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COMITATO ISTITUZIONALE DEL 17/12/2015 “Progetto di Piano di bacino, stralcio Assetto Idrogeologico - Secondo aggiornamento” di variante al vigente P.A.I. Relazione illustrativa

COMITATO ISTITUZIONALE DEL 17/12/2015 · COMITATO ISTITUZIONALE DEL 17/12/2015 “Progetto di Piano di bacino, ... Relazione illustrativa RISCHIO IDRAULICO ... necessarie per l’adeguamento

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COMITATO ISTITUZIONALE DEL 17/12/2015

“Progetto di Piano di bacino,

stralcio Assetto Idrogeologico - Secondo aggiornamento”

di variante al vigente P.A.I.

Relazione illustrativa

Comitato Istituzionale 17 dicembre 2015 punto o.d.g. n.2

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INDICE RISCHIO IDRAULICO.......................................................................................................................3

Premessa .........................................................................................................................................3

Contenuti del “Progetto di Piano di bacino, stralcio Assetto Idrogeologico - Secondo

aggiornamento” per la parte del rischio idraulico ......................................................................4

La pericolosità idraulica del P.A.I. ...............................................................................................6

Le integrazioni apportate per la redazione delle mappe ex DCE 2007/60................................9

Ulteriori integrazioni ..................................................................................................................11

Elenco delle Tavole Modificate ...................................................................................................12

RISCHIO FRANA .............................................................................................................................13

Aggiornamento del Piano di Assetto Idrogeologico PAI - Cartografia pericolosità da frana

........................................................................................................................................................13

ALLEGATI:.......................................................................................................................................15

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“Progetto di Piano di bacino,

stralcio Assetto Idrogeologico - Secondo aggiornamento”

di variante al vigente P.A.I.

Relazione illustrativa

RISCHIO IDRAULICO

Premessa

Nell’ambito del processo di formazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni del Distretto

Idrografico del Serchio ai sensi della Direttiva 2007/60/CE, una tappa fondamentale è stata, come

noto, quella della redazione delle Mappe di Pericolosità e di Rischio da Alluvioni.

In linea con le scadenze dettate dalla direttiva e dal D.lgs. 49/2010, le mappe sono state predisposte

dalla Segreteria Tecnica e approvate dal Comitato Tecnico nel giugno 2013 e sono state sottoposte a

partecipazione pubblica durante il secondo semestre del 2013. Con la delibera n. 175 del

23/12/2013 il Comitato Istituzionale le ha infine approvate ai fini dei successivi adempimenti

comunitari.

Come concordato anche a livello nazionale in questo primo ciclo di attuazione della direttiva, le

mappe di pericolosità e di rischio si sono basate in misura essenziale sui contenuti dei P.A.I. vigenti

e per la loro redazione è stato svolto un lavoro mirato a omogeneizzare, valorizzare e dove

necessario aggiornare ed integrare i dati dei piani già operativi sul territorio con l’obiettivo di

raggiungere, a scala nazionale, un primo livello comune di rappresentazione delle informazioni

disponibili connesse al rischio alluvionale.

Nel territorio del bacino del fiume Serchio il riferimento è stato costituito dal “Piano di Bacino,

stralcio Assetto Idrogeologico”, già approvato con DCRT n° 20 del 1/2/2005 e successivamente

modificato dalla sua variante generale denominata “Piano di Bacino Stralcio Assetto Idrogeologico

- Primo aggiornamento”, adottata dal Comitato Istituzionale con delibera n. 174 del 8/3/2013 e

successivamente approvata con D.P.C.M. 26/7/2013.

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Contenuti del “Progetto di Piano di bacino, stralcio Assetto Idrogeologico - Secondo

aggiornamento” per la parte del rischio idraulico

Come noto, i piani di settore inerenti il rischio idraulico sono per loro natura strumenti dinamici

soggetti a frequenti e progressivi aggiornamenti del quadro conoscitivo e pertanto, già in occasione

della redazione delle Mappe di Pericolosità e di Rischio di Alluvioni (ex dir.2007/60/CE) il quadro

conoscitivo di partenza della suddetta variante generale di aggiornamento al P.A.I. era stato

parzialmente integrato con alcuni elementi specifici relativi alla pericolosità.

