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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 1 PARERE n. 90 del 16 dicembre 2010 (o.d.g. 1 del 16 dicembre 2010) OGGETTO: Comune di Padova (PD). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio. PREMESSO CHE ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 16 dicembre 2010 come da nota n. 645835/45.06 del 10.12.2010 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione; Il Comune di Padova, con note n. 0151884 del 04.06.09., n. 323187 del 7.12.09, n. 32728 del 04.02.2010 ,ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; Con deliberazione di G.C. n. 2006/0122 del 17.03.2006 è stato dato adottato il Documento Preliminare. Con deliberazione di G.C. n. 2007/0721 del 20.11.2007 il Comune di Padova ha proceduto alla adozione della bozza di Accordo di Pianificazione, del “Documento preliminare” e della “Relazione Ambientale” per la redazione del PAT comunale provvedendo a recepire le prescrizioni dell’Autorità Competente in materia di VAS. In data 30.11.2007 è stato sottoscritto l’’’Accordo di pianificazione” con la Regione Veneto e con la Provincia di Padova a cui è seguita l’attivazione, da parte del Comune di Padova, della procedura di Concertazione e partecipazione di cui all’art. 5 della LR 11/2004, coinvolgendo in pubbliche assemblee gli Enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PAT, i gestori di pubblici servizi, le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, le associazioni ed organizzazioni locali no profit e di volontariato operanti a livello comunale e la cittadinanza tutta, dando pubblicità agli incontri tramite i quotidiani locali e mediante avvisi su tutto il territorio comunale, e procedendo altresì alla diffusione dei vari documenti ufficiali. Il Comune di Padova con deliberazione di G.C. n. 2009/0053 del 03.02.2009 ha preso atto dell’avvenuto espletamento della fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio, ai sensi degli artt. 5 e 15 della Legge Regionale n. 11/2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione. Il Comune di Padova con C.C. n. 2009/0051del 07.04.2009 ha adottato il Piano di Assetto del Territorio secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR 11/2004. In concomitanza alla fase di adozione del progetto di piano l’Amministrazione ha presentato lo stesso ad associazioni e cittadini nel corso di incontri pubblici. Non sono pervenuti contributi valutabili come alternative. Successivamente all’adozione gli atti di Piano e di VAS sono stati depositati presso la sede comunale pubblicando il relativo avviso sui quotidiani “Repubblica”, Mattino di Padova”, “Gazzettino” e “Messaggero” del 23.04.2009, sul BUR della Regione Veneto (n. 40 del 15.05.2009) e sul sito internet del Comune di Padova.

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COMMISSIONE REGIONALE VAS

AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE S TRATEGICA

UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 1

PARERE n. 90 del 16 dicembre 2010

(o.d.g. 1 del 16 dicembre 2010)

OGGETTO: Comune di Padova (PD). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”;

– La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 16

dicembre 2010 come da nota n. 645835/45.06 del 10.12.2010 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione;

– Il Comune di Padova, con note n. 0151884 del 04.06.09., n. 323187 del 7.12.09, n. 32728 del

04.02.2010 ,ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS;

– Con deliberazione di G.C. n. 2006/0122 del 17.03.2006 è stato dato adottato il Documento

Preliminare. Con deliberazione di G.C. n. 2007/0721 del 20.11.2007 il Comune di Padova ha proceduto alla adozione della bozza di Accordo di Pianificazione, del “Documento preliminare” e della “Relazione Ambientale” per la redazione del PAT comunale provvedendo a recepire le prescrizioni dell’Autorità Competente in materia di VAS. In data 30.11.2007 è stato sottoscritto l’’’Accordo di pianificazione” con la Regione Veneto e con la Provincia di Padova a cui è seguita l’attivazione, da parte del Comune di Padova, della procedura di Concertazione e partecipazione di cui all’art. 5 della LR 11/2004, coinvolgendo in pubbliche assemblee gli Enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del PAT, i gestori di pubblici servizi, le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, le associazioni ed organizzazioni locali no profit e di volontariato operanti a livello comunale e la cittadinanza tutta, dando pubblicità agli incontri tramite i quotidiani locali e mediante avvisi su tutto il territorio comunale, e procedendo altresì alla diffusione dei vari documenti ufficiali. Il Comune di Padova con deliberazione di G.C. n. 2009/0053 del 03.02.2009 ha preso atto dell’avvenuto espletamento della fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio, ai sensi degli artt. 5 e 15 della Legge Regionale n. 11/2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione. Il Comune di Padova con C.C. n. 2009/0051del 07.04.2009 ha adottato il Piano di Assetto del Territorio secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR 11/2004. In concomitanza alla fase di adozione del progetto di piano l’Amministrazione ha presentato lo stesso ad associazioni e cittadini nel corso di incontri pubblici. Non sono pervenuti contributi valutabili come alternative. Successivamente all’adozione gli atti di Piano e di VAS sono stati depositati presso la sede comunale pubblicando il relativo avviso sui quotidiani “Repubblica”, Mattino di Padova”, “Gazzettino” e “Messaggero” del 23.04.2009, sul BUR della Regione Veneto (n. 40 del 15.05.2009) e sul sito internet del Comune di Padova.

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Gli elaborati di Piano e di VAS sono stati trasmessi ai soggetti aventi competenza amministrativa in materia ambientale per acquisire i relativi pareri. Le seguenti Autorità Ambientali hanno espresso i rispettivi pareri: • parere prot. n. 236190 del 30.04.2009 dell’Unità Periferica del Genio Civile di Padova; • parere prot. n. 2272 del 16.03.2009 del Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta; • parere prot. n. 2317 del 24.02.2009 del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta; • parere prot. n. 2031 del 05.03.2009 del Consorzio di Bonifica Medio Brenta. Dopo l’avvenuto deposito, in data 03.06.2009, sono pervenute complessivamente n. 104 osservazioni di cui 88 nei termini di legge previsti e n. 16 fuori dei termini di legge, tutte le osservazioni sono state esaminate dalla V Commissione Consiliare Urbanistica, che ha espresso il parere sulle stesse ritenendole: � n. 9 accoglibili; � n. 17 parzialmente accoglibili; � n. 31 non accoglibili; � n. 47 non pertinenti. In particolare: • per quanto riguarda le n. 47 osservazioni non pertinenti, queste non hanno attinenza con le

questioni ambientali, in quanto trattano temi ed argomenti diversi da quelli del PAT e propri del Piano degli Interventi e/o di altri strumenti che l’Amministrazione può attuare, diversi da quelli propri della pianificazione, e/o attinenti al PATI della Comunità Metropolitana di Padova;

• le n. 31 osservazioni non accoglibili, ancorché trattassero temi con implicazioni e valore di tipo ambientale, con il parere negativo espresso dalla Commissione, non vanno ad alterare i contenuti del PAT e della conseguente Valutazione Ambientale;

• delle n. 26 osservazioni accoglibili e parzialmente accoglibili, n. 18 non hanno attinenza con questioni ambientali, in quanto trattano di precisazioni grafiche e/o normative nonché temi ed argomenti che non hanno implicazioni ambientali, mentre per le altre si è controdedotto e valutato.

Dichiarazioni acquisite in sede istruttoria Adozione della Sintesi non Tecnica La Sintesi non Tecnica fa parte degli elaborati VAS, allegati alla delibera di Consiglio Comunale n. 51 del 07.04.2009, di adozione del PAT e che la stessa è stata pubblicata con le stesse modalità degli altri elaborati di Piano. Deposito e Pubblicazione degli atti di Piano e di VAS “Il PAT è stato depositato, come previsto dalla LR 11/2004, per trenta giorni (nei quali va contato anche il primo giorno di deposito) presso la sede del Comune, ancorché nella relata di avvenuto deposito sia stata indicata per mero errore materiale, una data diversa. A questo punto si allega attestazione del Segretario Generale del Comune di Padova del 25/01/2010 prot. gen. 21382 Il PAT è stato depositato, oltre che presso la segreteria del Comune, anche presso gli uffici del Settore Pianificazione Urbanistica, e posto in visione anche oltre i sessanta giorni dalla pubblicazione sul BURV. La Commissione Consiliare urbanistica del Comune di Padova, ha ritenuto di esaminare ed esprimere il proprio parere su tutte le osservazioni pervenute al PAT, dalla data di adozione del 07 aprile 2009, alla data della sua prima riunione, per esaminare le stesse, ovvero il 4 novembre 2009. Punto c) Si allega alla presente copia dell’avviso di avvenuta affissione all’Albo Pretorio della Provincia di Padova e dichiarazione del dirigente della Provincia del 30/06/2009.”.

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale VAS, con parere n. 38 del 06.05.2008 aveva espresso parere favorevole sul Rapporto Ambientale Preliminare allegato al Documento Preliminare con alcune prescrizioni che dovevano essere ottemperate in sede di stesura del Rapporto Ambientale.

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− INQUADRAMENTO TERRITORIALE La città di Padova è collocata all'estremità orientale della Pianura Padana circa 10 km a nord dei Colli Euganei e circa 20 km a ovest della Laguna Veneta. Il territorio comunale si sviluppa su 92 kmq, interamente pianeggianti e solcati da vari corsi d'acqua, che hanno dato nei secoli la forma e la protezione alla città. Il Comune di Padova confina a nord con i Comuni di Limena, Cadoneghe, Villafranca Padovana; a est con i Comuni di Noventa Padovana, Vigodarzere, Vigonovo, Vigonza, Legnaro, Saonara; a ovest con i comuni di Rubano, Selvazzano Dentro, Abano Terme e a sud con i comuni di Ponte San Nicolò e Albignasego. I corsi d'acqua cittadini principali sono il fiume Brenta, il Bacchiglione, il Canale di Battaglia, il Canale Scaricatore, il Tronco Maestro, il Naviglio Interno ed il Canale Piovego. La città di Padova occupa una posizione strategica nella regione Veneto: geograficamente è in posizione centrale ed è quindi favorita per gli scambi con le altre città venete. Anche i collegamenti con il resto dell’Italia e dell’Europa risultano agevoli per la presenza di sue autostrade, un importante scalo ferroviario e la vicinanza con l’aeroporto di Venezia (a soli 40 km). Il territorio comunale è suddiviso in 6 quartieri: • Quartiere 1 Centro, pressoché totalmente entro le mura cinquecentesche; • Quartiere 2 Nord; • Quartiere 3 Est; • Quartiere 4 Sud-Est; • Quartiere 5 Sud-Ovest; • Quartiere 6 Ovest. Infrastrutture e trasporti Padova è caratterizzata dalla presenza a sud dell’autostrada Padova – Bologna (A 13), che si collega attraverso un altro asse autostradale all’autostrada Brescia – Padova (A4) che attraversa la parte nord della città. Il territorio comunale è servito da quattro caselli autostradali quali Padova Ovest, Padova Est, Padova Zona Industriale, Padova Sud. La rete stradale del comune di Padova è caratterizzato da un anello tangenziale (strade di scorrimento) che corre attorno al territorio comunale e da una serie di assi di penetrazione o radiali che dalla prima periferia entrano verso la città ed il centro storico (strade di interquartiere e quartiere). Oltre all’anello tangenziale, Padova è caratterizzata anche dalla presenza di una circonvallazione cittadina che corre attorno al centro storico di Padova in alcuni tratti lungo le mura. Tale viabilità rappresenta oggi l’unico elemento viario di distribuzione tra le radiali, soprattutto nel settore sud est della città. Il settore dei trasporti pubblici sia urbani che extra urbanisti si trova oggi un una fase di profonda trasformazione legata all’introduzione di un nuovo sistema di trasporto pubblico quale il metrobus. Padova ha adottato una politica di gerarchizzazione del trasporto pubblico locale che è rappresentata dalle linee di autobus urbani ed extra urbani, dall’introduzione del metrobus (SIR 1 e in un futuro forse della linea 2 e 3), dagli autobus di interquartiere (ossia linee di mini bus tangenti o secanti l’area del centro città, integrative della rete di autobus esistente basata su un sistema radiale), i parcheggi scambiatori e il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale. Il trasporto pubblico cittadino è articolato da 21 linee urbane e suburbane. Inoltre la città di Padova ha un punto di forza notevole rappresentato dal sistema ferroviario, costituito da cinque rami della rete ferroviaria. L’intervento che si sta realizzando sulla linea principale est – ovest di potenziamento rappresenta un notevole aiuto all’accessibilità di Padova aggravando però la situazione del nodo della Stazione Ferroviaria che attualmente rappresenta il luogo di arrivo di molte linee di autobus urbani e sub urbani, di pullman extra urbani, del SIR e dei taxi.

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La città gode di 69.50 km di piste ciclabili che comprendono sia le piste ciclabili in sede protetta. Oltre a questi sono presenti una serie di itinerari promiscui lungo la sede viaria, comprendente ad esempio le corsie riservate ai bus ove è permessa anche la mobilità ciclabile. Tale rete ciclabile secondo le previsioni dell’Amministrazione Comunale è oggetto di future opere di espansione attraverso una serie di diverse tipologie di intervento.

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO

La popolazione residente nel Comune di Padova attualmente è pari a circa 211.000 abitanti. Negli ultimi anni la popolazione residente è andata aumentando fino al 2003 per poi stabilizzarsi. L’area metropolitana nel 2001 raggiungeva i 397 mila abitanti di cui circa 205 mila residenti nel Comune di Padova ossia quasi la metà dei residenti dell’intera provincia. Per il Comune di Padova dopo il picco segnato nel censimento del 1981 ha cominciato a invertire la tendenza di crescita (-12,7 % di residenti tra il 1981 e il 2001) mentre la cintura ha fatto registrare il tasso di incremento più elevato tra le aree della provincia (+26,1%). Secondo le proiezioni demografiche la popolazione della cintura dovrebbe sopravanzare numericamente quella del Comune di Padova. Per quanto riguarda le famiglie residenti, nel Comune di Padova, c’è stato un aumento di 3.310 unità. Il dato è comparabile con la crescita delle famiglie con un solo componente (+ 3299 unità) che determinano altresì la progressiva diminuzione della numerosità media delle famiglie. La città di Padova occupa una posizione strategica nella regione Veneto: geograficamente è in posizione centrale ed è quindi favorita per gli scambi con le altre città venete, con il resto d’Italia e con l’Europa. Ulteriori fattori che qualificano Padova come centro di rango elevato sono la presenza di un polo universitario tra i più consolidati e importanti a livello nazionale, del comparto fieristico e la forte propensione alla produzione e fornitura di servizi, la produzione di materiale a contenuto tecnologico e farmaceutico/chimico. All’interno di questo quadro di vasta scala, le dinamiche di sviluppo e crescita che caratterizzano il Comune di Padova sono riassumibili in un sostanziale aumento complessivo delle Unità Locali (+47%) nel decennio di riferimento ISTAT (censimenti 1991 e 2001). Per quanto riguarda il settore dell’agricoltura, il trend relativo alle Unità Locali risulta leggermente positivo e registra una crescita corrispondente a 30 unità locali (+30%) rispetto al 1991 portando il numero degli addetti a raddoppiarsi passando da 129 a 262. Le variazioni in termini percentuali tra gli anni 1991 ed il 2001 evidenziano, negli altri settori, una forte crescita di unità locali e addetti (per quest’ultimo aspetto l’industria è in controtendenza con un -7,4%). Tra il 2002 ed il 2006 si rileva un aumento delle imprese pari a 524 unità. I settori che evidenziano una crescita più accentuata sono quelli delle Costruzioni con un aumento di 261 imprese. Anche per l’attività immobiliare c’è stato un aumento di 753 imprese pari al 14,8%. In diminuzione risultano invece i settori relativi all’attività manifatturiera, all’agricoltura e al commercio rispettivamente con un decremento delle imprese corrispondente a 117, 115 e 260. Il commercio all’ingrosso e al dettaglio, seguito dall’attività immobiliare, è nell’ultimo quinquennio (dal 2002) l’attività prevalente del comune di Padova. Nel 2005 il saldo complessivo tra nuove (iscritte) e cessate imprese è stato di + 372 unità. Leggendo il dato più in profondità, si evidenzia un saldo negativo in molte sezioni di attività: agricoltura (-33), attività manifatturiere (-46), commercio all’ingrosso e al dettaglio (-156), alberghi e ristoranti (-38), attività immobiliari (-32). Le attività che presentano un buon andamento positivo sono quelle legate alle costruzioni. A fronte della riorganizzazione in atto nel comparto agricolo, sempre più indirizzato a produzioni di qualità, e di una sostanziale tenuta dell’industria che ha visto nei processi di delocalizzazione una delle chiavi di lettura del processo di trasformazione del sistema manifatturiero, il terziario rappresenta sempre di più il settore di maggior crescita dell’economia padovana soprattutto per quanto concerne il comparto dei servizi alle imprese.

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Il commercio rappresenta il comparto più tradizionale del cosiddetto terziario. Le dinamiche che ne hanno modificato profondamente la struttura sono note da tempo: alle tradizionali “botteghe” o ai piccoli esercizi al dettaglio si sono affiancati i grandi centri commerciali. La grande distribuzione ha così ridisegnato l’intero comparto del commercio concentrando in poche grandi superfici molte delle attività che prima erano disseminate sul territorio. Il complesso delle infrastrutture localizzate a ridosso della Zona Industriale (Interporto Merci, Magazzini Generali Agrimercato, Dogana) assicura la presenza di un efficiente sistema intermodale (gomma-ferro) di trasporto e di movimentazione delle merci. La zona industriale di Padova, circa 10 kmq, situata nella zona sud est del territorio comunale, è gestita dal Consorzio ZIP e costituisce una delle più importanti concentrazioni produttive a livello nazionale con oltre 1.200 aziende insediate che occupano 20.000 addetti, con la presenza di importanti strutture di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Nell’ambito della Zona Industriale è insediato il Parco Scientifico e Tecnologico “Galileo”, società partecipata dalla Camera di Commercio e da enti ed organismi locali, che opera con iniziative di diffusione e sostegno della ricerca applicata e dell’innovazione. Il tessuto industriale costituito perlopiù di piccole e medie imprese organizzate a rete, in distretti produttivi organizzati in logica di “filiera” e nicchie di mercato tra loro complementari, ha in parte resistito alle oscillazioni del ciclo congiunturale con una buona flessibilità, consentendo il conseguimento ed il mantenimento di importanti risultati in termini di competitività. La provincia di Padova è, infatti, caratterizzata dalla mancanza di grandi imprese e dalla mancanza di un settore industriale dominante. La produzione si concentra prevalentemente nei settori della trasformazione alimentare, della meccanica di precisione, della carpenteria industriale, delle macchine per le lavorazioni degli alimenti e dell'agricoltura, della produzione di beni di consumo di alta qualità e relativi macchinari per le produzioni del mobilio e del legno, delle calzature, dei filati e della maglieria, dell'abbigliamento; biciclette e veicoli a due ruote, delle apparecchiature e dei componenti elettronici, telecomunicazioni ed informatica. Nella provincia patavina si possono riscontrare notevoli industrie legate ai settori dell’edilizia e dell’ingegneria operanti nel settore delle grandi opere a livello nazionale ed estero. Altro settore che si contraddistingue per propria apertura verso i mercati del nord Europa, in particolar modo la Germania, è quello della subfornitura metalmeccanica. Le attività agricole sono presenti in modo uniforme nella provincia, con una particolare specializzazione per la zootecnia e la cerealicoltura nell’area settentrionale, la vitivinicoltura nella fascia collinare e l’ortofrutta nella zona sud-occidentale. Negli ultimi anni si è realizzata una progressiva integrazione tra agricoltura e attività di trasformazione agroindustriale, nell’area settentrionale e in quella meridionale della provincia, che ha consentito di raggiungere elevati standard qualitativi delle produzioni. Inoltre un settore che si è dimostrato in forte crescita è quello della “New economy” nell’area padovana, che è rappresentato dalle specializzazioni di tipo industriale e del terziario legate alle nuove tecnologie (produzione di macchinari e componentistica, servizi dell’informatica e delle telecomunicazioni). Pur non potendo configurarsi come un settore economico, la fiera di Padova riveste un ruolo assai importante per la città e la provincia. Il settore turistico vede, negli ultimi 2 anni censiti, un’importante inversione di tendenza. Il numero di arrivi nella città di Padova, dopo una flessione dal 2001 al 2004 aumenta di oltre 60.000 unità. Riguardo le presenze, la crescita è più accentuata: rispetto all’anno 2004, nel 2006 l’aumento è di oltre 65.000 unità.

− STATO DELL’AMBIENTE E CRITICITA’ AMBIENTALI Il Rapporto Ambientale riporta l’aggiornamento del quadro conoscitivo ambientale, indagato con il Rapporto Ambientale Preliminare già sottoposto al vaglio di codesta Commissione. Tuttavia, durante la fase istruttoria, è emersa la necessità di acquisire alcuni approfondimenti relativi alle matrici ambientali Acqua e Suolo e sottosuolo per quanto riguarda la presenza nel territorio di pozzi privati, cave, discariche e allevamenti zootecnici.

