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COMUNE DI FORLI’- PROGETTO DEFINITIVO - izsler.it · − UNI EN 806-1:2008 - Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convoglia-mento di acque destinate al

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COMUNE DI FORLI’- NUOVA SEDE DELL’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL'EMILIA ROMAGNA "BRUNO UBERTINI"

PROGETTO DEFINITIVO – RELAZIONE TECNICA IMPIANTI MECCANICI

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INDICE

1.  Premessa ................................................................................................................................... 2 

2.  Leggi e norme di riferimento ...................................................................................................... 2 

3.  Centrali di produzione ................................................................................................................ 6 

4.  Impianti di climatizzazione ......................................................................................................... 7 

4.1  Zona IZSLER ...................................................................................................................... 8 

4.2  Zona a disposizione per uffici e laboratori (ENTI TERZI) ................................................. 11 

4.3  Zona Ordine Veterinari ...................................................................................................... 12 

4.4  Zona Auditorium ................................................................................................................ 12 

4.5  Impianto di termoregolazione ............................................................................................ 16 

5.  Impianti idricosanitari ............................................................................................................... 16 

6.  Impianto gas puri ...................................................................................................................... 17 

7.  Impianto gas metano ................................................................................................................ 17 

8.  Impianto antincendio ................................................................................................................ 18 

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1. Premessa La presente relazione illustra gli impianti meccanici a servizio della nuova sede dell’IZSLER di For-

lì; più in particolare questi impianti riguarderanno:

• impianto di riscaldamento invernale comprensivo della relativa centrale di produzione del

fluido termovettore, a servizio di tutti i locali in cui la nuova sede si articola;

• impianto di condizionamento estivo comprensivo della relativa centrale di produzione del

fluido termovettore, a servizio dei locali condizionati;

• impianto di termoregolazione automatica;

• impianto idricosanitario a servizio, delle utenze civili, dei laboratori e degli ambienti “specia-

li” quali gli stabulari e le necroscopie;

• impianto antincendio.

Gli impianti sopra citati, saranno previsti in conformità con l’articolazione degli spazi e delle parti

presenti nella nuova sede dell’IZSLER di Forlì.

Più in dettaglio il nuovo complesso sarà suddiviso nelle seguenti parti:

• area di competenze IZSLER a sua volta suddivisa in:

- reception, uffici, sala riunioni, mensa e spogliatoi;

- laboratori;

- stabulari;

- necroscopie;

• area a disposizione per futuri ampliamenti, prevista per:

- uffici;

- laboratori;

• auditorium con foyer;

• zona veterinari;

• piano interrato con locali tecnici e depositi.

2. Leggi e norme di riferimento La progettazione di queste opere sono state effettuate nel rispetto delle normative vigenti ed in

particolare:

− Regolamento di Igiene del Comune di Forlì.

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− D.P.C.M. del 01 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi

e nell’ambiente esterno;

− D.M. 26 febbraio 2006 – Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la co-

struzione e l’esercizio di edifici destinati ad uffici.

− Legge 13/07/1966 n°615 - Provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico.

− D.M. 21/05/1974 - Norme integrative del regolamento approvato con R.D. 12 maggio 1927

n. 824, e disposizioni per l'esonero di alcune verifiche e prove stabilite per gli apparecchi a

pressione.

− D.M. 01 dicembre 1975 - Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto

pressione.

− Raccolta “R” – Edizione 2009 – Specificazioni tecniche applicative del Decreto Ministeriale

1 dicembre 1975.

− DIRETTIVA 97/23/CE - Apparecchi ed impianti a pressione (PED).

− D.P.R. del 24 maggio 1988 n°203 - Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779, 82/884,

84/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualità dell'aria, relativamente a specifici

agenti inquinanti, e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell'art. 15

della legge 16 aprile 1987, n°183.

− Decreto 22 gennaio 2008 n.37 - Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-

quaterdecies, comma 13, lettera a) della Legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino

delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.

− Legge 09 gennaio1991 n°10 - Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in ma-

teria di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili

di energia.

