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COMMERCIO INTERNAZIONALE E TECNOLOGIA: IL MODELLO RICARDIANO 1 Le cause del commercio internazionale 2 Il modello ricardiano 3 La determinazione del pattern di commercio internazionale 4 La determinazione dei prezzi internazionali 5 Conclusioni 2

COMMERCIO 1 INTERNAZIONALE E TECNOLOGIA: IL …morgana.unimore.it/murat_marina/corsi/EMI 10-11/Cap_02.pdf · • La frontiera delle possibilità produttive di H Possiamo usare i prodotti

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COMMERCIO INTERNAZIONALE E

TECNOLOGIA: IL MODELLO RICARDIANO

1 Le cause del

commercio internazionale

2Il modello ricardiano

3La determinazione del pattern di commercio

internazionale4

La determinazione dei prezzi internazionali

5Conclusioni

2

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Sommario

• Le cause del commercio internazionaleLa prossimitàLe risorseIl vantaggio assolutoIl vantaggio comparato

• Il modello ricardianoIl Paese HIl Paese F

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Sommario

• La determinazione del pattern di commercio internazionale

L’equilibrio del commercio internazionaleLa determinazione dei salari nei Paesi

• La determinazione dei prezzi internazionaliLa curva di offerta di esportazioni di HLa curva di domanda di importazioni di FL’equilibrio del commercio internazionale

• Conclusioni

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Obiettivi didattici

• Comprendere le cause del commercio internazionale

• Distinguere tra vantaggio assoluto e vantaggio comparato

• Comprendere il modello ricardiano• Comprendere l’equilibrio di autarchia usando la

PPF e le curve di indifferenza per ogni Paese

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Obiettivi didattici

• Comprendere come si determina il pattern di commercio internazionale

• Comprendere come determinare i prezzi e i salari nei Paesi

• Comprendere come derivare la curva di offerta di esportazioni e la curva di domanda di importazioni

• Comprendere l’equilibrio del commercio internazionale

• Comprendere come determinare la ragione di scambio di un Paese e l’influenza che essa ha su quel Paese

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Introduzione

• Perché gli Stati Uniti importano dei beni che potrebbero produrre internamente grazie alla loro notevole capacità manifatturiera?

• La prima parte di questo libro analizza le diverse cause del commercio internazionale:

Le differenze nella tecnologiaLe differenze nella quantità totale di risorseLe differenze nei costi di outsourcingLa prossimità fra i Paesi

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Introduzione

• Questo capitolo si concentra sul modo in cui le differenze tecnologiche tra Paesi influenzano il commercio.

• Questo modello prende il nome di modello ricardiano, perché fu proposto dall’economista del XIX secolo David Ricardo.

• Esso mostra come il livello di tecnologia di un Paese influenzi i salari pagati ai lavoratori: Paesi con tecnologie migliori hanno salari maggiori.

• Lo usiamo per spiegare il pattern di commercio di un Paese, cioè i prodotti che un Paese esporta ed importa.

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Le cause del commercio internazionale

1. La prossimitàPiù vicini sono i Paesi, minori sono i costi di trasporto.Per esempio, il principale partner commerciale della maggior parte dei Paesi europei è un altro Paese europeo.La prossimità induce spesso i Paesi ad associarsi in un’area di libero scambio.

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Le cause del commercio internazionale

2. Le risorseUn Paese può essere dotato di risorse che gli conferiscono un vantaggio nella produzione di determinati beni.

Un Paese con molta neve potrebbe essere avvantaggiato nella produzione di snowboard.

La geografia comprende le risorse naturali (come la terra e i minerali), le risorse di lavoro e di capitale.Le risorse sono chiamate anche fattori di produzione, ad esempio la terra, il lavoro e il capitale impiegati per produrre beni e servizi.

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Le cause del commercio internazionale

2. Le risorseAlcuni Paesi producono beni semilavorati la cui produzione viene terminata in un altro Paese.

Snowboard semilavorati prodotti in Messico

Il commercio di beni semilavorati è un esempio di outsourcing, un fenomeno che si verifica quando la produzione è dislocata in diversi Paesi e tra essi si commerciano prodotti semilavorati.

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Le cause del commercio internazionale

3. Il vantaggio assolutoQuando un Paese possiede la migliore tecnologia per produrre un bene, ha un vantaggio assoluto nella produzione di quel bene.

La Germania ha un vantaggio assoluto nella produzione di snowboard.Perché allora se ne importano così tanti dalla Cina?O perché gli Stati Uniti non producono semplicemente gli snowboard?