Tali elementi, confluiti nelle mappe di pericolosità della direttiva, riguardavano principalmente parti

di reticolo minore precedentemente non studiate, oppure sulle quali non erano state recepite le

informazioni nel frattempo maturate presso alcuni comuni in fase di redazione degli strumenti

urbanistici; ulteriori integrazioni erano inoltre legate alla pericolosità di areali designati dal P.A.I.

come “Riporti in aree a pericolosità idraulica” e ad una prima mappatura preliminare di aree

soggette a forte trasporto di sedimenti e a colate detritiche.

Nel seguito del presente documento sono forniti maggiori dettagli su tali integrazioni.

Al fine di assicurare, per questi nuovi areali, lo stesso grado di tutela garantito dal P.A.I.,

immediatamente dopo l’approvazione delle mappe da parte del Comitato Istituzionale (avvenuta

seduta del 23/12/2013) è stata inviata a tutti gli enti responsabili nel settore della Protezione Civile

comunicazione e trasmissione ufficiale delle nuove perimetrazioni (nota ns. prot. 61 del 9/1/2014).

Il Progetto di “Piano di bacino, stralcio Assetto Idrogeologico. Secondo aggiornamento” in esame,

di variante al vigente PAI, è in primo luogo finalizzato a riallineare i contenuti delle carte della

pericolosità dello stesso PAI con le mappe di pericolosità del PGRA .

Tale Progetto di Piano comprende inoltre alcune modifiche del quadro normativo, funzionali

essenzialmente a garantirne il coordinamento con i contenuti del PGRA e a prevedere

l’aggiornamento coordinato tra i due strumenti; le modifiche normative, inoltre, prevedono

l’inserimento di alcune disposizioni ulteriori, necessarie per l’adeguamento alla recente L.R.

65/2014 (“Norme per il Governo del territorio”) e per la salvaguardia della fascia di rispetto

limitrofa agli argini del fiume Serchio, analogamente a quanto già fatto in occasione del precedente

aggiornamento del PAI .

Più precisamente, le modifiche normative proposte sono le seguenti:

- Articolo 7: allo scopo di salvaguardare le finalità di tutela e di difesa del suolo delle

Norme di Piano (la cui versione attuale è stata redatta in occasione del primo aggiornamento del

PAI, facendo riferimento alle categorie di intervento della allora vigente L.R. 1/2005), viene

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chiarito che le modifiche introdotte dalla recente L.R. 65/2014 in materia edilizia non incidono sulla

disciplina sostanziale e sui condizionamenti alla trasformazioni del Piano di bacino;

- Articoli 23 e 25: le aree “P2a” (“aree di pertinenza fluviale, collocate oltre rilevati

infrastrutturali (rilevati stradali, ferroviari, etc.) o localmente caratterizzate da una morfologia più

elevata”), già disciplinate nell’art. 23, sono state inserite all’interno dell’articolo 25, avendo tali

aree un grado di pericolosità “moderata” e non “elevata”;

- Articolo 25 bis : viene stralciato il comma 3, in quanto la presente variante ha comportato

la classificazione di pericolosità degli areali relativi ai “Riporti” e pertanto essi non sono più

presenti sulle carte di PAI se non come campitura sovrapposta al colore del corrispondente ambito

normativo

- Articolo 30 bis: viene introdotta una norma di tutela della fascia di rispetto arginale del

fiume Serchio (fascia rappresentata nella Tav. 10 del PAI);

- Articolo 40: al comma 6 è previsto di recepire all’interno del PAI , con procedura

“semplificata” (già disciplinata dal medesimo articolo), le eventuali correzioni cartografiche

derivanti dagli aggiornamenti periodici del PGRA, allo scopo di assicurare un coordinamento

continuo tra i due strumenti;

- Art. 46: assegna alle modifiche normative e cartografiche introdotte con la variante il

valore di “misure di salvaguardia” con efficacia immediata a decorrere dalla adozione del Progetto

di variante.

