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Come una Farfalla di Serenella Scattini Greppaldino Editore

Come una Farfalla

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Come una Farfalla è una raccolta di immagini di parole in movimento che apre una porta sul magico mondo che abita ciascuno di noi. Sono istantanee di vita che esulano dalle leggi del tempo e dello spazio; sono fl ashbacks universali che richiamano la memoria di eventi che tutti noi conosciamo, sono immagini colte attraverso l’obiettivo della consapevolezza che dona loro nuova luce. Leggendo, scopriamo che se siamo disposti a porre l’attenzione alle nostre percezioni e alle nostre capacità di ascolto, comprendiamo che è possibile intraprendere un processo di miglioramento del sé, semplicemente attraverso l’uso delle lezioni che i singoli gesti quotidiani sono in grado di impartirci.

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Come una Farfalla

di Serenella Scattini

Greppaldino Editore

Alla Vita, che mi sostiene at-traverso le sue Creature.

Tu sei tra queste.

© 2012 Greppaldino EditoreTerza Edizione: Settembre 2012

© 2012 Greppaldino

Atmosfere

Si ringrazia Martin Marcisovsky per la sua foto Windy Day

Come una Farfalladi Serenella Scattini

PrefazioneQuesto libro nasce dal magico incontro tra una donna e la sua creatività.Tutto è iniziato quando ha deciso di mettersi alla ricerca della propria Essenza; il viaggio così in-trapreso ha portato l’autrice a mettersi in ascolto e a porre la propria attenzione su Madre Terra, la Natura ed i suoi Elementi, che fi niscono per fare da sfondo ai personaggi dei suoi racconti divenendo allo stesso tempo silenziosi testimoni presenti alla sua trasformazione.Le sue storie sono nate osservando, con gli occhi del cuore, i semplici avvenimenti del quotidiano; i suoi racconti diventano un valido aiuto per su-perare le piccole e grandi sfi de di ogni giorno e per cogliere il vero signifi cato dell’esperienza.L’aver perfettamente compreso che ogni storia ha il potere di guarire chi la scrive, ma anche infl uen-zare il cammino personale di chi la legge, ha fatto prendere la decisione all’autrice di condividere i suoi racconti. A noi lettori non rimane altro da fare che leggere queste storie ed essere disponibili a

comprendere come l’esperienza di un’altra persona può farci capire qualcosa di noi stessi; ossia come, tramite l’esperienza di un altro possiamo imparare che l’Amore conquista la paura. Buona lettura Arlene

Guida alla letturaQuesti racconti possono essere letti in vario modo. Dipende dalla nostra predisposizione all’ascolto op-pure dalla capacità di cogliere lo spunto giusto per ciò che ci serve in quel preciso momento. Per questo non è necessario leggerli consecutiva- mente secon-do l’ordine delle pagine. Lasciate che sia il caso a sce-gliere per voi. Oppure, meglio ancora, lasciate che sia il vostro istinto ad indicarvi quale sia il racconto giusto.

Provate ad usare questo magnifi co dono che tutti noi abbiamo di connetterci con l’equilibrio univer-sale che tutto contiene e

scoprirete che lo stesso racconto vi svelerà cose di-verse a seconda di quando e di come lo leggerete.

SommarioAlla fermata dell’autobus 9Alle prese con il rinzaff o 18Ben tornata a casa 54Buon compleanno 31Canzone d’Arcobaleno 7Canzone del Mare 3Canzone di Luna 2Come in un vortice 57Come una farfalla 43Donna Sole Raggiante 62Gioco di squadra 28Gratitudine 17Guerriero dal Cuore Grande 66Il Cerchio 34Il Team del Fuoco 36Intimità 39L’altra faccia della medaglia 13L’Inquisitore 20L’ospitalità di Pantera Aff ettuosa 60Luna rossa 1Lupo Dorato 68Passeggiando per l’Isola Tiberina 11Sorellanza 38Tutto in un attimo 15Una vastità di mondi 23Un grande insegnamento 40Uomo dal Sorriso Bambino 25Vento di Leonessa 64

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Luna rossa

Questa è una notte speciale. La Luna non solo sarà piena, ma si tingerà di rosso per l’eclissi. Profumo di Lavanda non vede l’ora di poter assistere a un simile spettacolo.

Durante l’attesa dell’evento Profumo di Lavanda rifl ette sulla Luna, sulle sue fasi e sull’enorme in-fl uenza che ha sulla Terra e le sue Creature. Le sue conoscenze in merito non sono ancora molto ap-profondite, ma Profumo di Lavanda intuisce la ma-gia e la potenza di questa notte.

Decide quindi di sedersi all’aperto e di restare in si-lenzio per raggiungere uno stato di calma interiore. Con la serenità e la gioia nel cuore invia vibrazio-ni di pace e guarigione all’Universo. Intuisce che in quell’istante tante altre Creature di ogni razza e cre-do in altre parti del mondo stanno facendo la stessa cosa. Sente di far parte di qualcosa di più ampio, che la unisce a Fratelli e Sorelle Planetari con la sua stes-sa visione. Profumo di Lavanda sa che tutti insieme possono creare Bellezza e Armonia e che il loro non è un piccolo gesto.

Questa è una notte speciale. E Profumo di Lavanda non se la lascia scappare.

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Canzone di Luna

Canzone di Luna ha occhi grandi e luminosi. Il volto è sereno e il sorriso emana gioia. Si vede che ama la vita. Per Canzone di Luna ogni oggetto, ogni azione è una continua scoperta e fonte di meraviglia.

Osservando il comportamento di Canzone di Luna, si avverte l’allineamento della mente con il cuore e la sua capacità di vivere l’Attimo. Se si fa male, pian-ge per il dolore; appena il dolore passa, con la stes-sa semplicità, smette di piangere. Se è felice, ride. Esprime i suoi sentimenti in piena libertà in ogni istante. Non pensa a quello che ha provato un atti-mo prima, né si preoccupa per quello che accadrà un attimo dopo.

Non ha paura di essere se stessa in qualunque oc-casione si trovi. Non ha schemi mentali che la con-dizionano. Canzone di Luna vive assecondando il pensiero e la verità del suo cuore.

Canzone di Luna ha appena due anni, eppure Profu-mo di Lavanda sente che Canzone di Luna ha capito come stare al mondo.

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Canzone del Mare

“Questo sì che è un grande dono!”, pensa fra sé Pro-fumo di Lavanda alla vista del parcheggio sotto casa. “Così posso caricare le pesanti piante nell’auto senza troppo sforzo e senza l’ansia di aver lasciato la mac-china in doppia fi la”.

Scendendo dall’auto, Profumo di Lavanda nota un uomo seduto per strada, proprio davanti alla sua macchina. La città è così piena di persone che chie-dono l’elemosina ogni pochi passi, che dormono per strada o che lavano i vetri a ogni semaforo in cambio di qualche moneta, che oramai non ci si fa quasi più caso. E così Profumo di Lavanda oltrepas-sa l’uomo per andare a prendere le prime piante da caricare in auto.

Completamente assorta nell’impresa di sistemare al meglio i vasi nella macchina, Profumo di Lavan-da sussulta quando viene fermata da un uomo. Lo stesso che poco prima aveva visto seduto per strada. Con alcuni cenni le fa capire di voler fare una foto a lei e alla pianta che stava per caricare nell’auto. Su-perato il momento di sorpresa, Profumo di Lavanda si mette subito in posa. “In fondo si tratta di una bella pianta” pensa tra sé. “E poi è un gesto carino, che non mi compromette”.

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“Mi chiamo Canzone del Mare” le dice l’uomo con un grande sorriso.

Canzone del Mare comincia a parlarle. L’italiano è stentato. Lui non parla inglese e lei non parla ru-meno. Tuttavia Profumo di Lavanda intuisce che quell’uomo ha qualcosa di importante da dirle; perciò chiede al proprio cuore di aiutarla a capire le sue parole. Con molta pazienza, con l’aiuto dei gesti e con quello dell’intuito, Profumo di Lavanda apprende che Canzone del Mare ha dovuto lasciare il proprio Paese a causa della dittatura; che non gli era rimasto più niente, se non Dio e che in qualche modo lei lo aveva ispirato a scrivere una storia. Così le chiede di lasciargli l’indirizzo di casa per poter-gliela inviare.

“Non farlo!”, le sussurra subdolamente il suo demo-ne. “Poi ti trovi i ladri in casa! Quest’uomo vive per strada e non ha niente. Non puoi fi darti di lui!”. Pro-fumo di Lavanda guarda Canzone del Mare. Gli abiti sembravano rimediati, ma puliti e portati con digni-tà. Il volto sereno e luminoso. Canzone del Mare le suscitava quella gioia e purezza tipica dei bambini. Profumo di Lavanda sceglie di fi darsi del suo cuore e gli lascia l’indirizzo di casa. Decide anche di spen-dere del tempo a osservarlo e a comunicare con lui, per cercare di capire cos’è che l’ha colpita così tanto.

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Canzone del Mare passa il suo tempo per strada, se-duto su una cassetta di legno. Non chiede l’elemosi-na. Trascorre il tempo a scrivere, leggere, a fare foto-grafi e e a fermare i passanti che lo incuriosiscono. Il suo volto è sempre sorridente, anche quando cerca di spiegare di aver dovuto lasciare il suo Paese. Par-la continuamente di Dio e di quanto sia importante per lui.

Alcuni passanti, quando vengono fermati per fare una foto, scappano impauriti. Non si lasciano nean-che il tempo di capire cosa Canzone del Mare stia chiedendo loro. Lui non ci rimane male. Continua a sorridere e ritorna a sedersi per leggere o scrive-re, come se non fosse accaduto nulla. Ci sono dei passanti, invece, che si fermano spontaneamente per salutare Canzone del Mare e nel frattempo gli regalano un panino, una penna o un quaderno per scrivere, un libro da leggere o un vestito per coprirsi.

