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Un po’ di storia….
bidèllo
s.m. (f. -a) [sec. XIV; latino medievale bidellus, risalente al francone
*bidil, messo giudiziario, *bidal «messaggero»; cfr. ted. mod. Büttel
«sergente», ingl. beadle «messaggero»].
Qualunque agente di servizio nelle scuole; per estensione,
inserviente presso un ufficio pubblico.
§ L'istituzione risale al periodo medievale ed è contemporanea alla
costituzione delle prime università, essendo le mansioni dei bidelli
limitate all'ambito universitario.
Essi erano eletti ogni anno e retribuiti con una colletta a cui dovevano
partecipare tutti gli studenti. Funzioni particolari erano affidate al
bidello generale, come la distribuzione dei testi e l'azione di
intermediario fra corpo accademico e studenti.
REGIO DECRETO 6 MAGGIO 1923, N° 1054 Ordinamento della istruzione media e dei convitti nazionali (G.U. 2 Giugno 1923 n. 129)
Capo IX - Del personale di segreteria, degli assistenti, dei macchinisti e bidelli.
Art. 100.-
Il personale di servizio dei licei-ginnasi è a carico dello Stato, quello degli istituti
magistrali, dei licei femminili e delle scuole complementari a carico dei comuni, quello dei
licei scientifici e degli istituti tecnici a carico delle province. ………
Art. 101.-
Il personale di servizio a carico dello Stato è costituito dai bidelli, i quali attendono alla
completa pulizia e alla custodia dei locali e adempiono a qualunque altro incarico loro
affidato dai presidi. …. Il regolamento stabilirà le modalità per la loro nomina e il loro licenziamento e le punizioni cui sono
soggetti.
Art. 102.-
Ogni liceo-ginnasio, istituto magistrale ed istituto tecnico ha un numero di bidelli, variabile
a seconda della popolazione scolastica, da due a sei; ogni liceo o ginnasio isolato o scuola
complementare un numero di bidelli, variabile, a seconda della popolazione scolastica, da
uno a quattro.
Il numero complessivo dei posti di bidello sarà ogni anno stabilito con decreto del Ministro
dell'istruzione d'accordo con quello delle finanze.
Il regio decreto del 6 maggio 1923, n. 1054 precisa le incombenze del bidello negli
istituti d'istruzione media:
pulizia e custodia dei locali ed esecuzione degli incarichi affidatigli dal preside;
- nelle scuole elementari e negli istituti magistrali la retribuzione dei bidelli compete
al comune;
- negli istituti tecnici e nei licei scientifici è a carico della provincia;
- i bidelli dei licei-ginnasi e delle scuole medie, delle università e degli istituti
superiori appartengono ad appositi ruoli e sono a carico dello Stato (decreti
legge 7 maggio 1948, n. 1172 e n. 1221);
- i bidelli degli istituti d'istruzione artistica sono invece chiamati custodi e fanno
parte essi pure di speciali ruoli statali.
DECRETO LEGISLATIVO 7 maggio 1948, n. 1221Norme concernenti gli aiutanti tecnici e il personale di servizio degli istituti di istruzione media,
classica, scientifica e magistrale.
Del personale di servizio.Art. 6.
Il personale di servizio dei licei ginnasi e delle scuole medie è a carico dello Stato, quello degli
istituti magistrali a carico dei Comuni, quello dei licei scientifici a carico delle Province. …….
Il personale di servizio a carico dello Stato é costituito dai bidelli capi e dai bidelli.
Ogni scuola ed ogni istituto ha un bidello capo.
Art. 8.
In aggiunta al personale di cui al precedente articolo ed al fine di assicurare i servizi inerenti
all'educazione fisica, agli istituti che siano forniti di palestra sono assegnati un bidello fino a
21 classi, due a partire da 22 classi.
Art. 9.
I posti di bidello negli istituti di istruzione media, classica, scientifica e magistrale, il cui personale é
a carico dello Stato, si conferiscono in seguito a concorso per titoli.
