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Confucianesimo

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La religione cinese è più un’entità morale, culturale e politica che teologica. Infatti in Cina il termine “religione” (tsung-chiao) indica letteralmente una linea di insegnamenti. L’uomo cinese ne accetta tradizionalmente tre: il sistema etico confuciano per la vita pubblica, il sistema taoista per quanto riguarda i rituali e l’atteggiamento verso la natura, e le concezioni del buddhismo per quanto riguarda la salvezza e l’aldilà. Le tre dottrine sono i punti d’appoggio della fede e delle necessità religiose del mondo cinese, convivono e si armonizzano tra loro nella pratica religiosa e sociale.

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Il cerchio diviso in due metà che rappresentano due elementi contrapposti, lo Yang e lo Yin, costituisce il simbolo delle religioni della Cina ed è chiamato Tao. Dalla fusione di due elementi traggono origine la vita e l’armonia dell’intero universo. Il cosmo è considerato in continuo eterno mutamento. Questa condizione di progressivo cambiamento è data dalla dialettica che si genera tra i due principi posti dello Yin e dello Yang. In tutte le situazioni dove si manifesta più chiaramente uno dei due principi, deve essere evocato l’altro.

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Confucio propose il ritorno ai valori tradizionalivalori tradizionali e al culto degli antenatculto degli antenati: egli riteneva infatti che per rinnovare l'impero fosse necessario partire da un buon governo, che a sua volta poteva realizzarsi solo rafforzando la vita familiare. Lo Stato venne da lui concepito come una grande famiglia, in cui i riti, il rispetto delle gerarchie, lo studio dei classici, l'esperienza degli antichi assicuravano la concordia dei cittadini sotto la guida dell'imperatore.L'intera vita morale della comunità deve essere dominata da principi morali e l'imperatore non solo deve possedere una conoscenza completa degli ammaestramenti contenuti nei testi sacri, ma deve esercitare in se stesso le virtù e vigilare sulla purezza della sacra dottrina. Come premio della sua condotta virtuosa riceve i cinque tipi di felicità e li irradia sui sudditi: longevità, ricchezza, salute e contentezza, amore per la virtù e una fine beata. Qualora perda il trono, è a causa della sua imperfezione morale.

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Immagine tratta dalla ricerca della IB del Conservatorio della SS.ma Annunziata a.s. 2010-2011: Panzani; Russo; Conti; Borghini e Fiumalbi.

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Per avere una convivenza sociale armonica, Confucio raccomandò la pratica della virtù e diede molta importanza al retto comportamento (lili), individuandone i principi fondamentali nel rispetto e nella venerazione per i genitori, per gli anziani e per gli antenati (cui si devono offrire sacrifici), per i principi e per l'imperatore che rappresenta il cielo. A seconda delle scelte morali che operano, gli uomini possono essere individui comuni, saggi o nobili. I saggi e i nobili, che possiedono autocontrollo, umanità e bontà, seguono il li armonizzando la propria vita con l'ordine generale econformandosi alle regole del vivere sociale.

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Immagine tratta dalla ricerca della IB del Conservatorio della SS.ma Annunziata a.s. 2010-2011: Panzani; Russo; Conti; Borghini e Fiumalbi.

I valori cinesi tradizionali di armonia e ordine sono qui ben rappresentati. L’armonia familiare, come mostra questo dipinto del XII sec, rappresenta l’ideale cinese e confuciano. Essa veniva tenuta in gran conto sia di per se stessa, sia come indicatore dell’armonia che regnava all’interno dello stato e del cosmo.

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Nel confucianesimo sussistono molte divinità, ordinate gerarchicamente; ai vertici stanno il dio del Cielo, maestoso, onnipotente e onnipresente e quello della Terra. Agli imperatori era tributato culto divino e si riteneva fossero figli del Cielo. Anche a Confucio fu tributato culto divino dopo la sua morte. Vi sono poi dei associati a determinate località o a palazzi, porte e mura della capitale. Il numero degli dei e degli spiriti è infinito e nei boschi, sui monti e nelle acque esistono esseri considerati demoniaci da cui l'uomo deve guardarsi perché possono arrecargli danno. Per tenerli lontani, gli ingressi delle case sono protetti dai "muri degli spiriti".Tra gli animali l'unicorno, la fenice, la tartaruga e il drago sono considerati esseri potenti. Il drago, a differenza di quasi tutte le mitologie occidentali, è considerato benefico, poiché apporta la pioggia. La rana è considerata un portafortuna e i contadini venerano anche molti alberi come dimora degli spiriti.

