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28 Ottobre 2011 - Mantova Aula Magna della “Fondazi one Università di Mantova” ,
“Il sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e il progetto Panel Aziendale”
Mauro PellicciINAIL - Dipartimento Processi Organizzativi ex ISPES L
CONFERENZA PER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO
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� Tra le Istituzioni non esisteva un sistema unico di approfondimento nè un modello organizzativo uniforme per l’approccio al problema degli infortuni.
� Esistevano molte informazioni sui “dove”, “quando”, “come” … ma poche e non particolarmente approfondite erano le informazioni disponibili sui “perché”.
L’avvio del Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali sul lavoro
� Dal Progetto sperimentale (2002-2004) avviato da REGIONI, ASL, ISPESL ed INAIL …
� … al Sistema nazionale di Sorveglianza sugli infortuni mortali e gravi, sostenuto anche dal Min. della Salute
Conferenza delle Regioni e Province Autonome
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Gli infortuni mortali: serie storica 1950-2006
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
4000
1951 1956 1961 1966 1971 1976 1981 1986 1991 1996 2001 2006
Fonte Inail
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Obiettivi del Sistema di sorveglianza
1. Costruire un Repertorio nazionale di infortuni mortali basato sulle inchieste condotte dai Servizi di prevenzione delle ASL per� ricostruzione di cause e dinamiche infortunistiche
� condivisione metodi/modelli utilizzati nei Servizi delle ASL
2. Fornire strumenti conoscitivi per iniziative di prevenzione
3. Promuovere all’interno delle aziende l’approfondimento delle “proprie” dinamiche infortunistiche, sperimentando l’uso del modello per il controllo/monitoraggio della valutazione del rischioe per l’individuazione di soluzioni migliorative (progetto Panelaziendali: http://www.ispesl.it/im/indexPanel.asp?lang=it )
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Coordinamento nazionalecomposto da Referenti delle Regioni e Rappresentanti INAIL
Funzioni:– aggiornare metodi e strumenti operativi del sistema (modello di analisi infortunistica, scheda, software…)
– stabilire contenuti e modalità dei percorsi formativi
– verificare l’omogeneità delle informazioni inserite in archivio
– definire le modalità di ritorno dei dati ed i reports di sintesi
L’organizzazione del Sistema
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È istituito il SINP al fine di fornire dati utili perorientare,programmare,pianificare, valutare l’efficacia
dell’attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali… e per indirizzare le attività di vigilanza
(Co.1)
Titolo I (61 art.) Principi comuni
Articolo 8 - Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP)
D.Lgs.D.Lgs. 81/200881/2008 e 106/200906/2009
XIII Titoli, 306
articoli, 51 allegati
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1.1.1.1. aggiornare gli strumenti standardizzati per la aggiornare gli strumenti standardizzati per la aggiornare gli strumenti standardizzati per la aggiornare gli strumenti standardizzati per la ricostruzione della dinamica infortunisticaricostruzione della dinamica infortunisticaricostruzione della dinamica infortunisticaricostruzione della dinamica infortunistica
Fasi operative periodiche
3.3.3.3. definire ldefinire ldefinire ldefinire l’’’’organizzazione del Sistema di organizzazione del Sistema di organizzazione del Sistema di organizzazione del Sistema di sorvsorvsorvsorv. e . e . e . e sviluppare modelli efficaci di comunicazione dei dati sviluppare modelli efficaci di comunicazione dei dati sviluppare modelli efficaci di comunicazione dei dati sviluppare modelli efficaci di comunicazione dei dati raccoltiraccoltiraccoltiraccolti
2.2.2.2. progettare e realizzare lprogettare e realizzare lprogettare e realizzare lprogettare e realizzare l’’’’aggiornamento professionale aggiornamento professionale aggiornamento professionale aggiornamento professionale in base ai bisogni formativiin base ai bisogni formativiin base ai bisogni formativiin base ai bisogni formativi
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1.1.1.1. aggiornare gli strumenti standardizzati per la aggiornare gli strumenti standardizzati per la aggiornare gli strumenti standardizzati per la aggiornare gli strumenti standardizzati per la ricostruzione della dinamica infortunisticaricostruzione della dinamica infortunisticaricostruzione della dinamica infortunisticaricostruzione della dinamica infortunistica
