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ELABORATO NUMERO: PM OGGETTO DELL'ELABORATO: Piano di manutenzione dell'opera e delle sue parti STUDIO DI INGEGNERIA NICOLA SOMA' VIA ANDREA COSTA N. 144 - 40067 RASTIGNANO (BO) TEL/FAX 051 744362 - [email protected] SCALA: - - DATA: DICEMBRE 2015 PROGETTAZIONE: PROGETTO ESECUTIVO COMUNE DI CASTELGOMBERTO NUOVA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO, AUDITORIUM DA 360 POSTI E BLOCCO SPOGLIATOI ALL'INTERNO DEL PLESSO SCOLASTICO E. FERMI REV. 00

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ELABORATO NUMERO:

PM

OGGETTO DELL'ELABORATO:

Piano di manutenzione dell'opera edelle sue parti

STUDIO DI INGEGNERIA NICOLA SOMA'VIA ANDREA COSTA N. 144 - 40067 RASTIGNANO (BO)TEL/FAX 051 744362 - [email protected]

SCALA: - -

DATA: DICEMBRE 2015

PROGETTAZIONE:

PROGETTO ESECUTIVO

COMUNE DI CASTELGOMBERTO

NUOVA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO,AUDITORIUM DA 360 POSTI E BLOCCO

SPOGLIATOI ALL'INTERNO DEL PLESSOSCOLASTICO E. FERMI

REV. 00

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Comune di CastelgombertoProvincia di Vicenza

PIANO DI MANUTENZIONE

MANUALE DIMANUTENZIONE

(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207)

OGGETTO: NUOVA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO, AUDITORIUM DA 360 POSTIE BLOCCO SPOGLIATOI ALL'INTERNO DEL PLESSO SCOLASTICO E. FERMI

COMMITTENTE: Comune di Castelgomberto

02/12/2015,

IL TECNICO

_____________________________________(Ing. Nicola Somà)

Studio di Ingegneria Nicola Somà

ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

Manuale di Manutenzione Pag. 1

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PIANO DI MANUTENZIONE

Comune di: Castelgomberto

Provincia di: Vicenza

OGGETTO: NUOVA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO, AUDITORIUM DA360 POSTI E BLOCCO SPOGLIATOI ALL'INTERNO DEL PLESSO SCOLASTICO E. FERMI

CORPI D'OPERA:

° 01 Nuova scuola secondaria, auditorium e blocco spogliatoi

Manuale di Manutenzione Pag. 2

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Corpo d'Opera: 01

Nuova scuola secondaria, auditorium e bloccospogliatoi

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 01.01 Opere di fondazioni superficiali ° 01.02 Strutture in elevazione prefabbricate ° 01.03 Strutture in elevazione in acciaio ° 01.04 Strutture in elevazione in legno lamellare ° 01.05 Solai ° 01.06 Coperture ° 01.07 Infissi esterni ° 01.08 Dispositivi di controllo della luce solare ° 01.09 Chiusure trasparenti ° 01.10 Coperture piane ° 01.11 Coperture inclinate ° 01.12 Giunti per edilizia ° 01.13 Pareti interne ° 01.14 Rivestimenti interni ° 01.15 Infissi interni ° 01.16 Controsoffitti ° 01.17 Pavimentazioni esterne ° 01.18 Pavimentazioni interne ° 01.19 Parapetti ° 01.20 Impianto elettrico ° 01.21 Impianto di riscaldamento ° 01.22 Impianto di smaltimento acque reflue ° 01.23 Impianto di trasmissione fonia e dati ° 01.24 Impianto telefonico e citofonico ° 01.25 Impianto fotovoltaico ° 01.26 Impianto antintrusione e controllo accessi ° 01.27 Impianto di sicurezza e antincendio ° 01.28 Illuminazione a led ° 01.29 Sistemi anticaduta

Manuale di Manutenzione Pag. 3

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Unità Tecnologica: 01.01

Opere di fondazioni superficiali

Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dal terrenosottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne.In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondità ridotte rispettoal piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non è elevato.Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zona significativamenteestesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andrà a collocare.Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dell’influenza di questi sul comportamento delmanufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivanti da immissioni o perdite diliquidi nel sottosuolo.È opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ciò non sia possibile, le fondazioni adiacenti,appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione dei piani diposa. Le fondazioni situate nell’alveo o nelle golene di corsi d’acqua possono essere soggette allo scalzamento e perciò vannoadeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.01.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe opere di fondazioni superficiali dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimentirilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).

Livello minimo della prestazione:Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.01.01 Platee in c.a. ° 01.01.02 Cordoli in c.a.

Manuale di Manutenzione Pag. 4

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Elemento Manutenibile: 01.01.01

Platee in c.a.

Unità Tecnologica: 01.01

Opere di fondazioni superficiali

Sono fondazioni realizzate con un’unica soletta di base, di idoneo spessore, irrigidita da nervature nelle due direzioni principali così daavere una ripartizione dei carichi sul terreno uniforme, in quanto tutto insieme risulta notevolmente rigido. La fondazione a platea puòessere realizzata anche con una unica soletta di grande spessore, opportunamente armata, o in alternativa con un solettone armato eprovvisto di piastre di appoggio in corrispondenza dei pilastri, per evitare l’effetto di punzonamento dei medesimi sulla soletta.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Cedimenti

01.01.01.A02 Deformazioni e spostamenti

01.01.01.A03 Distacchi murari

01.01.01.A04 Distacco

01.01.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura

01.01.01.A06 Fessurazioni

01.01.01.A07 Lesioni

01.01.01.A08 Non perpendicolarità del fabbricato

01.01.01.A09 Penetrazione di umidità

01.01.01.A10 Rigonfiamento

01.01.01.A11 Umidità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.01.I01 Interventi sulle struttureCadenza: quando occorreIn seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per ladiagnosi e la verifica delle strutture , da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto edevidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare laperpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati.

Elemento Manutenibile: 01.01.02

Cordoli in c.a.

Unità Tecnologica: 01.01

Opere di fondazioni superficiali

Sono fondazioni realizzate generalmente per edifici in muratura e/o per consolidare fondazioni esistenti che devono assolvere allafinalità di distribuire adeguatamente i carichi verticali su una superficie di terreno più ampia rispetto alla base del muro, conferendo unadeguato livello di sicurezza. Infatti aumentando la superficie di appoggio, le tensioni di compressione che agiscono sul terreno tendonoa ridursi in modo tale da essere inferiori ai valori limite di portanza del terreno.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.02.A01 Cedimenti

01.01.02.A02 Deformazioni e spostamenti

01.01.02.A03 Distacchi murari

01.01.02.A04 Distacco

01.01.02.A05 Esposizione dei ferri di armatura

Manuale di Manutenzione Pag. 5

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01.01.02.A06 Fessurazioni

01.01.02.A07 Lesioni

01.01.02.A08 Non perpendicolarità del fabbricato

01.01.02.A09 Penetrazione di umidità

01.01.02.A10 Rigonfiamento

01.01.02.A11 Umidità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.02.I01 Interventi sulle struttureCadenza: quando occorreIn seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per ladiagnosi e la verifica delle strutture , da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto edevidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare laperpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati.

Manuale di Manutenzione Pag. 6

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Unità Tecnologica: 01.02

Strutture in elevazione prefabbricate

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni divaria natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare lestrutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altreparti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture prefabbricate sono costituite da elementi monodimensionali (pilastri etravi) realizzati a piè d'opera. Sono generalmente costituite da elementi industrializzati che consentono una riduzione dei costi inrelazione alla diminuzione degli oneri derivanti dalla realizzazione in corso d'opera e dalla eliminazione delle operazioni di carpenteria edelle opere di sostegno provvisorie.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.02.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevantidovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).

Livello minimo della prestazione:Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008(Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecnicheper le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.02.01 Pannelli ° 01.02.02 Pilastri ° 01.02.03 Scarpe per pilastri per innesto di fondazione ° 01.02.04 Travi

Manuale di Manutenzione Pag. 7

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Elemento Manutenibile: 01.02.01

Pannelli

Unità Tecnologica: 01.02

Strutture in elevazione prefabbricate

I pannelli prefabbricati in calcestruzzo vengono, solitamente, impiegati nei fabbricati artigianali ed industriali e/o per edifici di grandidimensioni, dove la realizzazione degli stessi avviene in un tempo minore rispetto alle costruzioni tradizionali. Essi possono averedimensioni diverse in relazione alla composizione, all'unione dei moduli e agli utilizzi da soddisfare.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Alveolizzazione

01.02.01.A02 Cavillature superfici

01.02.01.A03 Corrosione

01.02.01.A04 Deformazioni e spostamenti

01.02.01.A05 Disgregazione

01.02.01.A06 Distacco

01.02.01.A07 Efflorescenze

01.02.01.A08 Erosione superficiale

01.02.01.A09 Esfoliazione

01.02.01.A10 Esposizione dei ferri di armatura

01.02.01.A11 Fessurazioni

01.02.01.A12 Lesioni

01.02.01.A13 Mancanza

01.02.01.A14 Penetrazione di umidità

01.02.01.A15 Polverizzazione

01.02.01.A16 Rigonfiamento

01.02.01.A17 Scheggiature

01.02.01.A18 Spalling

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.01.I01 Interventi sulle struttureCadenza: a guastoGli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

Elemento Manutenibile: 01.02.02

Pilastri

Unità Tecnologica: 01.02

Strutture in elevazione prefabbricate

Manuale di Manutenzione Pag. 8

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I pilastri sono elementi architettonici e strutturali verticali portanti, che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture diricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli. I pilastri prefabbricati sono costituiti da elementi monodimensionali realizzati a pièd'opera. Il dimensionamento dei pilastri varia in funzione delle diverse condizioni di carico, delle luci e dell'interasse fra telai.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Alveolizzazione

01.02.02.A02 Cavillature superfici

01.02.02.A03 Corrosione

01.02.02.A04 Deformazioni e spostamenti

01.02.02.A05 Disgregazione

01.02.02.A06 Distacco

01.02.02.A07 Efflorescenze

01.02.02.A08 Erosione superficiale

01.02.02.A09 Esfoliazione

01.02.02.A10 Esposizione dei ferri di armatura

01.02.02.A11 Fessurazioni

01.02.02.A12 Lesioni

01.02.02.A13 Mancanza

01.02.02.A14 Penetrazione di umidità

01.02.02.A15 Polverizzazione

01.02.02.A16 Rigonfiamento

01.02.02.A17 Scheggiature

01.02.02.A18 Spalling

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.02.I01 Interventi sulle struttureCadenza: quando occorreGli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

Elemento Manutenibile: 01.02.03

Scarpe per pilastri per innesto di fondazione

Unità Tecnologica: 01.02

Strutture in elevazione prefabbricate

Gli innesti di fondazione mediante scarpe per pilastri sono elementi di ancoraggio che consentono di collegare pilastri prefabbricati traloro e con le fondazioni. Le sollecitazioni che agiscono nella sezione trasversale vengono trasmesse dai tirafondi alla fondazione oall’elemento in calcestruzzo nella parte sottostante. Il pilastro prefabbricato viene imbullonato ai tirafondi i quali risultano annegati nellafondazione. Il fissaggio ai tirafondi avviene tramite dadi e rondelle. I giunti tra la base del pilastro e la struttura inferiore vengonoessere inghisati subito dopo il montaggio. Dopo il getto la connessione si comporta come una normale sezione in cemento armato. Ilnumero di scarpe inserite in un pilastro dipende dalle sollecitazioni agenti sul pilastro stesso e dalle sue dimensioni, dalla classe diresistenza del calcestruzzo e dal tipo di scarpa che viene impiegato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 Alveolizzazione

01.02.03.A02 Cavillature superfici

01.02.03.A03 Corrosione

Manuale di Manutenzione Pag. 9

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01.02.03.A04 Deformazioni e spostamenti

01.02.03.A05 Disgregazione

01.02.03.A06 Distacco

01.02.03.A07 Efflorescenze

01.02.03.A08 Erosione superficiale

01.02.03.A09 Esfoliazione

01.02.03.A10 Esposizione dei ferri di armatura

01.02.03.A11 Fessurazioni

01.02.03.A12 Lesioni

01.02.03.A13 Mancanza

01.02.03.A14 Penetrazione di umidità

01.02.03.A15 Polverizzazione

01.02.03.A16 Rigonfiamento

01.02.03.A17 Scheggiature

01.02.03.A18 Spalling

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.03.I01 Interventi sulle struttureCadenza: quando occorreGli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

Elemento Manutenibile: 01.02.04

Travi

Unità Tecnologica: 01.02

Strutture in elevazione prefabbricate

Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutturesovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungotale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contestocircostante. Le travi prefabbricate sono costituite da elementi monodimensionali realizzati a piè d'opera. Le travi si possono classificarein funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in a) alte, b) normali, c) in spessore ed estradossate (a secondo delrapporto h/l) e della larghezza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 Alveolizzazione

01.02.04.A02 Cavillature superfici

01.02.04.A03 Corrosione

01.02.04.A04 Deformazioni e spostamenti

01.02.04.A05 Disgregazione

01.02.04.A06 Distacco

01.02.04.A07 Efflorescenze

01.02.04.A08 Erosione superficiale

01.02.04.A09 Esfoliazione

01.02.04.A10 Esposizione dei ferri di armatura

Manuale di Manutenzione Pag. 10

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01.02.04.A11 Fessurazioni

01.02.04.A12 Lesioni

01.02.04.A13 Mancanza

01.02.04.A14 Penetrazione di umidità

01.02.04.A15 Polverizzazione

01.02.04.A16 Rigonfiamento

01.02.04.A17 Scheggiature

01.02.04.A18 Spalling

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.04.I01 Interventi sulle struttureCadenza: quando occorreGli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

Manuale di Manutenzione Pag. 11

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Unità Tecnologica: 01.03

Strutture in elevazione in acciaio

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni divaria natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare lestrutture verticali sono costituite da aste rettilinee snelle collegate fra loro in punti detti nodi secondo una disposizione geometricarealizzata in modo da formare un sistema rigidamente indeformabile. Le strutture in acciaio si possono distinguere in: strutture incarpenteria metallica e sistemi industrializzati. Le prime, sono caratterizzate dall'impiego di profilati e laminati da produzione siderurgicae successivamente collegati medianti unioni (bullonature, saldature, ecc.); le seconde sono caratterizzate da un numero ridotto dicomponenti base assemblati successivamente a seconde dei criteri di compatibilità.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.03.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevantidovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).

Livello minimo della prestazione:Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008(Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecnicheper le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).

01.03.R02 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe strutture di elevazione non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agentiaggressivi chimici.

Livello minimo della prestazione:Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare: D.M. 14.1.2008(Norme tecniche per le costruzioni) e Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche perle costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.03.01 Pilastri ° 01.03.02 Travi

Manuale di Manutenzione Pag. 12

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Elemento Manutenibile: 01.03.01

Pilastri

Unità Tecnologica: 01.03

Strutture in elevazione in acciaio

I pilastri in acciaio sono elementi strutturali verticali portanti, in genere profilati e/o profilati cavi , che trasferiscono i carichi dellasovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli, posizionate e collegate con piatti di fondazione etirafondi. Sono generalmente trasportati in cantiere e montati mediante unioni (bullonature, chiodature, saldature, ecc.). Rappresentanouna valida alternativa ai pilastri in c.a. realizzati in opera.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 Corrosione

01.03.01.A02 Deformazioni e spostamenti

01.03.01.A03 Imbozzamento

01.03.01.A04 Snervamento

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.01.I01 Interventi sulle struttureCadenza: a guastoGli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

Elemento Manutenibile: 01.03.02

Travi

Unità Tecnologica: 01.03

Strutture in elevazione in acciaio

Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutturesovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungotale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contestocircostante. Le travi in acciaio sono realizzate mediante profilati (IPE, HE, C, L, ecc.) . Il loro impiego diffuso è dovuto dalla loromaggiore efficienza a carichi flessionali, infatti la concentrazione del materiale sulle ali, le parti più distanti dal punto baricentrico dellasezione, ne aumentano la loro rigidezza flessionale. Vengono generalmente utilizzate nella realizzazione di telai in acciaio, per edifici,ponti, ecc..

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.02.A01 Corrosione

01.03.02.A02 Deformazioni e spostamenti

01.03.02.A03 Imbozzamento

01.03.02.A04 Snervamento

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.02.I01 Interventi sulle struttureCadenza: a guastoGli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

Manuale di Manutenzione Pag. 13

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Unità Tecnologica: 01.04

Strutture in elevazione in legno lamellare

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni divaria natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare lestrutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altreparti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le strutture in legno lamellare sono costituite da strutture portanti,realizzate con elementi di legno strutturale, prodotte industrialmente attraverso procedimenti tecnologici. Il processo della produzionedel legno lamellare incollato consiste nella riduzione del tronco in assi e nella loro ricomposizione che avviene tramite incollaggio, fino adottenere elementi di forme e dimensioni prestabilite.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.04.R01 Resistenza agli attacchi biologiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe strutture di elevazione, a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi), non dovranno subireriduzioni di prestazioni.

Livello minimo della prestazione:I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi dirischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzionedegli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

01.04.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevantidovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.).

Livello minimo della prestazione:Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008(Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n. 617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecnicheper le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.04.01 Pannelli a strati incrociati con funzione statica ° 01.04.02 Pilastri ° 01.04.03 Travi

Manuale di Manutenzione Pag. 14

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Elemento Manutenibile: 01.04.01

Pannelli a strati incrociati con funzione statica

Unità Tecnologica: 01.04

Strutture in elevazione in legno lamellare

Si tratta di pannelli realizzati con elementi in legno massiccio di abete rosso avente funzione statica. Hanno ottime proprietà fisiche diflessibilità e sono adatti per ogni esigenza costruttiva.La struttura a lamelle incrociate viene realizzata con materiali di elevata qualità ed incollate in modo duraturo garantendo stabilitàgeometrica e dimensionale. Garantiscono tempi di realizzazione e di montaggio rapidi grazie alla posa a secco.Trovano utilizzo nella realizzazione di pareti esterne, pareti interne, pareti divisorie, tetti piani, solai, ecc..