Al concorso sono ammesse anche le donne, alle quali é riservata una percentuale dei posti che
sarà di volta in volta determinata nei relativi bandi, in rapporto alla distribuzione delle classi miste e
femminili.
Il titolo di studio richiesto é la licenza di scuola elementare.
Art. 12.
Il personale di servizio degli istituti d'istruzione media dipende dal capo d'istituto.
I bidelli hanno l'obbligo di attendere alla pulizia ed alla custodia dei locali e di
adempiere a qualunque altro incarico inerente al servizio scolastico, che venga loro
affidato dal preside.
I bidelli capi sono preposti alla sorveglianza dei subalterni in servizio nell'istituto, nei
limiti e con i poteri che a detto personale saranno conferiti dal preside. Essi inoltre
sono a disposizione del capo di istituto per tutte quelle altre mansioni, inerenti al
funzionamento della scuola che lo stesso capo di istituto, intende loro affidare.
L'orario di detto personale é fissato dai preside secondo le esigenze del servizio
scolastico, e non può superare le otto ore giornaliere.
Sulla ripartizione del lavoro e dell'orario il preside sentirà il parere del Consiglio di
presidenza.
Nei giorni festivi e nel periodo delle vacanze il preside può disporre che il personale
subalterno addetto all'istituto attenda al servizio per turno, e potrà concedere al
personale medesimo, compatibilmente con le esigenze del servizio, un congedo non
superiore ad un mese.
Uno dei subalterni prescelto dal preside, quando l'edificio scolastico abbia locali
disponibili, deve alloggiare nella scuola ed ha mansioni di custode.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 31 maggio 1974, n. 420 Norme sullo stato giuridico del personale non insegnante statale delle scuole materne,
elementari, secondarie ed artistiche.
Art. 1.
Classificazione delle carriere
Le carriere del personale non insegnante della scuola …… sono le seguenti:1) carriera di concetto di segreteria;
2) carriera delle assistenti delle scuole materne;
3) carriere esecutive;
4) carriere del personale ausiliario.
Art. 2.
Ruoli delle carriere del personale non docente
Le carriere del personale ausiliario comprendono i seguenti ruoli provinciali:
1) ruolo dei bidelli;2) ruolo dei guardarobieri;
3) ruolo dei custodi dei convitti e degli educandati;
4) ruolo degli aiutanti cuochi;
5) ruolo degli aiutanti guardarobieri;
6) ruolo degli accudienti di convitto.
Art. 3.
Qualifiche
I ruoli di cui al precedente art. 2 comprendono le qualifiche indicate nell'unita tabella A.
Art. 7.
Mansioni del personale ausiliario
I bidelli provvedono alla quotidiana pulizia delle aule, delle palestre e degli altri locali
cui sono assegnati disimpegnano il servizio di vigilanza nei locali della scuola;
vigilano sugli alunni affidati in casi di particolare necessità alla loro sorveglianza;
disimpegnano mansioni di manovra di ascensori o montacarichi;
adempiono agli altri incarichi di carattere materiale inerenti al servizio, compreso il
trasporto delle suppellettili scolastiche all'interno dell'istituto, e, purché provvisti delle
apposite patenti, a mansioni di conduzione di autoveicoli.
Essi possono essere adibiti a mansioni di guardiania e custodia dei locali, nel rispetto
dell'orario e degli obblighi di servizio, assicurando in ogni caso l'apertura e la chiusura
dei locali stessi.
La legge 11.07.1980, n. 312 ha previsto le qualifiche funzionali, ma le altre
qualifiche corrispondenti agli attuali profili professionali hanno continuato a esistere
fino al 1985, quando il D.P.R. 07.03. 1985, n. 588 ha introdotto per la prima volta
i profili professionali.
I profili professionali, oltre che individuare analiticamente le singole mansioni,
indicano anche la posizione funzionale e il grado di responsabilità ed autonomia
da attribuire a ogni specifica figura professionale.