Profumo di Lavanda ha la sensazione che la Fiducia in Dio da parte di Canzone del Mare sia così pro-fonda che, in qualche modo, gli porta ciò di cui ha bisogno in quel momento, senza dover chiedere. Alla fi ne Profumo di Lavanda intuisce cosa è stato a colpirla così tanto: la costante felicità di Canzone del Mare, anche quando viene trattato male e la profon-da devozione con cui parla di Dio.

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Dopo un po’ di tempo Profumo di Lavanda ha tro-vato nella cassetta della posta la foto che la ripro-duceva insieme alla pianta e il racconto che aveva ispirato a Canzone del Mare.

Per Profumo di Lavanda, quella foto rappresenta il ricordo di un grande insegnante che, probabilmen-te, non ha incontrato per caso.

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Canzone d’Arcobaleno

Alta e snella. Capelli lunghi, a volte intrecciati. Abiti colorati. Per Profumo di Lavanda, Canzone d’Ar-cobaleno è una bella donna dagli occhi luminosi e profondi, di quelli che esprimono verità e gioia allo stesso tempo.

Silente. Questo è lo stato in cui l’ha vista più spesso Profumo di Lavanda. Non si tratta di quel silenzio che a volte crea imbarazzo. Al contrario, il suo sem-bra un silenzio di presenza. È come se in questo sta-to, Canzone d’Arcobaleno ascoltasse ed osservasse pienamente ciò che la circonda, emanando nel frat-tempo pace e serenità.

Con altrettanta maestria Canzone d’Arcobaleno canta, suona e danza quando è il momento. È una gioia poterla osservare e soprattutto ascoltare. Can-zone d’Arcobaleno non si dilunga con i discorsi, si limita all’essenziale. Parlando con tono sereno e de-ciso ha la capacità di arrivare dritta al cuore, come una freccia. Profumo di Lavanda non l’ha mai sen-tita giudicare o criticare; semmai ha avuto l’occasio-ne di vederla sostenere persone che avevano chiesto aiuto con parole di amore, fi ducia e saggezza.

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Per Profumo di Lavanda, Canzone d’Arcobaleno è un grande esempio che la stimola a impegnarsi a crescere ed evolvere. Certo, il cammino è ancora lungo, ma Profumo di Lavanda non ha fretta. L’im-portante è proseguire.

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Alla fermata dell’autobus

Profumo di Lavanda si reca alla fermata dell’auto-bus.

Essendo cresciuta in una grande città, ne ha viste e sentite di tutti i colori e sa che, in mezzo a tanta gen-te, può capitare di incontrare persone male inten-zionate. Si rende conto che oramai, la sua, è diven-tata un’abitudine quasi automatica. In un sol colpo d’occhio riesce a inquadrare l’ambiente e le persone che la circondano. Intuisce quando è il momento di stringere la borsa a sé o quando può essere più rilas-sata; quando passeggiare tranquillamente o quando è il caso di accelerare il passo.

E così, anche questa volta, Profumo di Lavanda os-serva le persone che aspettano l’autobus insieme a lei. Rimane colpita da un uomo, poco distante, che ha tutta l’aria di chi, per scelta o necessità, vive per strada.

All’improvviso comincia a piovere, o meglio, a di-luviare. Sono tutti indaff arati ad aprire velocemente gli ombrelli; tutti, tranne il signore accanto a Pro-fumo di Lavanda. Un attimo di esitazione… e, in-fi ne, Profumo di Lavanda decide di off rire riparo a quell’uomo con il suo ombrello. Gli si avvicina con

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semplicità e con la stessa semplicità lo saluta perché il suo autobus sta arrivando.

Profumo di Lavanda non può immaginare che il suo gesto scateni tante emozioni.

Gli occhi di quell’uomo cominciano a brillare, il vol-to a emanare stupore e felicità allo stesso tempo, le mani sul cuore per esprimere ringraziamento dato che non parlava italiano.

A quel punto Profumo di Lavanda capisce. Si era ap-pena rivolta a lui come ad un Uomo.

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Passeggiando per l’Isola Tiberina

Approfi ttando della giornata di sole, Profumo di Lavanda decide di andare all’Isola Tiberina per fare una passeggiata. Il livello del Tevere era tornato alla normalità, dopo le abbondanti piogge degli ultimi giorni che lo avevano portato a coprire persino gli alberi.

Profumo di Lavanda non riesce a credere allo spet-tacolo devastante che ha davanti ai suoi occhi. Buste e bottiglie di plastica dappertutto. Sui rami degli al-beri, sui marciapiedi, ovunque sia arrivato il fi ume.

Il contrasto è fortissimo. Da una parte il sole che ri-scalda e illumina un posto di enorme bellezza, co-struito almeno duemila anni prima, che gli antichi romani avevano lasciato in eredità. Dall’altra, l’opera dell’uomo contemporaneo che riempie di spazza-tura i fi umi e lascia in eredità alberi soff ocati dalla plastica.

Il cuore di Profumo di Lavanda è aff ranto. Quello scempio è anche opera sua. Quante volte è andata a fare la spesa senza portarsi le buste da casa? Quan-te volte ha permesso che il negoziante le desse una busta di plastica per metterci l’acquisto di un picco-lo oggetto, che avrebbe potuto invece inserire tran-

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quillamente nella borsa? Quante volte ha buttato un oggetto rotto comprandone un altro, anziché farlo semplicemente riparare?

Profumo di Lavanda sente che chiedere scusa a Ma-dre Terra non è suffi ciente.

D’ora in poi avrebbe fatto più attenzione alle sue abi-tudini.

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L’altra faccia della medaglia

È inverno. Il vento soffi a forte e a Roma ha appena fi nito di piovere. Profumo di Lavanda si incammina verso casa. Oltrepassa il fi ume e si ferma alla fi ne del ponte per poter attraversare la strada.

È l’ora di punta e Profumo di Lavanda sa che ci vorrà un po’ prima che il semaforo pedonale le consenta di attraversare. Nell’attesa osserva le auto che pas-sano davanti a lei, immerse nel traffi co inestricabi-le, tipico della città subito dopo la pioggia. Il cielo è ancora nuvoloso e c’è una luce grigia. I palazzi sem-brano anneriti dallo smog e le persone sono come risucchiate dallo stress e dal ritmo caotico imposto dal traffi co.

Il punto di vista con cui gli occhi di Profumo di La-vanda osservano il paesaggio, le crea una sensazione di disagio interiore. Istintivamente Profumo di La-vanda si gira. Il punto di vista che ha alle sue spal-le è completamente diverso. Sotto il ponte il Tevere scorre veloce. Il vento increspa l’acqua che rifl ette gli edifi ci, creando immagini suggestive che mai ave-va visto prima. Sullo sfondo, l’imponente Cupola di San Pietro.

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Il cuore di Profumo di Lavanda è profondamente colpito dalla Bellezza creata dalla Natura e dall’Uo-mo e il senso di inquietudine svanisce. Nel frattem-po il semaforo è diventato verde e Profumo di La-vanda torna a casa con cuore gioioso.

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Tutto in un attimo

Profumo di Lavanda è stesa sul lettino. Si lascia ba-ciare dal tepore del sole mentre ascolta i suoi brani preferiti alla radio. Gli occhi osservano la quercia secolare e maestosa poco lontana da lei.

È così che Profumo di Lavanda ha deciso di ricarica-re il suo corpo dopo una giornata di lavoro. Sente le sue cellule rigenerarsi e quasi ringraziarla. La mente diventa sempre più silenziosa. Non potrebbe fare al-trimenti di fronte a tanta bellezza. Il cuore è calmo, sereno e gioioso.

Improvvisamente… un boato. Pochi istanti… e un secondo boato, quasi un urlo straziante. Un attimo ancora e passano sopra di lei due aerei da guerra. Sono così bassi da sfi orare il suolo. In quei pochi se-condi Profumo di Lavanda ne vede persino i missili. Poi… resta solo il boato a echeggiare nella valle.

Quando il silenzio riprende il posto del fragore, Pro-fumo di Lavanda avverte che la meravigliosa sensa-zione di pace e benessere, provata pochi istanti pri-ma, è svanita per lasciare il posto alla paura.

Paura per quel prolungato suono assordante e allo stesso tempo straziante. Paura per la velocità con

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cui è accaduto il tutto. Paura per aver capito che in frangenti simili non c’è tempo per fuggire al riparo. Paura per la sensazione di ineluttabilità di fronte ad armi da guerra di quella portata.

Profumo di Lavanda impiega un po’ per ritrovare la pace interiore. A quel punto il suo cuore pensa a tutte le Creature che si trovano in zone di guerra e in qualche modo si sente vicina a loro.

Ora Profumo di Lavanda ha un motivo in più per pregare per la Pace.

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Gratitudine

Come ogni mattina Profumo di Lavanda al risveglio ringrazia il Grande Mistero per i Doni, l’Abbondan-za e le Benedizioni che ha ricevuto durante la gior-nata. Ancora non può sapere di cosa si tratta, ma Profumo di Lavanda non ha dubbi che Abbondan-za, Doni e Benedizioni arriveranno.

Ogni giorno ce ne sono così tante. Le basta pensare al lavoro incessante che fa il suo corpo donandole salute, forza, bellezza e benessere; al buon cibo che le viene assicurato ogni giorno; al bacio del buongior-no e a quello della buonanotte con il suo compagno; al sorriso di un passante che incontra per strada; al sole che risplende ogni mattina; alla telefonata con una persona cara o al fi ore appena sbocciato.

Profumo di Lavanda è consapevole che in ogni istante c’è almeno un motivo per cui il suo cuore è profondamente grato alla Vita. Basta solo ascoltarlo.

