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Il Museo Botanico “Orazio Comes” 89 Storia e descrizione Il Museo Comes, nel tempo, si è ar- ricchito di un considerevole patrimo- nio di reperti botanici, frutto delle di- verse attività di ricerca. Esiste però anche un settore che testimonia l’al- tro ruolo fondamentale che ricoprì il laboratorio di Botanica all’interno del- la Scuola di Agricoltura: la didattica. L’impegno che i vari professori profu- sero nell’attività di insegnamento, è testimoniata dai numerosi reperti ap- partenenti a questa collezione, risa- lenti soprattutto alla seconda metà dell’800, e agli inizi del ’900. Le lezioni di Botanica generale (Mor- fologia esterna ed interna, Fisiologia e Biologia) e Botanica sistematica ed agraria, allora come oggi, erano composte da una parte teorica ese- guita in aula ed una pratica effettuata in laboratorio. La parte di organogra- fia veniva svolta soprattutto con l’au- silio di tavole e modelli; per la parte di botanica sistematica e di fitognosia si utilizzavano le colture viventi ospitate nella serra, nonché quelle del giardi- no botanico e del vasto parco annes- so alla Scuola. L’utilizzo di microsco- pi durante le lezioni di Anatomia dava la possibilità agli studenti di effettua- re le relative diagnosi, riguardo sva- riate problematiche (Lo Priore, 1928). Agli alunni venivano anche forniti ru- dimenti della flora spontanea, attra- verso frequenti escursioni in numero- se località della provincia e delle vici- ne isole (Comes, 1872). Come integrazione ai libri di testo di Botanica e Patologia vegetale veni- vano utilizzati volumi di appunti presi dagli studenti più valenti durante le lezioni. Le trascrizioni manoscritte, corredate da numerose tavole, erano supervisionate dal professore e quin- di riprodotte in tipografia; nel Museo ne sono conservate varie versioni a partire dal 1880 fino ai primi decenni del 1900. Le lezioni tenute ad esem- pio da Orazio Comes nell’insegna- mento di Micologia sono raccolte in “I funghi in rapporto all’economia do- mestica ed alle piante agra- rie”(1880). L’autore, Luigi Savastano, discepolo di Comes, nella parte fina- le del manoscritto riunì ben 134 dise- gni fisionomici ed anatomici dei fun- ghi descritti. Le principali raccolte della Collezione didattica sono costituite da oltre 250 tavole didascaliche esplicative delle varie branche della botanica e da cir- ca 300 barattoli di vetro contenenti vari preparati vegetali. In aggiunta ai cartelloni di Botanica sistematica, fu creato un discreto assortimento di campioni d’erbario protetti da cornici di legno con vetro. Dalle immagini ri- portate negli articoli del 1928 (Lo Priore) e del 1959 (Mezzetti Bamba- cioni), è possibile notare che i qua- dretti di piante essiccate furono siste- mati nei laboratori, ma soprattutto nelle sale dell’Erbario. Ad arricchire ed a diversificare il materiale didatti- co esemplificativo fu creato un assor- timento di semi e frutti secchi, appar- Collezioni didattiche Antonino De Natale, Marisa Idolo Polyporus sulphureus Fr.; vari stadi evo- lutivi del fungo in una tavola tratta dalle lezioni tenute da Orazio Comes e rac- colte da Savastano. Sala delle esercitazioni del Laboratorio di Patologia vegetale con numerose tavole didattiche esposte. Da Il Regio Istituto Superiore Agrario in Portici, 1872-1928.

Collezioni didattiche - Herbarium Porticense lezioni di Botanica generale (Mor-fologia esterna ed interna, Fisiologia e Biologia) e Botanica sistematica ed agraria, allora come oggi,

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Il Museo Botanico “Orazio Comes” 89