Il D.P.R. 07.03.1985, n. 588 ha mutato la denominazione del personale non docente,
definendolo personale amministrativo, tecnico e ausiliario A.T.A.) operante nelle
seguenti aree funzionali:area funzionale dei servizi generali
area funzionale dei servizi tecnici
area funzionale dei servizi ausiliari
Secondo le indicazioni del D.P.R. 588/85 l’area funzionale dei servizi generali
ausiliari è costituita dal profilo professionale dell’ausiliario, che accorpa i tre
preesistenti ruoli dei bidelli, dei custodi e degli accudienti di convitto.
Quindi, in precedenza e fino al 1985 si distingueva tra:
- carriere (di concetto, esecutiva, ausiliaria) a loro volta articolate in
qualifiche / ruoli (segretari, applicati, bidelli)
- la legge 11.07.1980, n. 312 ha previsto le qualifiche funzionali
- per la prima volta, con il D.P.R. 07.03.1985, n. 588, sono stati introdotti i profili
professionali.
Questi ultimi, al pari delle vecchie qualifiche, individuano analiticamente le singole
mansioni e nel contempo, a differenza, individuano anche la posizione funzionale e il
grado di responsabilità e di autonomia che ogni singola figura professionale riveste.
I suddetti profili sono stati
- modificati con il CCNL 04.08.1995
- sono stati nuovamente rielaborati nel CCNL 26.05.1999
- e nel Ccnl 15.03.2001
- e successivamente da una legge finanziaria, la legge 289/2002
che all’art. 35 co. 3, ha sancito alcune mansioni specifiche dei collaboratori scolastici;
- ulteriore intervento in ordine cronologico è il CCNL 24.07.2003
- tali profili, da ultimo modificati con il summenzionato CCNL 2003 sono stati
confermati nell’ultimo CCNL del 29.11.2007
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO
1995 – 1997 DEL 04.08.1995
Con questo 1^ Ccnl sono state confermate le aree di operatività del personale A.T.A. e
con la tabella allegata all’art. 51, sono stati definiti i profili professionali.
In particolare i profili dell’ex D.P.R. 588/85 vengono modificati in quelli previsti dal nuovo
Ccnl 04.08.1995 , secondo le seguenti corrispondenze:
Area funzionale dei servizi generali e ausiliari:
ausiliario viene sostituito con collaboratore scolastico;
aiuto cuoco e guardarobiere vengono modificati in collaboratore scolastico tecnico;
viene istituito il profilo del collaboratore scolastico tecnico alle aziende agrarie.
Sezione III - Personale amministrativo, tecnico e ausiliario
Art. 49 - Area e funzioni
1. Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario statale degli istituti e scuole di
istruzione primaria, secondaria, degli istituti d’arte, dei licei artistici,...assolve alle
funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali, operative e di sorveglianza
connesse all’attività delle istituzioni scolastiche, anche in rapporto di collaborazione
con i capi di istituto e con il personale docente.
2. Il personale di cui al comma precedente, è collocato nella distinta area del
personale A.T.A., che si articola …… nell’area funzionale dei servizi generali.
Art. 51 - Profili professionali
1. Le qualifiche funzionali ed i profili professionali del personale ATA sono individuate dal
presente articolo. Le corrispondenze tra i profili professionali previsti dal DPR n. 588 del
1985 e quelli contemplati dal presente CCNL sono stabilite dall’allegata Tabella I. I
servizi prestati nei profili professionali di cui al DPR n. 588 del 1985 sono considerati a
tutti gli effetti come resi nei corrispondenti profili di cui al presente CCNL.
Le modalità di accesso restano disciplinate dalle disposizioni di legge in vigore, tranne
che per i requisiti culturali che sono individuati dall’allegata Tabella II.
2. In attesa delle norme di attuazione sull’autonomia scolastica, i profili professionali del
personale ATA e le relative qualifiche funzionali sono determinati come di seguito
specificato.
