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COMUNE DI MONREALE Provincia di Palermo AREA AFFARI ISTITUZIONALI E GENERALI DETERMINAZIONE DI LIQUIDAZIONE AIG N. 72 Data 05.04,2016 OGGETTO IL DIRIGENTE Incameramento somme e liquida/ione spese legali all'Avv. Girolamo Rizzuto - Sentenza n. 140/2016 del Tribunale di Palermo. Terza Sezione Civile - Controversia Comune di Monreale/ICLA Costruzioni Generali s.p.a. in liquidazione. Dr. G. Li Vecchi Registro Generale determina/ioni Pubblicazione all'Albo Si attesta che copia della presente è stata pubblicata all'Albo dell'Ente dal 1 8 APR. 2Q"'6 per quindici giorni consecutivi. Atto n. \/\o Pubblicazioni n. <& ~) Data (f 8 APR. 2016 impiegato responsabile Talluto Maurizio Spazio riservato alla Ragioneria Registro atti di liquidazione Provvedimento Data II Contabile II Dirigente

COMUNE DI MONREALE Provincia di Palermo AREA … · "deecro-zxone - "~ r - -^ ^ comun e di mowreal 13151 it71-b020-q843-4500-003q-0006-976 pag. spese processuali seht. 140/2016 trib,

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COMUNE DI MONREALEProvincia di Palermo

AREA AFFARI ISTITUZIONALI E GENERALI

DETERMINAZIONE DI LIQUIDAZIONE

AIG N. 72 Data 05.04,2016

OGGETTO

IL DIRIGENTE

Incameramento somme e liquida/ione spese legali all 'Avv.Girolamo Rizzuto - Sentenza n. 140/2016 del Tribunale di Palermo.Terza Sezione Civile - Controversia Comune di Monreale/ICLACostruzioni Generali s.p.a. in liquidazione.Dr. G. Li Vecchi

Registro Generaledetermina/ioni

Pubblicazione all 'Albo

Si attesta che copia della presente è stata pubblicata all'Albodell 'Ente dal 1 8 A P R . 2Q"'6 per quindici giorni consecutivi.

Atto n. \/\o Pubblicazioni n. <& ~)Data (f 8 APR. 2016 impiegato responsabile

Talluto Maurizio

Spazio riservato alla RagioneriaRegistro atti di liquidazione

Provvedimento

Data

I I Contabile

II Dirigente

IL DIRIGENTE

PREMESSO che, con deliberazione di G.M. n. 215/IE dello 07.10.2013, veniva affidatoall'Avv. Girolamo Rizzato, l'incarico di rappresentare il Comune nel I' Atto di Citazione propostodalla Società ICLA Costruzioni Generali S.p.A.,

CONSIDERATO che con determinazione dirigenziale n. 217/AIG del 16.10.2013, siprovvedeva all'impegno della relativa somma per l'attività da svolgere, pari ad €. 13.189,17, IVAe CPA e spese generali incluse ( impegno n. 20130000934 O del 28.10.2013) ;

VISTA sentenza n. 140 dello 05.01.2016 del Tribunale di Palermo, Terza Sezione Civile,che ha rigettato le domande proposte dalla Società ICLA Costruzioni Generali S.p.A. inliquidazione, nei confronti del Comune di Monreale ed ha condannato la Società ICLA CostruzioniGenerali S.p.A. in liquidazione, a rimborsare al Comune di Monreale,le spese del giudizio liquidatein complessivi € 35.774,00, di cui euro 1.474,00 per spese, oltre spese forfettarie, IVA e CPA comeper legge, per un importo complessivo di €.51.521,82;

VISTA la nota dell'Avv. Girolamo Rizzato, pervenuta via mail il 19.02.2016, con cuitrasmette al legale della controparte la specifica delle somme dovute dalla Società ICLACostruzioni Generali S.p.A. in liquidazione e la sentenza n. 140/2016;

VISTA, ancora, la mail dell'Avv. Girolamo Rizzuto, dello 05 marzo 2016, contenente lanota con la quale comunica all'Ufficio Legale che la ICLA Costruzioni non ha aderito alle modalitàdi pagamento indicate nella nota dell'Ufficio Legale n. 4933 dello 01.03.2016 ed allega la relativacorrispondenza via mail, allega, inoltre, l'attestazione di bonifico eseguito dalla ICLA Costruzioniin favore del Comune di Monreale di €. 51.521,82 per spese processuali relative alla sentenza sopracitata, ;

RITENUTO dovere provvedere all'accertamento della somma di € 51.521,82 già versataalle Casse dell'Ente dalla ICLA Costruzioni, per essere corrisposte al legale dell'Ente comedisposto dal Tribunale di Palermo con sentenza n. 140_2016.

RITENUTO, pertanto, di dovere procedere alla liquidazione della somma di €.51.521,82IVA e CPA e spese generali incluse, in favore dell'Avv. Girolamo Rizzuto;

CHE a seguito dell'entrata in vigore delle norme sull'armonizzazione contabile di cui alDlgs 118_2011, per la fattispecie necessita istituire apposito capitolo di spesa e capitolo di entratacorrelato.

CHE di quanto sopra, l'ufficio di ragioneria ne terrà in sede di redazione del progetto dibilancio 2016.

CHE nelle more dell'approvazione del bilancio 2016 si ritiene necessario ed opportunoiscrivere, temporaneamente alla partite di giro le sopraccitate partite contabili, che conT approvazione del bilancio verranno ricondotte ai capitoli della gestione, ciò al fine di procederealla liquidazione delle spese legali già ristorate all'Ente dalla parte soccombente.

VISTO il vigente Regolamento di contabilità;VISTO il D. L.vo n. 267/2000;VISTA la L.R. n. 30/2000 e s.m.i.;VISTO l'Ordinamento Amm.vo degli EE. LL.;

D E T E R M I N APer quanto in premessa citato:

a) ACCERTARE, in entrata, la somma di €. 51.521,82 al Gap. 6005 del bilancio 2016.denominato " Rimborso spese in conto ter/i " giusta distinta di bonifico del 18.03.2016.nome supporto: 28923749, Banca Nuova, ordinata dalla ICLA Costruzioni GeneraliS.P.A.in favore del Comune di Monreale. di €.51.521,82, per pagamento spese processualisentenza n. 140/2016 Tribunale di Palermo;

b) Impegnare la somma di € 51.521,82 al capitolo 5005 del bilancio 2016 denominato "Servizi per conto terzi ";

e) LIQUIDARE la somma di C. 51.521,82, ali" Avv. Girolamo Rizzuto. nato a Palermo il17.07.1948. con studio legale in Palermo. Via D. Chinnici n. 14, mediante bonifico presso ilMontepaschi Siena Ag. di Monreale, codice 1BAN IT 36P103043450000003993921

d) DARE ATTO che si è realizzata una economia pari ad €. 13.189,17 e si autorizzal'Ufficio di Ragioneria alla eliminazione del residuo passivo, e revocare l 'impegno di C.13.189,17, assunto con determinazione dirigenziale n. 217/AIG del 16.10.2013, (impegno n. 20130000934 O del 28.10.2013) ;

e) DARE ATTO che con l'approvazione del bilancio 2016 le citate partite contabili verrannotrasferite in Entrata al Codice di Bilancio 3.01.0200 e per la Spesa al codice di bilancio1.02.1.03

f) L'Ufficio di Ragioneria, in esecuzione della presente determinazione, provvedere adattestare la corretta copertura finanziaria ed all'emissione del relativo mandato dipagamento.

MONREALE, 1

Il Funzionario/:Sigvriyrnc

. - /

«SfvV

STUDIO LEGALE RIZZUTO

Aw. Gìrolamo Rizzato

Aw. Luigi De Luca

Aw. Aagelo Incardona

Aw. Antonio Rizruto

Palermo, lì 05/03/2016

'

! CìTTA DI MONREALEÌ PROTOCOLLO OMBRALE

O 8 MAR, 2016

N.Prot -7 . . .

Cai, Class Fuse,

AL RESPONSABILEUFFICIO LEGALEDEL COMUNE DI MONREALE

OGGETTO: COMUNE DI MONREALE ci ICLA COSTRUZIONI IN LIQUIDAZIONE.SENT. N. 140/2016 TRIBUNALE PALERMO

In riferimento all'oggetto, comunico che ICLA Costruzioni SpA in

liquidazione non ha ritenuto di aderire alle modalità solutorie di pagamento delle

spese processuali indicate nella Sua nota prot. n. 4933 delFOl/03/16.

Le rimetto al riguardo la relativa corrispondenza intercorsa.

Comunicherò, pertanto, ad ICLA Costruzioni SpA (ove la S,V. a ciò

acconsenta) le modalità di pagamento diretto all'Ente ed, all'esito di tale

pagamento, vorrà, dunque, stornare al sottoscritto T'importo che la stessa ICLA

Costruzioni verserà a fronte di esse spese processuali.

Al contempo e contestualmente a tale storno, potrà essere revocato

l'impegno di spesa di cui alla delibera di incarico n. 215/13.

Porgo cordialità.

teio Rizzato

90129 Palermo - Via Gen.le Domenico Ciurmici, 14 - tei. e fax 091.6683407

4/3/2016 mail4Ga.\^brrai!.libero.it/cp/ps/Mai|/MaìlMessagePrÌnt

R: comune di monreale e icla costruzioni in liquidazione

Da: studioiega!erizzuto@I,bero.Ìt ([email protected]) 04 mar 2016 -19*04

A: "[email protected]"<[email protected]>

Prendo atto del contenuto della Sua ultima mail.Mi riservo dì comunicarle, al più presto, le modalità con le quali la Icla Costruzioni SpAin liquidazione dovrà effettuare il relativopagamento diretto all'Ente.Cordiali saluti.Aw. Girolamo Rizzuto

—Messaggio originale—Da: [email protected] <[email protected]>Data:4-mar-2G16 18.16A: "studiolega!erizzuto@liberojt"<[email protected]>Ogg: R: comune di monreale e icla costruzioni in liquidazione

Vorrà scusarmi se insisto nel pagare direttamente all'Ente.Cordiali salutiAw. D.Di Falco

—Messaggio originale—Da: studìolegalerÌ[email protected] <[email protected]>Data: 04/03/2016 17.15A: "[email protected]<[email protected]>Ogg: R: comune di monreale e icla costruzioni in liquidazione

Riscontro la Sua mail del 03/03/2016.Seppucefoeirattuale sistema degli EE.LL. il potere gestionale è ormai prerogativa del Dirigente e nondell'Autorità Politica, ho ritenuto utilizzare il ricorso a! detto potere gestionale ritenendo ciò un percorso piùlegittimo.Ove, pero, Ella ritenga di non aderire a tale impostazione, non ho alcuna difficoltà a richiedere al Sindaco ildetto prowedimento auto rizza torio.L'intrapresa procedura di pagamento diretto, così come anticipatole telefonicamente, Mi impone, infatti, diperseguire l'iter già iniziato, che peraltro l'Ente ha utilizzato ed utilizza in altri procedimenti.Mi faccia, dunque, conoscere se posso comportarmi nel senso anzicennato.Cordiali saluti.Aw. Girolarno Rizzato

•—Messaggio originale—Da; studiolegaledifalco ©libero .it<s [email protected]>Data: 3-mar-2016 17.48A: "[email protected]<studioIega!erÌ[email protected]>Cc: <pierluigi.vaccario@libero,it>, <[email protected]>Ogg: R: comune di monreale e icla costruzioni in liquidazione

Egregio Awocato,ho esaminato la lettera con cui il Responsabile dell'Ufficio legale de! Comune ha autorizzatoil pagamento diretto in suo favore delle somme liquidate al Comune nella sentenzad'appello.E' noto, tuttavìa, come li Responsabile dell'Ufficio Legale non sia in grado di impegnare lavolontà deH'ente.Quanto sopra ci costringe a disattendere la richiesta di pagamento diretto.Vorrà, pertanto, indicarci le diverse modalità di pagamento in favore dell'ente.Cordiali salutiAw. Domenico Di Falco

—Messaggio originale—Da: [email protected] <[email protected]>Date: 03/03/2016 16.08A; <[email protected]>, <[email protected]>,<stL'[email protected]>Ogg: comune di monreale e icla costruzioni in liquidazione

Preg.mo Collega.in esito ai ns. intercorsi telefonici, Le rimetto in allegato la comunicazioneprol n. 4933 de! 01/03/2016 trasmessa, sua mia richiesta, a questo Studio

htip://maiI4-6a.v^bmail.libero.it/cp/ps/MaÌ[/MailMessagePrint 1/2

jna//46a.uebmai/Jfbero.it/cp/'ps/Mail/MailMessagePrint

dal Comune di Monreale.Ne valuterà, cortesemente, il contenuto e mi farà conoscere in merito le Suedeterm inazioni e quelle della Sua cliente.

