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1 REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI SAN GIORGIO DI NOGARO VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE ai sensi del DPR 120/2003 PIANO ATTUATIVO COMUNALE DENOMINATO “COMPARTO N. 1” (EX P.R.P.C. COMPARTO N. 1) VARIANTE N. 3 NON SOSTANZIALE DI INIZIATIVA PRIVATA San Giorgio di Nogaro, lì ………………………. Il Committente Il Tecnico incaricato ……………………………. …………………………….

COMUNE DI SAN GIORGIO DI NOGARO · 2014. 10. 15. · - Volume edificabile mc. 2.914,00; Come si evince dalla cartografia sottostante il Comune di San Giorgio di Nogaro non è interessato

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    REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

    PROVINCIA DI UDINE

    COMUNE DI SAN GIORGIO DI NOGARO

    VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE ai sensi del DPR 120/2003

    PIANO ATTUATIVO COMUNALE – DENOMINATO “COMPARTO N. 1” (EX P.R.P.C. – COMPARTO N. 1)

    VARIANTE N. 3 NON SOSTANZIALE DI INIZIATIVA PRIVATA

    San Giorgio di Nogaro, lì ……………………….

    Il Committente Il Tecnico incaricato

    ……………………………. …………………………….

    walterTypewritten text13 FEB 2014

  • 2

    SOMMARIO

    A 01 – PREMESSA ………………………………………………………………………………………………….p. 3 A 02 – INTRODUZIONE …………………………………………………………………………………………….p. 3

    A 02a – NORMATIVA IN MATERIA DI INCIDENZA AMBIENTALE ……..…………………………..p. 5

    A 03 – SCREENING .………………………………………………………………………………………………..p. 5 A 04 – VALUTAZIONE APPROPRIATA …………………………………………………………………..………p. 7

    A 04a – OBIETTIVI …………………………………………………….. ……..…………………………..p. 8 A 05 – INDIVIDUAZIONE SITI RETE NATURA 2000 …………..…………………………………………...…..p. 8

    A 05a – ANALISI DELLE AZIONI PREVISTE ALL’ESTERNO DELLE ZONE S.I.C. E POTENZIALMENTE INFLUENTI SULLE AREE SENSIBILI ……..…………………………..p. 8

    A 06 – VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICAVITA’ DELLE INCIDENZE ……………………………….………..p. 9 A 07 – CONCLUSIONI ……………………………………………………………………………………………..p. 23

  • 3

    VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE

    A 01 - PREMESSA

    Premesso che:

    - il Sig. Alessi Tita è proprietario degli immobili situati nel Comune di San Giorgio di Nogaro e

    distinti all’Agenzia delle Entrate con il Fg. A/6 pp.cc. 66 – 123 P;

    - gli immobili sopra citati ricadono all’interno del PAC (ex P.R.P.C.) di iniziativa pubblica

    denominato “COMPARTO 1” approvato con iniziale Delibera di C.C. n. 249 dd. 14/12/1987 e da

    ultima Variante n. 2 allo strumento attuativo medesimo approvata con Delibera di C.C. n. 4 dd.

    30/01/2006;

    - all’interno del sopracitato Comparto 1 rientrano le UMI 9 e 10 che riguardando solo i fondi del

    proprietario;

    - in data 08/01/2014 n. 67 di Rep. è stato stipulato l’accordo, ai sensi dell’art. 11 della L. n.

    241/1990 e ss.mm.ii., tra il Comune di San Giorgio di Nogaro (UD) ed il Sig. Alessi Tita con il quale

    si conviene di predisporre a propria cura e spese, avvalendosi di un tecnico abilitato, tutti gli

    elaborati secondo i dettami della L.R. n. 5/2007 e relativo Regolamento di Attuazione D.P.Reg. 20

    marzo 2008, n. 86, relativi alla Variante non sostanziale di iniziativa privata del PAC denominato

    “Comparto 1” finalizzata ad unificare le UMI 9 e 10 a sagoma libera al fine di consentire

    un’edificazione delle stesse (interventi edilizi di recupero degli edifici di proprietà);

    - il proprietario ha affidato l’incarico, per la predisposizione degli elaborati sopra elencati allo

    scrivente Ing. Giulio Colavin di San Giorgio di Nogaro.