Le dotazioni organiche dei nuovi profili, in attesa della rideterminazione da operarsi ai
sensi dell’art. 31 del D.lgs. n. 29 del 1993, sono provvisoriamente costituite dalle
dotazioni dei profili previgenti, sulla base della Tabella di equiparazione allegata.
IV/1: Profilo: Collaboratore scolasticoEsegue, nell’ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del
proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione professionale non
specialistica.
È addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni e
del pubblico; di pulizia e di carattere materiale inerenti l’uso dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di
vigilanza sugli alunni, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti.
In particolare svolge le seguenti mansioni:
- sorveglianza degli alunni nelle aule, nei laboratori, nelle officine e negli spazi comuni, anche in occasione di
momentanea assenza degli insegnanti;
- concorso in accompagnamento degli alunni in occasione del loro trasferimento dai locali della scuola ad
altre sedi anche non scolastiche;
- custodia e sorveglianza, anche notturna, con servizio di portineria, degli ingressi delle istituzioni scolastiche
ed educative con apertura e chiusura degli stessi, per lo svolgimento delle attività scolastiche e delle altre
connesse al funzionamento della scuola;
- pulizia dei locali scolastici, degli spazi scoperti, degli arredi e relative pertinenze, anche con l’ausilio di
mezzi meccanici;
- compiti di carattere materiale inerenti al servizio, compreso lo spostamento delle suppellettili, nonché, nelle
istituzioni convittuali, il trasporto dei generi alimentari e svolgimento di tutte le attività connesse con i servizi
di mensa e cucina;
- lavaggio delle stoviglie nelle istituzioni scolastiche in cui le esercitazioni didattiche comportino l’uso della
cucina e della sala bar;
- servizi esterni inerenti la qualifica.
Può, infine, svolgere:
- attività inerenti alla piccola manutenzione dei beni mobili e immobili, giardinaggio, e simili;
- attività di supporto all’attività amministrativa e alla attività didattica nonché ai servizi di mensa;
- assistenza agli alunni portatori di handicap, fornendo ad essi ausilio materiale nell’accesso dalle aree
esterne alle strutture scolastiche, all’interno di tali strutture e nell’uscita da esse, nell’uso dei servizi igienici
e nella cura dell’igiene personale;
- compiti di centralista telefonico, di conduttore di impianti di riscaldamento purché provvisto di apposita
patente, di manovratore di montacarichi e ascensori.
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO
NORMATIVO 1998 – 2001 ECONOMICO 1998 – 1999 del 26.09.1999
Tabella A - Profili professionali
1.I profili professionali del personale ATA sono individuati dalla presente tabella secondo quanto
previsto dall'art.32.
A/2: Profilo: Collaboratore scolastico
Si vedano i compiti della tabella IV/1 del CCNL 1995 con le seguenti modifiche:
- sorveglianza, anche notturna, con servizio di portineria, degli ingressi delle istituzioni scolastiche
ed educative con apertura e chiusura degli stessi, per lo svolgimento delle attività scolastiche e
delle altre connesse al funzionamento della scuola, limitatamente ai periodi di presenza di alunni,
semiconvittori e convittori;
- svolgimento delle mansioni di custode con concessione gratuita di idonei locali abitativi;
- riassetto e pulizia delle camerate dei convittori:
- ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne alle strutture
scolastiche e nell'uscita da esse.
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO
BIENNIO ECONOMICO 2000 – 2001 DEL 15.03.2001
ART. 9 - Qualifiche del personale ATA
1. I profili professionali del personale ATA, in attesa di un loro riassetto complessivo con
l’obiettivo del costante adeguamento alle esigenze della scuola dell’autonomia, sono
modificati come previsto nell’allegata tabella D.
Tabella D
Profili ATA modificati ai sensi dell'art.36, comma 5, del CCNL 26.5.1999
A/2: Profilo: Collaboratore scolastico
Si vedano i compiti della tabella A/2 del CCNL 1999 con le seguenti modifiche:
Vanno comunque garantite, anche attraverso particolari forme di organizzazione del
lavoro e l’impiego di funzioni aggiuntive o l’erogazione di specifici compensi, le attività di
ausilio materiale agli alunni portatori di handicap per esigenze di particolare disagio e per
le attività di cura alla persona ed ausilio materiale ai bambini e bambine della scuola
materna nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale.
