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Comunità islamiChe in italia - Dipartimento di Giurisprudenza · Il sistema delle fonti del diritto ecclesiastico in una fase di transi-zione 49 ... le norme di diritto in-ternazionale

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Comunità islamiChe in italia

identità e forme giuridiche

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Comitato Scientifico

Prof. Carlo Cardia, università degli studi Roma tre

Prof. Giuseppe dalla Torre, libera università maria ss. assunta, Roma

Prof.ssa pieranGela Floris, università degli studi di Cagliari

Prof. paolo Cavana, libera università maria ss. assunta, Roma

Prof.ssa erminia Camassa, università degli studi di trento

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G. Giappichelli editore – torino

Comunità islamiChein italia

identità e forme giuridiche

a cura di

Carlo Cardia e Giuseppe Dalla torre

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© Copyright 2015 - G. GiaPPiChelli eDitoRe - toRino

Via Po, 21 - tel. 011-81.53.111 - FaX 011-81.25.100

http://www.giappichelli.it

isBn/ean 978-88-348-4890-6

Pubblicazione finanziata con il Progetto nazionale PRIN 2009 dal titolo: “Islam e co-munità musulmane in Italia. Status giuridico, realtà socio-economica, problematiche d’integrazione”.La Ricerca, coordinata dal prof. Carlo Cardia, è stata realizzata (2011-2013) da tre Unità di ricerca: Univeristà di Roma Tre - Università di Cagliari (1a Unità), Università di Trento (2a Unità), Università LUMSA-Roma (3a Unità).

Stampa: stampatre s.r.l. - torino

le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla siae del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633.

le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CleaRedi, Centro licenze e autorizzazioni per le Riproduzioni editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org.

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INDICE

pag.

PARTE I SAGGI E ANALISI

CARLO CARDIA LE RAGIONI DI UNA RICERCA. LE ORIGINALITÀ DELL’ISLAM, LE DIFFICOLTÀ DELL’INTEGRAZIONE 3

1. Le ragioni e il metodo di una ricerca 3 2. Galassia islamica e sue articolazioni. Mimetismo ed evoluzione delle

forme giuridiche 6 3. Libertà di culto. Moschee, Imam 10 4. Tradizione islamica e società. Famiglia, adozione, separazione tra i

sessi 12 5. Segue. Rapporti di lavoro e mondo della finanza 17 6. Islam e ordinamento italiano. Gradualità di confronto, rapporti con

il Ministero dell’Interno 20 7. Federazione islamica o frantumazione 22 8. Difficoltà per un traguardo sistemico. Il miraggio dell’Intesa 24

GIUSEPPE DALLA TORRE CONSIDERAZIONI SULLA CONDIZIONE GIURIDICA DELL’ISLAM IN ITALIA 29

1. Premessa 29 2. L’art. 1 dello Statuto albertino e il diritto coloniale 30 3. La peculiare situazione giuridica dei territori italiani ancora soggetti

all’impero austro-ungarico 33 4. La legislazione ecclesiastica del fascismo 35

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Indice

VI

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5. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica nella Costituzione re-pubblicana 37

6. La condizione giuridica attuale dell’Islam 41

PAOLO CAVANA ISLAM E SISTEMA DELLE FONTI IN ITALIA 45

1. La condizione dell’Islam in Italia 45 2. Il sistema delle fonti del diritto ecclesiastico in una fase di transi-

zione 49 3. L’assenza di un’intesa con lo Stato e suoi effetti sulla condizione del-

le comunità islamiche 54 4. Le fonti vigenti applicabili alle comunità islamiche 58 5. Proposte de jure condendo. Il progetto di legge generale sulla libertà

religiosa e l’applicazione del diritto comune 70 PIERANGELA FLORIS COMUNITÀ ISLAMICHE E LACUNE NORMATIVE. L’ENTE CHE NON C’È: L’ASSOCIAZIONE CON FINE DI RELIGIONE E DI CULTO 75

1. Introduzione. Figure religiose e lacune di normazione 75 2. Tra enti ecclesiastici ed enti non profit: le figure ponte 78 3. L’associazione con fine di religione e di culto. Tratti identitari 83 4. Ipotesi di disciplina 88

RITA BENIGNI LE ORGANIZZAZIONI MUSULMANE A DIMENSIONE NAZIONALE. ASSETTO GIURIDICO ED AZIONE, TRA MIMETISMO, EMERSIONE DEL CARATTERE CULTUALE, RAPPRESENTATIVITÀ DI UN ISLAM ITALIANO 97