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AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE S TRATEGICA

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Il valutatore con nota integrativa prot. n. 0323187 del 07.12.2009 del Comune di Padova fornisce chiarimenti in ordine alle analisi svolte attraverso i dati disponibili di ARPAV, Consorzio Bacchiglione Brenta, Comune e Provincia dalle quali non è emersa la presenza di pozzi privati di emungimento di acqua dalle falde sotterranee nel territorio del Comune di Padova e che nel territorio comunale di Padova non sono presenti cave attive. Afferma altresì che, sulla base di quanto contenuto nel Quadro Conoscitivo della Regione Veneto, è presente una cava estinta nella zona nord del Comune denominata “Altichero” e non sono presenti discariche. Inoltre viene riportato l’elenco degli allevamenti presenti nel territorio comunale di Padova. L’analisi dello stato dell’ambiente ha evidenziato l’esistenza di numerose problematiche di tipo ambientale che interessano il territorio di Padova. Si elencano di seguito le criticità relative a ciascuna matrice ambientale emerse dal Rapporto Ambientale: Aria Le sezioni stradali caratterizzate dalle più alte emissioni (espresse in Kg/Km*die) di polveri fini (PM10) e di ossidi di azoto (NOx), coincidono con i tratti autostradali ed i relativi raccordi (A4-Venezia-Padova-Milano, A13-Padova-Bologna), la circonvallazione esterna (tangenziale), le direttrici di entrata-uscita dall’agglomerato urbano e le direttrici e i nodi di collegamento interni al centro. Per il PM10 nel corso del quinquennio 2001-2005, il numero di superamenti della media giornaliera è risultato molto più elevato del limite massimo di 35 superamenti/anno consentiti dal DM 60/02. Il PM2,5 ha rappresentato mediamente circa il 70% del PM10 pari ad una concentrazione media annuale di 39 µg/mc. Sono stati registrati superamenti del valore limite di protezione della salute di 200 µg/mc per il Biossido di azoto e viene evidenziato nel rapporto Ambientale l’andamento tipicamente altalenante per l’Ozono, dovuto principalmente all’effetto indotto dalle stagioni estive più o meno calde. Graduale ma significativo trend in diminuzione per il Benzene e stabilizzazione della concentrazione Benzo(a)pirene (IPA) e Metalli pesanti (Pb, As, Cd, Ni). Acqua Acque superficiali I corsi d’acqua che attraversano la città di Padova presentano una qualità ambientale che va da sufficiente a scadente. La qualità delle acque del Bacchiglione peggiora dopo aver attraversato la città ed aver ricevuto lo scarico del depuratore che serve la città, passando da uno stato sufficiente a scadente. Elevate concentrazioni di microrganismi di origine fecale e di azoto ammoniacale fanno pensare alla presenza di scarichi non trattati o trattati in modo inadeguato. Il canale Piovego che, nella stazione subito fuori il centro cittadino, ha un quadro di ambiente scadente, molto alterato. Il Brenta, che attraversa solo una piccola area a nord del Comune, presso la stazione di Ponte di Brenta, presenta una qualità scadente, effetto di un consistente impatto di tipo civile e/o industriale. La percentuale di popolazione residente in zone servite dalla pubblica fognatura collegata ad un impianto di depurazione finale è solo del 53%, mentre la rimanente popolazione è residente in zone parzialmente servite da pubblica fognatura, non collegata ad un impianto di depurazione, o dotate di mezzi di depurazione propri (fosse settiche tipo Imhoff o impianti ad ossidazione meccanica). E’ quindi notevole è l’apporto inquinante dei reflui collettati, ma non depurati, convogliati ai corsi d’acqua superficiali, che non sono in grado di mettere in atto i naturali meccanismi di depurazione. Spesso i reflui degli impianti di depurazione non sono sottoposti a trattamenti di disinfezione e superano di gran lunga il limite per gli Escherichia coli consigliato dalla Provincia (5.000 UFC/100ml), contribuendo ulteriormente al deterioramento delle acque superficiali. Acque sotterranee

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Per quanto riguarda la qualità delle acque sotterranee, i contaminanti presenti in concentrazioni superiori o prossime ai valori massimi, riportati nel D.Lgs. 152/1999 e smi ed integrazioni, sono da considerare contaminazione di origine naturale. Solo alcuni, nitrati e composti organo-alogenati, sono attribuibili ad apporti antropici. Suolo e sottosuolo Elevata impermeabilizzazione delle superfici e aumento del carico idraulico sulla rete di scolo e del rischio di alluvionamento in presenza di eventi piovosi eccezionali. Agenti fisici Rumore: La situazione che emerge complessivamente per il comune di Padova è ancora critica ma con tendenza ad un’evoluzione positiva. Il rumore urbano si mantiene ancora ben al di sopra dei limiti di zona negli isolati adiacenti alle strade di maggior traffico, è anche visibile una generalizzata riduzione del rumore misurato a bordo strada, valutabile mediamente in circa -2.5 dB rispetto alla situazione registrata nella Relazione del 2002. Ugualmente in netta diminuzione è la percentuale dei superamenti dei limiti. Una tendenza al miglioramento si manifesta anche per quanto riguarda il disturbo da rumore proveniente dalle diverse attività produttive. Inquinamento luminoso: l’area di Padova è caratterizzata da un incremento di luminosità da 10 a 30 volte superiore al livello naturale, peggiorando nel tempo. Radiazioni: nel comune di Padova sono presenti 6 linee elettriche: 1 linea da 132 KV, 2 linee da 220 KV e 3 da 380 KV. Livello di fondo naturale ed usuale dei metalli pesanti: Solo per l’elemento arsenico sono superati i limiti di legge, sia per il contenuto naturale che usuale. Aziende a rischio di incidente rilevante: Presenza di 4 aziende soggette a rischio di incidente rilevante, di cui una è passata ad una categoria di pericolo superiore (art. 8). Flora, fauna e biodiversità • L’espansione della città ha portato ad una progressiva riduzione della vegetazione urbana interna presente nelle aree verdi. • Alcune situazioni di degrado ambientale evidenziano la presenza di specie faunistiche opportuniste e poco specializzate. Azioni concrete finalizzate ad eliminare e/o attenuare le criticità relative alle fognature emerse in sede di analisi dello stato attuale dell’ambiente e di quelle derivanti dalle Azioni di Piano Il valutatore afferma che Il PAT non individua azioni specifiche legate alla fognatura pubblica in quanto competenza del Piano d’Ambito – AATO Bacchiglione, approvato dalla competente autorità nella seduta del 22.12.2003. nelle integrazioni al Rapporto Ambientale vengono riportati alcuni estratti delle tabelle degli interventi previsti per la rete fognaria dal 2003 al 2032 e viene allegato su supporto informatico, il Piano d’Ambito – AATO Bacchiglione. Inoltre, viene evidenziato che Acegas Aps – Servizio idrico, attuale gestore del sistema fognario e di depurazione, sta predisponendo uno studio della rete fognaria della città che individuerà la parte maggiormente carente della rete delle fognature e ipotizzerà il potenziamento o la realizzazione di impianti di depurazione. Paesaggio Negli ultimi trent'anni Padova ha vissuto un'evoluzione che ne ha profondamente mutato i tratti, ridisegnando nel tempo i confini di un territorio caratterizzato da una fortissima integrazione con i comuni contermini. Oggi l'integrazione tra comune capoluogo e il resto del territorio è sempre più stretta, sia per quanto riguarda le relazioni sociali e culturali, sia per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici. Le aree marginali della città sono caratterizzate da un paesaggio semiagricolo che contribuisce a determinare il potenziale ambientale della città e che rappresenta il segno di una espansione diffusa che ha inglobato rilevanti estensioni di aree agricole, la cui futura realizzazione potrebbe in larga misura contribuire a migliorare la fisiologia urbana e garantire la conservazione di alcuni fondamentali cunei di penetrazione verde nella città. La città oggi sta vivendo importanti cambiamenti urbanistici con la costruzione di nuovi moderni edifici direzionali e residenziali ed infrastrutture che modificano visibilmente l’aspetto percettivo della città di Padova. Patrimonio culturale, architettonico ed archeologico

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Non sono riscontrate particolari criticità, tuttavia si sottolinea come il patrimonio culturale, architettonico ed archeologico a Padova abbia un’importanza rilevante e da sempre caratterizzi l’identità e la ricchezza socio-culturale del Comune. Per questo è da intendersi come elemento vulnerabile del territorio che necessita di costante tutela e conservazione, garantite dalle varie strutture pubbliche e fondazioni esistenti a questo scopo. Economia e società Per questa componente, che si stacca dalle classiche indagini ambientali, si rilevano alcune caratteristiche emergenti dalle varie analisi condotte in modo da evidenziare criticità e punti di forza presenti nel territorio. La dinamica della popolazione nel comune di Padova è caratterizzata da: • un ridotto ma continuo aumento della natalità che è passata 7,84‰ nel 2002 fino ad arrivare al

8,99‰ nel 2004 mentre al 2005 si è avuta una leggera diminuzione arrivando all’ 8,54‰ ed ha avuto un ulteriore aumento a 8,99‰ nel 2006;

• la popolazione residente è andata aumentando fino al 2003 per poi stabilizzarsi; • per quanto riguarda le famiglie residenti, c’è stato un aumento di 3.310 unità. Il dato è

comparabile con la crescita delle famiglie con un solo componente. L’ assetto della viabilità è il risultato di un complesso susseguirsi di iniziative di programmazione quali piani regolatori, piani regionali e piani provinciali. La rete stradale del comune di Padova è caratterizzato da un anello tangenziale (strade di scorrimento) che corre attorno al territorio comunale e da una serie di assi di penetrazione o radiali che dalla prima periferia entrano verso la città ed il centro storico (strade di interquartiere e quartiere). Padova ha adottato una politica di gerarchizzazione del trasporto pubblico locale che è rappresentata dalle linee di autobus urbani ed extra urbani, dall’introduzione del metrobus (SIR 1 e in un futuro forse della linea 2 e 3), dagli autobus di interquartiere (ossia linee di mini bus tangenti o secanti l’area del centro città, integrative della rete di autobus esistente basata su un sistema radiale), i parcheggi scambiatori e il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale. Le piste ciclabili hanno avuto un notevole incremento dal 2002 al 2003 (oltre che raddoppiate), stabili nel 2004, con 69,5 km. Negli ultimi due anni (2005 e 2006) le piste ciclabili evidenziano un ulteriore aumento. La città di Padova è interessato da un traffico interno di 65.827 spostamenti (auto, moto, bici, piedi e treno) e da 8.521 spostamenti eseguiti con trasporto pubblico locale. È interessata poi da 26.307 spostamenti con auto, moto, treno, piedi e bici dai comuni limitrofi e 8.565 spostamenti in ingresso con il trasporto pubblico locale mentre in uscita ci sono 18.867 spostamenti con mezzi privati e 2.762 spostamenti con i mezzi pubblici. Tra 1991-2001 Padova rafforza il proprio ruolo trainante di polo attrattore all’interno dell’ambito provinciale inglobando molti comuni e sistemi principalmente nella fascia nord-est e sud-est. Il tasso di occupazione nel comune di Padova, all’anno 2001 (fonte ISTAT), è inferiore di 3 punti rispetto alla media registrata nella provincia di Padova e nella Regione Veneto così come il tasso di disoccupazione. Le dinamiche di sviluppo e crescita che caratterizzano il Comune di Padova sono riassumibili in un sostanziale aumento complessivo delle Unità Locali (+47%) nel decennio di riferimento ISTAT (censimenti 1991 e 2001). Per quanto riguarda il settore dell’agricoltura, il trend relativo alle Unità Locali risulta leggermente positivo e registra una crescita corrispondente a 30 unità locali (+30%) rispetto al 1991 portando il numero degli addetti a raddoppiarsi passando da 129 a 262. Fattori che possono essere letti non come una reale tenuta del settore ma una conferma della specifica vocazione territoriale. Si rileva un aumento delle imprese pari a 524 unità. I settori che evidenziano una crescita più accentuata sono quelli delle Costruzioni con un aumento di 261 imprese. Anche per l’attività immobiliare c’è stato un aumento di 753 imprese pari al 14,8%. In diminuzione risultano invece i settori relativi all’attività manifatturiera, all’agricoltura e al commercio Il settore turistico vede, negli ultimi 2 anni censiti, un’importante inversione di tendenza. Il numero di arrivi nella città di Padova, dopo una flessione dal 2001 al 2004 aumenta di oltre

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60.000 unità. Riguardo le presenze, la crescita è più accentuata: rispetto all’anno 2004, nel 2006 l’aumento è di oltre 65.000 unità. Consumi di energia elettrica: tra il 2005 e il 2006 c’è stato un incremento del 3,2%. Consumi di metano: Confrontando gli anni 2002-2006, si nota un calo generale del 2,2%.

− OBIETTIVI E AZIONI DEL PAT Nel Rapporto Ambientale vengono riportati i temi e i relativi obiettivi evidenziati nel Documento Preliminare:

• Sistema ferroviario nazionale o riorganizzazione del nodo ferroviario • Sistema Ferroviario Metropolitano-Regionale (SFMR) o sviluppo di un modello alternativo sia alla mobilità individuale sia al fenomeno

dell’urbanizzazione diffusa • Trasporto urbano o incentivare la diversione dal trasporto privato a quello pubblico e collettivo • Rete della grande viabilità (le grande arterie) o riduzione dei flussi di traffico di attraversamento dell’area centrale di Padova • Rete della viabilità urbana o gerarchizzazione della viabilità • Rete ecologica o valorizzazione e salvaguardia ecologica ed ambientale del territorio finalizzata alla creazione di

una rete ecologica comunale; • Città storica o tutelare e valorizzare il patrimonio esistente; • Città consolidata o individuare i differenti tessuti urbani; • Città da trasformare già programmata o confermare le previsioni della Variante dei servizi; • Città da trasformare di nuova programmazione o attuare prevalentemente attraverso piani/programmi complessi; • Attività produttive o verifica delle opportunità e delle opzioni produttive alla scala territoriale; • Area industriale sostenibile o area industriale sostenibile • Sistema sanitario o adottare politiche alla scala del territorio provinciale; • Sistema fieristico o vocazioni e potenzialità dell’attuale sito di via Tommaseo; • Sistema universitario o qualificazione/adeguamento delle strutture all’interno dei tessuti urbani in cui sono localizzate.

Obiettivi di sostenibilità economica e sociale Nel processo di concertazione e, quindi, nella valutazione del Piano, oltre agli obiettivi contenuti nel Documento Preliminare, vengono presi in considerazione gli indicatori di Agenda 21 e i criteri di sostenibilità elaborati dai Fondi strutturali. Nella scelta degli indicatori di Agenda 21 sono stati presi come riferimento i seguenti principi di sostenibilità: • Uguaglianza ed inclusione sociale (accesso a servizi di base adeguati ed economici per tutti); • Partecipazione/democrazia (partecipazione di tutti i settori della comunità locale ai processi

decisionali; • Relazione fra la dimensione locale e quella globale (soddisfazione dei bisogni a livello locale,

o comunque in maniera più sostenibile);

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• Economia locale (promozione dell’occupazione e dell’impresa secondo modalità che minaccino in misura minimale le risorse naturali e l’ambiente);

• Protezione ambientale (approccio ecosistemico; minimizzazione dell’uso delle risorse naturali, del territorio, della produzione di rifiuti e di sostanze inquinanti; accrescimento della biodiversità);

• Patrimonio culturale/qualità dell’ambiente edificato (protezione, conservazione e recupero di valori storici, culturali ed architettonici; accrescimento e salvaguardia della bellezza e funzionalità di spazi ed edifici).

Poiché gli indicatori di Agenda 21 sono di carattere generale, si prendono in considerazione criteri elaborati da Fondi strutturali che coniugano la sostenibilità nello specifico delle scelte inerenti al governo del territorio. La definizione del core set di indicatori ambientali rilevanti è stata condotta avendo come

riferimento i seguenti ambiti di integrazione: • le tematiche ambientali, che comprendono sia le matrici ambientali, e le problematiche

ambientali; • i settori di intervento.

− AZIONI DEL PAT Il Piano prevede le seguenti azioni, valutate e descritte nel Rapporto Ambientale: 1. Cittadella dello sport; 2. Zona trasformazione integrata; 3. Intermodale – Intervento privato; 4. Intermodale – Intervento pubblico Nuova strada pullman; 5. Zona polifunzionale di trasformazione; 6. Auditorium; 7. Area per servizi pubblici di interesse generale – Centri di interesse scientifico; 8. Perequazione (atterraggio crediti nel 25-30% invece che nel 70-75% e quota ERP); 9. Insediativo perturbano; 10. Sistema direzionale ovest area di riconversione urbana della ferrovia ovest; 11. Aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale; 12. Zona di riqualifica e riconversione; 13. Espansione insediativa residenziale (atterraggio crediti nel 25-30% invece che nel 70-75% e

quota ERP); 14. Nuove centralità; 15. ZIP – sviluppo area sud sud-ovest in accordo con le aree limitrofe dei comuni di San Nicolò e

Legnaro; 16. Riqualificazione ZIP Nord (direzionale-terziario); 17. Specializzazione nei poli di afferenza (umanistico, scientifico, giuridico-sociale, scientifico,

medico); 18. Nuovo polo ospedaliero; 19. Ridefinizione del servizio sanitario (specializzazione dei poli); 20. Creazione di Parchi Urbani in ambiti perequati; 21. Creazione di un tessuto connettivo ecologico; 22. Parco delle mura; 23. Parco delle acque; 24. Formazione del parco agricolo perturbano/Zone di ammortizzazione; 25. Parchi metropolitani; 26. SFMR e intermodalità; 27. Trasporto urbano (previsti SIR 1,2,3); 28. Parcheggi scambiatori (P&R); 29. Prolungamento SIR 4 in ZIP; 30. Prolungamento SIR zona nuovo ospedale;

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31. Grande viabilità all’interno del territorio comunale; 32. Grande viabilità in ingresso al territorio comunale; 33. GRAP; 34. Nuova viabilità alternativa a C.so Stati Uniti; 35. Potenziamento e messa in sicurezza dei percorsi ciclabili e pedonali.

− NUOVE AZIONI DEL PAT A SEGUITO DELLA VALUTAZIONE DELL’OSSERVAZIONE N° 92 AL PAT. In riferimento all’osservazione attinente alla VAS (la n. 92 prot. 0184373/07.07.2009 - Bernini Cosetta e Cardini Franco – Comitato Parco Guizza), sono stati aggiornati gli scenari di Piano e la verifica e quantificazione dell’Impronta Ambientale per le azioni: Viabilità secondaria di progetto e Servizi e attrezzature di interesse sovracomunale con riferimento al “nuovo polo scolastico”. pertanto, il Rapporto Ambientale è stato aggiornato. Con la valutazione delle due nuove azioni si è verificato un innalzamento della curva dell’impronta ambientale con la conseguente diminuzione della sostenibilità del Piano ma senza stravolgerne l’effetto globale. Rimangono dunque valide le conclusioni elaborate dal Rapporto Ambientale e nello specifico le varie indicazioni ed attenzioni da esso elaborate, in particolar modo l’attuazione delle misure di mitigazione ed il controllo delle modalità di attuazione del Piano attraverso il piano di monitoraggio. Di seguito si propone una descrizione sintetica delle due nuove azioni di Piano: 36. Nuovo polo scolastico Si prevede la realizzazione di un nuovo polo scolastico che la Tav. 4 definisce come polo per l’istruzione superiore, situato nel quartiere 4 nell’ambito agricolo compreso fra Villa Wollemborg il Park scambiatore del SIR1 e la tangenziale sud. L’area in cui si prevede l’inserimento del polo scolastico è prevalentemente terreno agricolo a seminativo la cui occupazione porta una riduzione della capacità d’uso dei suoli e della permeabilità dell’area. Allo stesso tempo la zona in cui viene collocato fa parte di un ambito agricolo individuato come cuneo verde che penetra nell’urbanizzato giungendo al fiume Bacchiglione, da cui conseguono effetti negativi sui nuclei e sui corridoi di connessione, componenti di biodiversità e alla vegetazione dei coltivi scarsamente presente nell’area ma significativa per l’ambito urbano in analisi. Conseguentemente a queste modifiche varia negativamente la componente paesaggio dell’area nella sua unità e percezione. Il nuovo polo scolastico porta effetti positivi per la dotazione di un plesso scolastico di istruzione superiore all’area sud del comune migliorando i servizi disponibili, anche conseguentemente ad un minimo indotto che si potrà verosimilmente sviluppare. Ma un polo scolastico funge da attrattore per la popolazione apportando modifiche all’accessibilità delle aree e aumentando i flussi di traffico della zona. Si considerano inoltre negativamente i consumi energetici che il nuovo servizio genera. 37. Viabilità secondaria di progetto Si tratta di azioni relative a territori interni ai confini comunali e di specifica attribuzione al PAT (altre azioni in particolare per il sistema infrastrutturale sono derivate dalla pianificazione sovraordinata). La viabilità secondaria di progetto, così come prevista in linea strategica dal PAT, in alcuni tratti ricalca la viabilità esistente in altri va ad occupare terreno agricolo andando ad impermeabilizzarlo e, dove presenti, ad interferire con la continuità ecosistemica e vegetazionale particolarmente vulnerabile in ambiti densamente popolati come quelli urbani. L’interferenza con nuclei o corridoi di connessione esistenti modifica conseguentemente anche l’unità di paesaggio. Le nuove strade di progetto rappresentano un miglioramento per l’accessibilità alle aree, tuttavia non si stima azione migliorativa dei flussi di traffico poiché i punti nevralgici della mobilità urbana non vengono modificati, ma, al contrario, si aumentano l’inquinamento luminoso, si innalzano i livelli sonori e peggiora la qualità dell’aria generando effetti negativi per la residenza e per le generali condizioni di salubrità dell’ambito urbano. Infine, il valutatore precisa che, in sede di progettazione, dovranno essere applicate tutte le mitigazioni che possano ridurre l’impatto della nuova viabilità di progetto contribuendo ad

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abbassare la curva dell’Impronta e concorrendo dunque ad aumentare la sostenibilità del Piano. Non è previsto l’inserimento di compensazioni in quanto lo scenario risulta sostenibile.