All’interno delle norme di PAI vengono inoltre introdotte:

- La Direttiva 10 riguardante “Indirizzi tecnici per la redazione di studi e verifiche

idrauliche”, per fornire un riferimento a criteri e requisiti minimi da fornire da parte dei

professionisti incaricati per la redazione di studi e verifiche idrauliche a supporto di istanze per il

rilascio del parere di questa Autorità

- La Direttiva 13 riguardante “Indirizzi operativi per le misure di protezione integrata ai

sensi delle direttive 2000/60/CE e 2007/60/CE- infrastrutture verdi”, per favorire un maggiore

coordinamento tra il Piano di Gestione delle Acque e il PGRA.

Con l’occasione, inoltre, si è provveduto ad allineare il reticolo idraulico di cui alla Tavola 9 del

PAI con il reticolo idrografico individuato dalla Regione Toscana (con D.C.R.T. n. 9/2015).

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La pericolosità idraulica del P.A.I.

Si riportano di seguito gli elementi principali che caratterizzano il quadro conoscitivo di pericolosità

idraulica del P.A.I., elementi che la presente variante non modifica.

Le informazioni che stanno alla base delle perimetrazioni di pericolosità idraulica del P.A.I. del bacino del Fiume Serchio sono sostanzialmente riconducibili a tre tipologie di indagine 1.idrologico-idraulica; 2.idro-geomorfologica; 3.storico-inventariale. L’informazione analitica di tipo idrologico-idraulico è sintetizzata dai risultati delle modellazioni idrauliche delle aste fluviali oggetto di studio. La lunghezza di reticolo complessivamente simulata nell’ambito degli studi condotti a cura della Segreteria Tecnica ammonta a circa 160 km. Tutti i tratti oggetto di studio nonché le aree di loro pertinenza o quelle da essi potenzialmente inondabili, rientrano nella copertura fornita del rilievo laser-scanning (LiDaR, Autorità di Bacino, 2006): la caratterizzazione geometrica degli alvei e delle aree di pertinenza fluviale è pertanto avvenuta integrando le informazioni topografiche ricavate dai rilievi topografici pregressi e da altri più recenti con quelle dei modelli digitali del terreno LiDAR (2006). Tutte le verifiche idrauliche sono state effettuate adottando modelli di simulazione con ipotesi di fondo fisso. Gli scenari ricostruiti comprendono eventi di piena con tempi di ritorno pari a 30 e 200 anni. Il set degli eventi di piena simulati comprende scenari idrologici con durate di pioggia variabili, in funzione dei diversi sistemi analizzati, nel range compreso tra 1 e 24 ore, in modo da riprodurre e considerare l’inviluppo degli eventi critici per ogni tronco simulato sia dal punto di vista delle portate al colmo che dei volumi di deflusso. Per i tratti fluviali nei quali l’incidenza dei fenomeni di laminazione e di invaso è stata ritenuta trascurabile rispetto ai fenomeni di trasferimento cinematico è stato adottato lo schema di moto permanente monodimensionale. Tali tratti comprendono i principali affluenti della media valle per un reticolo complessivo di lunghezza pari a circa 35km e sono stati cimentati con le condizioni di massima portata al colmo ricostruite dall’analisi idrologica. Per il sistema idraulico maggiore (asta del Serchio e affluenti rigurgitati, affluenti arginati del basso corso) è stato invece necessario ricostruire in modo completo la propagazione delle onde di piena di progetto nonché le dinamiche esondative nei diversi tratti arginati ed è stato pertanto adottato uno schema di moto vario quasi-bidimensionale. In tutte le simulazioni si è ipotizzato che i sormonti arginali avvenissero senza collasso dei rilevati. Per alcune aree (zone in sinistra idraulica a monte di Lucca in loc. Ponte a Moriano ed aree della pianura pisana nei territori di Vecchiano e San Giuliano Terme) si è fatto ricorso e riferimento anche ai risultati di integrazioni modellistiche bidimensionali in modo da caratterizzare meglio la dinamica di propagazione dei volumi esondati: per tutti i tratti, per tutte le zone e per tutti gli scenari idrologici oggetto delle integrazioni è stata sempre garantita la coerenza con le verifiche idrauliche precedentemente effettuate sia in termini di condizioni idrometriche al contorno in alveo che in termini di idrogrammi di sfioro (volumi esondati). Sempre in coerenza con le verifiche condotte a scala di bacino sono state inoltre ipotizzate condizioni di sormonto delle strutture arginali senza collasso delle stesse. Una modellazione idrologico-idraulica specifica è stata predisposta per il sistema del lago di Massaciuccoli, simulando e tarando un modello idrologico dei sottobacini collinari e di bonifica afferenti al lago e simulando scenari di esondazione conseguenti, anche in questo caso, ad eventi di piena del sistema del lago con Tr 30 e 200 anni. L’informazione analitica di tipo idro-geomorfologico comprende la perimetrazione delle aree interessate a vario grado dal modellamento fluviale secondo una legenda specifica. L’attività di perimetrazione si è basata sull’analisi dei dati LiDAR, unitamente alla valutazione comparativa di foto aeree a differenti scale effettuate negli anni 1978, 1995, 1996 2000, 2006 e 2010, delle ortofoto AIMA Regione Toscana (1996) delle ortofoto “Volo GAI” (1954) e “ Volo Italia” (2000) nonché delle immagini satellitari Quick Bird pancromatiche e multi spettrali (2003).

