagamento di una somma di denaro tutte leviolazioni per le quali è prevista la sola pena dellamulta o dell'ammenda.

Art. 173 Giornale delle comunicazioni radio

1. Fermo restando l’obbligo del giornale radio di bordo,prescritto dalla legislazione nazionale e dalle convenzioniinternazionali, copia delle registrazioni relative alle chiamatenonché alla corrispondenza effettuata deve essere trasmessaperiodicamente dal capoposto o dall’operatore unico allasocietà che gestisce il servizio radioelettrico di bordo, ai sensidell’articolo 183.

Sezione III Sorveglianza sul servizio radioelettrico di bordo

Art. 174 Autorità del comandante di bordo

1. Il servizio radioelettrico a bordo delle navi è posto sottol'autorità del comandante o della persona responsabile dellanave, il quale deve assicurare che esso sia svolto sottol'osservanza di tutte le norme nazionali ed internazionalivigenti riguardanti le comunicazioni elettroniche.

Art. 175 Vigilanza sul servizio radioelettrico

1. Il Ministero esercita la vigilanza sullo svolgimento delservizio radioelettrico di bordo, sull'efficienza tecnica dellestazioni e degli apparati radioelettrici di bordo obbligatori efacoltativi nonché sulla qualificazione del personale addetto,nel rispetto della legislazione vigente.

2. Il Ministero esercita la vigilanza sullo svolgimento delservizio radioelettrico costiero di cui all’articolo 159,sull’efficienza tecnica delle stazioni e degli apparatiradioelettrici costieri, nonché sulla qualificazione del personale

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addetto.

Art. 176 Collaudi e ispezioni

1. Il Ministero effettua, a mezzo di propri funzionari, lasorveglianza sugli apparati radioelettrici di bordo mediante:

a) collaudi ai fini dei servizi di sicurezza e di corrispondenzapubblica;

b) un'ispezione ordinaria ogni dodici mesi;

c) ispezioni straordinarie quando se ne verifichi la necessità.

2. Il collaudo, salvo diverse indicazioni della normativa vigentein materia, è necessario nei seguenti casi:

a) attivazione della stazione radioelettrica;

b) modifica od aggiunta alla stazione di apparati radioelettriciobbligatori;

c) richiesta dell'armatore, in caso di cambio dello stesso;

d) richiesta della società di gestione, di cui all'articolo 183,comma 2, in caso di cambio della stessa.

3. Le ispezioni ordinarie sono effettuate da un funzionario delMinistero, sia per il servizio di sicurezza che di corrispondenzapubblica.

4. I collaudi e le ispezioni ordinarie dovranno essere richiestiall'autorità marittima portuale dalla società che gestisce ilservizio radioelettrico a norma dell'articolo 183, comma 2, odall'armatore, dal proprietario o da chi li rappresenta nei casi dicui all'articolo 183, comma 3.

5. Il Ministro dello sviluppo economico ha facoltà, con propriodecreto motivato, di esonerare dall'obbligo del collaudo e dellaispezione ordinaria categorie di navi per le quali non sia fattoobbligo della installazione radioelettrica da normeinternazionali.

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6. Durante le ispezioni ordinarie e straordinarie potrannoessere effettuati tutti gli accertamenti e le indagini ritenutinecessari, anche in merito all'andamento del servizio ed alpossesso del titolo di qualificazione da parte del personaleaddetto.

7. Il Ministro dello sviluppo economico, d'intesa con i Ministridelle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente, può affidare icompiti d'ispezione e controllo agli organismi riconosciuti chene facciano domanda ai sensi del decreto legislativo 3 agosto1998, n. 314, con eccezione delle navi da carico.

Art. 177 Verbali di collaudo e di ispezione

1. L'esito dei collaudi e delle ispezioni risulterà da appositoverbale da consegnarsi all’autorità marittima ed, in copia,all’armatore o a chi lo rappresenta o alla società di gestione dicui all’articolo 183, comma 2.

Art. 178 Spese per i collaudi e le ispezioni

1. Per i collaudi e le ispezioni di cui all'articolo 176, sonodovuti al Ministero, da parte dell'armatore o della società chegestisce il servizio, il rimborso delle spese e le quote disurrogazione del personale, stabilite con decreto del Ministrodello sviluppo economico di concerto con il Ministrodell'economia e delle finanze, per le prestazioni rese ad Entidiversi e privati. 

