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Conferenza stampa TUMORI: -50% DI SCREENING E +20% DI MORTI FRA GLI IMMIGRATI AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE”
Roma, 28 aprile 2014
Intermedia s.r.l. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata
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Fax 030 24 20 472
[email protected] www.medinews.it www.ilritrattodellasalute.org
25124 Brescia Tel. 030 22 61 05
Rassegna Stampa
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Segnalazioni
INTERMEDIA
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Programma GR Data 28/04/14 Emittente RADIO DEE JAY Servizio di REDAZIONE
Programma GR Data 28/04/14 Emittente RADIO GAMMA Servizio di REDAZIONE
Programma GR Data 28/04/14 Emittente RADIO VIGIN Servizio di REDAZIONE
Programma GR Data 28/04/14 Emittente RADIO 102.5 Servizio di REDAZIONE
28-04-2014
LETTORI
495.000
PER IMMIGRATI IN ITALIA MENO PREVENZIONE E PIU' DECESSI
(ANSA) - ROMA, 28 APR - In Italia meno della meta' dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. Con la conseguenza che essi arrivano tardi alla diagnosi e fanno registrare un maggiore numero di decessi, superiore del 20%. E' l'allarme che lancia la fondazione 'Insieme contro il cancro' nel giorno in cui al Coni lancia ''La lotta al cancro non ha colore'', la prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini piu' disagiati, in particolare agli immigrati. ''Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia di eta' raccomandata - spiega il professor Francesco Cognetti, presidente della fondazione - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (contro il 73%, ndr) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (contro il 47%, ndr) esegue l'esame del sangue occulto delle feci, consigliato per individuare il cancro al colon-retto. Con la campagna vogliamo che entro tre anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani''. La campagna che prendera' il via domani e si concludera' il 4 maggio - oltre a una raccolta fondi che saranno utilizzati in numerose iniziative che si terranno a partire dalle regioni meridionali, dove anche le percentuali degli italiani di adesioni agli screening sono piu' basse - prevede la distribuzione di opuscoli sulla prevenzione tradotti in diverse lingue distribuiti negli ospedali. ''Gli immigrati, spesso a causa della delle barriere linguistiche - aggiunge Cognetti - ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare il tumore''. A stilare una particolare classifica e' l'Istat: i tabagisti sono soprattutto presenti tra le comunita' di romeni (35.1%), tunisini (29.1%) e ucraini (24.9%). Il sovrappeso registra i piu' alti valori tra i moldavi (37.1%), marocchini (36.3%) e albanesi (35.9%). Sono obesi invece il 13,6% degli ucraini e l'11.1% dei romeni e fra le donne, l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. ''E' necessario piu' impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti ma anche sull'importanza della diagnosi – dice Vito De Filippo, sottosegretario al Ministero della Salute -. Se questa malattia diagnosticata in fase precoce non solo le probabilita' di guarigione aumentano ma e' possibile anche risparmiare risorse''. (ANSA).
http://scienza.panorama.it/salute/Tumori‐20‐morti‐tra‐immigrati‐al‐via‐campagna‐sensibilizzazione
28-04-2014
LETTORI
495.00
"LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE",PARTE CAMPAGNA PER INDIGENTI
PROMOSSA DA FONDAZIONE "INSIEME CONTRO IL CANCRO" E A.I.O.M
(ANSA) - ROMA, 28 APR - Un calcio al tumore. E' quello che dà ''La lotta al cancro non ha colore'', la prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa dalla Fondazione "Insieme contro il Cancro" e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica. Una campagna che ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato, e testimonial d'eccezione, tra cui il ct della nazionale di calcio, Cesare Prandelli, i calciatori della Roma, Francesco Totti e Morgan De Sanctis, l'ex portiere Dino Zoff, e personaggi dello spettacolo come Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, e i registi Vanzina. L'iniziativa, che prenderà il via domani e si concluderà il 4 maggio, potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma, nel corso della quale verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio. La campagna è ambiziosa e punta a ribaltare una situazione che in Italia vede l'adesione ai programmi per gli esami di screening di meno della metà dei cittadini stranieri.
In percentuali, in media, inferiori del 50% rispetto agli italiani.
''La conseguenza è che arrivano tardi alla diagnosi - dice il professor Francesco Cognetti, presidente della fondazione 'Insieme contro il Cancro', nel corso della presentazione della campagna svoltasi al Coni -. Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia di età raccomandata si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Spesso, a causa delle barriere linguistiche gli immigrati, ignorano le regole della prevenzione e consumano troppo alcol, fumano e non seguono una dieta corretta, correndo maggiori rischi di sviluppare un tumore.
Certi messaggi positivi possono essere ben veicolati dallo sport''. ''In particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio- rileva il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. Vogliamo rivolgerci anche alle seconde generazioni di immigrati: cittadini che parlano la nostra lingua e che crescono in Italia''. ''Ci metto volentieri faccia perché ci credo - dice il romanista De Sanctis - , ho accettato con orgoglio perché ho ho figli anche io e mi piace che sano educati con certo stile di vita. Oggi la vera trasgressione è non trasgredire''. ''Per ogni euro investito sullo sport, se ne risparmiano tre nella spesa pubblica e in particolare sulla sanità - gli fa eco Malagò -. E' una follia non investire sullo sport''. ''Studi scientifici dimostrano che grazie ai programmi di prevenzione e di screening è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori - aggiunge Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom -. Gli immigrati troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già a uno stadio avanzato''. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la Caritas. Fra gli obiettivi, c'è fornire strumentazioni adeguate per diagnosticare in anticipo le neoplasie, ad esempio, unità mammografiche mobili, da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo. Una buona prevenzione aiuta anche in tempi di spending review: ''Quando questa malattia è diagnosticata in fase precoce - dice il sottosegretario al ministero della Salute, Vito De Filippo -, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse''. (ANSA).
http://ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2014/04/28/lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐coloreparte‐
campagna‐per‐indigenti_1b7daa95‐9284‐4f56‐9bd7‐544df624ce2c.html
28-04-2014
I
'LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE',PARTE CAMPAGNA PER IMMIGRATI
PROMOSSA DA FONDAZIONE 'INSIEME CONTRO IL CANCRO' E AIOM
Un calcio al tumore. E' quello che dà ''La lotta al cancro non ha colore'', la prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa dalla Fondazione "Insieme contro il Cancro" e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica. Una campagna che ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato, e testimonial d'eccezione, tra cui il ct della nazionale di calcio, Cesare Prandelli, i calciatori della Roma, Francesco Totti e Morgan De Sanctis, l'ex portiere Dino Zoff, e personaggi dello spettacolo come Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, e i registi Vanzina. L'iniziativa, che prenderà il via domani e si concluderà il 4 maggio, potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma, nel corso della quale verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio. La campagna è ambiziosa e punta a ribaltare una situazione che in Italia vede l'adesione ai programmi per gli esami di screening di meno della metà dei cittadini stranieri. In percentuali, in media, inferiori del 50% rispetto agli italiani. ''La conseguenza è che arrivano tardi alla diagnosi - dice il professor Francesco Cognetti, presidente della fondazione 'Insieme contro il Cancro', nel corso della presentazione della campagna svoltasi al Coni -. Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia di età raccomandata si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Spesso, a causa delle barriere linguistiche gli immigrati, ignorano le regole della prevenzione e consumano troppo alcol, fumano e non seguono una dieta corretta, correndo maggiori rischi di sviluppare un tumore. Certi messaggi positivi possono essere ben veicolati dallo sport''. ''In particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio- rileva il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. Vogliamo rivolgerci anche alle seconde generazioni di immigrati: cittadini che parlano la nostra lingua e che crescono in Italia''. ''Ci metto volentieri faccia perché ci credo - dice il romanista De Sanctis - , ho accettato con orgoglio perché ho ho figli anche io e mi piace che sano educati con certo stile di vita. Oggi la vera trasgressione è non trasgredire''. ''Per ogni euro investito sullo sport, se ne risparmiano tre nella spesa pubblica e in particolare sulla sanità - gli fa eco Malagò -. E' una follia non investire sullo sport''. ''Studi scientifici dimostrano che grazie ai programmi di prevenzione e di screening è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori - aggiunge Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom -. Gli immigrati troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già a uno stadio avanzato''. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la Caritas. Fra gli obiettivi, c'è fornire strumentazioni adeguate per diagnosticare in anticipo le neoplasie, ad esempio, unità mammografiche mobili, da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo. Una buona prevenzione aiuta anche in tempi di spending review: ''Quando questa malattia è diagnosticata in fase precoce - dice il sottosegretario al ministero della Salute, Vito De Filippo -, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse''.
News 28.04.201413:45 Tumori: +20% morti tra immigrati, al via campagna sensibilizzazione (2)
13:38 Farmaci: ok Chmp per dabigatran in trombosi venosa profonda ed embolia polmoni
13:34 Tumori: Cognetti, meno del 50% immigrate fa pap-test e mammografia
13:33 Ricerca: Nature, risultati studi su topi influenzati da sesso scienziati (2)
13:33 Ricerca: Nature, risultati studi su topi influenzati da sesso scienziati
13:24 Salute: Malago', ogni euro investito nello sport ne fa risparmiare 3 al Ssn
13:20 Vannoni, io non colpevole mi candido per libertà di cure
13:18 Sanita': medici famiglia e pediatri fanno squadra, accordo Simg-Simpe/Rpt (2)
13:18 Sanita': medici famiglia e pediatri fanno squadra, accordo Simg-Simpe/Rpt
13:12 Tumori: +20% morti tra immigrati, al via campagna sensibilizzazione
13:01 Sanita': medici famiglia e privati fanno squadra, accordo Simg-Simpe (2)
13:01 Sanita': medici famiglia e privati fanno squadra, accordo Simg-Simpe
12:57 Staminali: Vannoni, io non colpevole mi candido per liberta' di cure
12:31 33% lavoratrici in cura per cancro seno senza impiego dopo 4 anni
12:19 Tumori: 33% lavoratrici in cura per cancro seno senza impiego dopo 4 anni
11:36
Farmaci: Aifa firma Memorandum collaborazione Italia-Giappone
11:24 Sanita': agenda della settimana commissioni Camera e Senato (2)
11:24 Sanita': agenda della settimana commissioni Camera e Senato
11:04 Staminali: D'Antuoni (Io Cambio), 5 maggio saremo a Brescia con Carabinieri
News 26.04.201418:48 Ricerca: morto Douglas Coleman, scopri' causa genetica obesita'
17:46 Sanita': Gervinho ambasciatore tutela salute bimbi e donne in Costa d'Avorio
17:14 Sanita': Ecdc, ad aprile aumento marcato e repentino casi Mers
16:33 Sanita': Egitto, allarme Mers, primo caso nel Paese
16:18 Malattie rare: Massimo Mauro confermato presidente Aisla
15:17 Salute: Aiart, dati gioco d'azzardo minori impressionanti, fermare spot
15:09 Tumori: Palermo, martedi' 'Asp in piazza' per screening oncologici gratuiti (2)
15:09 Tumori: Palermo, martedi' 'Asp in piazza' per screening oncologici gratuiti
15:06 Salute: 11 mln italiani scelgono cure omeopatiche e naturali
14:47 Salute: 1 bebe' ogni 800 con sindrome Down, a Salerno esperti a confronto
14:38 Salute: no a spot gioco azzardo, da pediatri appello a Garante infanzia
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28/04/2014http://www.adnkronos.com/Salute/TutteLeNotizie/
28-04-2014
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TUMORI: +20% MORTI TRA IMMIGRATI, AL VIA CAMPAGNA SENSIBILIZZAZIONE
Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore', insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago', al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). L'evento e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti. L'obiettivo dell'iniziativa e' realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Tutte le informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org.
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. "Con la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative a partire
dalle regioni del Sud Italia". Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi e' possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
28-04-2014
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342.000
TUMORI: COGNETTI, MENO DEL 50% IMMIGRATE FA PAP-TEST E MAMMOGRAFIA
Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) – “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata, si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% effettua regolarmente la mammografia rispetto al 73% delle italiane e solo il 20,7% esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto (47%)”. Ad affermarlo è Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, oggi a Roma per la presentazione della campagna ‘La lotta al cancro non ha colorè. La campagna è la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare gli immigrati e la popolazione che, nel nostro Paese, vive situazioni disagiate, a sottoporsi a controlli anticancro. Per finanziare la campagna sara possibile, da domani al 4 maggio, donare un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo ’82, anche il capitano della Roma Francesco Totti e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli.
28-04-2014
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342.000
SALUTE: MALAGÒ, OGNI EURO INVESTITO NELLO SPORT NE FA RISPARMIARE 3 AL SSN
Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - "Per ogni euro investito nello sport se ne risparmiano 3 in sanita'. Ma bisogna investire bene per battere alcune patologie come l'obesita, il diabete, le malattie cardiache. Lavorare sugli stili di vita e' fondamentale, perche' le statistiche ci dicono che chi fuma o mangia male e' piu' propenso ad ammalarsi". Ad affermarlo e' il presidente del Coni, Giovanni Malago', nel suo intervento di presentazione oggi a Roma della campagna di sensibilizzazione 'La lotta al cancro non ha colore', che punta a promuovere gli screening anticancro tra la popolazione immigrata e ha come testimonial grandi campioni del calcio italiano.
28-04-2014
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86.000
TUMORI: COGNETTI, TRA IMMIGRATI IN ITALIA +20% DECESSI
(AGI) - Roma, 28 apr. - Il numero di cittadini immigrati residenti nel nostro Paese che muoiono a causa di un tumore e' superiore del 20% rispetto agli italiani e meno della meta' degli immigrati chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. Numeri forniti dall'oncologo Francesco Cognetti, presidente della Fondazione "Insieme contro il cancro" che, a questo proposito, ha lanciato la campagna di informazione e prevenzione "La lotta al cancro non ha colore", presentata oggi a Roma presso la sede del Coni. Meno della meta' delle donne immigrate, nella fascia d'eta' raccomandata, aggiunge la Fondazione, si sottopone a pap-test per diagnosticare in modo precoce il tumore alla cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Allo stesso modo, il 43% delle donne straniere residenti in Italia effettua regolarmente la mammografia, contro il 73% delle italiane, e solo il 20,7% esegue l'esame del sangue occulto nelle feci (consigliato per la diagnosi del tumore al colon-retto) contro una media nazionale del 47%.
http://scm.agi.it/index.phtml
28-04-2014
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9.500
TUMORI: STRANIERI NON ADERISCONO A PROGRAMMI SCREENING. DECESSI +20%
(ASCA) - Roma, 28 apr 2014 - Meno della meta' dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. ''Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% - spiega Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione 'Insieme contro il Cancro'-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore''. Per raggiungere queste persone, nasce ''La lotta al cancro non ha colore'', la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini piu' disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da ''Insieme contro il Cancro'' e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l'iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d'eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l'ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sara' il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verra' lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all'iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. ''Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d'eta' raccomandata - continua Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l'esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo gia' realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia''.
http://www.asca.it/salute/internoCopertina‐Salute‐
umori__stranieri_non_aderiscono_a_programmi_screening__Decessi_+20_PERCENTO_‐1383638‐1.html
28-04-2014
AL VIA LA CAMPAGNA "LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE"
Roma, 28 apr. (TMNews) - Troppo pochi cittadini stranieri si sottopongono ai controlli. La maggior parte arriva tardi alla diagnosi e si registrano più decessi rispetto agli italiani. Per questo motivo nasce la campagna di sensibilizzazion "La lotta al cancro non ha colore", con testimonial Francesco Totti, Cesare Prandelli, Morgan De Sanctis, Antonello Venditti e Carlo Verdone. Secondo i dati, infatti, meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. "Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione 'Insieme contro il Cancro'-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore". Per raggiungere queste persone, nasce "La lotta al cancro non ha colore", la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da "Insieme contro il Cancro" e dall'Associazione italiana di oncologia medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del Coni a Roma, l'iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d'eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l'ex tennista Nicola Pietrangeli.
Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all'iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. "Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d'età raccomandata - continua Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l'esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11,1% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine.
28-04-2014
CONI: IL PRESIDENTE MALAGO’ ALLA PRESENTAZIONE DELLA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE”
(AGENPARL) – Roma, 28 apr – Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Segretario Generale, Roberto Fabbricini, hanno partecipato alla presentazione dell’iniziativa “la lotta al cancro non ha colore”, promossa dalla Fondazione “Insieme contro il cancro”, guidata dal Professor Francesco Cognetti. Si tratta della prima campagna nazionale – sviluppata in collaborazione con l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese. Da domani e fino al 4 maggio sarà possibile sostenere la campagna donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM CUP Fiorentina-Napoli. Alla conferenza stampa hanno presenziato anche Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute, Stefano Cascinu, Presidente AIOM, Elisabetta Iannelli, segretario di “Insieme contro il Cancro”, Gianni Letta e Morgan De Sanctis, portiere dell’AS Roma.
Il Professor Cognetti ha fotografato la situazione nel nostro Paese. “Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registra un maggior numero di morti, superiore al 20%. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano la regola della prevenzione, consumano troppo alcol, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. L’obiettivo dell’iniziativa è realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening.
Il Presidente Malagò ha sottolineato l’importanza della campagna. “Sono onorato di sostenere l’azione del prof. Cognetti, che è un amico al quale sono legato da tanti anni. E’ fondamentale seguire la strada tracciata dalla Fondazione e lo sport può recitare un ruolo di primo piano, perché per ogni euro che si investe nel nostro mondo se ne risparmiano 3 di spesa sanitaria. Dobbiamo fare sistema e coinvolgere più persone possibili per veicolare il messaggio. E’ fondamentale adottare stili di vita corretti, basati su alimentazione corretta e movimento fisico”.
Il Sottosegretario Vito De Filippo ha insistito “sull’importanza della diagnosi precoce attraverso screening oncologici di massa, anche per risparmiare risorse”. Il portiere dell’AS Roma, Morgan De Sanctis, testimonial dell’iniziativa, ha ricordato con orgoglio “di metterci la faccia perché grazie allo screening si possono evitare autogol”. Apprezzati anche gli interventi di Stefano Cascinu, Presidente AIOM, che ha indugiato “sugli studi scientifici che dimostrano come i programmi di prevenzione riducano fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori”, e di Elisabetta Iannelli. Chiusura a cura di Gianni Letta. “Stili di vita, diagnosi precoce e prevenzione sono le 3 parole chiave per combattere questo fenomeno anche tra gli immigrati”.
http://www.agenparl.com/?p=25823
28-04-2014
Tumori, -50% di screening e +20% morti tra immigrati (AIS) Roma, 28 apr 2014 – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il
cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la
conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da
trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco
Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’‐. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle
barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una
dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”.
Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la
prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel
nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom).
Presentata oggi nelle sede del Coni a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della
Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial
d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della
Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi
Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli.
“Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata ‐ continua il prof. Cognetti ‐ si
sottopone a pap‐test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane.
Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue
occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon‐retto. Con la campagna vogliamo che, entro
tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il
ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove,
anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo
già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione
(fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese,
arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i
medici di famiglia”.
http://www.ais‐sanita.it/organizzazione‐e‐gestione‐sanitaria/17603‐tumori‐50‐di‐screening‐e‐20‐morti‐tra‐
immigrati.html
28-04-2014
Il cancro uccide di più fra gli immigrati, parte campagna di prevenzione
Il tumore uccide di più fra gli immigrati. Con un aumento delle morti intorno al 20%. Sono i dati diffusi dalla fondazione Insieme contro il cancro, in occasione dell’iniziativa “La lotta al cancro non ha colore”, prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Quali sono le ragioni principali di questa incidenza? Meno della metà dei cittadini stranieri effettua gli esami di screening contro il cancro. Con la conseguenza che le diagnosi arrivano fino a 12 mesi dopo l’insorgenza del tumore, quando la malattia diventa difficile da trattare. Ecco spiegato il maggior numero di decessi, superiore del 20%. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, non curano la prevenzione: l’eccessivo consumo di alcol, il fumo e una dieta sbagliata aumentano i rischi di sviluppare un cancro. Lo scopo della campagna è raggiungere queste persone, con l’obiettivo finale di far salire le percentuali di adesione ai controlli preventivi da parte gli stranieri, in modo da pareggiare – entro tre anni – quelle degli italiani. L’iniziativa durerà fino al 4 maggio, e dà modo a tutti i cittadini di €1 da sms o €2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio 2014, in occasione della finale di Coppa Italia (Tim Cup) tra Fiorentina e Napoli, per lanciare un appello a tutti i tifosi di calcio.
http://www.west‐info.eu/it/cancro‐uccide‐di‐piu‐fra‐gli‐immigrati‐parte‐campagna‐preve/
28-04-2014
Tumori, immigrati malati periscono prima degli italiani: colpa dello stile di vita? In Italia, gli immigrati malati di cancro muoiono più degli italiani. “Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registra un maggior numero di morti, superiore al 20%”. Lo ha detto oggi Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, in occasione della presentazione, a Roma, della campagna ‘La lotta al cancro non ha colore’.
“Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione”, ha dichiarato Cognetti.
http://ultimissimecalcionapoli.it/2793223_tumori‐immigrati‐malati‐periscono‐prima‐degli‐italiani‐colpa‐dello‐
stile‐di‐vita
29-04-2014
Tumori: +20% morti tra immigrati, al via campagna sensibilizzazione
Roma, 28 apr. - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore', insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago', al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). L'evento e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti. L'obiettivo dell'iniziativa e' realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Tutte le informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org.
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il
13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. "Con la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative a partire dalle regioni del Sud Italia". Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi e' possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
http://lifestyle.tiscali.it/salute/feeds/14/04/28/t_16_ADN20140428160409.html
28-04-2014
Tumori: +20% morti tra immigrati, al via campagna sensibilizzazione Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore', insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago', al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). L'evento e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti. L'obiettivo dell'iniziativa e' realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Tutte le informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. "Con la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative a partire dalle regioni del Sud Italia". Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi e' possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
http://www.sassarinotizie.com/24ore‐articolo‐255104‐tumori_20_morti_tra_immigrati_al_via_campagna_sensibilizzazione.aspx
29-04-2014
La lotta al cancro non ha colore
Il momento centrale della raccolta fondi sarà sabato 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli
Roma - È ufficialmente partita la nuova campagna nazionale “La lotta al cancro non ha colore”, la prima dedicata alla prevenzione dei tumori nei cittadini più disagiati, in particolare gli immigrati che abitano nel nostro Paese. Promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), la campagna vivrà uno dei suoi momenti più importanti la settimana prossima: dal 29 aprile al 4 maggio, infatti, tutti i cittadini potranno sostenere l’iniziativa, donando un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà sabato 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Con i fondi raccolti potranno essere realizzate attività rivolte alle fasce più deboli del nostro Paese: sensibilizzare la popolazione immigrata sui fattori di rischio oncologici, incentivare l’adesione alle campagne di screening previste dal Servizio Sanitario Nazionale e ridurre il carico della patologia all’interno della popolazione
http://www.noicittadini.eu/showPage.php?template=news&id=731&masterPage=articolo.htm
29-04-2014
TUMORI: -50% DI SCREENING E +20% DI MORTI FRA GLI IMMIGRATI AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE”
Roma, 29 aprile 2014 – Troppo pochi cittadini stranieri si sottopongono ai controlli. La maggior parte arriva tardi alla diagnosi e si registrano più decessi rispetto agli italiani. Francesco Cognetti, presidente Fondazione “Insieme contro il Cancro”: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione”. Testimonial Francesco Totti, Cesare Prandelli, Morgan De Sanctis, Antonello Venditti e Carlo Verdone Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). Presentata oggi nelle sede del Coni a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il Ct della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.Lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli
sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente Coni e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”.
“Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente Aiom -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di Tim Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta
prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.marketpress.info/notiziario_det.php?art=276014
29-04-2014
LETTORI
158.000
CANCRO, PREVENZIONE DI TUTTI I COLORI
L'obiettivo è ambizioso: dare un calcio al tumore, sostenendo la prevenzione tra i cittadini più disagiati, in particolare gli immigrati. Si intitola "La lotta al cancro non ha colore", la campagna nazionale promossa dalla Fondazione "Insieme contro il Cancro" e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica. Una campagna che ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato, e testimonial d'eccezione, tra cui il ct della nazionale di calcio, Cesare Prandelli, i calciatori della Roma, Francesco Totti e Morgan De Sanctis, l'ex portiere Dino Zoff, e personaggi dello spettacolo come Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, e i registi Vanzina. L'iniziativa, che prenderà il via domani e si concluderà il 4 maggio, potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma, nel corso della quale verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio. La campagna è ambiziosa e punta a ribaltare una situazione che in Italia vede l'adesione ai programmi per gli esami di screening di meno della metà dei cittadini stranieri. In percentuali, in media, inferiori del 50% rispetto agli italiani. La conseguenza è che arrivano tardi alla diagnosi. Ad esempio meno del 50% delle donne immigrate nella fascia di età raccomandata si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Spesso, a causa delle barriere linguistiche gli immigrati, ignorano le regole della prevenzione e consumano troppo alcol, fumano e non seguono una dieta corretta, correndo maggiori rischi di sviluppare un tumore. Studi scientifici dimostrano che grazie ai programmi di prevenzione e di screening è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la Caritas. Fra gli obiettivi, c'è fornire strumentazioni adeguate per diagnosticare in anticipo le neoplasie, ad esempio, unità mammografiche mobili, da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo.
http://gossip.libero.it/focus/28911927/cancro‐prevenzione‐di‐tutti‐i‐colori/francesco‐
cognetti/?type=naz
28-04-2014
TUMORI IN AUMENTO TRA GLI IMMIGRATI, AL VIA CAMPAGNA SENSIBILIZZAZIONE Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna "La lotta al cancro non ha colore", insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malagò, al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). L'evento è la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti. Screening e prevenzione L'obiettivo dell'iniziativa è realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa . Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto
romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. Iniziative a partire dal Sud Italia "Con la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative a partire dalle regioni del Sud Italia".
Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
http://www.informazione.it/n/EABA623D‐0F1A‐4201‐B83F‐AD1B876A7ADA/Aiom‐e‐Coni‐lanciano‐raccolta‐
fondi‐contro‐il‐cancro
28-04-2014
Tumori: -50% di screening e +20% di morti fra gli immigrat. Al via la campagna “La lotta al cancro non ha colore” Roma, 28 aprile 2014 – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di
screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del
50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi
dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di
decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione
‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche,
ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una
dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste
persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la
prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati
che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione
Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un
incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il
patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il
capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della
Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio
Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da
domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da
sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della
raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui
verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese
risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del
50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si
sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il
72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7%
(vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro
del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai
controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta
fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche
fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione.
Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro
opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue
(inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo
capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come
evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i
comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e
ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini
(36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni,
fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario -
afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere
costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto
che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle
diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non
solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening
oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto
alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di
guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale
dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio
molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del
Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere
i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani
che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta
scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati.
Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la
traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire
il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai
programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza
dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti,
anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture
sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le
difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli
italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone
troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di
scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione
irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”.
“Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e
Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi
responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi
da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo
deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa
campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio
Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti
importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno
stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video
informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle
televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè
alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta
Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza
degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce
d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi
attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite
attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del
messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo
agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande
vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i
giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni
scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare
il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di
riferimento italiane per stage.
http://www.insiemecontroilcancro.net/notizia.php?ID=359
28-04-2014
Malagò, tagli allo sport non sono giusti
Il n.1 del Coni oggi con Abete e la Nazionale di futsal da Renzi
(ANSA) - ROMA, 28 APR - "Temo tagli consistenti allo sport da parte del governo? Sinceramente no, non sarebbe neanche giusto".
Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò a margine della conferenza stampa sull'iniziativa "La lotta al cancro non ha colore", promossa da Insieme contro il cancro e presentata presso il Comitato olimpico. "Oggi - ha aggiunto Malagò - il premier Renzi riceve a Palazzo Chigi la Nazionale di calcio a 5 campione d'Europa e con il presidente della Figc Giancarlo Abete ci sarò anch'io".
https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/altrisport/2014/04/28/malago‐tagli‐allo‐sport‐non‐sono‐giusti_f23823fd‐ef27‐4034‐a80d‐426315ef3eae.html
27-04-2014
Tumori, gli immigrati arrivano troppo tardi alla diagnosi al via la campagna “la lotta al cancro non ha colore”
Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. Perché la malattia viene scoperta troppo spesso in ritardo. E perché accedono con difficoltà ai programmi di screening. Inoltre, in questa fascia di popolazione, si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati (fumo, abuso di alcol e dieta scorretta). “La lotta al cancro non ha colore” è la prima campagna nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono in condizione più disagiate. Verranno realizzate, a partire dalle Regioni del Sud Italia, iniziative di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), la campagna verrà finanziata grazie all’attivazione di un numero solidale. Dal 29 aprile al 4 maggio, tutti i cittadini potranno donare un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Il sito internet ufficiale è: www.lalottaalcancrononhacolore.org
Per illustrare i contenuti della campagna, lunedì 28 aprile alle 12.30, nella sala Giunta del CONI a Roma (Piazza Lauro De Bosis 15) si terrà una conferenza stampa in cui interverranno Francesco Cognetti, Presidente di “Insieme contro il Cancro”; Stefano Cascinu, Presidente AIOM; Giovanni Malagò, Presidente CONI; Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute, Elisabetta Iannelli, Segretario di “Insieme contro il cancro” e i campioni di calcio Dino Zoff e Morgan de Santis.
http://www.agoramagazine.it/it/cultura‐societa/societa/tumori‐gli‐immigrati‐arrivano‐troppo‐tardi‐alla‐diagnosi‐al‐via‐la‐campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore.html
29-04-2014
Coni, De Sanctis testimonial della campagna ‘La lotta al cancro non ha colore’: “Il razzismo lo associo all’ignoranza. Combattiamolo”
Questa mattina nella sala Giunta del Coni a Roma si tiene una conferenza stampa per illustrare i contenuti della campagna “La lotta al cancro non ha colore” è la prima a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono in condizione più disagiate. Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. Perché la malattia viene scoperta troppo spesso in ritardo. E perché accedono con difficoltà ai programmi di screening. Inoltre, in questa fascia di popolazione, si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati (fumo, abuso di alcol e dieta scorretta).Alla conferenza interverranno Francesco Cognetti, Presidente di “Insieme contro il Cancro”, Stefano Cascinu, Presidente AIOM, Giovanni Malagò, Presidente CONI; Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A; Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute e Morgan De Sanctis, portiere della Roma.“Credo fortemente in questa campagna. Ho figli che voglio educare con un preciso stile di vita e’ molto raccomandabile avere un alimentazione corretta e fare attivita’ sportiva. E’ importante anche avere una diagnosi in tempi brevi. Non va fatto abuso di alcool e sostanze stupefacenti. Sono contento che questa campagna sia stata associata alla finale di Coppa Italia, mi dispiace pero’ non farne parte e spero in futuro di fare il testimonial live, sul campo” le parole dell’estremo difensore della Roma.Ecco le altre dichiarazioni del portiere giallorosso: “Rammarico per ciò che è successo a Daniel Alves. Qui si parla di razzismo e soprattutto mi viene spontaneo, immediato e naturale associarlo ad una grandissima ignoranza , credo che sotto questo punto di vista più volte lo sport abbia manifestato la propria dissociazione verso qualsiasi fenomeno di discriminazione. Spero che si possa continuare con atteggiamenti propositivi a combattere questo tipo di situazione, perchè dobbiamo essere una società migliore e lo siamo solo se assolutamente combattiamo ogni tipo di discriminazione, cominciando da quella razziale, che sembra essere quella più frequente. Senza sottovalutare che poi ci sono tutta un’altra serie di discriminazioni che meno frequentemente danno fastidio, e l’attenzione è che debbano essere combattute e allontanate ed il più possibilmente ignorate”.
http://www.forzaroma.info/2014/04/28/coni‐de‐sanctis‐alla‐presentazione‐della‐campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore/335341
29-04-2014
CONI: LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE
NAZIONALE
ROMA: Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Segretario Generale, Roberto Fabbricini, hanno partecipato alla presentazione
dell’iniziativa “la lotta al cancro non ha colore”, promossa dalla Fondazione “Insieme contro il cancro”, guidata dal Professor Francesco
Cognetti. Si tratta della prima campagna nazionale – sviluppata in collaborazione con l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, per
la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese. Da domani
e fino al 4 maggio sarà possibile sostenere la campagna donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero
45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM CUP Fiorentina-Napoli. Alla conferenza stampa
hanno presenziato anche Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute, Stefano Cascinu, Presidente AIOM, Elisabetta
Iannelli, segretario di “Insieme contro il Cancro”, Gianni Letta e Morgan De Sanctis, portiere dell’AS Roma.
Il Professor Cognetti ha fotografato la situazione nel nostro Paese. “Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening
contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registra un maggior numero di morti,
superiore al 20%. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano la regola della prevenzione, consumano
troppo alcol, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. L'obiettivo dell'iniziativa è realizzare, a
partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull'importanza di
aderire agli screening.
Il Presidente Malagò ha sottolineato l’importanza della campagna. “Sono onorato di sostenere l’azione del prof. Cognetti, che è un
amico al quale sono legato da tanti anni. E’ fondamentale seguire la strada tracciata dalla Fondazione e lo sport può recitare un ruolo di
primo piano, perché per ogni euro che si investe nel nostro mondo se ne risparmiano 3 di spesa sanitaria. Dobbiamo fare sistema e
coinvolgere più persone possibili per veicolare il messaggio. E’ fondamentale adottare stili di vita corretti, basati su alimentazione
corretta e movimento fisico”.
Il Sottosegretario Vito De Filippo ha insistito “sull’importanza della diagnosi precoce attraverso screening oncologici di massa, anche
per risparmiare risorse”. Il portiere dell’AS Roma, Morgan De Sanctis, testimonial dell’iniziativa, ha ricordato con orgoglio “di metterci la
faccia perché grazie allo screening si possono evitare autogol”. Apprezzati anche gli interventi di Stefano Cascinu, Presidente AIOM,
che ha indugiato “sugli studi scientifici che dimostrano come i programmi di prevenzione riducano fino all’80% il tasso di incidenza dei
tumori”, e di Elisabetta Iannelli. Chiusura a cura di Gianni Letta. “Stili di vita, diagnosi precoce e prevenzione sono le 3 parole chiave per
combattere questo fenomeno anche tra gli immigrati”.
inserito da P.I.
http://www.fiso.it/notizia/coni-la-lotta-al-cancro-non-ha-colore
29-04-2014
Partita campagna “La lotta al cancro non ha colore”
Dal 29 aprile è attiva la prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese. “La lotta al cancro non colore” è promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). L’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. I principali obiettivi della campagna sono: sensibilizzare la popolazione immigrata (prime e seconde generazioni) sui fattori di rischio oncologici; incentivare l’adesione alle campagne di screening previste dal Servizio Sanitario Nazionale (seno, cervice uterina, colon-retto); ridurre il carico di patologia all’interno della popolazione target. La campagna ha testimonial d’eccezione, tra cui: il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Morgan De Sanctis e Dino Zoff, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Vanzina.
La Fondazione “Insieme contro il Cancro” ha già realizzato quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti nelle principali lingue parlate dai migranti (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo). I booklet saranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia.
Dal 29 aprile al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere l’iniziativa, donando un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà sabato, 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa.
È possibile seguire l’intera campagna sul sito www.lalottaalcancrononhacolore.org e sui profili twitter (hashtag #lalottaalcancrononhacolore e #nonhacolore) e facebook della Fondazione “Insieme contro il cancro”.
http://www.farmacianews.it/partita‐campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore/
28-04-2014
Tumori in aumento tra gli immigrati, al via campagna sensibilizzazione
Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi.Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%".E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna "La lotta al cancro non ha colore", insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malagò, al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom
http://www.qoop.it/similar/tumori‐in‐aumento‐tra‐gli‐immigrati‐al‐via‐campagna‐sensibilizzazione__58d424bb82df866c07f5af25a98a73c3
28-04-2014
Tumori: +20% morti tra immigrati, al via campagna sensibilizzazione
Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi
alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti
Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri
chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si
registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della
Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore', insieme al portiere della
Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago', al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu,
presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). L'evento e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare
le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione
del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano
percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche
che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti. L'obiettivo dell'iniziativa e' realizzare, a partire
dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire
agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una
chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e
Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Tutte le informazioni
www.lalottaalcancrononhacolore.org. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In
questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni
(35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi
(35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. "Con
la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli
preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative a partire
dalle regioni del Sud Italia". Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi e' possibile diminuire fino
all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture
sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
http://corrierenazionale.it/salute/news‐2014‐04‐28‐16‐04‐00‐tumori___20_morti_tra_immigrati_al_via_campagna_sensibilizzazione‐30580/
29-04-2014
Tumori: -50% di screening e +20% di morti fra gli immigrati Troppo pochi cittadini stranieri si sottopongono ai controlli. La maggior parte arriva tardi alla diagnosi e si registrano più decessi rispetto agli italiani. Francesco Cognetti, presidente Fondazione “Insieme contro il Cancro”: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione”. Testimonial Francesco Totti, Cesare Prandelli, Morgan De Sanctis, Antonello Venditti e Carlo Verdone Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua ilprof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le
donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoffe Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
29-04-2014
La lotta al cancro non ha colore, campagna di sensibilizzazione
E’ stata presentata ieri, 28 aprile, l’iniziativa “La lotta al cancro non ha colore”, promossa da Coni, Fondazione contro il Cancro e Aiom per diffondere la cultura della prevenzione sui fattori di rischio oncologici tra la popolazione immigrata. Dal 29 aprile e fino al 4 maggio sarà possibile sostenere il progetto con gli sms solidali al numero 45594.
http://www.cirdi.org/progetti‐e‐iniziative/la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore‐campagna‐di‐sensibilizzazione/
23-04-2014
Insieme contro il cancro. Basta una telefonata…
iniziativa-insieme-contro-il-cancro-negli-stadi-si-comincia-da-roma-e-lazio
La Fondazione Insieme contro il cancro, voluta e presieduta dal nostro amico e consocio Francesco Cognetti, lancia nella settimana dal
29 aprile al 4 maggio – ed in concomitanza con la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, quindi con la diretta tv a far cassa di
risonanza – una iniziativa di solidarietà per sostenere una campagna di screening e prevenzione dei tumori segnatamente in favore
delle fasce sociali più deboli
Un SMS o una telefonata da rete fissa al numero 45594 varranno rispettivamente uno o due euro.
“Una telefonata allunga la vita…” recitava uno spot di successo. In questo caso ne può addirittura salvare molte.
E certamente noi dell’ Aniene non faremo mancare le nostre telefonate al 45594 in questi sette giorni, magari con una dispensa
speciale dei probiviri per farle anche dalle aree del circolo in cui sarebbero vietate…
http://www.ccaniene.com/insieme‐contro‐il‐cancro‐basta‐una‐telefonata/
28-04-2014
Per immigrati in Italia meno prevenzione e più decessi
(ANSA) - ROMA, 28 APR - In Italia meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. Con la conseguenza che essi arrivano tardi alla diagnosi e fanno registrare un maggiore numero di decessi, superiore del 20%. E' l'allarme che lancia la fondazione 'Insieme contro il cancro' nel giorno in cui al Coni lancia ''La lotta al cancro non ha colore'', la prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati. ''Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia di età raccomandata - spiega il professor Francesco Cognetti, presidente della fondazione - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (contro il 73%, ndr) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (contro il 47%, ndr) esegue l'esame del sangue occulto delle feci, consigliato per individuare il cancro al colon-retto. Con la campagna vogliamo che entro tre anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani''. La campagna che prenderà il via domani e si concluderà il 4 maggio - oltre a una raccolta fondi che saranno utilizzati in numerose iniziative che si terranno a partire dalle regioni meridionali, dove anche le percentuali degli italiani di adesioni agli screening sono più basse - prevede la distribuzione di opuscoli sulla prevenzione tradotti in diverse lingue distribuiti negli ospedali. ''Gli immigrati, spesso a causa della delle barriere linguistiche - aggiunge Cognetti - ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare il tumore''. A stilare una particolare classifica è l'Istat: i tabagisti sono soprattutto presenti tra le comunità di romeni (35.1%), tunisini (29.1%) e ucraini (24.9%). Il sovrappeso registra i più alti valori tra i moldavi (37.1%), marocchini (36.3%) e albanesi (35.9%). Sono obesi invece il 13,6% degli ucraini e l'11.1% dei romeni e fra le donne, l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. ''E' necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti ma anche sull'importanza della diagnosi - dice Vito De Filippo, sottosegretario al Ministero della Salute -. Se questa malattia diagnosticata in fase precoce non solo le probabilità di guarigione aumentano ma è possibile anche risparmiare risorse''.
http://www.regione.vda.it/notizieansa/details_i.asp?id=188596
29-04-2014
fino al 4 maggio 2014 - "La lotta al cancro non ha colore", sostieni il progetto con gli sms solidali al numero 45594
La Fondazione "Insieme contro il cancro" ha lanciato la campagna "La lotta al cancro non ha colore". A partire dal 29 aprile e fino al 4
maggio sarà possibile sostenere il progetto con gli “SMS Solidali” al numero 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3
maggio 2014 in occasione della finale di Coppa Italia (Tim Cup) tra Fiorentina e Napoli, per lanciare un appello a tutti i tifosi di calcio.
Gli obiettivi della campagna sono:
- sensibilizzare la popolazione immigrata sui fattori di rischio oncologici, sia nelle prime che nelle seconde generazioni
- incentivare all’adesione alle campagne di screening previste dal Servizio Sanitario Nazionale (seno, cervice uterina, colon-retto)
- ridurre il carico di patologia all’interno della popolazione target.
http://www.triesteabile.it/vogliosocializzare/new/newspubblication2/ni1170
28-04-2014
Malagò, tagli allo sport non sono giustiIl n.1 del Coni oggi con Abete e la Nazionale di futsal da Renzi
ROMA, 28 APR - "Temo tagli consistenti allo sport da parte del governo? Sinceramente no, non sarebbe neanche giusto". Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò a margine della conferenza stampa sull'iniziativa "La lotta al cancro non ha colore", promossa da Insieme contro il cancro e presentata presso il Comitato olimpico. "Oggi - ha aggiunto Malagò - il premier Renzi riceve a Palazzo Chigi la Nazionale di calcio a 5 campione d'Europa e con il presidente della Figc Giancarlo Abete ci sarò anch'io"
http://www.raisport.rai.it/dl/raisport/Articoli/ContentItem‐d9152066‐668b‐4438‐8308‐2d08e6820e33.html
16-04-2014
Telecom Italia sostiene l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).
“La lotta al cancro non ha colore” è il nuovo progetto di AIOM – Fondazione “Insieme contro il cancro” che si pone come obiettivi di sensibilizzare la popolazione immigrata in Italia e, in generale, le fasce più deboli, sui fattori di rischio oncologici, di incentivare l’adesione alle campagne di screening previste dal Servizio Sanitario Nazionale (seno, cervice uterina, colon-retto) e di ridurre il carico della malattia ‘cancro’ nella popolazione target. Con i fondi raccolti verrà lanciata una serie di attività, tra cui la realizzazione e distribuzione in tutta Italia di opuscoli informativi, tradotti nelle principali lingue straniere, sulla prevenzione primaria e secondaria; la creazione di un ‘ponte culturale’ tra i clinici italiani e quelli delle zone ad alta intensità emigratoria; la fornitura di strumentazioni diagnostiche come i mammografi mobili nei centri coinvolti nella campagna.
Dal 29 Aprile al 4 Maggio 2014 sostieni anche tu con Telecom Italia il progetto “La lotta al cancro non ha colore”. Per farlo puoi:
· donare 2 euro, chiamando da una linea fissa Telecom Italia il numero 45594
· donare 1 euro, inviando uno SMS solidale al numero 45594 da tutti i telefonini personali di Rete Mobile dei clienti Telecom Italia (sono esclusi i clienti Corporate e le Utenze Aziendali).
Al termine dell'iniziativa Telecom Italia verserà ad Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) l’intero ammontare di tutti gli importi effettivamente donati.
L’Associazione Italiana di Oncologia Medica è la società clinico-scientifica degli oncologi medici italiani. Fondata nel 1973, conta oggi 2.500 iscritti. Raggruppa tutte le componenti dell’Oncologia Medica italiana, dalle strutture di ricovero e cura, alle facoltà di Medicina, agli IRCCS, dai medici specialisti a tutto il personale assistenziale operante nell’area oncologica pubblica e privata.
https://www.telecomitalia.it/node/13640
28-04-2014
Tumori: Cognetti, meno del 50% immigrate fa pap-test e mammografia
Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - "Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d'eta' raccomandata, si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% effettua regolarmente la mammografia rispetto al 73% delle italiane e solo il 20,7% esegue l'esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto (47%)". Ad affermarlo e' Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, oggi a Roma per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore'. La campagna e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare gli immigrati e la popolazione che, nel nostro Paese, vive situazioni disagiate, a sottoporsi a controlli anticancro. Per finanziare la campagna sara possibile, da domani al 4 maggio, donare un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche il capitano della Roma Francesco Totti e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli.
http://www.sindacatomedicitaliani.it/smi/?content=AKS20140428143526
30-04-2014
Sebino Nela: «Così ho fatto gol al cancro»
Era Hulk trenta anni fa. E lo è ancora. Sorprendeva con il suo piede mancino. E sorprende ancora. Picchiava duro in campo. E picchia ancora. Sebino Nela, sponda giallorossa, della Roma campione d’Italia nell’83, si racconta con una timidezza che sembra fare a pugni con il suo fisico esplosivo. Con la sua irruenza e la sua determinazione. Parla del suo “incontro” con il cancro, del loro “campionato”, delle discese e delle risalite, della paura, della vittoria. Della forza che anima quel terzino. Sangue ligure, classe 1961.«Niente vergogna, la mia storia può servire a tanti che hanno avuto la stessa malattia. A quelli che stanno lottando come ho fatto io». Ecco perché Sebino Nela è testimonial della campagna “La lotta al cancro non ha colore” organizzata dalla Fondazione “Insieme per il cancro” che, fino a domenica, raccoglierà fondi via sms (45594) con appello ai tifosi durante la partita di Coppa Italia Fiorentina-Napoli sabato all’Olimpico.
Un anno e mezzo fa la diagnosi e poi?
«È cominciata la partita. Era autunno, mi dissero che dovevo essere operato al colon. Fu mia moglie a spingermi a farmi visitare. Feci bene a darle retta. Non perdemmo tempo, a novembre era già fatto tutto. Pronto per iniziare le cure successive».
Vuol dire la chemioterapia?
«Sì, proprio quella. Giorni duri in cui devi convincerti che sei più forte dell’avversario. Io, d’altronde, sono sempre sceso in campo per vincere».
Qual è oggi il risultato?
«Oggi è 1 a 0 per me».
La sua tattica per batterlo?
«Prima di tutto ho studiato l’avversario, come si fa prima degli incontri. Volevo capire i suoi movimenti. Anche con il cancro si deve giocare d’anticipo. E poi mi sono imposto di non mollare, ho utilizzato la forza che mi è sempre venuta dal gruppo».
Gli amici le sono stati vicini? Gli oncologi dicono che l’aiuto degli altri è molto
importante per superare i momenti neri, è vero?
«La mia famiglia, mia moglie e le mie due figlie sono state fondamentali. Poi gli amici, gli ex compagni di squadra. Ci sono stati. Ho recuperato il gruppo, il parlare, il raccontare. Ho anche scelto chi volere accanto».
La determinazione di Hulk, come la chiamavano i tifosi della Roma, quando è servita?
«Quando ho avuto paura. Per esempio nel momento in cui mi hanno detto quello che avevo. Non riuscivo a crederci. Perché, come molti sportivi, mi sentivo invincibile».
Ai familiari che cosa ha chiesto?
«Ho sempre evitato di farmi vedere troppo giù da loro. Ci ho provato ma, forse, non sempre ci sono riuscito. Ho cercato di nascondere».
Ha lavorato molto con la mente, la concentrazione. Lei stesso, in varie occasioni, ha detto che ha basato gran parte della sua carriera sulla testa. Anche per fronteggiare il cancro?
«Sì, un grande lavoro mentale. Fortunatamente amici, parenti e medici mi hanno capito. Ho cercato di trascurare il meno possibile il lavoro. Le telecronache, per esempio».
Torniamo alla paura, l’ha vinta o l’ha utilizzata per combattere e sudare?
«Ne ho avuta tanta, perché non dirlo? Ma poi, come ho imparato a fare con la squadra, ho trasformato l’ansia in rabbia, spinta, forza. Ho spinto finché ho potuto. Le prove da superare sono tante».
Possiamo parlare di un ostico “campionato”?
«Un campionato durissimo, ma in testa alla classifica ci sono io».
Lei, terzino sinistro fu spostato da Liedholm a destra e ce l’ha fatta alla grande. In questo suo segreto “campionato” che ruolo ha giocato?
«Sì, il Barone mi spostò e andò bene. Questa volta ho dovuto cambiare ancora. Non potevo che mettermi la maglia di attaccante».
Ma il cancro è anche difesa. Dal dolore, dalla tristezza, o no?
«Per questo ho parlato di determinazione. Sì anche difesa, anche se è un ruolo che non mi si adatta».
Perché ha accettato di essere testimonial della Fondazione “Insieme contro il
cancro” e della campagna di prevenzione?
«Perché chi ha avuto la malattia sa raccontarla meglio e sa capire. È giusto sostenere una campagna in favore delle fasce più deboli del nostro paese. Far conoscere, per esempio, gli screening che ci sono».