    A 02 - INTRODUZIONE

    A 02a - Normativa in materia di Valutazione di incidenza Ambientale

    Con la presente relazione si ritiene elaborare una valutazione sui possibili effetti che la

    Variante non sostanziale di iniziativa privata al PAC (ex PRPC) denominato Comparto 1 del PRGC

    del Comune di San Giorgio di Nogaro può avere sugli habitat e sulle componenti ambientali

    ricadenti nei siti della rete “Natura 2000” di importanza comunitaria, presenti nel territorio comunale

    e nei territori dei comuni limitrofi tenendo conto degli obiettivi di conservazione dei siti medesimi.

    Secondo l’art. 6, paragrafo 3 della Direttiva Habitat 92/43/CEE (abbreviata in MN2000), tali

    valutazioni sono necessarie ogni qualvolta un piano o un progetto sia responsabile di eventuali

    effetti sui Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e sulle Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.),

    ovvero come cita l’art. succitato:

  • 4

    “Qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso o necessario alla gestione del sito ma che

    possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e

    progetti, forma oggetto di una valutazione appropriata dell’incidenza che ha sul sito, tenendo conto

    degli obiettivi di conservazione del medesimo. Alla luce delle conclusioni della valutazione

    dell’incidenza sul sito e fatto salvo il paragrafo 4, le autorità nazionali competenti danno il loro

    accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto certezza che esso non pregiudicherà

    l’integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell’opinione pubblica”.

    Il DPR n.357/97 e ss.mm.ii. prevede all’art. 5, comma 1 – 2 che nella pianificazione e

    programmazione territoriale si debba tener conto anche della valenza naturalistica ed ambientale

    dei siti della rete Natura 2000.

    L’art. 6 del MN2000 suggerisce che le valutazioni richieste siano da realizzarsi per livelli e ne

    propone 4 ovvero:

    - Livello I: screening – processo d’individuazione delle implicazioni di un progetto o piano

    su un sito Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e

    determinazione del possibile grado di significatività di tali incidenze;

    - Livello II: valutazione appropriata – considerazione dell’incidenza del progetto o piano

    sull’integrità del sito Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti,

    tenendo conto della struttura e funzione del sito, nonché dei suoi obiettivi di conservazione.

    In caso di incidenza negativa, si aggiunge anche la determinazione delle possibilità di

    mitigazione;

    - Livello III: valutazione delle soluzioni alternative – valutazione delle modalità alternative

    per l’attuazione del progetto o piano in grado di prevenire gli effetti passibili di pregiudicare

    l’integrità del sito Natura 2000;

    - Livello IV: valutazione in caso di assenza di soluzioni alternative in cui permane

    l’incidenza negativa – valutazione delle misure compensative laddove, in seguito alla

    conclusione positiva della valutazione sui motivi imperanti di rilevante interesse pubblico,

    sia ritenuto necessario portare avanti il piano o progetto. (Si precisa che la presente guida

    non si occupa della valutazione relativa ai motivi imperativi di rilevante interesse pubblico).

    Considerata l’esigua superficie del Piano su quale verrà la presente Variante, la Valutazione di

    Incidenza prenderà in considerazione i primi due Livelli sopra indicati ovvero screening e

    valutazione appropriata.

  • 5

    A 03 – SCREENING (Livello I)

    L’ambito interessato dalle norme e dagli interventi indicati nel P.A.C definito Comparto n. 1 del

    P.R.G.C. del Comune di San Giorgio di Nogaro corrisponde a una piccola porzione nel centro del

    territorio comunale. Il Comune di S.Giorgio di Nogaro si trova a circa 30 Km a Sud di Udine e

    confina: a Nord con il Comune di Porpetto e di Castions di Strada, ad Est con il Comune di

    Torviscosa, a Sud con la laguna di Marano, ad Ovest con i Comuni di Carlino e di Muzzana del

    Turgnano. L’area in oggetto si trova in via Della Stazione e si inquadra nelle seguenti coordinate:

    45°49’52””N e 13°12’33”E.