− PROCESSO DI CONCERTAZIONE/CONSULTAZIONE Il fattore principale nel processo di concertazione è l’attivazione di Agenda 21 locale: “un processo multisettoriale e partecipativo per realizzare gli obiettivi dell'Agenda 21 a livello locale, attraverso la definizione e attuazione di un Piano strategico di lungo termine che affronta le prioritarie problematiche di sviluppo sostenibile a livello locale". Le Agende 21 locali rappresentano la struttura attraverso la quale gli obiettivi globali sono tradotti in azioni locali. Ad una struttura di supporto di questo genere si aggiunge il coordinamento con Informambiente, centro cittadino del comune di Padova di informazione e ricerca sull'educazione ambientale, che nasce per essere un'agenzia formativa per lo sviluppo sostenibile e durevole, che ha come obiettivo la formazione alla cittadinanza attiva e responsabile nella scuola e sul territorio ma è anche uno dei laboratori territoriali della rete del Sistema nazionale per l'educazione ambientale (Infea) e si identifica come un centro di risorse utilizzabili per lo sviluppo di progetti di educazione ambientale. Con questi supporti si è progettata la consultazione per la VAS del PAT del comune di Padova in due principali momenti: una prima fase riguardante l’analisi dei sistemi individuati dal Documento Preliminare e la loro integrazione, valutandone criticità e tendenze, ed una seconda riguardante gli scenari di Piano, sui quali condurre la vera e propria stima degli effetti ambientali. La prima fase è stata svolta prima della redazione del Rapporto Ambientale Preliminare che ne riporta i contenuti nel quadro dinamico. La seconda fase è stata svolta preliminare alla redazione del Rapporto Ambientale in modo da poterne assumere i risultati. Gli specifici risultati della consultazione, la presentazione delle modalità e degli strumenti utilizzati, sono sintetizzati di seguito distinguendo il percorso svolto nella prima fase (2006-2007) e quello svolto nella seconda fase (2008). In allegato al Rapporto Ambientale vengono riportati i verbali di Padova21 per i singoli incontri svolti. Prima fase di consultazione (2006-2007) Tra i mesi di novembre e dicembre 2006 è stato analizzato e sottoposto a consultazione il sistema infrastrutturale articolato, come da Documento Preliminare, in Sistema ferroviario nazionale, Sistema metropolitano-regionale (SFMR), Trasporto urbano, Rete della viabilità urbana oltre che la Rete delle piste ciclabili. L’intero materiale è stato presentato ai soggetti portatori di interesse del PAT coordinandosi con Agenda 21 locale e Informambiente del comune di Padova. A seguito della presentazione del sistema infrastrutturale è stato portato avanti il processo di consultazione per la VAS con altri tre incontri dedicati al sistema insediativo suddiviso in grandi servizi, sistema residenziale e sistema produttivo e il sistema ambientale. Il sistema infrastrutturale, il sistema insediativo e il sistema ambientale sono stati poi sovrapposti per creare uno scenario “integrato” capace di mettere in evidenza la relazione e gli effetti tra i tre sistemi. Seconda fase di consultazione (2008) La seconda fase di consultazione entra nel merito della valutazione delle alternative, prendendo in considerazione scenari di assetto del territorio realistici e possibili. L’analisi degli scenari alternativi viene supportata dalla stima degli effetti ambientali tramite la metodologia matriciale e l’impronta ambientale elaborati da ATES srl, intesi come supporti scientifici al processo decisionale. Nella prima parte dell’estate 2008 si sono svolti due incontri sui primi risultati della valutazione ottenuti dall’analisi dell’impronta ambientale e sull’integrazione con le strutture portate avanti dal PAT, svolti in coordinamento anch’essi con Agenda 21 locale e Informambiente del comune di Padova. Il materiale presentato è stato lasciato a disposizione dei partecipanti secondo le modalità utilizzate da Agenda 21 locale.

− AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI Le unità urbane presenti nel territorio padovano sono 40.

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A partire da tale suddivisione sono stati definiti cinque Ambiti Territoriali Omogenei che ha guidato la definizione delle strategie sul territorio, anch’esse fondate su unità urbane. Per la Valutazione Ambientale Strategica sono stati definiti trentadue subATO:

− DIMENSIONAMENTO DEL PIANO (Nuovi abitanti teorici insediabili) Il Rapporto Ambientale del PAT considera il dimensionamento nella valutazione dello scenario di piano prescelto che prevede per il 2019 una popolazione di 234.358 con un incremento di 24.186 abitanti rispetto ai 210.173 del 2009. Nelle integrazioni al Rapporto Ambientale vengono forniti i dati relativi al dimensionamento del Piano in termini volumetrici: • Volume esistente: 37.485.634 m3

• Volume residuo da PRG: 2.607.892 m3

• Volume aggiuntivo dal PAT: 2.084.232 m3

• Volume totale: 4.692.124 m3

Precisazioni fornite in sede istruttoria Con nota prot. n. 32728 del 04.02.2010 il Responsabile del Servizio Pianificazione del Comune di Padova ha dichiarato che “per quanto riguarda gli «ambiti di Piano Attuativo del P.R.G. vigente», confermati dal PAT, si precisa che le norme tecniche di attuazione degli stessi, prevedono la cessione al Comune di una superficie che va dal 70% al 75% dell’ambito complessivo del piano, area che si ritiene sufficiente per la gestione e l’attuazione delle eventuali misure mitigative e/o di compensazione. Gli ambiti ad «edificazione diffusa» corrispondono invece ad aree di fatto già edificate, per le quali il PRG vigente prevede prevalentemente interventi sugli edifici esistenti e limita le nuove costruzioni a lotti ancora inedificati.”.

− ALTERNATIVE Nel Rapporto Ambientale si considerano scenari alternativi di Piano che danno compimento alle alternative riguardanti i vari sistemi che sono state discusse, a partire da quanto esposto nel Documento Preliminare, nel Rapporto Ambientale Preliminare e nella prima parte degli incontri di consultazione svolti in Agenda 21 Locale. La valutazione dell’impronta ambientale futura è stata fatta per entrambi i due scenari alternativi, uno che rappresenta lo sviluppo della tendenza in atto (scenario B) mentre l’altro scenario considera meno la politica della riqualificazione e della riconversione e tende a sfruttare diversamente l’accordo pubblico privato nell’atterraggio dei crediti all’interno della perequazione (scenario A). Ma allo stesso tempo tale scenario propone un’azione molto forte quale la realizzazione di grandi parchi urbani negli ambiti perequati, ossia destinare intere superfici di perequazione a verde e trasferire l’edificabilità in altre zone. La metodologia di analisi degli effetti consente di valutare gli effetti cumulativi e di confrontare gli scenari alternativi proprio sulla loro sostenibilità quantificata tramite l’utilizzo dell’impronta ambientale. Mentre lo scenario B porterebbe ad un innalzamento dell’impronta per il territorio padovano, lo scenario A prevede un abbassamento e quindi maggiore sostenibilità sia nei confronti dello scenario B che della condizione attuale. Lo scenario A viene valutato più sostenibile e, pertanto, viene scelto come scenario di Piano, comprensivo delle mitigazioni e delle compensazioni che devono attuarsi concordemente con il piano stesso. Le azioni previste dal Piano non prevedono trasformazioni particolarmente significative per la logica dell’impronta e il Piano ha carattere principalmente di riconversione, nell’ottica di non trasformare lo spazio agricolo, bensì l’interno dei tessuti già presenti riqualificandoli attraverso processi di ri-trasformazione urbanistica. La riqualificazione urbana proposta dal Piano ha lo scopo di promuovere il recupero edilizio e funzionale di ambiti urbani degradati o sottoutilizzati. Tali azioni mirano essenzialmente a rivitalizzare determinati luoghi, risanandone l’edificato obsoleto o degradato, introducendovi adeguate quantità e qualità di nuove residenze e di funzioni accessorie compatibili e

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potenziandone le dotazioni attraverso un consistente recupero di aree da destinare a servizi ed a verde. Lo scenario A è inoltre in grado di ottenere una buona sostenibilità grazie alle azioni ambientali che mirano alla ricostituzione e valorizzazione della rete ecologica urbana, attraverso la connessione del territorio agricolo a contorno della città con il parco delle mura. Come risulta dalla quantificazione dell’impronta ambientale per lo scenario A prescelto, alcune azioni di piano, quali le azioni di riqualifica, il parco delle mura e la realizzazione delle linee del metrobus contribuiscono in modo decisivo al raggiungimento della sostenibilità.

− METODOLOGIA DI VALUTAZIONE E IMPRONTA ECOLOGICA La metodologia utilizzata fa ricorso al principio dell’ Impronta Ecologica per la valutazione dello stato dell’ambiente e delle azioni di Piano. Il valutatore chiarisce che lo scopo non è il calcolo tradizionale dell’Impronta Ecologica dei cittadini del territorio in esame, bensì esprimere la sostenibilità nello sfruttamento delle singole Risorse o Componenti Ambientali. Il punto di partenza dell’analisi è il calcolo della Condizione Ambientale Iniziale (CAI) e degli effetti delle singole azioni di Piano. Con una seconda elaborazione viene calcolata la Condizione Ambientale Trasformata, che comprende il confronto tra gli scenari alternativi e l’applicazione delle ipotesi di mitigazione e compensazione. Condizione Ambientale Iniziale La Condizione Ambientale iniziale viene calcolata a partire da tre indici che caratterizzino ogni singola pressione nel territorio: • il Coefficiente di Impronta, espresso in global hectars, o ettari globali (quantità di territorio

necessaria a sostenere un determinato consumo di beni); viene calcolato utilizzando gli indicatori relativi alle risorse ambientali e secondo dei coefficienti assunti dal valutatore;

• l’indice Ψ, espressione degli indicatori di stato del tematismo all’interno della componente ambientale individuati mediante la metodologia DPSIR, a cui viene dato un valore compreso tra 0 e 1 (da pessimo a buono);

• l’indice E, che rappresenta quanto la componente investe il territorio, in una scala da 0 a 1, rapportando l’area coinvolta nel tematismo o, nell’indicatore di stato, alla superficie intercomunale.

I valori degli indici Ψ ed E, sulla base della disponibilità dei dati, sono stati in parte calcolati ed in parte stimati rimanendo sempre e comunque in una scala di riferimento compresa tra 0 e 1. Il fine del processo consiste nella creazione di una serie di coefficienti che, componente ambientale per componente ambientale, esprimano la sostenibilità legata al godimento dei beni che ne fanno consumo. Una volta stabilita, tramite la metodologia DPSIR e il calcolo dei Coefficienti di Impronta, la Condizione Ambientale Iniziale, questa si presenta come una matrice con tante colonne quante sono i tematismi considerati e tante righe quanti gli ambiti di analisi che si è scelto di considerare. Per il comune di Padova i tematismi nelle componenti ambientali sono 74 e gli ambiti le 32 subATO. Valutazione degli effetti Il modello di stima degli effetti delle azioni di Piano si pone come un’analisi a modello multicriterio basato sul metodo DPSIR, che utilizza gli indicatori: Determinanti, Pressioni, di Stato, di Impatto e di Risposta. Ogni strategia di piano viene esplicitata nelle azioni che vengono dapprima espresse tramite gli indicatori di pressione ed in seguito caratterizzate con dei valori numerici coerenti con gli indici di caratterizzazione della Componente Ambientale Iniziale (CAI). Vengono quindi definiti tre parametri: • il Valore Impronta (V.I.) che inserisce nella trattazione delle azioni il concetto di Impronta

Ecologica; • il Perseguimento degli obiettivi di sostenibilità (P) che modula la teoria della sostenibilità ove

l’impronta non può essere espressa o dove, riferita tramite il consumo di beni, non sia sufficiente alla valutazione dell’azione;

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• l’ Entità (E), mantiene la stessa descrizione di quanto espresso per la caratterizzazione della CAI.

Questi tre parametri vengono accorpati per ogni indicatore di pressione individuato nell’azione di piano facendone il prodotto e giungendo quindi a definire un indice che li sintetizzi. Il Valore d’Impronta (VI), ricalcando lo spirito della creazione dei Coefficienti d’Impronta, valuta, dal punto di vista dell’Impronta Ecologica, l’importazione di Sostenibilità (o di non Sostenibilità) dell’azione di piano. La scala di valori che ricopre va da 0,5 a 1,5 ove i valori più bassi indicano una diminuzione della biocapacità o la creazione di una tensione legata all’incremento di consumi esprimibili mediante il principio dell’Impronta, mentre, viceversa, i valori più alti indicano un effetto positivo sulla bioproduttività o sulla riduzione di consumi. La scala entro cui variano i giudizi è stata scelta in maniera da oscillare attorno al valore neutro per la moltiplicazione, in maniera tale da stimare, sotto il punto di vista considerato, minori di uno gli interventi negativi e maggiori i positivi, con la libertà di astenersi dal giudicare strategie che non sono stimabili col metodo dell’impronta, assegnando il valore neutro di 1. Nel metodo di valutazione gli effetti vengono quantificati numericamente e vengono analizzati effetti diretti, indiretti e cumulativi. Lo sviluppo degli effetti ambientali viene successivamente esplicitato a mezzo di una struttura ad albero, che lega ciascuna azione ai suoi possibili effetti i quali, al loro volta, possono essere la causa di ulteriori effetti ecc. Questo strumento consente di comunicare le modalità con cui ogni azione dispiega i suoi effetti attraverso una serie di relazioni causa-condizione-effetto senza dover entrare nella complessità delle matrici di analisi. In fase di partecipazione del pubblico questo aspetto diventa particolarmente importante visto che la scelta di utilizzare metodologie complesse e di non immediata comprensione come quelle matriciali tende a non essere accessibile al personale non tecnico. Con le strutture ad albero è possibile inoltre intravedere (e a far comprendere) dove il piano apporterà le maggiori variazioni e in che misura sarà opportuno l’intervento di mitigazioni o monitoraggio. Nel Rapporto Ambientale si è scelto di considerare la valutazione di quelle azioni che, pur derivando da pianificazione sovraordinata, hanno effetti diretti sul territorio comunale. In particolare si sono considerate alcune azioni proprie del PATI dell’Area Metropolitana e del PUM dell’Area Metropolitana, piani che fanno proprie indicazioni del Piano Territoriale Provinciale di Padova e del Piano Provinciale della Viabilità. Azioni derivanti da PATI (sistema insediativo produttivo): • ZIP: sviluppo area sud ovest in accordo con le aree limitrofe dei comuni di Ponte San Nicolò e Legnaro Azioni derivanti da PATI (sistema insediativo dei grandi servizi): • Nuovo polo ospedaliero Azioni derivanti da PATI (sistema ambientale): • Creazione di un tessuto connettivo ecologico • Formazione del parco agricolo periurbano/Zone di Ammortizzazione • Parchi metropolitani Azioni derivanti da PATI (sistema infrastrutturale): • SFMR e intermodalità • Trasporto urbano (previsti SIR1,2,3) Azioni derivanti da PUM (sistema infrastrutturale): • Grande viabilità all'interno del territorio comunale (Arco di Giano (ponte verde, etc.),

Interventi di Padova est, Complanari all'autostrada (solo ad ovest), Terza corsia tangenziale est, Potenziamento infrastrutturale C.so Stati Uniti, Potenziamento terza corsia Curva Boston, Nodo della Castagnata, Bretella Altichiero)

• Grande viabilità in ingresso al territorio comunale (Bovolentana (entrata in ZIP), Tangenziale di Albignasego (entrata zona Guizza), Tangenziale di Abano (entrata zona Mandria), Allargamento e potenziamento via Pelosa, Strada lungo idrovia, Potenziamento SR308)

• GRAP (Grande raccordo anulare di Padova)

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È stata considerata separatamente la variazione d’impronta ambientale dovuta alle azioni dei piani sovraordinati che consente di valutare il contributo in sostenibilità aggiunta o sottratta dai tali piani. Nell’ottica di studiare scenari di riferimento futuri si è ritenuto opportuno comprendere quelle variazioni che, a scala locale, incideranno sull’assetto del Territorio del Comune di Padova pur non derivando specificatamente dal suo Piano (il PAT). Tramite la metodologia basata sull’Impronta Ambientale è stato possibile quantificare gli “impatti cumulativi e sinergici”, ovvero quelli che prendono in considerazione l’impatto incrementale dell’azione quando essa si aggiunge ad altre. In particolare, vengono individuate tre modalità differenti di cumulo: � il cumulo degli effetti ambientali prodotti da una stessa azione di piano: avviene quando

modifiche apportate da un’unica azione di piano intervengono contemporaneamente sullo stesso fattore ambientale;

� il cumulo degli effetti ambientali prodotti da più azioni di piano: normalmente si studiano le azioni singolarmente ma è possibile che alcune di essere debbano venire necessariamente attuate assieme così che non avrebbe significato studiarne gli effetti ambientali separatamente;

� il cumulo degli effetti derivanti da tutte le azioni di piano: rappresenta le interazioni globali che le azioni di piano comportano e dunque consente una stima globale degli effetti previsti dalle modifiche apportate.

− LA COERENZA INTERNA DEL PIANO

Al fine di verificare la coerenza interna delle Azioni di Piano con gli Obiettivi del Documento Preliminare è stata elaborata una matrice che valutata la coerenza di ogni singola azione del PAT rispetto agli obiettivi del Documento Preliminare. Dalla lettura della matrice emerge la coerenza delle azioni di Piano con gli obiettivi del Documento Preliminare. Per effettuare l’analisi di coerenza degli obiettivi del piano con i principi generali di sostenibilità ambientale, ad ogni obiettivo previsto dal PAT, vengono attribuite le azioni strategiche che il piano stesso prevede per il raggiungimento degli obiettivi. Ogni azione di piano è stata valutata considerando il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità, quantificando secondo un parametro compreso tra 0,5 e 1,5 quanto l’azione che persegue o ostacola tale obiettivo. Il Rapporto Ambientale ha inoltre verificato le intenzioni tramite due percorsi paralleli: • ha individuato per ogni singola azione di piano l’incidenza sullo stato di ogni singola

componente ambientale (coerenza incrociata di ogni azione rispetto alle criticità rilevate); • ha definito gli effetti di ogni singola azione sul territorio e gli effetti globali dovuti alla

realizzazione di tutte le azioni di piano su tutto il territorio di analisi suddiviso per ambito di analisi (coerenza incrociata di ogni singola azione).

La verifica di coerenza interna è stata effettuata considerando le seguenti azioni strategiche del Piano:

• l’azione SFMR e intermodalità risulta coerente con gli obiettivi relativi al sistema ferroviario in quanto l’azione promuove il rafforzamento del sistema SFMR con un’integrazione tra servizi e intermodalità, localizzando opportunamente le fermate (in rapporto con gli insediamenti esistenti e futuri) ed intervenendo per rafforzarne il ruolo di nodi urbani di interscambio, migliorando l’integrazione con le linee urbane, l’accessibilità viabilistica, la dotazione di spazi per la sosta, il sistema della mobilità ciclopedonale.

• l’azione relativa alle tre linee di SIR, il SIR fino alla zona industriale e quello in direzione ospedale sono coerenti con gli obiettivi relativi al trasporto urbano, in quanto sono azioni che promuovono l’utilizzo di una mobilità pubblica alternativa a quella privata supportata anche da un sistema di park&ride in prossimità dei nodi di interscambio nelle intersezioni con le linee della grande viabilità e le reti di trasporto metropolitane/extraurbane (SFMR). Inoltre la realizzazione delle tre linee di SIR e dei relativi prolungamenti comporteranno una razionalizzazione dei percorsi degli autobus urbani con lo scopo di servire l’intero territorio comunale dai mezzi pubblici.

• L’azione 31 e 33 rispettivamente Grande viabilità all'interno del territorio comunale e Grande Raccordo Anulare di Padova sono coerenti con gli obiettivi del DP in quanto permettono una

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riduzione dei flussi di traffico di attraversamento dell’area centrale di Padova, che attualmente si riversano impropriamente sulla viabilità urbana.