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Alle prese con il rinzaff o

È per seguire la via indicata dai loro cuori che Pro-fumo di Lavanda e Cacciatore di Bellezza hanno la-sciato la città per la campagna.

Il lavoro e le sfi de non mancano. Una casa da ri-strutturare e tanta terra di cui occuparsi. Non hanno esperienza. Hanno solo tanta buona volontà, voglia di imparare e di prendersi cura di un posto che ama-no.

Profumo di Lavanda decide di occuparsi del rinzaf-fo, ovvero di stuccare le pietre con cui è costruita la casa. Non avendo mai fatto un lavoro del genere chiede qualche consiglio a una persona esperta e poi si lancia in questa nuova avventura.

“Accidenti, non ci riesco! Non credevo fosse così dif-fi cile!”, è il pensiero di Profumo di Lavanda vedendo che il rinzaff o le cade puntualmente a terra, anziché fi nire tra le pietre. Profumo di Lavanda è sconfor-tata. Non si sente all’altezza e valuta di lasciar stare questo lavoro. Poi... l’illuminazione.

“Non sono in sintonia se penso di non farcela. Il mio Animale Totem è l’Orso Bruno, che sa riparare le cose; quindi io so mettere il rinzaff o. E poi c’è Ri-

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chard, il mio uomo interiore. Anche Richard sa fare i lavori di muratura”. Questi nuovi pensieri creano immediatamente in Profumo di Lavanda un’ondata di ottimismo e di entusiasmo.

“Il rinzaff o e io siamo uno!” esclama piena di gioia mentre realizza il lavoro con successo.

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L’Inquisitore

“Ti devi alzare presto al mattino. Devi lavorare, preparare pasti sani e sfi ziosi; devi accudire perfet-tamente la casa e trovare il tempo per fare sport e occuparti degli altri. Devi essere brava e veloce. Non devi perdere tempo”. Questo era il modello che Pro-fumo di Lavanda seguiva. Era sinceramente convin-ta che, sforzandosi di applicare questo stile di vita, sarebbe stata una brava persona.

“Quanto devo ancora imparare!” pensava Profumo di Lavanda. “Non riesco mai a fare tutto alla perfe-zione. Finisco sempre per perdere un sacco di tem-po. Gli altri lavorano tutto il giorno, hanno la casa sempre in ordine e hanno persino le forze per uscire la sera! Io non valgo niente, non mi impegno abba-stanza e sono sempre così stanca!”. Profumo di La-vanda stava annegando immersa com’era nei sensi di colpa e nella scarsa autostima.

Raramente era soddisfatta di se stessa e stava per-dendo le energie e il piacere per occuparsi anche di attività che di solito amava fare, come uscire con gli amici. Percependo che ogni sua azione era vissuta come compito e che più questo accadeva più si affi e-volivano la gioia e l’entusiasmo per la Vita, Profumo di Lavanda sentì il bisogno irrefrenabile di ferma-

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re tutto e di dedicare più tempo a occuparsi di sé. L’esperienza le aveva sempre dimostrato di potersi fi dare della sua Voce Interiore e di certo Profumo di Lavanda aveva tutta l’intenzione di continuare a seguirla anche in questa occasione.

Era veramente determinata. Voleva migliorare la sua vita. Cominciò a leggere libri spirituali e a praticare ogni giorno la pace e la calma interiore attraverso la meditazione. Voleva prendere ispirazione e capire come intervenire. Fu così che sentì l’importanza di lavorare sull’auto-analisi e di acquisire nuovi stru-menti in merito.

Trovò una brava psicoterapeuta che in poco tempo le diede ciò di cui aveva bisogno. Grazie all’equipag-giamento di cui si era fornita, Profumo di Lavanda capì di essere caduta con tutte le scarpe in una trap-pola che lei stessa si era costruita! Capì che chi le parlava di senso del dovere, al punto da farle vivere tutto come un compito, non era la sua parte saggia, ma un ‘demone’ che Profumo di Lavanda aveva cre-ato con le sue stesse paure.

Decise così di aff rontarlo ed eliminarlo. Diede un nome al suo demone, intuendo che quando si cono-sce il proprio nemico può essere più facile combat-terlo. Lo chiamò l’Inquisitore. Già, perché quando

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Profumo di Lavanda si immaginava il suo demone, percepiva una fi gura imponente, vestita di nero; il capo coperto con un cappuccio da cui si intravede-vano solo gli occhi. “Impossibile”. Questo era ciò che pensava Profumo di Lavanda quando si immagina-va l’Inquisitore. “Come faccio a sconfi ggere una fi -gura del genere? Mi sento terrorizzata e paralizzata al solo vederlo! E se gli cambiassi nome? Se sceglies-si un nome che invece di terrorizzarmi mi facesse ridere?”.

Fu così che l’Inquisitore divenne Pucci Pucci. Un demone di nome Pucci Pucci proprio non avrebbe potuto più spaventare Profumo di Lavanda. Ai suoi occhi era diventato ridicolo e iniziava a provare qua-si compassione per lui.

Profumo di Lavanda ha capito che non era necessa-rio combattere il demone. Bastava togliergli potere.

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Una vastità di mondi

Nella sua nuova vita di campagna Profumo di La-vanda ha preso l’abitudine di sedersi all’aperto appe-na ha qualche minuto per rilassarsi. Le piace restare in silenzio e osservare ciò che la circonda. Profumo di Lavanda vuole conoscere la Natura e le sue Crea-ture, visto che in città ha avuto poche occasioni per farlo.

Ecco quindi che, durante il giorno, nota come il pa-esaggio circostante si trasformi a seconda di dove posa lo sguardo. Davanti a sé ammira il bosco di querce e gli alberi da frutta, sempre così generosi; osserva poi i fi ori che crescono portando tanta bel-lezza e animali come cani e gatti passeggiare indi-sturbati.

Quando lo sguardo di Profumo di Lavanda si rivol-ge verso il basso, i suoi occhi possono vedere un’in-fi nità di insetti e animaletti dalle forme e colori più svariati che si danno da fare per la loro sopravviven-za. Ci sono poi piante come la cicoria, il tarassaco, la star of bethlehem, la rughetta, la menta, la camomil-la. Tutte piante preziose per l’alimentazione e la sa-lute dell’uomo che crescono spontanee e rigogliose intorno a lei. Basta solo saperle riconoscere.

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Profumo di Lavanda punta gli occhi in alto, verso un altro mondo ancora. Un mondo pieno di farfal-le colorate, di cornacchie, gazze, passerotti, rondini, merli; mentre, ancora più su, quasi a toccare il cielo, silenziose e regali volteggiano tra le nuvole le poia-ne. Profumo di Lavanda si sente davvero fortuna-ta di poter assistere a così tanta Bellezza. Anche le nuvole sono meravigliose per Profumo di Lavanda, che si diverte a osservare come cambiano forma.

Durante la notte il cielo è coronato di stelle o domi-nato dalla Luna. Ci sono poi civette, gufi , pipistrelli, grilli e le lucciole che contribuiscono a trasformare il paesaggio in un luogo magico.

Profumo di Lavanda è incantata anche dai profumi e dai suoni che la circondano.

Si rende conto che potrebbe trascorrere delle ore in questo modo, seduta sempre nello stesso posto a os-servare Creature che inscenano ogni volta spettacoli diversi.

Profumo di Lavanda sente che non ha più bisogno della televisione.

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Uomo dal Sorriso Bambino

Uomo dal Sorriso Bambino ha sempre amato la Vita. Ha sempre colto con entusiasmo e curiosità ogni occasione che la Vita gli ha off erto. I problemi non erano un ostacolo, ma opportunità che gli con-sentivano di mettersi alla prova creando soluzioni brillanti e fantasiose. Questo è quello che Profumo di Lavanda ha sempre sentito dire di lui da parenti e amici e lei, ancora oggi, non ha dubbi in merito, perché molti di questi aspetti li vede nel fi glio, Cac-ciatore di Bellezza.

Profumo di Lavanda ha conosciuto Uomo dal Sor-riso Bambino quando la sua malattia era già in stato avanzato. In quella fase Uomo dal Sorriso Bambino non si lasciava avvicinare dagli estranei e non par-lava quasi più. Era come se con il diminuire delle facoltà mentali fossero aumentate quelle istintive. Profumo di Lavanda aveva la sensazione che Uomo dal Sorriso Bambino avesse semplicemente cambia-to modo di relazionarsi con gli altri. Non avendo più fi ltri mentali, agiva d’istinto e, se percepiva aggres-sività da un volto non familiare, non permetteva di essere toccato.

Profumo di Lavanda ha provato un grande rispetto per Uomo dal Sorriso Bambino fi n dal loro primo

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incontro. Uomo dal Sorriso Bambino è il padre di Cacciatore di Bellezza, il suo amato compagno, e per Profumo di Lavanda questa è, ed è sempre stata, una ragione più che suffi ciente per averne riguardo. Dolcezza e rispetto senza alcuna aspettativa è stato l’approccio di Profumo di Lavanda verso Uomo dal Sorriso Bambino. Era disposta ad accettare ciò che lui poteva e voleva off rirle.

Profumo di Lavanda non sa se è stato per il suo atteggiamento, per simpatia o se per qualche altro motivo; sa solo che Uomo dal Sorriso Bambino si è subito lasciato avvicinare da lei, riempiendo il suo cuore di ricordi preziosi.

Per Profumo di Lavanda, infatti, non hanno prezzo la carezza sulla guancia mentre ha detto di volerle bene, il lento ballato insieme e soprattutto l’infi nità di sorrisi, di quelli aperti, pieni di gioia e meraviglia, di quelli che sanno fare solo i bambini e che ti scal-dano il cuore.