Comunicherà alla sfessa sua cliente il seguente cod. IBAN IT

76X0301 503200000002993784 su cui operare il relativo

bonifico.Ad awenuto pagamento sarà emessa la relativaCordiali saluti.Aw. Girolamo Rizzato

http /rrei!453.Vvebmail.libero.it/cp/ps/MaÌI/MaiIMessagePnnt

BANCA NUOVA S . P . A.

Distinta di Bonifici SEPA

gTime IMPRESA LIGHT

Ordinante:

Banca addebito :

Data creazione:

Data firma:

Nome supporto :

Numero disposizioni:

Stato distinta:

Totale distinta:

Descrizione Distinta:

ICLA COSTRUZIONI GENERALI S.P.A.

BANCA NUOVA S.P.A.

18/03/2016

18/03/2016

28923749

T.

Inoltrata

51.521,82 EUR

PAG. SPESE PROCESSUALI SEMT.140/2016 TRIS.PALERMO ICLA/COMUNEMONREALE

.-E s ecuz 3ÌÒD.&.

18/03/2016

Valuta Stato"-i.

Inoltrata

Beneficicelo _ ___ {

Codice "Beneficiario ì_Conio1* Accredito _ t

"DeEcro-zxone - "~ r - -^ ^COMUNE DI MOWREALE13151IT71-B020-Q843-4500-003Q-0006-976PAG. SPESE PROCESSUALISEHT. 140/2016 TRIB, PALERMOICLA/COMUNE MONREALE

i.i

SraIDi ~ O1 i,In^o^-to

51-521,82

Scampa del 18/03/2016 pag. 1

22/3/2016 https://\\ebmai!.aruba.ìt/ìayDut/orÌgM

Da "gìancarlo.lìvecchi" <[email protected]>A "vìncenza.gullo" <vincenza.gu Ilo (o) mo nreale.gov.it>Data lunedì 21 marzo 2016 - 16:44

I: comune dì monreale e icla costruzioni

Da : "studiolegalerìzzijto@nbero,it" [email protected] : [email protected] :Data : Fri, 18 Mar2016 16:16:25 4-0100 (CET)Oggetto : comune di monreale cicia costruzioni

In riferimento all'oggetto Le rimetto in allegato attestazione di bonifico eseguito da Icla Costruzioni in favore delComune di Monreale dì € 51.521,82 per spese processuali relative alla sentenza n. 140/2016 Trib. Pa.L'importo di cui sopra, in aderenza alle intercorse intese ed alla Sua nota resa in calce alla lettera 05/03/2016 diquesto Studio, dovrà essere stornato a favore del sottoscritto.Vorrà, cortesemente, provvedere in tal senso.Al contempo, potrà essere revocato l'impegno di spesa di cui alla delibera di incarico n. 215/2013.Cordiali saluti.Aw. Girolamo Rizzuto

Allegato(i)

bonifico icla-comune monreale (l),pdf (41 Kb)

• wm. 19/2/2016

Comune di Morireste e ÌCLA Costruzioni

Da; studjo[egalerizzuto@iiberoJt(studiolega!ieri2aJto@iìb5i:oijtX. . - ' 19 feb 2016-17:23

A: <studio@studìocappanidifalca.com>, <st^^ ' '

Allegati ì

omune di Monreale e ICL^ costr.pdf ( 114.8 KB ) .

In allegato Mia nota.Cordiali saluti.Aw. Girolamo Rizajto

http://fTOil46a.uebrnall.lIbero.it/cp/ps/Mail/MailMessaaeRrint 1/1

STUDIO LEGALE RIZZTJTO.

Aw. Girolamo Rizzuto J

Aw. Luigi De Luca

Aw. Angelo Incardona \» Antonio Rizzuto

Palermo, lì

: PREG.MO SIGNORAw. DOMENICO DI FALCOVIA CAMPANA N. 268

80078 POZZUOLI (NA)

i a mezzo mail: [email protected]

Oggetto: COMUNE DI MONREAJLE c/ICLA COSTRUZIONI

Le specifico qui di seguito le somme dovute dalla Sua cliente ICLA

Costruzioni Generali SpÀ in liquidazione, in esito alla sentenza n. 140/2016 emessa

dal Tribunale; di Palermo? Seconda Civile:

Spesemeli imp.li 1.474,00

Compensi 34.300,00

Spese .generali (15%) 5.145,00

C.P.A.4% 1.577,8

I.V.A«22°/o 9.025,02

TOTALE 51.521,82

Come^ noterà, non sono stati calcolati spese e compensi successivi alla

decisione e ciò in un ottica di un sollecito pagamento,

Terrà conto che inon potrò esimermi dalla esecuzione e dall'aggravio di

spese, nell'ipotesi di mancato pagamento in un termine congrue.

Attendo, pertanto. Sue notizie al riguardo.

In attesa di sentirLa, porgo cordialità./ ^—^ rolamo Rizzuto

90129 Palermo - Via Gen.le Domenico dannici, 14 - tei. e fax 091-6683407

Sentenza n. 140/2016 pubbl. il 13/01/2016RGn. 12727/2013

: REPUBBLICA ITALIANA

IN INOME DEL POPOLO ITALIANO

' IL TRIBUNALE DI PALERMO

Terza Sezione Civile

A

Nella persona del Dott.ssa Sebastiano Ciardo, In funzione di Giudice monocratico,

ha pronunciato la seguente' a>

_CD

• i;

; SENTENZA I: n] <

nella causa; iscritta al n° 12727 del Ruolo Generale degli Affari contenziosi crvill ^o

dell'anno 2013 . £w

TRA £COO

Icla Costruzioni generali s.p.a. in liquidazione , in persona del legale rappresentante |i . Mprò tempore, rappresentato e-difeso dagli aw.ti Domenico Di Falco e Cesare Montante per ™

: z<mandato a margine dell'atto digitazione £

<ATTORE I

oCONTRO §

•-- oComune di Monreale.. in persona del Sindaco prò tempore^ rappresentata e difesa g

! odall'avv-to Girolamo Rizzato per mandato a margine della comparsa di costituzione e |

: ; u_

risposta . |!H

CONVENUTO §C

Conclusioni delle parti: come da verbale dell'udienza di precisazione delle £• o

conclusioni del 21 settembre 20.15. ' §otui-

; ; §<: MOTIVI DELLA DECISIONE g

o

La società Tela Costruzioni Generali s.p.a. in liquidazione, in persona del legale |UJ

rappresentante prò tempore, (di seguito Icla) con atto di citazione ritualmente notificato, Q<

conveniva in giudizio il Comune di Monreale, in persona del Sindaco prò tempore, e o_j

premetteva che, in data 29.10.1990 tra il Comune di Monreale e la Fondedile S.P.A. (cui ì<

poi subentrò la ICLA Costruzioni S.P.A) venne stipulato un contratto di appalto con il Sj'n

quale venne affidata a quest'ultima la realizzazione di un edificio scolastico in Monreale " °

RG n. 12727/201

destinato a Liceo, i cui lavori, a seguito di redazione di perizia di variante e parere negativo

del Comitato Tecnico Amministrativo Regionale, venivano definitivamente sospesi. Ne

scaturiva un contenzioso giudiziario, definito dalla Suprema Corte di Cassazione con la

Sentenza n. 28430/2011 con la quale venne dichiarato nullo ab origine il contratto di

appalto per impossibilità dell'oggetto con rinvio innanzi la Corte di Appello dì Palermo per

le conseguenti pronunce dipendenti dalla dichiarata nullità del contratto,, che con sentenza

308/2013 decideva la controversia., condannando la società alla restituzione delle somme

percepite in forza del predetto contratto di appalto.

Esponeva che, nelle more, il Comune aveva adottato atti amministrativi (delibera

della GM e del Consiglio Comunale), manifestando la volontà di procedere al

completamento dei lavori, attraverso la variazione d'uso della struttura scolastica a scuola

dell'obbligo, con riutilizzo del rjiutuo originariamente concesso.

In ultimo il progetto db completamento della scuola dell'obbligo in zona "Cirba"

sulle strutture esistenti dell'ex Liceo Basile di Monreale, era stato inserito tra le priorità del

Programma Triennale Opere pubbliche ed approvato con delibera della Giunta Municipale

n. 71 del 19.3.2013.

Ritenendo c ie tale percorso amministrativo e burocratico avesse esphcitato la

volontà dell'amministrazione comunale di riutilizzare le opere eseguite in forza del

precedente contratto di appalto, in guisa da integrare riconoscimento della loro utilità,

arricchimento del patrimonio del committente anche attraverso il conseguimento dì un

mutuo ulteriore e consequenziale impoverimento dell'impresa esecutrice, costretta a

restituire i compensi-" percepiti, proponeva azione generale di indebito arricchimento ex art

2041 c.c. chiedendo la liquidazione dell'indennizzo nella misura pari al valore delle opere

eseguite, detratta la percentuale del 10% pari all'utile, di euro 1.553.279,00, come

determinato all'esito di ctu disposta nel primo giudizio.

Così concludeva: accertare la responsabilità extracontrattuale e comunque

l'indébito arricchimento del Comune di Monreale; per l'effetto, condannare il convenuto in

persona del Sindaco prò tempore, al pagamento dell'importo di euro 1.553.279.00. oltre

rivalutazione monetaria ed interessi dal 15.3.2011 fino ali'effettivo soddisfo, ovvero al

pagamento di quella maggiore o minore importo che dovesse emergere in corso di causa, a

titolo di responsabilità extracontrattuale ovvero, in snbordine. di indebito arricchimento,

con vittoria delle spese di lite. ..

