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Alzati e cammina come riabilitare il potere dell’acqua invecchiare è un privilegio invecchiare è un privilegio come mangiare diete e alimentazione Anno 1 Numero 2 Periodico di informazione della Casa di Cura Nuova Villa Claudia Diffusione gratuita

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Alzatie cammina

come riabilitareil potere dell’acqua

invecchiareè un privilegioinvecchiareè un privilegio

come mangiarediete e alimentazione

Anno 1 Numero 2Periodicodi informazionedella Casa di CuraNuova Villa ClaudiaDiffusione gratuita

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Curare bene è possibile. La passione e la conoscenza diventano bino-mio capace di superare qualsiasi ostacolo quando si parla di organizza-zione sanitaria. Perché a dirigere la propria “creatura”, Nuova VillaClaudia, sono due medici che già da qualche mese vi parlano ancheattraverso My Life. Un organ-house che non sarà mai autocelebrativobensì andrà ad affrontare i temi di maggiore attualità rispetto alla loroinsorgenza. Infatti, l’obiettivo del nostro giornale è quello di darerisposte alle vostre crescenti urgenze sanitarie col rigore che da semprecaratterizza la nostra vita professionale. E familiare, perché in questonumero ci occupiamo di riabilitazione e ci sembra realmente di “gioca-re in casa” visto che Laura Melis è una fisiatra. Proviamo, dunque,insieme a “rialzare la schiena”. La missione, possibile, di Nuova VillaClaudia risiede nell’offerta di competenze e servizi integrati, finalizzatial recupero della persona nei suoi aspetti funzionali, fisici, cognitivi epsicologici. La concezione con la quale la Casa di Cura Nuova VillaClaudia è stata recentemente ristrutturata fa sì che il rapporto persona-lizzato col paziente costituisca uno dei punti qualificanti dell’assisten-za. I programmi di prevenzione, di diagnosi e di trattamento riabilitati-vo si basano su opportune strategie elaborate da un’équipe di profes-sionisti, le cui varie competenze garantiscono un approccio integratoalle patologie acute e croniche, alle disabilità e alle menomazioni deipazienti: l’intento è quello di fornire migliori servizi per garantire unadiagnosi precoce, una prevenzione efficace e un recupero rapido, com-pleto e soddisfacente. Tutto ciò si concretizza attraverso la proposta -nell'ambito di progetti di prevenzione, diagnosi e cura ben collaudati -di programmi su base individuale in grado di rispondere nel modo piùefficace ai bisogni del singolo paziente. L’importante mission di NuovaVilla Claudia sta nel potenziamento del reparto di riabilitazione, doveéquipe di specialisti supportano la persona disabile sino al raggiungi-mento del miglior livello di vita stimato sul piano fisico, funzionale,sociale ed emozionale. Il paziente è coinvolto attivamente verso il rag-giungimento degli obiettivi stabiliti nel più breve tempo possibile.Altro aspetto non trascurabile è la prevenzione di tutte le patologie cro-niche degenerative che colpiscono la popolazione, oggi in grandeespansione anche in relazione all’aumento dell’aspettativa di vita.Purtroppo sappiamo come le conseguenze di una patologia, sia essaacuta o cronica, non si limitino a ledere la fisicità della persona, maarrivino spesso a coinvolgere pesantemente anche la sfera emotiva equella sociale. Motivo in più per restare al vostro fianco.

Gian Luigi Rizzo e Laura Melis

IDROKINESI

Acqua magicadi Marino Collacciania pagina 4

POSTURA

Spazioal corpodi Andrea Riccardia pagina 8

ORTOPEDIA

Mani in altodi Claudia Flaminia pagina 10

PREVENZIONE

Vecchio ci sarai di Alice Alessia pagina 14

INTERVISTA

Il cibo mentedi Marino Collacciania pagina 16

VITA DA CANI

Animali e ambientedomesticodi Federico Coccìaa pagina 18

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o n t e n u t i

Direttore responsabile:Marino [email protected]

Sede legale:via Flaminia Nuova, 280 Romawww.nuovavillaclaudia.it

Iscritto nel Registro Stampadel Tribunale di Roman. 135/2013 del 25/06/2013

Stampatonel mese di novembre 2013da Art Color Printing - Roma

hi e cosa

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L’ altra piscina da noi la riabilitazionee prevenzione in vasca all’ avanguardia

La vita di tutti i giorni ha una sua antica filosofia,tradotta in pillole di facile consumo, da metaboliz-zare con un bicchiere d’acqua. Eh sì, l’acqua “l’originedi tutte le cose”, diceva Talete che la eleggeva a fonte divita in grado di dare energia al corpo e alla mente. E chi ancorasi ostina a pensare che la filosofia sia anacronistica e avulsa dalla realtà, avrà unasignificativa occasione per ricredersi ampiamente. Perché, si dice comunemente, lavita va presa con filosofia: soprattutto quando un trauma fisico rischia di cambiare

radicalmente la nostra esistenza. Allora ecco che “pensatori” moderni hanno elaborato una tecnologiain grado di riabilitare: il “motore” è ancora una volta l’acqua e il nome della straordinaria applicazio-ne è, non a caso, un compendio di lingue e culture dell’antichità: Idrokinesiterapia. A Villa Claudia èuna realtà.

COS’E’ L’IDROKINESITERAPIAL’Idrokinesiterapia, o fisioterapia in acqua, è la riabilitazione basata sul movimento (kinesi) in acqua(Idro) sfruttando l’effetto antidolorifico e decontratturante dell’acqua calda, unita alla semplicità delmovimento dovuto alla diminuzione del peso corporeo del 90 per cento del peso sulle articolazioni esulla colonna vertebrale. La temperatura dell’acqua e l’azione combinata del calore forniscono il rilas-samento muscolare innalzando la soglia del dolore e migliorando l’irrorazione sanguigna con beneficiper il sistema vascolare.