� Linee guidaLinee guidaLinee guidaLinee guida per lper lper lper l’’’’utilizzo del modello di analisi e rilevazioneutilizzo del modello di analisi e rilevazioneutilizzo del modello di analisi e rilevazioneutilizzo del modello di analisi e rilevazione
� Aggiornamento Aggiornamento Aggiornamento Aggiornamento software per la trasmissione e gestione datisoftware per la trasmissione e gestione datisoftware per la trasmissione e gestione datisoftware per la trasmissione e gestione dati
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2.2.2.2. progettare e realizzare lprogettare e realizzare lprogettare e realizzare lprogettare e realizzare l’’’’aggiornamento aggiornamento aggiornamento aggiornamento professionale in base ai bisogni formativiprofessionale in base ai bisogni formativiprofessionale in base ai bisogni formativiprofessionale in base ai bisogni formativi
� 1 Corso per Referenti regionali sulla nuova scheda(Kit didattico per attivazione della formazione di base a cascata)
� 12 Corsi nazionali per oltre 350 Operatori ASL e Inail nel 2007-08
� 27 Corsi regionali per oltre 850 Operatori ASL e Inail nel 2007-08
� 5 edizioni di corso regionali di approfondimento focus 2009 – 2010 (200 operatori)
� formazione a distanza 9 edizioni 2011 (ad oggi 250 o peratori) (CCM Regione Veneto)
� Corsi tematici sul modello (RSPP/ASPP Dirigenti e Preposti) di aziende private (> 350 operatori)
� Introduzione del modello nei corsi di formazione per RSPP/ASPP , RLS (> 250 operatori)
� ……..
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3. definire l3. definire l3. definire l3. definire l’’’’organizzazione del Sistema di organizzazione del Sistema di organizzazione del Sistema di organizzazione del Sistema di sorvsorvsorvsorv. e sviluppare . e sviluppare . e sviluppare . e sviluppare modelli efficaci di comunicazione dei dati raccoltimodelli efficaci di comunicazione dei dati raccoltimodelli efficaci di comunicazione dei dati raccoltimodelli efficaci di comunicazione dei dati raccolti
www.ispesl.itwww.ispesl.itwww.ispesl.itwww.ispesl.it
ReportReportReportReport
SitoSitoSitoSito
SchedeSchedeSchedeSchede
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Sezione del sito Sorveglianza degli infortuni mortali
La sezione La sezione La sezione La sezione èèèèarticolata in articolata in articolata in articolata in 6 aree 6 aree 6 aree 6 aree omogenee di omogenee di omogenee di omogenee di informazione. informazione. informazione. informazione.
AllAllAllAll’’’’interno dellinterno dellinterno dellinterno dell’’’’area area area area ““““DatiDatiDatiDati”””” si trovano si trovano si trovano si trovano tutte le tutte le tutte le tutte le modalitmodalitmodalitmodalitàààà di di di di restituzionerestituzionerestituzionerestituzione delle delle delle delle informazioniinformazioniinformazioniinformazioni
http://www.ispesl.it/im
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http://www.ispesl.it/getinf/informo/home_informo.as p
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Schede informative del caso selezionato
è possibile visualizzare le descrizioni delle dinamiche di ogni singolo infortunio
INFORMO
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INFORMO Le animazioni
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LA SCENADESCRIZIONE
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ELEMENTI DI PREVENZIONE
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La banca dati
fase sperimentaletriennio 2002-2004(archivio con oltre 2000 casi mortali
e gravi)
consolidamento del Sistema negli anni
2005–2008(circa 2100 casi e
maggiore qualità delle informazioni raccolte) 1388396437276279
Infortuni mortali
Tot°2008200720062005Anni*
* Nel 2005-06 casi di 12 Regioni e Province autonome
°Inchieste chiuse ed archiviate nel Sistema di sorv eglianza
Il Sistema di sorveglianza nazionaledegli infortuni mortali sul lavoro
infortuni 2009, 2010, …(archivio al 15 set 2011: 471 , 334 nuovi casi)
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Il modello per l’analisi degli infortuni
� Strumento per la ricostruzione delle dinamiche infortunistiche al fine di individuare i fattori causali degli infortuni sul lavoro: come, ma soprattutto perché èavvenuto l’infortunio.