Si costituiva nel giudizio il Comune di Monreale, in persona del Sindaco prò

tempore., il quale preliminarmente eccepiva la prescrizione dell'azione atteso che. il primo

RGn. 12727/201;

atto amministrativo, con il quale l'ente aveva paventato la possibilità di riutilizzare le

struttura esistente risaliva alla delibera della GM del 23.1.1998 nonché la parziale

litispendenza, giacché sulla domanda di indebito arricchimento proposta dalla Icla si era

già pronunciata la Corte di Appello con la sentenza n. 308/2013, e il relativo capo della

decisione era stato impugnato davanti alla Corte di Cassazione, il cui giudizio era ancora

pendente. i

Nel merito, negava la sussistenza dei presupposti poiché l'azione di indebito

arricchimento era carente, in primo luogo, del presupposto della residualità, potendo essere

fatta valere Fazione, prevista dalPart. 23 L. 144/1999. nei confronti dei funzionari del

Comune di Palermo e, in. secondo luogo, del riconoscimento dell'utilità giacché, essendo

stata accertata l'illiceità dell'opera nessun utilizzo poteva ammettersi tanto più che con.sentenza della C.A Palermo 423/2006 era stata disposta la condanna alla demolizione dei

manufatti eseguiti abusivamente-.'•Così concludeva: prelirniriannente sospendere il giudizio in attesa della definizione

:di quello pendente in Cassazione fino al passaggio in giudicato della sentenza: respingere

• :

la domanda avversa .perché prescrìtta, improponibile, inammissibile ed infondata in fatto e•

in diritto, con vittoria delle spese di lite.- , , .

In via preliminare deve essere rigettata l'eccezione di prescrizione sollevata dal

Comune convenuto.:

L'azione proposta, ancorché nella parte delle conclusioni si faccia riferimento ad••

una asserita responsabilità extracontrattuale dell'ente, è stata qualificata come azione di• :

indebito arricchimento ex art 2D41 c.c,. conseguente all'avvenuta dichiarazione di nullità

del contratto di appalto, sottoscritto tra le parti nell'anno 1990, con sentenza della Corte di

Cassazione 2843 0/20 1 1 . ':

Tra i presupposti dell'azione, invocali dalla stessa società attrice, ritenuti necessari

dalla pacifica giurisprudenza prima del mutamento di indirizzo attuato con sentenza

SS.UU. 10798/2015, ai fini della proponibilità nei confi-onti della Pubblica

amministrazione vi èra il requisito della utilità dell'opera eseguita in forza del contratto

nullo, il cui riconoscimento . ' doveva provenire, anche tacitamente, dalla Pubblica

Amministrazione.

Alla stregua delle difeso esposte dallo stesso Comune di Monreale nel corso dei• .

giudizi pendenti, attesa peraltro l'avvenuta proposizione della relativa domanda ad opera':

della Icla, la possibilità giuridica e di fatto di avviare la relativa azione di indebito

RG n. 12727/201;

arricchimento si è concretizzala al momento dell5 approvazione della delibera GM del

14.3,2011 che ha esplicitato la possibilità di avviare la progettazione dei "'Lavori di

completamento della costruzione di una scuola dell'obbligo in zona Cirba" sulle strutture

esistenti dell5 ex liceo Basile. j

Ne consegue che, ai sènsi dell'art. 2935 e. e., da questo momento è diventata

esplicita la volontà del Comune di valutare la possibilità di riutilizzare parte del manufatto

eseguito in forza del precedente! appalto e, dunque, il termine per l'esperimento dell'azione

di indebito arricchimento nei confronti della Pubblica Amministrazione può dirsi utilmente

decorrere da questa data, seppur, come detto, Pavere promosso la relativa, domanda anche

nell'ambito dei giudizi pendenti equivale in ogni caso ad interrompere il termine

prescrizionale. ; ;~.

Risulta, di 'contro, fondata l'ulteriore eccezione sollevata dal convenuto.

riqualificabile come parziale litispendenza della domanda proposta in questa sede che

risulta proposta già nel precedente giudizio., definito con sentenza della C.A. 308/2013, su

rinvio disposto dalla Corte di Cassazione, che ha formato oggetto di impugnativa ad opera1 .

della stessa Tela con ricorso, ripiroducente i medesimi motivi e le stesse ragioni di fatto e di\o fatti valere nella presente; controversia.

Deve premettersi che elementi costitutivi della fattispecie ex art. 2041 c.c, sono

l'arricchimento ingiustificato, l'impoverimento, l'esistenza di un unico fatto generatore del

primo e del secondo, nonché dì :un nesso di causalità immediata e diretta tra arricchimento': .

ed impoverimento. TJactio de. in rem verso è, però, esperibile soltanto quando:

l'ordinamento non preveda un'azione tipica ad hoc: essa grava, in sostanza, l'arricchito••

dell'obbligo di far rientrare, nel patrimonio del depauperato, quelle utilità che da tale;

patrimonio siano pervenute in quello dell'arricchito. ';

II fatto generatore deirarricchimento e del correlativo impoverimento, essendo

atìpico, può consistere in qualsiasì condotta umana lecita. I fatti illeciti, invece, non

potrebbero fondare l'azione di Arricchimento in quanto produttivi non già di una generica

iniquità bensì di un nocumento e il relativo rimedio non potrebbe essere esperito per

aggirare norme imperative poste a tutela dell'ordine pubblico.

Ed invero, la recente sentenza delie SS.UU., rimeditando r orientamento

maggioritario della giurisprudenza di legittimità ha, in particolare, fornito una

interpretazione in chiave "aggettiva" del requisito della utilitas, ritenuto elemento

essenziale in tutti i casi in cui la predetta azione fosse stata spiegata nei confronti di una

Pubblica Ainministrazione.

RG n. 12727/201;

Difatti, si riteneva che l'azione di indebito arricchimento oltre a richiedere i

consueti elementi indicati neJFart. 2041 c.c., trattandosi di rimedio fatto valere nei

confronti della Pubblica Amministrazione, imponesse un ulteriore accertamento che poteva

divenire talvolta complesso, connesso all'intervenuto riconoscimento dell'utilità dell'opera

conseguita, riconoscimento che importando una frazione dì discrezionalità di esclusiva

pertinenza dell'ente, implica una verifica da parte del Giudice solo "esterna", atta a

constatare la sussistenza di siffatto requisito senza che né Fautorità giudicante né altri: *s.

possa sostituirsi alla Pubblica Amministrazione.

Si sosteneva: ''II riconoscimento dell'utilità parziale o totale dell'opera, cosa o

prestazione, da parte della P.A., costituisce la condizione necessaria per l'esperimento

dell'azione di arricchimento nei suoi confronti in quanto la configw abilità stessa di un t: t: •*

arricchimento senza causa della P.A. resta affidata ad una salutazione discrezionale di i

quest'ultima, unica- legittimata ad esprimere il relativo giudizio, che presuppone il °<C

ponderato apprezzamento circa la rispondenza, diretta o indiretta, della cosa o della :; C

prestazione al pubblico interesse. Tale riconoscimento può essere esplicito e formale e 5• e

D

consistere in una dichiarazione di scienza, espressamente ricognitiva della utilità della \

prestazione acquisita, secondo un rapporto di adeguatezza e coerenza tra utilità \

riconosciuta e pubblica finalità; ovvero implicito e consistere in una concreta utilizzazione $<della cosa o prestazione secondo una destinazione aggettivamente rilevabile e equivalente, °

I u

nel risultato, a un esplicito riconoscimento di utilità" (Cass. 11 febbraio 2002 n° 1884). e: O

Le stesse SS.UU. avevano così affermato: "77 presupposto necessario per la valida ~! [

proposizione nei confronti della P.A.. dell'azione generale di indebito arricchimento senza ct-'i

causa, ai sensi dell'art. 2041 c.c., è costituito dalla sussistenza del doppio requisito ù! e

dell'unicità del fatto [costitutivo-e della sussidiarietà dell'azione (ari. 2042 c.c.), nel senso -S'. 3

che essa può avere ingresso solo quando nessun'altra azione sussista ovvero se questa, pur •!o

esistente in astratto, -non possa 'essere esperita per carenza ab origine di taluno dei suoi ±

requisiti; con la duplice eccezione costituita dall'arricchimento mediato conseguito da una :

P.A.. rispetto ad un ente (anch'esso di natura pubblicistica) direttamente A

beneficiario/utilizzatore della prestazione dell'impoverito e dell'arricchimento conseguito

dal terzo a titolo meramente gratuito" (SS.UU. 8 ottobre 2008 n. 24772).

Tali assunti, tuttavia, risultano confutati dalla recentissima sentenza delle SS.UU.

che nel comporre il contrasto sul punto, sorto in seno alla stessa giurisprudenza di<

legittimità tra le sezioni semplici, ha optato per l'orientamento minoritario, così

affermando: '"U riconoscimento dell'utilità da parte dell'arricchito non costituisce requisito

RGn. 12727/201:

dell'azione di indebito arricchimento, sicché il depauperato che agisce ex art. 2041 cod,

civ. nei confronti della P.A. ha solo l'onere di provare il fatto aggettivo dell'arricchimento,

senza che l'ente pubblico pos$a opporre il mancato riconoscimento dello stesso, esso

potendo, invece, eccepire e -provare che l'arricchimento non fu voluto o non fu

consapevole, e che si trattò, quindi, di "arricchimento imposto" (SS.UU. 26 maggio 2015

n. 10798).

In parte motiva, ancora la Corte precisa: "In particolare la lettera della norma, che

- come sopra evidenziato - adopera un lessico oggettivistico nell'individuazione dei

presupposti dell'azione, nonché la funzione dell'istituto che è quella di eliminare l'iniquità

prodottasi mediante, uno spostamento patrimoniale privo di giustificazione di fronte al

diritto, sancendone la restituzione, riconducono l'arricchimento ad una dimensione . t

fattuale di evento aggettivo, escludendo che la qualificazione pubblicistica del soggetto i

arricchito possa essere evocata a fondamento dì una riserva di discrezionalità in punto di J

riconoscimento dell-arricchimento e/o del suo ammontare. Ne consegue che ciò che il iC

privato attore ex art. 2041 c.c., nei confronti della P.A, deve provare è il fatto +'• Q

dell'arricchimento; e il relativo accertamento da parte del giudice non incorre nei limiti di \ ai seiisi della L. 20 marzo 1865, n. 2248, art. 4, ali. E, trattandosi di verificare \

un evento patrimoniale aggettivo, qual è l'arricchimento, senza che l'amministrazione |

possa opporre il mancato riconoscimento dello stesso, perché altrimenti si riconoscerebbe *: u

all'amministrazione una posizione di vantaggio che è priva di base normativa. £Q

In tale prospettiva il i riconoscimento da parte della P.A. dell'utilità della J•: t

prestazione o dell'opera può rilevare non già in funzione di recupero sul piano del diritto c,"ì

di una fattispecie negoziale inesìstente, invalida o comunque imperfetta - trattandosi di un G: C

elemento estraneo all'istituto - Aensì in funzione probatoria e, precisamente, ai soli fini del §*

riscontro dell'"imputabilità dell'arricchimento all'ente pubblico. Mentre le esigenze di 4' o

tutela delle finanze pubbliche e la considerazione delle dimensioni e della complessità «

dell'articolazione interna della pubblica amministrazione, che l'espediente <:h

giurìsprudenziale del riconoscimento dell'utilitas ha inteso perseguire, possono essere e!

adeguatamente coniugate con la piena garanzia del diritto di azione del depauperato, \ del principio di diritto comune dell'arricchimento imposto, in ragione del t

quale l'indennizzo non è dovuto se l'arricchito ha rifiutato l'arricchimento o non abbia [

potuto rifiutarlo, perché inconsapevole dell'eventum utilitatis". !