A COSA SERVEEvidenti e assolutamente confortanti i risultati dell’esercizio in acqua: rilassamento muscolare, sollie-vo del dolore, mantenimento o miglioramento della mobilità articolare, recupero della deambulazione,miglioramento della circolazione arteriosa e linfatica. Infatti, il calore dell’acqua in cui il paziente èimmerso aiuta ad alleviare il dolore, riduce lo spasmo muscolare e, quindi, aiuta alla distensione. Ilpaziente in acqua si muove con agilità e, di conseguenza, anche da un punto di vista psicologicoacquisisce sicurezza e fiducia in questo tipo di riabilitazione.

PER QUALI CURE E’ CONSIGLIATAE’ uno strumento riabilitativo adatto a ogni tipo di patologia fisiatrica, ortopedica, sportiva, neurologi-ca e neuromotoria. Viene utilizzata per la cura delle patologie della colonna vertebrale, per i problemiarticolari e muscolari e per tutti gli stati post operatori: spalla, ginocchio, gomito, anca, caviglia.E’ certamente consigliata per curare, ma viene altresì utilizzata per mantenere la forma fisica o essere

L'ACQUAAcqua di monteacqua di fonteacqua che squilliacqua che brilliacqua che canti e piangiacqua che ridi…Tu sei la vitae sempre fuggi

Gabriele D'Annunzio

a c q u am a g

idrokinesil’

di MARINO COLLACCIANI

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affiancata adattività sportive

- quali sci, palestra,golf - con una serie di

esercizi che riequilibrano imuscoli meno sollecitati in queste disci-

pline. Indubbi, poi, i benefici nell’artrosi e nelle patologie neurologiche di pazienti con diffi-coltà nei movimenti a terra. Per cercare di capire lo straordinario successo della Idrokinesiterapianelle diverse applicazioni, basti pensare a quanto la forza di gravità condizioni la nostra esistenza,con un’azione di per sé compressiva sulle articolazioni. Ecco allora che il lavoro in ambiente anti-gravitario, oltre ad alleggerire il carico, costringe l’organismo a elaborare meccanismi compensati-vi. Così, la rieducazione in acqua permette un recupero più rapido per precocità di intervento e perelaborazione dello schema corporeo.

COME FUNZIONAL'Idrokinesiterapia rappresenta la metodica di massima e la migliore integrazione tra le proprietàfisiche dell'acqua e terapeutiche del movimento: infatti, l’acqua favorisce in modo determinantel’esecuzione di esercizi di mobilizzazione attiva e passiva grazie alle sue proprietà fisico-biologi-che. Caratteristica principale l'azione antigravitaria secondo la legge di Archimede (un corpoimmerso in un liquido riceve una spinta verso l'alto pari al peso del volume del liquido spostato),che determina l'effetto di alleggerimento del corpo immerso. L’acqua sostiene gran parte del pesodel corpo favorendo l’esecuzione di movimenti con un corretto lavoro muscolare anche in condi-zioni di ridotto tono-trofismo e di difficoltà di carico. Per tale motivo un muscolo che ha forzaridotta e non consente un corretto lavoro può realizzare in acqua diversi movimenti.La riduzione del peso corporeo che si ottiene nel mezzo idrico permette inoltre di eliminare ildolore dovuto al carico e di iniziare precocemente la riabilitazione motoria. Utilizzando acquariscaldata a una temperatura di 32°-35° si ottiene l’effetto analgesico del calore che innalza lasoglia di sensibilità al dolore determinando anche una sedazione generale e un rilassamentomuscolare. Nel dettaglio, il mezzo idrico, più denso rispetto all’aria, permette movimenti control-lati ed eseguiti contro una leggera resistenza. Un altro effetto è il manifestarsi di fenomeni senso-riali quali un miglior apprezzamento della posizione del proprio corpo e del senso di movimentodovuti alla percezione della pressione esercitata dall'acqua su tutto il corpo che si traduce in unasensazione di maggior sicurezza nell'esecuzione dei movimenti. Effetto immediato la riduzione deirischi di movimenti incontrollati che possono far insorgere la sintomatologia, peggiorare la situa-zione patologica, trasmettere paura e insicurezza al paziente, rallentandone la rieducazione.

Attenti alleimitazioni

Non confondere iltrattamento riabilitati-vo con l’acquagym,attività ludico-sporti-va e non riabilitativa

La temperatura dellepiscine normali nonriabilitative non èmantenuta tra i 32 e35 gradi, fattore cheinfluisce negativa-mente sugli esercizi esulla correttezza deltrattamento

Il rapporto terapista-paziente nella riabili-tazione in acqua deveessere, soprattuttoall’inizio, estrema-mente personalizzato:ovvero, unterapista/un paziente

Gli esercizi devonoessere modulati sulpaziente e non posso-no essere uguali pertutti

I controlli dell’acquarichiesti per le piscineriabilitative con auto-rizzazione sanitariasono a garanzia delpaziente per evitarecomplicanze in faseriabilitativa

Bisogna affidarsi aun’équipe multidisci-plinare formata dafisiatra, ortopedico,neurochirurgo e fisio-terapista con masterin Idrokinesitarapia.Dunque, solo strutturesanitarie regolarmen-te autorizzate posso-no garantire la neces-saria sicurezza

(Nella foto la Dr. Paola BaruffaldiResponsabile del-l’idrochinesi pressoNuova Villa Claudia)