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 Alterazione cromatica

01.04.01.A02 Attacco biologico

01.04.01.A03 Attacco da insetti xilofagi

01.04.01.A04 Deformazione

01.04.01.A05 Deformazioni e spostamenti

01.04.01.A06 Distacco

01.04.01.A07 Delaminazione

01.04.01.A08 Fessurazioni

01.04.01.A09 Lesione

01.04.01.A10 Marcescenza

01.04.01.A11 Penetrazione di umidità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.01.I01 Interventi sulle struttureCadenza: a guastoGli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

Elemento Manutenibile: 01.04.02

Pilastri

Unità Tecnologica: 01.04

Strutture in elevazione in legno lamellare

I pilastri in legno lamellare sono elementi strutturali verticali portanti che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture diricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli.Ogni elemento strutturale, in legno massiccio o in materiali derivati dal legno, prevalentemente compresso, inflesso, teso o sottoposto acombinazioni dei precedenti stati di sollecitazione, può essere caratterizzato da un’unica sezione o da una sezione composta da piùelementi, incollati o assemblati meccanicamente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.02.A01 Alterazione cromatica

01.04.02.A02 Attacco biologico

01.04.02.A03 Attacco da insetti xilofagi

01.04.02.A04 Deformazione

01.04.02.A05 Deformazioni e spostamenti

Manuale di Manutenzione Pag. 15

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01.04.02.A06 Distacco

01.04.02.A07 Delaminazione

01.04.02.A08 Fessurazioni

01.04.02.A09 Lesione

01.04.02.A10 Marcescenza

01.04.02.A11 Penetrazione di umidità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.02.I01 Interventi sulle struttureCadenza: quando occorreGli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

Elemento Manutenibile: 01.04.03

Travi

Unità Tecnologica: 01.04

Strutture in elevazione in legno lamellare

Le travi in legno lamellare sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il pesodelle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio assegeometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo daassicurare il contesto circostante.Le travi rettilinee in lamellare ed a sezione costante sono tra gli elementi strutturali più impiegati in edilizia. Esse sono maggiormenteutilizzate nelle coperture e nei solai e/o come correnti nelle pareti. Le loro dimensioni variano in funzione di esigenze progettuali.L'accostamento e la direzione delle lamelle ne differenzia le caratteristiche in fase di realizzazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.03.A01 Alterazione cromatica

01.04.03.A02 Attacco biologico

01.04.03.A03 Attacco da insetti xilofagi

01.04.03.A04 Deformazione

01.04.03.A05 Deformazioni e spostamenti

01.04.03.A06 Distacco

01.04.03.A07 Delaminazione

01.04.03.A08 Fessurazioni

01.04.03.A09 Lesione

01.04.03.A10 Marcescenza

01.04.03.A11 Penetrazione di umidità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.03.I01 Interventi sulle struttureCadenza: quando occorreGli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

Manuale di Manutenzione Pag. 16

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Unità Tecnologica: 01.05

Solai

I solai rappresentano il limite di separazione tra gli elementi spaziali di un piano e quelli del piano successivo. Dal punto di vistastrutturale i solai devono assolvere alle funzioni di sostegno del peso proprio e dei carichi accidentali e la funzione di collegamento dellepareti perimetrali. Inoltre debbono assicurare: una coibenza acustica soddisfacente, assicurare una buona coibenza termica e avere unaadeguata resistenza. Una classificazione dei numerosi solai può essere fatta in base al loro funzionamento statico o in base ai materialiche li costituiscono.Ai solai, oltre al compito di garantire la resistenza ai carichi verticali, è richiesta anche rigidezza nel proprio piano al fine di distribuirecorrettamente le azioni orizzontali tra le strutture verticali. Il progettista deve verificare che le caratteristiche dei materiali, delle sezioniresistenti nonché i rapporti dimensionali tra le varie parti siano coerenti con tali aspettative. A tale scopo deve verificare che:- le deformazioni risultino compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad esso collegati;- vi sia, in base alle resistenze meccaniche dei materiali, un rapporto adeguato tra la sezione delle armature di acciaio, la larghezza dellenervature in conglomerato cementizio, il loro interasse e lo spessore della soletta di completamento in modo che sia assicurata larigidezza nel piano e che sia evitato il pericolo di effetti secondari indesiderati.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.05.R01 (Attitudine al) controllo della freccia massimaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLa freccia di inflessione di un solaio costituisce il parametro attraverso il quale viene giudicata la deformazione sotto carico e la suaelasticità.

Livello minimo della prestazione:Le deformazioni devono risultare compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi edimpiantistici ad esso collegati secondo le norme vigenti.

01.05.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI solai devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione dipossibili sollecitazioni.

Livello minimo della prestazione:Le prestazioni sono generalmente affidate allo strato o elementi portanti. I parametri di valutazione della prestazione possonoessere il sovraccarico ammissibile espresso in daN oppure la luce limite di esercizio espresso in m.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.05.01 Sistemi alveolari precompressi ° 01.05.02 Solai con armatura incrociata con intradosso liscio

Manuale di Manutenzione Pag. 17

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Elemento Manutenibile: 01.05.01

Sistemi alveolari precompressi

Unità Tecnologica: 01.05

Solai

Si tratta di sistemi per la realizzazione di solai alveolari in cemento precompresso. In genere vengono utilizzati per la realizzazione dilunghe campate con grandi portate (edifici industriali, commerciali, ecc.). Sono generalmente composti da lastre in calcestruzzo dispessore variabile, con tralicci in acciaio ed uno strato di armatura integrato. La loro tipologia permette di realizzare solai di grandidimensioni con tempi molto brevi di esecuzione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.01.A01 Avvallamenti o pendenze anomale dei pavimenti

01.05.01.A02 Deformazioni e spostamenti

01.05.01.A03 Disgregazione

01.05.01.A04 Distacco

01.05.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura

01.05.01.A06 Fessurazioni

01.05.01.A07 Lesioni

01.05.01.A08 Mancanza

01.05.01.A09 Penetrazione di umidità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.01.I01 Consolidamento solaioCadenza: quando occorreConsolidamento del solaio in seguito ad eventi straordinari (dissesti, cedimenti) o a cambiamenti architettonici di destinazione o deisovraccarichi.

01.05.01.I02 Ripresa puntuale fessurazioniCadenza: a guastoRipresa puntuale delle fessurazioni e rigonfiamenti localizzati nei rivestimenti.

Elemento Manutenibile: 01.05.02

Solai con armatura incrociata con intradosso liscio

Unità Tecnologica: 01.05

Solai

Si tratta di solai con armatura incrociata che consentono la realizzazione di impalcati ad intradosso liscio per la copertura di grandi lucied elevate snellezze. La realizzazione in fabbrica provvede al confezionamento delle armature longitudinali, delle armature apunzonamento ed i tralicci come distanziatori dell'armatura superiore.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.02.A01 Avvallamenti o pendenze anomale dei pavimenti

01.05.02.A02 Deformazioni e spostamenti

01.05.02.A03 Disgregazione

01.05.02.A04 Distacco

01.05.02.A05 Esposizione dei ferri di armatura

01.05.02.A06 Fessurazioni

Manuale di Manutenzione Pag. 18

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01.05.02.A07 Lesioni

01.05.02.A08 Mancanza

01.05.02.A09 Penetrazione di umidità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.02.I01 Consolidamento solaioCadenza: quando occorreConsolidamento del solaio in seguito ad eventi straordinari (dissesti, cedimenti) o a cambiamenti architettonici di destinazione o deisovraccarichi.

Manuale di Manutenzione Pag. 19

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Unità Tecnologica: 01.06

Coperture

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistemaedilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Esse si distinguono in base alla loro geometria e al tipo di struttura.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.06.01 Strutture in legno lamellare

Manuale di Manutenzione Pag. 20

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Elemento Manutenibile: 01.06.01

Strutture in legno lamellare

Unità Tecnologica: 01.06

Coperture

E' in genere costituita da travi ed elementi in legno lamellare formate da tavole o assi in legno di conifera incollate con la fibra parallelasotto pressione con adesivi ad alta resistenza fino a dare origine a elementi di forma e dimensione prestabilita. Le lamelle costituenti glielementi incollati possono essere di essenze diverse: abete, pino, larice, rovere, faggio, ciliegio, bahia, sadelli, iroko, niangon, toulipie,hemlockabete, ecc.. In particolare tale scelta spesso ricade per coprire sezioni e luci di grandi dimensioni o per esigenze particolari. Letravi possono, inoltre, essere realizzate con asse incurvato, per ottenere composizioni architettoniche di grande impatto estetico efunzionale.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.06.01.R01 Resistenza meccanica per struttura in legno lamellareClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti la struttura devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati edistribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristichee la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.

Livello minimo della prestazione:In relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi enormative vigenti.Le essenze legnose vengono suddivise, per il legno lamellare, in due categorie o classi, che ne individuano la qualità e lecaratteristiche fisico-meccaniche e che condizionano i valori delle corrispondenti tensioni massime ammissibili. Tali classi ocategorie sono (secondo le DIN 1052):- I Categoria: legno scelto senza traccia di putredine o danni di insetti, inclinazione massima della direzione delle fibre rispettoalla direzione della tavola non superiore al 10%, nodi sani, non raggruppati, con diametro massimo pari a 30 mm, pesospecifico non superiore a 500 Kg/m3 (al 20% di umidità) e spessore medio annuo di crescita del tronco non superiore a 3 mm.- II Categoria: legno scelto con criteri meno rigidi, tuttavia senza traccia di putredine o danni di insetti, ma con tolleranzemaggiori di diametro dei nodi (fino a 40 mm), inclinazione di fibre (fino al 12%), pesi specifici non inferiori a 400 Kg/m3 (al20% di umidità) e spessore medio annuo di crescita non superiore a 4 mm.

01.06.01.R02 Resistenza meccanica per struttura in legnoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti la struttura devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati edistribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristichee la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.

Livello minimo della prestazione:In relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi enormative vigenti. In particolare la UNI EN 595 stabilisce i metodi di prova per la determinazione della resistenza delcomportamento a deformazione delle capriate in legno.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.01.A01 Azzurratura

01.06.01.A02 Decolorazione

01.06.01.A03 Deformazione

01.06.01.A04 Deformazioni e spostamenti

01.06.01.A05 Deposito superficiale

01.06.01.A06 Disgregazione

01.06.01.A07 Distacco

01.06.01.A08 Fessurazioni

Manuale di Manutenzione Pag. 21

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01.06.01.A09 Macchie

01.06.01.A10 Marciscenza

01.06.01.A11 Muffa

01.06.01.A12 Penetrazione di umidità

01.06.01.A13 Perdita di materiale

01.06.01.A14 Polverizzazione

01.06.01.A15 Rigonfiamento

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.06.01.I01 Ripristino protezioneCadenza: ogni 2 anniRipristino delle parti in vista della protezione previa pulizia del legno, mediante rimozione della polvere e di altri depositi.Trattamento antitarlo ed antimuffa sulle parti in legno con applicazione a spruzzo o a pennello di protezione funghicida e resinasintetica.

01.06.01.I02 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metallicheCadenza: ogni 2 anniRipristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti.Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di verniciprotettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.

01.06.01.I03 Sostituzione strutture ligneeCadenza: quando occorreSostituzione parziale o totale degli elementi di struttura degradati per infracidamento e/o riduzione della sezione. Ripristino deglielementi di copertura.

Manuale di Manutenzione Pag. 22

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Unità Tecnologica: 01.07

Infissi esterni

Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benesserequindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamentotermico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.07.R01 (Attitudine al) controllo del fattore solareClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli infissi dovranno consentire un adeguato ingresso di energia termica raggiante attraverso le superfici trasparenti (vetri) in funzionedelle condizioni climatiche.

Livello minimo della prestazione:Il fattore solare dell'infisso non dovrà superare, con insolazione diretta, il valore di 0,3 con i dispositivi di oscuramento inposizione di chiusura.

01.07.R02 (Attitudine al) controllo del flusso luminosoClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi dovranno consentire una adeguata immissione di luce naturale all'interno, in quantità sufficiente per lo svolgimento delleattività previste e permetterne la regolazione.

Livello minimo della prestazione:La superficie trasparente delle finestre e delle portefinestre deve essere dimensionata in modo da assicurare all'ambiente servitoun valore del fattore medio di luce diurna nell'ambiente non inferiore al 2%. In ogni caso la superficie finestrata apribile nondeve essere inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento del locale.

01.07.R03 Permeabilità all'ariaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.

Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm2 edella pressione massima di prova misurata in Pa. Qualora siano impiegati infissi esterni verticali dotati di tamponamentotrasparente isolante (con trasmittanza termica unitaria U < = 3,5 W/m·°C), la classe di permeabilità all'aria non deve essereinferiore ad A2 secondo le norme UNI EN 1026, UNI EN 12519 e UNI EN 12207.

01.07.R04 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoGli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile lalettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi esterni verticali non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto menofessurazioni o screpolature superiore al 10% delle superfici totali.

01.07.R05 PulibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delleante non superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno.

01.07.R06 Tenuta all'acquaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli infissi devono essere realizzati in modo da impedire, o comunque limitare, alle acque meteoriche o di altra origine di penetrarenegli ambienti interni.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi sono individuabili attraverso l'identificazione della classe di tenuta all'acqua in funzione della norma UNI EN12208.

Manuale di Manutenzione Pag. 23

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- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = -;Classificazione: Metodo di prova A = 0 - Metodo di prova B = 0;Specifiche: Nessun requisito;- Pressione di prova (Pmax in Pa*)= 0;Classificazione: Metodo di prova A = 1A - Metodo di prova B = 1B;Specifiche: Irrorazione per 15 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 50;Classificazione: Metodo di prova A = 2A - Metodo di prova B = 2B;Specifiche: Come classe 1 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 100;Classificazione: Metodo di prova A = 3A - Metodo di prova B = 3B;Specifiche: Come classe 2 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 150;Classificazione: Metodo di prova A = 4A - Metodo di prova B = 4B;Specifiche: Come classe 3 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 200;Classificazione: Metodo di prova A = 5A - Metodo di prova B = 5B;Specifiche: Come classe 4 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 250;Classificazione: Metodo di prova A = 6A - Metodo di prova B = 6B;Specifiche: Come classe 5 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 300;Classificazione: Metodo di prova A = 7A - Metodo di prova B = 7B;Specifiche: Come classe 6 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 450;Classificazione: Metodo di prova A = 8A - Metodo di prova B = -;Specifiche: Come classe 7 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 600;Classificazione: Metodo di prova A = 9A - Metodo di prova B = -;Specifiche: Come classe 8 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) > 600;Classificazione: Metodo di prova A = Exxx - Metodo di prova B = -;Specifiche: Al di sopra di 600 Pa, con cadenza di 150 Pa, la durata di ciascuna fase deve essere di 50 min;

*dopo 15 min a pressione zero e 5 min alle fasi susseguenti.

Note = Il metodo A è indicato per prodotti pienamente esposti; il metodo B è adatto per prodotti parzialmente protetti.

01.07.R07 Isolamento acusticoClasse di Requisiti: AcusticiClasse di Esigenza: BenessereE’ l'attitudine a fornire un'idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello di isolamento richiesto varia in funzione della tipologiae del tipo di attività svolta e in funzione della classe di destinazione d'uso del territorio.

Livello minimo della prestazione:In relazione alla destinazione degli ambienti e alla rumorosità della zona di ubicazione i serramenti esterni sono classificatisecondo i seguenti parametri:- classe R1 se 20 <= Rw <= 27 dB(A);- classe R2 se 27 <= Rw <= 35 dB(A);- classe R3 se Rw > 35 dB(A).

01.07.R08 Isolamento termicoClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli infissi dovranno avere la capacità di limitare le perdite di calore. Al requisito concorrono tutti gli elementi che ne fanno parte.

Livello minimo della prestazione:Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per i singoli infissi ai fini del contenimento delle dispersioni, è opportunocomunque che i valori della trasmittanza termica unitaria U siano tali da contribuire al contenimento del coefficiente volumicodi dispersione Cd riferito all'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.

01.07.R09 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come dioggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare ildistacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi esterni verticali, ad esclusione degli elementi di tamponamento, devono resistere all'azione di urti esterni ed internirealizzati secondo con le modalità indicate di seguito:

Manuale di Manutenzione Pag. 24

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- Tipo di infisso: Porta esterna:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 0,5;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 3,75 - faccia interna = 3,75Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 30;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 240 - faccia interna = 240- Tipo di infisso: Finestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 900 - faccia interna = 900- Tipo di infisso: Portafinestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = 700- Tipo di infisso: Facciata continua:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 1;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 6 - faccia interna = -- Tipo di infisso: Elementi pieni:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = -.

01.07.R10 Resistenza al ventoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli infissi debbono resistere alle azioni e depressioni del vento in modo da garantire la sicurezza degli utenti e assicurare la durata ela funzionalità nel tempo. Inoltre essi devono sopportare l'azione del vento senza compromettere la funzionalità degli elementi che licostituiscono.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate nella misurazione della differenza di pressioni, riprodotteconvenzionalmente in condizioni di sovrappressione e in depressione secondo la UNI EN 12210 e UNI EN 12211.

01.07.R11 Resistenza a manovre false e violenteClasse di Requisiti: Sicurezza d'usoClasse di Esigenza: SicurezzaL'attitudine a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni sotto l'azione di sollecitazioni derivanti da manovre falsee violente.

Livello minimo della prestazione:Gli sforzi per le manovra di apertura e chiusura degli infissi e dei relativi organi di manovra devono essere contenuti entro ilimiti qui descritti.

A) Infissi con ante ruotanti intorno ad un asse verticale o orizzontale.- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra perle operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100N e M < = 10 Nm- Sforzi per le operazioni movimentazione delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovranon bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N per anta con asse di rotazione laterale con apertura a vasistas, 30 N< = F < = 80 N per anta con asse di rotazione verticale con apertura girevole, F < = 80 N per anta, con una maniglia, con assedi rotazione orizzontale con apertura a bilico e F < = 130 N per anta, con due maniglie, con asse di rotazione orizzontale conapertura a bilico:;

B) Infissi con ante apribili per traslazione con movimento verticale od orizzontale.- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra perle operazioni di chiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 50 N.- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovranon bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 60 N per anta di finestra con movimento a traslazione orizzontale edapertura scorrevole, F < = 100 N per anta di porta o di portafinestra a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole e F < = 100N per anta a traslazione verticale ed apertura a saliscendi.

C) Infissi con apertura basculante- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra perle operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100N e M < = 10 Nm.- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. Nelle condizioni con anta chiusa ed organo di manovra nonbloccato, la caduta da un'altezza 20 cm di una massa di 5 kg a sua volta collegata all'organo di manovra deve mettere inmovimento l'anta stessa.- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per le operazioni dichiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 60 N.

D) Infissi con apertura a pantografo- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra perle operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100

Manuale di Manutenzione Pag. 25

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N e M < = 10 Nm.- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo dimanovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 150 N- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura aquella di apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 100 N

E) Infissi con apertura a fisarmonica- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra perle operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F< = 100N e M < = 10Nm- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F, da applicare con azione parallela al piano dell'infisso,utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura aquella di apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F< = 80 N per anta difinestra e F < = 120 N per anta di porta o portafinestra.

F) Dispositivi di sollevamentoI dispositivi di movimentazione e sollevamento di persiane o avvolgibili devono essere realizzati in modo da assicurare che laforza manuale necessaria per il sollevamento degli stessi tramite corde e/o cinghie, non vada oltre il valore di 150 N.

01.07.R12 Resistenza all'acquaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaGli infissi a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.