Sezione IV Categorie delle stazioni radioelettriche di nave

Art. 179 Categoria delle stazioni radioelettriche di nave

1. Le stazioni radioelettriche di nave, ai fini del servizio dellacorrispondenza pubblica, sono ripartite nelle seguenticategorie:

a) 1ª categoria: sono classificate in questa categoria tutte lestazioni radioelettriche di nave che effettuano il servizio inmaniera continuativa per 24 ore al giorno;

b) 2ª categoria: sono classificate in questa categoria tutte le

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stazioni radioelettriche di nave che effettuano il servizio per 16ore al giorno;

c) 3ª categoria: sono classificate in questa categoria tutte lestazioni radioelettriche di nave che effettuano il servizio per 8ore al giorno;

d) 4ª categoria: sono classificate in questa categoria tutte lestazioni radioelettriche di nave che effettuano il servizio permeno di 8 ore al giorno.

2. Il Ministero, sentito il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti, determina in quali delle categorie suddette saràassegnata ogni stazione radioelettrica di bordo. Taleindicazione dovrà essere riportata nella licenza di esercizioradioelettrico di cui all’articolo 183.

Sezione V Personale delle stazioni radioelettriche di bordo

Art. 180 Personale addetto alle stazioni radioelettriche di bordo

1. Il personale addetto al servizio radioelettrico a bordo dellenavi deve essere in possesso dei certificati di abilitazioneprescritti dal regolamento delle radiocomunicazioni dell’UIT, odalle vigenti norme nazionali.

Art. 181 Numero e qualificazione degli operatori nelle stazioniradioelettriche di nave per il servizio della corrispondenzapubblica

1. Il Ministero, sentito il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti, determina, per ciascuna delle categorie di cuiall’articolo 179, il numero e la qualificazione degli operatorinelle stazioni radioelettriche di bordo ai fini dellacorrispondenza pubblica, sulla base delle indicazioni previstenel regolamento delle radiocomunicazioni dell’UIT.

Art. 182 Sanzioni disciplinari

1. Al personale addetto al servizio radioelettrico di bordo,iscritto alla gente di mare, per le infrazioni commesse durantel'esercizio del servizio stesso, si applicano le sanzioni previstedal Codice della navigazione, che sono comminate dalle

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autorità marittime anche su proposta del Ministero, nonché lesanzioni contemplate dalle disposizioni del presente Titolo.

2. Per le infrazioni commesse da personale addetto ai serviziradiomarittimi di bordo, non iscritto alla gente di mare, ilMinistero, anche su proposta di quello delle infrastrutture e deitrasporti, applica direttamente le sanzioni previste dal presenteTitolo.

Sezione VI Disposizioni in materia di impianto ed esercizio distazioni per il servizio radiomarittimo

Art. 183 Impianto ed esercizio di stazioni radioelettriche abordo di navi

1. Per le stazioni radioelettriche a bordo delle navi è rilasciatadal Ministero l'autorizzazione all'esercizio, previo esitofavorevole del collaudo di cui all'articolo 176. Tutti gli apparatidi radiocomunicazione o di ausilio alle radiocomunicazioni dinatura obbligatoria e facoltativa, strettamente legati allasicurezza della vita umana in mare, devono essere elencatinella licenza di esercizio di cui all'articolo 160. Soltanto gliapparati facoltativi legati ai servizi che vanno ad interfacciarsicon una rete pubblica non devono essere elencati nella licenza.L'offerta di un servizio di comunicazione elettronica alpubblico per mezzo di apparati facoltativi che vanno adinterfacciarsi con una rete pubblica è soggetta alconseguimento di un'autorizzazione generale per servizi dicomunicazione elettronica. (1)

2. Per determinate classi di navi, l'impianto e l'esercizio, anchecontabile, dei soli apparati di radiocomunicazione obbligatori efacoltativi per la salvaguardia della vita umana in mare,previsti dalla normativa internazionale e nazionale in materiadi sicurezza e navigazione, è affidato a imprese titolari diapposita autorizzazione generale, rilasciata dal Ministero,sentito il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nellaquale sono definiti i requisiti per l'espletamento di taleservizio. (1)

3. Per le classi di navi che non rientrano nel comma 2, e chenon effettuano servizio di corrispondenza pubblica, l'impianto

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e l'esercizio delle stazioni radioelettriche è affidatoall'armatore.