Storia e descrizione

Il Museo Comes, nel tempo, si è ar-ricchito di un considerevole patrimo-nio di reperti botanici, frutto delle di-verse attività di ricerca. Esiste peròanche un settore che testimonia l’al-tro ruolo fondamentale che ricoprì illaboratorio di Botanica all’interno del-la Scuola di Agricoltura: la didattica.L’impegno che i vari professori profu-sero nell’attività di insegnamento, ètestimoniata dai numerosi reperti ap-partenenti a questa collezione, risa-lenti soprattutto alla seconda metàdell’800, e agli inizi del ’900.Le lezioni di Botanica generale (Mor-fologia esterna ed interna, Fisiologiae Biologia) e Botanica sistematica edagraria, allora come oggi, eranocomposte da una parte teorica ese-guita in aula ed una pratica effettuatain laboratorio. La parte di organogra-fia veniva svolta soprattutto con l’au-silio di tavole e modelli; per la parte dibotanica sistematica e di fitognosia si

utilizzavano le colture viventi ospitatenella serra, nonché quelle del giardi-no botanico e del vasto parco annes-so alla Scuola. L’utilizzo di microsco-pi durante le lezioni di Anatomia davala possibilità agli studenti di effettua-re le relative diagnosi, riguardo sva-riate problematiche (Lo Priore, 1928).Agli alunni venivano anche forniti ru-dimenti della flora spontanea, attra-verso frequenti escursioni in numero-se località della provincia e delle vici-ne isole (Comes, 1872).Come integrazione ai libri di testo diBotanica e Patologia vegetale veni-vano utilizzati volumi di appunti presidagli studenti più valenti durante lelezioni. Le trascrizioni manoscritte,corredate da numerose tavole, eranosupervisionate dal professore e quin-di riprodotte in tipografia; nel Museone sono conservate varie versioni apartire dal 1880 fino ai primi decennidel 1900. Le lezioni tenute ad esem-pio da Orazio Comes nell’insegna-mento di Micologia sono raccolte in “I

funghi in rapporto all’economia do-mestica ed alle piante agra-rie”(1880). L’autore, Luigi Savastano,discepolo di Comes, nella parte fina-le del manoscritto riunì ben 134 dise-gni fisionomici ed anatomici dei fun-ghi descritti.Le principali raccolte della Collezionedidattica sono costituite da oltre 250tavole didascaliche esplicative dellevarie branche della botanica e da cir-ca 300 barattoli di vetro contenentivari preparati vegetali. In aggiunta aicartelloni di Botanica sistematica, fucreato un discreto assortimento dicampioni d’erbario protetti da cornicidi legno con vetro. Dalle immagini ri-portate negli articoli del 1928 (LoPriore) e del 1959 (Mezzetti Bamba-cioni), è possibile notare che i qua-dretti di piante essiccate furono siste-mati nei laboratori, ma soprattuttonelle sale dell’Erbario. Ad arricchireed a diversificare il materiale didatti-co esemplificativo fu creato un assor-timento di semi e frutti secchi, appar-

CCoolllleezziioonnii ddiiddaattttiicchheeAntonino De Natale, Marisa Idolo

Polyporus sulphureus Fr.; vari stadi evo-lutivi del fungo in una tavola tratta dallelezioni tenute da Orazio Comes e rac-colte da Savastano.

Sala delle esercitazioni del Laboratorio di Patologia vegetale con numerose tavoledidattiche esposte. Da Il Regio Istituto Superiore Agrario in Portici, 1872-1928.

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tenenti a specie di differenti famigliee provenienti da diverse aree delmondo. Esempio particolare di que-sta raccolta può essere il seme di Lo-doicea callypige Comm., entità origi-naria delle Isole Seychelles, che pro-duce il seme più grande del regnovegetale, avente un peso di 20 e piùchili. Verso gli anni ’50, tale raccoltafu integrata da campioni di coni (pi-gne) appartenenti a diverse specie digimnosperme, montati su basi di le-gno.Non si ha, invece, più alcuna tracciadi altri sussidi didattici, quali la seriecompleta dei modelli “Flora artefac-ta”, la raccolta di microfotografie acolori e la spermoteca, menzionatidalla Mezzetti nel 1959.