− D.P.R. 26 agosto 1993 n°412 - Regolamento recante norma per la progettazione,

l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del con-

tenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4, della Legge

09/01/1991 n°10.

− D.M.I. 31 marzo 2003 Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di

distribuzione e ripresa dell’aria degli impianti di condizionamento e ventilazione;

− D.Leg. 19 agosto 2005, n.192 - Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento

energetico nell’edilizia.

− D.Leg. 29 dicembre 2006 n. 311 - Disposizioni correttive ed integrative al D.Leg n°192/05

recante attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia

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− DPR 2 aprile 2009 , n. 59 - Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e

b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva

2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.

− DGR del 4 marzo 2008 n. 156/2008 della Regione Emilia Romagna recante "Approvazione

atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di

certificazione energetica degli edifici".

− DGR n. 1362/2010 della Regione Emilia Romagna recante "Modifica degli allegati di cui al-

la parte seconda della delibera di assemblea legislativa n. 156/2008”

− D.Lgs. 9 aprile 2008 , n. 81 - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in

materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

− D.M.I. 12 aprile 1996 - Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la pro-

gettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti termici alimentati a combustibile gas-

soso.

− UNI 10412-1:2006 - Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Requisiti di sicurezza - Par-

te 1: Requisiti specifici per impianti con generatori di calore alimentati da combustibili liqui-

di, gassosi, solidi polverizzati o con generatori di calore elettrici

− UNI 5634 - Sistemi di identificazione delle tubazioni e canalizzazioni convoglianti fluidi;

− UNI 8199:1998 - Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazio-

ne – Linee guida contrattuali e modalità di misurazione

− UNI ENV 12097 - Requisiti atti a facilitare la manutenzione delle condotte di ventilazione;

− UNI 10339:1995 - Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalità, classificazione e requi-

siti. Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura

− UNI 9182:2008 - Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di

progettazione, collaudo e gestione

− UNI EN 806-1:2008 - Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convoglia-

mento di acque destinate al consumo umano - Parte 1: Generalità

− UNI EN 806-2:2008 - Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convoglia-

mento di acque destinate al consumo umano - Parte 2: Progettazione

− UNI EN 806-3:2008 - Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convoglia-

mento di acque destinate al consumo umano - Parte 3: Dimensionamento delle tubazioni -

Metodo semplificato

− UNI EN 1717:2002 - Protezione dall'inquinamento dell'acqua potabile negli impianti idraulici

e requisiti generali dei dispositivi atti a prevenire l'inquinamento da riflusso

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− UNI EN 12056-1:2001 - Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Re-

quisiti generali e prestazioni

− UNI EN 12056-2:2001 - Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Im-

pianti per acque reflue, progettazione e calcolo

− UNI EN 12056-3:2001 - Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Si-

stemi per l'evacuazione delle acque meteoriche, progettazione e calcolo

− UNI EN 12056-4:2001 - Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Sta-

zioni di pompaggio di acque reflue - Progettazione e calcolo

− UNI EN 12056-5:2001 - Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - In-

stallazione e prove, istruzioni per l'esercizio, la manutenzione e l'uso

− UNI EN 12109:2002 - Impianti di scarico a depressione all'interno di edifici

− UNI EN 253:2009 - Tubazioni per teleriscaldamento – Sistemi bloccati di tubazioni pre iso-

late per reti di acqua calda interrate direttamente – Assemblaggio di tubazioni di servizio di

acciaio, isolamento termico a base di poliuretano e tubi di protezione esterna di polietilene.

− UNI EN 448:2009 - Tubazioni per teleriscaldamento – Sistemi bloccati di tubazioni pre iso-

late per reti di acqua calda interrate direttamente – Assemblaggio di raccordi per tubazioni

di servizio di acciaio, isolamento termico a base di poliuretano e tubi di protezione esterna

di polietilene.

− UNI EN 13941:2003 - Progetto ed installazione di sistemi bloccati di tubazioni per teleri-

scaldamento.

− UNI 10779:2007 - Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti – Progettazione, installa-

zione ed esercizio;

− UNI EN 12845:2009 - Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler - Pro-

gettazione, installazione e manutenzione.