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In una prima fase della caratterizzazione geomorfologica delle aree interessate dal modellamento fluviale sono state valutate tutte le informazioni territoriali disponibili con particolare riferimento alla dinamica fluviale e all’uso del suolo. Successivamente è stata effettuata un’analisi geomorfologica dettagliata delle aree interessate dal modellamento attivo dell’alveo del fiume Serchio e di alcuni tratti dei suoi affluenti, con particolare riferimento alle aree caratterizzate dall’alveo in modellamento attivo, all’alveo relitto, a quelle allagabili e di pertinenza fluviale.

L’informazione storico-inventariale deriva da alcune delle segnalazioni di aree interessate da alluvioni nel recente passato, perimetrate e vincolate in seguito ai provvedimenti ex-D.L.180/98 e successivamente confluite nel P.A.I. Il P.A.I. del bacino del Serchio sintetizza le condizioni di pericolosità idraulica del territorio definendo ambiti nei quali tutte le informazioni di diversa origine (che talvolta risultano compresenti su un determinato reticolo o in un determinato territorio) sono valutate e pesate in funzione del loro grado di approfondimento e della loro affidabilità. In particolare si hanno ambiti definiti su base idraulica corrispondenti ai tratti di reticolo e alle relative aree inondabili per i quali si dispone di un quadro conoscitivo dettagliato e aggiornato, comunque tale da attribuire ai risultati modellistici di tipo idrologico-idraulico un alto grado di affidabilità , ambiti definiti su base idro-geomorfologica che comprendono prevalentemente alvei, golene, aree palustri, aree depresse ed anche la fascia relativa allo scenario degli eventi alluvionali rari di estrema intensità (Tr fino a 500 anni) che, allo stato attuale, non è stato oggetto di modellazione idraulica specifica nell’ambito del P.A.I.. Esistono inoltre ambiti definiti su base prevalentemente idro-geomorfologica: si tratta di ambiti nei quali l’informazione di base è costituita dall’analisi idro-geomorfologica, talora integrata anche da analisi idrauliche a diverso grado di approfondimento o da informazioni di tipo storico-inventariale. In tali ambiti l’informazione modellistica-idraulica non è sempre disponibile (es.: reticolo minore non studiato) oppure non è stata ritenuta sufficientemente cautelativa e/o completa nel rappresentare tutti i fenomeni potenzialmente all’origine della pericolosità (es.: zone con fragilità geomorfologiche connesse alla dinamica fluviale; zone soggette a transito dei volumi di esondazione provenienti da corsi d’acqua del reticolo maggiore per le quali non sono ancora disponibili i risultati della modellistica idraulica bidimensionale di propagazione; aree di pianura prossime a corsi d’acqua arginati, talvolta pensili, soggette a ristagni frequenti a causa delle condizioni idrauliche e idrogeologiche locali; aree storicamente allagate per le quali non sono ad oggi pervenute notizie in merito all’esecuzione di interventi di significativa mitigazione del rischio, ecc.). Questo tipo di ambito interessa in prevalenza il reticolo idraulico collinare e montano privo di arginature vere e proprie (medio e alto corso del Serchio e sistema degli affluenti in tutto il tratto a monte di Ponte a Moriano) ma anche alcune zone di pianura aventi le caratteristiche sopra elencate (Torrente Camaiore in riva sinistra a valle del Ponte di Sasso, basso corso del Torrente Freddana, Canale Ozzoretto, reticolo collinare dei versanti apuani, dei monti d’Oltreserchio e del monte pisano). I fenomeni di dinamica fluviale da menzionare come potenziale fonte di pericolosità comprendono erosioni locali o diffuse a scala di tratto, instabilità dei rilevati spondali, variazioni planimetriche di tracciato, piene di detrito, colate di detrito, mobilizzazione di ambiti di conoide, effetti dell’interazione del trasporto solido con le infrastrutture (es. ostruzioni luci di ponti o di tratti tombati), etc.

