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Opuscolo festa patronale Santi Martiri 2009 - Celano, L'Aquila
Agenzia di Celano - Piazza IV Novembre
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Santi Martiri Simplicio, Costanzo e Vittoriano 2009
tradizionali festeggiamenti in onore dei Santi Martiri si colorano questanno di un malinconico senso di mestizia con un gesto di corale partecipazione ai disagi di tanti nostri fratelli e sorelle che da mesi stanno soffrendo nella nostra terra dAbruzzo.
La vivace partecipazione e la concreta comunione che ci hanno caratterizzato in questi mesi, ci inducono ad una seria riflessione sul
significato che il comitato ha voluto dare alle manifestazioni che sono
state programmate.
La confraternita del SS.mo Sacramento e Santi Martiri questanno,
in condizioni di reali difficolt, ha fatto le scelte che, pur nel rispetto
delle tradizioni che caratterizzano le feste in onore dei nostri Patroni, ha evidenziato gesti di reale condivisione in un clima di severa riflessione sul significato della fede che esprime gli autentici
valori cristiani che si incarnano nella storia di un popolo di forte respiro umanitario.
Con questi sentimenti vogliamo partecipare coralmente invocando la protezione dei nostri Martiri sullintero popolo abruzzese per una rinascita in tutte le dimensioni con gesti di
concreta solidariet per i pi bisognosi.
Il Parroco Sac. Claudio Ranieri
Lettera ai fedeli
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I Santi Martiri, Patroni di Celano
uando si parla della citt di Celano, della sua storia, dei
suoi costumi, delle sue tradizioni, del suo popolo forte e gentile, come del resto tutta la gente marsa, non si pu trascurare o
ignorare quella venerazione e quellattaccamento che i celanesi hanno per I loro Santi protettori: tre martiri della fede cristiana.
Si sa che il progresso accelera prodigiosamente il processo di innovazione e di standardizzazione dei costumi; sradica e modifica
antiche usanze e tradizioni che stanno per scomparire.
Ma tutto ci non ha cambiato minimamente lattaccamento, la fede
e lamore che i celanesi custodiscono saldamente nel loro animo per le sacre spoglie dei Santi Martiri.
Nei momenti di solitudine, di tristezza, di vuoto interiore, di insoddisfazione, destremo bisogno morale e spirituale, la mente e le
preghiere dei celanesi sono rivolte a loro, affinch queste tre stelle di prima
grandezza del firmamento cristiano intercedano presso Colui che tutto pu
e muove.
Simplicio si era sposato con Gaudenza, ambedue originari della Borgogna, e
da questo matrimonio nacquero due figli: Costanzo e Vittoriano.
Folgorati dalla fede cristiana, i tre nobili borgognoni abbandonarono la loro
casa e le loro propriet per diffondere la parola di Cristo nel mondo.
Lasciata lalta Savoia, dopo aver attraversato borghi e paesi dove fu
necessario lottare contro lignoranza, la superstizione e la diffidenza della
gente dei villaggi, attaccata alla tradizione e contraria ad ogni innovazione, arrivarono in Dalmazia. Nonostante tutto, qui riuscirono a convertire al
cristianesimo molte persone, in particolare gente di umile condizione.
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Partiti dalla Dalmazia, raggiunsero Ravenna. In questa citt accadde il primo
miracolo dei Santi Martiri: una fanciulla ravennate di natali nobilissimi
aveva perduto la vista a soli otto anni di et; il padre e la madre avevano gi
consultato i medici, ma senza speranze. Una notte, Cornelio, il padre della
fanciulla, fu chiamato nel sonno da una voce celeste:O Cornelio, domani mattina presto, porta tua figlia lungo la via romana ed ivi attendi i Santi
Martiri, in cammini verso Roma per ricevere la Palma della vita. quando li
vedrai arrivare, pregali affich soltanto pongano le mani sugli occhi di tua
figlia ed ella torner come prima.
Appena si fece giorno, luomo si alz e, secondo langelico annuncio, insieme
alla figlia si rec sul luogo che gli era stato indicato.
Dopo poco passarono i Santi: Simplicio pose una mano sulla fronte della fanciulla, la quale riacquist immediatamente la vista.
Frattanto a Roma giunse notizia dellimminente arrivo dei tre Santi.
I governanti, preoccupati del rapido diffondersi delle idee cristiane,
mandarono il prefetto Ponzio a fermare i tre borgognoni. Questi ordin
subito larresto dei tre perturbatori della legge romana.
Ponzio cerc in tutti i modi di convincere i Santi a rinunciare alla loro missione, ma ogni tentativo fu vano. Il prefetto pass allora
alle minacce, ma anche questo tentativo risult inutile: Simplicio, approfittando della presenza di molte persone venute ad assistere al
processo, con un infervorato discorso sulla vita e sugli insegnamenti di Ges, riscosse lapprovazione dei presenti, per cui molti chiesero
di essere battezzati.
