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L’ impiego degli ul- trasuoni (onde acustiche a fre- quenza più elevata dei suoni) ad elevata inten- sità promette di fornire ai pazienti affetti da neo- plasia della prostata un’ulteriore ed efficace arma sulla strada della guarigione o del control- lo della malattia. Il trat- tamento HIFU - High In- tensity Focused Ultra- sound, ovvero ‘Ultrasuo- ni Focalizzati ad Eleva- ta Energia’ - messo a punto in Francia e per- fezionato in Germania ha avuto una rilevante diffusione in tutta Euro- pa ed è oggi disponibi- le in oltre 20 centri uro- logici italiani. Per chi è indicato. Il trat- tamento con HIFU è in- dicato nei pazienti con neoplasia prostatica lo- calizzata che per età o presenza di altre pato- logie croniche non risul- tino essere candidati ideali per la chirurgia de- molitivi (prostatectomia radicale). Inoltre, HIFU è una valida alternativa che può essere propo- sta a tutti quei pazienti che rifiutano un tratta- mento chirurgico a cie- lo aperto o laparoscopi- co. Più dell’80% dei pa- zienti sottoposti a tratta- mento HIFU per neopla- sia della prostata confi- nata alla ghiandola non presentano una ripresa di malattia dopo 8 anni dal trattamento e solo il 2% è deceduto per la progressione della ma- lattia. Inoltre, l’accurata modalità di definizione dell’area di trattamento consente una buona preservazione dello sfin- tere urinario con percen- tuali di pazienti continen- ti dopo il trattamento su- periori al 95% dei casi anche dopo 5 anni dal trattamento. Per quanto riguarda il recupero del- la potenza erettile, i sog- getti con meno di 65 an- ni con normale funzione erettile pre-operatoria possono recuperare do- po l’intervento una vali- da attività sessuale in circa il 60% dei casi. L’impiego degli ultrasuo- ni focalizzati risulta estremamente versatile e può essere applicato anche nel trattamento delle neoplasie prostati- che estesa localmente oltre la capsula prosta- tica. In questi casi, una più ampia programma- zione dell’area di tratta- mento oltre i confini del- la ghiandola può assicu- rare un ottimo controllo locale della malattia. Le complicanze osservate in questo secondo grup- po di pazienti sono so- stanzialmente sovrappo- nibili a quelle riportate dopo trattamento della neoplasia localizzata al- la prostata. Inoltre, HI- FU può essere utilizza- to anche come terapia di salvataggio in quei pazienti che presentano una ripresa locale di ma- lattia dopo radioterapia esterna o prostatecto- mia radicale. In questi pazienti, i cambiamenti anatomici indotti dall’in- tervento chirurgico o so- prattutto gli effetti provo- cati dalla radioterapia sui tessuti possono determi- nare un lieve incremen- to della percentuale del- le complicanze osserva- te. HIFU rappresenta un moderno, mini-invasivo ed efficace trattamento del carcinoma della pro- stata. I pazienti affetti da questa frequente neo- plasia potranno trarre beneficio da quest’ulte- riore arma messa a di- sposizione dal progres- so tecnologico. Come, dove e quando intervenire con Ablatherm ® , tecnologia già utilizzata su 17mila pazienti in Europa Un trattamento altamente innovativo, senza ricorrere al bisturi, che consente di affrontare anche i casi una volta ritenuti impossibili da trattare. E con ottimi risultati Gli ultrasuoni, emessi da una sonda inserita all’interno del ret- to del paziente, attraversano la parete del retto senza produr- re alcun danno e convergono a livello della prostata ove de- terminano una distruzione del tessuto neoplastico, raggiun- gendo una temperatura di circa 85°C. L’estensione dell’area da trattare viene demarcata con notevole precisione dall’ope- ratore, grazie al costante monitoraggio ecografico della pro- stata e all’elaborazione eseguita da un sofisticato software in- cluso nell’apparecchiatura. La precisione nella pianificazione del trattamento è essenziale per evitare lesioni indesiderate a livello delle strutture anatomiche circostanti alla prostata qua- li lo sfintere urinario, il retto, la vescica ed i nervi dell’erezio- ne e consente di ridurre in modo significativo il rischio di com- plicanze o eventi indesiderati dopo l’intervento. Il trattamento viene eseguito in anestesia spinale ed ha una durata di circa 90-120 minuti. Non richiedendo incisioni chirurgiche, il pazien- te può essere dimesso già il giorno successivo e può rapida- mente tornare alle sue precedenti attività lavorative. L’unico limite è legato alla necessità di tenere in sede un catetere ve- scicale per i primi 7-10 giorni dopo il trattamento. di Andrea D’Eramo Contro il cancro della prostata energia ad ultrasuoni convergenti Ecco come funziona Ablather ®

Come, dove e quando intervenire con Ablatherm Contro il ... · senza ricorrere al bisturi, che consente di affrontare anche i casi ... un paziente con un buon li- ... Dopo il cancro

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L’impiego degli ul-trasuoni (ondeacustiche a fre-

quenza più elevata deisuoni) ad elevata inten-sità promette di fornireai pazienti affetti da neo-plasia della prostataun’ulteriore ed efficacearma sulla strada dellaguarigione o del control-lo della malattia. Il trat-tamento HIFU - High In-tensity Focused Ultra-sound, ovvero ‘Ultrasuo-ni Focalizzati ad Eleva-ta Energia’ - messo apunto in Francia e per-fezionato in Germaniaha avuto una rilevantediffusione in tutta Euro-pa ed è oggi disponibi-le in oltre 20 centri uro-logici italiani. Per chi è indicato. Il trat-tamento con HIFU è in-dicato nei pazienti conneoplasia prostatica lo-calizzata che per età opresenza di altre pato-logie croniche non risul-tino essere candidatiideali per la chirurgia de-molitivi (prostatectomia

radicale). Inoltre, HIFUè una valida alternativache può essere propo-sta a tutti quei pazientiche rifiutano un tratta-mento chirurgico a cie-lo aperto o laparoscopi-co. Più dell’80% dei pa-zienti sottoposti a tratta-mento HIFU per neopla-sia della prostata confi-nata alla ghiandola nonpresentano una ripresadi malattia dopo 8 annidal trattamento e solo il2% è deceduto per laprogressione della ma-lattia. Inoltre, l’accuratamodalità di definizionedell’area di trattamentoconsente una buonapreservazione dello sfin-tere urinario con percen-tuali di pazienti continen-ti dopo il trattamento su-periori al 95% dei casianche dopo 5 anni dal

trattamento. Per quantoriguarda il recupero del-la potenza erettile, i sog-getti con meno di 65 an-ni con normale funzioneerettile pre-operatoriapossono recuperare do-po l’intervento una vali-da attività sessuale incirca il 60% dei casi. L’impiego degli ultrasuo-

ni focalizzati risultaestremamente versatilee può essere applicatoanche nel trattamentodelle neoplasie prostati-che estesa localmenteoltre la capsula prosta-tica. In questi casi, unapiù ampia programma-zione dell’area di tratta-mento oltre i confini del-la ghiandola può assicu-rare un ottimo controllolocale della malattia. Lecomplicanze osservatein questo secondo grup-po di pazienti sono so-stanzialmente sovrappo-nibili a quelle riportatedopo trattamento dellaneoplasia localizzata al-la prostata. Inoltre, HI-FU può essere utilizza-to anche come terapiadi salvataggio in quei

pazienti che presentanouna ripresa locale di ma-lattia dopo radioterapiaesterna o prostatecto-mia radicale. In questipazienti, i cambiamentianatomici indotti dall’in-tervento chirurgico o so-prattutto gli effetti provo-cati dalla radioterapia suitessuti possono determi-nare un lieve incremen-to della percentuale del-le complicanze osserva-te. HIFU rappresenta unmoderno, mini-invasivoed efficace trattamentodel carcinoma della pro-stata. I pazienti affetti daquesta frequente neo-plasia potranno trarrebeneficio da quest’ulte-riore arma messa a di-sposizione dal progres-so tecnologico.

Come, dove e quando intervenire con Ablatherm®, tecnologia già utilizzata su 17mila pazienti in Europa

Un trattamento altamente innovativo,senza ricorrere al bisturi, checonsente di affrontare anche i casiuna volta ritenuti impossibili datrattare. E con ottimi risultati

Gli ultrasuoni, emessi da una sonda inserita all’interno del ret-to del paziente, attraversano la parete del retto senza produr-re alcun danno e convergono a livello della prostata ove de-terminano una distruzione del tessuto neoplastico, raggiun-gendo una temperatura di circa 85°C. L’estensione dell’areada trattare viene demarcata con notevole precisione dall’ope-ratore, grazie al costante monitoraggio ecografico della pro-stata e all’elaborazione eseguita da un sofisticato software in-cluso nell’apparecchiatura. La precisione nella pianificazionedel trattamento è essenziale per evitare lesioni indesiderate alivello delle strutture anatomiche circostanti alla prostata qua-li lo sfintere urinario, il retto, la vescica ed i nervi dell’erezio-ne e consente di ridurre in modo significativo il rischio di com-plicanze o eventi indesiderati dopo l’intervento. Il trattamentoviene eseguito in anestesia spinale ed ha una durata di circa90-120 minuti. Non richiedendo incisioni chirurgiche, il pazien-te può essere dimesso già il giorno successivo e può rapida-mente tornare alle sue precedenti attività lavorative. L’unicolimite è legato alla necessità di tenere in sede un catetere ve-scicale per i primi 7-10 giorni dopo il trattamento.

di Andrea D’Eramo

Contro il cancro della prostataenergia ad ultrasuoni convergenti

Ecco come funziona Ablather®

SaluteANESTESIA Ecco come le terapie possono “cambiare” la vita del paziente, dei suoi familiari e degli operatori

Qualità del risveglio dopo un intervento. E in fretta!Al XIV Congresso mondiale del settore è risultato che nostro livello di ricerca è tra i più alti del mondo

INTERVISTA A FABIO GUARRACINO, ANESTESISTA RIANIMATORE DI PISA

Cosa significa per un paziente un “recupero migliore”(ces) Il recupero post-opera-torio consiste nel ritorno delpaziente a una situazione dinormalità dopo un interventochirurgico. Esso dipende daltipo di intervento chirurgico edal paziente: «Per un lavo-ratore “normalità” significapoter tornare alla propria oc-cupazione - precisa FabioGuarracino, direttoredell’Unità operativa comples-sa Anestesia e RianimazioneCardiotoracica dell’Aziendaospedaliero-universitaria diPisa - per un anziano ritornarealle proprie attività quotidia-ne».

