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Uso dei social media per l'e-learning
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Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Facoltà di Sociologia
Corso di Laurea Magistrale in
Comunicazione pubblica, sociale e politica
Corso di
Comunicazione e nuove tecnologie
Uso dei Social Media per l’E-learning
Anno Accademico 2011/2012
Introduzione
Il presente lavoro si propone di analizzare il fenomeno dell’e-learning in
relazione alle nuove tendenze affermatesi nel settore della didattica online, alla luce
delle possibilità offerte dagli innovativi strumenti e canali di produzione e diffusione dei
contenuti presenti in rete. Nello specifico, attraverso la lettura e la consultazione di
alcuni articoli accademici afferenti al suddetto focus analitico, si è giunti
all’elaborazione di un lavoro scientifico di reporting atto ad illustrare le peculiarità e le
implicazioni derivanti dal recente innescarsi di un processo di integrazione tra
metodologie didattiche ed uso dei social media, con riferimento specifico al settore
dell’alta formazione.
Tale fenomeno, nelle sue molteplici declinazioni, ha profondamente modificato
le pratiche canoniche di insegnamento ed apprendimento, favorendo lo sviluppo e
l’implementazione di specifici modelli didattici, strutturati in direzione di una totale
compatibilità di questi ultimi rispetto alle esigenze dell’individuo contemporaneo. La
diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel campo d’azione
della cultura ha favorito un rapido abbattimento delle barriere spazio-temporali,
precedentemente difficili da superare, consentendo un più ampio e democratico accesso
alla conoscenza da parte di talune categorie di soggetti, segnando il percorso evolutivo
dell’istituzione universitaria in termini di adattamento alle continue trasformazioni del
contesto economico e sociale ad essa sottostante, e di elaborazione strategica di
innovative modalità di produzione e diffusione del sapere. Dalle accademie alle e-
university, l’istituzione ‘università’ ha subito modifiche radicali e, probabilmente,
irreversibili, in relazione alle pratiche didattiche, alle attività di ricerca, alla gestione
amministrativa, alla definizione di criteri di selezione degli studenti, alla determinazione
dei principi etico-morali che guidano la sua missione culturale. Il sistema di formazione
e in particolar modo l’università, in virtù dell’importanza che essa riveste nello sviluppo
della società, possono trovare nelle nuove tecnologie, metodi, soluzioni ed alternative
atti a rendere il percorso culturale formativo di ciascun individuo più efficace, fruibile,
accessibile.
Pertanto, attestato l’affermarsi di nuove peculiarità del sistema accademico nella
sua accezione virtuale, alla luce delle proprietà che ne caratterizzano lo statuto
organizzativo in termini di spiccata flessibilità, possibilità di interconnessione
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disciplinare, scardinamento delle categorie tradizionali di spazio e tempo, risulta
opportuno focalizzare l’attenzione sulle modalità di funzionamento dei diversi modelli
di e-learning, effettuando le dovute differenziazioni, e su specifici contesti geografici e
socio-culturali nell’ambito dei quali si registra una più ampia diffusione del fenomeno
in analisi. A tale disamina è necessario anteporre alcune premesse teoriche in materia di
componenti strutturali e condizioni applicative delle Information and Communication
Technologies nel settore della didattica online.
E-learning e ICTs
L’ascesa delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione introduce,
nell’insieme degli scopi dell’università modernamente intesa, una serie di funzioni
realizzabili ed attuabili per mezzo dell’impiego e dell’utilizzo dei nuovi media. Ciò,
inevitabilmente, concorre a plasmare una nuova immagine dell’università considerata
nella sua generalità: nasce il concetto di borderless education (formazione senza
confini), come tipologia democratica ed innovativa di formazione che implica un
coinvolgimento degli individui nella sfera culturale della società. Il termine in questione
è stato coniato da un gruppo di ricercatori australiani, ed è associato ad un’ampia
gamma di aspetti caratteristici che ne evidenziano una connotazione eminentemente
positiva (Gumport e Chun, 1997).
Il tempo e lo spazio non costituiscono più barriere invalicabili: grazie alle
possibilità offerte dalle moderne tecnologie, l’individuo non risente delle distanze
spazio-temporali che, di conseguenza, non rappresentano un ostacolo al suo accesso al
settore della formazione superiore (Gumport e Chun, 1997). Le ICTs mutano le attività
delle università in maniera drastica: infatti consentono loro di, e quasi le esortano a,
digitalizzare i propri corsi di studio, il materiale didattico, i risultati delle ricerche. Allo
stesso tempo, l’impiego di internet per la produzione e la diffusione della conoscenza,
facilita la circolazione delle informazioni, rendendo disponibile all’utente un numero
sconfinato di nozioni, caratterizzando democraticamente l’accesso al mondo della
cultura, non più alla portata di pochi e selezionati eletti.