Livello minimo della prestazione:Sugli infissi campione vanno eseguite delle prove atte alla verifica dei seguenti limiti prestazionali secondo la norma UNI EN12208:- Differenza di Pressione [Pa] = 0 - Durata della prova [minuti] 15;- Differenza di Pressione [Pa] = 50 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 100 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 150 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 200 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 300 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 500 - Durata della prova [minuti] 5.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.07.01 Serramenti in materie plastiche (PVC)

Manuale di Manutenzione Pag. 26

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Elemento Manutenibile: 01.07.01

Serramenti in materie plastiche (PVC)

Unità Tecnologica: 01.07

Infissi esterni

Si tratta di infissi in plastica realizzati in PVC (ossia in polivinilcloruro) mediante processo di estrusione. I telai sono realizzati mediantegiunzioni meccaniche o con saldature a piastra calda dei profili. Per la modesta resistenza meccanica del materiale gli infissi vengonorealizzati a sezioni con più camere e per la chiusura di luci elevate si fa ricorso a rinforzi con profilati di acciaio. I principali vantaggi deiserramenti in PVC sono la resistenza agli agenti aggressivi e all'umidità, la leggerezza, l'imputrescibilità, l'elevata coibenza termica.Difficoltà invece nell'impiego riguarda nel comportamento alle variazioni di temperature e conseguentemente alle dilatazioni; sisconsigliano infatti profilati in colori scuri. Si possono ottenere anche effetto legno mediante l'incollaggio a caldo di un film acrilico suiprofilati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.01.A01 Alterazione cromatica

01.07.01.A02 Bolla

01.07.01.A03 Condensa superficiale

01.07.01.A04 Corrosione

01.07.01.A05 Deformazione

01.07.01.A06 Degrado degli organi di manovra

01.07.01.A07 Degrado delle guarnizioni

01.07.01.A08 Deposito superficiale

01.07.01.A09 Frantumazione

01.07.01.A10 Macchie

01.07.01.A11 Non ortogonalità

01.07.01.A12 Perdita di materiale

01.07.01.A13 Perdita trasparenza

01.07.01.A14 Rottura degli organi di manovra

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.07.01.I01 Lubrificazione serrature e cerniereCadenza: ogni 6 anniLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.07.01.I02 Pulizia delle guide di scorrimentoCadenza: ogni 6 mesiPulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.

01.07.01.I03 Pulizia frangisoleCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.07.01.I04 Pulizia guarnizioni di tenutaCadenza: ogni 12 mesiPulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.

01.07.01.I05 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.07.01.I06 Pulizia telai fissiCadenza: ogni 6 mesiPulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia deltelaio fisso con detergenti non aggressivi.

Manuale di Manutenzione Pag. 27

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01.07.01.I07 Pulizia telai mobiliCadenza: ogni 12 mesiPulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi.

01.07.01.I08 Pulizia telai persianeCadenza: quando occorrePulizia dei telai con detergenti non aggressivi.

01.07.01.I09 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.07.01.I10 Registrazione manigliaCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.01.I01 Regolazione guarnizioni di tenutaCadenza: ogni 3 anniRegolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.

01.07.01.I02 Regolazione organi di movimentazioneCadenza: ogni 3 anniRegolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle appositesedi delle cerniere.

01.07.01.I03 Regolazione telai fissiCadenza: ogni 3 anniRegolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verificadell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica.

01.07.01.I04 Ripristino fissaggi telai fissiCadenza: ogni 3 anniRipristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggiotramite cacciavite.

01.07.01.I05 Ripristino ortogonalità telai mobiliCadenza: ogni 12 mesiRipristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.

01.07.01.I06 Sostituzione cinghie avvolgibiliCadenza: quando occorreSostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi.

01.07.01.I07 Sostituzione frangisoleCadenza: quando occorreSostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi.

01.07.01.I08 Sostituzione infissoCadenza: ogni 30 anniSostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche difissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.

Manuale di Manutenzione Pag. 28

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Unità Tecnologica: 01.08

Dispositivi di controllo della luce solare

Si tratta di elementi complementari ai serramenti la cui funzione principale è quella di controllare la radiazione solare immessa all'internodegli ambienti abitativi oltre che migliorare le prestazioni complessive del serramento. Ai dispositivi di controllo possono anche essererichieste ulteriori prestazioni e/o funzionalità specifiche attinenti la resistenza da eventuali intrusioni, all'isolamento termico,all'isolamento acustico, ecc..

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.08.01 Tende interne

Manuale di Manutenzione Pag. 29

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Elemento Manutenibile: 01.08.01

Tende interne

Unità Tecnologica: 01.08

Dispositivi di controllo della luce solare

Si tratta di dispositivi per la regolamentazione della luce solare e a protezione dall'introspezione. Sono generalmente costituiti da tessutiagganciati su sostegni superiori disposti in altezza rispetto alla luce dell'infisso. Possono essere manovrati mediante l'uso di dispositivimanuali (corde, bastoni, ecc.) o automatici.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.01.A01 Macchie

01.08.01.A02 Sganciamenti

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.08.01.I01 LavaggioCadenza: ogni 4 mesiRimozione di eventuali macchie e/o depositi mediante accurati lavaggi (anche a secco) con prodotti idonei al tipo di materiale.

01.08.01.I02 Ripristino elementi di aggancioCadenza: quando occorreRipristino degli elementi di aggancio dalle sedi di normale utilizzo. Integrazione e/o sostituzione di parti difettose (ganci, anelli,asole, ecc.).

Manuale di Manutenzione Pag. 30

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Unità Tecnologica: 01.09

Chiusure trasparenti

Le chiusure trasparenti hanno la funzione di controllare in modo specifico l’energia radiante, l’illuminazione, il flusso termico e la visibilitàtra gli spazi interni e gli spazi esterni. Permettono di illuminare gli spazi interni, di captare l’energia solare passiva e di porsi in relazionevisiva con l’esterno. Essi devono garantire a secondo dell'impiego e delle loro caratteristiche, benessere (illuminazione e ventilazionenaturali) mantenendo alcune delle caratteristiche tipiche delle chiusure quali l'isolamento termico, l'isolamento acustico, tenuta all’aria eall’acqua, ecc. Sono realizzate con vetro, materiale ceramico con struttura amorfa (vetrosa), formato da materiali inorganici (silicati) difusione che vengono raffreddati ad uno stato rigido solido senza cristallizzazione (liquido sottoraffreddato).

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.09.01 Lastre con vetrocamera basso emissivo o termico rinforzato

Manuale di Manutenzione Pag. 31

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Elemento Manutenibile: 01.09.01

Lastre con vetrocamera basso emissivo o termicorinforzato

Unità Tecnologica: 01.09

Chiusure trasparenti

Si tratta di un vetro su cui viene posata una pellicola (detta couche) di uno specifico materiale, costituito da ossidi di metallo, che va amigliorare le prestazioni di isolamento termico, senza andare a modificare le prestazioni di trasmissione della luce, andando adimprigionare il calore che si trova all'interno di un locale. Il calore viene poi riflesso sulla vetrata, non permettendo che questo attraversil'intercapedine del vetrocamera e quindi di non disperdersi sulla lastra esterna. Queste lastre consentono quindi al calore di entrare e dirimanere all'interno degli ambienti consentendo un maggiore risparmio energetico.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.01.A01 Alterazione cromatica

01.09.01.A02 Degrado dei sigillanti

01.09.01.A03 Deposito superficiale

01.09.01.A04 Frantumazione

01.09.01.A05 Incrostazione

01.09.01.A06 Macchie

01.09.01.A07 Patina

01.09.01.A08 Perdita trasparenza

01.09.01.A09 Deformazione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.09.01.I01 Pulizia vetriCadenza: ogni settimanaPulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.01.I01 Regolazione guarnizioni di tenutaCadenza: ogni 3 anniRegolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.

Manuale di Manutenzione Pag. 32

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Unità Tecnologica: 01.10

Coperture piane

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistemaedilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture piane (o coperture continue) sono caratterizzate dalla presenza di unostrato di tenuta all'acqua, indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura, che non presenta soluzioni di continuità ed ècomposto da materiali impermeabili che posti all'esterno dell'elemento portante svolgono la funzione di barriera alla penetrazione diacque meteoriche. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi di funzionamento della copertura consente didefinire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i strati funzionali si possono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di continuità;- strato della diffusione del vapore;- strato di imprimitura;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di pendenza;- strato di pendenza;- strato di protezione;- strato di separazione o scorrimento;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione;- strato drenante;- strato filtrante.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.10.R01 Resistenza all'acquaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.

Livello minimo della prestazione:Tutti gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue in seguito all'azione dell'acqua meteorica, devono osservarele specifiche di imbibizione rispetto al tipo di prodotto secondo le norme vigenti.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.10.01 Strato di tenuta con membrane bituminose

Manuale di Manutenzione Pag. 33

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Elemento Manutenibile: 01.10.01

Strato di tenuta con membrane bituminose

Unità Tecnologica: 01.10

Coperture piane

Le membrane bituminose sono costituite da bitume selezionato e da armature, quali feltri, tessuti, laminati, fibre naturali. Esseconsentono di ovviare in parte agli inconvenienti causati dall'esposizione diretta dell'impermeabilizzazione alle diverse condizioniclimatiche. Le membrane bituminose si presentano sottoforma di rotoli di dimensioni di 1 x 10 metri con spessore variabile intorno ai 2 -5 mm. In generale lo strato di tenuta ha il compito di conferire alla copertura la necessaria impermeabilità all'acqua meteorica secondol'uso previsto, proteggendo, nel contempo, gli strati della copertura che non devono venire a contatto con l'acqua, resistendo allesollecitazioni fisiche, meccaniche, chimiche indotte dall'ambiente esterno (vento, pioggia, neve, grandine, ecc.). Nelle coperture continuela funzione di tenuta è garantita dalle caratteristiche intrinseche dei materiali costituenti (manti impermeabili). In alcuni casi lo stratopuò avere anche funzioni di protezione (manti autoprotetti) e di barriera al vapore (per le coperture rovesce).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.10.01.R01 (Attitudine al) controllo della regolarità geometricaClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLa copertura deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici che possono compromettere l'aspetto e la funzionalità.

Livello minimo della prestazione:In particolare per i prodotti costituenti lo strato di tenuta con membrane si fa riferimento alle specifiche previste dalle normeUNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore, ecc.).

01.10.01.R02 Impermeabilità ai liquidi per strato di tenuta con membrane bituminoseClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli strati di tenuta della copertura devono impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa nonpredisposti.

Livello minimo della prestazione:è richiesto che le membrane per l'impermeabilizzazione resistano alla pressione idrica di 60 kPa per almeno 24 ore, senza chesi manifestino gocciolamenti o passaggi d'acqua. In particolare si rimanda alle norme specifiche vigenti .

01.10.01.R03 Resistenza agli agenti aggressivi per strato di tenuta con membrane bituminoseClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaGli strati di tenuta della copertura non devono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agentiaggressivi chimici.

Livello minimo della prestazione:In particolare le membrane per l'impermeabilizzazione a base elastomerica ed a base bituminosa del tipo EPDM e IIR devonoessere di classe 0 di resistenza all'ozono. In particolare si rimanda alle norme specifiche vigenti .

01.10.01.R04 Resistenza al gelo per strato di tenuta con membrane bituminoseClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaGli strati di tenuta della copertura non devono subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza dellaformazione di ghiaccio.

Livello minimo della prestazione:In particolare si rimanda alle norme specifiche vigenti di settore.

01.10.01.R05 Resistenza all'irraggiamento solare per strato di tenuta con membranebituminoseClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaGli strati di tenuta della copertura non devono subire variazioni di aspetto e caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizioneall'energia raggiante.

Livello minimo della prestazione:In particolare le membrane per l'impermeabilizzazione non devono deteriorarsi se esposti all'azione di radiazioni U.V. e I.R., senon nei limiti ammessi dalle norme UNI relative all'accettazione dei vari tipi di prodotto.

01.10.01.R06 Resistenza meccanica per strato di tenuta con membrane bituminoseClasse di Requisiti: Di stabilità

Manuale di Manutenzione Pag. 34

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Classe di Esigenza: SicurezzaGli strati di tenuta della copertura devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati edistribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristichee la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.

Livello minimo della prestazione:In particolare per i prodotti costituenti lo strato di tenuta con membrane si fa riferimento alle specifiche previste dalle normeUNI.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.01.A01 Alterazioni superficiali

01.10.01.A02 Deformazione

01.10.01.A03 Degrado chimico - fisico

01.10.01.A04 Deliminazione e scagliatura

01.10.01.A05 Deposito superficiale

01.10.01.A06 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio

01.10.01.A07 Disgregazione

01.10.01.A08 Dislocazione di elementi

01.10.01.A09 Distacco

01.10.01.A10 Distacco dei risvolti

01.10.01.A11 Efflorescenze

01.10.01.A12 Errori di pendenza

01.10.01.A13 Fessurazioni, microfessurazioni

01.10.01.A14 Imbibizione

01.10.01.A15 Incrinature

01.10.01.A16 Infragilimento e porosizzazione della membrana

01.10.01.A17 Mancanza elementi

01.10.01.A18 Patina biologica

01.10.01.A19 Penetrazione e ristagni d'acqua

01.10.01.A20 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali

01.10.01.A21 Presenza di vegetazione

01.10.01.A22 Rottura

01.10.01.A23 Scollamenti tra membrane, sfaldature

01.10.01.A24 Sollevamenti

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.01.I01 Rinnovo impermeabilizzazioneCadenza: ogni 15 anniRinnovo del manto impermeabile posto in semiaderenza, anche localmente, mediante inserimento di strati di scorrimento a caldo.Rifacimento completo del manto mediante rimozione del vecchio manto se gravemente danneggiato.

Manuale di Manutenzione Pag. 35

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Unità Tecnologica: 01.11

Coperture inclinate

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistemaedilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture inclinate (coperture discontinue) sono caratterizzate dalle soluzioni dicontinuità dell'elemento di tenuta all'acqua e necessitano per un corretto funzionamento di una pendenza minima del piano di posa chedipende dai componenti utilizzati e dal clima di riferimento. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi difunzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e i stratifunzionali si possono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di protezione;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.11.R01 Impermeabilità ai liquidiClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLa copertura deve impedire all'acqua meteorica la penetrazione o il contatto con parti o elementi di essa non predisposti.

Livello minimo della prestazione:In particolare, per quanto riguarda i materiali costituenti l'elemento di tenuta, è richiesto che: le membrane perl'impermeabilizzazione devono resistere alla pressione idrica di 60 kPa per 24 ore, senza manifestazioni di gocciolamenti opassaggi d'acqua; i prodotti per coperture discontinue del tipo tegole, lastre di cemento o fibrocemento, tegole bituminose elastre di ardesia non devono presentare nessun gocciolamento se mantenuti per 24 ore sotto l'azione di una colonna d'acquad'altezza compresa fra 10 e 250 mm, in relazione al tipo di prodotto impiegato. Gli altri strati complementari di tenuta devonopresentare specifici valori d'impermeabilità.

01.11.R02 Resistenza al ventoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLa copertura deve resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità e la funzionalità degli strati chela costituiscono.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione degli elementi impiegati per i quali si rinvia alla normativa vigente.

01.11.R03 Resistenza all'acquaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti la copertura, a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.

Livello minimo della prestazione:Tutti gli elementi di tenuta delle coperture continue o discontinue in seguito all'azione dell'acqua meteorica, devono osservarele specifiche di imbibizione rispetto al tipo di prodotto secondo le norme vigenti.

01.11.R04 Isolamento termicoClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLa copertura deve conservare la superficie interna a temperature vicine a quelle dell'aria ambiente tale da evitare che vi siano paretifredde e comunque fenomeni di condensazione superficiale. In particolare devono essere evitati i ponti termici.

Livello minimo della prestazione:Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per le singole chiusure ai fini del contenimento delle dispersioni, tuttavia ivalori di U e kl devono essere tali da concorrere a contenere il coefficiente volumico di dispersione Cd dell'intero edificio equello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.

01.11.R05 (Attitudine al) controllo della condensazione interstizialeClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLa copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione al suo interno.

Livello minimo della prestazione:

Manuale di Manutenzione Pag. 36

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I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio eseguite secondo le norme vigenti.

01.11.R06 (Attitudine al) controllo della condensazione superficialeClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLa copertura dovrà essere realizzata in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie degli elementi.

Livello minimo della prestazione:In tutte le superfici interne delle coperture, con temperatura dell'aria interna di valore Ti=20 °C ed umidità relativa interna divalore U.R. <= 70 % la temperatura superficiale interna Tsi , in considerazione di una temperatura esterna pari a quella diprogetto, dovrà risultare con valore non inferiore ai 14 °C.

01.11.R07 Resistenza al geloClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLa copertura non dovrà subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi possono essere definiti, per i vari tipi di materiali, facendo riferimento a quanto previsto dalla normativa UNI.

01.11.R08 VentilazioneClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLa copertura dovrà essere realizzata in modo da poter ottenere ricambio d'aria in modo naturale o mediante meccanismi.

Livello minimo della prestazione:Il sottotetto dovrà essere dotato di aperture di ventilazione con sezione => 1/500 della superficie coperta o comunque dialmeno 10 cm, ripartite tra i due lati opposti della copertura ed il colmo. Nel caso di coperture discontinue deve comunqueessere assicurata una microventilazione della superficie inferiore dell'elemento di tenuta.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.11.01 Canali di gronda e pluviali ° 01.11.02 Comignoli e terminali ° 01.11.03 Membrane freno vapore ° 01.11.04 Membrane traspiranti impermeabili ° 01.11.05 Strato di isolamento termico ° 01.11.06 Strato di tenuta in lastre di alluminio

Manuale di Manutenzione Pag. 37

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Elemento Manutenibile: 01.11.01

Canali di gronda e pluviali

Unità Tecnologica: 01.11

Coperture inclinate

I canali di gronda sono gli elementi dell'impianto di raccolta delle acque meteoriche che si sviluppano lungo la linea di gronda. Le pluvialihanno la funzione di convogliare ai sistemi di smaltimento al suolo le acque meteoriche raccolte nei canali di gronda. Essi sono destinatialla raccolta ed allo smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici. I vari profilati possono essere realizzati in PVC, inlamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Per formare i sistemi completi di canalizzazioni, essi vengono dotati diappropriati accessori (fondelli di chiusura, bocchelli, parafoglie, staffe di sostegno, ecc.) collegati tra di loro. La forma e le dimensioni deicanali di gronda e delle pluviali dipendono dalla quantità d'acqua che deve essere convogliata e dai parametri della progettazionearchitettonica. La capacità di smaltimento del sistema dipende dal progetto del tetto e dalle dimensioni dei canali di gronda e deipluviali.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.11.01.R01 Resistenza meccanica per canali di gronda e pluvialiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI canali di gronda e le pluviali della copertura dovranno garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni d'uso.

Livello minimo della prestazione:Per i livelli minimi si prendono in considerazione le norme tecniche di settore.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.01.A01 Alterazioni cromatiche

01.11.01.A02 Deformazione

01.11.01.A03 Deposito superficiale

01.11.01.A04 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio

01.11.01.A05 Distacco

01.11.01.A06 Errori di pendenza

01.11.01.A07 Fessurazioni, microfessurazioni

01.11.01.A08 Mancanza elementi

01.11.01.A09 Penetrazione e ristagni d'acqua

01.11.01.A10 Presenza di vegetazione

01.11.01.A11 Rottura

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.11.01.I01 Pulizia griglie, canali di gronda, bocchettoni di raccoltaCadenza: ogni 6 mesiPulizia ed asportazione dei residui di fogliame e detriti depositati nei canali di gronda. Rimozione delle griglie paraghiaia eparafoglie dai bocchettoni di raccolta e loro pulizia.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.01.I01 Reintegro canali di gronda e pluvialiCadenza: ogni 5 anniReintegro dei canali di gronda, delle pluviali, dei bocchettoni di raccolta e degli elementi di fissaggio. Riposizionamento deglielementi di raccolta in funzione delle superfici di copertura servite e delle pendenze previste. Sistemazione delle giunzioni mediantel’utilizzo di materiali analoghi a quelli preesistenti.