    Immagine aerea del Centro del Comune di San Giorgio di Nogaro con evidenziata in rosso l’area oggetto di intervento

  • 6

    L’area di intervento è identificata nel vigente PAC n. 1 con le UMI 9 e 10 le quali presentano i

    seguenti requisiti e parametri:

    Fg. A/6 pp.cc. 66 – 123p;

    - Superficie Fondiaria mq. 1.499,00;

    - Superficie coperta mq. 434,00;

    - Altezza massima m. 9,50;

    - Altezza minima m. 3,00;

    - Volume edificabile mc. 2.914,00;

    Come si evince dalla cartografia sottostante il Comune di San Giorgio di Nogaro non è interessato

    da siti rientranti nella rete di Natura 2000 se non parzialmente lungo il margine sud dei confini

    ovvero nel S.I.C. (codice IT3320037) e zona ZPS (codice IT33210003) della “Laguna di Marano e

    Grado”; nonostante ciò è possibile individuare dei SIC situati a poca distanza dai confini comunali

    e precisamente:

    - il S.I.C. “Paludi di Porpetto” (codice IT3320032) – Comune di Porpetto

    - il S.I.C. “Bosco Boscat” (codice IT3320033) – Comune di Castions di Strada

    - il S.I.C. “Bosco Sacile” (codice IT 3320035) – Comune di Carlino

    Nonostante l’intervento in oggetto sia da ritenere di piccola entità, in conformità a quanto previsto

    dalle normative comunitarie, nazionali e regionali per la tutela e la conservazione degli habitat e

    specie di rilevante interesse naturalistico individuati nei siti della rete Natura 2000, lo scrivente si

    appresta a redigere la presente Valutazione di Incidenza.

  • 7

    Cartografia RETE NATURA 2000 – Localizzazione area di intervento

    A 04 – VALUTAZIONE APPROPRIATA (Livello II)

    L’area sulla quale insiste l’intervento si trova nel centro dell’abitato di San Giorgio di

    Nogaro; non si riscontra un rilevante sviluppo urbanistico in quanto su di essa sorgono per la

    maggior parte fabbricati vetusti che sono stati prevalentemente oggetto di soli interventi di

    manutenzione straordinaria senza aggiunta di ulteriori nuclei familiari.

    Si rileva inoltre che in tale comparto persistono corti comuni di penetrazione per l’accesso

    alle abitazioni creando disagi agli stessi residenti e le aree libere atte all’edificazione sono scarse.

    Il terreno oggetto di intervento (UMI 9 – 10) è topograficamente rappresentato con una

    sagoma a forma rettangolare sulla quale insiste un’unità residenziale con relative pertinenze.

    Il fabbricato esistente risale ai primi anni del ’40 e si articola su due livelli: piano terra e piano

    primo. La copertura, inclinata, è in legno e tegole in laterizio tipo coppi. Esso è fornito

    completamente dei servizi essenziali per la residenza e non necessita di ulteriori opere di

    urbanizzazione.

  • 8

    A 04 a - OBIETTIVI

    Gli obiettivi prefissati da tale Variante riguardano principalmente la salvaguardia e la

    valorizzazione dell’impianto urbano – planivolumetrico, preservando gli stilemi riconoscibili nelle

    tipologie edilizie delle costruzioni che formano l’agglomerato urbano del comparto.

    Inoltre:

    - favorire il massimo grado di inserimento ambientale e paesaggistico delle attrezzature e servizi;

    - migliorare ove possibile le delle condizioni di circolazione con riduzione della congestione

    stradale;

    - ridurre l’inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico;

    - rispettare e salvaguardare i valori ambientali

    - conservare l’ambiente e la sistemazione idrologica.

    A 05 - INDIVIDUAZIONE SITI RETE NATURA 2000

    Il P.A.C. non è inserito nè confina con Aree ambientali protette; come riferito in precedenza è

    incluso

    in un territorio Comunale che nella visione più ampia confina a sud con la “Laguna di Marano e

    Grado”, un’area di vasta estensione e di grande importanza ecologica e faunistica, inserita

    contemporaneamente nel S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria) IT3320037 e nella ZPS (Zona di

    Protezione Speciale) IT33210003, elemento idrografico di collegamento tra la pianura friulana ed il

    mare Adriatico e punto di riferimento per la sosta durante le migrazioni di una ricca avifauna.