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Le cause del commercio internazionale

4. Il vantaggio comparatoIl vantaggio assoluto non è in effetti una buona spiegazione del pattern di commercio.Il vantaggio comparato è la spiegazione principale del commercio tra Paesi.Un Paese ha un vantaggio comparato nei beni che produce meglio rispetto ad altri beni.

La Cina non ha un vantaggio assoluto rispetto agli Stati Uniti, ma è relativamente più efficiente nella produzione di snowboard rispetto alla produzione di altri beni.

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Il modello ricardiano

• Per sviluppare il modello ricardiano di commercio internazionale lavoreremo con un esempio con due beni: il grano e la stoffa.

Il grano e altri cereali sono tra le principali esportazioni degli Stati Uniti e dell’Europa.In questi Paesi si importano svariati tipi di stoffa.

• Il Paese domestico H esporterà grano e importeràstoffa.

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Il modello ricardiano

• Il Paese HAssumiamo che il lavoro sia l’unico fattore produttivo utilizzato per produrre entrambi i beni.Un lavoratore può produrre 4 bushel di grano o 2 iarde di stoffa.Il prodotto marginale del lavoro è la produzione aggiuntiva ottenuta usando un’unità addizionale di lavoro.MPLG = 4 e MPLS = 2.

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Il modello ricardiano

• La frontiera delle possibilità produttive di HPossiamo usare i prodotti marginali del lavoro per costruire la PPF di H. Supponiamo che in H ci siano 25 lavoratori.Se tutti i lavoratori fossero impiegati nella produzione di grano, il Paese potrebbe produrre 100 bushel.Se fossero tutti impiegati nel settore della stoffa se ne potrebbero produrre 50 iarde.La PPF unisce questi due punti.

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Il modello ricardiano

• Facendo i calcoli possiamo vedere:Lavoro = 25, MPLG = 4, MPLS = 2QG = MPLG(L) = 4(25) = 100QS = MPLS(L) = 2(25) = 50

• Si deriva come PPF una linea retta. La rappresentazione della PPF come una retta è una caratteristica peculiare del modello ricardiano.

Si assume che i prodotti marginali del lavoro siano costanti.Non ci sono rendimenti decrescenti perché il modello trascura l’impiego di altre risorse.

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Il modello ricardiano

• L’inclinazione della PPF è data dal rapporto tra i prodotti marginali dei due beni.

• L’inclinazione è anche pari al costo opportunità del grano, cioè la quantità di stoffa a cui si deve rinunciare per ottenere un’unità aggiuntiva di grano.

50 ( )Inclinazione 100 ( )

12

S

G

S

G

MPL LPPFMPL L

MPLMPL

= − =

= − = −

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Il modello ricardiano

Figura 2.1

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Il modello ricardiano

• La curva di indifferenza di HData la PPF di H, che combinazione di grano e stoffa produrrà effettivamente H? La risposta dipende dalla domanda per i due beni.La domanda può essere rappresentata usando una curva di indifferenza.Una curva di indifferenza rappresenta le combinazioni di due beni che un Paese può consumare ricevendo il medesimo livello di soddisfazione.

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Il modello ricardiano

• Tutti i punti su una curva di indifferenza permettono lo stesso livello di utilità.

• I punti che giacciono su curve di indifferenza piùelevate conferiscono un’utilità maggiore.

• Le curve di indifferenza sono comunemente impiegate per mostrare le preferenze di un individuo.

• Ma qui le utilizziamo per mostrare le preferenze di un intero Paese.

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Il modello ricardiano

Il Paese è indifferente tra A e B

Il Paese sta meglio su U2, ma non può produrre così tanto.

U0<U1<U2

Figura 2.2

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Il modello ricardiano

• L’equilibrio in HSenza commercio, la PPF costituisce un vincolo di bilancio per il Paese.Con mercati perfettamente competitivi, il Paese produrrà nel punto di utilità massima dati i vincoli imposti dalla PPF.Nel grafico, il livello massimo di utilità che si può raggiungere rimanendo sulla PPF è U1 in corrispondenza del punto A.

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Il modello ricardiano

• L’equilibrio in HIl punto A è l’equilibrio senza commercio.Il Paese può raggiungere il punto A attraverso la produzione interna.L’ipotesi di concorrenza perfetta ci assicura che il Paese termini in un equilibrio corrispondente alla piùalta utilità possibile.

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Il modello ricardiano

Il Paese potrebbe produrre nel punto D, ma riceve un livello di utilitàmaggiore nel punto A.

Il punto A, su U1, è la migliore combinazione che il Paese può scegliere.