Elemento Manutenibile: 01.11.02

Comignoli e terminaliManuale di Manutenzione Pag. 38

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Unità Tecnologica: 01.11

Coperture inclinate

Si tratta di elementi integrati nella copertura con la funzione di semplificare lo scambio di aeriformi con l'atmosfera in relazione agliimpianti per fluidi del sistema edilizio di cui fanno parte. Di essi fanno parte:- i camini (la parte della canna fumaria che emerge dalla copertura con la funzione di fuoriuscita dei prodotti derivanti dalla combustionead una altezza maggiore rispetto a quella di copertura);- gli sfiati (la parte delle canalizzazioni che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare lo sfogo degli aeriformi inatmosfera);- gli aeratori (gli elementi che fuoriescono dalla copertura con la funzione di assicurare il passaggio di aria con l'atmosfera);- terminali di camini per lo sfiato (gli elementi situati all'estremità di camini e sfiati con la funzione di permettere il tiraggio e ladispersione dei prodotti di combustione e degli aeriformi nell'atmosfera nonché di fungere da protezione dagli agenti atmosferici lecanalizzazioni inferiori).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.11.02.R01 Resistenza al vento per comignoli e terminaliClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI comignoli e terminali della copertura dovranno resistere alle azioni e depressioni del vento tale da non compromettere la stabilità ela funzionalità degli strati che la costituiscono.

Livello minimo della prestazione:Per i livelli minimi si prende in considerazione la norma UNI 8090.

01.11.02.R02 Resistenza meccanica per comignoli e terminaliClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI comignoli e terminali della copertura dovranno garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichiconcentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti.

Livello minimo della prestazione:Per i livelli minimi si prende in considerazione la norma UNI 8090

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.02.A01 Accumulo e depositi

01.11.02.A02 Deposito superficiale

01.11.02.A03 Difetti di ancoraggio

01.11.02.A04 Dislocazione di elementi

01.11.02.A05 Distacco

01.11.02.A06 Fessurazioni, microfessurazioni

01.11.02.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua

01.11.02.A08 Presenza di nidi

01.11.02.A09 Presenza di vegetazione

01.11.02.A10 Rottura

01.11.02.A11 Scollamenti tra membrane, sfaldature

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.02.I01 RiverniciatureCadenza: ogni 5 anniRitocchi della verniciatura, con materiali idonei, delle finiture e delle parti metalliche dei terminali delle coperture.

01.11.02.I02 Ripristino comignoli e terminazioni conduttureCadenza: ogni 12 mesiRipristino dei condotti, degli elementi di coronamento e della tenuta dei giunti fra gli elementi di copertura. Ripristino degli elementidi fissaggio. Rimozione di eventuali nidi o di altri depositi in prossimità delle estremità dei comignoli.

01.11.02.I03 Pulizia dei tiraggi dei camini

Manuale di Manutenzione Pag. 39

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Cadenza: ogni 6 mesiPulizia dei tiraggi dei camini mediante spazzolatura interna e rimozione dei depositi provenienti dai prodotti della combustione.

Elemento Manutenibile: 01.11.03

Membrane freno vapore

Unità Tecnologica: 01.11

Coperture inclinate

Le membrana freno vapore, vengono utilizzate su coperture inclinate, negli elementi costruttivi, sotto i pannelli isolanti, per la gestionedel flusso delvapore dall’interno verso l’esterno del tetto. Esse devono impedire qualsiasi diffusione all’interno del pacchetto di copertura. Lemembrane freno vapore si distinguono dal valore sd (spessore equivalente d'aria). Le membrane sono in genere costituite da unacombinazione di strato in polipropilene traspirante al vapore ma con caratteristiche di impermeabilità all’acqua, unite a strati di tessutonon tessuto posti a loro protezione. In genere offrono una elevata resistenza a trazione e ad eventuali rotture provocate da chiodi edaltri sistemi di fissaggio, oltre ché un’ottima stabilità alle alte e basse temperature del tetto.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.11.03.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale per strato di barriera alvaporeClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLo strato di barriera al vapore della copertura deve essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione al suointerno.

Livello minimo della prestazione:In ogni punto della copertura, interno e superficiale, la pressione parziale del vapor d'acqua Pv deve essere inferiore allacorrispondente pressione di saturazione Ps. In particolare si prende in riferimento la norma tecnica.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.03.A01 Deliminazione e scagliatura

01.11.03.A02 Deformazione

01.11.03.A03 Disgregazione

01.11.03.A04 Distacco

01.11.03.A05 Fessurazioni, microfessurazioni

01.11.03.A06 Imbibizione

01.11.03.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua

01.11.03.A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali

01.11.03.A09 Rottura

01.11.03.A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.03.I01 Sostituzione membraneCadenza: quando occorreSostituzione delle membrane degradate con altre di idonee caratteristiche.

Elemento Manutenibile: 01.11.04

Membrane traspiranti impermeabili

Unità Tecnologica: 01.11

Manuale di Manutenzione Pag. 40

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Coperture inclinate

Le membrane traspiranti impermeabili svolgono la funzione di strato protettivo, da rischi di colpi di vento, d’infiltrazioni d’acqua e neve.La loro composizione assicura la traspirabilità del vapore acqueo proveniente dagli ambienti di sottocopertura e favorisconol’evacuazione continua dell’umidità. Vengono disposte sotto gli elementi di tenuta delle coperture, posate su tavolati oppure su stratiisolanti. Si distinguono principalmente in due varianti, con o senza sormonto autoadesivo. In genere sono costituite da due strati innon-tessuto in polipropilene spunbond stabilizzati ai raggi UVe film microporoso traspirante ad elevata permeabilità al vapore acqueo e impermeabile.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.04.A01 Deliminazione e scagliatura

01.11.04.A02 Deformazione

01.11.04.A03 Disgregazione

01.11.04.A04 Distacco

01.11.04.A05 Fessurazioni, microfessurazioni

01.11.04.A06 Imbibizione

01.11.04.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua

01.11.04.A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali

01.11.04.A09 Rottura

01.11.04.A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.04.I01 Sostituzione membraneCadenza: quando occorreSostituzione delle membrane con altri prodotti di idonee caratteristiche.

Elemento Manutenibile: 01.11.05

Strato di isolamento termico

Unità Tecnologica: 01.11

Coperture inclinate

Lo strato di isolamento termico ha lo scopo di garantire alla copertura il valore richiesto di resistenza termica globale e allo stesso tempodi attenuare la trasmissione delle onde sonore provocate dai rumori aerei, ecc.. L'isolamento va calcolato in funzione della suaconducibilità termica e secondo della destinazione d'uso degli ambienti interni. Gli strati di isolamento termico possono essere in:calcestruzzi alleggeriti, pannelli rigidi o lastre preformati, elementi sandwich, elementi integrati e materiale sciolto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.05.A01 Deliminazione e scagliatura

01.11.05.A02 Deformazione

01.11.05.A03 Disgregazione

01.11.05.A04 Distacco

01.11.05.A05 Fessurazioni, microfessurazioni

01.11.05.A06 Imbibizione

01.11.05.A07 Penetrazione e ristagni d'acqua

01.11.05.A08 Presenza di abrasioni, bolle, rigonfiamenti, incisioni superficiali

01.11.05.A09 Rottura

01.11.05.A10 Scollamenti tra membrane, sfaldature

Manuale di Manutenzione Pag. 41

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MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.05.I01 Rinnovo strati isolantiCadenza: quando occorreRinnovo degli strati isolanti deteriorati mediante sostituzione localizzata o generale. In tal caso rimozione puntuale degli strati dicopertura e ricostituzione dei manti protettivi.

Elemento Manutenibile: 01.11.06

Strato di tenuta in lastre di alluminio

Unità Tecnologica: 01.11

Coperture inclinate

Esso è caratterizzato da soluzioni di continuità dell'elemento di tenuta all'acqua. La funzione è legata alla pendenza minima del piano diposa che varia a secondo dei componenti impiegati e dal clima.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.11.06.R01 (Attitudine al) controllo della regolarità geometrica per strato di tenuta in lastredi alluminioClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLo strato di tenuta in lastre di alluminio della copertura deve avere gli strati superficiali in vista privi di difetti geometrici chepossono compromettere l'aspetto e la funzionalità.

Livello minimo della prestazione:In particolare per i prodotti per coperture discontinue (tegole, coppi, lastre, ecc.) si fa riferimento alle specifiche previste dallenorme UNI relative alle caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghezza, spessore, ortogonalità, ecc.).

01.11.06.R02 Resistenza meccanica per strato di tenuta in lastre di alluminioClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLo strato di tenuta in lastre di alluminio della copertura deve garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico(carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vannoconsiderate le caratteristiche e la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenzadegli elementi di tenuta.

Livello minimo della prestazione:Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescrittedalle leggi e normative vigenti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.06.A01 Alterazioni cromatiche

01.11.06.A02 Corrosione

01.11.06.A03 Deformazione

01.11.06.A04 Deliminazione e scagliatura

01.11.06.A05 Deposito superficiale

01.11.06.A06 Difetti di ancoraggio, di raccordo, di sovrapposizione, di assemblaggio

01.11.06.A07 Disgregazione

01.11.06.A08 Dislocazione di elementi

01.11.06.A09 Distacco

01.11.06.A10 Efflorescenze

01.11.06.A11 Errori di pendenza

01.11.06.A12 Fessurazioni, microfessurazioni

Manuale di Manutenzione Pag. 42

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01.11.06.A13 Mancanza elementi

01.11.06.A14 Patina biologica

01.11.06.A15 Penetrazione e ristagni d'acqua

01.11.06.A16 Presenza di vegetazione

01.11.06.A17 Rottura

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.06.I01 Pulizia manto di coperturaCadenza: ogni 6 mesiRimozione di depositi di fogliame e detriti lungo i filari delle lastre di alluminio ed in prossimità delle gronde e delle linee dideflusso delle acque meteoriche.

01.11.06.I02 Ripristino manto di coperturaCadenza: quando occorreRipristino degli elementi di copertura e loro sostituzione se danneggiati con elementi analoghi. Corretto riposizionamento secondo lagiusta sovrapposizione. Ripristino degli strati protettivi inferiori.

Manuale di Manutenzione Pag. 43

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Unità Tecnologica: 01.12

Giunti per edilizia

Per coprire i giunti strutturali e per garantire la continuità dei piani di calpestio devono essere previsti appositi dispositivi denominatigiunti per l'edilizia. Generalmente questi giunti sono costituiti da:- una struttura portante che viene agganciata nel giunto creato tra i due solai;- una superficie di finitura agganciata alla struttura sottostante.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.12.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLo strato portante e quello di finitura dei giunti devono essere in grado di resistere alle sollecitazioni ed ai carichi che si manifestanodurante il ciclo di vita.

Livello minimo della prestazione:Devono essere garantiti i valori dei sovraccarichi previsti per i solai dove sono installati i giunti.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.12.01 Coprigiunti

Manuale di Manutenzione Pag. 44

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Elemento Manutenibile: 01.12.01

Coprigiunti

Unità Tecnologica: 01.12

Giunti per edilizia

Si tratta di Coprigiunti di dilatazione impiegati dove si uniscono due diverse strutture portanti spesso necessita una separazione per ladilatazione lineare o per intrinseche diversità di movimento dei materiali accostati. Sono dotati di adesivo che garantisce l'assorbimentodi movimenti considerevoli e possono essere installati anche mediante viti e tasselli

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.12.01.A01 Anomalie delle guarnizioni

01.12.01.A02 Avvallamenti

01.12.01.A03 Deformazione

01.12.01.A04 Difetti di tenuta

01.12.01.A05 Fessurazioni

01.12.01.A06 Penetrazione di umidità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.12.01.I01 SerraggioCadenza: ogni 6 mesiEseguire il serraggio di coprigiunto sul relativo strato portante.

01.12.01.I02 Sostituzione guarnizioniCadenza: quando occorreEseguire la sostituzione delle guarnizioni sigillanti quando usurate.

Manuale di Manutenzione Pag. 45

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Unità Tecnologica: 01.13

Pareti interne

Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere, conformare ed articolare gli spazi internidell'organismo edilizio.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.13.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe pareti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali;l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

01.13.R02 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come dioggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, né provocare ildistacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Livello minimo della prestazione:Le pareti devono resistere all'azione di urti sulla faccia interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito checorrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P:

- Tipo di prova: Urto con corpo duro;Massa del corpo [Kg] = 0,5;Energia d’urto applicata [J] = 3;Note: - ;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 50;Energia d’urto applicata [J] = 300;Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 3;Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30;Note: Superficie esterna, al piano terra.

01.13.R03 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione dipossibili sollecitazioni.

Livello minimo della prestazione:Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimandacomunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.13.01 Lastre di cartongesso

Manuale di Manutenzione Pag. 46

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Elemento Manutenibile: 01.13.01

Lastre di cartongesso

Unità Tecnologica: 01.13

Pareti interne

le lastre di cartongesso sono realizzate con materiale costituito da uno strato di gesso di cava racchiuso fra due fogli di cartone specialeresistente ed aderente. Il mercato offre vari prodotti diversi per tipologia. Gli elementi di cui è composto sono estremamente naturalitanto da renderlo un prodotto ecologico, che bene si inserisce nelle nuove esigenze di costruzione. Le lastre di cartongesso sono createper soddisfare qualsiasi tipo di soluzione, le troviamo di tipo standard per la realizzazione normale, di tipo ad alta flessibilità per larealizzazione delle superfici curve, di tipo antifuoco trattate con vermiculite o cartoni ignifughi classificate in Classe 1 o 0 di reazione alfuoco, di tipo idrofugo con elevata resistenza all'umidità o al vapore acqueo, di tipo fonoisolante o ad alta resistenza termica che,accoppiate a pannello isolante in fibre o polistirene estruso, permettono di creare delle contropareti di tamponamento che risolvono iproblemi di condensa o umidità, migliorando notevolmente le condizioni climatiche dell'ambiente. Le lastre vengono fissate con vitiautofilettanti a strutture metalliche in lamiera di acciaio zincato, o nel caso delle contropareti, fissate direttamente sulla parete esistentecon colla e tasselli, le giunzioni sono sigillate e rasate con apposito stucco e banda.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.13.01.A01 Decolorazione

01.13.01.A02 Disgregazione

01.13.01.A03 Distacco

01.13.01.A04 Efflorescenze

01.13.01.A05 Erosione superficiale

01.13.01.A06 Esfoliazione

01.13.01.A07 Fessurazioni

01.13.01.A08 Macchie

01.13.01.A09 Mancanza

01.13.01.A10 Penetrazione di umidità

01.13.01.A11 Polverizzazione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.13.01.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.13.01.I01 RiparazioneCadenza: quando occorreRiparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con gesso. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.

Manuale di Manutenzione Pag. 47

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Unità Tecnologica: 01.14

Rivestimenti interni

Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusureinterne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.14.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoI rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali;l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.14.01 Rivestimenti e prodotti ceramici

Manuale di Manutenzione Pag. 48

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Elemento Manutenibile: 01.14.01

Rivestimenti e prodotti ceramici

Unità Tecnologica: 01.14

Rivestimenti interni

Impiegati come rivestimenti di pareti con elementi in lastre o piastrelle ceramiche prodotte con argille, silice, fondenti, coloranti e altrematerie prime minerali. Tra i materiali ceramici utilizzati come rivestimenti ricordiamo le maioliche, le terraglie, i grès naturale o rosso, iklinker. Gli elementi in lastre o piastrelle ceramiche hanno caratteristiche di assorbimento, resistenza e spessore diverso.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.14.01.A01 Decolorazione

01.14.01.A02 Deposito superficiale

01.14.01.A03 Disgregazione

01.14.01.A04 Distacco

01.14.01.A05 Efflorescenze

01.14.01.A06 Erosione superficiale

01.14.01.A07 Esfoliazione

01.14.01.A08 Fessurazioni

01.14.01.A09 Macchie e graffiti

01.14.01.A10 Mancanza

01.14.01.A11 Penetrazione di umidità

01.14.01.A12 Polverizzazione

01.14.01.A13 Rigonfiamento

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.14.01.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adattial tipo di rivestimento.

01.14.01.I02 Pulizia e reintegro giuntiCadenza: quando occorrePulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

01.14.01.I03 Sostituzione degli elementi degradatiCadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura. Ripristino delle sigillature deteriorate mediante rimozione delle vecchie esostituzione con sigillanti idonei.

Manuale di Manutenzione Pag. 49

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Unità Tecnologica: 01.15

Infissi interni

Gli infissi interni hanno per scopo quello di permettere il controllo della comunicazione tra gli spazi interni dell'organismo edilizio. Inparticolare l'utilizzazione dei vari ambienti in modo da permettere o meno il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria tra i variambienti interni.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.15.R01 RiparabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, la funzionalità e l'efficienza di parti ed elementisoggetti a guasti.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili in modo da consentire agevolmente le operazioni di riparazione. La loro collocazionedovrà rispettare le norme tecniche di settore.

01.15.R02 PulibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili e dimensionati in modo da consentire le operazioni di pulizia.

01.15.R03 SostituibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi dovranno essere realizzati e collocati in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementiessi soggetti a guasti.

Livello minimo della prestazione:Onde facilitare la sostituzione di intere parti (ante, telai, ecc.), è inoltre opportuno che l'altezza e la larghezza di coordinazionedegli infissi esterni verticali siano modulari e corrispondenti a quelle previste dalle norme UNI 7864, UNI 7866, UNI 7961,UNI 8861, UNI 8975 e UNI EN 12519.

01.15.R04 Permeabilità all'ariaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.

Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm3 edella pressione massima di prova misurata in Pa.

01.15.R05 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoGli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile lalettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni oscrepolature superiore al 10% delle superfici totali.

01.15.R06 OscurabilitàClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi devono, attraverso opportuni schermi e/o dispositivi di oscuramento, provvedere alla regolazione della luce naturaleimmessa.

Livello minimo della prestazione:I dispositivi di schermatura esterna di cui sono dotati gli infissi interni verticali devono consentire una regolazione del livellodi illuminamento negli spazi chiusi degli alloggi fino ad un valore non superiore a 0,2 lux.