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Ho scoperto cosa fosse l’osteoporosi attraverso il dolore profondodi mia madre: la sindrome la colpì sùbito dopo la menopausa e siè trasformata in un incubo per lei e per tutta la nostra famiglia.Ha vissuto i suoi ultimi anni, invalida, su una sedia a rotelle”.Sincera, diretta, profonda, saggia: come sempre. Marina Ripa diMeana si concede al taccuino di “My Life” per raccontareun’esperienza di vita che è diventata per lei un vero e propriodiario di bordo. Non più una cartina muta nella imprevedibilenavigazione della nostra esistenza. Spesso la fonte della notizia èil diretto interessato e Marina ha fatto della propria esperienza untimone sicuro della propria rotta. Al punto di essere diventatatestimonial dell’Aila (l’Associazione italiana per la lotta all’ar-trosi).Marina, cosa l’ha spinta a scendere in campo?“Lo spavento di dover affrontare di persona la sofferenza di miamadre. E, nel contempo, la consapevolezza che la conoscenza diun male debba spingere a una riflessione: muoversi per tempo”.

Come ha impostato la sua vita dinanzi alla possibile insorgen-za del male?“Aderendo in toto a un concetto semplice: tutti lo conoscono, nesono convinti a parole, ma poi sono sempre troppo poche le per-sone che lo mettono realmente in pratica. Sto parlando della pre-venzione. Il ricordo della malattia di mia madre mi ha indicato lostile di vita da seguire, insieme con una serie di controlli strumen-tali, la Moc in primis, ai quali mi sono sottoposta quando i sinto-mi di una possibile insorgenza potevano essere tutt’al più latenti.D’altra parte l’osteoporosi è stata definita dall’Aila un tarlo silen-zioso: dunque, a maggior ragione il problema va affrontato ancorprima che si manifesti. Per questo motivo apprezzo l’impegno diNuova Villa Claudia sia a livello divulgativo sia sul piano di qua-lificato intervento”.Può spiegare ai lettori perché bisogna credere realmente nelconcetto di prevenzione?“Guardi, basti pensare che da dodici anni combatto con un can-cro. Per scaramanzia non dico di aver vinto definitivamente lamia battaglia, ma di sicuro ho scoperto il “nemico” per tempo,essendomi sottoposta a una serie di controlli preventivi. Comevede l’osteoporosi - al pari del tumore e di tanti altri mali - è sub-dolo, nascosto anche dalla nostra pigrizia e da una superficialitàspesso letale”.

Mar. Coll.

o proprio io

Marina Ripa di MeanaNobile coraggio

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a postura

di ANDREA RICCARDI

Postura: un terminescientificamente correttoma purtroppo pericolo-samente abusato perchéentrato nel linguaggiocomune di molti “mani-polatori di vertebre” chehanno creato confusione,false aspettative. E, cosaancor peggiore, dannispesso irreparabili.Dunque, andiamo per ordinenel solco di una corretta com-prensione. Per capire meglio,evitare allettanti quanto impossibi-li e scorrette “guarigioni” taumatur-giche, cominciamo con la spiegazionedel termine: la postura è la posizione delcorpo umano nello spazio e la relativarelazione tra i suoi segmenti corporei. Puòessere in stazione eretta, da seduto, da sdraiato.Insomma, la postura altro non è che la posizione piùidonea del nostro corpo nello spazio per attuare le fun-zioni antigravitarie con il minor dispendio energeticosia in deambulazione che in stazionamento: ad essavengono a concorrere vari fattori neurofisiologici, bio-meccanici, emotivi, psicologici e relazionali.Quindi, la postura di un individuo è frutto del vissutodella persona stessa nell'ambiente in cui vive, determi-

nata anche da stress, traumi fisici edemotivi, posture professionaliscorrette ripetute e mantenutenel tempo, respirazione scor-retta, squilibri biochimici.Da quanto detto si evinceche la postura dell'uomoè in costante e progres-siva modificazio-ne.I fat-

toriprecedente-

mente elencati inci-dono a livello muscolare

determinando un aumento dellostato di contrazione che si aggiunge al

tono basale preesistente che con il passare deltempo crea stati di accorciamento muscolare perma-nente, tecnicamente definiti retrazione muscolare. Laretrazione muscolare è reversibile solo attraverso tec-niche di fibrolisi del tessuto connettivale che avvolge imuscoli e con applicazioni di stretching globale attivo.Gli effetti di una postura non corretta e quindi dellaretrazione muscolare si manifestano a livello articolare

lScoliosiDeviazione laterale della colonna vertebrale asso-ciata o meno alla rotazione dei corpi vertebrali.Statisticamente sono colpiti dalla scoliosi idiopati-ca il 5-7 % dei ragazzi in accrescimento, con unrapporto di 7 a 1 delle femmine sui maschi

IpercifosiDismorfismo del rachide dorsalecaratterizzato dall'aumento per-manente e oltre i limiti fisiologicidella sua curvatura sul pianosagittale con convessità posteriore

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s p a z i o a l

QUATTRO REGOLE PER I VOSTRI FIGLI

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Postural BenchE’ un sistema dotato di una sofisticata rete di sensori che permette di rilevare in modo preciso le tensioni della catena muscolare posteriore

permettendo al paziente di eseguire una rieducazione posturale con una tecnologia estremamente innovativa

sotto forma di com-pressione, rotazione

assiale e traslazione,determinando modifica-

zioni della struttura schele-trica quali scoliosi, iperlordosi,

ipercifosi, valgismo e varismo delleginocchia, ecc. e possono evolvere indisordini posturali importanti fino avere e proprie patologie.La correzione dei difetti posturaliavviene attraverso una ginnasticaposturale. Come premesso, oggi c’èuna gran confusione nel campo dellaginnastica posturale perché spessoattuata da personale senza idoneo tito-lo e competenza, in ambienti non sani-tari, spesso spacciando una ginnasticaa terra per una ginnastica posturale. Ben altra cosa è il vero trattamento diginnastica posturale. Innnanzitutto,

prima di affrontare un percorso di gin-nastica posturale è fondamentale una

visita fisiatrica per la valutazione del pro-gramma riabilitativo da effettuare.Comunque, c’è da dire che non sempre

la ginnastica posturale è sufficienteda sola ad affrontare una patolo-

gia, specialmente se è in attouna patologia acuta.