In conseguenza della correzione relativa all’articolo di riferimento per le aree P2a nonché al fatto

che a ciascuno dei Riporti in aree a pericolosità idraulica è stato attribuito un ambito normativo

specifico, la legenda della Carta di Riferimento delle Norme di Piano nel Settore del Rischio

Idraulico viene leggermente modificata (v. pag. seguente).

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Carta di Riferimento delle Norme di Piano nel Settore del Rischio Idraulico (legenda)

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Le integrazioni apportate per la redazione delle mappe ex DCE 2007/60

Rispetto al quadro conoscitivo del P.A.I. – I Aggiornamento in occasione della redazione delle

Mappe di pericolosità da alluvioni (ex direttiva 2007/60/CE) sono state introdotte le seguenti

integrazioni locali relativamente a parti di reticolo minore precedentemente non studiate oppure

sulle quali non erano state recepite le informazioni maturate presso alcuni comuni in fase di

redazione degli strumenti urbanistici.

Gli ambiti territoriali interessati sono i seguenti:

- Torrente Fraga (da loc. Ciciana allo sbocco in Serchio per un tratto di 2.2km): informazioni

provenienti dagli studi idraulici redatti dal Comune di Capannori nell’ambito della propria

strumentazione urbanistica; si tratta, in sintesi, della perimetrazione delle aree inondabili per

eventi Tr200 nella zone di Marlia/San Pietro a Vico in prossimità della confluenza del

torrente Fraga in Serchio;

- Studi idraulici su alcuni corsi d’acqua minori del Comune di Lucca redatti per la variante al

Piano Strutturale Comunale: gli studi recepiti comprendono la modellazione idraulica

bidimensionale delle esondazioni dei seguenti corsi d’acqua rio Mulerna (in località Ponte

a Moriano), rio Isolella/SanLorenzo (zona del Morianese), rio di Cerasomma, rio Arsina

(tratto di monte), rio Carraia, rio Cerreto per eventi di piena con Tr 30 e 200 anni;

- zona del Comune di Viareggio caratterizzata dalla confluenza dei due canali di acque alte

Farabola e Gora di Stiava che scorrono parzialmente pensili sui piani campagna

circostanti; l’area è soggetta alle esondazioni dei due corsi d’acqua per eventi di piena ad

elevato tempo di ritorno (Tr200) e contemporaneamente presenta elevata fragilità legata alla

capacità di smaltimento del reticolo minore; l’areale è stato perimetrato su base

geomorfologica considerando anche alcuni risultati e cartografie contenute negli studi

idrologico-idraulici di supporto alla formazione del R.U. comunale.

Ulteriori integrazioni rispetto al quadro conoscitivo di pericolosità del P.A.I.-I Aggiornamento sono

state apportate:

- in corrispondenza delle aree classificate come riporti in aree a pericolosità idraulica, aree

per le quali in taluni casi lo stesso P.A.I. non determinava le condizioni locali di

pericolosità. Tale attività, che ha riguardato prevalentemente il reticolo minore, è stata

sostanzialmente finalizzata a dare continuità alla fasce di pericolosità perimetrate ai sensi

della direttiva alluvioni ed è stata condotta sulla base delle condizioni topografiche locali,

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del quadro di pericolosità delle aree adiacenti e, se presenti, dei dati modellistici idraulici

disponibili.