Sezione Tavole didascaliche

L’insegnamento della Botanica erasupportato da numerosi cartelloni di-dascalici, che, fissati alle pareti delleaule, davano agli studenti la possibi-lità di osservare attraverso immaginia colori l’oggetto della lezione. Su in-dicazione della Mezzetti Bambacioni(1959) furono eseguite ben 40 nuovetavole didascaliche, dai tecnici dellaboratorio, come integrazione diquelle già esistenti. Anche Trotter perla Patologia Vegetale fece eseguireben 98 illustrazioni a colori, di grandeformato, dal tecnico Gennaro Faiella(Trotter, 1949b).La collezione di tavole didattiche asoggetto botanico è costituita da 261

pannelli, di cui 168 storici; di questi, ilgruppo più importante è sicuramentequello costituito dai 131 di provenien-za tedesca, acquisiti dalla RegiaScuola Superiore di Agricoltura.Della raccolta complessiva fanno par-te sia tavole a colori descrittive dellamorfologia di alcuni taxa, sia pannellipiù propriamente didattici su soggettiquali la struttura dei tessuti vegetali eschemi biochimico-fisiologici, ma an-che illustrazioni riguardanti le diversepatologie vegetali. Le tavole sonoquasi tutte a colori, con disegni susfondo chiaro: nella maggior parte deicasi si tratta di raffigurazioni di speciefra le più rappresentative per ciascungenere. Di particolare effetto sono poile tavole a sfondo nero, su cui i parti-

Tavole didascaliche: Pimenta officinalis Berg. Tavole didascaliche: muffe della frutta.

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colari anatomici e i colori delle entitàrappresentate risaltano con ancoramaggiore evidenza e pregio.La parte più importante della colle-zione è costituita dai poster realizzatiin Germania e editi dalla “Paul PareyVerlagsbuchhandlung Hamburg undBerlin”, una delle maggiori casescientifiche tedesche, fondata nel1848 ed attualmente in piena attività.Si tratta di tavole interamente a colo-ri, dove le piante fiorite e i loro parti-colari si fondono a formare un insie-me di indubbio valore estetico ed ar-tistico. La serie comprende 85 tavolecon intestazione “A. Peter, Botani-sche Wandtafeln, Verlagsbuchhand-lung Paul Parey in Berlin S.W., Hede-mannstr” e 53 pannelli della serie“Botanische Wandtafeln, von L. Kny”,pubblicate nell’arco di tempo che vadal 1874 al 1911.Tra la fine dell’800 e i primi del ’900 sidiffuse ed affermò la figura delloscienziato-illustratore: il Museo con-serva infatti importanti pannelli realiz-zati da prestigiosi nomi della botani-ca internazionale del tempo. La seriepiù rappresentativa è quella realizza-

ta da Leopold Kny, autore, tra l’altro,di numerosi testi botanici, che spes-so riproducevano le miniature dellesue tavole di anatomia vegetale. Nel-la biblioteca storica Comes, di Leo-pold Kny sono conservati: “Über axil-larknospen zur vergleichenden Mor-phologie” (Berlino, 1873), “Wandta-feln fur den naturwissenschaftlichenunterricht” (Berlino, 1874), “Ueberdas Dickenwachstum des holzkoer-pers in seiner Abhaengigkeit vonaeusseren einfluessen” (Berlino,1882) e “Sonder - Abdruck aus denBerichten der Deutschen Botani-schen Gesellschaft” (Berlino, 1917). Edmond Bonnet e Gaston Bonniersono altre due importanti figure di bo-tanico-artista dell’epoca, dei quali ilMuseo conserva pannelli che ben at-testano la loro arte. Di Bonnier, oltrealle “Tableaux d’Historie Naturelle”sono custoditi, presso la Bibliotecastorica, anche i volumi “Le MondeVegetal” (Parigi, 1918) e “Les plantesdes champs et des bois” (Parigi,1887). Mentre il primo dei libri scrittida Bonnier riguarda una trattazionegenerale su tutto il mondo vegetale, il

secondo è una guida al riconosci-mento delle specie vegetali più co-muni della Francia.Tra gli altri pannelli, citiamo le 7 tavo-le su tela della prima metà del ’900,recanti l’intestazione “Schmeils bota-nische wandtafeln - nachder naturgezeichnet v. dr. H. Meierhofer - Zu-rich”, che riproducono particolarianatomici e tessuti vegetali.La raccolta comprende, anche, 3 ta-vole a cura del Prof. Oreste Mattirolo,raffiguranti le “Principali piante usatenelle industrie tessili”e le “Principalipiante produttrici di caoutchouk egutta-percha”, realizzate in tempi piùrecenti, fra il 1931 e il 1932, ma le cuipreziose illustrazioni sono acquerellidel quotato pittore Leonardo Roda.Chiude la collezione storica una seriedi 45 pannelli strettamente didattici,la quasi totalità dei quali è stata rea-lizzata a mano, in epoche più recenti(verso gli anni ’50), da alcuni tecnicidella Facoltà di Agraria; si va dalloschizzo stilizzato, puramente esem-plificativo, ai disegni più elaborati, acolori, di tessuti e strutture ana-tomiche.