Infatti, negli anni la dia-

gnosi, a cura di un medico specialista, e la successivacura delle patologie posturali sono sempre andatemigliorando affinando tecniche riabilitative quali ilmetodo Mézières, il metodo Suchard, il metodoFeldenkrais, il Condizionamento posturale in acqua ealtri metodi che mirano al riequilibrio del sistemaposturale.I metodi riabilitativi fin qui descritti hanno sempreavuto un limite consistente nella mancanza di un siste-ma di chiara rilevazione e di registrazione delle modi-ficazioni posturali raggiunte, come anche di un feedback per il paziente che attraverso la coscientizzazionedel lavoro svolto ne migliora l’apprendimento.Presso Nuova Villa Claudia è presente una sofisticatoe l’innovativo sistema, il Postural Bench creato appo-sitamente per la valutazione-riabilitazione posturale.Il software, semplice ed intuitivo, dopo una prima fasevalutativa permette di impostare un esercizio riabilita-tivo a feed back estremamente efficace per una corret-ta riprogrammazione posturale. Quindi il lettino per il trattamento, in modo moltoapprossimativo, si è trasformato da semplice accesso-rio “Passivo” a sistema intelligente “Attivo”, chediventa indispensabile per studiare e riprogrammarel’equilibrio ortodinamico attraverso un sistema a con-trollo di carico a feed back. Si tratta di riprogrammare lo schema posturale conuna nuova metodologia, ovvero lo stretching attivopropriocettivo, il lavoro posturale a catena aperta ochiusa a controllo feed back e il rinforzo muscolarepropriocettivo a feed back gate control.

a l c o r p o

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Essere consapevoli dellepossibilità di carico cheil bambino può sostene-re non superando il cari-co pari al 10% del suopeso

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Usare una sedia ergonomica, regolabilein altezza, per far stu-diare il bambino

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Assicuratevi che il pesodello zaino sia distribui-to uniformemente pertutta la schiena oppurefar utilizzare al bambinouno zaino-trolley

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Far controllare il bambino, soprattutto in etàpreadolescenziale, una volta all’anno dallospecialista fisiatra

IperlordosiÈ un eccessivo

inarcamentonella regione

inferiore (lombare)oppure superiore

(cervicale) dellaschiena spesso

accompagnata dadolorose contrattu-

re muscolari.L’iperlordosi èmolto più fre-quente nelle

donne a causadella loro con-

formazioneossea e di abi-tudini diverse,

tra le qualicalzare scarpecon tacchi alti,

che costringonoad assumereposizioni della

schiena scorrette

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MORBO DI DE QUERVAINE’ una patologia causata da irritazio-ne o infiammazione del tendineadduttore lungo ed estensore brevedel pollice. L’infiammazione riguardail canale fibroso che avvolge e contie-

ne i tendini: esso si gonfia e si restringe fino a renderedoloroso il movimento di polso e pollice. Stringere lamano a pugno, afferrare o tenere in mano oggetti sonomovimenti semplici, ma che la sindrome rende moltodolorosi. La causa è da ricercare in movimenti non usualidivenuti improvvisamente frequenti e ripetuti nel tempo:esempio classico quello delle neo-mamme che nel pren-dersi cura del bambino, tenendolo in braccio atteggianole mani in posizioni inusuali e scomode.

MORBO DI DUPUYTRENE’ un ispessimento anomalo dell’apo-neurosi palmare: il tessuto fibroso siestende sotto la pelle del palmo dellamano e, quindi, i tendini non sonodirettamente coinvolti. Si manifesta

nella fase iniziale con piccoli noduli duri che si sollevanosotto il palmo, capaci di provocare fastidio ma non dolo-re. In seguito questi noduli si moltiplicano e formano deicordoni sottocute che si estendono dal palmo alle dita - ingenere l’anulare e il mignolo - fino a quando i cordonistessi cominciano a ritrarsi provocando la flessione delledita.Le cause sono sconosciute. Il disagio si evidenzia quandosi prova la difficoltà a compiere attività semplici comeindossare guanti per l'impossibilità di tendere completa-mente il dito. La progressione della malattia è imprevedi-bile e severamente invalidante.

di CLAUDIA FLAMINI

Per curarla è meglio... darci una mano: perché una corret-ta diagnosi, favorita dalla personale descrizione dei sinto-mi, può aiutare lo specialista a intervenire tempestiva-mente e, quindi, con maggiori possibilità di successo,sulle parti terminali dei nostri arti superiori. Le patologieche possono colpire la mano sono varie: da quelle deitendini e delle articolazioni alle fasce presenti nel palmo.Sono le donne ad essere maggiormente colpite, ma anchegli uomini presentano alcune volte queste patologie e chisvolge una attività manuale specie se ripetitiva (sarti, ope-rai, dattilografi, ecc...)Andiamo ad analizzare le patologie più frequenti per for-nire un'idea di cosa siano e quali sono le terapie fisiche,mediche o chirurgiche idonee per curarle.