Figura 2.2

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Il modello ricardiano

• Costo opportunità e prezziL’inclinazione della PPF rappresenta il costo opportunità di un bushel aggiuntivo di grano.In concorrenza perfetta, il costo opportunità del grano èpari al prezzo del grano.

Il prezzo riflette il costo opportunità di un bene.

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Il modello ricardiano

• SalariDeterminazione dei salari

Con mercati concorrenziali, le imprese assumono lavoratori fino al punto in cui il salario orario è pari al valore di un’ora addizionale di produzione.Il valore di un’ora aggiuntiva di lavoro è uguale alla quantità di beni prodotta in quell’ora (MPL) moltiplicata per il prezzo del bene.

si assumono lavoratori fino al punto in cui il salario è pari a P*MPL in ogni settore.

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Il modello ricardiano

• SalariIn mercati concorrenziali, il lavoro può spostarsi liberamente tra settori.I lavoratori si sposteranno nel settore in cui i salari sono maggiori.Lo spostamento continuerà fino a quando i salari nei due settori sono tra loro uguali.

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Il modello ricardiano

Data l’uguaglianza tra i salari otteniamo:

Il membro di destra è l’inclinazione della PPF e il costo opportunità di ottenere un bushel aggiuntivo di grano.Il membro di sinistra è il prezzo relativo del grano.

G G S S

G S

S G

P MPL P MPLP MPLP MPL

⋅ = ⋅

=

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Il modello ricardiano

• Il rapporto tra i prezzi, PG/PS, denota sempre il prezzo relativo del bene al numeratore in termini di unità a cui si deve rinunciare del bene al denominatore.

• L’inclinazione della PPF è pari al prezzo relativo del grano, il bene riportato sull’asse orizzontale.

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Il modello ricardiano

• Il Paese FIpotizziamo che la tecnologia di F sia inferiore rispetto a quella di H.F ha uno svantaggio assoluto nella produzione sia di grano sia di stoffa rispetto ad H.

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Il modello ricardiano

• Il Paese FLa frontiera delle possibilità produttive di F

Supponete che un lavoratore di F possa produrre un bushel di grano o una iarda di stoffa.MPL*G = 1, MPL*S = 1Supponete che ci siano 100 lavoratori disponibili nel Paese F.Se tutti i lavoratori fossero impiegati nel grano, se ne potrebbero produrre 100 bushel.Se tutti fossero impiegati nel settore della stoffa, se ne potrebbero produrre 100 iarde.

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Il modello ricardiano

Figura 2.3

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Il modello ricardiano

• Il vantaggio comparatoPartendo da questi dati, possiamo introdurre il concetto di costo opportunità della produzione di ciascun bene in ciascun Paese.Date le informazioni sul costo opportunità, possiamo determinare i vantaggi comparati in ciascun Paese per ciascun bene.

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Una unità di bene: tempo per produrre

11F

1/41/2H

GRANOSTOFFA

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UNITà DI LAVORO: QUANTO PRODUCE

11F

42H

GRANOSTOFFA

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Il modello ricardiano

Costo opportunità dei beni in H e in F: PER PRODURRE UNA UNITA DI X SI

RINUNCIA A… DI Y

Stoffa(1 iarda)

Grano(1 bushel)

H 2 bushel di grano

½ iarda di stoffa

F 1 bushel di grano

1 iarda di stoffa

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Il modello ricardiano

• Il vantaggio comparatoUn Paese ha un vantaggio comparato in un bene quando il costo opportunità di quel bene è inferiore al suo costo opportunità nell’altro Paese.Osservando la tabella possiamo vedere che F ha un vantaggio comparato nella produzione di stoffa.

Il costo opportunità della stoffa in F è inferiore.

H ha un vantaggio comparato nella produzione di grano.

Il costo opportunità del grano in H è inferiore.

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Il modello ricardiano

• L’equilibrio in FAnche le preferenze di F possono essere rappresentate da una curva di indifferenza.La sua economia produce nel punto di massima utilità per il Paese dato il vincolo della PPF.L’inclinazione della PPF è il costo opportunità del grano.Il prezzo relativo del grano in autarchia è P*G/P*S = 1.Il prezzo relativo di F è maggiore del prezzo relativo del grano in autarchia in H: PG/PS = ½ .La differenza tra i prezzi relativi riflette il vantaggio comparato di H nella produzione di grano.

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Il modello ricardiano – Paese F

Figura 2.4

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APPLICAZIONE

Vantaggio comparato nell’abbigliamento, nel tessile e nel grano

• I settori statunitensi del tessile e abbigliamento fronteggiano un’intensa concorrenza.