Cosa vuol dire “miglior” re-cupero?«Da un punto di vista qua-litativo significa una buona ri-presa cognitiva e di relazionecon gli altri già subito dopol’intervento, in assenza di an-sia e di dolore postoperatorio.Ciò oggi è possibile in pocotempo, in qualche caso an-che in pochi minuti dalla finedell’intervento. Dal punto divista fisico, ovviamente, il ri-torno alle attività ordinarie di-pende dal tipo di interventochirurgico: se effettuato inDay Surgery un buon recu-pero avviene anche in pocheore, se l’intervento è di chi-rurgia maggiore il recuperopuò richiedere anche giorni etrattamenti riabilitativi».

Qual è l’impatto del recu-pero sui familiari?«Un recupero veloce è sem-pre di grande impatto sui fa-miliari. Tuttavia è esperienzacomune che nelle due etàestreme (bambino o grandeanziano), un recupero cogni-tivo rapido facilita la gestionedel paziente da parte dei pa-renti e anticipa il ritorno acasa. Senza considerare l’im-

patto emotivo e affettivo cheun paziente con un buon li-vello cognitivoha sui parentirispetto a unoagitato o deli-rante…».

E il problemaeconomico?«L’impatto diun recuperocognitivo pre-coce suglioperatori sani-tari è notevole:incide sullaqualità e sullaquantitàdell’assisten-za. In presen-za di una re-lazione “nor-male” l’assi-stenza potrà essere qualita-tivamente migliore, mentredal punto di vista quantitativose non si ha un buon recu-

MARCO PAVESI (POLICLINICO S. DONATO M.SE)

Per l’anestesia c’è il “punteggio”(ces) Il XIV Congressomondiale di anestesiolo-gia appena conclusosi aCape Town «è stato moltoimportante - confermaMarco Pavesi, primariodel Servizio di AnestesiaPolispecialistica del Po-liclinico di San Donato Mi-lanese (MI) - perché ogniquattro anni ci consentedi fare il punto con i col-leghi di tutto il mondo con-frontandoci sulle ultimenovità tecnologiche e inuovi farmaci». E ci haconfermato che l’Italia sicolloca a un ottimo livellorispetto aglialtri paesidel mondo.

Cosa signi-fica il con-cetto discore di cuisi è moltoparlato aCape to-wn?«Letteral-mente vuoldire “pun-teggio”,quello cheun poco intutti settoricalcola il ri-sultato deiparametri ingrado di individuare lostato di saluto o di com-promissione di un pazien-te malato piuttosto che diun bimbo appena nato.Un “punteggio” dei vari -qualità del respiro, battitocardiaco, etc. - che pernoi anestesisti e rianima-tori riguarda nello spe-cifico il nuovo concettodel recupero dell’aneste-sia».

E cosa è cambiato ul-timamente?«Attualmente vi si stannodedicando molti esperti esi tratta in qualche mododi uno score… piacevole,perché in qualche modoraffinando lo studio in ter-mini di individuazione deipunti utili a dare una de-finizione di qualità del ri-sveglio possiamo arrivarea descrivere quanto com-

piuto durante l’atto chi-rurgico relativamenteall’anestesia eseguita.Riuscire a ottenere unoscore ottimale nella qua-lità del risveglio vuol direche abbiamo ottenuto ilmeglio da ogni punto divista, compresa la sceltadei farmaci».

In che senso?«Direi che i trattamentifarmacologici hanno age-volato molto la crescitadello score qualitativo.Avere a disposizione unamolecola come il desflu-

rane – giàdisponibilein Americada più di 10anni e in Ita-lia da circala metà – èuna cosamolto im-portante:questa mo-lecola hadelle carat-teristiche ta-li da render-la utilizzabi-le in tutti isettori, go-de di unatossicità ri-dotta, ga-rantisce ra-

pidità di risveglio e so-prattutto – grazie al fattoche non viene metabo-lizzata come altri farmaci– può essere applicataanche ai pazienti più an-ziani o con patologie epa-tiche o renali, perchè nonlascia traccia di se e nonsovraccarica gli organimalati deputati al meta-bolismo del farmaco stes-so».

E questo che vantaggioffre, a livello economi-co, per il Servizio Sa-nitario Nazionale?«Il vero plus del recuperoanticipato non è solo ilrisparmio di tempo per ilpaziente e di lavoro per glioperatori sanitari impe-gnati nell’assistenza: èsoprattutto il fatto che cosìsi possono fare interventiuna volta impossibili».

Fabio Pavesi

(ces) Il XIV Congresso mondiale deglianestesisti appena concluso in Su-dAfrica a Cape Town - il prossimoappuntamento è tra quattro anni aBuenos Aires, in Argentina - ha con-fermato che in Italia il livello culturale inanestesiologia è alto e che siamo mol-to riconosciuti in Europa come in Ame-rica, sia a livello di ricerca che di“tecniche” operative. «E questo - co-me sottolineano i nostri specialisti -anche grazie alle possibilità di inter-scambio internet». Certo si tratta di una

valutazione “media” che deve misu-rarsi con realtà diverse: Milano, Roma,Napoli, Torino, Padova e Bologna so-no, ad esempio, ad altissimo livello,mentre in altre aree a causa di «di-sponibilità spesso ridotte ci sono forsepiù difficoltà per chi opera. Ma il livelloresta tra i più alti al mondo». Sui pro-gressi del trattamento - anche a livellofarmacologico - del paziente che esceda un intervento chirurgico abbiamoraccolto il parere di due anestesisti-ria-nimatori presenti a Cape Town.

pero cognitivo servono piùtempo, più fatica, e alle volte

maggior con-trollo del pa-ziente. In certesituazioni limi-te un cattivo oritardato recu-pero cognitivopuò costringe-re a ricoverareil paziente inun reparto amaggiore in-tensità di cure,con aggraviodi spesa e dilavoro».

Cosa è emer-so di impor-tante dal con-gresso mon-diale di Cape

Town?«Sono stati evidenziati impor-tanti aspetti che riguardanofarmaci di nuova generazio-

ne in anestesia, che consen-tono di utilizzare tecniche conun impatto favorevole sul re-cupero post-operatorio. Inparticolare si è parlato di mo-lecole a metabolismo moltorapido, che “lasciano” velo-cemente il paziente evitandofastidiosi fenomeni di accu-mulo. Inoltre sono state mes-se in evidenza le capacità dialcuni anestetici di protegge-re il cuore del paziente da unaischemia perioperatoria. ACape Town le caratteristichefarmacologiche di farmaciinalatori che combinano azio-ne rapida ed effetto cardio-protettivo sono state appro-fondite proprio in relazioneall’impatto sul recupero po-stoperatorio».

Fabio Guarracino

A cura di «Studio Sermonti»[email protected]

tel. 06.45447635per Pubblisette srl

PRESENTATO DAL PRESIDENTE ARTIBANI ALL’EAU 2008

Prostata, con Ablatherm® alta precisione e rapidità(ces) Dopo il cancro del polmone, il cancrodella prostata è la seconda patologia neo-plastica maligna più diffusa a livello mon-diale. L’incidenza negli ultimi decenni è no-tevolmente aumentata in gran parte d’Europae attualmente il numero dei casi varia dai 30 ai50 ogni 100mila persone. A tal proposito èstato presentato a Milano un trattamento in-novativo e non invasivo che consente diintervenire, con risultati sorprendenti, anchenei casi generalmente considerati ‘incurabili’.Il dispositivo medico computerizzato Abla-therm – sviluppato in Francia e diffuso suc-cessivamente in tutta Europa – distrugge lecellule tumorali con elevata precisione e cosamolto importante senza ricorrere all’uso deibisturi. Il trattamento utilizza un sistema di

ultrasuoni focalizzati ad alta intensità chia-mato Hifu (High intensity focused ultrasound)che rappresentano un’importante alternativaterapeutica ai consueti interventi di riferi-mento quali la chirurgia e la radioterapia. Gliultrasuoni permettono infatti una precisionesuperiore ai vecchi metodi, soprattutto perquanto riguarda il rischio di lesioni alle strut-ture anatomiche circostanti la prostata. Inol-tre il paziente può essere già dimesso ilgiorno successivo l’intervento e riprenderecosì le proprie attività quotidiane. Il tratta-mento Ablatherm Hifu è disponibile in oltre 20centri urologi italiani. Per avere maggiori in-formazioni sui centri e sul trattamento si puòconsultare il sito: www.hifu-planet.com.

