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Giornale LA SCUOLA CHE SI RINNOVA - ANNO I, N. 4 Alunni redazione PON Giornalismo: Domenica Aliquò, Carmelo Calabrò, Nicholas Calabrò, Alberto Calderone, Anna Caliri, Provvidenza Catena, Santi Costantino, Mariachiara Crisafulli, Erselda Duli, Carmelo Fazio, Carmen Foti, Santino Isgrò, Vanessa Lo Monaco, Martina Mazzeo, Benedetta Perdichizzi, Carmen Quattrocchi, Nadia Russo, Lucrezia Scalisi, Martina Vella, Alessandra Villa. Alunni redazione Repubblica@scuola: Malania Abbate, Mara Accetta, Domenico Bianco, Rosaria Calarco, Sara Cappellano, Santi Costantino, Mariachiara Crisafulli, Carmelo Fazio, Rosario Fazio, FrancescoFoti, Giulia Fugazzotto, Cosima Genovese, Ilaria Grasso, Santino Isgrò, Vanessa Lo Monaco, Anna Maria Lo Presti Docenti Redattori : Prof. Angela Conti e Prof. Michaela Munafò Tutor PON: Prof. A. Conti e Prof. M.Triolo Esperto Esterno: prof. Rinaldo Anastasi dell’Istituto Comprensivo 2° “ Stampato in proprio Aprile 2011 La situazione a Lampedusa da molte set- timane è drammatica. Gli immigrati che ormai giornalmente attraversano il Mediterraneo e giungono stremati sull’i- sola si riversano in paese creando grossi disagi. Davanti alla volontà di lasciarli là e costruire tendopoli, il sindaco si è sem- pre opposto perchè, secondo lui, “gli immigrati non vogliono le tendopoli: vogliono andare sulla terraferma”. La situazione resta tuttavia ancora tesa per- ché gli sbarchi sono continui, il centro di accoglienza, previsto per circa 800 perso- ne, spesso ne ospita più di 5000 e, con i continui arrivi giornalieri, i disagi della popolazione locale si aggravano. Cosa può fare l’Italia di fronte a quest’esodo? Com’è bello leggere! di Giorgia e Giulia Biondo LA REDAZIONE Direttore responsabile: prof. Francesco Parisi Direttore responsabile: prof. Francesco Parisi Alunni in lettura presso la Biblioteca Foscolo” di Barcellona P.G. (ME) Nell’ambito del progetto “Didattica della Biblioteca” alcuni ragazzi della Scuola media “Foscolo” si sono incontrati nei mesi di marzo-aprile, presso la Biblioteca comunale “Nannino di Giovanni”. In que- sti incontri abbiamo appreso molte cose che certamente non sapevamo. La biblio- tecaria, dott. Mariarosa Naselli, ci ha dap- prima spiegato come è nata la biblioteca “Nannino di Giovanni”. Dopo l’Unità d’Italia i comuni sentirono il bisogno di costruire delle biblioteche pubbliche, in modo che tutti potessero arricchire la pro- pria cultura. Però ebbero bisogno di aiuto perché i problemi economici non manca- vano al Comune, così alcune famiglie ric- che, come quelle Foti, Picardi e molte altre, che possedevano biblioteche private nelle loro case, offrirono la maggior parte dei loro libri. I libri si trovavano anche nei luoghi sacri, come i monasteri e le chiese, dai quali più tardi furono confiscati. Così questi volumi, uniti a quelli offerti dalle famiglie nobili e a quelli che successiva- mente vennero comprati dal Comune, for- marono una grande biblioteca. La biblio- teca venne dedicata a Nannino di Giovanni, perché apparteneva alla fami- glia che possedeva la villa nella quale oggi si trova. Nannino era uno dei giova- ni che morì nella Prima Guerra Mondiale e, non avendo altri figli, i geni- tori offrirono i loro beni al Comune di Barcellona, con il patto che la biblioteca dovesse avere il suo nome e i beni doves- sero servire per iniziative benefiche a lui intitolate. Al piano superiore, dove abbia- mo visto l’antica e ufficiale bandiera di Barcellona, sono collocati anche dipinti e i molti libri antichi. Abbiamo anche appreso i metodi di catalogazione e tim- bratura cui ogni libro viene sottoposto all’ingresso. La sistemazione dei libri segue un ordine ben preciso e ogni scaf- fale porta un numero ordinale: si chiama- no palchetti i piani e vengono rappresen- tati con le lettere dell’alfabeto. La biblio- teca “Nannino Di Giovanni” è oggi costi- tuita da più di 5.000 volumi, perché la maggior parte non è fruibile trovandosi in un’ala della villa pericolante. Per questo motivo, e per la situazione creatasi tra il Comune e chi vorrebbe occuparsi della villa, la Biblioteca non è del tutto a dispo- sizione dei cittadini, ed nato su Facebook un movimento di protesta che sta racco- gliendo molti consensi. In uno degli incontri abbiamo avuto modo di incontra- re e intervistare proprio la studentessa Giusi Nania che ha fondato un movimen- to che intende sensibilizzare i cittadini e si sta battendo per avere una nuova biblioteca più grande o quella esistente più agibile. In definitiva scoprire il mondo dei libri ci ha entusiasmato, ammirare con quanta attenzione venisse- ro curati e tramandati i testi antichi ci ha affascinato e molti di noi si sono iscritti e hanno preso libri in prestito. Questa espe- rienza è stata molto bella e speriamo di farne ancora tante così interessanti. Con il “Progetto Biblioteca” alla scoperta dei libri Il mondo intorno a noi (pag.2) EMERGENZA NORDAFRICA di Sara Cappellano (segue “Intervista” a pag.2)