    Nei Comuni adiacenti ai confini sono presenti diverse aree inserite nei S.I.C. e riconducibili al

    fenomeno delle risorgive quali praterie umide, boschi igrofili, paludi e boschi planiziali.

    Procedendo in senso orario e tenendo in considerazione le aree più prossime a San Giorgio di

    Nogaro si riscontra a Sud - Ovest il Comune di Carlino che presenta il SIC di “Bosco Sacile” (IT

    3320035), a Ovest il Comune di Castions di Strada che presenta il SIC del “Bosco Boscat” (IT

    3320033) e a Nord Il Comune di Porpetto che presenta il SIC delle “Paludi di Porpetto” (IT

    3320032).

    A 05a - Analisi delle azioni previste all’esterno delle zone S.I.C. e potenzialmente influenti

    sulle aree sensibili.

    La tipologia delle azioni previste all’esterno delle zone S.I.C. sono state analizzate e verificate in

    un’area ad essi prossima; lo scrivente ha ritenuto di verificarne le azioni in un raggio di km. 1 dal

    perimetro dei S.I.C. per quanto concerne le destinazioni d’uso ordinarie, mantenendo

    l’impostazione di precedenti studi in materia.

    Le fonti ed i dati per l’elaborazione di tale relazione, sono stati richiamati nei vari punti da:

    - la “Guida metodologica alle disposizioni dell’art. 6, paragrafi 3 e 4 della direttiva “Habitat

  • 9

    92/43/CEE” emanata dalla Commissione europea – DG Ambiente – del Novembre 2001;

    - D.P.R. 8 SETTEMBRE 1997, N. 357;

    - D.P.R. 12 MQARZO 2003, N. 120;

    - “Proposta di programma operativo regionale FESR – Regione Friuli Venezia Giulia 2007-2013”

    emanato in d.d. 2007, dalla FVG.- Direzione Centrale Relazioni Internazionali, Comunitarie e

    Autonomie Locali

    La Variante non sostanziale di iniziativa privata n. 3 al P.A.C “Comparto n.1”, in accordo con le

    analisi della variante n. 43 al P.R.G.C. , conferma per le zone limitrofe al S.I.C. le destinazioni

    d’uso preesistenti.

    A 06 - VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITA’ DELLE INCIDENZE

    Sulla base della cartografia regionale relativa a RETE NATURA 2000, identificata in base alle

    direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE e riconosciute dalla Commissione Europea, si evince che l’area

    dell’intervento non è interessata né risulta vicina ad alcuno dei siti della rete Natura 2000.

    Si procede comunque per correttezza di informazione alla descrizione dei siti maggiormente

    limitrofi alla zona interessata dalla Variante non sostanziale di iniziativa privata n. 3 al PAC

    denominato “Comparto n. 1”.

    La seguente cartografia ed le inerenti informazioni sono estratte dal Sito Della Regione Friuli

    Venezia Giulia.

  • 10

    A 06.1 – SIC IT 3320037 e ZPS IT IT33210003 “LAGUNA DI MARANO E GRADO”

  • 11

    IDENTIFICAZIONE DEL SITO

    Tipo: C Codice: IT3320037 Nome: Laguna di Marano e Grado

    LOCALIZZAZIONE

    Longitudine: 13.1694 Latitudine: 45.5592 Superficie (ha): 16363.0

  • 12

    DESCRIZIONE

    Caratteristiche

    Questa ampia zona di transizione si è formata all’inizio dell’Olocene a seguito della diversa velocità

    di deposito dei fiumi alpini Isonzo e Tagliamento rispetto a quelli di risorgiva. Le correnti marine

    hanno in seguito formato dei cordoni di limi e sabbie. Le acque interne, caratterizzate da notevoli

    variazioni di salinità e temperatura, presentano vaste aree di velme e barene. Le zone emerse e

    sub-emerse che separano la laguna dal mare sono caratterizzate da due distinte serie di

    vegetazione: psammofila verso il mare aperto, alofila verso l'interno della laguna. Accanto ad

    habitat tipicamente lagunari, vi sono ampie distese di canneti di acqua dolce (foci del fiume Stella)

    e di bolbosceneti. Sono presenti numerosi habitat rari ed in pericolo di scomparsa, e altrettante

    specie caratteristiche di ambienti salmastri e di litorali sabbiosi. Lungo le sponde lagunari esistono

    lembi relitti di aree boscose. Nella laguna esistono ampie praterie sommerse a Ruppia maritima

    (valli da pesca), Zostera noltii, ecc., che rappresentano il pascolo per molte specie di anatidi

    migratori. Il sito è oggi soggetto a forti dinamiche relative sia all’erosione sia all’ingressione marina.