1. L’associazionismo islamico in Italia tra pluralità di azione e mimeti-smo istituzionale 97

2. Le organizzazioni islamiche di religione e di culto a dimensione na-zionale. Status giuridico e realtà materiale 104

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Indice

VII

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3. Segue. Una realtà in movimento tra celamenti, emersione del caratte-re cultuale, vecchie e nuove istanze di rappresentatività dell’Islam italiano 117

ERMINIA CAMASSA CARATTERISTICHE E MODELLI ORGANIZZATIVI DELL’ISLAM ITALIANO A LIVELLO LOCALE: TRA FRAMMENTARIETÀ E MIMETISMO GIURIDICO 123

1. I mutamenti in corso 123 2. Dall’immaginario monolite al mosaico reale: aspetti di una religione

frammentata 125 3. La scelta delle forme organizzative a livello locale e il mimetismo giu-

ridico: scelta consapevole o necessitata? 129 3.1. Scarse risorse e semplificazione: le associazioni non riconosciute 133 3.2. L’accesso ad un favorevole regime fiscale: le ONLUS 135 3.3. Un’importante deroga urbanistica: le APS e i luoghi di culto 138 3.4. Dall’Al-waqf al-Islami alle fondazioni: la titolarità degli immobili 143 4. I rapporti tra organizzazioni e comunità locali, nazionali e intermedie 146

SILVIA ANGELETTI LE ATTIVITÀ DELLE COMUNITÀ ISLAMICHE A LIVELLO LOCALE. ALCUNE CONSIDERAZIONI ALLA LUCE DEI RISULTATI DELLA RICERCA 149

1. Le Comunità islamiche in Italia tra società e diritto 149 2. Le sale di preghiera e le pratiche di culto 154 2.1. Gli operatori religiosi nei centri islamici 156 2.2. La diffusione dell’Islam e i rapporti con le altre confessioni reli-

giose 160 3. L’osservanza dei precetti islamici: macellazione halal e sepoltura ri-

tuale 162 3.1. La macellazione rituale 162 3.2. La sepoltura islamica 166 4. L’assistenza religiosa nelle strutture segreganti 167 5. Attività di carattere solidaristico, umanitario, culturale e ricreativo 171

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Indice

VIII

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FRANCESCA OLIOSI LA QUESTIONE DEI LUOGHI DI CULTO ISLAMICI NELL’ORDINAMENTO ITALIANO: ALLA RICERCA DI UN PORTO SICURO 175

1. Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove andare. Una piccola premessa 175

2. I punti cardinali: libertà religiosa e luoghi di culto nelle fonti 180 2.1. La Costituzione e il diritto garantito “a tutti” di libertà religiosa 180 2.2. Le leggi ordinarie: il concetto di “attrezzatura religiosa” 184 2.3. Il mosaico della legislazione regionale: la geometria variabile del

diritto di libertà religiosa 187 3. I Venti contrari 189 3.1. Moschee e non: questioni oltre il problema definitorio 189 3.2. I centri islamici: luoghi di promozione sociale o di culto? 198 3.3. Il titolo di utilizzo degli immobili: proprietà, locazione e tempo-

raneo utilizzo gratuito 204 4. Una rotta possibile 207

MATTEO CARNÌ ISLAM E MINISTRI DI CULTO 211

1. Islam e categorie occidentali 211 2. I ministri di culto nell’ordinamento giuridico italiano 214 3. I ministri di culto nell’Islam: la nozione di imam 219 4. I ministri di culto islamici tra iniziative de iure condendo e diritto

comune vigente 225 4.1. Segue. Le bozze di Intesa 228 4.2. Segue. Le proposte della CO.RE.IS 231 4.3. Segue. Gli imam nel parere del Comitato per l’Islam italiano 233 4.4. Segue. L’assistenza spirituale 234 5. La formazione degli imam in Italia tra immigrazione ed integrazione 240

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Indice

IX

pag.