Vuole convincere a farsi visitare anche chi ha paura?
«Già, quanti uomini hanno paura di andare dal medico».
Oggi lei è tornato a Trigoria, un’altra vittoria. Come diceva Venditti nella canzone che ha scritto per lei «Correndo, correndo», dove «...lo stadio si illumina a giorno un applauso ti farà»?
«Sì, correndo, correndo. Chissà».
http://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/nela_tumore_colon_fondazione/notizie/660407.shtml
29-04-2014
La lotta al cancro non ha colore
La Fondazione "Insieme Contro il Cancro" sosterrà, insieme con AIOM e SIMG, dal 29 aprile al 4 maggio
p.v. una
campagna per la prevenzione dei tumori e l’adesione agli screening rivolta alle fasce più deboli del nostro Paese.
Durante tale periodo la Fondazione sarà presente anche attraverso i nostri testimonial nelle trasmissioni di maggiore
ascolto della Rete Uno della RAI; tale campagna culminerà con la presenza anche alla Finale di TIM CUP di calcio che
si terrà allo Stadio Olimpico di Roma il 3 maggio p.v. alle ore 20.30. La campagna è sostenuta dalla Presidenza della
Repubblica, dalla Presidenza della Camera, dal CONI, dalla Lega Calcio Serie A e dalla FIGC. Chi vorrà sostenere
questa iniziativa potrà farlo attraverso un SMS solidale o una chiamata da rete fissa al numero 45594 attivo per tutto il
periodo della campagna (29 aprile - 4 maggio 2014). Questa iniziativa ha il duplice obiettivo di accrescere l’immagine e
l’informazione sulle attività della Fondazione ed anche di raccogliere fondi necessari per lo svolgimento delle azioni,
prima fra tutti in questo caso l’implementazione degli screening e dei sistemi di diagnosi precoce del nostro Paese.
http://www.siciliaunonews.com/2014/04/la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore.html
28-04-2014
‘La lotta al cancro non ha colore’: al via la campagna nazionale rivolta agli immigrati
Un calcio al tumore. E’ quello che dà ”La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica. Una campagna che ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato, e testimonial d’eccezione, tra cui il ct della nazionale di calcio, Cesare Prandelli, i calciatori della Roma, Francesco Totti e Morgan De Sanctis, l’ex portiere Dino Zoff, e personaggi dello spettacolo come Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, e i registi Vanzina. L’iniziativa, che prenderà il via domani e si concluderà il 4 maggio, potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma, nel corso della quale verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio. La campagna è ambiziosa e punta a ribaltare una situazione che in Italia vede l’adesione ai programmi per gli esami di screening di meno della metà dei cittadini stranieri. In percentuali, in media, inferiori del 50% rispetto agli italiani. ”La conseguenza è che arrivano tardi alla diagnosi – dice il professor Francesco Cognetti, presidente della fondazione ‘Insieme contro il Cancro’, nel corso della presentazione della campagna svoltasi al Coni -. Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia di età raccomandata si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Spesso, a causa delle barriere linguistiche gli immigrati, ignorano le regole della prevenzione e consumano troppo alcol, fumano e non seguono una dieta corretta, correndo maggiori rischi di sviluppare un tumore. Certi messaggi positivi possono essere ben veicolati dallo sport”. ”In particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio- rileva il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. Vogliamo rivolgerci anche alle seconde generazioni di immigrati: cittadini che parlano la nostra lingua e che crescono in Italia”. ”Ci metto volentieri faccia perché ci credo – dice il romanista De Sanctis – , ho accettato con orgoglio perché ho ho figli anche io e mi piace che sano educati con certo stile di vita. Oggi la vera trasgressione è non trasgredire”. ”Per ogni euro investito sullo sport, se ne risparmiano tre nella spesa pubblica e in particolare sulla sanità – gli fa eco Malagò -.
E’ una follia non investire sullo sport”. ”Studi scientifici dimostrano che grazie ai programmi di prevenzione e di screening è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – aggiunge Stefano Cascinu, presidente dell’Aiom -. Gli immigrati troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già a uno stadio avanzato”. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la Caritas. Fra gli obiettivi, c’è fornire strumentazioni adeguate per diagnosticare in anticipo le neoplasie, ad esempio, unità mammografiche mobili, da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo. Una buona prevenzione aiuta anche in tempi di spending review: ”Quando questa malattia è diagnosticata in fase precoce – dice il sottosegretario al ministero della Salute, Vito De Filippo -, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”.
http://www.primaonline.it/2014/04/28/183244/la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore‐al‐via‐la‐campagna‐nazionale‐rivolta‐agli‐immigrati/
30-04-2014
A Roma, nella sede del CONI, presentato il progetto promosso dagli oncologi e dai pazienti
Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali
inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la
malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco
Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ - Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche,
ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di
sviluppare un tumore”.Per raggiungere queste persone, nasce 'La lotta al cancro non ha colore', la prima campagna nazionale per la
prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da
'Insieme contro il Cancro' e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).Presentata nelle sede del CONI a Roma in un
incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e
del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT
della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed
Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli.Dal 29 aprile al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un
euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio,
durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel
nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione.“Meno del 50% delle donne immigrate
nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice
uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del
sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le
percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà
utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli
screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro
opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno,
cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”.
Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono
soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini
(36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7%
delle marocchine.“Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere
costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone
e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non
solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento
fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le
probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”.Il linguaggio universale dello sport permette di
oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò,
Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ - Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli
della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio
(abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta
di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano
una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”.
“Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza
dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM - Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio
hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le
difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile
l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di
scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun
tipo di controllo preventivo”.“Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis,
due testimonial della campagna. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i
comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di
partecipare a un’iniziativa così importante”.“Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve
fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A - Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi
legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”.Con il ricavato della campagna,
verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni
locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione 'primaria' (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività
analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli
screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle
feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale
sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si
sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di
questi esami”.Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto
Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il
cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://news.paginemediche.it/it/232/comunicati‐stampa/oncologia/detail_209916_a‐roma‐nella‐sede‐del‐coni‐presentato‐il‐progetto‐promosso‐dagli‐oncologi‐e‐dai‐pazienti.aspx?c1=72
28-04-2014
Tumori, meno dei 50% delle immigrate fa pap-test e mammografia
«Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata, si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% effettua regolarmente la mammografia rispetto al 73% delle italiane e solo il 20,7% esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto (47%)». Ad affermarlo è Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, oggi a Roma per la presentazione della campagna ‘La lotta al cancro non ha colorè. La campagna è la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare gli immigrati e la popolazione che, nel nostro Paese, vive situazioni disagiate, a sottoporsi a controlli anticancro. Per finanziare la campagna sara possibile, da domani al 4 maggio, donare un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo ’82, anche il capitano della Roma Francesco Totti e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli.
http://www.online‐news.it/2014/04/28/tumori‐meno‐dei‐50‐delle‐immigrate‐fa‐pap‐test‐e‐mammografia/#.U2C2Rfl_uU0
28-04-2014
Immigrati snobbano esami di screening contro tumori: al via campagna ‘La lotta al cancro non ha colore’
In Italia, negli ultimi anni, è aumentato il numero degli immigrati. Purtroppo, neanche il 50% degli stranieri chiamati agli esami di screening contro le neoplasie partecipa a tali programmi. Ne consegue che giungono troppo tardi alla diagnosi. A sottolineare il fenomeno è stato oggi, a Roma, Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro. Durante la presentazione della campagna ‘La lotta al cancro non ha colore’, Cognetti ha detto: “Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione”.
http://www.capannorinews.info/2014/04/28/immigrati‐italiani‐snobbano‐esami‐di‐screening‐contro‐tumori‐al‐via‐campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore/
30-04-2014
Sebino Nela: «Così ho fatto gol al cancro»
Era Hulk trenta anni fa. E lo è ancora. Sorprendeva con il suo piede mancino. E sorprende ancora.
Picchiava duro in campo. E picchia ancora. Sebino Nela, sponda giallorossa, della Roma campione d’Italia
nell’83, si racconta con una timidezza che sembra fare a pugni con il suo fisico esplosivo. Con la sua
irruenza e la sua determinazione. Parla del suo “incontro” con il cancro, del loro “campionato”, delle discese
e delle risalite, della paura, della vittoria. Della forza che anima quel terzino. Sangue ligure, classe
1961.«Niente vergogna, la mia storia può servire a tanti che hanno avuto la stessa malattia. A quelli che
stanno lottando come ho fatto io». Ecco perché Sebino Nela è testimonial della campagna “La lotta al cancro
non ha colore” organizzata dalla Fondazione “Insieme per il cancro” che, fino a domenica, raccoglierà fondi
via sms (45594) con appello ai tifosi durante la partita di Coppa Italia Fiorentina-Napoli sabato all’Olimpico.
Un anno e mezzo fa la diagnosi e poi?
«È cominciata la partita. Era autunno, mi dissero che dovevo essere operato al colon. Fu mia moglie a
spingermi a farmi visitare. Feci bene a darle retta. Non perdemmo tempo, a novembre era già fatto tutto.
Pronto per iniziare le cure successive».
Vuol dire la chemioterapia?
«Sì, proprio quella. Giorni duri in cui devi convincerti che sei più forte dell’avversario. Io, d’altronde, sono
sempre sceso in campo per vincere».
Qual è oggi il risultato?
«Oggi è 1 a 0 per me».
La sua tattica per batterlo?
«Prima di tutto ho studiato l’avversario, come si fa prima degli incontri. Volevo capire i suoi movimenti.
Anche con il cancro si deve giocare d’anticipo. E poi mi sono imposto di non mollare, ho utilizzato la forza
che mi è sempre venuta dal gruppo».
Gli amici le sono stati vicini? Gli oncologi dicono che l’aiuto degli altri è molto importante per superare i
momenti neri, è vero?
«La mia famiglia, mia moglie e le mie due figlie sono state fondamentali. Poi gli amici, gli ex compagni di
squadra. Ci sono stati. Ho recuperato il gruppo, il parlare, il raccontare. Ho anche scelto chi volere accanto».
La determinazione di Hulk, come la chiamavano i tifosi della Roma, quando è servita?
«Quando ho avuto paura. Per esempio nel momento in cui mi hanno detto quello che avevo. Non riuscivo a
crederci. Perché, come molti sportivi, mi sentivo invincibile».
Ai familiari che cosa ha chiesto?
«Ho sempre evitato di farmi vedere troppo giù da loro. Ci ho provato ma, forse, non sempre ci sono riuscito.
Ho cercato di nascondere».
Ha lavorato molto con la mente, la concentrazione. Lei stesso, in varie occasioni, ha detto che ha basato
gran parte della sua carriera sulla testa. Anche per fronteggiare il cancro?
«Sì, un grande lavoro mentale. Fortunatamente amici, parenti e medici mi hanno capito. Ho cercato di
trascurare il meno possibile il lavoro. Le telecronache, per esempio».
Torniamo alla paura, l’ha vinta o l’ha utilizzata per combattere e sudare?
«Ne ho avuta tanta, perché non dirlo? Ma poi, come ho imparato a fare con la squadra, ho trasformato
l’ansia in rabbia, spinta, forza. Ho spinto finché ho potuto. Le prove da superare sono tante».
Possiamo parlare di un ostico “campionato”?
«Un campionato durissimo, ma in testa alla classifica ci sono io».
Lei, terzino sinistro fu spostato da Liedholm a destra e ce l’ha fatta alla grande. In questo suo segreto
“campionato” che ruolo ha giocato?
«Sì, il Barone mi spostò e andò bene. Questa volta ho dovuto cambiare ancora. Non potevo che mettermi la
maglia di attaccante».
Ma il cancro è anche difesa. Dal dolore, dalla tristezza, o no?
«Per questo ho parlato di determinazione. Sì anche difesa, anche se è un ruolo che non mi si adatta».
Perché ha accettato di essere testimonial della Fondazione “Insieme contro il cancro” e della campagna di
prevenzione?
«Perché chi ha avuto la malattia sa raccontarla meglio e sa capire. È giusto sostenere una campagna in
favore delle fasce più deboli del nostro paese. Far conoscere, per esempio, gli screening che ci sono».
Vuole convincere a farsi visitare anche chi ha paura?
«Già, quanti uomini hanno paura di andare dal medico».
Oggi lei è tornato a Trigoria, un’altra vittoria. Come diceva Venditti nella canzone che ha scritto per lei
«Correndo, correndo», dove «...lo stadio si illumina a giorno un applauso ti farà»?
«Sì, correndo, correndo. Chissà». http://salute.ilmessaggero.it/salute/notizie/nela_tumore_colon_fondazione/660398.shtml
28-04-2014
La lotta al cancro non ha colore
La Fondazione "Insieme Contro il Cancro" sosterrà, insieme con AIOM e SIMG, dal 29 aprile al 4 maggio p.v. una campagna per la prevenzione dei tumori e l’adesione agli screening rivolta alle fasce più deboli del nostro Paese.Durante tale periodo la Fondazione sarà presente anche attraverso i nostri testimonial nelle trasmissioni di maggiore ascolto della Rete Uno della RAI; tale campagna culminerà con la presenza anche alla Finale di TIM CUP di calcio che si terrà allo Stadio Olimpico di Roma il 3 maggio p.v. alle ore 20.30.La campagna è sostenuta dalla Presidenza della Repubblica, dalla Presidenza della Camera, dal CONI, dalla Lega Calcio Serie A e dalla FIGC. Chi vorrà sostenere questa iniziativa potrà farlo attraverso un SMS solidale o una chiamata da rete fissa al numero 45594 attivo per tutto il periodo della campagna (29 aprile - 4 maggio 2014). Questa iniziativa ha il duplice obiettivo di accrescere l’immagine e l’informazione sulle attività della Fondazione ed anche di raccogliere fondi necessari per lo svolgimento delle azioni, prima fra tutti in questo caso l’implementazione degli screening e dei sistemi di diagnosi precoce del nostro Paese.
http://informamedicina.blogspot.it/2014/04/la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore.html
30-04-2014
SEBINO NELA, NELL’INTIMITÀ DELLA SUA MALATTIA
Dodici stagioni disputate con la maglia della Roma. Uno scudetto vinto. Tre Coppe Italia vinte. Una finalissima di Coppa Campioni persa in casa. Sebino Nela ha dato tanto per la Roma, e ha ricevuto altrettanto, specie in termini affettivi. Questo quello che accadde trent’anni fa, un’altra vita, un’altra dimensione.
“Ma stanotte che notte di pace e di guai forse un uomo vincerà forse l’uomo vincerà”
questo è ciò che cantava Venditti in Correndo Correndo, canzone dedicata proprio a Sebino Nela. Più che una dedica al Nela calciatore sembra un inno per stimolare il coraggio (di uno che combattente lo è per natura) per una partita più dura, quasi trent’anni dopo, in cui in gioco c’è stata la vita.
“È cominciata la partita. Era autunno, mi dissero che dovevo essere operato al colon. Fu mia moglie a spingermi a farmi visitare. Feci bene a darle retta. Non perdemmo tempo, a novembre era già fatto tutto. Pronto per iniziare le cure successive”. La partita a cui fa riferimento Nela in un’intervista a Il Messaggero è quella contro il cancro al colon, di fronte al quale anche un uomo tanto roccioso mostra il suo lato fragile. Ed è ancor più difficile per uno come lui, all’apparenza così duro, il cui fisico lo ha sempre costretto a mettere da parte quel suo aspetto di immensa sensibilità, che però facilmente smascherabile dal suo sguardo.
La paura quindi, come umano che fosse, c’è stata “Ne ho avuta tanta, perché non dirlo?” Ma gli uomini di spessore, poi riescono a rendere positiva e utile quell’immensa energia che è figlia della paura stessa:“Come ho imparato a fare con la squadra, ho trasformato l’ansia in rabbia, spinta, forza. Ho spinto finché ho potuto. Le prove da superare sono tante.”
Altro cambio di ruolo per Sebino, che in questa partita ha dovuto giocare in attacco ma anche in difesa…
“Sì anche difesa, anche se è un ruolo che non mi si adatta” con il fondamentale contributo della famiglia “La mia famiglia, mia moglie e le mie due figlie sono state fondamentali. Poi gli amici, gli ex compagni di squadra. Ci sono stati. Ho recuperato il gruppo, il parlare, il raccontare. Ho anche
scelto chi volere accanto”, perché si sa, nella tragicità di questi eventi un’occasione c’è: quella di assaporare con un altro tatto la straordinarietà della vita e la valenza degli affetti.
Ed è così che“Ora il risultato è di 1-0 per me”, e Sebino è testimonial della campagna “La lotta al cancro non ha colore” organizzata dalla Fondazione “Insieme per il cancro”. Proprio per questo Sebino, senza freni ha voluto aprirsi, raccontando l’intimità della sua partita più difficile. Quella che sta vincendo.
http://www.canaleroma.it/news/sebino‐nela‐nellintimita‐della‐sua‐malattia‐26550
30-04-2014
Tumore, gli immigrati muoiono di più. Al via la campagna di sensibilizzazione
I dati sono preoccupanti: il numero di nuovi casi di tumore nel mondo passerà dai 14 milioni del 2012 ai 22 milioni nel 2030. Lo rivela il World Cancer Report 2014 dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. L’Italia non fa eccezione. Nel nostro Paese uno dei drammi della lotta contro questa patologia è quello degli immigrati, più a rischio rispetto agli italiani. Accedono con difficoltà ai programmi di screening, e spesso la malattia viene scoperta troppo tardi. Il numero di migranti residenti in Italia che muoiono a causa di un tumore è superiore del 20% rispetto agli italiani. L’iniziativa “La lotta al cancro non ha colore“, promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), è stata presentata a Roma nella sede del Coni. Fra i partecipan Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento di oncologia medica dell’Istituto nazionale tumori “Regina Elena” di Roma.
Professor Cognetti, le ultime statistiche indicano che gli immigrati, nel nostro Paese, muoiono più degli italiani. Perché?
“Molti arrivano da zone di guerra, e soprattutto dal bacino del Mediterraneo, dove ci raccontano che la prevenzione non è possibile. Ci sono dei rischi a frequentare luoghi pubblici e quindi quando giungono nelle nostre strutture sanitarie presentano quadri spaventosi di diffusione della malattia. Per alcuni ci sono poi vincoli di natura culturale, conoscitiva, e talvolta di tipo amministrativo per l’accesso alle strutture sanitarie nazionali. Tutte situazioni che impediscono una corretta prevenzione”.
Quali sono le maggiori difficoltà che gli immigrati incontrano nell’accesso ai programmi di screening?
“Gli immigrati accedono in certe aree del Paese in misura pari al 50 per cento in meno rispetto agli italiani. La stessa popolazione italiana non brilla certo per adesione ai programmi di prevenzione. Per quanto riguarda le mammografie come prevenzione per il tumore della mammella i dati sono del 50 per cento di adesione degli stranieri, contro il 70 per cento degli italiani. Per quel che riguarda il colon, e cioè la ricerca di sangue occulto nelle feci, il dato è del 47 per cento delle italiane contro il 20 per cento delle straniere. Non va poi meglio per i pap test, per i quali aderisce il 50 per cento per le immigrate contro più del 72 per cento delle italiane”.
In quale modo la Fondazione ” Insieme contro il cancro” che lei presiede prende concretamente parte all’iniziativa?
“Sicuramente nello sviluppo dei migliori sistemi di cura e di diagnosi, ma anche nello stimolare sia alla prevenzione primaria che secondaria. Per quanto riguarda la prevenzione primaria promuoviamo corretti stili di vita, frequentando anche le scuole e facendoci aiutare nei modi di convincimento da sportivi e calciatori famosi. Ricordo che l’iniziativa presentata oggi ha tra i suoi sostenitori il capitano della Roma, Francesco Totti, il commissario tecnico della Nazionale italiana, Cesare Prandelli, Carlo Verdone, Antonello Venditti, Nicola Pietrangeli e molti altri nomi importanti dello sport e non solo. Per questa iniziativa abbiamo predisposto quattro opuscoli, tradotti anche in lingue straniere, sui principali stili di vita che possono indurre il
rischio di cancro: fumo di sigaretta, alimentazione sana, sovrappeso, frequente uso di alcol. Con i fondi raccolti acquisteremo unità mammografiche mobili da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo, e pensiamo di produrre video informativi per spiegare l’importanza degli screening di prevenzione per l’abbattimento dell’indice di mortalità delle patologie oncologiche. Ricordo che la campagna sarà finanziata grazie all’attivazione di un numero solidale. Dal 29 aprile al 4 maggio, tutti i cittadini potranno donare 1 euro da sms o 2 euro con chiamata da rete fissa al 45594″.
In quali regioni italiane il fenomeno legato alla difficoltà di accesso ai programmi di screening è maggiormente diffuso?
“Sicuramente nell’area del centro-sud del Paese, e particolarmente proprio al Sud, dove in Sicilia, Calabria, Basilicata, e in parte anche in Sardegna, c’è una minor quantità di inviti da parte delle strutture sanitarie pubbliche ad effettuare programmi di controllo e prevenzione”.
Ci saranno delle Strutture sanitarie d’eccellenza che saranno coinvolte in questa iniziativa?
“Io direi che non dovranno essere coinvolte tanto le strutture di eccellenza, che svolgono in realtà un’altra funzione, quanto piuttosto la diffusione di attività di diagnosi precoce nei piccoli ospedali, ai quali spesso viene sottratta la possibilità di trattare pazienti con patologie complesse come quelle di tipo oncologico. I piccoli nosocomi non devono essere cancellati dalla faccia della terra ma devono essere anche riallocati proprio in questa funzione di follow up e screening per decongestionare i grandi ospedali”.
Come nasce la collaborazione tra la Fondazione ” Insieme contro il cancro” e il Coni?
“Il Coni ci ha sempre affiancato in queste attività. La promozione di stili di vita sani e dello sport sono la miglior prevenzione contro il cancro. Lo sport ha un valore aggregante, e soprattutto siamo grati al Presidente Malagò che ha fatto sua la nostra iniziativa”.
In quale direzione dovrebbe muoversi il SSN per cercare di arginare questo fenomeno e provvedere ad un’efficace campagna di prevenzione su scala nazionale?
“Nel nostro documento ” Position Paper”, presentato al Senato della Repubblica lo scorso 25 febbraio, abbiamo evidenziato, tra le possibili soluzioni, un forte potenziamento dell’attività di diagnosi precoce anche tra gli italiani, che unita ad un’informazione corretta fornita sia dalle Istituzioni pubbliche, quanto dalle Associazioni dei pazienti, potrebbe dare ottimi risultati. Abbiamo anche illustrato soluzioni per una diversa organizzazione delle strutture oncologiche pubbliche del nostro Paese. Vorremmo essere considerati degli alleati, specie in un momento in cui è richiesto a tutti di ottimizzare le risorse economiche del settore pubblico”.
http://www.comune.torino.it/pass/salute/2014/04/30/tumore‐gli‐immigrati‐muoiono‐di‐piu‐al‐via‐la‐campagna‐di‐sensibilizzazione/
28-04-2014
"Lotta al cancro non ha colore",parte campagna per immigrati
Promossa da Fondazione "Insieme contro il cancro" e A. I. O. M
Un calcio al tumore. E' quello che dà ''La lotta al cancro non ha colore'', la prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa dalla Fondazione "Insieme contro il Cancro" e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica. Una campagna che ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato, e testimonial d'eccezione, tra cui il ct della nazionale di calcio, Cesare Prandelli, i calciatori della Roma, Francesco Totti e Morgan De Sanctis, l'ex portiere Dino Zoff, e personaggi dello spettacolo come Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, e i registi Vanzina. L'iniziativa, che prenderà il via domani e si concluderà il 4 maggio, potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma, nel corso della quale verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio. La campagna è ambiziosa e punta a ribaltare una situazione che in Italia vede l'adesione ai programmi per gli esami di screening di meno della metà dei cittadini stranieri.
In percentuali, in media, inferiori del 50% rispetto agli italiani.
''La conseguenza è che arrivano tardi alla diagnosi - dice il professor Francesco Cognetti, presidente della fondazione 'Insieme contro il Cancro', nel corso della presentazione della campagna svoltasi al Coni -. Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia di età raccomandata si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Spesso, a causa delle barriere linguistiche gli immigrati, ignorano le regole della prevenzione e consumano troppo alcol, fumano e non seguono una dieta corretta, correndo maggiori rischi di sviluppare un tumore.