Allora Ponzio ordin di flagellare il padre e i due figli ed essi
rinnovarono ancora una volta la fede in Cristo.
Non avendo la facolt di condannarli a morte, pena prevista
per quei reati, il prefetto fu costretto ad inviarli a Roma affinch fosse lo stesso imperatore a giudicarli.
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Giunti a Roma i Santi Martiri furono incarcerati. Di notte, i legami
che li strigevano si sciolsero prodigiosamente e i tre araldi della fede cristiana raggiunsero la Basilica di San Pietro, guidati dalla
volont divina.
In quellepoca Roma era governata dallimperatore Marco Aurelio, coadiuvato dal fratello adottivo Lucio Vero.
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Allarrivo dei Santi, Marco Aurelio era fuori Roma e Lucio Vero
stava trascorrendo le vacanze estive nella villa imperiale di San Potito, una localit montana, molto vicina al paese di Celano.
I Santi Martiri vennero quindi portati a San Potito per essere ammessi alla presenza dellimperatore.
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ingrazia vivamente il Presidente Onorario dei festeggiamenti dei SS. Martiri Dott. Antonio Del Corvo; i Confratelli che hanno partecipato attivamente alla realizzazione dei festeggiamenti ed un particolare ed affettuoso ringraziamento allamico Vincenzo Marianetti per limpegno dimostrato a favore del Comitato.
Inoltre si ringraziano il Comune, il Comando dei Vigili, il Comando dei Carabinieri e la Misericordia di Celano per la loro particolare presenza in queste giornate di festa.
Grazie a tutti gli sponsor che con il loro contributo hanno
confermato la volont di sostenere il Comitato, garantendo una
buona riuscita dei festeggiamenti.
Rivolgiamo un particolare apprezzamento al Cav. Eligio Paris e al Maestro Nazzareno Carusi per i contributi devoluti per la ristrutturazione della Chiesa di San Francesco, in seguito al terremoto del 6 Aprile 2009.
Il Comitato feste 2009
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Limperatore si rivolse loro con toni aspri:IMPERATORE: Sappiamo gi chi siete: avete lasciato il vostro
paese, dove eravate nobili e godevate di tutti i diritti civili, per
seminare discordia in tutto limpero.
SIMPLICIO: Non predichiamo la guerra ma la pace tra gli
uomini.
IMPERATORE: Allontanate da me questi impostori, razza di
vipere! Portateli dove saranno in compagnia di loro simili!
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a Chiesa venne Fondata nel 1345 e dedicata a San Francesco per ricordare la presenza del santo di Assisi a Celano intorno agli anni 1220 -
1221.
La Facciata, a coronamento orizzontale, fu completata nella seconda met del XV secolo; una cornice mediana divide il portale romanico
dal rosone e dalla serie di archetti ciechi a sesto acuto che decorano il coronamento.
Il portale strombato, in marmi policromi, fu realizzato dalle stesse
maestranze aquilane che operarono nelle chiese di San Giovanni e di SantAngelo; laffresco sulla lunetta, raffigurante Madonna con
Bambino fra San Francesco dAssisi e SantAntonio di Padova
attribuito al Maestro del 1465, un artista della cerchia di Andrea
de Litio.
Linterno, completamente risturtturato nel Settecento, in stile barocco e vi si trovano dipinti su tela dal XVI al XVIII secolo e
lastre in pietra dedicate alla famiglia celanese dei Corsignani.
Il convento dei Frati Minori Conventuali, annesso alla chiesa, venne soppresso nel 1809, in seguito al decreto emanato da
Gioacchino Murat.
Chiesa di San Francesco
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SIMPLICIO-COSTANZO-VITTORIANO: Non abbiamo altro da
temere se non Dio, nostro Signore dei Cieli. Verseremo il nostro
sangue per testimoniare la divinit di Cristo.
I tre allora furono imprigionati in una grotta oggi conosciuta con il nome di Tana del lupo, nelle vicinanze di San Potito,
a circa tre chilometri di distanza dalla villa dellimperatore; ancora oggi la grotta infestata dalle vipere.
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Stendardo della ConfraternitaSS. Sacramento e SS. Martiri
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Confraternita del SS.mo Sacramento e Santi Martiri
Chiesa di San FrancescoErezione Canonica 6 Maggio 1586Regio Assenso 16 Settembre 1782
Priore Anno 2009 Mario Felli
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Restarono per tre giorni nella grotta in compagnia dei rettili e poi furono nuovamente condotti alla presenza del crudele imperatore.
Lucio Vero chiese loro se volessero considerare la ritrattazione
della loro fede ed adorare gli idoli pagani, piuttosto che essere condannati a morte per Cristo.
Risposero: Sta scritto che i vostri idoli pagani sono demoni e
tutti coloro che confideranno in essi sono destinati a peccare
e ad essere condannati in eterno.
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