JACOPO PACINI LE RELAZIONI DEI CENTRI ISLAMICI CON ENTI ED ISTITUZIONI LOCALI 245

1. Premessa 245 2. Le iniziative delle istituzioni territoriali per l’integrazione delle Co-

munità islamiche 250 3. Le strategie relazionali per la costruzione di edifici destinati al culto

islamico. Alcune esperienze a confronto 255 4. Pratiche alimentari e prestazioni sanitarie. Le risposte degli enti locali

alle istanze identitarie delle Comunità islamiche 262

MARIASSUNTA COZZOLINO PROFILI D’INCLUSIONE E INTEGRAZIONE FINANZIARIA DEI MIGRANTI MUSULMANI TRA MIGRANT BANKING E FINANZA ISLAMICA. INIZIATIVE GOVERNATIVE E PRASSI BANCARIE IN ITALIA ED IN EUROPA 269

1. Introduzione 269 2. Profili d’inclusione finanziaria 271 2.1. Le iniziative governative 271 2.2. Il Migrant Banking nelle prassi bancarie: a) Il ruolo della Banca

d’Italia e dell’ABI 276 2.3. Segue. b) Iniziative di singole banche: una sintetica rassegna 278 2.4. Segue. c) Una banca ad hoc: “Extrabanca” 278 2.5. Segue. Indicazioni di best practices nel Regno Unito, in Francia e

in Spagna 278 3. Profili d’integrazione finanziaria 282 3.1. La finanza islamica: spunti ricostruttivi 282 3.2. Le criticità: a) il divieto di ribā; b) lo Sharia’ah Supervysor Board 288 3.3. Opportunità e rischi 294 4. Conclusioni 297

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Indice

X

pag.

FRANCESCO SAVERIO DALBA FORME E MODALITÀ DI FINANZIAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI CONFESSIONALI ISLAMICHE IN ITALIA 299

1. Prolegomeni 299 2. Il finanziamento da parte degli Stati 308 2.1. L’intervento finanziario straniero a sostegno delle associazioni

islamiche negli Stati dell’Unione europea 308 2.2. Il finanziamento da parte di Stati terzi in Italia: gracili appelli ad

una regolamentazione 311 2.3. Cronologia degli interventi di finanziamento da parte di Stati

terzi a favore di enti esponenziali dell’Islam in Italia 313 2.4. Forme di finanziamento indiretto da parte di Stati stranieri 318 2.5. Potenziali procedimenti adottati per l’erogazione dei fondi 319 2.6. Disciplina normativa applicabile alle donazioni e questioni di

diritto internazionale privato 320 3. La zakāt (زكاة ) 322 3.1. Forme e modalità dell’esazione 324 3.2. Fonti normative regolanti la zakāt 327 4. Le altre forme di finanziamento in Italia: cenni 330

ENRICO GIARNIERI MATRIMONIO ISLAMICO: CARATTERI E LIMITI DI COMPATIBILITÀ CON L’ORDINAMENTO ITALIANO 335

1. Le peculiarità del matrimonio islamico 335 2. La forma di celebrazione e gli impedimenti 338 3. Gli effetti derivanti dal matrimonio islamico nell’ambito della comu-

nità coniugale 342 4. La fase patologica del vincolo: casi di scioglimento, ripudio, divorzio 345 5. Limiti di compatibilità con l’ordinamento giuridico italiano e profili

di interreligiosità 348

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Indice

XI

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DAVID DURISOTTO POLIGAMIA E ORDINAMENTI EUROPEI 357

1. Poligamia e ordine pubblico 357 2. Le soluzioni fornite dai diversi Stati europei. Francia 363 3. Segue. Regno Unito 367 4. La situazione in Italia 372 5. Ricongiungimento familiare in caso di poligamia e politica immigra-

toria 375

MAURIZIO MARTINELLI I RAPPORTI DI FILIAZIONE NELL’AMBITO DELLA FAMIGLIA ISLAMICA E IN QUELLA OCCIDENTALE. L’ISTITUTO DELL’ADOZIONE NELL’ORDINAMENTO ISLAMICO E IN QUELLO ITALIANO 381

1. Due modelli familiari a confronto. I referenti antropologico-culturali dell’istituto familiare nei due diversi contesti 381

2. I rapporti di filiazione e l’adozione nei rispettivi ambiti ordinamen-tali 388

3. L’istituto islamico della kafalah 393 4. Alcune questioni aperte nell’ambito ordinamentale italiano. Il dibat-

tito giurisprudenziale e la difficile armonizzazione tra ordinamenti disomogenei: l’istituto islamico della kafalah, le norme di diritto in-ternazionale privato, il diritto straniero e i principi dell’ordine pub-blico interno 395