(1) Comma così sostituito dall’ art. 3, comma 1,L. 29 luglio 2015, n. 115.

Art. 184 Rapporti con gli armatori

1. Nei rapporti con gli armatori le società di cui all’articolo183, comma 2, sono tenute ad utilizzare idonei schemicontrattuali nel rispetto delle normative internazionali enazionali per la salvaguardia della vita umana in mare.

Art. 185 Contributi

1. Le società di gestione di cui all'articolo 183, comma 2, alfine di assicurare la copertura degli oneri di cui all'articolo 34,comma 1, sono tenute al pagamento dei seguenti contributi:

a) contributo per istruttoria, pari a 27.750,00 euro all'atto dellapresentazione della domanda di autorizzazione generaleall'impianto ed esercizio delle stazioni radioelettriche a bordodelle navi;

b) contributo annuo per verifiche e controlli pari a 27.750,00euro.

2. Gli armatori che gestiscono direttamente la propria stazioneradioelettrica di bordo, sono tenuti al versamento deglispecifici contributi previsti dalla vigente normativa.

3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 sono modificate,all'occorrenza, con decreto del Ministro dello sviluppoeconomico di concerto con il Ministro dell'economia e dellefinanze. 

Art. 186 Autorizzazione all’esercizio radioelettrico

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1. Per le classi di navi di cui all'articolo 183, comma 2, lalicenza di esercizio di cui all’articolo 160 è rilasciata a nomedella società titolare di autorizzazione generale.

2. Per le classi di navi che non rientrano nei casi di cuiall'articolo 183, comma 2, e che non effettuano servizio dicorrispondenza pubblica, la licenza di esercizio di cuiall’articolo 160 è accordata all'armatore.

Art. 187 Sospensione, revoca, decadenza

1. Il Ministero, sentito il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti, sospende o revoca l’autorizzazione generale di cuiall’articolo 183, comma 2, nei casi di inosservanza dellecondizioni e dei requisiti ivi indicati.

2. La licenza di esercizio di cui all'articolo 186 è dichiaratadecaduta nel caso di radiazione della nave dal corrispondenteregistro, ovvero quando siano venuti meno i requisiti richiestiper il rilascio della stessa.

Capo IV SERVIZIO RADIOELETTRICO PER LE NAVI DAPESCA

Art. 188 Navi da pesca: norme tecniche radionavali

1. Le navi destinate alla pesca marittima devono essere munitedelle stazioni e degli impianti radioelettrici resi obbligatori, aseconda del tipo di navigazione e del tonnellaggio di stazzalorda, dalla vigente normativa internazionale e nazionale.

Art. 189 Impianto ed esercizio di stazioni radioelettriche abordo di navi da pesca

1. Per le stazioni radioelettriche a bordo delle navi da pesca,l’autorizzazione all’esercizio è rilasciata dal Ministero, previoesito favorevole del collaudo di cui all’articolo 176. Tutti gliapparati di radiocomunicazione o di ausilio alleradiocomunicazioni, siano essi obbligatori o facoltativi, devonoessere elencati nella licenza di esercizio di cui all’articolo 160.

2. Per determinate classi di navi, nel rispetto delle normativeinternazionali e nazionali per la salvaguardia della vita umana

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in mare, l’impianto e l’esercizio, anche contabile, delle stazioniradioelettriche è affidato ad imprese titolari di appositaautorizzazione generale, rilasciata dal Ministero, sentito ilMinistero delle infrastrutture e dei trasporti, e nella quale sonodefiniti i requisiti per l’espletamento del servizio.

3. Per le classi di navi che non rientrano nel comma 2, e chenon effettuano servizio di corrispondenza pubblica, l’impiantoe l’esercizio delle stazioni radioelettriche è affidatoall’armatore.

Art. 190 Rapporti con gli armatori delle navi da pesca

1. Nei rapporti con gli armatori delle navi da pesca le società digestione di cui all’articolo 189, sono tenute ad utilizzare idoneischemi contrattuali, nel rispetto delle normative internazionalie nazionali per la salvaguardia della vita umana in mare.

Art. 191 Contributi

1. I soggetti di cui all’articolo 189 devono corrispondere icontributi indicati nell’articolo 185.

Art. 192 Disposizioni applicabili

1. In quanto non diversamente stabilito dal presente Capo, allestazioni radioelettriche a bordo delle navi destinate alla pescamarittima, si applicano le disposizioni relative all’esercizio deiservizi radioelettrici sulle navi, di cui al Capo III del presenteTitolo.