Com’è bello leggere!lnx.icfoscolo.edu.it/wordpress/wp-content/uploads/2011/... · 2014. 12. 23. · Com’è bello leggere! di Giorgia e Giulia Biondo LA REDAZIONE Direttore responsabile:

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    Alunni redazione PON Giornalismo:Domenica Aliquò, Carmelo Calabrò,Nicholas Calabrò, Alberto Calderone,Anna Caliri, Provvidenza Catena,Santi Costantino, MariachiaraCrisafulli, Erselda Duli, CarmeloFazio, Carmen Foti, Santino Isgrò,Vanessa Lo Monaco, MartinaMazzeo, Benedetta Perdichizzi,

    Carmen Quattrocchi, Nadia Russo,Lucrezia Scalisi, Martina Vella,Alessandra Villa. Alunni redazione Repubblica@scuola:Malania Abbate, Mara Accetta,Domenico Bianco, Rosaria Calarco,Sara Cappellano, Santi Costantino,Mariachiara Crisafulli, CarmeloFazio, Rosario Fazio, FrancescoFoti,

    Giulia Fugazzotto, Cosima Genovese,Ilaria Grasso, Santino Isgrò, VanessaLo Monaco, Anna Maria Lo PrestiDocenti Redattori: Prof. Angela Conti eProf. Michaela MunafòTutor PON: Prof. A. Conti e Prof.M.TrioloEsperto Esterno: prof. Rinaldo Anastasi

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    La situazione a Lampedusa da molte set-timane è drammatica. Gli immigrati cheormai giornalmente attraversano ilMediterraneo e giungono stremati sull’i-sola si riversano in paese creando grossidisagi. Davanti alla volontà di lasciarli làe costruire tendopoli, il sindaco si è sem-pre opposto perchè, secondo lui, “gliimmigrati non vogliono le tendopoli:vogliono andare sulla terraferma”. Lasituazione resta tuttavia ancora tesa per-ché gli sbarchi sono continui, il centro diaccoglienza, previsto per circa 800 perso-ne, spesso ne ospita più di 5000 e, con icontinui arrivi giornalieri, i disagi dellapopolazione locale si aggravano. Cosapuò fare l’Italia di fronte a quest’esodo?

    Com’è bello leggere!di Giorgia e Giulia Biondo

    L A R E D A Z I O N E

    Direttore responsabile: prof. Francesco ParisiDirettore responsabile: prof. Francesco Parisi

    Alunni in lettura presso la Biblioteca

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    Nell’ambito del progetto “Didattica dellaBiblioteca” alcuni ragazzi della Scuolamedia “Foscolo” si sono incontrati neimesi di marzo-aprile, presso la Bibliotecacomunale “Nannino di Giovanni”. In que-sti incontri abbiamo appreso molte coseche certamente non sapevamo. La biblio-tecaria, dott. Mariarosa Naselli, ci ha dap-prima spiegato come è nata la biblioteca“Nannino di Giovanni”. Dopo l’Unitàd’Italia i comuni sentirono il bisogno dicostruire delle biblioteche pubbliche, inmodo che tutti potessero arricchire la pro-pria cultura. Però ebbero bisogno di aiutoperché i problemi economici non manca-vano al Comune, così alcune famiglie ric-che, come quelle Foti, Picardi e moltealtre, che possedevano biblioteche privatenelle loro case, offrirono la maggior partedei loro libri. I libri si trovavano anche neiluoghi sacri, come i monasteri e le chiese,dai quali più tardi furono confiscati. Cosìquesti volumi, uniti a quelli offerti dallefamiglie nobili e a quelli che successiva-mente vennero comprati dal Comune, for-marono una grande biblioteca. La biblio-teca venne dedicata a Nannino diGiovanni, perché apparteneva alla fami-glia che possedeva la villa nella qualeoggi si trova. Nannino era uno dei giova-ni che morì nella Prima GuerraMondiale e, non avendo altri figli, i geni-tori offrirono i loro beni al Comune diBarcellona, con il patto che la bibliotecadovesse avere il suo nome e i beni doves-sero servire per iniziative benefiche a lui

    intitolate. Al piano superiore, dove abbia-mo visto l’antica e ufficiale bandiera diBarcellona, sono collocati anche dipinti ei molti libri antichi. Abbiamo ancheappreso i metodi di catalogazione e tim-bratura cui ogni libro viene sottopostoall’ingresso. La sistemazione dei librisegue un ordine ben preciso e ogni scaf-fale porta un numero ordinale: si chiama-no palchetti i piani e vengono rappresen-tati con le lettere dell’alfabeto. La biblio-teca “Nannino Di Giovanni” è oggi costi-tuita da più di 5.000 volumi, perché lamaggior parte non è fruibile trovandosi inun’ala della villa pericolante. Per questomotivo, e per la situazione creatasi tra ilComune e chi vorrebbe occuparsi dellavilla, la Biblioteca non è del tutto a dispo-sizione dei cittadini, ed nato su Facebookun movimento di protesta che sta racco-gliendo molti consensi. In uno degliincontri abbiamo avuto modo di incontra-re e intervistare proprio la studentessaGiusi Nania che ha fondato un movimen-to che intende sensibilizzare i cittadini esi sta battendo per avere una nuovabiblioteca più grande o quella esistentepiù agibile. In definitiva scoprire ilmondo dei libri ci ha entusiasmato,ammirare con quanta attenzione venisse-ro curati e tramandati i testi antichi ci haaffascinato e molti di noi si sono iscritti ehanno preso libri in prestito. Questa espe-rienza è stata molto bella e speriamo difarne ancora tante così interessanti.