− UNI 11292:2008 - Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio

- Caratteristiche costruttive e funzionali;

− UNI EN 671-3:2009 Sistemi fissi di estinzione incendi - Sistemi equipaggiati con tubazioni -

Parte 3: Manutenzione dei naspi antincendio con tubazioni semirigide e idranti a muro con

tubazioni flessibili

− UNI 8065:1989 - Trattamento dell' acqua negli impianti termici ad uso civile.

− UNI 8364-1:2007 - Impianti di riscaldamento - Parte 1: Esercizio

− UNI 8364-2:2007 - Impianti di riscaldamento - Parte 2: Conduzione

− UNI 8364-3:2007 - Impianti di riscaldamento - Parte 3: Controllo e manutenzione

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− UNI 10412-1:2006 - Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Requisiti di sicurezza - Par-

te 1: Requisiti specifici per impianti con generatori di calore alimentati da combustibili liqui-

di, gassosi, solidi polverizzati o con generatori di calore elettrici

− UNI EN 14336:2004 - Impianti di riscaldamento negli edifici - Installazione e messa in servi-

zio dei sistemi di riscaldamento ad acqua calda

− UNI EN 15378:2008 - Impianti di riscaldamento degli edifici - Ispezione delle caldaie e degli

impianti di riscaldamento

− UNI EN 13384-1:2008 - Camini - Metodi di calcolo termico e fluido dinamico - Parte 1: Ca-

mini asserviti a un solo apparecchio.

3. Centrali di produzione Al di la delle articolazioni impiantistiche “interne”, gli impianti di riscaldamento invernale e di condi-

zionamento estivo saranno alimentati da due centrali di produzione dei fluidi termovettori comuni a

tutti gli impianti.

Per il servizio di riscaldamento invernale, sarà prevista una centrale termica alimentata a gas me-

tano, ubicata al piano interrato (in piena conformità con quanto previsto dalla normativa di preven-

zione incendi di cui al DM 12 aprile 1996) ed equipaggiata con tre caldaie del tipo a condensazio-

ne, con bruciatore modulante.

Per il servizio di condizionamento estivo sarà previsto un gruppo frigorifero raffreddato ad aria ed

ubicato sulla copertura dell’edificio; il gruppo sarà del tipo ad alta efficienza (EER) con compressori

a vite controllati da inverter e sarà dotato di serbatoio inerziale al fine di salvaguardarne l’efficienza

e la durata.

Sarà poi prevista una piccola integrazione “geotermica” con sonde verticali, a servizio di entrambe

le centrali in modo da migliorare la prestazione energetica, anche al di là di quanto previsto dalla

vigente normativa regionale (Delibera Giunta Regionale n.1362/2010 Regione Emilia Romagna

“Approvazione atto di indirizzo e coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle pro-

cedure di certificazione energetica degli edifici” e s.m.i.).

Tenuto conto dell’intenzione da parte di HERA di realizzare in zona un futuro impianto di teleriscal-

damento, è stato previsto di lasciare una predisposizione per questo impianto, posando un tratto di

tubazione preisolata di adeguato diametro, dal locale centrale termica fino alla zona verde più

prossima, al fine di garantire la possibilità di futuro allacciamento mediante opere civili (scavi e

reinterri) che interessino esclusivamente aree non pavimentate.

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Più in particolare, come risulta dagli elaborati grafici, la centrale termica risulta dotata di tre caldaie

aventi ciascuna potenza utile fino a 140 kW, mentre la produzione di acqua refrigerata per il servi-

zio di condizionamento estivo è affidato ad un unico gruppo raffreddato ad aria avente potenza pa-

ri a 595 kW.