Minnie Luongo

Salute star beneSalute & star bene&

A livello mondiale il cancro della prostata è la seconda patologianeoplastica maligna più diffusa dopo il cancro del polmone. Iltasso d’incidenza negli ultimi decenni è notevolmente aumenta-

to nella maggior parte dei paesi Europei e attualmente il numerodei casi varia dai 30 ai 50 ogni 100mila persone. A questo pro-posito è stato presentato a Milano un trattamento innovativo enon invasivo che consente di intervenire, con risultati sorpren-denti, anche nei casi generalmente considerati ‘incurabili’. Il di-spositivo medico computerizzato ABLATHERM – sviluppato inFrancia e diffuso successivamente in tutta Europa – distrugge lecellule tumorali con elevata precisione e cosa molto importantesenza ricorrere all’uso dei bisturi. Il trattamento utilizza un siste-ma di ultrasuoni focalizzati ad alta intensità chiamato HIFU (High

Intensity Focused Ultrasound) che rappresentano un’importantealternativa terapeutica ai consueti interventi di riferimento qualila chirurgia e la radioterapia. Gli ultrasuoni permettono infatti unaprecisione superiore ai vecchi metodi, soprattutto per quanto ri-guarda il rischio di lesioni alle strutture anatomiche circostanti laprostata. Inoltre il paziente può essere già dimesso il giorno suc-cessivo l’intervento e riprendere così le proprie attività quotidia-ne. Il trattamento ABLATHERM HIFU è disponibile in oltre 20centri urologi italiani. Per avere maggiori informazioni sui cen-tri e sul trattamento si può consultare il sito: www.hifu-planet.com.

I trattamenti per la terapia del cancro alla prostata e il carcinoma renale. Ma anche la disfunzione erettile

Urologia. Milano capitale europeaMedici a consulto per nuove terapie

Numeri ‘americani’ per il 23°congresso dell’Associazione Europeadi Urologia (EAU), che ha visto ol-tre 10mila specialisti provenienti daoltre 100 paesi riuniti a Milano perconfrontarsi sui più recenti progressi

in urologia, dall’uso dei biomarcato-ri al trattamento medico delle cellulecancerogene della vescica e dei reni.Si tratta del secondo congresso uro-logico del mondo, ma primo per quan-to riguarda l’impact factor delle pub-

blicazioni scientifiche. Al centro deilavori una serie di aggiornamenti sudue argomenti specifici: il cancro al-la prostata e il carcinoma renale. Maanche le ultime novità sui farmaci perla terapia della disfunzione erettile -

su cui resta puntato l’obiettivo dimolti ricercatori e delle aziende piùcoinvolte - dalla Pfizer alla BayerSchering e alla Ely Lilly per citare lepiù grandi - grazie ai quali è stato ‘sdo-ganato’ un problema che si dimostra

giorno dopo giorno sempre più ‘im-portante’ e diffuso tra i maschietti. Enon solo loro, visto che le ultime ri-cerche dimostrano un coinvolgimen-to diretto sempre più diffuso anche trale partner.

Oltre 10mila esperti al 23° congresso dell’Associazione Europea di Urologia (EAU). Tre italiani alla presidenza

Tra gli uomini è il tumore più diffuso - almeno in Italia - e il secondo come causa di mortalità negli ultra 55en-ni, dopo quello al polmone. Giuseppe Vespasiani, direttore della Scuola di specializzazione in Urologia del-l’università di Roma Tor Vergata, e Massimo Maffezzini, direttore del Dipartimento delle Chirurgie specia-listiche dell’ente ospedali Galliera di Genova durante un incontro promosso da AstraZeneca nell’ambito del23esimo Congresso dell’Associazione europea di urologia (Eau) hanno confermato che «complici dello svi-luppo delle malattie prostatiche - il cancro, ma anche l’iperplasia benigna - sono gli ormoni androgeni chenel corso degli anni, in presenza di concause ancora misteriose, possono determinare un’eccessiva e anoma-la stimolazione della ghiandola a forma di castagna che avvolge a mo’ di manicotto il tratto più alto dell’ure-tra maschile. Particolarmente importante per sperare di sconfiggere questo big killer ‘in azzurro’ è la diagno-si precoce. In presenza di sintomi sospetti come difficoltà, bruciore o dolore nell’urinare, e disturbi sessuali,le indagini consigliate sono l’esplorazione rettale (per rilevare un eventuale ingrossamento della prostata ela presenza di indurimenti o noduli), il dosaggio dell’antigene prostatico specifico Psa nel sangue (valori su-periori ai 10 nanogrammi per millilitro sono fortemente indicativi) e l’ecografia transrettale (per visualizza-re possibili lesioni e stimarne l’estensione). Oggi la terapia può puntare, a seconda dei casi, su chirurgia, ra-dioterapia, chemioterapia e terapia ormonale, volta a inibire la produzione di androgeni e la loro azione sul-la prostata, e impiegata anche nella prevenzione di ricadute dopo chirurgia o radioterapia. Per molti pazien-ti è necessario un trattamento combinato, concludono gli esperti. In generale la strategia da adottare va ‘ta-rata’ su misura per il singolo paziente, in base all’età, alle sue condizioni e al tumore».

Più prevenzione per il cancro alla prostataTerapie ‘su misura’ per il singolo paziente

COLPISCE 17 MILA ITALIANI OGNI ANNO, E I CASI SONO IN AUMENTO

Secondo i risultati dell’indagine che Ipsos ha condotto per Bayer presentata a Milano durante il 23esimoCongresso Eau solo un intervistato su 10 assume le famose ‘pillole dell’amore’ di fronte ad un problemadi disfunzione erettile, mentre il 9% sceglie altri rimedi. Un problema che ‘tocca’ una percentuale non in-differente di maschi - ammettono di esserne stati ‘toccati’ almeno il 30% degli intervistati - ma alla lungala tendenza a nascondere il disturbo può avere conseguenze pesanti non solo sulla vita di coppia, ma an-che e soprattutto sulla salute. «I problemi erettili - ha confermato Mario Maggi, ordinario di Endocri-nologia all’università di Firenze - sono spesso un campanello di allarme di altre patologie cardiovascolari(ipertensione, infarto, angina e ictus) o metaboliche (diabete ed eccesso di grassi nel sangue). Ecco perchépossiamo paradossalmente dire: impotenza, che fortuna!». «I più a rischio di defaillance in camera da let-to sono coloro che non fanno attività fisica, chi ha grassi e zuccheri alti nel sangue, la pressione alta, chifuma e in generale quelli che hanno una storia familiare di patologie cardiovascolari», dice. Insomma, perrecuperare una vita sessuale soddisfacente e salvare la salute bisogna innanzitutto correggere il proprio sti-le di vita - raccomanda l’endocrinologo - dietro prescrizione del medico, si devono assumere i farmaci ne-cessari per correggere l’ipogonadismo e le patologie che si associano alla disfunzione erettile. Infine, permigliorare le performance sessuali esistono medicinali sicuri e mirati. «Oggi abbiamo a disposizione pil-lole ad azione rapida e con effetti collaterali minimi. Tra queste la ‘pillola arancione’ (vardenafil), che agi-sce in soli 10-15 minuti dall’assunzione ed è venduta in tre diversi dosaggi (5, 10 e 20 mg), consentendoal medico una migliore definizione della terapia in base alle esigenze del paziente», conclude l’esperto.

Quando l’impotenza ‘è una fortuna!’Spesso un allarme per altre patologie

I RISULTATI DI UN’INDAGINE IPSOS PER BAYER SULLA SESSUALITÀ

A Charles Huggings la scoperta della terapia di deprivazione androgenica (ADT) è valsa il premioNobel per la medicina nel 1966.A molti uomini in tutto il mondo, un premio molto più importante: lavita. La cosiddetta ADT rappresenta infatti uno dei capisaldi della terapia del cancro della prostata,sia dopo l’intervento chirurgico, che nella malattia in fase avanzata, con presenza di metastasi. Le cel-lule del cancro della prostata sono infatti stimolate a crescere dal testosterone che è dunque impor-tante sopprimere il più efficacemente possibile in questi pazienti. Il primo e più efficace metodo perottenerlo è rappresentato dall’orchiectomia, ovvero dalla castrazione chirurgica, una pratica irrever-sibile ritenuta psicologicamente inaccettabile dalla maggior parte dei pazienti. Negli ultimi 20 anni,un’alternativa ‘medica’ è venuta dalla terapia a base degli agonisti del GN-RH, che però presentanoalcuni importanti problemi. In particolare, per il primo mese dall’inizio della terapia questi farmaci pos-sono provocare un aumento dei livelli di testosterone circolante; questo peggiora i sintomi della ma-lattia, in particolare quelli urinari e il dolore provocato dalle metastasi ossee. Per limitare questo, è ne-cessario associare una terapia a base di anti-androgeni, anche questa con una serie di effetti indesi-derati. Tutto ciò potrebbe essere presto superato dall’arrivo del degarelix, il capostipite di una nuovaclasse di farmaci: gli antagonisti del GN-RH. Negli studi condotti finora, il farmaco ha dimostrato diriuscire ad abbattere da subito i livelli di testosterone (al terzo giorno di terapia sono pari a quelli dei

pazienti sottoposti a castrazione chirurgica). Anche il PSA siriduce immediatamente e si mantiene basso nel tempo. Il far-maco è attualmente all’esame dell’EMEA e dell’FDA per l’ap-provazione all’uso nella pratica clinica. (M.R.M.)