• L’azione di viabilità in ingresso al comune di Padova è coerente con gli obiettivi definiti per la viabilità urbana in quanto permettono la riorganizzazione viabilistica a scala urbana finalizzata alla formazione di strade di circonvallazione a protezione dei quartieri ossia non convogliano più il traffico nelle arterie urbane ma nell’anello tangenziale orbitale ad alto scorrimento. Attraverso questo intervento si favorisce nei quartieri la formazione di zone 30 e reti per la mobilità lenta (ciclabile e pedonale).

• Tutte le azioni previste per il sistema ambientale quali: creazione di parchi urbani in ambiti perequati, creazione di un tessuto connettivo ecologico, parco delle mura, parco delle acque, formazione del parco agricolo perturbano e i parchi metropolitani sono azioni coerenti con quanto il piano si ero preposto in quanto valorizzano e salvaguardano dal punto di vista ecologico ed ambientale il territorio creando una rete ecologica a livello comunale.

• Il sistema direzionale ovest, le aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale, le zona di riqualifica e riconversione sono azioni coerenti con quanto previsto dal DP in quanto sono azioni che si muovono nella direzione di riqualificazione dei tessuti urbani ed edilizi, con interventi di ricucitura o riorganizzazione fisica e funzionale.

• Tutte le azioni legate al piano regolatore generale corrispondenti alle azioni individuate in tabella dalla 1 alla 9 sono coerenti con quanto definito dal PAT come obiettivi per la città programmata in quanto confermano le previsioni della Variante dei servizi, soprattutto per quanto riguarda il modello attuativo perequativo e il disegno territoriale della grande trama ambientale, con particolare attenzione ai cunei verdi di penetrazione e al sistema dei parchi urbani e di quartiere programmati e prevedono la delocalizzazione di volumetrie, che eventualmente coinvolgano ambiti di interesse ambientale-naturalistico.

• Le azioni più strettamente legate al PAT quali l’espansione residenziale (concepita sempre in termini di perequazione) e le nuove centralità sono coerenti con l’obiettivo di attuazione della nuova programmazione attraverso piano/programmi complessi prevedendo delle trasformazioni che mirano a una riduzione del consumo di suolo attraverso importanti azioni di riqualificazione e di sviluppo dei settori urbani, prioritariamente con un meccanismo attuativo perequativo.

• Lo sviluppo della zona produttiva è coerente con quanto definito dal DP in quanto conferma la strategia, anche degli strumenti di pianificazione sovraordinata, di rendere la Zona Industriale di Padova un polo di riferimento per il sistema economico del Nord est, con la presenza di un interporto e un’offerta significativa di capannoni di qualità. La rifunzionalizzazione della ZIP Nord è coerente con l’obiettivo di “verifica delle opportunità e delle opzioni produttive alla scala territoriale” in quanto consentire una trasformazione verso funzioni commerciali, consolidando alcuni processi di sostituzione funzionale già in atto in tutto il quadrante est.

• Lo sviluppo della zona produttiva è coerente con l’obiettivo di “Area industriale sostenibile” in quanto propone una normativa gestionale di tipo “ecologico” che abbia come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’adeguamento tecnologico degli impianti di produzione di energia (riduzione delle emissioni, utilizzo di fonti rinnovabili); il riequilibrio ecologico e ambientale attraverso compensazioni territoriali agricole e boscate sull’esempio del Parco Fenice (area del paleo-alveo del Roncajette); la dotazione di servizi alla persona che ridefiniscano il rapporto con la città e il territorio; la realizzazione di un sistema di aree e dei corridoi verdi che dal Parco Roncajette si estendono fino al Polo universitario di Agripolis.

• L’obiettivo previsto dal Documento Preliminare del PAT, così come da quello del PATI, in merito al sistema sanitario trova soddisfazione nella realizzazione di un polo ospedaliero di livello metropolitano e nella ridefinizione del servizio sanitario esistenti.

• Il DP del PAT per il sistema universitario si poneva l’obiettivo di qualificare/adeguare le strutture universitarie all’interno dei tessuti urbani in cui sono localizzate e nella redazione del PAT è stato previsto coerentemente a quanto definito nel DP il consolidamento e il potenziamento della struttura esistente organizzata per “poli”.

Di tutte le azioni strategiche risultano essere stati valutati gli effetti derivanti dalla loro attuazione.

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− LA COERENZA ESTERNA DEL PIANO È stata valutata la coerenza degli obiettivi rispetto alle indicazioni dei piani e programmi sovraordinati (PTRC, PTCP, piani di settore, ecc.) e ai principi generali di sostenibilità. Il valutatore afferma che dalla definizione degli scenari di piano fino alla scelta dello scenario è stata condotta un’analisi approfondita sulla coerenza del PAT di Padova con gli strumenti pianificatori sovraordinati. Il Piano di Assetto del Territorio è stato redatto parallelamente, oltre che al PTRC regionale, al PTCP provinciale, al PATI dell’Area Metropolitana e al PUM dell’Area Metropolitana e di conseguenza si è confrontato direttamente con le indicazioni di carattere sovraordinato. Essendo gli elaborati di entrambi, durante la redazione del PAT, ancora nella fase preliminare, ad eccezione della proposta tecnica del PTCP, e per questo confrontabili solo nei caratteri generali, è stato avviato un confronto di verifica sui temi strategici e strutturali del PAT con i relativi settori. Il valutatore afferma inoltre che rispetto alle previsioni urbanistiche dei comuni contermini non si evidenziano conflittualità che riguardino azioni specifiche del PAT di Padova nei confronti degli altri comuni e viceversa. Tale affermazione è ulteriormente avvalorata dal rispetto delle direttive e prescrizioni del PTCP, vista la natura di coordinamento territoriale dello stesso strumento e l’iter di copianificazione intrapreso (accordo di pianificazione sottoscritto con Regione e Provincia).

− MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI In seguito ad un’analisi territoriale che evidenzia le criticità ambientali componente per componente e dopo la quantificazione globale nel territorio suddiviso per ATO di riferimento sono state introdotte nella valutazione le azioni mitigative e compensative. Le mitigazioni previste per ridurre gli effetti ambientali derivanti dalle azioni del piano, sono le seguenti: 1. canalizzazione, raccolta e recupero acque; 2. drenaggi per il mantenimento dei flussi e delle portate di falda e Risparmio idrico; 3. consolidamento e rinverdimento spondale; 4. ricostituzione e ripiantumazione della vegetazione danneggiata; 5. ricostituzione dei percorsi abituali della fauna (Infrastrutture); 6. barriere arboree; 7. piantumazione di essenze anti-gas; 8. misure di inserimento paesaggistico; 9. interventi a verde; 10. schermature e zone tampone (Corridoi ecologici); 11. contenimento del consumo di suolo (ex. espansione in altezza…); 12. ripristino della funzionalità e della fruibilità delle aree; 13. uso di fonti energetiche rinnovabili (Utilizzo del solare termico, Utilizzo di pannelli

fotovoltaici); 14. edilizia ecosostenibile (Utilizzo materiali bioecologici, Efficienza energetica, Comfort estivo

degli edifici); 15. illuminazione e rumore; 16. coperture, terrazzi e pareti verdi. Le singole azioni di mitigazione vengono valutate per mezzo della medesima metodologia adottata per le azioni di Piano. Per l’applicazione delle misure di mitigazione individuate con il Rapporto Ambientale viene riportato un abaco delle mitigazioni, nel quale si evidenzia la coincidenza della mitigazione con le norme tecniche previste dal PATI dell’Area Metropolitana. Il valutatore afferma che parte delle misure di mitigazione fanno riferimento alle norme tecniche di attuazione del PATI che il PAT recepisce completamente. Le opere di mitigazione che sono state individuate mirano a migliorare ulteriormente la sostenibilità del piano che, come già descritto precedentemente, tendenzialmente le azioni di piano riducono l’impronta ambientale in quanto molte azioni proposte riguardano la riconversione e riqualificazione delle aree esistenti. Le azioni definite dal PAT sono comunque

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complesse e rilevanti e la loro attuazione determina un aumento del carico urbanistico con un conseguente aumento dei fattori di pressione sul territorio. Per ridurre gli effetti generati dalle azioni di piano sono state individuate delle misure di mitigazione che saranno adottate dal PAT nelle Norme Tecniche – Prontuario delle mitigazioni diventando vincolanti poi nella fase di PI e di futura realizzazione degli interventi. Considerato che lo stato futuro, in seguito all’attuazione del Piano, ha un’impronta più elevata dello stato iniziale, sono previste delle politiche di compensazione per abbassare la curva dell’impronta. Il metodo adottato permette di riconoscere quali azioni e quali livelli istituzionali hanno generato le diverse impronte sulle varie componenti e di attribuire la “responsabilità”, l’entità e le modalità delle compensazioni da eseguire. Le compensazioni individuate per il PAT di Padova sono: • Sistema direzionale ovest area di riconversione urbana della ferrovia ovest (coinvolge l'area

dell'ex-foro Boario); • Aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale:

o lungo gli assi viari; o all'interno dei tessuti urbani;

• Zona di Riqualifica e Riconversione; • Parco delle Mura. Il valutatore afferma che queste quattro azioni compensative consentono allo scenario di Piano di risultare sostenibile. Lo scenario A, se privo di compensazioni, alza la curva dell’impronta di 3.700 GHa di IA. Ciò significa che, anche se non pesantemente, diminuisce la sostenibilità per il territorio Padovano. Il Piano diventa sostenibile nel momento in cui entrano in gioco le compensazioni che portano ad un miglioramento della situazione attuale di 6.500 GHa di IA. Globalmente l’attuazione delle compensazioni porta quindi un miglioramento stimabile in circa 10.200 GHa di IA. Nel Rapporto Ambientale le azioni di mitigazione e compensazione vengono descritte dal valutatore, fornendo anche delle prescrizioni da adottare all’interno delle NTA.

− EFFETTI DERIVANTI DALL’AZIONE STRATEGICA “NUOVO POLO OSPEDALIERO” L’azione è stata individuata dal PATI tematico “Area Metropolitana di Padova” i cui effetti non sono stati valutati nel relativo Rapporto Ambientale. In sede istruttoria il valutatore, relativamente al “Nuovo Polo Ospedaliero” di detto Piano espone quanto di seguito viene riportato: Suolo e sottosuolo - Impatto idraulico Criticità attuali “L’area ricade in una vasta zona di 340 ettari circa, compresa fra il Cimitero Maggiore e via Sacro Cuore, con drenaggio al collettore Fossetta, a rischio o per rigurgito del flusso di piena dalla rete ricevente o per essere semplicemente a rischio ristagno idrico per motivazioni legate alla morfologia locale. Calcolo dell’impatto Per il nuovo polo ospedaliero, per la stima dei volumi necessari ad acquisire la mitigazione idraulica, l’altezza di pioggia critica viene posta convenzionalmente pari a 65,2 mm. Il volume dell’apporto meteorico per la nuova area prevista dal PATI è di 39.120 m3; attualmente sono trattenuti dal terreno 35.208 m3, con il nuovo uso del suolo il volume trattenuto ammonta a 15.648 m3. Il volume perso di 19.560 m3 dovrà essere compensato con volumi integrativi di detenzione idraulica. Misure di mitigazione In caso di realizzazione del nuovo polo ospedaliero ad est di Corso Australia, qualora l’intervento edilizio/urbanistico comporti un aumento del coefficiente di deflusso, il Permesso a Costruire potrà essere rilasciato previa predisposizione di un progetto di mitigazione per detenzione tale da garantire il pieno rispetto della stabilizzazione idraulica deduttiva nel senso precisato in allegato M della Valutazione di Compatibilità Idraulica del PATI, in rapporto ad un tempo di pioggia non inferiore a 160 minuti e tempo di ritorno della precipitazione non minore di 50 anni.

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In sede attuativa si dovrà valutarsi la necessità o meno di eseguire preliminarmente una rimodellazione dell’altimetria della zona in funzione dei livelli locali di rischio idraulico.”. Agenti Fisici - Impatto acustico “L’area ricade in zona di classe 3 dell’attuale Piano di Classificazione acustica del Comune di Padova, con valori di qualità inferiori a quelli della classe I per le aree particolarmente protette (complessi ospedalieri) Calcolo dell’impatto Gli impatti sono sostanzialmente ascrivibili al traffico lungo le arterie che perimetrano l’area e alla linea ferroviaria. Questo traffico è destinato ad aumentare nello scenario tendenziale, sia come traffico ferroviario (alta velocità/alta capacità) sia per l’inserimento di una nuova arteria stradale (l’Arco di Giano) che attraverserà l’area in esame. Misure di mitigazione Gli edifici che si affacciano su strade senza elementi interposti, recepiscono integralmente il rumore prodotto dal traffico, il quale viene ridotto solo in funzione della distanza tra la carreggiata e la facciata degli edifici. Le misure di mitigazione dovranno privilegiare, in alternativa alle soluzioni tecnologiche riguardanti l’architettura e le caratteristiche costruttive degli edifici, la conformazione ambientale dell’area, valutando la possibilità di inserire elementi naturali o artificiali tra la sorgente del rumore ed i ricettori, al fine di ridurre il livello sonoro. Dovranno inoltre essere previste idonee zone di transizione acustica che dovrebbero presentare larghezza preferibilmente maggiore di 100 metri. Prima della fase attuativa del progetto dovranno essere realizzate idonee campagne di rilevazione acustica, distribuite nei periodi significativi (periodo scolastico, evento sportivo, etc.) atte a verificare nel concreto i valori del livello sonoro nell’area.”. Sociale ed Economica - Emergenza sanitaria “Normativa di riferimento Il documento sul sistema delle emergenze sanitarie approvato dal gruppo di lavoro stato-regioni il 2 dicembre 1991 e allegato al D.P.R. 27 marzo 1992 “Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza”, indica che «per quanto attiene il soccorso sanitario primario esso dovrà estrinsecarsi in un periodo di tempo non superiore agli 8 minuti per gli interventi in area urbana e di 20 muniti per le zone extra-urbane». Criticità attuali Tutta la viabilità che confluisce nell’area del nuovo ospedale è priva della corsia di emergenza. Pertanto vi è la ragionevole probabilità di arresto del flusso veicolare nel caso di incidente. Probabilità che aumenta significativamente nel caso di un evento sportivo o di uno spettacolo nell’adiacente area sportiva. Calcolo dell’impatto Nel caso di blocco parziale o totale della viabilità di accesso all’area, non sarebbe più garantita l’emergenza sanitaria. Misure di mitigazione Prima della progettazione attuativa dell’area dovrà essere verificata l’accessibilità per le situazioni di emergenza sanitaria, valutando la possibilità di includere nel progetto la realizzazione di corsie di emergenza della viabilità posta nelle immediate vicinanze dell’area (p.e. fino al casello autostradale per l’accesso a nord e fino a Via Vicenza per l’accesso a Sud). Anche nel caso in cui il nuovo ospedale completi il sistema di emergenza con il servizio di elisoccorso per missioni HEMS (helicopter emergency medical service), la localizzazione della elisuperficie dovrà essere preventivamente valutata in funzione delle caratteristiche del territorio circostante (cavi aerei, torri-faro, altezze edifici del complesso ospedaliero, etc), come richiesto nelle norme stabilite dalle JAR OPS 3 (JAR–OPS 3 Joint Aviation Regulations Amdt.2 dd 01.01.02) adottate da ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) nell’edizione del 1/03/04.”.

− SOSTENIBILITA’ SOCIALE ED ECONOMICA

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Tra le varie componenti ambientali esaminate, è stata considerata separatamente la matrice “economia e società” che, coniugandosi nei suoi 25 fattori ambientali descritti dalle schede DPSIR fino ai cumuli finali degli scenari, fornisce indicazioni sulle utilità economiche e sociali che il piano produce e può orientare la valutazione degli obiettivi di sostenibilità economica e sociale del PAT. Dei risultati riconducibili a questa matrice si distinguono effetti positivi ed effetti negativi. Mentre gli effetti negativi vengono conteggiati nel calcolo totale dell’impronta Ambientale, gli effetti positivi che indicano il perseguimento degli obiettivi economici e sociali del piano sono trattati a parte, in quanto vanno ad esprimere le esternalità positive del Piano. il contributo delle esternalità positive causate dalla totalità della azioni del PAT è notevole, IL valutatore afferma che il Piano si configura come recante miglioramento alla sostenibilità attuale con particolare riferimento agli aspetti socioeconomici.

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE La Valutazione di Incidenza Ambientale redatta ai sensi della DGRV 3173 del 17.10.2006.- Il Piano di Assetto del Territorio (PAT) del comune di Padova, interessa il SIC-ZPS IT3260018 “Grave e zone umide della Brenta” con codice, costituito dall’asta fluviale e dalle sue pertinenze per il tratto che si sviluppa a monte dal Comune di Tezze sul Brenta, fino al Comune di Vigodarzere, alle porte di Padova. L’area del sito SIC-ZPS interessa il territorio di Padova nella zona nord del territorio comunale per una superficie di 6,4 ettari ed in particolare interessa l’ATO 2. In riferimento all’analisi dell’incidenza rispetto al sito della Rete Natura 2000 sono state considerate le azioni di piano che ricadono nell’ATO 2 ed in particolare quelli che ricadono indicativamente nell’intorno di circa 500 m, in quanto il valutatore ritiene che questo sia l’ambito nel quale le azioni che si sviluppano possano influenzare, positivamente o negativamente, il sito. Nelle immediate vicinanze del sito in comune di Padova è presente un ambito di edificazione residenziale consolidata che vede la presenza di due ville venete vincolate, mentre in comune di Limena è presente una zona industriale. Secondo le indicazioni della Tavola 4 – Carta delle Trasformabilità del PAT internamente al SIC-ZPS “Grave e zone umide del Brenta” sono previste azioni riguardanti la valorizzazione e tutela della rete ecologica esistente in particolare sono previsti: • Ambiti per l’istituzione di parchi e riserve naturali di interesse sovracomunale e comunale

(sponda sinistra del fiume Brenta); • Corridoio ecologico di primo grado– Blueways ; • Area a nucleo; • Percorsi storico-ambientali di interesse comunale e sovracomunale. Nella sponda sinistra del Brenta, internamente al SIC-ZPS, è presente un ambito per l’istituzione di parchi e riserve naturali di interesse sovracomunale e comunale per il quale le norme di piano prevedono la tutela delle emergenze storico-culturali identitarie del paesaggio fluviale e delle sistemazioni agricole tradizionali; la creazione di accessi e di percorsi ricreativi e didattici pubblici e la promozione di attività e attrezzature per il tempo libero; l’incentivazione di colture a basso impatto, la valorizzazione dell’attività agrituristica attraverso la creazione di itinerari e la conservazione degli annessi per scopi ricettivi. Per valorizzare il sistema fluviale del Brenta il PAT in accordo con il PATI, prevede anche internamente al SIC-ZPS, dei percorsi storico ambientali di interesse sovracomunale attraverso la realizzazione di piste ciclabili per la valorizzazione della realtà locale e delle emergenze ambientali. Poco più a ovest del Brenta il PAT riprende dal PATI una nuova strada di collegamento con la viabilità del Comune di Limena. Tale tracciato è un indicazione sommaria che andrà definita in sede di progettazione preliminare e definitiva. Tale intervento esterno al SIC-ZPS potrà arrecare disturbo solo nella fase di cantiere in particolar modo per le emissioni di polvere e rumore. Tutte le azioni di piano, interne ed esterne al sito della Rete Natura 2000, risultano compatibili con le misure e gli obiettivi di conservazioni definiti per il SIC-ZPS “Grave e zone umide del Brenta” in quanto promuovono la valorizzazione della rete ecologica esistente.

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Per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere sul SIC/ZPS IT3260018 “Grave e zone umide della Brenta”, il Comitato per la Valutazione Ambientale Strategica ha espresso il proprio parere n. URB/2009/26 nella seduta del 16.03.2009 con le seguenti prescrizioni: 1. La progettazione definitiva di ogni singolo intervento, come previsto dalla normativa in

vigore, contenga la relazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i disturbi arrecati alla zona protetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte e/o le eventuali alternative proposte;

2. Sia eseguito il controllo per quanto attiene lo smaltimento dei rifiuti, la raccolta e lo smaltimento delle acque reflue, nonché l’emissione di fumi in atmosfera, come regolati dalla normativa in vigore, per non provocare possibili inquinamenti al sito protetto;

3. Prima dell’inizio lavori siano messe in atto tutte le opere necessarie per contenere rumori e polveri;

4. I tempi di esecuzione dei lavori siano brevi, eseguiti in periodi idonei per evitare il disturbo agli habitat naturali, in particolare a tutela degli uccelli e delle altre componenti floro-faunistiche presenti;

5. Durante la esecuzione dei lavori siano impiegati mezzi provvisti di dispositivi antirumore; siano utilizzate miscele e lubrificanti ecologici;

6. Durante i lavori siano messe in atto tutte le misure che possono evitare gli inquinamenti da parte di oli, carburanti e sostanze tossiche in genere e tutte le precauzioni che possano, comunque, ridurre gli effetti di eventuali versamenti accidentali;

7. L’eventuale illuminazione della strada e del cantiere deve essere realizzata in maniera tale da schermare le aree esterne;

8. La conservazione delle formazioni vegetali estese o secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua; 9. Sia eseguita l’informazione e la formazione del personale operante, sulle emergenze

ambientali e naturalistiche dell’area di cantiere, così da evitare il verificarsi di comportamenti impattanti;

10. Prima dell’inizio lavori siano messe in atto tutte le procedure e le opere necessarie per contenere rumore e polveri (es. bagnatura, scelta dei mezzi, altro);

11. Per gli interventi previsti dal PAT all’interno del SIC/ZPS in oggetto vengano accuratamente rispettate le misure e gli obiettivi di conservazione previsti e che all’interno del sito vengano adottate esclusivamente le azioni di Piano già previste al punto 3.4, pag. 56, 57, della relazione di Incidenza Ambientale del PAT, redatta dall’Arch. Pierluigi Matteraglia trasmessa con nota n. 139858/57.09 del 12 marzo 2009 dalla Direzione Urbanistica.

