Upload
markuskaller
View
36
Download
2
Embed Size (px)
DESCRIPTION
Come legare la bicicletta
Citation preview
COME LEGARE LA BICICLETTARischi anche tu uno di questi 6 errori quando leghi la bici?
Negli ultimi mesi in Italia si vendono più bici che auto, e infatti le nostre città si
stanno (ri)popolando di biciclette. Uno dei problemi che affliggono i ciclisti
urbani è però la piaga dei furti. Rubare una bici è relativamente facile e – a
differenza delle auto e delle moto – non ha targa né un proprietario ufficiale: di
fatto è di chi se la prende… per questo è molto importante legarla in modo da
scoraggiare al più possibile le “appropriazioni indebite”. Purtroppo invece sono
ancora tanti i ciclisti che legano le proprie bici in modo così maldestro da
rendere la vita particolarmente facile ai ladri, anche i meno attrezzati.
Questo è quello che abbiamo trovato ieri in una passeggiata di un quarto d’ora
in centro a Bologna:
1. Legare la catena in modo che si sfili con un gesto
Piuttosto che legare la bici in modo che la catena possa essere sfilata con un
semplice gesto è meglio non legarla affatto: ci si risparmia la fatica ed il
risultato è identico.
I modi più comuni per legare la catena in modo che si sfili con un semplice
gesto sono legarla attorno al piantone della sella (basta sfilarla da sopra, o al
peggio sfilare il piantone) o addirittura attorno al manubrio, come in questo
caso:
Object 1
Catena semplicemente appoggiata al manubrio, per sfilarla basta un gesto
La catena (o il cavo) deve invece sempre passare all’interno di una
triangolatura chiusa del telaio, quella che sorregge la ruota posteriore o quella
centrale.
2. Usare una catena o un cavo che “si taglia con un grissino”
Al secondo posto della hit parade troviamo l’uso di catene o cavi d’acciaio di
sezione così ridotta da tagliarsi facilmente in pochi secondi con un tronchese
tascabile, che si può manovrare tenendolo nascosto in mano, in modo da
essere quasi insospettabili, almeno per gli occhi distratti dei passanti:
Una catena con una sezione così ridotta si taglia con un tronchese altrettanto
piccolo
Questa è solo leggermente più resistente
I cavi intrecciati si tagliano più facilmente delle catene, quando sono così sottili
poi…
I cavi d’acciaio devono avere una sezione di almeno 8 mm e le catene di
almeno 5 mm(poi dipende anche dai materiali utilizzati e, nel caso delle
catene, dalla forma della sezione delle maglie) in modo da poter essere tagliati
solo con cesoie di medie/grosse dimensioni difficili da portarsi in giro e da
utilizzare senza destare sospetti.
3. Non ancorare la bici ad un punto fisso
Se si utilizza una buona catena, ma non si lega la bici a nessun punto fisso,
come in questo caso:
Solo la ruota posteriore è legata: la bici si può prendere e portare via senza
problemi.
L’unica cosa che serve ad un ladro è un po’ di faccia di bronzo per prendere la
bici e portarla via a mano, come se fosse sua e avesse dimenticato le chiavi a
casa… Per questo la bici va legata ad un punto fisso ogni volta che è possibile.
4. Legare ad un punto fisso non la bici ma solo una ruota, magari l’anteriore
Qui la bici è ancorata ad un punto fisso e non asportabile senza un minimo di
lavoro:
Se si lega solo la ruota il resto della bici si può rubare svitando 2 viti.
Ma purtroppo serve veramente poco: basta svitare i 2 dadi che fissano la ruota
o, ancora più facile, sbloccare lo sgancio rapido se presente, per portare via la
bici lasciando la ruota al suo posto, come in questo caso:
Questo è quello che succede quando si lega solo la ruota…
Il ladro si ritroverà così con una bici senza una ruota, ma potrà sempre
recuperarla facilmente da una bici legata facendo l’errore seguente.