Ne consegue che sarà; onere dell'attore, secondo le comuni regole, provare

l'avvenuto arricchimento e il correlativo impoverimento, presupposti codicìstici

I VX, «_W

RG n. 12727/201:

dell'azione, e il Giudice potrà valutare oggettivamente, dagli elementi probatori versati nel

giudizio, il vantaggio effettivamente conseguito dalla Pubblica amministrazione in termini

di utilità, senza che ciò importi una indebita ingerenza nella sua sfera discrezionale nella

specie esclusa proprio dairìnterpretazione datane dalla Corte, che ha oggettivizzato il

requisito.

D'altronde, il riconoscimento implicito o esplicito dell'uti/zlo? è intimamente

connesso al presupposto delP arricchimento prodotto nel patrimonio delFutilizzatore.

prescritto dalla normativa codicistica, che in ragione della qualità del soggetto arricchito

implica una sua pur consapevole partecipazione ad un risultato che potrebbe comportare*

l'esborso di somme, pagate sotto forma di indennizzo, e non pianificate in conformità ai

vincoli formali imposti dalla nonnativa sulla spesa pubblica, sui pubblici appalti ovvero sul tconferimento di incarichi pubblici. *

Ora, la stessa Corte, nel corpo della motivazione ha premesso l'ammissibilità "<dell'azione, sotto il profilo della sua residualità, poiché nel caso sottoposto al suo vaglio, =

t.trattandosi di opere edili commissionate nell'anno 1986. ratione temporis, non era £

Co

applicabile la normativa che aveva introdotto Fazione diretta dì adempimento nei confronti tt

dei funzionali i quali avevano consentito la spesa, nel caso di difetto di fonna scritta, e ciò 1u

rendeva unico rimedio possibile quello contemplato dall'ari 2041 e. e.: "Non è, invece, in 5

discussione la sussistenza del requisito della sussidiarìetà dell'azione imposto dall'ari. SQU

2042 e. e., non essendo qui applicabile ratione temporis la normativa di cui D.L. n. 66 del *C

1989, art. 23 (conv. in L. 24 aprile 1989, n. 144, abrogato dal D.Lgs. 25 febbraio 1995, n. \

77. art. 123, comma 1, leti, n, ma riprodotto senza sostanziali modifiche dall'ari. 35, del ct. f

medesimo decreto e infine rifluito nel D.Lgs. n. 267 del 2000, art. 191) che, per i casi di Dt

richiesta di prestazioni o servizi, non rientranti nello schema procedimentale di spesa J*

tipizzato dalla stessa normativa, ha previsto la costituzione di un rapporto obbligatorio 4o

diretto con l 'amministratore o funzionario responsabile, correlativamente rimettendo _<

all'ente pubblico la valutazione esclusiva circa l'opportunità o meno di attivare il ;£*-

procedimento del riconoscimento del debito fuori bilancio nei limiti degli accertati e * e

dimostrati utilità ed arricchimento per l'ente stesso (cfr. D.Lgs. n. 267 del 2000, art. 194, ^

leti, e)). Invero, non potendosi, in difetto di espressa previsione normativa, affermare la ^<

retroattività del cit. D.L. n. 66 del 1989 art. 23, deve ritenersi l'esperibilità dell'azione di Q

indebito arricchimento nei confronti della P.A. per tutte le prestazioni e i servizi resi alla *<

stessa anteriormente all'entrata in vigore dì tale normativa (ex plurimis, tra le più recenti: \

Cass. 26 giugno 2012. n. 10636; Cass. 11 maggio 2007, n. i 9572). E poiché i lavori in -

i

RGn. 12727/201:

contestazione vennero eseguiti nell'anno 1986, è indubbio che il depauperato non aveva la

possibilità di farsi indennizzare del pregiudizio subito agendo, ai sensi delia normativa cìt.

direttamente nei confronti dell'amministratore o del funzionario che aveva consentito

l'acquisizione" (SS.UU. 2015 rii motivazione).

Nella specie,; trattandosi :di prestazione eseguita nell'anno 1990, dovrebbe applicarsi

il disposto dell'are, 23 legge 144/1989, e, secondo le prospettazione del Comune

opponente, la previsione anche astratta di un'azione tipica elide il requisito della residualità

e sussidiarietà contemplato dall'ari 2042 e.e. ai fini dell1 ammissibilità dell'azione di

indebito arricchimento.

Così, infatti..:la giurisprudenza afferma: "fi requisito della sussidiarietà dell'azione

di indebito arricchimento, prescritto dall'ari, 2042 c.c. non suppone l'identità tra le due

azioni, la cui diversità - al contrario - è supposta. L'azione dì ingiustificato arricchimento -

in particolare - stante il suo carattere sussidiario, deve ritenersi esclusa in ogni caso in cui

// danneggiato, secondo una salutazione da compiersi in astratto, prescindendo quindi

dalla previsione del suo esito, possa esercitare un'altra azione, per farsi indennizzare il

pregiudizio subito. (Nella specie ~ contratto per la realizzazione di opere edili stipulato

senza la osservanza'delle formalità necessarie da un ente pubblico territoriale - il giudice

del merito aveva rigettato l'azióne di indebito arricchimento sul rilievo che la stessa era

esclusa dalla possibilità, per l'esecutore delle opere, di agire ai sensi dell'ari. 23 d.l. n. 66

del 1989 nei confronti degli amministratori dell'ente. Deducendo il ricorrente che in realtà

in una tale eventualità il privato ha a propria disposizione due azioni, distinte e

concorrenti, perché fondate su due differenti presupposti giuridici, la Suprema corte in

applicazione del principio che precede ha disatteso la censura) (Cass. 7 marzo 2014 n.

5396). i

Nella specie, tuttavia, tale azione, anche in astratto, risulta l'unico rimedio

esperibile alfine di ottenere l'indennizzo e tutela delle ragioni del creditore, giacché, in

relazione ai profili di nullità del contratto, individuati dalla Corte di Cassazione nella

sentenza n. 28430/2011, non è astrattamente individuabile il -funzionario cui imputare la

condotta abusiva sì da consentire la promozione dell'azione prevista dalla legge.

La ratto della legge è, infatti, quella, per un verso, di non lasciare comunque privo

di tutela il privato che, pur dando esecuzione alla prestazione a vantaggio di una Pubblica

amministrazione, abbia patito un danno in termini economici non potendone conseguire un

guadagno e, per altro verso, quello di responsabilizzare gli organi dell'ente pubblico ad

osservare le regole prescritte dalla legge in materia di appalti volte a salvaguardare i

RGn. 12727/201:

requisiti di trasparenza, economicità e buon andamento prevedendo una responsabilità

diretta per coloro che violano lali disposizioni commissionando lavori senza l'osservanza

dei vincoli della forma scritta, di bilancio e della necessaria copertura finanziaria.

Le disposizioni sopra citate hanno introdotto una rigorosa procedura, diretta a

regolare l'impegno di spesa e il pagamento dei servizi da parte delle amministrazioni

provinciali, dei comuni e delle comunità montane, con la previsione di una responsabilità

personale e diretta del funzionario o dell'amministratore verso il privato fornitore per gli*

impegni assunti al di fuori o in violazione della procedura stessa: e ciò con lo scopo,

dichiarato dalla Corte Costituzionale (sent. 295/1997; 446/1995) non irragionevole e*

pienamente aderente al dettato degli artt. 3 e 28 Cost., di sollecitare da un canto, un più

rigoroso rispetto dei principi di legalità e correttezza da parte di coloro che operano nelle

gestioni locali e di far si, dall'altro, che la competenza ad esprimere la volontà degli enti i

locali resti effettivamente riservata, nel rispetto delle procedure prescritte, agli organi a ciò Je

deputati: e cioè ai soli organi cui spetta per legge di programmare la gestione finanziaria e :

di inquadrare le varie scelte amministrative nella prospettiva del piano di spesa contenuto Ieo

nel bilancio di previsione, e non oltre i limiti di spesa fissati (cfr. in motivazione Cass. ;

22.5.2007 n. 11854). Iu

Nell'ipotesi in esame, come detto, Tabusività delle opere ha determinato la nullità \l contratto di appalto e non è configurabile alcuna precisa responsabilità individuabile in «

*~ au

capo ad un singolo funzionario e. piuttosto, l'assenza di regolare parere rilasciato dal ?D

CTAR preventivamente ali"approvazione della perizia di variante costituisce un illecito \

riferibile alla stazione appaltante nella sua interezza. \, pertanto ritenersi sussistente il requisito della residualità previsto per l'azione G

di indebito arricchimento, che, tuttavia, deve essere rigettata non solo alla luce della , \e litipendenza della domanda, come detto, oggetto di vaglio davanti alla Corte di \

Cassazione, ma anche per totale carenza del presupposto dell!utilità dell'opera, requisito «•«

ritenuto sempre esistente anche ali1 indomani della pronuncia delle SS.UU. seppur frutto di - i»-

valutazione oggettiva ad opera dello stesso Tribunale. * e

A riguardo, deve premettersi la piena ammissibilità ed utilizzabilità dei documenti *iprodotti dal Comune di Monreaie, anche successivamente alla scadenza dei termini per le j

preclusioni istruttorie, perché formatosi in un tempo successivo rispetto ai quali opera una |

rimessione in termini della facoltà di produrli in giudizio, i

1

RGn. 12727/201:

Quanto alla loro rilevanza, devono essere rigettate le doglianze sollevate daLTIcla

che ha eccepito la novità delle questioni, delle relative eccezioni e la consequenziale non

ammissibilità.

Difatti, fin dalla comparsa di risposta, la difesa del Comune è stata quella di negare

l'utilità delle opere eseguite daìl'Icla sul sito contrada "Cirba", rimaste incomplete, .