− PARERI DELLE AUTORITA’ AMBIENTALI

Con nota prot. n. 0323187 del 07.12.2009 il Comune di Padova ha trasmesso copia della nota prot. n. 0321982 del 04.12.2009 con cui il capo Servizio Tecnico dichiara che con note in data 04.06.2009 (allegate alle integrazioni al Rapporto Ambientale) sono stati trasmessi, a tutti i soggetti aventi competenza amministrativa in materia ambientale, il P.A.T. (in copia cartacea e digitale) e la relativa VAS. Il capo Servizio Tecnico dichiara inoltre che alla data del 04.12.2009 non erano pervenuti pareri da parte di tali autorità.

− COERENZA DELLE LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO INSEDIATIVO CON EVENTUALI PROGETTI DI OPERE/INFRASTRUTTURE LA CUI APPROVAZIONE È DI COMPETENZA DELLA REGIONE/PROVINCIA Con nota prot. n. 0323187 del 07.12.2009 il Dirigente del settore Pianificazione urbanistica del Comune di Padova dichiara che in fase di redazione del PAT e prima dell’adozione, sulle aree in cui sono in corso autorizzazioni regionali e/o provinciali sono state eseguite tutte le verifiche di destinazione d’uso del territorio, rispetto agli strumenti urbanistici comunali vigenti. Successivamente, con nota prot. n. 32728 del 04.02.2010 il Responsabile del Servizio Pianificazione del Comune di Padova ha dichiarato che “sulla base delle informazioni assunte presso gli Uffici della Regione e della Provincia che hanno sottoscritto il PAT, che le stesse non sono in conflitto con la richiesta di approvazione di opere o di progetti di competenza regionale

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e/o provinciale; in ogni caso sarà il P.I. che stabilirà le condizioni e le caratteristiche degli interventi, e vincolerà gli stessi alla compatibilità con progetto di competenza regionale o provinciale che nel frattempo possono essere programmati e/o approvati.”.

− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO Con nota prot. n. 0323187 del 07.12.2009 il Dirigente del settore Pianificazione urbanistica del Comune di Padova dichiara che gli elaborati cartografici del piano di assetto del territorio riportano le reali destinazioni d’uso del territorio. Con successiva nota prot. n. 32728 del 04.02.2010 viene ulteriormente precisato che “gli elaborati grafici sono stati aggiornati limitatamente all’inserimento della viabilità principale già realizzata, rispetto alle indicazioni della Carta Tecnica Regionale, in quanto per il territorio comunale, l’Ufficio cartografico della Regione Veneto ed il Comune di Padova hanno già appaltato i lavori per la nuova cartografia. Alla data della presente è già stato effettuato il volo e la restituzione del fotopiano, mentre la nuova carta tecnica è in fase di collaudo. La scelta di non effettuare l’aggiornamento speditivo, in presenza di un appalto già effettuato dalle due Amministrazioni, è stato concordato con la Direzione Regionale Urbanistica, al fine di non effettuare la spesa per un’ulteriore incarico di interesse limitato, rispetto a quello già assegnato. Per quanto riguarda poi l’elettrodotto indicato nella nota, si precisa che lo stesso è presente negli elaborati di piano, tavola 1, con la relativa fascia di rispetto. Peraltro nella fase di predisposizione del PAT sono già stati eseguiti i lavori di interramento dell’intera linea presente nel territorio comunale.”. PIANO DI MONITORAGGIO Premessa Con il Piano del monitoraggio si perseguono i seguenti obiettivi: • valutare l'evolversi della situazione reale che il territorio si trova ad assumere e che può

portare forti scostamenti da quanto previsto; • garantire il rilievo di eventuali situazioni non previste e/o criticità ambientali e di predisporre

ed attuare le necessarie azioni correttive; • verificare l'efficacia delle misure di mitigazione; • fornire per le fasi esecutive e attuative del PAT gli elementi di verifica necessari per la corretta

esecuzione delle procedure di monitoraggio. In relazione a tali obiettivi il Piano di Monitoraggio deve soddisfare i seguenti requisiti: • prevedere il coordinamento delle attività di monitoraggio previste “ad hoc” con quelle degli

Enti territoriali ed ambientali che operano nell’ambito della tutela e dell’uso delle risorse ambientali;

• contenere la programmazione spazio-temporale delle attività di monitoraggio; • indicare le modalità di rilevamento e uso della strumentazione coerenti con la normativa

vigente; • prevedere meccanismi di segnalazione tempestiva di eventuali insufficienze e anomalie nei

tempi e nelle procedure amministrative; • individuare parametri ed indicatori facilmente misurabili ed affidabili, nonché rappresentativi

delle varie situazioni ambientali; • definire la scelta del numero, delle tipologie e della distribuzione territoriale delle stazioni di

misura in modo rappresentativo delle possibili entità delle interferenze e della sensibilità/criticità dell’ambiente interessato;

• prevedere la frequenza delle misure adeguata alle componenti che si intendono monitorare; • prevedere l’integrazione della rete di monitoraggio progettata dal Piano di monitoraggio con le

reti di monitoraggio esistenti; • prevedere la restituzione periodica programmata e su richiesta delle informazioni e dei dati in

maniera strutturata e possibilmente georeferenziata, di facile utilizzo ed aggiornamento;

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• pervenire ad un dimensionamento del monitoraggio proporzionato all’importanza del PAT. Coordinamento del monitoraggio alle diverse scale Vista la complessità dei vari livelli di pianificazione che insistono su uno stesso territorio, risulta importante che i vari piani di monitoraggio elaborati non sviluppino forti aree di sovrapposizione e soprattutto non portino alla duplicazione di procedure. D’altro canto è fondamentale che ogni livello di pianificazione mantenga indicatori specifici per la sua scala di azione che consentano ad ogni piano di farsi carico degli impatti negativi imprevisti, del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati e delle eventuali misure correttive da adottare (rif. art. 18 D.Lgs 152/06 come modificato dal D.Lgs 4/2008). Per coordinare un unico sistema omogeneo e coerente che non raccolga unicamente dei dati ma, seguendo le diverse scale di riferimento, porti a considerazioni strategiche ed offra una visione integrata si sottolinea la necessità di elaborazione di specifiche linee guida che orientino il monitoraggio di ogni singolo piano e integrino i vari livelli di pianificazione insistenti nello stesso territorio. A livello di PAT è possibile offrire un coordinamento del monitoraggio alla diverse scale che ha lo scopo di prendere in considerazione quanto elaborato in particolare dalla pianificazione sovraordinata e articolare il proprio monitoraggio evitando sovrapposizioni o ridondanze inutili. Coerentemente a quanto sopra esposto si forniscono inoltre delle linee di indirizzo per il monitoraggio della fase attuativa dal PAT in modo da consentire una coerente applicazione del monitoraggio al/i Piano/i degli Interventi. Coordinamento con la pianificazione sovraordinata Il primo livello di esame per la coerenza è verticale verso l’alto cioè deriva dai piani sovraordinati al PAT, dallo stesso PATI tematico dell’”Area metropolitana di Padova” al PTCP di Padova, che svolge funzione di indirizzo e coordinamento nei confronti degli strumenti urbanistici comunali e poi nella sua attitudine a disciplinare l’uso del territorio quando ciò sia rivolto a soddisfare interessi pubblici aventi una dimensione sovracomunale. Secondo l’art. 22 della legge n. 11, il PTCP deve prestare specifica attenzione alla “caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, paesaggistiche ed ambientali” del territorio, definite quindi da PAT e PATI. Un ruolo di questo tipo lo rivestono anche altri piani, come il PTRC (”che disciplina l’uso del territorio e definisce le modalità per una sua utilizzazione equilibrata e sostenibile; nelle sue specifiche finalità costituisce quadro di riferimento sovraordinato alla restante pianificazione di settore”), i piani di settore, piani d’area, il piano del Consorzio di Bonifica, etc. Uno dei ruoli chiave dell’osservazione costante è quello di permettere un controllo in retroazione ovvero valutare se le prestazioni previste in fase di pianificazioni sono state raggiunte. Ogni piano agisce nell’ambito di un processo decisionale pubblico che si articola in una molteplicità di strumenti (politiche, piani, programmi e progetti), con una propria autonomia procedurale ma tra loro correlati, che possono riguardare settori diversi e che hanno tempi e livelli di dettaglio differenti. L’evoluzione del territorio dipende perciò dall’insieme degli effetti, anche sinergici, derivanti dalle scelte di tutti gli strumenti che compongono il processo decisionale. È necessario dunque un coordinamento tra i sistemi di monitoraggio dei singoli piani, che, pur evitando di sovrapporsi, devono poter “dialogare” tra loro, al fine di seguire ed eventualmente ri-orientare l’intero processo o alcune sue specifiche componenti. Un ruolo fondamentale in questo contesto è giocato dalla base di conoscenza comune, che costituisce uno strumento di lavoro per tutti gli enti coinvolti nel processo decisionale e che, al contempo, è alimentata dai sistemi di monitoraggio dei singoli piani, programmi e politiche e dal monitoraggio del processo decisionale nel suo complesso. L’ente responsabile di ciascun piano ha l’onere di progettare il sistema di monitoraggio, di acquisire le informazioni necessarie, di integrarle eventualmente con apposite campagne di indagine e di elaborare ed interpretare gli indicatori. Dall’esame di quanto elaborato dalla pianificazione sovraordinata riguardo al monitoraggio e con lo scopo di coordinare ad essi il presente Piano, si riportano alcune specifiche relative al monitoraggio dei piani territoriali sovraordinati.

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In base a quanto indicato da ARPAV, il Piano del Monitoraggio del PTCP definisce che “gli indicatori di processo dovranno essere proposti direttamente dai progettisti dei PATI e dei PAT che seguiranno il coordinamento del PTCP, in base alle azioni previste dai singoli PAT/PATI”. Gli “ indicatori di processo“ corrispondono a quanto individuato nel presente Piano del Monitoraggio come “indicatori prestazionali”, che quindi vengono opportunamente individuati a seguito della indicazioni del PTCP (cap. 0). Il PATI individua solamente indicatori di monitoraggio (cap. 9.2 VAS-PATI) esplicitamente tratti dalle criticità rilevate dal Piano (cap. 4.1 VAS-PATI), quindi non utilizzabili per l’integrazione con il presente piano monitoraggio. Il PATI individua inoltre un bilancio ecologico-ambientale (bilancio-verde) che i comuni si impegnano a formulare annualmente e i cui risultati possono andare ad integrare quanto la parte relativa al monitoraggio del Piano relativamente agli indicatori prestazionali. Coordinamento con la pianificazione attuativa Un secondo livello di esame per la coerenza è verticale verso il basso, ovvero deriva dalla attuazione del Piano di Assetto Territoriale (PAT) tramite il Piano degli Interventi (PI), previsto dalla legge regionale n. 11 del 2004. La legge 11 stabilisce che “il piano degli interventi è lo strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del PAT, individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture della mobilità”. Il piano degli interventi si configura dunque come documento programmatico e progettuale delle indicazioni contenute nel PAT e nel PATI, e deve diventare quindi un mezzo di controllo operativo del territorio e svolgere indirettamente la funzione di monitoraggio del Piano. Per come è strutturata l’analisi degli effetti, il presente Piano del monitoraggio riesce a fornire indicazioni sui parametri da monitorare anche in relazione alla territorialità del dato e quindi consente uno stretto coordinamento per la fase attuativa del PAT; una volta quantificati le azioni specifiche nei rispettivi Piani degli Interventi sarà possibile definire con precisione le misure correttive ed eventuali approfondimenti ai monitoraggi per ogni PI rispetto alle porzioni di territorio comunale occupato. Piano del monitoraggio proposto in sede istruttoria Il Piano del Monitoraggio elaborato per il PAT del Comune di Padova prevede due tipi di monitoraggio: • il monitoraggio istituzionale/amministrativo; • il monitoraggio del Piano. Le due tipologie possono mettere in risalto un duplice approccio: l’approccio statico per la parte istituzionale-amministrativa e l’approccio dinamico per la parte riguardante il Piano vero e proprio. Questo consente di seguire l’evolversi dei processi sia nel controllo dei singoli dati che dalla loro interazione e sinergicità. Ognuna delle due parti è articolata in due differenti percorsi: il primo prevede set di indicatori opportunamente definiti che derivano da misurazioni e raccolte dati esterne al Piano; il secondo prevede l’utilizzo del modello dell’Impronta Ambientale che consente di monitorare gli eventuali scostamenti nella realizzazione da quanto previsto. E’ necessario infatti affiancare al monitoraggio degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano, anche il monitoraggio sulla realizzazione di quanto previsto nei termini in cui si è svolta la valutazione ex-ante degli effetti. Ogni scostamento, rilevato per l’una o per l’altra via, consente di individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e valutare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità così da poter adottare le opportune misure correttive. L’utilità di questa duplice impostazione deriva dall’eterogeneità degli indicatori di riferimento: mentre i primi sono fattori esogeni (ESTERNI) che fanno riferimento a parametri provenienti da Enti terzi e senza dipendenza dalla valutazione che monitorano, i secondi sono fattori endogeni (INTERNI) e quindi si rifanno alla stessa metodologia utilizzata per la valutazione degli effetti tramite l’Impronta Ambientale. Per questo il primo percorso di monitoraggio è effettuato

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avvalendosi del sistema delle Agenzie ambientali, il secondo tramite il modello dell’Impronta Ambientale. Viene, pertanto, proposto il seguente Piano di monitoraggio:

Piano del Monitoraggio

Monitoraggio istituzionale/ amministrativo

Indicatori di Stato (o descrittivi, di contesto)

enti e frequenza specificatamente definiti (Agenzie ambientali)

ES

TE

RN

O

Variazioni della sostenibilità per le componenti ambientali

elaborazione e valutazione tramite modello sull’Impronta Ambientale

INT

ER

NO

Monitoraggio di Piano

Indicatori Prestazionali (o di controllo, di processo)

enti e frequenza specificatamente definiti (Agenzie ambientali)

ES

TE

RN

O

Variazioni della sostenibilità per l’attuazione del Piano

elaborazione e valutazione tramite modello IA

INT

ER

NO

Monitoraggio istituzionale/amministrativo Il monitoraggio istituzionale e amministrativo consiste nell’integrazione procedurale del monitoraggio nel sistema di pianificazione territoriale dopo l’approvazione del piano, al fine di adottare azioni e misure correttive, per rendere efficaci le strategie e le direttive del Piano. Il monitoraggio non riguarda solo la raccolta di dati e informazioni durante la procedura di realizzazione del piano, ma svolge un ruolo di controllo sull’efficacia del piano durante il periodo di validità. Il territorio e le politiche economiche e sociali, sono caratterizzate da una forte dinamicità, che potrebbero causare l’inadeguatezza del piano. Un piano inadeguato è un piano che non risponde alle richieste e alle necessità della popolazione e del territorio, con il verificarsi quindi di nuove esigenze che il piano non prevede. A questo livello il monitoraggio nel verificare eventuali scostamenti dalla traiettoria del piano può rendere giustificabili interventi correttivi che mantengono attivo il percorso verso la sostenibilità. Come anticipato si svolge tramite due percorsi paralleli che trovano le specifiche nei paragrafi seguenti. Gli indicatori di Stato Il Comune di Padova elabora periodicamente il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, un documento di aggiornamento dello stato di vari tematismi ambientali che monitora lo stato dell’ambiente nei vari anni individuandone anche il trend dell’ultimo periodo. E’ strutturato in dodici capitoli tematici, a loro volta ulteriormente suddivisi in: Struttura Urbana e socio-demografica, Mobilità, Paesaggio ed ambiente naturale, Energia, Rischio industriale, Acque, Aria, Suolo, Radiazioni, Rumore, Rifiuti e Clima. Ogni capitolo segue una struttura omogenea organizzata in modo da consentire frequenti e concisi confronti e da evidenziare subito i principali contenuti e le descrizioni degli indicatori. All’inizio di ogni capitolo viene fornito un prospetto sintetico contenente gli indicatori, la loro classificazione secondo il Modello DPSIR, l’arco temporale dei dati utilizzati per determinare l’indicatore, la tendenza evolutiva e la sua criticità. Per ciascun indicatore, oltre a ricordare trend e criticità con la relativa iconografia, viene riportata una breve descrizione dello stesso, vengono esposti i dati con l’ausilio di tabelle e grafici. Questo strumento, già in dotazione del Comune di Padova ed elaborato dal Settore Ambiente, porta ad evidenziare i mutamenti dello stato di salute dell’ambiente derivanti dalle politiche messe in atto tra cui quelle relative alla pianificazione territoriale. Inoltre è strutturato coerentemente a quanto sviluppato dal Rapporto Ambientale: la base di lavoro è quella del modello europeo DPSIR e i tematismi in considerazione sono paralleli ai fattori ambientali

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utilizzati nella metodologia in quanto entrambi riferimenti per il Quadro Conoscitivo (si noti che lo stesso “stato dell’ambiente: quadro statico” è stato elaborato sulla base dell’ultimo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune di Padova, 2006). A partire da questo documento si definiscono i seguenti indicatori di stato per il monitoraggio istituzionale/amministrativo per cui l’ente di riferimento è lo stesso Comune di Padova e la periodicità è almeno biennale tenuto conto che ogni indicatore viene diversamente aggiornato dalle varie Agenzie Ambientali. La durata biennale riesce a consentire due riscontri per la durata di ciascun Piano degli Interventi (in previsione quinquennali) e dunque consentendo di intervenire con misure correttive anche all’interno della strutturazione dei piani attuativi stessi. La fonte dei dati è espressamente esposta per ciascun indicatore nello stesso Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Comune. Affianco ad ogni indicatore si riporta lo specifico riferimento del modello DPSIR che il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente indica, coerentemente a quanto elaborato nel Rapporto Ambientale. La sostenibilità per le componenti ambientali In questa fase si utilizzano i risultati ottenuti dallo studio degli effetti ambientali del Rapporto Ambientale; da essi risultano i fattori ambientali maggiormente sollecitati ed anche, grazie alla suddivisione dell’analisi per ambiti di indagine, in quali specifiche aree del territorio. La localizzazione geografica degli effetti è un’informazione rilevante perché guida il monitoraggio degli effetti sui luoghi maggiormente coinvolti dalle azioni di Piano e dunque dove la sensibilità è maggiore. Di seguito si riporta l’esame delle aree maggiormente sollecitate dalle negatività del Piano per ogni componente ambientale, ove è possibile mettendo in evidenza i fattori ambientali maggiormente sollecitati e le aree in cui si prevede maggiore pressione. Il modello basato sul calcolo dell’Impronta Ambientale consentirà di monitorare le variazioni e gli eventuali scostamenti che, componente per componente, dipenderanno dalla realizzazione delle varie azioni di piano e della loro tempistica di attuazione. Per le componenti ambientali, che variano tipicamente su vasta scala, la localizzazione del monitoraggio per subATO ha il significato di fornire informazioni utili per la scelta delle centraline di riferimento, oppure per l’ubicazione di analisi o campionamenti, o guidare studi specialistici ad una maggiore attenzione in quelle aree. Il monitoraggio della sostenibilità per componenti ambientali avviene tramite il modello basato sull’Impronta Ambientale e la periodicità di elaborazione è biennale in modo da consentire due riscontri per la durata di ciascun Piano degli Interventi (in previsione quinquennali) e dunque consentendo di intervenire con misure correttive anche all’interno della strutturazione dei piani attuativi stessi. Monitoraggio del Piano Il monitoraggio del Piano consiste nel seguire l’evoluzione del PAT e della sostenibilità prevista e definire quali effetti devono essere verificati in relazione ai sistemi che esprimono le azioni valutate. La prospettiva risulta quindi strategica e si concentra su aspetti derivanti dall’attuazione del Piano che spesso possono includere aspetti che non erano manifesti nella valutazione delle componenti ambientali. Si tratta di un’analisi dinamica poiché prende in considerazione le sinergie presenti nel territorio e consente la visione delle dinamiche presenti nei sistemi, sempre allo stato futuro previsto per il territorio. La possibile integrazione dei sistemi favorisce visioni d’insieme utili alla definizione delle strategie o azioni correttive o di ri-orientamento del Piano. A questo scopo si predispongono i due passaggi definiti preliminarmente: il primo legato ad indicatori prestazionali che indicano, per sistema, alcuni fattori chiave per comprendere le dinamiche territoriale in attuazione; il secondo riguardante l’attuazione del piano ed il conseguente calcolo della sostenibilità raggiunta. Gli indicatori prestazionali Al fine di monitorare le criticità emergenti dalle azioni di Piano nel Rapporto Ambientale, viene prevista un’analisi che si stacchi dalle singole componenti ambientali ma che consideri la dinamicità del territorio comprendendo le variazioni di sistema che spesso il singolo indicatore relativo alla componente ambientale non riesce ad evidenziare. Per questo mediante il