    Con il “Progetto Biblioteca” alla scoperta dei libri

    Il mondo intorno a noi (pag.2)EEMMEERRGGEENNZZAA NNOORRDDAAFFRRIICCAA

    di Sara Cappellano

    (segue “Intervista” a pag.2)

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    RIDATECI LA NOSTRA BIBLIOTECA!Nasce un movimento anche su Facebook

    INTERVISTA ALLA PROMOTRICEdi Carmen Foti, Santino Campanella e Giusy Conti

    tura solitamente non nasca da grandi, mala si ha già dentro il proprio cuore sin dapiccoli.Secondo te, come bisognerebbe pro-muovere la lettura? E’ bene promuovere la lettura indirizzan-do i ragazzi verso libri che li possanocoinvolgere, in modo da sviluppare l’a-more per la lettura, perché attraverso lestorie e le vite narrate imparino a liberarela fantasia e superare i limiti della realtà.Non è facile perché, al giorno d’oggi, igiovani sono interessati ad altre forme dicomunicazione e di divertimento, come latelevisione, i videogiochi o Facebook.Nei tuoi sogni come immagini la tuabiblioteca?Immagino una biblioteca molto spaziosa,con la sezione ragazzi e adulti; ed infinevorrei che ci fosse un enorme giardino.Alla fine degli studi cosa pensi di fare?Finiti gli studi vorrei fare la maestra discuola elementare. Grazie per la tua disponibilità e in“Bocca al lupo!”

    OPINIONI

    L’isola degli immigratidi Bartolo e Santi Giunta

    L'isola siciliana di Lampedusa sembratroppo piccola per accogliere tutti gliimmigrati provenienti dall'Africa. Ormaisi è arrivati al punto che la popolazione diLampedusa è stata superata da quelladegli immigrati. I luoghi di accoglienzaper queste persone che attraversano tramille pericoli il mare non bastano, e lasituazione sta diventando sempre più cri-tica. Nonostante gli impegni del governoper trasferire altrove gli stranieri che gior-nalmente arrivano dal mare, ancora lasoluzione del problema sembra lontana.

    Giorno 31 marzo, in occasione dell’ulti-mo incontro programmato, presso labiblioteca comunale “Nannino diGiovanni”, nell’ambito del progetto“Didattica della Biblioteca”, abbiamointervistato la ragazza promotrice delmovimento di protesta “Ridateci laBiblioteca!”, gruppo nato su Facebookper sensibilizzare i cittadini barcellonesisulla situazione di disagio cui versa labiblioteca comunale a seguito di un con-tenzioso tra il Comune di Barcellona e ilnuovo curatore testamentario della fami-glia Di Giovann, sig. Genovese. Il movi-mento chiede che la causa in corso noncontinui a privare la cittadinanza del note-vole patrimonio librario custodito neilocali di via Regina Margherita, almomento solo parzialmente disponibile.Un'ala della struttura, soggetta a infiltra-zioni d'acqua, è infatti chiusa da anni per-ché giudicata inagibile. I ragazzi hannoattivato una raccolta firme e chiedono dilegare un fiocchetto al cancello della villaDi Giovanni come forma di partecipazio-ne tangibile.Come ti chiami e cosa fai nella vita?Il mio nome è Giusi Nania, ho 23 anni estudio scienze della formazione aMessina.A quanti anni ti è nata la passione perla lettura?Ho cominciato a leggere soltanto a l’etàdi 18 anni stimolata da una mia amica,grande lettrice ma sin da allora non avevomai letto un libro perché a casa mia nonc’era nemmeno uno e poi finché ho fre-quentato la scuola ho associato i libri allostudio Quale è stato il primo libro che hailetto?Il primo libro è stato “ Uno nessuno ecentomila” di Pirandello.A parte la lettura hai qualche altrointeresse? Si, alcune passioni come disegnare, suo-

    nare il pianoforte e ascoltare la musica.Per quale motivo hai creato il movi-mento “ Ridateci la Biblioteca”?Quando mi sono resa conto che la biblio-teca è inagibile e che nessuno se ne occu-pava, ho pensato di creare questo movi-mento per sensibilizzare tutti i cittadini diBarcellona e, soprattutto, l’amministra-zione comunale per risolvere il contenzio-so nato tra il nuovo curatore testamentarioe il Comune.Come è nata l’idea di fare collocare deinastrini sul cancello della Biblioteca?Perché l’ho visto fare in un film. Così hodeciso di ideare questa forma di protestaper rendere evidente, con dei segnali tan-gibili, l’attenzione e la partecipazione ditutti coloro che condividono il disagio deicittadini.L’amministrazione comunale come harisposto all’iniziativa?Il Sindaco fa finta di interessarsi, anche seafferma che la biblioteca è sicuramenteimportante per la comunità e, dopo averparlato con me, si è recato sul posto, si èreso conto personalmente della gravitàdella situazione e sta cercando di rendersipartecipe.Quali sono state le reazioni dei cittadi-ni barcellonesi? Ti hanno sostenuto ecome?Quando hanno sentito parlare di questaprotesta a parole hanno espresso la loropartecipazione, ma in realtà non è ancorasuccesso nulla di concreto.Con questa protesta cosa pensi di otte-nere?Con questa protesta io vorrei risolvere ilproblema biblioteca a Barcellona. Perquesto a ottobre 2010 ho creato anche ungruppo su Facebook. L’iniziativa ha coltol’interesse di molti e ci sono più sosteni-tori di quanto sperassi. Non pensavo cheavrebbero aderito in tanti. Tu ritieni che la cultura sia utile percostruirsi il futuro?Ci sono due modi in realtà di intenderecultura. Una è quella personale che ognu-no si crea con le esperienze, l’altra ècostituita da ciò che si studia. Secondo te, perché i ragazzi dellanostra età non amano leggere?Secondo me gli adulti non devono impor-re ai ragazzi la lettura in modo sbagliato,perché questo spesso soffoca una even-tuale passione esistente. Aiutarli adappassionarsi è però molto importante,anche se credo che la passione per la let-