(segnatamente fondamenta e pilastri come visibili dalle fotografie allegate alla ctu prodotta

nel giudizio, espletata nella causa pendente davanti al Tribunale, RG. N. 2846/1997, e

definita con sentenza n. 2572/2002 con la quale era stata dichiarata la risoluzione del

contratto di appalto., ritenuto valido), allegando l'impossibilità di riutilizzo di opera abusiva

e assegnando agli atti amministrativi richiamati dalle difese dell'attrice valenza di atti di

natura programmatica. : (C

A supporto dì tale linea difensiva, dunque, i documenti versati in ultimo con istanza ;

separata e in sede dì precisazione delle conclusioni sono volti a dimostrare la volontà J<

amministrativa del Comune di provvedere alla demolizione delle opere, giudicate :

definitìvarnente non,più utilizzabili. %Q

Indi, nessuna tardività: o inammissibilità può essere rilevata rispetto a tale ;i

compendio documentale che. piuttosto, dimostra l'iter burocratico che ha condotto l'ente {u

ad abbandonare l'originario inrendimento di verificare la fattibilità di altra opera pubblica, s<

Fesecuzione di una scuola dell'obbligo appunto, su sito eseguito parzialmente dalFIcla. ^DU

Ora, proprio' perché il vaglio deìPoggettiva utilità delle opere è devoluto alla I*~ C

Q

competenza di questo Tribunale, deve ritenersi, nella specie, la totale carenza di siffatto se

presupposto sulla base delle seguenti considerazioni. ct~c

In primo luogo, in ciò dissentendo dalle valutazioni espresse dall'attrice, le opere Ge

sono state definite "abusive" dalla stessa Corte di Cassazione che ha decretato la nullità del 5a

contratto dì appalto • e ciò osta alla fruibilità delle stesse in assenza di una preliminare ]a

sanatoria se e in quanto possibile. <

E' utile riportare testualmente il passo della sentenza che ha così rilevato: ".,Con il i*

risultato finale che, la condizione apposta dal CTAR con il voto del 1988 non si è e

verificata, rendendo priva di effetti e non eseguibile il progetto ai sensi degli ari. 3 e segg. i

della medesima legge (ed inidoneo a ricevere le prescrìtte autorizzazioni urbanistiche); e ,

che il contratto di appalto egualmente stipulato nel 1990 ha ovulo per oggetto una ;

prestazione insuscettibile di essere effettuata per la sussistenza di un impedimento :

originario di carattere giuridico che ha ostacolato in radice ed in modo assoluto il

risultato cui essa era diretta (l'esecuzione dell'opera); perciò ricorrendo l'ipotesi più volte

/

io

I ' '

RG n. 12727/201;

evidenziala da questa Corte di nullità del contratto per impossibilità dell'oggetto, ai sensi

degli ani. 1346 e 1418 c.c) (pag. 10 e 11 della sentenza).

In ipotesi, dunque, è stato ritenuto vizio essenziale del procedimento la mancata

preventiva acquisizione dei parere positivo del CTAR, previsto dall'ari. 23 L.R. 21/85, che

in più occasioni, in. ordine alla perizia di variante, lo aveva negato muovendo rilievi di

carattere tecnico, presupposto, necessario affinchè potessero essere rilasciate tutte le

autorizzazioni urbanistiche, in difetto delle quali l'opera non è conforme alle prescrizioni**

di legge. ~

Ancora la sentenza della Corte di Appello di Palermo in sede di rinvio (sentenza n.«£•

308/2013) richiamando la distinzione già operata dalle precedenti sentenze (sent.

2572/2002 del Tribunale e sent 423/2006 della C.A) tra lavori contrattuali e lavori eseguiti (C

e mai contabilizzati previsti nella perizia di variante mai approvata, per i quali la stessa Icla È

aveva già avanzato, nel primo giudizio, domanda di pagamento anche a titolo di indebito °<C.

arricchimento, ha confermato che, rispetto a tale segmento di opere, la relativa azione ex -C.

art 2041 c.c. non può ammettersi, del resto come già ritenuto dal primo Giudice (si veda \D

sentenza 2572/2002;pag 21 e 22), considerato che gli altri quelle appunto non previste int

contratto, erano del tutto arbitrari, con esclusione di qualsiasi indennizzo ai sensi dell'art.. \

342 JW 2248/1965, come già osservato dal Tribunale e dalla Corte d'appello, con ±<P

motivazione a cui si rinvia. vfau

In altri termini, già la Corte di appello, sul punto, ha osservato -che i lavori per i £Co

quali può riconoscersi il diritto ad ottenere l'indennizzo ex art. 2041 c.c., sono solo quelli st

conformi a contratto ed oggetto dell1 originario progetto, per i quali, seppur parimenti \i dalla dichiarazione di nullità del negozio, l'impresa, possa vantare un diritto ad a

tottenere il giusto ristoro a fronte dell'arricchimento ottenuto dall'ente, così operando una .2

icompensazione con le maggiori somme dovute da Icla al Comune di Monreale a titolo di ì.

o

restituzione. - £<

Avverso tale statuizione la società attrice ha opposto gravarne davanti alla Corte di è"„

Cassazione chiedendo che l'indennizzo venisse riconosciuto rispetto a tutte le opere -i

eseguite, facendo valere gli stessi motivi esposti nel presente giudizio.

Indi, volendo richiamare quanto già osservato da tutti i precedenti Giudici, le opere

extracontrattuali, eseguite sulla base di una perizia di variante priva della necessaria

preventiva autorizzazione, devono essere qualificate come opere abusive e come tali non

possono legittimare una richiesta di indennizzo né fondare un' azione di indebito

arriccnimento.

11

C.

»-» *-J »-f W I È M I \*/l W I / «_ W I'

RG n. 12727/201:

Vale a riguardo richiamare il consolidato orientamento della giurisprudenza di

legittimità per il. quale se l'immobile non è condonato, l'attività costruttiva posta in- essere

non è indennizzabile e non è, consentito trarre benefici economici da attività illecite

sussistendo una giuridica incommerciabilità dell'immobile abusivo sicché, la nullità del

contratto d'appalto impedisce raccoglimento delle azioni civilistiche di natura economica e

nessuna tutela può, così, essere riconosciuta per qualsiasi pretesa, direttamente o

indirettamente derivante dall'attività edilizia illecita (Cass. nn. 713/1998, 8040/99,

6777/2001, 2884/2002, 12347/2003, 4015/2007, 11300/07, 29340/2008, 4731/2011,

13696/11 e 26583/11). L'abuso edilizio prevale, cioè, su eventuali obbligazioni, sul lavoro

svolto e su eventuali crediti, impedendo l'accoglimento delle azioni ex artt. 936 e 2041 c.c.

Sotto altro profilo, gli atti richiamati dalla Tela, e segnatamente le delibere della GM tt_14.3.2011 e del Consiglio comunale n, 79 del 28. 6.201 L l'inserimento dell'opera nel i

programma triennale opera pubbliche e la relativa approvazione con delibera della GM del °<19.3.2013, la riassegnazione delle somme destinate al mutuo originario con provvedimento =

C.

dell'Assessorato regionale per i Beni culturali, ambientali e Pubblica istruzione prot. j*C

487/07, avrebbero potuto fondare un'azione di arricchimento, qualora tali determinazioni vi

fossero sfociate, in primo luogo, ad una sanatoria delle opere abusive e, in secondo luogo, \

ad una effettiva possibilità concreta di utilizzo attraverso F inserimento delle stesse 5<all'interno della nuova progettazione, suscettibile di essere in concreto autorizzata, °

au

finanziata e realizzata. "

In altri termini, ai superiori atti deve assegnarsi una valenza meramente

programmatica non utile a scongiurare l'ordine di demolizione per il quale il comune ha

ottenuto ìl relativo risarcimento, fino a quando tali manufatti non fossero stati sanati e

regolarizzati in conformità a quanto rilevato dalla Corte di Cassazione.

A conferma^ del superiore assunto deve rilevarsi la definitiva impossibilità dì

utilizzo palesata dagli ultimi : provvedimenti prodotti dal Comune di Monreale che

dimostrano T'avvio .dell'iter burocratico per la definitiva demolizione con il recupero

dell'area.

D'altra parte, la mera riassegnazione del mutuo erogato non consente di ritenere

perseguibile il progetto di riutilizzare le opere ma solo di apprestare gli eventuali mezzi

economici alfine di vagliare in concreto siffatta possibilità, allo stato non attuabile.

Difatti, con determina dirigenziale n. 286 del 12.6.2015 è stato approvato il

progetto per la demolizione dei lavori eseguiti dalFIcla in virtù del contratto di appalto del

29.10.1990 rep, 1253, con parere favorevole del R.UP del 12.6.2015, a riprova del fatto che

C

12

RG n. 12727/201;

i manufatti per i quali la società attrice chiede il riconoscimento dell'indennizzo, non sono

utili all'amministrazione pubblica, non possono essere dalla stessa utilizzati e come tale

non hanno prodotto;alcun arricchimento al patrimonio dell'ente.

Ne consegue che razione di indebito arricchimento non può essere accolta e deve ";

essere rigettata. ;

Infine, seppur Tlcla avesse promosso azione risarcitoria per responsabilità

extracontrattuale non ha allegato né provato alcunché, azione comunque essa stessa

rigettata in altri gradi, del giudizio, 7

Pertanto, la domanda proposta deve essere rigettata.

Infine devono essere rigettate le domande di risarcimento per lite temeraria ex art.

96 c.p.c. perché prive dei necessari presupposti assertivi e probatori nonché la domanda di t

cancellazione delle espressioni ingiuriose ex art. 89, proposta dall'attrice nella memoria di *

replica giacché non si rinvengono profili di offensività nelle espressioni contenute in seno "t

alla comparsa conclusionale depositata da parte convenuta. =

In ossequio alle regole della soccombenza, parte attrice deve essere condannata a Ieo

rimborsare al convenuto le spese del giudizio che si liquidano come in dispositivo. t

; P.Q.M. |u

II Tribunale,-, s

ogni contraria istanza ed eccezione respinta e definitivamente pronunciando, 2u

rigetta le domande proposte da Icla Costruzioni Generali s.p.a, in liquidazione, in "o

persona del legale rappresentante prò tempore, nei confronti del Comune di Monreale, in ~ì

persona del Sindaco-pro tempore, con atto di citazione notificato in data 3 settembre 2013; k \a Icla Costruzioni generali s.p.a. in liquidazione, in persona del legale ù

C

rappresentante prò tempore, a rimborsare al Comune di Monreale, in persona del Sindaco « 5*i

prò tempore, le spese dei giudizio che si liquidano in complessivi euro 35.774,00, di cui 4o

euro 1474,00 per spése, oltre spese forfetarie, IVA e CPA come per legge, V <•

Così deciso a Palermo in data 5 gennaio 2016. v7 £- . •- . u

II Giudice -Ì \

Dott.ssa Sebastiano Ciardo ICCI[E

// presente, provvedimento viene redatto su documento informatico e sottoscritto con firma digitale dal <e

Giudice, dott.ssa Sebastiano Ciardo, in conformità alle prescrizioni del combinato disposto dell'ari 4 del :e

D.L 29/12/2009, n. 193, conv. con modifiche dalla L 22/2/20W, n. 24, e del decreto legislativo 7/3/2005, n. .

82, e succ, mod. e nel rispetto delle regole tecniche sancite dal decreto del ministro della Giustizia i

2ì/2/20ìl,n.44 '

COMUNE DI MONREALE

CERTIFICATO DI IMPEGNO

Esercizio

Missione

2016 99

Rif. al Bilancio

Programma

01

Titolo

7

MacroAggr

02

Capitolo

00500500

Codici Statistici

Cod.Mecc. 1

X_MECC

2 3 4

Capitolo 00500500SBRVT71 PBR CONTO DI TBR7J B C 600500

Numero Impegno201600003800

Data08.04.2016

Codice Descrizione vincolo

Piano Finanziario V livello:Siope:Colbg:Transazione UÈ:Tipologìa spesa:

U.7.02.0I.02.00I4503COFOG :01.l 100,00%43 - RICORRENTE

AttoTipoATG

Numero72

Data05.04.2016

Registro Data Seduta Data Esce.