Certi messaggi positivi possono essere ben veicolati dallo sport''. ''In particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio- rileva il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. Vogliamo rivolgerci anche alle seconde generazioni di immigrati: cittadini che parlano la nostra lingua e che crescono in Italia''. ''Ci metto volentieri faccia perché ci credo - dice il romanista De Sanctis - , ho accettato con orgoglio perché ho ho figli anche io e mi piace che sano educati con certo stile di vita. Oggi la vera trasgressione è non trasgredire''. ''Per ogni euro investito sullo sport, se ne risparmiano tre nella spesa pubblica e in particolare sulla sanità - gli fa eco Malagò -. E' una follia non investire sullo sport''. ''Studi scientifici dimostrano che grazie ai programmi di prevenzione e di screening è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori - aggiunge Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom -. Gli immigrati troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già a uno stadio avanzato''. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la Caritas. Fra gli obiettivi, c'è fornire strumentazioni adeguate per diagnosticare in anticipo le neoplasie, ad esempio, unità mammografiche mobili, da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo. Una buona prevenzione aiuta anche in tempi di spending review: ''Quando questa malattia è diagnosticata in fase precoce - dice il sottosegretario al ministero della Salute, Vito De Filippo -, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse''.
http://www.italiarazzismo.it/index.php?option=com_content&id=2502:29‐aprile‐2014
29-04-2014
Tumori: “La lotta al cancro non ha colore”
Prima campagna nazionale contro le neoplasie per i cittadini più disagiati
Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”.
Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa.
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata – continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%),
tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine.
“Il nostro sistema sanitario – afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche.
“Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”.
“Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”.
“Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”.
Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la
comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.gosalute.it/tumori‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore/
30-04-2014
ART & SHOW-DAL 1° AL 4 MAGGIO LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE
Dal 1° al 4 maggio la lotta al cancro non ha colore. L’iniziativa, promossa da oncologi e pazienti, vuole sensibilizzare tutti sul fatto che troppo pochi cittadini stranieri si sottopongono ai controlli. E così la maggior parte arriva tardi alla diagnosi e si registrano più decessi rispetto agli italiani. “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione”: con queste parole Francesco Cognetti, presidente della fondazione “Insieme contro il Cancro” ha voluto sottolineare l’importanza di questa iniziativa che ha come testimonial Francesco Totti, Cesare Prandelli, Morgan De Sanctis, Antonello Venditti, Sergio Rubini, Nicola Pietrangeli, Giuseppe Tornatore e Carlo Verdone.
insieme-contro-il-cancro-verdoneMeno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”.
Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata il 28 aprile nella sede del CONI a Roma, in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo
Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Già dal 29 aprile fino al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata – continua il prof. Cognetti – si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario – afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute – ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese.
totti per cancroÈ necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta
e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie.
Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità perché possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ – sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci).
Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto
Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.ilfont.it/art‐show‐dal‐1‐4‐maggio‐lotta‐cancro‐non‐colore/
29-04-2014
“La lotta al cancro non ha colore”, parte campagna di prevenzione
Fra gli immigrati il tasso di mortalità per tumore è più alto che fra gli italiani. Con un aumento dei decessi intorno al 20%. Sono i dati diffusi dalla fondazione Insieme contro il cancro, in occasione dell’iniziativa “La lotta al cancro non ha colore”, prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Quali sono le ragioni principali di questa incidenza? Meno della metà dei cittadini stranieri effettua gli esami di screening contro il cancro. Con la conseguenza che le diagnosi arrivano fino a 12 mesi dopo l’insorgenza del tumore, quando la malattia diventa difficile da trattare. Ecco spiegato il maggior numero di decessi, superiore del 20%. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, non curano la prevenzione: l’eccessivo consumo di alcol, il fumo e una dieta sbagliata aumentano i rischi di sviluppare un cancro. Lo scopo della campagna è raggiungere queste persone, con l’obiettivo finale di far salire le percentuali di adesione ai controlli preventivi da parte gli stranieri, in modo da pareggiare – entro tre anni – quelle degli italiani. L’iniziativa durerà fino al 4 maggio, e dà modo a tutti i cittadini di €1 da sms o €2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio 2014, in occasione della finale di Coppa Italia (Tim Cup) tra Fiorentina e Napoli, per lanciare un appello a tutti i tifosi di calcio.
http://www.west‐info.eu/it/la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore‐parte‐campagna‐di‐prevenzione/
28-04-2014
"Lotta al cancro non ha colore",parte campagna per immigrati
Promossa da Fondazione "Insieme contro il cancro" e A. I. O. M
(ANSA) - ROMA, 28 APR - Un calcio al tumore. E' quello che dà ''La lotta al cancro non ha colore'', la prima
campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli
immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa dalla Fondazione "Insieme contro il Cancro" e
dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica. Una campagna che ha il pieno sostegno della Presidenza
della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato, e testimonial d'eccezione, tra cui il ct
della nazionale di calcio, Cesare Prandelli, i calciatori della Roma, Francesco Totti e Morgan De Sanctis, l'ex
portiere Dino Zoff, e personaggi dello spettacolo come Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, e i
registi Vanzina. L'iniziativa, che prenderà il via domani e si concluderà il 4 maggio, potrà essere sostenuta
da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero
45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma
sabato allo stadio Olimpico di Roma, nel corso della quale verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio. La
campagna è ambiziosa e punta a ribaltare una situazione che in Italia vede l'adesione ai programmi per gli
esami di screening di meno della metà dei cittadini stranieri. In percentuali, in media, inferiori del 50%
rispetto agli italiani. ''La conseguenza è che arrivano tardi alla diagnosi - dice il professor Francesco
Cognetti, presidente della fondazione 'Insieme contro il Cancro', nel corso della presentazione della
campagna svoltasi al Coni -. Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia di età raccomandata si
sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane.
Spesso, a causa delle barriere linguistiche gli immigrati, ignorano le regole della prevenzione e consumano
troppo alcol, fumano e non seguono una dieta corretta, correndo maggiori rischi di sviluppare un tumore.
Certi messaggi positivi possono essere ben veicolati dallo sport''. ''In particolare ai giovani che troppo
spesso adottano comportamenti a rischio- rileva il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. Vogliamo
rivolgerci anche alle seconde generazioni di immigrati: cittadini che parlano la nostra lingua e che crescono
in Italia''. ''Ci metto volentieri faccia perché ci credo - dice il romanista De Sanctis - , ho accettato con
orgoglio perché ho ho figli anche io e mi piace che sano educati con certo stile di vita. Oggi la vera
trasgressione è non trasgredire''. ''Per ogni euro investito sullo sport, se ne risparmiano tre nella spesa
pubblica e in particolare sulla sanità - gli fa eco Malagò -. E' una follia non investire sullo sport''. ''Studi
scientifici dimostrano che grazie ai programmi di prevenzione e di screening è possibile diminuire fino
all'80% il tasso di incidenza dei tumori - aggiunge Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom -. Gli immigrati
troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già a uno stadio avanzato''. Grazie a questa
campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la
Caritas. Fra gli obiettivi, c'è fornire strumentazioni adeguate per diagnosticare in anticipo le neoplasie, ad
esempio, unità mammografiche mobili, da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo. Una buona
prevenzione aiuta anche in tempi di spending review: ''Quando questa malattia è diagnosticata in fase
precoce - dice il sottosegretario al ministero della Salute, Vito De Filippo -, non solo le probabilità di
guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse''. (ANSA). http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2014/04_aprile/28/‐quot_lotta_al_cancro_non_ha_colore‐quot_parte_campagna_per_immigrati,42426141.html?pmk=rss
30-04-2014
Tumori: “La lotta al cancro non ha colore”
Tumori: “La lotta al cancro non ha colore”Prima campagna nazionale contro le neoplasie per i cittadini più disagiati.
Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”.
Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa.
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata – continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di
volontariato e i medici di famiglia”.
Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine.
“Il nostro sistema sanitario – afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche.
“Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”.
“Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”.
“Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”.
Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà
realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
Da Redazione
http://www.ventosociale.org/comunicati/tumori‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore/
29-04-2014
Tumori: “La lotta al cancro non ha colore”
Prima campagna nazionale contro le neoplasie per i cittadini più disagiatiMeno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa.Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata – continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario – afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente
migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche.“Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”.Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage. http://www.federfarma.it/Edicola/Ansa‐Salute‐News/VisualizzaNews.aspx?type=Ansa&key=20241
30-04-2014
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem‐4c6f46ab‐1b88‐45e0‐a5ff‐305f434c4b45‐tg1.html
29-04-2014
ROMA-JUVENTUS, ancora veleni Garcia: “Al lavoro per la Champions”
Rudi Garcia vs Antonio Conte, atto terzo. Le schermaglie dialettiche tra gli allenatori che si stanno giocando lo scudetto vanno avanti. Ieri è stata la volta del tecnico giallorosso, che a Chieti ha ricevuto il «Premio Prisco» – riconoscimento assegnato per la «lealtà, correttezza e simpatia sportiva» -, giunto alla dodicesima edizione e dedicato all’indimenticato dirigente interista. Impossibile per l’allenatore giallorosso sfuggire alle domande su quello juventino. «Il mio collega mi sembra un po’ nervoso», la sua risposta.
Sulla questione è intervenuto a gamba tesa anche una vecchia conoscenza del calcio italiano, Dejan Savicevic, ora presidente della federazione del Montenegro. «La Juventus – le sue parole a Radio Sportiva – è stata più forte di tutti negli ultimi anni, ma in questo campionato è stata spinta dagli arbitri: già nelle prime dieci giornate si era capito come sarebbe andata a finire. Avrebbe vinto ugualmente, ma ha ragione Garcia: gli aiutini ci sono stati. Non sono invece d’accordo sull’ultima polemica dell’allenatore della Roma».
Il tecnico francese ha poi analizzato la stagione romanista. «È incredibile quello che è successo. Se credo ancora al titolo? Vediamo, noi dobbiamo vincere a Catania una partita che sarà difficile, andremo per conquistare i tre punti ma il destino non è nei nostri piedi. Non è ancora il momento di parlare della gara con la Juventus, alla penultima giornata. Vedremo se il campionato sarà chiuso o meno, sarebbe bello continuare a sognare».
Di sicuro stanno sognando i tifosi della Roma, ben oltre le aspettative che c’erano all’inizio della stagione. Malgrado la vittoria di ieri sera della Juve col Sassuolo ormai a mezzo passo dal titolo. «Mi ricordo quando sono arrivato, ora sono molto felice soprattutto per i miei ragazzi: i giocatori hanno fatto qualcosa di straordinario. Non cambierei niente di questa stagione, non dico le cose dopo, quando faccio una scelta penso sempre che sia quella migliore. Tutti possono sbagliare ma non ho nessun rimpianto: abbiamo 85 punti a tre partite dalla fine, la qualificazione in Champions già conquistata. L’Olimpico è un ambiente meraviglioso, qui in Italia mi piace tutto».Un amore sbocciato e che sembra destinato a proseguire, nonostante le sirene straniere che negli ultimi tempi hanno rappresentato una tentazione. Già da oggi, però, Garcia comincerà a confrontarsi con il d.s. Sabatini per pianificare il futuro: «Lavoreremo da questa settimana», l’indicazione del tecnico.
Chi ha già cominciato a pensare al futuro è invece Morgan De Sanctis, in odore di prolungamento fino al 2016 e presente ieri mattina alla conferenza «La lotta al cancro non ha colore», campagna per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati, che abitano nel nostro paese.
Il portiere è intervenuto anche sulla questione-Dani Alves, a cui i tifosi del Villareal hanno lanciato una banana durante la gara col Barcellona. «Mi sono sentito partecipe delle offese che ha subìto, si parla di razzismo ma io penso sia ignoranza e lo sport deve continuare a dissociarsi da queste situazioni».
http://www.asromaradio.it/rassegna‐stampa/roma‐juventus‐ancora‐veleni‐garcia‐al‐lavoro‐per‐la‐champions.html
28-04-2014
Tumori: fra gli immigrati -50% di screening e +20% di decessi. Parte la campagna nazionale “Il cancro non ha colore”
Cittadini stranieri più indifesi contro il cancro. Perché non aderiscono ai programmi di screening (-50% rispetto agli italiani) e arrivano alla diagnosi anche con un anno di ritardo. Di conseguenza il tasso di mortalità è più elevato (+20%). Per colmare questo gap, la Fondazione "Insieme contro il Cancro" e Aiom lanciano l'iniziativa "La lotta al cancro non ha colore". La prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati...
http://laprimavita.com/?p=2088
28-04-2014
Malagò, tagli allo sport non sono giusti
ROMA, 28 APR - "Temo tagli consistenti allo sport da parte del governo? Sinceramente no, non sarebbe neanche giusto". Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò a margine della conferenza stampa sull'iniziativa "La lotta al cancro non ha colore", promossa da Insieme contro il cancro e presentata presso il Comitato olimpico. "Oggi - ha aggiunto Malagò - il premier Renzi riceve a Palazzo Chigi la Nazionale di calcio a 5 campione d'Europa e con il presidente della Figc Giancarlo Abete ci sarò anch'io".
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/ultima_ora/714484__malag_tagli_allo_sport_non_sono_giusti/
30-04-2014
Gli stranieri non aderiscono ai programmi di screening-Decessi +20%
screening(ASCA) - Roma, 28 apr 2014 - Meno della meta' dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. ''Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% - spiega Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione 'Insieme contro il Cancro'-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore''.
Per raggiungere queste persone, nasce ''La lotta al cancro non ha colore'', la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini piu' disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da ''Insieme contro il Cancro'' e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).
Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l'iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d'eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l'ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sara' il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verra' lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all'iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. ''Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d'eta' raccomandata - continua Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l'esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi
sara' utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo gia' realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia''.
http://www.fimmgroma.org/news/news/italia/5187‐tumori‐gli‐stranieri‐non‐aderiscon‐ai‐programmi‐di‐screening‐decessi‐20
28-04-2014
"Lotta al cancro non ha colore",parte campagna per immigrati Promossa da Fondazione "Insieme contro il cancro" e A. I. O. M
- ROMA, 28 APR - Un calcio al tumore. E' quello che dà ''La lotta al cancro non ha colore'', la prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa dalla Fondazione "Insieme contro il Cancro" e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica. Una campagna che ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato, e testimonial d'eccezione, tra cui il ct della nazionale di calcio, Cesare Prandelli, i calciatori della Roma, Francesco Totti e Morgan De Sanctis, l'ex portiere Dino Zoff, e personaggi dello spettacolo come Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, e i registi Vanzina. L'iniziativa, che prenderà il via domani e si concluderà il 4 maggio, potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma, nel corso della quale verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio. La campagna è ambiziosa e punta a ribaltare una situazione che in Italia vede l'adesione ai programmi per gli esami di screening di meno della metà dei cittadini stranieri. In percentuali, in media, inferiori del 50% rispetto agli italiani. ''La conseguenza è che arrivano tardi alla diagnosi - dice il professor Francesco Cognetti, presidente della fondazione 'Insieme contro il Cancro', nel corso della presentazione della campagna svoltasi al Coni -. Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia di età raccomandata si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Spesso, a causa delle barriere linguistiche gli immigrati, ignorano le regole della prevenzione e consumano troppo alcol, fumano e non seguono una dieta corretta, correndo maggiori rischi di sviluppare un tumore. Certi messaggi positivi possono essere ben veicolati dallo sport''. ''In particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio- rileva il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. Vogliamo rivolgerci anche alle seconde generazioni di immigrati: cittadini che parlano la nostra lingua e che crescono in Italia''. ''Ci metto volentieri faccia perché ci credo - dice il romanista De Sanctis - , ho accettato con orgoglio perché ho ho figli anche io e mi piace che sano educati con certo stile di vita. Oggi la vera trasgressione è non trasgredire''. ''Per ogni euro investito sullo sport, se ne risparmiano tre nella spesa pubblica e in particolare sulla sanità - gli fa eco Malagò -. E' una follia non investire sullo sport''. ''Studi scientifici dimostrano che grazie ai programmi di prevenzione e di screening è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori - aggiunge Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom -. Gli immigrati troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già a uno stadio avanzato''. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni
di volontariato, in particolare con la Caritas. Fra gli obiettivi, c'è fornire strumentazioni adeguate per diagnosticare in anticipo le neoplasie, ad esempio, unità mammografiche mobili, da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo. Una buona prevenzione aiuta anche in tempi di spending review: ''Quando questa malattia è diagnosticata in fase precoce - dice il sottosegretario al ministero della Salute, Vito De Filippo -, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse''.
http://www.federfarma.it/Edicola/Ansa‐Salute‐News/VisualizzaNews.aspx?type=Ansa&key=20241
29-04-2014
TUMORI: +20% MORTI TRA IMMIGRATI, AL VIA CAMPAGNA SENSIBILIZZAZIONE
Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti
Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore', insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago', al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). L'evento e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti. L'obiettivo dell'iniziativa e' realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Tutte le informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org.
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. "Con la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative a partire dalle regioni del Sud Italia". Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi e' possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore"
http://www.ecoseven.net/adnkronos/lavoro‐e‐salute/tumori‐20‐morti‐tra‐immigrati‐al‐via‐campagna‐sensibilizzazione
28-04-2014
Malagò, tagli allo sport non sono giusti
ROMA, 28 APR - "Temo tagli consistenti allo sport da parte del governo? Sinceramente no, non sarebbe neanche giusto". Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò a margine della conferenza stampa sull'iniziativa "La lotta al cancro non ha colore", promossa da Insieme contro il cancro e presentata presso il Comitato olimpico. "Oggi - ha aggiunto Malagò - il premier Renzi riceve a Palazzo Chigi la Nazionale di calcio a 5 campione d'Europa e con il presidente della Figc Giancarlo Abete ci sarò anch'io".
http://www.bresciaoggi.it/stories/ultima_ora/714483__malag_tagli_allo_sport_non_sono_giusti/
29-04-2014
Coni, De Sanctis testimonial della campagna ‘La lotta al cancro non ha colore’: “Importante l’alimentazione corretta e fare attività sportiva”
(dall’inviato di ForzaRoma.info) Questa mattina nella sala Giunta del Coni a Roma si tiene una conferenza stampa per illustrare i contenuti della campagna “La lotta al cancro non ha colore” è la prima a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono in condizione più disagiate. Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. Perché la malattia viene scoperta troppo spesso in ritardo. E perché accedono con difficoltà ai programmi di screening. Inoltre, in questa fascia di popolazione, si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati (fumo, abuso di alcol e dieta scorretta).
Alla conferenza interverranno Francesco Cognetti, Presidente di “Insieme contro il Cancro”, Stefano Cascinu, Presidente AIOM, Giovanni Malagò, Presidente CONI; Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A; Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute e Morgan De Sanctis, portiere della Roma.
“Credo fortemente in questa campagna. Ho figli che voglio educare con un preciso stile di vita e’ molto raccomandabile avere un alimentazione corretta e fare attivita’ sportiva. E’ importante anche avere una diagnosi in tempi brevi. Non va fatto abuso di alcool e sostanze stupefacenti. Sono contento che questa campagna sia stata associata alla finale di Coppa Italia, mi dispiace pero’ non farne parte e spero in futuro di fare il testimonial live, sul campo” le parole dell’estremo difensore della Roma.
http://soloasroma.com/coni‐de‐sanctis‐testimonial‐della‐campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore‐importante‐lalimentazione‐corretta‐e‐fare‐attivita‐sportivafoto/
26-04-2014 Pagina 27
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LA RICERCA Lo sport contro il cancro Il calcio in campo contro i tumori: parte la campagna di prevenzione che sfida la superstizione, molti calciatoritestimonial Si comincia con Roma-Inter di sabato prossimo, poi altre tre partite all'Olimpico: anche con laLazio protagonista COINVOLTI GLI STADI DI TUTTA ITALIA IL PRESIDENTE FIGC ABETE EL'ONCOLOGO COGNETTI IMPEGNATI IN PRIMA PERSONA Il cancro si batte sul campo di calcio. Con il calciatori, che da tempo hanno accettato di fare da testimonial
per insegnare stili di vita corretti senza fumo, e con i tifosi seduti sugli spalti. È una campagna di prevenzione
che sfida ogni superstizione e ogni barriera quella che la fondazione "Insieme per il cancro" (www.
insiemecontroilcancro.net) ha deciso di portare all'Olimpico nelle quattro domeniche di marzo. Si comincia
sabato sera con Roma-Inter. Peccato che curve e distinti sud siano chiusi. Obiettivo: far capire a grandi e
meno grandi che lo sport non è solo tifare la propria squadra. In occasione di due partite della Roma e due
della Lazio, ma il progetto coinvolgerà anche gli stadi del resto d'Italia, verranno distribuiti questionari( Fumi?
Fai attività fisica? Sai che oggi più della metà delle persone colpite dal cancro guarisce? Da cosa pensi
dipenda in misura maggiore l'insorgenza di un tumore?) per verificare le conoscenze sui comportamenti per
proteggersi dal cancro. I tifosi riceveranno anche un opuscolo con consigli semplici da seguire nella vita
quotidiana. Senza neppure tanta fatica. «La prevenzione è l'arma vincente per battere ed tenere lontana la
malattia spiega Francesco Cognetti, oncologo e presidente della Fondazione - anche se l'Italia è agli ultimi
posti in Europa per investimenti in progetti di sensibilizzazione. È notizia di poco tempo fa che in Francia
Hollande ha destinato 1,5 miliardi di euro a questo scopo». I TIFOSI In questo caso è il mondo dello sport a
sopperire alle carenze delle istituzioni, come ha ricordato il presidente della Figc Giancarlo Abete: «I tifosi
sono una popolazione eterogenea, ideale per l'iniziativa. Il calcio è un veicolo molto forte di messaggi, che
possono avere connotazioni negative ma non in questa circostanza». LE REGOLE Seguendo semplici regole
(no al fumo, sì alla dieta equilibrata e allo sport) il 30% dei tumori è prevenibile. Ogni giorno vengono
diagnosticati in Italia circa 1.000 casi di tumore, per un totale di 366 mila nuove diagnosi nel 2013, in crescita
costante rispetto agli anni precedenti. Il cancro rappresenta oggi la patologia che incide più pesantemente
sulla salute delle persone (28% di tutte le cause di morte ogni anno). Nel nostro Paese 2,8 milioni di persone
vivono con una precedente diagnosi di tumore. Erano 1.500.000 nel 1993 e 2.250.000 solo nel 2006.
«Servono proposte concrete per far fronte alle loro esigenze», affermano gli esperti della fondazione "Insieme
contro il cancro", la prima in Europa che unisce oncologi e pazienti, che ha stilato un documento ufficiale sullo
stato della ricerca e dell'assistenza oncologica nel nostro Paese. Uno dei punti da realizzare quanto prima
per superare le gravi disparità di accesso alle cure, per la Fondazione, è costituito dalle reti oncologiche
regionali, rimaste a lungo solo sulla carta. I ritardi nell'introduzione di farmaci oncologici innovativi nei
prontuari sono arrivati a livelli tali che alcuni malati sono costretti a pagarli di tasca loro o a rinunciare se non
se li possono permettere. Denuncia la fondazione. Le leggi che dovrebbero evitare i ritardi sono disattese.
«Una volta approvati dall'autorità europea i farmaci innovativi finiscono nella classe Cnn, in cui possono
essere acquistati dagli ospedali, in attesa che l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, li inserisca nel prontuario
nazionale e le varie Regioni nei propri per il rimborso da parte del servizio sanitario - aggiunge Cognetti -
Quello che succede è che molecole che potrebbero salvare le vite dei pazienti rimangono in questo limbo per
due anni, e chi può li compra di tasca sua, spendendo decine di migliaia di euro, perché gli ospedali non li
acquistano. Questa è una discriminazione in base al censo inaccettabile». C.Ma.
1000i nuovi casi di tumore in Italia al giorno
28%dei decessi in Italia sono dovuti a tumori
366le migliaia di nuove diagnosi di tumore nel 2013 nel nostro Paese
2,8milioni di persone vivono con una precedente diagnosi di tumore
30%la percentuale di tumori che si possono prevenire con poche regole
Le regoleARIA APERTA Gli studi scientifici confermano come stare all'aria aperta apporti numerosi benefici mentali e
fisici.
SPORT L'attività fisica ha un grande valore nella prevenzione del cancro. I vantaggi di una vita in movimento
tornano anche quando la malattia ha colpito.
OCCHIO AL SOLE Attenzione al sole. È fondamentale per la crescita delle ossa e dello scheletro, ma
rappresenta un rischio per lo sviluppo del melanoma.
POCO ALCOL Moderate il consumo di alcol, che aumenta il rischio di cancro. Il 30% delle neoplasie è inoltre
legato al fumo, che uccide tre milioni di persone l'anno.
DIETA SANA La dieta mediterranea, frutta e verdura, esercitano effetto protettivo su molte forme tumorali
all'apparato digerente e respiratorio.