    Una situazione su cui riflettere

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    Lo sguardo dei ragazziRivolte del Mediterraneo

    di Carmen AliquòSono una bambina infelice: sono africanae vorrei che qualcuno mi aiutasse. Stoattraversando un periodo tragico perchévivo in Libia che, come potete immagina-re, in questo momento è un paese pieno diviolenza e di guerra. Ogni giorno vedo imiei amici che scendono in piazza a com-battere, vedo dalla finestra della miacamera persone che si prendono a calci ea pugni e, tra loro, ci sono anche mieifamigliari e, la cosa che più mi preoccu-pa, è temere di non vederli più tornare acasa. Tutti i giorni mi sveglio con il pen-siero che sia solo un sogno, invece no: èla pura verità. Quasi ogni notte non riescoa dormire, perché sono terrorizzata eimpaurita al pensiero che possano entrarein casa mia e farmi del male. Sento di nonessere uguale a tutte le persone che incon-tro: sono diversa, mi sento diversa, perchénon condivido e non capisco tutta questaviolenza. Ogni giorno mi metto a pensaree piango; mi metto in un angolo, senzaluce e senza emozioni, e penso alla vita

    TTRRAAGGEEDDIIAA IINN GGIIAAPPPPOONNEEdi Mariachiara Crisafulli e Benedetta Perdichizzi

    RIFLETTIAMO SUL MONDO INTORNO A NOI

    Giorno 11 Marzo 2011, alle 8:10 italiane,un sisma devastante di 8.9 gradi dellascala Richter ha colpito il nord-est delGiappone e uno tsunami, con onde didieci metri, ha sommerso la costa diSendai. Sia il maremoto che il terremotohanno provocato oltre 10.000 morti. I cit-tadini del Giappone sono molto impauri-ti e preoccupati per le conseguenze chequesti gravi eventi hanno causato agliuomini e all’ambiente. Nel porto diSendai, il capoluogo della prefettura diMiyagi, nella parte nordorientale delPaese, la pista dell’aeroporto è stata inva-sa dalle acque; a Miyagi l’acqua dal mareha inondato d’un tratto le strade del cen-tro, portando via case, veicoli e cartellonipubblicitari. Il porto si è riempito di car-casse di macchine. Durante il maremoto

    che avrei potuto avere, penso al mio futu-ro e alla mia famiglia. A casa mia non si èmai saputo cosa fosse l'allegria, la gioia,la felicità; non so cosa siano i coloriradiosi del giorno, conosco solo la notte,la tristezza, la malinconia. Il mio cuore èdiventato freddo, nero, senza colori, per-ché la mia vita è sempre stata così, senzalibertà e gioia di vivere. Nessuno pensa ame, nessuno si preoccupa di me, nessunomi chiede come sto, e questo mi fa moltomale. Mi sento un foglio bianco che nonverrà mai scritto. Al mattino vorrei senti-re gli uccelli cantare, cinguettare, invece

    sento solo gli spari, le urla di dolore e didisperazione delle mamme che vedono ipropri figli morire spazzati come foglie alvento. Questa è vita? Credo di no. Vorreilottare, vorrei combattere diversamenteche con le armi, ma non ho la forza difarlo perché sono una bambina stanca. Ilmio pensiero corre ogni giorno a miasorella e non c’è amore più grande diquello che provo per lei; vorrei vederlafelice passare le sue giornate in giardinosoleggiato, ma lei ora è in Paradiso.Quando è morta aveva solo sedici anni:era una ragazza solare, forte e coraggiosa,malgrado quello che aveva vissuto.L’hanno uccisa davanti ai miei occhi,senza pietà, togliendole sogni e speranze.Dal giorno della sua morte ho giurato ame stessa che avrei ucciso chi aveva fattoquesto. Ma non è con vendetta personaleche le ferite di un popolo si rimarginano.La mia speranza, nonostante tutto questosangue che mi scorre intorno, è che infuturo ragazze come me possano vivere laloro vita con gioia, pace e libertà, senzaangoscie per il domani.

    due navi e due treni sono stati investiti einghiottiti dal forte tsunami, ma a preoc-cupare il paese non sono stati solo questifenomenti naturali, quanto soprattuttol’esplosione di cinque centrali nucleari. Ilpresidente del Consiglio giapponese haconvocato una riunione d’emergenza; ilministro della Difesa ha chiesto alle forzedell’ordine di intervenire, mentre il mini-stro degli Esteri ha ordinato, invece, allastruttura diplomatica di accettare gli aiutiinternazionali. Tuttavia, alla luce dei con-tinui problemi di radioattività e di ungrave pericolo nucleare, la popolazione èsgomenta e non riesce più a credere allerassicurazioni delle autorità. La ricostru-zione, anche per un popolo come quellogiapponese abituato ai sacrifici, saràlunga e difficile.