Profumo di Lavanda ha la sensazione che i suoi sor-risi, la pace e la serenità che trasmette siano un’ul-teriore dimostrazione di quanto Uomo dal Sorriso Bambino ami la Vita.

Si sente grata di stare insieme a Cacciatore di Bellez-

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za, nel quale vede molto del padre. Lo stesso modo di vivere la Vita come una grande avventura. La stessa gioia ed entusiasmo. Cacciatore di Bellezza a volte rimpiange che Profumo di Lavanda non abbia conosciuto suo padre prima della malattia. A Profu-mo di Lavanda questo non è mai venuto in mente. Non sa e non può spiegare a Cacciatore di Bellezza per quale Disegno Divino suo padre si sia ammalato e perché lei non lo abbia potuto conoscere prima. Sa soltanto che ha potuto imparare molto da Uomo dal Sorriso Bambino. Sa di essere felice del rapporto che ha con lui e sente di essere amata. Sente che a suo modo Uomo dal Sorriso Bambino l’ha accolta nella sua famiglia e soprattutto sente di non aver perso niente. Prima o dopo per lei non fa diff erenza. Ha un rapporto basato sul rispetto e sulla fi ducia che le off re milioni di sorrisi sinceri. Profumo di Lavanda non avrebbe potuto chiedere di più da una relazio-ne.

Il cuore di Cacciatore di Bellezza può stare tranquil-lo.

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Gioco di squadra

Cacciatore di Bellezza è un appassionato di football americano. Per Profumo di Lavanda quello del foot-ball americano è un mondo totalmente sconosciu-to. Così Cacciatore di Bellezza le spiega le regole e i meccanismi del gioco. Man mano che Profumo di Lavanda ne comprende il funzionamento, scopre di esserne aff ascinata soprattutto per l’analogia che lei ci vede con la Vita.

Esistono delle regole che sono riconosciute e ap-provate da tutti. Chi non le rispetta, si assume la responsabilità delle proprie azioni accettando le penalità. Tuttavia ogni giocatore fa del suo meglio per seguirle, perché sa che non rispettando le regole metterà in diffi coltà non solo se stesso, ma tutta la squadra e persino l’esito della partita.

In ogni squadra ci sono circa cinquanta giocatori tra titolari e riserve. Quelli che poi giocano la parti-ta sono molti meno, ma tutti si allenano e danno il meglio di sé. Conoscono il loro ruolo e lo accettano, grati di far parte comunque del gruppo.

Se nella formazione ci sono pochi giocatori di ta-lento o che si impegnano, diffi cilmente la squadra arriverà al Super Bowl, ovvero alla partita fi nale per

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vincere il campionato. Lo stesso accade se ci sono alcuni giocatori che giocano solo per se stessi, pen-sando di essere così bravi da non aver bisogno degli altri.

Di solito la squadra di successo è quella che ha i gio-catori uniti tra loro, che si allenano per sviluppare al massimo i propri talenti, ognuno nel proprio ruo-lo. Chi è veloce correrà per prendere la palla; chi ha braccia forti e una buona mira si occuperà di lan-ciarla; chi ha gambe potenti sarà un buon kicker e chi è massiccio e muscoloso proteggerà i giocatori che in quel momento si stanno occupando della pal-la. Bianchi o neri, alti o bassi, magri o grossi sono tutti essenziali allo scopo.

All’interno della squadra esistono ruoli principali, ma per poter arrivare alla meta è fondamentale la partecipazione, seppur minima, di tutti i giocatori in campo. Nessun ruolo è più importante di un altro ai fi ni del conseguimento dell’azione. Ogni giocato-re conosce la strategia che l’allenatore ha deciso di applicare. Quando l’azione comincia, i giocatori ese-guono solo la loro parte cercando di essere in sin-cronia con gli altri e così il lavoro di ciascun singo-lo giocatore porta al raggiungimento dello schema globale.

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Se durante un’azione accade un imprevisto, la squa-dra di solito riesce a gestirlo se ha i giocatori attenti e presenti a se stessi, pronti a cambiare improvvisa-mente e repentinamente anche il loro ruolo pur di ottenere il bene della squadra. Se i giocatori si la-sciano sorprendere e vanno in tilt, di solito l’azione va a favore dell’avversario.

Quando una squadra è in svantaggio, se si lascia prendere dalla paura di perdere, inizia a giocare male e spesso non vince la partita; se invece i gioca-tori si uniscono e fanno del loro meglio per giocare bene rimanendo concentrati e sereni, spesso rimon-tano e recuperano l’incontro.

A fi ne partita vincitori e vinti si stringono la mano. Sanno che è un gioco e che, negli incontri seguen-ti, potrebbero trovarsi a parti invertite. Sanno che il football può essere imprevedibile e che ci sono molti fattori, alcuni dei quali anche esterni come il mal tempo, che intervengono in ogni partita. Perciò hanno imparato ad accettarne il risultato.

Per loro l’importante è Giocare.

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Buon compleanno

Il compleanno di Cacciatore di Bellezza si avvicina.

Profumo di Lavanda ripercorre le tappe della loro relazione. Sorride ripensando a come si sono cono-sciuti diversi anni prima.

“Basta! Non voglio più relazioni in disequilibrio! Amato Dio, se pensi che sia giusto che io abbia un uomo accanto con cui proseguire il mio cammino, voglio che sia un uomo che mi permetta di evolvere come individuo; voglio che anche lui abbia il desi-derio di crescere e che insieme possiamo vivere la nostra unione in sintonia con i principi spirituali!”. Profumo di Lavanda si ricorda di aver detto queste parole con profonda determinazione e con una con-vinzione assoluta. Nessun dubbio o incertezza era percepibile nel suo stato d’animo. Detto, fatto.

Il Grande Mistero le ha creato l’incontro con Cac-ciatore di Bellezza. Dopo tante lezioni apprese nel modo più diffi cile e doloroso, Profumo di Lavanda era sempre più consapevole di ciò che voleva e non era più disposta a scendere a compromessi che con-trastassero con la propria integrità e con il rispetto e l’amore per se stessi. Lo aveva capito bene e non voleva più ripetere i medesimi errori. Il suo cuore

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era ancora scottato dalle recenti ferite e aveva capito che la fi ducia e il rispetto andavano dimostrati con i fatti e le azioni oltre che con le parole.

Profumo di Lavanda si rende conto che non deve es-sere stato facile per Cacciatore di Bellezza superare le prove che il suo cuore aveva richiesto al momento del loro incontro per conquistare la sua fi ducia.

Ma lui sa ascoltare. A quel tempo, infatti, aveva sen-tito le ferite di Profumo di Lavanda e le aveva ri-spettate, concedendo tutto il tempo necessario per conoscersi. Nessuna fretta o pressione.

Cacciatore di Bellezza sa anche osservare. All’inizio della loro relazione ha regalato a Profumo di La-vanda quelle piccole grandi attenzioni che le hanno permesso di guarire defi nitivamente e di potersi pie-namente fi dare di lui.

Anche Profumo di Lavanda ha cercato di compren-dere le ferite di Cacciatore di Bellezza. Le lezioni così tanto duramente apprese le avevano insegnato ad avere riguardo innanzi tutto per se stessa, ma an-che per l’altro. Profumo di Lavanda si ricorda che era un continuo ascoltare, comunicare, osservare, agire. Era un continuo nutrimento per le anime di entrambi, che ora sanno di potersi rispettare e di po-

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tersi fi dare l’uno dell’altra.

È su questa base che Cacciatore di Bellezza e Pro-fumo di Lavanda hanno costruito la loro relazione. Impegnandosi quotidianamente, hanno imparato ad amarsi così come sono e a ironizzare delle loro parti ancora in disequilibrio.

Profumo di Lavanda pensa anche a quanto si diverte con Cacciatore di Bellezza. Sente che la loro parte bambina, che li fa giocare e ridere, è un altro tassello importante all’interno della loro unione, che porta colore e leggerezza.

Tutto questo è, ed è stato, frutto di un lavoro costan-te su se stessi e verso l’altro, ma ne è valsa la pena. Profumo di Lavanda non ha alcun dubbio: Caccia-tore di Bellezza rappresenta per lei un Dono che ha co-creato e che il Grande Mistero le ha concesso. E il suo cuore è pieno di gratitudine per aver ricevuto una benedizione così speciale. Profumo di Lavanda sente l’importanza di onorare una simile relazione vivendola pienamente in ogni istante e continuando a nutrirla con Amore e Gioia.

Il compleanno di Cacciatore di Bellezza si avvicina.

Un altro motivo per festeggiare.

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Il Cerchio

Sono in un Cerchio. Un cerchio di sole donne. Noto con piacere che siamo in tante. Per molte è la loro prima esperienza. Altre sono praticamente delle ve-terane; sono come dei pilastri portanti che ci sosten-gono quando occorre e condividono le conoscenze acquisite con gioia ed entusiasmo.

È un cerchio variegato. Donne giovani, donne adulte e donne mature; medici, politici, casalinghe, artiste; madri, fi glie, mogli, ma tutte rigorosamente donne e tutte con lo stesso intento: guarire le parti di sé in disequilibrio e continuare a evolvere.

Nel cerchio posso imparare, ridere, piangere e aprire il cuore in piena libertà e sicurezza. Posso compren-dere i limiti che mi sono creata negli anni e acquisire gli strumenti per superarli. Qui si muore per poter rinascere.

Per me sono momenti speciali in cui ho la possibili-tà di essere coccolata, di conoscere nuove persone e punti di vista, di ritrovarmi con le amiche e, soprat-tutto, di scendere dentro me stessa, nel grembo, e riconnettermi con il mio Sé.