5. Non legare le ruote
Non esistono solo i furti di bici intere, ma anche di singoli pezzi. Se si lega solo
il telaio ad un punto fisso, come in questo caso:
Solo il telaio è legato ad un punto fisso, le ruote si possono asportare svitando
2 viti.
rubare il telaio è difficile, ma rubare le ruote, in particolare l’anteriore, è un
gioco da ragazzi e il nostro ladro ha una bella ruota da abbinare alla bici rubata
come al punto precedente. Per questo è bene cercare di legare il maggior
numero di componenti possibile, a partire dalle ruote. Con una sola catena è
facile legare assieme ruota e telaio ad un punto fisso. Con una seconda catena
si può legare anche l’altra ruota, innalzando drasticamente la protezione sulla
nostra bici:
Un esempio di come si lega bene una bici: una catena lega la ruota anteriore e
il telaio ad un punto fisso, mentre una seconda catena lega la ruota posteriore
al telaio.
6. Far toccare a terra le catene, i lucchetti o i cavi
Tutto quello che può essere tagliato con una cesoia, come le catene, i cavi
e i lucchetti, non dovrebbe mai toccare terra.
Una catena o un lucchetto che tocca a terra si taglia molto più facilmente
In questo caso, infatti, diventa molto più semplice tagliarlo con una cesoia
appoggiando un braccio a terra e caricando tutto il peso sull’altro braccio. Se,
viceversa, il pezzo da tagliare è sollevato, bisogna stringere la cesoia con le
due mani, e la forza che si riesce ad imprimere è decisamente inferiore.
I buoni esempi
Per finire una carrellata di esempi di bici ottimamente legate. Nessun antifurto
è sicuro al 100%, ma possiamo essere certi che tra una bici legata così e una
legata male un ladro sceglierà sempre quest’ultima.
Una catena con lucchetto lega la ruota anteriore e il telaio ad un punto fisso e
chiude un grosso cavo d’acciaio che lega la ruota posteriore
Qui la ruota e il telaio sono legate ad un punto fisso con un cavo corazzato.
Una catena fissa invece la ruota posteriore.
Il telaio è ancorato ad un punto fisso con un lucchettone ad U che chiude anche
un grosso cavo che assicura le 2 ruote.
Questo è un modo molto semplice ma efficace di legare la bici: una catena con
lucchetto di ottima qualità lega telaio e ruota anteriore (quella più facile da
asportare) ad un punto fisso. Legare una bici in questo modo non richiede più
tempo che legarla male, ma è molto più sicuro!
Come si riconosce un lucchetto di qualità?2 Repliche
Di lucchetti ne esistono di tutti i tipi, forme, dimensioni e prezzi, come fare a
distinguere un buon prodotto da uno scadente?
A parte la fiducia nel produttore e nel rivenditore, ci sono alcune caratteristiche
importanti che si possono verificare.
I materiali
In un lucchetto l’arco (o l’asta) è la parte più esposta e più frequentemente
oggetto di attacchi. Per questo deve essere costruita con materiali tali da
offrire la maggior resistenza possibile al taglio, allo strappo e ai colpi.
Purtroppo i materiali molto resistenti alla trazione sono di norma poco resistenti
al taglio, mentre quelli molto resistenti al taglio tendono ad essere fragili se
sottoposti ad urti. Il materiale con cui costruire archi ed aste deve quindi essere
opportunamente trattato per ottenere la migliore resistenza possibile ai vari tipi
di attacco cui può venire sottoposto.
Il materiale migliore per questo tipo di impieghi è l’acciaio correttamente
Object 2
temprato e cementato. La tempra, che consiste nel portare il metallo ad alte
temperature e poi raffreddarlo rapidamente, conferisce la resistenza
meccanica, mentre la cementazione della superficie, ovvero il suo
arricchimento al carbonio, migliora la resistenza al taglio.
Generalmente i costruttori che utilizzano acciai temprati per costruire archi ed
aste di lucchetti li marcano con la scritta “hardened”, ma purtroppo la sola
presenza di tale scritta non è di per sé sufficiente a garantire che la tempra sia
stata eseguita correttamente: servono infatti impianti di alta tecnologia ed
elevata competenza nel loro utilizzo per ottenere i risultati desiderati. Molti
prodotti economici di importazione vengono invece realizzati in contesti
produttivi (generalmente situati in estremo oriente) nei quali mancano sia gli
impianti che le competenze per mantenere i trattamenti termici uniformi,
compromettendo così la qualità del risultato.