    Con il passare degli anni, l'uomo ha sen-tito il bisogno di evolversi e di modifica-re l'ambiente a suo piacimento, ma questoha causato seri problemi al nostro piane-ta e agli altri esseri viventi. Una delleproblematiche più importanti è quella deirifiuti.Il problema "rifiuti" è causato dal-l'abitudine dell'uomo di gettare i rifiutitutti in unica busta o gettarli per strada!Questo causa molti problemi ambientali,come per esempio a Napoli, da qualcheanno famosa anche per la sua spazzaturaper le strade che ha causato nella cittàgravi disagi ambientali. Per combatterequesto problema l'uomo deve abituarsi afare la raccolta differenziata, che ricicla imateriali rendendoli di nuovo riutilizza-bili. La parola "chimico " fa pensare avarie cose, tra queste "veleno", ed èanche questo indice di una seria proble-matica ambientale. Oggi, infatti, gli agri-coltori, per non faticare, usano sempre dipiù prodotti chimici per eliminare gli ani-mali e le erbacce indesiderati. Questoperò causa la morte anche degli animaliinsettivori che mangiano gli insetti avve-

    lenati, contagiando la rete ecologica. Icontadini dovrebbero usare meno i pro-dotti chimici per evitare questo, pursapendo che così facendo dovranno tolle-rare qualche mosca o zanzare o altri ani-mali fastidiosi in più. Naturalmente perelencare tutte le problematiche del piane-ta Terra ci vorrebbe tanto, ma basta sape-re questo: l'uomo è un essere viventecreato dalla natura, e come tale deverispettarla, non modificarla a suo piaci-mento.

    di Martina Vella

    I PROBLEMI AMBIENTALI

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    Grazie alla Prof.ssa Di Bartola e alla disponibilità di Chiara, esperta didanza classica e moderna, le nostre richieste di avere qui a scuola uncorso di danza classica sono state soddisfatte e, ormai da due anni, vienerealizzato presso la palestra della nostra Scuola Media “Foscolo” ilProgetto Danza.Da Chiara, la nostra maestra, abbiamo appreso diverse cose sulla danzaclassica sia pratiche , che teoriche. La danza è, infatti, l’arte di muovere il corpo secondo un ordine ritmico,trasmettendo i propri sentimenti e le proprie sensazioni. Fin dai tempi piùremoti l’uomo ha celebrato i suoi riti e i movimenti più importanti dellapropria vita attraverso la danza.Durante la lezione Chiara ci fa svolgere le diagonali alla sbarra per riscal-darci; dopo tante lezioni di apprendimento la nostra maestra ha elaboratoun balletto e lo ha insegnato a noi. Oltre al balletto di classico, Chiara stastudiando un’altra coreografia basata sulla danza contemporanea e prestoinizieremo a preparare anche questo lavoro. Il Progetto Danza viene svol-to congiuntamente dalle classi 2 A e 3B.

    Com'è bello fare lezione all'aria aperta a contattocon l'ambientedi Giuseppe Genovese

    Giorno 8 Aprile il professore di arteSebastiano Genovese e la professoressadi musica Emma Gaeta hanno svolto unalezione all'aria aperta agli alunni delleclassi prime della Scuola secondaria“Foscolo”. I professori e gli alunni hannodapprima visitato a Tindari un museo incui c'erano statuine, vasi e qualche capi-

    tello corinzio risalenti all'epoca dellaMagna Grecia. Gli insegnanti hanno poimostrato agli alunni le terme romane espiegato che erano divise in tre stanze:''Calidarium'', ''Tiepidarum'' e''Frigidarium''. I pavimenti di queste stan-ze erano decorati con dei mosaici.Entrando poi nella chiesa della Madonnadi Tindari, i ragazzi hanno potuto osser-vare dei mosaici riguardanti la storiadella Madonna di Tindari e la vita diGesù, potendo fare il paragone tra mosai-ci antichi e moderni. In seguito le classi sisono recate a Patti, a vedere i resti di unaltro sito archeologico, sempre di epocaromana. Il professore di arte ha spiegatoche quel sito archeologico è stato trovatoper caso, mentre si stava costruendo l'au-tostrada.

    di M. Tindara Benenati, Caterina Mazzeo, StefaniaPerdichizzi e Serena Recupero

    NOTIZIE DALLA SCUOLA

    DANZA, CHE PASSIONE!!

    Visita guidata a Tindari e a PattiCRONACA DI UNA LEZIONEDIVERSA DAL SOLITO

    Venerdì 8 aprile tutte le classi prime dellascuola media Foscolo sono uscite per unalezione all'aperto presso le meravigliearcheologiche di Tindari e Patti Marina.Questa lezione all'aperto è stata organiz-zata dalla scuola per far apprendere airagazzi in un modo divertente, cioè osser-vando opere d'arte e strutture importanti,religiose o no, da vicino e non solo osser-vandole dal solito e noioso libro. Il meri-to va anche alla supervisione attentissimadei professori che hanno partecipato:Genovese Sebastiano, Gaeta Emma,Triolo Maria e il professore di sostegnoLa Macchia. La prima tappa della visita èstata Tindari. In questo bellissimo postosono stati visitati dei luoghi storico-arti-stici. Tra questi, l'interno del simbolo sto-rico-artistico della città: la chiesa. Sonostati poi visitati il tiepidarium, cioè levasche dove era contenuta acqua o caldao fredda o tiepida, con i suoi mosaici nelfondo della vasca, il museo archeologico,con tutte le sue opere che risalgono altempo degli antichi romani, il teatrogreco, grande e ricco di cultura e storia,che testimonia le usanze greche, e infinela chiesa, con la sua maestosità, i suoiquadri raffiguranti le scene riguardanti ilnuovo testamento e i suoi preziosissimisacri mosaici. Dopo la prima tappa ci si èrecati a Patti Marina, dove sono stati visi-tati anche là i famosi mosaici e un museodi resti storico-artistici appartenenti allepopolazioni Greco-Romane. Questalezione all'aperto è stata non solo moltobella e istruttiva, ma anche interessante,divertente e gioiosa.