Nel cerchio ho la preziosa opportunità di ricevere

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gli insegnamenti per le donne dalle donne. Ho la preziosa opportunità di avere tante donne da osser-vare, tanti modelli ed esempi da cui prendere spunto per gestire situazioni in modo diverso. Lo scambio e l’arricchimento sono continui.

Ogni volta poi rimango sbalordita nel vedere con quanta velocità ognuna di noi si trasformi. È come se ogni donna fosse un fi ore che sboccia, trasformando il cerchio in una ghirlanda profumata e colorata che inebria il cuore e la mente. Quanta bellezza creata dall’unicità e dalla diversità di ognuna di noi!

Che dono entrare nel cerchio come donna tra le donne ed uscirne come Sorella unita da un fi lo rosso ad altre Sorelle.

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Il Team del Fuoco

Sono davanti a un fuoco. È un fuoco sacro in uno spazio sacro. Con me, altre tre donne. Due di loro le vedo per la prima volta. È anche la prima volta che mi occupo del fuoco. È tutto nuovo, tutto da impa-rare. Eppure mi sento come se fossi qui da sempre, come se non avessi fatto altro se non occuparmi del fuoco insieme alle altre donne, o meglio, alle altre sorelle. Questo è il clima che si è instaurato in poche ore.

È come se la sacralità delle cerimonie, la magia del posto e l’intento di fare del nostro meglio per servire dei fratelli, avessero creato un’alchimia quasi irripe-tibile, al limite della perfezione. È come se fossimo delle onde di armonia, serenità ed equilibrio che, incontrandosi, danno poi vita a un’unica onda, ma molto più potente, capace di seguire il fl usso della Corrente Divina.

In questa vibrazione la fatica e la stanchezza sono sopportabili, gli imprevisti non cambiano lo stato di serenità e sono risolti brillantemente; anche il lavo-ro è svolto con gioia e con profondo rispetto, senza ‘se’ e senza ‘ma’. Siamo consapevoli di essere al fuoco per sostenere dei fratelli. Rispettiamo il loro spazio e le loro regole.

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La nostra dedizione è talmente forte che siamo pronte a trasformarci quando le circostanze lo ri-chiedono. Diventiamo delle madri che accolgono in silenzio le loro gioie e dolori, oppure delle guerriere che difendono e custodiscono il loro spazio; diven-tiamo “invisibili”, oppure manifestiamo la nostra femminilità al massimo.

Ciò che conta è il Bene della Comunità e, in questo caso, della Comunità di Fratelli, la cui accoglienza piena di calore, gioia e gratitudine rimarrà scolpita nel mio cuore.

Ciò che è incredibile è che ho partecipato al Team del Fuoco per Dare, eppure, ho Ricevuto più di quanto immaginassi.

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Sorellanza

Ne è passato di tempo, ma fi nalmente riusciamo a vederci. Stavolta siamo tutte. Ci incontriamo da Oc-chi di Gatta. Attende un fi glio. È ancora più bella del solito.

Ci conosciamo tutte da quando siamo piccole o adolescenti e siamo sempre rimaste in contatto no-nostante gli impegni, il lavoro, la famiglia e le di-stanze delle nostre abitazioni.

Quando siamo insieme si crea una magia che nutre le nostre anime. Non ci sono pettegolezzi, né lamen-tele. Non ci sono giudizi o aspettative. La gioia di ritrovarsi è quasi palpabile nell’aria. Non è necessa-rio dimostrarci che ci vogliamo bene. Questo è un dato che si è consolidato negli anni. Siamo sempli-cemente delle Sorelle che si incontrano e sono libere di essere se stesse, sapendo di essere amate e accolte così come siamo.

Semplicemente, siamo.

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Intimità

Siamo due sfere distinte che si uniscono in un’unica sfera molto più grande. È una sfera piena di amore e intimità dove è possibile abbandonarsi e affi darsi completamente l’uno all’altra.

Qui non esiste separazione. Non esiste Tempo e Spazio. Le anime si espandono e si fondono.

Siamo Uno.

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Un grande insegnamento

Il primo a donare a Profumo di Lavanda questo prezioso insegnamento è stato Guerriero dal Cuore Grande.

Il suo tumore alle ossa era devastante. Un sempli-ce starnuto poteva rompergli una costola. Anche il dolore non scherzava. I medici dicevano che la sua malattia provocava alcuni tra i dolori più forti che si potessero immaginare. Nonostante tutto Guerriero dal Cuore Grande non si lamentava con i dottori e con le persone che si prendevano cura di lui. Né si lamentava per essere passato, nel giro di pochi gior-ni e senza un motivo apparente, dalla totale auto-nomia all’allettamento. Sapeva. La sua anima sapeva che avrebbe presto lasciato il corpo, anche se nes-suno glielo aveva comunicato. Questa era la netta sensazione che Profumo di Lavanda avvertiva nei suoi occhi.

Viste le sue condizioni, non si poteva far altro per lui se non cercare di lenirgli un po’ il dolore e regalargli la miglior qualità di vita possibile. Questo è stato ciò che i medici hanno suggerito ai suoi fi gli.

Per Profumo di Lavanda è stato estenuante andare a trovare suo padre cercando di rasserenarlo e allo

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stesso tempo di non illuderlo sulle sue condizioni. Avere il cuore pieno di dolore, vedere tanta soff e-renza sopportata con dignità e contemporaneamen-te sorridere e parlare di cose piacevoli, ha richiesto un grande sforzo. Sforzo reso ancora più grande da quegli occhi che sapevano cosa stava accadendo.

È stato moralmente diffi cile decidere al suo posto di non sottoporlo a una cura sperimentale, dai risultati ed eff etti collaterali incerti, per prepararlo il più dol-cemente possibile per l’ultimo viaggio.

È stata straziante la sua richiesta d’aiuto quando il dolore era ormai insostenibile e non c’era più niente da fare per lui se non l’iniezione di morfi na. Il de-stino ha voluto che quel giorno il medico rimanesse bloccato nel traffi co a causa dello sciopero. Sarebbe-ro passate ore prima del suo arrivo. E così il medi-co ha incaricato Profumo di Lavanda di fare quella iniezione. Ultima tappa verso un mondo senza do-lore.

È servita una gran forza per accogliere e aff rontare in poco tempo situazioni tanto delicate e dolorose. Profumo di Lavanda, ancora oggi, non può sapere se lei e suo fratello sono realmente riusciti a regalare a Guerriero dal Cuore Grande la miglior qualità di vita possibile. Di sicuro è consapevole di aver fatto

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tutto ciò che il suo cuore le ha suggerito e che è stato suo padre a farle un grande dono.

Le ha insegnato che, a volte, Amare signifi ca Lascia-re Andar Via.

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Come una farfalla

Fiore era una bambina molto vivace e curiosa. Ama-va giocare e stare a contatto con la Natura e le sue Creature. Un giorno qualcosa le si spezzò dentro e i momenti di felicità si trasformarono sempre più in dolore, disperazione, solitudine e terrore. La sua indole non era più la stessa. Non poteva. La brutalità con cui Fiore veniva percossa da sua madre l’aveva cambiata profondamente.

Forse questo accadeva perché Fiore era una bambi-na vivace o forse perché sua madre era incastrata in uno schema che la faceva solamente lavorare sodo senza mai concedere niente a se stessa, schema che nel tempo le aveva reso la vita diffi cile e piena di rab-bia e soff erenza; qualunque sia stato il motivo, Fiore non reagiva mentre veniva picchiata duramente. Se poteva cercava di nascondersi o di scappare, ma non reagiva mai. Si limitava solamente a ripararsi un po’ per attutire le ferite in testa o alle costole perché sa-peva che, se avesse reagito davanti a tutta quella vio-lenza, era molto probabile che o lei o sua madre sa-rebbero morte e questo la terrorizzava ancora di più.

Crescendo, Fiore decise che non era più disposta ad accettare di essere picchiata, soprattutto di essere picchiata ingiustamente, quando, almeno secondo

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il suo parere, non aveva fatto nessuna azione che avrebbe potuto, sia pur lontanamente, giustifi care tutta quella violenza che le si rovesciava addosso.

Fiore sentì che era arrivato il momento di reagire. Voleva porre fi ne alle percosse e al terrore quasi paralizzante che avvertiva mentre le subiva. Voleva porre fi ne alla rabbia e a quel senso di ingiustizia che provava per essere picchiata, specialmente quando accadeva senza un motivo apparente, quando aveva la sensazione di prenderle solo per il fatto di esiste-re o di trovarsi al posto sbagliato nel momento sba-gliato. Voleva porre fi ne a quell’atmosfera pesante che percepiva all’interno della sua famiglia e che le toglieva il respiro. E proprio per il fatto che aveva sperimentato sulla sua pelle il signifi cato della furia devastante, Fiore desiderava che tutti questi cambia-menti avvenissero senza che la violenza fosse ulte-riormente alimentata.

Tuttavia la strada della comunicazione non portò i risultati sperati. Ogni tanto tra lei e sua madre c’e-ra stato un dialogo, qualche tentativo di capirsi e di trovarsi, ma il cuore di Fiore era troppo indurito e ferito in profondità. Troppe volte aveva dato fi ducia a sua madre e troppe volte era stata delusa proprio da parte di chi, a parer suo, avrebbe dovuto fi darsi ciecamente. La distanza e la diffi denza sembravano

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essere ormai insormontabili.

Non conoscendo ulteriori strumenti in grado di creare il cambiamento in modo sereno e saggio, e non essendo più disposta a subire, Fiore sentì di non poter fare altro per porre fi ne alla sua soff erenza, se non entrare in guerra e lottare contro quello che nel frattempo era diventato il suo nemico numero uno, la causa di tutti i suoi mali: sua madre.