Conseguenza generale di quanto descritto, è un mutamento radicale del ruolo
accademico: la crescente stratificazione nei sistemi dell’istruzione superiore ha
provocato una differenziazione in materia di funzioni universitarie. Le tecnologie
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dell’informazione e della comunicazione tendono ad invadere ogni minimo spazio
dell’essere umano, apportando una serie di evidenti modifiche al modo in cui
l’individuo vede il mondo e reagisce alle sue stimolazioni. Ciò è verificabile, anche e
soprattutto, per la sfera dell’istruzione superiore. Ruolo determinate è ricoperto dal
personal computer: rendendo possibile lo svolgersi di innumerevoli funzioni nello
stesso intervallo temporale, il PC, specialmente a partire dalla diffusione del world wide
web, annulla le distanze spazio-temporali, favorendo un ampliamento del bacino di
utenti della rete e quindi di fruitori dell’universo culturale superiore. Internet, con la sua
capacità di accumulazione di materiale nella forma testuale, costituisce un bagaglio di
informazioni estremamente utile ed indispensabile per chiunque voglia affrontare un
percorso di studi terziari, e non solo.
Gli sviluppi tecnologici hanno, inoltre, alterato i ritmi dell’“alta formazione”
causando una serie di stravolgimenti in vari settori ad essa afferenti. Impatti notevoli si
registrano in diverse aree. Muta la natura della conoscenza: questa è incessantemente
prodotta, diffusa, manipolata; stravolta è anche la modalità di relazione dell’essere
umano con i suoi simili. Cambia l’assetto della didattica e dell’apprendimento:
l’adozione, da parte degli atenei, di strumenti tecnologici per la diffusione e la
produzione dei saperi, amplifica notevolmente la forza coercitiva della conoscenza,
ampliando il campo d’azione di quest’ultima, anche grazie alla possibilità di estendere
la ricerca ad altri ambiti disciplinari precedentemente inesplorati. La tecnologia
consente l’apertura a nuove possibilità di rielaborazione dell’assetto di base dell’istituto
educativo, con la conseguente modifica della portata dei ruoli ricoperti da ciascun
elemento, dello spazio, del tempo, dei partecipanti al processo formativo.
Le innovazioni tecnologiche alterano la “temporalità” della cultura: gli studenti
possono rivedere il materiale oggetto della lezione del docente, accedere ad
informazioni differenti rispetto a quelle proposte. Anche la dimensione spaziale risente
degli effetti della tecnologia: la collocazione geografica non costituisce più un ostacolo
all’accesso al mondo delle università per quegli studenti impossibilitati nello spostarsi
dal luogo di residenza.
La considerevole proliferazione di devices digitali offre nuove possibilità anche
in termini di organizzazione delle forme istituzionali di produzione e trasmissione della
conoscenza: la collaborazione e la competizione fra atenei esistenti e nuovi “fornitori”
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pongono le basi per la diffusione di forme di comunicazione di tipo sincronico ed
asincrono e, spesso, le stesse strutture accademiche rendono fruibili i materiali in esse
prodotti mediante l’implementazione di lezioni scaricabili su diverse tipologie di
devices.
La presenza sempre più pervasiva delle tecnologie dell’informazione nella
gestione dell’università è prova e conferma del fatto che l’università virtuale sia oggi
una possibilità reale e tangibile. L’università con le ICTs, si deterritorializza,
proiettandosi nello spazio dei flussi teorizzato da Castells (2009). Ed è ancora Castells
ad evidenziare le potenzialità e le caratteristiche proprie della “logica reticolare”,
nell’ambito della quale il sistema universitario si è ormai inserito: ‹‹Internet non è
semplicemente una tecnologia. È il mezzo tecnologico fondante della società
dell'informazione, che rende possibile l’illimitata espansione di reti interattive in ogni
settore della nostra esistenza. Non si tratta di un frammento del sistema tecnologico: è il
cuore del sistema, che forgia e modella la nuova struttura sociale di ogni cosa. L’intero
mondo attualmente visibile (dall’organizzazione dell’economia ai mercati finanziari,
dalla produzione dei servizi alla globalizzazione dei mezzi di comunicazione, dalle
scienze tecnologiche alla politica) risponde a una logica reticolare. Per questo oggi si
parla di Network State Organization. Per organizzare la società dell’informazione e il
Network State si ha bisogno di una democrazia cosmopolita. Le reti stesse e gli attori
sociali necessitano di codici culturali condivisi, di valori, categorie e significati che
possano essere veicolati dai network comunicativi in modo efficiente›› (Castells, 2004,
p. 19). In questo contesto, le e-learning communities si caratterizzano per un aumento
progressivo non solo del numero, ma anche dei livelli di popolarità, attrattività ed
efficienza (Leung, 2011).