� Multifattorialità degli eventi, non solo mortali
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� Infortunio
• incidente
• contatto (scambio d’energia)
• danno
�Determinante
�Modulatore
1.1.1.1. AttivitAttivitAttivitAttivitàààà delldelldelldell’’’’infortunatoinfortunatoinfortunatoinfortunato2.2.2.2. AttivitAttivitAttivitAttivitàààà di terzidi terzidi terzidi terzi3.3.3.3. Utensili, macchine, impiantiUtensili, macchine, impiantiUtensili, macchine, impiantiUtensili, macchine, impianti4.4.4.4. MaterialiMaterialiMaterialiMateriali5.5.5.5. AmbienteAmbienteAmbienteAmbiente6.6.6.6. Mezzi protettivi individualiMezzi protettivi individualiMezzi protettivi individualiMezzi protettivi individuali
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI del MODELLO di RILEVAZIONE
Analisi degli infortuni
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Il verificarsi delle seguenti condizioni:
1. che vi sia, a seguito di un incidente , uno scambio d’energia tra il lavoratore e l’ambiente fisico in cui si trova
2. che, a seguito di questo scambio, insorga immediatamente un danno provocato direttamente dall’energia scambiata
Cosa determina il verificarsi di un Cosa determina il verificarsi di un Cosa determina il verificarsi di un Cosa determina il verificarsi di un infortunio nellinfortunio nellinfortunio nellinfortunio nell’’’’ottica del modello?ottica del modello?ottica del modello?ottica del modello?
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DANNODANNODANNODANNO
SCAMBIO DSCAMBIO DSCAMBIO DSCAMBIO D’’’’ENERGIAENERGIAENERGIAENERGIA
INCIDENTEINCIDENTEINCIDENTEINCIDENTE
DeterminanteDeterminanteDeterminanteDeterminante
fattore che concorre a
causare un incidente
ModulatoreModulatoreModulatoreModulatore
Fattore che influisce sul danno o sullo scambio d’energia
Schema infortuni e fattori di rischio
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� rappresenta un riferimento per l’interpretazione del fenomeno infortunistico e nello scenario della prevenzione possibile.
� Un’esperienza nuova nel merito (coinvolgimento di varie Istituzioni; partecipazione delle Parti Sociali; diffusione tra le Aziende) e nel metodo (il modello di analisi per la ricostruzione delle dinamiche infortunistiche).
Il Sistema di sorveglianza nazionaledegli infortuni mortali sul lavoro
� Le analisi condotte con il modello SSI evidenziano ulteriori spazi di intervento per ridurre ancor più il fenomeno degli infortuni sul lavoro
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Mediamente ogni infortunio è stato ricondotto a 2 fattori di rischio
Casi mortali per fattore di rischio e caratteristiche. Valori %.
Frequenza Caratteristiche
Fattore%
2005-08%
2002-04Processo Stato
AI 40.6 36.8 100.0 0.0
AT 10.7 10.2 100.0 0.0
UMI 22.1 22.3 10.3 89.7
MAT 3.9 6.8 36.2 63.8
AMB 14.0 16.1 13.1 86.9
DPI 8.7 7.9 22.4 77.6
Totale 100.0 100.0 58.3 41.7
Procedure51,3%
48,7%Organizza-
zione
Analisi degli infortuni
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100.0100.0Totale
3.11.5Non indicato
8.47.2Uso improprio di attrezz.