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Due sono i culti fondamentali: quello del Cielo e quello della Terra. Il culto del Cielo prima della rivoluzione repubblicana del 1912 era celebrato quotidianamente dall'imperatore nel grande tempio del Cielo di Pechino. Il culto alla Terra comprendeva la venerazione di tutti gli elementi che ne fanno parte.

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Il rito più importante è il culto degli antenati (si trova in tutte le religioni cinesi). Questo culto venne introdotto all'inizio della dinastia Chou (1122-256 a.C.) e Confucio non fece altro che divulgarlo. Ai suoi tempi gli antenati non erano più divinizzati, ma semplicemente venerati. Il culto era eseguito dai capifamiglia (o dai capi-clan). A fondamento del culto sta la pietà filiale prolungata oltre la morte. Il fine è quello di mantenere viva la coscienza di appartenere a un gruppo molto più vasto di quello che si vive sulla terra. Ogni famiglia aveva un proprio tempio. Al suo interno vi erano delle tavolette geroglificate, conservate in piccole teche: ognuna di esse rappresentava un antenato. Le cerimonie venivano compiute in momenti particolari (nascita, morte, matrimonio, ecc.), oppure quando si doveva chiedere consiglio o assistenza. A Confucio interessava, non tanto il rapporto degli uomini con le anime di questi defunti (non esiste nel canone una "teologia dell'aldilà"), quanto il fatto che in tal modo l'unità della famiglia (e quindi della nazione) restava salvaguardato. Il rito doveva servire per tenere unita la famiglia, la società e lo Stato (dando agli uomini il senso di appartenere a una collettività molto vasta, forte e compatta, insegnando loro le virtù). Per i confuciani una persona quando muore ha l'anima che si separa in tre parti: una sale in cielo, la seconda rimane nella tomba per ricevere sacrifici e offerte di cibo, la terza viene localizzata nella tavoletta del tempio. Quest'anima può trasformarsi in uno spirito buono o cattivo: la sua sorte è decisa dal suo passato e dalla sollecitudine con cui i parenti ne onorano la memoria. Quindi, più sontuose sono le cerimonie funebri e i riti commemorativi, più aumentano le probabilità ch'egli divenga uno spirito buono e di conseguenza benefico per i vivi.

Il capo chinato indica il rispetto verso il padre.

La forma a mezza luna del sepolcro è di buon auspicio

perché rappresenta l’equilibrio tra lo Yin e lo Yang..

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I più antichi libri sacri pervenuti e le principali opere del confuciane-simo sono definiti "libri canonici""libri canonici". I principali sono:

Yi-Ching, il Libro delle mutazioni che tratta delle potenze ultraterrene e dei loro rapporti reciproci, risalente al 2950 a.C.;

Shi-Ching, il Libro delle Odi, una raccolta di poesie dei secoli IX e VI a.C.;

Shu-Ching, il Libro dei documenti, una raccolta di editti governativi, discorsi di carattere politico e didattico risalente al IX-VII secolo a.C.;

Ch'un-ts'tu, Primavera e Autunno, opera redatta probabilmente da Confucio stesso e riguardante la storia dello Stato Lu, sua patria d'origine;

Li-chi, il Libro dei riti, una raccolta composta nel i secolo d.C. e comprendente diversi trattati sugli usi religiosi e sociali.

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L’Yijing o libro dei Mutamenti, è un testo di divinazione basato su rituali risalenti probabilmente al 3000 a.C.. L’invenzione viene attribuita al Primo Augusto Sovrano, re leggendario. Il sistema di divinazione si ottiene combinando linee intere e spezzate: lo Yang è rappresentato da una retta intera, lo Yin da una retta divisa un due parti. Attraverso la combinazione di linee intere e spazzate si formano otto trigrammi e 64 esagrammi, che simboleggiano la totalità del reale. A ognuno degli esagrammi corrisponde un particolare significato che è stato spiegato e scritto nel libro dei Ching. Quando si ha una questione sulla quale si è pensato a lungo, si pone la domanda al libro nel modo più circostanziato possibile e attraverso il lancio di dadi si ottiene indicazione dei simboli di riferimento utili a trovare indicazione di risposta. La formulazione delle domande è importante, richiede una profonda disamina delle situazioni e non può essere casuale. Cioè non si può formulare una domanda come “devo fare questo o quest’altro”, perché è troppo aperta e non tiene conto che occorre mettere in discussione le proprie scelte. Nello spirito orientale anche se il responso contiene termini come “insidia” e “avversità” ciò non significa necessariamente che ci si debba astenere dall’azione proposta, se questa è conforme al nostro destino.