    di Martina Vella

    Il rispetto dell’ambiente nasce a scuolaEDUCAZIONE AMBIENTALE NEL NOSTRO GIARDINO

    Nella nostra scuola oltre ai vari progettiscolastici, si svolge anche quello dell’e-ducazione ambientale. Durante le orescolastiche ed extrascolastiche, nelleaiuole si mettono a dimora piante regala-te al nostro Istituto da chi vuole contri-buire a diffondere il verde. Il nostro pro-fessore di lettere Ernesto Zangla, che sioccupa anche del Progetto DI.SCO e dieducazione ambientale, ci fa svolgerequesta attività andando in giardino apiantarle e a curarle. Le piante sono didiverso tipo: grasse, sempreverdi e ram-

    picanti con i fiori. Il professore ci fa uti-lizzare le zappe e ci fa piantare o siste-mare le piante. Ultimamente stiamo inco-minciando a ripulire le aiuole dalle erbac-ce per poi inserire le diverse piante sta-gionali. Nelle nostre aiuole possiamo tro-vare anche delle bellissime rose, dellaliquirizia, e delle piante di cavolfiore. Ilmotivo per cui abbiamo fatto questo pro-getto non è solo per abbellire la nostrascuola, ma anche per imparare il rispettoper la natura.

    di Davide Saporita, Alberto Calderone e Santi Costantino

    Gli alunni in visita a Tindari

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    NOTIZIE DALLA SCUOLA

    Giardinaggio a scuola di Domenico Molica

    Entusiasmanti lezioni all’aperto

    futuro quel momento. La prof.ssaMunafò ha inoltre regalato a noi ragaz-zi una grossa pianta, un cespuglio diLantana, e l’abbiamo piantata all’in-gresso della scuola nell’aiuola perché fadei bei fiori colorati e ci metterà alle-gria. Un'altra pianta di Cactus è stataregalata da Davide Saporita. Il professo-re Zangla, a ogni pianta regalata allascuola, ha dato un vero e proprio padri-no. Della pianta del Cactus il padrino èGabriele Beneduce, mentre dellaLantana regalata dalla prof.ssa Munafòil padrino è Salvatore Munafò. Tutte leaiuole della scuola ora sono state ripuli-te per bene. Ringraziamo di vero cuorei professori della scuola Media“Foscolo” perché ci aiutano a capire chevivere in mezzo al verde è importanteed è importante anche rispettarlo e farloaumentare sempre più.

    Nel mese di marzo i professori Zangla,Munafò e Biondo hanno portato dellepiante per la scuola. Proprio in questoperiodo solitamente svolgiamo lezionipratiche di Educazione Ambientalenell’ambito del progetto “Disco”. Iragazzi della scuola Media “Foscolo”hanno così piantato 5 o 6 piante intor-no alla scuola. Durante il mese, poi,facciamo anche qualche lezione teori-ca di Educazione Ambientale con ilprofessore Zangla e con la prof.ssaPantò. Ora ci sono nel nostro cortileuna o più di piante rampicanti, piantesempreverdi, piante di Cactus, palme euna nuova Cycas. Questa l’abbiamopiantata dietro la scuola. Dapprimaabbiamo fatto un po’ di giardinaggiocon il professore Zangla e poi laprof.ssa Munafò ci ha scattato qualchefoto ricordo per non dimenticare in

    I ragazzi della IIA piantano una Cycas

    LA MIA SCUOLA AMA ILVERDE

    di Sara CappellanoLa scuola media Foscolo si impegna sempre afare attività interessanti per noi ragazzi, perfarci imparare tante cose anche al di fuori deilibri. Questa è la volta del progetto “DISCO” diEducazione Ambientale sulla natura. E’ il pro-fessore Ernesto Zangla che si occupa di questaattività. Con la sua guida sono state tagliatetutte le erbacce, le aiuole sono state pulite, sonostati piantati vari tipi di piante, fiori, ecc. Tuttoquesto per rendere più bella questa scuola, eperché noi “vogliamo” e “dobbiamo” rispettarel’ambiente e tutto quello che ci circonda.Questo è il nostro obiettivo: far capire agli altriche è molto importante rispettare tutto quelloche abbiamo, perché è un bene e non bisognadisinteressarsi di nulla, nemmeno dei fiori,delle piante, degli alberi, perché anche lorohanno bisogno di acqua e amore e rendono piùpiacevole il paesaggio.

    RISPETTIAMO L’AMBIENTEPARTENDO DALLA SCUOLA

    di Carmen AliquòSecondo me la scuola Foscolo è la scuola piùbella del paese, perché rispecchia e realizzatutte le cose che ci stanno più a cuore, comeper esempio l'ambiente. Ogni anno vieneavviato un progetto il cui nome è “ProgettoDISCO”, nel quale c'è un piccolo spazio dedi-cato all'ambiente e ci fa capire in che cosa con-siste curare la natura dal punto di vista praticoe teorico. Il professor Ernesto Zangla ha pen-sato a questa iniziativa e l'ha messa in pratica.Chi fa parte di questo progetto ci ha racconta-to che è molto interessante: finora hanno pian-tato nuovi alberi, hanno scavato, seminato,tolto erbacce e fatto moltissime altre cose persistemare gli spazi verdi. Le piante che hannousato ci sono state regalate per questa occasio-ne. Questo progetto è molto interessante ededucativo, perché ci spiega come curare eprenderci cura della natura e dall'ambiente,soprattutto quello che ci circonda ogni giorno.