Nuovo farmaco per il tumore della prostataL’IMPORTANZA DELLA TERAPIA DI DEPRIVAZIONE ANDROGENICA

Un vaccino costruito su misura per il paziente, non per prevenire una malattia infettiva, ma per scon-figgere il cancro. È quanto promette di essere il vitespen, il primo vaccino terapeutico contro il car-cinoma renale, messo a punto dall’americana Antigenics. Si tratta di una vera e propria rivoluzionenel trattamento di questa malattia, per la quale, al di là dell’intervento chirurgico di asportazionedel rene malato, non esistono al momento altre terapie, se non quelle palliative, riservate agli sta-di terminali. Il vitespen viene invece somministrato subito all’indomani dell’intervento chirurgico,mediante iniezioni settimanali per il primo mese, poi a settimane alterne, finchè durano le ‘scorte’del vaccino. Si perchè non si tratta di un vaccino ‘industriale’, ma di uno prodotto ‘su misura’ perun dato paziente e in quantità limitate. Per realizzarlo, il tumore viene spedito all’azienda produt-trice che ne tipizza gli antigeni, ovvero le sue ‘impronte digitali’ che sono uniche e irripetibili perogni singolo paziente; a quel punto ci si costruisce sopra il vaccino che ha lo scopo di stimolare ilsistema immunitario del paziente a riconoscere e a distruggere questi antigeni, in qualunque cel-lula tumorale sfuggita al bisturi del chirurgo. Al congresso dell’EAU di Milano sono stati presenta-ti I risultati di uno studio di fase 3 condotto su oltre 700 pazienti sottoposti a nefrectomia per car-cinoma del rene. Il vaccino nei soggetti trattati ha consentito di prolungare del 47% il periodo libe-ro da recidive tumorali. Anche i dati di mortalità, pur non raggiungendo la significativita’ statisti-ca, sono risultati favorevoli al trattamento con il vaccino. Il vitespen è attualmente al vaglio del-l’EMEA e dell’FDA per l’approvazione, mentre in Russia potrebbe arrivare già a metà dell’anno.

MARIA RITA MONTEBELLI

RIVOLUZIONE IN UNA TERAPIA FINO AD OGGI CHIRURGICA O PALLIATIVA

Un vaccino contro il tumore del rene

PRESENTATO NEL CORSO DI UNA CONFERENZA STAMPA INTRODOTTA DAL PRESIDENTE DELL'EAU 2008 WALTER ARTIBANI

Prostata. Grazie ad Ablatherm® interventi più economici e rapidi

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EAU 2008

CARLOTTA CLERICI

Una data ‘particolare’ per l’avvio di una delle campagne di prevenzione più importanti degli ultimi anni

Festa ‘speciale’ per l’8 marzoAl via la vaccinazione anti HPV

Salute star beneSalute & star bene&

Finalmente partita la campa-gna, gestita da ciascuna Regione, cheprevede l’offerta attiva e gratuita dellavaccinazione alle ragazze di 12 anni,anche se alcune Regioni hanno decisodi proporre la vaccinazione anche ad al-tre categorie: la Basilicata, ad esempio,ha già avviato il programma vaccina-le lo scorso anno e, seguendo le indi-cazioni del Consiglio Superiore di Sa-nità del gennaio 2007 e in linea con lascelta adottata dalla maggior parte deiPaesi Europei, ha deciso di offrire lavaccinazione in maniera attiva e gra-tuita ad altre fasce d’età (15-18-25 an-ni) per poter così raggiungere una co-pertura più ampia in meno tempo del-la popolazione a rischio.

I vaccini disponibili. Sono sostan-zialmente due: il bivalente di GlaxoSmith Kline (Cervarix®) ed il quadri-valente di Sanofi Pasteur MSD (Gar-dasil®) che protegge contro le patolo-gie causate da quattro tipi di HPV, 6,11, 16 e 18 con un’efficacia fino al100%. La formulazione con i tipi 6 ed11 permette di avere azione preventi-va verso i condilomi genitali e parte

delle lesioni di basso grado, oltre aquelle correlate con i tipi 16 e 18. ADicembre 2007, infatti, l’Alto Consi-glio di sanità Pubblica francese ha rac-comandato che il programma di vacci-nazione nazionale contro l’HPV siamesso in atto utilizzando il vaccinoquadrivalente per motivi di evidenzascientifica.

In Italia come si sceglie? La doman-da, visto che né il Ministero né l’AI-FA hanno dato indicazioni alle regio-ni sui criteri per effettuare l’acquisizio-ne, è stata posta da un gruppo di sena-tori al ministro della Salute lo scorsofebbraio. In Sanità l’acquisto sui pro-dotti può seguire un criterio di sceltabasato sul rapporto qualità/prezzo o so-lo sul prezzo. Alcune Regioni hannofatto una scelta basata rapporto quali-tà/prezzo: Basilicata, Veneto, Sicilia,Lazio ed altre hanno, infatti, scelto dioffrire la vaccinazione quadrivalente perpoter garantire alla popolazione unaprotezione più ampia e completa ver-so il Papillomavirus umano. Infatti ilvaccino quadrivalente può essere con-siderato un vero e proprio scudo a di-

fesa della salute delle donne contro leprincipali patologie genitali causatedall’HPV. «Una difesa chemantiene la sua forza neltempo - spiega il Prof.Antonio Perino, Diret-tore della Clinica Gi-necologia e Ostetri-cia dell’Universitàdi Palermo euno dei 5 spe-rimentatoriitaliani delvaccino qua-drivalente contro l’HPV - come con-fermano i recenti risultati di un’anali-si combinata di studi di fase II e III pre-sentati durante il 20esimo CongressoEuropeo di Ginecologia e Ostetricia(EBCOG) appena conclusosi a Lisbo-na, che ha dimostrato di avere un’effi-cacia del 98-100 per cento nella pre-venzione delle lesioni precancerose datipi vaccinali al collo dell’utero».

La principale causa del cancro del collo dell’utero e di altre importanti patologie a carico dell’apparato genitale

Un risparmio assicurato per la sanitàSecondo Francesco S. Mennini, professore diEconomia all’Università Tor Vergata’ di Roma emembro del Ceis Sanità, «se prendiamo in esa-me la sola fascia d’età delle 250mila 12enni pos-siamo stimare che i casi di cancro del collo del-l’utero siano circa 2.262, i decessi 809 e i casi dicondilomi circa 21 mila. Di questi, grazie alla vac-cinazione quadrivalente e in abbinamento alloscreening, si potranno evitare 1.432 casi di tu-more, 513 decessi e più di 15 mila casi di condi-lomatosi genitale». Solo grazie alle attese ridu-zioni di costi per procedure/test attribuibili ai tipi di HPV 6 e 11, secondo Mennini«il risparmio si attesterebbe intorno ai 6,6 milioni di euro. Se a questo si aggiun-ge la quota parte degli oneri relativi al trattamento della condilomatosi genitale,che grava direttamente sul Servizio Sanitario Nazionale in una percentuale mini-ma di circa il 35% del totale, la riduzione di spesa determinata dal vaccino quadri-valente per la sola prevenzione delle patologie da HPV 6 ed 11 risulta superiore ai16 milioni di euro». Tra i due vaccini, differenti in termini di caratteristiche, prote-zione ed efficacia, esiste anche una differenza di prezzo di 10 euro. Il bivalente, in-fatti, costa allo Stato 90 euro mentre il quadrivalente 100. «Dall’analisi delle pro-iezioni d’impatto, sulla base dei dati pubblicati in diversi studi - conclude Menni-ni - si rileva che una differenza di soli 10 euro tra i prezzi dei due vaccini (a favo-re di quello bivalente) non compenserebbe l’incremento di spesa per la mancataprevenzione delle altre patologie causate dall’HPV».

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Francesco S. Mennini

Secondo i dati dell’indagine ‘Eye Care: vissuto e percezione degli utilizzatori di lenti a contatto’, svol-ta dalla società di ricerche Nextplora per conto della Società Oftalmologica Italiana (SOI), gli utiliz-zatori di lenti a contatto nel nostro paese sono perlopiù donne (65%) e persone di età compresa trai 25 e i 34 anni. Si tratta di italiani con uno stile di vita giovanile e trendy, molto attenti al benesse-re personale e alla cura di sé, che considerano gli occhi e lo sguardo, insieme a capelli e viso, tra itratti esteriori più importanti.«In Italia, più di due terzi degli utilizzatori impiegano lenti a contatto quindicinali o mensili o lenti rigi-de gas-permeabili; solo un terzo utilizza prodotti ‘usa e getta - ricorda Matteo Piovella, Segretario SOI- Nonostante tutte queste attenzioni per gli occhi, però, non è ancora sufficientemente diffusa una cor-retta conoscenza delle procedure di manutenzione che le lenti a contatto richiedono. La maggior par-te degli utilizzatori ritiene infatti di dedicare alla pulizia delle lenti il tempo e la cura necessari, secon-do l’indagine Nextplora.“In realtà, solo il 19% provvede a massaggiare, strofinandole leggermente trale dita (tecnicamente, il “rub”), e detergere le lenti con le apposite soluzioni prima della conservazio-ne: procedura che è invece fondamentale per la corretta e duratura conservazione della lente, per la mi-gliore visione, nonché per garantire la salute dell’occhio e prevenire potenziali infezioni», sostiene An-tonio Mocellin,Vicepresidente SOI. «Sarebbe sempre meglio ricorrere al massaggio delle lenti e all’uti-lizzo di soluzioni formulate espressamente per questo procedimento, più gentili e rispettose dell’equi-librio oculare, perché con minori concentrazioni di conservanti e disinfettanti», conclude Mocellin.