    L'attività dell'uomo, pur rappresentando fonte di disturbo, non ha compromesso in modo

    irrimediabile l'eccezionale valore di questi ambienti, ad esempio la produzione ittica è tuttora

    relativamente in equilibrio con le condizioni ambientali, essendo largamente dipendente dalla

    pesca libera in ambienti non trasformati ed essendo limitata per superfici e importanza economica

    la "vallicoltura". Nel sito sono incluse le due Riserve Naturali Regionali “Valle Canal Novo“ e “Foci

    dello Stella”.

    Importanza

    La laguna di Grado e Marano rappresenta uno dei maggiori sistemi lagunari d'Italia contenente

    habitat spesso in pericolo di estinzione e specie endemiche dell'Adriatico settentrionale (quali le

    ampie popolazione della specie prioritaria Salicornia veneta). Sono ben rappresentati le numerose

    cenosi tipiche della serie alina che includono i cespuglieti alofili, i limonieti e le più evolute praterie

    a Juncus maritimus. Gli habitat della serie psammofila si concentrano sulla porzione esterna delle

    isole perilagunari e in alcuni casi sono interessanti per l’ancora attiva dinamica dei sedimenti che

    porta anche alla formazione di nuove spiagge. In alcune delle isole sono oggi ancora presenti ben

    conservate depressioni umide interdunali. La laguna rappresenta un’area avifaunistica di grande

    estensione che nel suo complesso riveste primario valore internazionale comprendendo al suo

    interno la zona Ramsar delle Foci dello Stella (1.400 ha). Al riguardo, la consistenza delle

    popolazioni svernanti di Anas penelope, Calidris alpina, Casmerodius albus rappresenta un

    elemento di interesse internazionale: per tali specie la laguna infatti ospita più dell’1% dell’intera

    popolazione europea. A livello nazionale, la laguna di Grado e Marano è uno dei siti più rilevanti

    dell'Adriatico e d'Italia per la sosta e lo svernamento degli uccelli acquatici (sino a 100.000-150.000

    uccelli acquatici censiti). Molteplici sono le specie la cui consistenza delle popolazioni svernanti

    rappresenta un elemento di interesse nazionale (1% della popolazione italiana): fra le più

  • 13

    rappresentative si rilevano Egretta garzetta, Bucephala clangula, Pluvialis squatarola, Numenius

    arquata, Larus melanocephalus, Circus aeruginosus. Assieme a Valle Cavanata, Foci dell’Isonzo e

    Foci del Timavo rappresenta l’unità ecologica costiero-lagunare più settentrionale del mare

    Mediterraneo: complessivamente, sono state segnalate più di 300 specie di uccelli, un terzo delle

    quali nidificanti. Nella laguna fanno frequente ma irregolare comparsa diverse specie di cetacei

    (Tursiops truncatus, Stenella coeruleoalba e Grampus griseus), che, assieme a Caretta caretta,

    frequentano queste zone unicamente per motivi trofici. Recentemente è stata documentata la

    presenza di tursiopi con piccoli in Laguna di Grado (Velme del Golameto). Appare del resto

    improbabile che le nascite di questa specie avvengano all’interno della Laguna, derivando piuttosto

    da attività riproduttive che si verificano in altre zone dell’alto Adriatico, dove attualmente vive una

    popolazione indipendente di tursiopi di un centinaio di esemplari. La presenza di Megaptera

    novaeangliae è stata recentemente segnalata poco al largo di Grado ma si tratta di una presenza

    eccezionale che non riguarda la Laguna vera e propria. La migrazione genetica porta invece a

    transitare in Laguna Alosa fallax e l'ormai rarissimo Acipenser naccarii. È sito d'elezione per alcune

    specie ittiche eurialine quali Aphanius fasciatus, Knipowitschia panizzae e Pomatoschistus

    canestrinii. Nella laguna è stata recentemente scoperta una popolazione di Zootoca vivipara

    carniolica che vive in habitat soggetti ad allagamento nel corso delle sizigiali. Allo stato attuale

    delle conoscenze è l’unica situazione simile nota per la specie. Le popolazioni di Vipera aspis ssp.