5. La ricerca di un necessario equilibrio tra legislazioni collegate. “Or-dine pubblico attenuato” o “pluralismo tipizzato” alla prova del mul-ticulturalismo 406

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Indice

XII

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DANIELA BIANCHINI JESURUM RUOLO DELLA FAMIGLIA E DELLA SCUOLA NEL CAMMINO VERSO L’INTEGRAZIONE 413

1. Osservazioni circa la presenza islamica in Italia. A) Note introduttive 413 2. Segue. B) Postilla sull’ambito di indagine 422 3. Caratteristiche, modelli educativi ed aspettative delle famiglie immi-

grate islamiche 426 4. La scuola in una società globale: uno sguardo alle nuove esigenze le-

gate all’immigrazione islamica 435 5. Brevi riflessioni conclusive in tema di educazione religiosa nell’at-

tuale scuola pubblica, nel rispetto della laicità e del pluralismo 444

ANNA ACQUAVIVA SCUOLA PUBBLICA E PRIVATA E ISLAM 451

1. L’Islam tra scuola pubblica e scuola privata: le aspettative dei genito-ri musulmani. Questioni preliminari da risolvere 451

2. Gli insegnamenti obbligatori di religione: il caso Han e Zengin c. Turchia e il corso obbligatorio di “cultura religiosa ed etica” di ma-trice islamica. La funzione “interpretativa eminente” della Corte di Strasburgo 455

3. Programmi di religione islamica: l’esperienza del Belgio e della Spa-gna per la scuola primaria e la scuola secondaria 461

4. Questioni preliminari da risolvere per l’“ora di religione islamica” 464 5. Proposte e sperimentazioni: “About”, “Into”, “From”. Ovvero impa-

rare qualcosa di sé e da sé 467 6. Le scuole private islamiche. La scuola araba “Naghib Mahfuz” di

Milano tra difficoltà e progettualità 471 7. L’Educazione alla cittadinanza democratica 475

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Indice

XIII

pag.

FRANCESCO RICCIARDI CELSI FATTORE RELIGIOSO E LAVORATORI DI RELIGIONE ISLAMICA. ASPETTI RIGUARDANTI LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E GLI ACCORDI SINDACALI 479

1. Introduzione 479 2. Fattore religioso e mondo del lavoro nelle bozze d’Intesa con le Co-

munità islamiche 483 2.1. Le richieste concernenti il mondo del lavoro 484 2.2. Segue. Venerdì festivo e altre festività religiose 485 2.3. Segue. La preghiera rituale islamica 487 2.4. Segue. Il tempo del Ramadan e il pellegrinaggio alla Mecca 488 2.5. Segue. Le prescrizioni alimentari 489 2.6. Considerazioni 490

3. Contratti di lavoro e Accordi sindacali a favore dei lavoratori musul-mani 492

3.1. Contratti e accordi sindacali che prevedono norme in tema di li-bertà religiosa per i lavoratori immigrati 494

3.2. Contratti e accordi sindacali che prevedono norme specifiche per i lavoratori di religione musulmana 497

4. Conclusioni 504

FRANCESCO IACOBELLIS LA BIOETICA ISLAMICA, TRA MEDIOEVO E MODERNITÀ 507

1. Introduzione 507 2. Le origini dell’etica medica islamica: medicina profetica e medicina

scientifica 509 3. Le fonti dell’etica medica islamica 511 4. I principi di necessità e di pubblico beneficio 513 5. La sacralità del corpo ed i trattamenti post mortem 515 6. La discussione sul concetto di morte 519 7. Xenotrapianti 525 8. La donazione e la vendita degli organi 528

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Indice

XIV

pag.

STEFANO TESTA BAPPENHEIM ACCORDO FRA LIBERA CITTÀ ANSEATICA DI AMBURGO E COMUNITÀ ISLAMICHE LOCALI. UN PROTOTIPO PER LA GERMANIA, UNA PROSPETTIVA PER ALTRI PAESI? 533

1. Introduzione 533 2. Lo status giuridico 534 3. Punti specifici 541 3.1. L’insegnamento, come materia curricolare nelle scuole statali

dell’obbligo, anche della religione islamica 541 3.2. La chiamata del muezzin alla preghiera può essere limitata, il

suono delle campane, no 544 3.3. Il velo 548 3.3.1. Il velo delle docenti 549 3.3.2. Il velo delle allieve 551 3.4. Le lezioni d’educazione fisica 552 3.5. I mezzi di comunicazione di massa 553 3.6. I giorni festivi 555