Tavole tedesche di Kny: elementi morfologici e particolari dei meccanismi di catturadegli insetti nelle Droseraceæ.

Ritratto di Leopold Kny.

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Sezione Vetreria didattica

La collezione consta di circa 300esemplari rappresentativi delle diver-se strutture vegetali: foglie, fiori, frutti,radici e altre parti significative dipiante conservate sia a secco che informalina. Solo pochi campioni sonorappresentati da esemplari completi,dei quali la maggior parte sono fun-ghi. Circa i due terzi dei reperti sonoa secco, i restanti in liquido conser-vativo. La raccolta fu realizzata, nel corsodegli anni, per fornire un valido sup-porto alle lezioni di botanica, prestan-do una particolare attenzione allespecie di interesse agronomico.

Quasi la totalità dei campioni dellacollezione sono contenuti in barattolidi vetro a chiusura smerigliata, resiermetici aggiungendo grasso di sili-cone. Molti dei contenitori in vetro ri-sultano essere quelli originari e reca-no le antiche etichette, per altri fu ne-cessario, negli anni ’50, un interventodi sostituzione del contenitore.Molto ben rappresentato è il Regnodei Funghi, in maggioranza Basidio-miceti e Ascomiceti, con corpo frutti-fero cospicuo. I campioni sono im-mersi in soluzione conservativa, un ti-po di preparazione che ne permettedi apprezzare la macro-struttura.Trentuno di questi esemplari, tra cui ilfamigerato Boletus satanas Lenz, ap-

partengono alla raccolta Parisi, rea-lizzata nel 1969 nell’avellinese. Parti-colarmente interessanti i casi di fun-ghi parassiti, preparati insieme al loroospite: è il caso di Ustilago maydis(DC) Corda, su pannocchia di Zeamays L.Sono presenti, inoltre, campioni utiliz-zati per illustrare il fenomeno delleassociazioni di organismi simbionti,come ad esempio le radici di Cycasin cui cresce e si sviluppa un’alga az-zurra azotofissatrice (Nostoc). Altroesempio di alghe unicellulari è rap-presentato dalla farina fossile calci-nata, un materiale a grana fine, di co-lore bianco, che si origina dai guscisilicei delle Diatomee.

Tavole tedesche di Peter: anatomia del fiore di tre esemplari particolarmente significativi di Iridaceae.

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Un suggestivo fiore di Tulipa sp.

Alcuni esemplari della collezione “Vetreria didattica”.

Fiori di Mesembrianthemum sp. Un fiore di Citrus sp. perfettamente con-servato.

Un altro reperto particolare dal pun-to di vista didattico è costituito daalcune egagropile, ammassi sfericidelle fibre vegetali delle foglie diPosidonia oceanica (L.) Delile. Lepraterie di posidonia hanno un ruo-lo fondamentale nell’ecosistemamarino: tra l’altro riducono la forzadel moto ondoso e creano una bar-riera naturale all’erosione dellespiagge.

Nella collezione è presente inoltre unesemplare completo di Drosera ro-tundifolia L., pianta carnivora, dotatadi peli che secernono una sostanzavischiosa. Sul reperto è ancora visibi-le un piccolo insetto, catturato pocoprima della raccolta della pianta.Particolarmente suggestive risultanole piante erbacee a fiore, immerse insoluzione conservativa; questo tipo ditrattamento è poco usato per le pian-

te superiori, per le quali si preferiscedi norma l’essiccazione e la conserva-zione in erbario. I liquidi fissatori qualiformalina o alcool hanno lo svantag-gio di sostituire l’acqua presente neitessuti e di dissolverne i colori origina-li, ma ne preservano la forma vegeta-tiva. L’effetto che ne risulta è quello diesemplari che conservano la strutturaoriginale, come appena raccolti, madiafani, sospesi in soluzione.