Foto: L'attività fisica previene i tumori
28-04-2014
Malagò, tagli allo sport non sono giusti
ROMA, 28 APR - "Temo tagli consistenti allo sport da parte del governo? Sinceramente no, non sarebbe neanche giusto". Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò a margine della conferenza stampa sull'iniziativa "La lotta al cancro non ha colore", promossa da Insieme contro il cancro e presentata presso il Comitato olimpico. "Oggi - ha aggiunto Malagò - il premier Renzi riceve a Palazzo Chigi la Nazionale di calcio a 5 campione d'Europa e con il presidente della Figc Giancarlo Abete ci sarò anch'io".
http://www.larena.it/stories/ansa_altri_sport/714485__malag_tagli_allo_sport_non_sono_giusti/
29-04-2014
Tumore, parte la campagna per i più poveri con l'sms 45594
Sabato appello all'Olimpico
Morgan De Sanctis, portiere della Roma
ROMA Un calcio al tumore. E' quello che dà «La lotta al cancro non ha colore», la prima campagna per la prevenzione dei
tumori indirizzata ai cittadini più disagiati. Tra loro anche gli stranieri che vivono nel nostro paese.
La campagna è promossa dalla Fondazione «Insieme contro il cancro» e dall'Associazione italiana di oncologia medica.
L'iniziativa che prenderà il via il 29 aprile e andrà avanti fino al 4 maggio potrà essere sostenuta da tutti attraverso la
donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou
durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma
(www.lalottaalcancrononhacolore.org).Tra i testimonial della campagna anche il portiere della Roma Morgan De Sanctis: «Ho
accettato con orgoglio perché ho figli anche io e mi piace che siano educati secondo un corretto stile di vita. Che vuol dire
evitare le trsgressioni come il bere l'alcol e il fumare. Ci metto volentieri la faccia, ci credo». Oltre De Sanctis i testimonial
sono Carlo Verdone, Francesco Totti, Antonello Venditti, Sergio Rubini , i registi Vanzina.«Dobbiamo evitare che tante
persone arrivino tardi alla diagnosi - aggiunge Francesco Cognetti, presidente della Fondazione “Insieme contro il cancro” -
tra le immigrate, per esempio, meno del 50% si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice
uterina. Parliamo di uomini e donne che lavorano qui e sono a tutti gli effetti come gli italiani. Certi messaggi positivi possono
essere ben veicolati dallo sport». Buona arma per contrastare il tumore. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di
collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la Caritas.Nella popolazione più disagiata del nostro paese
si registra un costante aumento delle neoplasie con una forte correlazione a stili di vita errati: tumori al polmone (fumo), testa-
collo (fumo, Hpv), colon-retto e stoamco (alimentazione).
http://salute.leggo.it/prevenzione/notizie/tumore_raccolta_fondi_immigrati/657171.shtml
28-04-2014
Gli lanciano una banana: Dani Alves se la mangiaDurante Villareal-Barcellona: il video fa il giro del mondo
Dani Alves e un gesto pieno di ironia, ieri nello stadio del Villarreal, che fa discutere: mentre si accingeva a battere un calcio d’angolo, dagli spalti è piovuta accanto a lui una banana. Il brasiliano l’ha raccolta, le ha tolto la buccia e se l’è mangiata."Sono 11 anni che convivo con la stessa cosa in Spagna. Bisogna solo ridere di questi ritardati". Dani Alves ha spiegato così il gesto di ieri sera quando, durante Villarreal-Barcellona, ha raccolto da terra la banana che gli era stata lanciata dagli spalti e l’ha mangiata. "Mio padre ha sempre detto: 'figlio mio, mangia le banane per evitare i crampi. Come lo sapeva?", ha aggiunto ancora l’esterno del Barcellona per sdrammatizzare. Per lui, intanto, tanti messaggi di solidarietà, a partire dal connazionale e compagno di squadra Neymar, che ha postato una foto che lo ritrae mentre mangia una banana: "ecco, banda di razzisti. Siamo tutti scimmie". E poi ha aggiunto: "è una vergogna che nel 2014 esista ancora un preconcetto del genere. E per dare il mio contributo perchè tutto questo finisca, ho deciso di fare come Dani Alves. Se anche voi la pensate così, fatevi fotografare mentre mangiate una banana e usiamo quello che loro hanno contro di noi a nostro favore".«Anch’io mangio le banane». Neymar ha twittato una foto di se stesso con questo frutto in mano, assieme al figlio David Lucca che abbraccia invece un pupazzo di una banana gigante. In questo modo l’attaccante del Barcellona ha voluto esternare la propria solidarietà al compagno di club e di nazionale Dani Alves, del quale è molto amico, che ieri ha mangiato in campo la banana che gli era stata gettata dagli spalti, mentre si accingeva a calciare un corner durante la partita contro il Villarreal.Questo gesto in Spagna e Brasile ha scatenato una serie di reazioni: anche la sorella di Neymar ha diffuso sui social network una foto mentre mangia una banana, mentre lo stesso Neymar ha diffuso un altro messaggio altamente ironico: "siamo tutti macachi...e allora?"
"Stavo vedendo anche io la partita, tra l’altro ho giocato assieme a Dani Alves e mi sono sentito partecipe di queste offese che lui ha subito, traendone anche il rammarico per quello che gli è successo. Qui si parla di razzismo, mi viene spontaneo associarlo a una grandissima ignoranza". E’ il commento di Morgan De Sanctis, intervenendo durante la presentazione al Coni della campagna 'La lotta al cancro non ha colore - sul fatto di razzismo capitato ieri durante Villarreal-Barcellona, con un gruppo di pseudo-tifosi che hanno lanciato in campo delle banane al giocatore del Barcellona.
"Lo sport - ha spoiegato De Sanctis, compagno di squadra di Alves nel 2007/08 - ha più volte manifestato la propria dissociazione da qualsiasi fenomeno di discriminazione. Si può continuare con atteggiamenti propositivi per combattere questo fenomeno. Fermo restando che ci sono tanti altri tipi di discriminazioni che danno fastidio: devono essere tutte combattute, allontanate e possibilmente ignorate, solo così si può avere una società migliore".
Il Barcellona ha diramato una nota per "manifestare il suo totale appoggio e solidarietà" a Dani Alves per gli insulti razzisti di cui è stato vittima ieri al "Madrigal". "Il Barcellona vuole ricordare l’importanza civica, culturare, sociale e sportiva dei due messaggi che la Uefa ci mostra prima di ogni partita: Rispetto e No al razzismo". Dal club blaugrana apprezzamento per gli sforzi del Villarrel "nella direzione di trasformare i terreni di gioco in spazi in cui prevalga lo sport e dove le carenze comportamentali di determinate persone vengano prima isolate e poi sradicate per sempre". Ieri, durante la partita tra Villarreal e Barcellona, Dani Alves ha raccolto da terra la banana che gli era stata lanciata dagli spalti e l’ha mangiata. "Sono 11 anni che convivo con la stessa cosa in Spagna, bisogna solo ridere di questi ritardati", ha poi commentato l’esterno brasiliano che ha subito ricevuto la solidarietà di tanti colleghi. Fra i primi il connazionale e compagno di squadra Neymar, che ha postato una foto che lo ritrae mentre mangia una banana assieme al figlio. "Ecco, banda di razzisti. Siamo tutti scimmie", ha scritto l’attaccante, invitando tutti a fare altrettanto: "se anche voi la pensate così, fatevi fotografare mentre mangiate una banana e usiamo quello che loro hanno contro di noi a nostro favore".
http://www.gazzettadiparma.it/video/183836/Gli‐lanciano‐una‐banana‐‐Dani.html
29-04-2014
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/TV/index.php?id_categoria=18&id_ansalive=66552
28-04-2014
Tumori: meno screening e più morti tra gli immigrati Gli stranieri regolari in Italia sono circa 4,5 milioni, ma troppo pochi si sottopongono ai controlli e così arrivano tardi alla diagnosi. Una campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie rivolta ai cittadini più disagiati, da finanziare con un sms o una telefonata REDAZIONE
LUNEDÌ 28 APRILE 2014, 22:35
Gli stranieri che vivono nel nostro Paese muoiono di tumore più degli italiani: il 20% in più. Stando alle rilevazioni Istat, all'1 gennaio 2013 (ultimo dato disponibile), gli stranieri regolari in Italia erano 4.387.721, vale a dire il 7,4% della popolazione totale. Ma meno della metà delle donne immigrate comprese tra 25 e 64
anni si sottopone al pap test per diagnosi precoce del carcinoma della cervice uterina, rispetto ai quasi tre quarti (72%) delle italiane; ancora meno, il 43%, sono quelle che eseguono una mammografia (le italiane sono il 73%) e appena il 20,7% degli stranieri tra i 50 e i 69 anni fanno il test del sangue occulto nelle feci per individuare il cancro del colon-retto (anche il dato degli italiani non è esaltante, per la verità, ma è pur sempre più del doppio: 47%). Non solo: spesso gli stranieri che risiedono in Italia hanno stili di vita tutt'altro che salutari. Poco meno di un quarto, il 23,2%, degli over 14 fuma (in media 13 sigarette al giorno contro le 12 fumate dagli italiani); i più amanti del fumo sono i romeni, seguiti da tunisini e ucraini. Quasi un terzo (30,9%) è sovrappeso e il 7,8% è obeso; tra i primi ci sono soprattutto i moldavi, poi i marocchini e gli albanesi; obesi soprattutto romeni, tunisini e ucraini. A tutto questo si aggiungano i problemi di comunicazione. Per esempio, il 13,8% degli stranieri dice di avere difficoltà nello spiegare i disturbi al medico in italiano e il 14,9% fa fatica a capire ciò che il medico gli dice; i più svantaggiati, in questo caso, sono le donne, gli over 54 e chi ha titoli di studio bassi. Inoltre, il 13% (tra quelli di 14 anni o più), soprattutto tra cinesi e indiani, ha difficoltà a svolgere le pratiche amministrative per poter accedere alle prestazioni sanitarie.
Il risultato di tutto ciò è che meno della metà degli stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. «Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare – spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20%».
Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da Insieme contro il cancro e dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Presentata lunedì 28 aprile nelle sede del Coni a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il sostegno della
Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei deputati e del Senato. E testimonial d’eccezione, tra cui il capitano della Roma, Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il commissario tecnico della Nazionale di calcio, Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, il tennista Nicola Pietrangeli.
Da martedì 29 aprile fino al 4 maggio, tutti potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa.
«Con la campagna – precisa Cognetti - vogliamo che entro tre anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle Regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione».
La Fondazione ha già realizzato un sito internet e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia.
Ma sicuramente anche lo sport è un ottimo “veicolo” per trasmettere messaggi su stili di vita e salute, «in particolare ai giovani - rileva il presidente del Coni, Giovanni Malagò - che troppo spesso adottano comportamenti a rischio. Vogliamo rivolgerci anche alle seconde generazioni di immigrati: cittadini che parlano la nostra lingua e che crescono in Italia». Anche perché «per ogni euro investito sullo sport – sottolinea Malagò - se ne risparmiano tre nella spesa pubblica e in particolare sulla sanità». Grazie ai programmi di prevenzione e di screening «è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori - ricorda Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom – ma gli immigrati
troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già a uno stadio avanzato». E poi «va considerato il dramma dell’immigrazione irregolare – aggiunge Cascinu - che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo». D'altro canto, come sottolinea Vito De Filippo, sottosegretario alla Salute, la campagna promossa dalla Fondazione merita d'essere sostenuta per almeno un paio di ragioni: la prima in funzione della sostenibilità del sistema perché «quando la malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse»; la seconda perché quello dell'immigrazione «non sarà un fatto contingente» e pertanto il nostro Paese dovrà comunque continuare a tenerne conto anche in futuro.
Per la campagna, infine, ci mette «volentieri la faccia» il portiere della Roma, Morgan De Sanctis, perché «ci credo. Ho accettato con orgoglio – dice - perché ho figli anche io e mi piace che siano educati con un certo stile di vita. Oggi la vera trasgressione – conclude - è non trasgredire».
http://www.healthdesk.it/tumori_meno_screening_e_pi_morti_tra_gli_immigrati/1398717340
29-04-2014
La finale di Coppa della Fiorentina occasione di una nobile causa
La Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna ‘La lotta al cancro non ha colore’, ha scelto come momento clou della raccolta fondi (dal 29 aprile a 4 maggio) il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa.
http://www.fiorentinanews.com/2014/04/la‐finale‐di‐coppa‐della‐fiorentina‐occasione‐di‐una‐nobile‐causa/
29-04-2014
TUMORI: FRA GLI IMMIGRATI -50% DI SCREENING E +20% DI DECESSI. PARTE LA CAMPAGNA NAZIONALE "IL CANCRO NON HA COLORE"
Cittadini stranieri più indifesi contro il cancro. Perché non aderiscono ai programmi di screening (-50% rispetto agli
italiani) e arrivano alla diagnosi anche con un anno di ritardo. Di conseguenza il tasso di mortalità è più elevato
(+20%). Per colmare questo gap, la Fondazione "Insieme contro il Cancro" e Aiom lanciano l'iniziativa "La lotta al
cancro non ha colore". La prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più
disagiati, in particolare agli immigrati. "Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione", sottolinea
Francesco Cognetti, presidente della Fondazione "Insieme contro il Cancro". Francesco Cognetti L'iniziativa è
stata presentata a Roma, nella sede del Coni. Da domani al 4 maggio è possibile sostenere la campagna con un
sms o una chiamata al 45594. Tra i testimonial Francesco Totti, Cesare Prandelli, Dino Zoff, Morgan De Sanctis,
Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l'ex tennista
Nicola Pietrangeli. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra
Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all'iniziativa. Francesco Totti,
Cesare Prandelli, Dino Zoff, Morgan De Sanctis, Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, i registi
Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l'ex tennista Nicola Pietrangeli. Il momento centrale della raccolta fondi
sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi
di calcio per aderire all'iniziativa. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM
Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all'iniziativa. Scarso
accesso alla prevenzione. Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro
aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. "Con la conseguenza
che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno
registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega Cognetti -. Inoltre gli immigrati, spesso a
causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non
seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore". Scarso accesso alla prevenzione
La campagna nazionale. Per raggiungere queste persone, nasce quindi "La lotta al cancro non ha colore",
l'inziativa promossa da "Insieme contro il Cancro" e dall'Associazione Italiana di Oncologia medica (Aiom). La
campagna nazionale. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della
popolazione. "Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d'età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si
sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il
43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l'esame del sangue occulto
nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le
percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della
raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli
italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un
sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol,
alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che
verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia".
I comportamenti a rischio. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche
per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il
sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il
13,6% degli uomini ucraini e l'11,1% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. "Il
nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere
costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge
sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario
più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull'importanza della diagnosi
precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul
diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione
aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse". I comportamenti a rischio. Vito De Filippo Il ruolo centrale
dello sport. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. "Nel nostro
campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente Coni e membro del
Comitato d'Onore di ‘Insieme contro il cancro' -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della
prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano
comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all'alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche
alle ‘seconde generazioni' di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno
da tramite per la traduzione e l'informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il
cambiamento culturale all'interno delle famiglie". Il ruolo centrale dello sport. Giovanni Malagò.
"Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino
all'80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea Stefano Cascinu, Presidente Aiom -. Gli immigrati presenti,
anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento
formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di
informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l'accesso agli immigrati.
Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di
scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell'immigrazione irregolare, che non riesce ad
accedere ad alcun tipo di controllo preventivo". Stefano Cascinu Con il ricavato della campagna, verranno inoltre
registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle
televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione "primaria" (rivolta cioè alle persone sane
sugli stili di vita corretti). "Un'attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro'
- sarà realizzata per illustrare l'importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale
per le diverse fasce d'età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi
attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social
network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di
immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale
innocuità e il grande vantaggio di questi esami". Elisabetta Iannelli Inoltre si intensificheranno i rapporti di
collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni
scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo
stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.federfarma.it/Edicola/Sole‐24Ore‐News/VisualizzaNews.aspx?type=Sole24Ore&key=Abr29yfJ
28-04-2014
LETTORI
222.000
AL VIA LA CAMPAGNA "LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE"
Roma, 28 apr. - Troppo pochi cittadini stranieri si sottopongono ai controlli. La maggior parte arriva tardi alla diagnosi e si registrano più decessi rispetto agli italiani. Per questo motivo nasce la campagna di sensibilizzazion "La lotta al cancro non ha colore", con testimonial Francesco Totti, Cesare Prandelli, Morgan De Sanctis, Antonello Venditti e Carlo Verdone. Secondo i dati, infatti, meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. "Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione 'Insieme contro il Cancro'-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore". Per raggiungere queste persone, nasce "La lotta al cancro non ha colore", la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da "Insieme contro il Cancro" e dall'Associazione italiana di oncologia medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del Coni a Roma, l'iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d'eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l'ex tennista Nicola Pietrangeli.
Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all'iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. "Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d'età raccomandata - continua Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l'esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11,1% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine.
https://it.tv.yahoo.com/notizie/al‐via‐la‐campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐110121690.html
27-04-2014
Aiom e Coni lanciano raccolta fondi contro il cancro
Parte domani la campagna di sensibilizzazione "La lotta al cancro non ha colore" lanciata da "Insieme contro il cancro" e AIOM per la prevenzione oncologica contro i tumori e dedicata alle popolazioni immigrate e alle fasce più deboli del nostro Paese. Alessia Carlozzo ha intervistato Francesco Cognetti, presidente di “Insieme contro il Cancro”, che ha illustrato le iniziative previste e l’importanza di questa campagna che vede lo sport in prima linea: R. – Abbiamo dati molto sicuri e certi. Purtroppo, le popolazioni più disagiate nel nostro Paese, italiani ma anche immigrati, hanno una maggiore incidenza di neoplasie. Questo è dovuto anche a fattori alimentari, stili di vita, fumo, cattiva alimentazione, sovrappeso, ma anche al fatto che questa parte della popolazione non si sottopone agli screening e quindi ai sistemi di analisi, di diagnosi precoce che di solito vengono coperti dai servizi sanitari regionali. Se si sottopone, lo fa in maniera poco frequente. Questa campagna, che parte domani sulle reti Rai con una serie di interventi, permetterà alla popolazione di dare il suo contributo. Diffonderemo degli opuscoli che abbiamo già preparato sia sugli stili di vita sulla diagnosi precoce. Tutto questo verrà tradotto nelle lingue principali, quindi in inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, greco ed arabo. Verranno prodotti dei video educativi e informativi e promuoveremo l’educazione di medici verso problemi dell’oncologia; medici che vivono nei Paesi di origine di questi soggetti. Il ricavato dei fondi che raccoglieremo attraverso i messaggi solidali da domani a domenica sarà destinato a questa campagna. Dunque, il numero è il seguente 45594 attivo dal 29 aprile fino al 4 maggio, quindi da martedì a domenica prossima. D. – Ci sono delle zone specifiche nelle quali si concentreranno le azioni della campagna?
R. – Prevalentemente nelle zone del sud, quindi Calabria, Sicilia, Puglia, Campania, dove purtroppo la diffusione degli screening è più bassa. D. – La campagna “La lotta al cancro non ha colore” presenta un forte legame con il mondo dello sport, infatti il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Qui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Come mai questa scelta di appoggiarsi al mondo dello sport? Come può secondo lei il calcio veicolare questo tipo di messaggi? R. – Il mondo dello sport, il calcio in particolare, è un ottimo veicolo di messaggi positivi, perché riesce a raggiungere strati della popolazione che noi non riusciamo a raggiungere. Abbiamo delle esperienze pregresse, perché con famosi calciatori siamo andati in giro nelle scuole di tutta Italia. C’è stata un’adesione entusiastica da parte degli studenti, soprattutto nelle scuole superiori. Se fossimo andati solo noi oncologi, probabilmente non avremmo avuto questo successo. Inoltre, il mondo dello sport non è estraneo ai problemi dell’oncologia perché purtroppo anche atleti o ex atleti si ammalano di tumori: di questi giorni è la notizia purtroppo dell'ex allenatore del Barcellona, Villanova. Quindi, proprio in questi giorni il mondo del calcio è particolarmente sensibile verso queste problematiche.
http://it.radiovaticana.va/news/2014/04/28/aiom_e_coni_lanciano_raccolta_fondi_contro_il_cancro/it1‐
794659
27-04-2014
Insieme contro il cancro" lancia Campagna: La lotta al cancro non ha colore. 29 Aprile 4 Maggio Roma, 24 Aprile 2014 - In Italia vivono oltre 4,5 milioni di stranieri: il 7,5% della popolazione. Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. Perché la malattia viene scoperta troppo spesso in ritardo. E perché accedono con difficoltà ai programmi di screening. Inoltre, in questa fascia di popolazione, si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati (fumo, abuso di alcol e dieta scorretta). La Fondazione "Insieme contro il cancro" insieme ad AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), promuove la campagna "La lotta al cancro non ha colore". Si tratta della prima campagna nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono in condizione più disagiate. L’obiettivo è di sensibilizzare la popolazione immigrata sui fattori di rischio oncologici, sia nelle prime che nelle seconde generazioni, incentivare all’adesione alle campagne di screening previste dal Servizio Sanitario Nazionale (seno, cervice uterina, colon-retto), ridurre il carico di patologia all’interno della popolazione target. La campagna verrà finanziata grazie all’attivazione di un numero solidale. Dal 29 aprile al 4 maggio, tutti i cittadini potranno donare un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Per illustrare i contenuti della campagna, lunedì 28 aprile alle 12.30 si terrà una conferenza stampa nella sala Giunta del CONI a Roma (Piazza Lauro De Bosis 15) in cui interverranno Francesco Cognetti, Direttore dell’Oncologia Medica A dell’Istituto Regina Elena e Presidente di “Insieme contro il cancro”; Stefano Cascinu, Presidente AIOM; Giovanni Malagò, Presidente CONI; Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A; Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute e Mehdi Benatia, difensore della Roma. Se vuoi saperne di più vai sul sito ufficiale: www.lalottaalcancrononhacolore.org
http://www.ifo.it/AspOne.aspx?990022729
28-04-2014
28/04/2014 - Tumori: -50% di screening e +20% di morti fra gli immigrati. Al via la campagna “La Lotta Al Cancro Non Ha Colore”
Roma, 28 aprile 2014 – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche.
“Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof.
Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.ilritrattodellasalute.org/news.php?ID=3128&ID_CAT=5
28-04-2014
TUMORI: -50% DI SCREENING E +20% DI MORTI FRA GLI
IMMIGRATI". AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO
NON HA COLORE” - 28/04/2014
Roma, 28 aprile 2014 – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet
(www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase
precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.tumorepancreas.org/news‐leggi.php?ID=140
28-04-2014
Tumori: +20% morti tra immigrati, al via campagna sensibilizzazione
Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti
Roma, 28 apr. - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore', insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago', al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). L'evento e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti. L'obiettivo dell'iniziativa e' realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata
da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Tutte le informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. "Con la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative a partire dalle regioni del Sud Italia". Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi e' possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
http://corrierenazionale.it/salute/news‐2014‐04‐28‐16‐04‐00‐
tumori___20_morti_tra_immigrati_al_via_campagna_sensibilizzazione‐30580/
28-04-2014
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27.000
TUMORI: -50% DI SCREENING E +20% DI MORTI FRA GLI IMMIGRATI AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE”
Roma, 28 aprile 2014 – Troppo pochi cittadini stranieri si sottopongono ai controlli. La maggior parte arriva tardi alla diagnosi e si registrano più decessi rispetto agli italiani. Francesco Cognetti, presidente Fondazione “Insieme contro il Cancro”: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione”. Testimonial Francesco Totti, Cesare Prandelli, Morgan De Sanctis, Antonello Venditti e Carlo Verdone
Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In
percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12
mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del
20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati,
spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non
seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce
“La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini
più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e
dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i
giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e
del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De
Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i
registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini
potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il
momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà
lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila
stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata -
continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il
72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del
sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre
anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della
raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le
percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet
(www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening),
tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare
attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse
comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%),
tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi
(35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle
marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di
essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge
sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più
impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce.
Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute.
Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile
anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro
campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del
Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione
al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio
(abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di
immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e
l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle
famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino
all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti,
anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale
però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione,
presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo
spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed
informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di
controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De
Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai
ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi,
che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale
di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono
mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire
uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da
inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta
prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta
Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti
gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle
feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite
attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze
in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la
totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani
medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si
recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani
potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.medinews.it/news,17000
28-04-2014
La lotta al cancro? Non ha colore!
È ufficialmente partita la nuova campagna nazionale “La lotta al cancro non ha colore”, la prima dedicata alla prevenzione dei tumori nei cittadini più disagiati, in particolare gli immigrati che abitano nel nostro Paese.
Promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), la campagna vivrà uno dei suoi momenti più importanti la settimana prossima: dal 29 aprile al 4 maggio, infatti, tutti i cittadini potranno sostenere l’iniziativa, donando un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà sabato 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Con i fondi raccolti potranno essere realizzate attività rivolte alle fasce più deboli del nostro Paese: sensibilizzare la popolazione immigrata sui fattori di rischio oncologici, incentivare l’adesione alle campagne di screening previste dal Servizio Sanitario Nazionale e ridurre il carico della patologia all’interno della popolazione.
http://www.favo.it/news/1207‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore.html
28-04-2014
Tumori: -50% di screening e +20% di morti fra gli immigrati. Al
via la campagna �La Lotta Al Cancro Non Ha Colore�
Roma, 28 aprile 2014 – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro'-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l'iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d'eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l'ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all'iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d'età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l'esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11,1% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse
realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull'importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d'Onore di ‘Insieme contro il cancro' -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all'alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni' di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l'informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all'interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l'accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell'immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”.
“Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un'iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un'attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro' - sarà realizzata per illustrare l'importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d'età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.innovareinoncologia.net/news.php?ID=114
28-04-2014
TUMORI: +20% MORTI TRA IMMIGRATI, AL VIA CAMPAGNA SENSIBILIZZAZIONE
Roma, 28 apr. - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore', insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago', al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica).
L'evento e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti.
L'obiettivo dell'iniziativa e' realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Tutte le informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org.
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine.
"Con la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative a partire dalle regioni del Sud Italia". Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi e' possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
http://www.focus.it/ADNKronos/tumori‐20‐morti‐tra‐immigrati‐al‐via‐campagna‐sensibilizzazione‐‐‐‐
_C65.aspx
28-04-2014
Tumori: +20% morti tra immigrati, al via campagna sensibilizzazione Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore', insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago', al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). L'evento e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti. L'obiettivo dell'iniziativa e' realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Tutte le informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. "Con la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative a partire dalle regioni del Sud Italia". Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi e' possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
http://www.adnkronos.com/IGN/Daily_Life/Benessere/Tumori‐+20‐morti‐tra‐immigrati‐al‐via‐campagna‐
sensibilizzazione_321485636919.html
28-04-2014
TUMORI: +20% DI MORTI TRA GLI IMMIGRATI, AL VIA LA CAMPAGNA
DI SENSIBILIZZAZIONE
Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a
questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la
conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile
da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof.
Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati,
spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo
alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per
raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale
per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati
che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di
Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i
giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della
Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma
Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il
cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed
Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno
sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero
45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra
Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa.
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione.
“Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata – continua il prof. Cognetti – si
sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle
italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue
l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la
campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli
stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose
iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione
agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet
(www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol,
alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese,
arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di
volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si
differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%),
tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%),
marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni,
fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario – afferma Vito
De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute – ha il pregio di essere costruito sulla base di una
visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le
persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più
impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza
della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che
incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce,
non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il
linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro
campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e
membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a
trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai
giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta
scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di
cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e
l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento
culturale all’interno delle famiglie”.
“Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile
diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente
AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di
accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in
carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli
italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo
spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa
prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non
riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e
per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –.
Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i
comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi,
che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa
campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta,
Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo
sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il
ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel
circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della
cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti).
“Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ – sarà
realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario
nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati
saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e
tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del
messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli
screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di
questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi
dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si
recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani
oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.meteoweb.eu/2014/04/tumori‐20‐di‐morti‐tra‐gli‐immigrati‐al‐via‐la‐campagna‐di‐
sensibilizzazione/279441/
28-04-2014
Immigrati e tumori. Pochi screening e più decessi. Al via la campagna “La lotta al cancro non ha colore” Esami e diagnosi per il cancro tra gli immigrati in percentuali dimezzate rispetto agli italiani. Anche per questo i decessi fanno registrare un + 20% rispetto al resto della popolazione. L’iniziativa promossa da Aiom e Fondazione “Insieme contro il Cancro”. Cognetti: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione”.
28 APR - Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato.
Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il
13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.ilfarmacistaonline.it/cronache/articolo.php?articolo_id=21221&&cat_1=1&&cat_2=0&&tipo=articolo
28-04-2014
TUMORI: -50% DI SCREENING E +20% DI MORTI FRA GLI IMMIGRATI. AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE”
Roma, 28 aprile 2014 – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile,
visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.tumorigenitourinari.net/news‐leggi.php?ID=32
28-04-2014
Campagna “La lotta al cancro non ha colore”, De Sanctis alla presentazione. Il portiere: “Banane a Dani Alves? Grande ignoranza”
Questa mattina nella sala Giunta del Coni a Roma si è tenuta una conferenza stampa per illustrare i contenuti della campagna “La lotta al cancro non ha
colore”, prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese,
promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Alla conferenza di presentazione era presente
anche il portiere della Roma Morgan De Sanctis. Tra i testimonial della campagna c’è anche il capitano giallorosso Francesco Totti. La fondazione “Insieme
contro il cancro” ha messo all’asta per beneficienza una maglia del numero 10 giallorosso.
“Credo fortemente in questa campagna – le parole dell’estremo difensore giallorosso – Ho figli che voglio educare con un preciso stile di vita e’ molto
raccomandabile avere un alimentazione corretta e fare attivita’ sportiva. E’ importante anche avere una diagnosi in tempi brevi. Non va fatto abuso di alcool e
sostanze stupefacenti. Sono contento che questa campagna sia stata associata alla finale di Coppa Italia, mi dispiace pero’ non farne parte. Spero in futuro di fare il
testimonial sul campo”
De Sacntis ha poi commentato il gesto anti-razzista di Dani Alves, che durante Villareal-Barcellona di ieri sera ha raccolto una banana lanciata in campo dagli spalti
e l’ha mangiata. “Stavo vedendo anche io la partita, tra l’altro ho giocato assieme a Dani Alves (al Siviglia nella stagione 2007-08, ndr) e mi sono sentito partecipe
di queste offese che lui ha subito, traendone anche il rammarico per quello che gli e’ successo. Qui si parla di razzismo, mi viene spontaneo associarlo a una
grandissima ignoranza. Lo sport ha piu’ volte manifestato la propria dissociazione da qualsiasi fenomeno di discriminazione. Si puo’ continuare con atteggiamenti
propositivi per combattere questo fenomeno. Fermo restando che ci sono tanti altri tipi di discriminazioni che danno fastidio: devono essere tutte combattute,
allontanate e possibilmente ignorate, solo cosi’ si puo’ avere una societa’ migliore”.
http://www.ilgiallorosso.com/6967/c40‐news/campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore‐de‐sanctis‐si‐chieraon‐dani‐alves‐il‐razzismo‐e‐sintomo‐di‐
grande‐ignoranza.html
28-04-2014
LETTORI
222.000
TUMORI: +20% MORTI TRA IMMIGRATI, AL VIA CAMPAGNA SENSIBILIZZAZIONE
Roma, 28 apr. - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore', insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago', al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica). L'evento e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti. L'obiettivo dell'iniziativa e' realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Tutte le informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org.
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. "Con la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative a partire
dalle regioni del Sud Italia". Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi e' possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
https://it.notizie.yahoo.com/tumori‐20‐morti‐tra‐immigrati‐al‐via‐campagna‐140400641.html
28-04-2014
Tumori: -50% di screening e +20% di morti tra gli immigrati. Al via la campagna “La lotta al cancro non ha colore” Roma, 28 aprile 2014 – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”.
Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata – continua il prof. Cognetti – si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario – afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute – ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più
impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ – sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://sempredonna.net/2014/04/28/tumori‐50‐di‐screening‐e‐20‐di‐morti‐tra‐gli‐immigrati‐al‐via‐la‐campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore/
28-04-2014
Campagna “La lotta al cancro non ha colore”, De Sanctis si schiera con Dani Alves: “Il razzismo è sintomo di grande ignoranza”
Nella sala Giunta del Coni a Roma, questa mattina si è tenuta una conferenza stampa per illustrare i contenuti della campagna “La lotta al cancro non ha colore”, promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Alla conferenza di presentazione era presente anche il portiere della Roma Morgan De Sanctis. L’estremo difensore romanista ha commentato anche l’episodio di razzismo che ha visto coinvolto Dani Alves durante la sfida contro il Villareal: l’esterno brasiliano ieri sera ha raccolto una banana lanciata in campo dagli spalti e l’ha mangiata. “Stavo vedendo anche io la partita, tra l’altro ho giocato assieme a Dani Alves (al Siviglia nella stagione 2007-08, ndr) e mi sono sentito partecipe di queste offese che lui ha subito, traendone anche il rammarico per quello che gli e’ successo. Qui si parla di razzismo, mi viene spontaneo associarlo a una grandissima ignoranza. Lo sport ha piu’ volte manifestato la propria dissociazione da qualsiasi fenomeno di discriminazione. Si puo’ continuare con atteggiamenti propositivi per combattere questo fenomeno. Fermo restando che ci sono tanti altri tipi di discriminazioni che danno fastidio: devono essere tutte combattute, allontanate e possibilmente ignorate, solo cosi’ si puo’ avere una societa’ migliore”.
http://www.ilgiallorosso.com/6967/c40‐news/campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore‐de‐sanctis‐si‐chieraon‐dani‐alves‐il‐razzismo‐e‐sintomo‐di‐
grande‐ignoranza.html
28-04-2014
Tumori, meno dei 50% delle immigrate fa pap-test e mammografia
«Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata, si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% effettua regolarmente la mammografia rispetto al 73% delle italiane e solo il 20,7% esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto (47%)». Ad affermarlo è Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, oggi a Roma per la presentazione della campagna ‘La lotta al cancro non ha colorè. La campagna è la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare gli immigrati e la popolazione che, nel nostro Paese, vive situazioni disagiate, a sottoporsi a controlli anticancro. Per finanziare la campagna sara possibile, da domani al 4 maggio, donare un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo ’82, anche il capitano della Roma Francesco Totti e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli.
http://www.online‐news.it/2014/04/28/tumori‐meno‐dei‐50‐delle‐immigrate‐fa‐pap‐test‐e‐mammografia/
28-04-2014
TUMORI: -50% DI SCREENING E +20% DI MORTI FRA GLI IMMIGRATI. AL VIA LA CAMPAGNA "LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE" - 28/04/2014
Roma – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la
scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”.
“Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.nonfareautogol.it/news.php?ID=823
28-04-2014
La lotta al cancro? Non ha colore!
È ufficialmente partita la nuova campagna nazionale “La lotta al cancro non ha colore”, la prima dedicata alla prevenzione dei tumori nei cittadini più disagiati, in particolare gli immigrati che abitano nel nostro Paese. Promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), la campagna vivrà uno dei suoi momenti più importanti la settimana prossima: dal 29 aprile al 4 maggio, infatti, tutti i cittadini potranno sostenere l’iniziativa, donando un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà sabato 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Con i fondi raccolti potranno essere realizzate attività rivolte alle fasce più deboli del nostro Paese: sensibilizzare la popolazione immigrata sui fattori di rischio oncologici, incentivare l’adesione alle campagne di screening previste dal Servizio Sanitario Nazionale e ridurre il carico della patologia all’interno della popolazione.
http://www.aimac.it/__k6qXmQ==__nea.html
28-04-2014
28/04/2014; TUMORI: -50% DI SCREENING E +20% DI MORTI FRA GLI IMMIGRATI
Roma, 28 aprile 2014 – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro'-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l'iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d'eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l'ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all'iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d'età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l'esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11,1% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull'importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio
universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d'Onore di ‘Insieme contro il cancro' -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all'alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni' di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l'informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all'interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l'accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell'immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un'iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un'attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro' - sarà realizzata per illustrare l'importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d'età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.fondazioneaiom.it/default2.asp?active_page_id=2268#
28-04-2014
Tumori: -50% di screening e +20% di morti fra gli immigrati. Al via la campagna “La Lotta Al Cancro Non Ha Colore”
Roma, 28 aprile 2014 – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi
programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino
a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20%
– spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa
delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta
e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la
prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che
abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).
Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della
Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma
Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli
attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al
4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al
numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui
verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila
stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il
prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il
43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci,
consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai
controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose
iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori
rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla
prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese,
arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”.
Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono
soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini
(36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il
10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio
di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre
tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel
sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici
di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è
diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il
linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni
sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo
sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai
giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo
rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da
tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento
culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile
diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati
presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale
però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti
anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla
diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il
dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un
esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo
ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli
negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”.
“Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio
Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e
benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati
video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le
regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga –
conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening,
offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci).
Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale
sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati
che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande
vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani
(soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi
come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per
stage.
http://www.biodrugsnews.net/news‐leggi.php?ID=438
28-04-2014
CONI: Presentata la campagna "La lotta al cancro non ha colore". Malagò: "Fondamentali gli stili di vita"
Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e il Segretario Generale, Roberto Fabbricini, hanno partecipato alla presentazione dell’iniziativa “la lotta al cancro non ha colore”, promossa dalla Fondazione “Insieme contro il cancro”, guidata dal Professor Francesco Cognetti. Si tratta della prima campagna nazionale – sviluppata in collaborazione con l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese. Da domani e fino al 4 maggio sarà possibile sostenere la campagna donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM CUP Fiorentina-Napoli. Alla conferenza stampa hanno presenziato anche Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute, Stefano Cascinu, Presidente AIOM, Elisabetta Iannelli, segretario di “Insieme contro il Cancro”, Gianni Letta e Morgan De Sanctis, portiere dell’AS Roma.
Il Professor Cognetti ha fotografato la situazione nel nostro Paese. “Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registra un maggior numero di morti, superiore al 20%. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano la regola della prevenzione, consumano troppo alcol, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. L'obiettivo dell'iniziativa è realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull'importanza di aderire agli screening.
Il Presidente Malagò ha sottolineato l’importanza della campagna. “Sono onorato
di sostenere l’azione del prof. Cognetti, che è un amico al quale sono legato da tanti anni. E’ fondamentale seguire la strada tracciata dalla Fondazione e lo sport può recitare un ruolo di primo piano, perché per ogni euro che si investe nel nostro mondo se ne risparmiano 3 di spesa sanitaria. Dobbiamo fare sistema e coinvolgere più persone possibili per veicolare il messaggio. E’ fondamentale adottare stili di vita corretti, basati su alimentazione corretta e movimento fisico”.
Il Sottosegretario Vito De Filippo ha insistito “sull’importanza della diagnosi precoce attraverso screening oncologici di massa, anche per risparmiare risorse”. Il portiere dell’AS Roma, Morgan De Sanctis, testimonial dell’iniziativa, ha ricordato con orgoglio “di metterci la faccia perché grazie allo screening si possono evitare autogol”. Apprezzati anche gli interventi di Stefano Cascinu, Presidente AIOM, che ha indugiato “sugli studi scientifici che dimostrano come i programmi di prevenzione riducano fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori”, e di Elisabetta Iannelli. Chiusura a cura di Gianni Letta. “Stili di vita, diagnosi precoce e prevenzione sono le 3 parole chiave per combattere questo fenomeno anche tra gli immigrati”.
http://www.coni.it/it/notizie/primo‐piano/20372‐coni‐presentata‐la‐campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐
colore.html
23-04-2014
Tumori: -50% di screening e +20% di morti fra gli immigrati. Al via la campagna “La Lotta Al Cancro Non Ha Colore” Roma, 28 aprile 2014 – Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le
barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.aiom.it/area+pubblica/area+medica/aiom+informa/notiziario/Tumori%3A+‐50%25+di+screening+e++20%25+di+morti+fra+gli+immigrati.+Al+via+la+campagna+%27La+Lotta+ Al+Cancro+Non+Ha+Colore%27/1,3817,0,
Editore: Intermedia srlDirettore responsabile: Mauro Boldrini. Amministratore unico: Sabrina SmerrieriConsulenza Scientifi ca: Healthy FoundationRegistrazione presso il tribunale di Brescia n. 9/2012 del 26.04.2012
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I CONSIGLI DELLA TAVOLA PER FAVORIRE LA PRODUTTIVITÀ
Un vero e proprio messaggio alle scuole italiane: tagliare le ore di educazione fi sica a scuola met-te a repentaglio la pagella dei ragazzi. A sostenerlo è uno studio dei ricercatori della University of Illinois, che ha dimostrato come l’attività fi sica dei bambini infl uisca anche sul loro rendimento scolastico, migliorando in particolare le prestazioni scolastiche più diffi cili. La ricerca sottolinea come il taglio dello sport a scuola possa avere ripercussioni anche nelle attività d’aula. Per lo stu-
dio è stato reclutato un gruppo di bambini di 9 e 10 anni, misurando la loro forma fi sica con test sul tapis roulant. Ai migliori e peggiori 24 sono stati fatti eseguire diversi esercizi di diffi coltà differen-te, per misurare le abilità nel memorizzare alcuni nomi di regioni inventate su una mappa. Lo studio ha dimostrato che i bambini hanno più o meno le stesse performance se si tratta di esercizi sempli-ci, mentre in quelli più impegnativi i migliori sono risultati proprio quelli più in forma. ”Più diffi cile era la cosa da imparare – hanno affermato gli au-tori – maggiore era l’aiuto che può dare la forma fi sica”. Più ore di ginnastica fanno bene ai voti!
Meno sport a scuola? Ragazzi meno bravi!BENESSERE DEI GIOVANI
OGGI CONFERENZA STAMPA AL CONI
Al via la campagna“La lotta al cancro non ha colore”
Gli immi-grati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani: perché la malat-tia viene scoperta troppo spesso in ritardo e perché acce-dono con diffi coltà ai programmi di scre-ening. “La lotta al cancro non ha colore” è la prima campagna nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono in condizione più disagiate. Promossa dalla Fondazione “Insieme con-tro il Cancro” e dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), la campa-gna verrà fi nanziata grazie all’attivazione di un numero solidale: dal 29 aprile al 4 maggio, tutti i cittadini potranno donare un euro da Sms o 2 euro con una chiama-ta da rete fi ssa al 45594.Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la fi nale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Per illustrare i contenuti della campagna, questa mattina alle 12.30 nella sala Giunta del CONI a Roma (Piazza Lauro De Bosis 15) si terrà una conferenza stampa, moderata da Mauro Boldrini, in cui inter-verranno Francesco Cognetti, Presidente di “Insieme contro il Cancro”; Stefano Ca-scinu, Presidente AIOM; Giovanni Malagò, Presidente CONI; Morgan De Sanctis, por-tiere titolare della Roma; Dino Zoff, cam-pione del mondo 1982, Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A; Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute ed Elisabetta Iannelli, Segretario di “Insie-me contro il cancro”. Per tutti i dettagli vi aspettiamo sul sito internet uffi ciale: www.lalottaalcancrononhacolore.org
Stress ‘a mille’, un’agenda senza tregua e il cervello sempre acceso: è la giornata tipo di un manager. Una vita in movimento che lascia poco spazio per la tavola e poca attenzione a quello che si mangia. Eppure, il legame fra performance intellettive e alimentazione è molto. Forte. Il segreto? Spezzare l’apporto calorico giornaliero in piccoli pasti ricchi di energia. Le regole sono poche: sì alla dieta mediterranea e no ai regimi alimentari iperproteici all’americana, sì alla giusta dose di grassi e zuccheri “benzina” per il cervello, at-tenzione alla colazione, che ha la funzione di “starter” e serve ad accendere i motori. Pranzo e cena devono essere armonizzati nella completezza, mentre la co-lazione richiede più carboidrati, ma anche un po’ di grassi. Meglio evitare una colazione salata, piuttosto un buon latte e caff è, affi ancato magari da pane e marmellata, o in alternativa miele o crema spalmabile alla nocciola. Poi ci sono i fuori pasto: alla mattina spuntini veloci ai cereali e al latte, con una spremuta di frutta (carboidrati, dunque, che permettano di mantenere alte performance), nel pome-riggio pausa con tazza di cioccolato o una tazza di tè (ma va bene anche la frutta). Il pranzo, pasto principale della giornata, deve essere molto energetico, ma non appesantire: l’ideale è un primo piatto come riso e piselli o pasta e fagioli, un bicchiere di vino e frutta. La sera e’ il momento di alternare le varie proteine, dalla carne rossa alla carne bianca, dal pesce alle uova ai formaggi freschi. Al termine della giornata, ci si può prendere un po’ di cioccolato, qualcosa che faccia stare bene con se stessi senza appesantire.
5-6 pasti e cibi “benzina”: ecco la “dieta del manager”
la lotta al cancro non ha col
ore la lotta al cancro
non ha colore
28-04-2014
Tumori: gli immigrati arrivano troppo tardi alla diagnosi
È presentata questa mattina, lunedì 28 Aprile, a Roma, durante una conferenza stampa presso la sede nazionale del CONI, la campagna “La lotta al cancro non ha colore”, promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). Si tratta della prima iniziativa nazionale volta a sostenere quanti, nel nostro Paese, vivono in condizione più disagiate: gli immigrati. Sono loro, infatti, a morire per cancro più degli italiani, proprio perché accedono con maggiori difficoltà ai programmi di screening, determinando così il grave ritardo alla scoperta della malattia. Inoltre, in questa fascia di popolazione, si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati (fumo, abuso di alcol e dieta scorretta). Allo scopo di mettere in luce il problema, interverranno alla conferenza il professor Francesco Cognetti, Presidente di “Insieme contro il Cancro”; Stefano Cascinu, Presidente AIOM; Giovanni Malagò, Presidente CONI; Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute, Elisabetta Iannelli, Segretario di “Insieme contro il cancro” e i campioni di calcio Dino Zoff e Morgan de Santis.,
“La lotta al cancro non ha colore intende realizzare, a partire dalle Regioni del Sud Italia, iniziative di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Dal 29 aprile al 4 maggio, tutti i cittadini potranno donare un euro da Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Il sito internet ufficiale è:
www.lalottaalcancrononhacolore.org
http://www.piusanipiubelli.it/tumori-immigrati-arrivano-troppo-tardi-alla-diagnosi.htm
28-04-2014
Immigrati e tumori. Pochi screening e più decessi. Al via la campagna “La lotta al cancro non ha colore” Esami e diagnosi per il cancro tra gli immigrati in percentuali dimezzate rispetto agli italiani. Anche per questo i decessi fanno registrare un + 20% rispetto al resto della popolazione. L’iniziativa promossa da Aiom e Fondazione “Insieme contro il Cancro”. Cognetti: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione”.
28 APR - Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. “Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”. Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata oggi nelle sede del CONI a Roma in un incontro con i giornalisti, l’iniziativa ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato.
Con testimonial d’eccezione, fra cui il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da domani al 4 maggio, tutti i cittadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi
sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia”. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull’importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all’alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni’ di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”. “Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l’accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell’immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo di controllo preventivo”. “Rappresentiamo un esempio per i giovani e per tutti gli sportivi – affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna –. Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare. È con grande piacere e onore, quindi, che abbiamo deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”. “Siamo lieti di sostenere questa campagna nella finale di TIM Cup, perché ciascuno deve fare la sua parte – spiega Maurizio Beretta, Presidente Lega Serie A -. Non si devono mai sottovalutare due aspetti importantissimi legati allo sport, divertimento e benessere, che possono aiutare a seguire uno stile di vita corretto”. Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione “primaria” (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). “Un’attività analoga – concludeElisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro’ - sarà realizzata per illustrare l’importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario nazionale per le diverse fasce d’età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi
attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami”. Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=21221
28-04-2014
TUMORI: FRA GLI IMMIGRATI -50% DI SCREENING E +20% DI DECESSI. PARTE LA CAMPAGNA NAZIONALE "IL CANCRO NON HA COLORE"
Cittadini stranieri più indifesi contro il cancro. Perché non aderiscono ai programmi di screening (-50% rispetto agli italiani) e arrivano alla diagnosi anche con un anno di ritardo. Di conseguenza il tasso di mortalità è più elevato (+20%). Per colmare questo gap, la Fondazione "Insieme contro il Cancro" e Aiom lanciano l'iniziativa "La lotta al cancro non ha colore". La prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati. "Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione", sottolinea Francesco Cognetti, presidente della Fondazione "Insieme contro il Cancro".
L'iniziativa è stata presentata a Roma, nella sede del Coni. Da domani al 4 maggio è possibile sostenere la campagna con un sms o una chiamata al 45594. Tra i testimonialFrancesco Totti, Cesare Prandelli, Dino Zoff, Morgan De Sanctis, Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l'ex tennista Nicola Pietrangeli. Il momento centrale della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all'iniziativa.
Scarso accesso alla prevenzione. Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50% rispetto agli italiani. "Con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – spiega Cognetti -. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore".
La campagna nazionale. Per raggiungere queste persone, nasce quindi "La lotta al cancro non ha colore", l'inziativa promossa da "Insieme contro il Cancro" e dall'Associazione Italiana di Oncologia medica (Aiom).
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. "Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d'età raccomandata -continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l'esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto. Con la campagna vogliamo che, entro tre anni, le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove, anche fra gli italiani, le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. Abbiamo già realizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia".