PARTE II DOCUMENTAZIONE

SEZIONE I

ISTITUZIONI CENTRALI E ISLAM

CARLO CARDIA INTRODUZIONE 561

1. Una strategia graduale e realistica 561 2. Progetto e realizzazione della Carta dei valori della cittadinanza e

dell’integrazione del 2007 564 3. Gli effetti della Carta dei valori. Progetto di una Federazione del-

l’Islam Italiano 566 4. Alcuni problemi particolari. La gestione delle moschee e la selezione

degli imam 568

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Indice

XV

pag.

5. Nuove interpretazioni della galassia islamica e prospettive di aggre-gazione dell’Islam italiano 570

6. Il Comitato per l’Islam Italiano nominato nel 2008. Iniziative per nuove aggregazioni musulmane successive al 2008 572

CARLO CARDIA EVOLUZIONE DELL’ISLAM ITALIANO E DEI SUOI RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI (2003-2008). (DOCUMENTAZIONE E CRONOLOGIA) 575

GIULIANO AMATO, CARLO CARDIA CARTA DEI VALORI DELLA CITTADINANZA E DELL’INTEGRAZIONE 597

CARLO CARDIA, FRANCO TESTA, MARIA PATRIZIA PABA RELAZIONE SULL’ISLAM IN ITALIA 617

Prefazione 617 1. Premessa. Il lavoro del Consiglio Scientifico 619 2. Esperienze europee a confronto 620 3. Segue. Tendenze comuni e divaricazioni 628 4. L’Islam in Italia. Caratteristiche dell’insediamento 630 5. Le difficoltà dell’aggregazione. La tendenza atomistica 635 6. Le posizioni nei confronti della Carta dei valori. Profili sociali della

questione islamica 637 7. Il problema di una rappresentatività reale 641 8. La regolamentazione delle moschee 643 9. La questione degli imam 644 10. I risultati raggiunti negli incontri con i soci fondatori della Federa-

zione dell’Islam italiano. Statuto e documenti 646 11. La Dichiarazione di intenti di alcuni esponenti dell’Islam italiano 649 12. Prospettive e possibilità di aggregazione dell’Islam in Italia 651 13. Proposte concrete 655

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Indice

XVI

pag.

LA DICHIARAZIONE DI INTENTI PER LA FEDERAZIONE DELL’ISLAM ITALIANO 659

DOCUMENTI DEL COMITATO PER L’ISLAM ITALIANO 663

Burqa e niqab. Parere del Comitato per l’Islam italiano 663 Luoghi di culto islamici. Parere del Comitato per l’Islam italiano 669 Comitato per l’Islam italiano – Parere su Imam e formazione 679

SEZIONE II

RICERCA TERRITORIALE, STATUTI. FONTI, GIURISPRUDENZA

ORGANIZZAZIONI ISLAMICHE NAZIONALI 695

1. Centro Culturale Islamico d’Italia (CCII) 695 2. Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII) 717 3. Comunità Religiosa Islamica Italiana (CO.RE.IS) 739 4. Donna ONLUS, Associazione della Comunità Marocchina delle

Donne in Italia (ACMID) 759

ORGANIZZAZIONI ISLAMICHE LOCALI SELEZIONE PER TIPOLOGIA DI STATUS GIURIDICO 761

1. Premessa metodologica 761 2. Associazioni di fatto 762 3. Associazioni culturali 766 4. Associazioni di Promozione Sociale (APS) 796 5. Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (ONLUS) 823 6. Fondazioni 841

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Indice

XVII

pag.