Capo V SERVIZIO RADIOELETTRICO PER LE NAVI DADIPORTO

Art. 193 Navi da diporto: norme tecniche radionavali

1. Le unità da diporto devono essere munite di impiantoradioelettrico corrispondente alle norme tecniche, la cuiinstallazione è obbligatoria in base alle disposizioni vigenti.

2. Si applica quanto disposto dalla legge 8 luglio 2003, n.172.

Art. 194 Impianto ed esercizio di stazioni radioelettriche a

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bordo di navi da diporto

1. Per le stazioni radioelettriche a bordo di navi da diporto,l’autorizzazione all’esercizio è rilasciata dal Ministero, previoesito favorevole del collaudo di cui all’articolo 196 ai fini delservizio di corrispondenza pubblica. Tutti gli apparati diradiocomunicazione o di ausilio alle radiocomunicazioni, sianoessi obbligatori o facoltativi, devono essere elencati nellalicenza di esercizio di cui all’articolo 160.

2. Per determinate classi di navi da diporto, nel rispetto dellenormative internazionali e nazionali per la salvaguardia dellavita umana in mare, l'impianto e l'esercizio, anche contabile,delle stazioni radioelettriche è affidato ad imprese titolari diapposita autorizzazione generale, rilasciata dal Ministero,sentito il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e nellaquale sono definiti i requisiti per l'espletamento del servizio.

3. Per le classi di navi da diporto che non rientrano nel comma2, e che non effettuano servizio di corrispondenza pubblica,l'impianto e l'esercizio delle stazioni radioelettriche è affidatoall'armatore.

Art. 195 Contributi

1. I soggetti di cui all’articolo 194 devono corrispondere icontributi di cui all’articolo 185.

Art. 196 Collaudi e ispezioni sulle navi da diporto

1. Il Ministero effettua, a mezzo di propri funzionari, lasorveglianza sugli apparati radioelettrici a bordo delle navi dadiporto mediante:

a) collaudi ai fini del servizio di corrispondenza pubblica;

b) ispezioni straordinarie quando se ne verifichi la necessità.

2. Le ispezioni straordinarie sono effettuate da un funzionariodel Ministero, sia per il servizio di sicurezza che dicorrispondenza pubblica.

3. Collaudi sugli apparati radioelettrici possono essere richiesti

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all'autorità marittima portuale dalla società che gestisce ilservizio, dall'armatore, dal proprietario o da chi li rappresenta.

4. Durante le ispezioni straordinarie potranno essere effettuatitutti gli accertamenti e le indagini ritenuti necessari, anche inmerito all'andamento del servizio ed al possesso del titolo diqualificazione da parte del personale addetto.

5. Le spese sostenute per l’effettuazione dei collaudi e delleispezioni di cui ai commi precedenti sono poste esclusivamentea carico del destinatario di tali attività.

Art. 197 Disposizioni applicabili

1. Per quanto non diversamente stabilito dal presente Capo,alle stazioni radioelettriche bordo delle navi da diporto siapplicano le disposizioni relative all’esercizio dei serviziradioelettrici sulle navi, di cui al Capo III del presente Titolo.

Capo VI SERVIZIO RADIOELETTRICO MOBILEAERONAUTICO

Art. 198 Servizio radioelettrico mobile aeronautico

1. Il servizio radioelettrico mobile aeronautico è un servizioeffettuato fra stazioni aeronautiche e stazioni di aeromobile, ofra stazioni di aeromobile. Partecipano al servizio anche lestazioni radioelettriche dei mezzi di salvataggio e le stazioni diradioboa per la localizzazione di sinistri, quando quest’ultimeoperano sulle frequenze di soccorso ed urgenza all’uopodestinate.

Art. 199 Definizione di aeromobile

1. Ai fini del presente Capo, per aeromobili si intendono quellidefiniti dall'articolo 743 del Codice della navigazione, esclusiquelli militari.

2. Per tutti gli altri termini del servizio radioelettrico mobileaereo, si intendono valide le definizioni date dal regolamentodelle radiocomunicazioni dell’UIT.