La circuitazione della centrale termofrigorifera, risulta specificatamente derivata dalle varie desti-

nazioni d’uso dei locali serviti e dalla loro “proprietà”: avremo quindi i seguenti circuiti idronici:

• circuito boiler per produzione di acqua calda sanitaria (comune a tutte le utenze in quanto

saranno direttamente contabilizzati i consumi di acqua calda sanitaria con contatori volu-

metrici locali) equipaggiato con due elettropompe;

• circuito batterie calde UTA zone speciali IZSLER (necroscopia e stabulari) equipaggiato

con tre elettropompe;

• circuito batterie calde UTA zone “normali” IZSLER (uffici e laboratori) ed UTA auditorium

equipaggiato con tre elettropompe;

• circuito fancoil IZSLER equipaggiato con due elettropompe;

• circuito utenze fredde IZSLER ed Auditorium equipaggiato con due elettropompe.

I collettori caldo e freddo saranno in ogni caso realizzati in modo da poter consentire, senza dis-

servizi importanti, la futura installazione dei gruppi di pompaggio per i circuiti idronici destinati a

servire le zone che in questa fase sono previste “al grezzo” ed in particolare:

• circuito fancoil ENTI TERZI da equipaggiarsi con tre pompe;

• circuito caldo UTA ENTI TERZI da equipaggiarsi con tre pompe;

• circuito utenze fredde ENTI TERZI da equipaggiarsi con due pompe.

Nella centrale verrà inoltre ubicato il gruppo di pompaggio a servizio della pompa di calore geoter-

mica che sarà posta al servizio dei pannelli radianti a soffitto presenti in alcune zone IZSLER.

Tutti i circuiti sopra descritti (quelli effettivamente previsti in esecuzione) saranno dotati della sola

predisposizione per l’installazione di un futuro cantatore di calore (la predisposizione riguarderà la

realizzazione di un tronchetto flangiato di idoneo “scartamento” e la realizzazione di due pozzetti

portasonde); i relativi contatori saranno installati in futuro, quando saranno effettivamente utilizzati

degli spazi “al grezzo” e sarà quindi necessario suddividere i consti energetici.

4. Impianti di climatizzazione 

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Come già accennato in precedenza, gli impianti di climatizzazione saranno articolati sulla base del-

le varie utenze e destinazioni d’uso; più in particolare saranno suddivisi in tre parti principali:

• aree e locali di pertinenza IZSLER;

• aree e locali a disposizione per uffici e laboratori;

• ordine veterinari;

• auditorium.

4.1 Zona IZSLER La zona di pertinenza dell’IZSLER, risulta ubicata ai piani terra, primo e secondo e sarà servita da-

gli impianti di seguito descritti.

Le zone di ingresso, accettazione, amministrazione, studi dei dirigenti e sala riunioni, saran-

no serviti da pannelli radianti a soffitto i quali, per la sola sala riunioni, saranno caratterizzati da

specifiche prestazioni acustiche e un impianto ad aria primaria, facente capo ad una unità di trat-

tamento aria ubicata in apposito locale tecnico al piano interrato.

Per quanto riguarda i locali destinati a mensa, locale accettazione e archivio, collocati al piano

terra alle spalle dell’accettazione, i pannelli radianti saranno sostituiti con fancoil a due tubi, del tipo

per installazione “tradizionale” a pavimento o a soffitto a vista e l’aria primaria sarà derivata dalla

stessa UTA di cui sopra.

Le condizioni termoigrometriche e di comfort interno di progetto saranno le seguenti:

• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: 26°C – 50% UR;

• rinnovo aria: secondo UNI10339:1995;

• velocità residua dell’aria: secondo UNI10339:1995 e comunque non superiori a 0,15

m/s.

L’aria primaria verrà immessa e ripresa direttamente all’interno dei singoli locali mediante una rete

aeraulica realizzata con canalizzazioni in lamiera zincata di acciaio, con portate tali da mantenere

questi ambienti in leggera sovrappressione (soltanto il locale mensa e la zona accettazione, ove è

prevista sosta dei campioni, saranno mantenuti in leggera depressione).

All’interno della UTA l’aria esterna subirà i seguenti trattamenti:

• prefiltrazione con filtri piani rigenerabili in classe G2;

• recupero di calore sensibile con efficienza non inferiore al 50%;

• filtrazione a tasche in classe F7;

• riscaldamento ed umidificazione ad acqua ad ugelli (nella stagione invernale);

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• raffreddamento e deumificazione (nella stagione estiva).