La salute degli occhi? “Massaggi e gentilezza” alle lenti a contatto

I RISULTATI DI UN’INDAGINE VOLUTA DALLA SOCIETA’ OFTALMOLOGICA ITALIANA

Un nuovo trattamento altamente innovativo, che senza ricorrere al bisturi, consente di affrontare anche i casi una voltaritenuti impossibili da trattare. E, a detta degli esperti, con ottimi risultati. Grazie ad Ablatherm® Hifu, un’apparecchia-tura basata sugli Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità (HIFU = High Intensity Focused Ultrasound) utilizzata in ol-tre 170 centri in Europa e nel mondo - di cui oltre una ventina in Italia - è oggi possibile trattare molti casi una voltaritenuti al di là delle possibilità di trattamento. «Il trattamento del cancro della prostata con Ablatherm® Hifu - hannodetto gli esperti - risulta particolarmente indicato nei pazienti non candidati all’intervento chirurgico, dopo il fallimen-to della radioterapia, in caso di recidive chirurgiche locali e come palliativo negli stadi di malattia localmente avanza-ta». Il trattamento del cancro della prostata con Ablatherm® Hifu offre, tra l’altro, il vantaggio di essere mininvasivo,effettuabile in un’unica seduta della durata mediainferiore alle due ore, in anestesia spinale. «Inol-tre, in caso di necessità - hanno sottolineato gliurologi - il trattamento può essere ripetuto, cosaquesta non fattibile con le altre tecniche normal-mente utilizzate, quali la chirurgia e la radiotera-pia». Non solo: i risultati del trattamento, moni-torabile attraverso una semplice analisi del sangue,il dosaggio del PSA (Antigene prostatico specifi-co), sono rapidamente disponibili.

Per battere il cancro della prostataarriva un apparecchio ad ultrasuoni

ABLATHERM®, HIFU GIÀ UTILIZZATO SU 17MILA PAZIENTI IN EUROPA

«Un elemento di non secondaria importanza - sottolineano inoltregli esperti - è che il trattamento del cancro della prostata con Abla-therm® Hifu consente di preservare la potenza sessuale in oltre il50% dei casi, e la validità terapeutica è dimostrata da numerosistudi clinici e pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche inter-nazionali, con follow-up fino a nove anni: risultati assolutamentecomparabili con la radioterapia e vicini alla chirurgia».Per informazioni: EDAP 06 86897190 - www.hifu-planet.com

Non bisogna dire addio al sesso

I dati si commentano da soli: secondo i risultati di uno studio coordinato dal Dipartimento di der-matologia dell’Università ‘Tor Vergata’ di Roma che ha coinvolto circa 150 pazienti affetti da pso-riasi moderata-grave arruolati in 6 centri italiani il costo annuale medio di un paziente con psoria-si moderata-grave in Italia è di 8.372 euro, 5.226 euro per la forma moderata e 11.434 euro se lamalattia è grave. Estrapolando questi costi all’intera popolazione italiana e considerando la preva-lenza della malattia nel nostro Paese, il costo totale della psoriasi sarebbe di 2.403 milioni di eurol’anno, pari all’1,8 per cento del totale della spesa sanitaria nazionale per il 2006. In particolare, icosti per i farmaci (topici, sistemici tradizionali e fototerapia) rappresentano il 18 per cento dellaspesa complessiva.La terapia. I farmaci ‘classici’ (preparati topici, immunosoppressori, fototerapia) riescono a teneresolo parzialmente sotto controllo i sintomi, mentre l’utilizzo dei nuovi farmaci biologici consente

di bloccare in maniera selettiva l’attività della malattia, anche se non di guarirla definitivamente.Questi farmaci sono attualmente disponibili solo per i pazienti nei quali i farmaci ‘tradizionali’ han-no fallito, sono controindicati o hanno già dato effetti collaterali rilevanti. «Si apre una nuova pro-spettiva per i pazienti: una cura che faccia scomparire le lesioni cutanee e le manifestazioni colla-terali più gravi, tenendo sotto controllo la patologia per lunghi periodi di tempo e favorendo in que-sto modo la ripresa delle attività sociali e lavorative» sostiene il Professor Giampiero Girolomoni,dell’Università di Verona. Proprio per valutare l’impatto dei farmaci biologici sulle condizioni gene-rali dei pazienti sono nati in Italia, su iniziativa dell’Agenzia italiana per il farmaco (AIFA), i centriPSOCARE, ambulatori accreditati dal Servizio Sanitario Nazionale, in grado di fare la diagnosi cor-retta, scegliere la terapia più idonea (compresi i nuovi farmaci) e seguire il paziente nel tempo pervalutare l’evoluzione della patologia. (Per maggiori informazioni www.psocare.it)

I nuovi numeri della psoriasi: 2.500.000 di persone in Italia in attesa di una cura definitivaUNA MALATTIA DELLA PELLE DI ORIGINE AUTOIMMUNE CHE HA UN FORTE IMPATTO SULLA VITA DI CHI NE È AFFETTO. E NON SOLO

Salute star beneSalute & star bene&

Nasce il Forum della terza etàqualità della vita degli anziani

È toccato proprioa Roberto Messina,presidente di FederAnzia-ni, illustrare le motiva-zioni che hanno sollecita-to la iniziativa: dare vocead una mol-teplicità dipersone atti-ve nel mon-do del volon-tariato, del-l’associazio-nismo, dellaeducazionepermanente,dei sindacatidelle categorie degli auto-nomi (commercianti, ar-tigiani, ecc.). E il segre-tario della Uil pensionatiSilvano Miniati ha il-lustrato le modalità difunzionamento del Forumche, dopo l’assemblea de-finirà la ‘carta di intenti’,la piattaforma ed il calen-dario degli incontri contutti gli interlocutori chefin da oggi si sono dichia-rati disponibili e di quel-li che in futuro vogliano

confrontarsi con il ‘Fo-rum della terza età’ e laconvocazione della assem-blea nella quale verrannodefinite le regole del fun-zionamento e della rappre-sentanza sia a livello na-zionale che territoriale. Di

particolareinteresse lapartecipazio-ne dei diri-genti delCUPLA on.NataleCarlottodella Coldi-retti e Car-mine Luc-

ciola della Confesercen-ti, delle Associazioni chesi occupano di educazio-ne permanente comeUNIEDA UPTER, nellapersona di FrancescoFlorenzano e della UNI-TRE. I rappresentanti del-le forze politiche in cam-po per le prossime elezio-ni del 13 e 14 aprile han-no dato la loro disponibi-lità a confrontarsi anchedopo le elezioni per met-tere a punto le iniziative

atte al conseguimento de-gli obiettivi previsti nelmanifesto del Forum. Sa-ranno richiesti incontricon i sindacati confedera-li dei pensionati e con irappresentanti del terzosettore, al fine di concor-dare obiettivi e strategieche possano vedere la con-vergenza comune.

ROMA. ALLA CAMERA DEI DEPUTATI L’ASSEMBLEA COSTITUTIVA DEL NUOVO ORGANISMO IN BREVECon un solo trattamento labbra perfette per un annoLa scienza è sempre più al servizio della bellez-za. Se fino ad oggi i principali svantaggi dei fil-ler dermici a base di collagene erano la scarsadurata e la necessità di sottoporre i pazienti atest cutanei preliminari, questi ostacoli sono og-gi superati con un filler iniettabile a base di col-lagene porcino (EVOLENCE®) indicato per la cor-rezione di volumi, rughe e linee del viso e la ri-definizione delle labbra con una durata fino a 12mesi. Lo dimostra uno studio clinico realizzatonegli Stati Uniti e presentato al Congresso dellaInternational-Italian Society o Plastic-Aestheticand Oncologic Dermatology (ISPLAD) di Milano.«Il collagene porcino è il materiale che più si av-vicina al collagene naturalmente prodotto dal-l’organismo - spiega il prof. Daniel Cassuto - eper questo viene facilmente accettato dall’orga-nismo fino a diventare parte integrante del der-ma». «Il processo GLYMATRIX - prosegue Cas-suto - elimina eventuali componenti del collage-ne di origine naturale che potrebbero scatenarereazioni allergiche». A differenza di altri filler ilcollagene porcino impiegato in EVOLENCE® è re-ticolato mediante la tecnologia brevettata GLY-MATRIX™ con l’utilizzo di uno zucchero natu-rale, il D-ribosio. Non solo: grazie a questo fillerè possibile ridefinire i contorni delle labbra o rim-polparle con un effetto assolutamente naturale,senza la necessità di test cutanei preliminari e,soprattutto, per 12 mesi. Finora il collagene iniet-tabile maggiormente utilizzato era di provenien-za bovina, con un effetto però limitato nel tem-po (in media di 3-6 mesi). (A.D’E.)

Al via la ‘Campagna BCD’Buon Compenso del DiabeteSolo il 30% dei diabetici raggiunge lo standardminimo dei due controlli annuali per l’emoglo-bina glicata, mentre solo un paziente su due havalori in linea con le linee guida internazionali,rischiando di compromettere lo stato di salute ditutto l’organismo. Con l’obiettivo di sensibiliz-zare gli italiani sull’importanza del controllo co-stante dei parametri metabolici come l’emoglo-bina glicata, la glicemia, il livello di grassi nelsangue e la pressione arteriosa - raggiungibilegrazie alle buone regole di vita, alla corretta te-rapia farmacologica e ai test di valutazione - èpartita la campagna per il buon compenso deldiabete (Bcd) promossa dalla Fondazione inter-nazionale diabete (Idf) con le società scientificheSid e Amd e le associazioni dei pazienti Fand eAid e il patrocinio del Ministero della Salute.Nei prossimi sei mesi un camper visiterà le 20maggiori piazze d’Italia coinvolgendo medici,istituzioni, associazioni di pazienti e i singolicittadini. Le informazioni sulla campagna el’elenco delle piazze sono disponibili sul sitow w w.buoncompensodeldiabete.org. (S.S.)