Art. 200 Norme tecniche

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1. Il Ministero, di concerto con il Ministero delle infrastrutturee dei trasporti, stabilisce i requisiti tecnici cui debbonosoddisfare le stazioni e gli apparati radioelettrici a bordo degliaeromobili nazionali, che, a norma delle disposizioniparticolari che li regolano, abbiano l’obbligo o la facoltà diinstallarli.

Art. 201

Licenza di esercizio

1. Ogni stazione radioelettrica, installata a bordo di aeromobilicivili immatricolati nel Registro aeronautico nazionale, deveessere munita di apposita licenza di esercizio, rilasciata dalMinistero, d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti.

2. Il possesso della licenza di esercizio non comporta esonerodal controllo degli apparati ai fini della sicurezza dellanavigazione aerea e dal conseguente rilascio del certificato dinavigabilità.

Art. 202 Sospensione o revoca della licenza di esercizio

1. La licenza di esercizio si intende revocata di diritto nel casodi radiazione dell’aeromobile dal Registro aeronauticonazionale. Il Ministero, di intesa con il Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti, sospende, in qualsiasi momento,salvo successiva revoca, la licenza di esercizio nei casi previstidalle leggi e dai regolamenti sulle radiocomunicazioni equando la stazione non risponda alle condizioni contenutenella licenza stessa.

Art. 203 Installazione d’ufficio

1. Il Ministero, di intesa con il Ministero delle infrastrutture edei trasporti, dispone d'ufficio ed a spese del proprietario,l'impianto e l'esercizio a bordo di aerei di linea delle stazioniradioelettriche obbligatorie nel caso di inosservanza delleprescrizioni di cui al precedente articolo 200.

Art. 204 Sorveglianza sul servizio radioelettrico a bordo degliaeromobili

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1. Il Ministero ha facoltà di far ispezionare, dall’autoritàcompetente ai sensi della vigente normativa, gli apparatiradioelettrici a bordo degli aeromobili nazionali al fine diaccertare la rispondenza alle norme tecniche, di cui all'articolo200, e di constatarne l'efficienza.

Art. 205 Norme e divieti relativi ad emissioni radioelettrichenello spazio aereo territoriale

1. È vietato agli aeromobili italiani o stranieri nello spazioaereo territoriale italiano di effettuare emissioni radio elettrichediverse da quelle stabilite dal piano nazionale di ripartizionedelle frequenze.

2. Ai trasgressori si applicano le sanzioni previste all'articolo98.

Art. 206 Abilitazione al traffico

1. La licenza di esercizio di cui all'articolo 201 abilita lestazioni radioelettriche ad effettuare solo le comunicazioniriguardanti la sicurezza e la regolarità del volo.

Art. 207 Autorizzazione all'impianto ed all'esercizio di stazioniradioelettriche a bordo degli aeromobili

1. Le norme per il rilascio delle autorizzazioni all'impianto edall'esercizio di stazioni radioelettriche a bordo degli aeromobilisono stabilite con decreto del Ministro dello sviluppoeconomico. 

Capo VII DISPOSIZIONI VARIE

Art. 208 Limitazioni legali

1. Per la protezione dai disturbi radioelettrici degli impiantitrasmittenti e riceventi delle stazioni radio adibite a servizipubblici e per evitare dannosi assorbimenti dei campielettromagnetici possono essere imposte limitazioni allacostruzione di edifici, di tramvie, di filovie, di funicolari, diteleferiche, di linee elettriche, di strade e di strade ferrate,nonché all'uso di macchinari e di apparati elettrici e

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radioelettrici nelle zone limitrofe del comprensorio dellastazione radio fino alla distanza di mille metri dai confini delcomprensorio stesso.

2. Le limitazioni sono imposte con decreto del Presidente dellaRepubblica, su proposta del Ministro dello sviluppoeconomico, prima dell'inizio del funzionamento delle stazioni. 

3. Per le limitazioni imposte è dovuto un equo indennizzo.

Art. 209 Installazione di antenne riceventi del servizio diradiodiffusione e di antenne per la fruizione di servizi dicomunicazione elettronica

1. I proprietari di immobili o di porzioni di immobili nonpossono opporsi alla installazione sulla loro proprietà diantenne appartenenti agli abitanti dell'immobile stessodestinate alla ricezione dei servizi di radiodiffusione e per lafruizione dei servizi radioamatoriali.

2. Le antenne, i relativi sostegni, cavi ed accessori non devonoin alcun modo impedire il libero uso della proprietà, secondola sua destinazione, né arrecare danno alla proprietà medesimao a terzi.