La scritta “hardened” sul’arco indica che si tratta di acciaio temprato
Oltre alla resistenza ai tentativi di scasso, è importante anche la durata nel
tempo e quindi la resistenza all’ossidazione ed alla corrosione, che è fornita dai
trattamenti chimici di ramatura, nichelatura e cromatura.
Un buon lucchetto dura nel tempo, anche se usato all’aperto, e le sue parti in
acciaio non corrodono in pochi mesi, ma grazie ad una corretta nichelatura e
cromatura, resistono parecchi anni.
La forma e le dimensioni del corpo
Tanto i tentativi di scasso con forza bruta, quanto quelli di apertura con
destrezza sono facilitati dalle forme squadrate del corpo. Un corpo squadrato
offre infatti maggiori appigli agli strumenti da scasso, può essere facilmente
immorsato o tenuto fermo mentre si usano attrezzi da taglio o trapani, e
consente di impugnarlo saldamente mentre si lavora con i grimaldelli. Per
questo i lucchetti migliori hanno forme il più possibile arrotondate e angoli
smussati. L’assenza di spigoli ha anche il vantaggio di evitare abrasioni alle
mani degli utilizzatori.
Un lucchetto dalle forme squadrate è più facile da afferrare e manipolare
Un lucchetto dalle forme tonde è invece più difficile da afferrare e manipolare
2 scrocchi
Un lucchetto di qualità blocca l’arco (nel caso di lucchetti ad arco) o
l’asta/perno di chiusura (nel caso di lucchetti per catena o per serranda) in 2
punti, per garantire una migliore resistenza allo strappo.
Uno scrocco singolo è particolarmente vulnerabile anche perché può essere
fatto scattare direttamente, senza agire sulla serratura, introducendo
nel barilotto, soprattutto se privo di protezione posteriore, un ferretto (basta
anche il dente di una forchetta) e muovendo direttamente la molla dello
scrocco.
La presenza dei 2 scrocchi è facilmente verificabile perché sull’arco o sul perno
sono presenti 2 incavi invece di uno.
Sull’arco sono presenti i 2 incavi per i 2 scrocchi
Barilotto con protezione posteriore
I lucchetti di qualità hanno anche una protezione che chiude posteriormente il
barilotto (il rotore nel quale si infila la chiave), in modo da impedire di
raggiungere direttamente il meccanismo di apertura tramite un ferretto.
Piastrina di protezione
Nei lucchetti di scarsa qualità questa protezione è assente e infilando una
sottile leva (basta anche il dente di una forchetta) nel barilotto è possibile
raggiungere e far scattare direttamente lo scrocco senza neppure forzare la
serratura.
Asta rotante antitaglio
Nei lucchetti chiusi da una o più aste, invece che da un arco, come i lucchetti
per catena e per serranda, è fondamentale che le aste siano rotanti, in modo
da contrastare l’azione di strumenti da taglio come seghe e smerigliatrici. Se si
prova a tagliarle, le aste rotanti entrano in rotazione assieme alla lama,
impedendole di fare presa e di affondare.
L’asta rotante può essere resa inefficace se è possibile fermarla con una pinza
od una morsa mentre la si taglia, per questo è fondamentale non lasciare
scoperta l’asta, che deve essere quasi interamente protetta dai punti di
fissaggio in cui si inserisce. Il lucchetto va quindi sempre scelto in relazione ai
suoi punti di fissaggio, in modo che si accoppino nel modo più preciso possibile.
Nei lucchetti in cui la testa esce dal corpo è importante che questa abbia un
punto di rottura programmata, in modo che, se si cerca di tagliare l’asta
tenendola ferma per la testa, questa si spezzi sotto lo sforzo.
Impugnatura dell’asta a rottura programmata
I migliori lucchetti per serranda e per catena hanno l’impugnatura dell’asta a
rottura programmata. Significa che, se si cerca di strappare l’asta afferrandone
l’impugnatura con strumenti da scasso, questa cede in un punto
predeterminato dal costruttore, lasciando l’asta in posizione di chiusura.