DITO A SCATTOIl “dito a scatto” è una patologia cheimpedisce il libero movimento delledita a causa di un'infiammazione deltendine flessore e della sua guainasinoviale. Le cause di tale disturbo

non sono accertate, anche se sono associate a patologiequali artrite reumatoide, gotta, diabete o traumi localizza-ti nella zona del palmo della mano o alla base delle dita. Iprimi sintomi possono essere sensazioni di fastidio allabase del dito o del pollice, nel punto di congiunzione conil palmo. Alla pressione questa zona risulta molto spessomolle, ma è possibile rilevarvi un nodulo. Quando ilpaziente flette o estende il dito avverte dolore perché iltendine colpito è quello che muove queste articolazioni.A volte le dita si irrigidiscono, fino a rendere molto diffi-cile la semplice estensione o flessione.

f i s i cmani in a lA Nuova Villa Claudia inaugurato il Reparto di Patologia della Mano

Dito a scattoAttenzione al cortisone!Infiltrazioni ripetute pos-sono danneggiare il ten-dine fino alla rottura

Tunnel carpaleL'incidenza è circa tre volte più ele-vata nella donna ed è variabile aseconda dell'attività lavorativa svol-ta, fino a 60 casi ogni 100 lavoratoriin particolari attività, in circa il 70%dei casi è bilaterale, con prevalenzadella mano dominante

rtopediaoCHI E’Gianluca FalconeOrtopedico e Traumatologo lavora nell’équipedi Nuova Villa Claudia. È specializzato nelle patologie di mano, polso, piede e caviglia

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c oal to

movimenti che comportano l’opposizione del pollice allealtre dita, o presa, come scrivere, aprire barattoli, girareuna maniglia o una chiave nella serratura, scrivere. Col progredire della malattia, il dolore diviene permanen-te, manifestandosi anche a riposo e di notte.

I TRATTAMENTI CONSERVATIVI E CHIRURGICIE’ fondamentale l’accurata visita di un ortopedico specia-lista della mano e di un fisiatra per la valutazione delgrado di compromissione della funzionalità e, quindi,della terapia più adatta.Il trattamento conservativo consiste in sedute di fisiotera-pia, di infiltrazioni e nell’uso di tutori. Il trattamento chi-rurgico di tutte queste patologie viene invece consigliatoquando il paziente non ha ottenuto risultati con la fisio-chinesiterapia o con la terapia farmacologica, anche infil-trativa e/o quando la gravità interferisce con le capacitàlavorative. L’intervento chirurgico viene eseguito in ane-stesia locale, in day hospital o ambulatoriale: dura tra i 20e i 30 minuti.La tecnica richiede molta esperienza e uno strumentarioparticolarmente sofisticato, a disposizione solo in struttu-re sanitarie altamente specializzate nel settore artroscopi-co. E Nuova Villa Claudia è una di queste.

DupuytrenL’intervento chirurgico va effettuato solo quando vi èuna retrazione del dito stabile. Il requisito principaleper porre indicazione all’intervento chirurgico è unaretrazione di grado significativo che interferiscecon le normali attività quotidiane. Non convieneoperare i casi in cui non vi sia retrazione delledita, ma non bisogna nemmeno aspettaretroppo

RIzoartrosiQuando si ha dolore al pollice nell’aprire barattoli o girare una chiave bisogna pensare sempre a una rizoartrosi

SINDROMEDEL TUNNELCARPALELa patologia simanifesta quandoil nervo mediano - cheattraversa una specie di “tun-nel” tra le ossa del polso - viene com-presso in seguito a un’infiammazione. Nel momen-to in cui il gonfiore e la pressione aumentano d’impor-tanza, arrivano a ostacolare la funzionalità del nervo cau-sando intorpidimento, formicolii e dolore che coinvolgo-

no la mano e le dita: in particolare ilpollice, l’indice, il medio e partedell’anulare. Il dolore molto spesso peggiora di

notte e può anche estendersi all’avambraccio e al braccio. Per unacorretta diagnosi si può ricorrerealla elettromiografia.

RIZOARTROSIE’ l'artrosi della base del pollice che interessa l'articola-zione fra il trapezio e il primo osso metacarpale. Questa articolazione è una delle sedi più comuni dove sisviluppa l'artrosi primaria, perché l'articolazione della

base del pollice compie importantimovimenti per la sua funzione prensi-le. È più frequente nelle donne, a partiredai quarant’anni. Il più comune sinto-mo è un intenso, acuto dolore allabase del pollice che si accentua nei

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rSono un pensionato di 75 anni e da circa dieci soffro di gonartrosi bilaterale. Unmio amico ha messo una protesi parziale: potrebbe essere indicata nel mio caso?

“In primis occorre effettuare una vista ortopedica e un esame radiografi-co per valutare la reale necessità di un impianto del genere. Qualora sus-sistessero le condizioni deve sapere che la protesi parziale o mono-com-partimentale sostituisce solo la porzione più ammalata del ginocchio - disolito la parte interna - quando non vi sia un quadro di artrosi diffusa(compresa la rotula). L’intervento comporta meno rischi per il paziente eun recupero più veloce: ma ripeto, l’indicazione deve sempre essere stabi-lita da un ortopedico”.

In seguito a un trauma sono stato operato in artroscopia per la rottura complessadella cuffia dei rotatori. A due anni dall’intervento ho dolori nel dormire sul fian-co interessato e nel forzare il braccio. Un nuova risonanza rivela una tendinopa-tia: cosa devo fare?

“Dalla sua sommaria descrizione, la sintomatologia potrebbe essere rife-rita a un’iniziale capsulite, particolarmente dolorosa di notte e invalidan-te di giorno: indispensabile la valutazione con una visita accurata. Se ladiagnosi fosse confermata sarebbe utile intraprendere un percorso fisiote-rapico con trattamenti di laserterapia e tecarterapia; nonché con una rie-ducazione motoria in acqua, abbinata alla somministrazione di antiin-fiammatori. In alcuni casi potrebbe essere necessaria anche un’infiltrazio-ne. Ovviamente non è consigliata la pratica sportiva nel corso dell’inte-ra fase di recupero”.