3. Si applicano all'installazione delle antenne l’articolo 91,nonché il settimo comma dell'articolo 92.

4. Gli impianti devono essere realizzati secondo le normetecniche emanate dal Ministero.

5. Nel caso di antenne destinate a servizi di comunicazioneelettronica ad uso privato è necessario il consenso delproprietario o del condominio, cui è dovuta un'equa indennitàche, in mancanza di accordo fra le parti, sarà determinatadall'autorità giudiziaria.

Art. 210 Prevenzione ed eliminazione dei disturbi alleradiotrasmissioni ed alle radioricezioni

1. Salvo quanto previsto dal decreto legislativo 12 novembre1996,n. 615 e dal decreto legislativo 9 maggio 2001, n.269, èvietato immettere in commercio o importare nel territorio

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nazionale, a scopo di commercio, usare od esercitare, aqualsiasi titolo, apparati od impianti elettrici o linee ditrasmissione di energia elettrica non rispondenti alle normestabilite per la prevenzione e per la eliminazione dei disturbialle radiotrasmissioni ed alle radioricezioni.

2. L'immissione in commercio e l'importazione a scopo dicommercio dei materiali indicati nel comma 1 sonosubordinate al rilascio di una certificazione, di uncontrassegno, di una attestazione di rispondenza ovvero allapresentazione di una dichiarazione di rispondenza.

3. Con decreto del Ministro, di concerto con il Ministro delleattività produttive, è effettuata la designazione degli organismio dei soggetti che rilasciano i contrassegni o gli attestati dirispondenza previsti dal comma 2.

Art. 211 Turbative alle reti e ai servizi di comunicazioneelettronica

1. E’ vietato arrecare disturbi o causare interferenze alle reti eai servizi di comunicazione elettronica: si applica il dispostodell’articolo 97.

Art 212 Sanzioni

1. Chiunque contravvenga alle disposizioni di cui all’articolo210 è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro30,00 a euro 600,00.

2. Qualora il contravventore appartenga alla categoria deicostruttori o degli importatori di apparati o impianti elettrici oradioelettrici, si applica la sanzione amministrativa pecuniariada euro 100,00 a euro 200,00, oltre alla confisca dei prodotti edelle apparecchiature non conformi alla certificazione dirispondenza di cui all’articolo 210.

Art. 213 Vigilanza

1. Il Ministero ed il Ministero delle attività produttive,congiuntamente, hanno facoltà di fare ispezionare da proprifunzionari tecnici qualsiasi fabbrica, stazione, linea, apparatood impianto elettrico, ai fini della vigilanza sull'osservanza

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delle norme di cui all'articolo 208.

Art. 214 Esecuzione di impianti radioelettrici non autorizzati

1. Chiunque esegua impianti radioelettrici per conto di chi nonsia munito di autorizzazione quando questa sia richiesta, èpunito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro240,00 a euro 2.420,00.

Art. 215 Uso di nominativi falsi o alterati. Sanzioni

1. Chiunque, anche se munito di regolare autorizzazione, usinelle radiotrasmissioni nominativi falsi o alterati o soprannominon dichiarati, è punito con la sanzione amministrativapecuniaria da euro 34,00 a euro 670,00 se il fatto noncostituisca reato più grave.

2. Alla stessa sanzione è sottoposto chiunque usi nelle stazioniradioelettriche una potenza superiore a quella autorizzatadall’autorizzazione od ometta la tenuta e l'aggiornamento delregistro di stazione.

Art. 216 Impianti od apparecchi installati nelle navi ed aereinazionali - Inosservanza di norme - Sanzioni

1. Le sanzioni previste dall’articolo 215, comma 2, siapplicano anche se i fatti siano commessi a bordo di navi oaerei nazionali.

2. Il Ministero può provvedere direttamente, a spese delcontravventore, a rimuovere l'impianto abusivo ed al sequestrodegli apparecchi.

Art. 217 Uso indebito di segnale di soccorso

1. Chiunque usi indebitamente il segnale di soccorso riservatoalle navi od alle aeronavi in pericolo, compreso quello emessodalle radioboe d’emergenza, è punito con l’arresto fino a seimesi o con l'ammenda fino a euro 670,00, salvo che il fattocostituisca reato punito con pena più grave.