L’alternativa per impedire lo strappo dell’asta è fare in modo che non possa
essere afferrata, perché a lucchetto chiuso si trova completamente alloggiata
nel corpo. In questo caso l’apertura avviene tramite una molla che, girando la
chiave, spinge l’asta all’esterno. L’apertura può però diventare problematica se
gli occhielli in cui si infila l’asta tendono a trattenerla in sede. In una serranda,
ad esempio, può capitare facilmente che l’occhiello fissato a terra e quello
fissato alla serranda si disallineino, andando così a stringere l’asta e
impedendo alla molla di apertura di spingerla all’esterno.
Testa dell’asta di un lucchetto per serranda con punto di rottura programmata
Assenza di giochi
Un lucchetto ben costruito è una piccola macchina di precisione, che non
presenta giochi rilevanti tra le parti in movimento: tra arco e corpo, tra corpo e
barilotto e soprattutto tra pistoncini e chiave. La presenza di giochi significativi
è al contrario un indice di lavorazioni approssimative che rendono il lucchetto
vulnerabile sia agli attacchi di forza bruta che alla violazione con destrezza. Un
arco che non sia ben fissato si strappa infatti più facilmente, mentre una
serratura lavorata con abbondanti tolleranze semplifica l’apertura con
grimaldello tramite allineamento manuale dei pistoncini (lockpicking).
La serratura
Come in tutti i sistemi di chiusura, anche nei lucchetti, la serratura è uno degli
elementi fondamentali per la sicurezza e l’affidabilità.
Il numero dei pistoncini
Il numero dei pistoncini e la forma dei contropistoncini sono importanti per
contrastare le aperture con destrezza. Per aprire una serratura con il
grimaldello si devono infatti allineare per mezzo di questo strumento tutti i
pistoncini nella posizione di apertura, il che è tanto più difficile quanto
maggiore è il loro numero. Per allineare con il grimaldello i pistoncini nella
giusta posizione è necessario tastarli e muoverli con lo strumento per trovare la
posizione di apertura. La forma dei contropistoncini può essere studiata in
modo da rendere più difficile questa operazione. Profili “a doppia T” o “a fungo”
fanno sì che sotto l’azione del grimaldello i contropistoncini tendano ad
incastrarsi nelle loro sedi, rendendone difficoltoso il movimento.
Il profilo delle chiavi
La forma di quella parte della chiave che viene inserita nella serratura è il suo
profilo. Quanto più è elaborato il profilo, tanto maggiore è la sua sicurezza,
perché in profili complessi è più difficile inserire strumenti da scasso. Il profilo
più diffuso, chiamato “Paracentrico” o“Universale”, ha la classica forma
arrotondata a “S”, che lascia spazi abbastanza ampi per l’introduzione di
strumenti da scasso.
Profilo paracentrico o universale
Profili più complessi sono invece caratterizzati da svariati angoli acuti o retti
combinati tra loro, che rendono molto più difficile introdurre grimaldelli e altri
strumenti.
Naturalmente l’ottenimento di profili complessi prevede maggior precisione
nelle lavorazioni e conseguente riduzione dei giochi, rispetto al profilo
Universale, per questo i prodotti di scarsa qualità, come molti di quelli
provenienti dell’estremo oriente, non utilizzano profili elaborati.
A ciò si aggiunga che quanto più è controllata la duplicazione della chiave,
tanto più è difficile farne copie abusive. Esistono lucchetti con chiavi a profilo
brevettato e chiavi con profili la cui forma è registrata. In questi casi i duplicati
possono essere effettuati solo presso i Centri Autorizzati. Ne esistono anche
versioni i cui duplicati sono ottenibili solo contattando l’azienda costruttrice.
Questo tipo di lucchetti è praticamente sempre accompagnato da una carta di
proprietà codificata che attesta la legittimità ad effettuare la richiesta di
duplicati.
Una carta codificata per la duplicazione controllata delle chiavi
Oltre a questa carta di proprietà, per incrementare ulteriormente la sicurezza,
in alcuni casi è necessaria anche l’esibizione di un documento di identità del
richiedente.
Sistemi di chiavi
Quando si usano contemporaneamente più lucchetti, ad esempio per chiudere
le varie serrande di un negozio, o quando si vorrebbe semplicemente utilizzare
la stessa chiave per aprire lucchetti diversi, o lucchetti e serrature, è
importante verificare che il modello scelto permetta di realizzare un sistema a
chiave uguale (KA) o a Chiave Maestra (MK).