    Messa a dimora della pianta di Lantana

    Campionati Internazionali di Matematica

    I Geni matematici della FOSCOLO ben piazzatialle selezioni regionali

    Soddisfacenti, pur senza nessun fina-lista per le prove conclusive cheavranno luogo a maggio a Milanopresso l’Università Bocconi, i piaz-zamenti alle selezioni regionali deglialunni della scuola secondaria diprimo grado Foscolo. Gli stessi, pre-parati dalle Prof.sse Russo e Pantò

    nell’ambito del Progetto PON C4 “Genimatematici” per la valorizzazione delleeccellenze, appartenevano sia alle classiprime e seconde (categoria C1) che alleclassi terze (categoria C2). Tutti hannoottenuto buoni piazzamenti e ciò fa bensperare per migliori risultati alle selezionidel prossimo anno.

    di Anna Maria Lo Presti

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    fasi della Passione di Cristo, dall’“Ultima Cena” con gli apostoli alla depo-sizione nel sepolcro. L’evento religioso èstato da sempre caratterizzato da uno spi-rito di competizione più marcato soprat-tutto a Barcellona, per l’indole più com-merciale dei barcellonesi, rispetto a quel-la più austera e riservata dei pozzogotte-si. Esibizionismo e competizione si espri-mono soprattutto negli addobbi e nellacura dei particolari con cui, ogni anno,ciascuna varetta viene preparata, senzabadare a spese, anzi con un’ostentazionedi ricchezza che, come spesso accadenella celebrazione di riti religiosi popola-ri, ha il valore di “esorcizzare” i problemie le difficoltà della precarietà quotidiana.L’addobbo floreale è molto curato; nonmancano mai rametti di mandorlo, sim-bolo di immortalità. Lo spirito di compe-tizione scaturisce dal fatto che le Varette,pur appartenendo alla Chiesa, per l’opi-

    nione popolare appartengono alleConfraternite o a singole famiglie che lehanno donate e che si fanno carico dicurarne l’addobbo. Donare una varetta,ha rappresentato nel passato non solo unatto di fede ma anche la testimonianzapubblica del raggiungimento di una posi-zione economica e sociale di prestigionell’ambito della comunità locale. I“Giudei” animano il più mesto dei cortei,cadenzando i movimenti con il rumoreg-giare delle lance intorno alla varetta del“Cristo Morto”; particolarmente sceno-grafici i Giudei di Pozzo di Gotto.Entrambe le processioni gemelle siincontrano poi al tramonto sulla copertu-ra del torrente Longano che, un tempo,rappresentava il confine tra le due comu-nità.

    Barcellona e Pozzo di Gotto possiedonodue arcipreture e, in occasione delVenerdì Santo, sfilano due distinte pro-cessioni in omaggio alla tradizione checonserva l’identità di ciascuna delle duecomunità, oggi unite in un unico comune.Mancano notizie precise sull’origine diquesta consuetudine che, a Pozzo diGotto, risale al periodo autonomistico incui, nel XVII secolo, la comunità si dis-taccò da Milazzo. La maggior parte dellevare risalirebbe comunque al 1880, adeccezione dell’ “Ecce Homo” che risali-rebbe al 1700. Nella comunità diBarcellona l’iniziativa fu ripresa a partiredal 6 aprile 1871 dai fedeli della chiesa diSan Giovanni, dove, ancora oggi, levarette si radunano all’inizio e alla finedella processione. Si tratta di una rasse-gna di tredici statue che rievocano le varie

    SPECIALE PASQUA

    La PasquaLa Pasqua è già vicina, e tutti gli Italianisi affrettano ad avviarsi nei grandi super-mercati per acquistare le uova di Pasquaai loro bambini. L’uovo di Pasqua è undolce della tradizione Pasquale, che neltempo è diventato uno dei simboli dellafestività della Pasqua cristiana insiemealla colomba. L’uovo, del resto, è statosempre una figura dai marcati tratti sim-bolici, sin dai tempi antecedenti al sorge-re della religione cristiana. L'uovo di

    di Domenica Aliquò

    di Mara Accetta

    Ricordiamo le nostre tradizioni

    Pasqua, quindi, ha origini molto antiche,che si rifanno a riti legati all'inizio delperiodo primaverile. Durante i secoli sisono poi aggiunte altre tradizioni e leg-gende, legate a questo strano prodottodella natura. Un'altra cosa tipica dellafestività Pasquale sono poi le processionidella Via Crucis, che si celebrano in ogniposto dell’Italia e del mondo in variomodo.

    LE VARETTE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO

    Una manifestazione religiosa molto particolare

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    La processione delle Varette è carat-terizzata dai cori dei visillanti che sidiffondono per le vie, coinvolgendonel pathos i fedeli che seguonol‘evento religioso. L’intensità del cantovaria in base alla capacità dei cori dicolorire il “lamento” con una parteci-pazione al dolore che assume toni tal-mente drammatici da divenire quasireale, pur trattandosi, in fondo, di una“recita”, preparata nel tempo nellesettimane di Quaresima. Cosi, nellasfilata, sui momenti di preghiera pre-valgono gli aspetti spettacolari, cherimandano alle processioni barocche

    della Spagna, anche se l'atmosferadella festa è riconducibile ad unadimensione di “malinconia” araba, chesi intreccia col fatalismo greco. La“Visilla” nasce dall'inno “Vexilla regis”,composto nel 569 d.c. dal vescovo diPoitiers Venanzio Fortunato. L'inno èun'apoteosi del Cristo crocifisso, nonpiù “condannato” ma visto come “re”,la cui bandiera (vessillo) è proprio lacroce, che diventa così il mezzo attra-verso il quale dalla morte sorge lanuova vita, la redenzione conquistatagrazie al sacrificio di Gesù.