• Burlington Industries nel gennaio 1999 ha annunciato che avrebbe ridotto la sua capacità di produzione del 25% a causa delle importazioni dall’Asia.

• Dopo i licenziamenti, impiegava 17.400 persone negli Stati Uniti e aveva ricavi pari a 1,6 miliardi di dollari nel 1999.

• Il fatturato per occupato era perciò 92.000 dollari.• Questo valore è pari alla media dei produttori statunitensi

di abbigliamento.• Il settore tessile è ancora più produttivo, con un fatturato

annuale per occupato di 140.000 dollari negli Stati Uniti.

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APPLICAZIONE

Vantaggio comparato nell’abbigliamento, nel tessile e nel grano

• In Cina, invece, il fatturato per occupato è solo di 13.000 dollari nell’abbigliamento e di 9.000 nel tessile.

• Gli Stati Uniti sono 7 volte più produttivi nell’abbigliamento e 16 volte più produttivi nel tessile.

• Quindi gli Stati Uniti hanno un vantaggio assoluto in questi beni.

• Gli Stati Uniti producono 27,5 bushel di grano per ora di lavoro.

• La Cina produce solo 0,1 bushel di grano per ora di lavoro.

• Gli Stati Uniti sono quindi 275 volte più produttivi nella produzione di grano.

• Di conseguenza hanno un vantaggio assoluto nel grano.

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APPLICAZIONE

Vantaggio comparato nell’abbigliamento, nel tessile e nel grano

• Poiché il vantaggio assoluto degli Stati Uniti nel settore del grano è superiore a quello di cui godono nel settore della stoffa, hanno un vantaggio comparato nella produzione di grano.

• La Cina ha il vantaggio comparato nell’abbigliamento e nel tessile perché il suo svantaggio produttivo rispetto agli Stati Uniti èinferiore che nel caso del grano.

• Questo spiega perché gli Stati Uniti importano abbigliamento e tessile dalla Cina nonostante l’elevata produttività domestica.

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APPROFONDIMENTI

Si può creare un vantaggio comparato? Il caso di “Icewine”

• In generale, un Paese HA un vantaggio comparato in un bene (non vi sono vantaggi comparati solo se i 2 paesi sono identici).

Alcuni Paesi hanno un vantaggio comparato nella produzione di vino.

• Un Paese può creare un vantaggio comparato?Le regioni con temperature rigide non sono adatte ai produttori di vino perché le uve patiscono il freddo.

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APPROFONDIMENTI

Si può creare un vantaggio comparato? Il caso di “Icewine”

La regione canadese delle Cascate del Niagara ha iniziato a produrre un vino chiamato “Icewine” nel 1983; ora viene prodotto anche nella British Columbia. I grappoli vengono fatti gelare sulla vigna prima della vendemmia.Il sapore unico del vino ha creato una domanda relativamente elevata.Ciò ha generato un vantaggio comparato in un certo tipo di vino, anche se il Canada non gode di un tale vantaggio nella produzione di vino tradizionale.

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• Che cosa succede quando si commerciano i beni tra H e F?

• Vediamo che il prezzo relativo di autarchia del Paese determina quale prodotto sarà esportato e quale importato.

• Il prezzo relativo di autarchia di un bene è uguale al suo costo opportunità.

Quindi, il pattern di esportazioni ed importazioni saràdeterminato dai costi opportunità in ciascun Paese, ovvero dal loro vantaggio comparato.

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• L’equilibrio del commercio internazionaleIl prezzo relativo della stoffa in F è P*S/P*G = 1.Il prezzo relativo della stoffa in H è PS/PG = 2.Quindi F vorrà esportare la stoffa in H: la produce per 1 dollaro e la esporta per un prezzo maggiore di 1 dollaro.Per il grano vale il contrario. H esporterà grano e F esporterà stoffa.Entrambi i Paesi esportano il bene nel quale hanno un vantaggio comparato.

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• Come si realizza il commercioQuando H esporta il grano, la quantità di grano venduta in H si riduce.Il prezzo del grano in H è spinto al rialzo.Una quantità maggiore di grano entra nel mercato di F.Il prezzo del grano in F si riduce.Quando F esporta stoffa, la quantità venduta internamente si riduce e il prezzo della stoffa in F aumenta. Il prezzo della stoffa in H si riduce.

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• L’equilibrio del commercio internazionaleDue Paesi si trovano in un equilibrio di scambio quando:

Il prezzo relativo di ogni bene è il medesimo in entrambi i Paesi.La quantità di ciascun bene che ciascun Paese desidera commerciare è la medesima.