- con una prima mappatura di aree soggette a forte trasporto di sedimenti e a colate detritiche;

nell’ambito delle mappe di pericolosità della direttiva alluvioni tali areali sono stati infatti

censiti a partire da due fonti:

1- P.A.I. Serchio – I Aggiornamento, Carta della franosità del bacino del Serchio

2- Provincia di Lucca – studi connessi al quadro conoscitivo Piano Territoriale di

Coordinamento

La prima fonte è stata utilizzata per estrarre le Aree di conoide potenzialmente soggette a

colate detritiche torrentizie in ambiente montano e le Aree soggette a fenomeni di colata

detritica/debris-flow (aree di erosione e di accumulo); tali perimetrazioni trovano, come

ovvio, già riscontro nelle cartografie di PAI. (Carta della franosità) con la relativa disciplina

normativa.

La seconda fonte corrisponde invece al contributo fornito in fase di partecipazione attiva

dell’amministrazione provinciale di Lucca (Ufficio Pianificazione Ambientale) e riguarda le

Aree vulnerate/vulnerabili da colate detritiche torrentizie. Tali aree sono state a suo tempo

determinate con un metodo che ha compreso una attività preliminare di analisi

aerofotogrammetrica, una analisi parametrica di numerosi elementi topografici, litologici e

geomorfologici predisponenti sintetizzata con un sistema di punteggi e pesi. Alle aree così

perimetrate (che rappresentano un campione preliminare soggetto a future integrazioni,

revisioni e miglioramenti) non sono associabili in modo attendibile valori di frequenza di

accadimento. Tuttavia le caratteristiche dei fenomeni in gioco e degli effetti attesi in caso di

innesco hanno imposto di mappare tali aree in termini di rischio e pertanto, nell’ambito delle

mappe della direttiva, è stata loro attribuita una pericolosità P3 (massima). Coerentemente

con questa attribuzione nell’ambito di questa variante tali areali vengono recepiti nella

cartografia di P.A.I. con la classificazione di Aree inondabili in contesti di particolare

fragilità geomorfologica e/o ad alta probabilità di inondazione (APg).

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Ulteriori integrazioni

Ulteriori integrazioni e modifiche localizzate rispetto alle perimetrazioni contenute nella Tavola 7

(Carta di Riferimento delle Norme di Piano, 1:10.000) del PAI – I Aggiornamento sono state

apportate in relazione alle seguenti situazioni:

- segnalazione di pericolosità pervenuta da parte del Comune di Gallicano (ns. prot. 3415 del

2/11/2015), che con propria nota e documentazione annessa ha segnalato l’avvenuta

esondazione del Canale della Barca nella frazione omonima in occasione degli eventi

dell’ottobre 2013: è stato introdotto un nuovo areale perimetrato su base geomorfologica a

riprodurre il conoide presso il quale si è originato l’evento, classificato come APg (art.

22bis);

- zona in località Quiesa, comune di Massarosa, in prossimità del rio Fornacette:

coerentemente con gli elementi conoscitivi emersi durante l’istruttoria su una pratica

connessa ad una richiesta di intervento di RFI sul corso d’acqua in questione, è stato

perimetrato su base geomorfologica un areale classificato come APg (art. 22bis).

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Elenco delle Tavole Modificate

Tavola 5.1 - Carta delle aree inondabili (Eventi con tempo di ritorno duecentennale) (1/75.000) Tavole 5.1.1÷4 - Carta delle aree inondabili (Eventi con tempo di ritorno duecentennale) (1/25.000) Tavola 5.2 - Carta delle aree inondabili (Eventi con tempo di ritorno trentennale) (1/75.000) Tavole 5.2.1÷4 - Carta delle aree inondabili (Eventi con tempo di ritorno trentennale) (1/25.000) Tavola 5.3 - Carta delle aree allagate e/o a pericolosità idraulica (1/75.000) Tavole 5.3.1÷6 - Carta delle aree allagate e/o a pericolosità idraulica (1/25.000) Tavola 7 - Carta di riferimento delle Norme di Piano nel settore del rischio idraulico (1/75.000) Tavole 7.1÷53 - Carta di riferimento delle Norme di Piano nel settore del rischio idraulico (1/10.000) Tavole 9.1÷7 - Carta di riferimento del reticolo idraulico e idrografico (1/25.000) Tavola 10 – Fiume Serchio – Fascia di rispetto arginale (1/25.000)