2 aprile 2008 - Giornata dell’informazione sull’endometriosi

Una patologia di cui non si conosce ancora il fattore determi-nante, che si manifesta attraverso piccole lesioni o cisti endo-metriosiche, fibrosi ed aderenze gravi a tal punto da sovvertirel’apparato riproduttivo della donna. Raramente si manifestanell’infanzia e già dalla prima mestruazione, più spesso duran-te l’adolescenza e tende a regredire nella menopausa; nellamaggior parte dei casi si presenta entro il venticinquesimo an-no di età. Le manifestazioni più evidenti della malattia sono ildolore pelvico cronico, rapporti sessuali e mestruazioni doloro-si, stanchezza fisica cronica, emicrania e infertilità. Anche se inuna donna su quattro è asintomatica, l’endometriosi è una ma-lattia cronica molto dolorosa, soprattutto nell’addome più basso, nella zonaposteriore e nella zona pelvica. Con elevati costi in termini di salute fisica epsichica per la donna che ne è colpita, con gravi ripercussioni sia a livello la-vorativo che personale: in famiglia, nei rapporti affettivi e soprattutto nellerelazioni di coppia. Uno dei sintomi caratteristici della patologia è il dolorenei rapporti sessuali che si riscontra in circa il 40% dei casi, particolarmente

accentuata nel periodo premestruale e postmestruale. Le cureper l’endometriosi sono farmacologiche e chirurgiche, con l’aspor-tazione dei focolai di malattia. Benché l’ablazione termica - me-diante la vaporizzazione laser e l’elettrocoagulazione - sia spes-so usata per trattare l’endometriosi, non sempre è sufficienteper una adeguata escissione della malattia. La chirurgia lapa-roscopica avanzata, applicata nella cura dell’endometriosi, èuniversalmente riconosciuta come la più difficile da eseguire delrepertorio ginecologico. L’AIE - Associazione Italiana Endome-triosi - auspica la formazione di una nuova figura specialistica:il chirurgo pelvico. Occorrono reti di eccellenza impegnate nel-

la formazione degli operatori e nella trasmissione di quel know-how anchegestionale, clinico-diagnostico e terapeutico, basato sulla medicina della evi-denza.Appare necessaria, inoltre, la sensibilizzazione dei medici di medicinagenerale per ridurre il periodo di ritardo diagnostico.AIE - Associazione Italiana Endometriosi - via Emilio Longoni, 81 - 00155 - Romatel. 06/36306066 - cell. 338/5064662 • [email protected]

PARLA IL PROF. PIETRO G. SIGNORILE, FONDATORE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ENDOMETRIOSI

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Bionike, per prendersi cura della vostra pelle, anche sotto il sole ha messo a punto lalinea dei solari ‘Defence Sun’, declinata in quattro diversi gradi di protezione, in li-nea con le nuove raccomandazioni europee Colipa (European Cosmetic ToiletryAnd Perfumery Association). Ogni grado di protezione è disponibile in una doppiaveste: crema e latte. E, per chiudere la giornata in bellezza, crema e latte doposole.Prodotti solari formulati secondo la filosofia Bionike - Nikel tested e senza conser-vanti, coloranti profumi e glutine - per soddisfare le esigenze di tutte le pelli, dalle più‘resistenti’ al sole alle più sensibili e delicate e per prendersene cura prima, durante edopo l’esposizione.

Circa 3 milioni di donne in Italia soffrono di endometriosi, un’infiammazione cronica provocata dalla presenza al di fuori dell’utero di tessuto simileall’endometrio, il rivestimento della cavità uterina. Ma servono interventi risolutivi per migliorare l’assistenza

Più sicurezza economica, centri sociali, volontariato e università popolari e della terza età

Le proposte in tema d’impiego, previdenza e pensioni

- Salvaguardia del potere d’acquisto delle pensioni: recupero del fiscal drag e dell’infla-zione ‘reale’ e non ‘programmata’, aggancio alla dinamica salariale in forme proporzionali alcontrollo di prezzi e tariffe, garanzia del ‘minimo vitale’ e rivalutazione delle pensioni

- Salvaguardia del sistemaprevidenziale e pensioni-stico: riforma del mercatodel lavoro per garantire labuona occupazione, il futu-ro ai giovani e la sicurezzaai pensionati di oggi e didomani; effettivo avvio del-le pensioni integrative nonsostitutive delle pensioniobbligatorie pubbliche, ac-cesso al pensionamentoflessibile.

Roberto Messina

Pietro G. Signorile

Bionike ‘Defence Sun’ per un sole su misura

ANDREA D’ERAMO

Godere dell’effetto ‘beauty’ del sole senza sottoporre la pelle allo stress di radicali liberi e fotoinvecchiamento

17-MAR-08 15:49 NNNN

TUMORI: 1.700 ITALIANI OVER 70 CON CANCRO PROSTATA TRATTATI CON ULTRASUONI = AL POSTO DI CHIRURGIA PER PAZIENTI ANZIANI, MA STRUMENTO MANCA IN MOLTE REGIONI

Roma, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Sono già 1.700 gli italiani che hanno aggredito il cancro alla prostata con gli ultrasuoni, invece che con la chirurgia, o la radioterapia unita alla terapia ormonale di 'castrazione chimica'. Un numero che sale a oltre 17 mila in tuttaEuropa. Lo strumento, che grazie a ultrasuoni focalizzati ad alta intensità permette di colpire solo le cellule malate della prostata, "è un'importante alternativa terapeutica per tutti quei pazienti che, per passati limiti di età - spiegano alcuni esperti urologi oggi a Roma - non possono più essere sottoposti alla prostatectomia radicale, cioè all'asportazione totale della ghiandola con intervento chirurgico. O per quanti hanno subito una recidiva dopo la radioterapia".

Il cancro alla prostata è un nemico contro cui gli uomini devono sempre più imparare a fare i conti. Già oggi per via dell'allungamento della vita rappresenta la prima forma di tumore 'al maschile' per frequenza, con circa 30 mila nuove diagnosi all'anno. Numeri maggiori di quelli del tumore al polmone, che resta invece più mortale. Ma secondo leprevisioni degli specialisti, il cancro della prostata diventerà comunque entro i primi 20 anni la prima causa di morte per l'uomo. Meglio allora affilare le armi. E lo strumento a ultrasuoni sta diventando sempre più, a detta degli urologi, "una importante alternativa anche per via della sua mininvasività. Il trattamento infatti - proseguono - si esegue in un'unica seduta di circa due ore, in anestesia spinale. Non richiede una lunga degenza, al massimo di due giorni, e in molti casi può essere effettuato in day-surgery. E può essere ripetuto". Il problema è che questo strumento non è disponibile in tutte le Regioni italiane. "Manca completamente - rivela Sergio Pontecorvi, amministratore delegato dell'azienda che lo produce, la Edap Technomed Italia - in Basilicata, Calabria, Abruzzo,

Molise e Marche". (segue) (Sch/Adnkronos Salute)

17/03/2008

Una nuova tecnica con ultrasuoni per combattere il cancro della prostata

Un trattamento altamente innovativo, senza ricorrere al bisturi, che consente di affrontare con ottimi risultati anche i casi una volta ritenuti impossibili da trattare è stato illustrato questa mattina a Roma da un gruppo di esperti quali i proff.ri Pierfrancesco Bassi, Direttore della Clinica Urologica dell’Università Cattolica di Roma, Francesco Micali, Professore Emerito di Urologia all’Università di Tor Vergata di Roma e Giuseppe Vespasiani, Direttore della Clinica Urologica dell’Università Tor Vergata di Roma.

Si tratta di un’apparecchiatura basata sugli Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità (HIFU=High Intensity Focused Ultrasound) utilizzata in oltre 170 centri in Europa e nel mondo – di cui oltre una ventina in Italia – e con la quale è oggi possibile trattare molti casi una volta ritenuti al di là delle possibilità di trattamento.

Il tumore della prostata, con i suoi 30.000 nuovi casi all’anno in Italia, rappresenta, dopo quello al polmone, la seconda causa di morte per neoplasia nel maschio. E vista la sua correlazione diretta con l’età ed il progressivo allungamento dell’età media della popolazione è ormai destinato, secondo gli esperti, a diventare la prima causa nei prossimi vent’anni.

Attualmente sono diverse le opzioni terapeutiche per il cancro della prostata, ognuno con indicazioni e risultati diverse. “Il trattamento del cancro della prostata con questa tecnica – hanno detto gli esperti – risulta particolarmente indicato nei pazienti non candidati all’intervento chirurgico, dopo il fallimento della radioterapia, in caso di recidive chirurgiche locali e come palliativo negli stadi di malattia localmente avanzata”.

Il trattamento del cancro della prostata con questa tecnica offre, tra l’altro, il vantaggio di essere mininvasivo, effettuabile in un’unica seduta della durata media inferiore alle due ore, in anestesia spinale. Inoltre, in caso di necessità il trattamento può essere ripetuto, cosa questa non fattibile con le altre tecniche normalmente utilizzate, quali la chirurgia e la radioterapia. Non solo: i risultati del trattamento, monitorabile attraverso una semplice analisi del sangue, il dosaggio del PSA (Antigene prostatico specifico), sono rapidamente disponibili. La riduzione massima dei valori di PSA si raggiunge infatti in circa 8 settimane.