In un sistema a Chiave Maestra (MK) la chiave maestra apre differenti serrature, ognuna apribile
con una propria chiave (KD)
I lucchetti di qualità sono costruiti in modo da consentire, a richiesta, anche la
creazione di sistemi gerarchici (differenti livelli di chiavi, ciascuna in grado di
aprire uno o più gruppi di lucchetti diversi) che garantiscono diritti di accesso
secondo il programma stabilito e, allo stesso tempo, minimizzano il numero di
chiavi in uso.
La piastrina anti trapano
La serratura di un lucchetto può essere attaccata trapanando il barilotto, per
far fuoriuscire i perni e poi ruotarlo. Per questo i lucchetti migliori hanno la
serratura protetta da una piastrina antitrapano. La piastrina può essere fissa, in
modo da offrire protezione tramite la propria resistenza meccanica, o rotante.
piastrina fissa
Piastrina rotante
In questo caso, oltre alla resistenza dei materiali, la protezione deriva dal fatto
che se si cerca di perforare la serratura con la punta del trapano questa fa
presa sulla piastrina, che inizia a ruotare simultaneamente alla punta stessa,
impedendole di avanzare.
5 caratteristiche da tenere presente percomprare una catena efficace, per proteggere la tua moto o la tua biciLascia una risposta
Una catena è forte quanto il suo anello più debole. Vale per le catene prese da sole, ma vale in
generale per tutti i sistemi di sicurezza composti da più elementi. L’intero sistema è forte quanto il
suo componente più debole. Se leghi la tua bici o la tua moto con un sistema composto da un
lucchetto e una catena, quindi, è importante valutare non solo la qualità del lucchetto, ma anche
quella della catena. Se la catena è il punto debole, un eventuale ladro attaccherà quest’ultima
invece del lucchetto.
Ma come si riconosce una catena di qualità, che sappia resistere efficacemente agli eventuali
attacchi? Le caratteristiche principali da tenere presente sono 5:
1. Sezione delle maglie. Si tratta del fattore più evidente. È facile infatti comprendere che maggiore
è la sezione delle maglie, più queste sono resistenti. La sezione più indicata per una catena
usata per proteggere una moto è nell’ordine di 13 mm, ma anche 10 mm è già una buona
dimensione. Per una bici si può considerare efficace anche una catena di sezione 7mm.
2. Profilo della sezione delle maglie. È un parametro facilmente valutabile ad occhio, anche se la
sua importanza non è così intuitiva come per le dimensioni. Il punto è che le cesoie normalmente in
commercio sono costruite per tagliare sezioni rotonde, come quelle dei tondini di ferro, delle reti
elettrosaldate e delle comuni catene. Per questo le catene con maglie a sezione semiquadra, o
meglio ancora esagonale, sono più difficilmente attaccabili.
Catena con maglie a sezione semiquadra
Object 3
Catena con maglie a sezione esagonale
3. Materiale impiegato e trattamenti termici effettuati. Sono caratteristiche determinanti,
perché catene con maglie di uguale sezione e profilo, ma materiale e trattamenti termici differenti,
hanno caratteristiche meccaniche decisamente diverse. Purtroppo si tratta di un parametro
difficilmente valutabile ad occhio, per cui bisogna affidarsi alle garanzie offerte dal venditore
e dal produttore. Come spesso accade, anche il materiale di una catena deve essere il frutto di un
accurato compromesso tecnico. Da un lato deve essere abbastanza duro da rendere difficile il taglio,
dall’altro non deve essere così duro da essere fragile e rompersi per frattura. Per capire la differenza
tra durezza e fragilità basta pensare al vetro, che è più duro e quindi più difficile da tagliare rispetto
al legno, ma è anche più fragile e quindi più facile da rompere. Gli anelli di una catena devono
ovviamente essere duri per resistere al taglio, ma non devono essere fragili. Per aprire un anello è
infatti necessario tagliarlo su 2 lati, in modo da dividerlo in 2 parti, o tagliare un solo lato e allargare
la fessura così creata, in modo da sfilare l’anello dal successivo. Ma se il materiale è
eccessivamente duro e fragile, tagliandolo da un lato si spezza dall’altro, dimezzando il lavoro
necessario per aprire la catena. I materiali più adatti sono quindi l’acciaio al manganese o
quello al nichel-cromo-molibdeno, cementati, temprati e rinvenuti. Il manganese o gli altri
additivi servono a conferire al materiale maggiore durezza per resistere meglio al taglio, così come
la tempra. Il rinvenimento è invece il processo che riduce l’eccessiva durezza ed evita che il metallo
si fratturi facilmente. La cementazione rende infine la superficie più resistente all’usura.