I locali destinati a spogliatoi, depositi e magazzini, collocati al piano terra, saranno serviti da un im-

pianto ad aria primaria e radiatori, facente capo alla stessa unità di trattamento aria prima citata.

Le condizioni termoigrometriche e di comfort interno di progetto saranno le seguenti:

• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: NC;

• rinnovo aria: non inferiori a 4,0 vol/h per gli spogliatoi, 0,5 vol/h per depositi

e magazzini;

• estrazione aria: non inferiore a 3,5 vol/h (> 8 vol/h sui servizi igienici).

I locali destinati a spogliatoi saranno mantenuti in leggera depressione.

Il locale deposito sporco, avente sostanzialmente funzione di deposito rifiuti, sarà dotato di un im-

pianto di condizionamento autonomo ad espansione diretta tipo split, per il controllo della tempera-

tura ambiente anche a livelli inferiori a quelli di comfort.

I locali destinati a laboratori, collocati ai piani primo e secondo, saranno serviti da un impianto ad

aria primaria e fancoil a due tubi, facente capo ad una propria unità di trattamento aria ubicata in

apposito locale tecnico al piano interrato.

I fancoil saranno del tipo per installazione a vista a soffitto con quadretto di comando a parete.

Le condizioni termoigrometriche e di comfort interno di progetto saranno le seguenti:

• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: 26°C – 50% UR;

• rinnovo aria: secondo UNI10339:1995 e comunque non inferiori a 4,0 vol/h;

• velocità residua dell’aria: secondo UNI10339:1995 e comunque non superiori a 0,15

m/s.

L’aria primaria verrà immessa e ripresa direttamente all’interno dei singoli locali mediante una rete

aeraulica realizzata con canalizzazioni in lamiera zincata di acciaio, con portate tali da mantenere

questi ambienti in leggera depressione.

All’interno della UTA l’aria esterna subirà i seguenti trattamenti:

• prefiltrazione con filtri piani rigenerabili in classe G2;

• recupero di calore sensibile con efficienza non inferiore al 50%;

• filtrazione a tasche in classe F7;

• riscaldamento ed umidificazione ad acqua ad ugelli (nella stagione invernale);

• raffreddamento e deumificazione (nella stagione estiva).

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In tutti i laboratori in esame, secondo quanto comunicato dalla Committenza, potranno essere trat-

tate sostanze con rischio biologico di livello 2 (BL2) e conseguentemente, anche gli ambienti ed i

relativi impianti saranno adeguati a questa classe di rischio: in ogni caso il riferimento legislativo

sarà l’Allegato XLVII al D.lgs. 9 Aprile 2008, n. 81 - Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro

(ex allegato XII della 626/94).

Al piano secondo è stata prevista la possibilità di realizzazione futura di due laboratori idonei per il

trattamento di sostanze con livello di rischio biologico 3 (BL3); questa predisposizione, dal punto di

vista impiantistico risulta abbastanza “embrionale” in quanto questi due laboratori dovranno neces-

sariamente essere serviti da una UTA indipendente. Quindi la predisposizione consiste soprattutto

nella previsione di aperture sulla copertura (dove dovrà necessariamente essere ubicata questa

UTA) mediante le quali le relative reti aerauliche saranno portate nei laboratori, e nella posa di un

tratto di tubazione (caldo e freddo) derivate dalle reti rispettive di IZSLER interna al cavedio verti-

cale fino alla copertura.

I locali destinati a stabulari, collocati al piano terra, saranno serviti da un impianto a tutt’aria, e-

sterna facente capo a due unità di trattamento aria ubicata in apposito vano tecnico sul coperto

degli stabulari stessi.

Le condizioni termoigrometriche e di comfort interno di progetto saranno le seguenti:

• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: 26°C – 50% UR;

• rinnovo aria: non inferiori a 10,0 vol/h.