Cresce la differenziazione e la specificità del tipo di domanda formativa, che
deve adattarsi per rispondere ai requisiti del just for you. L’analisi della domanda di
accesso all’istruzione superiore permette di concettualizzare i diversi percorsi esistenti,
proponendo criteri valutativi “globali” per una loro efficace implementazione, con la
conseguente possibilità di superamento delle barriere economiche. Le università sono
chiamate a trasformare la loro attitudine, da un sistema federato, che eroga servizi a
studenti tradizionali provenienti da comunità locali.
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Si assiste, sempre più progressivamente, ad una specificizzazione della domanda
legata ai bisogni soggettivi dell’individuo. Se in precedenza, fino a venti – trenta anni
fa, ad intraprendere un percorso di alta formazione nel settore dell’istruzione terziaria
erano prevalentemente giovani studenti provenienti dalla scuola superiore, attualmente
invece ad effettuare questa scelta sono anche persone adulte che mirano all’acquisizione
di nuove competenze per migliorare le loro carriere lavorative, o per ottemperare a
necessità contingenti di qualificazione e specializzazione. Ciò spinge gli atenei ad
aggiungere alle forme canoniche di elargizione di servizi didattico - divulgativi, anche
modalità alternative che consentano un più agevole contatto con le proprie strutture
accademiche.
Il modo di fornire formazione deve, dunque, integrare tre diverse tipologie di
accessi e metodi: quelli just in case, che consentano agli studenti di completare i loro
curricula formativi in maniera pertinente rispetto alle specifiche e singole necessità,
quelli just in time, legati alla richiesta sempre maggiore di autonomia gestionale e
possibilità di organizzazione temporale personalizzata delle attività, ed infine quelli just
for you, in relazione ai quali si assiste alla determinazione di programmi educativi
elaborati “su misura” per ogni singolo utente (King, 2004). I suddetti modelli formativi
necessitano di una costante cooperazione tra metodologie didattiche tradizionali, digital
media e social media, ai fini di un efficace assimilazione dei contenuti trasmessi.
I social media a supporto dell’e-learning always-on
Lo studente contemporaneo, cresciuto nel mondo dei media interattivi, di
Internet e delle tecnologie digitali di messaggistica - secondo le potenzialità proprie
dell’essere always on - ha differenti aspettative e stili di apprendimento rispetto alle
generazioni precedenti. La net-centric generation (Baird e Fisher, 2006) implementa le
proprie abilità per servirsi del Web al fine di creare un percorso di apprendimento
personalizzato, mediante l’utilizzo di molteplici tipologie di media tools interattivi, che
consentano un approccio bidirezionale con la rete. In primo luogo, occorre analizzare la
formazione di una fiorente pedagogia digitale che si irradica nelle teorie sociali
classiche dell’apprendimento e, contemporaneamente, attraverso l’integrazione di
pratiche di social networking, l’esperienza degli utenti è supportata da nuove strategie
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d’apprendimento, in funzione dell’utilizzo delle innovative tecnologie emergenti nel
settore della didattica online.
Risulta altresì opportuno, analizzare come i moderni social media (ad esempio
Weblogs, iPod, RSS / XML, podcasting / audioblogs, wiki, Flickr) possano supportare
diversi stili d’insegnamento, favorendo la formazione di comunità di e-learning,
amplificando il coinvolgimento degli studenti e migliorando l’esperienza complessiva
dell’utente, a partire dall’ambiente delocalizzato nel quale le suddette interazioni si
sviluppano, collocabile nell’“aula virtuale”. Questa può essere considerata come un
luogo “non fisico” e identificata come un insieme di partecipanti ad un corso.
L’interazione degli utenti avviene simultaneamente, in modalità sincrona, condividendo
un insieme di elementi per realizzare un comune obiettivo. Essa rappresenta una
situazione di apprendimento basato sulla relazione ove lo scambio di informazioni,
contenuti, pareri, opinioni e idee favorisce l’acquisizione di notizie, la circolazione di
materiali e l’apprendimento, realizzando a distanza i vantaggi della formazione
caratterizzata dalla compresenza fisica. L’aula virtuale si caratterizza per due
funzionalità specifiche.
In particolare contribuisce a rendere più efficaci le attività di apprendimento
collaborativo fra gli studenti e a favorirle nel loro sviluppo interdisciplinare; inoltre,
promuove attività di discussione tra i partecipanti. L’aula virtuale, configurandosi come
un ambiente atto a soddisfare i requisiti necessari all’attuazione di processi di e-
learning, permette di conseguire una serie di specifici obiettivi: soddisfare la richiesta di
utenti appartenenti a diverse tipologie; migliorare l’accesso all’esperienza di
apprendimento, permettendo agli studenti e ai formatori di partecipare a comunità di
apprendimento a distanza usando il proprio computer; innalzare il livello qualitativo e di
efficacia dell’istruzione; servirsi della tecnologia come media per semplificare l’accesso
ai contenuti, sviluppandoli in modo coinvolgente e mettendo i docenti e gli studenti a
contatto diretto mediante l’utilizzo di tecnologie di comunicazione sincrona.