Fiore scelse di combattere evitando di usare le stesse armi di sua madre, perché aveva ancora la netta sen-sazione, esattamente come quando era piccola, che gli scontri fi sici tra loro potessero fi nire in tragedia. Fiore decise quindi di entrare in guerra armandosi della sua lingua tagliente e mordace che sapeva fe-rire in profondità meglio di una spada affi lata. Non scelse a caso quest’arma. Dentro di sé Fiore, che fre-quentava il liceo, era consapevole che, con l’uso delle parole, era nettamente superiore a sua madre che a diff erenza di lei aveva potuto studiare solo fi no alle elementari.

Fiore non si rendeva conto che era brava con le paro-le proprio perché i suoi genitori avevano fatto tanti sacrifi ci per darle un’istruzione, quell’istruzione che loro non avevano potuto avere e che per loro rap-presentava la speranza di permettere ai propri fi gli

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di avere una qualità di vita migliore. Non si rendeva conto di quanto fossero grandi gli sforzi che face-vano i suoi genitori per sostenere economicamente la famiglia, né di quanto per sua madre, il continuo dare senza mai concedere niente a se stessa, incides-se sulla sua perdita di equilibrio; tantomeno prende-va in considerazione i tentativi che sua madre faceva per guarire. Per Fiore tutto questo non aveva impor-tanza. Si era trasformata in Serenity, una guerriera che considerava solo il proprio punto di vista e che si era chiusa nel proprio dolore e identifi cata con questo.

Così, su queste basi, il rapporto tra loro peggiorò notevolmente fi no a diventare insostenibile. Bastava un piccolo gesto per far scattare l’ira di sua madre. A quel punto Serenity sfoderava la sua lingua affi lata e, attraverso un mirato uso delle parole, la feriva in profondità, consapevole dell’incapacità di sua ma-dre di poterle rispondere a tono. La tensione, allora, aumentava esponenzialmente fi no a far esplodere in sua madre un’ira accecante e furiosa riversata im-mediatamente su Serenity che però, non piangeva più. Con il passare degli anni infatti aveva imparato a non piangere, soprattutto da quando era diventata una guerriera. Serenity era intenzionata a mostrarsi forte. Non voleva e non poteva piangere, a maggior ragione mentre le prendeva con tutta quella violen-

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za. Non voleva dare la soddisfazione a sua madre di farle vedere che stava soff rendo. Serenity ingoiava lacrime e dolore e teneva tutto nel suo cuore indu-rito.

Sapeva di non poterne parlare con nessuno. Suo padre era debole di cuore e, come le faceva notare spesso sua madre, una notizia del genere gli avrebbe provocato un infarto; suo fratello, molto più grande di Serenity, era fuori casa da tanti anni e, quando lei aveva fatto qualche timido tentativo per spiegargli la situazione, non era stata creduta. Suo fratello non ri-usciva a immaginare che il rapporto tra sua madre e sua sorella fosse così tanto in disequilibrio e pensava che Serenity esagerasse.

Comunque Serenity non mollava. Non capiva per-ché fosse nata proprio in quella famiglia, nella quale aveva trovato una madre violenta e una situazione tanto diffi cile; tuttavia sentiva che se Dio era giusto e onnipresente non poteva permettere che accades-sero episodi così dolorosi senza un motivo, anche se in quel momento non riusciva a comprenderlo.

Serenity iniziò la sua ricerca spirituale e, dopo tanto cercare, trovò il suo Maestro e le si aprì un mondo, un mondo di Amore e Guarigione. Innanzitutto Se-renity, sebbene ancora molto giovane, si allontanò

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dai genitori. Sentiva che per guarire era necessario cambiare ambiente e lasciare a tutte le parti coinvol-te il tempo di rifl ettere; poi capì che la sua famiglia rappresentava le sue origini ed era quindi importan-te trovare un buon equilibrio al suo interno.

Mise da parte il suo orgoglio e cominciò a mettersi nei panni di sua madre. Immedesimandosi nell’al-tro, Serenity vide la soff erenza di sua madre e re-alizzò che, in fondo, si trattava di una donna che aveva fatto del suo meglio con i mezzi, le energie e la conoscenza che aveva a disposizione. Sua madre l’aveva amata come sapeva, come poteva, anche se non come avrebbe voluto Serenity. Questo suscitò in Serenity una maggiore comprensione e la sua anima si sentì più serena, ma ancora non riusciva a giustifi -care le percosse prese con tanta violenza, né il tradi-mento della sua fi ducia; tantomeno le era possibile perdonare fi no in fondo.

Serenity decise allora di scrivere una lettera a sua madre in cui spiegava la sua nuova consapevolezza e il suo nuovo stato d’animo e che, se lei lo avesse voluto, avrebbero potuto ricostruire il loro rapporto lasciandosi il passato alle spalle. E così è stato. Se-renity ha deposto la sua lingua tagliente che usava come arma per munirsi di comprensione e di ascol-to. Da quel momento l’abbraccio di sua madre non

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le ha dato più fastidio; da quel momento il loro rap-porto ha cominciato ad avere colori piacevoli ed episodi fi nalmente belli da ricordare.

In più Serenity ha scoperto un’arma potentissima: l’ironia. Quando la situazione era al limite e rischia-va di esplodere da un momento all’altro, Serenity con qualche frase spiritosa e acuta riusciva a trasfor-mare il clima e a smorzare i toni. “Ah, se me ne fossi accorta tanti anni fa” pensava tra sé “chissà quante percosse mi sarei risparmiata!”

Qualche anno dopo la madre di Serenity passò alla Strada Blu*. In quel momento Serenity si è resa con-to di essere in pace, di non avere rimpianti. Aveva ricostruito insieme a sua madre un rapporto che era stato in disequilibrio. Aveva detto e fatto tutto ciò che era possibile fare e dire. Non c’erano sospesi. Se-renity si sentiva orgogliosa per aver capito che era importante ricostruire il rapporto con sua madre; tuttavia percepiva anche che nel suo cuore c’era an-cora tanto dolore legato al passato.

Serenity non immaginava che il dolore potesse esse-re talmente profondo e duraturo. Anche se razional-mente aveva compreso le motivazioni che avevano portato sua madre a picchiarla, ripensare a quegli episodi, seppure lontani nel tempo, le suscitava an-

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cora parecchio dolore. Serenity trovava ingiusto sof-frire così tanto per eventi accaduti molti anni prima. Per questo decise che quelle ferite andavano aperte e pulite. Sarebbe andata avanti almeno fi no a quan-do il ricordo avrebbe smesso di scatenarle emozioni negative. Serenity era consapevole che solo il per-dono avrebbe potuto lavare via le sue ferite ed era altrettanto consapevole che era disposta a perdonare sua madre perché era intenzionata a guarire. Era un atto d’amore che stava facendo verso se stessa.

Serenity ha iniziato allora a non reprimere più i suoi sentimenti e a lasciare che il corpo potesse espri-mersi liberamente. Niente più medicine per blocca-re dolori muscolari, mal di testa o allergie. Serenity ha scelto di cambiare il suo stile di vita per permet-tersi di ascoltare il proprio corpo e il proprio cuore. Piano piano ha imparato ad accogliere il dolore e a lasciarlo andare e, allo stesso tempo, ha imparato a manifestare i propri sentimenti per non avere sospe-si con le persone amate.

Serenity, infatti, non ha avuto più paura di dire “Ti voglio bene”, né di dire “No”, se intuiva di fare qual-cosa contro se stessa. Serenity stava imparando ad amarsi ogni giorno di più. Era ancora una guerriera, ma armata di amore e rispetto innanzitutto per se stessa, perché aprendo le sue ferite ha compreso che

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lei era l’unica che poteva prendersi cura di sé e che aveva il potere di trasformare se stessa e la sua vita. Non c’era nessun altro che poteva farlo al suo posto e nessun altro, come sua madre, a cui dare la colpa se la sua vita non corrispondeva alle proprie aspetta-tive. In questo modo, infatti, non solo avrebbe dato il potere della sua esistenza agli altri, ma soprattut-to si sarebbe lasciata vivere, limitandosi a subire la vita e a sperare nel cambiamento altrui. Serenity ha capito che per trasformare se stessa e la sua realtà era veramente importante diventarne responsabile. Solo così poteva passare dalla creazione di un’esi-stenza passiva, caratterizzata da reazioni e pensieri inconsapevoli, alla co-creazione di un universo con-traddistinto da azioni, pensieri e scelte consapevoli che le permettevano di avere un ruolo attivo.

Grazie a questa comprensione Serenity ha scelto di crearsi una vita di gioia e leggerezza e di abbandona-re lo specchio di dolore, rabbia e soff erenza nel quale si era identifi cata per così tanti anni. Ha potuto an-che sperimentare che più trasformava se stessa, più cambiava non solo la sua esistenza, ma anche il suo rapporto con gli altri. Era dentro di sé che doveva guardare. Era se stessa il punto di partenza e quello di arrivo. Così amandosi sempre di più e abbrac-ciando il suo dolore, Serenity è scesa in profondità e ha preso per mano la bambina che era in lei, Fiore.

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Fiore ha ricominciato a gioire della vita e a sorri-dere. Giocava e si meravigliava per la Bellezza che la circondava in ogni istante. È stato così che Fio-re e Serenity hanno compreso che non erano mai state sole e che mai lo sarebbero state. Hanno avuto modo di percepire che a volte c’è un Disegno Divi-no di cui facciamo parte che non sempre può essere facile intuire sul momento, ma che ci off re grandi opportunità di crescita se ce lo permettiamo e se re-stiamo aperti e disposti a ricevere.

Grazie al ruolo di sua madre, infatti, Serenity ha po-tuto sperimentare molte lezioni tra cui la Guarigio-ne, il Perdono e la Compassione. Ha potuto sentire che solo chi ci ama veramente sceglie un ruolo così diffi cile e scomodo, permettendo all’altro di poter aff rontare le sue lezioni e quindi di poter crescere ed evolvere spiritualmente.