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RISCHIO FRANA Aggiornamento del Piano di Assetto Idrogeologico PAI - Cartografia pericolosità da frana

Questo Ente, nell’ambito della propria attività istituzionale, anche ai fini di una maggiore efficacia

delle attività di prevenzione del rischio, ha provveduto all’aggiornamento periodico del Piano di

Bacino Stralcio per l’Assetto idrogeologico (PAI) 1° aggiornamento approvato con DPCM del

26/07/2013 relativamente agli eventi franosi avvenuti nell’ottobre 2013, nel gennaio – febbraio

2014 e nel luglio 2014.

Con apposita nota di questa Autorità (prot. 982 del 18/03/2014) sono state richieste ai Comuni del

Bacino informazioni su supporto cartografico in merito ai dissesti avvenuti sul territorio di propria

competenza. In seguito a tale richiesta sono pervenute da parte di alcuni comuni e di alcuni

professionisti da essi incaricati le indicazioni di seguito elencate:

Risposte dei Comuni:

Lucca: prot. 1404 del 22/04/2014 inclusa nell’aggiornamento decreto del 05/01/2015 Cutigliano: Prot. 1010 del 21/03/2014 e Prot. 3360 del 09/10/2014 Gallicano prot. 1464 del 30/04/2014 e successive note dei Tecnici incaricati: Geol. Maggiore Prot 3261 del 3/10/2014; Geol. Leonardo Moni , Geol. Pieroni, Geol. Biagioni tramite Geol. Banchieri Prot. 3556 del 20/10/2014; Geol. Leonardo Moni tramite Geol. Banchieri Prot. 3631 del 27/10/2014; Geol. Gabriella Moni Prot. 3227 del 01/10/2014 e Prot. 294 del 28/01/2015.

Comunicazioni dei professionisti incaricati dai Comuni\ Consorzio di Bonifica per gli Interventi di ripristino dei dissesti idrogeologici nelle zone colpite dagli eventi di dissesto di cui sopra: Geol. Maggiore (Comune di Barga): Prot. 278 del 27/01/2015 Geol. Leonardo Moni (Comune di Barga): Prot. 310 del 29/01/2015 Geol. Allagosta (Comune di Barga): Prot 1432 del 06/05/2015; Prot. 1529 del 15/05/2015 Geol. Francia (Comune di Barga): Prot 267 del 26/01/2015 Studio InGEO (Comune di Barga): Prot. 269 del 26/01/2015 Geol. Bonfanti (Consorzio di Bonifica): Prot. 1686 del 27/05/2015

Ulteriori indicazioni sono state inoltre ricevute da altri enti in relazione agli Interventi di ripristino

dei dissesti idrogeologici nelle zone colpite dagli eventi di dissesto di cui sopra:

Consorzio di Bonifica – Consorzio 1 Toscana Nord Prot. 14 e 16 del 7/01/2015 Prot. 427 del 09/02/2015 Prot. 1188 del 16/04/2015 Prot. 1270 del 23/04/2015 Prot. 920 del 24/03/2015 Prot. 1294 del 24/04/2015 Prot. 1295 del 24/04/2015

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Ulteriori informazioni sono infine pervenute nell’ambito di altre comunicazioni:

Prot. 2901 del 4 settembre 2014 Comune di Coreglia (Revisione regolamento urbanistico) Prot. 4436 del 22/12/2014 Comune di Camaiore (Piano strutturale trasmissione di documento preliminare VAS e avvio procedimento) e successiva nota del Tecnico incaricato Geol. Allagosta (ns. prot 1464 del 08/05/2015)

A seguito di sopralluoghi e verifiche in campagna effettuati dal personale della Segreteria Tecnica

di questa Autorità, è stato redatto un aggiornamento della “Carta della Franosità” allegata al P.A.I.

che ha coinvolto i comuni di Barga, Camaiore, Camporgiano, Coreglia Antelminelli,

Cutigliano, Fabbriche Di Vergemoli ,Gallicano, Lucca, Minucciano, Pescaglia, Piteglio.