I comportamenti a rischio. Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità di immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11,1% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. "Il nostro sistema sanitario - afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute - ha il pregio di essere costruito sulla base di una visione universalistica, anche se è sicuramente migliorabile, visto che non raggiunge sempre tutte le persone e non garantisce una tutela uniforme nelle diverse realtà del nostro Paese. È necessario più impegno nel sensibilizzare i cittadini non solo sugli stili di vita corretti, ma anche sull'importanza della diagnosi precoce. Gli screening oncologici di massa sono uno strumento fondamentale, che incide profondamente sul diritto alla salute. Inoltre, quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse".
Il ruolo centrale dello sport. Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. "Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri –evidenzia Giovanni Malagò, Presidente Coni e membro del Comitato d'Onore di ‘Insieme contro il cancro' -. Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani che troppo spesso adottano comportamenti a rischio (abitudine al fumo e all'alcol, dieta scorretta e sedentarietà). Vogliamo rivolgerci anche alle ‘seconde generazioni' di immigrati. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l'informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all'interno delle famiglie".
"Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori – sottolinea Stefano Cascinu, Presidente Aiom -. Gli immigrati presenti, anche temporaneamente, sul nostro territorio hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie. Il riconoscimento formale però non corrisponde ad una vera presa in carico per le difficoltà culturali, burocratiche, amministrative, di informazione, presenti anche per gli italiani, ma che rendono particolarmente difficile l'accesso agli immigrati. Queste persone troppo spesso arrivano alla diagnosi quando il cancro è già in uno stadio avanzato, a causa di scarsa prevenzione ed informazione. Va poi considerato il dramma dell'immigrazione irregolare, che non riesce ad accedere ad alcun tipo
di controllo preventivo".
Con il ricavato della campagna, verranno inoltre registrati video informativi in diverse lingue, da inserire nel circuito di tutti i principali social network e nelle televisioni locali, per mostrare le regole della cosiddetta prevenzione "primaria" (rivolta cioè alle persone sane sugli stili di vita corretti). "Un'attività analoga – conclude Elisabetta Iannelli, segretario di ‘Insieme contro il Cancro' - sarà realizzata per illustrare l'importanza degli screening, offerti gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale per le diverse fasce d'età (pap-test, mammografia, sangue occulto nelle feci). Questi filmati saranno diffusi attraverso le organizzazioni di volontariato in campo sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network. Verranno utilizzate, per facilitare la comprensione del messaggio, anche le testimonianze in video di immigrati che si sono sottoposti con successo agli screening, oltre a interventi degli oncologi per spiegare la totale innocuità e il grande vantaggio di questi esami".
Inoltre si intensificheranno i rapporti di collaborazione con i giovani medici oncologi dei Paesi africani (soprattutto Tanzania), dove già esistono da anni scambi con clinici italiani che si recano in Africa per insegnare ai loro colleghi come affrontare il cancro. Allo stesso tempo giovani oncologi africani potranno essere ospitati in strutture di riferimento italiane per stage.
http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/lavoro‐e‐professione/2014‐04‐28/tumori‐immigrati‐screening‐decessi‐
125542.php
28-04-2014
Cancro, prevenzione di tutti i colori
L'obiettivo è ambizioso: dare un calcio al tumore, sostenendo la prevenzione tra i cittadini più disagiati, in particolare gli
immigrati. Si intitola "La lotta al cancro non ha colore", la campagna nazionale promossa dalla Fondazione "Insieme contro il
Cancro" e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica. Una campagna che ha il pieno sostegno della Presidenza della
Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato, e testimonial d'eccezione, tra cui il ct della nazionale di
calcio, Cesare Prandelli, i calciatori della Roma, Francesco Totti e Morgan De Sanctis, l'ex portiere Dino Zoff, e personaggi
dello spettacolo come Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, e i registi Vanzina.
L'iniziativa, che prenderà il via domani e si concluderà il 4 maggio, potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di
un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la
finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma, nel corso della quale verrà
lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio. La campagna è ambiziosa e punta a ribaltare una situazione che in Italia vede
l'adesione ai programmi per gli esami di screening di meno della metà dei cittadini stranieri. In percentuali, in media, inferiori
del 50% rispetto agli italiani. La conseguenza è che arrivano tardi alla diagnosi. Ad esempio meno del 50% delle donne
immigrate nella fascia di età raccomandata si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice
uterina, contro il 72% delle italiane. Spesso, a causa delle barriere linguistiche gli immigrati, ignorano le regole della
prevenzione e consumano troppo alcol, fumano e non seguono una dieta corretta, correndo maggiori rischi di sviluppare un
tumore.
Studi scientifici dimostrano che grazie ai programmi di prevenzione e di screening è possibile diminuire fino all'80% il tasso
di incidenza dei tumori. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di
volontariato, in particolare con la Caritas. Fra gli obiettivi, c'è fornire strumentazioni adeguate per diagnosticare in anticipo le
neoplasie, ad esempio, unità mammografiche mobili, da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo.
http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/lotta‐al‐cancro.aspx
28-04-2014
Ottimismo & abbandono
Ci piace dirlo, ci piace scriverlo. Perché, nonostante tutto, è vero: sono molti i tumori che si possono
efficacemente curare. Grazie innanzitutto alla consapevolezza e alla possibilità di sottoposi a diagnosi
precoce. Nonostante le mille polemiche su quale sia la migliore diagnosi precoce – se ci si debba fare
la mammografia una volta all’anno o una volta ogni due (dopo i 50), se siano o meno opportuni gli
screening del psa per il tumore della prostata, tra gli altri – il fatto, inoppugnabile, è che in Italia la
guerra al cancro si combatte efficacemente, che la qualità delle cure è buona in tutto il paese e che ci
sono centri di eccellenza di livello internazionale.
Una buona notizia? Mica tanto. Perché se i dati su noi italiani sono accettabili, basta guardare dietro
l’angolo per capire che siamo all’anno 0. Perché quella che per noi è una realtà confortante, è una
tragedia per le persone che arrivano nel nostro paese dal sud del mondo. E Pandora raccoglie i
racconti di donne che arrivano dall’oncologo in condizioni così disperatamente avanzate da fargli dire:
«erano anni che non vedevo niente del genere». E questo accade perché arrivano tardi, non fanno gli
screening, non hanno accesso alle cure.
Le cifre, agghiaccianti, me le fa sapere Stefano Cascinu, presidente dell’Associazione Italiana di
Oncologia Medica che mi scrive quanto segue.
Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a
questi programmi. In percentuali inferiori, in media, del 50 per cento rispetto agli italiani. Con la
conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo, quando la malattia diventa difficile
da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20 per cento a quelli che si
registrano tra gli italiani. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le
regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono
maggiori rischi di sviluppare un tumore. Per questo, l’Aiom, con alla Fondazione “Insieme contro il
Cancro”, promuove la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai
cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese: “La lotta al cancro non
ha colore” www.lalottaalcancrononhacolore.org) . Uno dei nostri obiettivi è che, entro tre anni, le
percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani.
In questa battaglia abbiamo il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della
Camera dei Deputati e del Senato. E abbiamo come testimonial alcuni personaggi dello sporto molto
amati dagli italiani: il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il
CT della Nazionale Cesare Prandelli, oltre al cantante Antonello Venditti, gli attori Carlo Verdone e
Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Dal 29
aprile al 4 maggio, tutti i cittadini possiamo sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro
con una chiamata da rete fissa al numero 45594.
http://ilvasodipandora.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/04/28/ottimismo‐abbandono/
28-04-2014
DE SANCTIS: LA BANANA AD ALVES? IGNORANZA
Il portiere della Roma interviene sul grave episodio di razzismo: «Stavo guardando la partita qui parliamo di discriminazioni»di Francesca Fanelli ROMA - "La banana lanciata a Dani Alves? Lo conosco, ci ho giocato insieme. Tra l'altro stavo guardando la partita. E' una offesa bruttissima quella che ha subito", così Morgan De Sanctis portiere della Roma, intervenuto stamattina a Roma al Coni al lancio della campagna "Insieme contro il Cancro" che partirà domani e si chiuderà domenica ma che avrà come evento importante la finale di Tim Cup di sabato all'Olimpico a
Per approfondireLamela e Stekelenburg in peggiori 11 Premier League Mancini: Adesso Boskov riabbraccerà Mantovani Il calcio saluta Boskov. Totti: «Grande maestro» Guardiola: "Ca**o, vogliamo Lisbona!" Cairo blinda Cerci e Immobile Roma tra Fiorentina e Napoli. Ha aggiunto De Sanctis: "Qui si parla di razzismo e di una grandissima ignoranza, noi calciatori più volte ci siamo schierati e dissociati da certe forme di ignoranza e di discriminazione che si vedono negli stadi. E' un fenomeno da estirpare".
http://www.corrieredellosport.it/calcio/2014/04/28
28-04-2014
LETTORI
131.000
TUMORE, PARTE LA CAMPAGNA PER I PIÙ POVERI CON L'SMS 45594 SABATO APPELLO ALL'OLIMPICO
ROMA Un calcio al tumore. E' quello che dà «La lotta al cancro non ha colore», la prima campagna per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati. Tra loro anche gli stranieri che vivono nel nostro paese. La campagna è promossa dalla Fondazione «Insieme contro il cancro» e dall'Associazione italiana di oncologia medica. L'iniziativa che prenderà il via il 29 aprile e andrà avanti fino al 4 maggio potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma (www.lalottaalcancrononhacolore.org). Tra i testimonial della campagna anche il portiere della Roma Morgan De Sanctis: «Ho accettato con orgoglio perché ho figli anche io e mi piace che siano educati secondo un corretto stile di vita. Che vuol dire evitare le trsgressioni come il bere l'alcol e il fumare. Ci metto volentieri la faccia, ci credo». Oltre De Sanctis i testimonial sono Carlo Verdone, Francesco Totti, Antonello Venditti, Sergio Rubini , i registi Vanzina. «Dobbiamo evitare che tante persone arrivino tardi alla diagnosi - aggiunge Francesco Cognetti, presidente della Fondazione “Insieme contro il cancro” - tra le immigrate, per esempio, meno del 50% si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina. Parliamo di uomini e donne che lavorano qui e sono a tutti gli effetti come gli italiani. Certi messaggi positivi possono essere ben veicolati dallo sport». Buona arma per contrastare il tumore. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la Caritas. Nella popolazione più disagiata del nostro paese si registra un costante aumento delle neoplasie con una forte correlazione a stili di vita errati: tumori al polmone (fumo), testa-collo (fumo, Hpv), colon-retto e stoamco (alimentazione).
http://salute.ilmattino.it/prevenzione/notizie/tumore_raccolta_fondi_immigrati/657171.shtml
Editore: Intermedia srlDirettore responsabile: Mauro Boldrini. Amministratore unico: Sabrina SmerrieriConsulenza Scientifi ca: Healthy FoundationRegistrazione presso il tribunale di Brescia n. 9/2012 del 26.04.2012
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A ROMA, NELLA SEDE DEL CONI, PRESENTATO IL NUOVO PROGETTO PROMOSSO DAGLI ONCOLOGI E DAI PAZIENTI
Quali sono i quattro principali motivi per cui una dieta ipocalorica fa fi asco? La sottostima delle calorie assunte, il mangiare a orari sbagliati, la sovrastima di quanto si brucia con l’esercizio fi sico e il dormire poco. È quanto sostiene la Loyola University di Chicago (USA). Per ogni errore i ricercatori hanno messo a punto 4 consigli. Eccoli: • prendete nota di tutto ciò che si mangia, incluse le bevande e gli eventuali
spuntini; • ricordate che serve tagliare 500 calorie al giorno per perdere circa mezzo chilo
alla settimana: avrete bisogno quindi di almeno un’ora di esercizio vigoroso; • non fate passare più di cinque ore tra un pasto e l’altro; • dormite almeno otto ore a notte: sotto questa soglia si hanno alti livelli di grelina,
l’ormone associato all’appetito.
PERDERE PESO
Ecco i 4 motivi per cui falliscono le diete
ATTIVITÀ FISICA E IDRATAZIONE
L’acqua, bevanda ideale per lo sportDurante l’esercizio fi sico è fonda-mentale mantenere il corpo idra-tato. Ricordatevi quindi di bere già prima di lanciarvi sulla bici o di scatenarvi in palestra. Ovvia-mente, non esagerate: è infatti sconsigliato assumere molti liqui-di nell’ora precedente lo sforzo, perché può stimolare la diuresi, ottenendo l’effetto contrario. Ma quali caratteristiche deve avere la bevanda ideale per lo sport? Innanzitutto, un sapore gradevo-le, oltre ad essere facilmente as-sorbibile dall’organismo. L’acqua fresca è l’ideale: la temperatura perfetta è intorno ai 10 gradi. Ma non deve essere troppo ricca di sali minerali: questi possono essere eventualmente assunti al termine dell’esercizio, per reintegrare le perdite. Un consiglio? Aggiungendo una piccola quantità di zucchero otterrete un drink energetico e bi-lanciato, che vi aiuterà ad arrivare alla fi ne senza dover sperare in un qualche miracolo …
Troppo pochi cittadini stranieri nel nostro Paese si sottopongo-no a screening e controlli onco-logici. Il risultato? La maggior parte di loro arriva tardi alla diagnosi e si registrano più de-cessi rispetto agli italiani. Per sensibilizzare queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). Presentata ieri mattina nelle sede del CONI a Roma, l’i-niziativa ha il sostegno della Presidenza della Repubblica e
Al via da oggi “La lotta al cancro non ha colore”: sostieni la prevenzione con un sms al 45594
il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Con te-stimonial d’eccezione: France-sco Totti, Morgan De Sanctis, Cesare Prandelli, Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, Enrico Vanzina. Da oggi al 4 maggio, tutti i cit-tadini potranno sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fi ssa al numero 45594. Il momento cen-trale della raccol-ta fondi sarà il 3 maggio, durante la fi nale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appel-lo a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa. “Vo-gliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione – ha spiegato il prof. Fran-cesco Cognetti, Presidente di ‘Insieme contro il Can-cro’-. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per nume-rose iniziative: abbiamo già re-
alizzato un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolo-re.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, al-col, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue, che verranno distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontaria-to, con il sostegno dei medici di famiglia della SIMG”. “Grazie
ai programmi di prevenzione e screening è possibile diminuire fi no all’80% il tasso di incidenza dei tumori”, ha affermato il prof. Stefano Cascinu, Pre-sidente AIOM. “Le attività della campagna – ha sottoli-neato Elisabetta Iannelli,
segretario di ‘Insie-me contro il Cancro’ – saranno promosse attra-verso le organiz-zazioni di volontariato in cam-po sociale, medico-sanitario e tramite attività virale sui social network”. “Lo sport può aiuta-
re la scienza a tra-smettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone – ha evidenziato Giovanni Mala-gò, Presidente CONI –, in par-ticolare ai giovani che troppo spesso adottano compor-tamenti a rischio (abitudine al fumo
e all’alcol, dieta scorretta e se-dentarietà)”. “Rappresentiamo un esempio per tutti gli sportivi – ha affermato Morgan De Sanctis –. È con grande piace-re e onore, quindi, che ho deci-so di partecipare a un’iniziativa così importante”.
la lotta al cancro non ha col
ore la lotta al cancro
non ha colore
28-04-2014
LETTORI
24.000
TUMORE, PARTE LA CAMPAGNA PER I PIÙ POVERI CON L'SMS 45594 SABATO APPELLO ALL'OLIMPICO
ROMA Un calcio al tumore. E' quello che dà «La lotta al cancro non ha colore», la prima campagna per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati. Tra loro anche gli stranieri che vivono nel nostro paese. La campagna è promossa dalla Fondazione «Insieme contro il cancro» e dall'Associazione italiana di oncologia medica. L'iniziativa che prenderà il via il 29 aprile e andrà avanti fino al 4 maggio potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma (www.lalottaalcancrononhacolore.org). Tra i testimonial della campagna anche il portiere della Roma Morgan De Sanctis: «Ho accettato con orgoglio perché ho figli anche io e mi piace che siano educati secondo un corretto stile di vita. Che vuol dire evitare le trsgressioni come il bere l'alcol e il fumare. Ci metto volentieri la faccia, ci credo». Oltre De Sanctis i testimonial sono Carlo Verdone, Francesco Totti, Antonello Venditti, Sergio Rubini , i registi Vanzina. «Dobbiamo evitare che tante persone arrivino tardi alla diagnosi - aggiunge Francesco Cognetti, presidente della Fondazione “Insieme contro il cancro” - tra le immigrate, per esempio, meno del 50% si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina. Parliamo di uomini e donne che lavorano qui e sono a tutti gli effetti come gli italiani. Certi messaggi positivi possono essere ben veicolati dallo sport». Buona arma per contrastare il tumore. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la Caritas. Nella popolazione più disagiata del nostro paese si registra un costante aumento delle neoplasie con una forte correlazione a stili di vita errati: tumori al polmone (fumo), testa-collo (fumo, Hpv), colon-retto e stoamco (alimentazione).
http://salute.ilgazzettino.it/prevenzione/notizie/tumore_raccolta_fondi_immigrati/657171.shtml
29-04-2014
Insieme per aiutare gli immigrati nella lotta ai tumori
Meno della metà dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro il cancro aderisce a questi programmi di prevenzione, con la conseguenza che arrivano tardi alla diagnosi, fino a 12 mesi dopo "Quando la malattia diventa difficile da trattare e fanno registrare un maggior numero di decessi, superiore del 20% – avverte il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’-. Inoltre gli immigrati, spesso a causa delle barriere linguistiche, ignorano le regole della prevenzione: consumano troppo alcol, fumano, non seguono una dieta corretta e corrono maggiori rischi di sviluppare un tumore”.
Per raggiungere queste persone, nasce “La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie indirizzata ai cittadini più disagiati, in particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa da “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), con il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Testimonial d’eccezione, il capitano della Roma Francesco Totti, i portieri Dino Zoff e Morgan De Sanctis, il CT della Nazionale Cesare Prandelli, il cantante Antonello Venditti,
gli attori Carlo Verdone e Sergio Rubini, i registi Giuseppe Tornatore ed Enrico Vanzina, e l’ex tennista Nicola Pietrangeli. Da oggi, martedì 29 Aprile, fino a domenica 4 maggio, tutti possiamo sostenere la campagna, donando un euro da sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594. Il momento centrale della raccolta fondi sarà sabato 3 maggio, durante la finale di TIM Cup tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa.
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500mila stranieri, il 7,4% del totale della popolazione. “Meno del 50% delle donne immigrate nella fascia d’età raccomandata - continua il prof. Cognetti - si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Il 43% (vs 73%) effettua regolarmente la mammografia e solo il 20,7% (vs 47%) esegue l’esame del sangue occulto nelle feci, consigliato per individuare il cancro del colon-retto”. Obiettivo della campagna è far raggiungere entro tre anni agli stranieri le stesse percentuali di adesione ai controlli preventivi osservate dagli italiani.
Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative, a partire dalle regioni del Sud Italia, dove le percentuali di adesione agli screening sono inferiori rispetto al Settentrione. A disposizione dell’intera popolazione un sito internet (www.lalottaalcancrononhacolore.org) e quattro opuscoli sulla prevenzione (fumo, alcol, alimentazione e screening), tradotti in diverse lingue (inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese, arabo), e distribuiti in modo capillare attraverso gli ospedali, le organizzazioni di volontariato e i medici di famiglia.
Come evidenziano i dati Istat, le diverse comunità d’immigrati si differenziano anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori più alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l’11,1% dei romeni, fra le donne l’11% delle romene e il 10,7% delle marocchine. “Quando malattia è diagnosticata in fase precoce, non solo le probabilità di guarigione aumentano, ma è possibile anche risparmiare risorse”, afferma Vito De Filippo, Sottosegretario al Ministero della Salute.
Il linguaggio universale dello sport permette di oltrepassare le barriere linguistiche. “Nel nostro campionato di calcio molti campioni sono stranieri – evidenzia Giovanni Malagò, Presidente CONI e membro del Comitato d’Onore di ‘Insieme contro il cancro’ -. Si tratta di cittadini che parlano la nostra lingua, crescono in Italia, fanno da tramite per la traduzione e l’informazione ai genitori e rappresentano una risorsa indispensabile per favorire il cambiamento culturale all’interno delle famiglie”.
“Studi scientifici dimostrano che, grazie ai programmi di prevenzione e screening, è possibile diminuire fino all’80% il tasso di incidenza dei tumori”, sottolinea il prof. Stefano Cascinu, Presidente AIOM.
“Questo ruolo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire soprattutto ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quelli negativi da eliminare.”, affermano Dino Zoff e Morgan De Sanctis, due testimonial della campagna.
http://www.marketpress.info/notiziario_det.php?art=276014
07-05-2014
Twitter As Roma: anche Francesco Totti sostiene la lotta contro i tumori
Come riferito dall’As Roma sul proprio profilo Twitter, anche Francesco Totti sostiene la lotta contro i tumori. Questo il tweet della
società giallorossa, che riporta la parole del Capitano: ““Sostengo la campagna #lalottaalcancrononhacolore @InsControCancro: dona
1-2 € via sms o da fisso al 45594, fai gol contro i tumori“. Sempre via Twitter è arrivata la risposta di “Insieme contro il Cancro”: ”Grazie
Capitano!sostenete tutti come Francesco #lalottaalcancrononhacolore con 1-2€ al 45594“.
“La lotta al cancro non ha colore”, la prima campagna nazionale per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati, in
particolare agli immigrati che abitano nel nostro Paese, promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro” e dall’Associazione
Italiana di Oncologia Medica.
http://www.corrieregiallorosso.com/ultime‐notizie/twitter‐as‐roma‐anche‐francesco‐totti‐sostiene‐la‐lotta‐contro‐i‐tumori/
01-05-2014
Nela batte il cancro: "Il peggior rivale"
Il Corriere Mercantile riprende stamane un'intervista de Il Messaggero a Sebino Nela, ex difensore del Genoa e della Roma, colpito da
un cancro al colon. Una partita contro l'avversario più duro da marcare, ma che è riuscito a vincere. "Da quando mi dissero cosa avevo
- racconta Nela - non ho perso tempo. Mi sono fatto operare e poi ho iniziato le cure, la chemioterapia. Sono stati giorni difficili, in cui mi
sono dovuto convincere che ero più forte dell'avversario". Nela è diventato testimonial della campagna "La lotta al cancro non ha
colore" che fino a domenica raccoglierà fondi via sms (il numero è 45594).
http://www.pianetagenoa1893.net/rassegna-stampa/corriere-mercantile-nela-batte-il-cancro-il-peggior-rivale-39550
Ho anche scelto chi volere accanto».
La determinazione di Hulk, come la chiamavano i tifosi della Roma, quando è servita?
«Quando ho avuto paura. Per esempio nel momento in cui mi hanno detto quello che avevo. Non riuscivo a crederci. Perché, come molti sportivi, mi sentivo invincibile».
Ai familiari che cosa ha chiesto?
«Ho sempre evitato di farmi vedere troppo giù da loro. Ci ho provato ma, forse, non sempre ci sono riuscito. Ho cercato di nascondere».
Ha lavorato molto con la mente, la concentrazione. Lei stesso, in varie occasioni, ha detto che ha basato gran parte della sua carriera sulla testa. Anche per fronteggiare il cancro?
«Sì, un grande lavoro mentale. Fortunatamente amici, parenti e medici mi hanno capito. Ho cercato di trascurare il meno possibile il lavoro. Le telecronache, per esempio».
Torniamo alla paura, l’ha vinta o l’ha utilizzata per combattere e sudare?
«Ne ho avuta tanta, perché non dirlo? Ma poi, come ho imparato a fare con la squadra, ho trasformato l’ansia in rabbia, spinta, forza. Ho spinto finché ho potuto. Le prove da superare sono tante».
Possiamo parlare di un ostico “campionato”?
«Un campionato durissimo, ma in testa alla classifica ci sono io».
Lei, terzino sinistro fu spostato da Liedholm a destra e ce l’ha fatta alla grande. In questo suo segreto “campionato” che ruolo ha giocato?
«Sì, il Barone mi spostò e andò bene. Questa volta ho dovuto cambiare ancora. Non potevo che mettermi la maglia di attaccante».
Ma il cancro è anche difesa. Dal dolore, dalla tristezza, o no?