Legge 27 dicembre 2002, n. 289 (in SO n. 240 alla GU 31 dicembre 2002, n. 305)
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato
Legge Finanziaria 2003
Articolo 35
(Misure di razionalizzazione in materia di organizzazione scolastica)
3. Rientrano tra le funzioni dei collaboratori scolastici l'accoglienza e la
sorveglianza degli alunni e l'ordinaria vigilanza e assistenza agli alunni durante
la consumazione del pasto nelle mense scolastiche.
4. Dall'anno scolastico 2003-2004 il personale amministrativo, tecnico e ausiliario del
comparto scuola utilizzato presso i distretti scolastici di cui alla parte I, titolo I, capo II,
del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive
modificazioni, è restituito ai compiti d'istituto.
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO 2003 DEL 24.07.2003
CAPO V - PERSONALE ATA
ART. 44 - AREA ATA E CONTRATTO INDIVIDUALE DI LAVORO (art.30 del CCNL 26-5-1999)
ART. 46 - SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE PROFESSIONALE DEL PERSONALE ATA.
(art.51 del CCNL 4-8-1995 ed art.31 del CCNL 26-5-1999)
1. I profili professionali del personale ATA sono individuati dall’allegata tabella A. Le modalità di
accesso restano disciplinate dalle disposizioni di legge in vigore, tranne per i requisiti culturali, che
sono individuati dall'allegata tabella B.
2. Il sistema di classificazione del personale, improntato a criteri di flessibilità correlati alle innovazioni
organizzative, è articolato in cinque aree comprendenti ciascuno uno o più profili professionali; la
corrispondenza tra aree e profili è individuata nella successiva tabella C.
3. Il personale appartenente al profilo di “guardarobiere” è collocato nel medesimo profilo dell’area B,
con il corrispondente trattamento economico.
ART. 47 - COMPITI DEL PERSONALE ATA (art.32 del CCNL 26-5-1999)
1. I compiti del personale A.T.A. sono costituiti:
a) dalle attività e mansioni espressamente previste dall’area di appartenenza;
b) da incarichi specifici che, nei limiti delle disponibilità e nell’ambito dei profili professionali,
comportano l’assunzione di responsabilità ulteriori, e dallo svolgimento di compiti di particolare
responsabilità, rischio o disagio, necessari per la realizzazione del piano dell’offerta formativa, come
descritto dal piano delle attività.
TABELLA A – PROFILI DI AREA DEL PERSONALE ATA (introdotta dal CCNL 4-8-1995 e modificata dal CCNL 26-5-1999)
1.L’unità dei servizi amministrativi è costituita dalle professionalità articolate nei profili di
AREA
del personale ATA individuati dalla presente tabella.
Le modalità di accesso restano disciplinate dalle disposizioni di legge in vigore, tranne
che per i requisiti culturali che sono individuati dalla tabella B.
Area A
Esegue, nell'ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta
esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che
richiedono preparazione non specialistica. E' addetto ai servizi generali della scuola con
compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi
immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la
ricreazione, e del pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di
vigilanza sugli alunni, compresa l’ordinaria vigilanza e l’assistenza necessaria durante il
pasto nelle mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di
collaborazione con i docenti. Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap
nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell'uscita da esse,
nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con
riferimento alle attività previste dall'art. 47.
Il CCNL del 29.11.2007 disciplina in modo specifico lo stato giuridico del personale ata
(amministrativo, tecnico e ausiliario), nel Capo V, dall’art. 44 all’art. 62. Altre disposizioni si
possono trovare i n relazione alle norme disciplinari contenute negli articoli dal 92 al 97.