    francisciredi sono qui considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. Lungo la

    linea di costa vivono le più notevoli popolazioni regionali di Podarcis sicula. In queste zone

    Neomys anomalus è stato raccolto anche in ambiente di barena lagunare, così come Zootoca

    vivipara ssp. carniolica. Nel primo decennio del 2000 è stata accertata la presenza nel sito di

    Vertigo angustior e di Helix pomatia.

    Per maggiori e più specifiche informazioni si rimanda al sito della regione Friuli Venezia Giulia –

    Area Ambiente e Territorio.

  • 14

    A 06.2 – SIC IT 3320035 “BOSCO SACILE”

  • 15

    IDENTIFICAZIONE DEL SITO

    Tipo: B Codice: IT3320035 Nome: Bosco Sacile

    LOCALIZZAZIONE

    Longitudine: 13.4575 Latitudine: 45.3219 Superficie (ha): 145.0

  • 16

    DESCRIZIONE

    Caratteristiche

    Il sito è costituito da un’area boscata su suoli alluvionali con falda freatica emergente, e

    rappresenta uno dei lembi più vasti di bosco planiziale a farnia e carpino bianco, che nelle aree più

    umide si arricchiscono di ontano nero e frassino ossifillo. Il sottobosco è ricco di geofite primaverili

    a cui si accompagnano specie microterme tipiche degli orizzonti superiori.

    Importanza

    Il sito include uno degli ultimi lembi, fra quelli di maggiori dimensioni, di bosco della pianura

    friulano-veneta. Esso è costituito prevalentemente da carpino bianco, farnia, frassino ossifillo e, in

    misura minore, dall'acero campestre. Tale bosco corrisponde all'Asparago tenuifolii-Quercetum

    roboris. Questi boschi si distinguono fitogeograficamente da quelli della rimanente pianura padana

    per una maggior presenza dell'elemento illirico-balcanico. Il sito è ornitologicamente rilevante per

    la presenza di diverse specie, in particolare rapaci, non necessariamente di importanza

    comunitaria, nidificanti in ambiente boschivo nella bassa pianura coltivata in prossimità della

    laguna. Le popolazioni di Vipera aspis francisciredi sono qui considerate particolarmente importanti

    in quanto per lo più isolate. Nel bosco sono molto frequenti Rana latastei ed Emys orbicularis;

    Mustela putorius è meno comune rispetto altrove. Merita segnalare il recente rinvenimento nel sito

    di Gasterocercus depressirostris, un Coleottero Curculionide saproxilico particolarmente raro.

    Per maggiori e più specifiche informazioni si rimanda al sito della regione Friuli Venezia Giulia –

    Area Ambiente e Territorio.

  • 17

    A 06.3 – SIC IT 3320033 “BOSCO BOSCAT”

  • 18

    IDENTIFICAZIONE DEL SITO

    Tipo: B Codice: IT3320033 Nome: Bosco Boscat

    LOCALIZZAZIONE

    Longitudine: 13.9828 Latitudine: 45.9658 Superficie (ha): 72.0

  • 19

    DESCRIZIONE

    Caratteristiche

    Il sito include un'area formata da suoli alluvionali con emergenza della falda freatica. Esso è

    ricoperto completamente da habitat boschivo costituito prevalentemente da carpino bianco e

    farnia. Vi è una significativa presenza di specie microterme tipiche di orizzonti superiori.

    Importanza

    Il sito include uno degli ultimi lembi di bosco della pianura friulano veneta, che si distingue

    fitogeograficamente da quelli della rimanente pianura padana per una maggiore presenza

    dell'elemento illirico-balcanico. Sotto il profilo ornitologico il sito è di notevole interesse non solo a

    livello regionale per la presenza di diverse specie, in modo particolare rapaci, non

    necessariamente di rilevanza comunitaria, nidificanti in ambiente boschivo nella bassa pianura

    coltivata in prossimità della laguna. Le popolazioni di Vipera aspis francisciredi sono qui

    considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. La fauna terricola a vertebrati è

    molto simile a quella degli altri boschi planiziali friulani dei Comuni di Muzzana e Carlino. Sul lato

    Ovest del Bosco Boscat sono però presenti grossi bacini lacustri artificiali ricchi di pesce che

    favoriscono la locale presenza di specie idrofile ed ittiofaghe (Emys orbicularis, Natrix tessellata).