    SPECIALE PASQUA

    Ogni anno un canto molto antico risuona per le vie di Barcellona

    di Domenico Bianco e Nicholas Calabrò

    Assaggiamo una ricettapasquale

    VISILLA E VISILLANTI

    Cudduri cu l’ovadi Mara Catalfamo

    Ingredienti:1 k di farina250 ml di latte4 uova150 g di strutto500 g di zucchero1 busta di vanillina20 g di ammoniaca.Procedimento:Mettere la farina a fontana, aggiungeretutti gli ingredienti e impastare. Finito diimpastare, si spiana con il mattarellofacendo una sfoglia con spessore di circa1 cm. Dopo si dà la forma con dei stam-pini a piacere e al centro si mettono uno odue uova bollite, si spennella tutto conl’albume d’uovo e si cosparge di codettecolorate. Infine si mette in forno a 180°per 30 minuti.

    Vexilla regis prodeunt Fulget Crucis mysterium Qua vita mortem pertulitEt morte vitam protulit

    Quo vulnerata lanceae Mucrone diro, criminum Ut nos lavaret sordibus Manavit unda et sanguine

    Impleta sunt quae concinit David fideli carmineDicendo nationibus Regnavit a lingo Deus

    Arbor decora et fulgidaOrnata regis purpura Electa digno stipite Tam sancata membra tangere

    Beata cujus brachiis Pretium pependit saecliStatera facta corporis Tulitque praedam tartari.

    O crux ,ave,spe unica Hoc passionis temporePiis adauge gratiamReisque dele criminal

    Te fons salutis, trinitas Collaudet omnis spiritus Quibus cruces victoriam Largiris adde premium.

    Avanzano I vessili del Re Risplende il mistero della croce Per cui la vita sopportò la morte E con la morte portò innanzi la vita.

    Ferita dalla punta crudele Della lancia, per lavarci Dalle sozzurre del peccato Sgorgò acqua e sangue.

    Compiute sono le cose che DavidProfetò con canto di fedeDicendo alle nazioni “Regnò dal legno Dio”

    Albero glorioso e fulgido Ornato della porpora del Re Scelto,dal tronco degnoDi toccare membra sì sante.

    Beato, alle cui braccia Rimase appeso il Riscatto del SecoloFatta bilancia del corpo E portò via la preda del tartaro.

    Ave ,Croce, speranza unica In questo tempo di passione Accresci la grazia ai pii E ai rei cancella le colpe .

    Te, trinità,fonte di salvezza,lodi ogni spiritoa chi doni la vittoria della croce,aggiungi il premio.

    TESTO DELLA “VISILLA”Venanzio Fortunato

    VEXILLA REGIS IL VESSILLO DEL RE

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    GIOCHI

    ORIZZONTALI

    1. Ci si gioca a Natale3 Ci si cammina sopra5. Massa di neve che si stacca dauna montagna6. Il nome di un’auto7. Cipollina da cui nasce un fiore8. Manovrare i remi11 .Se ce l’hai in un piede, uh!Che dolore12. Contrario di “sì”13. Le hai nelle mani

    VERTICALI

    1.Ci dorme dentro il vampiro2.Lavandino per le pulizie perso-nali3.Azione che si fa alla cassa4.Fa “squit squit”7.Grossa vite9.Voleva uccidere Cenerentola10.Sono squisite al forno

    1. Si apre il giorno di Pasqua2. Tipica processione del Venerdì Santo3. Lunedì dell’Angelo4. Simbolo di innocenza si mangia a Pasqua5. Simbolo della pace6. Fu l’ultima quella di Gesù 7. A volte sostituisce l’uovo di cioccolato8. Si benedice la notte di Pasqua

    CRUCIVERBA SULLA SANTA PASQUA

    1.Dove si trova il fiume più lungo del mondo?o In Egittoo In Maroccoo Costa D’Avorioo India

    2. Quando nasce l’Unità d’Italia?o 1918o 1896o 1861o 2006

    3. Chi è il presidente della Repubblica italiana?o Silvio Berlusconio Gianfranco Finio Giorgio Napolitanoo Walter Veltroni

    4. Nel mondiale di calcio del 2006 chi segnò l’ultimorigore?o Luca Tonio Alessandro Del Pieroo Alberto Gilardino o Fabio Grosso

    5. Chi fu il poeta che scrisse la poesia “Il Pianto Antico”o Giosuè Carduccio Giuseppe Verdio Dante Alighierio Alessandro Manzoni

    6. Chi ha vinto Saremo 2011?o Valerio Scanuo Roberto Vecchioneo I Modào Albano

    Guida il coniglio nel suo percorso

    PPrroovvaa aa rriissppoonnddeerree

    Direttore ResponsabileProf. Francesco Parisi

    EditoreIC n. 2 “Foscolo” di

    Barcellona Pozzo di Gotto

    RedazioneAlunni dell’IC 2

    “Foscolo” di BarcellonaP.G

    Numero chiuso il 20/4/2011

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    di Domenico Bianco

    di Ilaria Grasso

    di Roberta Doga

    di Roberta Doga