Una delle modalità di didattica a distanza più diffuse, attraverso la quale è
possibile implementare in modo efficace il sistema d’insegnamento/apprendimento
proprio dell’e-learning, è costituita dal tutoraggio classico, che consente, favorendola,
una gestione dei problemi di carattere generale in tempo reale attraverso il rapporto che
si instaura tra il docente e gli studenti durante il corso della lezione (Rotta, 2001).
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Caratteristica fondamentale di questo tipo di contatto, è, senza dubbio, costituito dalla
possibilità, da parte del docente, di motivare ulteriormente lo studente creando un clima
positivo e aperto. Allo stesso tempo, il rapporto face to face permette di interrompere
l’isolamento dello studente e gli consente di avviare processi di socializzazione di
gruppo e di attivare momenti di collaborazione, di scambio, di discussione e confronto,
con altri studenti.
Della modalità didattica “a distanza”, che attiene alla possibilità di attivare
un’interazione in tempo reale senza compresenza di attori nello stesso luogo, grazie
all’uso della rete, è possibile individuare due ulteriori sotto - tipologie: modalità
diacronica, modalità sincronica (Ardizzone, 2003). Nello specifico, relativamente alla
prima tipologia, è necessario sottolineare come questa offra il massimo grado di
flessibilità: l’assenza di limitazioni spazio-temporali, permette al discente di sviluppare
un apprendimento con tempi e ritmi perfettamente congeniali alle specifiche esigenze.
La mancanza di una costrizione di luogo, inoltre, consente di utilizzare i materiali
didattici in ogni possibile contesto, in base alle necessità del singolo studente.
Dunque, viene favorita un’ottimizzazione dell’apprendimento. Invece, nella
modalità sincronica, lo sviluppo delle nuove tecnologie ha comportato un’innovazione
particolarmente significativa: mediante l’uso della rete, si concretizza la possibilità
d’attivazione di un’interazione in tempo reale, senza compresenza di attori nello stesso
luogo. In questo caso, l’unità temporale si è conservata, e la dimensione spaziale non
costituisce più una condizione necessaria. La suddetta modalità, dunque, permette un
apprendimento collaborativo, realizzabile attraverso videoconferenze, audioconferenze,
internet chat e numerosi altri strumenti.
Pertanto, occorre analizzare le diverse tipologie di social networking media,
utilizzabili come supporto al modello didattico dell’e-learning in tutte le sue
declinazioni. I social media offrono la possibilità di implementare pratiche di
interazione sociale a diversi livelli di profondità. Gli studenti online, immersi nelle
potenzialità proprie del mondo digitale, hanno sviluppato nuove modalità
d’apprendimento, di comprensione e di decodifica delle informazioni. Come risultato
del verificarsi del suddetto fenomeno, si attesta l’esistenza di una linea di separazione
estremamente sottile tra la didattica frontline e quella online (Baird, 2006).
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Nella progettazione di corsi online e nella strutturazione di sistemi
d’insegnamento, si registra una netta predilezione per un tipo di approccio
pluridimensionale, incentrato su criteri di flessibilità e multidisciplinarità. In particolare,
la generazione degli studenti del nuovo millennio è abituata, nonché propensa, ad
utilizzare simultaneamente molteplici tipologie di media web-based. Questa si configura
come una generazione “tecnologicamente orientata” che non ha necessità di consultare,
ad esempio, un’enciclopedia in 26 volumi. Gli studenti del Web 2.0, nel loro essere
always on (sempre connessi ad internet), si servono della rete e delle moderne
tecnologie informatiche per arricchire ed ampliare il proprio background culturale e,
specialmente nell’ambito dei college campuses, essi sono ininterrottamente connessi
con i loro compagni di studio e con i docenti, usufruendo dei contenuti dei corsi
mediante laptops, social networks, PDAs ed iPods.
Tali multiple risorse di informazione diventano alquanto utili, soprattuto in
termini di supporto alla didattica, se collocate in una dimensione collettiva che preveda
e prescriva un’intensa attività di collaborazione tra gli studenti, ai fini di un’efficace e
condivisa assimilazione dei contenuti progressivamente trasmessi. Pertanto, i docenti,
nella fase di progettazione delle lezioni, dovranno tener conto del fatto che gli studenti
costituiscono “utenti finali” destinati a condurre gran parte del processo di
apprendimento al di fuori dell’aula tradizionalmente intesa. Inoltre, coloro che
strutturano corsi secondo modelli didattici propri dell’e-learning, dovranno valutare in
che misura l’implementazione di comunità virtuali web-based e di strumenti di social
networking possano avere un effetto positivo sulle abilità mnemoniche e di auto-
gestione degli studenti.