Con questa nuova consapevolezza Serenity e Fiore si sono sentite amate profondamente e totalmente dalla madre come mai era accaduto prima.

Serenity ora piange, fi nalmente, lacrime di gioia e il suo cuore è grato per aver ricevuto così tante bene-dizioni dalla vita.

Adesso lei e sua madre sono libere e unite nell’Amo-re Divino.

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*NdE Secondo alcune Tradizioni degli Indiani d’A-merica gli Spiriti degli Antenati, che hanno terminato il loro Cammino sulla Terra, raggiungono la Strada Blu.

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Ben tornata a casa

I primi dieci metri sono i più diffi cili per Profumo di Lavanda. Fa fatica a compensare e l’assetto cam-bia in continuazione. Dopodiché orecchie e corpo si stabilizzano e, fi nalmente, lo spettacolo ha inizio.

Nel suo paese d’origine non solo non esiste la bar-riera corallina, ma l’acqua è anche piuttosto sporca; perciò per Profumo di Lavanda il mare è sempre stato un posto in cui nuotare e fare qualche tuff o. Non le era mai venuto in mente che si potesse anche esplorare.

Nella sua piccola esperienza subacquea Profumo di Lavanda ha potuto notare come siano diversi i fondali l’uno dall’altro. In alcuni, le rocce sembrano dei cespugli colorati poggiati sulla sabbia; in altri, sembra che la barriera corallina sprofondi nel cen-tro della Terra; in altri ancora, sembra di nuotare in mezzo a montagne che formano canyon, tunnel e cunicoli dalle forme più disparate.

Abituata a farsi il bagno in un’acqua dove spesso non si vedono i propri piedi, Profumo di Lavanda non poteva immaginare che il mare, sebbene blu in superfi cie, potesse off rire una simile vastità di colo-ri. Rocce, coralli, spugne e pesci sono tutti coloratis-

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simi e stravaganti. Le viene in mente il pesce palla, che in alcune occasioni per l’appunto si trasforma in una palla; il pesce scatola e una specie di fi ore che se ci si avvicina troppo scompare alla velocità della luce, ritirandosi letteralmente nella roccia.

Profumo di Lavanda è quasi sicura che sott’acqua la realtà superi la fantasia e a lei sembra proprio di stare in un mondo fantastico, in cui non deve far altro che respirare lentamente l’aria della bombola e osservare ciò che la circonda.

Profumo di Lavanda si rende conto che quando è sott’acqua non ha altri pensieri se non quello di guardarsi attorno e godere della meraviglia che ha intorno a lei. Non esiste il prima e non esiste il dopo. Esiste solo la Bellezza di ogni istante. Il silenzio sa-rebbe quasi assordante, se non fosse per il suono del suo respiro. Non c’è paura. Profumo di Lavanda si immerge con il rispetto di chi visita la casa di altri. Guardare e non toccare è la legge non scritta dei sub. E funziona. Almeno per le sue esperienze. È come se immergendosi con rispetto, venisse rispettata. Per-sino barracuda e squali le nuotano accanto e vanno oltre. In acqua poi il suo corpo diventa leggero e fl u-ido. È come se non avesse limiti.

Entrare in un’altra dimensione, godersi l’attimo con

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quella meraviglia che hanno i bambini, non avere paura e percepire solo Bellezza, ascoltare il silenzio e non avere confi ni.

Profumo di Lavanda si chiede se si tratti di un’espe-rienza fi sica o spirituale.

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Come in un vortice

Da piccola, se Profumo di Lavanda si ammalava, ri-maneva a letto e sua madre si prendeva cura di lei. Quando il corpo riacquistava la salute, Profumo di Lavanda riprendeva le sue attività.

Gli impegni scolastici portarono dei cambiamenti a tutto questo. Vuoi per un compito in classe, vuoi per l’interrogazione di fi ne quadrimestre, c’era sempre un motivo per cui era necessario andare a scuola. E così Profumo di Lavanda si imbottiva di pasticche per combattere in poche ore il mal di testa o l’in-fl uenza.

Terminati gli studi, le responsabilità e gli impegni di Profumo di Lavanda aumentarono esponenzial-mente. Il tempo, poi, sembrava non bastare mai. Il quotidiano era dominato dalla fretta e da attività che non si potevano proprio tralasciare. Per questo, mal di testa, dolori mestruali, infl uenza e febbre non erano neanche più considerati dei validi motivi per cui tenere il corpo a riposo.

Appena si presentava uno di questi sintomi, in par-ticolare il mal di testa che diventava sempre più fre-quente, Profumo di Lavanda prendeva una pasticca.

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Con il passare del tempo, tuttavia, una sola pasticca non bastava più a bloccare immediatamente il sin-tomo. Così le pillole sono diventate due… tre… per non essere poi più effi caci.

Ecco allora, visto che stare a casa in un contesto così incalzante era praticamente un lusso, la necessità di assumere medicine sempre più potenti, fi no ad ar-rivare alle iniezioni. Una, due, tre, quattro… Nien-te da fare. Il mal di testa non solo peggiorava, ma si manifestava sempre più spesso. Era diventato un incubo. Ogni due giorni Profumo di Lavanda tra-scorreva ore al pronto soccorso di un ospedale, nella speranza che potessero somministrarle una “super medicina” che le mandasse via quel dolore lancinan-te ed invalidante.

In tutto questo c’era una sorta di paradosso. Pren-deva tutte quelle medicine perché non poteva per-mettersi di mancare da uno solo dei suoi impegni, in particolare dal lavoro, e, alla fi ne, era costretta a lavorare male per via del dolore o ad andare via pri-ma per recarsi in ospedale.

Il suo corpo la stava costringendo a prendere una decisione. Era necessario intervenire sul proprio sti-le di vita. Così, a poco a poco, Profumo di Lavanda ha cominciato a fare una serie di cambiamenti, al-

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cuni dei quali anche controcorrente, come lasciare il lavoro con contratto a tempo indeterminato pres-so una multinazionale importante. Ma a quel punto per Profumo di Lavanda il lavoro e la carriera non erano più le sue priorità. In quel momento aveva un solo interesse: il proprio benessere.

Da diversi anni, oramai, Profumo di Lavanda non prende più medicine e non si ammala quasi più. Quando succede, si ferma ad ascoltare il suo corpo cercando di capire ciò di cui ha bisogno. A volte, la-sciare che il corpo manifesti tutto il suo malessere può essere doloroso, ma l’esperienza ha insegnato a Profumo di Lavanda ad avere fi ducia nella naturale capacità di guarigione del suo corpo. Per questo gli concede tutto il tempo necessario per esprimersi e per tornare in equilibrio.

Profumo di Lavanda ripensa al vortice in cui era ri-succhiata e ai numerosi anni in cui aveva trattato il suo corpo come se fosse stato una macchina indi-struttibile. Tutte quelle medicine, quei ritmi stres-santi, quei panini assunti in fretta e senza gustarli; tutte quelle ansie e preoccupazioni. Quanto male si era procurata!

Se c’era qualcuno a cui Profumo di Lavanda voleva chiedere perdono, quello era il suo corpo, quella era se stessa.

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L’ospitalità di Pantera Aff ettuosa

Le vacanze da Pantera Aff ettuosa sono sempre uno spasso per Profumo di Lavanda.

Durante l’estate Pantera Aff ettuosa apre la sua bel-lissima casa di campagna a familiari e amici. È un continuo viavai di persone di ogni colore, età e ceto sociale.

Le regole principali della casa sono due: rilassarsi assecondando le proprie necessità e mangiare tutti insieme al richiamo della campana che Pantera Af-fettuosa suona quando il cibo è pronto.

Per il resto si è liberi di svegliarsi quando si ha vo-glia, di vestirsi come si vuole, di uscire per visitare i dintorni, di conversare con gli altri ospiti o di stare tranquillamente da soli a prendere il sole in piscina. Nessuno giudica nessuno.

Ci si vuole solo rilassare e divertire. Ecco quindi che le attività principali della giornata diventano due: tuff arsi in piscina e giocare. Si gioca a qualunque cosa suggerisca la fantasia, proprio come fanno i bambini. Si gioca a carte, a palla, a bocce, a freccette, a nascondino; si organizzano cacce al tesoro e scher-zi; si improvvisano spettacoli e balletti. Sono tutti

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coinvolti, indipendentemente dall’età e dallo stato di salute. Ognuno contribuisce come può. Nessuno si vergogna, ha paura di sbagliare o si mette in compe-tizione. C’è solo la voglia di ridere e star bene.

A tavola poi si raccontano storie. Sono esperienze di vita fatte da persone molto eterogenee fra loro. A Profumo di Lavanda piace ascoltare queste storie che le descrivono mondi tanto diversi l’uno dall’al-tro. Ha così la possibilità di conoscere altre realtà, altri punti di vista e la sua anima si sente arricchita.

È bello far parte della Grande Famiglia di Pantera Aff ettuosa.

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Donna Sole Raggiante

È da poco più di un anno che Profumo di Lavanda conosce Donna Sole Raggiante. In questo anno si sono viste e sentite poche volte. Eppure, per Profu-mo di Lavanda, Donna Sole Raggiante è una donna speciale. Sono state proprio le occasioni in cui han-no avuto modo di parlarsi a dimostrarglielo. Occa-sioni in cui è sempre accaduto qualcosa di magico che le ha coinvolte, toccando l’anima di Profumo di Lavanda in profondità fi no a donarle illuminazione, espansione e gioia.