L’intervento richiede un breve ricovero – di norma non superiore alle 48 ore – e in molti casi è possibile il trattamento in Day-surgery. L’utilizzo di questa strumentazione in ogni caso non preclude il ricorso alla chirurgia o alla radioterapia; trattamenti rispetto ai quali, tuttavia, presenta una minore percentuale di effetti collaterali.

“Un elemento di non secondaria importanza – hanno sottolineato gli esperti – è che il trattamento del cancro della prostata con questa tecnica consente di preservare la potenza sessuale in oltre il 50% dei casi, e la validità terapeutica è dimostrata da numerosi studi clinici e pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche internazionali, con follow-up fino a nove anni: risultati assolutamente comparabili con la radioterapia e vicini alla chirurgia”.

Le sue specifiche caratteristiche tecniche e di sicurezza non sono riscontrabili in nessun altra apparecchiatura di questa categoria e ne hanno consentito la veloce diffusione: oltre 17mila pazienti in Europa hanno già beneficiato di questo trattamento.

Niente sesso, siamo i singleitaliani. Secondo un’indagi-ne presentata al 23˚ Congres-so annuale dell’Associazioneeuropea di urologia, semprepiù italiani dicono no al ses-so senza amore: il 12% deisingle della Penisola confes-sa di non avere avuto mairapporti. E i più puritani so-no i giovani con meno di 24anni, che più di altri dovreb-bero essere sconquassati da-gli ormoni. I single italianihanno in media 43 anni e inattesa dell’amore vero, aspet-tano: più di uno su 10 si di-ce ancora vergine.Durante il Congresso è sta-

to presentato anche il tratta-mento ad ultrasuoni HI-FU-High Intensity FocusedUltrasound, contro il tumo-re della prostata (info www.edap-hifu.com/index_it.asp),indicato nei pazienti che peretà o altre patologie cronichenon possono sottoporsi allachirurgia. (A. Cap.)

Torna la castitàIl 12% dei singleancora vergine

Nuova tecnica ad ultrasuoni per curare prostata

Roma - Il tumore della prostata rappresenta, dopo quello al polmone, la seconda causa di morte per neoplasia nel maschio. E vista la sua correlazione diretta con l'eta' e' ormai destinata, secondo gli esperti, a diventare la prima causa nei prossimi vent'anni.

Grazie ad 'Ablatherm Hifu', un'apparecchiatura basata sugli Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensita' (HIFU=High Intensity Focused Ultrasound) utilizzata in oltre 170 centri in Europa e nel mondo - di cui oltre una ventina in Italia - e' oggi possibile trattare molti casi una volta ritenuti al di la'? delle possibilita' di trattamento. Ne hanno parlato in una conferenza stampa a Roma Pierfrancesco Bassi, Direttore della clinica urologica dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Francesco Micali, Professore Emerito di Urologia e Giuseppe Vespasiani, Direttore della clinica urologica dell'Universita' 'Tor Vergata'.

"Il trattamento del cancro della prostata con questo apparecchio - hanno detto gli esperti - risulta particolarmente indicato nei pazienti non candidati all'intervento chirurgico, dopo il fallimento della radioterapia, in caso di recidive chirurgiche locali e come palliativo negli stadi di malattia localmente avanzata". Questo trattamento del cancro della prostata offre, tra l'altro, il vantaggio di essere mininvasivo, effettuabile in un'unica seduta della durata media inferiore alle due ore, in anestesia spinale. "Inoltre, in caso di necessita' - hanno sottolineato gli urologi - il trattamento puo' essere ripetuto, cosa questa non fattibile con le altre tecniche normalmente utilizzate, quali la chirurgia e la radioterapia".

Non solo: i risultati del trattamento, monitorabile attraverso una semplice analisi del sangue, il dosaggio del Psa (Antigene prostatico specifico), sono rapidamente disponibili. La riduzione massima dei valori di Psa si raggiunge infatti in circa 8 settimane. L'intervento richiede un breve ricovero - di norma non superiore alle 48 ore - e in molti casi e' possibile il trattamento in Day-surgery. L'utilizzo dell'apparecchio in ogni caso non preclude il ricorso alla chirurgia o alla radioterapia; trattamenti rispetto ai quali, tuttavia, presenta una minore percentuale di effetti collaterali.

AGI Salute - 18/03/2008

Agenzia Giornalistica

globalpressQuotidianopolitico economico culturale

ANNO XXXIV - N. 75/77 17/03/2008 SOMMARIO

SCIENZE

A ROMA SI PARLA DI TUMORE ALLA PROSTATA (pag. 8)

SCIENZE

A ROMA SI PARLA DI TUMORE ALLA PROSTATA

ROMA (AGG) (1514/2008) - Il tumore della prostata rappresenta, dopo quello al polmone, la seconda causa di morte per neoplasia nel maschio. E vista la sua correlazione diretta con l’età è ormai destinata, secondo gli esperti, a diventare la prima causa nei prossimi 20 anni. Grazie ad Ablatherm® Hifu, un’apparecchiatura basata sugli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (Hifu) utilizzata in oltre 170 centri in Europa e nel mondo - di cui oltre una ventina in Italia - è oggi possibile trattare molti casi una volta ritenuti al di là delle possibilità di trattamento. Ne hanno parlato a Roma Pierfrancesco Bassi, Direttore della clinica urologica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Francesco Micali, Professore Emerito di Urologia e Giuseppe Vespasiani, Direttore della clinica urologica dell’Università "Tor Vergata". "Il trattamento del cancro della prostata con Ablatherm® Hifu - hanno detto gli esperti - risulta particolarmente indicato nei pazienti non candidati all’intervento chirurgico, dopo il fallimento della radioterapia, in caso di recidive chirurgiche locali e come palliativo negli stadi di malattia localmente avanzata". Il trattamento del cancro della prostata con Ablatherm® Hifu offre, tra l’altro, il vantaggio di essere mininvasivo, effettuabile in un’unica seduta della durata media inferiore alle due ore, in anestesia spinale. "Inoltre, in caso di necessità - hanno sottolineato gli urologi - il trattamento può essere ripetuto, cosa questa non fattibile con le altre tecniche normalmente utilizzate, quali la chirurgia e la radioterapia". I risultati del trattamento, monitorabile attraverso una semplice analisi del sangue, il dosaggio del PSA (Antigene prostatico specifico), sono rapidamente disponibili. La riduzione massima dei valori di PSA si raggiunge infatti in circa 8 settimane. "Un elemento di non secondaria importanza - sottolineano inoltre gli esperti - è che il trattamento del cancro della prostata con Ablatherm® Hifu consente di preservare la potenza sessuale in oltre il 50% dei casi e la validità terapeutica è dimostrata da numerosi studi clinici e pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche internazionali, con follow-up fino a 9 anni: risultati assolutamente comparabili con la radioterapia e vicini alla chirurgia". Le specifiche caratteristiche tecniche e di sicurezza di Ablatherm® Hifu non sono riscontrabili in nessun altra apparecchiatura di questa categoria e ne hanno consentito la veloce diffusione "grazie alla quale - concludono gli urologi - oltre 17.000 pazienti in Europa hanno già beneficiato di questo trattamento".

17/03/2008

CANCRO: NUOVA TECNICA AD ULTRASUONI PER CURARE LA PROSTATA (AGI) - Roma - Il tumore della prostata rappresenta, dopo quello al polmone, la seconda causa di morte per neoplasia nel maschio. E vista la sua correlazione diretta con l'eta' e' ormai destinata, secondo gli esperti, a diventare la prima causa nei prossimi vent'anni. Grazie ad 'Ablatherm Hifu', un'apparecchiatura basata sugli Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensita' (HIFU=High Intensity Focused Ultrasound) utilizzata in oltre 170 centri in Europa e nel mondo - di cui oltre una ventina in Italia - e' oggi possibile trattare molti casi una volta ritenuti al di la' delle possibilita' di trattamento. Ne hanno parlato in una conferenza stampa a Roma Pierfrancesco Bassi, Direttore della clinica urologica dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Francesco Micali, Professore Emerito di Urologia e Giuseppe Vespasiani, Direttore della clinica urologica dell'Universita' 'Tor Vergata'. "Il trattamento del cancro della prostata con questo apparecchio - hanno detto gli esperti - risulta particolarmente indicato nei pazienti non candidati all'intervento chirurgico, dopo il fallimento della radioterapia, in caso di recidive chirurgiche locali e come palliativo negli stadi di malattia localmente avanzata". Questo trattamento del cancro della prostata offre, tra l'altro, il vantaggio di essere mininvasivo, effettuabile in un'unica seduta della durata media inferiore alle due ore, in anestesia spinale. "Inoltre, in caso di necessita' - hanno sottolineato gli urologi - il trattamento puo' essere ripetuto, cosa questa non fattibile con le altre tecniche normalmente utilizzate, quali la chirurgia e la radioterapia". Non solo: i risultati del trattamento, monitorabile attraverso una semplice analisi del sangue, il dosaggio del Psa (Antigene prostatico specifico), sono rapidamente disponibili. La riduzione massima dei valori di Psa si raggiunge infatti in circa 8 settimane. L'intervento richiede un breve ricovero - di norma non superiore alle 48 ore - e in molti casi e' possibile il trattamento in Day-surgery. L'utilizzo dell'apparecchio in ogni caso non preclude il ricorso alla chirurgia o alla radioterapia; trattamenti rispetto ai quali, tuttavia, presenta una minore percentuale di effetti collaterali.(AGI) -