TITOLO VI DISPOSIZIONI FINALI

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Capo I DISPOSIZIONI FINALI

Art. 218 Abrogazioni

1. Al decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 1973,n. 156, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all’articolo 1, primo comma, sono soppresse le parole da “iservizi di telecomunicazioni” fino a “diffusione sonora etelevisiva via cavo”; nella rubrica, sono soppresse le parole “edelle comunicazioni”,

b) all’articolo 2, sono soppresse le parole “e ditelecomunicazioni”;

c) all’articolo 7, sono soppresse le parole “e ditelecomunicazioni”;

d) all’articolo 8, sono soppresse nella rubrica le parole “e ditelecomunicazioni”; il comma 2 è soppresso;

e) all’articolo 9, primo comma, sono soppresse le parole “dellaconvenzione internazionale delle telecomunicazioni”; sonosoppressi i commi secondo, terzo, quarto, quinto, sesto esettimo;

f) all’articolo 10, terzo comma, sono soppresse le parole “e ditelecomunicazioni”; nella rubrica, sono soppresse le parole “edelle telecomunicazioni”;

g) all’articolo 11, nella rubrica sono soppresse le parole “e ditelecomunicazioni”;

h) all’articolo 12, primo comma, sono soppresse le parole “e ditelecomunicazioni”; nella rubrica, sono soppresse le parole “edelle telecomunicazioni”

i) all’articolo 13, secondo comma, sono soppresse le parole da“telegrafici e radioelettrici” fino a “servizi telefonici”; nellarubrica sono soppresse le parole "e delle telecomunicazioni";

j) al Titolo II, nella rubrica, sono soppresse le parole “e delle

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telecomunicazioni”;

k) all’articolo 17, primo comma, sono soppresse le parole “e ditelecomunicazioni”;

l) all’articolo 20, secondo comma, sono soppresse le parole “edelle telecomunicazioni”;

m) agli articoli 21 e 22, primo comma, sono soppresse leparole “e delle telecomunicazioni”;

n) all’articolo 23, primo comma, sono soppresse le parole “e ditelecomunicazioni”;

o) all’articolo 25, primo e secondo comma, sono soppresse leparole “e delle telecomunicazioni”;

p) all’articolo 26, primo comma, sono soppresse le parole “edelle telecomunicazioni e dell’Azienda di Stato per i servizitelefonici”; nella rubrica sono soppresse le parole “e delletelecomunicazioni”;

q) sono o restano abrogati gli articoli 3, 6, 183, 184, 185, 186,187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, 194, 196, 197, 198, 199,200, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211,212, 213, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220, 221, 222, 223,224, 225, 226, 227, 228, 229 , 230, 231, 232, 233, 234, 235,236, 237, 238, 239, 240, 241, 242, 243, 251, 252, 253, 254,255, 256, 257, 258, 259, 260, 261, 262, 263, 264, 265, 266,267, 268, 269, 270, 271, 272, 273, 274, 275, 276, 277, 278,279, 280, 281, 282, 283, 286, 287, 288, 289, 290, 291, 292,293, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 305,306, 307, 308, 309, 310, 311, 312, 313, 314, 315, 316, 317,318, 319, 320, 321, 322, 323, 324, 325, 326, 327, 328, 329,330, 331, 332, 333, 334, 335, 336, 337, 338, 339, 340, 350,352, 353, 354, 355, 356, 357, 358, 359, 360, 361, 362, 363,364, 365, 366, 367, 368, 369, 370, 371, 372, 373, 374, 375,376, 377, 378, 379, 380, 381, 382, 383, 384, 385, 386, 387,388, 389, 390, 391, 392, 393, 394, 395, 396, 397, 398, 399,400, 401, 402, 403, 404, 405, 406, 408, 409, 410 e 413.

2. Dall’entrata in vigore del regolamento di cui all’articolo163, comma 1, sono abrogati gli articoli 341, 342, 343, 344,

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345, 346, 347, 348, 349 e 351 del predetto decreto delPresidente della Repubblica 29 marzo 1973, n. 156, nonché ildecreto ministeriale 28 dicembre 1995, n. 584 pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 42 del 20febbraio 1996 ed il decreto ministeriale 25 luglio 2002, n. 214pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.227 del 27 settembre 2002.