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«Quando qualcuno chiese al maestro: “Esiste una parola, secondo la quale ci si possa regolare per tutta la vita?” Il Maestro rispose: “L’amore per il prossimo: ciò che non desideri per te stesso non farlo a nessun altro. La virtù non rimane mai sola, trova sempre compagnia. Solo i sublimi sapienti e gli infimi stolti non cambiano. L’uomo nobile non si cruccia perché gli uomini non lo conoscano; si cruccia perché non conosce gli uomini. Applicarsi seriamente a compiere verso gli uomini tutto ciò che è gusto, rispettare i demoni e gli dei, ma tenersi lontano da loro: questo può essere chiamata saggezza”.»

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Confucio Cristianesimo ed ebraismo

Regola aureaRegola aurea:

“Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”.

Libro di Tobia (libro dell’AT, scritto verso il 200 a.C.; canonico per

i cattolici, apocrifo per gli ebrei e per i protestanti): “Non fare a nessuno ciò che non piace a te”(Tb 4,15a).

Rabbi Hillel (60 a.C.-10 d.C.): “Non fare agli altri quello che non vuoi che essi facciano a te”.

Gesù: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Mt 7,12).

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Confucio Confucio  Gesù Gesù 

Guarda al passatopassato, idealiz-zandolo come regno di ordine, bellezza e armonia

Si orienta al presente e al futuro: il regno regno di Diodi Dio (il mondo nuovo) viene adesso e sarà portato a compimento nella parusìaparusìa (alla fine dei tempi)

Rispetto delle tradizionitradizioni e scrupolosa osservanza del ritualismoritualismo cerimoniale (etichetta)

Non sono importanti le forme e le usanze esterne; quello che conta è la disposizione interioredisposizione interiore. Vengono drasticamente ridimensionate le norme della Legge, come i vincoli familiari, religiosi e nazionali, in vista dell’unica cosa necessaria: il regno di Dioregno di Dio.

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Confucio Confucio  Gesù Gesù Etica individuale incentrata sulla

famiglia.famiglia.

L’individuo individuo è chiamato alla conversione e conversione e alla comunionealla comunione.

Accettazione incondizionata della

gerarchia.gerarchia.

Autorità come servizio e non come privilegio: “Il più grande tra voi sia vostro servoservo” (Mt 23,11); “I re delle nazioni le governano, e

coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così; ma chi è il più grandeil più grande tra voi diventi come il più piccolo il più piccolo e chi governa come colui che servecolui che serve. […] Io sto in mezzo a voi

come colui che servecolui che serve” (Lc 22, 25-27).

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Confucio Confucio  GesùGesù

Il prossimoprossimo da amare è anzitutto il membro della famiglia.

Ogni essere umano può diventare il miomioprossimo (cfr. parabola del buon samaritano, Lc 10,25-37)

ReciprocitàReciprocità significa: “Con la giustizia si ricambi il torto, con la bontà si ricambi la bontà”.

“Amate i vostri nemiciAmate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” (Mt 5,44).

“Fate del bene a coloro che vi odianoFate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano” (Lc 6,27-28).

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Confucio Confucio  GesùGesù“Le donnedonne e le schiave sono difficili da trattare. Se si dà loro confidenza, diventano insolenti; se non le si considera, si sentono offese”.

Ha un inaudito rispetto per le donnedonne e le tratta come esseri umani. Splendido il dialogo con la samaritana (donna poco rispettabile) che si risolve in un confronto alla ricerca del “senso” dell’esistenza (Gv 4,1-42).

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I figli servivano i genitori con l'obbedienza assoluta e fino alla morte. Così come i Padri erano considerati nella famiglia autorità assolute, ai Maestri era dovuta obbedienza assoluta. Di conseguenza non era loro concesso di testimoniare contro i propri genitori in tribunale. Inoltre il figlio era tenuto ad obbedire a qualunque ordine del genitore, anche se questo avesse comportato la morte. Il rispetto per genitori e maestri era il punto di partenza di ogni riflessione morale: dalla pietà filiale cominciavano il buon governo e l'ordine all'interno della società. Lo Stato verrà concepito come una grande famiglia, il monarca sarà "padre e madre" (fu-mu) per i sudditi e questi gli dovranno rispetto, amore ed obbedienza come figli.