Numerosi studi sono stati dedicati all’analisi delle modalità attraverso le quali i
discenti si rapportano alle tecnologie informatiche, in termini di integrazione rispetto
agli strumenti didattici canonici ed in riferimento al grado ed alla frequenza di utilizzo
delle suddette. Da uno studio sul modo in cui gli utenti leggono sul Web, condotto da
Jakob Nielson, del Nielson Norman Group, è emerso che il 79% degli utenti facenti del
campione è solito scannerizzare nuove web-pages e solo il 16% legge “parola per
parola”.
Un’altra questione molto interessante attiene ai parametri seguiti dagli users per
la costituzione dei criteri di selezione e consultazione (con il relativo cliccaggio) dei
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links presenti negli ipertesti. Nella lettura di un testo online, occorre decidere quali link
consultare e quali tralasciare, in base a specifiche esigenze d’acquisizione di
informazioni su di un dato tema. Quando un utente intercetta un link nell’ambito di una
web-page, attiva un processo di valutazione dei suddetti collegamenti ipertestuali. Nello
specifico, Jesse Garrett, un esperto nel settore del design collegato alle esperienze di
utilizzo della rete, si focalizza sull’analisi di tre elementi chiave che agevolano l’utente
nella selezione dei link sui quali cliccare, in relazione ai potenziali benefici derivanti da
tali scelte: linguaggio, design ed aspettativa dell’utente.
Con l’avvento dell’era digitale, i docenti hanno iniziato a servirsi di Internet
congiuntamente alle altre tecnologie digitali di prima generazione (e-mail, Web quest,
instant messaging, Web-based groups), sviluppando modalità creative ed innovative di
integrazione di tali sistemi innovativi nelle modalità didattiche tradizionali. L’uso
efficace e controllato dei social media e degli strumenti di social networking favorisce
la formazione professionale di individui con abilità d’introiezione delle emozioni nello
spazio online, fornendo, in tal modo, agli studenti l’opportunità di implementare
connessioni “emozionali” con gli altri componenti di un’eventuale classe virtuale, così
come accade nel modello tradizionale. Ovviamente, nelle parole di Baird e Fisher, per
poter ottenere risultati concreti ed efficaci da un’esperienza di didattica online,
favorendo l’attuarsi di un processo di sensibilizzazione all’utilizzo consapevole e critico
dei social e digital media, occorre coadiuvare gli studenti nella ricerca delle modalità
attraverso le quali costruire relationships con i propri compagni, congiuntamente al loro
rapportarsi con i nuovi stili di e-learning del nuovo millennio.
A tal proposito, un’indagine etnografica digitale, condotta da Goldman-Segall,
palesa come l’utilizzo dei social media concorra alla determinazione di ambiente
d’apprendimento di tipo “costruttivista” che consente agli individui di plasmare proprie
interpretazioni dei dati trasmessi, determinando lo sviluppo di un background
esperienzale collettivo capace di far autopercepire l’utente come parte di un team coeso
e collaborativo. In particolare, esistono diverse tipologie di social media tolls,
integrabili con i supporti didattici tradizionali, e costituenti concreti canali di
condivisione dei contenuti, sia nelle modalità di e-learning di tipo sincrono che in quelle
di tipo asincrono.
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Nello specifico, questo nuovo insieme di social media comprende Weblog (blog)
e le altre tecnologie XML-based come il Ritch Site Summary (RSS) ed i feeds MP3. La
tecnologia RSS costituisce un canale per la distribuzione di Weblog, podcasting ed altri
contenuti, consentendo agli utenti di pubblicare i propri contenuti favorendo un loro
utilizzo condiviso e collettivo. Tale sistema, previa sottoscrizione, permette di ricevere
aggiornamenti in tempo reale nel momento in cui una pagina web della quale si è deciso
di seguirne gli sviluppi, venga aggiornata mediante l’inserimento di nuovi contenuti. In
tale ottica, l’RSS costituisce un importante strumento atto ad agevolare e supportare la
modalità di e-learning always on.
Esistono numerosi tipi diversi di social media aggregatori, come Bloglines, My
Yahoo! e FeedDemon: dopo essersi iscritto ai Feed RSS, automaticamente i contenuti
progressivamente pubblicati vengono visualizzati nel feed reader in forma di
aggiornamento. Analogamente, tali aggregatori consentono agli studenti di pubblicare e
condividere i propri prodotti, favorendo una più intensa e proficua collaborazione tra i
membri di una learning community. L’RSS si configura come una particolare categoria
di social media che fornisce un servizio di filtering interessante, consente all’utente,
previa registrazione, di ricevere costanti aggiornamenti nel momento in cui si ha
necessità di visitare continuamente un blog od una webpage. Tuttavia, è necessario che
il blog od il sito offrano questo servizio: occorre notare se vi è il social bookmark RSS,
riconoscibile da una piccola icona arancione e bianca (Murero, 2010).