Manuale di Manutenzione Pag. 50

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ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.15.01 Porte in tamburato ° 01.15.02 Porte antipanico ° 01.15.03 Porte tagliafuoco

Manuale di Manutenzione Pag. 51

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Elemento Manutenibile: 01.15.01

Porte in tamburato

Unità Tecnologica: 01.15

Infissi interni

Si tratta di porte che permettono il passaggio da un ambiente ad un altro, con battente tamburato di spessori diversi, generalmentecomposte da intelaiatura in legno di abete stagionato, con nido d’ape, realizzati con sfibrato di legno. Possono essere rivestite conlaminato melaminico calandrato di PVC.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.15.01.A01 Alterazione cromatica

01.15.01.A02 Bolla

01.15.01.A03 Corrosione

01.15.01.A04 Deformazione

01.15.01.A05 Deposito superficiale

01.15.01.A06 Distacco

01.15.01.A07 Fessurazione

01.15.01.A08 Frantumazione

01.15.01.A09 Fratturazione

01.15.01.A10 Incrostazione

01.15.01.A11 Infracidamento

01.15.01.A12 Lesione

01.15.01.A13 Macchie

01.15.01.A14 Non ortogonalità

01.15.01.A15 Patina

01.15.01.A16 Perdita di lucentezza

01.15.01.A17 Perdita di materiale

01.15.01.A18 Perdita di trasparenza

01.15.01.A19 Scagliatura, screpolatura

01.15.01.A20 Scollaggi della pellicola

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.15.01.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.15.01.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.15.01.I03 Pulizia delle guide di scorrimentoCadenza: ogni 6 mesiPulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.

01.15.01.I04 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.15.01.I05 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesi

Manuale di Manutenzione Pag. 52

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Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.15.01.I06 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.15.01.I07 Registrazione manigliaCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.15.01.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

01.15.01.I02 Ripristino protezione verniciatura parti in legnoCadenza: ogni 2 anniRipristino della protezione di verniciatura previa asportazione del vecchio strato per mezzo di carte abrasive leggere ed otturazionecon stucco per legno di eventuali fessurazioni. Applicazione di uno strato impregnante e rinnovo, a pennello, dello strato protettivocon l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno.

01.15.01.I03 Regolazione telaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

Elemento Manutenibile: 01.15.02

Porte antipanico

Unità Tecnologica: 01.15

Infissi interni

Le porte antipanico hanno la funzione di agevolare la fuga verso le porte esterne e/o comunque verso spazi sicuri in casi di eventiparticolari (incendi, terremoti, emergenze, ecc.). Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni in materia disicurezza. Esse sono dotate di elemento di manovra che regola lo sblocco delle ante definito "maniglione antipanico". Il dispositivoantipanico deve essere realizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta nel momento in cui viene azionata la barra postaorizzontalmente sulla parte interna di essa. Tra i diversi dispositivi in produzione vi sono i dispositivi antipanico con barra a spinta(push-bar) e i dispositivi antipanico con barra a contatto (touch-bar).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.15.02.R01 Regolarità delle finiture per porte antipanicoClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe porte antipanico devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti.

Livello minimo della prestazione:Il dispositivo antipanico dovrà essere progettato e realizzato in modo che tutti gli spigoli e gli angoli esposti che potrebberoprovocare lesioni agli utenti che si servono dell'uscita di sicurezza, siano arrotondati con un raggio >= 0,5 mm (UNI EN 1125).

01.15.02.R02 Resistenza agli agenti aggressivi per porte antipanicoClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte antipanico non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici

Livello minimo della prestazione:Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dallaUNI EN 1670 e UNI EN 1125.

01.15.02.R03 Resistenza agli urti per porte antipanicoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte antipanico dovranno essere in grado di sopportare urti che non debbono compromettere la stabilit à degli stessi; né provocareil distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Manuale di Manutenzione Pag. 53

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Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono resistere all'azione di urti esterni ed interni realizzati con le modalità indicate nelle norme UNI EN 179, UNIEN 1125, UNI EN 1158.

01.15.02.R04 Resistenza al fuoco per porte antipanicoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le porte antipanico, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.

Livello minimo della prestazione:I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione dell'altezzadell'edificio e rispettare i seguenti valori:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.Inoltre il materiale previsto per la realizzazione del dispositivo antipanico dovrà consentire il funzionamento a temperaturecomprese tra i -20°C e i +100°C (UNI EN 1125).

01.15.02.R05 Sostituibilità per porte antipanicoClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe porte antipanico dovranno essere realizzate e collocate in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti edelementi essi soggetti a guasti.

Livello minimo della prestazione:Onde facilitare la sostituzione è fondamentale che i componenti ed i dispositivi antipanico siano corrispondenti a quellepreviste dalle norme UNI EN 179, UNI EN 1125, UNI EN 1158.

01.15.02.R06 Stabilità chimico reattiva per porte antipanicoClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte antipanico e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovrannoprodurre reazioni chimiche.

Livello minimo della prestazione:Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalleUNI EN 1670 e UNI EN 1125.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.15.02.A01 Alterazione cromatica

01.15.02.A02 Bolla

01.15.02.A03 Corrosione

01.15.02.A04 Deformazione

01.15.02.A05 Deposito superficiale

01.15.02.A06 Distacco

01.15.02.A07 Fessurazione

01.15.02.A08 Frantumazione

01.15.02.A09 Fratturazione

01.15.02.A10 Incrostazione

01.15.02.A11 Infracidamento

01.15.02.A12 Lesione

01.15.02.A13 Macchie

01.15.02.A14 Non ortogonalità

01.15.02.A15 Patina

01.15.02.A16 Perdita di lucentezza

01.15.02.A17 Perdita di materiale

01.15.02.A18 Perdita di trasparenza

Manuale di Manutenzione Pag. 54

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01.15.02.A19 Scagliatura, screpolatura

01.15.02.A20 Scollaggi della pellicola

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.15.02.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.15.02.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.15.02.I03 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.15.02.I04 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.15.02.I05 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.15.02.I06 Registrazione maniglioneCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura.

01.15.02.I07 Rimozione ostacoli spaziCadenza: quando occorreRimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

01.15.02.I08 Verifica funzionamentoCadenza: ogni 6 mesiVerifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.15.02.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

01.15.02.I02 Regolazione telaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

Elemento Manutenibile: 01.15.03

Porte tagliafuoco

Unità Tecnologica: 01.15

Infissi interni

Le porte tagliafuoco (o porte REI) hanno la funzione di proteggere quegli spazi o luoghi sicuri, ai quali ne consentono l'ingresso, dalleazioni provocate da eventuali incendi. Nelle zone di maggiore afflusso di persone le porte tagliafuoco devono essere anche porteantipanico. Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni in materia di sicurezza. In genere vengono impiegatimateriali di rivestimento metallici con all'interno materiali isolanti stabili alle alte temperature. Il dispositivo di emergenza deve essererealizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta dall'interno in meno di 1 secondo. Tra i diversi dispositivi in produzione visono i dispositivi di emergenza con azionamento mediante maniglia a leva e i dispositivi di emergenza con azionamento mediantepiastra a spinta.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.15.03.R01 Regolarità delle finiture per porte tagliafuoco

Manuale di Manutenzione Pag. 55

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Classe di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe porte tagliafuoco devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti.

Livello minimo della prestazione:Il dispositivo antipanico dovrà essere progettato e realizzato in modo che tutti gli spigoli e gli angoli esposti che potrebberoprovocare lesioni agli utenti che si servono dell'uscita di sicurezza, siano arrotondati con un raggio >= 0,5 mm (UNI EN 1125).

01.15.03.R02 Resistenza agli agenti aggressivi per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte tagliafuoco non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici

Livello minimo della prestazione:Le porte tagliafuoco dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalleUNI EN 1670 e UNI EN 1125.

01.15.03.R03 Resistenza agli urti per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte tagliafuoco dovranno essere in grado di sopportare urti che non debbono compromettere la stabilit à degli stessi; néprovocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono resistere all'azione di urti esterni ed interni realizzati con le modalità indicate nelle norme UNI EN 179, UNIEN 1125, UNI EN 1158.

01.15.03.R04 Resistenza al fuoco per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le porte tagliafuoco, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.

Livello minimo della prestazione:I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione dell'altezzadell'edificio e rispettare i seguenti valori:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.Inoltre il materiale previsto per la realizzazione del dispositivo antipanico dovrà consentire il funzionamento a temperaturecomprese tra i -20°C e i +100°C (UNI EN 1125).

01.15.03.R05 Sostituibilità per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe porte tagliafuoco dovranno essere realizzate e collocate in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti edelementi essi soggetti a guasti.

Livello minimo della prestazione:Onde facilitare la sostituzione è fondamentale che i componenti ed i dispositivi antipanico siano corrispondenti a quellepreviste dalle norme UNI EN 179, UNI EN 1125, UNI EN 1158.

01.15.03.R06 Stabilità chimico reattiva per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte tagliafuoco e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovrannoprodurre reazioni chimiche.

Livello minimo della prestazione:Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalleUNI EN 1670 e UNI EN 1125.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.15.03.A01 Alterazione cromatica

01.15.03.A02 Bolla

01.15.03.A03 Corrosione

01.15.03.A04 Deformazione

01.15.03.A05 Deposito superficiale

Manuale di Manutenzione Pag. 56

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01.15.03.A06 Distacco

01.15.03.A07 Fessurazione

01.15.03.A08 Frantumazione

01.15.03.A09 Fratturazione

01.15.03.A10 Incrostazione

01.15.03.A11 Lesione

01.15.03.A12 Macchie

01.15.03.A13 Non ortogonalità

01.15.03.A14 Patina

01.15.03.A15 Perdita di lucentezza

01.15.03.A16 Perdita di materiale

01.15.03.A17 Perdita di trasparenza

01.15.03.A18 Scagliatura, screpolatura

01.15.03.A19 Scollaggi della pellicola

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.15.03.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.15.03.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.15.03.I03 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.15.03.I04 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.15.03.I05 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.15.03.I06 Registrazione maniglioneCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura.

01.15.03.I07 Rimozione ostacoliCadenza: ogni 2 anniRimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

01.15.03.I08 Verifica funzionamentoCadenza: ogni 6 mesiVerifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.15.03.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

01.15.03.I02 Regolazione telaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

Manuale di Manutenzione Pag. 57

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Unità Tecnologica: 01.16

Controsoffitti

I controsoffitti sono sistemi di finiture tecniche in elementi modulari leggeri. Essi possono essere direttamente fissati al solaio o appesiad esso tramite elementi di sostegno. Essi hanno inoltre la funzione di controllare la definizione morfologica degli ambienti attraverso lapossibilità di progettare altezze e volumi e talvolta di nascondere la distribuzione di impianti tecnologici nonché da contribuireall'isolamento acustico degli ambienti. Gli strati funzionali dei controsoffitti possono essere composti da vari elementi i materiali diversiquali:- pannelli (fibra, fibra a matrice cementizia, fibra minerale ceramizzato, fibra rinforzato, gesso, gesso fibrorinforzato, gesso rivestito,profilati in lamierino d'acciaio, stampati in alluminio, legno, PVC);- doghe (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio);- lamellari (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio, lastre metalliche);- grigliati (elementi di acciaio, elementi di alluminio, elementi di legno, stampati di resine plastiche e simili);- cassettoni (legno). Inoltre essi possono essere chiusi non ispezionabili, chiusi ispezionabili e aperti.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.16.01 Controsoffitti in lana roccia

Manuale di Manutenzione Pag. 58

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Elemento Manutenibile: 01.16.01

Controsoffitti in lana roccia

Unità Tecnologica: 01.16

Controsoffitti

I controsoffitti in lana roccia sono costituiti da un pannelli in lana di roccia vulcanica rivestiti sulla faccia a vista con veli mineraliverniciati. Hanno ottime caratteristiche di reazione e resistenza al fuoco. Non devono contenere nessuna fibra d’amianto e/o altriprodotti cancerogeni.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.16.01.A01 Alterazione cromatica

01.16.01.A02 Bolla

01.16.01.A03 Corrosione

01.16.01.A04 Deformazione

01.16.01.A05 Deposito superficiale

01.16.01.A06 Distacco

01.16.01.A07 Fessurazione

01.16.01.A08 Fratturazione

01.16.01.A09 Incrostazione

01.16.01.A10 Lesione

01.16.01.A11 Macchie

01.16.01.A12 Non planarità

01.16.01.A13 Perdita di lucentezza

01.16.01.A14 Perdita di materiale

01.16.01.A15 Scagliatura, screpolatura

01.16.01.A16 Scollaggi della pellicola

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.16.01.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.16.01.I01 Regolazione planaritàCadenza: ogni 3 anniVerifica dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti attraverso la registrazione dei pendini e delle molle diregolazione.

01.16.01.I02 Sostituzione elementiCadenza: quando occorreSostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi.

Manuale di Manutenzione Pag. 59

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Unità Tecnologica: 01.17

Pavimentazioni esterne

Le pavimentazioni esterne fanno parte delle partizioni orizzontali esterne. La loro funzione, oltre a quella protettiva, è quella dipermettere il transito ai fruitori e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che la superficie finale dovrà risultare perfettamentepiana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso dei luoghi. Gli spessori variano in funzione altraffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, icollanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione dei luoghi e del loro impiego. Le pavimentazioni esterne possono essere di tipo:cementizie, lapideo, resinoso, resiliente, ceramico, lapideo di cava e lapideo in conglomerato.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.17.01 Pavimentazioni in calcestruzzo stampato

Manuale di Manutenzione Pag. 60

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Elemento Manutenibile: 01.17.01

Pavimentazioni in calcestruzzo stampato

Unità Tecnologica: 01.17

Pavimentazioni esterne

Si tratta di pavimentazioni stampate, in cui la tecnica di lavorazione consiste nell’imprimere e pressare i supporti cementizi, mediantel’utilizzo di stampi appoggiati nel calcestruzzo fresco, fino a riprodurre il disegno e la tessitura di un pavimento in pietra o mattone(imprinting). Prima di essere stampato il pavimento viene opportunamente ‘’spolverato’’ con dei particolari corazzanti, i quali hanno lafunzione di rendere colorato, il pavimento oltre che di aumentarne la normale resistenza all’abrasione rispetto al calcestruzzo normale.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.17.01.A01 Alterazione cromatica

01.17.01.A02 Bolle

01.17.01.A03 Degrado sigillante

01.17.01.A04 Deposito superficiale

01.17.01.A05 Disgregazione

01.17.01.A06 Distacco

01.17.01.A07 Erosione superficiale

01.17.01.A08 Fessurazioni

01.17.01.A09 Macchie

01.17.01.A10 Mancanza

01.17.01.A11 Perdita di elementi

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.17.01.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatteal tipo di rivestimento.

01.17.01.I02 Ripristino degli strati protettiviCadenza: quando occorreRipristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino lecaratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche.

01.17.01.I03 Sostituzione delle parti degradateCadenza: quando occorreSostituzione delle parti degradate e/o usurati con altri materiali analoghi previa rimozione delle zone deteriorate e relativapreparazione del fondo.

Manuale di Manutenzione Pag. 61

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Unità Tecnologica: 01.18

Pavimentazioni interne

Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base alla morfologia delrivestimento possono suddividersi in continue (se non sono nel loro complesso determinabili sia morfologicamente chedimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione, oltre a quellaprotettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che lasuperficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'usodegli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, lefughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degli ambienti e del loro impiego. Lepavimentazioni interne possono essere di tipo:- cementizio;- lapideo;- resinoso;- resiliente;- tessile;- ceramico;- lapideo di cava;- lapideo in conglomerato;- ligneo.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.18.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe pavimentazioni debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali;l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.18.01 Battiscopa ° 01.18.02 Rivestimenti in gres porcellanato

Manuale di Manutenzione Pag. 62

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Elemento Manutenibile: 01.18.01

Battiscopa

Unità Tecnologica: 01.18

Pavimentazioni interne

I battiscopa rappresentano elementi di rivestimento che vanno a coprire la parte inferiore di una parete interna di un ambiente, inparticolare nella zona del giunto, compresa tra la superficie della parete ed il pavimento, proteggendola da eventuali operazioni dipulizia.Essi hanno la funzione di:- giunzione, ossia di coprire il bordo irregolare situato tra la giunzione della pavimentazione ed il muro- protettiva, ossia di protegge la parete da azioni esterne (contatto di arredi con le pareti, contatto con attrezzature per pulizie, ecc..)- decorativa.Possono essere realizzati con materiali e dimensioni diverse (acciao, alluminio, legno, ceramica, cotto, PVC, ecc.).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.18.01.A01 Decolorazione

01.18.01.A02 Deposito superficiale

01.18.01.A03 Disgregazione

01.18.01.A04 Distacco

01.18.01.A05 Efflorescenze

01.18.01.A06 Erosione superficiale

01.18.01.A07 Esfoliazione

01.18.01.A08 Fessurazioni

01.18.01.A09 Macchie e graffiti

01.18.01.A10 Mancanza

01.18.01.A11 Penetrazione di umidità

01.18.01.A12 Polverizzazione

01.18.01.A13 Rigonfiamento

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.18.01.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adattial tipo di rivestimento.

01.18.01.I02 Sostituzione degli elementi degradatiCadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.Ripristino delle sigillature deteriorate mediante rimozione delle vecchie e sostituzione con sigillanti idonei.

Elemento Manutenibile: 01.18.02

Rivestimenti in gres porcellanato

Unità Tecnologica: 01.18

Pavimentazioni interne

I rivestimenti in gres porcellanato vengono ottenuti da impasti di argille naturali greificanti, opportunamente corrette con fondenti esmagranti (argille artificiali). Adatto per pavimenti e rivestimenti, sia in interni sia in esterni, è impermeabile, compatto, duro, opaco,dotato di alta inerzia chimica, antigelivo, resistente alla rottura, all'abrasione, alla compressione (sino a 200-300 N/mM2),ai carichi e alfuoco. Il grès porcellanato è disponibile in un'ampia e articolata gamma di formati.

Manuale di Manutenzione Pag. 63

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REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.18.02.R01 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti per le singole sostanze pericolose dalla normativa vigente.

01.18.02.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.

Livello minimo della prestazione:Per la determinazione dei livelli minimi si considerano i parametri derivanti da prove di laboratorio che prendono inconsiderazione la norma UNI EN 12825.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.18.02.A01 Alterazione cromatica

01.18.02.A02 Degrado sigillante

01.18.02.A03 Deposito superficiale

01.18.02.A04 Disgregazione

01.18.02.A05 Distacco

01.18.02.A06 Erosione superficiale

01.18.02.A07 Fessurazioni

01.18.02.A08 Macchie e graffiti

01.18.02.A09 Mancanza

01.18.02.A10 Perdita di elementi

01.18.02.A11 Scheggiature

01.18.02.A12 Sollevamento e distacco dal supporto

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.18.02.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adattial tipo di rivestimento.

01.18.02.I02 Pulizia e reintegro giuntiCadenza: quando occorrePulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

01.18.02.I03 Sostituzione degli elementi degradatiCadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

Manuale di Manutenzione Pag. 64

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Unità Tecnologica: 01.19

Parapetti

I parapetti sono un sistema di protezione per evitare la caduta di persone, animali, oggetti, formati dall’assemblaggio di diversi elementi(montanti, correnti, corrimano, colonne, pannelli, piantoni, ecc.) realizzati con materiali diversi, formanti una barriera ad andamentoorizzontale, secondo la definizione della norma UNI 10805.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.19.R01 Protezione dalle caduteClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti i parapetti devono assicurare le condizioni di sicurezza contro la caduta di cose e persone nel vuoto nelrispetto delle norme sulla sicurezza.