19.011.4Uso errato di attrezz.
69.579.9Errore di procedura
ATAIProblem. di sicurezza
Casi mortali per problema di sicurezza. Fattori AI e AT.Valori % in ordine decrescente.
Attività infortunato e Attività terzi
•100.0•Totale
•14.1•Non indicato
•3.4•Stato salute
•27.8•Form/inform/addestr
•54.6•Pratica scorretta tollerata
•AI•Cause di Errore di procedura
•15.9•Probl. di comunicazione
•16.5•Non indicato
•Stato di salute
•19.8•Form/inform/addestr
•47.3•Pratica scorretta tollerata
•AT•Cause di Errore di procedura
•100.0•Totale
0.5
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Problema di sicurezza Totale
Mancanza protezioni 37.1
Inadeguatezza protezioni 9.8
Presenza elementi pericolosi 4.3
Rimozione protezioni 4.3
Manomissione protezioni 2.9
Altro (attrezzature e dispositivi non idonei, camminamenti insicuri..)
41.6
Totale 100.0
Casi mortali per problema di sicurezza. Fattore UMI .Valori % in ordine decrescente
Utensili, macchine, impianti
Assetto ; Funzionamento
88.7% 11.3%
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100.0
63.0
11.0
2.2
2.8
2.2
18.8
modulatore
Cintura di sicurezza
Scarpe
Totale
Altro
Guanti
Tuta
Casco
Tipologia
2.2Inadeguatezza strutturale
100.0
0.6
2.8
46.1
48.3
modulatore
Totale
Deterioramento
Uso errato
DPI non fornito
Inutilizzato (ma disponibile)
Problema di sicurezza
DPI
Casi mortali per problema di sicurezza. Fattore DPI .Valori % in ordine decrescente
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100.0Totale
37.9DPI
4.0AMB
18.5MAT
8.1UMI
3.2AT
28.2AI
%Fattore di rischio
100.0Totale
8.7DPI
14.0AMB
3.9MAT
22.1UMI
10.7AT
40.6AI
% Fattore di rischio
Infortuni mortali in AMBIENTI CONFINATI
Infortuni mortali in complesso
Approfondimento dinamiche ambienti confinatiApprofondimento dinamiche ambienti confinatiApprofondimento dinamiche ambienti confinatiApprofondimento dinamiche ambienti confinati
Banca dati 2005-2010 29 eventi e 43 decessi in ambienti confinati
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Approfondimento dinamiche ambienti confinati:Approfondimento dinamiche ambienti confinati:Approfondimento dinamiche ambienti confinati:Approfondimento dinamiche ambienti confinati:Analisi principali fattori per problema di sicurezza Analisi principali fattori per problema di sicurezza Analisi principali fattori per problema di sicurezza Analisi principali fattori per problema di sicurezza
DPI
100.0Totale
34.9Mancato Uso
65.1DPI non fornito
% Problema sicurezza
Pur a fronte della disponibilità di DPI, nel 50% dei Mancati Usi si evidenzia una carenza di Formaz /Inform/Addes
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Attività infortunato
100.0Totale
0.0Stato di salute
39.3Pratica scorretta tollerata
60.7Formazione/Informazione/Addestramento
% Cause di Errore di procedura
Problema di sicurezzaProblema di sicurezzaProblema di sicurezzaProblema di sicurezza prevalente è l’Errore di procedura
Materiali
Problema di sicurezza prevalenteProblema di sicurezza prevalenteProblema di sicurezza prevalenteProblema di sicurezza prevalente è legato alle caratteristiche e alla trasformabilità dei materiali stessi (fermentazione, evaporazione,…) in ambienti confinati
54.6
27.8
Cause totale AI