Un altro social media tool molto utile - come supporto alla didattica online - è
costituito dal Weblog. I blog si configurano con tecnologie di social networking
particolarmente adatte per un efficace e fruttifera implementazione di pratiche di
didattica in rete, soprattutto grazie alle caratteristiche che ne connotano il
funzionamento in termini di interazione, riflessività e condivisibilità. Gli utenti
acquisiscono la capacità di connettersi con gli altri membri del gruppo di studio
attraverso canali di comunicazione di tipo sincrono ed asincrono, in piena attinenza con
la modalità d’apprendimento always on che, pertanto, risulta estremamente agevolata
dalle tecnologie che permettono agli studenti di sviluppare e mantenere attivo una
connessione on demand con il proprio gruppo. Gli studenti riflettono sulle “voci” del
proprio blog, leggono quelle degli altri blog, potendo, in tal modo, ricevere un feedback.
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Infine, i blog possono essere utilizzati da parte dagli istituti come strumento di
comunicazione finalizzato all’aggiornamento costante di docenti, studenti e genitori
circa l’andamento delle attività didattiche, a livello sia locale che statale: mentre la
prima generazione dei web tools si incentrava sulle tecnologie sincrone ed asincrone, la
seconda generazione, invece, si basa su strumenti social interattivi e collettivi. I blog,
pertanto, non vengono utilizzati solo da docenti e studenti nell’ambito dei sistemi
didattici generalmente intesi, ma anche da corporazioni, partiti ed organizzazioni.
Un elemento di criticità considerevole è collocabile nella questione della privacy
dello studente. Tale ostacolo impedisce l’introduzione del Weblog in determinati
contesti didattici. Tuttavia, alcuni providers si sono attivati al fine di individuare
possibili soluzioni al suddetto problema, attraverso la creazione di sistemi tecnologici di
controllo d’accesso ai blog da parte degli utenti. Inoltre, nuovi strumenti di self-
pubblishing come, ad esempio Blogbinders, consentiranno agli studenti di trasformare i
propri blogs in libri digitali on demand. Ovviamente, con l’evolversi della tecnologia e
con una sempre più capillare diffusione tra gli individui di devices multifunzionali,
saranno sviluppate sempre più innovative modalità di utilizzo del Weblog per la
didattica.
Parallelamente ai blogs, alla messaggistica istantanea ed alle altre tecnologie
Web-based, sono stati introdotti nuovi social networking media, che offrono molteplici
vantaggi e benefici alla didattica online. Uno dei rischi maggiori - che potrebbe derivare
dall’introduzione delle nuove tecnologie nell’ambito delle classi virtuali - è costituito
dalla possibile perdita da parte degli studenti del principale obiettivo d’apprendimento.
A tal proposito, Flickr rappresenta un supporto versatile ed efficace che, grazie
alla sua facilità d’utilizzo, permette agli studenti di focalizzare le proprie energie
sull’acquisizione di nuove competenze congiuntamente al potenziamento della capacità
di collaborazione ed interazione collettiva, ai fini di una condivisione edificante delle
proprie esperienze di formazione. Sebbene non sviluppate come strumenti didattici,
Flickr e le altre tecnologie di social networking ricoprono un ruolo importante nel
percorso formativo degli studenti, in termini di motivazione, memorizzazione ed
apprendimento, soprattutto nell’ambito di ambienti virtuali, favorendo un’interazione ed
un’intensa attività di comunicazione tra gli studenti.
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Ciò assume una spiccata rilevanza specialmente nelle online learning
communities che prevedono tempi di interazione face-to-face piuttosto limitati tali da
poter costruire una rete di supporto con i propri peers. Il social media in analisi prevede
l’utilizzo di molteplici tipologie di canali comunicativi: gruppi, tags, note, commenti,
messaggistica istantanea, foto, email. Gli studenti ed i docenti possono dialogare
mediante la group discussion board, commentare fotografie e, in pochi istanti,
sviluppare nuove forme di conoscenza, costruendo relazioni sociali con gli altri membri
facenti parte della stessa learning community. Un’altra funzione è collocabile
nell’integrazione di Flickr con i più diffusi servizi di Weblog che consentono agli users
di caricare fotografie nei propri blog mediante un click sul tasto “Blog This”.
La Duke University costituisce un esempio emblematico di struttura accademica
che decide di implementare risorse didattiche tecnologiche ed innovative. Nello
specifico, nel 2004 sono stati distribuiti iPods Apple a tutte le matricole per incentivare
l’utilizzo di strumenti tecnologici nel processo di formazione culturale, come supporto
alla didattica tradizionale. Gli studenti utilizzano gli iPods per scaricare file audio e
possono consultare guide informative d’orientamento ed il calendario accademico
precedentemente caricati sui devices. Inoltre, gli studenti possono scaricare i contenuti
dei corsi (letture, audio libri, lezioni e musica). A tal proposito, Provost Peter Lange, il
più anziano officer accademico della Duke University, ha affermato che l’“iPod pilot
Program” costituisce una “nuova ed entusiasmante componente del piano strategico
dell’istituto, atto a favorire un uso innovativo delle tecnologie dell’informazione
nell’ambito delle attività didattiche di classe”. Nell’aprile del 2005, la Duke University
ha annunciato di voler continuare ad implementare il programma di distribuzione dei
devices Apple, ampliando il raggio d’azione di tale iniziativa anche a tutte le fasce di
studenti inizialmente escluse.