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I figli e i nipoti rivestono un’enorme importanza per la vita della famiglia cinese tradizionale. Una madre con il figlio è simbolo di armonia e fertilità. In cinese il carattere che significa «buono» (hao) rappresenta una mamma con il suo bambino.

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L'edificio di famiglia, racchiuso entro uno spazio cintato, è un elemento centrale del modello ideale confuciano. Crescendo in un ambiente dalla morale solida, mostrando il giusto rispetto verso i genitori, la famiglia e gli antenati, l'individuo viene educato a essere un buon cittadino, contribuendo all'armoniaarmonia dello stato e, di conseguenza, del cosmo.

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La gallina e il gallo sono incarnazioni delle forze yin e yang, le energie negative e positive che devono essere mantenute in equilibrio per raggiungere l’armonia, all’interno della casa e nel resto dell’universo. Sono anche simboli di una famiglia benestante e quindi equilibrata.

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Il cancello della casa è aperto verso il resto del mondo, nel quale ogni membro della famiglia adempirà i propri doveri, in accordo con la morale e gli ideali appresi all’interno della famiglia.

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Il recipiente pieno di riso è un simbolo della prosperità a cui tutte le famiglie cinesi aspirano. La pace e la prosperità del popolo e del Paese si realizza soltanto se ciascuno compie disinteressata-mente il proprio dovere. Il "fare" confuciano si estrinseca per mezzo dei riti (li) che sono un complesso di norme che regolano i rapporti umani, indicando la strada giusta da seguire, in ogni occasione. Una serie di norme minuziose regolava l'attività di ciascuno stabilendone il giusto comportamento. Prosperità e abbondanza indicano che l’universo è in armonia e che il Male o le forze negative sono sotto controllo.

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Un fossato d’acqua che corre intorno alla casa è un elemento positivo, secondo la teoria del fengshui. Questo termine, che significa letteralmente «vento e acqua», indica la pratica cinese di determinare i siti propizi alla costruzione di edifici e tombe in accordo con le energie naturali (qi) del luogo. Se un edificio o una tomba hanno un «cattivo fengshui», vuol dire che non sono ben collocati nel paesaggio e che lo scorrere del qi è disturbato. Ciò significa che eventi sfortunati sono destinati ad avvenire alle cose o persone ad essi associate.

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Ogni famiglia contadina doveva provvedere a se stessa e tutti i suoi membri lavoravano di concerto, secondo il modello ideale confuciano. La collaborazione con amici e vicini era anch’essa essenziale per la manutenzione dei canali d’irrigazione e dei terrazzamenti.

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La tecnica agricola qui utilizzata è la coltivazione in campi allargati. Essa fu introdotta da letterati/funzionari che scrissero trattati per informare i contadini sui metodi di sfruttamento del terreno e tecniche agricole. I trattati citavano diffusamente i classici confuciani e i testi di tradizione popolare, lodando i contadini per le loro fatiche.

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Il contadino e il letterato/funzionario erano le pietre angolari della società cinese tradizionale. Entrambe queste classi erano tenute a lavorare senza risparmiarsi per il bene della famiglia e dello stato. Il loro sforzo comune incarna l’etica confuciana del lavoro. Le fatiche dei contadini fornivano il sostentamento alla popolazione dell’antica Cina. La loro stretta relazione con la terra veniva espressa e celebrata nel corso delle festività stagionali, sostenute e regolate dallo stato confuciano.

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Gli eunuchi ricoprivano due importanti ruoli alla corte dei Quing. Dovevano occuparsi delle concubine imperiali e assaggiare il cibo dell’imperatore: i sovrani Quing erano ossessionati dal timore di venire avvelenati e vi era sempre un eunuco addetto a questo compito. Grazie a queste loro funzioni, gli eunuchi finirono per esercitare un’influenza considerevole all’interno della corte.

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Per consigliare l’imperatore i ministri facevano ricorso alla divinazione consultando lo Yijing, che diveniva così un mezzo per accrescere la propria influenza. Era questa una prassi comunemente accettata come parte integrante della pratica di governo.

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Il ventaglio di piume era considerato un simbolo di buon auspicio: in cinese il termine che lo designa si pronuncia infatti nello stesso modo della parola «bene». Divinità e spiriti erano spesso raffigurati con dei ventagli che usavano per gli esorcismi e la cura dei malati. L’imperatore aveva sempre il ventaglio migliore (fatto di seta o di carta sottile e piume), che qualcuno dei suoi attendenti portava per lui.