Profumo di Lavanda si rende conto di aver visto Donna Sole Raggiante sempre sorridente e scher-zosa; sempre solare e generosa; sempre energica e attiva anche in pieno caos. Per Profumo di Lavanda è come se Danzasse la Vita. Come se nel suo cuore ci fosse una fi amma perenne alimentata dall’amore per la vita.

Quando hanno avuto l’opportunità di frequentarsi, Profumo di Lavanda ha potuto osservare anche il modo in cui Donna Sole Raggiante ascolta.

È come se ascoltasse con tutti i sensi all’erta. Non solo è attenta alle parole, ma anche a tutto ciò che non viene detto. È attenta a ogni dettaglio e alle sen-

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sazioni che tutti questi fattori messi insieme le su-scitano. Profumo di Lavanda percepisce che la sua capacità di ascoltare è uno dei motivi per cui Donna Sole Raggiante è così illuminante quando parla, ma sente anche che c’è dell’altro.

È come se Donna Sole Raggiante fosse connessa con il Cielo e canalizzasse parole ispirate da una Fon-te Superiore. Per Profumo di Lavanda, Donna Sole Raggiante è un ponte verso l’alto che le off re dei punti di vista a cui non aveva mai pensato prima e che espandono la sua coscienza ed il suo cuore.

Profumo di Lavanda è grata alla Vita per aver trova-to un “Raggio di Sole” lungo il suo cammino.

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Vento di Leonessa

Vento di Leonessa era una donna forte. Lo ha dimo-strato in modo particolare durante i lunghi anni di malattia. Una di quelle malattie per cui non esiste ancora una cura. Unica possibilità, quella di argina-re i danni.

Nonostante il costante logorio del corpo e, in segui-to, della mente, Vento di Leonessa ha continuato a svolgere le sue attività quotidiane e a vivere piena-mente fi no all’ultimo. Sapeva di non avere le stesse forze e capacità di quando era in salute; per questo si limitava a ciò che le era possibile, e a lei andava bene così. Non si lamentava, né si piangeva addosso. La Natura e l’esperienza le avevano insegnato la ciclicità della vita. La sua era una serena accettazione che le permetteva di prendere con gioia ciò che la Vita le off riva.

Sicuramente il suo esempio è stato un sostegno im-portante nel momento in cui Profumo di Lavanda l’ha vista lasciare il corpo. Vento di Leonessa è anda-ta via con passo felpato, in silenzio.

Profumo di Lavanda è rimasta accanto a lei ancora per un momento, giusto il tempo necessario di vi-sualizzarla circondata di Luce Divina. In quella luce

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non c’era dolore, non c’era soff erenza; in quella luce regnavano solo Amore, Pace e Gioia.

Profumo di Lavanda sentiva che per Vento di Leo-nessa non poteva esserci posto migliore. Sentiva an-che che il legame con lei non si era interrotto. Non poteva. Vento di Leonessa le aveva donato la vita. Profumo di Lavanda non solo ne porta i geni, ma anche gli insegnamenti. Una parte di Vento di Leo-nessa è inevitabilmente dentro di lei.

Profumo di Lavanda è grata per l’eredità ricevuta e, soprattutto, per non aver perso l’occasione di dire “Ti voglio bene” al momento opportuno.

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Guerriero dal Cuore Grande

Guerriero dal Cuore Grande si era prodigato sin da piccolo per il Bene delle persone care. Aveva sempre onorato la Parola, guadagnandosi il rispetto della Comunità e non si era mai lamentato per il suo in-cessante lavoro. Anzi, proprio perché la sua era sta-ta una vita piena di diffi coltà e sacrifi ci, aveva come unico desiderio che le persone amate non soff risse-ro come era successo a lui. Le fatiche del suo cuore erano infatti ripagate dai sorrisi dei suoi cari. Non aveva bisogno di altro.

La Comunità lo adorava. Le persone erano attratte dalla sua bontà e dolcezza, dal suo atteggiamento e dall’integrità delle sue azioni. Per questo è stato na-turale sostenerlo nel momento in cui si ammalò gra-vemente e non potè più essere autosuffi ciente.

Non essendo in grado di vivere da solo, Guerriero dal Cuore Grande avrebbe dovuto lasciare la casa in cui si trovava da tanti anni e un ambiente a lui fami-liare, se non ci fosse stato l’intervento da parte della Comunità. Appresa la notizia, infatti, si è creato un tam-tam di persone che si sono prese cura di lui: chi gli portava la spesa, chi gli faceva compagnia do-nandogli un sorriso, chi gli preparava da mangiare. Ognuno ha contribuito come ha potuto per stargli

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accanto.

Tuttavia, quei piccoli gesti, fatti nei ritagli di tem-po, hanno permesso a Guerriero dal Cuore Grande di lasciare il suo corpo serenamente e nella propria casa.

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Lupo Dorato

Per Profumo di Lavanda, Lupo Dorato è sempre stato un apripista, che le ha donato o suggerito gli strumenti necessari affi nché potesse volare con le proprie ali.

La sua vivace curiosità verso tutto ciò che è nuovo, non fa temere a Lupo Dorato il cambiamento, né lo spaventa l’idea di acquisire nuove abilità. Lupo Do-rato ha la capacità di mostrare ai più scettici, pigri e timorosi, come l’applicazione di una particolare tec-nologia o strumento possa essere un sostegno per il bene della comunità e non un ostacolo.

Profumo di Lavanda è particolarmente colpita an-che dalla generosità di Lupo Dorato. È infatti capace di condividere e off rire con gioia ciò che la sua sete di conoscenza gli fa scoprire, arricchendo il punto di vista di chi lo ascolta.

Da Lupo Dorato, Profumo di Lavanda ha potu-to imparare anche quanto sia importante la forza di volontà. Profumo di Lavanda, infatti, è rimasta particolarmente colpita dalla determinazione con cui Lupo Dorato ha deciso di prendersi cura di sé, riappropriandosi del proprio equilibrio attraverso l’alimentazione, la creatività e l’ascolto.

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Ed è proprio attraverso l’ascolto che Lupo Dorato mostra una delle sue doti migliori. Quando entra in quella dimensione, Lupo Dorato riesce a compren-dere il linguaggio delle cose e delle persone che lo circondano. È come se, connettendosi con il suo Sé più profondo, riuscisse a percepire la verità al di là delle parole e persino gli oggetti sembra vogliano aprirgli i loro cuori.

Forse per la capacità di comprendere la reale natu-ra delle cose o forse per la sua predisposizione all’e-splorazione, Lupo Dorato non ha attaccamento a luoghi, persone o cose che hanno fatto parte del pas-sato. Profumo di Lavanda ha la sensazione che Lupo Dorato riesca a prendere ciò che di meglio la vita ha da off rirgli sul momento, per poter poi lasciare il passato alle spalle senza rimpianti o nostalgia.

Per Profumo di Lavanda, Lupo Dorato è come la Vita: in continua evoluzione e movimento.

Serenella ScattiniEsattamente un anno fa vivevo a Roma in una delle sue zone più aff ascinanti e tutto avrei pensato tranne di lasciare la mia amata città natale e di ritrovarmi a scrivere un libro.

Molti avrebbero potuto dire che avevo una vita pri-vilegiata. In eff etti, secondo il pensiero comune, era così: una bella casa, una buona attività, orari fl es-sibili e la possibilità di raggiungere a piedi lavoro e luoghi di interesse. Eppure qualcosa non andava e il mio cuore lo sapeva.

Non era quella la vita che desideravo veramente. L’ho scoperto quasi per caso, quando mi è stato chiesto di parlare di un progetto che mi stava a cuo-re dando la prima risposta che mi veniva in mente. Con mia grande sorpresa, mi sono sentita dire che volevo vivere in campagna, avere dei ritmi più na-turali e che desideravo fare un’attività che fosse in linea con i miei talenti. Si trattava di un progetto completamente diverso dalla vita che stavo facendo e di un’attività tutta da scoprire, visto che non ero a conoscenza dei miei talenti. Tuttavia, nel momento in cui ne sono diventata consapevole, non ho potu-

to fare a meno di seguire quella voce interiore. Di punto in bianco ho mollato tutto e mi sono trasfe-rita là dove voleva il mio cuore, nonostante il posto fosse completamente da ristrutturare. Nel frattempo ho cercato di ascoltarmi per capire cosa avrei voluto fare “da grande”. Una follia, dal punto di vista ra-zionale; una gioia immensa dal punto di vista del cuore. Mai nella mia vita sono stata così felice come da quando ho fatto questa scelta; soprattutto mai avreste potuto leggere questi racconti, se non avessi seguito il mio cuore.

www.greppaldino.comIl luogo dove i racconti

vengono a farsi conoscere

© 2012 Greppaldino

Come una Farfalla è una raccolta di immagini di parole in movimento che apre una porta sul magico mondo che abita ciascuno di noi. Sono istanta-nee di vita che esulano dalle leggi del tempo e dello spazio; sono fl ashbacks universali che richiamano la memoria di eventi che tutti noi conosciamo, sono immagini colte attraverso l’obiettivo della consapevolezza che dona loro nuova luce.Leggendo, scopriamo che se siamo disposti a porre l’attenzione alle nostre percezioni e alle nostre capacità di ascolto, comprendiamo che è possibile in-traprendere un processo di miglioramento del sé, semplicemente attraverso l’uso delle lezioni che i singoli gesti quotidiani sono in grado di impartirci.Infatti, Profumo di Lavanda impara attraverso la gioia, la gratitudine e la me-raviglia suscitate dalle cose, dalle persone, dalle emozioni, dalle paure o dai problemi che accompagnano lei, ma anche noi, ogni giorno, quando toccano qualcosa nel nostro profondo. Se impariamo anche noi ad usare come risorsa tutto quello che la vita ci presenta ogni giorno, avremo uno strumento poten-tissimo per far crescere la nostra consapevolezza.