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sottoriportato core set di indicatori per la programmazione del monitoraggio, si definiscono la fonte dei dati ed il calcolo previsto per l’indicatore nonché il trend di monitoraggio. Si noti come ogni indicatore si rifà ad obiettivi ambientali generali, poiché sono essi il quadro generale di riferimento e trovano riscontro negli obiettivi di sostenibilità sui quali l’intero processo di VAS si è svolto. Per maggiore facilità di gestione gli indicatori prestazionali vengono riportati accorpati secondo tre grandi temi: • le modifiche che il territorio può subire dal punto di vista fisico; • i servizi alla popolazione; • l’esposizione a fattori inquinanti. Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato a cura del Comune, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. La sostenibilità per l’attuazione del Piano Tramite il modello di stima degli effetti ambientali è possibile seguire passo passo l’attuazione del Piano definendo in ogni istante il grado di sostenibilità sottratta o raggiunta. Al di là delle previsioni elaborate dal PAT e dalle stime della VAS, è necessario seguire i processi man mano che si realizzano: seguire il Piano significa garantire che le trasformazioni siano fatte secondo quanto programmato e condiviso e che la visione di città proposta sia il più possibile vicina alla realtà del prossimo futuro; per come è strutturata la Valutazione della sostenibilità del Piano, la corretta attuazione del Piano consente ai risultati della VAS di trovare riscontro effettivo nello scenario analizzato senza quindi richiedere ulteriori analisi. Tuttavia nei sistemi complessi le variabili in campo sono moltissime e il livello di pianificazione in cui viene svolta l’analisi è ancora strategico (non ci sono ancora le conformazioni delle previsioni sulle proprietà, la quantificazione con limiti precisi degli interventi, etc.). C’è inoltre da considerare come la stessa attuazione non sia scevra da possibili modifiche: anche nel solo arco temporale del decennio è possibile che alcune condizioni vengano a mancare e così alcune ipotesi precedentemente valide perdono di significato incidendo sulle scelte e di conseguenza sulle conclusioni elaborate in fase di progettazione e valutazione del Piano. Risulta quindi facile il verificarsi di uno scostamento dal quadro atteso che, s’ebbene possa portare ad uno scenario valido urbanisticamente, non garantisce la sostenibilità del nuovo assetto configuratosi. Si rende necessario quindi un monitoraggio che possa entrare nel merito della sostenibilità raggiunta dal Piano così come impostato e nelle variazioni che può subire man mano che viene realizzato. Questo è possibile tramite l’elaborazione fornita dal modello per l’Impronta Ambientale predisposto dal presente Rapporto Ambientale sia per l’intero territorio comunale, sia per parti di esso e dunque le subATO, coerentemente a quanto già elaborato nel percorso di VAS. Questa secondo percorso di monitoraggio del Piano sarà strettamente interconnesso alla definizione del/i Piano/i degli Interventi poiché l’attuazione del Piano al quale il monitoraggio fa riferimento si concretizza proprio a questo livello della pianificazione. Il monitoraggio della sostenibilità dell’attuazione del Piano avviene tramite il modello basato sull’Impronta Ambientale e la periodicità di elaborazione è biennale in modo da consentire due riscontri per la durata di ciascun Piano degli Interventi (in previsione quinquennali) e dunque consentendo di intervenire con misure correttive anche all’interno della strutturazione dei piani attuativi stessi. attuazione del Piano e raggiungimento della sostenibilità prevista (secondo il modello dell’IA) indice di monitoraggio

la realizzazione delle azioni e la sostenibilità raggiunta o sottratta dalle stesse nel quadro globale dello scenario futuro

variabili gli interventi realizzati tra quelli previsti e l’ ordine temporale in cui vengono attuati

frequenza aggiornamento biennale

esempio grafico

0% REALIZZAZIONE 100%

Percentuale di realizzazione del Piano

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0% SOSTENIBILITA’ 100%

Sostenibilità conseguente alle azioni realizzate

La percentuale della sostenibilità fa riferimento alle stime degli effetti elaborate nel Rapporto Ambientale a seconda delle singole azioni realizzate

Allo stesso modo la sostenibilità può essere monitorata seguendo l’evoluzione della realizzazione del Piano e tracciare l’andamento rispetto a quanto previsto nel Rapporto Ambientale: questo evidenzia con facilità l’eventuale scostamento di quanto previsto dall’effettivo attuarsi dello strumento di pianificazione.

Impronta AmbientaleMONITORAGGIODELLA SOSTENIBILITA' DEL PIANO

2008

2018

3.648.000

3.658.000

3.668.000

3.678.000

3.688.000

3.698.000

3.708.000

Impr

onta

Am

bien

tale

curva della sostenibilità di Piano (scenario A)

monitoraggio della sostenibilità del Piano

SOST

EN

IBIL

ITA

'

Oltre a considerare globalmente l’attuazione su tutto il territorio comunale ovvero la percentuale di realizzazione delle azioni previste, è possibile indagare nello specifico anche le diverse aree del territorio, evidenziando i risultati parziali nelle singole zone da indagare. E’ anche possibile spingersi oltre intervenendo sulla percentuale di realizzazione della singola azione per le varie parti di territorio su cui essa insiste: alcune azioni infatti (si pensi alla perequazione, alle aree di riqualificazione, al miglioramento dei tessuti urbani, etc.) possono essere applicate solo in alcune zone o comunque essere realizzate in percentuali diverse tra loro o da quanto è stato previsto. Questo consente un diverso tipo di elaborazione del dato rappresentante l’attuazione progressiva del piano ed un conseguente approfondimento del dettaglio del monitoraggio della sostenibilità del Piano. Come già accennato, la valutazione dell’attuazione e della sostenibilità per ambiti di analisi assume maggior significato all’interno della pianificazione attuativa nel/i Piano/i degli Interventi perché essi concretizzano le previsioni del PAT alle quali la VAS si riferisce: eventuali variazioni delle previsioni stesse o il maggior dettaglio raggiunto dalla loro conformazione sul territorio propria del PI, possono portare variazioni e certamente maggior dettaglio della stima ottenuta al livello strategico. Inoltre questo tipo specifico di monitoraggio può rivelare quelle modifiche che il monitoraggio classico, basato sugli indicatori descrittivi, difficilmente arriva ad evidenziare; in particolare, si

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tratta delle modifiche di carattere funzionale causate da precedenze diverse nella realizzazione delle azioni (a titolo esemplificativo si valuti la realizzazione delle infrastrutture prima dell’opera, dei collegamenti relazionali per l’avviamento di nuove aree attrattive, etc.). Inoltre, il valutatore dichiara: • il piano di monitoraggio presentato è coordinato con quello individuato per il PATI tematico

dell’Area Metropolitana di Padova, anche in relazione a quanto espresso per il PTCP di Padova (come esplicitato nello stesso Piano del Monitoraggio al cap. 1.3 Coordinamento del monitoraggio alle diverse scale);

• come previsto dal piano del monitoraggio presentato, il Comune prevede di avvalersi del modello basato sulla metodologia dell’Impronta Ambientale sia per la parte relativa al Monitoraggio Istituzionale/amministrativo, che per la parte relativa al monitoraggio di Piano.

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OSSERVAZIONI Come da nota prot. n. 32728 del 04.02.2010 il Responsabile del Procedimento ed il Valutatore attestano: • sono state presentate complessivamente n. 104 osservazioni, di cui 88 nei termini di legge previsti e n. 16 fuori dei termini di legge, tutte le

osservazioni sono state esaminate dalla V Commissione Consiliare Urbanistica, che ha espresso il parere sulle stesse ritenendole: � n. 9 accoglibili � n. 17 parzialmente accoglibili � n. 31 non accoglibili � n. 47 non pertinenti

• per quanto riguarda le n. 47 osservazioni non pertinenti, queste non hanno attinenza con le questioni ambientali, in quanto trattano temi ed argomenti diversi da quelli del PAT e propri del Piano degli Interventi e/o di altri strumenti che l’Amministrazione può attuare, diversi da quelli propri della pianificazione, e/o attinenti al PATI della Comunità Metropolitana di Padova.

• le n. 31 osservazioni non accoglibili, ancorché trattassero temi con implicazioni e valore di tipo ambientale, con il parere negativo espresso dalla Commissione, non vanno ad alterare i contenuti del PAT e della conseguente Valutazione Ambientale.

• delle n. 26 osservazioni accoglibili e parzialmente accoglibili, n. 18 non hanno attinenza con questioni ambientali, in quanto trattano di precisazioni grafiche e/o normative nonché temi ed argomenti che non hanno implicazioni ambientali, mentre per le altre si è controdedotto e valutato.

Per quest’ultima viene riportato nella seguente tabella il numero dell’osservazione ed il nominativo del proponente, sintesi dell’osservazione, il parere tecnico espresso dal Valutatore nonché quello della Commissione VAS:

N° oss. e Proponente Contenuti

Controdeduzione Parere di coerenza del Valutatore Parere della Commissione VAS

46 - BATTISTELLA MIRELLA e ALTRI Gli interessati chiedono per l’area di proprietà, l’esclusione dalle zona agricola e l’inserimento della stessa nella aree di “urbanizzazione consolidata”, nonché l’esclusione “dall’ambito di connessione naturalistica”.

L’osservazione è parzialmente accolta limitatamente all’estensione dell’ambito di edificazione diffusa sino a comprendere l’edificazione esistente, così come indicato negli elaborati grafici facenti parte delle presenti controdeduzioni; non viene accolta l’eliminazione dell’ambito di connessione naturalistica, in quanto l’area nel suo complesso è costituita da un vasto ambito agricolo di particolare valenza ambientale.

La modifica alle previsioni del P.A.T., consiste in una modestissima estensione dell’ambito di edilizia consolidata, riconoscendo situazioni di fatto edificate. Per la nuova previsione si esprime parere favorevole in quanto non altera i contenuti di Piano, risultando coerente con le indicazioni del Rapporto Ambientale.

Si concorda con il parere del Valutatore a condizione che l’ambito interessato presenti i requisiti minimi per essere considerato ambito di urbanizzazione consolidata.

50 - BATTISTELLA MIRELLA e ALTRI Gli interessati chiedono per l’area di proprietà, l’esclusione dalla zona agricola e l’inserimento della stessa nelle aree di “urbanizzazione consolidata”, nonché l’esclusione “dall’ambito di connessione naturalistica”.

L’osservazione è parzialmente accolta limitatamente all’estensione dell’ambito di edificazione diffusa sino a comprendere l’edificazione esistente, così come indicato negli elaborati grafici facenti parte delle presenti controdeduzioni; non viene accolta l’eliminazione dell’ambito di connessione naturalistica, in quanto l’area nel suo complesso è costituita da un vasto ambito agricolo di particolare valenza ambientale.

La modifica alle previsioni del P.A.T., consiste in una modestissima estensione dell’ambito di edilizia consolidata, riconoscendo situazioni di fatto edificate. Per la nuova previsione si esprime parere favorevole in quanto non altera i contenuti di Piano risultando coerente con le indicazioni del Rapporto Ambientale.

Si concorda con il parere del Valutatore a condizione che l’ambito interessato presenti i requisiti minimi per essere considerato ambito di urbanizzazione consolidata.

58 - MALOSSO SILVANO L’interessato chiede venga ampliata l'area ad edificazione diffusa, al fine di classificare la stessa, successivamente, in sede di P.I.

L'osservazione è accolta in quanto modesto adeguamento dell’ambito ad edificazione diffusa, coerente con lo stato dei luoghi.

La modifica alle previsioni del P.A.T., consiste in una modestissima estensione di un “ambito ad edificazione diffusa”, a completamento e retifica di situazioni esistenti. Per la nuova previsione si esprime parere

Si concorda con il parere del Valutatore a condizione che l’ambito interessato presenti i requisiti minimi per essere considerato ambito di edificazione diffusa.

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come zona insediativa periurbana e di trasferire sulla stessa anche un credito edilizio, per un volume di proprietà esistente in un' area diversa.

favorevole in quanto non altera i contenuti di Piano, risultando coerente con le indicazionin del Rapporto Ambientale.

70 - BRISCHIGLIARO ARRIGO Gli interessati, verificate le previsioni del P.A.T. per un ambito edificato in località Bosco Papadopoli, chiedono che il perimetro dell’ambito di edificazione diffusa indicato dal P.A.T. sia esteso per comprendere anche gli altri edifici esistenti e non rilevati dalla cartografia regionale.

L’osservazione è parzialmente accolta in quanto funzionale ad una corretta indicazione delle previsioni del P.A.T. estendendo l’ambito dell’edificazione diffusa, compatibilmente con la previsione della nuova viabilità.

La modifica alle previsioni del P.A.T., consiste in una modestissima estensione di un ambito ad edificazione diffusa, a completamento e retifica di situazioni esistenti. La nuova previsione è prossima ad un nuovo tracciato stradale, programmato per collegare il Comune di Albignasego con la tangenziale di Padova. Per la nuova strada, prevista anche dal P.A.T.I. della Comunità Metropolitana di Padova, sono già previste opere ed interventi di mitigazione. Si esprime parere favorevole in quanto tratta di un’area di modeste dimensioni che non altera i contenuti del Piano, ed è coerente con le indicazioni del Rapporto Ambientale.

Si concorda con il parere del Valutatore a condizione che l’ambito interessato presenti i requisiti minimi per essere considerato ambito di edificazione diffusa.

92 - COMITATO PARCO GUIZZA e SALVAGUARDIA DEL VERDE Gli interessati presentano un’osservazione che analizza sia la parte grafica che quella normativa del P.A.T., nonché alcuni contenuti della V.A.S.

I contenuti particolarmente specifici ed articolati non possono essere considerati nel loro insieme, ma valutati e controdedotti singolarmente, al fine di rendere comunque chiaro il riferimento cui viene effettuata la controdeduzione; sul testo dell’osservazione viene riportato un numero progressivo al quale viene riferita la valutazione, numero che viene indicato strumentalmente a margine del testo dell’osservazione presentata. L’osservazione è parzialmente accolta secondo le considerazioni e formulazioni di seguite riportate: 1) Centro Storico e centri storici minori In merito all’individuazione dei Centri Storici, viene rilevato che … … … 3) Viabilità secondaria di progetto Il P.A.T., prevede un nuovo collegamento ad est dell’asse principale di collegamento nord- sud in località Guizza, si chiede lo stralcio di tale previsione in quanto non discussa nell’ambito della partecipazione ed il cui tracciato si sovrappone ad aree di valore ambientale da una parte e di difficile conclusione dell’altro ed inoltre non sono state sufficientemente valutati gli effetti in sede di VAS. PARZIALMENTE ACCOLTA l’osservazione, presentata in quanto: La nuova viabilità proposta, consente di fluidificare il traffico sulla via Guizza, occupato dalla sede de metrotram, andando a servire il grosso nucleo abitativo posto ad est della stessa via; Gli argomenti oggetto della partecipazione sono stati gli indirizzi generali e gli obiettivi indicati dal documento preliminare, e non precludono alcuna scelta che poteva essere discussa in modo autonomo sia nell’ambito dei laboratori di quartiere che di Agenda 21. Se l’argomento non è emerso nell’ambito delle discussioni e/o delle proposte della partecipazione, questo

Rispetto alle parti dell’osservazione che vengono accolte, solo il punto 3 riguarda sostanzialmente il Rapporto Ambientale e le valutazioni in esso contenute, ritenendo coerenti le scelte di Piano, ma parzialmente carente la valutazione ambientale in merito alla viabilità indicata nell’osservazione; si esprime parere favorevole alle controdeduzioni e si integra il Rapporto Ambientale con la relazione allegata alla presente.

Si concorda con il parere del Valutatore con quanto contenuto con le integrazioni presentate e, quindi, con gli esiti della valutazione effettuata.

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non presuppone che l’Amministrazione in sede di scelte progettuali possa prevedere l’indicazione di nuovi assi di scorrimento urbano. Le indicazioni progettuali del PAT, sono strategiche ed in questo caso indicano la necessità di collegare due punti per servire un territorio prevalentemente urbanizzato pertanto è assolutamente irrilevante in questa fase se il tracciato corrisponde a sedi stradali esistenti e/o si sovrapponga a corridoi ecologici e/o risulti ancora di difficile collegamento con la viabilità esistente, in quanto sarà il progetto dell’opera che dovrà risolvere tali problematiche e indicare l’esatta localizzazione e le caratteristiche dell’opera. In ogni caso viene accolta la richiesta di verifica degli effetti dei nuovi interventi sulla VAS, procedendo ad un aggiornamento degli scenari di piano e la verifica e quantificazione dell’Impronta Ambientale per tale azione. Si veda l’allegato “Integrazioni al Rapporto Ambientale” appositamente elaborato. 4) Viene chiesto lo stralcio della previsione di “nuovo polo scolastico” in zona Guizza. NON PERTINENTE l’osservazione, in quanto il nuovo polo scolastico rientra nei programmi di razionalizzare del sistema scolastico di livello superiore. … … …

103 - DALLE PALLE STEFANO L’interessato chiede un’estensione del perimetro dell’ambito di edificazione diffusa, al fine di comprendere anche altre parti dell’area di proprietà, di fatto interessata dall’edificazione esistente, proponendo di cedere all’Amministrazione le aree che sono già di fatto utilizzate per usi pubblici.

L’osservazione è accolta in quanto non modifica i contenuti ed i principi informatori del PAT adottato.

La modifica alle previsioni del P.A.T., consiste in una modestissima estensione di un “ambito ad edificazione diffusa”, a completamento e rettifica di situazioni esistenti. Per la nuova previsione si esprime parere favorevole in quanto non altera i contenuti di Piano, risultando coerente con le indicazioni del Rapporto Ambientale.

Si concorda con il parere del Valutatore a condizione che l’ambito interessato presenti i requisiti minimi per essere considerato ambito di edificazione diffusa.

Sono pervenute direttamente a questa Struttura regionale le osservazioni di cui alla seguente tabella in cui vengono riportati il numero di protocollo e data dell’arrivo ed il nominativo del proponente, sintesi dell’osservazione nonché il parere della medesima Struttura: n. di prot., data e nominativo del

proponente sintesi dell’osservazione Parere della struttura VAS della Regione

prot. n. 336274 del 22.06.2009 – Comitato Civico Ferri “Chiesetta dei Ferri”.