In tal modo, è stato incentivato l’utilizzo dei digital media a supporto delle
attività didattiche tradizionali, in funzione dei numerosi benefici derivanti da tale
integrazione, collocabili nella possibilità di registrare le lezioni, di prendere appunti e di
scaricare file audio dalla website dei rispettivi docenti. Analogamente, le università che
non provvedono a distribuire componenti hardware alle proprie matricole, sopperiscono
a tale mancanza attraverso l’utilizzo di questa tecnologia nelle pratiche didattiche,
creando e distribuendo contenuti originali per gli studenti in forma di podcast. Un
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podcast è un file audio MP3 che può essere automaticamente scaricato su di un pc,
iPod o lettore MP3, mediante l’utilizzo di un programma aggregatore basato su
tecnologie RSS e XML (Murero, 2010).
I sistemi di podcasting od audioblogging consentono ai docenti di pubblicare
facilmente materiali didattici (come letture, foto, file audio) e gli studenti, iscrivendosi
ai feed RSS, ricevono automaticamente sui propri devices i nuovi contenuti
progressivamente caricati. Pertanto, sia in contesti di didattica online, sia in ambienti
didattici tradizionali, il sistema del podcasting rappresenta un valido strumento di
supporto per docenti e studenti, soprattutto nel caso di interazioni face-to-face limitate.
Un altro social media estremamente utile ai fini di un’integrazione delle pratiche
di e-learning, le cui diverse tipologie vengono illustrate in una tabella riassuntiva
acclusa in appendice, è costituito dal wiki, tecnologia che permette di dare vita a pagine
web collettive il cui contenuto è creato socialmente; il termine fu coniato da
Cunningham ed ispirato ad un autobus hawaiano che faceva da navetta con l’aeroporto
(veloce: “wiki wiki”) (Murero, 2010). Un wiki può essere utilizzato come strumento di
confronto tra studenti su specifiche tematiche, favorendo condivisione, creazione
collettiva ed ordinamento dei contenuti. Il wiki environment (“ambiente wiki”)
metaforicamente inteso, non potendo essere circoscritto entro confini spaziali definiti,
determina l’attuarsi di un flusso di comunicazione organizzato in modo organico.
La Wikimedia Foundation è un’organizzazione non-profit che gestisce diverse
tipologie di wikis, inclusa quella più conosciuta, Wikipedia, un’enciclopedia web-based
costruita in modo collettivo da tutti gli utenti della rete. Mediante l’implementazione
degli strumenti wiki, gli studenti possono confrontarsi su specifiche tematiche, formare
gruppi di studio, effettuare ricerche su determinati topics ed inserire i risultati in
Wikipedia, contribuendo ad aumentare la quantità - migliorando la qualità - delle
nozioni presenti in questo indispensabile strumento. In un contesto didattico, un wiki
può supportare una comunità di utenti in un ambiente asincrono mediante una
piattaforma che stimoli la condivisione di idee, concetti e progetti.
Analogamente, le applicazioni di social bookmarking (Furl, Yahoo! My Web 2.0,
BlinkList, Delicious), si basano sul social networking, tags (“etichette”), folksonomies
nonché sulla condivisione della conoscenza. In tal modo, gli studenti possono usufruire
di contenuti precedentemente selezionati da altri users, secondo criteri prettamente
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qualitativi, individuabili mediante l’inserimento di parole chiave nelle apposite barre di
ricerca come, ad esempio, quella di Delicious, uno dei social bookmarking più popolari
che offre agli utenti registrati la possibilità di condividere con chiunque “il meglio del
web”, attraverso il salvataggio della propria lista di link (bookmark) favoriti su un certo
argomento, a cui si aggiungono dei tags per facilitarne il ritrovamento (Murero, 2010).
A chiusura di questa breve rassegna dei social media che, per specifiche
caratteristiche e potenzialità, costituiscono un valido supporto per la didattica, occorre
analizzare funzioni e modalità d’utilizzo di YackPack, un social software che permette
agli utenti del web di registrare ed inviare messaggi audio istantanei all’interno di
gruppi privati detti “packs”. Tale strumento consente di condividere messaggi audio in
modalità asincrone: la possibilità di introdurre voci reali in uno spazio virtuale
costituisce un’innovazione rilevante, nella misura in cui lo studente, in tal modo, può
cogliere espressioni, emozioni, particolari inflessioni della voce. Queste audio e-mails -
o “messaggi vocali” - offrono agli studenti un canale attraverso il quale sviluppare
gruppi sociali, luoghi d’informazione in un contesto virtuale situato, ambienti
d’apprendimento collettivamente costruiti.