4. Catene con estremità a cappio. Le catene più raffinate hanno uno dei due anelli terminali più
lungo, in modo da potervi passare all’interno l’altro estremo, che si va poi a chiudere nel lucchetto.
Si ottengono così 2 vantaggi. In primo luogo non rimangono spazi liberi, in cui si possano infilare
leve, fra l’asta del lucchetto e l’anello della catena. Inoltre l’asta del lucchetto viene efficacemente
coperta e protetta dalle 2 maglie. Si aumenta così la sicurezza nel punto di fissaggio della catena al
lucchetto, che è uno dei punti critici.
Catena con estremità a cappio
5. Guaina. La funzione principale della guaina è quella di evitare che la catena e le superfici con cui
viene a contatto si rovinino sfregando o sbattendo l’una sull’altra. Ma le guaine non hanno solo
una funzione estetica. Quelle in tessuto sintetico ostacolano l’azione delle troncatrici e devono
essere tagliate prima di poter attaccare direttamente la catena, contribuendo così a rallentare i
potenziali ladri. Questo tipo di rivestimento rende inoltre la catena molto più flessibile rispetto alle
guaine plastiche, permettendo di ripiegarla facilmente su se stessa e quindi di riporla più
comodamente.
Comprare un lucchetto che costa più della bici: assurdità o scelta saggia?Lascia una risposta
Si possono vedere in città nelle ore di punta: giovani alla moda e professionisti
eleganti che pedalano su biciclette vecchie, scalcagnate e mezzo arrugginite.
Probabilmente sarebbero molto più contenti di utilizzare biciclette migliori, ma
Object 4
in questo modo sperano di riuscire ad evitare una delle piaghe più
fastidiose tra quelle che affliggono i ciclisti urbani: il furto della bici. È
un rischio che tende pericolosamente a trasformarsi in certezza tanto più si è
costretti a lasciare la bicicletta parcheggiata per lungo tempo, magari anche di
notte, in luoghi ad alto rischio, come strade e stazioni. Per questo chi non ha
altre alternative si trova costretto, suo malgrado, ad utilizzare una
bici di scarso valore. La speranza è quella che i ladri si dirigano su qualcosa
di più appetibile. La certezza è che se proprio la dovessero rubare il danno
sarebbe contenuto.
Il problema è che avendo speso poco per la bicicletta viene naturale
pensare di dover spendere poco anche per il lucchetto. Sembrerebbe un
ragionamento logico, ma in questo modo si finisce per acquistare un
prodotto scadente, che rischia di non essere minimamente in grado di
proteggere adeguatamente la bicicletta, e la probabilità del furto aumenta
drasticamente. Lo scarso valore della bici, da solo, non è un deterrente
sufficiente. Se può essere rubata in pochi secondi, anche una bici che
può essere rivenduta per soli 10 o 20 € diventa un buon affare per i
ladri. Il furto di una bici, anche di limitato valore economico, è un grande
problema per chi ci faceva affidamento per andare al lavoro o a scuola e, oltre
ai disagi che crea, costringe ad acquistare un altro mezzo e un altro antifurto,
in una sequenza che purtroppo può non avere fine, e per un costo totale che
nel tempo diventa significativo.
È proprio calcolando quanto possano costare in termini di tempo e di soldi i
furti ripetuti, che si giustifica l’acquisto di un antifurto meccanico di buona
qualità. Un buon antifurto meccanico, anche se non inviolabile in
assoluto, è infatti in genere in grado di scoraggiare i ladri poco
attrezzati che tipicamente prediligono il furto di mezzi economici. Per
questo è un buon investimento. Anche se più costoso del mezzo che deve
proteggere è comunque meno costoso del dover ricomprare ripetutamente bici
e lucchetto, tenendo conto anche dei disagi che questo comporta.