Per comprendere l’equilibrio del commercio internazionale dobbiamo fare due cose:

Determinare il prezzo relativo del grano o della stoffa nell’equilibrio di commercio internazionale.Studiare come il passaggio da equilibrio di autarchia a equilibrio di commercio internazionale influenza la produzione ed il consumo sia in H sia in F.

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• L’equilibrio di commercio internazionaleIl prezzo relativo del grano nell’equilibrio di commercio internazionale sarà compreso tra i prezzi relativi di autarchia nei due Paesi.Per ora assumiamo che il prezzo di libero scambio PS/PG sia 2/3. Tale prezzo si trova tra i prezzi di autarchia pari a ½ in H e a 1 in F.Possiamo prendere ora questo prezzo e vedere come il commercio internazionale influenza la produzione e il consumo in ciascun Paese.

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• La variazione della produzione e del consumoI produttori di grano di H guadagnano più del costo opportunità vendendolo a F. Perciò in H le risorse di lavoro si sposteranno verso la produzione di grano e aumenta la produzione.Si ricordi che i salari sono pari al prezzo del bene moltiplicato per il prodotto marginale del lavoro.Date le informazioni prima riportate, possiamo calcolare il rapporto tra i salari nei due settori.

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• I lavoratori di H vorranno lavorare nel grano e non si produrrà stoffa.

• Con commercio internazionale, H si specializzeràcompletamente nella produzione di grano.

2 4 8 13 2 6

Quindi,

Salari nel settore del grano Salari nel settore della stoffa

G G

S S

G G S S

P MPLP MPL

P MPL P MPL

⎛ ⎞⎛ ⎞= = >⎜ ⎟⎜ ⎟⎝ ⎠⎝ ⎠

>

>

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• Il commercio internazionaleH può esportare grano al prezzo relativo internazionale di 2/3.Per ogni bushel di grano che esporta, ottiene in cambio 2/3 di iarda di stoffa.Nella figura 2.5 riportiamo questa situazione per ottenere una nuova retta dei prezzi che mostra il prezzo relativo mondiale.

La retta dei prezzi mondiali mostra l’insieme delle possibilità di consumo che un Paese può raggiungere specializzandosi in un solo bene e commerciando.Attenzione! Si tratta solo di possibilità di consumo, perché le possibilità di produzione sono sempre vincolate dalla PPF.

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

U2

Retta dei prezzi mondiali, Inclinazione = –2/3

U1

A

50 100 Grano, QG (bushel)

Stoffa, QS (iarde)

B

Produzione di H

50

25

• La nuova retta dei prezzi mondiali, PG/PS = 2/3, ci mostra il nuovo insieme delle possibilità di consumo

• Il Paese può raggiungere un’utilità maggiore grazie alle nuove possibilità di consumo

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

H importa 40 iarde di stoffa

H esporta 60 bushel di grano

Consumo di H

A

B

Produzione di H

25

C40 Retta dei prezzi mondiali, Inclinazione = –2/3U2

U1

50 100 Grano, QG (bushel)

Stoffa, QS (iarde)

50

100

H produce 100 bushel di grano, ma ne consuma solo 40, perciò le esportazioni sono pari a 60.

50

H produce 0 iarde di stoffa ma ne consuma 40, perciò le importazioni sono pari a 40.

40

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Retta dei prezzi mondiali, Inclinazione = –2/3

La determinazione del pattern di commercio internazionale

Figura 2.5

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• Il commercio internazionaleIl commercio internazionale crea per il Paese delle possibilità di consumo non disponibili in autarchia.H ora può spostarsi su una curva di indifferenza più alta rispetto a quella che raggiungerebbe senza commercio.Questa è la prima dimostrazione dei guadagni dallo scambio.

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Il pattern di commercio internazionale e i guadagni dallo scambio

• Il pattern di commercio e i guadagni dallo scambioDalla figura 2.5, possiamo anche vedere che le esportazioni e le importazioni di H sono uguali se valutate nella stessa unità di misura.H esporta 60 bushel di grano. Moltiplicando questa quantità per il prezzo del grano in termini di stoffa, 2/3, il risultato è 40, ovvero pari alla quantità di stoffa importata.Ora si consideri F, le cui condizioni vengono rappresentate nella figura 2.6.

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

Figura 2.6

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• Il pattern di commercio e i guadagni dallo scambioCiascun Paese esporta il bene nel quale ha un vantaggio comparato.Ciò conferma che il pattern di commercio è determinato dal vantaggio comparato.

È il primo insegnamento del modello ricardiano.