TUMORI: PROSTATA; ULTRASUONI PER COMBATTERLO SENZA BISTURI

(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Ultrasuoni per combattere il cancro alla prostata, in maniera minimamente invasiva e senza bisturi. E' possibile grazie ad un'apparecchiatura di nuova generazione basata sui cosiddetti ultrasuoni focalizzati ad alta intensita' (Hifu), in grado di 'colpire' in modo mirato le cellule tumorali uccidendole. Ad illustrare i vantaggi della nuova metodica, gli urologi Pierfrancesco Bassi (Universita' Cattolica di Roma), Francesco Micali e Giuseppe Vespasiani (Universita' di Roma Tor Vergata) durante un incontro a Roma. Il cancro alla prostata, afferma Micali, ''e' in aumento e, con il generale invecchiamento della popolazione, e' destinato a registrare un'incidenza sempre maggiore. Oggi si contano circa 30.000 nuovi casi l'anno, ai quali si aggiungono anche molti 'falsi positivi'''. Pur essendo la prima forma di tumore per frequenza nell'uomo (dopo quello al polmone), sottolinea Bassi, non si tratta del tumore maschile a piu' alto indice di mortalita' : ''Segno - commenta - che gli esami di screening per la diagnosi precoce sono molto efficaci''. Una volta diagnosticato, spiegano gli esperti, l'opzione privilegiata, soprattutto per i soggetti piu' giovani, e' l'intervento chirurgico per l'asportazione della prostata (alternative sono la radioterapia o l'ormonoterapia, che hanno pero' delle controindicazioni). L'Hifu e' invece particolarmente indicato per i pazienti non candidati all'intervento chirurgico: uomini sopra i 70 anni, o dopo il fallimento della radioterapia o in caso di recidive chirurgiche locali. I risultati del trattamento (che richiede un breve ricovero o permette un recupero in circa una settimana) sono monitorabili attraverso il dosaggio del Psa (antigene prostatico specifico) e la validita' terapeutica e' dimostrata da vari studi scientifici. l'Hifu, rileva Vespasiani, ''e' una terapia selettiva del tumore alla prostata: gli ultrasuoni colpiscono cioe' solo la ghiandola prostatica, e non i tessuti intorno, e determinando un aumento della temperatura 'uccidono' le sole cellule neoplastiche. In media, nell'80% dei casi il trattamento ha comportato l'azzeramento o abbassamento notevole degli indicatori del Psa''. Ad oggi, circa 17.000 pazienti in Europa hanno gia' beneficiato dell'Hifu. In Italia sono una ventina i centri ospedalieri dove il trattamento e' disponibile (ma a macchia di leopardo sul territorio) e 1.700 i pazienti trattati finora. (ANSA). CR

martedì 18 marzo 2008

CANCRONUOVA TECNICA AD ULTRASUONI PER CURARE PROSTATA

(AGI) - Roma - Il tumore della prostata rappresenta, dopo quello al polmone, la seconda causa di morte per neoplasia nel maschio. E vista la sua correlazione diretta con l'eta' e' ormai destinata, secondo gli esperti, a diventare la prima causa nei prossimi vent'anni. Grazie ad 'Ablatherm Hifu', un'apparecchiatura basata sugli Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensita'?(HIFU=High Intensity Focused Ultrasound) utilizzata in oltre 170 centri in Europa e nel mondo - di cui oltre una ventina in Italia - e' oggi possibile trattare molti casi una volta ritenuti al di la'? delle possibilita' di trattamento. Ne hanno parlato in una conferenza stampa a Roma Pierfrancesco Bassi, Direttore della clinica urologica dell'Universita'?Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Francesco Micali, Professore Emerito di Urologia e Giuseppe Vespasiani, Direttore della clinica urologica dell'Universita' 'Tor Vergata'. "Il trattamento del cancro della prostata con questo apparecchio - hanno detto gli esperti - risulta particolarmente indicato nei pazienti non candidati all'intervento chirurgico, dopo il fallimento della radioterapia, in caso di recidive chirurgiche locali e come palliativo negli stadi di malattia localmente avanzata". Questo trattamento del cancro della prostata offre, tra l'altro, il vantaggio di essere mininvasivo, effettuabile in un'unica seduta della durata media inferiore alle due ore, in anestesia spinale. "Inoltre, in caso di necessita'?- hanno sottolineato gli urologi - il trattamento puo' essere ripetuto, cosa questa non fattibile con le altre tecniche normalmente utilizzate, quali la chirurgia e la radioterapia". Non solo: i risultati del trattamento, monitorabile attraverso una semplice analisi del sangue, il dosaggio del Psa (Antigene prostatico specifico), sono rapidamente disponibili. La riduzione massima dei valori di Psa si raggiunge infatti in circa 8 settimane. L'intervento richiede un breve ricovero - di norma non superiore alle 48 ore - e in molti casi e' possibile il trattamento in Day-surgery. L'utilizzo dell'apparecchio in ogni caso non preclude il ricorso alla chirurgia o alla radioterapia; trattamenti rispetto ai quali, tuttavia, presenta una minore percentuale di effetti collaterali.(AGI)

TUMORI: GIA' 1.700 ITALIANI OVER 70 CON CANCRO PROSTATA TRATTATI CON ULTRASUONI (2) =

(Adnkronos Salute) - "Eppure - spiega Giuseppe Vespasiani, direttore della clinica urologica dell'università Tor Vergata di Roma - il macchinario non è costosissimo. Per ammortizzare l'investimento -assicura lo specialista che è stato tra i primi sperimentatori - bastano 50 trattamenti l'anno". E non costa niente neppure al malato, perché viene equiparato al Drg della prostatectomia.

"Con il vantaggio - prosegue Vespasiani - che richiede minori giorni di degenza. Con un risparmio notevole per il Servizio sanitarionazionale rispetto all'intervento chirurgico oltre che alla radioterapia unita al trattamento ormonale". L'apparecchio funziona attraverso una sonda che emette ultrasuoni direttamente contro le cellule malate, tanto da 'cuocerle' a una temperatura di 85-100 gradi."E nell'80% dei casi riduce o azzera i livelli di Psa, il marcatore preso a riferimento per valutare la presenza o meno di una neoplasia prostatica", aggiunge Pierfrancesco Bassi, direttore della clinica urologica dell'università Cattolica di Roma.

(Sch/Adnkronos Salute) 17-MAR-08 15:02

ULTRASUONI PER COMBATTERE IL CANCRO ALLA PROSTATA

(Sn) - Roma, 17 mar. - Il tumore della prostata rappresenta, dopo quello al polmone, la seconda causa di morte per neoplasia nel maschio. E vista la sua correlazione diretta con l’età è ormai destinata, secondo gli esperti, a diventare la prima causa nei prossimi vent’anni. Grazie ad Ablatherm® Hifu, un’apparecchiatura basata sugli Ultrasuoni Focalizzati ad Alta Intensità (HIFU=High Intensity Focused Ultrasound) utilizzata in oltre 170 centri in Europa e nel mondo – di cui oltre una ventina in Italia – è oggi possibile trattare molti casi una volta ritenuti al di là delle possibilità di trattamento. Ne hanno parlato in una conferenza stampa a Roma Pierfrancesco Bassi, Direttore della clinica urologica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Francesco Micali, Professore Emerito di Urologia e Giuseppe Vespasiani, Direttore della clinica urologica dell’Università ‘Tor Vergata’. “Il trattamento del cancro della prostata con Ablatherm® Hifu – hanno detto gli esperti – risulta particolarmente indicato nei pazienti non candidati all’intervento chirurgico, dopo il fallimento della radioterapia, in caso di recidive chirurgiche locali e come palliativo negli stadi di malattia localmente avanzata”. Il trattamento del cancro della prostata con Ablatherm® Hifu offre, tra l’altro, il vantaggio di essere mininvasivo, effettuabile in un’unica seduta della durata media inferiore alle due ore, in anestesia spinale. “Inoltre, in caso di necessità – hanno sottolineato gli urologi – il trattamento può essere ripetuto, cosa questa non fattibile con le altre tecniche normalmente utilizzate, quali la chirurgia e la radioterapia”. Non solo: i risultati del trattamento, monitorabile attraverso una semplice analisi del sangue, il dosaggio del PSA (Antigene prostatico specifico), sono rapidamente disponibili. La riduzione massima dei valori di PSA si raggiunge infatti in circa 8 settimane. L’intervento richiede un breve ricovero – di norma non superiore alle 48 ore – e in molti casi è possibile il trattamento in Day-surgery. L’utilizzo di Ablatherm® Hifu in ogni caso non preclude il ricorso alla chirurgia o alla radioterapia; trattamenti rispetto ai quali, tuttavia, presenta una minore percentuale di effetti collaterali. “Un elemento di non secondaria importanza – sottolineano inoltre gli esperti – è che il trattamento del cancro della prostata con Ablatherm® Hifu consente di preservare la potenza sessuale in oltre il 50% dei casi, e la validità terapeutica è dimostrata da numerosi studi clinici e pubblicazioni su prestigiose riviste scientifiche internazionali, con follow-up fino a nove anni: risultati assolutamente comparabili con la radioterapia e vicini alla chirurgia”. Le specifiche caratteristiche tecniche e di sicurezza di Ablatherm® Hifu non sono riscontrabili in nessun altra apparecchiatura di questa categoria e ne hanno consentito la veloce diffusione “grazie alla quale – concludono gli urologi – oltre 17mila pazienti in Europa hanno già beneficiato di questo trattamento”. (Sn)