51352 RI2ZUTO GIROLAMO

Per:

AIG n. 72 05_04J2016 - Incameramento somme e liquida/ione spese legali avv Riv.'/.uLo - .senleir/a 140_2016

Impono Attuale Buro 51.521,82Impone Iniziale Euro 51.521,82

Previsione Attuale

Impegnato sul GAP

D iHerenza

1.000.000,00

55.571,82

944.428,18 ^V.—• -'"""CON RIFERIMENTO AL PROVVEDIMENTO DI CTJl ALL'OGGETTO SI ESPRIME PARERE-FAVOREVOLE IN ORDINEALLA REGOLARITÀ' CONTABILE Al SENSI DELL'ART.53 DELLA LEGGE NUMERO 142 / 8-6-1990.

SI ATTCSTA CllG IL PRESENTE IMPEGNO TROVA COPERTURA FINANZIARIA NEL CAPITOLO SUCCITATO (ari.55, 5° COMMA, LEGGE 142/ 8-6-1990).

Data elaborazione: 08.04.2016 data firma:

llConiabuc^ìalvamre Modica r^J sfa t«)>*9(ìica Picano

* -C i

r??i vt f k —i r. -

i

COMUNE DI MONREALEProvincia di Palermo

AREA AFFARI ISTITUZIONALI E GENERALI

DETERMINAZIONE DI LIQUIDAZIONE

AIG N. 57 24 MARZO 2016

OGGETTOControversia Comune di Monreale/Miraglia Giuseppina.Liquidazione parcella ali 'Avv. Calogero Lanzarone.

IL DIRIGENTEDr. G. Li Vecchi

Registro Generaledetermina/ioni

Pubblicazione all'Albo

Atto n. h V rData APR. 2Q16'

Si attesta che copia della presente è stata pubblicata all'Albodell'Ente dal 1 8 APR. 2Q16per quindici giorni consecutivi.Registro Pubblicazioni n. $ o'A

L'impiegato responsabile

Talluto ^ùuìizio

Spazio riservato alla RagioneriaRegistro atti di liquidazione

Provvedimento

N.

Data

I I Contabile

11 Dirigente

IL DIRIGENTEPREMESSO che. con deliberazione di G.M. n. 119/IE del 22.05.2013, veniva affidato

all'Avv. Calogero Lanzarone, l'incarico di rappresentare il Comune nella controversia promossadalla Sig.ra Miraglia Giuseppina contro il Comune di Monreale;

CONSIDERATO che con determinazione dirigenziale n, 142/AIG del 27.05.2013, siprovvedeva all'impegno della relativa somma per l'attività da svolgere, pari ad €. 3.963,96, IVA eCPA incluse ( impegno n. 20130000713 O del 18.09.13) ;

VISTA la sentenza n.l 714/201 6, emessa dal Tribunale di Palermo - III Sezione Civile, indata 21 Marzo 2016. che condanna il Comune di Monreale al pagamento in favore della Sig.raMiraglia Giuseppina della somma di €.12.264,67. oltre alla rivalutazione monetaria su £. 1.932,07,oltre interessi legali, condanna inoltre il Comune di Monreale al rimborso a Giuseppina Miraglia.delle spese processuali per C. 3.206,83 oltre spese generali, IVA e CPA, come per legge, oltre lespese di C.T.U. ;

VISTA la mail delTAvv. Calogero Zanzarone del 22.03.2016, con cui lo stesso non ritieneopportuno proporre appello, trasmette la sentenza n. 1714/2016 e inoltre trasmette la parcella pro-forma, che si allega in copia, con cui comunica che le spese processuali ammontano ad €.3.963,96,comprensivi di IVA, CPA. al lordo della R.A.;

RITENUTO, pertanto, di dovere procedere alla liquidazione della somma di C. 3.963,96,comprensivi di IVA, CPA, al lordo della R.A ;

VISTO il Vigente Regolamento di contabilità;VISTO il D. E.vo n. 267/2000;VISTA la LR. n. 30/2000 e s.m.i.;VISTO l'Ordinamento Amm.vo degli EE. LL.;

D E T E R M I N APer quanto in premessa indicato:

1. LIQUIDARE la somma di C. , 3.963,96, comprensivi di IVA, CPA, al lordo dellaR.A. all 'Avv. Calogero Lanzarone , nato a Palermo il 19/03/1975, con studiolegale in Leonardo Cacioppo n. 100. 92013 MENFI (Ag), accreditando la sommamediante bonifico bancario su Banca "Credito Emiliano " Agenzia di Menfi C/Cnumero 936, al seguente IBAN: IT 03G030 3282990010000000936 - codiceBic/Swift BACRIT21422.

2. PRELEVARE la somma di €. 3.963,96, dal cap. 1058, del bilancio 2013,denominato "Spese per liti, arbitraggi, ecc.", che presenta la necessaria coperturafinanziaria, giusta determinazione dirigenziale 142/AIG del 27.05.2013 - ( impegnon. 20130000713 O del 18.09.13).

3. L'Ufficio di Ragioneria, in esecuzione della presente determinazione, provvedere adattestare la corretta copertura finanziaria ed all'emissione del relativo mandato dipagamento;

MONREALE. lì 24.03.2016

II FunzionlCnòKppnsabileSiatfa

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. il 21/03/2016RGn. 4763/2013

Reperì n. 2927/2016 del 21/03/2016À-~t *. i . .

All'udienza del 21 marzo 2016 è presente l'Avv. Giacomo Cu0a.ro anche in

sostituzione dell'aw. Marino e J'aw. Sitnona Rizzo in sostituzione dc'H'aw.

Lanzarone. L'avv. Cuffaro conclude come da note conclusive e atti di. causa e chiede

che la causa venga decisa. .L'aw. Rizzo conclude come in comparsa.

11 GOT si ritira in camera dì. consiglio per deliberare e pronuncia quindi la seguente

sentenza, dandone lettura alle ore M, 15:

REPUBBLICA JTAJLIANA

IN NOME ,D£X.POPOLO ITALLYNO

IL TKIB'ONAX.'E .DI PALERMO

Terza Sezione Civile

9MNella persona del Doti, ssa Chiaro Francesca Maria Spiaggia, in funzione di -v

Giud i ce .m onocra ti co,

ha pronunciato la seguente

SENTENZA,

nella causa iscritta al n. 4763 del Ruolo Generale del 2013

TRA

Miraglìa Giuseppina ( rappresentata e difesa dagli aw.ti Giacomo Cuffaro

e Giuseppe Marino)

attrice

Sentenza n. 1714/2016 pubbl . il 21/03/2016R G n . 4763/2013

Repert. n. 2927/2016 del 21/03/2016

E

IJ Connine di M.o:n reale. In persona de] Sindaco prò tempore,

(rappresentato e difeso dalFAvv. Calogero Lanzarone)

convenuto

OGGETTO: domanda di risarcimento dì danni.

Il Tribunale,

ogni altra domanda ed eccezione rigettata e deRnttivaraente pronunciando,

condanna H Comune di Monrcale in persona del Sindaco prò tempore, a

pagare a Gìuscppìna Miragli a la somma dì curo 12.264,67, oltre alla rivalutazione

mondana su £ .1.932,07 ed oltre agli interessi legali per come Indicato in parte

motiva sino all'effettivo soddisfo;

XO^- condanna lì Comune di. Monretile, in persona dei Sindaco prò tempore, a :

^y

rimborsare a Giuscppina Miraglia le spese processuali, che si liquidano in —-*

complessivi euro 3.206,83 dì cui € 468,83 per spese documentate ed € 2.738,00

per compensi oltre l.V.A. e C.P.A, oltre rimborso forfetario spese generali ìn

ragione del 15% ex, ari. 2 D.M. IO.3.2014 n.5S, oltre le spese dì e tu liquidate

come in. decreto;

dichiara questa sentenza provvisoriamente esecutiva tra le parti.

MOTIVI :D:ELLA DECISIONE

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. il 21/03/2016RG n. 4763/2013

Reperì, n. 2927/2016 del 21/03/2016

Con atto dì citazione la sig.ra Giuseppina Miraglia conveniva in giudizio il Comune di

Monreale chiedendo che fosse dichiarato responsabile e conscguentemente condannato a risarcirle

ì danni patiti, a seguito di un sinistro verificatosì ìn Mcmreale nella via Linea Ferrata in data

21.06.2007, allorquando la stessa percorrendo la predetta via a bordo del proprio motociclo

Scarabeo tg. AX222JL, unitamente alla figlia Federica QrfanellG, cadeva a terra a causa di una

buca non segnalata, posta all'imbocco della predetta vìa, riportando danni, alla persona.

Si costituiva in giudizio il Comune di Monreale, eccependo la nullità della citazione per

approssimazione o superficialità nell'esposizione dei fatti, non essendo chiaro U luogo dove si era

verificato il sinistro, l'insussistenza dei presupposti di fatto e di diritto, rilevava che la richiesta di

risarcimento era stata inoltrata molti anni dopo e che nessuna foto tiproduceva i luoghi, negando

Vqualsivoglia responsabilità sia ai sensi. deU'art. 2043 c.c. sia ai. sensi dell'ari,. 2051 c.c, difettando i g

O-1requisiti della non prevedibLHtà e della non visibilità, rilevava che il sinistro era stato cagionato Qv?

esclusivamente dalla disattenzione e dalla negligenza dell'attrice, che conosceva Ì luoghi abitando lì

vicino, richiamando il disposto di cui all'art, 1227 c.c., contestando l'ammontare dei danni, per

come quantificati dall'attrice.

Ciò premesso, venendo al merito, la vaiutazione di fondatezza della pretesa risarcìtoria

azionata dal!' attrice muove— anzitutto — dalla considerazione che in punto di fello, relativamente

alla dinamica del sinistro per cui è causa, gli clementi probatori acquisiti, segnatamente le

dichiarazioni rese dal teste Francesco Paolo PetraWa ( che ha riferito di aver assistito al sinistro

trovandosi dietro il ciclomotore dell'attrice), consentono di ritenere accertato che Giuscppina

MiragHa, mentre percorreva la via Linea Ferrata a bordo del suo ciclomotore rovinava a terra.

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. il 21/03/2016R G n . 4763/2013

Repert. n. 2927/2016 del 21/03/2016

Avvicinatosi a prestare soccorso il teste ba ricordato di avere visto in corrispondenza di dove

era caduto il ciclomotore una buca, dì medie dimensioni.

Ha poi ricordato che il tratto in cui avvenne il sinistro era rettilìneo e che vi era luce, essendo

estate verso mezzogiorno.

Inoltre, nessun veicolo precedeva il ciclomotore al momento del sinistro.

Nel cadere Pattrice accusava dolore e si lamentava, come dichiarato dal teste.

Deve allora stabilirsi se ìì suddetto evento è imputabile al Comune di Monreale,

Ora, la questione della responsabilità per la verificazione dì eventi dannosi oggettivamentc

provocati, agli 'utenti della strada1, dalle anomalìe ( appunto ) del manto stradale è — com'è noto —

oggetto di ampio dibattito giurisprudenziale e dottrinale.

La peculiarità della fattispecie che aggi è oggetto di delibazione consente di informare a j

canoni di 'sìntesi' il richiamo alle posizioni che, sul punto della responsabilità della P.A. per eventi

provocati dalie anomalìe stradali, si sono con il tempo manifestate in. giurisprudenza.