Ci sono guadagni dallo scambio per entrambi i Paesi.È il secondo insegnamento del modello ricardiano.

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La determinazione del pattern di commercio internazionale

• Il pattern di commercio e i guadagni dallo scambioNon abbiamo però ancora determinato il livello dei salari nei due Paesi.I prezzi relativi convergono. Accade lo stesso ai salari?I salari aumentano in ciascun Paese, ma non convergono.Sono determinati dal vantaggio assoluto e non dal vantaggio comparato.

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La determinazione dei salari nei due Paesi

• La determinazione dei salari nei due PaesiCome si è detto prima, con mercati del lavoro concorrenziali, le imprese pagano ai lavoratori il valore del loro prodotto marginale.Dato che H produce e esporta grano, i lavoratori di H saranno pagati in termini di questo bene. Il salario reale è MPLG = 4 bushel di grano.I lavoratori venderanno il grano sul mercato mondiale al prezzo relativo PG/PS = 2/3.In questo modo possiamo calcolare il salario reale in termini di stoffa: (PG/PS)MPLG = (2/3)4 = 8/3 iarde.

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La determinazione dei salari nei due Paesi

• La determinazione dei salari nei due PaesiPossiamo seguire lo stesso ragionamento per F. In sintesi:Il salario reale di H è

4 bushel di grano8/3 iarde di stoffa

Il salario reale di F è3/2 bushel di grano1 iarda di stoffa

I lavoratori di F guadagnano meno dei lavoratori di H secondo quanto misurato dalla capacità di acquisto di entrambi i beni.

Ciò riflette il vantaggio assoluto di H nella produzione di entrambi i beni.

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La determinazione dei salari nei due Paesi

• I salari sono determinati dal vantaggio assoluto mentre il commercio è determinato dal vantaggio comparato.

• Questi due risultati vanno di pari passo.L’unico modo in cui un Paese con tecnologie arretrate può esportare a un prezzo che altri sono disposti a pagare è avere bassi salari.

• Quando un Paese sviluppa tecnologie migliori, i suoi salari aumentano.

I lavoratori stanno meglio perché ricevono salari maggiori. Con l’apertura al commercio internazionale, il modello ricardiano prevede un aumento dei salari reali.

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La determinazione dei salari nei due Paesi

• Lo possiamo vedere nel mondo realeSi stima che il reddito pro-capite in Cina nel 1978 fosse di 925 dollari.Nel 2000, il reddito pro-capite in Cina era aumentato a 3750 dollari.Il reddito pro-capite in India è più che raddoppiato da 1180$ nel 1978 a 2480$ nel 2000.Si ritiene che per questi Paesi l’opportunità di commerciale liberamente a livello internazionale sia stata cruciale per accrescere gli standard di vita.

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APPLICAZIONE

La produttività del lavoro e i salari

• La produttività del lavoro può essere misurata come valore aggiunto per ora nella produzione.

Il valore aggiunto è la differenza tra i ricavi delle vendite in un settore e i costi degli input intermedi.È uguale ai pagamenti al lavoro e al capitale in un settore.Il modello ricardiano ignora il capitale, perciò possiamo misurare la produttività del lavoro come valore aggiunto diviso per il numero di ore lavorate, o valore aggiunto per ora.

• La figura 2.7 mostra il valore aggiunto per ora nella produzione in alcuni Paesi.

I Paesi con la produttività del lavoro maggiore pagano anche salari maggiori, proprio come previsto dal modello ricardiano.

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APPLICAZIONE

La produttività del lavoro e i salari

Figura 2.7: Produttività del lavoro e salari nel 2001

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APPLICAZIONE

La produttività del lavoro e i salari

• Possiamo anche osservare la relazione tra produttività e salari nel tempo.

• La figura 2.8 mostra che l’andamento in generale crescente della produttività si associa ad una tendenza all’aumento dei salari.

Anche questo è previsto dal modello ricardiano.

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APPLICAZIONE

La produttività del lavoro e i salari

Figura 2.8

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La determinazione dei prezzi internazionali

• Nell’analisi precedente abbiamo ipotizzato che il prezzo mondiale del grano fosse 2/3.

• In realtà il prezzo mondiale è determinato dal mercato delle esportazioni e delle importazioni.

• Deriviamo una curva di offerta di esportazioni di H.

Mostra la quantità che H desidera esportare per ogni valore assunto dal prezzo relativo.

• Analogamente deriviamo la curva di domanda di importazioni di F.

Mostra la quantità di grano che F desidera importare per ogni valore assunto dal prezzo relativo.