3. Sono o restano abrogati:

a) l’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 5agosto 1966, n. 1214;

b) il decreto ministeriale 7 febbraio 1980, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 172 del 25giugno 1980;

c) il decreto ministeriale 18 dicembre 1981, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 356 del 30dicembre 1981;

d) il decreto ministeriale 24 giugno 1982, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 205 del 28luglio 1982;

e) il decreto ministeriale 27 giugno 1987, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 226 del 28settembre 1987;

f) il decreto ministeriale 9 febbraio 1989, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 144 del 22giugno 1989;

g) il decreto ministeriale 4 agosto 1989 pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 193 del 19agosto 1989;

h) il decreto ministeriale 1° agosto 1991, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 270 del 18novembre 1991;

i) il decreto ministeriale 1° giugno 1992, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 214 dell’11

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settembre 1992;

j) il decreto legislativo 9 febbraio 1993, n. 55;

k) il decreto legislativo 2 maggio 1994, n. 289;

l) il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 103;

m) il decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre1995, n. 420;

n) il decreto ministeriale 18 dicembre 1996, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 34 dell’11febbraio 1997;

o) il decreto legislativo 11 febbraio 1997, n. 55;

p) il decreto ministeriale 28 marzo 1997, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 93 del 22 aprile1997;

q) la legge 1° luglio 1997, n. 189;

r) gli articoli 1, comma 16; 4; 5 della legge 31 luglio 1997, n.249;

s) il decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre1997, n. 318;

t) il decreto ministeriale 25 novembre 1997, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 283 del 4dicembre 1997;

u) il decreto ministeriale 22 gennaio 1998, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 63 del 17 marzo1998;

v) il decreto ministeriale 5 febbraio 1998, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 63 del 17 marzo1998;

w) il decreto ministeriale 10 febbraio 1998, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 52 del 4 marzo

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1998;

x) il decreto ministeriale 10 marzo 1998, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 110 del 14maggio 1998;

y) il decreto ministeriale 23 aprile 1998, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 133 del 10giugno 1998;

z) l’articolo 25 della legge 24 aprile 1998, n. 128;

aa) il decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 191;

bb) la deliberazione dell’Autorità 19 luglio 2000, n. 467/00/CONS, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblicaitaliana n. 184 dell’8 agosto 2000;

cc) il decreto del Presidente della Repubblica 11 gennaio 2001,n. 77;

dd) la deliberazione dell’Autorità 21 marzo 2001, n. 131/01/CONS, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblicaitaliana n. 101 del 3 maggio 2001;

ee) il decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2001,n. 447;

ff) il decreto legislativo 4 marzo 2002, n. 21;

gg) il decreto ministeriale 11 febbraio 2003, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 45 del 24febbraio 2003.

Art. 219 Disposizione finanziaria

1. Dall’attuazione del Codice non devono derivare nuovi omaggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

Articolo 220 Disposizioni finali

1. Le disposizioni del Codice, ai sensi dell'articolo 41, comma2, lettera b), della legge 1° agosto 2002, n. 166, sono corrette,

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modificate od integrate, anche sulla base di direttive europee,con la procedura di cui all'articolo 17, comma 2, della legge 23agosto 1988, n. 400, nelle materie di competenza esclusivadello Stato, previo parere delle Commissioni parlamentaricompetenti per materia, sentita l'Autorità, secondo i medesimicriteri e principi direttivi di cui al citato articolo 41, comma 2,della citata legge n. 166 del 2002.

2. Le disposizioni degli allegati, nel rispetto delle attribuzionidel Ministero e dell'Autorità, delle disposizioni di cui alCodice e di quelle assunte in sede comunitaria, sonomodificate, all'occorrenza:

a) con decreto del Ministro dello sviluppo economico, gliallegati numero 1, ad eccezione della condizione n. 11 dellaparte A, 7, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24 e26;

b) con decreto del Ministro dello sviluppo economico, diconcerto con il Ministro della giustizia, la condizione n. 11della parte A dell'allegato n. 1, nonché l'allegato n. 9; 

c) con decreto del Ministro dello sviluppo economico, diconcerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, gliallegati numeri 10 e 25; 

d) con deliberazione dell'Autorità, sentito il Ministero,l'allegato n. 11;

e) con deliberazione dell'Autorità, gli allegati numeri 2, 3, 4, 5,6 e 8.

Art. 221 Entrata in vigore

3. Il Codice entra in vigore il giorno successivo alla suapubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblicaitaliana.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inseritonella Raccolta ufficiale degli atti normativi dello Stato. E’ fattoobbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

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