Viene chiesto: 1. la salvaguardia del Parco Agricolo Sud (Salboro-Ferri) mediante altra soluzione viabilistica

coordinandosi con quella prevista dal PATI tematico dell’”Area metropolitana” di Padova;

1. Il tracciato della “Nuova Tangenziale di Albignasego” è una delle azioni strategiche (“Grande

viabilità all’interno del territorio comunale”) assunte dal PAT e valutate nel Rapporto Ambientale. La grande viabilità che ricade all’interno del comune di Padova comporta una sottrazione di suolo agricolo a seminativo con la conseguente interferenza con aree con vegetazione scarsa o nulla ed una diminuzione della permeabilità dei suoli. Le strade proposte possono interferire con i corridoi di connessione esistenti e/o di progetto e rappresentano un elemento di frammentazione delle unità di paesaggio. La nuova strada di progetto rappresenta un miglioramento per la rete di trasporto, in quanto, permette di migliorare i flussi di traffico e dare nuove opportunità di accesso alle aree. Infatti, come dimostrato dal PUM l’introduzione della terza corsia della tangenziale est consente di migliorare

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2. la ridefinizione della perimetrazione dell’ambito “Città consolidata”; 3. in alternativa al punto 2., viene richiesto di considerare la possibilità di indicare la nuova strada

“viabilità primaria di scala territoriale di progetto” più ad est dell’attuale tracciato al fine di non creare una situazione di isolamento della zona residenziale tra la strada di progetto ed il corso d’acqua a sud-est (scolo Borchia);

4. in relazione al punto 3. andrebbero mantenute adeguate barriere infrastrutturali per garantire la

sostenibilità del tracciato stradale; 5. nel caso non fosse possibile la soluzione proposta nel punto 3., venga mantenuto l’accesso

diretto alla “Conselvana” (SP92) o alla nuova strada mediante l’inserimento di una rotatoria.

la congestione della strada non risolvendo completamente i problemi di traffico. Conseguentemente al miglioramento dell’accessibilità delle aree si creano le prerogative per uno sviluppo delle abitazioni, dell’industria soprattutto per la viabilità a servizio della zona est e di collegamento est-ovest. Dal punto di vista ambientale la realizzazione della nuova strada comporta un peggioramento della qualità dell’aria, un innalzamento dei livelli sonori ed un incremento dell’inquinamento luminoso con conseguente diminuzione delle condizioni di salubrità dei luoghi. È da sottolineare che, come già riportato nelle analisi preliminari della VAS, alcuni interventi a scala metropolitana realizzati all’interno del comune di Padova risolveranno alcuni nodi critici del territorio. Rispetto allo scenario attuale si risolvono i punti critici di Padova Est e della Stanga vista la presenza degli interventi di Padova Est e dell’Arco di Giano, si risolvono le criticità di molte strade di penetrazione alla città perché tutte le opere infrastrutturali permetteranno di evitare l’attraversamento della città ed inoltre un efficiente mezzo di trasporto pubblico permette di evitare di utilizzare l’auto privata per raggiungere il centro della città. Nel Rapporto Ambientale vengono individuati scenari strategici alternativi come previsto dal Codice dell’Ambiente e ne vengono valutate le relative ricadute sull’ambiente. Il tracciato riportato sull’elaborato A4 “Carta della Trasformabilità” ha valore indicativo, per cui con il PI ed il successivo progetto definitivo dell’opera che verrà individuata l’esatta posizione nonché le necessarie misure di mitigazione individuate nel Rapporto Ambientale ed assunte nelle NTA del PAT all’art. 19.3.1.-

2. la ridefinizione della perimetrazione potrà essere fatta in sede di Piano degli Interventi,

salvaguardando la coerenza dell’azione strategica e le indicazioni del Rapporto Ambientale. 3. in relazione a quanto riportato nel precedente punto 1., sarà con il PI ed il successivo progetto

definitivo dell’opera che ne verrà individuata l’esatta posizione nonché le necessarie misure di mitigazione individuate nel Rapporto Ambientale ed assunte nelle NTA del PAT all’art. 19.3.1.-

4. vedi il precedente punto 3.- 5. l’accessibilità alle zone residenziali contermini potrà essere garantita in sede di predisposizione

del progetto definitivo dell’infrastruttura.

prot. n. 336393 del 22.06.2009 – Zecchinato Franco.

Viene chiesto la salvaguardia del Parco Agricolo Sud (Salboro-Ferri) in relazione al tracciato della nuova strada “Tangenziale Est”, mediante lo spostamento verso est della strada di collegamento Albignasego-Padova.

Il tracciato della “Nuova Tangenziale di Albignasego” è una delle azioni strategiche “Grande viabilità all’interno del territorio comunale” assunte dal PAT e valutate nel Rapporto Ambientale. La grande viabilità che ricade all’interno del comune di Padova comporta una sottrazione di suolo agricolo a seminativo con la conseguente interferenza con aree con vegetazione scarsa o nulla ed una diminuzione della permeabilità dei suoli. Le strade proposte possono interferire con i corridoio di connessione esistenti e/o di progetto e rappresentano un elemento di frammentazione delle unità di

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paesaggio. La nuova strada di progetto rappresenta un miglioramento per la rete di trasporto, in quanto, permette di migliorare i flussi di traffico e dare nuove opportunità di accesso alle aree. Infatti, come dimostrato dal PUM l’introduzione della terza corsia della tangenziale est consente di migliorare la congestione della strada non risolvendo completamente i problemi di traffico. Conseguentemente al miglioramento dell’accessibilità delle aree si creano le prerogative per uno sviluppo delle abitazioni, dell’industria soprattutto per la viabilità a servizio della zona est e di collegamento est-ovest. Dal punto di vista ambientale la realizzazione della nuova strada comporta un peggioramento della qualità dell’aria, un innalzamento dei livelli sonori ed un incremento dell’inquinamento luminoso con conseguente diminuzione delle condizioni di salubrità dei luoghi. È da sottolineare che, come già riportato nelle analisi preliminari della VAS, alcuni interventi a scala metropolitana realizzati all’interno del comune di Padova risolveranno alcuni nodi critici del territorio. Rispetto allo scenario attuale si risolvono i punti critici di Padova Est e della Stanga vista la presenza degli interventi di Padova Est e dell’Arco di Giano, si risolvono le criticità di molte strade di penetrazione alla città perché tutte le opere infrastrutturali permetteranno di evitare l’attraversamento della città ed inoltre un efficiente mezzo di trasporto pubblico permette di evitare di utilizzare l’auto privata per raggiungere il centro della città. Il tracciato riportato sull’elaborato A4 “Carta della Trasformabilità” ha valore indicativo, per cui sarà con il PI ed il successivo progetto definitivo dell’opera che ne verrà individuata l’esatta posizione nonché le necessarie misure di mitigazione individuate nel Rapporto Ambientale ed assunte nelle NTA del PAT agli artt. 19.3.1.-

prot. n. 336447 del 22.06.2009 – Famiglie Pastore Giovanni, Zecchinato Silvio, Zecchinato Franco e Gomiero Antonio.

Viene richiesto, al fine della salvaguardia e la valorizzazione del territorio, che venga indicata più ad est il tracciato della “Nuova Tangenziale di Albignasego”.

Idem c.s.

prot. n. 336480 del 22.06.2009 – Brischigliaro Arrigo, Doriano e Giuseppe.

Chiedono l’inclusione nell’ambito ad “edificazione diffusa” di edifici che non vengono riportati nella cartografia di Piano.

Si esprime parere favorevole a condizione che: • venga verificato preliminarmente che l’ambito interessato presenti i requisiti minimi per

essere considerato ambito di edificazione diffusa; • il valutatore ne verifichi la coerenza con le indicazioni del Rapporto Ambientale.

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UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)

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− L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni, esaminati i documenti trasmessi, ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: • Il processo di VAS si è integrato a quello di pianificazione fin dalle prime fasi dell’iter di Piano ed

entrambi sono costantemente interagenti con il processo condiviso elaborato in fase di consultazione. • Premesso che uno degli aspetti fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione

consiste nella definizione delle criticità del territorio oggetto di pianificazione, le stesse hanno rappresentano gli elementi che hanno meritato una particolare attenzione in fase di pianificazione.

• La verifica della coerenza esterna è stata fatta sia in relazione alla pianificazione sovraordinata, segnatamente in rapporto all’adottato PTRC con DGR 372/2009, al PTCP di Vicenza ed al Piano stralcio di Assetto Idrogeologico.

• Sono state valutate tutte le azioni strategiche di piano in riferimento al loro raggiungimento degli obiettivi del PAT, definendo lo strumento di pianificazione a cui fanno riferimento.

• Si ritiene opportuno, altresì, che prima dell’approvazione del Piano, debba essere verificata, anche in relazione ai contenuti delle osservazioni sopra riportate, la coerenza delle azioni di Piano con il reale utilizzo del territorio.

• Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PAT, che, con le azioni individuate e descritte nella presente relazione, conduce agli obiettivi di sostenibilità posti dalla LR 11/2004 e fatti propri dalla stesso PAT.

• Relativamente al dimensionamento del Piano si rileva come venga confermata la tendenza degli ultimi anni e, coerentemente con gli obiettivi preliminari definiti, il PAT ha fatto proprio lo scenario di crescita lineare.

• Prima dell’approvazione il Piano adottato dovrà uniformarsi a tutte le prescrizioni poste dalle Autorità Ambientali.

• La coerenza interna delle Azioni di Piano con gli Obiettivi del Documento Preliminare è stata verificata mediante l’elaborazione di una matrice valutando la coerenza di ogni singola azione del PAT rispetto agli obiettivi del Documento Preliminare.

• È stata valutata la coerenza degli obiettivi rispetto alle indicazioni dei piani e programmi sovraordinati (PTRC, PTCP, piani di settore, ecc.) e ai principi generali di sostenibilità, mediante adeguata analisi di coerenza, anche in relazione alla contemporanea elaborazione del PTRC regionale, al PTCP provinciale, al PATI dell’Area Metropolitana e al PUM dell’Area Metropolitana confrontandosi di conseguenza direttamente con le indicazioni di carattere sovra-ordinato.

• Essendo gli elaborati del PATI tematico dell’Area Metropolitana e del PUM, durante la redazione del PAT, ancora nella fase preliminare e per questo confrontabili solo nei caratteri generali, è stato avviato un confronto di verifica sui temi strategici e strutturali del PAT con i relativi settori e, pertanto, occorrerà verificare la coerenza del PAT esaminato con quanto assunto dal PATI tematico.

• Sul punto, si evidenzia come il PATI tematico non abbia valutato gli effetti derivanti dall’attuazione del “Nuovo Polo Ospedaliero”.

• In sede istruttoria il valutatore di detto Piano, relativamente al “Nuovo Polo Ospedaliero”, sulla scorta degli elementi di valutazione effettuati, ha individuato alcuni effetti significativi derivanti dalla sua attuazione e che interessano principalmente le matrici “Suolo e sottosuolo - Impatto idraulico” , “Agenti fisici - Impatto acustico” e “Socio-economica - Emergenza sanitaria” e per i quali ha individuato alcune misure di mitigazione: Suolo e sottosuolo - Impatto idraulico Criticità attuali “L’area ricade in una vasta zona di 340 ettari circa, compresa fra il Cimitero Maggiore e via Sacro Cuore, con drenaggio al collettore Fossetta, a rischio o per rigurgito del flusso di piena dalla rete ricevente o per essere semplicemente a rischio ristagno idrico per motivazioni legate alla morfologia locale. Calcolo dell’impatto Per il nuovo polo ospedaliero, per la stima dei volumi necessari ad acquisire la mitigazione idraulica, l’altezza di pioggia critica viene posta convenzionalmente pari a 65,2 mm. Il volume dell’apporto meteorico per la nuova area prevista dal PATI è di 39.120 m3; attualmente sono trattenuti dal terreno 35.208 m3, con il nuovo uso del suolo il volume trattenuto ammonta a 15.648 m3. Il volume perso di 19.560 m3 dovrà essere compensato con volumi integrativi di detenzione idraulica.

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Misure di mitigazione In caso di realizzazione del nuovo polo ospedaliero ad est di Corso Australia, qualora l’intervento edilizio/urbanistico comporti un aumento del coefficiente di deflusso, il Permesso a Costruire potrà essere rilasciato previa predisposizione di un progetto di mitigazione per detenzione tale da garantire il pieno rispetto della stabilizzazione idraulica deduttiva nel senso precisato in allegato M della Valutazione di Compatibilità Idraulica del PATI, in rapporto ad un tempo di pioggia non inferiore a 160 minuti e tempo di ritorno della precipitazione non minore di 50 anni. In sede attuativa si dovrà valutarsi la necessità o meno di eseguire preliminarmente una rimodellazione dell’altimetria della zona in funzione dei livelli locali di rischio idraulico.”. Agenti Fisici - Impatto acustico “L’area ricade in zona di classe 3 dell’attuale Piano di Classificazione acustica del Comune di Padova, con valori di qualità inferiori a quelli della classe I per le aree particolarmente protette (complessi ospedalieri) Calcolo dell’impatto Gli impatti sono sostanzialmente ascrivibili al traffico lungo le arterie che perimetrano l’area e alla linea ferroviaria. Questo traffico è destinato ad aumentare nello scenario tendenziale, sia come traffico ferroviario (alta velocità/alta capacità) sia per l’inserimento di una nuova arteria stradale (l’Arco di Giano) che attraverserà l’area in esame. Misure di mitigazione Gli edifici che si affacciano su strade senza elementi interposti, recepiscono integralmente il rumore prodotto dal traffico, il quale viene ridotto solo in funzione della distanza tra la carreggiata e la facciata degli edifici. Le misure di mitigazione dovranno privilegiare, in alternativa alle soluzioni tecnologiche riguardanti l’architettura e le caratteristiche costruttive degli edifici, la conformazione ambientale dell’area, valutando la possibilità di inserire elementi naturali o artificiali tra la sorgente del rumore ed i ricettori, al fine di ridurre il livello sonoro. Dovranno inoltre essere previste idonee zone di transizione acustica che dovrebbero presentare larghezza preferibilmente maggiore di 100 metri. Prima della fase attuativa del progetto dovranno essere realizzate idonee campagne di rilevazione acustica, distribuite nei periodi significativi (periodo scolastico, evento sportivo, etc.) atte a verificare nel concreto i valori del livello sonoro nell’area.”. Sociale ed Economica - Emergenza sanitaria “Normativa di riferimento Il documento sul sistema delle emergenze sanitarie approvato dal gruppo di lavoro stato-regioni il 2 dicembre 1991 e allegato al D.P.R. 27 marzo 1992 “Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza”, indica che «per quanto attiene il soccorso sanitario primario esso dovrà estrinsecarsi in un periodo di tempo non superiore agli 8 minuti per gli interventi in area urbana e di 20 muniti per le zone extra-urbane». Criticità attuali Tutta la viabilità che confluisce nell’area del nuovo ospedale è priva della corsia di emergenza. Pertanto vi è la ragionevole probabilità di arresto del flusso veicolare nel caso di incidente. Probabilità che aumenta significativamente nel caso di un evento sportivo o di uno spettacolo nell’adiacente area sportiva. Calcolo dell’impatto Nel caso di blocco parziale o totale della viabilità di accesso all’area, non sarebbe più garantita l’emergenza sanitaria. Misure di mitigazione Prima della progettazione attuativa dell’area dovrà essere verificata l’accessibilità per le situazioni di emergenza sanitaria, valutando la possibilità di includere nel progetto la realizzazione di corsie di emergenza della viabilità posta nelle immediate vicinanze dell’area (p.e. fino al casello autostradale per l’accesso a nord e fino a Via Vicenza per l’accesso a Sud). Anche nel caso in cui il nuovo ospedale completi il sistema di emergenza con il servizio di elisoccorso per missioni HEMS (helicopter emergency medical service), la localizzazione della elisuperficie dovrà essere preventivamente valutata in funzione delle caratteristiche del territorio

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circostante (cavi aerei, torri-faro, altezze edifici del complesso ospedaliero, etc), come richiesto nelle norme stabilite dalle JAR OPS 3 (JAR–OPS 3 Joint Aviation Regulations Amdt.2 dd 01.01.02) adottate da ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) nell’edizione del 1/03/04.”. Va, peraltro, tenuto conto che il citato PATI tematico individua, contermine al Nuovo Polo Ospedaliero, anche il Polo Sportivo, entrambi “Nuovi Poli” e che interessa un’ampia area. Pertanto, al fine di definire con ragionevole certezza, gli effetti derivanti dall’attuazione di dette strategie, gli effetti derivanti dai due Nuovi Poli vanno considerati come cumulativi e dei quali occorrerà tenerne conto nella predisposizioni dei relativi strumenti attuativi. Il PAT esaminato lo assume quale azione strategica dello stesso e come tale il valutatore ne ha valutato gli effetti (ad eccezione dell’accessibilità per le situazioni di emergenza sanitaria), ma nulla viene detto per quanto riguarda le strutture ospedaliere esistenti, né per la futura struttura sanitaria vengono considerati gli effetti visti a scala territoriale di area vasta in termini di viabilità, gli effetti cumulativi (traffico, rumore, inquinamento atmosferico) dovuti alla presenza e/o alle previste importanti infrastrutture (cittadella dello sport). Al fine di valutare tempestivamente la modifica delle previsioni e/o il cambiamento di condizioni strutturali che necessitano il ri-orientamento del PAT o la variazione degli aspetti funzionali ad esso legati è stato individuato il Piano di Monitoraggio. Si ritiene necessario che il monitoraggio si integri con la dimensione attuativa del PAT: il Piano degli Interventi dovrà concretizzare le azioni considerate a livello strategico che determineranno le effettive realizzazioni di quanto previsto. A fronte della possibile mancata attuazione di alcune azioni o di modifiche significative delle stesse, dovranno essere adottate opportune misure correttive al fine di mantenere il raggiungimento di quanto previsto in termini di sostenibilità e rappresentato dai risultati del Rapporto Ambientale. Tenendo conto delle criticità presenti sul territorio esaminato nonché degli obiettivi di sostenibilità assunti con il PAT, si ritiene che l’Amministrazione comunale, coinvolgendo le competenti Autorità Ambientali e di intesa con la Provincia di Padova, debba applicare, nel corso di attuazione del Piano, il monitoraggio prima evidenziato.

VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - le DDGR 791/2009 e 1587/2010

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS

ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Padova a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI 1. prima dell’approvazione del Piano:

1.1. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali nonché con le seguenti ulteriori disposizioni: 1.1.1. alla fine dell’art. 19.3.3 dovrà essere inserita la seguente alinea:

“Criteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il seguente Piano di Monitoraggio:

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indicatore autorità preposta misurazioni [UdM] periodicità 1 Indicatori di Stato: Struttura Urbana e socio-demografica

1.01 Densità popolazione Comune di Padova rapporto tra popolazione residente e l'area del territorio comunale [ab/kmq]

annuale

1.02 Indice di ricambio in età attiva

Comune di Padova rapporto tra la popolazione con età compresa da 60 a 64 anni e la popolazione tra i 15 e i 19 anni (per 100)

annuale

1.03 Tasso di natalità Comune di Padova rapporto tra il numero totale delle nascite e la popolazione media nello stesso periodo

annuale

1.04 Tasso di mortalità Comune di Padova rapporto tra il numero dei decessi e la popolazione media dello stesso periodo

annuale

1.05 Composizione delle famiglie residenti

Comune di Padova numerosità delle famiglie residenti annuale

1.06 Cittadini stranieri residenti Comune di Padova incidenza degli immigrati stranieri sul totale della popolazione residente

annuale

1.07 Occupazione e disoccupazione

CCIAA di Padova

tasso di disoccupazione (rapporto tra popolazione superiore ai 15 anni in cerca di occupazione e il totale della forza lavoro) e al tasso di attività (rapporto tra la somma delle persone sul mercato del lavoro, occupate o disoccupate che siano, e l'intera popolazione)

annuale

1.08 Imprese operanti per settore di attività

Comune di Padova numero di imprese per settore di attività economica negli ultimi quattro anni

annuale

1.09 Uso del suolo Comune di Padova estensione delle diverse classi di uso del suolo [kmq] annuale

1.10 Offerta di abitazioni ISTAT numero complessivo di abitazioni disponibili distinte in occupate e non occupate

annuale

1.11 Livelli di impermeabilizzazione del suolo

Comune di Padova stato del suolo in funzione della sua copertura con materiali impermeabili

annuale

1.12 Flussi turistici Osservatorio turismo provincia di Padova

numero di arrivi e di presenze dei turisti italiani e stranieri annuale

1.13 Popolazione scolastica MIUR Ufficio scolastico regionale per il Veneto

iscritti alle scuole secondo le fasce d’età e i livelli scolastici annuale

1.14 Popolazione universitaria Università degli studi di Padova

numero di studenti iscritti all’Università di Padova annuale

2 Indicatori di Stato: Mobilità

2.01 Rete stradale Comune di Padova dotazione di strutture destinate alla viabilità stradale [km] biennale

2.02 Lunghezza piste ciclabili Comune di Padova estensione di piste ciclabili esistenti nel territorio urbano [km]

biennale

2.03 Superficie strade e piazze adibite ad aree pedonali

Comune di Padova tratti stradali e le superfici delle piazze riservate esclusivamente ai pedoni [kmq]

biennale

2.04 Superficie ZTL Comune di Padova area del territorio in cui l'accesso e la circolazione veicolare sono limitate ad ore prestabilite o a particolari categorie di utenti e di veicoli [kmq]

biennale

2.05 Parco veicolare nel comune ACI insieme di tutti i veicoli immatricolati nel comune di Padova

biennale

2.06 Indice di motorizzazione generale

ACI rapporto tra il numero totale di autovetture immatricolate e il numero di residenti

biennale

2.07 Densità di motorizzazione ACI rapporto tra il numero di autovetture immatricolate e l’estensione territoriale

biennale

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2.08

Stima del Traffico Giornaliero Medio su base annua nelle principali sezioni stradali