L’aria verrà immessa e ripresa direttamente all’interno dei singoli locali mediante una rete aeraulica

realizzata con canalizzazioni in lamiera zincata di acciaio, con portate tali da mantenere questi

ambienti in leggera depressione, anche se, manualmente sarà possibile, sia aumentare che dimi-

nuire il livello di depressione stesso.

Queste UTA garantiranno anche la climatizzazione del disimpegno che distribuisce gli ingressi sia

agli stabulari che alla necroscopia.

All’interno della UTA l’aria esterna subirà i seguenti trattamenti:

MANDATA

• prefiltrazione con filtri piani rigenerabili in classe G2;

• recupero di calore sensibile con efficienza non inferiore al 50%;

• filtrazione a tasche in classe F7;

• riscaldamento ed umidificazione ad acqua ad ugelli (nella stagione invernale);

• raffreddamento e deumificazione (nella stagione estiva);

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COMUNE DI FORLI’- NUOVA SEDE DELL’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL'EMILIA ROMAGNA "BRUNO UBERTINI"

PROGETTO DEFINITIVO – RELAZIONE TECNICA IMPIANTI MECCANICI

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• postriscaldamento (sia nella stagione estiva che in quella invernale).

RIPRESA

• prefiltrazione con filtri piani rigenerabili in classe G1;

• recupero di calore sensibile con efficienza non inferiore al 50%;

• filtrazione a tasche in classe F5;

• filtrazione assoluta in classe H10.

I locali destinati alla necroscopia, collocati al piano terra, saranno serviti da un impianto a tutt’aria

esterna, facente capo da una propria unità di trattamento aria ubicata in apposito vano tecnico sul

coperto degli stabulari.

Le condizioni termoigrometriche e di comfort interno di progetto saranno le seguenti:

• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: 26°C – 50% UR;

• rinnovo aria: non inferiori a 10,0 vol/h.

L’aria verrà immessa e ripresa direttamente all’interno dei singoli locali mediante una rete aeraulica

realizzata con canalizzazioni in lamiera zincata di acciaio, con portate tali da mantenere questi

ambienti in depressione, anche se, manualmente sarà possibile, sia aumentare che diminuire il li-

vello di depressione stesso.

All’interno della UTA l’aria esterna subirà i seguenti trattamenti:

MANDATA

• prefiltrazione con filtri piani rigenerabili in classe G2;

• recupero di calore sensibile con efficienza non inferiore al 50%;

• filtrazione a tasche in classe F7;

• riscaldamento ed umidificazione ad acqua ad ugelli (nella stagione invernale);

• raffreddamento e deumificazione (nella stagione estiva);

• postriscaldamento (sia nella stagione estiva che in quella invernale).

RIPRESA

• prefiltrazione con filtri piani rigenerabili in classe G1;

• recupero di calore sensibile con efficienza non inferiore al 50%;

• filtrazione a tasche in classe F5;

• filtrazione assoluta in classe H10.

4.2 Zona a disposizione per uffici e laboratori (ENTI TERZI)

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PROGETTO DEFINITIVO – RELAZIONE TECNICA IMPIANTI MECCANICI

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La zona dei piani terra e primo, non occupata dai locali IZSLER e dall’auditorium, attualmente non

hanno destinazione specifica, e rimarranno quindi a disposizione per futuri uffici e laboratori.

In questi locali si prevede la futura realizzazione di un’impiantistica, ad entrambi i piani, identica a

quella a servizio dei laboratori IZSLER sopra descritta: la relativa UTA per l’aria primaria, sarà in-

dipendente da quella a servizio di IZSLER ed ubicata anch’essa al piano interrato, in locale dedi-

cato, così come la relativa rete idronica di alimentazione dei fancoil avrà un proprio specifico grup-

po di pompaggio.

Per queste zone il presente progetto comprende la sola ultimazione dei servizi igienici, mentre

l’installazione degli impianti di condizionamento e idricosanitario a servizio di questi locali a dispo-

sizione per uffici e laboratori viene rimandata nel tempo, in attesa di definire per ciascun locale la

destinazione d’uso e le dotazioni impiantistiche richieste.