Mia madre e' diabetica e soffre dadiverso tempo di ferite alle gambeche non guariscono mai. Che possofare?

“Probabilmente sua mammaha delle ulcere croniche checioè non riescono a guarire. Bisogna inquadrare lapaziente dal punto di vistagenerale e locale e solo suc-cessivamente sarà possibilescegliere il trattamento dimedicazione avanzata piùadatta al suo caso”.

isponde

FATTORI DI CRESCITAOTTIMI RISULTATI

L’infiltrazione con i fattoridi crescita piastrinici attivae accelera i processi diriparazione dei tessuti del-l’apparato muscoloschele-trico quali tendini, ossa,muscoli e cartilagine arti-colare: i risultati sonospesso sorprendenti

4 NOCI AL GIORNO

Tante ne bastano quotidia-namente per sviluppare iloro importanti principiattivi quali Omega 3,Omega 6, acido linoleico,arginina, fosforo, potassio,calcio, magnesio, zolfo,vitamine. Inoltre, le nociaiutano il nostro organismoa combattere cardiopatie,stress, diabete, patologieprostatiche, acne, inappe-tenza e osteoporosi

ERNIA DEL DISCOIL GAS “MIRACOLOSO”La terapia iniettiva diozono è indicata nellediscopatie e nelle radicolo-patie cervicali, dorsali,lombari. Ha un'azionemetabolica locale con con-seguente funzione decon-tratturante e trofica, ridu-zione del dolore e dell'in-fiammazione con buonaefficacia terapeutica nel75-80%

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revenzionep

di ALICE ALESSI

Anziano è bello. Perché la vita si allunga e tante attività prima impensabili diventano “notizie” per i giornali chetra una scoperta scientifica e una performance sportiva trasmettono quotidianamente un’immagine di “eterna gio-vinezza”, peraltro non meglio specificata, destinata agli anziani. Però, tra l’enfasi, la spettacolarizzazione e i titoloni deve passare la coscienza medica di una corretta osservazionedelle forme degenerative della vecchiaia. Un impegno che da sempre anima l’approccio di Nuova Villa Claudiaverso la diagnosi, l’intervento e la cura delle disfunzioni della Terza Età. La vita è fatta di esperienze, e quantopiù tali esperienze saranno soddisfacenti, tanto più la vita sarà qualitativamente buona. Soprattutto nella Terza Età,quando malattie e difficoltà cognitive e motorie possono ridurre drasticamente la capacità di compiere esperienze. Quindi, la riabilitazione nella Terza Età deve mirare alla "riorganizzazione” della vita del paziente anziano colpitoda disabilità, in modo che possa compiere il maggior numero di esperienze positive, cioè gratificanti, pur avendo

subìto delle limitazioni motorie e cognitive e dall’altra parte deve agire in tempo per ridurre attraverso la pre-venzione il manifestarsi delle patologie croniche degenerative.

In una sorta di classifica, le sindromi tipiche di una “certa età” sono:Artrosi È la malattia osteoarticolare maggiormente diffusa nella Terza Età. Dopo i 60 anni le percen-

tuali di frequenza della patologia ricordano orientativamente, il numero degli anni: a 60 anni il 60%ca., a 70 anni il 70% ca., a 80 anni l’80% ca. L’artrosi è la prima malattia reumatica in Italia pernumero di soggetti colpiti (circa 4 milioni, pari al 50% della popolazione tra i 40 e gli 80 anni, pre-valentemente donne)Si manifesta dopo i 40 anni e si sviluppa lentamente ma progressivamente. La fascia di età più

colpita e’ quella sopra i 60 anni e negli ultrasettantacinquenni la malattia e’ pressoché costante. I sintomi piùcaratteristici sono il dolore, la rigidità e la riduzione della mobilità, calore e tumefazione.Osteoporosi È l’altra malattia sociale. È una malattia dello scheletro, caratterizzata da una ridottamassa ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente aumen-to della fragilità e predisposizione alle fratture, soprattutto dell'anca, della colonna vertebrale e delpolso.È una malattia asintomatica e spesso passa inosservata fin quan-do non si verifica una frattura da fragilità ossea. InEuropa, circa il 30% di tutte le donne in post menopau-sa sono affette da osteoporosi e più del 40% di questepresenterà fratture osteoporotiche nella loro vita.Inoltre, il 15-30% degli uomini svilupperà almeno unafrattura da fragilità ossea.Le patologie artrosiche e l’osteoporosi possono essereprevenute e curate attraverso una visita con un medicospecialista fisiatra che, inquadrando lo stato di salutedel paziente, può indirizzarlo verso le indagini clinichee le cure migliori.