Comune di Padova flusso veicolare (Traffico Giornaliero Medio su base annua) misurato dalle spire posizionate nelle principali strade del comune di Padova

biennale

2.09 Incidentalità Direzione Sistema Statistico Regionale, Regione Veneto

numero annuale complessivo degli incidenti stradali rapportato a 1.000 abitanti residenti

biennale

2.10 Trasporto Pubblico APS Holding rete stradale totale coperta, percentuale di rete stradale coperta sul totale, servizio complessivo erogato, numero di passeggeri trasportato, corse programmate

biennale

2.11 Occupazione del suolo del parco veicolare

Comune di Padova, elaborazione su dati ACI

occupazione del suolo da parte del parco veicoli calcolato sia in area che in lunghezza [kmq; km]

biennale

3 Indicatori di Stato: Paesaggio ed ambiente naturale

3.01 Verde pubblico Comune di Padova diversa tipologia delle aree verdi, loro distribuzione nei diversi quartieri della città, specie arboree presenti nelle vie cittadine [mq]

annuale

3.02 Gestione e tutela del verde pubblico

Comune di Padova censimento delle alberature comunale (gestione delle alberature stradali comunali e nei nuovi impianti)

annuale

3.03 Aree agricole Direzione Sistema Statistico Regionale, Regione del Veneto

superfici dedicate all’agricoltura e al numero di aziende agricole [ha]

annuale

3.04 Agricoltura biologica ICEA Veneto variazioni della superficie a biologico [ha] annuale

3.05 Patrimonio faunistico Comune di Padova fauna ittica, piccoli mammiferi e uccelli nidificatori presenti nel territorio urbano

annuale

3.06 Gestione del settore faunistico

Comune di Padova censimento randagi e colonie feline annuale

4 Indicatori di Stato: Energia

4.01 Consumi di energia elettrica ENEL Distribuzione consumo di energia nei diversi settori socio-economici e il trend di crescita in relazione al tipo di attività antropica

biennale

4.02 Consumi di gas metano Comune di Padova mc di gas metano erogati per tipologia di utilizzo [mc] biennale

5 Indicatori di Stato: Rischio Industriale

5.01 Elenco e localizzazione aziende a rischio rilevante

Comune di Padova numero di aziende a rischio di incidente rilevante annuale

5.02 Scenari rischio aziende a rischio incidente rilevante

Comune di Padova indicazione del tipo di incidente possibile (rilascio, incendio, esplosione), elenco delle sostanze che possono essere coinvolte nell’incidente

annuale

6 Indicatori di Stato: Acque

6.01 Stato ecologico dei corpi idrici superficiali (SECA)

ARPAV combinazione dei livelli di inquinamento espresso dai macrodescrittori chimici/microbiologici (LIM) e l’Indice Biotico Esteso (IBE)

annuale

6.02 Stato qualità ambientale dei corpi idrici superficiali (SACA)

ARPAV

definito sia in base allo stato di qualità ecologica che in base all’eventuale superamento di un valore di soglia per i parametri addizionali (microinquinanti organici ed inorganici)

annuale

6.03 Monitoraggio acque superficiali

Comune di Padova numero di stazioni di monitoraggio delle acque superficiali all'interno del territorio comunale e numero di monitoraggi eseguiti

annuale

6.04 Stato ambientale delle acque sotterranee

ARPAV stato quantitativo e stato chimico per acquifero sotterraneo annuale

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6.05 Rete acquedottistica e monitoraggio

APS Holding perdita o mancata contabilizzazione dell’acqua erogata (rapporto tra portata immessa in rete e portata erogata)

biennale

6.06 Sistema fognario Comune di Padova percentuale della popolazione residente in zone prive di fognatura

biennale

6.07 Allacciamento alla depurazione

Comune di Padova percentuale della popolazione residente in zone servite totalmente dalla pubblica fognatura allacciata ad un impianto di depurazione finale

biennale

7 Indicatori di Stato: Aria

7.01 Rete di monitoraggio della qualità dell'aria

ARPAV, Osservatorio Regionale Aria, Dipartimento Provinciale di Padova

parametri chimici e meteorologici monitorati presso le stazioni fisse situate all'interno del territorio comunale

annuale

7.02 Emissioni per settore produttivo di ossidi di azoto (NOx) e polveri fini (PM10)

APAT - metodologia CORINAIR

stima dei valori di emissione annue per gli inquinanti NOx e PM10 disaggregata a livello del Comune di Padova

---

7.03

Emissioni giornaliere prodotte dal traffico veicolare (COPERT) di ossidi di azoto (NOx) e polveri fini (PM10)

Regione Veneto - modello COPERT

stima delle emissioni giornaliere degli inquinanti ossidi di azoto (NOx) e polveri fini (PM10) lungo le principali strade presenti nel territorio del Comune di Padova

---

7.04 Monitoraggio concentrazioni in atmosfera di biossido di azoto (NO2)

ARPAV, Osservatorio Regionale Aria, Dipartimento Provinciale di Padova

conteggio del numero di superamenti/anno del valore limite di protezione della salute: 200 mg/mc, media 1 ora (DM 60/02); conteggio del numero di superamenti/anno della soglia di allarme: concentrazione per 3 ore consecutive superiore a 400 mg/mc (DM 60/02); valutazione della concentrazione media/anno [mg/mc]

annuale

7.05 Monitoraggio concentrazioni in atmosfera di ozono (O3)

ARPAV, Osservatorio Regionale Aria, Dipartimento Provinciale di Padova

conteggio del numero di superamenti/anno della soglia di informazione: 180 µg/mc, media 1 ora (D.Lgs. 183/04); conteggio del numero di superamenti/anno della soglia di allarme: concentrazione per 3 ore consecutive superiore a 240 µg/mc (D.Lgs. 183/04); conteggio del numero di superamenti/anno dell’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana: 120 µg/mc, massimo giornaliero media mobile 8 ore (D.Lgs. 183/04) [ug/mc]

annuale

7.06 Monitoraggio concentrazioni in atmosfera di benzene (CH)

ARPAV, Osservatorio Regionale Aria, Dipartimento Provinciale di Padova

valutazione della concentrazione media/anno [ug/mc] annuale

7.07 Monitoraggio concentrazioni in atmosfera di benzo(a)pirene (IPA)

ARPAV, Osservatorio Regionale Aria, Dipartimento Provinciale di Padova

valutazione della concentrazione media/anno [ng/mc] annuale

7.08 Monitoraggio concentrazioni in atmosfera di polveri tini (PM10, PM25)

ARPAV, Osservatorio Regionale Aria, Dipartimento Provinciale di Padova

polveri fini (PM10): conteggio del numero di superamenti/anno del valore limite giornaliero di protezione della salute 50 mg/mc, media 24 ore (DM 60/02); valutazione della concentrazione media/anno polveri ultrafini (PM2,5): valutazione della concentrazione media/anno

annuale

7.09

Monitoraggio concentrazioni in atmosfera di metalli pesanti (Pb, As, Cd, Ni)

ARPAV, Osservatorio Regionale Aria, Dipartimento Provinciale di Padova

valutazione della concentrazione media/anno per Piombo (Pb), Arsenico (As), Cadmio (Cd), Nichel (Ni)

annuale

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8 Indicatori di Stato: Suolo

8.01 Uso del suolo e impermeabilizzazione

UE - Corine Land Cover

variazione quantitativa dei vari tipi di aree individuate come omogenee al loro interno (agricole, urbane, industriali, infrastrutture, ricreative, naturali e seminaturali, corpi idrici)

---

8.02 Uso del suolo agrario Comune di Padova o Censimenti dell’agricoltura (ISTAT)

variazioni nell’uso del suolo in agricoltura attraverso la valutazione della superficie agricola utilizzata [ha]

annuale

8.03 Livello di fondo naturale ed usuale dei metalli pesanti

APAT, ARPAV presenza di metalli pesanti nei suoli ---

8.04 Siti contaminati Comune di Padova avanzamento dell'iter della bonifica per i siti contaminati o potenzialmente contaminati secondo quanto previsto dalla legislazione attuale

annuale

9 Indicatori di Stato: Radiazioni

9.01

Radiazioni ionizzanti : abitazioni con concentrazione di radon superiore al livello di riferimento

ARPAV numero di abitazioni con livelli superiori a 200 Bq/mc ---

9.02 Concentrazione di Cs137 nel latte vaccino

Provincia di Padova concentrazione di Cs137 nel latte vaccino [Bq/l] annuale

9.03 Concentrazione di radionuclidi nel fall-out

Provincia di Padova concentrazione di radionuclidi presente nelle deposizioni umide e secche (fall-out) [Bq/l]

annuale

9.04 Radiazioni non ionizzanti:inquinamento luminoso

ISTIL rapporto tra la luminosità artificiale del cielo e quella naturale media

---

9.05

Radiazioni non ionizzanti: percentuale popolazione esposta a valori di induzione magnetica a 50 Hz superiori a 0.2 -3-10 microtesla

Comune di Padova percentuale popolazione esposta a valori di induzione magnetica a 50 Hz superiori a 0.2 -3-10 microtesla

biennale

9.06 Radiazioni non ionizzanti: numero impianti radio base per telefonia cellulare

Comune di Padova numero impianti radio base annuale

9.07 Distribuzione della popolazione in classi di esposizione a campi RF

Dipartimento Provinciale ARPAV di Padova

distribuzione della popolazione secondo le classi di esposizione di campo elettrico

---

9.08 Numero di monitoraggi con valori superiori a 1.5 V/m

ARPAV Numero di monitoraggi con valori superiori a 1.5 V/m annuale

10 Indicatori di Stato: Rumore

10.01 Popolazione residente esposta al rumore da traffico veicolare

Comune di Padova

percentuale di popolazione esposta a livelli superiori a 65 dBA) durante il periodo diurno (6:00 ÷ 22:00) e a livelli superiori a 55 dB(A) durante il periodo notturno (22:00 ÷ 06:00)

---

10.02 Segnalazioni di disturbo dei cittadini

Comune di Padova numero e evoluzione degli esposti relativi al Comune annuale

10.03 Piano di classificazione acustica comunale

Comune di Padova aggiornamento del piano di classificazione acustica comunale

---

10.04 Monitoraggio del rumore campagne di misura promosse dal Comune di Padova

determinazione dei livelli di rumorosità ambientale nell’ambiente esterno

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11 Indicatori di Stato: Rifiuti

11.01 Produzione totale di rifiuti Osservatorio Regionale Rifiuti (ARPAV)

Quantità totale di rifiuti prodotti nel Comune [t] annuale

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UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV)

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11.02 Produzione di rifiuti urbani Osservatorio Regionale Rifiuti (ARPAV)

produzione di rifiuto urbano totale e produzione di rifiuto urbano pro-capite nel Comune [t; kg/ab]

annuale

11.03 Raccolta differenziata Osservatorio Regionale Rifiuti (ARPAV)

percentuale di raccolta differenziata annuale

11.04 Produzione di rifiuti speciali Osservatorio Regionale Rifiuti (ARPAV)

produzione di rifiuti speciali [t] annuale

11.05 Gestione dei rifiuti speciali Osservatorio Regionale Rifiuti (ARPAV)

quantità di rifiuti gestiti per tipologia di trattamento annuale

12 Indicatori di Stato Clima 12.01 Temperature ARPAV andamento valori della temperatura [°C] annuale 12.02 Precipitazioni ARPAV precipitazioni mensili [mm] annuale 12.03 Anemologia ARPAV raffiche massime di vento [m/s] annuale

Indicatori prestazionali indicatore autorità preposta misurazioni [UdM] periodicità

Indicatori prestazionali relativi alle Modifiche del territorio M1. Superficie Agricola Utilizzabile Comune di Padova metri quadri di SAU trasformata dal/i PI [mq] biennale M2. Superficie comunale di riqualificazione

Comune di Padova rapporto % tra la superficie di riqualificazione attuata dal piano rispetto alla superficie territoriale

biennale

M3. Frammentazione del territorio Comune di Padova densità di infrastrutture di trasporto [km rete/kmq] biennale M4. Aree dismesse sul territorio comunale

Comune di Padova aree da bonificare sul territorio comunale [mq] biennale

M5. Gestione sostenibile delle foreste e del verde pubblico

Regione Veneto, Comune di Padova

variazioni della superficie forestale e del verde pubblico, differenziate per tipologia [mq]

biennale

M6. Tutela del paesaggio Regione Veneto, Provincia di Padova, Sovrintendenza ai beni paesaggistici

superficie degli ambiti paesaggistici tutelati [mq] biennale

M7. Indice di ecosostenibilità Comune di Padova numero di nuove residenze-ristrutturazioni-ricostruzioni con classificazione A-B-C/numero totale nuove residenze-ristrutturazioni-ricostruzioni

biennale

M8. Superficie territorio permeabile Comune di Padova rapporto % tra superficie non urbanizzata e superficie totale comunale

biennale

Indicatori prestazionali relativi ai Servizi alla popolazione

S1. Domanda di trasporto e ripartizione modale

Regione Veneto, Provincia di Padova, Comune di Padova

numero di passeggeri per km nel trasporto pubblico locale

biennale numero di spostamenti giornalieri casa-scuola/lavoro e modalità di trasporto incremento dei km di piste ciclabili [km]

S2. Utenze allacciate all’acquedotto Comune di Padova, Ente Gestore

numero utenze complessive/numero utenze allacciate annuale

S3. Utenze allacciate alla rete fognaria Comune di Padova, Ente Gestore

numero utenze complessive/numero utenze allacciate annuale

S4. Recupero di rifiuti mediante riciclo, reimpiego e riutilizzo

Consorzio di gestione rifiuti locale, ARPAV

t / anno e percentuale di rifiuti recuperati per tipologia di recupero

annuale

S5. Energia Comune di Padova installazione di solare fotovoltaico [n. impianti] annuale

S6. Servizi Comune di Padova servizi interesse comunale [mq/abitante]

annuale dotazione a verde per abitante [mq/abitante]

Indicatori prestazionali relativi all’ Esposizione a fattori inquinanti E1. Emissioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera (emissioni distinte per fonte di diversi parametri)

Rete di monitoraggio della Qualità dell’aria dell’ARPAV

kg e multipli-sottomultipli/anno per le varie sostanze inquinanti monitorate

annuale

E2. Inquinamento dei corpi idrici superficiali

Rete di monitoraggio delle acque superficiali dell’ARPAV

valori SECA dei corsi d’acqua annuale

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E3. Inquinamento acque sotterranee Rete qualitativa delle acque sotterranee dell’ARPAV

valori SCAS dei corsi d’acqua annuale

E4. Contaminazione del suolo e delle acque

Provincia di Padova, ARPAV

ettari di zone vulnerabili da nitrati di origine agricola [ha] biennale

E5. Inquinamento acustico ARPAV, Provincia di Padova, Comune di Padova

sorgenti controllate e percentuale di queste per cui si riscontra almeno un superamento dei limiti

annuale

E6. Esposizione all’inquinamento acustico

ARPAV, Provincia di Padova, Comune di Padova

percentuale della popolazione residente in ciascuna zona acustica

biennale

E7. Elettromagnetismo Comune di Padova sorgenti di radiazione non ionizzanti, superamenti dei limiti in aree campione

biennale

Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato a cura del Comune proponente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. L’amministrazione comunale, d’intesa con la Provincia di Padova, attiva il processo di verifica del monitoraggio delle varie azioni ed in considerazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e socio-economica, provvede a redigere ogni tre anni specifico rapporto al fine di verificare come le azioni operino nei confronti del Piano. Nella fase di attuazione del PAT tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.

1.1.2. alla fine del 1° capoverso dell’art. 3 aggiungere “e sottoposte a Verifica di Assoggettabilità ai sensi dell’art. 12 del vigente Codice dell’Ambiente.”.

1.1.3. relativamente agli Accordi di Programma di cui all’art. 13.1, alla fine del medesimo articolo va aggiunto il seguente capoverso: “Tali Accordi, le cui azioni strategiche sono state valutate nel Rapporto Ambientale, non vanno sottoposti a Verifica di Assoggettabilità di cui all’art. 12 del D.Lgs. 152/2006”.

1.1.4. relativamente agli accordi con soggetti pubblici e privati per assumere per nella pianificazione proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico di cui all’art. 13.3, alla fine del medesimo articolo va aggiunto il seguente capoverso: “Tali Accordi, le cui azioni strategiche sono state valutate nel Rapporto Ambientale, non vanno sottoposti a Verifica di Assoggettabilità di cui all’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 ad eccezione del Nuovo Polo Ospedaliero i cui effetti dovranno essere valutati a livello di area vasta”.

1.1.5. per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere sul SIC/ZPS IT3260018 “Grave e zone umide della Brenta”, alla fine dell’art. 5.4 vanno aggiunte le seguenti ulteriori prescrizioni: • La progettazione definitiva di ogni singolo intervento, come previsto dalla normativa in

vigore, contenga la relazione di incidenza ambientale, con la quale verranno considerati tutti i disturbi arrecati alla zona protetta, le eventuali azioni di mitigazione proposte e/o le eventuali alternative proposte;

• Sia eseguito il controllo per quanto attiene lo smaltimento dei rifiuti, la raccolta e lo smaltimento delle acque reflue, nonché l’emissione di fumi in atmosfera, come regolati dalla normativa in vigore, per non provocare possibili inquinamenti al sito protetto;

• Prima dell’inizio lavori siano messe in atto tutte le opere necessarie per contenere rumori e polveri;

• I tempi di esecuzione dei lavori siano brevi, eseguiti in periodi idonei per evitare il disturbo agli habitat naturali, in particolare a tutela degli uccelli e delle altre componenti floro-faunistiche presenti;

• Durante la esecuzione dei lavori siano impiegati mezzi provvisti di dispositivi antirumore; siano utilizzate miscele e lubrificanti ecologici;

• Durante i lavori siano messe in atto tutte le misure che possono evitare gli inquinamenti da parte di oli, carburanti e sostanze tossiche in genere e tutte le precauzioni che possano, comunque, ridurre gli effetti di eventuali versamenti accidentali;

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• L’eventuale illuminazione della strada e del cantiere deve essere realizzata in maniera tale da schermare le aree esterne;

• La conservazione delle formazioni vegetali estese o secolari lungo i fossi e i corsi d’acqua; • Sia eseguita l’informazione e la formazione del personale operante, sulle emergenze

ambientali e naturalistiche dell’area di cantiere, così da evitare il verificarsi di comportamenti impattanti;

• Prima dell’inizio lavori siano messe in atto tutte le procedure e le opere necessarie per contenere rumore e polveri (es. bagnatura, scelta dei mezzi, altro);

• Per gli interventi previsti dal PAT all’interno del SIC/ZPS in oggetto vengano accuratamente rispettate le misure e gli obiettivi di conservazione previsti e che all’interno del sito vengano adottate esclusivamente le azioni di Piano già previste al punto 3.4, pag. 56, 57, della relazione di Incidenza Ambientale del PAT.

1.1.6. atteso il livello di riferimento di radon esposto nel Rapporto Ambientale, le NTA del Piano dovranno essere integrate, in ordine al principio della precauzione, con appropriate disposizioni per gli insediamenti residenziali (DGR 79/2002), riportante le seguenti prescrizioni: • la sigillatura di tutte le possibili crepe e fessurazioni negli elementi tecnici (pareti, solai,

passaggi di canalizzazioni impiantistiche) a contatto con il terreno; • la messa in opera di una barriera impermeabile al radon (possibile solo in caso di nuove

realizzazioni) posizionando, in fase di costruzione, un foglio di materiale a bassa traspirabilità fra gli strati che costituiscono il solaio e/o le pareti controterra;

• la ventilazione naturale del vespaio tramite l'apertura di bocchette perimetrali qualora l'edificio presenti un volume relativamente vuoto al di sotto della soletta dell'attacco a terra e con gli eventuali ambiti presenti comunicanti fra loro;

• la depressurizzazione forzata del vespaio tramite un sistema aspirante collegato al vespaio (qualora esistente) sotto il solaio a terra;

• la ventilazione forzata del vespaio tramite un sistema aspirante collegato al vespaio (sono presenti delle bocchette di ventilazione aperte al perimetro del vespaio grazie alle quali si ottiene un effetto diluizione del gas);

• la depressurizzazione del suolo (in mancanza di vespaio) tramite un sistema aspirante collegato a tubazioni verticali oppure a uno o più pozzetti interrati interni o perimetrali alla costruzione oppure, ancora, a tubazioni orizzontali preesistenti;

• la pressurizzazione del vespaio tramite un sistema che soffi aria all'interno del vespaio creando in questo modo una sovrapressione nel volume sottostante l'edificio che tende a contrastare la naturale fuoriuscita del gas dal terreno.

1.2. Deve essere verificata la coerenza delle azioni di Piano di cui all’elaborato A4 “Carta della Trasformabilità” con il reale utilizzo del territorio.

1.3. La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto delle su riportate prescrizioni.

14. Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria.

1.5. Il Comune Padova deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato con note prot. n. 323187 del 07.12.2009 e prot. n. 32728 del 04.02.2010 con le prescrizioni del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata con quanto sopra espresso, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio.

2. in sede di attuazione del Piano: 2.1. il Piano dovrà recepire le eventuali prescrizioni che codesta Commissione potrà esprimere in sede di

esame del Rapporto Ambientale del PATI tematico “Area metropolitana di Padova”. 2.2. il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito

urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 2.3. relativamente alle due azioni strategiche “Nuovo Polo Ospedaliero” e “Polo Sportivo” entrambi

“Nuovi Poli” , prima della progettazione attuativa dell’area dovrà essere effettuato un approfondimento in specie con riferimento alla viabilità nelle situazioni di emergenza sanitaria.

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2.4. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.1.1, dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO Il Presidente

della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale per le Infrastrutture)

Ing. Silvano Vernizzi

FIRMATO Il Segretario

della Commissione Regionale VAS (Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV)

Avv. Paola Noemi Furlanis l presente parere si compone di 46 pagine