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La determinazione dei prezzi internazionali

• La curva di offerta di esportazioni di HPossiamo usare i dati presentati in precedenza per derivare una curva di offerta di esportazioni.Il grafico della curva di offerta di esportazioni presenta sull’asse verticale il prezzo relativo del grano e sull’asse orizzontale la quantità di grano.Abbiamo visto precedentemente che a un prezzo relativo pari a 2/3 corrispondono esportazioni pari a 60 bushel.

Primo punto della curva di offerta di esportazioni: distanza orizzontale tra i punti B e C nella figura 2.9(a) e il punto C’ nella figura 2.9(b).

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La determinazione dei prezzi internazionali

• Per ottenere altri punti della curva di offerta di esportazioni consideriamo l’equilibrio di autarchia.

Quando il prezzo relativo del grano è ½, le esportazioni di grano di H sono pari a zero (equilibrio di autarchia).

Punti A e A’ nella figura 2.9

Per il terzo punto, consideriamo un prezzo relativo del grano pari a ½.

In corrispondenza di questo prezzo, H potrebbe esportare grano in cambio di stoffa. La produzione potrebbe spostarsi dal punto A in qualsiasi altro punto della PPF.• I lavoratori desidereranno spostarsi da un settore all’altro fino a

quando i salari si uguagliano tra settori.

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La determinazione dei prezzi internazionali

• Supponiamo che tutti i lavoratori si siano spostati nel settore della produzione di grano.

• Con un prezzo relativo pari a ½, il consumo èancora nel punto A e la differenza tra A e B è la quantità di grano che H sta esportando.

Il prezzo relativo di ½ e le esportazioni corrispondenti di grano pari a 50 rappresentano un altro punto della curva di offerta di esportazioni di H: B’

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La determinazione dei prezzi internazionali

Figura 2.9Copyright © 2008 Worth Publishers ▪ International Trade ▪ Feenstra/Taylor

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La determinazione dei prezzi internazionali

• La porzione piatta della curva di offerta di esportazioni è una caratteristica peculiare del modello ricardiano.

La PPF è una retta.La produzione può avvenire in qualsiasi punto lungo la PPF perché i lavoratori si spostano tra settori.Ciò consente tutti i livelli di esportazione tra A’ e B’.Per prezzi superiori a ½, la produzione rimane la medesima, mentre il consumo varia, aumentando rispetto al punto A.

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La determinazione dei prezzi internazionali

• La curva di domanda di importazioni di FPossiamo usare un procedimento simile per costruire la domanda di importazioni di grano nella figura 2.10.Se il prezzo relativo mondiale è pari a 2/3, F importa 60 bushel di grano: punti C* e C*’.Equilibrio di autarchia di F, con un prezzo relativo pari a 1 e importazioni pari a zero: punti A* e A*’.La produzione può spostarsi dal punto A quando il prezzo è pari a 1 perché i lavoratori si spostano tra settori:

Supponiamo che tutti i lavoratori si spostino nel settore della stoffa.F importa 50 bushel di grano: punti B* e B*’.

Otteniamo così la curva di domanda di importazioni.

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La determinazione dei prezzi internazionali

Figura 2.10

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La determinazione dei prezzi internazionali

• L’equilibrio del commercio internazionaleDobbiamo unire la curva di offerta di esportazioni di H e la curva di domanda di importazioni di F.Le esportazioni di H sono l’eccesso di offerta interna.Le importazioni di F sono l’eccesso di domanda interna.Questo è il mercato mondiale del grano (figura 2.11):

Prezzo di equilibrio pari a 2/3 e scambio di 60 bushel di grano.Questa è la quantità che corrisponde all’equilibrio tra domanda e offerta.Le vendite desiderate da H sono pari agli acquisti che F desidera effettuare.

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Figura 2.11

La determinazione dei prezzi internazionali

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La determinazione dei prezzi internazionali

• La ragione di scambioPrezzo delle esportazioni di un Paese diviso per il prezzo delle sue importazioni.Per H la ragione di scambio è PG/PS.

Un aumento di PG o una riduzione di PS fa aumentare la ragione di scambio di H. Un aumento della ragione di scambio è un bene per un Paese: si trova in una situazione migliore.

Il Paese guadagna di più dalle sue esportazioni.Il Paese paga di meno per le sue importazioni.

Per F la ragione di scambio è PS/PG e il Paese sta meglio se il prezzo relativo della stoffa aumenta.

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APPLICAZIONE

La ragione di scambio dei beni primari

• L’economista latinoamericano Raúl Prebisch e l’economista britannico Hans Singer hanno avanzato l’ipotesi secondo la quale il prezzo dei beni primari si sarebbe ridotto nel tempo rispetto al prezzo dei beni manufatti.