Livello minimo della prestazione:In particolare gli elementi di protezione esterna prospicienti dislivelli superiori a 1 m devono avere altezza dal pianopedonabile non inferiore a 1 m onde evitare la caduta di cose e persone nel vuoto. Nel caso di parapetti con alla base ungradino che permetta l'appoggio del piede, l'altezza del parapetto al di sopra del gradino non deve essere inferiore a 90 cm. Peri parapetti o ringhiere realizzati con dei vuoti questi non devono permettere l'attraversabilità di una sfera del diametro di 10 cme deve essere previsto un cordolo di almeno 10 cm di altezza.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.19.01 Balaustre con tamponamento pannello perforato

Manuale di Manutenzione Pag. 65

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Elemento Manutenibile: 01.19.01

Balaustre con tamponamento pannello perforato

Unità Tecnologica: 01.19

Parapetti

Si tratta di strutture verticali per tamponamento costituite da strutture in estruso di lega di alluminio, con sezione angolare e spessori didimensioni diverse, con montante sempre in estruso di lega di alluminio a sezione piatta e sagomatura della parte superiore conintestatura per il collegamento al profilo corrimano. La struttura orizzontale di tamponamento è formata da: pannelli in alluminiopredisposti di nervatura nella parte inferiore con elementi di finitura ad “L”. Il fissaggio successivo avviene mediante avvitamento aimontanti verticali e l'inserimento nella parte superiore.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.19.01.R01 Conformità ai parametri di sicurezzaClasse di Requisiti: Sicurezza d'usoClasse di Esigenza: SicurezzaI parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità.

Livello minimo della prestazione:Vanno rispettati i seguenti parametri:- Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kN/m per balconidi edifici privati e di 3 kN/m per balconi di edifici pubblici.- I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (per balconi situatiad un'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportuno predisporre i parapetti ad 1,10-1,20 m).- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno 0,60 m apartire dal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini, una interazione con l'ambiente circostante, prevenendone itentativi di scalata motivati dalla curiosità.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a griglia verticale,sfavorendo eventuali tentativi di scalata.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile da unasfera di diametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi di attraversamento.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.19.01.A01 Altezza inadeguata

01.19.01.A02 Corrosione

01.19.01.A03 Decolorazione

01.19.01.A04 Deformazione

01.19.01.A05 Disposizione elementi inadeguata

01.19.01.A06 Mancanza di elementi

01.19.01.A07 Rottura di elementi

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.19.01.I01 Sistemazione generaleCadenza: quando occorreRifacimento degli strati di protezione con materiali idonei ai tipi di superfici previa rimozione di eventuale formazione di corrosionelocalizzata. Ripristino della stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Ripristino delle altezze d'uso e di sicurezza.Sostituzione di eventuali parti mancanti o deformate.

Manuale di Manutenzione Pag. 66

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Unità Tecnologica: 01.20

Impianto elettrico

L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenzenon superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte unalinea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata(nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggioreassorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con caviposizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diversocolore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondole norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.20.R01 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere leproprie caratteristiche.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.20.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni orotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.20.R03 (Attitudine al) controllo della condensazione interstizialeClasse di Requisiti: Sicurezza d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaI componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua dicondensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normatecnica.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.20.R04 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàPer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devonoessere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.

01.20.R05 Impermeabilità ai liquidiClasse di Requisiti: Sicurezza d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaI componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasipericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.20.R06 Limitazione dei rischi di interventoClasse di Requisiti: Protezione dai rischi d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modoagevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Manuale di Manutenzione Pag. 67

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01.20.R07 Montabilità/SmontabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso dinecessità.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.20.01 Canalizzazioni in PVC ° 01.20.02 Interruttori ° 01.20.03 Prese e spine ° 01.20.04 Quadri di bassa tensione

Manuale di Manutenzione Pag. 68

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Elemento Manutenibile: 01.20.01

Canalizzazioni in PVC

Unità Tecnologica: 01.20

Impianto elettrico

Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essereconformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizionidi legge).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.20.01.R01 Resistenza al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni degli impianti elettrici suscettibili di essere sottoposte all’azione del fuoco devono essere classificate secondoquanto previsto dalla normativa vigente; la resistenza al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazionedi conformità”.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.20.01.R02 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni degli impianti elettrici devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le propriecaratteristiche chimico-fisiche.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.01.A01 Deformazione

01.20.01.A02 Fessurazione

01.20.01.A03 Fratturazione

01.20.01.A04 Non planarità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.20.01.I01 Ripristino elementiCadenza: quando occorreRiposizionare gli elementi in caso di sconnessioni.

01.20.01.I02 Ripristino grado di protezioneCadenza: quando occorreRipristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente.

Elemento Manutenibile: 01.20.02

Interruttori

Unità Tecnologica: 01.20

Impianto elettrico

Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primoriempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;

Manuale di Manutenzione Pag. 69

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- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.20.02.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggiinfrarossi).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.02.A01 Anomalie dei contatti ausiliari

01.20.02.A02 Anomalie delle molle

01.20.02.A03 Anomalie degli sganciatori

01.20.02.A04 Corto circuiti

01.20.02.A05 Difetti agli interruttori

01.20.02.A06 Difetti di taratura

01.20.02.A07 Disconnessione dell'alimentazione

01.20.02.A08 Surriscaldamento

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.20.02.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

Elemento Manutenibile: 01.20.03

Prese e spine

Unità Tecnologica: 01.20

Impianto elettrico

Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energiaelettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o apavimento (cassette).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.20.03.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.03.A01 Corto circuiti

Manuale di Manutenzione Pag. 70

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01.20.03.A02 Disconnessione dell'alimentazione

01.20.03.A03 Surriscaldamento

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.20.03.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

Elemento Manutenibile: 01.20.04

Quadri di bassa tensione

Unità Tecnologica: 01.20

Impianto elettrico

Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, foriasolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possonoessere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine eindustrie.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.20.04.R01 AccessibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàI quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.20.04.R02 IdentificabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàI quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sonoriportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.04.A01 Anomalie dei contattori

01.20.04.A02 Anomalie dei fusibili

01.20.04.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamento

01.20.04.A04 Anomalie dei magnetotermici

01.20.04.A05 Anomalie dei relè

01.20.04.A06 Anomalie della resistenza

01.20.04.A07 Anomalie delle spie di segnalazione

01.20.04.A08 Anomalie dei termostati

01.20.04.A09 Depositi di materiale

01.20.04.A10 Difetti agli interruttori

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.20.04.I01 Pulizia generaleCadenza: ogni 6 mesi

Manuale di Manutenzione Pag. 71

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Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.

01.20.04.I02 SerraggioCadenza: ogni annoEseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.

01.20.04.I03 Sostituzione centralina rifasamentoCadenza: quando occorreEseguire la sostituzione della centralina elettronica di rifasamento con altra dello stesso tipo.

01.20.04.I04 Sostituzione quadroCadenza: ogni 20 anniEseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.

Manuale di Manutenzione Pag. 72

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Unità Tecnologica: 01.21

Impianto di riscaldamento

L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinatecondizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori, provenienti dalle centralitermiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolare il loro funzionamento. Asecondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipoMannessman), in rame o in materiale plastico per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengono usate tubazioni in acciaio o inrame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno la funzione di realizzare lo scambiotermico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono:- radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati(nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno;- piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio;- pannelli radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massetto delpavimento;- termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di un involucrodi lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta;- unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore di tipoassiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai condotti d'aria con i relativi filtri;- aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata;- sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediantepezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante dispessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori o di piastre radianti per ottimizzarele prestazioni è opportuno che:- la distanza tra il pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm;- la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm;- la distanza tra la superficie dei radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm.Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in opera lebatterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria. Nel casosi utilizzano serpentine radianti a pavimento è opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli di polietilene per evitareinfiltrazioni della gettata soprastante.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.21.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.21.R02 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidiClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI fluidi termovettori dell'impianto di riscaldamento devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamentodell'impianto assicurando nello stesso momento un benessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici.

Livello minimo della prestazione:La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previstedalle vigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essereparagonati ai valori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell'impianto così come prescritto dallanormativa UNI vigente.

01.21.R03 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe dei fluidi termovettorinonché dei combustibili di alimentazione.

Livello minimo della prestazione:I componenti degli impianti di riscaldamento possono essere verificati per accertarne la capacità al controllo della tenutasecondo le prove indicate dalla normativa UNI vigente.

01.21.R04 AffidabilitàClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le propriequalità così da garantire la funzionalità dell'impianto.

Manuale di Manutenzione Pag. 73

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Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.21.R05 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le propriecapacità di rendimento così da garantire la funzionalità dell'impianto.

Livello minimo della prestazione:L'efficienza degli elementi costituenti l'impianto viene verificata misurando alcuni parametri quali:- i generatori di calore di potenza termica utile nominale Pn superiore a 4 kW, devono possedere un rendimento termico utilenon inferiore al 90%;- il rendimento dei gruppi elettropompe non deve essere interiore al 70%;- il coefficiente di prestazione (COP) delle pompe di calore non deve essere inferiore a 2,65;- il rendimento di elettropompe ed elettroventilatori non deve essere interiore al 70%.

01.21.R06 Resistenza agli agenti aggressivi chimiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaL'impianto di riscaldamento deve essere realizzato con materiali e componenti idonei a non subire dissoluzioni o disgregazioni emutamenti di aspetto se sottoposti all'azione di agenti aggressivi chimici.

Livello minimo della prestazione:Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell’aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle normeUNI. Per garantire i livelli minimi possono essere utilizzati eventuali rivestimenti di protezione esterna (smalti, prodottivernicianti, ecc.) che devono essere compatibili con i supporti su cui vengono applicati.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.21.01 Pannelli radianti ad acqua

Manuale di Manutenzione Pag. 74

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Elemento Manutenibile: 01.21.01

Pannelli radianti ad acqua

Unità Tecnologica: 01.21

Impianto di riscaldamento

Sono realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massetto del pavimento; alfine di incrementarne il rendimento, spesso, le tubazioni vengono messe in opera su uno strato isolante rivestito da un sottile stratoriflettente (kraft di alluminio) al fine di ridurre le perdite verso il basso. Lavorano con acqua a temperatura relativamente bassa.Occupano generalmente gran parte della superficie del locale.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.21.01.R01 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatureClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI pannelli radianti ad acqua dell'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modoefficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.21.01.A01 Difetti di regolazione

01.21.01.A02 Difetti di tenuta

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.21.01.I01 Sostituzione dei pannelli radianti ad acquaCadenza: ogni 50 anniSostituzione dei pannelli radianti ad acqua, previa demolizione della soletta del pavimento, quando necessario.

Manuale di Manutenzione Pag. 75

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Unità Tecnologica: 01.22

Impianto di smaltimento acque reflue

L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scaricodell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acquereflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti esulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore èopportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.22.01 Pozzetti di scarico ° 01.22.02 Pozzetti e caditoie

Manuale di Manutenzione Pag. 76

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Elemento Manutenibile: 01.22.01

Pozzetti di scarico

Unità Tecnologica: 01.22

Impianto di smaltimento acque reflue

Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasisempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lasciascorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello, occorrefar ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto.Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di fondocon luce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al di sopra delpezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è formato da untronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura, piegatura degli orli oflangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un pezzo cilindrico intermedio,un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza sporgenze e l'anello d'appoggioper la copertura.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.22.01.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàI pozzetti di scarico devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.

Livello minimo della prestazione:La capacità di tenuta può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNIEN 1253-2 sottoponendo il pozzetto ad una pressione idrostatica a partire da 0 bar fino a 0,1 bar. La prova deve essereconsiderata superata con esito positivo quando, nell’arco di 15 min, non si verificano fuoriuscite di fluido.

01.22.01.R02 Assenza della emissione di odori sgradevoliClasse di Requisiti: OlfattiviClasse di Esigenza: BenessereI pozzetti dell'impianto fognario devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.

Livello minimo della prestazione:L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2.

01.22.01.R03 PulibilitàClasse di Requisiti: Di manutenibilitàClasse di Esigenza: GestioneI pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.

Livello minimo della prestazione:Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta ilpozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetrodel diametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuaread alimentare l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la provaper tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati.

01.22.01.R04 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione dideterminate sollecitazioni.

Livello minimo della prestazione:La resistenza meccanica delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed itempi previsti dalla norma UNI EN 1253-1. Non devono prodursi alcuna incrinatura o frattura prima del raggiungimento delcarico di prova. Inoltre, nel caso di pozzetti o di scatole sifoniche muniti di griglia o di coperchio in ghisa dolce, acciaio,metalli non ferrosi, plastica oppure in una combinazione di tali materiali con il calcestruzzo, la deformazione permanente nondeve essere maggiore dei valori elencati dalla norma suddetta. Per le griglie deve essere applicato un carico di prova P di 0,25kN e la deformazione permanente f ai 2/3 del carico di prova non deve essere maggiore di 2,0 mm.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.22.01.A01 Abrasione

Manuale di Manutenzione Pag. 77

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01.22.01.A02 Corrosione

01.22.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni

01.22.01.A04 Difetti delle griglie

01.22.01.A05 Intasamento

01.22.01.A06 Odori sgradevoli

01.22.01.A07 Sedimentazione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.22.01.I01 PuliziaCadenza: ogni 12 mesiEseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.

Elemento Manutenibile: 01.22.02

Pozzetti e caditoie

Unità Tecnologica: 01.22

Impianto di smaltimento acque reflue

I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflueattraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, perlo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.22.02.R01 (Attitudine al) controllo della portataClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.

Livello minimo della prestazione:Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Immettere nelpozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 mm a una velocità costante e uniforme per 30 s.Continuando ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s bisogna misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dalpozzetto. La prova deve essere eseguita per tre volte per ogni velocità di mandata e deve essere considerata la media dei trerisultati ottenuti per ciascuna prova.

01.22.02.R02 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando cos ì la durata e lafunzionalità nel tempo.

Livello minimo della prestazione:La capacità di tenuta delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempiprevisti dalla norma UNI EN 1253-2. Montare la scatola sifonica (con uscita chiusa e tutte le entrate laterali sigillate) suldispositivo di prova; sottoporre la scatola ad una pressione idrostatica di 400 Pa utilizzando le valvole by-pass. Chiudere laserranda e aprire lentamente dopo circa 5 secondi; ripetere fino a quando la scatola non perde pi ù acqua (comunque fino ad unmassimo di 5 volte).

01.22.02.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoliClasse di Requisiti: OlfattiviClasse di Esigenza: BenessereI pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.

Livello minimo della prestazione:L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Riempire la scatolasifonica con acqua ad una pressione di 200 Pa; dopo 15 minuti verificare eventuali perdite di acqua (evidenziate dalladiminuzione della pressione statica) ed interrompere la prova se dopo 2 minuti la pressione non si è stabilizzata.

01.22.02.R04 Pulibilità

Manuale di Manutenzione Pag. 78

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Classe di Requisiti: Di manutenibilitàClasse di Esigenza: GestioneLe caditoie ed i pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.

Livello minimo della prestazione:Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta ilpozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetrodel diametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuaread alimentare l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la provaper tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati.

01.22.02.R05 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperaturaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni orotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse.

Livello minimo della prestazione:La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti viene accertata con la prova descritta dallanorma UNI EN 1253-2.Secondo tale prova si fa entrare l’acqua attraverso la griglia o attraverso l’entrata laterale nel seguente modo:- 0,5 l/s di acqua calda alla temperatura di 93 °C per circa 60 secondi;- pausa di 60 secondi;- 0,5 l/s di acqua fredda alla temperatura di 15 °C per 60 secondi;- pausa di 60 secondi.Ripetere questo ciclo per 1500 volte o in alternativa per 100 h.La prova viene considerata valida se non si verificano deformazioni o variazioni dall’aspetto della superficie dei componenti.

01.22.02.R06 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione dideterminate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità dell'impianto.

Livello minimo della prestazione:I pozzetti sono classificati in base alla loro resistenza al carico nelle seguenti classi:- H 1,5 (per tetti piani non praticabili);- K 3 (aree senza traffico veicolare);- L15 (aree con leggero traffico veicolare);- M 125 (aree con traffico veicolare).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.22.02.A01 Difetti ai raccordi o alle connessioni

01.22.02.A02 Difetti dei chiusini

01.22.02.A03 Erosione

01.22.02.A04 Intasamento

01.22.02.A05 Odori sgradevoli

01.22.02.A06 Sedimentazione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.22.02.I01 PuliziaCadenza: ogni 12 mesiEseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.

Manuale di Manutenzione Pag. 79

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Unità Tecnologica: 01.23

Impianto di trasmissione fonia e dati

L'impianto di trasmissione fonia e dati consente la diffusione, nei vari ambienti, di dati ai vari utenti. Generalmente è costituito da unarete di trasmissione (denominata cablaggio) e da una serie di punti di presa ai quali sono collegate le varie postazioni.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.23.R01 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi dell'impianto fonia e dati devono essere realizzati con materiali in grado di resistere al passaggio di cariche elettrichesenza causare malfunzionamenti.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi di protezione elettrica dipendono dalle ditte produttrici e devono rispondere alle prescrizioni delle norme CEI.

01.23.R02 Resistenza alla vibrazioneClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi dell'impianto fonia e dati devono essere idonei e posti in opera in modo da resistere alle vibrazioni che dovesseroinsorgere nell'ambiente di impiego senza compromettere il regolare funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Alla fine della prova il campione deve essere controllato al fine di evidenziare che le tensioni in uscita siano entro le specifichedettate dalle norme.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.23.01 Unità rack a parete ° 01.23.02 Dispositivi wii-fi ° 01.23.03 Cablaggio

Manuale di Manutenzione Pag. 80

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Elemento Manutenibile: 01.23.01

Unità rack a parete

Unità Tecnologica: 01.23

Impianto di trasmissione fonia e dati

Le unità rack a parete hanno la funzione di contenere tutti i componenti (apparati attivi, pannelli di permutazione della rete didistribuzione fisica,ecc.) dell'impianto. Sono generalmente costituiti da una struttura in lamiera d’acciaio pressopiegata ed elettrosaldatae verniciata con polveri epossidiche e dotata di porte (nella maggioranza dei casi in vetro temperato) e sono sistemati alle pareti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.23.01.R01 AccessibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe unità rack devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso diguasti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.23.01.R02 IdentificabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe unità rack devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sonoriportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza (corto circuiti, ecc.).

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.23.01.A01 Anomalie cablaggio

01.23.01.A02 Anomalie led luminosi

01.23.01.A03 Anomalie sportelli

01.23.01.A04 Corrosione

01.23.01.A05 Depositi di materiale

01.23.01.A06 Difetti agli interruttori

01.23.01.A07 Difetti di ventilazione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.23.01.I01 Pulizia generaleCadenza: ogni 6 mesiPulizia generale delle varie connessioni utilizzando aspiratore.