Ai sensi del 1° comma dell’art. 44 del Ccnl, per personale ata si intende “Il personale
amministrativo, tecnico e ausiliario statale degli istituti e scuole di istruzione primaria e
secondaria, degli istituti d'arte, dei licei artistici, delle istituzioni educative e degli istituti e
scuole speciali statali, assolve alle funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali,
operative, di accoglienza e di sorveglianza connesse all'attività delle istituzioni scolastiche, in
rapporto di collaborazione con il dirigente scolastico e con il personale docente.”
Tali funzioni sono assolte sulla base dei principi dell’autonomia scolastica di cui all’art. 21
della legge n. 59/1997 dei regolamenti attuativi e delle conseguenti nuove competenze
gestionali riorganizzate, in ogni istituzione scolastica, sulla base del principio generale
dell’unità dei servizi amministrativi e generali e delle esigenze di gestione e organizzazione dei
servizi tecnici, con il coordinamento del direttore dei servizi generali e amministrativi.
Nello specifico, l’art. 47 del Ccnl 2006-2009, precisa che i compiti del personale ata sono
costituiti:
a) dalle attività e mansioni espressamente previste dall’area di appartenenza;
b) da incarichi specifici attribuiti dal dirigente scolastico che, nell’ambito dei profili
professionali di appartenenza comportano l’assunzione di responsabilità ulteriori e lo
svolgimento di compiti di particolare responsabilità, rischio o disagio e sono funzionali alla
realizzazione del piano dell’offerta formativa.
Il contratto collettivo nazionale di lavoro 2006 – 2009 si basa
- sul rafforzamento del modello organizzativo dell’unità dei servizi ata nella scuola
dell’autonomia;
- sulla revisione dell’ordinamento dei lavoratori ata per la loro valorizzazione
- sul potenziamento della contrattazione d’istituto.
I nuovi profili professionali erano stati creati per valorizzare le specificità del singolo
lavoratore ata.
La sua presenza qualificata doveva, e dovrebbe, essere essenziale nella costruzione del
Piano dell’offerta formativa della scuola dell’autonomia.
L’evoluzione della società e, con essa, della scuola, nel frattempo divenuta scuola
dell’autonomia, ha comportato cambiamenti normativi.
La figura, il ruolo e la professionalità del “bidello”, che ha caratterizzato da sempre
l’organizzazione scolastica italiana, hanno avuto un reale riconoscimento solo a seguito
della riforma scolastica che ha introdotto la contrattualizzazione del pubblico impiego e,
in particolar modo, con la contrattazione di comparto.
Con essi anche il profilo di collaboratore scolastico ha dovuto essere “aggiornato” e
meglio specificato dai vari contratti collettivi succedutisi da circa un ventennio, soprattutto
per quanto concerne l’accoglienza, la cura della persona e l’assistenza agli alunni
disabili.
Quindi, dalla vetusta figura professionale, quella di bidello, adibita essenzialmente alla
pulizia e custodia dei locali e alla mera sorveglianza si è passati a quella nuova, di
collaboratore scolastico, con un ruolo sociale sicuramente più ampio e di maggiore
responsabilità.
La funzione primaria di collaborazione che il bidello, ormai divenuto collaboratore
scolastico, deve svolgere si esplica nelle seguenti attività:
assistenza e vigilanza immediatamente prima dell’ingresso degli alunni nell’istituzione
scolastica, assistenza e vigilanza degli alunni in aggiunta al docente, a mensa o per brevi
sostituzioni dello stesso; front-office e vigilanza all’ingresso dell’istituzione scolastica;
opere di piccola manutenzione; collaborazione con il personale di segreteria per la
trasmissione e divulgazione di comunicati e altre incombenze; assistenza e vigilanza
degli alunni in determinate fasi della giornata e della vita scolastica, cambio ora,
ricreazione, spostamento degli alunni dalla classe ad altro locale o area della scuola, in
particolare quando le conseguenze di una cattiva vigilanza potrebbero esporre la scuola
a rischi.
L’integrazione delle persone con disabilità è un impegno sempre più diffuso nella
scuola. (secondo i principi di solidarietà, accoglienza, rispetto delle differenze).