LE REGOLE PER FAR INVECCHIARE BENELE NOSTRA OSSAIl mangiare giusto l’importanza di assumere cinqueporzioni al giorno di frutta e verdura, ricchi di antiossi-danti che contrastano i processi infiammatori e miglio-rano le cartilagini articolari.

vecchioci

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FUTUROSecondo la rivolu-zione demograficain atto se nel 2000nel mondo si con-tavano circa 600milioni di personecon più di 60 anni,nel 2025 se neprevedono 1,2miliardi e 2 miliar-di nel 2050

FARMACIMeglio non abusa-re di antinfiamma-tori: un uso prolun-gato di quelli dellafamiglia dei FANS(antinfiammatorinon steroidei) puòaumentare ilrischio di infarto,ictus e malattiecardiovascolari

Mantenere un peso corporeo adeguato Sovrappeso e obesità facilitano l’insorgenza dipatologie croniche peggiorando qualitativamente e quantitativamente l’aspettativa di vita.Praticare regolarmente attività fisica Ogni giorno bisogna camminare almeno 30 minuti mattinae pomeriggio, oltre la normale attività quotidiana. Cercare di non usare l’ascensore per pochi piani.Il sole è vita Il sole migliora l’osso, ma non bisogna esagerare e ricordarsi sempre di proteggere lapelle.Utilizzare sempre le opportunità della prevenzione Investire nella prevenzione e nel controllodelle malattie croniche è indispensabile per migliorare la qualità della vita. Affidarsi sempre a spe-cialisti medici che possano fare prima di tutto una corretta diagnosi dello stato di salute e prescri-vere quanto necessario.Prevenire gli incidenti domestici Uccidono il doppio di quelli stradali e dieci volte di più degliincidenti sul posto di lavoro. 1/3 degli incidenti tra le mura domestiche riguarda gli anziani, spessovittime di cadute con conseguenti fratture ossee.

Il corretto uso dei farmaci Hanno permesso diraggiungere risultati stupefacenti in termini di

aumento dell’aspettativa di vita, ma i farmacivanno usati in modo corretto e sempre sottocontrollo medico.Se senti dolore non ignorarloNon sottovalutare il dolore che è lamanifestazione di uno stato di “males-sere” del nostro corpo.

Se il dolore aumenta consulta il tuomedico prima che la patologia

peggiori.

saraiOMS: “Invecchiare è un privilegio e una meta della società”

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ntervistaDiete e alimentazione

In Italia obesità in aumento:adulti e bambini mangiano male

di MARINO COLLACCIANI

Vivere per mangiare o mangiare per vivere? Una domanda retorica, quasi un réfrain che alle persone dibuon senso potrebbe anche dar fastidio per l’ovvietà della risposta. Eppure, nel nostro Paese gli obesiaumentano, i bambini si alimentano in modo sballato, in barba alla nostra beneamata “dieta mediterra-nea”. Le conseguenze di un atteggiamento del genere sono devastanti. Chi crede, poi, nel miracolo di“sgonfiarsi” (perché dire dimagrire presupporrebbe l’essere grassi e la cosa non è gradita a chi usa lecinture dei pantaloni come gli elastici) è destinato a continuare a svuotare i frigoriferi e patrimoni per-sonali col solo risultato di vedere il proprio fisico foderarsi di adipe. La vita ci chiama a sce lte quotidiane e una di queste è quella relativa al rapporto col cibo: per operarla

servono decisione, determinazione, consapevolezza. Elementi inconfutabili dinanzi alla risolu-zione di qualsiasi problema, ma che restano pie intenzioni in assenza di una linea-guida.Allora, cominciamo a scremare le “torte in faccia” da una bonaria comicità e proviamo adimenticare i “dolci” richiami dei taumaturghi delle vivande, degli equilibristi delle diete,capaci solo di “ubriacare” e, quindi, di confondere. Perché alimentarsi bene è una cosa seria. Lo sa bene Antonella Catenazzo, nutrizionista, edu-catrice alimentare e diet-coach. Nell’intervista che ha rilasciato a My Life, la specialista inforza a Nuova Villa Claudia, si presenta con la veste più credibile: quella della contestualizza-zione del problema. Non fornisce “ricette per dimagrire”, perché non esistono, almeno nell’ac-cezione così gradita agli inguaribili ottimisti dalla pancia piena. Per puntare su un reale recupe-ro occorre viceversa essere consapevoli di un nuovo percorso, ancor prima di affidarsi alla dia-gnosi e alla cura. Cosa vuol dire per lei mangiare per vivere sani?

“Nel corso degli ultimi trent'anni si è assistito a un profondo cambiamento delle abitudini ali-mentari, determinato dallo sviluppo dell'economia e dai mutamenti sociali. È cosi emersa latendenza a consumare con maggiore frequenza e in più larga misura quei generi alimentari untempo considerati rari e pregiati. La maggiore disponibilità di cibo ha comportato da una partela scomparsa di malattie legate a carenza di nutrienti, come le avitaminosi, ma per contro, la

comparsa di patologie legate a eccesso di alimenti, come l'obesità, l'ipertensione, l'aterosclerosi, il dia-bete”.

Perché il problema è divenuto grave?“Il recupero di un adeguato comportamento alimentare è necessario per diminuire i rischi per la nostrasalute. Non dimentichiamo che l'obesità è stata riconosciuta come il principale problema di salute pub-blica da affrontare nel XXI secolo. Le regole di buona educazione alimentare dovrebbero essere seguite da tutti: paradossalmente, neiPaesi industrializzati una significativa fetta di popolazione registra un apporto insufficiente di alcunimicro-nutrienti indispensabili, poiché ha la tendenza a mangiare troppo e male”.

Quale può essere la chiave di lettura per risolverlo?