SELEZIONE FONTI NAZIONALI PRIMARIE E SECONDARIE 863

1. Leggi ed atti aventi forza di legge 863 2. Fonti secondarie 866 3. Selezione disegni di legge 867 4. Prospetto atti normativi regionali 869 5. Selezione di Giurisprudenza sull’Islam 893 Status giuridico delle organizzazioni islamiche 893 Edilizia di culto 904 Libertà religiosa 916 Matrimonio islamico 927 Filiazione, tutela ed educazione del minore 936 Kafala Islamica 943 Maltrattamenti in famiglia 945 Cittadinanza asilo politico 954 Fondamentalismo islamico 958

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Indice

XVIII

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PREMESSA

Con questa Ricerca PRIN s’è voluto elaborare uno strumento di cono-scenza e interrelazione tra culture e tradizioni religiose. I numerosi Autori, tra i quali diversi giovani studiosi, che hanno realizzato la Ricerca si sono impegnati nell’esaminare spicchi e settori specifici della presenza islamica in Italia, e dell’attività delle comunità musulmane, e l’hanno fatto restando quanto più possibile aderenti alla realtà sociale e giuridica (non sempre im-mediatamente decifrabile) oggetto della loro analisi. Ma sono uniti anche nell’intento di favorire un progetto d’integrazione tra culture come dato essenziale della propria identità di giuristi. L’esperienza in materia d’immi-grazione, e rapporti con l’Islam, è per l’Italia più recente che in altri Paesi europei, e ciò ha provocato alcuni scompensi iniziali in termini di cono-scenza, e approccio all’interculturalità. Però, altri fattori hanno permesso di affrontare la questione in ottica positiva: il radicamento pluralista e de-mocratico della Carta costituzionale, la maturazione di una laicità positiva nell’ordinamento e nella società civile, una certa disposizione naturale della società e delle istituzioni all’accoglienza di chi proviene da altri mondi e realtà, tutto ciò ha favorito la cultura e la pratica dell’incontro con popola-zioni nuove nel contesto civile e il rifiuto quasi generale di ogni forma di razzismo e xenofobia. Molto c’è ancora da fare, ma il nostro ordinamento ha risposto bene a questioni nuovissime insorte negli ultimi decenni.

La ricerca ha ad oggetto le comunità islamiche presenti n Italia, la loro identità giuridica, le loro relazioni con lo Stato e le istituzioni pubbliche, e dedica alcune analisi ad una molteplicità di temi relativi alla concezione dello Stato, della libertà religiosa, della famiglia, dei rapporti tra uomo e donna, come emergono nelle scuole di pensiero e nella cultura dell’Islam. Fra i tanti argomenti trattati nella Ricerca, di cui si trova testimonianza in questo Volume, due possono citarsi in premessa. La presenza islamica, co-me altre d’ogni derivazione religiosa, merita accoglienza e piena parità di

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Premessa

XX

diritti nella realtà sociale e giuridica italiana, ma questa accoglienza deve accompagnarsi all’eguale rispetto dei diritti per tutte le persone, compresi gli appartenenti alle comunità musulmane, anzitutto per ciò che riguarda la libertà religiosa e il principio d’eguaglianza tra uomini e donne. Questa simmetria di rispetto delle persone e della loro dignità è il riflesso di quel principio universalista dei diritti umani che deve estendersi ovunque nel-l’epoca della globalizzazione, ispirando e intessendo i rapporti tra religioni e tradizioni diverse. È vero, poi, che in Italia, come in altri Paesi d’Occi-dente, l’Islam incontra difficoltà nello strutturarsi in modo tale da ottenere il riconoscimento da parte dello Stato come confessione religiosa ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione, con le conseguenti prerogative ordina-mentali. La Ricerca si sofferma ampiamente sulle molteplici ragioni che sono d’ostacolo per il conseguimento di questo risultato, e le proposte che si rinvengono nello scorrere il volume possono essere d’aiuto perché al-l’Islam sia fatta in Italia la medesima condizione prevista per le altre con-fessioni. Ciascuno, però, deve fare la sua parte: lo Stato e le istituzioni pub-bliche con interventi flessibili di sostegno e incoraggiamento, le comunità e gli esponenti musulmani responsabili che devono saper superare divisioni e conflittualità interne e realizzare aggregazioni strutturate, in grado di ga-rantire vera rappresentatività e capacità di interlocuzione con lo Stato e i soggetti pubblici e privati che agiscono nell’ordinamento. Si possono otte-nere entrambi i risultati ma occorre buona volontà e un’intenzione vera di agire in coerenza con i nostri principi costituzionali e nel rifiuto netto d’ogni forma di fondamentalismo. Un rifiuto che si presenta sempre più necessa-rio, anche per sconfiggere la piaga del terrorismo che nei tempi più recenti ha raggiunto livelli di raccapricciante ferocia, colpisce persone e popola-zioni innocenti, provoca pesanti conseguenze sui rapporti tra culture e reli-gioni diverse.