Se l’integrazione scolastica prevede interventi di assistenza, la composizione del gruppo
di lavoro deve allargarsi alle figure professionali che operano con l’alunno, fra queste vi è
anche il collaboratore scolastico che rientra in quella di assistente base, cioè di una
figura fornita dalla scuola, con compiti di aiuto agli alunni negli spostamenti e nella cura
della persona, etc.
E’ indubbio che l’evoluzione della figura del collaboratore scolastico è in linea con i mutati
bisogni della popolazione.
Dalla mera attività di custodia di circa 40/50 anni fa ai più complessi bisogni, anche di
natura assistenziale, che si verificano, a seguito della sempre più numerosa presenza di
studenti con disabilità, un tempo praticamente assente.
L’evoluzione dei bisogni sociali si è tradotta in una produzione legislativa (si veda legge
104/92) che ha riconosciuto e regolamentato il diritto all’assistenza, e nella fattispecie
scolastica, il diritto all’educazione e all’istruzione di bambini con disabilità.
Ciò ha comportato che il bambino deve essere assistito anche nel contesto scolastico.
Alimentazione, vestizione, igiene personale, etc. sono tutte attribuzioni legate al
soddisfacimento dei bisogni naturali della persona che rientrano nel concetto di
assistenza e, precisamente, in quella di base non qualificata.
Questa può essere realizzata, secondo l’organizzazione del lavoro, dalle figure che
hanno compiti di assistenza e che ruotano intorno all’alunno con disabilità come il
collaboratore scolastico.
La differenza tra assistenza di base che può essere svolta da chiunque e quella
qualificata, solo da sanitari professionali, dipende dalla complessità delle azioni da porre
in essere.
In materia di igiene, l’attività del collaboratore scolastico è correlata ai bisogni fisiologici
degli alunni. L’intervento che può essere richiesto al collaboratore è proprio come quello
che viene posto in essere in ambito familiare e non richiede, generalmente l’intervento di
una figura qualificata.
Per quanto riguarda la somministrazione di farmaci per patologie acute o croniche il
profilo di collaboratore non fa alcun richiamo.
Il Ministero, però, ha definito quali siano gli interventi finalizzati durante l'orario scolastico.
La valutazione della fattibilità delle somministrazioni di farmaci da parte di personale non
sanitario competono ai medici di base.
I criteri generali per la somministrazione indispensabile in orario scolastico da parte di
personale non sanitario dipendono:
- dall’assoluta necessità del farmaco;
- dall'indispensabilità della somministrazione dello stesso in orario scolastico;
- la mancanza di discrezionalità tecnica da parte di chi deve somministralo;
- la possibilità che la somministrazione venga effettuata da parte di personale non
sanitario, quindi non in possesso di cognizioni specialistiche.
Sicurezza e collaboratori scolastici
La Sicurezza sul luogo di lavoro è strettamente connessa con l’organizzazione del lavoro;
si tratta di quella sicurezza che incide direttamente nel lavoro quotidiano di ogni
lavoratore, in cui chi lavora deve concorrere a realizzare sia la propria che quella degli
altri e, perciò, deve essere messo in condizione di farlo.
I collaboratori scolastici sono i lavoratori che meglio di chiunque altro conoscono i luoghi
della scuola, il comportamento degli studenti e delle altre componenti scolastiche quando
si muovono al di fuori di aule, laboratori e uffici e sono anche i primi che si relazionano
con l’utenza esterna.
Quindi, per quanto concerne la Sicurezza, il termine “vigilanza” comprende:
- la verifica che non vi siano ingombri avanti le vie/uscite di sicurezza;
- la verifica che non vi siano manomissione nei dispositivi di protezione dei locali;
- la verifica della data di ricarica degli estintori.
Il collaboratore scolastico vive in prima persona la permanenza degli studenti nella
scuola quando non sono impegnati nelle attività didattiche e, pertanto, con la sua attività
di “vigilanza” e “controllo” svolge nei confronti degli alunni una funzione educativa.