Approfondimento dinamiche ambienti confinati:Approfondimento dinamiche ambienti confinati:Approfondimento dinamiche ambienti confinati:Approfondimento dinamiche ambienti confinati:Analisi principali fattori per problema di sicurezza Analisi principali fattori per problema di sicurezza Analisi principali fattori per problema di sicurezza Analisi principali fattori per problema di sicurezza
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SISTEMA MONITORAGGIO AZIENDALESITUAZIONI PERICOLOSE, INCIDENTI, INFORTUNI
Utensili Macchine ImpiantiAmbiente
DPIMateriali
Modalità operative(Attività Infortunato – Terzi)
SOLUZIONI MIGLIORATIVESOLUZIONI MIGLIORATIVESOLUZIONI MIGLIORATIVESOLUZIONI MIGLIORATIVE
ANALISI DINAMICHEANALISI DINAMICHEANALISI DINAMICHEANALISI DINAMICHE
IL PROGETTO PANEL AZIENDALE
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�consente di individuare le cause degli incidenti (prevenzione)
�strumento di riesame della VR e del DVR (in occasione di infortuni significativi – art. 29 c. 3) in quanto permette:
� l’evidenziazione dei possibili fattori di rischio intervenuti � la ridefinizione di procedure ed aspetti organizzativi
appropriati (MISURE MIGLIORATIVE) � l’efficace verifica dell’osservanza delle procedure
�si integra bene nei sistemi di gestione (art. 30 D.Lgs 81/08)
�………..
Per l’attivazione di un modello organizzativo e gestionale della sicurezza (D.L. 81/2008, art. 30)
Il valore aggiunto di un modello standardizzato di approfondimento ed analisi in azienda
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ATTIVITA’ DI PREVENZIONE INFORTUNI
PREVENZIONE
DannoSecondaria: modulatori
Contatto / Scambio di energia
Secondaria: modulatori
IncidentePrimaria: determinanti
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8. Revisione della valutazione
7. Verifica dell’efficacia e efficienza misure
6. Definizione del programma e degli incarichi
5. Individuazione delle misure prot./prev
4. Stima dei rischi identificati e valutazione
3. Individuazione e caratterizzazione delle esposizioni
2. Identificazione dei pericoli
1. Esame delle attività AnalisiAnalisiAnalisiAnalisi
Identificazione Identificazione Identificazione Identificazione
fattori di rischio: fattori di rischio: fattori di rischio: fattori di rischio:
DeterminantiDeterminantiDeterminantiDeterminanti
ModulatoriModulatoriModulatoriModulatori
Misure correttiveMisure correttiveMisure correttiveMisure correttive
Attuazione misure Attuazione misure Attuazione misure Attuazione misure
e incarichie incarichie incarichie incarichi
Verifica efficaciaVerifica efficaciaVerifica efficaciaVerifica efficacia
Revisione Revisione Revisione Revisione
ValutazioneValutazioneValutazioneValutazione
IIIIIIII
NNNNNNNN
FFFFFFFF
OOOOOOOO
RRRRRRRR
TTTTTTTT
UUUUUUUU
NNNNNNNN
IIIIIIII
OOOOOOOO
RIESAME DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
IIIIIIII
NNNNNNNN
CCCCCCCC
IIIIIIII
DDDDDDDD
EEEEEEEE
NNNNNNNN
TTTTTTTT
EEEEEEEE
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DESCRIZIONE INFORTUNIO
Un lavoratore, nell'alimentare delle masse refrigeranti alla propria postazione di lavoro, inciampava su di un bancale posizionato nell’area di lavoro, cadendo rovinosamente a terra ed andando a sbattere con la fronte su supporti ad "L"della linea scarti procurandosi una ferita lacero contusa nella regione frontale.