01.23.01.I02 SerraggioCadenza: ogni 6 mesiEseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.

Elemento Manutenibile: 01.23.02

Dispositivi wii-fi

Unità Tecnologica: 01.23

Impianto di trasmissione fonia e dati

Manuale di Manutenzione Pag. 81

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La necessità di collegare in rete più dispositivi è un problema che si riscontra spesso nei grandi ambienti lavorativi nei quali lavoranomolte persone. In questi casi per semplificare il collegamento delle varie postazioni di lavoro vengono utilizzati i dispositivi wii-fi(comunemente denominati access point) che non necessitano di alimentazione locale (l'energia necessaria arriva direttamentedall’iniettore posto all’interno dell’unità rack). Inoltre questi dispositivi sono di facile gestione e manutenzione anche grazie all'utilizzo disoftware di settore.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.23.02.R01 Resistenza a sbalzi di temperaturaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI dispositivi wii-fi devono essere in grado di resistere a sbalzi della temperatura ambiente senza compromettere il lorofunzionamento.

Livello minimo della prestazione:La temperatura di funzionamento, con eventuali tolleranze, viene indicata dal produttore.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.23.02.A01 Calo di tensione

01.23.02.A02 Difetti di regolazione

01.23.02.A03 Incrostazioni

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.23.02.I01 Regolazione dispositivi wii-fiCadenza: ogni 6 mesiRegolare le soglie di assorbimento e delle tensioni del ricevente e dell'emittente.

01.23.02.I02 Sostituzione dispositivi wii-fiCadenza: ogni 10 anniSostituire i dispositivi wii-fi quando deteriorati o quando non in grado di svolgere la propria funzione

Elemento Manutenibile: 01.23.03

Cablaggio

Unità Tecnologica: 01.23

Impianto di trasmissione fonia e dati

Per la diffusione dei dati negli edifici occorre una rete di supporto che generalmente viene denominata cablaggio. Pertanto il cablaggiodegli edifici consente agli utenti di comunicare e scambiare dati attraverso le varie postazioni collegate alla rete di distribuzione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.23.03.A01 Anomalie degli allacci

01.23.03.A02 Anomalie delle prese

01.23.03.A03 Difetti di serraggio

01.23.03.A04 Difetti delle canaline

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.23.03.I01 Rifacimento cablaggioCadenza: ogni 15 anniEseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classesuperiore).

01.23.03.I02 Serraggio connessioneCadenza: quando occorreEffettuare il serraggio di tutte le connessioni.

Manuale di Manutenzione Pag. 82

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01.23.03.I03 Sostituzione preseCadenza: quando occorreSostituire gli elementi delle prese quali placche, coperchi, telai e connettori quando usurati.

Manuale di Manutenzione Pag. 83

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Unità Tecnologica: 01.24

Impianto telefonico e citofonico

Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di distribuire e regolare flussi informativi telefonici e citofonici. Lacentrale telefonica deve essere ubicata in modo da garantire la funzionalità del sistema ed essere installata in locale idoneo.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.24.R01 Isolamento elettrostaticoClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono garantire un livello di isolamento da eventuali scariche elettrostatiche.

Livello minimo della prestazione:Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico si effettuano una serie di prove secondo quanto prescritto dalla normativaUNI.

01.24.R02 Resistenza a cali di tensioneClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono resistere a riduzioni e a brevi interruzioni di tensione.

Livello minimo della prestazione:Per accertare la resistenza ai cali di tensione si effettuano delle prove secondo quanto previsto dalle norme.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.24.01 Centrale telefonica

Manuale di Manutenzione Pag. 84

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Elemento Manutenibile: 01.24.01

Centrale telefonica

Unità Tecnologica: 01.24

Impianto telefonico e citofonico

La centrale telefonica è un elemento dell'impianto telefonico per mezzo del quale i componenti ad essa collegati possono esserealimentati e monitorati; la centrale, inoltre, consente la trasmissione e la ricezione di segnali verso e da un’apparecchiatura.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.24.01.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLa centrale telefonica ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.

Livello minimo della prestazione:E’ possibile controllare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti utilizzabili dagli utenti per le normalioperazioni di comando, regolazione e controllo, verificando anche l’assenza di ostacoli che ne impediscano un’agevolemanovra. Per l'armadietto per terminale unificato, posizionato in apposito incasso, si deve verificare l'altezza dal pavimento chedeve essere compresa tra i 90 e i 120 cm.

01.24.01.R02 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLa centrale telefonica deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buonfunzionamento.

Livello minimo della prestazione:Le prestazioni minime richieste alle centrali telefoniche devono essere quelle indicate dal produttore.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.24.01.A01 Perdita di carica accumulatori

01.24.01.A02 Difetti di tenuta dei morsetti

01.24.01.A03 Difetti di regolazione

01.24.01.A04 Perdite di tensione

01.24.01.A05 Incrostazioni

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.24.01.I01 PuliziaCadenza: ogni 12 mesiEffettuare una pulizia della centrale telefonica e dei suoi componenti utilizzando aspiratori e raccogliendo in appositi contenitori iresidui della pulizia.

01.24.01.I02 Revisione del sistemaCadenza: quando occorreEffettuare una revisione ed un aggiornamento del software di gestione degli apparecchi in caso di necessità.

Manuale di Manutenzione Pag. 85

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Unità Tecnologica: 01.25

Impianto fotovoltaico

L’impianto fotovoltaico è l’insieme dei componenti meccanici, elettrici ed elettronici che captano l’energia solare per trasformarla inenergia elettrica che poi viene resa disponibile all’utilizzazione da parte dell’utenza. Gli impianti fotovoltaici possono essere:- alimentazione diretta: l’apparecchio da alimentare viene collegato direttamente al FV (acronimo di modulo fotovoltaico); lo svantaggiodi questo tipo di impianti è che l’apparecchio collegato al modulo fotovoltaico non funziona in assenza di sole (di notte); applicazioni:piccole utenze come radio, piccole pompe, calcolatrici tascabili, ecc.;- funzionamento ad isola: il modulo FV alimenta uno o più apparecchi elettrici; l’energia fornita dal modulo, ma momentaneamente nonutilizzata, viene usata per caricare degli accumulatori; quando il fabbisogno aumenta, o quando il modulo FV non funziona (p.e. dinotte), viene utilizzata l’energia immagazzinata negli accumulatori; applicazioni: zone non raggiunte dalla rete di distribuzione elettrica edove l’installazione di essa non sarebbe conveniente;- funzionamento per immissione in rete: come nell’impianto ad isola il modulo solare alimenta le apparecchiature elettriche collegate,l’energia momentaneamente non utilizzata viene immessa nella rete pubblica; il gestore di un impianto di questo tipo fornisce dunquel’energia eccedente a tutti gli altri utenti collegati alla rete elettrica, come una normale centrale elettrica; nelle ore serali e di notte lacorrente elettrica può essere nuovamente prelevata dalla rete pubblica.Un semplice impianto fotovoltaico ad isola è composto dai seguenti elementi:- cella solare: per la trasformazione di energia solare in energia elettrica; per ricavare più potenza vengono collegate tra loro diversecelle;- regolatore di carica: è un apparecchio elettronico che regola la ricarica e la scarica degli accumulatori; uno dei suoi compiti è diinterrompere la ricarica ad accumulatore pieno;- accumulatori: sono i magazzini di energia di un impianto fotovoltaico; essi forniscono l’energia elettrica quando i moduli non sono ingrado di produrne, per mancanza di irradiamento solare;- inverter: trasforma la corrente continua proveniente dai moduli e/o dagli accumulatori in corrente alternata convenzionale a 230 V; sel’apparecchio da alimentare necessita di corrente continua si può fare a meno di questa componente;- utenze: apparecchi alimentati dall’impianto fotovoltaico.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.25.R01 Limitazione dei rischi di interventoClasse di Requisiti: Protezione dai rischi d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto fotovoltaico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modoagevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone e/o cose.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.25.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti fotovoltaici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni orotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.25.R03 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàPer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti dell'impianto devono esseredotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.25.01 Modulo fotovoltaico con celle in silicio policristallino ° 01.25.02 Inverter

Manuale di Manutenzione Pag. 86

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Elemento Manutenibile: 01.25.01

Modulo fotovoltaico con celle in silicio policristallino

Unità Tecnologica: 01.25

Impianto fotovoltaico

Le celle in silicio policristallino si realizzano riciclando lo scarto di silicio il quale viene rifuso per ottenere una composizione cristallinacompatta. Questi scarti di silicio vengono fusi all'interno di un crogiolo in modo da creare un composto omogeneo che poi vieneraffreddato in modo tale da generare una cristallizzazione che si sviluppa in verticale. Si ottiene così un pezzo di silicio solido che poiviene tagliato verticalmente in lingotti di forma parallelepipedo; successivamente, con un taglio orizzontale, si ricavano delle fette dispessore simile ai wafer del monocristallo. I wafer vengono puliti con un attacco in soda e poi drogati con il fosforo per la realizzazionedelle giunzioni P-N; successivamente si applica un sottile strato antiriflesso e si realizzano per serigrafia o elettrodeposizione i contattielettrici anteriori (griglia metallica) e posteriori (superficie continua metallica). Le celle in silicio policristallino hanno un’efficienza che vadal 12 al 14%.I moduli fotovoltaici con celle in silicio policristallino si prestano molto bene per realizzare impianti fotovoltaici di grande potenza sia perl'alto rendimento alle alte temperature sia per la facilità di reperire le materie prime sul mercato.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.25.01.R01 Efficienza di conversioneClasse di Requisiti: Di funzionamentoClasse di Esigenza: GestioneLa cella deve essere realizzata con materiale e finiture superficiali tali da garantire il massimo assorbimento delle radiazioni solari.

Livello minimo della prestazione:La massima potenza di picco (Wp) erogabile dalla cella così come definita dalle norme internazionali STC (standard TestConditions) deve essere almeno pari a 1,5 Wp con una corrente di 3 A e una tensione di 0,5 V.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.25.01.A01 Anomalie rivestimento

01.25.01.A02 Deposito superficiale

01.25.01.A03 Difetti di serraggio morsetti

01.25.01.A04 Difetti di fissaggio

01.25.01.A05 Difetti di tenuta

01.25.01.A06 Incrostazioni

01.25.01.A07 Infiltrazioni

01.25.01.A08 Patina biologica

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.25.01.I01 PuliziaCadenza: ogni 6 mesiEffettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna delle celle.

01.25.01.I02 Sostituzione celleCadenza: ogni 10 anniSostituzione delle celle che non assicurano un rendimento accettabile.

01.25.01.I03 SerraggioCadenza: quando occorreEseguire il serraggio della struttura di sostegno delle celle

Elemento Manutenibile: 01.25.02

Inverter

Unità Tecnologica: 01.25

Manuale di Manutenzione Pag. 87

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Impianto fotovoltaico

L'inverter o convertitore statico è un dispositivo elettronico che trasforma l'energia continua (prodotta dal generatore fotovoltaico) inenergia alternata (monofase o trifase) che può essere utilizzata da un'utenza oppure essere immessa in rete.In quest'ultimo caso si adoperano convertitori del tipo a commutazione forzata con tecnica PWM senza clock e/o riferimenti di tensioneo di corrente e dotati del sistema MPPT (inseguimento del punto di massima potenza) che permette di ottenere il massimo rendimentoadattando i parametri in uscita dal generatore fotovoltaico alle esigenze del carico.Gli inverter possono essere di due tipi:- a commutazione forzata in cui la tensione di uscita viene generata da un circuito elettronico oscillatore che consente all'inverter difunzionare come un generatore in una rete isolata;- a commutazione naturale in cui la frequenza della tensione di uscita viene impostata dalla rete a cui è collegato.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.25.02.R01 Controllo della potenzaClasse di Requisiti: Controllabilità tecnologicaClasse di Esigenza: ControllabilitàL'inverter deve garantire il perfetto accoppiamento tra la tensione in uscita dal generatore e il range di tensioni in ingresso dalconvertitore.

Livello minimo della prestazione:La potenza massima Pinv destinata ad un inverter deve essere compresa tra la potenza massima consigliata in ingresso delconvertitore Ppv ridotta del 20% con tolleranza non superiore al 5%: Ppv (-20%) < Pinv < Ppv (+5%).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.25.02.A01 Anomalie dei fusibili

01.25.02.A02 Anomalie delle spie di segnalazione

01.25.02.A03 Difetti agli interruttori

01.25.02.A04 Emissioni elettromagnetiche

01.25.02.A05 Infiltrazioni

01.25.02.A06 Scariche atmosferiche

01.25.02.A07 Sovratensioni

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.25.02.I01 Pulizia generaleCadenza: ogni 6 mesiPulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.

01.25.02.I02 SerraggioCadenza: ogni annoEseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.

01.25.02.I03 Sostituzione inverterCadenza: ogni 3 anniEseguire la sostituzione dell'inverter quando usurato o per un adeguamento alla normativa.

Manuale di Manutenzione Pag. 88

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Unità Tecnologica: 01.26

Impianto antintrusione e controllo accessi

L'impianto antintrusione e controlli accessi è l'insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di prevenire, eliminare osegnalare l'intrusione di persone non desiderate all'interno degli edifici. L'impianto generalmente si compone di una centralinaelettronica, che può avere sirena incorporata o esterna e punto centrale per i diversi sensori, ripartita in zone che corrispondono allezone protette. I sensori per interno possono essere:- rilevatori radar che coprono zone di circa 90° (non devono essere installati su pareti soggette a vibrazioni né orientati su paretiriflettenti);- rilevatori radar a microonde che coprono zone di oltre 100° ottenendo il massimo rendimento dall'effetto Doppler;- rilevatori a infrarossi passivi che si servono delle radiazioni termiche dei corpi animati e sono corredati di lente Fresnel per orientare inmaniera corretta il sensore con portate fina a 10 metri.I sensori perimetrali possono essere:- contatto magnetico di superficie o da incasso;- interruttore magnetico;- sensore inerziale per protezione di muri e recinzioni elettriche;- sonda a vibrazione;- barriere a raggi infrarossi e a microonde per esterno.Gli impianti di allarme dovranno essere realizzati a regola d'arte in rispondenza alla Legge 1.3. 1968, n.186. Tutti i dispositivi dirivelazione, concentrazione, segnalazione locale/remota (teletrasmissione), nonché di controllo (accessi, televisione a circuito chiuso),dovranno rispondere alle norme di settore. Pertanto dette apparecchiature dovranno riportare il previsto marchio di conformità o inalternativa di dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore; in ogni caso dovrà essere garantita la sicurezza d'uso. A tal riguardotutte le apparecchiature elettriche collegate alle linee di alimentazione in bassa tensione (trasformatori, interruttori, fusibili, ecc.),dovranno essere conformi alle norme CEI 12-13; tale rispondenza dovrà essere certificata da apposito attestato di conformità rilasciatoda parte degli organismi competenti oppure da dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore. Tutte le apparecchiature dovrannoessere esenti da difetti qualitativi e di lavorazione. Le verifiche da effettuare anche sulla base della documentazione fornita sono:- controllo dei materiali installati e delle relative caratteristiche tecniche;- controllo a vista del posizionamento, fissaggio ed accessibilità della centrale di gestione, dei singoli rivelatori e ogni altro dispositivo delsistema, con verifica della conformità a livello di prestazione richiesta;- controllo dello schema di localizzazione dei cavi e degli schemi dei collegamenti, verifica della completezza della documentazionetecnica e dei manuali d'uso e tecnici;- calcolo teorico dell'autonomia di funzionamento dell'impianto sulla base degli assorbimenti, del tipo delle batterie e deldimensionamento degli alimentatori installati;- controllo operativo delle funzioni quali: risposta dell'impianto ad eventi di allarme, risposta dell'impianto ad eventi temporali e rispostadell'impianto ad interventi manuali.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.26.R01 Resistenza alla vibrazioneClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi dell'impianto antintrusione devono essere idonei e posti in opera in modo da resistere alle vibrazioni che dovesseroinsorgere nell'ambiente di impiego senza compromettere il regolare funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Alla fine della prova il campione deve essere controllato al fine di evidenziare che le tensioni in uscita siano entro le specifichedettate dalle norme.

01.26.R02 Isolamento elettrostaticoClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi dell'impianto antintrusione devono garantire un livello di isolamento da eventuali scariche elettrostatiche.

Livello minimo della prestazione:Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico degli elementi dell'impianto si effettuano una serie di prove secondo lemodalità riportate nella normativa UNI vigente.

01.26.R03 Resistenza a cali di tensioneClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi dell'impianto antintrusione devono resistere a riduzioni di tensione e a brevi interruzioni di tensione.

Livello minimo della prestazione:Per accertare la resistenza ai cali di tensione si effettuano delle prove secondo quanto previsto dalle norme.

01.26.R04 Resistenza alla corrosioneClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi dell'impianto antintrusione devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.

Livello minimo della prestazione:

Manuale di Manutenzione Pag. 89

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Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico degli elementi dell'impianto si effettuano una serie di prove secondo lemodalità riportate nella normativa UNI vigente.

01.26.R05 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi dell'impianto antintrusione devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rottureche si dovessero verificare nelle condizioni di impiego.

Livello minimo della prestazione:Per verificare la resistenza meccanica devono essere utilizzate il procedimento e l’apparecchiatura di prova descritti dallanormativa UNI vigente.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.26.01 Unità di controllo ° 01.26.02 Sensore volumetrico a doppia tecnologia ° 01.26.03 Centrale antintrusione

Manuale di Manutenzione Pag. 90

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Elemento Manutenibile: 01.26.01

Unità di controllo

Unità Tecnologica: 01.26

Impianto antintrusione e controllo accessi

Le unità di controllo sono dei dispositivi che consentono di monitorare costantemente gli elementi ad esse collegati quali sensori perl'illuminazione, rivelatori di movimento, ecc.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.26.01.R01 Isolamento elettromagneticoClasse di Requisiti: Controllabilità tecnologicaClasse di Esigenza: ControllabilitàLe unità di controllo devono garantire un livello di funzionamento anche in presenza di un campo elettromagnetico.

Livello minimo della prestazione:Devono essere previsti i livelli minimi indicati dalle normative in materia in particolare quelle dettate dal Consiglio delleComunità Europee.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.26.01.A01 Anomalie batteria

01.26.01.A02 Anomalie software

01.26.01.A03 Difetti stampante

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.26.01.I01 Sostituzione unitàCadenza: ogni 15 anniEffettuare la sostituzione dell'unità di controllo secondo le prescrizioni fornite dal costruttore (generalmente ogni 15 anni).