«Per questo ho parlato di determinazione. Sì anche difesa, anche se è un ruolo che non mi si adatta».Perché ha accettato di essere testimonial della Fondazione “Insieme contro il cancro” e della campagna di prevenzione?«Perché chi ha avuto la malattia sa raccontarla meglio e sa capire. È giusto sostenere una campagna in favore delle fasce più deboli del nostro paese. Far conoscere, per esempio, gli screening che ci sono».Vuole convincere a farsi visitare anche chi ha paura? «Già, quanti uomini hanno paura di andare dal medico».Oggi lei è tornato a Trigoria, un’altra vittoria. Come diceva Venditti nella canzone che ha scritto per lei «Correndo, correndo», dove «...lo stadio si illumina a giorno un applauso ti farà»?«Sì, correndo, correndo. Chissà»
http://salute.quotidianodipuglia.it/storie/notizie/nela_tumore_colon_fondazione/660398.shtml
28-04-2014
TUMORI: +20% MORTI TRA IMMIGRATI, AL VIA CAMPAGNA SENSIBILIZZAZIONE
Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono piu' degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri
chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Cosi' arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si
registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della
Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna 'La lotta al cancro non ha colore', insieme al portiere della
Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malago', al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu,
presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica).L'evento e' la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le
persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione
del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano
percentuali piu' alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche
che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti.L'obiettivo dell'iniziativa e' realizzare, a partire dalle
regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull'importanza di aderire agli
screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata
da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sara' il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in
cui verra' lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all'iniziativa. Tutte le informazioni
www.lalottaalcancrononhacolore.org.Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat. In
questa popolazione si differenziano le diverse comunita' anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni
(35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi
(35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine."Con
la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli
preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sara' utilizzato per numerose iniziative a partire
dalle regioni del Sud Italia".Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi e' possibile diminuire fino
all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture
sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
http://www1.ordinemediciroma.it/home/ultime‐notizie/adnkronos.html?type=atom&start=14
01-05-2014
Napoli e Fiorentina: "La lotta al cancro non ha colore"
Napoli e Fiorentina: "La lotta al cancro non ha colore"
E' iniziata il 29 aprile la Campagna per sensibilizzare la lotta contro il cancro. Si protrarrà fino al 4 maggio con una raccolta telefonica. Il
momento centrale della raccolta sarà il 3 maggio durante la finale di Coppa Italia Tim Cup tra Fiorentina e Napoli.
La campagna “La lotta al cancro non ha colore” presenta un forte legame con il mondo dello sport, per questo motivo verrà lanciato un
appello ai tifosi durante la finale di Tim Cup, per partecipare con un gesto solidale e aderire all'iniziativa.
L'OBIETTIVO. La campagna è focalizzata sugli immigrati. I quattro milioni e mezzo di stranieri regolari, il 7,4% della popolazione, che
non fanno i controlli e non rispondono ai programmi di screening per la diagnosi di certi tipi di tumore. Il problema non è solo nella
prevenzione secondaria ma nella mancanza di informazione sui corretti stili di vita. Alimentazione sana e movimento sono le due armi
più efficaci per tenere alla larga il tumore al colon retto, al seno e prostata. Il terzo fattore importante è lo stop al fumo, comprimario
nell’insorgenza di cancro al polmone e allo stomaco. Le famiglie in stato di povertà egli immigrati mangiano male: cibi grassi, poche
verdure e fibre. L’obesità e il sovrappeso sono altri due alleati dei tumori. Sono stati stampati opuscoli sulla prevenzione che verranno
tradotti in inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese e arabo.
Per informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org
Due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594, un euro con sms.
http://www.100x100napoli.it/component/k2/item/5357‐napoli‐e‐fiorentina‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore.html
01-05-2014
http://www.coopvoce.it/cms/lang/it/home/hide‐tariffe‐non‐sottoscrivibili/sms‐solidale
30-04-2014
Sebino Nela: «Così ho fatto gol al cancro. Ho avuto tanta paura»
Era Hulk trenta anni fa. E lo è ancora. Sorprendeva con il suo piede mancino. E sorprende ancora. Picchiava duro in campo. E picchia ancora. Sebino Nela, sponda giallorossa, della Roma campione d’Italia nell’83, si racconta con una timidezza che sembra fare a pugni con il suo fisico esplosivo. Con la sua irruenza e la sua determinazione. Parla del suo “incontro” con il cancro, del loro “campionato”, delle discese e delle risalite, della paura, della vittoria. Della forza che anima quel terzino. Sangue ligure, classe 1961.
«Niente vergogna, la mia storia può servire a tanti che hanno avuto la stessa malattia. A quelli che stanno lottando come ho fatto io». Ecco perché Sebino Nela è testimonial della campagna “La lotta al cancro non ha colore” organizzata dalla Fondazione “Insieme per il cancro” che, fino a domenica, raccoglierà fondi via sms (45594) con appello ai tifosi durante la partita di Coppa Italia Fiorentina-Napoli sabato all’Olimpico.
Un anno e mezzo fa la diagnosi e poi?
«È cominciata la partita. Era autunno, mi dissero che dovevo essere operato al colon. Fu mia moglie a spingermi a farmi visitare. Feci bene a darle retta. Non perdemmo tempo, a novembre era già fatto tutto. Pronto per iniziare le cure successive».
Vuol dire la chemioterapia?
«Sì, proprio quella. Giorni duri in cui devi convincerti che sei più forte dell’avversario. Io, d’altronde, sono sempre sceso in campo per vincere».
Qual è oggi il risultato?
«Oggi è 1 a 0 per me».
La sua tattica per batterlo?
«Prima di tutto ho studiato l’avversario, come si fa prima degli incontri. Volevo capire i suoi movimenti. Anche con il cancro si deve giocare d’anticipo. E poi mi sono imposto di non mollare, ho utilizzato la forza che mi è sempre venuta dal gruppo».
Gli amici le sono stati vicini? Gli oncologi dicono che l’aiuto degli altri è molto importante per superare i momenti neri, è vero?
«La mia famiglia, mia moglie e le mie due figlie sono state fondamentali. Poi gli amici, gli ex compagni di squadra. Ci sono stati. Ho recuperato il gruppo, il parlare, il raccontare.
01-05-2014
Sebino Nela: «Così ho fatto gol al cancro. Ho avuto tanta paura»
ROMA - Era Hulk trenta anni fa. E lo è ancora. Sorprendeva con il suo piede mancino. E sorprende ancora. Picchiava duro in campo. E picchia ancora.
Sebino Nela, sponda giallorossa, della Roma campione d’Italia nell’83, si racconta con una timidezza che sembra fare a pugni con il suo fisico esplosivo. Con la sua irruenza e la sua determinazione. Parla del suo “incontro” con il cancro, del loro “campionato”, delle discese e delle risalite, della paura, della vittoria. Della forza che anima quel terzino.
http://www.gazzettino.it/SPORT/CALCIO/nela_tumore_colon_fondazione_foto/notizie/660806.shtml
01-05-2014 Pagina 27
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06-05-2014
CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA COLORE”
Le cifre del fenomeno sono allarmanti e in crescita: secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) il numero di
nuovi casi di tumore nel mondo passerà dai 14 milioni del 2012 ai 22 milioni nel 2030. I decessi aumenteranno da 8,2 milioni a 13, il
70% dei quali in Africa, Asia e America del Sud. In alcune regioni dell’Africa nera il cancro sta lentamente scalando le classifiche di
incidenza e mortalità.
Ma perchè avviene ciò? Secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) gli immigrati sono esposti al pericolo cancro e
tumore in maniera maggiore rispetto agli abitanti della Penisola. Soprattutto, partecipano poco agli screening oncologici di prevenzione,
malgrado molti di loro abbiano regolare accesso al servizio sanitario nazionale. Per questo spesso succede che al paziente viene
diagnosticato il cancro in fase avanzata e dunque non più guaribile. Non perché la malattia sia più aggressiva, quindi, ma
semplicemente perché viene scoperta in ritardo: fino a 12 mesi dopo rispetto agli italiani.
Per scoprire di più sul programma di screening offerto dal sistema sanitario nazionale, guarda la video-puntata che Noi Mondo TV ha
dedicato a questo tema nella rubrica “Il Medico Risponde”: “Il programma di screening”
Per scoprire di più sul fumo e perchè è importante smettere di fumare, guarda la video-puntata che Noi Mondo Tv ha dedicato a questo
tema nella rubrica “Il Medico Risponde”: “Perchè smettere di fumare?”
Nella popolazione immigrata si registra un costante aumento delle neoplasie, e ciò è stato messo in relazione a stili di vita errati. Tumori
al polmone (fumo), testa-collo (fumo, HPV), colon-retto e stomaco (alimentazione). Ma non solo. L’incremento è presente anche nelle
patologie la cui guarigione risente molto di uno screening precoce: cancro al collo dell’utero, seno e ancora colon-retto. In questa
popolazione vi è poi un’incidenza maggiore di tumori al fegato, che originano in gran parte dei casi da cirrosi dovute a forme di epatite B
cronica.
In Italia vivono oltre 4,5 milioni di stranieri. Il 7,5% della popolazione. Persone provenienti, nella maggior parte dei casi, da Paesi che
presentano ancora una forte diffusione di malattie quasi debellate in Occidente. Spesso in questi territori la popolazione adotta stili di
vita non adeguati, peggiorati nel tempo a causa delle influenze europee e nordamericane su alimentazione (ricca di grassi), fumo, alcol,
ecc.
Ecco perché la Fondazione “Insieme contro il cancro” ha lanciato la campagna “La lotta al cancro non ha colore”. Fino al 4 maggio è
stato possibile sostenere il progetto con gli “SMS Solidali” al numero 45594. Il momento clou della raccolta fondi è stato il 3 maggio
2014 in occasione della finale di Coppa Italia (Tim Cup) tra Fiorentina e Napoli, per lanciare un appello a tutti i tifosi di calcio.
Gli obiettivi della campagna sono:
- sensibilizzare la popolazione immigrata sui fattori di rischio oncologici, sia nelle prime che nelle seconde generazioni
- incentivare all’adesione alle campagne di screening previste dal Servizio Sanitario Nazionale (seno, cervice uterina, colon-retto)
- ridurre il carico di patologia all’interno della popolazione target
La campagna ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato. Molte
personalità illustri del mondo dello sport,spettacolo, televisione e rappresentanti delle Istituzioni hanno aderito all’iniziativa e sottoscritto
lo slogan: “Fate come me, seguite uno stile di vita sano: non fumate, consumate alcol con moderazione, seguite la dieta mediterranea,
muovetevi il più possibile. E soprattutto fate gli screening. Gratuiti e per tutti. Perché la lotta al cancro non ha colore”.
Per saperne di più: leggi l’intervista al Professor Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento di oncologia medica dell’Istituto
nazionale tumori “Regina Elena” di Roma, rilasciata a repubblica.it.
FONTE: Website istituzionale lalottaalcancrononhacolore.it
http://www.noimondotv.eu/campagna‐la‐lotta‐al‐cancro‐non‐ha‐colore/
28-04-2014
LETTORI
31.000
Tumore, gli immigrati muoiono di più Al via la campagna di sensibilizzazione Venti per cento di decessi in più rispetto agli italiani. Solo un cittadino straniero residente in Italia su due aderisce a programmi di screening. Coni, Fondazione contro il cancro e Aiom insieme per diffondere la cultura della prevenzione
di MARCO STRAMUCCI
A sinistra il presidente di Insieme contro il cancro, Francesco Cagnetti, con il presidente del Coni Giovanni Malagò e, a destra, il sottosegretario del ministero della Salute, Vito De Filippo
ROMA - I dati sono preoccupanti: il numero di nuovi casi di tumore nel mondo passerà dai 14 milioni del 2012 ai 22 milioni nel 2030. Lo rivela il World Cancer Report 2014 dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. L'Italia non fa eccezione. Nel nostro Paese uno dei drammi della lotta contro questa patologia è quello degli immigrati, più a rischio rispetto agli italiani. Accedono con difficoltà ai programmi di screening, e spesso la malattia viene scoperta troppo tardi. Il numero di migranti residenti in Italia che muoiono a causa di un tumore è superiore del 20% rispetto agli italiani. L'iniziativa "La lotta al cancro non ha colore", promossa dalla Fondazione "Insieme contro il Cancro" e dall'Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), è stata presentata a Roma nella sede del Coni. Fra i partecipan Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento di oncologia medica dell'Istituto nazionale tumori "Regina Elena" di Roma.
Professor Cognetti, le ultime statistiche indicano che gli immigrati, nel nostro Paese, muoiono più degli italiani. Perché?"Molti arrivano da zone di guerra, e soprattutto dal bacino del Mediterraneo, dove ci raccontano che la prevenzione non è possibile. Ci sono dei rischi a frequentare luoghi pubblici e quindi quando giungono nelle nostre strutture sanitarie presentano quadri spaventosi di diffusione della malattia. Per alcuni ci sono poi vincoli di natura culturale, conoscitiva, e talvolta di tipo amministrativo
per l'accesso alle strutture sanitarie nazionali. Tutte situazioni che impediscono una corretta prevenzione".
Quali sono le maggiori difficoltà che gli immigrati incontrano nell'accesso ai programmi di screening?"Gli immigrati accedono in certe aree del Paese in misura pari al 50 per cento in meno rispetto agli italiani. La stessa popolazione italiana non brilla certo per adesione ai programmi di prevenzione. Per quanto riguarda le mammografie come prevenzione per il tumore della mammella i dati sono del 50 per cento di adesione degli stranieri, contro il 70 per cento degli italiani. Per quel che riguarda il colon, e cioè la ricerca di sangue occulto nelle feci, il dato è del 47 per cento delle italiane contro il 20 per cento delle straniere. Non va poi meglio per i pap test, per i quali aderisce il 50 per cento per le immigrate contro più del 72 per cento delle italiane".
In quale modo la Fondazione " Insieme contro il cancro" che lei presiede prende concretamente parte all'iniziativa?"Sicuramente nello sviluppo dei migliori sistemi di cura e di diagnosi, ma anche nello stimolare sia alla prevenzione primaria che secondaria. Per quanto riguarda la prevenzione primaria promuoviamo corretti stili di vita, frequentando anche le scuole e facendoci aiutare nei modi di convincimento da sportivi e calciatori famosi. Ricordo che l'iniziativa presentata oggi ha tra i suoi sostenitori il capitano della Roma, Francesco Totti, il commissario tecnico della Nazionale italiana, Cesare Prandelli, Carlo Verdone, Antonello Venditti, Nicola Pietrangeli e molti altri nomi importanti dello sport e non solo. Per questa iniziativa abbiamo predisposto quattro opuscoli, tradotti anche in lingue straniere, sui principali stili di vita che possono indurre il rischio di cancro: fumo di sigaretta, alimentazione sana, sovrappeso, frequente uso di alcol. Con i fondi raccolti acquisteremo unità mammografiche mobili da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo, e pensiamo di produrre video informativi per spiegare l'importanza degli screening di prevenzione per l'abbattimento dell'indice di mortalità delle patologie oncologiche. Ricordo che la campagna sarà finanziata grazie all'attivazione di un numero solidale. Dal 29 aprile al 4 maggio, tutti i cittadini potranno donare 1 euro da sms o 2 euro con chiamata da rete fissa al 45594".
In quali regioni italiane il fenomeno legato alla difficoltà di accesso ai programmi di screening è maggiormente diffuso?"Sicuramente nell'area del centro-sud del Paese, e particolarmente proprio al Sud, dove in Sicilia, Calabria, Basilicata, e in parte anche in Sardegna, c'è una minor quantità di inviti da parte delle strutture sanitarie pubbliche ad effettuare programmi di controllo e prevenzione".
Ci saranno delle Strutture sanitarie d'eccellenza che saranno coinvolte in questa iniziativa?"Io direi che non dovranno essere coinvolte tanto le strutture di eccellenza, che svolgono in realtà un'altra funzione, quanto piuttosto la diffusione di attività di
diagnosi precoce nei piccoli ospedali, ai quali spesso viene sottratta la possibilità di trattare pazienti con patologie complesse come quelle di tipo oncologico. I piccoli nosocomi non devono essere cancellati dalla faccia della terra ma devono essere anche riallocati proprio in questa funzione di follow up e screening per decongestionare i grandi ospedali".
Come nasce la collaborazione tra la Fondazione " Insieme contro il cancro" e il Coni?"Il Coni ci ha sempre affiancato in queste attività. La promozione di stili di vita sani e dello sport sono la miglior prevenzione contro il cancro. Lo sport ha un valore aggregante, e soprattutto siamo grati al Presidente Malagò che ha fatto sua la nostra iniziativa".
In quale direzione dovrebbe muoversi il SSN per cercare di arginare questo fenomeno e provvedere ad un'efficace campagna di prevenzione su scala nazionale? "Nel nostro documento " Position Paper", presentato al Senato della Repubblica lo scorso 25 febbraio, abbiamo evidenziato, tra le possibili soluzioni, un forte potenziamento dell'attività di diagnosi precoce anche tra gli italiani, che unita ad un'informazione corretta fornita sia dalle Istituzioni pubbliche, quanto dalle Associazioni dei pazienti, potrebbe dare ottimi risultati. Abbiamo anche illustrato soluzioni per una diversa organizzazione delle strutture oncologiche pubbliche del nostro Paese. Vorremmo essere considerati degli alleati, specie in un momento in cui è richiesto a tutti di ottimizzare le risorse economiche del settore pubblico".
http://www.repubblica.it/salute/2014/04/28/news/la_lotta_al_cancro_non_ha_colore�84685481/
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28-04-2014
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316.000
TUMORE, PARTE LA CAMPAGNA PER I PIÙ POVERI CON L'SMS 45594 SABATO APPELLO ALL'OLIMPICO
ROMA Un calcio al tumore. E' quello che dà «La lotta al cancro non ha colore», la prima campagna per la prevenzione dei tumori indirizzata ai cittadini più disagiati. Tra loro anche gli stranieri che vivono nel nostro paese. La campagna è promossa dalla Fondazione «Insieme contro il cancro» e dall'Associazione italiana di oncologia medica. L'iniziativa che prenderà il via il 29 aprile e andrà avanti fino al 4 maggio potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma (www.lalottaalcancrononhacolore.org). Tra i testimonial della campagna anche il portiere della Roma Morgan De Sanctis: «Ho accettato con orgoglio perché ho figli anche io e mi piace che siano educati secondo un corretto stile di vita. Che vuol dire evitare le trsgressioni come il bere l'alcol e il fumare. Ci metto volentieri la faccia, ci credo». Oltre De Sanctis i testimonial sono Carlo Verdone, Francesco Totti, Antonello Venditti, Sergio Rubini , i registi Vanzina. «Dobbiamo evitare che tante persone arrivino tardi alla diagnosi - aggiunge Francesco Cognetti, presidente della Fondazione “Insieme contro il cancro” - tra le immigrate, per esempio, meno del 50% si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina. Parliamo di uomini e donne che lavorano qui e sono a tutti gli effetti come gli italiani. Certi messaggi positivi possono essere ben veicolati dallo sport». Buona arma per contrastare il tumore. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la Caritas. Nella popolazione più disagiata del nostro paese si registra un costante aumento delle neoplasie con una forte correlazione a stili di vita errati: tumori al polmone (fumo), testa-collo (fumo, Hpv), colon-retto e stoamco (alimentazione).
http://salute.ilmessaggero.it/prevenzione/notizie/tumore_raccolta_fondi_immigrati/657171.shtml
�� 28-04-2014
LETTORI
79.000
La lotta al cancro non ha colore Parte la campagna rivolta a chi non solo non può permettersi certe cure matrascura la prevenzione anche quando non costa niente
di Margherita De Bac
ROMA – Ci sono gli incapienti della salute. Quelli che non solo non possono permettersi certe cure ma trascurano quasi del tutto la prevenzione anche quando non costa niente ed è a carico del servizio sanitario pubblico. Un comportamento legato a mancanza di informazione, degrado sociale e culturale, molto più diffuso al sud che al centro nord. A volte la salute non riesce entrare nelle famiglie. Punta a raggiungere queste famiglie e i cittadini più disagiati la campagna «La lotta al cancro non ha colore» avviata dalla Fondazione Insieme contro il cancro e da Aiom (associazione oncologia medica). Il presidente della Fondazione Francesco Cognetti spiega gli obiettivi: «Noi ci rivolgiamo in generale a chi non ha i mezzi né economici né culturali per prendersi cura di se e dei suoi cari. Parliamo ai cittadini meno fortunati dal punto di vista sociale e anche agli immigrati. Da qui il titolo dell’iniziativa che si richiama al colore. Non solo il colore della pelle ma anche l’assenza di colore che dipende dalla povertà».
La campagna 29 aprile al 4 maggio
La Campagna parte il 29 aprile e si protrarrà fino al 4 maggio con una raccolta telefonica. Due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594, un euro con sms. Il momento centrale della raccolta sarà il 3 maggio durante la finale di Coppa Italia Tim Cup tra Fiorentina e Napoli. Verrà lanciato un appello ai tifosi per partecipare con un gesto solidale. Alla presentazione del progetto hanno partecipato il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente Aiom Stefanmo Cascinu, il segretario della Fondazione Elisabetta Iannelli, Vito De Filippo, sottosegretario al ministero della Salute e l’ex segretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Il portiere della Roma Morgan De Sanctis è uno dei testimonial ed è molto motivato: «Ai giovani ripeto che la vera trasgressione è non trasgredire, non perdere il controllo di se stessi. Il controllo consiste anche nel prendersi cura della propria salute».
Gli obiettivi
La campagna è focalizzata sugli immigrati. I quattro milioni e mezzo di stranieri regolari, il 7,4% della popolazione, che non fanno i controlli e non rispondono ai programmi di screening per la diagnosi di certi tipi di tumore. Il problema non è solo nella prevenzione secondaria ma nella mancanza di informazione sui corretti stili di
vita. Alimentazione sana e movimento sono le due armi più efficaci per tenere alla larga il tumore al colon retto, al seno e prostata. Il terzo fattore importante è lo stop al fumo, comprimario nell’insorgenza di cancro al polmone e allo stomaco. Le famiglie in stato di povertà egli immigrati mangiano male: cibi grassi, poche verdure e fibre. L’obesità e il sovrappeso sono altri due alleati dei tumori. Sono stati stampati opuscoli sulla prevenzione che verranno tradotti in inglese, francese, spagnolo, romeno, cinese e arabo. Per informazioni www.lalottaalcancrononhacolore.org.
http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/14_aprile_28/lotta�cancro�non�ha�colore�c070c328�cef2�11e3�b1ed�761dab5779b9.shtml�
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28-04-2014
TUMORI IN AUMENTO TRA GLI IMMIGRATI, AL VIA CAMPAGNA SENSIBILIZZAZIONE
Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti
Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - Gli immigrati colpiti dal cancro muoiono più degli italiani. "Meno del 50% dei cittadini stranieri chiamati agli esami di screening contro i tumori, aderisce a questi programmi. Così arrivano tardi alla diagnosi, fino a un anno, e si registrare un maggior numero di morti, superiore al 20%". E' la fotografia scattata oggi a Roma da Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro, per la presentazione della campagna "La lotta al cancro non ha colore", insieme al portiere della Roma Morgan De Sanctis, al presidente del Coni Giovanni Malagò, al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e Stefano Cascinu, presidente dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica).
L'evento è la prima iniziativa a livello nazionale volta a sensibilizzare le persone che, nel nostro Paese, vivono situazioni disagiate. Testimonial alcuni big del calcio, oltre a De Sanctis e Dino Zoff, campione del Mondo '82, anche Francesco Totti, capitano della Roma, e il Ct della Nazionale Cesare Prandelli. "Tra gli immigrati si registrano percentuali più alte di tumori legate a stili di vita errati: fumo, abuso di alcol e dieta scorretta. Spesso poi ci sono barriere linguistiche che non permettono di seguire bene le regole della prevenzione", aggiunge Cognetti.
Screening e prevenzione
L'obiettivo dell'iniziativa è realizzare, a partire dalle regioni del Sud Italia, eventi di informazione sulle regole fondamentali della prevenzione oncologica e sull’importanza di aderire agli screening. Per finanziare la campagna sara possibile dal 29 aprile al 4 maggio donare un euro con un Sms o 2 euro con una chiamata da rete fissa al 45594. Il momento clou della raccolta fondi sarà il 3 maggio, durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, in cui verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio per aderire all’iniziativa .
Nel nostro Paese risiedono circa 4 milioni e 500 mila stranieri, come evidenziano i dati Istat.
In questa popolazione si differenziano le diverse comunità anche per i comportamenti a rischio: i tabagisti sono soprattutto romeni (35,1%), tunisini (29,1%) e ucraini (24,9%). Il sovrappeso registra valori piu' alti tra moldavi (37,1%), marocchini (36,3%) e albanesi (35,9%). Sono obesi il 13,6% degli uomini ucraini e l'11% dei romeni, fra le donne l'11% delle romene e il 10,7% delle marocchine.
Iniziative a partire dal Sud Italia
"Con la campagna 'La lotta al cancro non ha colore' - sottolinea Cognetti - vogliamo che entro 3 anni le percentuali di adesione ai controlli preventivi tra gli stranieri raggiungano quelle degli italiani. Il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per numerose iniziative a partire dalle regioni del Sud Italia".
Secondo Stefano Cascinu, presidente Aiom, tra i promotori della campagna, "oggi è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Gli immigrati presenti anche temporaneamente in Italia hanno il diritto di accedere alle strutture sanitarie - conclude - per avere una diagnosi precoce in grado di anticipare il tumore".
http://scienza.panorama.it/salute/Tumori‐20‐morti‐tra‐immigrati‐al‐via‐campagna‐sensibilizzazione
30-04-2014 Pagina 25
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