Il dimensionamento delle centrali tecnologiche è stato comunque effettuato considerando anche le

future utenze per questi locali.

Pertanto tutte le reti idricosanitarie saranno successivamente realizzate a partire dalla centrale i-

drica, mentre per le reti idroniche sono previste specifiche partenze dal collettore di centrale.

Dovrà essere cura dell’impresa esecutrice progettare e installare degli impianti relativi alle altre a-

ree funzionali, con modalità tali non arrecare intralcio alla futura realizzazione degli impianti di que-

ste zone a disposizione, con particolare riguardo al corridoio del piano interrato e al cavedio sud.

4.3 Zona Ordine Veterinari Questa zona in realtà risulta composta da un unico locale e dal relativo servizio igienico.

Per questo locale, per il quale si prevede un utilizzo con profilo d’uso del tutto indipendente dagli

altri locali, viene previsto un impianto di climatizzazione estivo ed invernale con soli fancoil.

I fancoil saranno del tipo per installazione “tradizionale” a pavimento a vista.

Il rinnovo d’aria sarà indirettamente garantito dall’estrazione, di tipo continuo, prevista per il relativo

servizio igienico, per il quale viene prevista una portata d’aria pari ad 8 vol/h.

Le condizioni termoigrometriche interne di progetto saranno le seguenti:

• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: 26°C – 60% UR.

4.4 Zona Auditorium L’auditorium ed il relativo atrio/foyer, saranno invece serviti da un impianto a tutt’aria a parziale ri-

circolo, con postriscaldi di zona (sala ed atrio) e con UTA indipendente ed esclusiva; l’ubicazione

di questa UTA sarà sempre al piano interrato, ma in prossimità dell’auditorium stesso.

Le condizioni termoigrometriche e di comfort interno di progetto saranno le seguenti:

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• inverno: 20°C – 50% UR;

• estate: 26°C – 50% UR;

• rinnovo aria: secondo UNI10339:1995 e comunque non inferiori ad 1,0

vol/h;

• velocità residua dell’aria: secondo UNI10339:1995 e comunque non superiori a 0,15

m/s.

All’interno della UTA l’aria esterna subirà i seguenti trattamenti:

• prefiltrazione con filtri piani rigenerabili in classe G2;

• recupero di calore sensibile con efficienza non inferiore al 50%;

• miscela con aria di ricircolo;

• filtrazione a tasche in classe F7;

• riscaldamento ed umidificazione ad acqua ad ugelli (nella stagione invernale);

• raffreddamento e deumificazione (nella stagione estiva);

• postriscaldamento (sia nella stagione estiva che in quella invernale) per le due zone servite.

Si riportano di seguito le varie indicazioni relativamente alle portate d’aria di rinnovo previste per i

singoli ambienti in cui risulta articolato l’edificio.

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4.5 Impianto di termoregolazione A servizio degli impianti di climatizzazione descritti al precedente punto, saranno previsti sistemi

specifici di regolazione di tipo tradizionale, tutti dotati di accensioni/spegnimenti liberamente pro-

grammabili. Questi sistemi controlleranno singolarmente le unità di trattamento, le regolazioni cli-

matiche e/o il punto fisso in centrale, l’impianto solare termico.

Più in dettaglio avremo singoli regolatori completi di tutte le necessarie apparecchiature in campo

per ogni UTA, per la climatica sul circuito fancoil IZSLER, la cascata termica delle tre caldaie, e

l’impianto solare; inoltre su ogni gruppo pompe sarà installato un idoneo dispositivo atto ad alterna-

re il funzionamento delle singole pompe in modo da garantire un’uguale usura.

5. Impianti idricosanitari L’intero nuovo edificio sarà allacciato alla rete idrica cittadina, mentre per quanto riguarda la rete

interna, questa sarà unica, ma contabilizzata separatamente (per gruppi di servizi igienici e per i

laboratori) per consentire la gestione separata tra IZSLER ed altre aree (ENTI TERZI, VETERI-

NARI, AUDITORIUM).