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il c i boil c i bomeCHI E’Antonella Catenazzo,nutrizionista, educa-trice alimentare ediet-coach con lau-rea magistrale inScienze degli ali-menti e della nutri-zione. Formatasipresso l’Universitàdegli studi Roma TorVergata, lavora pres-so l’UniversitàCattolica del SacroCuore A. Gemelli e a Nuova Villa Claudia

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“ “L’incidenza dell’obesitàinfantile nell’ultimodecennio è salita dal 9 al 12,5 per cento; se si analizza la fascia di età dai 6 ai 13 anni,quasi un bambino suquattro è obeso o insovrappeso

Recenti studi epide-miologici hanno evi-denziato come 3/4

dei ragazzi trascorra piùdi due ore al giornodavanti alla TV mentresolo il 50% degli adole-scenti pratica uno sportcon regolarità

La gravidanza nelle donneobese deve essere consi-derata come una situazio-ne ad alto rischio: infatti,in queste donne è aumentata l’incidenzadi ipertensione e diabetegestazionale, la frequenzadi macrosomia e quella di taglio cesareo

“Un buon rap-porto col cibo è

indice di un buon rap-porto con se stessi. La cono-

scenza di ciò che si mangia è perciò una tappa utile a perse-guire la consapevolezza del perché e del come ci si debba nutrire.Inoltre, è un’occasione per conoscere ciò che sta dietro il cibo e risalirne,

quindi, sia l’intera filiera produttiva sia l’iter secolare di una tradizione: elementiche hanno fatto di ogni popolo un insieme di cultura gastronomica unico almondo, strumento di identificazione e di appartenenza”.

A cosa può essere paragonato il cibo?“A un perno intorno al quale ruota tutto ciò che attiene alla vita dell’uomo. Dunque, è auspicabile che ciascun individuo arrivi a questa consapevolezza e capisca come

la relazione vita-cibo sia biunivoca”. Cosa consiglia come primo passo?

“Direi un duplice passo. Affidarsi a un nutrizionista, figura in grado di riconoscere i bisogni nutritivi ed energetici di ogni persona e di riportare il corpo al giusto equilibrio fisiologico, ovviamente con il supporto medico in caso di

patologie concomitanti. Contemporaneamente occorre affiancare un diet-coach, capace di fornire i giusti consigli nel fare la spesa, cucinare e

consumare i diversi pasti”.

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UN RIPOSINO IN PIU’ NON GUASTAEcco alcuni comportamenti da imitare, “rubati” agli animali domestici. I cani sono discretamente “dor-miglioni”, ma è dai gatti che dobbiamo “prendere esempio”: infatti, ogni giorno i nostri felini dormono -dividendo il proprio riposo in fasi diverse - dalle 12 alle 16 ore. Così per l'uomo dormire - con le stessemodalità di intermittenza sia pure nell’arco di almeno 8 ore – contribuisce ad accrescere attenzione,memoria e genialità.

che

cinque cose da sapere

Come convivere correttamente con gli animali domesticiI comportamenti facili da assimilare

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LE AMICIZIE DA COLTIVAREPrendere spunto dalla vita di branco di pipistrelli, cavalli, elefanti, delfini, iene e scimmie. Questi anima-li condividono la vita quotidiana con i propri simili, stabilendo legami che possono durare anche tutta lavita. Perché le amicizie rappresentano un vantaggio evolutivo. Le ricerche dimostrano che i legamisociali riducono lo stress, aumentano le aspettative di vita e accrescono le possibilità.

PORTIAMOLI A SPASSO: SI DIMAGRISCEIn base a un recente studio scientifico chi porta a spasso il cane può raggiungere il peso forma con un 34 per cento in più di possibilità. Oltre al fatto che, notoriamente, si fanno conoscenze piacevo-li con gli altri proprietari di quattrozampe. Unica raccomandazione per i possessori di husky: i rinomati cani da slitta cani sono in grado di percorrereduemila chilometri in meno di tre settimane... ecco, non assecondateli in città.CHI E’

Dottor FedericoCoccìa MedicoVeterinarioPresidentedellaFondazioneBioparco di Roma

vita da

dog theraphy

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amicidi cuccia

A TU PER TU CON LA NATURA: LA NUOVA AREA TEMATICA DEL BIOPARCOL’obiettivo dell’exibit è far conoscere attraverso il contatto diretto la biologia e il comportamento dianimali dei quali spesso i bambini – e non solo – hanno paura o provano ribrezzo, come pitoni reali,blatte soffianti del Madagascar, insetti stecco, rospi. Nell’area avvengono veri e propri “a tu per tu”durante i quali lo staff zoologico-didattico spiega le caratteristiche biologiche, etologiche e i collega-menti con l’ambiente naturale in cui vivono questi animali.

ALIMENTAZIONEE’ sconsigliabile dareal gatto il tonno, cosìcome le lische dipesce e ossa di polloche possono provo-care ostruzioni al tratto digestivo

LA VECCHIAIANei cani i primi sin-tomi della vecchiaiasono rappresentatidalla comparsa dipeli bianchi sulmuso. A livello disintomatologie, pro-gressiva perdita divista e udito congenerale apatia

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L’EMULAZIONE ANIMALE AIUTA ANCHE NOIUno studio scientifico in Inghilterra ha scoperto che le mucche raggiungono elevati livelli di felicitàdopo aver ottenuto dei risultati: la conferma arriva dall’aumento del battito cardiaco e dall’incederebaldanzoso dopo questa sorta di autogratificazione. La situazione è presente anche nelle scimmie emolto spesso nei cani emuli del padrone. Forse basterebbe imitare qualche volta loro per sentircimeglio accrescendo la nostra autostima.

CANI E GATTI ABBASSANO LA TOSSE AI BIMBIFino al 30% in meno di possibilità di contrarre la tosse e oltre il 50% di infezioni alle orecchie: suc-cede ai bimbi che passano più tempo con cani e gatti. Lo dimostrerebbe uno studio finlandese: i bam-bini presi in esame (397, dalla nascita sino al primo anno di età) incorrerebbero in rischi minoridinanzi alle malattie respiratorie, essendo esposti alla polvere e a condizioni di “scarsa igiene”. Tuttociò aiuterebbe il sistema immunitario.

RIFLESSIONE Agli uccelli noncapita di perdere lasensazione deltempo. Essi elabo-rano un numeromaggiore di infor-mazioni visive in unmomento: proviamoa imitarli

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