DANNOESPOSIZIONEPERICOLO
CONTROLLO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
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Ferita fronte
Contatto fronte supporti L
Caduta in piano
UMI: presenza elementi sporgenti (supporti a L)
A: bancale nell’aera di lavoro e di passaggio
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Determinanti: LA SITUAZIONE INIZIALE e “CORRETTA”
CONTROLLO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
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Modulatori: LA SITUAZIONE INIZIALE e “CORRETTA”
CONTROLLO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO
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IL MODELLO E SGSSL
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ESAME INIZIALE
I momenti essenziali della valutazione del rischio di incidente:I momenti essenziali della valutazione del rischio di incidente:I momenti essenziali della valutazione del rischio di incidente:I momenti essenziali della valutazione del rischio di incidente:
1. Definire l’ambito di valutazione (il ciclo produttivo, un reparto, una certa lavorazione, gli addetti ad una certa mansione, un gruppo omogeneoomogeneoomogeneoomogeneo di lavoratori…).
2. Individuare gli incidenti che è ragionevole prevedere in ciascun ambito individuato.
3. Passare in rassegna, per ciascun incidente ipotizzato, le misure di prevenzione e protezione già in atto e stimarne l’efficacia.
4. Ricercare e progettare, quando ritenuto opportuno, ulteriori misure preventive e protettive che migliorino i livelli di sicurezza già esistenti
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ESAME INIZIALE E MODELLO
Per facilitare l’individuazione degli incidenti ragionevolmente prevedibili, in ogni ambito lavorativo il metodo “Sbagliando s’impara” propone le liste liste liste liste di incidentidi incidentidi incidentidi incidenti
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ESAME INIZIALE E MODELLO - LISTA SINTETICA DI INCIDENTI
TIPOLOGIA INCIDENTI = VARIAZIONI DELLTIPOLOGIA INCIDENTI = VARIAZIONI DELLTIPOLOGIA INCIDENTI = VARIAZIONI DELLTIPOLOGIA INCIDENTI = VARIAZIONI DELL’’’’ENERGIAENERGIAENERGIAENERGIA
• Caduta dall’alto o in profondità dell’infortunato • Caduta in piano dell’infortunato • Movimento incoordinato dell’infortunato • Movimento dell’infortunato con eccesso di sforzo• Caduta dall’alto di gravi• Smottamento, franamento di materiali, oggetti…• Proiezione di solidi• Avviamento intempestivo di veicolo, macchina, attrezzatura…• Variazione nella marcia di un veicolo/mezzo di trasporto
(fuoriuscita dal percorso previsto, ribaltamento…)• Contatto elettrico indiretto• Sviluppo di fiamme• Fuoriuscita di gas, vapori e liquidi caldi• Fuoriuscita di gas, vapori e liquidi a bassissima temperatura• Fuoriuscita di gas, vapori e liquidi corrosivi • Movimento intempestivo/aggressivo di altro lavoratore o di terzi• Movimento intempestivo di animale• Altro (variazione energia)………………………………
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Dipartimento Processi OrganizzativiDipartimento Processi OrganizzativiDipartimento Processi OrganizzativiDipartimento Processi Organizzativi
TIPOLOGIA INCIDENTI = VARIAZIONI DELLTIPOLOGIA INCIDENTI = VARIAZIONI DELLTIPOLOGIA INCIDENTI = VARIAZIONI DELLTIPOLOGIA INCIDENTI = VARIAZIONI DELL’’’’ INTERFACCIAINTERFACCIAINTERFACCIAINTERFACCIA
• Contatto con organi meccanici in movimento• Contatto con altri oggetti, mezzi o veicoli in movimento (nella loro abituale sede)
• Contatto elettrico diretto• Contatto con oggetti o materiali caldi, fiamme libere, etc. (nella loro abituale sede)
• Contatto con liquidi caldi o corrosivi (nella loro abituale sede)
• Contatto con oggetti a bassissima temperatura (nella loro abituale sede)
• Altro…………………………
ESAME INIZIALE E MODELLO - LISTA SINTETICA DI INCIDENTI
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ESAME INIZIALE E MODELLO: previsione dei potenziali fattori di incidente
•Si tratta di liste compatte , quindi molto maneggevoli che ognuno può personalizzare esplodendone singole voci in relazione alle specifiche situazioni lavorative in cui opera.