L’aggiornamento ha interessato le seguenti sezioni in scala 1:10.000 del PAI:

249030, 249040, 250010, 250050, 250060, 250090, 250100, 250110, 250130, 250140, 250150,

251050, 251060, 251090, 251100, 251140, 261020, 261050, 261060, 261100.

Con nota di questa Autorità (n° 2067 del 26 giugno 2015) le modifiche cartografiche introdotte

sono state comunicate ai Comuni interessati per eventuali osservazioni in merito da effettuarsi entro

il 20/7/2015.

Entro tali termini soltanto il Comune di Barga ha comunicato la presenza di alcuni ulteriori dissesti

(v. ns. nota 2374 del 20/07/2015) rinviando a precedente cartografia, peraltro non agli atti di questo

ente, non adeguata in quanto contenente elementi sommariamente indicati e non riconducibili alle

classificazioni e perimetrazioni della “Carta della Franosità” del Bacino del Fiume Serchio. Questa

Autorità dopo aver fornito, con propria nota 2452 del 24/7/2015, al Comune di Barga proroga al

30/7/2015 per l’invio del materiale cartografico di dettaglio mancante, ha ricevuto il 31/07/2015, la

risposta del Comune di Barga (ns nota 2503 del 31/07/2015) che comunica l’impossibilità di

produrre la cartografia richiesta.

In sintesi l’aggiornamento della “Carta della Franosità” riguarda 167 nuove frane attive, 18 coni

di detrito ed un’area soggetta a franosità per erosione di sponda, avvenute nel corso degli

eventi calamitosi dell’ottobre 2013, del gennaio-febbraio 2014 e del 21-22 luglio 2014. I dissesti

cartografati come frane attive riguardano sia il corpo di frane di nuova generazione che corpi di

frana in ripresa di frane esistenti di tipo quiescente, di forma e dimensione estremamente variabile,

instauratesi in corrispondenza delle coltri detritiche acclivi superficiali.

I coni di detrito riguardano aree di discontinuità morfologica dai versanti collinari e montani acclivi

ai fondovalle pianeggianti dove si sono verificati fenomeni misti di frana e colata rapida successiva

Comitato Istituzionale 17 dicembre 2015 punto o.d.g. n.2

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impostatasi lungo impluvi o morfologie preesistenti del terreno che ne hanno consentito la

propagazione rapida a valle con interessamento di aree abitate e infrastrutture.

ALLEGATI:

- Variante alle Norme di Piano Carte settore Rischio Idraulico (modificate): Tavola 5.1 - Carta delle aree inondabili (Eventi con tempo di ritorno duecentennale) (1/75.000) Tavole 5.1.1÷4 - Carta delle aree inondabili (Eventi con tempo di ritorno duecentennale) (1/25.000) Tavola 5.2 - Carta delle aree inondabili (Eventi con tempo di ritorno trentennale) (1/75.000) Tavole 5.2.1÷4 - Carta delle aree inondabili (Eventi con tempo di ritorno trentennale) (1/25.000) Tavola 5.3 - Carta delle aree allagate e/o a pericolosità idraulica (1/75.000) Tavole 5.3.1÷6 - Carta delle aree allagate e/o a pericolosità idraulica (1/25.000) Tavola 7 - Carta di riferimento delle Norme di Piano nel settore del rischio idraulico (1/75.000) Tavole 7.1÷53 - Carta di riferimento delle Norme di Piano nel settore del rischio idraulico (1/10.000) Tavole 9.1÷7 - Carta di riferimento del reticolo idraulico e idrografico (1/25.000) Tavola 10 – Fiume Serchio – Fascia di rispetto arginale (1/25.000) Carte settore Rischio Frana , rif. inquadramenti 1:10.000 P.A.I. (modificate): 249030, 249040, 250050, 250060, 250090, 250100, 250110, 250130, 250140, 250150, 251050,

251060, 251100, 251140, 261050, 261060.