Si sa, invero, che secondo l'orientamento tradizionale della Suprema Corte la responsabilità

delia P.A, va esclusa, in relazione a simili eventi, se non consti che il sinistro sia staio provocato da

un'anomalìa configurante^] con le caratteristiche dell* "insidia"; chò solo in tal caso l'anomalia può

essere imputala alla condotta della stessa P.A., sullo sfondo di una convinzione che fa

essenzialmente leva sulla impossibilità dì attivare strumenti di controllo delle condizioni generali

delle strade — e dei beni demaniali in genere — atti ad evitare l'insorgenza dì situazioni di perìcolo,

impossibilità riconnessa all'estensione di tali beni demaniali ed all'uso continuo e generalizzato che

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. il 21/03/201?RGn. 4763/201^

Repert. n. 2927/2016 del 21/03/2016

ne fanno i cittadini ( e che inoltre muove, la convinzione, da considerazioni aumenti all'esigenza dì

tutelare le prerogative di discrezionalità di euì gode la pubblica amministrazione nell'esercizio della

sua azione).

Al cospetto dì siffatta impostazione — che finisce con l'escludere l'operatività delia

presunzione dettata dall'arL 2051 o.e.., rcsidualrrt.cn.te riconduccndo all'alveo deU'art. 2043 c.c. le

ipotesi In cui ricorra il presupposto 'in fatto' della "insidia" — nella giurisprudenza di legittimità si o

pure ( ed invece ) affermata, più dì una volta, ed ha anzi trovato ulteriore conforto nelle pronunce

del febbraio e marzo 2005 ( Cass. Cìv, nn. 3651. e 5445 ) la tesi dell'applicabilità, a fattispecie quali

quelle dì cui si discute, dell'art, 2051 c.c.., traendosene la conclusione che, una volta individuato il

"custode1' del bene demaniale, questi per liberarsi dalla presunzione di responsabilità per jl danno

da essa cagionato deve dimostrare che esso si è verificato "per caso fortuito', una simile prova non

potendosi semplicemente desumere dall'assenza dì prova relativa alla sussistenza dì una'insìdia".,Or-

che non è oggetto di un onere incombente sul danneggiato. Al "caso fortuito", d'altronde, va -—-\o — nella prospettiva del superamento ( integrale o anche solo parziale ) della richiamata

^presunzione — il fatto colposo dello stesso danneggiato, in quanto anch'esso "aria di impulso

causale" estraneo alla sfera di controllo del custode ( come ben dicono Cass. Civ, n° 4196/97, Cass.

Cìv. n° 3332/94 ), ovvero — in presenza dell'identico presupposto ( "atto dì impulso causale"

estraneo alla sfera di controllo del custode ) — il fatto colposo commesso da soggetti terzi.

Sullo sfondo di tali diverse impostazioni, anche questo Tribunale ha già sostenuto la tesi

secondo la quale l'affermazione della responsabilità del danneggiato, in luogo di ( o anche solo in

concorso con ) quella del custode non può muovere dalla mera constatazione dell'assenza di prova

che l'anomalia fosse, al momento della verificazione del sinistro, di difficile 'percepibilità' da parte

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. il 21/03/2016RGn. 4763/2013

Repert. n. 2927/2016 del 21/03/2016

dello stesso danneggiato e dunque costituisse quella che la giurisprudenza tradizionale chiama

"insidia11.

E ciò alla luce della considerinone che la presenza di una anomalìa su] manto stradale non è

circostanza "fisiologica" e quindi normalmente prevedìbile da chi delle strade faccia uso, posto che

e lecito attendersi — in una comunità mediamente civilizzata — che il suddetto manto abbia un

andamento ( almeno tenderesml mente ) regolare.

Sicché, l'obbligo di diligenza e dì prudenza pure incombente su qualunque utente della strada

— quello la cui violazione può far configurare gii estremi dì una condotta colposa dell'utente

medesimo — non può reputarsi incondizionatamente esteso al costante monitoraggio dello stato

dell'asfalto stradale, tale da consentire il rilievo dì ogni, 'patologia* che esso possa presentare, ma in

cui detto utente ha la legìttima aspettativa di non imbattersi. Con la conseguenza che non può a

£7questi soggettivamente imputarsi l'omessa rilevazione della 'patologia*, solo perché non fornisca la £

prova che essa fosse particolarmente 'insidiosa'.

Orbene, nella specie, U Comune di Mbnreale è il soggetto proprietario delia via Linea Ferrata,

ove sì è veri ficaio l'incidente occorso a Gìuseppìna Miraglia e deve pertanto essere condannato al

risarcimento dei danni patiti.

Si rileva che per poter escludere la responsabilità dell'amministrazione convenuta è

necessario che questa dimostri l'espletamento della normale attività di vigilanza, e dt manutenzione,

esigibile in relaziono alla specificità della cosa, sicché possa pervenirsi alla conclusione, anche

mediante presunzioni, che la. situazione pericolosa è sorta in modo dei tutto imprevedibile ed

inevitabile e quindi per caso fortuito, pur se Lo specifico evento non risulti identificato.

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. il 21703/201¥RG n. 4763/2013

Repert. n. 2927/2016 del 21/03/2016

Grava, dunque, a tal punto sul Comune convenuto l'onere di dimostrare I1 imputabilità dì

siffatti eventi a quello che si e definito "atto dì impulso causale" estraneo alla sfera di controllo del

custode, e quindi la loro JmpxvtabiKtà al. "caso fortuito", al fatto colposo dello stesso danneggiato

ovvero, ancora, al fatto colposo di soggetti terzi.

Va ora osservato che. il tratto di strada su cui si è vendicato il sinistro o di proprietà del

Comune convenuto*

Nessuna prova liberatoria della responsabilità del Comune è stata acquisita al giudìzio.

Secondo l'orientamento giurisprudenziale cui si aderisce., la visibilità e la ri conoscibilità del

pericolo non sono idonee ad escludere la responsabilità della pubblica ammira strazi one ex. art, 2051

c,c., non integrando l'estremo del caso fortuito, trattandosi, seminai, dì elementi da valutare ai finì dì.

un eventuale concorso di colpa del fatto del danneggiato ex art, 1.227 c.c., richiamato dall'ari, 2056

X,'affermazione della responsabilità del danneggiato, anche concorsuale, nelle ipotesi del tipo

che qui rilevano, presuppone che sìa accertata -in positivo- la sussistenza sul luogo ed al momento

del sinistro, di circostanze specificatamente idonee ad indurre preventivamente nel medio utente

della strada la percezione del pericolo incombente: in presenta delle quali circostanze, potrà certo

dirsi negligente e/o imprudente la condotta di chi non abbia registrato ti segnale dì pericolo o di chi-

pur avendolo registrato — non l'abbia tenuto nella debita considerazione.

ts'ella specie, non possono non essere prese in considerazione alcune circostanze: l'incidente

è avvenuto in pieno giorno era mezzogiorno, la visibilità era buona, l'attrice conosceva bene i

luoghi abitando nei pressi, il ciclomotore dell'attrice non era preceduto da altri veicoli che ne

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. il 2l7o3/2016RG n. 4763/20A3

Reperì n. 2927/2016 del 21/03/2016

potessero impedire la visuale, Ìl tratto in questione era rettilìneo e la buca di medie dimensioni,

tuttavia, non sì può non tener conto, delia mancata segnalazione dell'anomalia, delle dimensioni

ristrette della strada e della circostanza che essa era aperta al pubblico transito.

.Pertanto, il comportamento colposo della danneggiata nella fattispecie concreta sebbene non

sia idoneo da solo ad interrompere ìl nesso exlologico tra la causa del danno, costituita dalla cosa in

custodia, ed il danno, esso può integrare ìl concorso colposo della danneggiata nella produzione del

danno ai finì dell'ort. 1227, e. 1, c.c. (cir. Cass. 26 aprile 1994, n 3957 ; Cass. 7 giugno 2000, n,

7727) nella misura del 40%.

A.Ì finì del decidere non si può prescindere dal già richiamato principio di auto responsabilità,

tanto più alla luce del principio affermato di recente dalla Corte di Cassazione n* 6306/13 secondo il

quale ''la responsabilità per ì danni cagionati da cose in custodia è aggettivamente con figurabile rj

£qualora la cosa custodita sta di per sé idonea a sprigionare, un'energìa o una dinamica interna alla -^

sua struttura, tale da provare il danno (scoppio dì una caldaia, esalazioni venejìche da itn '

manufatto). Qualora per contro si tratti di cosa di per sé statica e. ineriti a richieda che l'agirà

umano, e in particolare quello del danneggiato, si unisca al modo di (essere della cosa, per la prova

del nesso causale occorre dimostrare che lo stato dai luoghi presentì peculiarità tali da renderne

potenzialmente dannosa la normale utilizzazione (buche, ostacoli imprevisti, mancanza di guard-

rail, incroci non visibìli e non segnalati ecc.). Inoltre, "...quando i! comportamento colposo del

danneggiato non a idoneo da solo ad interrompere il nesso fisiologico tra la causa del danno,

costituita dalla cosa in custodia, ed il danno, esso può, tuttavìa^ integrare un concorso colposo ai

sensi dell'arf. 1237 c.c., primo comma, c.c, con conscguente diminuzione della responsabilità del

danneggiatile, secondo l'incidenza della colpa del danneggiato " ( Cass. n. 1 127/08).

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. il 21/C)3/201~6RG n. 4763/2(m

Reperì, n. 2927/2016 del 21/03/2016

Acclaruto il fatto storico e la derivazione causale dell'evento dannoso dalle condizioni dei

luoghi e non essendo stata data nessuna prova liberatoria delta responsabilità del Comune, lo slesso

va ritenuto responsabile del sinistro occorso all'attrice e deve pertanto deve essere condannato al

risarcimento dei danni patiti, nella misura del 60%.

Venendo nlla quantificazione dei danni subiti dall'attrice in conseguenza del sinistro in esame,

va rilevato con riguardo al danno biologico, per quanto si evince dalla relazione del consulente

tecnico d'ufficio (che risulta adeguatamente approfondita e priva di vìzi logico-tecnici) che

l'invalidità temporanea totale ha avuto la durata dì giorni 30, quella temporanea parziale la durata di

ulteriori giorni 40 al 50%, mentre i postumi permanenti sono valutabili nella misura del 7%.

Come precisato da quattro sentenze gemelle emesse dalla Corte dì Cassazione a sezioni unite

(le nn. 26972, 26973, 26974 e 26975 del 2008), il danno biologico, quale lesione del dirittoV

inviolabile alla salute (art. 32 Cost.), va ricondotto nell'alveo del danno non patrimoniale di cui <^7)

all'art. 2059 c.c. e ha una portata tendenzialmente omnìcomprensiva, confermata dalla definizione

normativa adottata dal D.L-gs. 209/2005, recante il Codice delle assicurazioni private (II cui ari. 139

statuisce che "per danno biologico sì intende la lesione temporanea o permanente all'integrità

psico-fìsica delia persona suscettìbile dì accertamento medico-legale che, esplica un'incidenza

negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinannco-relazionali della vfta del danneggiato,

indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla, sita capacità di produrre reddito"), suscettibile

di essere adottata in via generale, anche in campì diversi da quelli proprv delle ssdes materiae in cui

è stata dettata, avendo il legislatore recepito sul punto i risultati^ orrnaì generalmente acquisiti e

condivisi» dì una lunga elaborazione dottrinale e giurisprudenziale.