Elemento Manutenibile: 01.26.02

Sensore volumetrico a doppia tecnologia

Unità Tecnologica: 01.26

Impianto antintrusione e controllo accessi

Il sensore è costituito da due elementi basati su diversa tecnologia di rivelazione contenuti in un medesimo involucro, in grado dirilevare il calore del corpo umano ed il movimento. La correlazione tra i segnali provenienti dai due diversi elementi di rivelazione dovràessere tale che la segnalazione d'allarme sia generata solo al persistere o al ripresentarsi della condizione di perturbazione dello stato dinormalità, ad entrambe le componenti del sensore. Il sensore dovrà possedere led di immediata rappresentazione del funzionamentodello stesso apparato. Dovrà essere possibile variarne sensibilità (portata), integrazione e orientamento sia in senso orizzontale cheverticale, in modo da adattare il sensore al campo di protezione voluto o in relazione alle caratteristiche particolari dell'ambienteprotetto. Il sensore dovrà essere dotato di un dispositivo antiaccecamento per prevenire ogni tentativo di mascheramento. Inoltre,dovrà essere dotato di circuito di supervisione del segnale a microonda che, in caso di non funzionamento di questa sezione,predisporrà il sensore a funzionare automaticamente con la sola parte ad infrarossi, emettendo in uscita un segnale di guasto verso ilconcentratore. Il sensore, inoltre, avrà un filtro di luce per eliminare eventuali disturbi generati da sorgenti luminose fluorescenti. Le suecaratteristiche dovranno essere conformi alla Norma CEI 79-2 al II° Livello di prestazioni.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.26.02.R01 Resistenza a sbalzi di temperaturaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI sensori volumetrici a doppia tecnologia devono essere in grado di resistere a sbalzi della temperatura ambiente.

Livello minimo della prestazione:La temperatura di funzionamento, con eventuali tolleranze, viene indicata dal produttore.

Manuale di Manutenzione Pag. 91

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01.26.02.R02 Sensibilità alla luceClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI sensori volumetrici devono essere realizzati con materiali tali che per determinati valori della luce non si inneschino i meccanismidi allarme.

Livello minimo della prestazione:I valori massimi per i quali si possono generare falsi allarmi sono quelli indicati dai produttori unitamente ad eventuali circuitidi integrazione atti ad evitare falsi allarmi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.26.02.A01 Calo di tensione

01.26.02.A02 Difetti di regolazione

01.26.02.A03 Incrostazioni

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.26.02.I01 Regolazione dispositiviCadenza: ogni 6 mesiRegolare le soglie di assorbimento e delle tensioni del ricevente e dell'emittente.

01.26.02.I02 Sostituzione lente del rivelatoreCadenza: quando occorreSostituire la lente del rivelatore quando si vuole incrementare la portata.

01.26.02.I03 Sostituzione rivelatoriCadenza: ogni 10 anniSostituire i rivelatori quando deteriorati o quando non in grado di svolgere la propria funzione.

Elemento Manutenibile: 01.26.03

Centrale antintrusione

Unità Tecnologica: 01.26

Impianto antintrusione e controllo accessi

La centrale antintrusione è un elemento dell'impianto antintrusione e controllo accessi per mezzo del quale i componenti ad essacollegati possono essere alimentati e monitorati. Per tale motivo deve essere dotata di un sistema di alimentazione primaria esecondaria in grado di assicurare un corretto funzionamento in caso di interruzione dell'alimentazione primaria.Generalmente le funzioni che può svolgere la centrale antintrusione sono:- ricevere i segnali dai rivelatori ad essa collegati;- determinare se detti segnali corrispondono alla condizione di allarme e se del caso indicare con mezzi ottici e acustici tale condizione diallarme;- localizzare la zona dalla quale proviene l'allarme;- sorvegliare il funzionamento corretto del sistema e segnalare con mezzi ottici e acustici ogni eventuale guasto (per esempio cortocircuito, interruzione della linea, guasto nel sistema di alimentazione);- inviare i segnali di allarme alla stampante collegata;- inviare i segnali di allarme ad eventuali apparecchi telefonici collegati (polizia, vigilanza, ecc.).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.26.03.R01 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLa centrale di controllo e allarme deve entrare nella condizione di allarme a seguito della ricezione dei segnali e dopo che gli stessisiano stati elaborati ed interpretati come allarmi.

Livello minimo della prestazione:L'elaborazione dei segnali provenienti dai rivelatori in aggiunta a quello richiesto per prendere la decisione di segnalarel’allarme non deve ritardare la segnalazione della condizione di allarme per più di 10 s.

01.26.03.R02 Isolamento elettromagneticoClasse di Requisiti: Protezione elettrica

Manuale di Manutenzione Pag. 92

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Classe di Esigenza: SicurezzaI materiali ed i componenti della centrale di controllo e allarme devono garantire un livello di isolamento da eventuali campielettromagnetici.

Livello minimo della prestazione:Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico della centrale di controllo e allarme si effettuano una serie di provesecondo le modalità riportate nella norma UNI vigente.Il campione deve essere condizionato nel modo seguente:- gamma di frequenza: da 1 MHz a 1 GHz;- intensità di campo: 10 V/m;- modulazione dell’ampiezza sinusoidale: 80% a 1 kHz.Alla fine della prova il campione deve essere controllato al fine di verificare visivamente l’assenza di danni meccanici, siainternamente che esternamente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.26.03.A01 Difetti del pannello di segnalazione

01.26.03.A02 Difetti di tenuta morsetti

01.26.03.A03 Perdita di carica della batteria

01.26.03.A04 Perdite di tensione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.26.03.I01 PuliziaCadenza: ogni 12 mesiEffettuare una pulizia della centrale e dei suoi componenti utilizzando aspiratori e raccogliendo in appositi contenitori i residui dellapulizia.

01.26.03.I02 Registrazione connessioniCadenza: ogni 12 mesiRegistrare e regolare tutti i morsetti delle connessioni e dei fissaggi dei rivelatori collegati.

01.26.03.I03 Revisione del sistemaCadenza: quando occorreEffettuare una revisione ed un aggiornamento del software di gestione degli apparecchi in caso di necessità.

01.26.03.I04 Sostituzione batteriaCadenza: ogni 6 mesiSostituire la batteria di alimentazione ausiliaria (preferibilmente ogni 6 mesi).

Manuale di Manutenzione Pag. 93

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Unità Tecnologica: 01.27

Impianto di sicurezza e antincendio

L'impianto di sicurezza deve fornire segnalazioni ottiche e/o acustiche agli occupanti di un edificio affinché essi, in caso di possibiliincendi, possano intraprendere adeguate azioni di protezione contro l'incendio oltre ad eventuali altre misure di sicurezza per untempestivo esodo. Le funzioni di rivelazione incendio e allarme incendio possono essere combinate in un unico sistema.Generalmente un impianto di rivelazione e allarme è costituito da:- rivelatori d'incendio;- centrale di controllo e segnalazione;- dispositivi di allarme incendio;- punti di segnalazione manuale;- dispositivo di trasmissione dell'allarme incendio;- stazione di ricevimento dell'allarme incendio;- comando del sistema automatico antincendio;- sistema automatico antincendio;- dispositivo di trasmissione dei segnali di guasto;- stazione di ricevimento dei segnali di guasto;- apparecchiatura di alimentazione.L'impianto antincendio è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di prevenire, eliminare, limitare o segnalare incendi. L'impiantoantincendio, nel caso di edifici per civili abitazioni, è richiesto quando l'edificio supera i 24 metri di altezza. L'impianto è generalmentecostituito da:- rete idrica di adduzione in ferro zincato;- bocche di incendio in cassetta (manichette, lance, ecc.);- attacchi per motopompe dei VV.FF.;- estintori (idrici, a polvere, a schiuma, carrellati, ecc.).

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.27.01 Idranti a muro

Manuale di Manutenzione Pag. 94

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Elemento Manutenibile: 01.27.01

Idranti a muro

Unità Tecnologica: 01.27

Impianto di sicurezza e antincendio

Quando per particolari esigenze si rende necessario installare l'idrante all'interno degli edifici l'idrante a muro può risultare un giustocompromesso tra l'estetica e la funzionalità. Inafti l'idrante a muro viene posizionato all'interno di idonea nicchia chiusa frontalmentecon un vetro antinfortunistico che viene rotto in caso di necessità. L'idrante è uno strumento adatto allo spengimento d'incendi inquanto rende immediatamente disponibile il getto d'acqua.Generalmente l'idrante a muro è costituito da:- un involucro dotato di sportello sigillabile con lastra frangibile/infrangibile contenente una tubazione appiattibile;- una lancia con intercettazione e frazionamento del getto e il rubinetto di alimentazione.La tubazione viene appoggiata su un apposito supporto a forma di sella (chiamato "sella salvamanichetta") per consentirne una miglioreconservazione.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.27.01.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli idranti devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo.

Livello minimo della prestazione:L'idrante deve essere sottoposto ad una pressione di 21 bar con l'otturatore della valvola chiuso. L'idrante non deve presentareperdite per almeno 3 minuti.

01.27.01.R02 Resistenza alla corrosioneClasse di Requisiti: Durabilità tecnologicaClasse di Esigenza: DurabilitàGli idranti devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettere il buonfunzionamento dell'intero apparato.

Livello minimo della prestazione:Il dimensionamento della colonna idrante in ghisa deve essere tale da garantire i valori idraulici richiesti dalla normativa conidonei spessori non inferiori a quelli prescritti dalla norma UNI EN 14384.

01.27.01.R03 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli idranti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinatesollecitazioni.

Livello minimo della prestazione:La prova alla resistenza meccanica deve essere effettuata sull'idrante completamente assemblato (completo di tutti gli elementiquali valvole, otturatori, guarnizioni). Con l'otturatore della valvola completamente aperto sottoporre l'idrante ad una pressioneidraulica di 24 bar: il corpo dell'idrante deve resistere per almeno tre minuti. L’idrante che abbia superato la prova di tenutanon deve inoltre presentare alcun segno di difetto.

01.27.01.R04 Funzionalità d'usoClasse di Requisiti: Di funzionamentoClasse di Esigenza: GestioneGli idranti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di sforziderivanti dall'uso e/o dalla manovra.

Livello minimo della prestazione:La prova alla resistenza meccanica deve essere effettuata sull'idrante completamente assemblato. L’idrante che abbia superatola prova di tenuta non deve inoltre presentare alcun segno di difetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.27.01.A01 Difetti attacchi

01.27.01.A02 Difetti di tenuta

01.27.01.A03 Difetti dispositivi di manovra

01.27.01.A04 Rottura tappi

Manuale di Manutenzione Pag. 95

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MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.27.01.I01 Prova della tenutaCadenza: ogni 2 mesiVerificare la tenuta alla pressione di esercizio degli idranti.

Manuale di Manutenzione Pag. 96

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Unità Tecnologica: 01.28

Illuminazione a led

Si tratta di un innovativo sistema di illuminazione che, come l'impianto di illuminazione tradizionale, consente di creare condizioni divisibilità negli ambienti. I corpi illuminanti a led devono consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità diilluminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce.In modo schematico, un sistema di illuminazione LED è composto da:- una sorgente LED per l’emissione del flusso luminoso;- un circuito stampato per il supporto e l’ancoraggio meccanico, per la distribuzione dell’energia elettrica fornita dall’alimentatore (chefornisce il primo contributo alla dissipazione termica);- uno o più alimentatori per la fornitura di corrente elettrica a un dato valore di tensione;- uno o più dissipatori termici per lo smaltimento del calore prodotto dal LED;- uno più dispositivi ottici, o semplicemente le “ottiche” (“primarie” all’interno del packaging e “secondarie” all’esterno), per laformazione del solido fotometrico.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.28.01 Apparecchio ad incasso a led

Manuale di Manutenzione Pag. 97

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Elemento Manutenibile: 01.28.01

Apparecchio ad incasso a led

Unità Tecnologica: 01.28

Illuminazione a led

Si tratta di elementi che vengono montati nel controsoffitto degli ambienti; sono realizzati con sistemi modulari in modo da esserefacilmente montabili e allo stesso tempo rimovibili.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.28.01.A01 Anomalie anodo

01.28.01.A02 Anomalie catodo

01.28.01.A03 Anomalie connessioni

01.28.01.A04 Anomalie trasformatore

01.28.01.A05 Deformazione

01.28.01.A06 Non planarità

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.28.01.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.28.01.I01 Regolazione planaritàCadenza: ogni annoVerifica dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti attraverso la registrazione dei pendini e delle molle diregolazione.

01.28.01.I02 Sostituzione diodiCadenza: quando occorreSostituire i diodi quando danneggiati e/o deteriorati.

01.28.01.I03 Sostituzione elementiCadenza: quando occorreSostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi.

Manuale di Manutenzione Pag. 98

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Unità Tecnologica: 01.29

Sistemi anticaduta

Si tratta di sistemi per tutelare la salute e la sicurezza dei soggetti e/o lavoratori che operano in attività diverse , su coperture, ad unacerta quota, che fungono da prevenzione dalle cadute accidentali dall'alto. In particolare si prestano per coadiuvare in sicurezza diverseattività:- pulizia camini- manutenzioni ordinarie delle coperture- sostituzioni di elementi di tenuta- installazione e manutenzione di impianti (antenne, parabole, pannelli solari o fotovoltaici, ecc.)- sostituzione di grondaie e pluviali, ecc.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.29.R01 Protezione individualeClasse di Requisiti: Protezione dai rischi d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaI sistemi anticaduta dovranno assicurare la protezione individuale dai rischi d'intervento da parte degli operatori.

Livello minimo della prestazione:Si considera come tensione massima trasmissibile ad un corpo in caduta, da parte di una imbracatura anticaduta, collegata adun elemento strutturale, il valore di 600 daN, definito come parametro limite fisiologico tollerabile da una persona in buonecondizioni di salute.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.29.01 Linea di ancoraggio ° 01.29.02 Punti di ancoraggio

Manuale di Manutenzione Pag. 99

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Elemento Manutenibile: 01.29.01

Linea di ancoraggio

Unità Tecnologica: 01.29

Sistemi anticaduta

La linea di ancoraggio è la linea flessibile posta tra ancoraggi strutturali dove possono essere applicati i dispositivi di protezioneindividuale.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.29.01.A01 corde blande

01.29.01.A02 Corrosione

01.29.01.A03 Mancanza

01.29.01.A04 Assenza di riferimenti di fabbrica

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.29.01.I01 SostituzioneCadenza: quando occorreSostituzione di elementi usurati e/o non rispondenti ai parametri dettati dalla norma, in funzione delle condizioni d'uso e degli altrisistemi anticaduta impiegati.

Elemento Manutenibile: 01.29.02

Punti di ancoraggio

Unità Tecnologica: 01.29

Sistemi anticaduta

Si tratta di elementi a cui possono essere collegati i dispositivi di ancoraggio.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.29.02.A01 Corrosione

01.29.02.A02 Mancanza

01.29.02.A03 Assenza di riferimenti di fabbrica

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.29.02.I01 SostituzioneCadenza: quando occorreSostituzione di elementi usurati e/o non rispondenti ai parametri dettati dalla norma, in funzione delle condizioni d'uso e degli altrisistemi anticaduta impiegati.

Manuale di Manutenzione Pag. 100

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INDICE

1) PIANO DI MANUTENZIONE pag. 22) Nuova scuola secondaria, auditorium e blocco spogliatoi pag. 3

" 1) Opere di fondazioni superficiali pag. 4

" 1) Platee in c.a. pag. 5

" 2) Cordoli in c.a. pag. 5

" 2) Strutture in elevazione prefabbricate pag. 7

" 1) Pannelli pag. 8

" 2) Pilastri pag. 8

" 3) Scarpe per pilastri per innesto di fondazione pag. 9

" 4) Travi pag. 10

" 3) Strutture in elevazione in acciaio pag. 12

" 1) Pilastri pag. 13

" 2) Travi pag. 13

" 4) Strutture in elevazione in legno lamellare pag. 14

" 1) Pannelli a strati incrociati con funzione statica pag. 15

" 2) Pilastri pag. 15

" 3) Travi pag. 16

" 5) Solai pag. 17

" 1) Sistemi alveolari precompressi pag. 18

" 2) Solai con armatura incrociata con intradosso liscio pag. 18

" 6) Coperture pag. 20

" 1) Strutture in legno lamellare pag. 21

" 7) Infissi esterni pag. 23

" 1) Serramenti in materie plastiche (PVC) pag. 27

" 8) Dispositivi di controllo della luce solare pag. 29

" 1) Tende interne pag. 30

" 9) Chiusure trasparenti pag. 31

" 1) Lastre con vetrocamera basso emissivo o termico rinforzato pag. 32

" 10) Coperture piane pag. 33

" 1) Strato di tenuta con membrane bituminose pag. 34

" 11) Coperture inclinate pag. 36

" 1) Canali di gronda e pluviali pag. 38

" 2) Comignoli e terminali pag. 38

" 3) Membrane freno vapore pag. 40

" 4) Membrane traspiranti impermeabili pag. 40

" 5) Strato di isolamento termico pag. 41

" 6) Strato di tenuta in lastre di alluminio pag. 42

" 12) Giunti per edilizia pag. 44

" 1) Coprigiunti pag. 45

" 13) Pareti interne pag. 46

" 1) Lastre di cartongesso pag. 47

" 14) Rivestimenti interni pag. 48

Manuale di Manutenzione Pag. 101

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" 1) Rivestimenti e prodotti ceramici pag. 49

" 15) Infissi interni pag. 50

" 1) Porte in tamburato pag. 52

" 2) Porte antipanico pag. 53

" 3) Porte tagliafuoco pag. 55

" 16) Controsoffitti pag. 58

" 1) Controsoffitti in lana roccia pag. 59

" 17) Pavimentazioni esterne pag. 60

" 1) Pavimentazioni in calcestruzzo stampato pag. 61

" 18) Pavimentazioni interne pag. 62

" 1) Battiscopa pag. 63

" 2) Rivestimenti in gres porcellanato pag. 63

" 19) Parapetti pag. 65

" 1) Balaustre con tamponamento pannello perforato pag. 66

" 20) Impianto elettrico pag. 67

" 1) Canalizzazioni in PVC pag. 69

" 2) Interruttori pag. 69

" 3) Prese e spine pag. 70

" 4) Quadri di bassa tensione pag. 71

" 21) Impianto di riscaldamento pag. 73

" 1) Pannelli radianti ad acqua pag. 75

" 22) Impianto di smaltimento acque reflue pag. 76

" 1) Pozzetti di scarico pag. 77

" 2) Pozzetti e caditoie pag. 78

" 23) Impianto di trasmissione fonia e dati pag. 80

" 1) Unità rack a parete pag. 81

" 2) Dispositivi wii-fi pag. 81

" 3) Cablaggio pag. 82

" 24) Impianto telefonico e citofonico pag. 84

" 1) Centrale telefonica pag. 85

" 25) Impianto fotovoltaico pag. 86

" 1) Modulo fotovoltaico con celle in silicio policristallino pag. 87

" 2) Inverter pag. 87

" 26) Impianto antintrusione e controllo accessi pag. 89

" 1) Unità di controllo pag. 91

" 2) Sensore volumetrico a doppia tecnologia pag. 91

" 3) Centrale antintrusione pag. 92

" 27) Impianto di sicurezza e antincendio pag. 94

" 1) Idranti a muro pag. 95

" 28) Illuminazione a led pag. 97

" 1) Apparecchio ad incasso a led pag. 98

" 29) Sistemi anticaduta pag. 99

" 1) Linea di ancoraggio pag. 100

" 2) Punti di ancoraggio pag. 100

Manuale di Manutenzione Pag. 102