• I beni primari sono spesso esportati da Paesi in via di sviluppo e questa previsione implica un declino nel tempo della loro ragione di scambio.

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APPLICAZIONE

La ragione di scambio dei beni primari

• Questa teoria potrebbe essere vera per due ragioni:

• Primo,Quando i Paesi diventano più ricchi spendono una quota inferiore del proprio reddito in cibo.Quando il reddito mondiale aumenta, la domanda di cibo in rapporto alla domanda di beni manufatti si riduce.Quindi, ci si potrebbe aspettare una riduzione del prezzo dei prodotti agricoli rispetto al prezzo dei beni manufatti.

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APPLICAZIONE

La ragione di scambio dei beni primari

• Secondo,Per i prodotti minerari, potrebbe accadere che i Paesi industrializzati trovino continuamente nuovi sostituti per l’uso di minerali nella produzione manifatturiera.La sostituzione dei prodotti minerari è una forma di progresso tecnologico e man mano che esso progredisce può portare ad una riduzione del prezzo delle materie prime.

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APPLICAZIONE

La ragione di scambio dei beni primari

• Ci sono anche delle ragioni per cui la teoria potrebbe non essere vera:

• Primo,Il progresso tecnologico nei beni manufatti potrebbe portare a una riduzione del loro prezzo dato che diventano più facili da produrre.Ciò genera una riduzione della ragione di scambio nei Paesi industrializzati anziché in quelli in via di sviluppo.

• Secondo,Almeno per il petrolio, il cartello che limita l’offerta ha causato un aumento della ragione di scambio dei Paesi esportatori di petrolio.

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APPLICAZIONE

La ragione di scambio dei beni primari

• La figura 2.12 mostra 24 beni primari dal 1900 al 1998 e il loro prezzo mondiale relativo rispetto al prezzo dei beni manufatti.

• Da questi risultati per diversi beni primari, possiamo concludere che alcuni seguono le previsioni della teoria di Prebisch e Singer mostrando prezzi relativi in diminuzione.

• Tuttavia, questa non è la regola generale. Altri beni primari hanno assistito ad un aumento o a una variazione non coerente nel tempo.

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Conclusioni

• Il modello ricardiano è stato sviluppato per rispondere all’idea mercantilistica secondo la quale le esportazioni sono un’attività positiva, mentre le importazioni sono negative.

• David Ricardo scoprì che non è vero e considerò un esempio in cui il commercio tra due Paesi era in pareggio.

• Il pattern di commercio è determinato dal vantaggio comparato ed entrambi i Paesi guadagnano dallo scambio.

• Il modello ricardiano è presentato con un solo fattore di produzione, il lavoro.

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Conclusioni

• Poiché i salari dipendono dai prodotti marginali del lavoro in ciascun Paese, concludiamo che i salari sono determinati dal vantaggio assoluto.

I Paesi con una tecnologia migliore sono in grado di pagare salari più elevati.

• Inoltre, i salari dipendono dai prezzi prevalenti sui mercati mondiali per i beni esportati da ciascun Paese.

• La ragione di scambio è il prezzo delle esportazioni di un Paese diviso per il prezzo delle sue importazioni.

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Conclusioni

• Poiché supponiamo che il lavoro sia l’unico fattore produttivo, la PPF nel modello ricardiano è una retta.

Ciò ci porta a curve di offerta di esportazioni e di domanda di importazioni con una porzione piatta.

• I guadagni dallo scambio diventano molto piùcomplicati quando introduciamo ipotesi piùrealistiche considerando diversi fattori di produzione.

Ne discuteremo nei capitoli successivi.

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Concetti chiave

1. Un Paese ha un vantaggio comparato nella produzione di un bene quando il costo opportunità della produzione di quel bene èminore del costo opportunità per quel bene in un altro Paese.

2. Il pattern di commercio tra Paesi è determinato dal vantaggio comparato.

3. Tutti i Paesi ottengono guadagni dallo scambio.

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Concetti chiave

4. Il livello dei salari in ogni Paese è determinato dal vantaggio assoluto, ovvero dalle quantità che il Paese può produrre con la propria forza lavoro.

5. Il prezzo di equilibrio di un bene sul mercato mondiale è determinato dal punto in cui l’offerta di esportazioni di un Paese è pari alla domanda di importazioni dell’altro Paese.

6. La ragione di scambio di un Paese, il prezzo del bene esportato diviso per il prezzo del bene importato, influenza i guadagni che un Paese ottiene dallo scambio.

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