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Per competizione interspecifica s’intende la riduzione della fecondità, della sopravvivenza oppure dell’accrescimento d'una popolazione a causa della presenza d’altre specie interferenti. Rispetto a come si verifica la competizione interspecifica le modalità sono le stesse, ma si tratta comunque di individui appartenenti a specie differenti e che, pertanto, presentano caratteristiche riproduttive e di sfruttamento delle risorse tra loro diverse. Ciò fa sì che le conseguenze della competizione intraspecifica siano differenti da quella provocate dalla quella interspecifica. In effetti, gli effetti provocati dalla competizione interspecifica possono influenzare le dinamiche delle popolazioni coinvolte dalla competizione il che, alla fine, può determinare conseguenze anche a livello evolutivo.

Competizione Interspecifica

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Page 1: Competizione Interspecifica

Per competizione interspecifica s’intende la riduzione della fecondità, della sopravvivenza oppure dell’accrescimento d'una popolazione a causa della presenza d’altre specie interferenti.Rispetto a come si verifica la competizione interspecifica le modalità sono le stesse, ma si tratta comunque di individui appartenenti a specie differenti e che, pertanto, presentano caratteristiche riproduttive e di sfruttamento delle risorse tra loro diverse. Ciò fa sì che le conseguenze della competizione intraspecifica siano differenti da quella provocate dalla quella interspecifica. In effetti, gli effetti provocati dalla competizione interspecifica possono influenzare le dinamiche delle popolazioni coinvolte dalla competizione il che, alla fine, può determinare conseguenze anche a livello evolutivo.

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Gli esperimenti di Gause

Nel libro di Georgiy Gause del 1934 vennero illustrati alcuni classici esperimenti con due specie di protozoi: Paramecium aurelia e Paramecium caudatum.Questi organismi unicellulari vennero posti in terreni di coltura costituiti da 5 cc di soluzione salina (soluzione salina di Osterhout) cui era stata aggiunta una quantità nota di Bacillus pyocyaneus come fonte di nutrimento.Ponendo in colture separate le due specie, e rinnovando periodicamente il terreno, si ottennero curve di accrescimento approssimativamente sigmoidali con il conseguimento d’uno stato stazionario. Ponendo le due specie insieme in uno stesso terreno di coltura si vide che mentre Paramecium aurelia manteneva ancora un accrescimento logistico, la popolazione di Paramecium caudatum, dopo un certo numero di giorni (circa 8), cominciò a diminuire fino a scomparire del tutto.Da ciò si può dedurre che una delle due specie è riuscita a competere meglio per le risorse causando l’estinzione di quella concorrente.

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Il principio d’esclusione competitiva

Dall’esempio riportato e da altri che sono stati descritti, si è formulato il principio d’escluzione competitiva (o principio di Gause). Tale principio afferma che se due specie coesistono in un medisimo ambiente ciò avviene in ragione del fatto che esse presentano nicchie ecologiche separate. Qualora, però, le due specie presentino nicchie sovrapposte, allorà una delle due specie prenderà il sopravvento sull’altra fino ad eliminarla.Tale principio, comunque, può risultare difficilmente applicativo in quanto in natura si possono trovare specie simili che coesistono. Spesso la coesistenza è garantita dalla presenza di nicchie ecologiche non completamente sovrapposte (le specie in questioni possono presentare, infatti, differenze lievi a livello di dieta o di habitat). In conseguenza di ciò nasce il quesito su quanto due nicchie debbano essere separate affinché la coesistenza sia permessa.Le prime risposte a tale quesito derivarono dall'applicazione del modello della competizione interspecifica di Lotka-Volterra, così chiamato dal nome dei due ideatori che lo svilupparono in parallelo.