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Conclusioni
L’utilizzo degli innovativi ed emergenti social media offre agli studenti del
nuovo millennio la possibilità di creare comunità di e-learning, con la relativa
possibilità di selezionare i contenuti a seconda di specifiche esigenze conoscitive, in
funzione di criteri di flessibilità spazio-temporale.
Sempre di più, le tecnologie satellitari ed internet consentono di integrare
innovazioni tecnologiche e linguaggi, rendendo possibile l’implementazione di ambienti
virtuali di apprendimento, nell’ambito dei quali vengono istituite e sperimentate
modalità diverse di produzione e diffusione del sapere. In queste nuove tipologie di
spazi didattici sulla rete, lo studente può accedere a conoscenze diversificate ed
effettuare veri e propri incontri virtuali tra docenti e allievi dei diversi atenei del mondo.
Nei cyberspazi accademici, nello specifico, sorge negli utenti la consapevolezza
di appartenere ad un unico gruppo universale e globale. In tal modo, l’università
moderna si trasforma da sistema isolato suddiviso in classi e materie di studio e
caratterizzato dalla ripetitività di conoscenze preordinate, in sistema aperto e flessibile,
capace di aggiornarsi e di integrare tutte le nozioni disponibili online. La contestuale
disponibilità di risorse tecnologiche e umane ha permesso di sviluppare una fruttifera
attività di ricerca, nonché di sperimentare diversi modelli di insegnamento a distanza.
Mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie, è possibile raggiungere un duplice
risultato: ottenere una formazione altamente specializzata e qualificata in diversi settori,
e, contemporaneamente, acquisire i linguaggi e le competenze necessarie per utilizzare
le strumentazioni tecnologiche ai fini di un apprendimento specializzato, competenze,
queste, ormai necessarie per inserirsi nel mercato del lavoro della società
dell’informazione.
Attestate le caratteristiche positive di siffato sistema didattico di istruzione,
considerato nella sua forma virtuale, occorre ampliare il campo d’indagine incentrando
la disamina sull’analisi critica dei limiti attribuibili al fenomeno dell’e-university ed alla
pratica dell’e-learning. In particolare, il risparmio di risorse finanziarie ed umane in un
sistema di e-learning è possibile ma non scontato: si deve considerare l’investimento
tecnologico, nella fase iniziale, di mantenimento e di aggiornamento, che può essere
ammortizzato solo a condizione che si raggiunga una massa critica di fruitori.
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Inoltre, se è vero che l’e-learning favorisce la produzione di risorse umane
(essenzialmente docenti) a partire dall’attuazione di lezioni per piccoli gruppi di allievi,
è altrettanto vero che vengono impegnate risorse umane nuove che nella formazione
d’aula non esistevano o erano di secondaria importanza come, ad esempio, gli
informatici che si occupano della gestione del sistema, i tutor che svolgono un ruolo
fondamentale nell’accompagnamento e nella guida degli allievi, i certificatori di qualità
del sistema realizzato. Ed ancora, la “flessibilità”, precedentemente descritta come
vantaggio, costituisce potenzialmente anche un fattore di rischio nella misura in cui il
docente, in virtù di questa caratteristica, perde il controllo sul modo in cui il materiale
oggetto di studio viene presentato, e sull’ordine di fruizione, essendo così costretto a
sviluppare tecniche di presentazione capaci di rimediare alla perdita derivante
dall’assenza di contatto con lo studente.
Il contatto interattivo tipico del reale non può essere integralmente sostituito ma
solo affiancato da quello ‘virtuale’. Di conseguenza ogni sistema di didattica on-line
dovrebbe prevedere dei momenti di formazione “in presenza” con lo scopo di favorire il
processo di socializzazione tra gli allievi “virtuali”. Inoltre, nella progettazione dei corsi
e nell’implementazione degli strumenti di divulgazione è opportuno considerare che
nella pratica dell’e-learning subisce una notevole perdita di significato l’atto
comunicativo in relazione all’inflessione della voce, al linguaggio del corpo,
all’immediatezza stimolo – risposta. L’e-learning dunque potrebbe non affermarsi come
pratica predominante nei processi di produzione e diffusione della conoscenza: in alcuni
casi è ancora la formazione d’aula classica a rappresentare la più opportuna alternativa
optabile.
Senza cedere né ad entusiasmi e tantomeno a scetticismi, va riconosciuto che
quello dell’apprendimento a distanza costituisce un potente strumento di proliferazione
del sapere che ha stravolto dalle fondamenta l’assetto canonico delle istituzioni
universitarie moderne. Affermandosi come integrazione del modello didattico superiore
tradizionale, il nuovo sistema virtuale di erogazione di alta formazione deve essere
sottoposto ad un attento e mirato processo di perfezionamento al fine di eliminare i
suddetti limiti attuativi in modo da sfruttarne appieno le evidenti potenizialità.
17
Appendice
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Riferimenti bibliografici
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