•Ad esempio, se si considerano le cadute dei lavoratori dall’alto, si possono ottenere delle previsioni più circostanziate distinguendo i diversi luoghi in quota da cui si può cadere …
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ESAME INIZIALE E MODELLO
• DISAGGREGAZIONE DELLE CADUTE DALL’ALTO DELL’INFORTUNATO
• Caduta dall’alto di parti di edifici (tetti, terrazzi,scale…)
• Caduta dall’alto di ponteggi• Caduta dall’alto di trabattelli• Caduta dall’alto di scale portatili (o loro surrogati
impropri: sedie, sgabelli…)• Caduta dall’alto di ponti sviluppabili• Caduta dall’alto di veicoli (in sosta o in movimento)• Caduta dall’alto di altro (alberi, animali…)
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ESAME INIZIALE E MODELLO
é possibile arrivare a costruire dei repertori di cause drepertori di cause drepertori di cause drepertori di cause d’’’’incidenteincidenteincidenteincidenteassociati ad ogni specifico tipo di incidente prevedibile con l’obiettivo di individuare le corrette misure preventive applicabilimisure preventive applicabilimisure preventive applicabilimisure preventive applicabili che abbattano la ripetitività delle dinamiche infortunistiche.
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MONITORAGGIO E MODELLO
Perché è indispensabile ?� Serve per confrontare il processo atteso e l’effettivo
� (es: VR eliminazione infortuni)� È la base per individuare il fabbisogno di risorse
(umane/economiche)� (es: budget interventi tecnici ,piani formativi, nuove
figure prof., ecc)� Serve per poter comprendere le cause delle non conformità
(determinati/modulatori) e quindi trovare soluzioni applicabili conformi alla normativa
� Serve per la programmazione del lavoro e l’organizzazione dell’utilizzo delle risorse (comprensione dell’efficienza, dell’efficacia misure preventive e correttive)
esempio VR – indicatori monitoraggio incidenti/infor tuni
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MONITORAGGIO E MODELLO
I. sistemi attivi: monitoraggio delle situazioni e dei comportamenti pericolosi e verifica del rispetto degli standard normativi
II. sistemi reattivi: monitoraggio degli incidenti, infortuni, malattie professionali
Occorre elaborare specifiche procedure che consentano di ottenere i due tipi di informazioni!
La misurazione è essenziale per mantenere e migliora re la performance di attività lavorative aventi ricadute s u salute e sicurezza:
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Il MODELLO E LE AZIENDE : ESEMPI
PER VISIONARE ESPERIENZE APPLICATIVE DEL MODELLO IN AZIENDA:
Atti del Convegno Nazionale: "Il Sistema di Sorveglianza Nazionale degli infortuni mortali sul lavoro" Roma 2 Dicembre 2009: http://www.ispesl.it/im/atti.asp
Consultare la documentazione on line presente nella:
III Sessione: “Il modello di analisi degli infortun i a supporto della valutazione e della comunicazione de l rischio”:
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SISTEMA NAZIONALE SORVEGLIANZA INFORTUNI MORTALI
SISTEMA PUBBLICO
SISTEMA AZIENDALE�Costruire un Repertorio nazionale di infortuni mortali ( inchieste condotte dai Servizi di prevenzione delle ASL)
�Strum. Stand. Analisi infortuni
�Modelli efficaci di comunicazione dei dati raccolti
�Fornire strumenti conoscitivi per iniziative di prevenzione
�……..
�Strumento riesame/agg. VR - BP
�Strumento stand. Analisi infortuni
�Strumento di gestione azioni di prev./prot.
�Flussi comunicativi interni ed esterni
� Soluzioni migliorative/correttive
�,,,,,,,,,
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Grazie per la cortese attenzione
Mauro PellicciIII Ricercatore - INAIL Dipartimento Processi
Organizzativi (ex ISPESL)Unità Funzionale FormazioneVia Alessandria 220/e , Roma
Email:[email protected]