La produzione di acqua calda avverrà per oltre il 50% del fabbisogno annuo, mediante pannelli so-

lari termici installati sulla copertura; questo impianto sarà integrato dalla centrale termica per i pe-

riodi nei quali il solare non riuscirà, anche in parte, a garantire i livelli termici ed i consumi necessa-

ri.

La rete di distribuzione sarà realizzata con tubazioni in acciaio zincato per i tratti installati fuori tra-

cia ed in acciaio zincato o in multistrato per i tratti in traccia; sarà costituita da tre tubazioni (acqua

calda, fredda e ricircolo).

Tutte le utenze avranno la doppia alimentazione calda e fredda, mentre sui gruppi servizi e sui sin-

goli apparecchi saranno presenti rubinetti di intercettazione al fine di consentire la miglior gestione

delle reti stesse.

Per quanto riguarda invece le reti di scarico, queste saranno previste, all’interno dell’edificio, se-

condo le seguenti modalità:

− reti acque nere servizi igienici;

− reti acque nere laboratori;

− reti acque nere stabulari;

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− reti acque nere necroscopie.

Ognuna di queste reti verrà portata all’esterno dell’edificio in modo indipendente al fine di permet-

tere interventi e/o trattamenti specifici sulle singole acque in uscita, anche in un secondo tempo.

Le reti interne saranno realizzate in polietilene ad alta densità e nel rispetto delle vigenti norme

UNI.

6. Impianto gas puri A servizio dei laboratori IZSLER sarà inoltre realizzato un impianto centralizzato per la distribuzio-

ne dei gas puri necessari per gli utilizzi dei laboratori stessi.

Sono previste tre reti (azoto, anidride carbonica e miscela di azoto e CO2) distribuite a partire dal

deposito bombole esterno.

In questo deposito saranno ubicati, oltre alle bombole con relative rampe, il riduttore di pressione

di 2° stadio, con dispositivo automatico di scambio e cicalino di segnalazione.

All’interno dell’edificio le reti, realizzate in acciaio inox saldato, correranno nel controsoffitto del cor-

ridoio e saranno portate all’interno dei pochi laboratori che prevedono questo tipo di utenza con

valvola terminale di sezionamento.

Trattandosi di gas inerti, in tali locali è prevista l’installazione di rilevatori di ossigeno, in modo da

scongiurare pericoli connessi all’eccessivo abbassamento del tasso di ossigeno nell’aria in caso di

perdite o incontrollata apertura dei rubinetti di erogazione.

7. Impianto gas metano A servizio dei laboratori è prevista la realizzazione di una rete gas metano predisposta per la pos-

sibilità di derivare future utenze a servizio di qualsiasi locale. E’ stata pertanto ipotizzata un colon-

na montante che dal piede del fabbricato sale in copertura mediante passaggio nell’intercapedine

della facciata ventilata sul fronte sud-est. La montante alimenta un anello sul perimetro della co-

pertura, dal quale possono essere derivate singole calate, sempre occultate nella facciata ventila-

ta, a servizio di qualsiasi laboratorio sottostante.

La rete sarà realizzata in acciaio nero e correrà sempre all’esterno.

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8. Impianto antincendio A protezione dell’edificio, sarà realizzato un impianto idrico antincendio di tipo fisso con naspi UNI

25 a tutti i piani, in prossimità dei vani scala.

L’impianto sarà realizzato con tubazioni in acciaio correnti all’interno dell’edificio e sarà alimentato

mediante sistema di alimentazione antincendio, costituito da riserva idrica e gruppo di pressurizza-

zione realizzato a norma UNI 12845 ed UNI 11292.

Il gruppo sarà costituito da elettropompa principale, motopompa di riserva e elettropompa jockey.

La riserva idrica è dimensionata per garantire un’autonomia di 30 minuti.

Il gruppo di pressurizzazione e la riserva idrica saranno collocati in locale dedicato al piano interra-

to, con accesso da intercapedine antincendio superiormente grigliata.

E’ prevista l’installazione di attacco autopompa VVF DN70, collocato in zona accessibile ai mezzi

VVF.