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. ir2Ì/03/20l6RG n. 4763/2013

Repert. n. 2927/2016 del 21/03/2016

nozione di danno biologico sono quindi ricomprcsì i pregiudizi attinenti al profili

dinamico-relazìonaìì della vita del soggetto danneggiato nonché ogni aspetto concernente la

sofferenza monile, non necessariamente transeunte, conseguente all'evento lesivo, risarcìbile — ex

art. 1S5 c.p. — allorché cui tale evento cotifìguri un illecito penale (e ciò anche nell'ipotesi In cui, In

sede civiìc, la colpa delì'axitore del fatto risulti da una presunzione di legge e, ricorrendo la colpa, ìl

fatto sarebbe qualificabile come reato; cfr. Corte Cost. n, 233/2003; Cass. civ. an, 7281, 7282 e

7.2S3 del 2003).

Ed invero, secondo le sezioni unite della Suprema Corte, il danno non patrimoniale costituisce

una categoria generale non suscettiva di suddivisione Ìn. sotto categorie variamente etichettate ed il

riferimento a determinali, tipi di. pregiudizio, in vario modo denominati, risponde ad esigente

descrittive, ma. non implica il riconoscimento dì distìnte categorie di danno (cfr. Cass, civ., se?,, un,,

n. 26972/2003).

Pertanto, è Fonte di ingiustificate duplicazioni di risarcimento 1.' attribuzione di distinte poste

risarcitone (liquidate, magari, l'urta ìn percentuale dell'altra) a titolo dì danno biologico, di danno

morale e di quel pregiudizio — scaturente dalle alterazioni alla vita di relazione, dalla perdita di

qualità della vita, dalla compromissione deilc dimensioni esistenziali della persona ~ che nella

elaborazione di dottrina e giurisprudenza aveva preso la definizione di "d'anno esistenziale" (la cui

autonoma configurazione deve essere definitivamente superata, giacché attraverso questa si finisce

per portare, contro La volontà del legislatore, il danno .non patrimoniale nell'atipicità, sia pure

attraverso l'individuazione della apparente tìpica figura, in, cui tuttavia confluiscono fattispecie non

necessariamente previste dalla norma ai fini della risarcibllUà dì tale tipo di danno).

10

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. il 2T/Ó3/20ÌFRG n. 4763/2013

Reperì, n. 2927/2016 del 21/03/2016

Alla luce delle considerazioni che precedono, posto che il risarcimento del danno alla persona

deve essere integrale (nel senso che deve ristorare interamente U pregiudizio, ma non oltre), sarà

compito del giudice quello di procedere ad un'adeguata pcrsonalizzazione del danno non

patrimoniale, valutando nella loro effettiva, consistenza le sofferenze fisiche e psiehiche patite dal

soggetto leso, onde pervenire al ristoro del donno nella sua interezza.

Nella liquidazione, avente natura essenzialmente equitativa, di una tale voce di danno, questo

giudice ritiene dì prendete le mosse dal criterio., ormai consolidato iti giurisprudenza, del. cosiddetto

"punto tabellare", in base al quale rammontare del danno viene calcolato in relazione all'età della

parte lesa ed al grado di. invalidità.

Orbene, ìabase al parametro di riferimento rappresentato dallo tabelle elaborate dal Tribunale

di Milano (il cui utilizzo, per tutti i postumi non connessi alla circolazione stradale, è stato V

recentemente generalizzato da Cass. civ. nn. 1240S e 14402/2011), spetta a Giuseppìna MiragUa a <o^

Ttitolo di danno non patrimoniule di carattere permanente., tenuto conto d.ella invalidità del 7% e

dell'età del soggetto all'epoca del fatto ( 39 anni), la somma complessiva dì € 12.421,00 per

l'invalidità permanente comprensiva del danno morale, € 4.800,00 per l'invalidità temporanea totale

(secondo parametri indicati nella tabella richiamata e in base alle vari,e percentuali attribuite dal

ctu).

li complessivo danno (biologico) derivante dalla somma dì tali voci ammonta dunque ad G

17.221,00 in valori attuali, da cui va detratta la percentuale del 40% attribuita a titolo di concorso,

ossia €10.332,60,

Sentenza n. 1714/2016 pubbl."il 21/03720'16RG n. 4763/20A3

Repert. n. 2927/2016 del 21/03/2016

Tale importo costituisce — ad avviso di questo giudice — un ristoro esaustivo del danno non

patrimoniale patito dall'attrice in conseguenza dell'incìdente.

Occorre considerare, ai riguardo, che le labelle milanesi già contemplano, rispetto al 'Valore

punto" relativo alla sola componente di danno non patrimoniale anatomo-funzionale, un aumento

percentuale ponderato per la componente di danno connessa alla sofferenza soggettiva.

Pertanto, nessun ulteriore aumento va riconosciuto, al fine dì adeguare ulteriormente la

per sonai ìzzazione complessiva della liquidatone, attesa l'applicazione del 25% già effettuata sul

punto base di 6 2.190,70 ed In. assenxa di xùteriori allegazioni o prove.

All'attrice spetta il. risarcimento per le spese mediche sostenute e documentate pari ad €

3.220,12, nella misura del 60% ossìa € 1,932,07, oltre rivalutazione monetaria da calcolarsi

secondo gli indici LSTAT.

Conclusivamente il Comune di Monrealc va condannato al pagamento in favore dell'attrice

dell'importo complessivo di € 12.264,67.

Su tali somme! decorrono gli interessi compensativi., ossìa da ritardato pagamento, la cui

funzione è quella di rifondere m via equitativa il danneggiato del danno derivatogli dalla mancata

immediata disponibilità della somma di denaro alla data del sinistro. Detti, interessi al tasso legale

vanno calcolati dalla data del sinistro sino ali'effettivo soddisfo, non già sulla somma rivalutata In

un'unica soluzione alla data della sentenza, bensì, conformemente al principio enunciato dalle S.U.

della Suprema Corte con sentenza 17/2/1995. n° 1712 (ribadito da Cassazione sez. Ti civile sentenza

3/12/1997 n° 12262, nonché da Cassazione civile se£. Ili; 10 marzo 2000 n° 2796) sulla ''somma

capitale" originaria rivalutata di anno in anno.

Sentenza n. 1714/2016 pubbl. il 21/037201RG n. 4763/2013

Repert. n. 2927/2016 del 21/03/2016

Le spese seguono la soccombenza e si liquidano come in dispositiva sulla base dei parametri

introdotti dai decreto del ministro per la Giustizia 10 marzo 2014 n. 55, oltre le spese di ctu,

liquidate come da decreto in. atti.

La sentenza è provvisoriamente esecutiva tra le partì ai sensi dell'ari. 2S2 c.p.c., come da

ultimo modificato dalla 1. n. 534/95.

Così deciso in Palermo all'udienza del 21 marzo 2016

JL / 's°15•Ì-.FUN7..-;"7"

V

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Da: "CALOGERO LANZARONE11 <[email protected]>A: <!ivecchì[email protected]>Data invio: martedì 22 marzo 2016 15.28Allega: SENTENZA.pdf; PARCELLA PRO FORMA.pdf; DELIBERA DI GIUNTA.pdfOggetto: controversia COMUNE DI MONREALE/MIRAGLIA GIUSEPPINA-TRIBUNALE DI

PALERMO

Egr. dottore Li Vecchi, Le invio in allegato la sentenza del Tribunale di Palermo, III sezione civile,Dott.ssa Spiaggia r.g. 4763/2013 Miraglia Giuseppina.Il Giudice ha riconosciuto un concorso di colpa nella casuazione del sinistro quindi la richiestarisarcitoria è stata diminuita sensibilmente.Io sarei dell'idea di non fare appello. La pregherei di farmi sapere.Le invio inoltre, la delibera di giunta e la parcella preforma.In attesa di gradito riscontro.Distinti SalutiAvv. Calogero Lanzarone

24/03/2016

Avy. Calogero LanzaroneVia Leonardo Carioppo, n. 100 - 92013 Menfi (Ag)

Tei 0925.78429 - Fax 0925.1956429 - Celi. 347.2529864P.L 02545320844 - C.F. LNZCGR75C19C286X

Iscritto all'Ordine degli Avvocati di Sciacca al n. 459Polizza resp. civ. prof. n. 321332006 Generali Ass. S.p.A

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SpettleComune di MonrealeCodice Fiscale 00231740820Piazza Vittorio Emanuele II, n.90046 Monreale (Pa)

Fattura prò forma del 22.03.2016A titolo di attività professionale svolta a favore del Comune diMonreale nel giudizio davanti il Tribunale di Palermo, Dott.ssaFrancesca Spiaggia, sezione III Civile, recante r.g. n. 4763/2013 contro lasig.ra Miraglia Giuseppina.

CompetenzeCassa forense 4%Imponibile IvaIva 22%Totale

Ritenuta d'acconto 20% su € 3.124,18Netto a pagare

€€€€€

€€ /

3.124,18124,97

2.102,16

714,81

3.963,96

624,84s~\2

Aw. Calog arone

Domiciliazione su Banca: "Credito Emiliano" Agenzia: "Mehii" C/Cnumero 936 Iban IT03G030 3282990010000000936 - codice Bic/SwiftBACRIT21422.

Aw. Ca o Lanzarone

COMUNE DI MONREALE

CERTIFICATO DI IMPEGNO

Esercizio

2016

Missione

01

Programma

02

Rif.

Titolo

1

al

MacroAggr

03

Bilancio

Capitolo

00105800

Cod.Mecc.

XJvlECC

Codici Statistici

1 2 3 4

Capitolo 00105800Spese per liti arbitraggi, risarcimenti etc

Numero Impegno201.50001575 1

Data07.04.2016

Codice Descrizione vincolo

Piano Finanziario V livello:Sìope:Cofog:Transazione UÈ;Tipologia spesa:

U.l.03.02.11.0061331COFOG : 01.1 0,00%; 01.3 0,00%43 - RICORRENTE

Atto

TipoAIG

Numero57

Data24.03.2016

Registro125

Data Seduta07.04.2016

Data Esec.

175126 LANZARONE CALOGERO A VV.

Per:

AIG 57 del 24/3/2016 - Liquidazione parcella Avv. Calogero Lanzarone. Controversia Comune di Monreale /Miraglia Giuseppina

Importo Attuale Euro 3.963,96Importo Iniziale Euro 3.963,96

Previsione Attuale

Impegnato sul CAP

Differenza

986.168,67

984.854,82

1.313,85

CON RIFERIMENTO AL PROVVEDIMENTO DI CUI ALL'OGGETTO SI ESPRIME PARERE FAVOREVOLE IN ORDINEALLA REGOLARITÀ5 CONTABILE AI SENSI DELL'ART.53 DELLA LEGGE NUMERO 142 / 8-6-1.990,

SI ATTESTA CHE IL PRESENTE IMPEGNO TROVA COPERTURA FINANZIARIA NEL CAPITOLO SUCCITATO (art.55, 5° COMMA, LEGGE 142/ 8-6-1990).

Data elaborazione: 07.04.2016 data firma:

IICìnì