    Nel bosco sono molto frequenti Rana latastei, Emys orbicularis, Arvicola terrestris italicus, Neomys

    anomalus e Mustela putorius, mentre sono segnalati Lucanus cervus, Austropotamobius pallipes,

    Lycaena dispar e Coenonympha oedippus. Merita segnalare il recente rinvenimento nel sito di

    Gasterocercus depressirostris, un Coleottero Curculionide saproxilico particolarmente raro.

    Per maggiori e più specifiche informazioni si rimanda al sito della regione Friuli Venezia Giulia –

    Area Ambiente e Territorio.

  • 20

    A 06.4 – SIC IT 3320032 “PALUDI DI PORPETTO”

  • 21

    IDENTIFICAZIONE DEL SITO

    Tipo: B Codice: IT3320032 Nome: Paludi di Porpetto

    LOCALIZZAZIONE

    Longitudine: 13.6439 Latitudine: 45.0508 Superficie (ha): 24.0

  • 22

    DESCRIZIONE

    Caratteristiche

    Il sito, caratterizzato da alluvioni limose per lo più calcareo-dolomitiche, racchiude habitat paludosi

    formatisi grazie al fenomeno della risorgenza. La superficie del sito è prevalentemente occupata

    da formazioni erbacee riconducibili all'Erucastro-schoeneto e al cladieto, con presenza di lembi

    arbustivi a salice cenerino e formazioni a ontano nero e salice bianco. Sono presenti evidenti

    fenomeni di incespugliamento. Di notevole interesse sono pure le vaste popolazioni a Cladium

    mariscus.

    Importanza

    Il sito è importante dal punto di vista floristico per la presenza delle specie tipiche degli ambienti

    palustri e di torbiera. Interessanti sono alcuneampie olle di risorgiva con Nymphaea alba e

    Potamogeton natans. Importante sito di rifugio per diverse specie di uccelli. Si segnala in modo

    particolare la presenza di tre specie del genere Circus, due delle quali nidificanti. Zootoca vivipara

    ssp. carniolica è qui citata in quanto popolazione relitta, mentre le popolazioni di Vipera aspis

    francisciredi sono considerate particolarmente importanti in quanto per lo più isolate. Nella zona è

    anche decisamente frequente Arvicola terrestris italicus.

    Nelle acque della zona vivono discrete popolazioni di Austropotamobius pallipes, Cobitis taenia,

    Knipowitschia punctatissima e Sabanejewia larvata. Nell'area sono presenti Emys orbicularis,

    Rana latastei, Bombina variegata, Triturus carnifex. Da notare la presenza nell'area, tra gli

    invertebrati, di Vertigo angustior, Maculinea telejus, lepidottero particolarmente raro e minacciato,

    e Euplagia quadripunctaria.

    Per maggiori e più specifiche informazioni si rimanda al sito della regione Friuli Venezia Giulia –

    Area Ambiente e Territorio.

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    A 07 - CONCLUSIONI

    La presente Valutazione di Incidenza Ambientale ha consentito di evidenziare che le opere e gli

    interventi, tramite gli obiettivi, che sono previsti nella Variante n. 3 NON SOSTANZIALE DI

    INIZIATIVA PRIVATAal P.A.C. (ex PRPC) denominato Comparto 1°, relativamente alle ex UMI 9 –

    10, di iniziativa privata non determinano alcuna rappresentativa risultanza negativa sull’habitat e

    sulle specie floro-faunistiche dei siti rete Natura 2000.

    Pertanto a seguito della valutazione e considerazioni sovraesposte, è fattibile concludere

    oggettivamente che il Piano non incide negativamente e in modo rappresentativo sui siti di

    interesse comunitario della rete Natura 2000.

    San Giorgio di Nogaro

    Il Progettista

    Ing. Giulio Colavin

    walterTypewritten text13 FEB 2014